radiocorriere tv settimanale della rai radiotelevisione italiana

Transcript

radiocorriere tv settimanale della rai radiotelevisione italiana
RADIOCORRIERE TV
SETTIMANALE DELLA RAI RADIOTELEVISIONE ITALIANA
photo credit: Maurizio D'Avanzo
Reg. Trib. n. 673 del 16 dicembre 1997
numero 6 - anno 86
13 febbraio 2017
ha vinto
GABBANI
2
TV RADIOCORRIERE
3
4
TV RADIOCORRIERE
5
INVITO ALLA LETTURA
6
TV RADIOCORRIERE
7
Fabrizio Casinelli
Vita da strada
Sono le 20.50 di domenica 12 febbraio 2017. La
città è vuota e silenziosa. Il circo musicalmediatico si è spento. Le luminarie continuano
a brillare e si riflettono sul pavimento di
una passeggiata ormai libera da tutto. A
terra solo qualche ricordo di un Festival
trionfale che ha visto rifiorire l'intera
città di Sanremo.
Non incontriamo più i musicisti di strada che
ci hanno accompagnato nella settimana
sanremese. Spariti anche tutti quegli artisti
in cerca di gloria. Non vediamo più persone
girare con un nastrino di riconoscimento al
collo. Scomparsi tutti gli avventori in cerca
di selfie e autografi. Si rivestono tutte le
miss e quei "mister"che in giro per le strade
hanno indossato per cinque giorni fasce di
concorsi improvvisati. Tutto è finito. Tutto è
archiviato. I sanremesi tornano ad impossessarsi
della loro città. Tornano ai loro ritmi di
vita. E lo fanno avendo consacrato un nuovo
campione, Francesco Gabbani, che ha trionfato
in quello che per anni verrà ricordato come
il Festival dei record. Un successo fatto da
numeri che non lasciano spazio a repliche.
Hanno vinto la sua freschezza, il ritmo e
l'ironia di questo ragazzo che non è "figlio"di
talent. E guarda caso proprio nell'anno di
una straordinaria Maria De Filippi al
Festival.
Ha vinto Carlo Conti, che supera se stesso e
saluta Sanremo con un grande spettacolo ricco
di emozioni forti. Per lui sono stati tre anni
stupefacenti.
Ha vinto la Rai. La cara vecchia Rai…
SOMMARIO
N. 6
13 FEBBRAIO 2017
VITA DA STRADA
9
SERIE TV
Il meglio delle serie Tv
americane è solo su Rai4
34
CINEMA IN TV
NOVITÀ EDITORIALE
"I ragazzi del Bambino
Gesù", documentario in
dieci puntate da domenica
19 febbraio su Rai3 per
raccontare le storie vere di
dieci giovanissimi con una
diagnosi molto difficile da
accettare
26
SYDENY SIBILIA
«In "Smetto Quando Voglio
- Masterclass" ci sono
tante cose che ho voluto
raccontare col mio sguardo:
i tempi in cui viviamo, il
fatto che a volte non ci si
prende abbastanza cura
di alcune intelligenze, la
voglia di riscatto»
EVENTO
RAGAZZI
Trentasette anni fa Carlo Maria
Martini diventava arcivescovo di
Milano e il 10 febbraio al Duomo
si è volta una serata evento in
suo onore con l'anteprima del
documentario di Ermanno Olmi
"Vedete, sono uno di voi"
Tutte le novità della
programmazione della tv
dedicata ai ragazzi
ALMANACCO
32
Le storiche copertine
del RadiocorriereTv
44
SPECIALE SANREMO
Tutti i protagonisti della
67ma edizione del Festival
della Canzone Italiana
RADIO
12
CULTURA
Il meglio della
programmazione di
RaiStoria e Rai5
36
Lo Speciale Fabrizio
De Andrè di Elisabetta
Malantrucco su Radio
6 Teca è un omaggio al
cantautore scomparso
attraverso la sua musica e i
momenti significativi della
sua vita
38
DIRETTORE RESPONSABILE
FABRIZIO CASINELLI
Redazione - Rai
Via Umberto Novaro 18
00195 ROMA
Tel. 0633178213
www.radiocorrieretv.it
www.rai-com.com
www.ufficiostampa.rai.it
HEADLINE GIORNALISTI
Marina Cocozza
Foto Credit
Enrico Magliocco
Ufficio Stampa Rai-iwan
42
40
28
RADIOCORRIERETV
SETTIMANALE DELLA RAI
RADIOTELEVISIONE ITALIANA
Reg. Trib. n. 673
del 16 dicembre 1997
Numero 6 - anno 86
13 febbraio 2017
Una selezione dei film
in programma
sulle reti Rai
Hanno collaborato
Simonetta Faverio
Carlo Casoli
Claudia Turconi
Antonio Ranalli*
Grafica, impaginazione
Cinzia Geromino
Claudia Tore
Fotografico
Barbara Pellegrino
Fabiola Sanesi
Palinsesti
Michele Trobbiani
Filippo Blandino
Maria Rita Burghi
SPECIALE SANREMO
LE
PROVOCAZIONI
DI
FRANCESCO
«In un angolino del mio cuore ci speravo, ma non me lo
aspettavo». Francesco Gabbani trionfa a sorpresa al Festival
con "Occidentali's Karma"e annuncia che parteciperà
all'Eurovision Song Contest. Onorevole secondo posto per
Fiorella Mannoia, interprete di "Che benedetta sia"a cui va
il Premio della Sala Stampa Lucio Dalla per il miglior testo.
Terzo classificato Ermal Meta, che con "Vietato morire"riceve
il Premio della Critica Mia Martini
«N
on me l'aspettavo, non me lo aspettavo davvero. Ci
speravo in un angolino del mio cuore, ma non me
lo aspettavo». Le lacrime sul palco, poi l'emozione
in Sala Stampa. Francesco Gabbani vince a sorpresa
il Festival di Sanremo, battendo Fiorella Mannoia ed Ermal Meta, con
"Occidentali's Karma"già diventato tormentone. «Che gioia - ripete -, ma
devo ancora realizzare. Provo ancora una sorta di vuoto carmico che sto
elaborando. Mi orto alle spalle un anno intenso, emozionante. Questa
è un'altra soddisfazione, spero di riuscire a gestirla dal punto di vista
emotivo e di continuare a fare musica con semplicità e spontaneità».
Torna, poi, su quel testo scanzonato: «Parlo di una provocazione - spiega
- che spinga a fare un esame di coscienza, la cavia della mia critica sono
io, parte da me e si estende a tutti noi occidentali, al nostro tentativo
di avvicinarci alle culture orientali». E sulla possibilità di andare
all'Eurovision Song Contest risponde convinto: «Sì! Ma devo ripassare
l'inglese».
Fiorella Mannoia si "accontenta"del secondo posto con "Che benedetta
sia", addolcito dal premio per il miglior testo e da quello assegnato dalla
Sala Stampa "Lucio Dalla". Ammette: «Sono venuta con lo stesso spirito
di trent'anni fa, mai con l'intento di vincere. Certo tutti ci sperano, ma
modestamente credo che in tutti questi anni "Caffè nero bollente", "Come
si cambia", "Quello che le donne non dicono"e "Le notti di maggio"siano
rimaste nella storia della musica. Penso che questa canzone faccia
lo stesso percorso. Ognuno porta se stesso, se l'argomento è valido.
Mi dispiace molto per quelli che sono usciti, però questo è il gioco
e quando entri qua ti devi mettere in gioco». Poi "tira le orecchie"ai
giornalisti, scherzando e facendo gli scongiuri: «La prossima volta non
dite che sono favorita...».
Ermal Meta è terzo e felice. Per lui e il suo "Vietato morire"anche
i complimenti al telefono di Fiorello e il Premio della Critica "Mia
Martini". «Non mi aspettavo il terzo posto e il premio della critica - dice Quell'energia positiva mi è ritornata indietro tutta. La storia da cui parto
è soltanto l'arco, la freccia che scaglia un messaggio, la disobbedienza,
in qualsiasi forma e in qualsiasi modo, tutto ciò che comprime l'animo
umano in spazi troppi angusti, è adesso». E aggiunge: «Trovarmi
accanto a Fiorella Mannoia su quel podio mi fa un po' specie, lei è una
parte della storia della musica italiana. La canzone la dedico a chi mi
ha insegnato a disobbedire, a mia madre». 
14
TV RADIOCORRIERE
15
SPECIALE SANREMO
«Ora voglio cominciare a costruire». Questo il
proposito di Lele, vincitore delle Giovani Proposte
con "Ora Mai". Sul podio anche Maldestro e
Tommaso Pini, che si aggiudicano rispettivamente
il Premio della Critica e quello della Sala Stampa
«V
SOGNI
NON SOLO
DESIDERI
16
TV RADIOCORRIERE
iviamo di sogni e questo è un sogno.
Sono orgoglioso di questo piccolo
grande traguardo: Sanremo fa parte
della nostra cultura. Ora voglio fare
le cose con tranquillità e impegno, mi hanno insegnato
che si fa tutto passo dopo passo, voglio costruire piano
piano». Parola di Raffaele Esposito da Pollena Trocchia, in
provincia di Napoli. Terzo nell'ultima edizione di "Amici",
Lele è il vincitore tra le Nuove Proposte del Festival di
Sanremo con "Ora Mai". «Sarei bugiardo e ipocrita - spiega
- a pensare che non mi abbia aiutato l'aver già fatto tv
e di essere quindi già conosciuto. Ma Sanremo è una
storia a sé: se non c'è il brano giusto, anche se hai fatto
sette talent e cinque dischi non cambia nulla. Ha vinto
la canzone». E si sfoga contro chi ha pregiudizi contro i
ragazzi che arrivano dai talent: «Giudicatemi per quello
che faccio, non perché arrivo da "Amici"».
