radiocorriere tv settimanale della rai radiotelevisione italiana
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RADIOCORRIERE TV SETTIMANALE DELLA RAI RADIOTELEVISIONE ITALIANA photo credit: Maurizio D'Avanzo Reg. Trib. n. 673 del 16 dicembre 1997 numero 6 - anno 86 13 febbraio 2017 ha vinto GABBANI 2 TV RADIOCORRIERE 3 4 TV RADIOCORRIERE 5 INVITO ALLA LETTURA 6 TV RADIOCORRIERE 7 Fabrizio Casinelli Vita da strada Sono le 20.50 di domenica 12 febbraio 2017. La città è vuota e silenziosa. Il circo musicalmediatico si è spento. Le luminarie continuano a brillare e si riflettono sul pavimento di una passeggiata ormai libera da tutto. A terra solo qualche ricordo di un Festival trionfale che ha visto rifiorire l'intera città di Sanremo. Non incontriamo più i musicisti di strada che ci hanno accompagnato nella settimana sanremese. Spariti anche tutti quegli artisti in cerca di gloria. Non vediamo più persone girare con un nastrino di riconoscimento al collo. Scomparsi tutti gli avventori in cerca di selfie e autografi. Si rivestono tutte le miss e quei "mister"che in giro per le strade hanno indossato per cinque giorni fasce di concorsi improvvisati. Tutto è finito. Tutto è archiviato. I sanremesi tornano ad impossessarsi della loro città. Tornano ai loro ritmi di vita. E lo fanno avendo consacrato un nuovo campione, Francesco Gabbani, che ha trionfato in quello che per anni verrà ricordato come il Festival dei record. Un successo fatto da numeri che non lasciano spazio a repliche. Hanno vinto la sua freschezza, il ritmo e l'ironia di questo ragazzo che non è "figlio"di talent. E guarda caso proprio nell'anno di una straordinaria Maria De Filippi al Festival. Ha vinto Carlo Conti, che supera se stesso e saluta Sanremo con un grande spettacolo ricco di emozioni forti. Per lui sono stati tre anni stupefacenti. Ha vinto la Rai. La cara vecchia Rai… SOMMARIO N. 6 13 FEBBRAIO 2017 VITA DA STRADA 9 SERIE TV Il meglio delle serie Tv americane è solo su Rai4 34 CINEMA IN TV NOVITÀ EDITORIALE "I ragazzi del Bambino Gesù", documentario in dieci puntate da domenica 19 febbraio su Rai3 per raccontare le storie vere di dieci giovanissimi con una diagnosi molto difficile da accettare 26 SYDENY SIBILIA «In "Smetto Quando Voglio - Masterclass" ci sono tante cose che ho voluto raccontare col mio sguardo: i tempi in cui viviamo, il fatto che a volte non ci si prende abbastanza cura di alcune intelligenze, la voglia di riscatto» EVENTO RAGAZZI Trentasette anni fa Carlo Maria Martini diventava arcivescovo di Milano e il 10 febbraio al Duomo si è volta una serata evento in suo onore con l'anteprima del documentario di Ermanno Olmi "Vedete, sono uno di voi" Tutte le novità della programmazione della tv dedicata ai ragazzi ALMANACCO 32 Le storiche copertine del RadiocorriereTv 44 SPECIALE SANREMO Tutti i protagonisti della 67ma edizione del Festival della Canzone Italiana RADIO 12 CULTURA Il meglio della programmazione di RaiStoria e Rai5 36 Lo Speciale Fabrizio De Andrè di Elisabetta Malantrucco su Radio 6 Teca è un omaggio al cantautore scomparso attraverso la sua musica e i momenti significativi della sua vita 38 DIRETTORE RESPONSABILE FABRIZIO CASINELLI Redazione - Rai Via Umberto Novaro 18 00195 ROMA Tel. 0633178213 www.radiocorrieretv.it www.rai-com.com www.ufficiostampa.rai.it HEADLINE GIORNALISTI Marina Cocozza Foto Credit Enrico Magliocco Ufficio Stampa Rai-iwan 42 40 28 RADIOCORRIERETV SETTIMANALE DELLA RAI RADIOTELEVISIONE ITALIANA Reg. Trib. n. 673 del 16 dicembre 1997 Numero 6 - anno 86 13 febbraio 2017 Una selezione dei film in programma sulle reti Rai Hanno collaborato Simonetta Faverio Carlo Casoli Claudia Turconi Antonio Ranalli* Grafica, impaginazione Cinzia Geromino Claudia Tore Fotografico Barbara Pellegrino Fabiola Sanesi Palinsesti Michele Trobbiani Filippo Blandino Maria Rita Burghi SPECIALE SANREMO LE PROVOCAZIONI DI FRANCESCO «In un angolino del mio cuore ci speravo, ma non me lo aspettavo». Francesco Gabbani trionfa a sorpresa al Festival con "Occidentali's Karma"e annuncia che parteciperà all'Eurovision Song Contest. Onorevole secondo posto per Fiorella Mannoia, interprete di "Che benedetta sia"a cui va il Premio della Sala Stampa Lucio Dalla per il miglior testo. Terzo classificato Ermal Meta, che con "Vietato morire"riceve il Premio della Critica Mia Martini «N on me l'aspettavo, non me lo aspettavo davvero. Ci speravo in un angolino del mio cuore, ma non me lo aspettavo». Le lacrime sul palco, poi l'emozione in Sala Stampa. Francesco Gabbani vince a sorpresa il Festival di Sanremo, battendo Fiorella Mannoia ed Ermal Meta, con "Occidentali's Karma"già diventato tormentone. «Che gioia - ripete -, ma devo ancora realizzare. Provo ancora una sorta di vuoto carmico che sto elaborando. Mi orto alle spalle un anno intenso, emozionante. Questa è un'altra soddisfazione, spero di riuscire a gestirla dal punto di vista emotivo e di continuare a fare musica con semplicità e spontaneità». Torna, poi, su quel testo scanzonato: «Parlo di una provocazione - spiega - che spinga a fare un esame di coscienza, la cavia della mia critica sono io, parte da me e si estende a tutti noi occidentali, al nostro tentativo di avvicinarci alle culture orientali». E sulla possibilità di andare all'Eurovision Song Contest risponde convinto: «Sì! Ma devo ripassare l'inglese». Fiorella Mannoia si "accontenta"del secondo posto con "Che benedetta sia", addolcito dal premio per il miglior testo e da quello assegnato dalla Sala Stampa "Lucio Dalla". Ammette: «Sono venuta con lo stesso spirito di trent'anni fa, mai con l'intento di vincere. Certo tutti ci sperano, ma modestamente credo che in tutti questi anni "Caffè nero bollente", "Come si cambia", "Quello che le donne non dicono"e "Le notti di maggio"siano rimaste nella storia della musica. Penso che questa canzone faccia lo stesso percorso. Ognuno porta se stesso, se l'argomento è valido. Mi dispiace molto per quelli che sono usciti, però questo è il gioco e quando entri qua ti devi mettere in gioco». Poi "tira le orecchie"ai giornalisti, scherzando e facendo gli scongiuri: «La prossima volta non dite che sono favorita...». Ermal Meta è terzo e felice. Per lui e il suo "Vietato morire"anche i complimenti al telefono di Fiorello e il Premio della Critica "Mia Martini". «Non mi aspettavo il terzo posto e il premio della critica - dice Quell'energia positiva mi è ritornata indietro tutta. La storia da cui parto è soltanto l'arco, la freccia che scaglia un messaggio, la disobbedienza, in qualsiasi forma e in qualsiasi modo, tutto ciò che comprime l'animo umano in spazi troppi angusti, è adesso». E aggiunge: «Trovarmi accanto a Fiorella Mannoia su quel podio mi fa un po' specie, lei è una parte della storia della musica italiana. La canzone la dedico a chi mi ha insegnato a disobbedire, a mia madre». 14 TV RADIOCORRIERE 15 SPECIALE SANREMO «Ora voglio cominciare a costruire». Questo il proposito di Lele, vincitore delle Giovani Proposte con "Ora Mai". Sul podio anche Maldestro e Tommaso Pini, che si aggiudicano rispettivamente il Premio della Critica e quello della Sala Stampa «V SOGNI NON SOLO DESIDERI 16 TV RADIOCORRIERE iviamo di sogni e questo è un sogno. Sono orgoglioso di questo piccolo grande traguardo: Sanremo fa parte della nostra cultura. Ora voglio fare le cose con tranquillità e impegno, mi hanno insegnato che si fa tutto passo dopo passo, voglio costruire piano piano». Parola di Raffaele Esposito da Pollena Trocchia, in provincia di Napoli. Terzo nell'ultima edizione di "Amici", Lele è il vincitore tra le Nuove Proposte del Festival di Sanremo con "Ora Mai". «Sarei bugiardo e ipocrita - spiega - a pensare che non mi abbia aiutato l'aver già fatto tv e di essere quindi già conosciuto. Ma Sanremo è una storia a sé: se non c'è il brano giusto, anche se hai fatto sette talent e cinque dischi non cambia nulla. Ha vinto la canzone». E si sfoga contro chi ha pregiudizi contro i ragazzi che arrivano dai talent: «Giudicatemi per quello che faccio, non perché arrivo da "Amici"». A condividere il podio i "colleghi"Maldestro, vincitore del Premio della Critica "Mia Martini", e Tommaso Pini, Premio Sala Stampa "Lucio Dalla". «Era ciò a cui aspiravo - dice Maldestro, anche lui napoletano e secondo in gara con "Canzone per Federica"che uscirà a marzo -. Torno con un bagaglio pieno di esperienza. Il secondo posto non mi dispiace, ma al di là di Sanremo quello che conta è il dopo, la possibilità di costruire con la testa sulle spalle e la strada sotto i piedi. Da domani si comincia a fare sul serio». A Tommaso Pini, che ha cantato "Cose che danno ansia", va il Premio della Sala Stampa radio-tv-web "Lucio Dalla". «Voglio essere un esempio per mio fratello minore e per i suoi amici - spiega - perché grazie alla musica sono riuscito a realizzare i miei sogni. Bisogna crederci, in questa società in cui tutto sembra decadenza. Viva i sogni!». 