Bimestrale di informazione medica

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Bimestrale di informazione medica
ORDINE DEI MEDICI CHIRURGHI E DEGLI ODONTOIATRI DELLA PROVINCIA DI VERONA
VERONA
MEDICA
Bimestrale di informazione medica - anno XLVII n. 4 SETTEMBRE 2012 - Sped. in a.p. - 70% - Poste Italiane S.p.A. - op. postale 30032393-002 - CONTIENE I.P.
Bimestrale di informazione medica
In questo numero:
Convocazione Assemblea Ordinaria Annuale 2012 pag. 25
Bilancio Consuntivo 2011 e Preventivo 2013 pag. 26
Nuove norme per gli RSPP pag. 15
Danno biologico: solo su lesioni accertabili? pag. 39
Circolare congiunta INPDAP-ENPAM pag. 42
4
SETTEMBRE
2012
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SOMMARIO
22 Nasce il “Tribunale dei diritti e doveri del medico”.
EDITORIALE
5
Malpractice
Obiettivo: dialogo con i cittadini
e tutela dei professionisti
22 Spending review. Una sintesi
24 Spending Confusion
29 Schizofrenia Sociale e Professione Medica
NOTIZIE DALL’ORDINE
6 Verbali del Consiglio e delle Commissioni
25 Convocazione Assemblea Ordinaria 2012
26 Bilancio 2011-2013
STORIA DELLA MEDICINA
ALBO ODONTOIATRI
32 Un’indigestione politica: Cicerone e la malva
10 Verbali della Commissione Odontoiatri
FNOMCeO
LETTERE AL DIRETTORE
39 Danno biologico: solo su lesioni visivamente
12 Assimas
o strumentalmente accertate?
40 Medici competenti: trasmissione telematica
dei dati di rischio
40 Formazione specifica Medicina Generale
41 Farmaci equivalenti.
Bianco (Fnomceo): “Un tavolo Tecnico per fermare
polemiche e provocazioni”
CONVEGNI E CONGRESSI
13 Convegni e Congressi
PROFESSIONE E LEGGE
14 Certificati on line.
In G.U. i criteri di invio per i ricoveri ospedalieri
15 Sicurezza negli ambienti di lavoro:
obbligatorio il documento di valutazione dei rischi.
Nuove norme per gli RSPP
16 Ricetta telematica: diventa un obbligo contrattuale
17 Certificati per telefono:
la Cassazione contesta il falso ideologico
17 Assicurazione RC:
l’obbligo slitta al 13/08/2013
ENPAM
42 Circolare congiunta INPDAP-ENPAM
LIBRI RICEVUTI
44 Compendio di medicina giuridica
45 La responsabilità medica:
dalla teoria alla pratica processuale
ATTUALITÀ
18 Le Babeli d’Italia
19 Strada facendo...
GIOVANI E PROFESSIONE
46 S.O.S. - Sostituzioni
Confidenze di un geriatra ad una psicoterapeuta
21 Al prof. Massimo Franchi il prestigioso Premio
“Luigi Carenza” per la ginecologia
TEMPO LIBERO
47 Chi cerca... trova
ORDINE DEI MEDICI E ODONTOIATRI DELLA PROVINCIA DI VR
NUOVO ORARIO DI APERTURA
DELLA SEGRETERIA DELL’ORDINE
VERONA MEDICA
Lunedì
dalle ore
9,00
alle ore
13,00
Martedì
Mercoledì
dalle ore 9,00
dalle ore
9,00
Giovedì
Venerdì
dalle ore 9,00
alle ore 17,00 (CONTINUATO)
dalle ore
9,00
alle ore 13,00
Sabato chiuso
alle ore 17,30 (CONTINUATO)
alle ore 13,00
3
VERONA MEDICA
Bimestrale di informazione medica
Bollettino Ufficiale dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Verona
Anno XLVII n. 4 Settembre 2012
Sped. in a.p. - 70% - Filiale di Verona
Registrazione del Tribunale di Verona
n.153 del 20/3/1962
ORDINE DEI MEDICI E DEGLI ODONTOIATRI
DELLA PROVINCIA DI VERONA
VERONA - Palazzo Vitruvio Cerdone - Via Locatelli, 1 - 37122 Verona
tel. 045 8006112 / 045 596745 - fax 045 594904
web: www.omceovr.it
Direttore Responsabile
Roberto Mora
Comitato di Redazione
Battaglia Giuseppe, Bovolin Francesco, Carrara Giorgio, Dalla Riva Alessandro
Marchi Carlo, Mora Roberto, Orcalli Francesco, Peroni Alberto,
Peruzzini Carlo Matteo, Tosi Gelmino
Consiglio Direttivo
Presidente: Roberto Mora
Vice-Presidente: Roberto Fostini
Segretario: Lucio Cordioli
Tesoriere: Fabio Marchioretto
Consiglieri
Giorgio Accordini, Renzo Bassi, Francesco Bovolin, Giorgio Carrara,
Fabio Facincani, Alfredo Guglielmi, Giuseppe Lombardo, Annamaria Molino,
Francesco Orcalli, Francesco Oreglia, Carlo Matteo Peruzzini, Carlo Rugiu,
Claudio Salvatore, Francesco Spangaro
Revisori dei Conti
Vania Teresa Braga, Mario Celebrano, Giuseppe Costa
Revisore dei Conti Supplente
Elena Piazzola
Commissione Odontoiatri
Francesco Oreglia, Elena Boscagin, Francesco Bovolin,
Gino Cavallini, Gianpaolo Paoletti
Fotocomposizione Videoimpaginazione
e stampa
Girardi Print Factory
Via Maestri del Lavoro, 2 - 37045 Z.I. Legnago (Vr)
tel. 0442 600401
e-mail: [email protected]
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– Karpathos (Grecia) –
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½600,00 (per uscita)
½500,00 (per uscita)
4ª pagina di copertina (a colori)
½1000,00
½800,00 (per uscita)
½600,00 (per uscita)
VERONA MEDICA
EDITORIALE
Malpractice
Il ferragosto, quest’anno, non ci ha portato la proverbiale “burrasca” destinata
a lenire la calura di un’estate tra le più
torride degli ultimi decenni. Ha portato, in compenso, qualche “temporale”
normativo; quello con le nuove norme
sulla prescrizione dei farmaci contenute
nella “spending review” e la nuova legge
di riforma delle professioni. Chi sperava
che con questa potesse arrivasse qualche nuova norma per contenere il contenzioso (civile e penale) in sanità, ha
dovuto, però, restare deluso. La stesura
definitiva, infatti, non contiene le indicazioni che i più si erano augurati.
Il conflitto tra il medico ed il paziente è
antico quanto la storia. Il codice Hammurabi, nell’antica Babilonia (2000 a.c.),
comprendeva norme contro il medico
che avesse commesso errori gravi ; vi si
prevedeva il taglio delle mani al chirurgo
che non avesse eseguito bene l’operazione o che avesse provocato la morte
del paziente.
Nell’antico Egitto il medico doveva attenersi al libro sacro conservato nel tempio dal Sacerdote, al quale ogni malato
che otteneva una guarigione era tenuto
a raccontare i sintomi accusati e le soluzioni provate. Il medico era colpevole
quando, nella sua pratica, non osservava le prescrizioni che erano risultate
VERONA MEDICA
efficaci, e la pena poteva giungere fino
a quella capitale. Con Ippocrate e la civiltà greca i nostri colleghi cominciarono ad organizzarsi e a rivendicare che
il giudizio sulla eventuale “malpractice”
fosse affidato a chi l’arte la praticava e
non al sacerdote o al potente di turno;
fu così che cominciarono a sorgere le
prime “corporazioni”, nacque il famoso
giuramento e comparve per la prima
volta il principio secondo cui la colpa
del medico non doveva presumersi unicamente dall’esito della sua opera, ma
doveva essere individuata ed analizzata
sulla base del comportamento e delle
conoscenze.
Il concetto di omissione e la relativa
colpa compaiono in epoca romana. E’
in questo periodo che la responsabilità
del medico diventa tale anche quando
rifiuta la sua opera o abbandona l’ammalato e alla pena fisica si sostituisce il
risarcimento.
Questo, ai giorni nostri è diventato un
volano che fa ingigantire il contenzioso
al punto che, negli ulti tempi, fiutando
il business, sono nate reti di studi legali
in “franchising” che, pubblicizzandosi
persino sulle TV nazionali, sfruttano il fenomeno suggerendo ai potenziali clienti
che alla base di ogni “errore medico”
deve, per forza, esserci una mascalzonata o come minimo una “malpractice”.
La conseguenza è che il nostro paese
è diventato uno di quelli dove si registra
il più alto numero di professionisti sottoposti a procedimenti penali e civili, dove
le assicurazioni stanno attuando la politica del disimpegno e dove un sempre
maggior numero di medici attua la cosiddetta medicina difensiva.
Secondo una indagine dell’Università
Federico II di Napoli, la prescrizione di
farmaci, indagini e visite a tal fine costerebbe al nostro SSN circa 12,6 milardi
di euro all’anno (circa l’ 11,8% dell’intera
spesa sanitaria).
In America dove la caccia al cliente per
far causa al medico è una pratica diffusa, il risultato è che in sala operatoria,
per gli interventi più difficili, oramai ci
vanno solo i chirurghi pachistani, che
quando hanno accumulato troppe cause giudiziarie se ne tornano in Pakistan
e …. buona notte al secchio…!
Sarebbe tempo che qualcuno cominci
a pensare qualche rimedio….!
Se davanti alla richiesta di risarcimento
la scelta sarà quella di pagare, sempre
e comunque (all’insaputa o addirittura
contro il parere del medico coinvolto)
per evitare grane peggiori, si alimenterà il
fenomeno e si convinceranno ammalati,
parenti e avvocati che la “malpractice” è
diffusa e che comunque a denunciare ci
si guadagna. Serve il coraggio di far capire che gli errori quando ci sono vanno
perseguiti (e vanno anche studiati per
poterli prevenire), ma che comunque di
certe malattie si muore anche oggi, per
quanto i medici si possano prodigare.
Tra le proposte che si ventilavano c’era
quella che prevedeva, nel contenzioso
civile le stesse norme di quello penale
: la responsabilità del medico diventa
tale se il professionista non ha seguito
le linee guida o nei casi di dolo e colpa grave. Basterebbe una tale norma
ad abbattere, in modo significativo, il
numero delle cause intentate (talora in
modo temerario). Nella posta elettronica un collega mi faceva notare come,
nella cerimonia di apertura delle Olimpiadi, gli Inglesi avessero riservato una
parte della celebrazione all’esaltazione
del loro National Health System; cosa
che evidentemente li inorgoglisce.
In tempi di crisi economica e di “spending review”, se noi vogliamo salvare il
nostro, sarà bene che chi ci amministra
si convinca che qualche nuova norma
è ormai improrogabile. Depenalizzare l’errore medico e diverse regole nel
contenzioso civile non equivale ad insabbiare responsabilità e negligenze.
La catena delle responsabilità non può
sempre fermarsi su chi le scelte “logistiche” le subisce. Il tempo occupato dalla
“burocrazia” diminuisce quello dedicato
alla cura e fa aumentare il rischio clinico.
Meno carichi burocratici, maggior peso
nella “governance clinica”, e più serenità
in “corsia” dunque ... o quello che ci dovremo aspettare sarà un futuro con sale
operatorie deserte.
ROBERTO MORA
5
NOTIZIE DALL’ORDINE
Verbali
del Consiglio
e delle
Commissioni
‹
‹
VERBALE SEDUTA DI CONSIGLIO
DEL 15 MAGGIO 2012
Presenti: Mora, Fostini, Cordioli,
Marchioretto, Accordini, Carrara,
Facincani, Guglielmi, Molino,
Orcalli, Oreglia, Peruzzini, Salvatore,
Spangaro.
Revisori dei Conti: Celebrano,
Costa, Braga, Piazzola.
Direttore: Cerioni
Avvocato: Gobbi
Assenti Giustificati: Bovolin, Lombardo,
Rugiu
Il Presidente constatata la presenza del
numero legale dichiara aperta la seduta.
1) LETTURA ED APPROVAZIONE
VERBALE PRECEDENTE
Il Verbale del precedente Consiglio
dell’11.01.2012, viene approvato all’unanimità con alcune modifiche.
2) DELIBERE AMMINISTRATIVE
Viene data lettura delle delibere amministrative che vengono approvate
all’unanimità e faranno parte integrante
del presente verbale.
3) COMUNICAZIONI
H Il Presidente informa i presenti sulla visita effettuata a Verona dal Dr.
Bianco, Presidente della F.N.O.M.C.e
O.- nella serata del 3 maggio u.sc. e
comunica gli argomenti trattati.
Prosegue relazionando sugli argomenti discussi nella riunione del
Consiglio Nazionale Fnomceo, tenutosi a Roma l’11 maggio scorso.
Si sofferma in particolare sui seguenti punti all’O.d.G.
6
Accreditamento delle medicine
non convenzionali.
Sull’argomento le indicazioni
fornite sono quelle che gli Ordini provvedano a creare appositi albi. L’iscrizione dei professionisti negli stessi dovrà
avvenire previo controllo, da
parte dell’Ordine di appartenenza, del percorso formativo
effettuato. Per dar seguito a tali
indicazioni gli Ordini dovranno
attivare specifiche commissioni
con il compito di valutare, caso
per caso, il percorso formativo
del professionista. Una bozza
di regolamento FNOMCeO che
illustra tali procedure è stata
consegnata a tutti i Consiglieri.
Segue l’intervento del Dr. Oreglia il quale ritiene che tali regole
trovino una possibile condivisione a livello regionale.
Interviene il Dr. Costa il quale ritiene indispensabile per coloro
che intendano seguire tali pratiche, aver conseguito la laurea in
Medicina e Chirurgia.
Il Segretario informa i presenti
che a Verona vi sono i Colleghi
Prof. Lechi, Prof. Bellavite e il Dr.
Pomari che da anni si interessano di medicine non convenzionali e che sull’argomento, avevano anche pubblicato un libro.
Il Consiglio ritiene che i succitati Medici abbiano le competenze necessarie per seguire
la Commissione prevista dal
regolamento. In tal senso l’Ordine si attiverà per invitarli ad
approfondire le indicazioni della
FNOMCeO e per la creazione
di una Commissione destinata
alla valutazione dei curricula formativi presentati dai candidati.
Il Presidente comunica che
viene avanzata da più parti la
proposta di una revisione delle competenze del Laureato in
Scienze Infermieristiche, con
l’intento di trasferire a questa figura professionale, competenze che attualmente sono di area
medica,. L’argomento è stato
uno dei temi centrali discussi nella riunione FNOMCeO di
Roma dell’11 maggio scorso.
L’opinione espressa nella riunio-
ne è risultata quella che di pari
passo con le competenze debbano anche andare le eventuali
responsabilità.
‹ Affronta quindi l’argomento
E.C.M., informando i presenti sul
nuovo accordo
Stato Regioni, viene ribadito il
ruolo degli Ordini ai quali sarà
data facoltà di proporsi, oltre che
come certificatore dei crediti acquisiti, anche come provider su
particolari e specifici argomenti
(etica, deontologia, legislazione
sanitaria). Oltre a tali tematiche
l’Ordine avrà la possibilità di erogare formazione anche su specifici argomenti tecnici laddove
le opportunità formative sugli
stessi risultino avere una scarsa
offerta. I crediti che l’Ordine potrà erogare su tali argomenti non
potranno superare una quota
percentuale sul totale dell’offerta
formativa complessiva erogata
dall’Ordine.
I Il Presidente relaziona sulla situazione dell’ENPAM riferendo quanto
portato a conoscenza nel Consiglio
Nazionale FNOMCeO del maggio
u.s., in particolare sulle vicende che
hanno portato all’autosospensione
dell’attuale Presidente dell’Ente,
Prof. Parodi.
Informa che le perdite segnalate
con enfasi dai media, ammontano
a circa 500 milioni di euro, ma, che
per effetto delle misure correttive
adottate tali perdite potranno essere azzerate nell’arco di un biennio.
Comunica inoltre che il patrimonio
dell’Ente è notevole (circa 11.5 milioni di euro) e che il bilancio dell’ultimo anno avrebbe portato ad un
ulteriore incremento stimato intorno
al milione di euro.
‹ Il Presidente segnala che sulla base di quanto sottoscritto nell’accordo accordo con
l’ASSIMP di Verona, e riguardante l’iniziativa “Come Vero
Volo”, l’associazione ha raccolto una certa somma da
destinare ai medici che nel
corso del 2011 si sono recati
all’estero per lavorare come
volontari. La somma raccolta
non è però tale da rimborsare
le spese a tutti. Su proposta
VERONA MEDICA
NOTIZIE DALL’ORDINE
dell’ASSIMP, quindi, una specifica Commissione composta
da delegati ASSIMP e delegati
dell’Ordine valuterà come distribuire le risorse raccolte.
Viene approvata la nomina del
Dr. Bovolin quale rappresentante dell’Ordine in tale Commissione.
J Viene approvato la modifica del
nome e cognome richiesta dal Dott.
AL KHAFFAF AHMAD ZUHEIR
TAWFEEQ
4) NOMINA COMPONENTE
NEL CONSIGLIO DEI SANITARI
DELL’AZIENDA OSPEDALIERA
Il Consiglio, valutata la richiesta dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona, di nominare un nuovo rappresentante dell’Ordine presso
il Consiglio dei Sanitari dell’Azienda
stessa, in sostituzione della Dr.ssa
Bianca ROSA che ha segnalato la
propria indisponibilità, nomina il Dr.
Mario Celebrano.
0:*90A0650,*(5*,33(A0650
Le iscrizioni e cancellazioni di seguito
riportate, vengono approvate all’unanimità.
MEDICI - CHIRURGHI
0ZJYPaPVUPWLY[YHZMLYPTLU[VKHHS
[YV6YKPUL!
Dott. ORIOLESI Giorgia da ROVIGO
Dott. POMARO Elisa da BIELLA
Dott. FINO Viola da BOLOGNA
Dott. ZAGLIA Federico da PADOVA
*HUJLSSHaPVUPWLYKLJLZZV!
Dott. SPERI Carla
*HUJLSSHaPVUP WLY [YHZMLYPTLU[V
HKHS[YV6YKPUL!
Dott. QUINTARELLI Silvia a TRENTO
*HUJLSSHaPVUPZ\YPJOPLZ[H!
Dott. SCARLATA Michelino
*HUJLSSHaPVUPWLYTVYVZP[nLKPYYL
WLYPIPSP[n!
Dott. ABBAS Hazem
Dott. CONSTANTINESCU Amalia
*HUJLSSHaPVUL WLY HUU\SSHTLU[V
WLY]PaPVVYPNPUHYPVKPSLNP[[PTP[n
Dr.ssa BETTINI LAURA
VERONA MEDICA
Viene inoltre dato parere favorevole
all’iscrizione dei Colleghi ULVHIPSP[H[P
+V[[3<76HUH(SPUH
+V[[;6-(53PSPHU
provenienti dalla Romania che, a norma delle vigenti disposizioni, hanno
superato le prove di conoscenza della
lingua italiana tenute dal Dr. Cordioli,
Segretario dell’Ordine.
9,3(A06500:;9<;;690,
La Commissione delibera quanto segue:
- 1 svolgimento procedimento disciplinare
VERBALE SEDUTA DI CONSIGLIO
DEL 20 GIUGNO 2012
ODONTOIATRI
0ZJYPaPVUPWLY[YHZMLYPTLU[VKHHS
[YV6YKPUL!
Dott. SIMONINI Silvia da BRESCIA
*HUJLSSHaPVUPWLYKLJLZZV
Dott. SPERI Carla
=(90,,+,=,5;<(30
a) Vengono presentati dal Segretario, i nuovi moduli più completi ed
articolati dei precedenti, per
- l’iscrizione, la cancellazione ed il
trasferimento da far sottoscrivere ai Colleghi all’atto delle specifiche richieste.
Il Consiglio approva.
b) La Prof.ssa Molino relaziona brevemente sulle iniziative riguardanti
la Commissione per le pari opportunità, di cui è Referente.
c) Il Dr. Facincani, come di routine,
comunica di aver avuto in data
odierna, il colloquio con i Direttori
Sanitari delle nuove strutture autorizzate, per informarli sulle normative inerenti le mansioni e le responsabilità che l’incarico presenta.
d) Il Dr. Oreglia segnala che la CAO
da lui presieduta, ha deliberato
di riaprire un tavolo di lavoro sulla
Legge Regionale 22/2002, relativa alle autorizzazioni ed accreditamento delle strutture sanitarie di
nostra pertinenza.
e) Il Dr. Celebrano informa il Consiglio che sta procedendo nel programmare il corso ECM, segnalando che il Convegno avrà luogo
in data 13 ottobre 2012 nella sala
“De Sandre” del Policlinico.
Nelle prossime sedute, darà ulteriori informazioni e dettagli.
7904(+0796*,+,9,(33,9,
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*(;6
Presenti: Mora, Fostini, Cordioli,
Marchioretto, Accordini, Bovolin,
Carrara, Facincani, Lombardo, Molino,
Oreglia, Peruzzini, Rugiu, Salvatore.
Revisori dei Conti: Celebrano, Costa,
Piazzola
Direttore: Cerioni
Avvocato: Gobbi
Assenti Giustificati: Guglielmi, Orcalli,
Spangaro, Braga
Il Presidente constatata la presenza del
numero legale dichiara aperta la seduta.
1) LETTURA ED APPROVAZIONE
VERBALE PRECEDENTE
Il Verbale del precedente Consiglio del
15.05.2012, viene approvato all’unanimità
2) DELIBERE AMMINISTRATIVE
Viene data lettura delle delibere amministrative che vengono approvate
all’unanimità e faranno parte integrante
del presente verbale. Omissis….
3) COMUNICAZIONI
a) Il Presidente segnala la comunicazione pervenuta dalla FNOMCeO
avente per oggetto “L’indizione
di bandi di gara al ribasso o con
il metodo dell’offerta economicamente più vantaggiosa per l’affidamento dell’incarico di medico
competente.
La FNOMCEeO ritiene che questa
metodica sia palesemente in contrasto ed in violazione dell’art. 54
del Codice di Deontologia Medica.
b) Il Presidente in merito alla comunicazione FNOMCeO n. 40 relativa alla “definizione delle modalità
tecniche per la predisposizione
e l’invio telematico dei dati delle
certificazioni di malattia –SAC-,
cede la parola al Dr. Peruzzini che
ne illustra brevemente i contenuti
7
NOTIZIE DALL’ORDINE
c)
d)
e)
f)
g)
8
riguardanti nuove regole inerenti l’invio telematico dei certificati,
che coinvolgeranno anche i Medici ospedalieri sia per i ricoveri che
per le dimissioni, con la facoltà di
esprimere diagnosi e prognosi.
Il Dr. Mora comunica che in data
22 giugno p.v, avrà luogo a Mestre
la riunione con il CO.GE.A.P.S. per
un’informazione territoriale relativa agli obblighi formativi dei professionisti di area sanitaria e delle
funzioni in tale ambito attribuite al
CO.GE.A.P.S. stesso, secondo la
normativa vigente.
All’incontro parteciperanno il Dr.
Mora, il Dr. Celebrano e la segretaria dell’Ordine dei Medici C. e O. di
Verona, Sig.ra Rosanna Maffioli.
Il Presidente segnala che nei giorni 28 e 29 settembre c.a., si terrà a Padova un Consiglio Naz.le
FNOMCeO ed un’importante Convegno sulle “CYBERMEDICINE”.
Il Presidente segnala che il patronato ACLI di Verona ha inviato una
comunicazione relativa ad attività
di consulenza gratuita concorrendo alla realizzazione del sistema di
welfar attraverso la tutela dei lavoratori e cittadini per il pieno rispetto
dei loro diritti previdenziali ed assistenziali.
Tale comunicazione è stata trasmessa alla Commissione Territorio/Ospedale dell’Ordine per opportuna conoscenza.
In merito alla richiesta formulata da
vari Consiglieri inerente la costituzione di un gruppo di lavoro per la
tutela del medico ingiustamente
accusato, interviene il Vice Presidente, Dr. Roberto Fostini, il quale comunica che tale gruppo sarà
così composto:
Dr. Fostini, Dr.ssa Bortolotti, Avv.
Gobbi, Dr. Giuseppe Costa e Dr.
Peruzzini.
Il Consiglio =0:;6 l’art. 35 della Legge 18.2.1989 n. 56 e successive modifiche, concernente
l’individuazione dei requisiti per
l’inserimento in apposito elenco
dei Medici Psicoterapeuti iscritti
all’Ordine dei Medici C. e O. di Verona;
=0:;, le domande presentate all’Ordine dai Sanitari per l’iscrizione
in tale elenco;
=0:;( la relativa documentazio-
ne vagliata dalla “Commissione di
Studio” dell’Ordine per la Formazione dell’elenco dei Medici Psicoterapeuti, ed accertata la regolarità della procedura CON VOTI
UNANIMI ESPRESSI NEI MODI DI
LEGGE
+,30),9( di approvare le iscrizioni nell’elenco dei seguenti Medici Psicoterapeuti:
Dr.ssa ROBOTTI Maria Pia - POSITIVO; Dr.ssa SANTO Paola POSITIVO; Dr.ssa TOMMASI Maria Irene - POSITIVO
h) Viene approvata la variazione del
nome e codice fiscale della Dr.ssa
Noro Chiara Caterina da Noro
Chiara.
5<6=, *(90*/, 5,33, -,
+,9(A065, 9,.065(3, +,.30
69+050 +,0 4,+0*0 * , 6 +,3
=,5,;6
Il Presidente comunica che nella riunione del 28 maggio u.s.c, alla quale
hanno partecipato oltre a lui i Consiglieri, Dr. Rugiu, Dr. Orcalli e Dr. Oreglia, sono state attribuite le seguenti
cariche:
Presidente Dr. SCASSOLA – Venezia
- Vice Presidente Dr. BERTO – Padova – Pres. CAO
Segretario Dr. FAVARETTO – Treviso.
Prosegue il suo intervento comunicando che lunedì 18 giugno si è svolta a Mestre la riunione del Comitato
Federativo ove sono stati discussi i
seguenti argomenti:
1) Nuove nomine in Commissione
Regionale E.C.M. con il compito
di dare autorizzazioni sulle proposte formulate dall’Osservatorio
i cui componenti dovranno essere
nominati ed avranno il compito di
stabilire tematiche e argomenti.
2) Proposta di riconoscere una gratificazione utile ai fini della carriera
per i Tutor Valutatori dei laureandi
in Medici e Chirurgia.
3) Programmare un’incontro tra i
componenti la FROMCeO ed i
rappresentanti dei Sindacati Medici Regionali.
4) Riunione congiunta tra i rappresentanti facenti parte la Commissione Paritetica per gli Esami di
Stato delle Università di Padova e
Verona, che si terrà presso l’Ordine dei Medici C. e O. di Padova il
16 luglio p.v.-
90556=605*(90*6
Viene rinnovato al P.I. Giorgio Bistaffa,
per prossimo triennio, l’incarico di Responsabile per il Servizio di Protezione e Prevenzione nei luoghi di lavoro.
*65=,.56 ,*4 +,3 6;;6)9,
Il Dr. Celebrano relaziona sulle proposte del Convegno di cui all’oggetto, al
quale sono stati invitati come Relatori la Dr.ssa Manoni – Responsabile
E.C.M. Regionale – Dr. Coste – Presidente OMCeO Udine e Segretario
FNOMCeO, Dr. Bovenga - Presidente OMCEeO Grosseto e Presidente
CO.GE.A.P.S..