A condividere il podio i "colleghi"Maldestro, vincitore del
Premio della Critica "Mia Martini", e Tommaso Pini, Premio
Sala Stampa "Lucio Dalla". «Era ciò a cui aspiravo - dice
Maldestro, anche lui napoletano e secondo in gara con
"Canzone per Federica"che uscirà a marzo -. Torno con
un bagaglio pieno di esperienza. Il secondo posto non
mi dispiace, ma al di là di Sanremo quello che conta è il
dopo, la possibilità di costruire con la testa sulle spalle e
la strada sotto i piedi. Da domani si comincia a fare sul
serio».
A Tommaso Pini, che ha cantato "Cose che danno ansia",
va il Premio della Sala Stampa radio-tv-web "Lucio Dalla".
«Voglio essere un esempio per mio fratello minore e
per i suoi amici - spiega - perché grazie alla musica
sono riuscito a realizzare i miei sogni. Bisogna crederci,
in questa società in cui tutto sembra decadenza. Viva i
sogni!». 
17
SPECIALE SANREMO
Cinque giorni di kermesse all'insegna di buona musica, "bon ton" e
ospiti prestigiosi sono il bilancio di #Sanremo 2017, che ha fatto
registrare ascolti da capogiro, un ottimo riscontro su RaiPlay e
l'entusiasmo del popolo della rete. Tra i momenti più emozionanti
l'apertura con l'omaggio di Tiziano Ferro a Luigi Tenco e la chiusura da
standing ovation con il duetto virtuale tra Zucchero e Pavarotti
F
rancesco Gabbani, con la sua scimmia ballerina, vince Sanremo 2017
entusiasmando i giovani che fino all'ultima nota hanno cantato e ballato
insieme a lui l'orecchiabile "Occidentali's Karma". La grande favorita Fiorella
Mannoia si deve accontentare del secondo posto con "Che sia Benedetta",
mentre Erman Meta si classifica terzo con "Vietato Morire". Il verdetto è insindacabile,
nonostante le proteste dei veterani esclusi di cui Gigi D'Alessio si fa portavoce. Il
sipario cala così sull'Ariston e si congeda dalla coppia di conduttori "bon ton" che
ha funzionato al di sopra di ogni aspettativa, come hanno dimostrato gli ascolti da
capogiro realizzati in Eurovisione su Rai1, l'ottimo il riscontro su RaiPlay e il plauso
del popolo della rete. «Due milioni hanno seguito il Festival in streaming, sei milioni
i video scaricati attraverso Rai Play e trenta milioni di interazioni attraverso i social,
in particolare nella fascia d'età fra i quindici e i trentaquattro anni», ha ricordato il
Dg della Rai Antonio Campo Dall'Orto. Una maratona di cinque serate che si è aperta
sul filo dell'emozione grazie a "Mi sono innamorato di te", l'omaggio a Luigi Tenco
con la voce emozionante di Tiziano Ferro. Il primo verdetto incorona Lele vincitore
delle Nuove Proposte e il talento di "Amici" corre ad abbracciare Maria De Filippi. Poi
il "duello" tra giovani e big si accende mentre in platea Cristel Carrisi si commuove
quando papà Al Bano prova a ritrovare l'abituale possenza del suo timbro vocale.
Tanti gli ospiti, una carrellata variegata di artisti italiani e stranieri. Fra i primi Ricky
Martin, scatenato in una medley dei suoi successi latino-americani, poi la sensibilità
di Mika con l'avvolgente messaggio arcobaleno e l'intraprendente Roby Williams
che, a suggello della sua interpretazione di "Love My Life", si congeda da Maria De
Filippi con l'ormai celebre bacio alla "caramella". Ma anche la bravissima Giorgia,
l'imprevedibile capitano della Roma Francesco Totti e il fascinoso eroe di "Matrix"
Keanu Reeves, che propone al basso un "giro" di rock svelando di essere un fan di
Vasco Rossi. Virginia Raffaele strappa il sorriso con la sua ultima "vittima" Sandra
Milo e Geppy Cucciari sfodera un'ironia pungente che però fa riflettere. Standing
ovation per il grande Zucchero in duetto virtuale con Pavarotti in "Miserere" e
premio ai cinquantacinque anni di carriera per Rita Pavone, che in barba all'età
canta "Cuore" tirando fuori tutta la sua formidabile voce. 
18
LA MUSICA
È CAMBIATA
TV RADIOCORRIERE
19
BONNIE E CLYDE
DELL'AUDITEL
I
veri protagonisti di #Sanremo2017 sono stati Maria De Filippi e
Calco Conti. Estremamente rispettosi dei ruoli, reciprocamente
prodighi di complimenti e "fraterni" dal primo all'ultimo giorno,
i due conduttori si sono proposti ciascuno col proprio stile
ma accomunati dalla parola magica "sobrietà". La stessa che ha
accompagnato le cinque serate, sia che si parlasse di attualità con
gli eroi di tutti i giorni o di sociale con i ragazzi di Assuncion o i
Ladri di Carrozzelle, sia che si accogliesse un super ospite, un big
o un giovanissimo esordiente. Senza mai strafare. I vestiti di Maria
forse non sempre l'hanno valorizzata, ma non importa. «Voglio
DEDICO
A MIA MOGLIE
L'OTTAVA
MERAVIGLIA
20
C
arlo Conti fa un bilancio di questi tre anni di direzione
artistica e di conduzione al Festival di Sanremo. « È un
progetto che si è evoluto nel corso di questi tre anni, sono
felice che sia riuscito a unire la nazione. La serata finale –
racconta - è stata come quando ci sono i fuochi d'artificio: danno il
massimo nel finale. Sembra che stiano finendo e poi arrivano quelli
più forti e luminosi».
Sulla sua canzone preferita non ha dubbi: «È "L'Ottava Meraviglia",
ce la siamo dedicata a vicenda mia moglie ed io. Purtroppo è stata
eliminata. Il primo anno era Raf ed è uscito, quest'anno Ron anche
lui eliminato. Non auguro più a nessun cantante di essere il mio
preferito… Tra quelle che mi piacevano di più c'era anche "La prima
stella" di Gigi D'Alessio perché anche la mia mamma non c'è più. E
sono dispiaciuto per la posizione in classifica di Masini...».
Poi torna sul suo compenso: «Ho devoluto centomila euro, pari alla
cifra netta per la conduzione del Festival, alla Protezione Civile.
Visto che si è parlato tanto di numeri voglio dirlo, spiegando che
altrettanto pago di tasse e sogno che queste tasse vadano agli eroi
di tutti i giorni che ho portato sul palco». E, visibilmente commosso,
ha aggiunto: «Visto che la vita è stata generosa con me, farlo è un
dovere proprio perché so che cosa significa non riuscire ad arrivare
a fine mese o non riuscire a comprare un paio di jeans». Anche
se lo ha smentito apertamente lo provochiamo chiedendogli se
l'anno prossimo sarà ancora alla guida di Sanremo. E lui risponde
scherzando: «Ma come faccio? Devo andare a Mediaset, no? Ora
parlo seriamente però: basta, non ci sarò. Devo fare lo Zecchino
d'oro ». 
essere me stessa», continuava a ripetere. Ed è stata intransigente
anche sull'argomento discesa delle scale: «Perché devo fare una
cosa che non so fare? Sanremo è il Festival della musica, non
delle scale». Qualche sorriso, qualche siparietto scherzoso come
i dentoni per fare "la faccia da Festival" o la distribuzione dei
portachiavi con l'effige dell'abbronzato partner: «Carlo, vai a ruba!».
Nulla di esagerato, insomma. E tutto questo è piaciuto molto, è
piaciuto a oltre dodici milioni d'italiani, non a caso Maurizio Crozza
li ha battezzati i "Bonnie e Clyde dell'Auditel". Li rivedremo ancora
insieme? Loro lo escludono.
«D
icono tutti che il festival è difficile e mi
sono detta: proviamo. Mi sono messa alla
prova su una cosa che era lontana da me.
Ma mai pensavo che potesse essere così.
Per quanto ci eravamo preparati e avevamo provato con
Carlo, qui entri in un frullatore che ad un certo punto non sai
nemmeno più dove sei». A riflettori spenti Maria De Filippi
parla della sua esperienza sanremese: «Ho portato me stessa
e ho cercato di stare al servizio dell'unico vero evento che c'è
in tv, che è il Festival». Del suo partner dice: «Sono contenta
per Carlo. È stato un compagno generoso, eravamo abbastanza
complementari. E mi rassicuravano da matti io suoi "ci penso
io". Mi dava serenità. Prima del festival mi ha detto: "Vedrai che
sarà una passeggiata". Ho pensato che mi prendesse in giro,
però oggi posso dire che è una passeggiata stancante, ma
una passeggiata». Poi commenta la sua esperienza: «Si pensa
sempre che la Rai sia un carrozzone da posto fisso, invece
non è vero. Ho trovato una squadra molto unita, appassionata,
coesa, concentrata sull'evento. Lo dico proprio perché porto
una casacca diversa, forse dovremmo anche imparare da
questa coesione. Il Festival è al centro di un grande gioco di
squadra: durante tutta la settimana, quando accendi la tv, trovi
programmi che parlano del festival ad ogni ora». 
TV RADIOCORRIERE
UNA BELLA
PASSEGGIATA
CON CARLO
21
L
a presenza quotidiana di Maurizio Crozza
ha rappresentato la discontinuità. La
politica rimarrà fuori, aveva assicurato
lui. Ma poi non ha resistito. Anzi per la
serata finale, invece dell'abituale collegamento, si
è presentato sul palco dell'Ariston interpretando
un esilarante senatore Razzi. Anche il sistema di
votazione del Festival gli ha fornito il pretesto
per parlare di politica: «Funziona alla grande, ma
perché non lo usiamo anche per il parlamento?