17 SPECIALE SANREMO Cinque giorni di kermesse all'insegna di buona musica, "bon ton" e ospiti prestigiosi sono il bilancio di #Sanremo 2017, che ha fatto registrare ascolti da capogiro, un ottimo riscontro su RaiPlay e l'entusiasmo del popolo della rete. Tra i momenti più emozionanti l'apertura con l'omaggio di Tiziano Ferro a Luigi Tenco e la chiusura da standing ovation con il duetto virtuale tra Zucchero e Pavarotti F rancesco Gabbani, con la sua scimmia ballerina, vince Sanremo 2017 entusiasmando i giovani che fino all'ultima nota hanno cantato e ballato insieme a lui l'orecchiabile "Occidentali's Karma". La grande favorita Fiorella Mannoia si deve accontentare del secondo posto con "Che sia Benedetta", mentre Erman Meta si classifica terzo con "Vietato Morire". Il verdetto è insindacabile, nonostante le proteste dei veterani esclusi di cui Gigi D'Alessio si fa portavoce. Il sipario cala così sull'Ariston e si congeda dalla coppia di conduttori "bon ton" che ha funzionato al di sopra di ogni aspettativa, come hanno dimostrato gli ascolti da capogiro realizzati in Eurovisione su Rai1, l'ottimo il riscontro su RaiPlay e il plauso del popolo della rete. «Due milioni hanno seguito il Festival in streaming, sei milioni i video scaricati attraverso Rai Play e trenta milioni di interazioni attraverso i social, in particolare nella fascia d'età fra i quindici e i trentaquattro anni», ha ricordato il Dg della Rai Antonio Campo Dall'Orto. Una maratona di cinque serate che si è aperta sul filo dell'emozione grazie a "Mi sono innamorato di te", l'omaggio a Luigi Tenco con la voce emozionante di Tiziano Ferro. Il primo verdetto incorona Lele vincitore delle Nuove Proposte e il talento di "Amici" corre ad abbracciare Maria De Filippi. Poi il "duello" tra giovani e big si accende mentre in platea Cristel Carrisi si commuove quando papà Al Bano prova a ritrovare l'abituale possenza del suo timbro vocale. Tanti gli ospiti, una carrellata variegata di artisti italiani e stranieri. Fra i primi Ricky Martin, scatenato in una medley dei suoi successi latino-americani, poi la sensibilità di Mika con l'avvolgente messaggio arcobaleno e l'intraprendente Roby Williams che, a suggello della sua interpretazione di "Love My Life", si congeda da Maria De Filippi con l'ormai celebre bacio alla "caramella". Ma anche la bravissima Giorgia, l'imprevedibile capitano della Roma Francesco Totti e il fascinoso eroe di "Matrix" Keanu Reeves, che propone al basso un "giro" di rock svelando di essere un fan di Vasco Rossi. Virginia Raffaele strappa il sorriso con la sua ultima "vittima" Sandra Milo e Geppy Cucciari sfodera un'ironia pungente che però fa riflettere. Standing ovation per il grande Zucchero in duetto virtuale con Pavarotti in "Miserere" e premio ai cinquantacinque anni di carriera per Rita Pavone, che in barba all'età canta "Cuore" tirando fuori tutta la sua formidabile voce. 18 LA MUSICA È CAMBIATA TV RADIOCORRIERE 19 BONNIE E CLYDE DELL'AUDITEL I veri protagonisti di #Sanremo2017 sono stati Maria De Filippi e Calco Conti. Estremamente rispettosi dei ruoli, reciprocamente prodighi di complimenti e "fraterni" dal primo all'ultimo giorno, i due conduttori si sono proposti ciascuno col proprio stile ma accomunati dalla parola magica "sobrietà". La stessa che ha accompagnato le cinque serate, sia che si parlasse di attualità con gli eroi di tutti i giorni o di sociale con i ragazzi di Assuncion o i Ladri di Carrozzelle, sia che si accogliesse un super ospite, un big o un giovanissimo esordiente. Senza mai strafare. I vestiti di Maria forse non sempre l'hanno valorizzata, ma non importa. «Voglio DEDICO A MIA MOGLIE L'OTTAVA MERAVIGLIA 20 C arlo Conti fa un bilancio di questi tre anni di direzione artistica e di conduzione al Festival di Sanremo. « È un progetto che si è evoluto nel corso di questi tre anni, sono felice che sia riuscito a unire la nazione. La serata finale – racconta - è stata come quando ci sono i fuochi d'artificio: danno il massimo nel finale. Sembra che stiano finendo e poi arrivano quelli più forti e luminosi». Sulla sua canzone preferita non ha dubbi: «È "L'Ottava Meraviglia", ce la siamo dedicata a vicenda mia moglie ed io. Purtroppo è stata eliminata. Il primo anno era Raf ed è uscito, quest'anno Ron anche lui eliminato. Non auguro più a nessun cantante di essere il mio preferito… Tra quelle che mi piacevano di più c'era anche "La prima stella" di Gigi D'Alessio perché anche la mia mamma non c'è più. E sono dispiaciuto per la posizione in classifica di Masini...». Poi torna sul suo compenso: «Ho devoluto centomila euro, pari alla cifra netta per la conduzione del Festival, alla Protezione Civile. Visto che si è parlato tanto di numeri voglio dirlo, spiegando che altrettanto pago di tasse e sogno che queste tasse vadano agli eroi di tutti i giorni che ho portato sul palco». E, visibilmente commosso, ha aggiunto: «Visto che la vita è stata generosa con me, farlo è un dovere proprio perché so che cosa significa non riuscire ad arrivare a fine mese o non riuscire a comprare un paio di jeans». Anche se lo ha smentito apertamente lo provochiamo chiedendogli se l'anno prossimo sarà ancora alla guida di Sanremo. E lui risponde scherzando: «Ma come faccio? Devo andare a Mediaset, no? Ora parlo seriamente però: basta, non ci sarò. Devo fare lo Zecchino d'oro ». essere me stessa», continuava a ripetere. Ed è stata intransigente anche sull'argomento discesa delle scale: «Perché devo fare una cosa che non so fare? Sanremo è il Festival della musica, non delle scale». Qualche sorriso, qualche siparietto scherzoso come i dentoni per fare "la faccia da Festival" o la distribuzione dei portachiavi con l'effige dell'abbronzato partner: «Carlo, vai a ruba!». Nulla di esagerato, insomma. E tutto questo è piaciuto molto, è piaciuto a oltre dodici milioni d'italiani, non a caso Maurizio Crozza li ha battezzati i "Bonnie e Clyde dell'Auditel". Li rivedremo ancora insieme? Loro lo escludono. «D icono tutti che il festival è difficile e mi sono detta: proviamo. Mi sono messa alla prova su una cosa che era lontana da me. Ma mai pensavo che potesse essere così. Per quanto ci eravamo preparati e avevamo provato con Carlo, qui entri in un frullatore che ad un certo punto non sai nemmeno più dove sei». A riflettori spenti Maria De Filippi parla della sua esperienza sanremese: «Ho portato me stessa e ho cercato di stare al servizio dell'unico vero evento che c'è in tv, che è il Festival». Del suo partner dice: «Sono contenta per Carlo. È stato un compagno generoso, eravamo abbastanza complementari. E mi rassicuravano da matti io suoi "ci penso io". Mi dava serenità. Prima del festival mi ha detto: "Vedrai che sarà una passeggiata". Ho pensato che mi prendesse in giro, però oggi posso dire che è una passeggiata stancante, ma una passeggiata». Poi commenta la sua esperienza: «Si pensa sempre che la Rai sia un carrozzone da posto fisso, invece non è vero. Ho trovato una squadra molto unita, appassionata, coesa, concentrata sull'evento. Lo dico proprio perché porto una casacca diversa, forse dovremmo anche imparare da questa coesione. Il Festival è al centro di un grande gioco di squadra: durante tutta la settimana, quando accendi la tv, trovi programmi che parlano del festival ad ogni ora». TV RADIOCORRIERE UNA BELLA PASSEGGIATA CON CARLO 21 L a presenza quotidiana di Maurizio Crozza ha rappresentato la discontinuità. La politica rimarrà fuori, aveva assicurato lui. Ma poi non ha resistito. Anzi per la serata finale, invece dell'abituale collegamento, si è presentato sul palco dell'Ariston interpretando un esilarante senatore Razzi. Anche il sistema di votazione del Festival gli ha fornito il pretesto per parlare di politica: «Funziona alla grande, ma perché non lo usiamo anche per il parlamento? Perché non adottiamo il Sanremellum? Fai cinque giorni di campagna elettorale, poi si proclama il vincitore e fine». Mattarella: voi due avete la maggioranza, potete governare… A Conti a chiesto: «Carlo, sei sicuro di volerlo fare questo Festival dalle larghe intese? L'ultima volta che un toscano ha fatto una roba del genere si è preso una tranvata che è ancora in prognosi riservata». Anche nella serata dedicata alle cover ha detto la sua: «Sapete cos'è una cover? È una specie di rifacimento. Per esempio Gentiloni è la cover di Renzi, che era la cover di Berlusconi che credeva di essere la cover di Rocco Siffredi». È tornato dopo trent'anni, per "fare pace" con Sanremo. Da super ospite. È lo Zucchero sbarcato all'Ariston, con la tuba d'ordinanza in testa, per l'ultima serata del Festival. «Nessuna rivincita - dice -. Mi avevano già invitato in passato, ma finora avevo sempre detto di no perché non c'ero o perché non avevo niente di interessante da proporre. O forse, chissà, proprio perché ci ero rimasto male. Diciamo che chiudo i conti con il Festival: Ravera nell'anno di "Donne" mi disse: "Non ti dimenticare del Festival quando avrai successo, come fanno in tanti". E allora eccomi. È tutto rimasto uguale...». Ma un pensierino a ripresentarsi, in gara? «Io? Perdo sicuro - ride -. Se vengo qua con una canzone come "Partigiano Reggiano" prendo schiaffi. Come Vasco, del resto: non siamo tipi da festival. Sanremo è una bestia completamente a sé, uno specchio dell'Italia modificato in positivo, nel senso di dare fiducia e speranza con le canzoni che parlano d'amore». PERCHE NON ADOTTIAMO DOPO IL SANREMELLUM? 