per la redazione di una tesi di laurea magistrale

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per la redazione di una tesi di laurea magistrale
Prof. Enrica Chiappero
Anno Accademico 2011-2012
Note (di semplice buon senso) per la redazione
di una tesi di laurea magistrale
Lo svolgimento della tesi di laurea magistrale rappresenta un’occasione unica per mettere alla prova la
vostra capacità critica, costituisce un momento importante di sintesi di quanto avete studiato fino a questo
momento, vi permette di approfondire questioni affrontate nel corso di studi che considerate di particolare
interesse o di esplorare nuovi temi permettendovi così di estendere le vostre conoscenze.
La tesi può diventare anche il vostro biglietto di ingresso al mercato del lavoro e può permettervi di acquisire
o migliorare alcune competenze (di scrittura, di sintesi, di analisi statistica, etc.) non sempre sufficientemente
sviluppate durante il corso di studi ma essenziali per il mondo del lavoro.
E’ dunque un ottimo investimento e può essere anche divertente e interessante se riuscite ad affrontarla nel
modo giusto, avendo ben chiaro in mente che si tratta di un tipo di impegno e di un lavoro assai diverso
rispetto alla preparazione di un esame: un impegno che richiede tempo, pazienza, fatica, determinazione,
qualche momento di frustrazione ma anche molta soddisfazione quando finalmente vi troverete tra le mani la
tesi rilegata.
Se state leggendo queste note, abbiamo probabilmente già concordato di svolgere la tesi insieme e scelto
1
l’argomento . Quanto segue sono semplici considerazioni di buon senso che siete però invitati a leggere con
molta attenzione e a rileggere prima di consegnarmi le parti che di volta in volta scriverete. Questo faciliterà
moltissimo il nostro lavoro. Nel corso dell’anno accademico organizzerò almeno un seminario di “academic
writing” in cui discuteremo meglio questi e altri argomenti legati al lavoro di tesi. Il seminario è obbligatorio
per i miei tesisti.
1. LA MESSA A FUOCO DEL TEMA
1. Individuare una (o più) research question(s):
a) cosa vogliamo studiare,
b) perchè lo riteniamo un problema rilevante
c) come intendiamo affrontarlo
2. Predisporre una sorta di indice, ovviamente provvisorio, strutturato:
a)
in 4-5 capitoli (non disposti casualmente ma secondo un ordine logico). Nel caso di strutture
particolarmente complesse e articolate si possono organizzare i capitoli anche in due o più parti (es:
una parte teorico-concettuale, composta di n capitoli; una parte empirica, composta di n capitoli; una
parte di policy, composta da n capitoli)
b) per ciascun capitolo, prevedere un'ipotetica distinzione in paragrafi;
c) a fianco di ciascun capitolo, individuare di un certo numero di references, così da capire cosa
già abbiamo e cosa ci manca.
1
Per chi legge queste note prima di affrontare il lavoro di tesi con me, è opportuno che sappia che sono un
relatore molto esigente: pretendo un impegno elevato e costante da parte dei miei laureandi, leggo e discuto
ogni singola pagina e sono molto rigida sulla questione del plagio. Essendo molto oneroso anche per me
seguire i tesisti (in particolare,di laurea magistrale, di master e di dottorato) di norma evito di seguire più di
una decina di tesi contemporaneamente anche per garantire agli studenti una disponibilità di tempo e di
attenzione adeguata.
1 Strada facendo occorrerà rivedere e integrare la struttura più e più volte, ma averla sempre di fronte a voi vi
aiuterà a procedere con ordine e metodo.
Per poter compiere i due passi sopra indicati bisogna innanzitutto individuare la bibliografia di riferimento e
poi iniziare a leggere, leggere e, ancora, leggere. Anche se all’inizio vi sembrerà un esercizio un po’
dispersivo che rischia di portarvi verso strane derive è, tuttavia, un esercizio indispensabile. Se non si ha
consapevolezza della letteratura e del dibattito in corso, difficilmente si riesce a contestualizzare il problema
e a tentare di dire qualcosa se non originale, quanto meno ben argomentato.
