BasketQuell`ultima promozione con il BarbaTau

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BasketQuell`ultima promozione con il BarbaTau
SPORT
GIORNALE DI BRESCIA VENERDÌ 7 GIUGNO 2013
QUI PISTOIA
PREVENDITA
SERIE A
Già esaurito il PalaCarrara per gara-1
Al San Filippo i biglietti per gara-3
La Virtus Roma prima finalista
■ Pistoia-Brescia, gara-1 di finale LegaDue,
tutto esaurito (4.000 spettatori). Già venduti
anche metà dei biglietti per gara-2. Esauriti
pure i 250 tagliandi riservati ai tifosi toscani per
gara-3 e per l’eventuale gara-4 in programma al
San Filippo.
■ Iniziata al San Filippo la prevendita per
gara-3 in programma a Brescia domenica 16
alle 20.30. Questi gli orari: oggi e da martedì a ve
nerdì prossimi dalle 18.30 alle 20. Prezzi:
gradinata leonessa 15 (10 ridotti 13-18 anni),
verde 20, rossa 35, parterre 50.
41
■ Superando in gara-7 89-70 (18-16, 42-32,
61-53) la Lenovo Cantù, cui non sono bastati i
20 punti del bresciano Aradori, l’Acea Roma di
Datome (nella foto) è la prima finalista dei play
off scudetto del basket. Oggi la bella dell’altra
sfida: Cimberio Varese-Montepaschi Siena.
Basket Quell’ultima
promozione con il BarbaTau
Nel 1985 Brescia salì in A1: Taurisano in panchina
Palumbo, Marusic, Motta, Branson e Wiltjer in campo
BRESCIA Delle tre promozioni
in serie A1 del Basket Brescia,
l’ultima, dunque la più recente,
è forse la meno ricordata e sicuramente la meno citata. Probabilmente perché non si registrarono gli esodi biblici di Reggio
’79 e Milano ’82 e i play off durarono lo spazio di un mattino
(2-0 senza storia contro la Jolly
Colombani); la Silverstone (abbinamento subentrato in corsa)
che concluse al terzo posto il
campionato 1984/85 era comunque una «signora squadra» (da
leggersi preferibilmente con la
«esse» emiliana, meglio ancora
se bolognese) con un signor allenatore.
Si era però definitivamente chiuso un ciclo, anzi «il» ciclo, nonostante le conferme di Silvano
Motta e Marusic ed il ritorno di
Palumbo. Riccardo Sales aveva
terminato il suo settennato con
la salvezza in A1 dell’82/83, annata in cui Marco Solfrini aveva
vinto lo scudetto con il Bancoroma; Abernethy aveva addirittura smesso di giocare in seguito
ad una grave infezione agli occhi e in estate Piet era passato alla Scavolini insieme a Costa.
Pesava anche la cocente delusione della stagione precedente, affrontata con lo storico marchio
Simmenthal sulla maglia e le
scarpette rosse ai piedi. Il ritorno dopo oltre dieci anni di una
sponsorizzazione che aveva contribuito a far grande Milano fece
storcere il naso a molti e di sicuro non si rivelò quello che voleva essere cioè un’operazione
simpatia. Brescia, che in panchina aveva scelto Rinaldi per sostituire il Barone, perse 20 partite
su 30, la metà delle quali con il
minimo scarto, rotolando così
in A2 nonostante l’azzeccata
scelta di Brad Branson, ala alta
del ’58, già vista a Rimini nell’80
e reduce da una buona stagione
negli Indiana Pacers, e l’ingaggio degli emergenti (in realtà
mai del tutto emersi) Ritossa e
Terenzi.
Tutti e tre confermati da Arnaldo Taurisano, scelto da Pedrazzini per la nuova ripartenza, con
l’aggiunta del ventiquattrenne
Greg Wiltjer, biondo e riccioluto
centro canadese fresco di Olimpiadi, avvicinatosi tardi al
basket dopo aver praticato l’hockey su ghiaccio, che sopperiva
ad una tecnica perfettibile con
esplosività e velocità rarissime
in un bianco di 2.08.
La coppia d’oltre Atlantico fece
appieno la sua parte (entrambi
ebbero poi carriere più che dignitose: Branson si divise infatti
tra il Real Madrid e il Valencia;
Wiltjer - padre di Kyle, un anno
fa campione Ncaa con Kentucky - da giramondo, indossando tra le altre le prestigiose maglie di Barcellona e Aris Salonicco), così come quella di play formata da Palumbo e Lasi (uno
spingeva, l’altro gestiva e Barba-
Tau distribuiva tempi e metodi).
Grazie anche ad un panchina decisamente profonda (Marco Pedrotti e Diego Livella erano il nono e il decimo), la Silverstone
chiuse terza con 19 vittorie e 11
sconfitte, a ridosso di Viola Reggio Calabria e Benetton Treviso
e appaiata all’Otc Livorno, avendo tre squadre a due punti.
La promozione arrivò soltanto
all'ultima giornata, grazie al rotondo 117-103 sulla Ferrara di
coach Calamai, Albertazzi ed
Ebeling ed anche in virtù di un
paio di risultati favorevoli maturati su altri campi.
Sulle tribune dell'Eib, nell’occasione, poco più di 2.500 paganti
e festeggiamenti contenuti. Eravamo choosy e neanche lo sapevamo.
Franco Bassini
(3-fine. Per il momento...)
Anni formidabili
■ Qui sopra l’esultanza
della Silverstone promossa
in serie A1 nel 1985: in
primo piano Wiltjer.
A destra Arnaldo Taurisano
qui sotto Brad Branson
Martello e Jack, faccia a faccia venticinque anni dopo
Il coach della Centrale allenò un giovanissimo Galanda: «Mani dolci, ma che fatica a muoversi...»