22 TRENT'ANNI TV RADIOCORRIERE 23 M TUTTI I COLORI DELL'ARCOBALENO V oce graffiante, consolidata musicista, LP e il suo gruppo The Lumineers stanno riscuotendo successi in tutto il mondo, tanto che accompagneranno gli U2 nel loro tour americano. Lei, newyorkese ma con sangue italiano nelle vene, si è detta felice di essere a Sanremo: «Sono orgogliosa delle mie origini. E' fantastico essere qui, ho sentito parlare molto del Festival e della sua importanza per la cultura italiana». Afferma di non conoscere molto il nostro Paese e si propone di trascorrere un mese in Italia: «Non vedo l’ora di scoprirne la grande cultura». Dopo i grandi successi che l’hanno portato in vetta a tutte le classifiche pensa al futuro: «Continuerò a lavorare sodo e a scrivere che è una cosa che mi arricchisce moltissimo”. Si definisce una persona molto emotiva, di grande energia: «Cerco di tenere costantemente la mente aperta, lo scorrere delle emozioni porta ispirazione». LP, al secolo Laura Pergolizzi, si è esibita a Sanremo con il suo “Lost on you”, tra i più trasmessi alla radio. Inevitabile parlare con lei, in prima fila nella difesa dei diritti degli omosessuali, degli Stati Uniti di Trump. «Sono preoccupata - spiega -, ma a livello umano mi piace unire e non spaccare. Quindi, se dovessi trovare qualcosa di lievemente positivo è che ormai la maschera è stata tolta: non possiamo più credere di essere al sicuro e questo potrà portare la gente a essere più attiva e galvanizzarsi per la difesa dei diritti acquisiti». Da aprile a luglio l’artista sarà impegnata in cinque tappe italiane. 24 ika torna a casa. “Stasera CasaMika” si rifarà “con molte più canzoni scritte da me”. Lo annuncia lui stesso a Sanremo, dove sbarca da star, dieci anni dopo la sua prima presenza. «In questi anni sono cambiate tante cose nella mia vita. Eppure mi piace la sensazione di eccitazione che si prova. Qui la meraviglia rimane la stessa anche dopo anni. E sono contento di essere un pezzettino piccolo di questa grande macchina». Ma di più non farebbe proprio, meno che mai salire sul palco dell’Ariston da conduttore: «Una partecipazione di quindici minuti e ce l'ho in testa e nella pancia da quattro settimane. Figuriamoci presentare il Festival, troppo difficile. Terrorizzante. Non lo farei mai». E allora meglio parlare di musica. Di quello che è stato per lui e di quello che può essere per ragazzi in difficoltà: «Le sette note lo hanno aiutato anche ad avere fiducia in se stesso. Quando non riesci a parlare, a farti sentire, canti. Io da ragazzo mi sentivo invisibile e la musica ha cambiato la mia vita. Tanti che scrivono musica pop, non sono stati popolari a scuola. Sanremo dunque è un luogo perfetto per parlare di bullismo. La musica è la chiave per la libertà, per esprimerti, per liberarti. Per diventare un supereroe». I DIRITTI NON SI TOCCANO TV RADIOCORRIERE 25 A RITA IL PICCOLO CORO IL PREMIO ALLA CARRIERA DIVENTA GRANDE "V olevo un gatto nero", "44 Gatti", "Il Valzer del moscerino", "Il caffè della Peppina", "Popoff", "Il coccodrillo come fa", "Le tagliatelle di nonna Pina". E il gran finale in festa con "Che sarà". Il Piccolo Coro dell'Antoniano fa cantare tutto l'Ariston. E soprattutto i "grandi". Una vera e propria istituzione della musica, indissolubilmente legata al nome di Mariele Ventre che ne fu l'anima per anni. Lo sbarco a Sanremo è una festa per i sessant'anni di vita del Coro che riceve un regalo speciale: il direttore artistico della sessantesima edizione sarà infatti Carlo Conti. «H o vissuto un sogno. Da Berlino a New York passando per la Russia ho cantato ovunque. Ho girato tutto il mondo. Dedico il premio a chi mi ha amato in questi anni». Rita Pavone stringe il premio alla carriera nell'ultima serata sanremese e si esibisce con il consueto concentrato di energia nel su look "chic rock"nonostante i settantadue anni suonati. E lei, nata dal festival degli "sconosciuti"ha un pensiero per gli sconosciuti di oggi, i giovani: «I talent di un tempo erano molto più rustici, si facevano in piazza. Oggi i ragazzi hanno già tutto, si esibiscono magari con scenografie meravigliose, ma bisognerebbe fare tutto un passetto per volta perché avere troppo prima significa rischiare di avere molto meno dopo e andare incontro a una delusione». Cosa ne pensa della musica nell'era del digitale? «Preferisco il vinile». LE DUE FRANCESINE A Sanremo le hanno mandato papà e nonno, insieme a due cognomi che "pesano"e che loro arricchiscono di fascino. Sono Anouchka, ventisei anni, secondogenita di Alain Delon, e Annabelle, la ventottenne nipote di Jean Paul Belmondo. «Conosco il Festival - dice la giovane Delon, che dopo il diploma di arte drammatica a Parigi fa l'attrice teatrale perché è molto famoso in Francia e l'ho guardato spesso. Adoro la musica italiana, conosco Andrea Bocelli e Laura Pausini, ma negli ultimi tempi ascolto molto anche Jovanotti». Annabelle, figlia di Florence, la secondogenita di Jean Paul, fa la modella ed è arrivata a Sanremo dall'Australia, dove è stata protagonista di una campagna pubblicitaria. Lei non ha mai visto la città dei fiori perché è nata e cresciuta negli Stati Uniti e oggi vive a Parigi. «Devo farmi insegnare qualcosa da Anouchka perché conosco poco la musica italiana, ma ho studiato prima di venire qui. Carlo Conti ha un volto simpatico e Maria De Filippi è di Pavia, vero?». C ateura è un "non luogo", un insediamento su una discarica di Asuncion, in Paraguay, uno dei Paesi più poveri dell'America Latina. Ma ciò che accade a Cateura non è da buttare: è l'orchestra che suona con strumenti costruiti con materiale riciclato dai rifiuti della discarica e che Carlo Conti, con l'aiuto dell'Unicef, ha portato a Sanremo. Gli strumenti che i ragazzi costruiscono - usando bidoni, cucchiai, tubi metallici, fili e corde, pezzi di cartone, avanzi metallici, barattoli e ogni sorta di rifiuto riutilizzabile e riciclabile - sono viole, violini, violoncelli, bassi, chitarre, flauti, sassofoni, trombe e strumenti a percussione. Strumenti che diventano una chance per i bambini di imparare a suonare e sognare. «Il mondo ci invia spazzatura - afferma il Maestro Fabio Chavez che la dirige - e noi la trasformiamo in musica». TV RADIOCORRIERE UN' ORCHESTRA RICICLATA JE SUIS DALIDA 2 MINUTI E 22 SECONDI PER UN E P AMORE er lei ha imparato il francese, con un corso intensivo. Per lei ha "dimenticato"se stessa fin da quel "Je suis Dalida"che ha conquistato la regista Lisa Azuelos nel primo provino. Sveva Alviti porta a Sanremo la "sua"Dalida, una delle se un giorno cantasse davvero, in gara? Doveva essere "solo"un intermezzo comico, insieme ad Antonio Albanese, suo compagno nel film di San Valentino "Mamma o papà?", e invece è più grandi cantanti di tutti i tempi, alla quale è dedicato l'omonimo film biografico di Rai Cinema in anteprima televisiva mondiale il 15 febbraio su Rai1 dopo il grande successo nelle stata anche una bella pagina musicale. Paola Cortellesi sale francesi. Oltre un milione di spettatori e conquista l'Ariston con la sua voce e "Ancora", dopo una vera e propria Dalida-mania, con tanto di l'inedita "Un mondo di pàvole"in cui lei e Albanese hanno copertine su riviste come "Paris Match". fatto alla loro maniera un omaggio all'amore e alla storia Non poteva che essere Sanremo il luogo di di Sanremo con citazioni dei successi delle coppie del presentazione, nell'anniversario della morte di Festival, da "Vattene amore"interpretata da Mietta e Luigi Tenco, con cui condivise un amore discusso Minghi a "Fiumi di parole"dei Jalisse fino a "Ti lascerò", MAI portata al successo da Anna Oxa e Fausto Leali. «Ho cantato per tanto tempo, dal liceo all'Università - dice l'attrice -. Mi piaceva e ho anche pensato di fare Sanremo, ma non ho trovato un genere che mi appartenesse perché mi piacevano