Perché non adottiamo il Sanremellum? Fai cinque
giorni di campagna elettorale, poi si proclama
il vincitore e fine». Mattarella: voi due avete
la maggioranza, potete governare… A Conti a
chiesto: «Carlo, sei sicuro di volerlo fare questo
Festival dalle larghe intese? L'ultima volta che un
toscano ha fatto una roba del genere si è preso
una tranvata che è ancora in prognosi riservata».
Anche nella serata dedicata alle cover ha detto
la sua: «Sapete cos'è una cover? È una specie di
rifacimento. Per esempio Gentiloni è la cover di
Renzi, che era la cover di Berlusconi che credeva
di essere la cover di Rocco Siffredi». 
È
tornato dopo trent'anni, per "fare pace"
con Sanremo. Da super ospite. È lo
Zucchero sbarcato all'Ariston, con la tuba
d'ordinanza in testa, per l'ultima serata
del Festival. «Nessuna rivincita - dice -. Mi avevano
già invitato in passato, ma finora avevo sempre
detto di no perché non c'ero o perché non avevo
niente di interessante da proporre. O forse, chissà,
proprio perché ci ero rimasto male. Diciamo che
chiudo i conti con il Festival: Ravera nell'anno di
"Donne" mi disse: "Non ti dimenticare del Festival
quando avrai successo, come fanno in tanti". E
allora eccomi. È tutto rimasto uguale...».
Ma un pensierino a ripresentarsi, in gara? «Io?
Perdo sicuro - ride -. Se vengo qua con una canzone
come "Partigiano Reggiano" prendo schiaffi.
Come Vasco, del resto: non siamo tipi da festival.
Sanremo è una bestia completamente a sé, uno
specchio dell'Italia modificato in positivo, nel
senso di dare fiducia e speranza con le canzoni
che parlano d'amore». 
PERCHE NON ADOTTIAMO
DOPO
IL SANREMELLUM?
22
TRENT'ANNI
TV RADIOCORRIERE
23
M
TUTTI I COLORI
DELL'ARCOBALENO
V
oce graffiante, consolidata musicista, LP e il suo gruppo The Lumineers stanno
riscuotendo successi in tutto il mondo, tanto che accompagneranno gli U2
nel loro tour americano. Lei, newyorkese ma con sangue italiano nelle vene,
si è detta felice di essere a Sanremo: «Sono orgogliosa delle mie origini. E'
fantastico essere qui, ho sentito parlare molto del Festival e della sua importanza per
la cultura italiana». Afferma di non conoscere molto il nostro Paese e si propone di
trascorrere un mese in Italia: «Non vedo l’ora di scoprirne la grande cultura». Dopo i grandi
successi che l’hanno portato in vetta a tutte le classifiche pensa al futuro: «Continuerò
a lavorare sodo e a scrivere che è una cosa che mi arricchisce moltissimo”. Si definisce
una persona molto emotiva, di grande energia: «Cerco di tenere costantemente la mente
aperta, lo scorrere delle emozioni porta ispirazione». LP, al secolo Laura Pergolizzi, si è
esibita a Sanremo con il suo “Lost on you”, tra i più trasmessi alla radio. Inevitabile parlare
con lei, in prima fila nella difesa dei diritti degli omosessuali, degli Stati Uniti di Trump.
«Sono preoccupata - spiega -, ma a livello umano mi piace unire e non spaccare. Quindi,
se dovessi trovare qualcosa di lievemente positivo è che ormai la maschera è stata tolta:
non possiamo più credere di essere al sicuro e questo potrà portare la gente a essere più
attiva e galvanizzarsi per la difesa dei diritti acquisiti». Da aprile a luglio l’artista sarà
impegnata in cinque tappe italiane. 
24
ika torna a casa. “Stasera CasaMika” si rifarà “con molte più canzoni scritte
da me”. Lo annuncia lui stesso a Sanremo, dove sbarca da star, dieci anni
dopo la sua prima presenza. «In questi anni sono cambiate tante cose
nella mia vita. Eppure mi piace la sensazione di eccitazione che si prova.
Qui la meraviglia rimane la stessa anche dopo anni. E sono contento di essere un
pezzettino piccolo di questa grande macchina». Ma di più non farebbe proprio, meno
che mai salire sul palco dell’Ariston da conduttore: «Una partecipazione di quindici
minuti e ce l'ho in testa e nella pancia da quattro settimane. Figuriamoci presentare il
Festival, troppo difficile. Terrorizzante. Non lo farei mai».
E allora meglio parlare di musica. Di quello che è stato per lui e di quello che può
essere per ragazzi in difficoltà: «Le sette note lo hanno aiutato anche ad avere fiducia
in se stesso. Quando non riesci a parlare, a farti sentire, canti. Io da ragazzo mi sentivo
invisibile e la musica ha cambiato la mia vita. Tanti che scrivono musica pop, non sono
stati popolari a scuola. Sanremo dunque è un luogo perfetto per parlare di bullismo.
La musica è la chiave per la libertà, per esprimerti, per liberarti. Per diventare un
supereroe». 
I DIRITTI
NON SI
TOCCANO
TV RADIOCORRIERE
25
A
RITA
IL
PICCOLO CORO
IL PREMIO ALLA CARRIERA
DIVENTA GRANDE
"V
olevo un gatto nero",
"44 Gatti", "Il Valzer del
moscerino", "Il caffè della
Peppina", "Popoff", "Il coccodrillo come
fa", "Le tagliatelle di nonna Pina". E il
gran finale in festa con "Che sarà". Il
Piccolo Coro dell'Antoniano fa cantare
tutto l'Ariston. E soprattutto i "grandi".
Una vera e propria istituzione della
musica, indissolubilmente legata al
nome di Mariele Ventre che ne fu
l'anima per anni.
Lo sbarco a Sanremo è una festa per i
sessant'anni di vita del Coro che riceve
un regalo speciale: il direttore artistico
della sessantesima edizione sarà infatti
Carlo Conti. 
«H
o vissuto un sogno. Da Berlino a New York passando per
la Russia ho cantato ovunque. Ho girato tutto il mondo.
Dedico il premio a chi mi ha amato in questi anni». Rita
Pavone stringe il premio alla carriera nell'ultima serata sanremese e
si esibisce con il consueto concentrato di energia nel su look "chic
rock"nonostante i settantadue anni suonati. E lei, nata dal festival
degli "sconosciuti"ha un pensiero per gli sconosciuti di oggi, i giovani:
«I talent di un tempo erano molto più rustici, si facevano in piazza.
Oggi i ragazzi hanno già tutto, si esibiscono magari con scenografie
meravigliose, ma bisognerebbe fare tutto un passetto per volta perché
avere troppo prima significa rischiare di avere molto meno dopo e
andare incontro a una delusione». Cosa ne pensa della musica nell'era
del digitale? «Preferisco il vinile». 
LE
DUE
FRANCESINE
A
Sanremo le hanno mandato papà e nonno, insieme a
due cognomi che "pesano"e che loro arricchiscono di
fascino. Sono Anouchka, ventisei anni, secondogenita
di Alain Delon, e Annabelle, la ventottenne nipote di Jean Paul
Belmondo. «Conosco il Festival - dice la giovane Delon, che
dopo il diploma di arte drammatica a Parigi fa l'attrice teatrale perché è molto famoso in Francia e l'ho guardato spesso. Adoro
la musica italiana, conosco Andrea Bocelli e Laura Pausini, ma
negli ultimi tempi ascolto molto anche Jovanotti». Annabelle,
figlia di Florence, la secondogenita di Jean Paul, fa la modella
ed è arrivata a Sanremo dall'Australia, dove è stata protagonista
di una campagna pubblicitaria. Lei non ha mai visto la città dei
fiori perché è nata e cresciuta negli Stati Uniti e oggi vive a
Parigi. «Devo farmi insegnare qualcosa da Anouchka perché
conosco poco la musica italiana, ma ho studiato prima di venire
qui. Carlo Conti ha un volto simpatico e Maria De Filippi è di
Pavia, vero?». 
C
ateura è un "non luogo", un
insediamento su una discarica
di Asuncion, in Paraguay, uno dei
Paesi più poveri dell'America Latina.
Ma ciò che accade a Cateura non è
da buttare: è l'orchestra che suona
con strumenti costruiti con materiale
riciclato dai rifiuti della discarica e che
Carlo Conti, con l'aiuto dell'Unicef, ha
portato a Sanremo. Gli strumenti che
i ragazzi costruiscono - usando bidoni,
cucchiai, tubi metallici, fili e corde, pezzi
di cartone, avanzi metallici, barattoli
e ogni sorta di rifiuto riutilizzabile e
riciclabile - sono viole, violini, violoncelli,
bassi, chitarre, flauti, sassofoni, trombe e
strumenti a percussione. Strumenti che
diventano una chance per i bambini di
imparare a suonare e sognare. «Il mondo
ci invia spazzatura - afferma il Maestro
Fabio Chavez che la dirige - e noi la
trasformiamo in musica». 
TV RADIOCORRIERE
UN'
ORCHESTRA
RICICLATA
JE SUIS
DALIDA
2 MINUTI
E
22 SECONDI
PER UN
E
P
AMORE
er lei ha imparato il francese,
con un corso intensivo. Per lei ha
"dimenticato"se stessa fin da quel
"Je suis Dalida"che ha conquistato la
regista Lisa Azuelos nel primo provino. Sveva
Alviti porta a Sanremo la "sua"Dalida, una delle
se un giorno cantasse davvero, in gara? Doveva
essere "solo"un intermezzo comico, insieme
ad Antonio Albanese, suo compagno nel film
di San Valentino "Mamma o papà?", e invece è
più grandi cantanti di tutti i tempi, alla quale
è dedicato l'omonimo film biografico di Rai
Cinema in anteprima televisiva mondiale il 15
febbraio su Rai1 dopo il grande successo nelle
stata anche una bella pagina musicale. Paola Cortellesi
sale francesi. Oltre un milione di spettatori e
conquista l'Ariston con la sua voce e "Ancora", dopo
una vera e propria Dalida-mania, con tanto di
l'inedita "Un mondo di pàvole"in cui lei e Albanese hanno
copertine su riviste come "Paris Match".
fatto alla loro maniera un omaggio all'amore e alla storia
Non poteva che essere Sanremo il luogo di
di Sanremo con citazioni dei successi delle coppie del
presentazione, nell'anniversario della morte di
Festival, da "Vattene amore"interpretata da Mietta e
Luigi Tenco, con cui condivise un amore discusso
Minghi a "Fiumi di parole"dei Jalisse fino a "Ti lascerò",
MAI
portata al successo da Anna Oxa e Fausto Leali. «Ho
cantato per tanto tempo, dal liceo all'Università - dice
l'attrice -. Mi piaceva e ho anche pensato di fare Sanremo,
ma non ho trovato un genere che mi appartenesse perché
mi piacevano tutti. L'unico mestiere che mi permetteva
di frequentare tutti i generi era quello di attrice e ho
studiato per questo. Continuo a cantare, ma in un modo
tutto mio».