BRESCIA C’era ancora il muro di Berlino, in Italia l’inciucio era firmato De Mita
con il pentapartito (Dc-Psi-Psdi-Pri-Pli),
Gorbaciov diventava il Soviet Supremo e
George H. W.Bush il 41° presidente degli
Stati Uniti. Il Basket Brescia giocava il
suo ultimo campionato in serie A mentre
a Udine una squadra del settore giovanile, categoria Ragazzi, aveva come allenatore il ventiduenne Alberto Martelossi e tra i
giocatori il tredicenne Giacomo Galanda,
un imberbe destinato a diventare uno dei
migliori giocatori italiani.
Venticinque anni dopo il derby udinese si
gioca al primo piano della LegaDue: nella
finale Pistoia-Brescia al via da domani sera (ore 20.30 PalaCarrara gara-1) il «Martello» e «Jack» si ritrovano faccia a faccia.
Uno contro l’altro, nemiciamici come Red
e Toby. Il coach della Centrale svela un sms
mandato nei giorni scorsi al totem della
Giorgio Tesi: «Gli ho scritto che era destino,
Martelossi e
Galanda verso
Pistoia-Brescia
ritrovarsi di fronte dopo tanti anni, ma gli
ho anche ricordato che lui ha vinto tanto
nella sua carriera e magari stavolta tocca a
me...».
In bacheca l’ex ala-pivot azzurra sfoggia tre
scudetti (Varese, Fortitudo Bologna e Siena), una coppa Italia (Fortitudo), due supercoppe italiane (Verona e Siena), ma anche
già un campionato di LegaDue (Varese,
quattro anni fa). Con l’Italia l’argento olimpico ad Atene 2004, un oro, un argento e un
bronzo agli Europei. «Non sono ancora sazio - racconta il gigante friulano (210 cm,
come Brkic, 10 in meno di Cuccarolo), sosia di Jovanotti -, voglio regalare a Pistoia
quello che cerca e merita. Abbiamo fatto
una grande stagione, siamo in finale per la
seconda volta consecutiva, adesso bisogna
vincere».
Alberto Martelossi torna a quel 1988 e alla
prima volta che vide Galanda in palestra.
«Era già allora di gran lunga il più alto di
tutti, non ricordo quanto misurasse, ma
spiccava per altezza. Non era però il più forte. Sì, aveva mani dolci, ma un fisico imponente che non sapeva governare e che lo
portava a commettere parecchi falli».
Il «Martello» iniziò a lavorare duro su quel
diamante grezzo: la lucentezza c’era, il valore non ancora. «Fu una stagione meravigliosa. Quella squadra Ragazzi dell’Apu Udine
perse una sola partita in tutto l’anno, nella
semifinale scudetto contro Milano. La ricordo ancora con grande affetto, fa parte
del mio percorso».
Oggi Galanda è un giocatore crepuscolare,
ma ancora estremamente motivato per
chiudere in bellezza, Martelossi un allenatore che dopo una dignitosa carriera (tanta
LegaDue, ma solo 12 partite in serie A con
Roseto) si gioca il momento più esaltante
della carriera.
Venticinque anni dopo. E sembra ieri.
Cristiano Tognoli
Polpenazze Gol e spettacolo nella seconda giornata
Zani e Pasinelli segnano tre gol a testa, ma vince il primo. Napoleone già al comando
Uno dei gol messi a segno da Matteo Zani (Reporter)
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POLPENAZZE Pioggia di gol
nella seconda giornata del 35°
Torneo Notturno di Polpenazze, dove hanno preso il via i gironi 3 e 4. Protagonisti assoluti
Matteo Zani e Nicola Pasinelli,
entrambi autori di una tripletta.
Nel primo incontro Sbn-Immobiliare Castelcovati, giunta terza
la scorsa edizione, demolisce letteralmente la Peli Costruzioni.
Dopo un primo tempo equilibrato, che termina 2-2 in virtù della
doppietta di Michele Peli e delle
reti di Rossi e Girometta, la Sbn
segna quattro gol, rifilando agli
avversari un risultato tennistico. Il set (6-2 il finale) è firmato
da Lleshaj, a segno due volte,
Alessandro Locatelli e Vitali.
Più combattuta invece la seconda gara del gruppo 3 con i Mandingo Boys che vincono su misura con A Cristian. Nel primo tempo non sembra esserci storia: i
Mandingo chiudono sul 3-0 grazie alla doppietta di Zani e a Laveroni. Nella ripresa però A Cristian si riporta in parità grazie
ad una strepitosa tripletta di Pa-
sinelli. Quando ormai la gara
sembra destinata a chiudersi sul
3-3, Zani dalla distanza beffa Baresi, regalando ai Mandingo
Boys i primi tre punti nel girone.
Equilibrato pure il terzo match,
che apre il gruppo 4. Ristorante
Napoleone batte Nuova Lo al termine di un match emozionantissimo: a segno nel 5-4 finale Rebuschi e Antonini, entrambi
con una doppietta e Cucchi per i
vincitori; Berta (due volte), Piantoni e Brizzoli per gli sconfitti.
Nella gara conclusiva della sera-
ta l’Autodemolizioni Ceresa Delfina, seconda nel 2011, batte l’Officine Meccaniche Bergomi per
3-2. A Baresi e Salomoni rispondono Forgione e Romanini, poi
a cinque minuti dal triplice fischio Patrick Gatta spezza l’equilibrio segnando la terza rete. A
tempo scaduto Vecchione colpisce il palo dalla distanza, poi la
gara si conclude, con l’Autodemolizioni Ceresa Delfina che
raggiunge il Ristorante Napoleone a quota 3 nel gruppo 4.
Enrico Passerini