tutti. L'unico mestiere che mi permetteva di frequentare tutti i generi era quello di attrice e ho studiato per questo. Continuo a cantare, ma in un modo tutto mio». Nel 2004 venne a Sanremo come conduttrice. «Fu tutta una risata. Ci furono dei problemi con le case discografiche e Simona Ventura accettò la conduzione, eravamo qui a fare i clown con Gene Gnocchi e Maurizio Crozza. Ma la tensione è sempre palpabile su questo palco». Albanese racconta invece la loro canzone "Un mondo di pàvole": «E' una canzone d'amore fulminante e ricca ciao", l'ultima canzone prima del suicidio di Tenco al Festival del 1967. «Era una donna UN GIORNO D'ASSENZA forte e fragile allo stesso tempo - dice Sveva - e, na storia "normale"come le tante portate da Carlo Conti sul palco dell'Ariston: quella di Salvatore Nicotra, l'ex vicesegretario generale di Catania in nelle emozioni. Non temeva il giudizio della pensione dal 2014 dopo quarant'anni di lavoro senza un les femmes", io sono tutte le donne». Il film, con solo giorno d'assenza. «Non tutti i dipendenti pubblici - dice Alessandro Borghi nei panni di Luigi Tenco e - sono fannulloni. Voglio parlare al cuore e al sentimento Riccardo Scamarcio nel ruolo del fratello della dei dipendenti pubblici: quando vi vengono le idee di fare cantante, racconta successi ma anche della i furbetti, o di creare malattie inesistenti, vi prego, questo vita privata di Dalida e le immagini sono state è mortificante per tutti i giovani precari che lavorano e girate in parte sul palco e al bar del teatro dopo tre, quattro cinque mesi, perdono il lavoro e la loro Ariston. «E' stata particolarmente emozionante U di sorprese. Per me è la prima volta ed è interessante dignità. E perdono anche la testa». E tiene a sottolineare: cantarla qui perché sintetizza nascita, crescita e fine di «Lo stipendio per tutta la vita è un privilegio, noi dipendenti un amore in due minuti e ventidue secondi e rispecchia pubblici facciamo parte di un comparto fondamentale della il nostro nuovo film». «La verità - scherza lei - è che società, non c'è niente di più bello che risolvere i problemi puntiamo a un premio della Critica». E lui aggiunge: dei cittadini. Basta furbetti, riflettete». La sua canzone «Sempre che la Crusca non ci denunci». preferita è "4 marzo 1943"di Lucio Dalla. 28 e chiacchierato, e soprattutto quel "Ciao Amore TV RADIOCORRIERE come me, era una persona senza filtri, sincera gente e aveva un forte desiderio di amare e di essere amata. Era solita ripetere: "Je suis toutes - ricorda l'attrice - la scena dell'interpretazione sanremese di "Ciao amore ciao", prima del suicidio di Tenco». 29 CON LA "BENEDIZIONE" DI EROS VI REGALO UN TORMENTONE M odella, ma soprattutto moglie di Eros Ramazzotti e mamma di due bambini. Marica Pellegrinelli è arrivata a Sanremo con la "benedizione"del consorte: «Mi ha detto: vai e sii semplicemente te stessa. Ha fatto il tifo per me ed è felice che io abbia preso parte di questa manifestazione. Questo non è il mio habitat, ma amo il Festival e sono entusiasta P di averne fatto parte». Da modella ha dato rima "El Mismo Sol"e "Sofia", adesso, dopo essere passato per la sedia di giudice a X Factor arriva "Animal". Non poteva mancare a Sanremo Alvaro Soler, l'uomo il suo parere su alcuni protagonisti del Festival: «Ho apprezzato molto la sobrietà dei tailleur di Fiorella Mannoia, ma anche gli abiti indossati da Maria De Filippi». dei tormentoni, diventato ormai italiano "onorario". Se "Una storia importante"è la canzone Eppure, di Sanremo si stupisce: «E' una nuova festivaliera di Eros che Marica ama di più, esperienza per me. In Spagna è un evento conosciuto sono molti i successi italiani che le capita e mia madre, quando ha saputo che sarei stato ospite, di canticchiare, da "Due mondi"di Lucio Battisti e "4 marzo 1943"di Lucio Dalla a "La solitudine"dell'amica Laura Pausini, da "Come saprei"di Giorgia a "Cieli immensi"di Patty Pravo e "Vorrei incontrarti tra 100 anni"di Ron. Ma apprezza soprattutto Arisa, conosciuta quando incontrò Eros. "Era appena diventata famosa con "Sincerità"e aveva un look particolare che incuriosiva. Poi ho avuto modo di conoscerla e posso dire che è una ragazza splendida, eccezionale, pura». U na storia "normale"come le tante portate da Carlo Conti sul palco dell'Ariston: quella di Salvatore Nicotra, l'ex vicesegretario generale di Catania in pensione dal 2014 dopo quarant'anni di lavoro senza un solo giorno d'assenza. «Non tutti i dipendenti pubblici - dice - sono fannulloni. Voglio parlare al cuore e al sentimento dei dipendenti pubblici: quando vi vengono le idee di fare i furbetti, o di creare malattie inesistenti, vi prego, questo è mortificante per tutti i giovani precari che lavorano e dopo tre, quattro cinque mesi, perdono il lavoro e la loro dignità. E perdono anche la testa». E tiene a sottolineare: «Lo stipendio per tutta la vita è un privilegio, noi dipendenti pubblici facciamo parte di un comparto fondamentale della società, non c'è niente di più bello che risolvere i problemi dei cittadini. Basta furbetti, riflettete». La sua canzone preferita è "4 marzo si è agitata molto. Io ho voluto portare un po' del mio in questo evento così speciale e sono felice ed emozionato di poter cantare con una vera orchestra. Non sono competitivo, preferisco condividere la musica più che fare la gara». Una carriera che ricorda quella di un altro artista, anche lui passato all'Ariston, Mika. Alvaro ci scherza sopra e quando gli si chiede se farebbe mai uno show televisivo risponde: «Sì, certo... Si chiamerà "Casa Alvaro". Scherzi a parte, prima della tv ho ancora un sacco di altre cose da fare». Come il tour che partirà dalla Polonia per arrivare in Italia per quattro date tra febbraio e marzo e poi di nuovo in estate per altri dieci appuntamenti. «E' la prima volta che faccio un tour di cinque settimane - spiega -. Sarà tosto e anche divertente. Poi mi voglio fermare per scrivere il secondo album, che sarà più acustico rispetto a quello che ho fatto finora». 1943"di Lucio Dalla. 30 31 STRAVEDO PER LA «U n testo necessario per raccontare un'Italia che sociologi e intellettuali hanno definito triste e senza speranze. E invece c'è ancora una parte della società che crede nella vita». Parola dei Ladri di Carrozzelle, il gruppo rock formato da persone diversamente abili, diventato il progetto sociale più longevo del mondo musicale italiano collegato al Terzo Settore. Sul palco di Sanremo hanno aperto la serata finale, con una dedica speciale a Piero Petrullo, ex componente della band che si era suicidato qualche giorno prima, nel giorno dell'anniversario della morte di Luigi Tenco. E il testo è un manifesto di speranza: " 32 VITA "Stravedo per la vita sì stravedo per la vita E' inutile negare che è tanta la fatica mai tirarsi indietro perché io Stravedo per la vita Si stravedo per la vita E guardo sempre avanti affronto la salita anche se non ci vedo io stravedo Stravedo per la vita" 33 dentro una realtà fatta di sofferenza, ma anche di grande speranza. Una speranza costruita sulla cura e la professionalità - dice Simona Ercolani, produttrice creativa del documentario -. Abbiamo cercato di mettere in campo tutta la nostra esperienza per raccontare in modo fedele alla realtà le vicende di dieci ragazzi, delle loro famiglie e dei medici. Abbiamo lavorato in concerto con l'Ospedale cercando di essere il meno invasivi possibile, seguendo e fotografando ciò che davvero accade nel percorso di cura di una malattia grave che colpisce bambini o adolescenti. Per me e tutte le persone che hanno lavorato al documentario è stata un'esperienza professionale ed emotiva decisamente significativa». Per la prima volta il Bambino Gesù di Roma, l'ospedale pediatrico più importante d'Europa che ogni anno accoglie circa centomila pazienti da ogni parte d'Italia, apre le porte mostrando la quotidianità di dieci giovani gravemente malati, delle loro famiglie, dello staff medico, in un intenso e autentico viaggio alla ricerca della guarigione. I dieci protagonisti di questo viaggio sono Roberto, Klizia, Annachiara, Flavio, Giulia, Caterina, Sabrina, Simone, Alessia e Sara. Sono loro i ragazzi del Bambino Gesù che, nonostante la diagnosi di una malattia terribile, custodiscono la spontaneità, i sogni e i desideri della loro età. La presidente del Bambino Gesù Mariella Enoc spiega: «Abbiamo deciso di aderire a questo progetto animati dal desiderio di mostrare la straordinaria normalità e dignità della vita anche in situazioni difficili di sofferenza o tristezza. E accanto a questa, la straordinaria rete di competenze, professionalità, umanità e solidarietà che ruota intorno ai ragazzi e alle loro famiglie: non solo medici e infermieri, DOCUMENTO