Nel 2004 venne a Sanremo come conduttrice. «Fu tutta
una risata. Ci furono dei problemi con le case discografiche
e Simona Ventura accettò la conduzione, eravamo qui a
fare i clown con Gene Gnocchi e Maurizio Crozza. Ma la
tensione è sempre palpabile su questo palco».
Albanese racconta invece la loro canzone "Un mondo
di pàvole": «E' una canzone d'amore fulminante e ricca
ciao", l'ultima canzone prima del suicidio di
Tenco al Festival del 1967. «Era una donna
UN GIORNO D'ASSENZA
forte e fragile allo stesso tempo - dice Sveva - e,
na storia "normale"come le tante portate da Carlo
Conti sul palco dell'Ariston: quella di Salvatore
Nicotra, l'ex vicesegretario generale di Catania in
nelle emozioni. Non temeva il giudizio della
pensione dal 2014 dopo quarant'anni di lavoro senza un
les femmes", io sono tutte le donne». Il film, con
solo giorno d'assenza. «Non tutti i dipendenti pubblici - dice
Alessandro Borghi nei panni di Luigi Tenco e
- sono fannulloni. Voglio parlare al cuore e al sentimento
Riccardo Scamarcio nel ruolo del fratello della
dei dipendenti pubblici: quando vi vengono le idee di fare
cantante, racconta successi ma anche della
i furbetti, o di creare malattie inesistenti, vi prego, questo
vita privata di Dalida e le immagini sono state
è mortificante per tutti i giovani precari che lavorano e
girate in parte sul palco e al bar del teatro
dopo tre, quattro cinque mesi, perdono il lavoro e la loro
Ariston. «E' stata particolarmente emozionante
U
di sorprese. Per me è la prima volta ed è interessante
dignità. E perdono anche la testa». E tiene a sottolineare:
cantarla qui perché sintetizza nascita, crescita e fine di
«Lo stipendio per tutta la vita è un privilegio, noi dipendenti
un amore in due minuti e ventidue secondi e rispecchia
pubblici facciamo parte di un comparto fondamentale della
il nostro nuovo film». «La verità - scherza lei - è che
società, non c'è niente di più bello che risolvere i problemi
puntiamo a un premio della Critica». E lui aggiunge:
dei cittadini. Basta furbetti, riflettete». La sua canzone
«Sempre che la Crusca non ci denunci». 
preferita è "4 marzo 1943"di Lucio Dalla. 
28
e chiacchierato, e soprattutto quel "Ciao Amore
TV RADIOCORRIERE
come me, era una persona senza filtri, sincera
gente e aveva un forte desiderio di amare e di
essere amata. Era solita ripetere: "Je suis toutes
- ricorda l'attrice - la scena dell'interpretazione
sanremese di "Ciao amore ciao", prima del
suicidio di Tenco». 
29
CON LA "BENEDIZIONE"
DI
EROS
VI REGALO UN
TORMENTONE
M
odella, ma soprattutto moglie di
Eros Ramazzotti e mamma di due
bambini. Marica Pellegrinelli
è arrivata a Sanremo con la
"benedizione"del consorte: «Mi ha detto: vai
e sii semplicemente te stessa. Ha fatto il tifo
per me ed è felice che io abbia preso parte di
questa manifestazione. Questo non è il mio
habitat, ma amo il Festival e sono entusiasta
P
di averne fatto parte». Da modella ha dato
rima "El Mismo Sol"e "Sofia", adesso, dopo
essere passato per la sedia di giudice
a X Factor arriva "Animal". Non poteva
mancare a Sanremo Alvaro Soler, l'uomo
il suo parere su alcuni protagonisti del
Festival: «Ho apprezzato molto la sobrietà
dei tailleur di Fiorella Mannoia, ma anche gli
abiti indossati da Maria De Filippi».
dei tormentoni, diventato ormai italiano "onorario".
Se "Una storia importante"è la canzone
Eppure, di Sanremo si stupisce: «E' una nuova
festivaliera di Eros che Marica ama di più,
esperienza per me. In Spagna è un evento conosciuto
sono molti i successi italiani che le capita
e mia madre, quando ha saputo che sarei stato ospite,
di canticchiare, da "Due mondi"di Lucio
Battisti e "4 marzo 1943"di Lucio Dalla a
"La solitudine"dell'amica Laura Pausini, da
"Come saprei"di Giorgia a "Cieli immensi"di
Patty Pravo e "Vorrei incontrarti tra 100
anni"di Ron. Ma apprezza soprattutto Arisa,
conosciuta quando incontrò Eros. "Era appena
diventata famosa con "Sincerità"e aveva un
look particolare che incuriosiva. Poi ho avuto
modo di conoscerla e posso dire che è una
ragazza splendida, eccezionale, pura». 
U
na storia "normale"come le tante portate da Carlo
Conti sul palco dell'Ariston: quella di Salvatore
Nicotra, l'ex vicesegretario generale di Catania in
pensione dal 2014 dopo quarant'anni di lavoro senza un
solo giorno d'assenza. «Non tutti i dipendenti pubblici
- dice - sono fannulloni. Voglio parlare al cuore e al
sentimento dei dipendenti pubblici: quando vi vengono
le idee di fare i furbetti, o di creare malattie inesistenti,
vi prego, questo è mortificante per tutti i giovani precari
che lavorano e dopo tre, quattro cinque mesi, perdono
il lavoro e la loro dignità. E perdono anche la testa». E
tiene a sottolineare: «Lo stipendio per tutta la vita è un
privilegio, noi dipendenti pubblici facciamo parte di un
comparto fondamentale della società, non c'è niente di
più bello che risolvere i problemi dei cittadini. Basta
furbetti, riflettete». La sua canzone preferita è "4 marzo
si è agitata molto. Io ho voluto portare un po' del
mio in questo evento così speciale e sono felice ed
emozionato di poter cantare con una vera orchestra.
Non sono competitivo, preferisco condividere la
musica più che fare la gara». Una carriera che ricorda
quella di un altro artista, anche lui passato all'Ariston,
Mika. Alvaro ci scherza sopra e quando gli si chiede se
farebbe mai uno show televisivo risponde: «Sì, certo...
Si chiamerà "Casa Alvaro". Scherzi a parte, prima della
tv ho ancora un sacco di altre cose da fare». Come il
tour che partirà dalla Polonia per arrivare in Italia
per quattro date tra febbraio e marzo e poi di nuovo
in estate per altri dieci appuntamenti. «E' la prima
volta che faccio un tour di cinque settimane - spiega
-. Sarà tosto e anche divertente. Poi mi voglio fermare
per scrivere il secondo album, che sarà più acustico
rispetto a quello che ho fatto finora». 
1943"di Lucio Dalla. 
30
31
STRAVEDO
PER LA
«U
n testo necessario per
raccontare un'Italia
che
sociologi
e
intellettuali
hanno
definito triste e senza speranze. E invece
c'è ancora una parte della società che
crede nella vita». Parola dei Ladri di
Carrozzelle, il gruppo rock formato da
persone diversamente abili, diventato il
progetto sociale più longevo del mondo
musicale italiano collegato al Terzo
Settore.
Sul palco di Sanremo hanno aperto la
serata finale, con una dedica speciale a
Piero Petrullo, ex componente della band
che si era suicidato qualche giorno prima,
nel giorno dell'anniversario della morte
di Luigi Tenco. E il testo è un manifesto
di speranza: "
32
VITA
"Stravedo per la vita
sì stravedo per la vita
E' inutile negare che è tanta la fatica
mai tirarsi indietro
perché io Stravedo per la vita
Si stravedo per la vita
E guardo sempre avanti
affronto la salita
anche se non ci vedo io stravedo
Stravedo per la vita"
33
dentro una realtà fatta di sofferenza, ma anche di grande speranza. Una speranza costruita sulla cura
e la professionalità - dice Simona Ercolani, produttrice creativa del documentario -. Abbiamo cercato
di mettere in campo tutta la nostra esperienza per raccontare in modo fedele alla realtà le vicende di
dieci ragazzi, delle loro famiglie e dei medici. Abbiamo lavorato in concerto con l'Ospedale cercando di
essere il meno invasivi possibile, seguendo e fotografando ciò che davvero accade nel percorso di cura
di una malattia grave che colpisce bambini o adolescenti. Per me e tutte le persone che hanno lavorato
al documentario è stata un'esperienza professionale ed emotiva decisamente significativa». Per la
prima volta il Bambino Gesù di Roma, l'ospedale pediatrico più importante d'Europa che ogni anno
accoglie circa centomila pazienti da ogni parte d'Italia, apre le porte mostrando la quotidianità di dieci
giovani gravemente malati, delle loro famiglie, dello staff medico, in un intenso e autentico viaggio alla
ricerca della guarigione. I dieci protagonisti di questo viaggio sono Roberto, Klizia, Annachiara, Flavio,
Giulia, Caterina, Sabrina, Simone, Alessia e Sara. Sono loro i ragazzi del Bambino Gesù che, nonostante
la diagnosi di una malattia terribile, custodiscono la spontaneità, i sogni e i desideri della loro età.