Al termine della sessione avrà luogo
una tavola rotonda alla quale saranno
invitati il Magnifico Rettore Università
di Verona, Prof. Mazzucco, Presidente di Facoltà di Medicina e Chirurgia di
Verona, Prof. Tansella, i Direttori Generali e Sanitari delle Aziende ULSS di
Verona ed Ospedaliera Universitaria
Integrata di Verona, ed i Segretari dei
Sindacati Provinciali di Verona.
0:*90A0650,*(5*,33(A0650
Le iscrizioni e cancellazioni vengono
approvate
MEDICI - CHIRURGHI
0ZJYPaPVUPULVHIPSP[H[P!
Dott. BRUNELLI Ivano
0ZJYPaPVUPWLY[YHZMLYPTLU[VKHHS
[YV6YKPUL!
Dott. ARTIOLI Denise da FERRARA
Dott. BRAZZO Gianluca da FERRARA
Dott. MENEGHELLI Lisa Serena da
FERRARA
*HUJLSSHaPVUPWLYKLJLZZV!
Dott. BERTOZZI Mario
*HUJLSSHaPVUP WLY [YHZMLYPTLU[V
HKHS[YV6YKPUL!
Dott. BANDELLO Maria Antonietta
a PARMA
Dott. MIGNOLI Serena a TRENTO
Dott. SINAGUGLIA Giuseppina
a PALERMO
*HUJLSSHaPVUPZ\YPJOPLZ[H!
Dott. KAPLLANI Zenel
Dott. NAZERAJ Rudina
Dott. TORUSSO Amalia
=(90,,+,=,5;<(30
VERONA MEDICA
NOTIZIE DALL’ORDINE
Il Presidente comunica che in data 18
giugno u.s., ha inviato al Dr. Benetollo,
Direttore Sanitario dell’Azienda Ospedaliera Integrata di Verona, un lettera
recante alcuni timori e perplessità riguardanti l’utilizzo degli “specializzandi
in ortopedia” nel nuovo centro traumatologico di Borgo Trento, senza la presenza costante del Medico strutturato.
7904(+0796*,+,9,(33,9,
3(A0650 0:;9<;;690, ,:*6
56 +(33( :(3( 0 *65:0.30,90
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*(;6
9,3(A06500:;9<;;690,
La Commissione Disciplina ha deliberato:
- N. 3 archiviazioni di provvedimento
- N. 2 apertura procedimenti disciplinari
CERTIFICAZIONI TELEMATICHE
DI MALATTIA
Informiamo gli iscritti che la segreteria dell’Ordine è ora in grado di rilasciare ai medici che ne
dovessero avere necessità le credenziali di accesso al portale INPS per la compilazione dei
certificati di malattia a l personale dipendente.
Per ottenerle è necessario accedere alla segreteria personalmente.
dei Dott. A. e V. Corato S.n.c.
ARTICOLI SANITARI PER FARMACIE ED OSPEDALI
REAGENTI - APPARECCHI E VETRERIA CHIMICA
MEDICAZIONE ASETTICA ED ANTISETTICA
37122 VERONA - Corso Porta Nuova, 131/a - Tel. 045/8007384 - 8002836
Fax 045/8006737
INFO ENPAM
Le pratiche inerenti il servizio ENPAM agli iscritti saranno evase,
previa prenotazione telefonica, nei seguenti giorni:
MARTEDÌ:
dalle ore 09.00 alle ore 13.00
GIOVEDÌ:
dalle ore 09.00 alle ore 13.00
VERONA MEDICA
9
ALBO ODONTOIATRI
Verbali della Commissione
Odontoiatri
VERBALE DELLA COMMISSIONE
ODONTOIATRI DELL’8 MAGGIO 2012
Presenti: Dott. Oreglia, Dott. Cavallini,
Dott.ssa Boscagin, Dott. Bovolin
4.
Assenti Giustificati: Dott. Paoletti
Lettura ed approvazione verbale
precedente: il verbale viene approvato con una modifica al punto 4.
Comunicazioni del Presidente:
1. Il Presidente informa di aver ricevuto un a lettera a firma Dott. Benato
(Pres. Ordine dei Medici di Padova) di un convegno organizzato
dall’Ordine di Padova avente come
titolo” Cybermedica”, nella quale
invita il Dott. Oreglia a partecipare
come moderatore. Il Presidente ha
dato l a sua disponibilità.
2. Il presidente propone alla commissione il progetto di utilizzo delle email dei colleghi già iscritti nell’area
riservata del sito dell’ordine per
comunicazioni riguardanti utilità
pratiche, leggi e regolamenti di
tipo ordinistico, auspicando che
l’utilizzo di tale strumento possa
essere da stimolo per la raccolta
di adesioni più numerose possibili.
Il presidente da incarico alla dott.
ssa Boscagin di relazionare alla
prossima CAO la fattibilità tecnica
del progetto. Viene chiesto a tutti i
membri della CAO di suggerire argomentazioni utili da pubblicare.
3. Il presidente informa i membri della
CAO di avere richiesto in comitato
direttivo la possibilità di avere un
servizio di ”addetto stampa” per la
CAO come anche per la componente medica, al fine di ottemperare gli obiettivi inizialmente postisi, in
Consiglio dell’Ordine, di avvicinare
il mondo della professione all’istituzione ordinistica. Comunica anche
che il Pres. Dott. Mora ha di buon
10
5.
6.
7.
8.
grado accettato questa proposta
aggiungendo che avrebbe raccolto informazioni da condividersi poi
in successive occasioni.
Il dott. Oreglia prende in esame un
segnalazione presentata dal Dott.
Bovolin riferita ad una pubblicità
sanitaria censurabile effettuata
dalla Dott.ssa ß, la quale si fregia
del titolo di “specialista in odontoiatria”, ma essendo la Dott.ssa
laureata in Odontoiatria e quindi
certamente non potendo definirsi
“specialista” in odontoiatria; pubblicizza inoltre “visite gratuite”. Viene deciso di convocare la dott.ssa
ß per possibile violazione dell’art.
54 del C. D.
Istituto Sacro Cuore Don Calabria:
all’ordine degli avvocati di Verona
è stata inviata una proposta di accordo di convenzione “Offerte di
servizi per gli iscritti all’ordine degli avvocati” ove l’Istituto propone
tariffe agevolate e visite gratuite.
Viene deciso di contattare telefonicamente il Direttore Sanitario comunicandogli che sarà convocato
per non ottemperanza dell’art. 54
del Cod. Deont.
Il presidente informa di aver ricevuto un quesito scritto da parte di un
collega odontoiatra il quale è volontario in Croce Verde, per sapere
quali possano essere i suoi doveri
e responsabilità durante il servizio
di volontariato, in quanto laureato in odontoiatria. Viene deciso di
contattare l’avvocato Gobbi per un
parere competente.
Il presidente da lettura di una segnalazione di lamentele fatta da
una paziente nei confronti del
Dott. X. Viene deciso di convocare il dott. X per informazioni e
contemporaneamente informare la
signora del recepimento della sua
segnalazione.
Il Presidente aggiorna il caso relativo alla segnalazione anonima
pervenuta nei confronti del dott.
Â. La Dott.ssa Troiani ha eseguito il sopralluogo non riscontrando
nessuna irregolarità. Si ringrazierà
la Dott.ssa per la collaborazione.
9. Progetto tavolo di lavoro legge
22/2002: a risposta delle lettere da
noi inoltrate, alcuni dei destinatari
hanno già risposto con le adesioni e i nominativi utili. Si attende la
risposta di quelli ancora mancanti
prima di eventuali solleciti.
Relazioni istruttorie
1. dott. Î, convocato per iniziativa
“Groupon”: il Presidete riferisce sul
colloquio.
2. dott. Ï: il Presidente informa di aver
invitato a colloquio il sanitario a
seguito di segnalazione. Presente una memoria difensiva scritta.
Dopo ampia discussione viene deciso di archiviare il caso.
3. Dott.¢ ¥: convocato a seguito di
segnalazione da parte dell’ASL 22,
per avere compilato prescrizioni
su ricettario SSN durante il periodo di sospensione (ex proc. Disipl. N. Ordine data……; recepito
da CEEPS in data…..) Il Dott. ¥ in
sede di colloquio asserisce che il
protocollo del centro odontoiatrico di sua proprietà, ove esercita,
prevede che in caso siano presenti
malattie che possano inquadrare
la patologia in ambito LEA, la ricettazione avvenga su ricettario
SSN. Lui avrebbe quindi effettuato
le ricettazioni in qualità di medico
(stante la patologia generale) a fini
terapeutici e non come odontoiatra. Si richiede comunque al Dott.
¥ la memoria difensiva scritta che
aveva con se all’atto del colloquio,
ma che poi non ha depositato. il
Pres. comunica che in comitato direttivo, avendo il sanitario (doppio
iscritto) già avuto un colloquio anche con il Pres. Dell’Ordine, ha con
Lui concordato una lettera a firma
congiunta per richiedere specificatamente alla ASL 22 se il ricettario
consegnato al medico fosse stato
a lui affidato come medico o come
odontoiatra.
4. Dott. ¢ ¥/dentalcoop. Il presidente
analizza insieme alla commissione
la pubblicità “dentalcoop” dove
compare il nome del dott. ¥. Nella
brochure il nome del Sanitario ap-
VERONA MEDICA
ALBO ODONTOIATRI
pare quale socio, quindi non con
ruoli operativi. La CAO decide di
non dar luogo a procedere.
5. dott. Â À: il presidente ripercorre
il caso e comunica di aver invitato
a colloquio il sanitario a seguito di
segnalazione dello studio legale di
una paziente che lamenta presunte inadempienze professionali. Viene data lettura del verbale di audizione. Dopo ampia discussione
viene deciso di archiviare il caso.
6. Dott.¢ ¥. Viene data lettura di una
segnalazione pervenuta dal Dott.
Ë il quale segnala affermazioni fatte da parte del dott. ¢ ¥ riguardanti
una sua perizia quale CTP. In tale
perizia viene attribuita all’esponente la stesura di una certificazione
“compiacente”. Egli ritiene tale aggettivazione lesiva del suo decoro.
Viene deciso di incaricare la dott.
ssa Boscagin per un approfondimento di indagini.
7. Dott. × ƒ: perviene all’Ordine una
segnalazione nei confronti del sanitario. Viene data lettura per sommi capi dell’esposto. Viene deciso
di approfondire la lettura dell’esposto affidandone incarico al dott.
Bovolin.
8. Dott. Ü ä: il presidente ripercorre il
caso relativo al sanitario. La dott.
ssa Boscagin, che era stata incaricata di approfondire il caso, legge
la propria relazione. Viene deciso
di aprire procedimento disciplinare
in capo al sanitario.
9. Dott. Û ý: il presidente ripercorre
il caso relativo al Sanitario. Dopo
ampia discussione viene deciso di
non dar luogo a procedere.
10. La dott.ssa Boscagin pone all’attenzione una segnalazione inviatale dal dott. G.L. il quale segnala
un depliant a diffusione stradale di
“ igiene orale + visita odontoiatrica a 30 euro” presso ambulatorio
odontoiatrico. Viene deciso di approfondire i dati in possesso prima
di dar seguito alla denuncia.
G
VERONA MEDICA
VERBALE DELLA COMMISSIONE
ODONTOIATRI DEL 26 MAGGIO 2012
Presenti: Dott. Bovolin, Dott.ssa Boscagin, Dott. Oreglia, Dott. Paoletti
Assenti Giustificati: Dott. Cavallini
Lettura ed approvazione verbale
precedente: il verbale della seduta
precedente viene approvato senza
modifiche.
Comunicazioni del Presidente:
1. Il Dott. Oreglia legge lettera dell’Ordine dei Medici di Benevento, a
firma Presidente CAO dott. Moleti,
relativa a iscrizione ad albo odontoiatri in Milano di specialisti in chirurgia maxillo facciale. In essa chiede
perché costoro siano stati iscritti
all’albo odontoiatri, ipotizzando una
violazione di legge. Il Dott. Renzo
ha chiesto risposta ufficiale all’ Ordine dei Medici C. e O. di Milano.
Tale risposta sarà resa pubblica.
2. Il Dott. Berto, Presidente CAO di
Padova, ci invia lettera pervenuta
dal Dott. Noce, Presidente CAO
di Rovigo, riguardante iniziativa
di COOPDENTALE che propone
esecuzione di protesi inferiori su un
solo impianto con finanziamento
da parte della Regione Veneto motivata da fini di ricerca scientifica.
La posizione di Verona è di allineamento con le altre provincie del
Veneto in attesa di conoscere quali
percorsi finanziari regionali abbiano
portato a tale accordo.
3. Il Dott. Oreglia riferisce sulla recente assemblea dei presidenti cui ha partecipato a Roma. Il
giorno 22 giugno si è svolta una
giornata di studio sui “procedimenti disciplinari” presso l’Aula
del Mappamondo nel palazzo del
Parlamento. Riferisce dei concetti fondanti che in futuro dovranno
caratterizzare il comportamento
delle commissioni di disciplina. È
stata riproposta la “commissione
disciplinare esterna all’Ordine”. Il
Dott. Bovolin, che in passato ha
elaborato un progetto compatibile, si impegna a trasmetterlo al
Dott. Oreglia e alla CAO di Verona,
in ipotesi di inviarlo poi alla FNOMCeO per un possibile utilizzo.
Relazioni istruttorie:
1. Dott. KJ: il Collega ha ricevuto,
nello studio dove lavora con il figlio
odontoiatra, una visita da parte del
NAS nel 2010. Il verbale relativo
pare non avere note di rilievo. Nel
novembre 2011 la Procura della
Repubblica informa questo Ordine di aver aperto procedimento
penale nei confronti del Dott. K
per violazione art. 348 c.p., avendo riscontrato nel suo studio che
un’assistente dentale praticava
igiene orale. Di tutto ciò il Dott. K
non è stato, pare, informato. Anzi,
nei suoi confronti è stato emesso
decreto penale di condanna con
la presenza, per il Medico, del
solo avvocato d’ufficio, essendo
lo stesso all’oscuro che si stava
svolgendo processo penale nei
suoi confronti. Dal momento che
il procedimento sembrerebbe viziato da molteplici irregolarità procedurali, il Dott. K sta preparando
istanza di opposizione. La CAO ha
deciso di attendere gli sviluppi di
tale istanza ponendo in onere al
Dott. K di informare in merito.
2. Dott. WQ: viene data lettura della
lettera in cui il Sig. XY contesta la
cifra spesa per terapia ortodontica corrisposta al Dott. W. Tale
contestazione è poggiante su perizia del Dott. ¢ ¥, la quale contesta esclusivamente gli aspetti
economici del comportamento
professionale del Dott.W. Tale peculiarità richiede uno studio più
approfondito della relazione in nostro possesso.
Procedimenti disciplinari: vengono
stabilite le date per lo svolgimento di 3
procedimenti disciplinari aperti.
E
E
11
LETTERE AL DIRETTORE
Assimas
Caro Direttore,
Mi chiamo Antonio Maria (Antonello)
Pasciuto. Vivo e lavoro a Roma, sono
specialista in Medicina Interna e da
molti anni mi occupo del ruolo dei
cosiddetti “carichi” ambientali in riferimento a patologie croniche e disturbi
funzionali.
Alcuni anni fa ho avuto modo di frequentare in Germania una Scuola di
formazione in Medicina Ambientale
Clinica. Tale specializzazione, ancora
non presente in Italia, è realizzata in
collaborazione con l’Ordine dei Medici di Baviera, che riconosce il titolo, e
provvede ad assegnare i punti relativi
per l’ECM tedesca. La Scuola è organizzata da Europaem (Associazione europea di Medicina Ambientale
^^^L\YVWHLTVYN), della quale
faccio parte ricoprendo la carica di
membro del Consiglio Direttivo. Forte
di questa esperienza, e desideroso di
trasferire in Italia tutto quanto appreso
in Germania, alcuni mesi fa ho fondato ASSIMAS (Associazione Italiana di
Medicina Ambiente e Salute ^^^HZ
ZPTHZP[) con lo scopo di fare informazione e formazione in relazione a temi
riguardanti l’ambiente e la salute.
Scopo principale di ASSIMAS è quello di tradurre nella pratica quotidiana
del medico (sia egli medico di base,
ospedaliero, universitario o libero
professionista) l’enorme mole di dati
scientifici che ci dimostrano con sempre maggiore evidenza come moltissime patologie (soprattutto le patologie
croniche) siano strettamente correlate
a “carichi” di tipo ambientale (pesticidi, insetticidi, erbicidi, metalli pesanti,
plastiche, ftalati, elettrosmog, muffe,
OGM, nanoparticelle.........). Oggi abbiamo a disposizione nuove indagini
di laboratorio per dimostrare in modo
chiaro tali relazioni e procedere quindi
ad una terapia eziologica di moltissime patologie e disturbi funzionali.
Nei giorni 27 Ottobre a Milano e 10
Novembre a Roma abbiamo organizzato un seminario (partecipazione
gratuita) con lo scopo di presentare ASSIMAS e le relative iniziative in
programma. Abbiamo già previsto
una Scuola di formazione in Medicina
Ambientale Clinica che inizierà a Milano nel gennaio 2013, e che si articola
su 120 ore di lezione, sulla falsariga
di quella che viene proposta in Germania.. Tra i vari relatori vi sarà anche
il prof. Martin Pall, biochimico statunitense autore del libro “Explaining
unexplained illnesses”.
Per tali offerte formative abbiamo
nei giorni scorsi ottenuto il patrocinio
dell’Ordine dei Medici di Milano.
Mi farebbe piacere, se fosse possibile, che ne venga data comunicazione
agli iscritti in modo che coloro che
fossero interessati possano parteciparvi.
ANTONELLO PASCIUTO
[email protected]
335.362688
WWW.EUROPAEM.ORG
WWW.ASSIMAS.IT
/DFKLYHU6HUYL]L6UO$PELHQWHVLFXUH]]DTXDOLWj
6LDPRFRQVXOHQWLTXDOLILFDWLFRQIRUWHVSHFLDOL]]D]LRQH
DVHUYL]LRGHOOH6WUXWWXUH6DQLWDULHGHO9HQHWRFKH
YRJOLRQRUDJJLXQJHUHO¶$FFUHGLWDPHQWR5HJLRQDOH
/DQRVWUDRUJDQL]]D]LRQHFRPSRVWDGDFRQVXOHQWLHVSHUWLQHOOHYDULHGLVFLSOLQHULFKLHVWHSHUOD
YDOXWD]LRQHLQFRQIRUPLWjDOOD/5qDGLVSRVL]LRQHSHU
ŹODYHULILFDGHLUHTXLVLWLJHQHUDOLHVSHFLILFLULFKLHVWLGDOOD5HJLRQHSHUO¶$XWRUL]]D]LRQH
DOO¶HVHUFL]LRHSHUO¶$FFUHGLWDPHQWRLVWLWX]LRQDOH
ŹLOUDSSRUWRGLULVSRQGHQ]DFRQOHLQGLFD]LRQLSHUO¶DGHJXDPHQWR
ŹO¶HODERUD]LRQHGHLGRFXPHQWLGDSUHVHQWDUHLQ5HJLRQH
ŹO¶HODERUD]LRQLGHJOLLQGLFDWRULSHULOPLJOLRUDPHQWR
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ZZZODFKLYHUFRP²VHUYL]L#ODFKLYHUFRP
$]LHQGDFRQVLVWHPDTXDOLWjFHUWLILFDWR,62
12
VERONA MEDICA
CONVEGNI E CONGRESSI
Convegni
e Congressi
virali croniche e nuovi farmaci antivirali, epatosteatosi e steatoepatite non
alcoolica, epatiti autoimmuni, trapianto
di fegato). La seconda giornata tratterà delle malattie infiammatorie croniche intestinali, di celiachia, intolleranze
alimentari, patologia diverticolare del
colon, patologie dell’esofago.
16° CORSO
DI GERIATRIA
26 SETTEMBRE 2012
MALATTIE INFETTIVE
DELL’ANZIANO
19 OTTOBRE 2012
13 OTTOBRE 2012
XLIII Congresso Sezione
Triveneto SIAPAV
Società Italiana di Angiologia
e Patologia Vascolare (SIAPAV)
Sezione del Triveneto - Verona
Aula 1 della Lente Didattica
Policlinico G.B. Rossi - P.le L.A. Scuro
Inizio lavori ore 8.30
Nel simposio inaugurale verrà affrontata la gestione delle placche aortiche
ulcerate, problematica che richiede, la
definizione di una strategia terapeutica
che sappia collocare nei momenti più
opportuni eventuali interventi chirurgici
o endovascolari. Alcune relazioni saranno dedicate a fare il punto sul ruolo
attuale e sulle prospettive future della
disciplina angiologica, analizzando il
complesso quadro evolutivo della sanità che cerca di conciliare le esigenze
da un lato di rendere sempre più agevoli i rapporti tra specialisti ospedalieri
e medici che operano nel territorio e
di razionalizzare la distribuzione della
rete assistenziale ospedaliera accentrando le competenze più specialistiche secondo un modello di “hub and
spoke”. Sarà presentata anche la recente istituzione del diploma europeo
di specialità in Angiologia.
15-16 OTTOBRE 2012
Aggiornamenti in Epatologia
e Gastroenterologia
Azienda Ospedaliera
Universitaria Integrata di Verona
U.O. di Gastrenterologia
ed Endoscopia Digestiva
(Direttore Dott. L.Biti)
Verona - Palazzo della Gran Guardia
Inizio lavori ore 8.00
Obiettivo del congresso sarà quello di
mettere a confronto, sulle tematiche di
gastroenterologia ed epatologia, i più
accreditati specialisti al fine di aggiornare l’audience circa le innovazioni di
strategia diagnostica e terapeutica.
L’evento si articola in due giornate e
nove sessioni di lavoro. La prima giornata è dedicata all’epatologia (epatiti
VERONA MEDICA
Ipertensione
Arteriosa Polmonare
Azienda Ospedaliera
Universitaria Integrata di Verona
U.O. Complessa di Medicina B
S.S.O. di Malattie Autoimmuni
Verona - Aula R. Vecchioni
Lente Didattica Policlinico
G.B.Rossi P.le L.A. Scuro
Inizio lavori ore 13.00
10 OTTOBRE 2012
LE PATOLOGIE GERIATRICHE
24 OTTOBRE 2012
I TEMI ETICI
7 NOVEMBRE 2012
27 OTTOBRE 2012
Interazione Psicoanalitica
e Dialogo Clinico
Associazione Onlus
“Itinerari Psicoanalitici”
Verona - Sala Convegni
della Banca Popolare di Verona
Via San Cosimo 10
Inizio lavori ore 8.30
LA CONTINUITÀ ASSISTENZIALE
Il Corso è organizzato dalla U.O. di
Geriatria dell’ASL 21 (Dr. A. Zanatta)
e si svolgerà nelle giornate indicate
sopra presso il Teatro Dante nella frazione di San Pietro di Legnago.
Inizio dei lavori ore 14.30
PRESENTAZIONE
Dopo circa dieci anni di fase
sperimentale, sono stati recentemente approvati i nuovi
accordi Stato-Regioni per il
riordino ed il rilancio del sistema di Educazione Continua in
Medicina (ECM).
Le principali innovazioni riguardano il passaggio dall’accreditamento degli eventi a
quello dei provider di formazione, l’introduzione del dossier formativo individuale e di
gruppo, la possibilità di esercitare direttamente il ruolo
di provider per istituzioni ed
organizzazioni, sia pubbliche
che private, che abbiano i requisiti richiesti.
OBIETTIVI
Nel Convegno verranno illustrate le nuove norme che
regolano il sistema ECM, verranno discussi ruolo ed obiettivi dei provider di formazione,
con un particolare approfondimento sul ruolo che gli Ordini professionali assumono
nella governance del sistema
di educazione continua.
13
PROFESSIONE E LEGGE
Certificati on line.
In G.U. i criteri di invio
per i ricoveri ospedalieri
La certificazione telematica arriva anche negli ospedali. Il Servizio di accoglienza dei certificati on line (Sac)
e l’Inps dovranno adeguare le loro
strutture tecniche per inviare le certificazioni di malattia on line anche per
i ricoveri ospedalieri entro il 4 giugno
2013. Le Regioni, invece, avranno
tempo fino a marzo 2014 per mettere
a regime i loro sistemi di invio.
È quanto stabilito dal decreto 26 febbraio 2012 “Definizione delle modalità tecniche per la predisposizione e
l’invio telematico dei dati delle certificazioni di malattia al Sac”.
Il nuovo disciplinare permette all’azienda sanitaria od ospedaliera di
acquisire, attraverso l’inserimento
del codice fiscale, le informazioni
relative al lavoratore e trasmettere
al Sac la comunicazione di inizio ricovero. L’operatore a questo punto,
tramite Sac, riceve conferma dell’accettazione dell’invio e l’assegnazione da parte dell’Inps del numero di
protocollo univoco della comunicazione di inizio ricovero (Pucir). Su
richiesta del lavoratore si può così
procedere alla stampa di una copia
cartacea della comunicazione di inizio ricovero.
Queste informazioni saranno poi
messe a disposizione del lavoratore
e del datore di lavoro con le stesse
modalità del certificato di malattia
telematico. Al momento della dimis-
sione, poi, il servizio consente al medico ospedaliero di richiamare la comunicazione di inizio ricovero tramite
numero di Pucir, il codice fiscale del
lavoratore, e certificare la diagnosi “e
la eventuale prognosi per la convalescenza”. Dopo la ricezione tramite Sac dell’accettazione dell’invio e
l’assegnazione da parte dell’Inps del
numero di Puc, è possibile procedere alla stampa della copia cartacea
del certificato di malattia telematico
e dell’attestato di malattia da consegnare al lavoratore.
Cosa di non poco conto, il sistema
consentirà al professionista di dichiarare a quale titolo opera all’interno della struttura, se come dipendente o anche in libera professione.
Questa possibilità adombra una rapida evoluzione nel senso di univocità
del meccanismo della certificazione di malattia verso il Sac, al quale
ci si potrà sottrarre solo in caso di
comprovato malfunzionamento del
sistema, certificando in cartaceo, a
qualunque titolo si venga a visitare il
lavoratore e in qualunque setting assistenziale.
CARLO MATTEO PERUZZINI
COMUNICATO AGLI ISCRITTI
Abbiamo attivato il nuovo servizio di segreteria telefonica.
Quando telefonerete all’Ordine sentirete la voce del RISPONDITORE AUTOMATICO,
che provvederà a smistare la chiamata secondo le esigenze di chi chiama.
LE OPZIONI SARANNO:
• DIGITARE 1 PER PRATICHE ENPAM
• DIGITARE 2 PER PUBBLICITÀ SANITARIA E RUOLI
• DIGITARE 3 PER AMMINISTRAZIONE, ISCRIZIONI E CANCELLAZIONI
• DIGITARE 4 PER COMMISSIONE ODONTOIATRI
Senza nessun imput digitato e rimanendo in linea
la chiamata sarà dirottata al primo operatore disponibile.
Confidiamo di poterVi dare un servizio migliore
La segreteria dell’Ordine
14
VERONA MEDICA
PROFESSIONE E LEGGE
Sicurezza negli ambienti di lavoro:
obbligatorio il documento
di valutazione dei rischi.
