Anni `70. Arte a Roma - Percorso della mostra

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Anni `70. Arte a Roma - Percorso della mostra
Anni '70. Arte a Roma - Percorso della mostra
La mostra si snoderà come un racconto e le opere saranno accostate con l’idea di mettere in risalto di
volta in volta un’attitudine, una disciplina, un pensiero, individuati come quelli più radicati durante il
decennio. Ma al pubblico rivolgeremo anche l’invito a prendere le nostre indicazioni come meri
suggerimenti ricordando che ogni opera è portatrice di un’insondabile complessità e che gli argomenti di
volta in volta selezionati per la trama del racconto, possono trasmigrare da una sala all’altra da un
lavoro all’altro.
Un apparato di immagini fotografiche scorrerà parallelamente alle opere e permetterà di vedere come
queste erano state presentate per la prima volta a Roma nel corso degli anni settanta. Le opere
saranno, inoltre, accompagnate da note e documenti che ne illustreranno i processi di realizzazione e i
nessi con le letture critiche storicizzate: arte povera, arte concettuale, Land art, Narrative art,
Transavanguardia, Pittura colta.
Quattro mostre e un’opera: il percorso inizierà nella Rotonda dove saranno esposte fotografie d’autore
– Claudio Abate, Ugo Mulas, Massimo Piersanti e altri – attraverso le quali saranno documentate
quattro mostre individuate come le più importanti tra quelle che si sono tenute a Roma negli anni
settanta: Vitalità del negativo dell’arte italiana 1960/70, promossa dagli Incontri Internazionali d’Arte, a
cura di Achille Bonito Oliva, coordinamento dell’immagine Piero Sartogo, Palazzo delle Esposizioni
novembre 1970 - gennaio 1971; Fine dell’alchimia, con una presentazione di Maurizio Calvesi, L’Attico,
28 - 29 dicembre 1970; Contemporanea, promossa dagli Incontri Internazionali d’Arte, da una idea di
Achille Bonito Oliva con dieci diverse sezioni e relativi curatori, coordinamento dell’immagine di Piero
Sartogo, Parcheggio di Villa Borghese, 30 novembre 1973 - 28 febbraio 1974; Ghenos Eros Thanatos, a
cura di Alberto Boatto, La Salita, dal 3 febbraio 1975. Al centro della Rotonda sarà esposta un’opera di
Gino De Dominicis che compare in due di queste mostre.
Muovendo da questa premessa, la mostra proseguirà attraverso due diversi itinerari e i visitatori
saranno invitati a scegliere da dove iniziare il loro percorso. E’ un invito a ragionare sul fatto che entità
differenti possano coesistere senza instaurare tra loro un rapporto gerarchico, adottando così un
pensiero maturato proprio nel corso degli anni settanta.
Nelle tre sale che si trovano a sinistra della Rotonda prevarranno opere che assumono utensili e
comportamenti della vita quotidiana, che tengono conto delle relazioni tra individui - con riflessioni che
vanno dalla storia all’antropologia e alla psicanalisi - e che dai dati tangibili e verificabili trascendono
nelle sfere del mito, del metafisico e dell’immaginazione fantastica.
La carne e l’immaginario: Claudio Abate. Alberto Burri, Giorgio de Chirico, Gino De Dominicis, Jannis
Kounellis, Luigi Ontani, Giulio Paolini, Salvo.
Il doppio: Giovanni Anselmo, Elisabetta Catalano, Sandro Chia, Gino De Dominicis, Tano Festa, Carlo
Maria Mariani, Maurizio Mochetti, Luigi Ontani, Giulio Paolini, Vettor Pisani, Michelangelo Pistoletto.
L’altro: Ferruccio De Filippi, Ettore Innocente, Ketty La Rocca, Renato Mambor, Duane Michals, Richard
Nonas, Vettor Pisani, Michele Zaza.
Nelle tre sale che si trovano a destra della Rotonda prevarrà la riflessione sui linguaggi. Un’arte che,
attraverso procedimenti diversi, ha riflettuto sui propri strumenti e su propri messi linguistici, che si è
configurata come sistema, che si è sostituita al logos per negarlo o rifondarlo.