La presidente del Bambino Gesù Mariella Enoc spiega: «Abbiamo deciso di aderire a questo progetto
animati dal desiderio di mostrare la straordinaria normalità e dignità della vita anche in situazioni
difficili di sofferenza o tristezza. E accanto a questa, la straordinaria rete di competenze, professionalità,
umanità e solidarietà che ruota intorno ai ragazzi e alle loro famiglie: non solo medici e infermieri,
DOCUMENTO
QUANDO
LA MALATTIA
COLPISCE
I BAMBINI
Dieci puntate da domenica 19
febbraio su Rai3 per raccontare le
storie vere di dieci giovanissimi a cui è
improvvisamente cambiata la vita dopo
una diagnosi molto difficile da accettare.
Si chiama "I ragazzi del Bambino Gesù"il
documentario girato nell'ospedale
pediatrico più importante d'Europa,
dove oltre a medici e infermieri sono
a disposizione di pazienti e famiglie
volontari, associazioni e case di
accoglienza
N
ell'età in cui ad avere il sopravvento dovrebbero
essere la spensieratezza, il divertimento e la gioia di
vivere ci sono bambini e adolescenti a cui vengono
diagnosticate malattie gravi. Inevitabilmente la loro vita e
quella delle loro famiglie cambia in maniera radicale perché
si è impreparati a un incontro improvviso con la malattia.
Il quotidiano è fatto di paure, ricoveri, terapie, degenze e
decisioni difficili da prendere. Ma insieme a tutto questo
emergono forti anche la speranza, la determinazione di
guarire, la presenza e i sacrifici dei genitori, la resistenza
al dolore, la professionalità dei medici e la cura di tutto il
personale di un ospedale pediatrico tra i più all'avanguardia
come il Bambino Gesù di Roma. Rai3 entra in questa struttura
e fa servizio pubblico con il documentario "I ragazzi del
Bambino Gesù", dieci puntate a partire da domenica 19
febbraio alle 22.50. «Abbiamo voluto raccontare l'autenticità
della malattia, entrare in punta di piedi con le telecamere
34
ma anche volontari, associazioni, case di accoglienza. È il nostro modo di "comunicare speranza e
fiducia nel nostro tempo", come ci chiede Papa Francesco nel suo ultimo messaggio per la Giornata
Mondiale delle Comunicazioni Sociali. "Offrire narrazioni contrassegnate dalla logica della buona
notizia", che non significa ignorare la realtà della sofferenza, ma raccontarla sapendo suscitare "cuori
capaci di commuoversi, volti capaci di non abbattersi, mani pronte a costruire". Speriamo e crediamo
di esserci riusciti». Il documentario racconta i protagonisti alle prese con la malattia, ne tratteggia il
carattere, i progetti che avevano prima di ammalarsi e ne custodisce anche quelli futuri. La malattia
diventa quotidianità, si sentirà raccontare nel corso delle puntate. Una quotidianità condivisa con
la professionalità di medici e infermieri dei cinque reparti in cui è stato girato il documentario, con
l'amore dei genitori, con la dedizione dei volontari e delle associazioni. In un percorso diagnostico e
di cura che vede crescere gli affetti più profondi e l'instaurarsi di nuovi legami. Lavorano tutti insieme,
senza mai darsi per vinti. Le telecamere che per un anno intero hanno seguito queste vicende vogliono
restituire l'autenticità di tutto questo, raccontando la malattia per quello che è davvero, senza finzioni.
"I ragazzi del Bambino Gesù"- Ospedale Pediatrico è un format originale Stand by me. Produttore
creativo Simona Ercolani. Curatore Davide Acampora. Autor: Carlo Altinier, Simona Iannicelli e Lidia
Barro. Regia di Marco Mangiarotti. Produttore esecutivo Melisa Scolaro. 
INFORMAZIONE SANITARIA IN TEMPO REALE
L'
Ospedale Bambino Gesù affiancherà alla messa in onda delle puntate un'attività di comunicazione online con l'obiettivo
di fornire una corretta e tempestiva informazione sanitaria agli utenti, collegata ai temi affrontati in ogni serata.
All'indomani di ogni puntata verrà attivata sulla pagina Facebook dell'Ospedale una diretta video con un pediatra e
uno specialista per rispondere alle eventuali domande del pubblico sulle questioni sanitarie emerse dal racconto. Inoltre,
sul portale www.ospedalepediatricobambinogesu.net verranno pubblicati articoli sanitari e informazioni di servizio per le
famiglie rispetto alle patologie o alle questioni affrontate in ogni puntata. I contenuti verranno anche condivisi attraverso
i canali social dell'Ospedale. Una selezione di questi contenuti sanitari verrà raccolta e pubblicata nel magazine digitale "A
Scuola di Salute", realizzato dall'Istituto per la Salute del Bambino Gesù per genitori e insegnanti, che dedicherà un numero
speciale a ogni puntata del documentario.
Facebook: www.facebook.com/I-ragazzi-del-Bambino-Gesù;
Twitter: twitter.com/IRagazzidelBG
TV RADIOCORRIERE
35
SYDNEYSIBILIA
NON
C'è
DUE
SENZA
TRE
36
«In "Smetto Quando Voglio - Masterclass"ci sono tante cose
che ho voluto raccontare col mio sguardo: i tempi in cui
viviamo, il fatto che a volte non ci si prende abbastanza cura
di alcune intelligenze, la voglia di riscatto». È in questi giorni
nelle sale il secondo capitolo della trilogia di Sydney Sibilia
che si concluderà nei prossimi mesi con l'uscita di "Smetto
Quando Voglio - Ad Honorem"
TV RADIOCORRIERE
37
T
utto cominciò un paio d'anni fa, quando lesse per
la prima volta su un quotidiano una notizia che lo
colpì. Si trattava di alcuni netturbini-filosofi, ovvero
persone in possesso di un diploma di laurea, che per
TRAMA
sottrarsi alla disoccupazione avevano accettato di svolgere
un lavoro sicuramente non attinente al titolo di studio
La banda dei ricercatori di "Smetto
conseguito. Per Sydney Sibilia è stato uno spunto per riflettere
quando voglio"è tornata. Anzi, non è mai
sul fatto che spesso intelligenza, cultura e meritocrazia
diventano paradossalmente degli ostacoli invece che vantaggi
andata via. Se per sopravvivere Pietro
per affermarsi nella vita. In "Smetto quando voglio"un brillante
Zinni e i suoi colleghi avevano lavorato
ricercatore universitario di Chimica, rimasto senza contratto,
alla creazione di una straordinaria droga
coinvolge sei geniali colleghi laureati in altre discipline
legale diventando poi dei criminali,
per mettere in piedi una banda di spacciatori di una droga
adesso è proprio la legge ad aver bisogno
"legale"di sua creazione. Sibilia racconta ora, con gli stessi toni
di loro. Sarà infatti l'ispettore Paola
brillanti, il sequel di quella storia con "Smetto quando voglio -
Coletti a chiedere al detenuto Zinni di
Masterclass"in questi giorni nelle sale.
rimettere in piedi la banda, creando
una task force al suo servizio che entri
Il primo capitolo è stato un successo. Cosa c'è di nuovo in questo
in azione e fermi il dilagare delle smart
secondo film?
drugs. Il patto è agire nell'ombra per
C'è l'evoluzione della storia anche se i personaggi sono gli
stessi, interpretati dallo stesso cast di attori a cui ne abbiamo
ottenere la fedina penale pulita. Così il
aggiunto altri. Si muovono in situazioni ancora una volta
neurobiologo, il chimico, l'economista,
paradossali seguendo il binario della commedia.
l'archeologo, l'antropologo e i latinisti
Non ha pensato che fosse un po' imprudente proporre un sequel?
I sequel, si sa, sono sempre qualcosa di spinoso. In Italia poi
tendenzialmente vengono percepiti come un'operazione
prendi i soldi e scappa da cui un regista o un autore dovrebbero
si ritroveranno loro malgrado dall'altra
Jones", "Amici miei", ma anche Fantozzi… Molti sono sequel,
parte della barricata. Ma per portare
altri saghe e altri ancora trilogie. Comunque la vera spinta a
a termine questa nuova missione
procedere è arrivata ancora una volta dall'estero.
dovranno
In che senso?
l'autunno del 2014 quando per scherzare, in un'intervista a
Le proiezioni ai vari festival in giro per il mondo erano tutte
Londra, parlai per la prima volta della trilogia di "Smetto". Il
sold out perché venivano invase da ricercatori italiani tra i
film era all'apice del suo piccolo grande successo e tutti mi
quali si era sparsa la voce di un film che li riguardava. Per
chiedevano di un ipotetico "due"…
questi ricercatori in esilio la società ha trovato un nome
"Masterclass"è il secondo capitolo e lo abbiamo girato
contemporaneamente, o back to backcome dicono quelli bravi,
a "Smetto Quando Voglio - Ad Honorem", che sarà il terzo e
ultimo capitolo della saga. Una scelta che ho condiviso con
Francesca Manieri e Luigi Di Capua insieme ai quali ho scritto
il soggetto e la sceneggiatura di tutti e tre i film. E sono felice
drammaticamente poetico: cervelli in fuga. Questa categoria
era stata ignorata nel primo film perciò ci tenevo che in
ad affrontare una serie di imprevisti e
nemici sempre più cattivi tra incidenti,
inseguimenti,
rocambolesche
esplosioni,
assalti
e
situazioni
come
al
solito... "stupefacenti". 
di dedica. Dico "anche"perché in "Smetto Quando Voglio Masterclass"ci sono tante cose che ho voluto raccontare col
mio sguardo: i tempi in cui viviamo, il fatto che a volte non ci
si prende abbastanza cura di alcune intelligenze, la voglia di
riscatto.
all'italiana nella sua accezione più classica e le trilogie
Le va di fare un bilancio su tutta la trilogia?