Nuove norme per gli RSPP
Sulla Gazzetta Ufficiale n. 162 del 13
luglio 2012 è stata pubblicata la Legge 12 luglio 2012, n. 101 concernente
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KPÄJHaPVUP KLS KLJYL[VSLNNL THNNPVUYLJHU[LKPZWV
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KLSSH ZHS\[L L KLSSH ZPJ\YLaaH ULP
S\VNOP SH]VYV ULS ZL[[VYL KLP [YH
ZWVY[PLKLSSLTPJYVPTWYLZL¹
Come è noto l’art. 1, comma 2, del
decreto-legge 57/12 prevede la possibilità di autocertificare l’effettuazione
della valutazione dei rischi da parte dei
datori di lavoro che occupano fino a
10 lavoratori sino e non oltre il 31 dicembre 2012.
5LKPZJLUKLKPJVUZLN\LUaHJOL
Z\WLYH[HSHKH[HKLSKPJLTIYL
[\[[PP[P[VSHYPKPZ[\KPVTLKP
JV V VKVU[VPH[YPJV JVU SH]VYH[VYP
KV]YHUUV YLKPNLYL PS KVJ\TLU[V
KP]HS\[HaPVULKLPYPZJOP
Si ricorda che per la mancata elaborazione del documento di valutazione
dei rischi il datore di lavoro è punito ai
sensi dell’art. 55, comma 1, lett. a), del
D.lgs. 81/08 e s.m.i con l’arresto da tre
a sei mesi o con l’ammenda da 2.500
a 6.400 euro.
Considerato che debbono procedere alla effettuazione della autocertificazione della valutazione dei rischi
i medici o odontoiatri che occupano
fino a 10 lavoratori, appare opportuno
chiarire come il Legislatore definisca la
figura del lavoratore.
Nella fattispecie l’art. 2, comma 1, lett.
a), del D.Lgs. 81/08 e s.m.i dispone
che per lavoratore si intende tra S»HS[YV
\UH WLYZVUH JOL PUKPWLUKLU[L
TLU[L KHSSH [PWVSVNPH JVU[YH[[\H
SL Z]VSNL \U»H[[P]P[n SH]VYH[P]H
ULSS»HTIP[V KLSS»VYNHUPaaHaPVUL
KP \U KH[VYL KP SH]VYV W\IISPJV V
WYP]H[VJVUVZLUaHYL[YPI\aPVUL,
VERONA MEDICA
anche al solo fine di apprendere un
mestiere, un’arte o una professione,
esclusi gli addetti ai servizi domestici
e familiari. Al lavoratore così definito
è equiparato: PS ZVJPV SH]VYH[VYL KP
JVVWLYH[P]H V KP ZVJPL[n, anche
di fatto, che presta la sua attività per
conto delle società e dell’ente stesso; S»HZZVJPH[V PU WHY[LJPWHaPVUL
KP JP HSS»HY[PJVSV L ZLN\LU[P
KLS JVKPJL JP]PSL" PS ZVNNL[[V IL
ULÄJPHYPVKLSSLPUPaPH[P]LKP[PYVJPUP
MVYTH[P]PLKPVYPLU[HTLU[VKPJ\P
HSS»HY[PJVSV KLSSH SLNNL NP\
NUV U , e di cui a specifiche
disposizioni delle leggi regionali promosse al fine di realizzare momenti di
alternanza tra studio e lavoro o di agevolare le scelte professionali mediante
la conoscenza diretta del mondo del
lavoro.
Si ritiene opportuno ricordare in questa sede a tutti i medici e odontoiatri
titolari di studi professionali con lavoratori, che svolgano direttamente la
funzione di Responsabile del servizio
di prevenzione e protezione ai sensi
dell’art. 34 del D.Lgs. 81/08, di fare
particolare attenzione al rispetto del
percorso formativo previsto dal Legislatore.
Infatti, considerato l’Accordo 21 dicembre 2011 della Conferenza StatoRegioni sui corsi di formazione per lo
svolgimento diretto da parte del datore di lavoro dei compiti di prevenzione
e protezione dei rischi pubblicato sulla
Gazzetta della Repubblica Italiana n. 8
dell’11 gennaio 2012 e già trasmesso
da questa Federazione con Comunicazione n. 3 del 3 gennaio 2012, si
evidenzia che:
• Il titolare dello studio medico o
odontoiatrico che abbia già svolto,
alla data di pubblicazione dell’Accordo Conferenza Stato-Regioni
del 21 dicembre 2011 (GU dell’11
gennaio 2012), il corso di 16 ore
ai sensi dell’art. 3 del decreto 16
gennaio 1997, KV]YLIILZ]VSNL
YL \U JVYZV KP HNNPVYUHTLU[V
JOL OH WLYPVKPJP[n X\PUX\LU
UHSLKPVYL
• Il titolare dello studio medico o
odontoiatrico che svolge direttamente le funzioni di Responsabile del Servizio di prevenzione e
protezione da data anteriore al 31
dicembre 1996 e, quindi, che era
esonerato dalla frequenza dei corsi ai sensi della norma transitoria
di cui all’art. 95 del D.Lgs. 626/94
ora abrogato, KV]YLIILZ]VSNL
YL \U JVYZV KP HNNPVYUHTLU[V
KP VYL LU[YV TLZP KHSSH
KH[H KP W\IISPJHaPVUL KLSS»(J
JVYKVNLUUHPV
• Il titolare dello studio medico o
odontoiatrico non rientrante nelle
ipotesi precedentemente illustrate
e che, quindi, ex-novo voglia svolgere le funzioni di Responsabile
del Servizio di prevenzione e protezione KV]YLIIL Z]VSNLYL \U
JVYZV KP MVYTHaPVUL KLSSH K\
YH[HKPVYL; successivamente
con periodicità quinquennale dovrebbe svolgere 14 ore di aggiornamento.
Si ricorda che l’art. 55, comma 1,
lett. b), del D.Lgs. 81/08 e s.m.i prevede che il datore di lavoro è punito
con l’arresto da tre a sei mesi o con
l’ammenda da 2,500 a 6.400 euro WLY
SH THUJH[H KLZPNUHaPVUL KLS 9L
ZWVUZHIPSLKLSZLY]PaPVKPWYL]LU
aPVUL L WYV[LaPVUL di cui all’art. 17,
comma 1, lett. b), del D.Lgs 81/08 V
WLYSH]PVSHaPVULKLSS»HY[JVT
THKLS+3NZche prevede
che il datore di lavoro che svolga direttamente i compiti di RSPP debba
15
PROFESSIONE E LEGGE
frequentare i corsi di formazione di durata minima di 16 ore e massima di 48
ore nel rispetto dei contenuti e delle articolazioni definiti mediante accordo in
sede di Conferenza permanente per i
rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano.
Pertanto, stante il quadro normativo
sopra delineato, appare chiaro che il
medico o odontoiatra titolare di studio
professionale con lavoratori che non si
trovi in possesso dei requisiti necessari per lo svolgimento diretto delle funzioni di RSPP dovrebbe designare necessariamente un consulente esterno.
Invece i medici o odontoiatri che abbiano già svolto i corsi di formazione di cui all’art. 34 del D.Lgs. 81/08
(corso della durata minima di 16 ore)
o che erano esonerati dalla frequenza dei corsi così come sopra riportato, potranno continuare a svolgere
Ricetta telematica:
diventa un obbligo
contrattuale
Sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n. 160 dell’11 luglio 2012
è stato pubblicato il decreto 2 luglio
2012 recante ¸(]]PV H YLNPTL KLS
SL WYVJLK\YL WLY SH [YHZTPZZPVUL
[LSLTH[PJH KLP KH[P KLSSL YPJL[[L H
JHYPJV KLS :LY]PaPV :HUP[HYPV 5H
aPVUHSL KH WHY[L KLP TLKPJP WYL
ZJYP[[VYP YLNPVUHSP L YPJL[[H LSL[
[YVUPJH WYLZZV SL YLNPVUP ]LUL[V
-YP\SP=LULaPH.P\SPH<TIYPH4HY
JOL3HaPVL:PJPSPH¹
Il decreto indicato in oggetto è stato
emanato visto l’art. 50 del decretolegge 30 settembre 2003, n. 269, convertito con modificazioni dalla legge 24
novembre 2003, n. 326 e successive
modificazioni e integrazioni (Sistema
Tessera Sanitaria) e visto il DPCM 26
marzo 2008, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 124 del 26 maggio 2008,
attuativo del comma 5-bis del citato
articolo 50, concernente, tra l’altro, i
dati delle ricette e le relative modalità
di trasmissione telematica da parte dei
medici prescrittori del SSN al Sistema
di accoglienza centrale (SAC) del Ministero dell’economia e delle finanze e la
ricetta elettronica.
L’art. 1, comma 1, del decreto 2 luglio 2012 dispone che con riferimento
16
all’attuazione in ambito regionale delle
disposizioni di cui al DPCM 26 marzo
2008 sopraccitato, inerenti alla trasmissione telematica dei dati delle ricette a
carico del SSN da parte dei medici prescrittori, u KLÄUP[V PS ZLN\LU[L WYV
NYHTTHKPH]]PVHYLNPTL!
H 9LNPVUL=LUL[V4HYJOLL:PJP
SPHKHSNP\NUV"
I 9LNPVUL 3HaPV KHS ZL[[LT
IYL"
J 9LNPVUL -YP\SP =LULaPH .P\SPH
KHSV[[VIYL"
K 9LNPVUL<TIYPHKHSKPJLT
IYL
L’art. 1, comma 2, del decreto 2 luglio
2012 prevede in fase di prima applicazione, che nelle Regioni sopra indicate,
così come previsto dall’art. 1, comma
3, del decreto 14 luglio 2010, la inadempienza inerente alla trasmissione
telematica delle ricette prescritte si intende verificata nel caso in cui le ricette
prescritte e trasmesse telematicamente, a partire dalle date di cui al comma
1, ZPHUV Z\ IHZL TLUZPSL PUMLYPV
YP HSS» KLS [V[HSL KLSSL YPJL[[L
JVTWPSH[L KHS TLKLZPTV TLKPJV,
per le quali risultano al Sistema Tessera
Sanitaria erogate le relative prestazioni
di farmaceutica e specialistica ambula-
direttamente le funzioni di RSPP, ma
dovranno ben fare attenzione a rispettare le tempistiche sopra delineate per
lo svolgimento del nuovo iter formativo previsto dall’Accordo 21 dicembre
2001 della Conferenza Stato-Regioni.
Ciò detto, considerata la complessità
della materia, gli uffici competenti di
questa Federazione sono a completa
disposizione per ogni eventuale ulteriore chiarimento.
toriale, tenuto anche conto dei sistemi
informativi regionali di cui all’articolo 4
del DPCM 26 marzo 2008.
In conclusione al fine di approfondire
l’esame del provvedimento è possibile
scaricare copia dello stesso sul portale
della Fnomceo al link gazzetta ufficiale.
CASSAZIONE:
IRAP NON DOVUTA
ANCHE IN PRESENZA
DI BENI STRUMENTALI
COSTOSI
La Corte Suprema di Cassazione - Sezione
Sesta Civile – con sentenza n. 13048 del 24
luglio 2012 ha sancito che il medico anche
se si avvalga di beni strumentali molto costosi
è esente da IRAP.
La Corte Suprema di Cassazione in un passaggio chiave della sentenza ha rilevato che
“si deve infatti anche tener conto della circostanza che gli “strumenti di diagnosi”, per
quanto complessi e costosi rientrano nelle attrezzature usuali (o che dovrebbero esserlo)
per i medici di base; dal momento che ad
essi si chiede di svolgere una delicata funzione di “primo impatto” a difesa della salute
pubblica”.
La Cassazione ha quindi accolto il ricorso di
un medico, cassando la sentenza della Commissione Tributaria di Venezia depositata il
14 dicembre 2009 e evidenziando che il
fatto che il medico ricorrente era in possesso
di telefono, computer, auto e strumenti medici di diagnosi non significasse che lo stesso
disponesse di un’autonoma organizzazione.
VERONA MEDICA
PROFESSIONE E LEGGE
Certificati per telefono:
la Cassazione contesta
il falso ideologico
Commette il delitto di falsità ideologica previsto e punito dall’art. 480
del codice penale il medico di base
convenzionato con il servizio sanitario
nazionale che rilascia un certificato
medico di proroga della prognosi di
malattia in favore di una paziente senza averla previamente visitata.
Il medico di medicina generale, infatti,
nell’esercizio delle sue funzioni assume la qualifica di pubblico ufficiale e,
quindi, se attesta, anche implicitamente, in un certificato un fatto - nel
caso di specie l’intervenuta visita della paziente in epoca immediatamente
precedente alla proroga della prognosi della malattia - commette il delitto
di falso ideologico perché afferma,
contrariamente al vero, che è avvenuto un fatto (la visita medica) la cui verità il certificato è destinato a provare.
Questi principi sono stati affermati dalla Corte di Cassazione, quinta
sezione, nella sentenza penale n.
18687/12, depositata il 15/05/12, con
la quale è stato respinto il ricorso di
un sanitario avverso la decisione dei
giudici di appello che, in riforma della
sentenza di primo grado, lo avevano
ritenuto responsabile del reato so-
Assicurazione RC:
l’obbligo slitta al 13/08/2013
L’Assemblea del Senato della Repubblica nella seduta del 2 agosto 2012
ha approvato in via definitiva il disegno di legge indicato in oggetto.
3»HY[JVTTH, del provvedimento fissa al 31 dicembre 2012 il termine
per l’esercizio dell’attività libero professonale intramuraria.
3»HY[ JVTTH IPZ, invece fa
slittare di un anno (13 agosto 2013)
l’obbligo di copertura assicurativa
degli esercenti le professioni sanitarie o, in caso di data antecedente, al
momento dell’entrata in vigore di una
specifica disciplina per gli esercenti le
VERONA MEDICA
professioni sanitarie. Il Ministro della
Salute, On. BALDUZZI, intervenuto
in Assemblea durante la discussione
generale del provvediemtno ha chiarito che la proroga dell’obbligo assicurativo non è una proroga al buio, ma
deve collegarsi ad un provvedimento
che disciplini la responsabilità professionale del personale sanitario, mentre per quanto riguarda l’esercizio della cosiddetta intramoenia, il disegno
di legge in titolo presenta una proroga
avente natura strettamente tecnica in
attesa di un più organico e vasto intervento legislativo.
pra menzionato, condannandolo alla
pena di giustizia.
Nel respingere il ricorso dell’imputato
la Suprema Corte ha, tra l’altro, affermato che la falsa attestazione attribuita al sanitario non attiene tanto
alle condizioni di salute della paziente,
quanto al fatto che egli ha emesso il
certificato senza effettuare una previa
visita e senza alcuna verifica oggettiva delle sue condizioni di salute, non
essendo consentito, infatti, al medico
di effettuare valutazioni o prescrizioni
semplicemente sulla base di dichiarazioni effettuate per telefono dai suoi
assistiti.
La Cassazione ha anche disatteso
la tesi dell’imputato in merito alla asserita natura colposa della condotta,
affermando che il medico non poteva
non essere consapevole del fatto che
egli stava certificando una patologia
medica senza averla previamente verificata, nell’immediatezza, attraverso
l’esame della paziente.
Sussiste, quindi, anche l’elemento
psicologico (dolo) del delitto contestato al sanitario.
ULTERIORE PROROGA
PER INTRAMOENIA
E NOVITÀ IN AMBITO
ASSICURATIVO
Il Senato della Repubblica nella seduta del 2
Agosto 2012 ha approvato in via definiva il disegno di Legge che all’articolo 1 comma 1 del
provvedimento fissa al 31-12-2012 il termine
per l’esercizio dell’attività libero professionale
intramuraria e all’art. 1 comma 3-bis fa slittare
di 1 anno (13 agosto 2013) l’obbligo di copertura assicurativa degli esercenti le professioni
sanitarie o, in caso di data antecedente, al momento dell’ entrata in vigore di una specifica
disciplina a riguardo.
Il Ministro della salute On. Balduzzi ha chiarito
che la proroga dell’obbligo assicurativo deve
collegarsi ad un provvedimento che disciplini
la responsabilità professionale del personale
sanitario mentre la proroga dell’intramoenia ha
natura strettamente tecnica in attesa di un più
organico e vasto intervento legislativo.
17
ATTUALITÀ
Le Babeli d’Italia
La situazione della sanità italiana rispecchia il grave sfilacciamento della
politica nazionale.
Al pressante invito di “stringerci a coorte”, che il valoroso Presidente Napolitano predica giornalmente e che
Monti cerca di praticare con alterni
successi, la società italiana risponde
spaccandosi in infinite combriccole,
ognuna contro le altre armate. Gran
parte della politica ignora le lacrime
e il sangue che molti hanno iniziato
a versare; appare inconsapevole del
baratro che lambisce la strada stretta capace di portare il Paese fuori
dai pericoli di una recessione potenzialmente peggiore di quella vissuta
negli anni ’30 del secolo scorso; non
ricorda che quelle temperie, per molti aspetti simili alla situazione attuale,
portarono agli amari disastri del “secolo breve”.
L’Italia si sfilaccia e il SSN si adegua
disarticolandosi ancora di più.
Le Regioni vanno in ordine sparso a
cercare di quadrare il cerchio
• di una medicina sempre più complessa e costosa,
• di bisogni sanitari crescenti, spinti
anche dall’epidemia di cronicità,
• di risorse in sensibile, rapido decremento: si calcola addirittura in
meno 18,7% dal 2014, attraverso
il combinato composto dei provvedimenti Tremonti e Monti (troppo trekking in altura per utenti e
operatori...?!)
In Lombardia l’ultima invenzione dell’italica fantasia amministrativa sono i
CREG, ostico acronimo che significa
“garantire tutti i servizi extraospedale
necessari alla ottimale gestione H24
dei cittadini affetti da patologie croniche, a fronte della corresponsione
di una quota predefinita di risorse”: in
soldoni si esternalizzano i servizi a gestori in grado di attrezzarsi per fornire
una vasta gamma di servizi.
L’insistenza del gentilissimo collega
Assessore Luciano Bresciani e dei
Funzionari regionali lombardi, nell’assicurare la centralità strategica del
Medico di Medicina Generale – MMG
18
– all’interno dell’ingegneria dei GREG,
mi ha suscitato gesti scaramantici.
Sono più di trent’anni (ahimè), a partire dalla Legge 833, che tutti i legislatori e amministratori mi dicono di
essere il regista di centrocampo del
SSN.
Non c’è legge, decreto, accordo, regolamento aziendale che non riporti
la litania della mia “centralità” di MMG,
della strategica rilevanza del rapporto
speciale che costruisco con i cittadini
e di cui purtroppo sono pienamente
consapevole, altrimenti NON mi arrabbierei pensando a quanto poco
conti per i nostri decisori.
Ma io lavoro con gli stessi strumenti
di quando trenta anni fa ho avviato la
professione, più o meno con lo stesso
contratto “post-mutue”.
Di diverso da allora, per la verità, ho a
disposizione una segretaria rimborsata dalla ASL, per l’ammontare di ben
7 ore alla settimana per 1500 assistiti
(le ore in più indispensabili per reggere la spinta delle richieste le tiro fuori
dal mio stipendio): quindi VYHL
TPU\[P HS NPVYUV di front office, e...
però!... anche la possibilità di condividere queste miserie con altri quattro
poveretti.
In questa situazione logistica e organizzativa la Regione Lombardia, in
tempi di vacche magre, si inventa i
CREG: i cronici li cura il miglior offerente, un pacco preconfezionato da
prendere o lasciare.
Mi permetto di richiamare solo il dato
oggettivo che i CREG suonano il definitivo requiem del Distretto sanitario,
così come delineato dalla Riforma ter
(Ministro Bindi) del 1999.
Intendiamoci. Nessuno di noi si era
innamorato di quel modello.
I MMG e i PLS avevano già avuto consapevolezza, nei vent’anni di
esperienza precedenti, che il Distretto
così concepito, centro di burocrazia
e controllo, più che motore di servizi e salute, fosse moribondo e che la
Legge Bindi nascesse già vecchia e
superata.
Ma, viste le ristrettezze, con le quali
siamo i migliori specialisti a convivere
da decenni, credevamo di meritarci
di essere rimessi finalmente al centro
della partita come i veri promotori della salute.
La vasta area dei professionisti delle
cure primarie, infatti, sta arricchendo
il SSN di una nuova cultura professionale e di un’autonoma capacità di
crescita organizzativa, adatta a costruire servizi modulari di crescente
complessità sul territorio, così come
risulta indispensabile per rispondere in modo elastico e coerente alla
drammatica modificazione della domanda di salute che caratterizza i nostri sistemi sanitari.
Tutte le nazioni “serie” si stanno attrezzando in tal senso.
Cresce la necessità che al pensiero
innovativo della medicina e pediatria
di famiglia venga riconosciuta una più
ampia responsabilità nella organizzazione e implementazione delle cure
primarie, ma in Italia restano isolati gli
esempi di un affidamento e coinvolgimento diretto.
A questa crescente responsabilità
funzionale avrebbe dovuto corrispondere il riconoscimento delle nostre capacità di gestire il nuovo e di adattarlo
alle esigenze dell’utenza e alle risorse
del servizio, non più solo nell’ambito
dello studio, come siamo abituati a
fare da sempre, ma nell’orizzonte più
vasto della comunità.
I MMG e i PLS immaginavano cioè
che, dopo 30 anni di inefficienze, copiando gli esempi di successo di Inghilterra, Danimarca, ma anche Spagna o Slovenia....., alle tiritere sulla
loro centralità seguissero i fatti.
Ma il problema della politica italiana
è di non fidarsi di chi non può sottomettere e controllare, di non poter
permettersi di finanziare professionisti che emergono senza concorsi
pilotati, di medici che vengono scelti
dai cittadini per le proprie capacità e
che quindi non rispondono al referente politico locale: troppo indipendenti
per sprecare con loro le preziose e
decrescenti risorse, che vanno indirizzate a più proficui obiettivi di scambio.
La politica italiana più accorta, in realtà, non sottovaluta le potenzialità dei
professionisti delle cure primarie, che
non hanno bisogno di medaglie.
Sa che con 90 EURO all’anno tutto
VERONA MEDICA
ATTUALITÀ
compreso la MG riesce a fornire al
cittadino una pronta assistenza continuativa su tutto il territorio nazionale,
un telefono cui ricorrere ogni mattina,
ambulatori e strutture capillarmente
diffuse sul territorio, assistenza domiciliare al cronico e al malato terminale e supporto alla fragilità: costi che
sarebbero incompatibili se organizzati
direttamente dalla inefficiente macchina pubblica.
Non è quindi l’ignavia che blocca la
mano del legislatore, come pensavo
fino a una decina di anni fa: è che l’affidabilità dei professionisti, dimostra-
ta dal continuo miglioramento degli
outcames di salute della popolazione,
non può essere ammaestrata né sottomessa.
L’invenzione dei CREG rappresenta il
paradigma di questo processo: la politica affida a società esterne l’assistenza al cittadino fragile; che staranno al
fianco della politica perché finanziate
con gli stessi criteri del privato convenzionato, che tanta soddisfazione politica e -perché no...!! - anche qualche
gratificazione personale, hanno dato
al Presidente Formigoni e al sistema di
potere lombardo: ecco la quadratura.
Strada facendo …
Confidenze di un geriatra
ad una psicoterapeuta
4P[YHK\JHPUIYL]LSLLTVaPVUPL
SLWYVZWL[[P]LJOLH]L]HPUJ\VYL
ZHSLUKV X\LS [YLUV JOL S»H]YLIIL
WVY[H[VHSSHZLKL\UP]LYZP[HYPH
Sapevo che salendo su quel treno
avrei lasciato la casa, il cortile di casa,
la campagna, gli odori e i sapori di
quel mondo agreste che mi aveva nutrito e mi aveva reso consapevole che
ogni stagione, in natura, ha uno scopo e prepara il frutto - il ruolo - della
successiva stagione.
7LYJOtOHZJLS[VKPMVYTHYZPJVTL
TLKPJV&
Una sera, sull’aia, pensando a cosa
avrei fatto della mia vita, risposi a me
stesso: artista è bello, ma effimero;
un’attività legata ai viaggi è troppo
lontana dalla concretezza delle dinamiche del mondo della terra da cui
provengo. Gli stessi dubbi ebbi pensando a formazione di tipo pragmatico. Ho subito intuito che solo relazionandomi con l’umano avrei appagato
me stesso. Pertanto non ebbi dubbio
che sarei diventato medico.
VERONA MEDICA
Eccomi con il camice bianco in ospedale, nella divisione geriatrica, ad auscultare, ad indagare, ad impostare la
terapia al paziente del letto n. 20 che
mi guardava o impaurito o fiducioso.
Con l’esperienza e con la collaborazione dei colleghi percepivo di dare
risposte sufficientemente adeguate al
corpo del paziente e di non riuscire
a soddisfare pienamente le richieste
presenti nello sguardo emotivamente
parlante del paziente del letto n. 20. Il
sistema vigente, pur in una efficiente
organizzazione tecnico - scientifica,
non lascia molto spazio alla relazione
d’aiuto, anche emotivo tra medico e
paziente.
(SSVYHJVTLZ\WLY~PSJVUÅP[[VJOL
S»HSSVU[HUH]HKHSSHZJLS[HKLSSHTL
KPJPUH JVTL VWWVY[\UP[n K»PUJVU
[YV\THUV&
Non fu facile all’inizio accettare i protocolli proposti ed imposti che spesso
distraggono la relazione emotiva tra
medico e paziente, reazione emotiva
conosciuta ed accolta nel variega-
Che i MMG e PLS entrino o meno nel
gioco.... ma chi se ne frega!
Resto convinto che i medici del territorio, strutturati in equipe, dotati di
adeguato personale, con pacchetti
di attività specialistica da giostrare
negli studi di gruppo e al domicilio
delle cronicità, incentivati su performances di salute raggiunti, sarebbero in grado di vincere la partita,
anche senza gli ingaggi prodigiosi
che leggiamo per altri incarichi nel
servizio pubblico.
ALESSANDRO DALLA RIVA
to mondo dell’arte ove ogni palpito
dell’anima viene significato come
plus-valore nella comunicazione tra
individui, specificatamente tra l’artista ed il suo pubblico. Nella diatriba
tra corpo e anima e nella convinzione
dell’urgenza dell’unità psico-somatica
dell’individuo come “massima capacità espressiva”, una luce si accese
quando “vissi uno spettacolo di danza
in Arena, a Verona. Era il BALLETTO
del XX SECOLO di Maurice Bejart. Lì
compresi come la danza riuscisse ad
essere strumento realistico ed ottimale di unificazione e di comunicazione
delle componenti espressive dell’essere umano. Una lacrima rigò il mio
volto pensando al paziente del letto n.
20 e quella lacrima fu il mio battesimo
per un nuovo patto relazionale, tutto
da costruire, tra me il medico, e i tanti pazienti n. 20 che avrei incontrato.
Questa fu la folgorazione che diede
inizio al cammino che ha portato alla
formulazione dello strumento PSICO
– DANZA – TERAPIA.