QUANDO LA MALATTIA COLPISCE I BAMBINI Dieci puntate da domenica 19 febbraio su Rai3 per raccontare le storie vere di dieci giovanissimi a cui è improvvisamente cambiata la vita dopo una diagnosi molto difficile da accettare. Si chiama "I ragazzi del Bambino Gesù"il documentario girato nell'ospedale pediatrico più importante d'Europa, dove oltre a medici e infermieri sono a disposizione di pazienti e famiglie volontari, associazioni e case di accoglienza N ell'età in cui ad avere il sopravvento dovrebbero essere la spensieratezza, il divertimento e la gioia di vivere ci sono bambini e adolescenti a cui vengono diagnosticate malattie gravi. Inevitabilmente la loro vita e quella delle loro famiglie cambia in maniera radicale perché si è impreparati a un incontro improvviso con la malattia. Il quotidiano è fatto di paure, ricoveri, terapie, degenze e decisioni difficili da prendere. Ma insieme a tutto questo emergono forti anche la speranza, la determinazione di guarire, la presenza e i sacrifici dei genitori, la resistenza al dolore, la professionalità dei medici e la cura di tutto il personale di un ospedale pediatrico tra i più all'avanguardia come il Bambino Gesù di Roma. Rai3 entra in questa struttura e fa servizio pubblico con il documentario "I ragazzi del Bambino Gesù", dieci puntate a partire da domenica 19 febbraio alle 22.50. «Abbiamo voluto raccontare l'autenticità della malattia, entrare in punta di piedi con le telecamere 34 ma anche volontari, associazioni, case di accoglienza. È il nostro modo di "comunicare speranza e fiducia nel nostro tempo", come ci chiede Papa Francesco nel suo ultimo messaggio per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali. "Offrire narrazioni contrassegnate dalla logica della buona notizia", che non significa ignorare la realtà della sofferenza, ma raccontarla sapendo suscitare "cuori capaci di commuoversi, volti capaci di non abbattersi, mani pronte a costruire". Speriamo e crediamo di esserci riusciti». Il documentario racconta i protagonisti alle prese con la malattia, ne tratteggia il carattere, i progetti che avevano prima di ammalarsi e ne custodisce anche quelli futuri. La malattia diventa quotidianità, si sentirà raccontare nel corso delle puntate. Una quotidianità condivisa con la professionalità di medici e infermieri dei cinque reparti in cui è stato girato il documentario, con l'amore dei genitori, con la dedizione dei volontari e delle associazioni. In un percorso diagnostico e di cura che vede crescere gli affetti più profondi e l'instaurarsi di nuovi legami. Lavorano tutti insieme, senza mai darsi per vinti. Le telecamere che per un anno intero hanno seguito queste vicende vogliono restituire l'autenticità di tutto questo, raccontando la malattia per quello che è davvero, senza finzioni. "I ragazzi del Bambino Gesù"- Ospedale Pediatrico è un format originale Stand by me. Produttore creativo Simona Ercolani. Curatore Davide Acampora. Autor: Carlo Altinier, Simona Iannicelli e Lidia Barro. Regia di Marco Mangiarotti. Produttore esecutivo Melisa Scolaro. INFORMAZIONE SANITARIA IN TEMPO REALE L' Ospedale Bambino Gesù affiancherà alla messa in onda delle puntate un'attività di comunicazione online con l'obiettivo di fornire una corretta e tempestiva informazione sanitaria agli utenti, collegata ai temi affrontati in ogni serata. All'indomani di ogni puntata verrà attivata sulla pagina Facebook dell'Ospedale una diretta video con un pediatra e uno specialista per rispondere alle eventuali domande del pubblico sulle questioni sanitarie emerse dal racconto. Inoltre, sul portale www.ospedalepediatricobambinogesu.net verranno pubblicati articoli sanitari e informazioni di servizio per le famiglie rispetto alle patologie o alle questioni affrontate in ogni puntata. I contenuti verranno anche condivisi attraverso i canali social dell'Ospedale. Una selezione di questi contenuti sanitari verrà raccolta e pubblicata nel magazine digitale "A Scuola di Salute", realizzato dall'Istituto per la Salute del Bambino Gesù per genitori e insegnanti, che dedicherà un numero speciale a ogni puntata del documentario. Facebook: www.facebook.com/I-ragazzi-del-Bambino-Gesù; Twitter: twitter.com/IRagazzidelBG TV RADIOCORRIERE 35 SYDNEYSIBILIA NON C'è DUE SENZA TRE 36 «In "Smetto Quando Voglio - Masterclass"ci sono tante cose che ho voluto raccontare col mio sguardo: i tempi in cui viviamo, il fatto che a volte non ci si prende abbastanza cura di alcune intelligenze, la voglia di riscatto». È in questi giorni nelle sale il secondo capitolo della trilogia di Sydney Sibilia che si concluderà nei prossimi mesi con l'uscita di "Smetto Quando Voglio - Ad Honorem" TV RADIOCORRIERE 37 T utto cominciò un paio d'anni fa, quando lesse per la prima volta su un quotidiano una notizia che lo colpì. Si trattava di alcuni netturbini-filosofi, ovvero persone in possesso di un diploma di laurea, che per TRAMA sottrarsi alla disoccupazione avevano accettato di svolgere un lavoro sicuramente non attinente al titolo di studio La banda dei ricercatori di "Smetto conseguito. Per Sydney Sibilia è stato uno spunto per riflettere quando voglio"è tornata. Anzi, non è mai sul fatto che spesso intelligenza, cultura e meritocrazia diventano paradossalmente degli ostacoli invece che vantaggi andata via. Se per sopravvivere Pietro per affermarsi nella vita. In "Smetto quando voglio"un brillante Zinni e i suoi colleghi avevano lavorato ricercatore universitario di Chimica, rimasto senza contratto, alla creazione di una straordinaria droga coinvolge sei geniali colleghi laureati in altre discipline legale diventando poi dei criminali, per mettere in piedi una banda di spacciatori di una droga adesso è proprio la legge ad aver bisogno "legale"di sua creazione. Sibilia racconta ora, con gli stessi toni di loro. Sarà infatti l'ispettore Paola brillanti, il sequel di quella storia con "Smetto quando voglio - Coletti a chiedere al detenuto Zinni di Masterclass"in questi giorni nelle sale. rimettere in piedi la banda, creando una task force al suo servizio che entri Il primo capitolo è stato un successo. Cosa c'è di nuovo in questo in azione e fermi il dilagare delle smart secondo film? drugs. Il patto è agire nell'ombra per C'è l'evoluzione della storia anche se i personaggi sono gli stessi, interpretati dallo stesso cast di attori a cui ne abbiamo ottenere la fedina penale pulita. Così il aggiunto altri. Si muovono in situazioni ancora una volta neurobiologo, il chimico, l'economista, paradossali seguendo il binario della commedia. l'archeologo, l'antropologo e i latinisti Non ha pensato che fosse un po' imprudente proporre un sequel? I sequel, si sa, sono sempre qualcosa di spinoso. In Italia poi tendenzialmente vengono percepiti come un'operazione prendi i soldi e scappa da cui un regista o un autore dovrebbero si ritroveranno loro malgrado dall'altra Jones", "Amici miei", ma anche Fantozzi… Molti sono sequel, parte della barricata. Ma per portare altri saghe e altri ancora trilogie. Comunque la vera spinta a a termine questa nuova missione procedere è arrivata ancora una volta dall'estero. dovranno In che senso? l'autunno del 2014 quando per scherzare, in un'intervista a Le proiezioni ai vari festival in giro per il mondo erano tutte Londra, parlai per la prima volta della trilogia di "Smetto". Il sold out perché venivano invase da ricercatori italiani tra i film era all'apice del suo piccolo grande successo e tutti mi quali si era sparsa la voce di un film che li riguardava. Per chiedevano di un ipotetico "due"… questi ricercatori in esilio la società ha trovato un nome "Masterclass"è il secondo capitolo e lo abbiamo girato contemporaneamente, o back to backcome dicono quelli bravi, a "Smetto Quando Voglio - Ad Honorem", che sarà il terzo e ultimo capitolo della saga. Una scelta che ho condiviso con Francesca Manieri e Luigi Di Capua insieme ai quali ho scritto il soggetto e la sceneggiatura di tutti e tre i film. E sono felice drammaticamente poetico: cervelli in fuga. Questa categoria era stata ignorata nel primo film perciò ci tenevo che in ad affrontare una serie di imprevisti e nemici sempre più cattivi tra incidenti, inseguimenti, rocambolesche esplosioni, assalti e situazioni come al solito... "stupefacenti". di dedica. Dico "anche"perché in "Smetto Quando Voglio Masterclass"ci sono tante cose che ho voluto raccontare col mio sguardo: i tempi in cui viviamo, il fatto che a volte non ci si prende abbastanza cura di alcune intelligenze, la voglia di riscatto. all'italiana nella sua accezione più classica e le trilogie Le va di fare un bilancio su tutta la trilogia? La saga di "Smetto Quando Voglio"è stato un viaggio Lei è giovanissimo, ha trentacinque anni. Su cosa si basa la sua lunghissimo e bellissimo. Una vera "epopea"che ha richiesto formazione cinematografica? un anno e mezzo di scrittura, una lunghissima preparazione Come ho già detto altre volte, nasce dalla visione di una serie di su alcune sequenze che non avevano un precedente in Italia film italiani e americani degli anni Settanta, Ottanta e Novanta e quasi venti settimane di riprese in giro per il mondo. A tutto che sono stati un po' la mia scuola di cinema. Tra questi ce ne questo vanno aggiunti diversi mesi di post produzione e oltre sono alcuni che tuttora amo moltissimo come "Terminator 2", trecento persone che hanno lavorato gomito a gomito con "Ghostbusters 2", la trilogia di "Ritorno al Futuro"e poi "Indiana l'unico scopo di farvi sorridere. 