La saga di "Smetto Quando Voglio"è stato un viaggio
Lei è giovanissimo, ha trentacinque anni. Su cosa si basa la sua
lunghissimo e bellissimo. Una vera "epopea"che ha richiesto
formazione cinematografica?
un anno e mezzo di scrittura, una lunghissima preparazione
Come ho già detto altre volte, nasce dalla visione di una serie di
su alcune sequenze che non avevano un precedente in Italia
film italiani e americani degli anni Settanta, Ottanta e Novanta
e quasi venti settimane di riprese in giro per il mondo. A tutto
che sono stati un po' la mia scuola di cinema. Tra questi ce ne
questo vanno aggiunti diversi mesi di post produzione e oltre
sono alcuni che tuttora amo moltissimo come "Terminator 2",
trecento persone che hanno lavorato gomito a gomito con
"Ghostbusters 2", la trilogia di "Ritorno al Futuro"e poi "Indiana
l'unico scopo di farvi sorridere. 
38
fuga"scappati all'estero. E si troveranno
questo secondo capitolo si parlasse anche di loro, una specie
di quello che è venuto fuori: un inedito mix tra la commedia
americane della Marvel che apprezzo da sempre.
in
Italia nuove reclute tra i tanti "cervelli in
stare lontani anni luce. Eppure qualcosa non mi tornava... Era
Ma alla fine i film saranno tre.
rinforzarsi, riportando
TV RADIOCORRIERE
REGIA di Sydney Sibilia
SOGGET TO e SCENEGGIATURA:
Sydney Sibilia, Francesca Manieri, Luigi
Di Capua
CAST ARTISTICO
Edoardo Leo, Valerio Aprea, Paolo
Calabresi, Libero De Rienzo, Stefano
Fresi, Lorenzo Lavia, Pietro Sermonti,
Marco Bonini, Rosario Lisma, Giampaolo
Morelli, Luigi Lo Cascio, Greta Scarano,
Valeria Solarino
Una PRODUZIONE Groenlandia
Fandango con Rai Cinema
DISTRIBUZIONE 01 Distribution
e
39
Trentasette anni fa Carlo Maria Martini diventava arcivescovo
di Milano e il 10 febbraio al Duomo si è volta una serata
evento in suo onore con l'anteprima del documentario di
Ermanno Olmi "Vedete, sono uno di voi". Il film, che il regista
ha scritto insieme al biografo del cardinale, Marco Garzonio,
è prodotto da Istituto Luce Cinecittà con Rai Cinema e sarà
distribuito prossimamente
EVENTO
"V
IL CARDINALE
DEGLI ULTIMI
40
TV RADIOCORRIERE
edete, sono uno di voi"è il film documentario di Ermanno
Olmi dedicato al ricordo del Cardinale Carlo Maria
Martini, presentato in anteprima il 10 febbraio nel
Duomo di Milano. L'evento, organizzato e promosso da
Istituto Luce-Cinecittà, Rai Cinema e SIAE, è stato realizzato grazie alla
collaborazione della Veneranda Fabbrica del Duomo e della Fondazione
Culturale Ambrosianeum. Un'anteprima voluta per legare il film a un
luogo centrale della vita pastorale del cardinale in una data significativa
perché il 10 febbraio del 1980 avveniva il solenne ingresso in Diocesi di
Martini da arcivescovo di Milano. Un gesto per rinnovare, con il cinema,
l'abbraccio tra l'uomo Martini e la sua Chiesa. Prodotto da Istituto Luce
Cinecittà con Rai Cinema, "Vedete, sono uno di voi"è scritto da Olmi
insieme a Marco Garzonio, il giornalista biografo e massimo esperto di
Martini. Il documentario racconta la storia personale di uno dei grandi
protagonisti del nostro tempo. Accompagnati dalle sue parole intessute
da memorie visive, gli autori ripercorrono la vita dell'alto prelato per
conoscere come questo importante rappresentante della Chiesa cattolica
abbia scelto che la propria esistenza fosse rigorosamente fedele alla
sua vocazione e ai suoi ideali. «Primo fra tutti - sostengono gli autori
- la giustizia e dunque l'uomo consapevole che senza giustizia non c'è
libertà». Attraversando gli eventi drammatici che hanno caratterizzato il
terrorismo degli anni di piombo, Tangentopoli, conflitti, corruzione, crisi
del lavoro e solitudini, Martini ha dato il suo contributo a smarrimenti
e inquietudini della gente che in lui ha visto l'autenticità della sua
testimonianza e lo ha riconosciuto come punto di riferimento per
credenti e non credenti. Gli autori lo definiscono: «Uno spirito profetico,
che sapeva farsi interrogare dalla realtà storica, interpretandola alla luce
del Vangelo. Un profeta di speranza, anticipatore di papa Francesco».
Marco Garzonio spiega: «Nel lavoro con Olmi ho cercato di testimoniare
quanto io ho potuto cogliere del viaggio interiore percorso da Martini in
tutta la vita con coerenza e naturalezza. Dalla sua lunga frequentazione
ho imparato che quanto più scendi in te stesso e onestamente cerchi
Dio, tanto più ti avvicini all'uomo». Ha quindi aggiunto: «Nel recuperare
scritti e filmati e nello scrivere pagine su pagine, che il genio di Ermanno
ha poi reso fluire poetico, mi sono ispirato a un vissuto che sentivo
caldamente accomunare me, Olmi e Martini. L'inquietudine, il dubbio,
il lavorio della coscienza, il rimboccarsi le maniche e il ripartire se una
tappa intermedia non convince appieno, il farsi carico del soggetto sono
virtù civili e buone pratiche religiose. Si muovono all'unisono in un
equilibrio da ritrovare di continuo, nell'uomo e per l'uomo».
Il film sarà prossimamente distribuito da Istituto Luce Cinecittà. 
41
SERIE TV
A CACCIA DI ALIENI
La serie tv americana "The X-Files"è diventata anche in Italia
un cult per gli appassionati di fantascienza. Rai4 propone la
versione integrale delle prime nove stagioni ogni pomeriggio e
in prima serata i sei episodi della decima stagione
Su Rai4 torna "Scorpion", con la terza stagione. La squadra speciale
composta da "intelligenze superiori"si darà da fare per smascherare
cyber-terroristi, attentatori, missili nucleari e virus letali
N
uove indagini per il team Scorpion guidato dal genio dell'informatica
irlandese Walter O'Brien per conto dell'Homeland Security del governo
statunitense. La squadra speciale è composta dal comportamentista
Toby Curtis, dal talento della meccanica Happy Quinn, dal matematico Sylvester
Dodd e dall'ex-cameriera Paige. La terza stagione della serie televisiva
"Scorpion", creata da Nick Santora per la CBS, arriva in prima visione tv su
Rai4 dal 16 febbraio alle 21.05. I prodigiosi nerd, tutti dotati di un quoziente
intellettivo molto elevato, super specializzati e in grado di maneggiare
qualunque tipo di tecnologia, sono stati reclutati per far fronte a minacce
di varia natura. Li vedremo infatti alle prese con cyber-terroristi, attentatori,
missili nucleari e virus letali. Per la puntata di esordio del 16 febbraio tre
episodi adrenalinici: "Hard Knox", "Chernobyl Intentions"e "Toby or not Toby". Tre
storie avvincenti e senza esclusione di colpi. 
"T
he X-Files"è una vera e propria antologia dell'immaginario
cine-televisivo postmoderno in bilico tra fantascientifico e
fantastico. La serie tv statunitense, creata da Chris Carter
e trasmessa dalla Fox con straordinario successo dal
1993 fino allo scorso anno, è diventata un cult anche in Italia già dalla
sua prima apparizione. Per questo Rai4 ha deciso di proporne in versione
integrale dal 13 febbraio, ogni pomeriggio alle 17.30, le prime nove stagioni
rimasterizzate e in HD e, in prima visione assoluta e in prima serata, i sei
episodi della decima. "The X-Files", subito accolto con il favore di pubblico
e critica, ha ottenuto prestigiosi riconoscimenti come il Golden Globe per
la migliore serie drammatica diventando punto di riferimento e d'interesse
per gli appassionati del genere. Con la nona stagione, rimasta per alcuni
anni l'ultima prodotta, la serie era anche diventata quella di fantascienza
più longeva nella storia della televisione statunitense. Un primato superato
negli anni successivi soltanto da "Smallville"e "Stargate SG-1". Dal 24 gennaio
del 2016, quattordici anni dopo la cancellazione della serie nel 2002, la
Fox decise di riportare in vita il franchise con una miniserie "evento"che
costituisce di fatto una decima stagione dove sia i protagonisti che gli altri
membri storici del cast si riprendono i rispettivi ruoli. Tutto ruota intorno
all'attività di Fox Mulder e Dana Scully, due agenti dell'FBI interpretati da
David Duchovny e Gillian Anderson, che indagano su particolari casi di
natura paranormale catalogati nell'archivio denominato appunto "X Files".
Entrambi sono determinati a scoprire e svelare pubblicamente un complotto
che favorirà una prossima invasione aliena sulla terra. Le loro laboriose e
lunghe indagini li hanno infatti direzionati su una misteriosa organizzazione
infiltrata nel cuore del governo statunitense che ha instaurato contatti con
una civiltà extraterrestre con oscuri moventi. 
42
UN TEAM DI CERVELLONI
MITI E LEGGENDE
Il lunedì sera di Rai4 l'appuntamento è con l'epic-drama di "Vikings",
alla quarta stagione con un cast parzialmente rinnovato. L'azione
continua a svolgersi in quell'alto Medioevo caratterizzato da potere e
barbarie
T
ante le novità nella quarta stagione di "Vikings", che Rai4 inaugura il
20 febbraio in prima serata e in prima visione tv con tre episodi. La
spettacolare serie televisiva, prodotta da History Channel e ambientata
nell'Alto Medioevo tra Scandinavia e Isole Britanniche, restituisce al lunedì
sera del canale l'appuntamento con la serialità epic-drama. In questa quarta
stagione entrano nel cast John Kavanagh, Peter Franzén, Jasper Pääkkönen,
Moe Dunford, Alex Høgh, Marco Ilsø, David Lindström e Jordan Patrick Smith.