*VZ»uSH7:0*6¶+(5A(¶;,9(70(&
]LKP^^^WZPJVKHUaH[LYHWPHP[
*VTL L WLYJOt OH JVZ[Y\P[V [HSL
Z[Y\TLU[V&
Gli ospiti in casa di riposo, vedendo
uno spettacolo di danza, godono
anche dello spettacolo, ma essenzialmente nel profondo ritrovano le
emozioni del loro passato e le lasciano affiorare con parole e gesti. Non
c’è passività da parte dei fruitori della
P.D.T., ma c’è interazione con l’artista e la favola danzata. Il vissuto che
19
ATTUALITÀ
Da sinistra: *SH\KPV(SILY[V4\YHYi, Medico Chirurgo, Cardiologo, Geriatra, Gerontologo, 5\JJPH
*PJJPHYLSSH:WHNUVSV, Psicologo, Psicoterapeuta, .PHJVTV*VWWVSH7ZPJVSVNV Psicoterapeuta
della famiglia
affiora induce l’anziano ad interagire
con alcuni ricordi e con alcune fasi
della vita trascorsa che sembrano dimenticati.
Osservando poi attentamente lo
sguardo e le espressioni del volto
dell’anziano, vedevo come si trasformavano, a volte con più grinta a volte
con più dolcezza, a seconda del tema
che la favola presenta. Come l’archeologo porta alla luce il reperto e lo pu-
lisce dalla terra così lo stimolo indotto
dai contenuti della fiaba danzata, preso in mano e guidato sapientemente
dal terapeuta, sollecita la creatività
e il sogno, facendo tornare umano il
fantoccio costruito e adattato dall’istituzione.
Anche i famigliari dell’anziano ospite
nella casa di riposo vedono il cambiamento e vogliono finalmente parteciparlo, ritenendolo un’opportunità per
migliorare la relazione affettiva. Medici, infermieri ed operatori a vario titolo
trovano l’ospite più vivo, capace di
relazionarsi in modo più significativo.
Costoro percepiscono la possibilità di
un rapporto diverso ed innovativo; diventano curiosi nel voler sperimentare
un nuovo rapporto e nuove relazioni,
prima impensabili. Ecco come il mondo dell’anziano istituzionalizzato può
trasformarsi da scadente ed emarginato in un pianeta pulsante e vivo.
Concludendo: avendo saputo cogliere il disagio emotivo del paziente che
l’istituzione amplifica e il relativo antidoto a tale disagio, osservando e raccogliendo le reazioni emotive indotte
dalla P.D.T., mi resi conto che cercando e trovando i vissuti con i sentimenti
ad essi legati, tutto questo dà all’ospite maggiore energia e un miglioramento della propria consapevolezza,
della propria identità ed anche della
propria cognitività. Infatti il ricordo,
con l’affetto ad esso legato, rende più
elastici e più nitidi i processi mentali. I
risultati di tale osservazione sono stati
analizzati, discussi ed interpretati con
pscicoterapeuti e geriatri, onde poter
dare organizzazione metodologica a
tali ipotesi di lavoro.
CLAUDIO ALBERTO MUNARI
CARDIOLOGO-GERIATRA
NORME COMPORTAMENTALI
PER I MEDICI CHE EFFETTUANO SOSTITUZIONI
Si ricorda che all’atto dell’affidamento/accettazione dell’incarico di sostituzione devono essere sottoscritti i seguenti punti:
• Il Medico Sostituto deve garantire il pieno rispetto degli orari d’ambulatorio e può modificarli solo previo accordo col Medico Titolare, tenuto
conto dei disagi dell’utenza.
• Il Medico Sostituto deve garantire lo stesso periodo di reperibilità telefonica attiva che viene garantita dal Medico Titolare (in genere ore
8-10 con risposta diretta del titolare o di altra persona).
• Nelle giornate di sabato e nei giorni prefestivi il Medico Sostituto deve rispettare gli impegni del Medico Titolare, deve effettuare la reperibilità telefonica e/o l’ambulatorio qualora fosse prevista attività ambulatoriale e deve effettuare le visite richieste anche se dovesse comportare
un prolungamento dell’orario oltre le ore 10 del mattino.
• Il Medico Sostituto si impegna a sostituire un solo medico per volta, salvo casi particolari -dichiarati- nello stesso ambito di scelta, per garantire agli utenti una presenza effettiva nella sede d’attività del tutto simile a quella del titolare.
• Eventuali accordi tra Medico Titolare e Medico Sostituto al di fuori di questo regolamento devono comunque tenere presente che interesse
principale è anche evitare disagi e servizi di scarsa qualità agli assistibili.
20
VERONA MEDICA
ATTUALITÀ
Al prof. Massimo Franchi il prestigioso
Premio “Luigi Carenza” per la ginecologia
A Roma Presso l’Università Campus Biomedico è stato assegnato
un prestigioso premio per la ginecologia “Luigi Carenza” al prof
Massimo Franchi Direttore della
Unità Operativa Complessa di Ginecologia e Ostetricia della Azienda
Ospedaliera Universitaria Integrata
di Verona.
Il Premio, giunto alla XI a edizione, è
intitolato al Prof Luigi Carenza, un
grande Maestro della Ginecologia
Italiana è stato consegnato dal figlio
dr Filippo Carenza e dal Presidente
della Commissione Prof Sergio Pecorelli Rettore Magnifico dell’Università di Brescia e Presidente
dell’Agenzia Italiana del farmaco
(AIFA). Il Premio rappresenta il più
prestigioso riconoscimento della
Ginecologia Nazionale e nel tempo
è stato assegnato ai migliori scienziati di questa Disciplina.
Le motivazioni che hanno fatto scegliere il Prof Massimo Franchi sono
state le sue riconosciute capacità di
clinico ostetrico e chirurgo ginecologo associate alla notevole produzione scientifica in ambito soprattutto della Ginecologia Oncologica.
Il Prof Pecorelli si è soffermato in
particolare sul suo profilo che unisce una ottima preparazione clinica
e una riconosciuta capacità chirurgica ad una non comune propensione alla docenza che il prof Massimo
Franchi ha confermato con una Lettura Magistrale sugli interventi chirurgici nella complicanza più grave
della gravidanza ovvero l’emorragia
del post partum, spaziando dagli
aspetti clinici e di tecnica chirurgica
a quelli storici e filosofici.
Questo riconoscimento attribuito
ad un clinico e docente universitario di Verona è l’ennesima prova
delle eccellenze delle quali si avvale
l’Azienda Ospedaliera Universitaria
Integrata della nostra città.
COMUNICARE IL QUESITO OD IL SOSPETTO DIAGNOSTICO
È INDICE DI CORRETTEZZA DEONTOLOGICA E DI BUONA PRATICA CLINICA
Alcuni Direttori Sanitari e Responsabili di Distretto ci hanno in varie occasioni comunicato che è ancora abbastanza diffusa la pessima abitudine
di richiedere visite specialistiche ed accertamenti diagnostici senza comunicare il quesito, o, meglio il sospetto diagnostico.
Tale comportamento può essere ammissibile in alcune situazioni particolari ma nella generalità dei casi è contrario alla buona pratica clinica ed
al Codice Deontologico (artt. 59, 62) e può in alcune situazioni critiche configurare un reato ai sensi dell’art. 328 del Codice Penale.
È altrettanto indice di correttezza deontologica e soprattutto di buona pratica clinica per TUTTI riportare sulle richieste di accertamenti
• data di emissione del documento in cui viene indicata la richiesta
• timbro personale del medico proponente
• firma (se possibile LEGGIBILE) del medico proponente
• infine ma non per ultimo: indicazione del motivo e/o del sospetto clinico alla base della richiesta di accertamenti
VERONA MEDICA
21
ATTUALITÀ
Nasce il “Tribunale dei diritti e doveri del medico”.
Obiettivo: dialogo con i cittadini
e tutela dei professionisti
L’80% dei medici si sente a rischio di
ricevere un esposto o una denuncia
da parte dei pazienti e il 65% indica
la causa nell’attuale “clima di esasperazione dell’opinione pubblica”. È sulla base di questi dati, emersi da una
recente indagine condotta dall’Ordine provinciale dei medici chirurghi e
odontoiatri di Roma sulla medicina
difensiva, che si è deciso di realizzare
il Tribunale dei diritti e dei doveri del
medico (Tdme), presieduto dall’ex
presidente dell’Ordine dei medici di
Roma, Mario Falconi.
La sua mission è stata così spiegata:
aprire un ponte di dialogo con i cittadini, curare la tutela degli interessi
professionali ed il confronto con le
parti politiche e sociali, stigmatizzare
comportamenti professionali negativi
ma anche offrire consulenza legale ai
medici. Il Tdme si è dotato anche di
un comitato etico, composto da professionisti esterni, che avrà il compito
di vigilare sull’operato dell’associazione. “Ciò che è drammatico per i
tanti medici onesti che lavorano ogni
giorno - ha spiegato Falconi - è dover svolgere questo importantissimo
lavoro con la paura di poter essere
fisicamente aggrediti o magari diventare facile bersaglio di denunce”. “È
proprio per questi motivi che ad oggi
il 10% del budget della sanità viene
sperperato con esami inutili, per la
cosiddetta medicina difensiva”, ha
puntualizzato il presidente del Tdme.
L’idea di questo nuovo organismo,
come si è precisato nel corso della
sua presentazione, “non nasce per
Spending review.
Una sintesi
Auto mediche
Sono state escluse dai tagli le autovetture “per i servizi sociali e sanitari
svolti per garantire i livelli essenziali di
assistenza”
Aumento Irpef in Regioni con Piano di rientro
Approvato anche un provvedimento
con cui si stabilisce che le Regioni
in disavanzo sanitario potranno aumentare l’addizionale Irpef già dal
2013.
22
Farmaci
L’incremento dello sconto al Ssn è limitato per le farmacie al 2,25% e per
le aziende farmaceutiche al 4,1%.
Il tetto per la spesa farmaceutica
territoriale viene fissato per il 2012 al
13,1% e dal 2013 all’11,35%. Quello
della farmaceutica ospedaliera viene
fissato al 3,5%.
Viene poi prevista l’adozione entro il
1° gennaio 2013 di un nuovo sistema
di remunerazione della filiera distributiva del farmaco (grossisti e farmacie)
una tutela di tipo corporativo dei medici. Il nostro intento - ha dichiarato
Falconi - è solo quello di garantire,
nell’interesse di tutti, che i medici
possano lavorare in condizioni di sufficiente dignità”.
Quanto alle critiche emerse in alcune
dichiarazioni rilasciate dal Tribunale
dei diritti del malato (Tdm), che ha definito “inopportuna” questa iniziativa
sia per la scelta del nome, sia perchè
“crea una clima di contrapposizione”,
Falconi ha replicato: “Sono rimasto
dispiaciuto quando ho sentito parlare
di contrapposizione. Noi siamo non
solo disponibili al dialogo, ma abbiamo anche invitato da tempo il Tdm ad
aderire al nostro comitato etico”.
CARLO MATTEO PERUZZINI
che sarà definito da un decreto della
Salute di concerto con l’Economia,
previa accordo con Aifa e associazioni di categoria. Il decreto dovrà essere
emanato entro 90 giorni dall’entrata in
vigore della legge di conversione del
decreto. In caso di mancato accordo
il decreto sarà comunque emanato,
sentite le commissioni parlamentari
competenti.
Con l’entrata in vigore del nuovo metodo di remunerazione verranno a
cadere gli sconti e le trattenute sulle
somme dovute alle farmacie per la
convezione con il Ssn.
Il pay back resta al 100% a carico delle aziende farmaceutiche in caso di
sfondamento del tetto di spesa anche
per i farmaci orfani.
Farmaci generici
Ecco il testo: “Il medico che curi
un paziente, per la prima volta, per
VERONA MEDICA
ATTUALITÀ
una patologia cronica, ovvero per
un nuovo episodio di patologia non
cronica, per il cui trattamento sono
disponibili più medicinali equivalenti,
è tenuto a indicare nella ricetta del
Servizio sanitario nazionale la sola
denominazione del principio attivo
contenuto nel farmaco. Il medico ha
facoltà di indicare altresì la denominazione di uno specifico medicinale
a base dello stesso principio attivo;
tale indicazione è vincolante per il
farmacista ove in essa sia inserita,
corredata obbligatoriamente di una
sintetica motivazione, la clausola di
non sostituibilità di cui all’articolo
11, comma 12 del decreto-legge 24
gennaio 2012, n. 1, convertito con
modificazioni dalla legge 24 marzo
2012, n. 27. Il farmacista comunque
si attiene a quanto previsto dal menzionato articolo 11, comma 12.”.
Fondo sanitario nazionale
Il finanziamento del Ssn è ridotto di
900 milioni di euro per l’anno 2012, di
1.800 milioni di euro per l’anno 2013,
di 2.000 milioni di euro per l’anno
2014 e di 2.100 milioni di euro a decorrere dall’anno 2015. La ripartizione
delle risorse fra le regioni e le province
autonome avviene secondo criteri e
modalità proposti in sede di autocoordinamento dalle regioni e PA, da recepire con Intesa Stato Regioni entro
il 30 settembre 2012 con riferimento
all’anno 2012 ed entro il 30 novembre
2012 con riferimento agli anni 2013 e
seguenti.
Patto per la Salute
Ci sarà tempo fino al 15 novembre
2012 per siglare il Patto per la Salute.
Ospedali
Viene anticipato al 31 ottobre 2012
il termine per l’individuazione degli
standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi per l’assistenza
ospedaliera da parte delle Regioni,
previa intesa della Conferenza StatoRegioni.
Slitta al 31 dicembre 2012 il termine
per la riduzione dei posti letto ospedalieri in base al nuovo standard di
3,7 posti per mille abitanti, che sarà
attuata al 50% nel pubblico e al 50%
nel privato.
Cure primarie
Si prevede che, nell’ambito della ridefinizione della rete ospedaliera, si tenga conto della contestuale riorganizzazione dei servizi distrettuali e delle
cure primarie finalizzata all’assistenza
24 ore su 24 sul territorio, anche con
riferimento agli standard europei.
Pubblico e privato
È prevista la possibilità di sperimentare nuovi modelli di assistenza per
contenere la spesa, anche attraverso sinergie tra strutture pubbliche e
private, ospedaliere ed extraospedaliere.
Direttori sanitari e direttori medici
Nelle aziende ospedaliere, ospedaliere-universitarie e negli Irccs, costituiti
da un unico presidio, le funzioni di direttore sanitario assorbiranno anche
quelle rivestite dall’attuale figura del
direttore medico.
Personale
Nella valutazione dei rendiconti finanziari delle Regioni non saranno più
considerati i risparmi ottenuti attraverso il taglio delle spese per il personale. Tuttavia, per le Regioni sottoposte ai Piani di rientro restano fermi
gli specifici obiettivi previsti dai piani in
materia di personale.
Costi standard
Accelerazione per l’adozione dei costi
standard sanitari previsti dal federalismo fiscale. Entro il 31 ottobre 2012 il
Governo dovrà acquisire e pubblicare
i dati relativi ed entro il 31 dicembre
2012, definire i tempi di attuazione
dell’adozione dei costi e fabbisogni
standard in sanità.
Valutazione degli esiti delle prestazioni sanitarie
Spetterà all’Agenas, che pertanto
sarà autorizzata ad accedere a tutti i
dati informativi del Ssn.
Concorsi farmacie
Il testo è finalizzato a “rendere uniformi e trasparenti le modalità di espletamento delle procedure relative al
concorso straordinario per l’apertura
di nuove sedi farmaceutiche”.
CARLO MATTEO PERUZZINI
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DEPENNARE LE VOCI CHE NON INTERESSANO
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NOME
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INDIRIZZO
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VERONA MEDICA
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23
ATTUALITÀ
Spending
Confusion
La “spending review”, alla fine, è arrivata, e con questa …. le nuove norme sulla prescrizione dei farmaci.
Da domani, quando dovrò prescrivere un farmaco per la prima volta,
non potrò più indicare il nome ma il
principio attivo.
Si tratterà cioè di usare il generico
(senza nessuna altra indicazione sul
produttore) al posto del “branded”
ogni volta che quel dato farmaco
abbia un equivalente generico.
Indicherò il vecchio nome commerciale solo se il farmaco era già in terapia continuativa. Per tutto il resto
solo componente o componenti.
Cosi per il collirio dovrò indicare due
o tre nomi di principi attivi, così pure
per l’antibiotico, l’antipertensivo,
l’antiasmatico, l’antispastico … etc..
etc.
La ditta che mi fornisce il “software”
di gestione della cartella clinica mi
ha già inviate le istruzioni per trasformare le mie prescrizioni in “principi attivi” con il relativo dosaggio.
Non mi ha fornito, perché non può,
le istruzioni che dovrò dare ai miei
pazienti, che immagino saranno
quantomeno sconcertati.
Me lo immagino già il Sig. Oreste
che ha fatto confusione la prima
volta che il farmacista al posto del
Lasix gli ha fornito la Furosemide.
È arrivato dopo una settimana disidratato, perché oltre alle 2+1 cp
di Lasix che gli avevo indicato sullo schema che teneva appeso sulla
vetrina accanto al lavello in cucina,
aveva assunto anche la Furosemide
2+1 come gli aveva insegnato il farmacista.
Adesso se dovessi prescrivergli
un farmaco nuovo dovrei indicare il principio attivo senza sapere
cosa poi gli daranno effettivamente in farmacia. E sarà dura anche
per il farmacista ricordarsi di dargli
poi sempre quel tipo di generico o
“branded”, perché Oreste le pillole
24
le riconosce dal colore della scatola, e dalla forma della compressa. In
alternativa, e penso che dovrò con
Lui per forza fare così, prescriverò
quello che effettivamente penso ricordandomi di aggiungere le parole
“non sostituibile”, ma in tal caso dovrò anche scrivere nella ricetta perché intendo agire così.
Cosa scriverò? Che Oreste è un po’
rinc…..?
Sul web, ma non solo su quello, è
tutto un coro di proteste.
C’è chi fa notare che per il SSN non
ci sarà nessun risparmio perché la
differenza tra “branded” e generico
comunque la paga il paziente, e c’è
chi dice che in fin dei conti anche
quello è un risparmio per chi le me-
dicine le deve pagare; c’è chi lancia
l’allarme sostenendo che gli errori
posologici (inevitabili) creeranno un
aumento delle patologie “iatrogene”
e relativo aumento dei ricoveri (e addio risparmi sperati), e chi sostiene
che la manovra allargherà il mercato
del generico creando le premesse
per un abbassamento dei costi.
Ma c’è anche chi ha fatto notare che
la Legge ci fa “perdere ruolo sociale
e professionale” dal momento che
ora saremo noi a dover giustificare
al farmacista le nostre scelte invece
che il farmacista a dover giustificare
la cosa quando quello che consegna è diverso dalla prescrizione; e
ammonisce che in tal modo il “potere decisionale” (ed anche la responsabilità) si sposta dal medico al
farmacista.
Il mio, di farmacista non sembra per
niente entusiasta, e mi verrebbe da
pensare che semmai è la “politica”
che ancora una volta confonde il
suo ruolo con quello mio. Lasciando
però, come al solito, a me la responsabilità.
La maggior parte dei pareri comunque mi paiono negativi e concordi in
una cosa: sul fatto che questa nuova norma sia proprio (mi si perdoni il
termine) una “st….ta”.
Quello che mi pare sicuro è che
con queste nuove regole dovrò occupare molto più tempo a controllare principi attivi, posologie, nomi
commerciali, scatole consegnate
o cambiate, pillole assunte e pillole
scambiate, errori posologici e stati
confusionali.
Con buona pace del “rischio clinico”
e del tempo che dovrei invece dedicare a fare il lavoro che mi si addice.
Di certo non potrò meravigliarmi se
domani qualcuno mi dovesse proporre un corso ECM sul come istruire i pazienti a riconoscere le pillole
dal principio attivo anziché dal colore loro e da quello della scatola che
le contiene.
Comunque vadano le cose, ho l’impressione che se gli allarmi lanciati
dai più risulteranno veri, potrebbe anche darsi che questa “spending review” rischi di diventare una
“spending confusion”.
ROBERTO MORA
G
VERONA MEDICA
NOTIZIE DALL’ORDINE
Convocazione
Assemblea Ordinaria Annuale
A TUTTI I SIGNORI MEDICI
CHIRURGHI E ODONTOIATRI
ISCRITTI ALL’ALBO PROFESSIONALE
di VERONA
LORO SEDI
Egregio Collega,
Ti invitiamo a partecipare all’Assemblea Ordinaria Annuale degli Iscritti che si terrà
SABATO 27 OTTOBRE 2012 in 1ª Convocazione alle ore 07,00 ed in
2ª Convocazione alle ore 09,00 presso la Sala Marani(Ospedale Civile Borgo
Trento) in Verona Via Camillo de Lellis per discutere il seguente
ORDINE DEL GIORNO
1) Relazione del Presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri
2) Relazione del Presidente della Commissione Albo Odontoiatri
3) Relazione del Tesoriere: - Bilancio Consuntivo 2011
- Bilancio Preventivo 2013
4) Varie ed eventuali
Ore 10,30 Incontro con neo-abilitati
Ore 11,30 Premiazione Colleghi con 50 anni di laurea
Ore 12,30 Buffet
Il Presidente
Dott. Roberto Mora
Ai sensi del 3º comma dell’Art. 24 del DPR 221/50 “Nessun Iscritto può essere investito di più di due
deleghe”. “La delega deve essere apposta in calce all’avviso di convocazione rimesso al delegato”.
DELEGA:
Il sottoscritto Dott.
delega a rappresentarlo
nell’Assemblea Ordinaria Annuale del 27/10/2012 il Dott.
In fede
VERONA MEDICA
25
NOTIZIE DALL’ORDINE
Bilancio Consuntivo esercizio 2011
ENTRATE
Avanzo di amministrazione all’inizio dell’esercizio 2011 Cassa e Banca
½
288.999,22=
Entrate Correnti Ruoli principali e brevi manu
½
907.187,81=
Entrate per prestazioni di servizi (certificati, pareri congruità, prima iscrizione)
½
20.492,84=
Entrate redditi e proventi (interessi attivi su depositi)
½
5.770,67=
Entrate compensative di spese correnti
½
11.387,30=
Entrate per alienazione beni immobili
½
1.300.000,00=
Entrate per partite di giro
½
288.778,36=
per un TOTALE di ENTRATE pari a
½
2.822.616,20=
USCITE
Spese Correnti ordinarie
½
165.617,34=
Pagamenti in c/residuo 2010 (spese notarili)
½
144.024,19=
Spese di rappresentanza (onorificenze agli iscritti, necrologi e varie)
½
18.956,81=
Spese per il funzionamento di organi e Commissioni (Fed.ne Reg.le)
½
4.936,45=
Aggiornamento professionale e culturale, convegni, congressi e manifestazioni
½
0,00=
Spese per il bollettino VR-MEDICA
½
31.668,80=
Spese per abbonamenti a Gazzette Ufficiali, BUR, riviste e giornali
½
551,70=
Spese per il personale
½
427.300,80=
½
55.390,22=
½
26.063,01=
e mobili, materiali di consumo e varie)
½
30.342,14=
Spese postali, telefoniche, fax e sito internet
½
15.058,35=
Imposte, tasse, tributi oneri finanziari e quote non dovute iscritti
½
8.171,88=
Spese in conto capitale per acquisto beni strumentali
½
2.365,81=
Acquisizione beni immobili nuova sede
½
1.330.960,00=
Polizza TFR Dipendenti accantonamento indennità anzianità
½
7.337,23=
Rimborso quote sottoscrizione mutuo ENPAM
½
174.380,54=
Uscite per partite di giro
½
290.927,48=
per un TOTALE di USCITE pari a
½
2.734.052,75=
SALDO ATTIVO AL 31/12/2011
½ 88.563,45=
26
VERONA MEDICA
Spese per oneri e compensi per incarichi speciali
(Avvocato, Consulente del lavoro, Consulente Fiscale,Visite Fiscali)
Spese per la Sede (assicurazioni, spese condominiali, enel, riscaldamento,
pulizia locali, manutenzione e riparazioni impianti)
Spese per uffici (cancelleria, assistenza e riparazione attrezzature, macchine
NOTIZIE DALL’ORDINE
Bilancio Preventivo esercizio 2013 - entrate
QUADRO GENERALE ENTRATE
Codice Descrizione
Competenza
Cassa
½+120.658,01
½+0,00
A-0
AVANZO DI AMMINISTRAZIONE
A-1
FONDO DI CASSA
½+0,00
½+120.658,01
E-1
TITOLO I - ENTRATE CONTRIBUTIVE
½+0,00
½+0,00
E-1-01
CATEGORIA I - Contributi associativi
½+920.500,00
½+920.500,00
½+920.500,00
½+920.500,00
½+0,00
½+0,00
½+17.050,00
½+17.050,00
½+500,00
½+500,00
½+11.000,00
½+11.000,00
½+0,00
½+0,00
½+28.550,00
½+28.550,00
TOTALI TITOLO I E-1
E-2
TITOLO II - ENTRATE DIVERSE
E-2-02
CATEGORIA II - Entrate per la prestazione di servizi
E-2-03
CATEGORIA III - Redditi e proventi patrimoniali
E-2-04
CATEGORIA IV - Poste correttive e compensative di spese correnti
E-2-05
CATEGORIA V - Entrate non classificabili in altre voci
TOTALI TITOLO II E-2
E-3
TITOLO III - ENTRATE PER ALIENAZIONE DI BENI PATRIMONIALI
½+0,00
½+0,00
E-3-06
CATEGORIA VI - Alienazione beni mobili
½+0,00
½+0,00
E-3-07
CATEGORIA VII - Alienazione beni immobili
½+0,00
½+0,00
½+0,00
½+0,00
TOTALI TITOLO III E-3
E-4
TITOLO IV - ENTRATE DERIVANTI DA ACCENSIONE DI PRESTITI E MUTUI
½+0,00
½+0,00
E-4-08
CATEGORIA VIII - Assunzione mutui e prestiti
½+0,00
½+0,00
E-4-09
CATEGORIA IX - Riscossione di crediti
½+0,00
½+0,00
½+0,00
½+0,00
½+0,00
½+0,00
½+303.600,00
½+303.600,00
½+303.600,00
½+303.600,00
½+1.373.308,01
½+1.373.308,01
TOTALI TITOLO IV E-4
E-5
TITOLO V - ENTRATE PER PARTITE DI GIRO
E-5-10
CATEGORIA X - Entrate aventi natura di partite di giro
TOTALI TITOLO V E-5
TOTALE GENERALE Entrate
VERONA MEDICA
27
NOTIZIE DALL’ORDINE
Bilancio Preventivo esercizio 2013 - uscite
Codice Descrizione
P-0
DISAVANZO DI AMMINISTRAZIONE
Competenza
½+0,00
Cassa
½+0,00
TITOLO I - SPESE CORRENTI
½+0,00
CATEGORIA I - Spese per gli organi istituzionali
½+119.000,00
CATEGORIA II - Spese di rappresentanza
½+24.500,00
CATEGORIA III - Spese per il funzionamento di organi e commissioni
½+6.000,00
CATEGORIA IV - Promozione culturale, convegni, congressi e altre manifestazioni
½+6.000,00
CATEGORIA V - Spese pubblicazioni, acquisto libri, riviste, e altre pubblicazioni
½+38.000,00
½+401.500,00
CATEGORIA VI - Spese per il personale
CATEGORIA VII - Spese per accertamenti sanitari
½+2.000,00
CATEGORIA VIII - Oneri e compensi per speciali incarichi
½+38.708,01
CATEGORIA IX - Spese per la sede
½+54.000,00
CATEGORIA X - Spese funzionamento, acquisto beni consumo, servizi,
manutenzioni, noleggio materiali
½ +32.000,00
U-1-11 CATEGORIA XI - Spese postali, telefoniche, telegrafiche e internet
½+24.000,00
U-1-12 CATEGORIA XII - Oneri tributari
½+11.000,00
U-1-13 CATEGORIA XIII - Oneri finanziari
½+1.000,00
U-1-14 CATEGORIA XIV - Poste correttive e compensative entrate correnti
½+1.000,00
U-1-15 CATEGORIA XV - Spese non classificabili in altre voci
½+60.000,00
U-1-16 CATEGORIA XVI - Fondo di riserva per stanziamenti insufficienti
½+60.000,00
TOTALI TITOLO I U-1
½+878.708,01
½+0,00
½+878.708,01
½+0,00
½+0,00
½+0,00
½+0,00
½+10.000,00
½+10.000,00
U-1
U-1-01
U-1-02
U-1-03
U-1-04
U-1-05
U-1-06
U-1-07
U-1-08
U-1-09
U-1-10
U-2
TITOLO II - SPESE IN CONTO CAPITALE
U-2-17 CATEGORIA XVII - Spese beni patrimoniali
U-2-18 CATEGORIA XVIII - Spese per immobilizzazioni tecniche
U-2-19 CATEGORIA XIX - Accantonamento indennità anzianità e similari
TOTALI TITOLO II U-2
U-3
TITOLO III - ESTINZIONE DI MUTUI E ANTICIPAZIONI
U-3-20 CATEGORIA XX - Quote mutui
TOTALI TITOLO III U-3
U-4
TITOLO IV - USCITE PER PARTITE DI GIRO
U-4-21 CATEGORIA XXI - Spese aventi natura di partite di giro
TOTALI TITOLO IV U-4
TOTALE GENERALE Uscite
28
½+119.000,00
½+24.500,00
½+6.000,00
½+6.000,00
½+38.000,00
½+401.500,00
½+2.000,00
½+38.708,01
½+54.000,00
½+32.000,00
½+24.000,00
½+11.000,00
½+1.000,00
½+1.000,00
½+60.000,00
½+60.000,00
½+6.000,00
½+6.000,00
½+16.000,00
½+16.000,00
½+0,00
½+0,00
½+175.000,00
½+175.000,00
½+175.000,00
½+175.000,00
½+0,00
½+0,00
½+303.600,00
½+303.600,00
½+303.600,00
½+303.600,00
½+1.373.308,01
½+1.373.308,01
VERONA MEDICA
ATTUALITÀ
Schizofrenia Sociale
e Professione Medica
ALBERTO PERONI
Il nostro magnifico ma squinternato
Paese sta vivendo una crisi strutturale profonda che ha le sue radici in un
passato abbastanza lontano e che,
l’attuale “crisi” non ha fatto altro che
accelerare esponenzialmente.