Le references devono essere:
a) scientifiche (non wikipedia, tanto per intenderci, e se possibile neanche giornalistico-divulgativeideologiche)
b) il più possibile recenti (il dibattito scientifico cambia velocemente) ma consolidate (molti working
papers possono essere del tutto fuori strada: meglio articoli pubblicati su riviste scientifiche o libri)
c) se si tratta di dati,meglio fonti ufficiali (OCSE, Eurostat, UN etc).
d) non allargare troppo i campi disciplinari perchè la quantità di materiale è enorme e nella tesi
magistrale è opportuno cercare di andare un po' a fondo delle questioni piuttosto che allargare
troppo i confini.
Come vostro relatore vi fornirò una bibliografia di partenza, che voi svilupperete attraverso le vostre
successive letture. Quando leggete un paper o un libro, guardate sempre la bibliografia e se vi sono cose
che dal titolo vi paiono interessanti andate a cercarle e valutate se vi possono servire. Se vi sono autori o
lavori che trovate citati in maniera ricorrente, quello è il vostro autore-lavoro di riferimento: se tutti lo citano
non potete non leggerlo!
2. PREDISPORRE UN OUTLINE
La struttura delle tesi dipende naturalmente dal tipo di lavoro che svolgete. Una possibile struttura di tesi di
natura empirica potrebbe essere la seguente:
i.
Introduzione
Identificazione della research question, motivazione del lavoro e sua organizzazione, individuazione
del contributo originale del lavoro (se previsto), struttura del lavoro
ii.
Literature review
Review critica della letteratura rilevante sull’argomento ponendo in luce i punti critici e i nodi irrisolti
(evitando liste noiose del tipo Tizio ha detto questo, Caio ha scritto quello ma mettendo a confronto
le posizioni)
iii.
La metodologia impiegata
iv.
La descrizione dei dati
v.
I principali risultati
vi.
Conclusioni
Dovranno riprendere i punti principali del lavoro svolto e le eventuali implicazioni di policy che
possono derivare
vii.
References
2 Conclusioni e introduzione potranno/dovranno essere scritte quando il lavoro sarà completato (il che appare
ovvio per le conclusioni, mentre può sembrare forse meno ovvio, ma è necessario, per l’introduzione).
Nel caso in cui la tesi non sia di natura empirica ma teorico-concettuale-argomentativa, le sezioni 4 e 5
potranno essere sostituite, ad esempio, dalla trattazione del problema in chiave comparata con la letteratura
esistente e/o dalle possibili implicazioni di policy. Questo è naturalmente solo un esempio. La struttura finale
andrà discussa insieme e adattata al caso di studio.
3. LINGUAGGIO E FORMA
Uno degli scopi del lavoro tesi è quello di mettere alla prova le vostre competenze linguistiche e se possibile
svilupparle e migliorarle. Non è un piccolo sforzo: può generare frustrazioni e qualche momento di
depressione (a voi e anche a me). E’ essenziale però affrontare e superare questo ostacolo: il mercato del
lavoro si aspetta che un laureato sappia scrivere correttamente in italiano.
Scrivete in modo accurato sul piano lessicale (evitando ripetizioni, frasi ad effetto, espressioni che possono
essere impiegate nel linguaggio comune – soprattutto in forma orale – ma non nella forma scritta) e corretto
sul piano grammaticale.
Attenzione ai tempi dei verbi (non usate presente, passato remoto e futuro nella stessa pagina o peggio
nella stessa frase), alle forme plurali/singolari (errore ricorrente: “il 30% delle famiglie vive sotto la soglia di
povertà” non “il 30% delle famiglie vivono sotto la soglia di povertà”), alla punteggiatura (non si va a capo ad
ogni frase e non si scrive tutto di seguito senza mai andare a capo; virgole, punti, punti e virgola e due punti,
oltre che essere impiegati per gli emoticons, servono a dar struttura e senso alle frasi). Scegliete la forma
che volete adottare e mantenetela lungo tutto il lavoro di tesi: la forma impersonale o la prima persona
plurale sono le più frequentemente impiegate nei lavori di tesi scritti in italiano.
Le frasi e le sezioni devono essere legate tra loro. Introducete gli argomenti, fate dei rinvii a cose già dette
evitando di creare una successione di frasi sconnesse tra loro, magari ripetute qua e là nel testo.