Escono invece Travis Fimmel, Alyssa Sutherland e Ben Robson, mentre George
Blagden ricompare come guest star. La serie, che aggiunge alla sua precisione
documentaristica una vivace impronta di genere, si muove sul binario
dell'estremo realismo tratteggiando il ritratto senza filtri di un Medioevo di
potere e barbarie, molto distante dalle sfumature fiabesche e hollywoodiane
dei classici cinematografici del genere. I telespettatori possono interagire
attraverso le piattaforme Social di Rai4. 
TV RADIOCORRIERE
43
CULTURA
CAGLIARI
SOTTO
LE BOMBE
Quando scappavamo col cappotto sul
pigiama"è il documentario firmato da
Pierpaolo Piludu e prodotto dalla sede Rai
della Sardegna nel 2013. Rai Storia lo
propone il 17 febbraio per il ciclo "Mille
Papaveri Rossi"
VAGABONDO
CHE SON IO
A Daniele Ongaro, la voce storica
dei Nomadi, è dedicata la puntata di
"Italiani"del 18 febbraio su Rai Storia con
l'introduzione di Paolo Mieli. Il celebre
gruppo continua a riscuotere successo
grazie alle indimenticabili canzoni con cui
hanno lasciato il segno
"A
ugusto e i Nomadi"è un interessante documentario di Daniele Ongaro
sulla vita del cantante, poeta e pittore Augusto Daolio e sul complesso
più longevo della storia della musica italiana. Rai Cultura lo propone il 18
febbraio alle 19.10 su Rai Storia per "Italiani", con un'introduzione di Paolo Mieli.
I Nomadi nascono a Novellara, in provincia di Reggio Emilia, nel lontano 1963 e
oggi, a più di mezzo secolo di distanza, sono ancora guidati dallo storico tastierista
Beppe Carletti. Portano in giro per l'Italia i loro successi, da "Noi non ci saremo"a
"Come potete giudicar", da "Dio è morto"a "Io vagabondo"con immutato successo.
Una lunga lista di canzoni senza tempo con l'inconfondibile voce di Augusto Daolio.
Il documentario ricostruisce la storia del gruppo che, partito come complesso
che animava le sale danzanti dell'Emilia-Romagna, dopo l'incontro con il giovane
paroliere Francesco Guccini cominciò a conquistare la popolarità. I Nomadi
attraversano i decenni con alterne fortune, ma sempre coerenti con una visione
del mondo osservato dalla parte degli ultimi e seguiti da un pubblico eterogeneo
e fedelissimo.
La storia dei Nomadi e del suo frontman è narrata dalle voci di Beppe Carletti, di
Rosanna Fantuzzi, compagna di Augusto e "anima"dell'associazione Augusto per la
vita, di Alberto Melloni, tra i massimi esperti italiani di storia del cristianesimo
che rivela a sorpresa la sua passione per la musica dei Nomadi, del conduttore
radiofonico Felice Liperi, di Franco Midili, primo chitarrista del gruppo negli anni
d'oro del beat. 
I
l 17 febbraio del 1943 Cagliari venne
bombardata con centocinque aerei fra B17, le
fortezze volanti, e Caccia pesanti. Il rumore
era inconfondibile e nuovo, mai sentito, mai
più dimenticato. Gli aerei da bombardamento
americani piombarono nel centro della città per
sganciare a tappeto un gran numero di bombe
di medio calibro e di spezzoni incendiari. Il
bollettino ufficiale parlava di cento morti e
duecentocinquantacinque feriti, ma in realtà
furono quasi duecento le vittime: novantasei
a Cagliari, otto a Quartu e ottantatré a
Gonnosfanadiga, dove un'improvvisa sequenza
di spezzoni fece strage di bambini. Una tragedia
rievocata da "Quando scappavamo col cappotto sul
pigiama", firmato da Pierpaolo Piludu e prodotto
dalla sede Rai della Sardegna nel 2013, che Rai
Cultura propone venerdì 17 febbraio alle 16.00
su Rai Storia per la serie "Mille Papaveri Rossi".
Attraverso un laboratorio teatrale di ricerca, il
recupero della memoria diventa un racconto
corale dei testimoni, allora bambini. Un mosaico
di ricordi personali, raccolti negli anni, attraverso
un minuzioso lavoro di ricerca, ricostruiscono le
pagine della storia. 
44
IL COMICO SOGNATORE
Su Rai5 è di scena in prima serata "L'amore
è un cane blu", in cui è protagonista Paolo
Rossi. Lo spettacolo è una sorta di diario,
ma anche un concerto visionario, popolare,
lirico e umoristico
P
aolo Rossi è il protagonista dello spettacolo visionario "L'amore è un cane
blu", in onda sabato 18 febbraio alle 21.55 su Rai5. È un ritorno alle origini
e alle radici, un viaggio quasi iniziatico in un Carso ricco di magia raccontato
da un grande comico. In un Paese dove la passione è scomparsa ovunque, nei
legami sentimentali come in quelli con la propria comunità, e dove il caos regna
principesco sia nei rapporti economici che in quelli affettivi, un uomo si perde in
una notte assolutamente e terribilmente magica sulle montagne del Carso. Una
terra che non conosce, pur essendovi nato vicino. Tra grotte, fiumi sotterranei, rovi
e pietre questo sarà per lui l'unico luogo in cui vivono ancora le fiabe degli amanti
perduti e delle passioni tradite. Lo spettacolo è un diario, un disegno, un concerto
visionario, popolare, lirico e umoristico. Un tragico smarrimento e una comica
rinascita.
Di e con Paolo Rossi. Musiche composte da Emanuele Dell'Aquila ed eseguite
dal vivo da I Virtuosi del Carso: Emanuele Dell'Aquila (chitarre), Alex Orciari
(contrabbasso), Stefano Bembi (fisarmonica), Denis Beganovic (fiati), produzione
La Corte Ospitale. 
TV RADIOCORRIERE
45
RADIO
POETA
IL
CANTASTORIE
Lo Speciale Fabrizio De Andrè di
Elisabetta Malantrucco su Radio 6 Teca è
un omaggio al cantautore scomparso e si
articola in due parti. Il filo conduttore del
primo segmento è rappresentato dalle
canzoni più belle dell'artista genovese,
mentre il secondo ripercorre alcuni
momenti particolarmente significativi
della sua vita
46
"
… pensavo: è bello che dove finiscono le mie dita debba in
qualche modo incominciare una chitarra". Questi versi della
canzone "Amico fragile"di Fabrizio De Andrè danno il senso di
chi sia stato questo personaggio della nostra storia musicale e
non solo.
E proprio a lui è dedicato lo "Speciale Fabrizio De Andrè", ideato e
realizzato da Elisabetta Malantrucco, che Radio 6 Teca trasmette in
streaming sabato 18 febbraio, nel giorno del compleanno dell'artista
scomparso. Lo Speciale si articola in due parti che ricordano altrettanti
momenti particolari del celebre cantautore genovese.
Nella prima è possibile ascoltare un mini concerto live tenuto da
De Andrè al Premio Tenco 1997, dove vinse la targa per il miglior
disco "Anime Salve"e per la migliore canzone "Princesa". A premiarlo
in quella occasione fu Fernanda Pivano, giornalista e critica musicale
nonché grande amica di Fabrizio. La serata del Premio Tenco 1997
venne seguita dallo storico programma di Radio2 "Caterpillar", che per
l'occasione trasmise sulle frequenze di Radio1.
"Anime Salve"è un concept album pubblicato nel 1996, incentrato sul
tema della solitudine. Ritenuto uno dei suoi capolavori, è anche l'ultimo
album in studio del cantautore. In particolare il sociologo Luigi
Manconi, che aveva criticato "Storia di un impiegato", ha scritto
che "Anime salve", assieme ai primi album degli anni Sessanta,
è forse l'opera migliore realizzata da De André nel corso della
carriera.
Il disco rappresenta un viaggio ideale nella solitudine e
nell'emarginazione, sia quella dei generici "ultimi", sia quella
dei rom, del marinaio, del transessuale e dell'artista stesso. Allo
stesso tempo in "Smisurata preghiera"è evidente un attacco
alle "maggioranze"che opprimono le minoranze, al razzismo e
all'indifferenza della società di fine millennio. È presente l'ormai
consueta sonorità etnica, evidente in "A cumba"in lingua ligure o
"Disamistade", ma anche in "Prinçesa"e "Dolcenera", una delle più
amate e conosciute dal pubblico tra quelle dell'ultimo periodo..
Nella seconda parte dello Speciale è molto suggestivo l'ascolto
della voce di De Andrè, che nel 1979 racconta a Mario Luzzatto
Fegiz su Radio2 la terribile esperienza del recente rapimento
di cui fu vittima insieme alla compagna Dori Ghezzi. Era la sera
del 27 quando furono rapiti dall'anonima sequestri sarda e
tenuti prigionieri nelle pendici del Monte Lerno presso Pattada.
Vennero liberati dopo quattro mesi dietro il versamento di
un'ingente cifra chiesta per il riscatto.
Considerato da gran parte della critica uno dei più grandi
cantautori di tutti i tempi, De Andrè viene spesso citato con
l'appellativo "Faber"che gli dette l'amico d'infanzia Paolo
Villaggio, in riferimento alla sua predilezione per i pastelli e le
matite della Faber-Castell, oltre che per l'assonanza con il suo
nome.
In quasi quarant'anni di attività artistica, l'artista ha inciso
tredici album in studio, più alcuni brani pubblicati solo come
singoli e poi rieditati in antologie. Molti testi raccontano storie
di emarginati, ribelli e prostitute e sono considerati da alcuni
critici come vere e proprie poesie, non a caso compaiono nelle
antologie scolastiche di letteratura già dai primi anni Settanta.