Affiorano,infatti, oggi i risultati di vecchi
vizi e di storiche furberie di cui tutti ci
rendevamo conto, ma con i quali per
pigrizia o per convenienza momentanea non abbiamo saputo, e talora
voluto - come categoria intendo- fare
i conti.
Cosa c’entra tutto ciò con un bollettino
dell’Ordine?
Vi chiedo umilmente un po’ di pazienza, ma vorrei partire dalla semeiotica
sociale, sì perché il nostro paziente è
in primo luogo la Società.
Ci riteniamo moderni perché in maniera “politicamente corretta” ci siamo
globalizzati, accettiamo tutto e tutti, ci
riteniamo onnipotenti ed onniscienti; la
crisi attuale ci sta dimostrando brutalmente che non è così.
Abbiamo ritenuto che il libero mercato
fosse un must assoluto, che la opulenta produzione di beni di consumo
ci avrebbe reso più moderni e quindi
felici, ed invece Illusione e delusione
si ricorrono continuamente passando
per la noia e la difficoltà di comunicare
veramente con gli altri, in una babele
infinita dove tutti siamo ad un tempo
vittime e carnefici.
Partiamo dalle cose più semplici ed
evidenti come la Televisione; ci rendiamo conto della schizofrenia dei
messaggi che in maniera assolutamente non selettiva vengono vomitati
(scusate il termine non precisamente
charmant) dagli schermi ultrapiatti ogni
giorno, a getto continuo?
Molti eminenti Colleghi prestano il loro
volto e le loro competenze a trasmissioni dal largo seguito incoraggiandoci
a nutrirci correttamente, a fare movi-
VERONA MEDICA
mento, ad intraprendere abitudini sane
e contemporaneamente, in parallelo, vi
è tutto un grandinare di messaggi devastanti in favore di merendine, cioccolato, cibi spazzatura e quant’altro in
assoluta controtendenza con Scienza
e buon senso.
L’opulenza della società fa sì che abbiamo neonati gettati nei cassonetti (in
alcune realtà più riflessive è stata ripri-
tivi, dall’abiezione al satanismo, dalla
droga alla noia e poi ci stupiamo se
ragazzini imberbi, emuli di ciò che vedono su grandi e piccoli schermi non
si rendono neanche conto che lo stupro di gruppo ai danni di una ragazzina, forse appena pubere, è un’azione
BESTIALE, prima ancora che un reato,
che devasterà la vita di un numero impressionante di persone?!
Ma se questi argomenti sono tosti,
che dire del semplice buon gusto? Sì
perché mentre stai mangiando o digerendo ti viene proposto/imposto di
pensare a come è possibile “eliminare
l’odore delle tue parti intime”! e così
pure quelli derivanti dalle normali funzioni fisiologiche neonatali o delle tue
patologie (ad esempio l’incontinenza
urinaria) legate alla delittuosa terza età.
stinata la ruota degli esposti) e nonne
mamme surrogate; donne che per il
lavoro attuano una vita di contraccezione ostinata e poi si sottopongono
a trattamenti ormonali intensivi per
recitare una gravidanza ai confini della
menopausa.
A me tutto questo fa venire in mente la
schizofrenia!
Ogni giorno i professionisti della penna
ci stordiscono propinandoci in video
ed in voce un campionario monotono di violenze incredibili di singoli e di
gruppi, di criminali o di Stati sovrani
che spaziano dalla pazzia ai futili mo-
E del normale rapporto con il corpo?
Se le ascelle non ti olezzano di fragranze esotiche (erotiche?) sei un animale, vergognati!
Le normali secrezioni a metà del ciclo
mestruale o lo spotting devono essere sigillate con i salva slip sempre più
sottili ed invisibili (come se si dovesse
girare per strada sempre con la sola
biancheria intima…!). Senza contare
che l’occlusione di queste secrezioni
fisiologiche determina il loro ristagno
in vagina, la loro fermentazione e ciò
è causa continua di cerviciti, leucoxantorree e pruriti intimi che ti rendono
29
ATTUALITÀ
socialmente (!?) impresentabile. Del
resto che si creino delle pubblicità mirate a questo vuol dire che il fenomeno
è diffuso.
Ma non preoccupatevi ecco che i
principi del bazar hanno ancora una
volta una soluzione intelligente!
Avete ora l’occasione di giocare ai
dottori varcando la soglia attrattiva
mirabilandica del FAI DA TE! Perché
ti puoi auto medicare con antimicotici
che puoi autosomministrarti facilmente (chi ha detto che ci vuole un Medico per affrontare dei problemi così
naturali?). Ci si affidi alla Natura per
bacco! E allora ecco gli antisettici, le
erbe ed erbette, le lavandine, e compagnia cantando perché cosa c’è di
meglio del rimedio naturale?! Come
se giocare con un naturalissimo ed
elegantissimo cobra indiano (Naja
Naja, Linnaeus, 1758) non vi facesse
correre alcun rischio!
L’automedicazione! Sembra sia diventato un nuovo gioco di società.
Una cefalea, una stipsi, una lombalgia sono sempre –certamente- delle
sciocchezze che ciascuno ha il diritto
di autogestire. Chi ha detto che ci si
deve rivolgere per tempo al proprio
Medico Curante?!
Quello non c’è mai, scrive solamente,
non visita, ti fa perdere tempo….; meglio consultare amici ed altri opinion
leaders, specie se alternativi!
Peccato che i grandi numeri dicano
esattamente il contrario.
L’Italia, quasi ultima in Europa nella
spesa sanitaria pro capite, è ai primissimi posti nella qualità dei servizi
offerti (dati OMS). L’invecchiamento
della popolazione ne è un fedele ed
oggettivo indicatore. Abbiamo allungato la vita ma che ne è stato della
qualità? Le malattie degenerative,
specie neurologiche, trovano adeguata risposta sociale?
Nella quotidiana lamentazione della
Spending Review (era così retrò chiamarla revisione della spesa e magari
la gente ci avrebbe prestato più attenzione!) la forbice governativa sembra
animarsi ogni giorno più per potare
inesistenti rami secchi proprio là dove
non ce ne sono.
Perché i tagli non vengono fatti nei
folti, impenetrabili, boschi della Casta
e dell’Ultracasta dove, perlomeno,
servirebbero a dare un segnale di incoraggiamento a tutto il Paese Reale?
30
La classe politica, da qualche decennio ha tradito l’articolo 1 della
Costituzione Repubblicana che recita: “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro”. Non sulla
Finanza….!
E che dire delle novità sui farmaci
equivalenti?
Sono ormai molte le voci che si levano perché in nome dell’Economia si
stanno attuando interventi a gamba
tesa da parte di gente che poco o
nulla conosce della difficile interazione Medico-Paziente. E sarà poi proprio vero che questo farmaco o quello
sono proprio è uguali ?
In dermatologia a parità di principio
attivo sono anche gli eccipienti ed
i veicoli che hanno rilevanza ai fini
di tollerabilità ed efficacia; questo lo
sanno gli studenti… ma forse non lo
sa chi decide muovendosi come un
Elefante in cristalleria!
L’idea di imporre a Medici di Famiglia e i PLS di scrivere solo il nome
del principio attivo mi pare un’idea
bislacca. A parte la lungaggine ed il
tempo che si dovranno dedicare a
queste incombenze la cosa non tiene
conto che:
• il sistema di monitoraggio è attualmente modulato sui nomi
commerciali e quindi allo stesso
principio attivo afferirebbero più
nomi commerciali che hanno costi
diversi;
• Nel caso di associazioni di farmaci si aprirebbe una nuova sotto
finestra, anzi più nuove finestre,
dato che le associazioni possono
essere solo parzialmente uguali;
• L’imputazione contabile sulla base
dei principi attivi risulterebbe ingestibile dato che più ditte producono lo stesso farmaco, con costi
talora assai diversi;
Insomma, more solito, la montagna
(l’Ufficio Complicazione Affari Semplici o UCAS) ha partorito il topolino.
La cosa più razionale, dato che in Italia la spesa farmaceutica non è certamente la voce principale, era quella
di allineare tutti i farmaci rimborsabili
SSN, sulla base del principio attivo, o
al costo del più basso o ad una loro
media ponderata, lasciando l’eventuale minima differenza a carico del
Paziente. Avremmo così risparmiato
l’usura dei nervi di Medici e Pazienti,
ed evitato gli ipotetici sprechi.
Woody Allen disse una volta che “Un
farmaco è quella sostanza che,
iniettata in un ratto, produce un
articolo scientifico”. Per anni abbiamo enfatizzato la Evidence Based
Medicine (o EBM); da più parti ora
si sostiene che le evidenze di certa
medicina sono state costruite da topi
di biblioteca che, spulciando enormi
data base, hanno costruito una “verità oggettiva” sulla base di pubblicazioni quasi tutte finanziate dall’industria farmaceutica.
E allora ? Come disse Gogol: chi controlla i controllori?
Da qualche anno ora, in maniera veramente indipendente, si propone di
cambiare l’acronimo EBM in XBM
che significa Experience Based Medicine.
Perché buttare infatti le esperienze
sul campo di tanti Medici che hanno
fatto le loro personali esperienze in un
dato ambito, le hanno verificate, hanno risolto casi reali per irreggimentarle
in percorsi noti come Linee Guida? I
magistrati non sono liberi di esercitare
il loro libero convincimento? Perché i
medici no? Ricordiamo che NON ESISTONO LE MALATTIE (queste sono
solo convenzioni didattico-scientifiche) MA MALATI, e di questi non ce
ne sono due di perfettamente uguali.
Tutti ormai sappiamo cosa significa
“medicina difensiva”.
Quando mi sono laureato pensavo
fosse una branca della medicina militare.
Quanti sprechi ora avvengono per attuarla ?
Per i Medici (come fu già per gli Ingeneri sotto Stalin – sto rileggendo
in questi mesi Arcipelago Gulag) la
caccia è aperta. Iniziata qualche decennio fa in maniera strisciante ora ha
raggiunto una visibilità che non può
sfuggire a nessuno.
A fronte del fatto (certo) che il contenzioso civile per responsabilità mediche vede regolarmente l’archiviazione
in oltre l’80% dei casi per manifesta
insussistenza dell’accusa, da qualche
anno molti studi legali, data la pletora
di avvocati (la sola Napoli ne conta un
numero maggiore dell’intera Francia)
hanno deciso che se il lavoro non c’è
va inventato.
Dove pescare meglio che in una vasca d’allevamento dove i pesci non
possono fuggire?
VERONA MEDICA
ATTUALITÀ
Così capita che quando l’ultranovantenne, marantico, con polipatologie
croniche entra in Ospedale e qualche
giorno ha la brutta idea di morire diventa naturale cercare qualcuno cui
dare la COLPA.
E parte la causa al nosocomio che ha
l’Assicurazione. Tanto qualcosa sempre ne esce; del resto non c’è nulla da
perdere e tutto da guadagnare!
Chi non ci crede vada a visitare il web
e digiti “Obiettivo risarcimento”.
Vi troverà testimonial di qualità “Avvocato milanese, professore universitario, Presidente delle Camere Penali,
già Presidente della Commissione
Giustizia della Camera e Deputato alla
quarta legislatura”.
Occorre una norma che punisca le liti
temerarie costringendo chi le intenta
(pazienti o loro familiari, avvocati e medici legali- in solido) non solo a sostenere le spese di giudizio ma anche i
danni d’immagine ( e le preoccupazioni) che i sanitari indebitamente inquisiti
sono costretti a patire. E magari una
che preveda sanzioni all’avvocato che
risulti avere patrocinato in modo spregiudicato tali cause.
Si potrebbe avere così un alleggerimento della Giustizia e ad una significativa riduzione della spesa.
A Padova il 28-29 Settembre
Cyber-Medicine
Le opportunità offerte dallo sviluppo
di internet stanno modificando radicalmente gli scenari applicativi in
sanità e medicina. Siamo di fronte
alla presenza di una rete informatica che trascina e condiziona l’informazione subordinandola alle nuove
esigenze di comunicazione e integrazione in tutti i campi configurando
una compenetrazione tra assistenza
sanitaria, tecnologie informatiche e
decisioni nell’ambito della cura. È tale
la trasformazione che alcuni studiosi
propongono una nuova categoria
concettuale che, superando il concetto derivato dalle innumerevoli applicazioni,
possa ricomprendere il fenomeno in termini onnicomprensivi: la CYBERMEDICINE.
Ci domandiamo se la Cybermedicine sia solo uno strumento operativo della
medicina o i suoi contenuti modificano di fatto la medicina fin qui intesa rivoluzionandola profondamente con tutte le conseguenze epistemologiche ed
ermeneutiche proprie di una nuova disciplina in grado di colmare la crescita
di aspettative da parte del paziente.
MEDICINA DI FAMIGLIA
COME CALCOLARE IL COMPENSO DOVUTO
AL SOSTITUTO
Il nuovo accordo collettivo nazionale per la disciplina dei rapporti economici con i medici di medicina generale derivante dall’intesa della Conferenza
Stato-Regioni n. 2272 del 23.03.2005 prevede che:
“L’onorario spettante al medico sostituto è calcolato, …omissis.., nella misura del 70% del compenso di cui alla lettera A, comma 1 dell’art. 59..”
Il compenso in questione è il “COMPENSO FORFETTARIO ANNUO”.
Questo va corrisposto per intero se la sostituzione si effettua nei mesi di aprile, maggio, ottobre e novembre; va aumentato del 20% se la sostituzione
avviene nei mesi di Dicembre, gennaio, febbraio, marzo; va diminuito del 20% se la sostituzione avviene nei mesi di giugno, luglio, agosto, settembre.
In pratica quindi la formula per il calcolo è la seguente. Dal cedolino mensile:
Compenso forfetario X 70%: 30 = X
(somma dovuta per ogni giorno di sostituzione)
X va aumentato del 20% nei mesi di dicembre, gennaio, febbraio, marzo
X va diminuito del 20% nei mesi di giugno, luglio, agosto, settembre
VERONA MEDICA
31
STORIA DELLA MEDICINA
Un’indigestione politica:
Cicerone e la malva1
Roma, 46 a.C. Cesare, dopo aver
sconfitto in aprile quanto rimaneva
dell’esercito pompeiano a Tapso, fece
ritorno nella capitale come signore incontrastato della res publica romana.
Solo l’anno precedente era stato eletto,
da un senato ormai evanescente, dictator con carica decennale. I quattro
trionfi2 celebrati tra l’agosto e il settembre del 46 sancirono infine il tramonto
definitivo della fazione pompeiana: la
vecchia repubblica, ormai prostrata,
cedeva il passo, dopo un’estenuante
guerra civile, alle prime avvisaglie del
futuro impero. Piegato quindi il partito
degli optimates, incarnato dall’aristocrazia senatoriale, Cesare, accentrato
ogni potere nelle proprie mani, poté
quindi soddisfare le pretese dei suoi
populares: dopo aver elargito somme
di denaro al popolo e aver ricompensato i propri legionari con il bottino di innumerevoli campagne militari, il futuro
dittatore a vita decise di riorganizzare
la struttura statale e di mettere mano
a una serie di leggi che incontrassero
il favore dei propri sostenitori. Secondo
quanto tramandato da Svetonio, venne
emanata nel 46 la Lex Iulia Sumptuaria3, la quale mirava a riequilibrare gli
eccessi e le pubbliche manifestazioni
di lusso, come l’uso delle lettighe, delle vesti di porpora e delle perle, fatta
eccezione per determinate occasioni
e classi di età. Svetonio riporta inoltre
che tale legge suntuaria tendeva anche a regolare gli eccessi della tavola,
situazioni a cui Cesare stesso prestava
particolare attenzione:
«Mise in pratica soprattutto la legge
suntuaria, dopo aver disposto delle
guardie attorno al macello, le quali sequestrassero le merci contrarie al divieto e gliele portassero, e inviati talvolta littori e soldati a confiscare i cibi sulle
tavole già imbandite, qualora i custodi
fossero stati elusi»4.
Un’ulteriore testimonianza della legge
è presente anche nelle Epistulae ad
familiares di Cicerone. Tra l’ottobre del
32
46 e il febbraio del 45, l’oratore scriveva a Marco Fabio Gallo, ricco uomo
d’affari e dotto epicureo5, l’epistola
fam. 7, 26, con la quale lo informava
di essersi trasferito nella propria villa
di Tuscolo per un breve soggiorno al
fine di guarire da seri disturbi intestinali
che lo affliggevano ormai da una diecina di giorni6. Cicerone, legato al suo
corrispondente da un comune gusto
per gli studi7, coglie così l’occasione
per un arguto gioco ironico8: lui, fiero
oppositore della filosofia epicurea, si
troverebbe a soffrire di stranguria e
dissenteria9, le stesse malattie per cui
gli Stoici canzonano il tuo Epicuro10.
Cicerone continua poi sullo stesso
tono adducendo come causa del malessere proprio la legge suntuaria promulgata da Cesare pochi mesi prima:
«La legge suntuaria, che si ritiene dovesse portare frugalità, proprio quella
mi ha tratto in inganno»11.
Una delle finalità della maggior parte
delle leggi suntuarie era infatti quella
di ridurre l’utilizzo dei piatti a base di
carne, pietanza allora molto costosa,
in favore invece di verdure e ortaggi,
caratterizzati da basso costo e facile
reperibilità. Godevano invece di uno
status particolare i condimenti, i quali,
sebbene talvolta molto costosi, erano
tuttavia indispensabili per la conservazione dei cibi o per mascherare i gusti
di pietanze deperibili. Tali restrizioni
indussero quindi i cuochi dell’epoca
a elaborare nuove ricette a base di
verdure, le quali venivano rese più gustose e appetibili per mezzo di innumerevoli salse. Cicerone stesso aveva
notato la nuova tendenza:
«Infatti questi ghiottoni, mentre desiderano far piacere i frutti della terra,
che sono esentati dalla legge, condiscono funghi, erbette e ogni tipologia
di erba in modo tale che non vi possa
essere nulla di più buono».12
Ma proprio l’uso smodato di tali pietanze durante una cena augurale in
casa di Publio Cornelio Lentulo Spinther13 avrebbe causato i malesseri intestinali dell’Arpinate:
«Mi è capitato durante una cena a casa
di Lentulo, mi colse una così grande
diarrea che proprio oggi per la prima
volta sembra inizi ad arrestarsi».14
Una semplice bietola e una piccola
malva avrebbero quindi piegato un
allenato buongustaio come Cicerone:
«E così io, che resistevo facilmente a
ostriche e murene, sono stato ingannato da una bietola e da una malva».15
L’oratore, nell’ordire la sua tela letteraria, sembra quasi fare ironicamente
riferimento al nulla di troppo16 di apollinea memoria: l’eccesso e la dismisura sono sempre in agguato, pertanto
l’uomo saggio deve attenersi al giusto
mezzo e alla giusta misura. L’Arpinate, traviato dalla bontà della ricetta e
dal suo piacere per la buona cucina,
sarà quindi più cauto, dovesse trattarsi anche di una semplice bietola o di
una piccola malva. È difficile non immaginare un sorriso sul volto di Fabio
Gallo: Cicerone, console del 63, fiero
avversario della congiura di Catilina,
oratore di successo, uno tra gli uomini
più in vista della Roma del I sec., dopo
aver resistito a battaglie ed intrighi politici, verrebbe alla fine piegato da una
semplice pietanza a base di verdure.
L’ironia che scaturisce da questa epistola ciceroniana è generata da due
aspetti letterari: il carattere intrinseco
delle Epistulae ad Familiares, le quali
alternano emozioni ed episodi tra i più
disparati, e la tecnica stilistica di Cicerone, capace di raggiungere le più
VERONA MEDICA
STORIA DELLA MEDICINA
varie sfumature con pochi e sapienti
colpi di pennello17. Ne deriva una ironica sceneggiatura teatrale, della quale
l’Arpinate è autore e protagonista, la
casa di Lentulo il luogo della scena,
Fabio Gallo spettatore non pagante,
malva e bietola attori principali. Tale
mimo vorrebbe divertire per mezzo di
un episodio realmente accaduto, ma
avrebbe anche lo scopo di ironizzare
sulla recente Lex Sumptuaria di Cesare18. Se l’idea del futuro dittatore a vita
era quella di limitare gli eccessi culinari
dei cuochi delle famiglie patrizie, tale
progetto sarebbe stato lodevole nelle
intenzioni ma inefficace nei risultati: gli
eccessi si sarebbero infatti ritrovati nella preparazione delle portate stesse,
ricche di salse e di spezie per renderle
più prelibate e gradevoli. Cicerone si
servirebbe quindi di una teatralizzazione di un divertente episodio culinario
per esprimere il proprio velato dissenso nei confronti del regime di Cesare
e delle sue scelte politiche: l’affresco
della cena di Lentulo, rispettosa delle
limitazioni imposte della Lex Sumptuaria, e le sue conseguenze sull’intestino
dell’oratore offrirebbero un più che efficace argomento allo scopo dell’Arpinate. Cicerone assumerebbe pertanto
il ruolo di un comico romano.
Non si tratta però dell’unico caso di
teatralizzazione di un episodio ai fini di
ironico commento politico o filosofico,
ma di un espediente stilistico-letterario
peculario dell’epistolario ciceroniano.
Un caso analogo sembrerebbe rappresentato dall’epistola fam. 9, 18,
risalente al luglio del 46. Cicerone
informa l’amico Lucio Papirio Peto di
aver intrapreso la carriera di maestro
di retorica all’indomani della sua uscita dal proscenio dei tribunali e della
politica. Tra i suoi allievi figuravano in
particolare Aulo Irzio, l’autore dell’ottavo libro del De bello Gallico, e Publio
Cornelio Dolabella, terzo marito della
figlia Tullia, entrambi appartenenti alla
fazione cesariana. Peto doveva aver
colto l’occasione, in una epistola ora
non più tràdita, per far notare il fatto al
suo corrispondente: lui, antico sostenitore del partito pompeiano, si trovava
a essere maestro proprio di due tra i
cesariani più in vista. Cicerone rispondeva all’amico elencando i vantaggi
della propria scelta e servendosi infine
di un’arguta immagine tratta ancora
una volta dal mondo culinario:
VERONA MEDICA
«Ho fatto fuori più pavoni io che galletti
tu. Lì tu ti compiaci del diritto di Aterio,
io qui del brodo di Irzio»19.
Cicerone gioca con i doppi sensi: il
termine pavo veniva usato tanto come
“pavone” (animale allora molto pregiato) quanto per indicare un simbolo
di vanità; conficio sarebbe traducibile
sia con “consumare” sia con “trucidare”; mentre ius, oltre a identificare il “diritto”, indica anche il “brodo”.
L’immagine che ne deriva sembrerebbe assumere tinte da commedia
plautina: Cicerone, astuto maestro
di retorica dai trascorsi pompeiani,
attirerebbe a sé come allievi proprio
Irzio e Dolabella, cesariani della prima
ora, resi vanitosi dalla vittoria della
fazione di appartenenza; quest’ulti-
Malva Silvestris
mi si comporterebbero proprio come
due pavoni che sguazzano, ignari, nel
brodo preparato da un cuoco sopraffino; i caratteri sono quindi rovesciati,
dal momento che non è più il pompeiano a servirsi dei cesariani, ma
sono invece i cesariani a fare inconsapevolmente il gioco del pompeiano.
Una sceneggiatura che, se solamente
rappresentata, avrebbe certo strappato qualche sorriso, almeno presso
gli oppositori di Cesare.
Lessico culinario, teatralizzazione di
un episodio e velato dissenso politico
sarebbe un trittico nuovamente congiunto. Ma tornando all’epistola fam.
7, 26, si potrà notare come Cicerone,
oltre a fare riferimento alla Lex Sum-
ptuaria del 46, insista in più di un punto con l’esagerazione spita al grottesco dei propri disturbi intestinali.
L’Arpinate dapprima allude genericamente a problemi ex intestinis (specificando tuttavia febrim non haberem) e
afferma solo in seguito di essere accomunato a Epicuro da WXVEKKSYVMO‡
OEiHYWIRXIVMO‡T„UL, infine di essere stato afflitto da HM„VVSME. Causa
di tale disturbo sarebbero state beta et
malva. Per quanto riguarda il termine
beta, A. Ernout e A. Meillet20 traducono
bette, poirée, indicando quindi la beta
vulgaris. Tuttavia in questa tipologia
rientrano numerose varietà di bietole,
tra cui quella rossa (Beta vulgaris var.
cruenta), da zucchero (Beta vulgaris
var. saccharifera), da foraggio (Beta
vulgaris var. crassa) o la bietola (Beta
vulgaris var. cicla), senza contare le
diverse tipologie di tuberi (basti pensare solamente ad alcune varianti quali
Albina Vereduna, Golden Burpee’s o
Red Ace). Pertanto, sebbene siano
noti blandi effetti lassativi anche tra le
qualità officinali delle bietole, sarebbe
difficile identificare con precisione il
tipo di beta consumata da Cicerone.