Non abbiate eccessiva fretta di scrivere e consegnare al relatore. Leggete, rileggete, correggete e migliorate
ciò che avete scritto in una prima versione; fate leggere quanto scritto ad amici o parenti, meglio se non
conoscono nulla sull’argomento, e chiedete loro cosa hanno capito. Quotidianamente, nel mio lavoro di
ricerca, leggo, rileggo e correggo fino a 4-5 volte un mio testo e ogni volta, per ogni singola frase mi chiedo:
a) se è indispensabile o quanto meno utile;
b) se è chiara o se posso formularla meglio;
c) se quella è la sua giusta collocazione o se posso anticiparla o posticiparla;
d) con riferimento alle singole parole, se posso usare un’altra espressione più appropriata, accurata o non
ancora utilizzata, evitando ripetizioni.
Tenete accanto a voi un buon dizionario e usatelo ogni volta che avete un dubbio. Il lavoro del relatore è
quello di orientarvi e aiutarvi nelle questioni di senso e di sostanza, non di correggere la grammatica
(problema purtroppo ricorrente).
4. TABELLE E FIGURE
Occorre numerare tabelle e figure, assegnare loro un titolo e in calce riportare la fonte oppure l’indicazione
“Nostre elaborazioni su dati xxx”. Se tabelle e figure non sono molte potete assegnare loro una numerazione
standard da 1 a seguire. Se invece sono molte, potete assegnare una numerazione coerente al capitolo.
Esempio, se è la terza tabella del capitolo due la sua numerazione sarà Tabella 2.3 e così via.
Se inserite tabelle e figure che non sono frutto di vostre elaborazione ma sono prese da altri lavori, dovete
aver cura di assegnare una numerazione e un titolo coerenti con il vostro lavoro (non quelli del lavoro in
origine). Sotto la tabella o la figura deve essere riportata la fonte e l’anno (es. Fonte: Istat 2009, p. x).
Qualora abbiate davvero molte tabelle e figure (ad esempio. perché si tratta di un lavoro empirico) se volete
evitare di appesantire eccessivamente il lavoro potete inserire all’interno dei capitoli le tabelle o figure
essenziali e porre le altre in appendice al capitolo o all’intera tesi.
3 Ciò che conta, però, è che se inserite nel testo (non nell’appendice) una tabella o una figura, dovete
discuterla e commentarla nel testo: altrimenti, evitate di inserirla.
5. NOTE E BIBLIOGRAFIA
Leggendo articoli e libri scientifici, prestate attenzione al modo in cui le note sono utilizzate e adottate lo
stesso metodo anche quando scrivete il vostro lavoro. Di norma, le note sono impiegate per fare precisazioni
o aggiungere commenti utili (anche se non essenziali) a quanto detto nel testo, evitando di appesantirlo. Si
utilizzano anche quando si vogliono fare più riferimenti bibliografici o quando si vuole dire qualcosa in merito
ad uno o più riferimenti bibliografici. In generale, vi suggerisco di abbondare nell’uso di note, eventualmente
trasferendo successivamente nelle note parti non essenziali che avete inizialmente collocato nel testo, così
da alleggerirlo.
Vi sono diversi modi di indicare i riferimenti bibliografici. Il più ricorrente nell’ambito dei lavori economici è il
cosiddetto Harvard System. Potete trovare indicazioni in merito a questo sistema nel documento predisposto
dal collega Ian Carter disponibile sul sito di facoltà: http://www-3.unipv.it/wwwscpol/didattica/citazioni.htm
Vi suggerisco di adottare questo sistema fin dall’inizio del vostro lavoro, per evitare faticose ricostruzioni expost a lavoro concluso. Il documento riporta anche utili informazioni su come si fanno le citazioni.
6. PLAGIO
Ai miei laureandi chiedo di leggere con attenzione e di impegnarsi a rispettare quanto specificato nel
documento sul plagio che potete trovare sul sito di facoltà qui sotto indicato.
http://www-3.unipv.it/wwwscpol/didattica/plagio.htm
Nel lavoro di tesi non vi viene chiesto necessariamente di scrivere cose di illuminante originalità (anche se
naturalmente queste sono sempre gradite), ma copiare intere frasi o parti da altre fonti senza citarlo
costituisce un illecito dal punto di vista formale e un ben triste comportamento dal punto di vista morale. Se
avete difficoltà a scrivere, parliamone: ma evitate di compiere questo errore. Nel caso in cui dovessero
verificarsi circostanze di questo tipo, mi troverò costretta a rinunciare al mio ruolo di relatore e ad informare il
Preside delle ragioni che fanno venir meno questa mia responsabilità.