Di simpatie anarchiche, libertarie e pacifiste, ha valorizzato il
nativo dialetto ligure e ha collaborato con personalità della
cultura e importanti artisti della scena musicale italiana, tra cui
Nicola Piovani, Ivano Fossati, Mauro Pagani, Massimo Bubola,
Álvaro Mutis, Fernanda Pivano e Francesco De Gregori.
La popolarità e l'alto livello artistico del suo canzoniere hanno
spinto alcune istituzioni a dedicargli dopo la morte vie, piazze,
parchi, biblioteche e scuole.
Insieme a Bruno Lauzi, Gino Paoli, Umberto Bindi e Luigi Tenco
è uno degli esponenti della cosiddetta Scuola genovese, un
nucleo di artisti che rinnovò profondamente la musica leggera
italiana.
Lo "Speciale Fabrizio De Andrè"è in streaming e in audio on
demand da sabato 18 gennaio al link www.radio6teca.rai.it, e
sulle radio DAB+ nelle zone già coperte dal segnale, come tutta
la programmazione del canale. 
TV RADIOCORRIERE
47
U
na scommessa vinta quella di Rai Gulp, il canale
della direzione Rai Ragazzi che ogni domenica
alle 12.10 propone al giovane pubblico, con
un linguaggio semplice e immagini moderne,
RAGAZZI
un prezioso
cofanetto
"Extra". Il programma racchiude tutto quanto è "extraordinary television", ovvero argomenti avvincenti ma
al tempo stesso "difficili"come la vita e il lavoro degli
astronauti, lo spazio, le curiosità scientifiche, i record e
le nuove invenzioni. Temi con cui i ragazzi si confrontano
quotidianamente a scuola con i propri insegnanti o a
casa con smartphone e personal computer, alimentando
spesso blog e social network. Del resto oggi c'è una
domanda sempre più vasta da parte dei ragazzi di
technology assessment, ovvero di attività finalizzate a
valutare - secondo una definizione Ocse - impatti positivi
e negativi, costi e benefici, vantaggi e rischi connessi
all'innovazione tecnologica. Rai Gulp non è nuova a
questo tipo di proposte. Risale infatti al 2014 fa il
programma "Cose dell'altro Mondo!", realizzato con la
collaborazione dell'astronauta Maggiore Luca Parmitano
dell'ESA (Agenzia Spaziale Europea) e dell'ASI (Agenzia
Spaziale Italiane): un progetto di info-edutainment in
cui venivano spiegati i segreti del cosmo, dei pianeti,
dell'esplorazione spaziale e della vita degli astronauti.
E sono proprio gli astronauti italiani Franco Malerba,
Maurizio Cheli, Umberto Guidoni, Roberto Vittori, Paolo
Dimensione
spaziale
Nespoli, Luca Parmitano e Samantha Cristoforetti a
intervenire ogni settimana per fornire il proprio punto di
vista sui temi della puntata.
In trentasei puntate, "Extra"ripercorre l'avventurosa
evoluzione della scienza e della tecnologia affiancando
ai grandi eventi che hanno cambiato la storia, la
società e l'economia (il motore a vapore, l'automobile,
gli antibiotici) le piccole-grandi scoperte o invenzioni
La domenica su Rai Gulp c'è "Extra", il programma che
porta la scienza in tv con un approccio accessibile a tutti.
La scoperta del corpo umano, l'elettronica, l'ecologia, i
pianeti e le stelle non hanno più segreti. In ogni puntata
intervengono gli astronauti Samantha Cristoforetti, Luca
Parmitano, Franco Malerba, Maurizio Cheli, Umberto
Guidoni, Roberto Vittori e Paolo Nespoli
che comunque hanno trasformato alcuni aspetti della
astronauti italiani sono stati coinvolti in un importante
progetto di divulgazione che racconta l'avventura italiana
nello spazio. Grazie a una partnership tra ESA (Agenzia
Spaziale Europea) e Rai Com e in collaborazione con
ASI (Agenzia Spaziale Italiana) e Aeronautica Militare, il
progetto ripercorre ventidue anni di attività italiane nello
spazio, da Franco Malerba, primo astronauta italiano, a
Samantha Cristoforetti, prima astronauta italiana dell'ESA.
nostra vita, come la gomma da masticare, la chitarra
Sensazionali immagini dagli archivi ESA, NASA e RAI,
elettrica, i videogiochi. Ampio spazio anche alle
unite ai racconti e alle interviste dei protagonisti Franco
scoperte e alle innovazioni nella medicina e, in tempi
Malerba, Umberto Guidoni, Maurizio Cheli, Roberto Vittori,
più vicini a noi, all'esplosione delle biotecnologie. Nella
Paolo Nespoli, Luca Parmitano e Samantha Cristoforetti,
trasmissione, condotta da Roberta Gangeri, sono dedicati
approfondimenti ai più influenti scienziati e tecnologi.
"Extra"è un programma scritto da Carlo Aluffi e Cristina
Raimondo, con la regia di Marco Lorenzo Maiello.
48
L
a passione per la scienza e la tecnologia è anche
nel DVD "Missione Spazio", realizzato da Rai Gulp. Il
cofanetto, composto da quattro dischi, include tanti
contenuti esclusivi e immagini di "Extra". I sette
mostrano i numerosi aspetti di un viaggio nello spazio. Dal
sogno di diventare astronauta a quello di sorvolare la Terra
a quattrocento chilometri di distanza, dall'addestramento
alla vita a bordo in microgravità e in uno spazio limitato
all'interno della Stazione Spaziale Internazionale (ISS) fino
Produttore esecutivo è Cristina Cuzzupoli. Capo progetto
alle emozioni del rientro. Il tutto testimoniato direttamente
e coordinamento editoriale Lorenzo Di Dieco. 
dai nostri astronauti. 
TV RADIOCORRIERE
49
CINEMA IN TV
BUON SAN VALENTINO
Con il suo "Romeo & Juliet"Carlo Carlei rivisita il capolavoro shakespeariano, mentre Sveva Alviti dà il volto
a "Dalida"e Ficarra e Picone sono i protagonisti della commedia "Nati stanchi". In "Agente 007 Missione
Goldfinger"Sean Connery fa il suo esordio nei panni di James Bond
Al suo esordio come attrice la modella Sveva Alviti è una
perfetta Dalida nell'omonimo film diretto da Lisa Azuelos
e dedicato alla vita tormentata della popolare artista per
metà francese e metà italiana. La prima grande ferita da
cui non riuscì mai a riprendersi fu la drammatica perdita
di Luigi Tenco (interpretato da Riccardo Scamarcio, ndr), a
cui era legata da un amore travolgente e che si tolse la
vita mentre era ancora in corso il Festival di Sanremo del
1967 dove parteciparono insieme con la canzone "Ciao
amore ciao". Dalida diventò famosa tra gli anni Cinquanta e Ottanta, ma nonostante avesse raggiunto l'apice del
successo soffriva di una grande depressione che la portò
al suicidio il 3 maggio del 1987.
Fu lo scrittore Jan Fleming a inventare il personaggio di
007 e "Goldfinger"è il suo quarto e ultimo romanzo sul
celebre agente segreto. Era il 1961 e i produttori inglesi Saltzman e Broccoli scelsero di affidare il ruolo del
protagonista a uno sconosciuto come Sean Connery, che
invece si calerà forse meglio di chiunque altro nel ruolo
di James Bond. Goldfinger è un commerciante internazionale di oro e il suo obiettivo è di portare via da Fort
Knox tutta la riserva aurea degli Stati Uniti. Per farlo
intende usare una piccola bomba atomica, ma Bond riuscirà a sventare il furto seducendo la bella Pussy Galore,
primo pilota della squadriglia di Goldfinger…
SABATO 18 FEBBRAIO ORE 23.30
ANNO 2001 - REGIA DI DOMINICK TAMBASCO
MARTEDÌ 14 FEBBRAIO ORE 21.05
ANNO 2013 - REGIA DI CARLO CARLEI
Prima di tutti l'indimenticabile rivisitazione di Franco
Zeffirelli. Poi ci ha provato il regista australiano Baz
Luhrmann a riprendere in mano il capolavoro di Shakespeare riadattandola al grande schermo. L'ultimo
"Romeo & Juliet", che uscì nel 2015 proprio nel giorno
di San Valentino, è firmato da Carlo Carlei e vuole riavvicinare anche i ragazzi al film in costume grazie a questa storia immortale che racconta l'amore contrastato
di due adolescenti nella Verona seicentesca. Nei panni
dei protagonisti due attori giovani e appassionati come
la statunitense Hailee Steinfeld e il britannico Douglas
Booth.
50
MERCOLEDÌ 15 FEBBRAIO ORE 21.10
ANNO 2017 - REGIA DI LISA AZUELOS
"Nati stanchi"è una divertente commedia con Ficarra
e Picone basata su una serie di gag spesso irresistibili. Vestono i panni di Salvo e Valentino, due giovani siciliani che tentano in tutti i modi di ritardare l'ingresso nel mondo del lavoro. Passano il loro tempo nella
piazza del loro paese in cui vivono con le rispettive
fidanzate. Quando si presenta l'occasione di partecipare a un concorso nazionale tentano in ogni modo
di dare il peggio di sé per evitare di essere assunti e
quindi di sposarsi. Tutto procede per un po' di tempo secondo i loro piani finché entrambi ricevono una
grossa raccomandazione per un concorso a Milano…
TV RADIOCORRIERE
DOMENICA 19 FEBBRAIO ORE 21.10
ANNO 1964 REGIA DI GUY HAMILTON
51
ALMANACCO DEL RADIOCORRIERE
1927
1937
1947
1957
1967
1977
1987
gennaio
52
TV RADIOCORRIERE
53
54
44
www.radiocorrieretv.it