Risulta invece più trasparente il termine malva, con il quale si è soliti indicare la Malva sylvestris, pianta erbacea
alta fino a un metro dai petali bilobati
di colore rosaceo. Il nome malva deriverebbe dall’espressione latina mollire
alveum, con un chiaro riferimento alle
qualità emollienti e lassative della pianta stessa. Il sostantivo latino sarebbe
infatti da ricondurre al greco QEP„GL
QEP³GL ( QEP³GE in Epicarmo), la
cui radice QEP- comparirebbe anche
nel verbo QEP„WW[ (propriamente “rendere molle, ammorbidire”) e
nell’aggettivo QEPEO³N, il cui primo
significato concreto di “molle, tenero”
assumerebbe la sfumatura figurata di
“dolce, tenero”, sfociando infine in un
rimprovero morale col significato di
“debole, vizioso, corrotto nei costumi,
molle”. Oltre a fini gastronomici, le foglie e i fiori di malva sono tuttavia usati
principalmente in erboristeria proprio
per le loro importanti qualità terapeutiche: esse contengono infatti mucillagini anti-infiammatore particolarmente
utili contro afte, infiammazioni delle
mucose e stitichezza; sono inoltre utili
in terapie antispasmodiche e diuretiche grazie alla presenza di malvina e
malvidia, venendo quindi usate come
33
STORIA DELLA MEDICINA
emollienti per bocca e gola e contro la
tosse; infine conterrebbero sostanze
organiche quali le vitamine B1, B2 e C,
oltre ad altri elementi come carotene,
acido clorogenico, acido caffeico, flavonoidi, potassio e tannini, utili contro
infezioni e batteri delle vie intestinali e
respiratorie. Al termine di tale disamina
sembrerebbe quindi che un abuso di
portate a base di malva abbia potuto
causare la HM„VVSME accusata da Cicerone, seppure sia difficile pensare
che tale disturbo possa essere durato
così a lungo. Ma senza dubbio l’Arpinate può essere ricorso all’iperbole per
aumentare l’effetto comico dell’episodio. È tuttavia anche possibile che la
HYWIRXIVMO‡T„UL, malattia infettiva
di cui la HM„VVSME altro non sarebbe
che un sintomo, sia stata causata da
un ingerimento eccessivo di alimenti infetti, specie se si tiene presente il
livello inadeguato di igiene e di conservazione dei cibi, spesso a quel tempo
del tutto inadeguato. La mancanza di
febbre, segno quest’ultimo che spessissimo si accompagna alla dissenteria infettiva, viene sottolineata da
Cicerone per mezzo di un’iperbolica
descrizione dei sintomi: infatti non riusciva a convincere del proprio disturbo
i numerosi clientes:
«Poiché da dieci giorni ormai soffrivo
molto di problemi intestinali e tuttavia
non riuscivo a convincere coloro che
desideravano i mie servizi dal momento che non avevo febbre, mi rifugiai nella villa di Tuscolo»21.
Beta, malva e Lex Sumptuaria sarebbero quindi gli insoliti protagonisti dell’ironico episodio raccontato da Cicerone
in fam. 7, 26. Tuttavia, soffermandoci
ulteriormente sulla malva, è interessante notare come tale piccola pianta
non compaia solamente nell’epistolario
ciceroniano, ma accompagni sia la letteratura greca sia quella latina in ogni
loro fase: sullo sfondo, umilmente, nei
più diversi contesti e con i più disparati
stili, ma pur sempre presente. Il capitolo che segue si propone quindi di delineare una breve storia della malva nella
letteratura greca e latina.
2. Le qualità terapeutiche e officinali
della malva erano ben conosciute già
presso i greci. Tra le più antiche attestazioni scritte si ricorda infatti un passo de Le opere e i giorni di Esiodo in cui
l’autore nell’VIII-VII sec. a.C. accenna
alla preziosità della piccola pianta:
34
«Sciocchi, perché non sanno quanto
più grande è la metà dell’intero / né
quanto grande vantaggio vi sia nella
malva e nell’asfodelo»22.
Le parole di Esiodo suonano quasi oracolari: ai disonesti aristocratici, chiusi
nella loro casta e ignari del resto, l’autore contrappone un’onestà fatta di cose
semplici, umili nel senso più etimologico della parola, cioè cresciute vicino
alla terra: la malva e l’asfodelo, piante
semplici ed esili, ma preziose per chi si
abbassi a conoscerle.
Che la malva fosse un alimento economico e facilmente reperibile è affermato
anche da Aristofane nel Pluto, commedia messa in scena durante le Lenee
del 388. Qui il contesto è tuttavia assolutamente diverso rispetto al passo
esiodeo: il tono è meno oracolare, anzi
drammaticamente realistico, caratterizzato da un sarcasmo che percorre
in sottofondo l’intero episodio. È infatti
Cremilo, uno dei personaggi, a rinfacciare alla Povertà personificata le difficoltà che lei stessa infligge all’uomo,
mostrandole giacigli impagliati al posto
di letti, stuoie fradice per materassi,
massi come cuscini e ciuffi di malva
come pane:
«Cibarsi con ciuffi di malva al posto di
pane»23.
Un contesto ancora diverso è offerto
a distanza di qualche secolo da Artemidoro di Daldi, trattatista greco del II
secolo, vissuto all’epoca di Antonino
Pio e Marco Aurelio, autore di una Intepretazione dei Sogni, uno tra i pochi trattati greci ancora conservati su
questo argomento di studio. L’opera è
organizzata secondo una serie di capitoli all’interno dei quali vengono in un
primo momento elencati i diversi contenuti dei sogni, per poi essere interpretati in base alle loro caratteristiche
intrinseche ed estrinseche. In una particolare sezione dedicata alla presenza
di alimenti nei sogni, l’autore si sofferma velocemente anche sugli effetti
della malva:
«Bietola, malva, lapazio, lapazio aspro
e atreplice sono propizi ai soli debitori poiché sconvolgono lo stomaco ed
espellono i residui che vi si trovano; infatti lo stomaco e gli intestini sono particolarmente affini a un usuraio»24.
Artemidoro formula la sua interpretazione tramite il principio di analogia: tanto
la malva quanto l’usuraio provocano un
effetto lassativo indotto o subito sull’uo-
mo, la prima di scorie, il secondo di sostanze. Ben più complessa è invece la
spiegazione riguardante il fiore di malva
che Artemidoro da in una sezione dedicata alla botanica e, più precisamente,
alle corone dei fiori25. Solo per giardinieri e contadini sognare i petali di malva
e rododendro è un auspicio favorevole,
mentre per il resto delle persone è indice di pene e partenze:
«Il fiore della malva e del rododendro
sono propizi ai solo giardinieri e vecchi,
mentre agli altri indicano sofferenze e
partenze»26.
Nel medesimo secolo il filosofo e trattatista Giamblico dedica parte della
Vita Pitagorica alla descrizione del regime alimentare di Pitagora27. Secondo
i pitagorici anche il regime alimentare,
quando è giusto e ordinato, fornisce un
notevole contributo alla migliore educazione. Il primo assioma era quello di
evitare quei cibi che producono flatulenza e disordini all’intestino28. Ne consegue l’esclusione della malva:
«Così esortava ad astenersi dalla malva, in quanto essa è il primo messaggero e il segno del legame di affinità intercorrente tra i cieli e ciò che vi è sulla
terra»29.
Si tratta di una testimonianza piuttosto
interessante, dal momento che Claudio Eliano, filosofo ed enciclopedista
vissuto tra II e III secolo, riporta che lo
stesso Pitagora aveva affermato che la
malva era la pianta più sacra:
«Diceva [scil. Pitagora] che la pianta
della malva fosse la più sacra»30.
Tale considerazione sembrerebbe trovare un riscontro nelle più diffuse (e
meno iniziatiche) teorie mediche greche del tempo, le quali vedevano nella
malva un fondamentale ausilio terapeutico nella cura di molteplici patologie. Già nel quarto secolo a.C. aveva
infatti iniziato a diffondersi in Grecia un
nuovo tipo di medicina, non più basato su labili credenze o mere analisi
empiriche, bensì su solide osservazioni scientifiche, raggiungendo quindi
notevoli risultati a livello diagnostico e
terapeutico. Tra gli artefici di questa
rivoluzione in campo medico figurano medici e scrittori come: Alcmeone
di Crotone, Empedocle di Agrigento,
Filolao di Taranto e Ippocrate. Questa
stessa scienza medica, dopo essersi
arricchita di ulteriori nozioni, avrebbe
fatto il suo arrivo a Roma sul finire del
terzo secolo a.C., portando con sé il
VERONA MEDICA
STORIA DELLA MEDICINA
proprio bagaglio di conoscenze. La
malva trova quindi ampio spazio nei
trattati medici greci, soprattutto nei
capitoli riguardanti le erbe officinali e le
terapie a base di farmaci31. Basti pensare ad Alessandro di Tralles, medico
bizantino nato al tempo di Giustiniano
I e autore di una monumentale De re
medica in dodici volumi, il quale consiglia l’utilizzo della malva per curare il
mal di testa in seguito a trauma cranico, in particolar modo col sopraggiungere di uno stato febbrile:
«In queste circostanze infatti, poiché
conveniente contro la febbre, è necessario somministrare a loro succo
di orzo mondato, tuorli d’uova, d’uova,
malva bollita, lattuga, indivia e zucca»32.
Ma non solo: il medico bizantino lodava le qualità terapeutiche della malva
anche per patologie eterogenee, quali
l’emicrania dovuta a umore bilioso33, la
frenite34 e l’epilessia35. A testimonianza
della conoscenza delle proprietà della
malva presso la scienza medica bizantina basti pensare anche a Paolo di Egina, medico greco di VII secolo importante per le sue osservazioni in campo
chirurgico e autore di un compendio
in sette libri di tutta la scienza medica
fino ad allora tramandata. All’interno
del sesto volume dei Libri Medicinales,
l’autore consigliava un decotto a base
di malva, sebbene in questo caso nella variante lavatera (conosciuta anche
come malva regina), per uso locale allo
scopo di far riassorbire il flemmone
della meninge:
«Si adoperino anche medicinali da
applicare localmente, come l’acqua di
rosa calda, e si laverà con malva lavatera bollita, fieno greco, semi di lino,
camomilla e simili»36.
Numerose altre attestazione della presenza della malva si trovano inoltre lungo le sponde del Tevere. I fiori di malva
compaiono infatti anche sulla parca
tavola di Orazio, in una natura morta
composta da qualche oliva maturata al
sole e da foglie di cicoria37: è la voce,
pacata ma dal tono fermo, del poeta
epicureo che chiede solamente una
vita lunga e semplice. Ma Orazio ricorda ancora la malva negli Epodi, stavolta alludendo alle sue proprietà curative:
«Le malve salubri al corpo appesantito»38.
Al blando effetto lassativo della malva
accenna il contemporaneo Aulo Cornelio Celso, enciclopedista di origine
VERONA MEDICA
gallica e autore di un perduto De artibus in sei libri, di cui l’unico restante è il
trattato De medicina, ritrovato a Milano
da Giovanni Lamola nel 1427 (ora Cod.
Laur. 73. 1) 39. In un capitolo dedicato
esplicitamente alle pratiche di enteroclisma, Celso afferma:
«Poi si deve iniettare nel ventre acqua
pura, se siamo soddisfatti di una cura
leggera, acqua melata (idromele), se si
desidera più intensa; se dolcemente, si
inietta acqua nella quale è stato decotto fieno greco o orzo mondato o malva
[se si deve astringere, si deve iniettare
decozione di verbene]; è invece irritante l’acqua marina o l’acqua salata; ed
entrambe risultano più efficaci quando
bollite»40.
greco o seme di lino cotto nel vino
passito»45.
Gli scritti di Celso rappresentano una
delle prime fonti scritte della scienza
medica romana. Non deve sorprendere la mancanza di una radicata
scienza medica presso autori e medici latini: infatti prima del III sec. a.C. la
medicina romana, quando non ricorreva a improbabili formule magiche o
a grossolani mezzi pratici, coincideva
con la scientia herbarum, amministrata e somministrata principalmente
dal pater familias. Solo dopo l’arrivo a
Roma dei primi medici greci in seguito
alle guerre puniche46, la medicina romana iniziò a dotarsi di nozioni e pratiche mediche più scientifiche. Tuttavia
Ma la conoscenza delle facoltà terapeutiche della pianta di malva e del suo
succo andava ben oltre. L’Autore consigliava infatti una dieta a base di malva per combattere non solo febbre41 e
tosse42, ma anche l’avvelenamento da
cerussa43:
«Se (qualcuno avrà ingoiato) della cerussa, gli sono di giovamento soprattutto il succo di malva o di noci schiacciate col vino»44.
L’effetto anti-infiammatorio ed emolliente della malva era quindi ben conosciuto da Celso e dalla cultura medica romana, tanto che questa veniva
consigliata anche nel trattamento degli
ascessi:
«Se le parti intorno all’ascesso sono
piuttosto dure, per renderle molli vi si
deve applicare malva tritata o fieno
le pratiche mediche e farmaceutiche
rimasero non disciplinate né controllate dallo stato o da particolari organi accademici, perlomeno fino all’età
imperiale47. Da questo momento in
poi si può infatti notare un aumento
del numero dei trattati medici tuttora
conservati e, di conseguenza, un aumento delle attestazioni del termine
malva, in particolar modo nei capitoli
e nelle sezioni dedicate alle pratiche
terapeutiche e alle piante officinali.
Basti pensare alle Compositiones di
Scribonio Largo, medico attivo durante il principato di Claudio. Il trattato, dedicato a Gaio Giulio Callisto, si
configura come una raccolta di ben
271 ricette mediche, alcune delle quali
presentano la malva come ingrediente
al fine di purgare il corpo48, ridurre il
35
STORIA DELLA MEDICINA
gonfiore della vescica49 e contrastare
l’avvelenamento da cerussa50, tutti effetti già evidenziati dal già citato Celso.
Tuttavia Scribonio Largo consigliava la
malva anche come antidoto contro gli
effetti della lepre di mare, una specie
di pesce particolarmente velenosa51:
«Contro la lepre marina […] è utile sia
una pozione di malva sia molto unta
sia salata»52.
La trattazione più precisa e puntuale
sulla natura, gli usi e gli effetti della
malva è tuttavia quella lasciataci da
Plinio il Vecchio all’interno della sua
Naturalis Historia. In una sezione dedicata agli ortaggi, l’autore della prima
età imperiale cataloga la pianta all’interno delle ferulacee53:
«Alcune le chiameremo ferulacee, come l’aneto, certi tipi di malve»54.
Sempre all’interno del medesimo libro vengono inoltre date indicazioni
riguardo la semina e i metodi di coltivazione:
«Di nuovo assieme ad altre piante durante l’equinozio di autunno si seminano il coriandolo, l’aneto, l’atreplice, la
malva, il lapato, […]»55.
Ma la trattazione più specifica è presente all’interno del XX libro, dedicato
precisamente all’erboristeria. L’autore,
dopo aver elencato le caratteristiche e
le qualità dell’atreplice, si sofferma a
descrivere la pianta della malva (Plin.
nat. 222-228), catalogando inizialmente le specie conosciute in base
alla grandezza delle foglie56 ed elencandone quindi le caratteristiche principali57. Seguono poi i primi consigli
terapeutici: anti-infiammatorio contro
le punture di insetti58 e antidoto contro
il veleno della lepre marina. Ma le qualità più importanti della malva sono,
per la scienza medica del I sec., ben
altre: chi bevesse ogni giorno mezzo
ciato59 di succo di malva, selvatica o
coltivata, ne otterrebbe una panacea
contro ogni disturbo; se macerata
nell’orina sarebbe un toccasana per
le ulcere sierose della testa, mentre
se unita a miele curerebbe le micosi
e le piaghe della bocca; senza alcun
additivo curerebbe scrofole e parotite,
mentre, in composizione con la saliva
umana, i rigonfiamenti. La sola radice,
qualora bollita, impedirebbe la desquamazione della testa e aiuterebbe
nella cura dei denti, mentre, se portata come amuleto, aiuterebbe la guarigione di afflizioni alla mammella. Tra
36
le fonti citate dall’autore, Sestio Nigro
la indicherebbe come dannosa per lo
stomaco, mentre secondo Olimpiade
di Tebe provocherebbe l’aborto se
unita a grasso d’oca. Plinio precisa
infatti che le foglie di malva in olio e
vino indurrebbero il flusso mestruale e
aiuterebbero le partorienti a sgravare.
Queste dovrebbero assumere anche
un’emina60 di malva bollita nel vino. Plinio ne consiglia i semi come amuleto
contro la gonorrea e come afrodisiaco. E ancora: clisteri di malva contro la
dissenteria; tre ciati61 di succo contro
l’atrabile, quattro per i malati di mente; un’emina62 di malva bollita per chi
soffre di epilessia, calcoli, flatulenze,
coliche, opistotono63; le foglie bollite
con olio sono consigliate contro fuoco sacro o ustioni; crude e col pane
fungerebbero da anti-infiammatorio;
infine un decotto di malva sarebbe indicato per distendere tendini, vescica,
utero64, intestino65.
Tuttavia Plinio non si limita a trattare
caratteristiche e qualità officinali della
malva, bensì fornisce ulteriori ricette
e consigli terapeutici: in nat. 24, 175
l’autore suggerisce infatti di pestare la
radice del “pettine di Venere”66 con la
malva al fine di ottenere un composto
utile per estrarre i corpi estranei conficcati nella pelle67; assieme al mercuriale68 è un ottimo lassativo in nat. 25,
4169, mentre se bollita con un po’ di
sale in latte di capra diventa un efficace rimedio contro le tonsille infiammate e le ulcere nella trachea70; in nat.
28, 205 è consigliato invece un clistere a base di formaggio fresco di latte
vaccino e decotto di malva per curare
dissenteria e coliche addominali71.
Pochi anni dopo Plinio il Vecchio sarà
un poeta a ricordare il potere lassativo
della malva. Marziale descrive infatti
la tavola imbandita per una cena assieme a pochi amici, iniziando con un
rapido elenco degli antipasti a base di
erbe e verdure fatto di tinte ironiche e
scanzonate che sembra quasi sorridere ai cataloghi tipici dell’epica:
«Una fattoressa mi ha portato delle
malve per liberare lo stomaco / e altre
verdure che si trovano nell’orto»72.
Ma il connubio tra scienza medica e
poesia avverrà solo qualche secolo
più avanti, al tempo degli imperatori
Geta e Caracalla, grazie a Quinto Sereno Sammonico, uomo di lettere e
medico, autore di cinque libri di Res
Reconditae di cui ora restano solo
alcuni frammenti. Tra le parti meglio
conservate figura il Liber medicinalis,
un trattato di 1115 esametri che raccoglie una serie di ricette mediche,
formule e rimedi popolari. Sammonico consiglia un decotto di radice di
malva per combattere la forfora73, e
una mistura di foglie di malva pestate
e di grasso per alleviare le lussazioni
articolari74.
Con questo breve elenco di attestazioni si sono voluti ripercorre alcuni
momenti della storia della letteratura classica, nonché della medicina e
farmacologia greca e latina, tenendo
sempre come punto di riferimento
l’uso della pianta di malva. Tali pagine non intendono avere carattere
di esaustività, ma di fornire un primo
spunto di riflessione.
FRANCESCO GINELLI
56;,
1)
2)
3)
4)
5)
6)
Nel redigere la bibliografia ci si è serviti in
larga misura dell’Année Philologique, della
quale si è adottato anche il sistema di sigle
indicanti le riviste. Per gli autori e i titoli delle
opere greche e latine si è seguito, in linea
di massima, il sistema rispettivamente in
uso nel Liddell and Scott’s Greek-English
Lexicon e nel Thesaurus linguae latinae. Le
traduzioni dei testi in greco, latino e in lingua straniera citati nella presente rassegna
sono di chi scrive.
Per le vittorie riportate in Gallia, in Egitto, in
Siria contro Farnace e in Africa contro i figli
di Pompeo Magno.
A. Lonardi, Alimentazione e banchetto: le
leggi suntuarie di Silla e Cesare, in R. Bortolin e A. Pistellato, Alimentazione e banchetto: forme e valori della commensalità
dalla preistoria alla tarda antichità, Venezia
2007, 71-88.
Svet. Iul. 43: Legem praecipue sumptuariam exercuit dispositis circa macellum
custodibus, qui obsonia contra uetitum
retinerent deportarentque ad se, submissis nonnumquam lictoribus atque militibus,
qui, si qua custodes fefellissent, iam adposita e triclinio auferrent.
Nell’epistola fam. 9, 25, 2, risalente al marzo del 50, Cicerone, nel raccomandare
Fabio Gallo a Lucio Papirio Peto, ne descrive ironicamente l’orientamento filosofico:
Cum M. Fabio […] mihi summus usus est
valdeque eum diligo cum propter summam
probitatem eius ac singularem modestiam
tum quod in iis controversiis quas habeo
cum tuis combibonibus Epicuri<i>s optima opera eius uti soleo. Trad.: «Con Marco
Fabio sono in ottimi rapporti e lo apprezzo
non solo per la sua grandissima rettitudine
e somma modestia, ma anche perché in
quelle controversie che ho con i tuoi compagni di bevute epicurei sono solito avvalermi del suo insostituibile aiuto».
La datazione dell’epistola fam. 7, 26 è incerta e oscilla ora al 57 ora al 46-45. Qui
VERONA MEDICA
STORIA DELLA MEDICINA
7)
8)
9)
si accoglie la datazione fatta propria da
Shackleton Bailey nella sua edizione cantabrigense. C. Dery, in The Lex sumptuaria
in Cicero, Ad familiares 7.26, LCM 18, 1993,
156-157, preferisce datare la lettera al 57.
In questo secondo caso la Lex sumptuaria
citata da Cicerone non sarebbe quella promulgata da Cesare nel settembre-novembre del 46, bensì la Lex Antia, risalente alla
fine degli anni Settanta, e la cena a casa
di Lentulo, citata poco oltre, coinciderebbe con quella offerta da Publio Cornelio
Lentulo Spinther nel 57 per celebrare la
propria ammissione al collegio degli auguri. Nel primo caso invece si tratterebbe
più semplicemente di una delle periodiche
collegiarum cenae (Cicerone era diventato
membro del collegio degli auguri nel 53)
offerta proprio tra la fine del 46 e l’inizio del
45.
Nell’epistola fam. 2, 14, indirizzata a Marco
Celio Rufo e datata approssimativamente
al marzo del 50, Cicerone definisce l’amico
Fabio Gallo homo doctissimus. Medesime
attestazioni di stima si ritrovano anche
nell’epistola 7, 23, 1, indirizzata proprio allo
stesso Gallo e risalente al dicembre del 46.
Sull’ironia di Cicerone all’interno delle
sue raccolte epistolari, A. Cavarzere, Tre
scherzi su Lucilio Irro, BStudLat VI, 1976,
282-287; A. Chessa, Aspetti di espressività
nell’epistolario ciceroniano, AFLC 17, 1999,
247-250; W. C. Schneider, Vom Salz Ciceros: zum politischen Witz, Schmäh und
Sprachspiel bei Cicero, Gymnasium 107,
2000, 497-518.
Cic. fam. 7, 26, 1: WXVEKKSYVMO‡ OEi
HYWIRXIVMO‡T„UL
10) Cic. fam. 7, 26, 1: Epicurum tuum Stoici
male accipiunt. Sull’uso del greco negli
epistolari ciceroniani si veda da ultimi H. M.
Cotton, Greek and Latin Epistolary Formulae. Some Light on Cicero’s Letter Writing,
AJPh 105, 1984, 409-425; B. Baldwin,
Greek in Cicero’s letters, AClass 35, 1992,
1-17. Sulla filosofia all’interno delle lettere
dell’Arpinate, M. Griffin, Philosophical Badinage in Cicero’s Letters to his Friends, in J.
G. F. Powell (ed.), Cicero the philosopher:
twelve papers, Oxford-New York 1995,
325-346; F. Guillaumont, Les philosophes
grecs dans la correspondance de Cicéron,
in L. Nadjo-E. Gavoille (edd.), Epistulae antiquae 2: actes du IIe colloque international
“Le genre épistolaire antique et ses prolongements européens”, Université FrançoisRabelais, Tours, 28-30 septembre 2000,
Louvain-Paris 2002, 61-76.
11) Cic. fam. 7, 26, 2: […] lex sumptuaria, quae
videtur PMX³XLXE attulisse, ea mihi fraudi
fuit.
12) Cic. fam. 7, 26, 2: Nam dum volunt isti lauti
terra nata, quae lege excepta sunt, in honorem adducere, fungos, helvellas, herbas
omnis ita condiunt ut nihil possit esse suavius.
13) Si tratterebbe del figlio dell’omonimo console del 57. Di particolare interesse è la
spiegazione di Plinio il vecchio in nat. 7, 54
riguardo l’origine del cognomen Spinther:
Scipioni Serapionis in<did>erat suari<i>
negotiatoris vile mancipium. Eiusdem familiae Scipioni post eum nomen Salvitto
mimus dedit, sicut Spinther secundarum
tertiarumque Pamphilus collegio Lentuli et
Metelli consulum, in quo perquam inportune fortuitum hoc quoque fuit, duorum simul
consulum in scaena imagines cerni. Trad.:
«Un modesto schiavo di un mercante di
porci aveva ispirato il soprannome Serapione per Scipione. Dopo di lui, a uno Scipione della stessa famiglia venne dato il nome
VERONA MEDICA
del mimo Salvittone, così come Spinther,
attore di secondo grado, e Pamfilo, attore
di terzo grado, dettero il nome al collegio
dei due consoli Lentulo e Merello, e in quel
momento avvenne straordinariamente la
spiacevole coincidenza di scorgere sulla
scena le sembianze dei due consoli».
14) Cic. fam. 7, 26, 2: In eas cum incidissem
in cena augurali apud Lentulum, tanta me
HM„VVSME arripuit ut hodie primum videatur coepisse consistere.
15) Cic. fam. 7, 26, 2: Ita ego, qui me ostreis
et murenis facile abstinebam, a beta et a
malva deceptus sum. Posthac igitur erimus
cautiores.
16) 1LH€R†KER.
17) Tra i contributi sullo stile e l’espressività
degli epistolari ciceroniani si segnalano: F.
Trisoglio, La quotidianità dei rapporti sociali
in Cicerone epistolografo, CCC 5, 1984,
95-143 e La lettera ciceroniana come specchio di umanità, Torino 1985; W. Jäger,
Briefanalysen; zum Zusammenhang von
Realitätserfahrung und Sprache in Briefen
Ciceros, Frankfurt 1986; G. O. Hutchinson,
Cicero’s Correspondence: a Literary Study,
Oxford 1998; A. Chessa, Aspetti di espressività nell’epistolario ciceroniano, AFLC 17,
1999, 205-253; S. Citroni Marchetti, Amicizia e potere nelle lettere di Cicerone e nelle
elegie ovidiane dell’esilio, Firenze 2000.