7. ALCUNI SUGGERIMENTI/INDICAZIONI FINALI
-
Ai miei laureandi, nel momento in cui abbiamo concordato di svolgere insieme il lavoro di tesi, chiedo
di compilare il modulo allegato. Mi serve per creare una sorta di archivio delle tesi attualmente in
corso, avere i vostri riferimenti e contattarvi in caso di necessità, inviarvi paper o riferimenti utili ai fini
della vostra tesi.
-
Quando avete completate il primo capitolo (non necessariamente il primo capitolo della tesi ma il
primo che avete scritto), leggetelo e rileggetelo almeno tre volte per essere sicuri che funzioni e poi
consegnatemelo insieme all’indice provvisorio. Non è necessario che aspettiate il mio orario di
ricevimento studenti: potete lasciarmelo in ufficio o in segreteria (ricordatevi però di indicare nome e
indirizzo email). Appena l’avrò letto vi contatterò per email per fissare un appuntamento. Evitate per
favore di mandarmi i capitoli della vostra tesi per email: non avrei tempo di stamparli e se vi sono
tabelle o grafici posso avere dei problemi.
-
Il primo capitolo che scrivete è come il soufflé: quasi mai riesce al primo colpo. In genere richiede
molto tempo per l’elaborazione e quando lo rileggerete a distanza di tempo lo troverete quasi
sempre il capitolo più brutto della vostra tesi. E’ normale: le dinamiche di apprendimento vi
aiuteranno ad ottenere risultati migliori nei capitoli successivi che, in genere, riuscirete a scriverete
meglio e in minor tempo.
4 -
Nonostante i consigli e i suggerimenti formulati sopra, mi trovo spesso a leggere lavori
sgrammaticati, disordinati, molto carenti sia nei contenuti sia nella forma. Qualunque tentativo di
correzione da parte mia risulta assai difficile e un po’ frustrante. In questi casi, correggo alcune
pagine rimarcando gli errori di metodo e mostrando come il lavoro andava scritto e lo restituisco allo
studente chiedendogli di rivedere l’intero capitolo. Questo naturalmente genera una perdita di tempo
sia per me che per lo studente (oltre che parecchia frustrazione): è possibile evitarlo se seguite i
suggerimenti sopra riportati. Leggete più e più volte il vostro lavoro e fatelo leggere a qualche vostro
familiare o amico prima di consegnarmelo. Tenete conto che ormai sempre più spesso, a causa
degli impegni accademici, finisco per leggere le tesi la sera e nel fine settimana: il tempo che posso
dedicare è dunque limitato e vorrei evitare di rileggere più volte lo stesso lavoro.
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Ricordatevi di numerare le pagine dei capitoli anche nelle versioni provvisorie che mi inviate.
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Buon lavoro e buona fortuna!
PS Soprattutto nel mondo anglosassone vi sono molte guide e molti lavori utili su come si scrive un testo
accademico (soprattutto paper scientifici ma anche tesi di master e di dottorato). Qui di seguito ve ne
indico alcuni (solo uno è purtroppo disponibile online). Non conosco equivalenti lavori in italiano: chi di
voi trovasse materiale di questo tipo (meglio se in formato elettronico) è pregato di segnalarmelo così
posso integrare la lista. Grazie
Dudenhefer P. (2009) A Guide to Writing in Economics, EcoTeach Center and Department of Economics,
Duke University: http://lupus.econ.duke.edu/ecoteach/undergrad/manual.pdf
Glathorn A. (1998), Writing the winning dissertation. A step-by-step guide, Corwin Press, Sage Publications
Redman P. (2001), Good essay writing. A social sciences guide, Sage Publications
Thomson W. (2001), A guide for the young economist. Writing and speaking effectively about economics,
MIT Press.
5 Anno accademico ______
Relatore: Enrica Chiappero-Martinetti
Nome e Cognome _________________________________________________________
email ____________________________________________ tel_____________________
Laurea quadriennale:
…
Laurea triennale:
… (indicare quale _________________________)
Laurea specialistica:
… (indicare quale _________________________)
Quando intende laurearsi ______________________
Esami mancanti _______________________________ Voto medio ____________________
Possibile titolo o argomento di tesi : _____________________________________________
_____________________________________________________________________________
_____________________________________________________________________________
Bibliografia di partenza
Data
6