Il disegno e la scultura: Alighiero Boetti, Luciano Fabro, Sol LeWitt, Fausto Melotti, Marisa Merz,
Giuseppe Penone, Richard Tuttle, Cy Twombly.
Sistema: Carla Accardi, Daniel Buren, Giuseppe Capogrossi, Nicola Carrino, Enrico Castellani, Jan Dibbets,
Marco Gastini, Laura Grisi, Niele Toroni.
Il linguaggio: Vincenzo Agnetti, Douglas Huebler, Joseph Kosuth, Sergio Lombardo, Francesco Matarrese,
Eliseo Mattiacci, Fabio Mauri, Gianfranco Notargiacomo, Luca Maria Patella, Lawrence Weiner.
Alla fine di questa prima parte del percorso, nelle due grandi nicchie (Memoria del video) che sono ai
piedi delle scale, saranno visibili i video di Luciano Giaccari, pioniere e teorico della video arte in Italia.
Nella sala che si sviluppa oltre la Rotonda in asse con l’entrata, saranno raccolte opere con l’idea di
evocare una visione dell’universale. In modi diversi molti dei protagonisti degli anni settanta hanno
mirato a contenere il molteplice nell’unità, a realizzare un’opera o una serie di opere che fossero in
grado di evocare l’idea di un tutto. Un’aspirazione cronologicamente successiva ai processi di
decostruzione messi in atto dal pensiero strutturalista e che si è espressa in modo diversi, anche
attraverso visioni frammentarie o parcellizzate.
Tutto: Vincenzo Agnetti, Giovanni Anselmo, Alighiero Boetti, André Cadere, Gino De Dominicis, Jannis
Kounellis, Eliseo Mattiacci, Maurizio Mochetti, Giulio Paolini, Mario Schifano, Ettore Spalletti.
Nel transetto, alle spalle della sala 4, la voce di Joseph Beuys registrata a Roma nel 1972, ricorderà che
La Rivoluzione siamo noi, insieme alle foto di Claudio Abate e Elisabetta Catalano.
Nelle sale successive si infittirà la trama delle presenze. In nome della libertà e a riprova di un decennio
che ha scardinato le convenzioni, la mostra proseguirà accentuando la commistione dei linguaggi e
affiancando attitudini differenti: dalla fotografia utilizzata per la registrazione di un comportamento
all’utilizzo dello stesso mezzo nell’ambito di un nuovo “romanticismo”, espresso nella correlazione di
immagini fotografiche e testi. Nell’ultima parte del percorso appariranno opere essenzialmente
ricondotte entro il perimetro di una immagine bidimensionale, trattate con sensibilità e maniere tra loro
molto diverse. Una sezione sarà dedicata all’arte legata ai temi della politica e dell’impegno civile.
Fenomeno: Christian Boltanski, Elisabetta Catalano, Gilbert & George, Richard Long, Carlo Maria
Mariani, Mario Merz, Maurizio Mochetti, Hidetoshi Nagasawa, Nam June Paik, Salvo, Cesare Tacchi,
Gilberto Zorio.
Racconto: Michael Badura, Bill Beckley, Francesco Clemente, Giosetta Fioroni, Hamish Fulton, Alberto
Garutti, Mimmo Germanà, Jochen Gerz, Peter Hutchinson, Jean Le Gac, Urs Lüthi, Katharina Sieverding,
Franco Vaccari.
Politica: Gianfranco Baruchello, Carlo Maurizio Benveduti, Tomaso Binga, Tullio Catalano, Mario Cresci,
Tano D’Amico, Franco Falasca, Verita Monselles, Cloti Ricciardi, Suzanne Santoro, Videobase, Ufficio per
la immaginazione preventiva.
Labirinto: Bruno Ceccobelli, Sandro Chia, Francesco Clemente, Enzo Cucchi, Stefano Di Stasio, Giuseppe
Gallo, Felice Levini, Vittorio Messina, Luigi Ontani, Franco Piruca, Giuseppe Salvatori, Giulio Turcato,
Francesca Woodman.