18) La politica di Cesare mirava infatti a ottenere il consenso dei populares tramite un ripristino dei pristini mores. Il lusso della classe degli optimates veniva infatti osteggiato
con un ritorno, in chiave propagandistica,
al mos maiorum degli antichi, caratterizzato
da costumi parchi e dall’esaltazione della
vita semplice ed egreste. Svetonio ricorda i
provvedimenti del dittatore in Iul. 20, 1; 43,
1-2. Sulla politica di Cesare e sulla sua esaltazione propagandistica dei pristini mores,
G. Zecchini, Cesare e il mos maiorum, Stuttgart 2001. Svetonio testimonia inoltre che
medesimi provvedimenti furono intrapresi
e incrementati da Ottaviano Augusto, attento a giustificare il suo governo con un
ritorno alla genuinità delle origini romane.
Cfr. Svet. Aug. 34, 1; 35, 1; 73; 76-78. Un
esempio dell’elogio dell’umile parsimonia
e dell’orgogliosa durezza della vita contadina delle origini è presente all’interno dei
frammenti dell’opera di Catone. Fermezza
e solennità si confondono nelle parole con
cui il Censore descrive la propria giovinezza di autentico romano nell’orazione De virtutibus suis contra Lucium Thermum (fr. 93
Sblend.): Ego iam a principio in parsimonia
atque in duritia atque in industria omnem
adulescentiam meam, abstinui agro colendo, saxis Sabinis, silicibus repastinandis
atque conserendis. Trad.: «Io fin dal principio trattenni tutta la mia giovinezza nella
parsimonia, nella durezza e nella operosità, coltivando la campagna, continuando
a zappare e seminando le pietre di selce
della Sabina». Ancor più rappresentativa è
l’opera De sumptu suo, un trattato dedicato
alla giusta misura nelle spese, in cui Catone
definisce il concetto di parsimonia (fr. 218
Sblend.): Neque mihi aedificatio neque vestimentum ullum est manupretiosum neque
pretiosus servus neque ancilla. Si quid est
quod utar, utor; si non est, egeo. Suum cuique per me uti atque frui licet. Trad.: «Io
non possiedo palazzo né vaso né abito di
preziosa fattura, né vi è schiavo o ancella
pagati a caro prezzo. Se vi è qualcosa di
cui possa fare uso, la utilizzo; se non vi è,
ne faccio a meno. Secondo il mio parere, a
chiunque è lecito usare e godere di ciò che
è proprio». Ma Catone avvertiva già come
19)
20)
21)
22)
ai suoi tempi i rudi e genuini costumi romani si stessero contaminando e perdendo la
propria identità. Di fronte ai cambiamenti
del presente il tono del Censore diventa
quello del laudator temporis acti che nel
Carmen de moribus, una raccolta di massime e memorie dal titolo già di per sé significativo, ricorda la vita dei suoi predecessori: Vestiri in foro honeste mos erat, domi
quod satis erat. Equos carius quam coquos
emebant. Poeticae artis honos non erat. Si
quis in ea re studebat aut sese ad convivia adplicabat, crassator vocabatur. Trad.:
«Era usanza nel foro vestirsi in modo decoroso, in casa con lo stretto necessario. Si
compravano più cari i cavalli che non i cuochi. Non vi era alcuna stima dell’arte poetica. Se qualcuno si applicava in quell’attività
o si dedicava ai banchetti, era chiamato
parassita». Tra i più recenti contributi circa
le caratteriste del mos maiorum romano si
segnalano: R. Develin, Mos maiorum mutatus. Tradition and the basis of change in the
Roman constitution, 287-201 B.C., Ann Arbor 1973; G. Vogt-Spira, Bettina Rommel,
Immanuel Musäus (a cura di), Rezeption
und Identität: die kulturelle Auseinandersetzung Roms mit Griechenland als europäisches Paradigma, Stuttgart 1999; B.
Linke, Michael Stemmler (a cura di), Mos
maiorum: Untersuchungen zu den Formen
der Identitätsstiftung und Stabilisierung in
der römischen Republik, Stuttgart 2000; B.
Bakhouche (a cura di), L’ancienneté chez
les Anciens, voll. 1-2, Montpellier 2003; M.
Bettini, A proposito dei «buoni costumi»:
«mos», «mores» e «mos maiorum», in F. M.
Simón, F. P. Polo, J. R. Rodríguez (a cura
di), Repúblicas y ciudadanos: modelos de
participación cívica en el Mundo Antiguo,
Barcelona 2006, 191-206.
Cic. fam. 9, 18, 3: Pluris iam pavones confeci quam tu pullos columbinos. Tu istic te
Hateriano iure delectas, ego me hic Hirtiano. Su questo episodio, W. C. Schneider,
2000, 515-516.
A. Ernout-A. Meillet, Dictionnaire étymologique de la langue latine, Parigi 2001, 69.
Cic. fam. 7, 26, 1: Cum decimum iam diem
graviter ex intestinis laborarem neque iis
qui mea opera uti volebant me probarem
non valere quia febrim non haberem, fugi in
Tusculanum […].
Hes. Op. 40-41: RœTMSM SºHä hWEWMR
´W.TP{SRQMWYTERX¶NSºH·´WSR
zR QEP„G: XI OEi ƒWJSH{P. Q{K·
µRIMEV
23) Aristoph. Pl. 543-544: WMXIlWUEMH·ƒRXi
QÉR†VX[RQEP„GLNTX³VUSYN
24) Artem. 1, 67: 8IÁXPSRQEP„GLP„TEUE
²\YP„TEUE ƒHV„JE\YN OEXEGV{SMN
Q³RSMN zWXiR ƒKEU‡ HM‡ X¶ XŸR
KEWX{VE zOXEV„WWIMR OEi X‡ ¹TS
OIfQIRE WO»FEPE ¹TI\„KIMR eHf[N
K‡VšKEWXŸVOEiX‡}RXIVEHERIM
WX®}SMOI Si noti la presenza della bietola nell’elenco svolto da Artemidoro, citata
dallo stesso Cicerone in fam. 7, 26 come
una delle due cause, insieme alla malva, dei
suoi disturbi intestinali.
25) Artem. 1, 77.
26) Artem. 1, 77: X¶HÉX¢NQEP„GLN†RUSN
OEi X¢N ˜SHSH„JRLN OLTSYVSlN
OEi KI[VKSlN Q³RSMN ƒKEU³R XSlN
HÉ †PPSMN Q³GUSYN OEi ƒTSHLQfEN
WLQEfRIM
27) Iam. VP. 106-109.
28) Iam. VP. 24, 106: 8ÏRHŸFV[Q„X[ROE
U³PSYX‡XSMEÁXEƒTIHSOfQE^IR´WE
TRIYQEXÉHL OEi XEVEG¢N EhXME X‡
H·zRERXfEzHSOfQE^{XIOEiGV¢WUEM
zO{PIYIR´WEXŸRXSÁWÉQEXSN|\MR
37
STORIA DELLA MEDICINA
OEUfWXLWfXIOEiWYWX{PPIM Trad: «In
generale tra gli alimenti non approvava proprio quelli che provocano flatulenza e che
sono causa di disordine intestinale, mentre
al contrario approvava ed esortava a cibarsi sia di quanto ristabilisce la condizione
del corpo sia di quanto provochi un effetto
astringente».
29) Iam. VP. 24, 109. 2¼X[NOEiQEP„GLN
IhVKIWUEM zO{PIYIR ´XM TVÉXL
†KKIPSN OEi WLQ„RXVME WYQTEUIf
EN SºVERf[R TV¶N zTfKIME 'JV
-EQ ST GMX /EU³PSY H€
ƒTIHSOfQE^I OEi X‡ XSlN UISlN
ƒPP³XVME ÇN ƒT„KSRXE šQŠN X¢N
TV¶N XS¾N UIS¾N SeOIMÉWI[N Trad.:
«In generale non approvava anche ciò che
fosse alieno agli dei poiché ci allontana
dalla relazione con gli dei».
30) Ael. VH 4, 17: u)PIKIHÉdIVÉXEXSRIm
REMX¶X¢NQEP„GLNJ»PPSR.
31) Si contano circa 248 attestazioni del termine QEP„GL presso testi medici greci: 85
in Ezio Amideno; 23 in Alessandro medico;
9 in Arato medico; 1 in Archigene medico;
10 negli Anonymi Medici; 3 in Ciranide; 3 in
Discoride Pedanio; 9 nello Pseudo-Discoride; 74 in Galeno; 9 negli Hippiatrica Berolinensia; 3 negli Hippiatrica Cantabrigensia;
1 negli Hippiatrica (Excerpta Lugdunensia);
1 negli Hippiatrica (Fragmenta Anatolii de
bubus); 16 in Ippocrate; 1 in Giamblico.
32) Alex. Trall. 1, 485: 8LRMOEÁXE K‡V
ÇN TV¶N TYVIX¶R ‚VQ³^IWUEM HIl
TXMW„RLN XI GYP¶R EºXSlN zTMHMH³
REMOEiPIO»USYNÈÏROEiQEP„GEN
ƒTS^IWUIfWEN OEi UVMHEOfREN
hRXYF„XIOEiOSPSO»RUEN
33) Alex. Trall. 1, 503: 4IViX¢NHM‡GSPÉHL
GYQ¶R KMRSQ{RLN šQMOVERfEN )e H€
HM‡ GSPÉHL GYQ¶R K{RSMXS š ²H»RL
PEQFER{X[WER TVÏXSR ‚T„RX[R
†VXSR IeN I½OVEXSR ¹TIVFEPP³R
X[N K‡V EºXS¾N ÈJIPIl XSÁXS /Ei
QEP„GL H€ PSMT¶R OEi UVMHEOfRL
zWUM³QIREMOEiOEU³PSY}WX[¹KVEf
RSYWEšHfEMXE […]. Trad: «Sull’emicrania dovuta a umore bilioso: Se compare
dolore a causa d’umore bilioso, che assumano prima di tutto pane intinto in acqua
tiepida; questo, infatti, una volta assunto,
giova a loro. Poi mangino anche malva e
lattuga e, nell’insieme, la dieta sia umida
[…]».
34) Alex. Trall. 1, 523: 0EG„R[R H·
zWUM{X[WER hRXYFE OEi QEP„GLR
y]LUIlWER}WU·´XIH€OEi†RIJUE
z‡R†KERšUIVQ³XLN¹TIVF„PPSYWE
JEfRSMXS OEi HM]ÉHLN ± O„QR[R
¹T„VGSMOEiT„RY†KVYTRSN2¼X[
K‡V ÈJIPœWIMN […]. Trad: «Tra le verdure mangino indivia e malva bollita, talvolta anche non bollita, qualora la febbre
sembri troppo alta e il malato sia assetato
e completamente insonne. Così infatti gli
gioverai […]».
35) Alex. Trall. 1, 541: 8ÏR H€ PEG„R[R
zWUM{X[ OEi WI»XPSY OEi QEP„GLN
[…]. Trad.: «Tra le verdure si consumi sia
bietola che malva […]».
36) Paul. Aeg. 6, 90, 9: /Ei XSTMOSlN
H{ GV¢WUEM FSLUœQEWMR SmSR X®
XSÁ UIVQSÁ ˜SHfRSY zTMFVSG® OEi
OEXERXPœWIM HM·ƒJI]œQEXSN ƒPUEf
ENXœPI[PMRST{VQSYGEQEMQœP[R
OEiXÏR±QSf[R
37) Hor. Carm. 1, 31, 15-16: […] Me pascunt
olivae, / me cichorea levesque malvae.
Trad.: «Me nutrono le olive, me la cicoria e
le leggere malve». Il passo risulta commentato in Pomponio Porfirio, In Horatii carmina, 1, 31, 17.
38
38) Hor. Epod. 2, 57-58: […] gravi malvae salubres corpori.
39) L. D. Reynolds-N. G. Wilson, Copisti e filologi, la tradizione dei classici dall’antichità
ai tempi moderni, Padova 1987, 151.
40) Cels. 2, 12, 2d-e: Tum inmittenda in aluum
est, si leui medicina contenti sumus, pura
aqua, si paulo ualentiore, mulsa; si leni,
ea, in qua faenum Graecum uel tisana uel
malua decocta sit, [si reprimendi causa, ex
uerbenis] acris autem est marina aqua uel
alia sale adiecto; atque utraque decocta
commodior est. Celso elencherà la malva
tra le sostanze lassative anche in 2, 29, 1.
Cfr anche 7, 27, 6: Haec aqua ducenda est,
in qua uel faenum Graecum uel malua decocta sit. Trad.: «Vi si deve iniettare [scil.
nel ventre costipato] acqua, nella quale è
stato decotto fieno greco o malva».
41) Cels. 3, 6, 14: Uti cibo serius et rarius, tenui, simplici, molli, calido, exiguo, maximeque holeribus, qualia sunt lapatium, urtica,
malua […]. Trad.: «Inoltre ci si deve cibare
abbastanza tardi e piuttosto raramente,
con cibo leggero, semplice, molle, caldo,
in piccole dosi, e soprattutto di erbe, come
il romice, l’ortica, la malva».
42) Cels. 4, 10, 4: Utilis etiam in omni tussi est
peregrinatio, nauigatio longa, loca maritima, natationes; cibus interdum mollis, ut
malua, ut urtica, interdum acer. Trad.: «È
inoltre utile per ogni tipo di tosse la peregrinazione, la lunga navigazione, i luoghi marittimi, il nuoto; talvolta il cibo molle, come
la malva e l’ortica, talvolta acre».
43) Meglio conosciuta come biacca o bianco
di piombo, si tratta di un pigmento pittorico tossico a base di carbonato basico
di piombo, diffuso fino al XIX secolo in
cosmesi e in pittura (basti pensare alle
cromature bianche delle opere di Tiziano
Vecellio).
44) Cels. 5, 27, 12b: Si cerussam, ius maluae
uel ius glandis ex uino contritae maxime
prosunt.
45) Cels. 5, 28, 11f: Si qua circa duriora sunt,
ad ea mollienda uel malua contrita uel faeni
Graeci liniue semen ex passo coctum superdandum est.
46) Ugo Enrico Paoli, in Vita Romana, Milano
2000, 182, offre un vivido affresco della
primitiva medicina romana: «I medici in
Roma compaiono tardi. Quando Curio
Dentato arrostiva le rape nella cenere e
Cincinnato arava le sue terre, e per molto
tempo ancora, la professione del medico
era sconosciuta. Chi si ammalava, o guariva da sé, adottando certi rimedi semplicistici, o andava all’altro mondo».
47) Ugo Enrico Paoli, op. cit., 183: «Solo
nell’età imperiale lo Stato cominciò a organizzare e a disciplinare nell’interesse della
popolazione l’assistenza medica da parte
di uomini esperti e seri. L’esempio venne
dalle provincie orientali, dove sin dal tempo
più antico i magistrati locali avevano provveduto alla nomina di medici pubblici con
uffici simili a quelli dei nostri medici condotti».
48) Scrib. Larg. 99, 16-17. Sulla tradizione
delle Compositiones di Scribonio Largo,
S. Sconocchia, Per una nuova edizione di
Scribonio Largo: i nuovi apporti del codice toletano, Brescia 1981 e Scribonii Largi
Compositiones, Leipzig 1983.
49) Scrib. Larg. 147, 4 ss.
50) Scrib. Larg. 184, 7.
51) Si tratta della Aplysia depilans, mollusco
appartenente alla famiglia delle Aplysiidae.
La lepre di mare deve il proprio nome ai
tentacoli che ricordano appunto le orecchie di una lepre. Tale mollusco erbivoro
52)
53)
54)
55)
56)
57)
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70)
71)
72)
73)
74)
trova il suo habitat più tipico nel Mediterraneo, in particolar modo in acque poco profonde e ricche di alghe. La lepre di mare
assorbe, proprio dalle alghe di cui si nutre,
l’aplisiatossina, un muco molto tossico che
impedisce l’avvicinamento della restante
fauna. Inoltre la sua pelle contiene un’ulteriore tossina che la rende non commestibile. Il manto della lepre di mare espelle
infine, grazie a una ghiandola del proprio
manto, un fluido torbido quando il mollusco è disturbato.
Scribonio Largo, 186, 11 ss.: Ad leporem
marinum […] Prodest et malvae sorbitio
bene uncta et salsa.
Oggigiorno con Cachrys ferulacea si intende il basilico comune, appartenente alla
famiglia delle Apiaceae.
Plin. nat. 19, 62-63: Quaedam vocabimus
ferulacea, ut anetum, malvas. Poco oltre,
in nat. 19, 98, Plinio si sofferma anche su
una minuziosa descrizione dei diversi tipi di
radici della malva.
Plin. nat. 19, 170: Rursus alio comitatu
aequinoctio autumni seruntur coriandrum,
anetum, atriplex, malva, lapathum.
Plinio fa riferimento alla forma delle foglie
della malva anche in nat. 25, 95; 25, 172;
26, 108. Sulla consistenza del fusto, cfr.
Plin. nat. 21, 19. Per il colore dei petali, cfr.
Plin. nat. 21, 46.
Sulla maturazione della malva durante la
stagione primaverile, cfr. anche Plin. nat.
21, 81 e 29, 63.
Così anche in Plin. nat. 21, 78.
Un ciato corrisponde a circa l. 0,045.
Corrispondente a circa l. 0, 273.
Cfr. nota 59.
Cfr. nota precedente.
Si tratta di una grave forma di ipertensione
che provoca una postura anomala a forma
di arco di testa, collo e schiena di un individuo, causata da uno spasmo della muscolatura assiale della colonna vertebrale. Si
riscontra in seguito a gravi traumi o lesioni,
nel tetano o nel caso avvelenamento da
parte di determinate sostanze.
Così anche in Plin. nat. 22, 34.
Un medesimo effetto si ottiene anche con
malva e fieno greco, cfr. nat. 24, 187.
Altro nome dell’acicula, erba appartenete
alla famiglia delle ombrellifere.
Cfr. Plin. nat. 24, 175.
Meglio conosciuta come erba mercuriale o
mercorella, appartenente alla famiglia delle
Euforbiacee.
Plin. nat. 25, 41.
Plin. nat. 28, 189. Una medesima ricetta
viene ricordata da Plinio in nat. 28, 209
come rimedio per le malattie intestinali.
Plin. nat. 28, 205.
Mart. 10, 48, 7-8: Exoneraturas ventrem
mihi vilica malvas / adtulit et varias, quas
habet hortus, opes […]. Sempre in ambito
culinario, la malva è presente come ingrediente in alcune ricette di Apicio. Il cuoco
illustra velocemente il modo in cui condire i
diversi tipi di malva in 3, 8, mentre la malva
compare tra gli ingredienti per preparare:
un pasticcio a base di pesce e latte in 4, 2,
13; una tisana barrica in 4, 4, 2; una sorta
di antipasto in 4, 5, 1; piselli e fave “alla maniera di Vitellio” in 5, 3, 9; una crema d’orzo
in 5, 5, 2; infine maiale alle verdure in 8, 7,
14.
Ser. med. 34: Hanc poterit maluae radix
decocta leuare. Trad.: Questa [scil. forfora]
la potrà levare la radice decotta della malva.
Ser. med. 962: Aut maluam ex pingui tritam apposuisse iuuabit. Trad.: Oppure giova apporre malva tritata con grasso.
VERONA MEDICA
FNOMCeO
Danno biologico: solo su lesioni visivamente
o strumentalmente accertate?
L’art. 32 della legge n. 27712 con le sue
modifiche all’art. 139, c. 2 del codice
delle assicurazioni private D.Lgs. n.
209/05: “3-ter. In ogni caso, le lesioni
di lieve entità, che non siano suscettibili di accertamento clinico strumentale obiettivo, non potranno dar luogo a
risarcimento per danno biologico permanente.
3-quater. Il danno alla persona per lesioni di lieve entità di cui all’art. 139 del
codice delle assicurazioni private, di
cui al decreto legislativo 7 settembre
2005, n. 209, è risarcito solo a seguito
di riscontro medico legale da cui risulti
visivamente o strumentalmente accertata l’esistenza della lesione” ha posto
una questione che investe l’esercizio
professionale medico-legale nelle sue
competenze specifiche e nelle sue responsabilità. Vista la rilevanza che la
questione stessa presenta sia in termini di diritto che da un punto di vista
deontologico, il Comitato centrale della
FNOMCeO ha ritenuto opportuno interpellare la riguardo la Consulta deontologica nazionale, organismo consultivo
o di studio della stessa federazione. Le
risultanze di detto approfondimento
sono state dal Comitato Centrale fatte
proprie nella loro interezza.
Una disamina approfondita dei vari elementi ha consentito in primis di rilevare
l’ambiguità del dettato legislativo posto
dalla legge n. 27/12 sopra citata: vogliamo ricordare che l’art. 139 del D.Lgs.
n. 209 definisce correttamente il danno
biologico da “lesioni di lieve entità”, attribuendone l’accertamento al medico
legale che ne parametra l’indennizzabilità. La recente aggiunta normativa,
intervenuta con la legge n. 27/12, sembra invece affidare al medico legale la
capacità di valutare un danno biologico
non dimostrato, né dimostrabile clinicamente e/o strumentalmente come
se fosse inesistente a fini risarcitori,
inducendo soprattutto alcune compagnie assicurative, ad interpretazioni
restrittive circa la possibilità di ristoro
VERONA MEDICA
economico per lesioni non accertabili
strumentalmente.
La FNOMCeO nello stigmatizzare
l’inaccettabilità di alcuna interpretazione che possa entrare nel merito dell’indagine cui il medico-legale è tenuto,
ribadisce l’infondatezza di indicazioni
che possano andare ad interferire con
l’autonomia professionale del medico
determinando una selezione di criteri,
mezzi e oggetto del relativo accertamento medico-legale.
In tal senso deve ricordarsi che la Giurisprudenza ha sempre ribadito l’assoluta intangibilità delle scelte diagnostiche
terapeutiche del sanitario che sono
riserva eslcusiva di questi e di cui costituiscono espressione di autonomia
e di responsabilità (sentenze della corte Costituzionale n. 282/02, 338/03,
151/09).
Alla luce delle previsioni del codice di
Deontologia Medica, si ribadisce, quindi, il rispetto della normativa vigente,
respingendo interpretazioni che possano determinare un’invasione di quello
spazio incomprimibile di autonomia e
responsabilità del medico in generale
e del medico legale in particolare, e si
ricorda che non può essere messa in
discussione la competenza del medico
legale di valutare il nesso di causalità
materiale tra l’evento lesivo denunciato
e le conseguenze biologico-funzionali
temporanee o permanenti da stimare
ai fini del risarcimento. Valutazione che
dovrà essere evidentemente complessiva e non parziale e certamente non
confinata al solo ricorso al ricorso strumentale. Il medico legale dovrà, quindi,
documentare al massimo e sempre
l’iter della causalità e le caratteristiche
anatomo-funzionali del danno prima
di definire le percentuali suscettibili di
risarcimento.
Si richiamano i principi espressi dall’art.
4 del Codice citato, secondo il quale
“l’esercizio della medicina è fondato
sulla libertà e sull’indipendenza della
professione che costituisce diritto ina-
lienabile del medico” e dall’art. 22 che
riafferma l’autonomia e la responsabilità
medico-diagnostica e terapeutica del
medico.
Si richiama pure, quale linea di condotta del medico legale, l’art. 62 del Codice deontologico, che recita: “l’esercizio
dell’attività medico legale è fondato sulla correttezza morale e sulla consapevolezza delle responsabilità etico-giuridiche e deontologiche che ne derivano
e deve rifuggire da indebite suggestioni
di ordine extratecnico e da ogni sorta di
influenza e condizionamento”.
Il medico, quindi forte del Codice di
Deontologia medica non dovrà aderire
ad alcuna indicazione limitativa della
propria competenza di valutazione e
della libertà di scienza e coscienza, nel
rispetto della propria dignità di professionista, a tutela della salute e dei diritti
del paziente.
IL PRESIDENTE
AMEDEO BIANCO
RICORDATE...!
È fatto obbligo a tutti gli Iscritti:
a) denunciare all’Ordine ogni esercizio abusivo
della Professione Medica ed ogni fatto che leda
il prestigio professionale;
b) informare la Segreteria di ogni eventuale cambiamento di qualifica, di residenza e del conseguimento di specialità o docenze, esibendo il
relativo attestato in competente bollo.
Prestanomismo
Si riporta per ulteriori reminescenza, l’Art. 8 della
legge n. 1792, che così recita:
1) Gli esercenti le professioni sanitarie che prestano comunque il proprio nome, ovvero la propria
attività, allo scopo di permettere o di agevolare
l’esercizio abusivo delle professioni medesime
sono puniti con l’interdizione della professione
per un periodo non inferiore ad un anno;
2) Gli Ordini e i Collegi Professionali, ove costituiti,
hanno facoltà di promuovere ispezioni, presso
gli studi professionali, al fine di vigilare sul rispetto dei doveri inerenti alle rispettive professioni.
39
FNOMCeO
Medici competenti: trasmissione telematica
dei dati di rischio
Sulla Gazzetta Ufficiale n. 173 del 26
luglio 2012 è stato pubblicato il decreto
9 luglio 2012 recante “Contenuti e modalità di trasmissione delle informazioni relative ai dati aggregati sanitari e di rischio dei lavoratori, ai sensi
dell’articolo 40 del decreto legislativo 81/2008 in materia di tutela della
salute e della sicurezza nei luoghi di
lavoro”. Il decreto definisce le modalità
di trasmissione delle informazioni di cui
all’art. 40, comma 1, del D.Lgs. 81/08 e
i nuovi contenuti degli allegati 3A e 3B.
L’art. 40, comma 1, del decreto legislativo n. 81 del 2008 prevede che entro
il primo trimestre dell’anno successivo
all’anno di riferimento il medico competente trasmette, esclusivamente per
via telematica, ai servizi competenti
per territorio le informazioni, elaborate
evidenziando le differenze di genere,
relative ai dati aggregati sanitari e di
rischio dei lavoratori, sottoposti a sorveglianza sanitaria secondo il modello
in allegato 3B.
L’art. 2, comma 3, del decreto 9 luglio
2012 recante “Contenuti della cartella sanitaria e di rischio” dispone che
il medico competente risponda della
raccolta, dell’aggiornamento e della
custodia delle informazioni della cartella sanitaria. Per la mancata fornitura
da parte del datore di lavoro delle
informazioni di propria esclusiva
pertinenza non può essere imputata alcuna responsabilità al medico
competente che le abbia richieste.
L’art. 3, comma 2, recante “Contenuti
e modalità di trasmissione dei dati
aggregati sanitari e di rischio dei lavoratori” prevede che la trasmissione
dei dati utilizzabili a fini epidemiologici
inerenti ai dati aggregati sanitari e di
rischio dei lavoratori sottoposti a sorveglianza sanitaria debba essere effettuata unicamente in via telematica
dal medico competente entro il primo
trimestre dell’anno successivo all’anno
di riferimento.
L’art. 4 comma 1, recante “Disposizioni transitorie e entrata in vigore”
dispone che “al fine di consentire una
valutazione approfondita della rispondenza delle previsioni del presente decreto a criteri di semplicità e certezza
nella raccolta e delle modalità di tra-
Formazione specifica
Medicina Generale
Sono state assunte alcune iniziative
riguardanti la raccolta e gestione del
titolo “Formazione Medicina Generale”.
Pur essendo la sua registrazione già
prevista nel tracciato del flusso infor-
40
mativo degli iscritti agli Albi provinciali secondo il progetto congiunto
FNOMCeO-ENPAM, risulta tuttavia
pervenuta al Centro Elaborazione
Dati della Federazione solo una poco
significativa quantità di dati relativi alla
smissione delle informazioni, è individuato un periodo transitorio di mesi
12 a far data dall’entrata in vigore del
presente decreto per la sperimentazione delle disposizioni previste (fino
al 24 agosto 2013).