38 fuga"scappati all'estero. E si troveranno questo secondo capitolo si parlasse anche di loro, una specie di quello che è venuto fuori: un inedito mix tra la commedia americane della Marvel che apprezzo da sempre. in Italia nuove reclute tra i tanti "cervelli in stare lontani anni luce. Eppure qualcosa non mi tornava... Era Ma alla fine i film saranno tre. rinforzarsi, riportando TV RADIOCORRIERE REGIA di Sydney Sibilia SOGGET TO e SCENEGGIATURA: Sydney Sibilia, Francesca Manieri, Luigi Di Capua CAST ARTISTICO Edoardo Leo, Valerio Aprea, Paolo Calabresi, Libero De Rienzo, Stefano Fresi, Lorenzo Lavia, Pietro Sermonti, Marco Bonini, Rosario Lisma, Giampaolo Morelli, Luigi Lo Cascio, Greta Scarano, Valeria Solarino Una PRODUZIONE Groenlandia Fandango con Rai Cinema DISTRIBUZIONE 01 Distribution e 39 Trentasette anni fa Carlo Maria Martini diventava arcivescovo di Milano e il 10 febbraio al Duomo si è volta una serata evento in suo onore con l'anteprima del documentario di Ermanno Olmi "Vedete, sono uno di voi". Il film, che il regista ha scritto insieme al biografo del cardinale, Marco Garzonio, è prodotto da Istituto Luce Cinecittà con Rai Cinema e sarà distribuito prossimamente EVENTO "V IL CARDINALE DEGLI ULTIMI 40 TV RADIOCORRIERE edete, sono uno di voi"è il film documentario di Ermanno Olmi dedicato al ricordo del Cardinale Carlo Maria Martini, presentato in anteprima il 10 febbraio nel Duomo di Milano. L'evento, organizzato e promosso da Istituto Luce-Cinecittà, Rai Cinema e SIAE, è stato realizzato grazie alla collaborazione della Veneranda Fabbrica del Duomo e della Fondazione Culturale Ambrosianeum. Un'anteprima voluta per legare il film a un luogo centrale della vita pastorale del cardinale in una data significativa perché il 10 febbraio del 1980 avveniva il solenne ingresso in Diocesi di Martini da arcivescovo di Milano. Un gesto per rinnovare, con il cinema, l'abbraccio tra l'uomo Martini e la sua Chiesa. Prodotto da Istituto Luce Cinecittà con Rai Cinema, "Vedete, sono uno di voi"è scritto da Olmi insieme a Marco Garzonio, il giornalista biografo e massimo esperto di Martini. Il documentario racconta la storia personale di uno dei grandi protagonisti del nostro tempo. Accompagnati dalle sue parole intessute da memorie visive, gli autori ripercorrono la vita dell'alto prelato per conoscere come questo importante rappresentante della Chiesa cattolica abbia scelto che la propria esistenza fosse rigorosamente fedele alla sua vocazione e ai suoi ideali. «Primo fra tutti - sostengono gli autori - la giustizia e dunque l'uomo consapevole che senza giustizia non c'è libertà». Attraversando gli eventi drammatici che hanno caratterizzato il terrorismo degli anni di piombo, Tangentopoli, conflitti, corruzione, crisi del lavoro e solitudini, Martini ha dato il suo contributo a smarrimenti e inquietudini della gente che in lui ha visto l'autenticità della sua testimonianza e lo ha riconosciuto come punto di riferimento per credenti e non credenti. Gli autori lo definiscono: «Uno spirito profetico, che sapeva farsi interrogare dalla realtà storica, interpretandola alla luce del Vangelo. Un profeta di speranza, anticipatore di papa Francesco». Marco Garzonio spiega: «Nel lavoro con Olmi ho cercato di testimoniare quanto io ho potuto cogliere del viaggio interiore percorso da Martini in tutta la vita con coerenza e naturalezza. Dalla sua lunga frequentazione ho imparato che quanto più scendi in te stesso e onestamente cerchi Dio, tanto più ti avvicini all'uomo». Ha quindi aggiunto: «Nel recuperare scritti e filmati e nello scrivere pagine su pagine, che il genio di Ermanno ha poi reso fluire poetico, mi sono ispirato a un vissuto che sentivo caldamente accomunare me, Olmi e Martini. L'inquietudine, il dubbio, il lavorio della coscienza, il rimboccarsi le maniche e il ripartire se una tappa intermedia non convince appieno, il farsi carico del soggetto sono virtù civili e buone pratiche religiose. Si muovono all'unisono in un equilibrio da ritrovare di continuo, nell'uomo e per l'uomo». Il film sarà prossimamente distribuito da Istituto Luce Cinecittà. 41 SERIE TV A CACCIA DI ALIENI La serie tv americana "The X-Files"è diventata anche in Italia un cult per gli appassionati di fantascienza. Rai4 propone la versione integrale delle prime nove stagioni ogni pomeriggio e in prima serata i sei episodi della decima stagione Su Rai4 torna "Scorpion", con la terza stagione. La squadra speciale composta da "intelligenze superiori"si darà da fare per smascherare cyber-terroristi, attentatori, missili nucleari e virus letali N uove indagini per il team Scorpion guidato dal genio dell'informatica irlandese Walter O'Brien per conto dell'Homeland Security del governo statunitense. La squadra speciale è composta dal comportamentista Toby Curtis, dal talento della meccanica Happy Quinn, dal matematico Sylvester Dodd e dall'ex-cameriera Paige. La terza stagione della serie televisiva "Scorpion", creata da Nick Santora per la CBS, arriva in prima visione tv su Rai4 dal 16 febbraio alle 21.05. I prodigiosi nerd, tutti dotati di un quoziente intellettivo molto elevato, super specializzati e in grado di maneggiare qualunque tipo di tecnologia, sono stati reclutati per far fronte a minacce di varia natura. Li vedremo infatti alle prese con cyber-terroristi, attentatori, missili nucleari e virus letali. Per la puntata di esordio del 16 febbraio tre episodi adrenalinici: "Hard Knox", "Chernobyl Intentions"e "Toby or not Toby". Tre storie avvincenti e senza esclusione di colpi. "T he X-Files"è una vera e propria antologia dell'immaginario cine-televisivo postmoderno in bilico tra fantascientifico e fantastico. La serie tv statunitense, creata da Chris Carter e trasmessa dalla Fox con straordinario successo dal 1993 fino allo scorso anno, è diventata un cult anche in Italia già dalla sua prima apparizione. Per questo Rai4 ha deciso di proporne in versione integrale dal 13 febbraio, ogni pomeriggio alle 17.30, le prime nove stagioni rimasterizzate e in HD e, in prima visione assoluta e in prima serata, i sei episodi della decima. "The X-Files", subito accolto con il favore di pubblico e critica, ha ottenuto prestigiosi riconoscimenti come il Golden Globe per la migliore serie drammatica diventando punto di riferimento e d'interesse per gli appassionati del genere. Con la nona stagione, rimasta per alcuni anni l'ultima prodotta, la serie era anche diventata quella di fantascienza più longeva nella storia della televisione statunitense. Un primato superato negli anni successivi soltanto da "Smallville"e "Stargate SG-1". Dal 24 gennaio del 2016, quattordici anni dopo la cancellazione della serie nel 2002, la Fox decise di riportare in vita il franchise con una miniserie "evento"che costituisce di fatto una decima stagione dove sia i protagonisti che gli altri membri storici del cast si riprendono i rispettivi ruoli. Tutto ruota intorno all'attività di Fox Mulder e Dana Scully, due agenti dell'FBI interpretati da David Duchovny e Gillian Anderson, che indagano su particolari casi di natura paranormale catalogati nell'archivio denominato appunto "X Files". Entrambi sono determinati a scoprire e svelare pubblicamente un complotto che favorirà una prossima invasione aliena sulla terra. Le loro laboriose e lunghe indagini li hanno infatti direzionati su una misteriosa organizzazione infiltrata nel cuore del governo statunitense che ha instaurato contatti con una civiltà extraterrestre con oscuri moventi. 