Unicamente con riferimento al periodo
di sperimentazione di cui al precedente
comma, il termine per la trasmissione delle informazioni di cui all’allegato 3B, così come modificato
nell’allegato II del presente decreto,
scade il 30 giugno 2013”.
Appare importante sottolineare che
l’art. 4, comma 4, dispone che per
la durata del periodo transitorio di
sperimentazione, con riferimento a
possibili difficoltà di raccolta e trasmissione telematica delle informazioni di
cui al comma 1 dell’art. 40, la sanzione pecuniaria da 1000 a 4000 euro
di cui all’art. 58, comma 1, lettera e),
è sospesa sino al termine della sperimentazione (fino al 24 agosto 2013).
Il provvedimento indicato in oggetto entra in vigore trenta giorni dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale (25 agosto
2013).
formazione specifica in Medicina Generale.
Si ritiene opportuno portare a conoscenza, con i mezzi di comunicazione
disponibili (e-mail, portale, bollettino
dell’ordine, ecc.), la possibilità, per gli
iscritti interessati, di potersi avvalere
di tale specifico titolo di “Formazione
Medicina Generale”.
Si raccomanda pertanto la compilazione ed inoltro del campo previsto
nella Sezione “Elenchi Speciali” come
da tabella di riferimento che si allega
alla presente (vedi anche “Manuale e
Descrizione del flusso informativo e
Linee Guida).
VERONA MEDICA
FNOMCeO
Farmaci equivalenti.
Bianco (Fnomceo): “Un Tavolo Tecnico
per fermare polemiche e provocazioni”
“Ammodernare il sistema sanitario
per garantirne la sostenibilità economica, l’equità e l’universalità significa
certamente avviare un processo decisionale determinato ed autorevole,
ma anche governare i conflitti, quelli
potenziali e quelli emergenti, risolvendo incertezze e difficoltà e, per
quanto ci riguarda, assumendo gli
obblighi e le correlate responsabilità.
Questo è lo spirito e il fine di ciò che
allora chiedemmo, questo è quanto
continuiamo a chiedere”. Con queste
parole il presidente della Federazione
degli Ordini dei Medici (Fnomceo),
Amedeo Bianco, torna a chiedere
l’apertura di un tavolo tecnico presso il ministero della Salute che abbia
come oggetto di lavoro il sistema di
prescrizione dei farmaci.
Bianco ha infatti ribadito “la nostra
piena condivisione di politiche sanitarie volte all’uso appropriato di farmaci equivalenti, idonee a conseguire,
magari non subito, economie ai cittadini e allo stesso sistema sanitario”
- risparmi che “dovrebbero restare ed
essere reinvestiti nel Sistema” - ma
anche sottolineato la necessità di un
tavolo tecnico per “affrontare e dare
soluzione a incertezze interpretative
e difficoltà applicative” della norma
sulle prescrizioni di farmaci per principio attivo contenute nella Spending
review ed evitare così “l’accendersi di
polemiche, che non fanno bene alla
nostra sanità pubblica già in preoccupanti sofferenze”.
“La Fnomceo – ha precisato il presidente Bianco - respinge con forza e
denuncia come infondate e provocatorie tutte quelle affermazioni e iniziative che alcuni soggetti di rappresentanza autoreferenziale e in ricerca di
immagine e ruoli, hanno portato nel
dibattito; un inquinamento che ha
rappresentato legittime e fondate
preoccupazioni dei medici prescrittori come comportamenti conservatori e pregiudiziali o, peggio, ispirati
dalla difesa di interessi illegittimi e
collusivi. Questa deriva del confronto
è inutile e soprattutto deleteria perché confonde ed esaspera medici e
cittadini, incidendo negativamente al
loro interno e tra questi e l’istituzione
sanitaria”.
La Fnomceo, infatti, esprime “forte
preoccupazione” per “una serie di
criticità” derivanti dal provvedimento
legislativo, proposto nell’ambito della
spending rewiew, relativo all’obbligo,
per il medico, di prescrivere i farmaci
per principio attivo.
Provvedimento che, secondo la Federazione, non sembra “comportare
risparmi per lo Stato, rispetto al sistema previgente”. In compenso, “La facoltà ‘ancora’ riconosciuta al medico
di scegliere il farmaco motivandone le
ragioni per iscritto – afferma ancora il
presidente della Fnomceo – configura
una procedura tecnicamente inutile
e professionalmente lesiva dell’autonomia e responsabilità prescrittiva in
capo al professionista”.
“Nella maggior parte dei casi la sostituibilità tra farmaci equivalenti non
crea problemi – spiega Bianco – ma
nessuno può escludere che questi si
possano presentare, ad esempio nel
caso di eventuali intolleranze agli eccipienti, o in particolari condizioni del
paziente, come quella della concomitante presenza di più patologie”.
Per questo, secondo la Fnomceo, la
responsabilità della scelta prescrittiva
“non può che rimanere in capo al medico, come confermato anche dalla
Giurisprudenza. Ultima, la sentenza
del Consiglio di Stato n° 5790/2011,
la quale conferma che l’andare a incidere ‘sul principio di libera scelta del
farmaco da parte del medico influisce
sul diritto alla Salute, sancito dall’art.
32 della Costituzione’”.
Nuova pagina WEB dell’Ordine dei Medici Chirurghi
e degli Odontoiatri di Verona
www.omceovr.it
Informazioni e servizi “on line”
VERONA MEDICA
41
ENPAM
Circolare congiunta
INPDAP-ENPAM
Dirigenti medici dipendenti presso
strutture sanitarie iscritte alla ex Gestione INPDAP - Compensi percepiti
per particolari tipologie di attività e
relativi obblighi contributivi.
PREMESSA
Si premette che in applicazione delle disposizioni contemplate dal decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, e dal
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro
8 giugno 2000, relativo all’area della dirigenza medica e veterinaria del Servizio
Sanitario Nazionale, tutto il personale medico con rapporto di lavoro subordinato
esclusivo presso le aziende sanitarie può
svolgere attività libero professionale all’interno dell’azienda medesima, nell’ambito
delle strutture all’uopo individuate.
Tale la premessa, la presente circolare
congiunta è finalizzata a richiamare
l’attenzione sul regime contributivo e sui
corretti adempimenti contributivi da parte
delle strutture sanitarie riferiti ai proventi
corrisposti per le suddette prestazioni al
personale medico di cui trattasi. Sono,
pertanto, destinatari della presente circolare le strutture sanitarie iscritte alla ex
Gestione INPDAP per gli adempimenti
contributivi riferiti agli emolumenti corrisposti al personale dirigenziale medico
con iscrizione alla ex Cassa Pensioni
Sanitari nonché al Fondo di previdenza
generale, gestito dall’ENPAM.
1) ATTIVITÀ LIBERO PROFESSIONALE (ART. 55 SS. CCNL 8 GIUGNO
2000)
Ai sensi dell’articolo 54, comma 4, del
citato CCNL del 2000 per attività libero professionale intramuraria si intende
“…l’attività che detto personale individualmente o in équipe esercita fuori
dell’impegno di servizio in regime ambulatoriale, ivi comprese le attività di diagnostica strumentale e di laboratorio, di
day hospital, day surgery o di ricovero
sia nelle strutture ospedaliere che territoriali, in favore e su libera scelta dell’assistito e con oneri a carico dello stesso
42
o di assicurazioni o di fondi sanitari integrativi del Servizio Sanitario Nazionale
di cui all’articolo 9 del D. Lgs. n. 502 del
1992”.
In tale ambito, ai sensi dell’art. 55 e ss.
dello stesso CCNL, in conformità alle disposizioni ed ai principi di cui all’art. 15
- quinquies del citato decreto legislativo
30 dicembre 1992, n. 502 e dell’atto di
indirizzo e coordinamento contemplato dal D.P.C.M. 27 marzo 2000 sono
espressamente qualificate “attività libero
professionale intramuraria”:
– ’attività a pagamento svolta in strutture di altra azienda del SSN o in
altre strutture non accreditate previa
convenzione con le stesse;
– l’attività a pagamento svolta all’interno della struttura anche al fine di
consentire la riduzione dei tempi di
attesa;
– l’attività richiesta dall’azienda in via
eccezionale e temporanea al fine di
ridurre le liste di attesa o di acquisire
prestazioni aggiuntive specie in carenza di organico;
– i servizi di guardia notturna eccedenti gli obiettivi prestazionali
dell’Azienda (art. 14, comma 6, del
C.C.N.L. 3 novembre 2005);
– l’attività di consulenza richiesta da
soggetti terzi all’azienda per lo svolgimento di compiti inerenti i fini istituzionali.
Si rammenta che ai sensi dell’art. 50,
comma 1, lett. e) del d.P.R. 22 dicembre
1986, n.916 (T.U.I.R.) i proventi derivanti
da tali attività rientrano nella categoria
dei redditi assimilati a lavoro dipendente. Per completezza, si precisa che la
richiamata assimilazione ai fini fiscali di
tali redditi è applicabile a condizione che
venga rispettata la disciplina amministrativa delle attività da cui scaturiscono, contenuta nei decreti del Ministero
della Sanità 11 giugno 1997 e 31 luglio
1997 (cfr. rispettivamente pubblicati nelle Gazzette Ufficiali n. 140 del 18 giugno
1997, n. 181 del 5 agosto 1997 e n. 204
del 2 settembre 1997), e, successiva-
mente, negli atti di organizzazione adottati dai Direttori Generali delle strutture
sanitarie.
Con riferimento a quanto da ultimo precisato si aggiunge, altresì, che le Aziende sanitarie, in sede di compilazione della parte “B” del CUD, hanno l’obbligo di
differenziare detti proventi - inserendoli
al punto 2 - dai compensi corrisposti per
lo svolgimento dell’attività istituzionale da indicare, invece, al punto 1. Conseguentemente per quanto attiene i profili
contributivi si precisa quanto segue:
Contribuzione E.N.P.A.M.: conformemente alle vigenti disposizioni regolamentari E.N.P.A.M., i redditi percepiti
per lo svolgimento delle attività libero
professionali di cui sopra sono soggetti
a contribuzione presso la “Quota B” del
Fondo di Previdenza Generale.
Contribuzione I.N.P.S - ex Gestione
I.N.P.D.A.P.: essendo detti redditi assimilati solo fiscalmente ai redditi di lavoro
dipendente, gli stessi non concorrono
alla determinazione della base imponibile ai fini pensionistici, secondo il disposto
degli articoli 2 e 4 del decreto legislativo
2 settembre 1997, n. 314 – contenente
misure in tema di armonizzazione, razionalizzazione e semplificazione delle
disposizioni fiscali e previdenziali concernenti i redditi di lavoro dipendente –
e nessun versamento contributivo deve
essere effettuato.
2. ATTIVITÀ EX ART. 60 CCNL
8 GIUGNO 2000
L’art. 60 del già citato Contratto Collettivo
Nazionale della dirigenza medica e veterinaria del Servizio Sanitario Nazionale
contempla le attività non rientranti nella
libera professione intramuraria, quali:
– la partecipazione ai corsi di formazione, diplomi universitari e scuole di
specializzazione e diploma, in qualità
di docente; collaborazioni a riviste e
periodici scientifici e professionali;
– partecipazioni a commissioni di concorso o altre commissioni presso Enti
e Ministeri;
– relazioni a convegni e pubblicazione
dei relativi interventi;
– partecipazione ai comitati scientifici;
– partecipazioni ad organismi istituzionali della propria categoria professionale o sindacale non in veste di dirigenti sindacali;
– attività professionale sanitaria, resa
a titolo gratuito o con rimborso delle
spese sostenute, a favore di organiz-
VERONA MEDICA
ENPAM
zazioni non lucrative di utilità sociale,
organizzazioni e associazioni di volontariato o altre organizzazioni senza fine di lucro, previa comunicazione all’azienda della dichiarazione da
parte dell’organizzazione interessata
della totale gratuità delle prestazioni.
Ai sensi del combinato disposto di cui
ai commi 1 e 3 del richiamato art. 60,
qualora, nell’ambito del rapporto di lavoro, tali incarichi siano attributi per ragioni non istituzionali, ai professionisti è
dovuta la corresponsione di emolumenti
e/o indennità. Qualora, invece, le prestazioni siano svolte per fini strettamente
istituzionali, “vale il principio dell’onnicomprensività e di tali funzioni si dovrà
tener conto nella determinazione della
retribuzione di posizione o di risultato”
(comma 3).
Tali le previsioni contrattuali, ai fini della
corretta individuazione del regime
contributivo di detti proventi occorre,
quindi, differenziare due ipotesi.
Nel caso in cui le prestazioni siano svolte
per fini strettamente istituzionali è dovuto il solo versamento contributivo ad
I.N.P.S., ex Gestione I.N.P.D.A.P., ai fini
pensionistici (Cassa CPS) e del Fondo
Credito, sull’imponibile retributivo composto, oltre dal trattamento economico
fondamentale, anche dall’intero trattamento accessorio corrispondente, per
l’appunto, anche alle funzioni attribuite
ed alle connesse responsabilità contemplate dal citato articolo 60.
Ed invero nella descritta fattispecie il
maggior trattamento economico erogato
rientra nella definizione di reddito di lavoro dipendente di cui al comma 1 dell’articolo 49 del T.U.I.R., in quanto conseguito
sulla base del rapporto di lavoro ed indipendentemente dal nesso sinallagmatico tra effettività della prestazione di lavoro resa e compensi percepiti.
A conferma di quanto sopra va peraltro
richiamato l’articolo 24 del decreto
legislativo 30 marzo 2001, n. 165, che
attribuisce al trattamento economico
corrisposto al personale con qualifica
dirigenziale la finalità di remunerare tutte
le funzioni ed i compiti e, quindi, qualsiasi incarico ad esso conferito in ragione
del loro ufficio o comunque assegnato
dall’amministrazione presso cui presta
servizio o su designazione della stessa.
Nell’ipotesi alternativa della corresponsione di specifiche indennità o gettoni
di presenza per fini non istituzionali,
occorre preliminarmente richiamare la
VERONA MEDICA
normativa fiscale e contributiva vigente,
secondo cui ai sensi dell’art. 50, comma 1, lett. b), del TUIR sono assimilati ai
redditi di lavoro dipendente “le indennità
e i compensi percepiti a carico di terzi
dai prestatori di lavoro dipendente per
incarichi svolti in relazione a tale qualità,
ad esclusione di quelli che per clausola
contrattuale devono essere riversati al
datore di lavoro e di quelli che per legge
devono essere riversati allo Stato”.
L’applicazione di tale normativa può
portare ad una ulteriore distinzione del
regime contributivo sulla base della natura del soggetto erogatore di detti compensi.
Ed invero, a chiarimento della disposizione soccorre la richiamata circolare ministeriale n. 326/E del 23 dicembre 1997
dell’allora Ministero delle Finanze, laddove in merito al principio della “terzietà” è
stato chiarito che per i dipendenti statali
deve trattarsi di soggetti diversi dallo
Stato. La precisazione è rilevante in
quanto, avendo circoscritto la fattispecie di cui alla lettera b) dell’articolo 50,
porta alla conclusione che nell’ipotesi
in cui le somme vengono corrisposte
da una qualsiasi amministrazione dello
Stato diversa di quella di appartenenza,
detti proventi vengono comunque attratti nella categoria dei redditi di lavoro
dipendente di cui all’articolo 49 del citato
TUIR e si cumulano con gli emolumenti
corrisposti al lavoratore nella sua veste
di dipendente.
In conclusione, considerato quanto
esposto, il regime contributivo dei proventi derivanti da attività non rientranti
nella libera professione intramuraria è il
seguente:
– nel caso di incarichi legati all’attività
istituzionale e in tutte le ipotesi di incarichi per fini non istituzionali in cui
sia una Amministrazione dello Stato
a farsi carico dei relativi compensi, le
remunerazioni corrisposte a seguito
delle prestazioni svolte devono essere considerate quali retribuzione
ordinaria (punto 1 CUD) e, conseguentemente, soggette a contribuzione INPS, ex Gestione I.N.P.D.A.P,
ai fini pensionistici, oltre che ai fini del
Fondo Credito.;
– nel caso di incarichi per fini non istituzionali i relativi compensi/indennità inquadrati, secondo i criteri sopra
definiti, come redditi “assimilati ai
redditi di lavoro dipendente” alla lettera b) del comma 1 dell’articolo 50
del TUIR, vanno indicati al punto 2
del CUD e quindi soggetti a contribuzione E.N.P.A.M.
3. FONDO DI PEREQUAZIONE
L’art. 57, comma 2, lett. i), del CCNL più
volte richiamato, in conformità a quanto
previsto all’art. 5, comma 2, lett. e), del
d.P.C.M. 27 marzo 2000, dispone che
una quota della tariffa per le prestazioni rese in regime libero professionale sia
accantonata “quale fondo aziendale da
destinare alla perequazione per le discipline del ruolo sanitario - individuate in
sede di contrattazione integrativa - che
abbiano una limitata possibilità di esercizio della libera professione intramuraria”.
Sulla base delle somme complessivamente accantonate presso tale Fondo
- c.d. “di perequazione” - l’Azienda provvede alla corresponsione della relativa
indennità alle diverse categorie di professionisti interessati.
L’indennità in questione, che non viene corrisposta in relazione all’esercizio
dell’attività libero professionale intramoenia ma rappresenta un compenso stabilito in sede di contrattazione integrativa
aziendale, non rientrando tra le esclusioni tassativamente previste all’articolo 50
del TUIR, costituisce in ogni caso reddito di lavoro dipendente ed in quanto tale
è soggetta a contribuzione pensionistica
ad INPS, ex Gestione INPDAP.
La presente circolare è stata condivisa
dalla Fondazione ENPAM con l’INPS ex Gestione INPDAP.
IL PRESIDENTE F.F.
ALBERTO OLIVETI
ENPAM:
NUOVO PRESIDENTE
E VICEPRESIDENTE
Il Consiglio Nazionale della Fondazione ENPAM, in assemblea straordinaria, in data 14
luglio u.s., ha eletto, ai sensi dell’art. 13 comma 1 lett. a) dello Statuto, Presidente della
stessa Fondazione il dott. Alberto Oliveti.
Successivamente, in data 18 luglio u.s., il Presidente ha nominato il dott. Giovanni Pietro
Malagnino Vice Presidente Vicario della Fondazione ENPAM ai sensi dell’art. 14 comma
1 lett. b) dello Statuto.
43
LIBRI RICEVUTI
Compendio di medicina giuridica
PREFAZIONE
Con il presente Compendio, in questo
raccogliendo un invito ormai pressante
dei nostri Studenti, ci siamo proposti di
dare corpo organico alle lezioni di Medicina Legale e delle Assicurazioni nei corsi
di Laurea nella Facoltà di Giurisprudenza
dell’Università degli Studi di Verona.
Nonostante la presenza nel panorama
editoriale di molte e pregevoli opere, ci
siamo resi conto che l’esperienza didattica ci portava a privilegiare, presentandoli
in forma sicuramente “originale”, argomenti che nella nostra pratica professionale abbiamo visto essere indispensabili
per quei “Giuristi in formazione” che pensano di confrontarsi da attori consapevoli
con il sapere medico legale.
La Medicina Legale, che può essere definita secondo un antico brocardo come
“res medica sub specie juris”, consiste da
un lato nella lettura in chiave giuridica di
fatti di natura biologica e dall’altro nella
interpretazione, elaborazione ed applicazione delle norme giuridiche attraverso
le conoscenze biologiche: nell’un caso e
nell’altro è la costante adesione alla norma di riferimento, cioè la consapevolezza
di quanto del sapere biologico abbia una
oggettiva fruibilità giuridica, che rappresenta l’obiettivo didattico realmente utile.
I campi di interesse della Medicina Legale
sono innumerevoli e pensare di trattarne
anche solo una parte ri levante con questo obiettivo formativo sarebbe stato per il
discepolo dannoso ancor più che inutile.
Così, nel presente Compendio, si è preferito affrontare le tematiche di natura
giuridica attraverso la lettura del “tecnico”
che si trova a doverle gestire quotidianamente nel confronto con gli interlocutori i
più diversi: giuristi, medici, professionisti
sanitari in genere. Le problematiche di
interesse, e competenza, medico legale
diventano così il terreno comune per il
confronto di culture e saperi diversi, tutti accomunati dalla esigenza di risposte
motivate e vicine alla ratio normativa ed
agli indirizzi giurisprudenziali, per quanto
essi siano in continua evoluzione. Questa
scelta editoriale fa sì che questo Com-
44
materia, ma all’un tempo ci auguriamo
vivo e stimolante.
GLI AUTORI
pendio, così almeno ci auguriamo, possa
divenire strumento di formazione di base
per i necessari approfondimenti non solo
per gli studenti dei Corsi di Laurea nella
Facoltà di Giurisprudenza, ma anche per
i numerosi Corsi di Laurea nell’ambito
delle Professioni Sanitarie, che in gran
numero prevedono un ampio spazio didattico dedicato alla Medicina Legale, il
che rende la Nostra Disciplina di sempre
maggiore attualità e rilevanza formativa.
Un passaggio conclusivo sul tema attuale della, anzi delle Responsabilità Professionali (e non diciamo questo solo per
la consapevolezza di quanto sia forte il
rischio per alcune categorie professionali in ambito sanitario di incorrere in tale
ipotesi accusatoria): così, l’apprendere il
perché di certi comportamenti professionali, la rilevanza della attività informativa
dell’Autorità Giudiziaria, l’importanza nel
loro stesso interesse di puntuali ed incensurabili risvolti di responsabilità penale
e civile, solo per citare alcuni momenti
dell’agire professionale, ha rappresentato quel quid iniziale che si è mostrato
essenziale per catturare l’attenzione dello
studente nel momento della esposizione
orale dei vari argomenti e che, in parallelo, ci ha portato ad elaborare un testo
sicuramente informale, se confrontato
con una presentazione tradizionale della
DOMENICO DE LEO: nato a Verona il
27 novembre 1953, Professore Straordinario di Medicina Legale nell’Università di
Verona. Incaricato dell’insegnamento di
Medicina Legale nel Corso di Laurea in
Odontoiatria e Protesi Dentaria. Presso la
Facoltà di Giurisprudenza dello stessoAteneo è incaricato dell’insegnamento di
Medicina Legale. Direttore della Scuola
di Specializzazione in Medicina Legale nell’Università di Verona. È autore di
130 pubblicazioni su riviste scientifiche
nazionali ed internazionali concernenti,
prevalentemente, i settori della Genetica
Forense, della Responsabilità Professionale Meclica e della Medicina Legale generale. Ha redatto testi monografici sulla
Responsabilità Professionale in Odontoiatria, sulla Odontologia Forense, sulla
Meclicina Legale in Odontoiatria e sulla
Cardiopatia ischemica negli aspetti medico legali (su cadavere e su vivente). Socio
della SIMLA (Società Italiana di Medicina
Legale e delle Assicurazioni), Presidente
ASMEL (Associazione Scaligera dei Medici Legali), Socio clelia ISFG (lnternational Society for Forensic Genetics) e del
GeFI (Genetisti Forensi Italiani).
MARCO ORRICO: (4 giugno 1975- 5
giugno 2011), ha conseguito presso l’Università clegli Studi di Verona, con corso
di studi regolare, la Laurea in Medicina e
Chirurgia. Diplomato presso la Scuola di
Specializzazione in “Medicina Legale e
delle Assicurazioni” dell’Università degli
Studi di Verona, era iscritto al Dottorato di Ricerca in Scienze Forensi presso
l’Università degli Studi di Verona. Autore
di due monografie sui temi della Genetica Forense e dell’Odontoiatria Forense
e di alcuni articoli su riviste nazionali ed
internazionali. Socio della SIMLA (Società Italiana di Medicina Legale e delle
Assicurazioni), dell’ASMEL (Associazione
Scaligera dei Medici Legali) e della FAMLI
(Federazione delle Associazioni Medico
Legali Italiane).
VERONA MEDICA
LIBRI RICEVUTI
La responsabilità medica:
dalla teoria alla pratica processuale
L’opera, aggiornata alla recente giurisprudenza, tratta della responsabilità
professionale medica partendo dal
presupposto medico-legale per arrivare alla casistica pratica raccontata.
È strutturata in due parti ben distinte,
la prima identifica la TEORIA, la seconda invece la PRATICA.
Si analizzano con il carattere della
multidisciplinarietà tutti gli aspetti che
interessano l’operato professionale
del medico sia sotto il profilo scientifico che giuridico.
La TEORIA abbraccia le tematiche
di ordine generale che sono la base
delle conoscenze tecniche per poter
parlare di responsabilità medica soprattutto sotto l’aspetto civile senza
tralasciare quello penale.
La PRATICA, che occupa il maggior
numero di pagine, tratta la casistica
reale di responsabilità professionale
medica in sede civile con l’indicazione
della CRONOLOGIA PROCESSUALE.
Lo scopo è quello di fornire al lettore (medico e giurista) alcuni esempi
di medical malpractice di particolare interesse in modo tale che possa
esaminare al microscopio i vari casi
pratici esposti, sia dal punto di vista
medico che dal punto di vista giuridico e trarne esperienza nella sua attività quotidiana, vuoi per la redazione
di atti, vuoi per la soluzione di casi
analoghi.
ARGOMENTI TRATTATI
1. La responsabilità professionale
medica in sede civile
2. La responsabilità professionale
medica in sede penale
3. L’onere della prova in ambito di
responsabilità professionale
4. L’autonomia dell’obbligo di informazione
5. Il contenuto dell’obbligo
6. I soggetti obbligati
7. I requisiti del consenso
VERONA MEDICA
zioni. Membro del comitato scientifico
giuridico dell’associazione Melchiorre
Gioia.
Autore di testi giuridici in materia di
assicurazioni e risarcimento del danno.
8. L’onere di allegazione del difetto di informazione
9. L’onere di allegazione e prova
dell’informazione
10. I termini di prescrizione del diritto al risarcimento del danno
cagionato da responsabilità
contrattuale
11. La prescrizione del diritto dell’assicurato
12. La decorrenza dei termini
13. La media-conciliazione obbligatoria
14. Le azioni esperibili
15. L’accertamento e la liquidazione del danno biologico iatrogeno differenziale
16. La metodologia medico legale
in tema di responsabilità professionale medica
GLI AUTORI
MICHELE LIGUORI
Avvocato in Napoli, esercita l’attività nel campo del diritto civile, con
particolare attenzione al diritto della
responsabilità civile e delle assicura-
GIOVANNI CANNAVÒ
Medico legale da oltre 25 anni con
prevalente attenzione alle problematiche civilistiche nel settore della RCA
e della responsabilità professionale.
Autore su riviste nazionali ed europee
e relatore, a convegni nazionali ed internazionali.
È direttore della rivista medico legale
“Tagete”.
È fondatore dell’associazione medico-giuridica Italiana Melchiorre Gioia
di cui è Presidente ed è Segretario
Generale della Ceredoc con sede a
Parigi. Ha fatto parte delle Commissioni Ministeriali Italiane che hanno
elaborato le tabelle medico legale.
MARCO ORRICO
Medico legale, svolgeva attività di
consulenza per il Tribunale Civile e
Penale di Verona, Procura della Repubblica di Verona, Imprese Assicuratrici, Privati. Membro del Comitato
Direttivo della Associazione Medico
Giuridica Melchiorre Gioia.
Autore di monografie e articoli su riviste nazionali ed internazionali.
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