42 UN TEAM DI CERVELLONI MITI E LEGGENDE Il lunedì sera di Rai4 l'appuntamento è con l'epic-drama di "Vikings", alla quarta stagione con un cast parzialmente rinnovato. L'azione continua a svolgersi in quell'alto Medioevo caratterizzato da potere e barbarie T ante le novità nella quarta stagione di "Vikings", che Rai4 inaugura il 20 febbraio in prima serata e in prima visione tv con tre episodi. La spettacolare serie televisiva, prodotta da History Channel e ambientata nell'Alto Medioevo tra Scandinavia e Isole Britanniche, restituisce al lunedì sera del canale l'appuntamento con la serialità epic-drama. In questa quarta stagione entrano nel cast John Kavanagh, Peter Franzén, Jasper Pääkkönen, Moe Dunford, Alex Høgh, Marco Ilsø, David Lindström e Jordan Patrick Smith. Escono invece Travis Fimmel, Alyssa Sutherland e Ben Robson, mentre George Blagden ricompare come guest star. La serie, che aggiunge alla sua precisione documentaristica una vivace impronta di genere, si muove sul binario dell'estremo realismo tratteggiando il ritratto senza filtri di un Medioevo di potere e barbarie, molto distante dalle sfumature fiabesche e hollywoodiane dei classici cinematografici del genere. I telespettatori possono interagire attraverso le piattaforme Social di Rai4. TV RADIOCORRIERE 43 CULTURA CAGLIARI SOTTO LE BOMBE Quando scappavamo col cappotto sul pigiama"è il documentario firmato da Pierpaolo Piludu e prodotto dalla sede Rai della Sardegna nel 2013. Rai Storia lo propone il 17 febbraio per il ciclo "Mille Papaveri Rossi" VAGABONDO CHE SON IO A Daniele Ongaro, la voce storica dei Nomadi, è dedicata la puntata di "Italiani"del 18 febbraio su Rai Storia con l'introduzione di Paolo Mieli. Il celebre gruppo continua a riscuotere successo grazie alle indimenticabili canzoni con cui hanno lasciato il segno "A ugusto e i Nomadi"è un interessante documentario di Daniele Ongaro sulla vita del cantante, poeta e pittore Augusto Daolio e sul complesso più longevo della storia della musica italiana. Rai Cultura lo propone il 18 febbraio alle 19.10 su Rai Storia per "Italiani", con un'introduzione di Paolo Mieli. I Nomadi nascono a Novellara, in provincia di Reggio Emilia, nel lontano 1963 e oggi, a più di mezzo secolo di distanza, sono ancora guidati dallo storico tastierista Beppe Carletti. Portano in giro per l'Italia i loro successi, da "Noi non ci saremo"a "Come potete giudicar", da "Dio è morto"a "Io vagabondo"con immutato successo. Una lunga lista di canzoni senza tempo con l'inconfondibile voce di Augusto Daolio. Il documentario ricostruisce la storia del gruppo che, partito come complesso che animava le sale danzanti dell'Emilia-Romagna, dopo l'incontro con il giovane paroliere Francesco Guccini cominciò a conquistare la popolarità. I Nomadi attraversano i decenni con alterne fortune, ma sempre coerenti con una visione del mondo osservato dalla parte degli ultimi e seguiti da un pubblico eterogeneo e fedelissimo. La storia dei Nomadi e del suo frontman è narrata dalle voci di Beppe Carletti, di Rosanna Fantuzzi, compagna di Augusto e "anima"dell'associazione Augusto per la vita, di Alberto Melloni, tra i massimi esperti italiani di storia del cristianesimo che rivela a sorpresa la sua passione per la musica dei Nomadi, del conduttore radiofonico Felice Liperi, di Franco Midili, primo chitarrista del gruppo negli anni d'oro del beat. I l 17 febbraio del 1943 Cagliari venne bombardata con centocinque aerei fra B17, le fortezze volanti, e Caccia pesanti. Il rumore era inconfondibile e nuovo, mai sentito, mai più dimenticato. Gli aerei da bombardamento americani piombarono nel centro della città per sganciare a tappeto un gran numero di bombe di medio calibro e di spezzoni incendiari. Il bollettino ufficiale parlava di cento morti e duecentocinquantacinque feriti, ma in realtà furono quasi duecento le vittime: novantasei a Cagliari, otto a Quartu e ottantatré a Gonnosfanadiga, dove un'improvvisa sequenza di spezzoni fece strage di bambini. Una tragedia rievocata da "Quando scappavamo col cappotto sul pigiama", firmato da Pierpaolo Piludu e prodotto dalla sede Rai della Sardegna nel 2013, che Rai Cultura propone venerdì 17 febbraio alle 16.00 su Rai Storia per la serie "Mille Papaveri Rossi". Attraverso un laboratorio teatrale di ricerca, il recupero della memoria diventa un racconto corale dei testimoni, allora bambini. Un mosaico di ricordi personali, raccolti negli anni, attraverso un minuzioso lavoro di ricerca, ricostruiscono le pagine della storia. 44 IL COMICO SOGNATORE Su Rai5 è di scena in prima serata "L'amore è un cane blu", in cui è protagonista Paolo Rossi. Lo spettacolo è una sorta di diario, ma anche un concerto visionario, popolare, lirico e umoristico P aolo Rossi è il protagonista dello spettacolo visionario "L'amore è un cane blu", in onda sabato 18 febbraio alle 21.55 su Rai5. È un ritorno alle origini e alle radici, un viaggio quasi iniziatico in un Carso ricco di magia raccontato da un grande comico. In un Paese dove la passione è scomparsa ovunque, nei legami sentimentali come in quelli con la propria comunità, e dove il caos regna principesco sia nei rapporti economici che in quelli affettivi, un uomo si perde in una notte assolutamente e terribilmente magica sulle montagne del Carso. Una terra che non conosce, pur essendovi nato vicino. Tra grotte, fiumi sotterranei, rovi e pietre questo sarà per lui l'unico luogo in cui vivono ancora le fiabe degli amanti perduti e delle passioni tradite. Lo spettacolo è un diario, un disegno, un concerto visionario, popolare, lirico e umoristico. Un tragico smarrimento e una comica rinascita. Di e con Paolo Rossi. Musiche composte da Emanuele Dell'Aquila ed eseguite dal vivo da I Virtuosi del Carso: Emanuele Dell'Aquila (chitarre), Alex Orciari (contrabbasso), Stefano Bembi (fisarmonica), Denis Beganovic (fiati), produzione La Corte Ospitale. TV RADIOCORRIERE 45 RADIO POETA IL CANTASTORIE Lo Speciale Fabrizio De Andrè di Elisabetta Malantrucco su Radio 6 Teca è un omaggio al cantautore scomparso e si articola in due parti. Il filo conduttore del primo segmento è rappresentato dalle canzoni più belle dell'artista genovese, mentre il secondo ripercorre alcuni momenti particolarmente significativi della sua vita 46 " … pensavo: è bello che dove finiscono le mie dita debba in qualche modo incominciare una chitarra". Questi versi della canzone "Amico fragile"di Fabrizio De Andrè danno il senso di chi sia stato questo personaggio della nostra storia musicale e non solo. E proprio a lui è dedicato lo "Speciale Fabrizio De Andrè", ideato e realizzato da Elisabetta Malantrucco, che Radio 6 Teca trasmette in streaming sabato 18 febbraio, nel giorno del compleanno dell'artista scomparso. Lo Speciale si articola in due parti che ricordano altrettanti momenti particolari del celebre cantautore genovese. Nella prima è possibile ascoltare un mini concerto live tenuto da De Andrè al Premio Tenco 1997, dove vinse la targa per il miglior disco "Anime Salve"e per la migliore canzone "Princesa". A premiarlo in quella occasione fu Fernanda Pivano, giornalista e critica musicale nonché grande amica di Fabrizio. La serata del Premio Tenco 1997 venne seguita dallo storico programma di Radio2 "Caterpillar", che per l'occasione trasmise sulle frequenze di Radio1. "Anime Salve"è un concept album pubblicato nel 1996, incentrato sul tema della solitudine. Ritenuto uno dei suoi capolavori, è anche l'ultimo album in studio del cantautore. In particolare il sociologo Luigi Manconi, che aveva criticato "Storia di un impiegato", ha scritto che "Anime salve", assieme ai primi album degli anni Sessanta, è forse l'opera migliore realizzata da De André nel corso della carriera. Il disco rappresenta un viaggio ideale nella solitudine e nell'emarginazione, sia quella dei generici "ultimi", sia quella dei rom, del marinaio, del transessuale e dell'artista stesso. Allo stesso tempo in "Smisurata preghiera"è evidente un attacco alle "maggioranze"che opprimono le minoranze, al razzismo e all'indifferenza della società di fine millennio. È presente l'ormai consueta sonorità etnica, evidente in "A cumba"in lingua ligure o "Disamistade", ma anche in "Prinçesa"e "Dolcenera", una delle più amate e conosciute dal pubblico tra quelle dell'ultimo periodo.. Nella seconda parte dello Speciale è molto suggestivo l'ascolto della voce di De Andrè, che nel 1979 racconta a Mario Luzzatto Fegiz su Radio2 la terribile esperienza del recente rapimento di cui fu vittima insieme alla compagna Dori Ghezzi. Era la sera del 27 quando furono rapiti dall'anonima sequestri sarda e tenuti prigionieri nelle pendici del Monte Lerno presso Pattada. Vennero liberati dopo quattro mesi dietro il versamento di un'ingente cifra chiesta per il riscatto. Considerato da gran parte della critica uno dei più grandi cantautori di tutti i tempi, De Andrè viene spesso citato con l'appellativo "Faber"che gli dette l'amico d'infanzia Paolo Villaggio, in riferimento alla sua predilezione per i pastelli e le matite della Faber-Castell, oltre che per l'assonanza con il suo nome. In quasi quarant'anni di attività artistica, l'artista ha inciso tredici album in studio, più alcuni brani pubblicati solo come singoli e poi rieditati in antologie. Molti testi raccontano storie di emarginati, ribelli e prostitute e sono considerati da alcuni critici come vere e proprie poesie, non a caso compaiono nelle antologie scolastiche di letteratura già dai primi anni Settanta. Di simpatie anarchiche, libertarie e pacifiste, ha valorizzato il nativo dialetto ligure e ha collaborato con personalità della cultura e importanti artisti della scena musicale italiana, tra cui Nicola Piovani, Ivano Fossati, Mauro Pagani, Massimo Bubola, Álvaro Mutis, Fernanda Pivano e Francesco De Gregori. La popolarità e l'alto livello artistico del suo canzoniere hanno spinto alcune istituzioni a dedicargli dopo la morte vie, piazze, parchi, biblioteche e scuole. Insieme a Bruno Lauzi, Gino Paoli, Umberto Bindi e Luigi Tenco è uno degli esponenti della cosiddetta Scuola genovese, un nucleo di artisti che rinnovò profondamente la musica leggera italiana. Lo "Speciale Fabrizio De Andrè"è in streaming e in audio on demand da sabato 18 gennaio al link www.radio6teca.rai.it, e sulle radio DAB+ nelle zone già coperte dal segnale, come tutta la programmazione del canale. TV RADIOCORRIERE 47 U na scommessa vinta quella di Rai Gulp, il canale della direzione Rai Ragazzi che ogni domenica alle 12.10 propone al giovane pubblico, con un linguaggio semplice e immagini moderne, RAGAZZI un prezioso cofanetto "Extra". Il programma racchiude tutto quanto è "extraordinary television", ovvero argomenti avvincenti ma al tempo stesso "difficili"come la vita e il lavoro degli astronauti, lo spazio, le curiosità scientifiche, i record e le nuove invenzioni. Temi con cui i ragazzi si confrontano quotidianamente a scuola con i propri insegnanti o a casa con smartphone e personal computer, alimentando spesso blog e social network. Del resto oggi c'è una domanda sempre più vasta da parte dei ragazzi di technology assessment, ovvero di attività finalizzate a valutare - secondo una definizione Ocse - impatti positivi e negativi, costi e benefici, vantaggi e rischi connessi all'innovazione tecnologica. Rai Gulp non è nuova a questo tipo di proposte. Risale infatti al 2014 fa il programma "Cose dell'altro Mondo!", realizzato con la collaborazione dell'astronauta Maggiore Luca Parmitano dell'ESA (Agenzia Spaziale Europea) e dell'ASI (Agenzia Spaziale Italiane): un progetto di info-edutainment in cui venivano spiegati i segreti del cosmo, dei pianeti, dell'esplorazione spaziale e della vita degli astronauti. E sono proprio gli astronauti italiani Franco Malerba, Maurizio Cheli, Umberto Guidoni, Roberto Vittori, Paolo Dimensione spaziale Nespoli, Luca Parmitano e Samantha Cristoforetti a intervenire ogni settimana per fornire il proprio punto di vista sui temi della puntata. In trentasei puntate, "Extra"ripercorre l'avventurosa evoluzione della scienza e della tecnologia affiancando ai grandi eventi che hanno cambiato la storia, la società e l'economia (il motore a vapore, l'automobile, gli antibiotici) le piccole-grandi scoperte o invenzioni La domenica su Rai Gulp c'è "Extra", il programma che porta la scienza in tv con un approccio accessibile a tutti. La scoperta del corpo umano, l'elettronica, l'ecologia, i pianeti e le stelle non hanno più segreti. In ogni puntata intervengono gli astronauti Samantha Cristoforetti, Luca Parmitano, Franco Malerba, Maurizio Cheli, Umberto Guidoni, Roberto Vittori e Paolo Nespoli che comunque hanno trasformato alcuni aspetti della astronauti italiani sono stati coinvolti in un importante progetto di divulgazione che racconta l'avventura italiana nello spazio. Grazie a una partnership tra ESA (Agenzia Spaziale Europea) e Rai Com e in collaborazione con ASI (Agenzia Spaziale Italiana) e Aeronautica Militare, il progetto ripercorre ventidue anni di attività italiane nello spazio, da Franco Malerba, primo astronauta italiano, a Samantha Cristoforetti, prima astronauta italiana dell'ESA. nostra vita, come la gomma da masticare, la chitarra Sensazionali immagini dagli archivi ESA, NASA e RAI, elettrica, i videogiochi. Ampio spazio anche alle unite ai racconti e alle interviste dei protagonisti Franco scoperte e alle innovazioni nella medicina e, in tempi Malerba, Umberto Guidoni, Maurizio Cheli, Roberto Vittori, più vicini a noi, all'esplosione delle biotecnologie. Nella Paolo Nespoli, Luca Parmitano e Samantha Cristoforetti, trasmissione, condotta da Roberta Gangeri, sono dedicati approfondimenti ai più influenti scienziati e tecnologi. "Extra"è un programma scritto da Carlo Aluffi e Cristina Raimondo, con la regia di Marco Lorenzo Maiello. 48 L a passione per la scienza e la tecnologia è anche nel DVD "Missione Spazio", realizzato da Rai Gulp. Il cofanetto, composto da quattro dischi, include tanti contenuti esclusivi e immagini di "Extra". I sette mostrano i numerosi aspetti di un viaggio nello spazio. Dal sogno di diventare astronauta a quello di sorvolare la Terra a quattrocento chilometri di distanza, dall'addestramento alla vita a bordo in microgravità e in uno spazio limitato all'interno della Stazione Spaziale Internazionale (ISS) fino Produttore esecutivo è Cristina Cuzzupoli. Capo progetto alle emozioni del rientro. Il tutto testimoniato direttamente e coordinamento editoriale Lorenzo Di Dieco. dai nostri astronauti. TV RADIOCORRIERE 49 CINEMA IN TV BUON SAN VALENTINO Con il suo "Romeo & Juliet"Carlo Carlei rivisita il capolavoro shakespeariano, mentre Sveva Alviti dà il volto a "Dalida"e Ficarra e Picone sono i protagonisti della commedia "Nati stanchi". In "Agente 007 Missione Goldfinger"Sean Connery fa il suo esordio nei panni di James Bond Al suo esordio come attrice la modella Sveva Alviti è una perfetta Dalida nell'omonimo film diretto da Lisa Azuelos e dedicato alla vita tormentata della popolare artista per metà francese e metà italiana. La prima grande ferita da cui non riuscì mai a riprendersi fu la drammatica perdita di Luigi Tenco (interpretato da Riccardo Scamarcio, ndr), a cui era legata da un amore travolgente e che si tolse la vita mentre era ancora in corso il Festival di Sanremo del 1967 dove parteciparono insieme con la canzone "Ciao amore ciao". Dalida diventò famosa tra gli anni Cinquanta e Ottanta, ma nonostante avesse raggiunto l'apice del successo soffriva di una grande depressione che la portò al suicidio il 3 maggio del 1987. Fu lo scrittore Jan Fleming a inventare il personaggio di 007 e "Goldfinger"è il suo quarto e ultimo romanzo sul celebre agente segreto. Era il 1961 e i produttori inglesi Saltzman e Broccoli scelsero di affidare il ruolo del protagonista a uno sconosciuto come Sean Connery, che invece si calerà forse meglio di chiunque altro nel ruolo di James Bond. Goldfinger è un commerciante internazionale di oro e il suo obiettivo è di portare via da Fort Knox tutta la riserva aurea degli Stati Uniti. Per farlo intende usare una piccola bomba atomica, ma Bond riuscirà a sventare il furto seducendo la bella Pussy Galore, primo pilota della squadriglia di Goldfinger… SABATO 18 FEBBRAIO ORE 23.30 ANNO 2001 - REGIA DI DOMINICK TAMBASCO MARTEDÌ 14 FEBBRAIO ORE 21.05 ANNO 2013 - REGIA DI CARLO CARLEI Prima di tutti l'indimenticabile rivisitazione di Franco Zeffirelli. Poi ci ha provato il regista australiano Baz Luhrmann a riprendere in mano il capolavoro di Shakespeare riadattandola al grande schermo. L'ultimo "Romeo & Juliet", che uscì nel 2015 proprio nel giorno di San Valentino, è firmato da Carlo Carlei e vuole riavvicinare anche i ragazzi al film in costume grazie a questa storia immortale che racconta l'amore contrastato di due adolescenti nella Verona seicentesca. Nei panni dei protagonisti due attori giovani e appassionati come la statunitense Hailee Steinfeld e il britannico Douglas Booth. 50 MERCOLEDÌ 15 FEBBRAIO ORE 21.10 ANNO 2017 - REGIA DI LISA AZUELOS "Nati stanchi"è una divertente commedia con Ficarra e Picone basata su una serie di gag spesso irresistibili. Vestono i panni di Salvo e Valentino, due giovani siciliani che tentano in tutti i modi di ritardare l'ingresso nel mondo del lavoro. Passano il loro tempo nella piazza del loro paese in cui vivono con le rispettive fidanzate. Quando si presenta l'occasione di partecipare a un concorso nazionale tentano in ogni modo di dare il peggio di sé per evitare di essere assunti e quindi di sposarsi. Tutto procede per un po' di tempo secondo i loro piani finché entrambi ricevono una grossa raccomandazione per un concorso a Milano… TV RADIOCORRIERE DOMENICA 19 FEBBRAIO ORE 21.10 ANNO 1964 REGIA DI GUY HAMILTON 51 ALMANACCO DEL RADIOCORRIERE 1927 1937 1947 1957 1967 1977 1987 gennaio 52 TV RADIOCORRIERE 53 54 44 www.radiocorrieretv.it