Domingo Notaro ERE·D·ERE
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Domingo Notaro ERE·D·ERE
Domingo Notaro ERE•D•ERE Domingo Notaro ERE•D•ERE Fotografie Vitaliano Lopez Direzione artistica e progetto grafico Francesco Giuliani Post-produzione immagini alessandra Cuono Stampa a&a Cruciani - Roma Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta o trasmessa in qualsiasi forma o con qualsiasi mezzo elettronico, meccanico o altro senza autorizzazione scritta dell’autore. 31 marzo - 28 aprile 2010 Sale di Rappresentanza Regione Friuli Venezia Giulia Roma - Piazza Colonna, 355 La mostra del grande artista Domingo Notaro, ospitata nella sede di Roma del Friuli Venezia Giulia, conferma e rafforza il rapporto tra l’Istituzione regionale e l’arte. Un rapporto di lunga data che ha assunto nel tempo forme e manifestazioni diverse: dalle grandi rassegne allestite nell’imponente e suggestiva cornice di Villa manin di Passariano al sostegno ai musei, fino all’acquisto di opere di pittori friulani e giuliani che oggi arricchiscono e danno un’impronta originale alle nostre sedi di rappresentanza. Un’operazione, quest’ultima, che ha anche la funzione di sostegno all’attività degli artisti regionali. In questi ultimi anni si è aggiunto un nuovo filone, perseguito con coerenza e continuità sia dal Consiglio, sia dal Governo del Friuli Venezia Giulia: l’organizzazione di mostre nelle proprie sedi istituzionali. È questo un modo per aprire al pubblico i “palazzi del potere”: non luoghi chiusi e riservati a un ristretto nucleo di specialisti della politica, dunque, ma luoghi di dialogo tra la società politica e la società civile. L’arte e la cultura diventano così veicoli capaci di riavvicinare i cittadini alle istituzioni. In questa direzione, oltre alle sedi in Friuli Venezia Giulia, è stato valorizzato il nostro ufficio di rappresentanza nella capitale, nella centralissima piazza Colonna. La mostra dedicata a Domingo Notaro rappresenta un’ulteriore occasione per rifocalizzare l’attenzione sulla produzione di un artista di grande talento e di profonda sensibilità nella ricerca e sperimentazione dei materiali, che, attraverso il suo percorso evolutivo, ci ha donato la “magia” di approfondire spazi inediti, non convenzionali, dei sentimenti umani. Ringrazio, pertanto, il maestro che, con la sua opera, conosciuta ed apprezzata da un vasto pubblico in prestigiose sedi espositive di tutto il mondo, onora la tradizione della storia culturale italiana e ci permette, oggi, di rinnovargli, ancora una volta, tutta la nostra più profonda stima e riconoscenza. L’evento, inoltre, permette di conoscere più da vicino una Regione a Statuto speciale come il Friuli Venezia Giulia, piccola ma collocata oggi al centro della nuova Europa allargata, al crocevia tra mondo latino, tedesco e slavo. Una Regione che, per la sua posizione geopolitica e la sua vocazione storica al dialogo e ai rapporti internazionali, si pone al servizio del Paese per sviluppare la cooperazione non solo economica, ma anche e sopratutto sociale e culturale, con l’Europa centrale e orientale. Renzo Tondo Presidente della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia L’arte di Domingo Notaro Il percorso artistico di Domingo Notaro è un progetto complesso, realizzato in oltre quarant’anni di opere figurative, sculture e produzione letteraria. Un progetto all’insegna della scienza. Scelgo, a paradigma di questa affermazione, una sua opera recente “DNA” scultura realizzata in nano tecnologie (2006), una struttura labirintica fatta con nano fibre di carbonio. L’opera è in sé un paradosso. Una scultura è un oggetto in tre dimensioni, che ne caratterizzano la fisicità. Il labirinto nano tecnologico di Notaro invece non si vede! Per rendersi visibile necessita di uno strumento scientifico che ne ingrandisca le dimensioni, che sono sulla scala dei micron. Siamo di fronte ad un’aperta “provocazione”: la scienza non solo ispira l’opera, ma ne è anche essenziale strumento di supporto. Il binomio arte/scienza è ricco di suggestioni nell’opera di Notaro. Temi centrali sono il cosmo e il mistero del “vuoto cosmico”; la materia e la sua origine; il concetto di pluridimensione abbinato a quello di “soglia”, intesa come passaggio da una configurazione a un’altra, dal micro al macrocosmo. Sono alcune delle linee di ricerca della fisica moderna. alcuni esempi. Nei dipinti del 2002 “NITORE D’ATTONITA NOTTE” e “Cosmosemi-osi”, la luce fredda degli astri si staglia sul nero del vuoto cosmico. Il cosmo come matrice del caos primordiale da cui si genera la materia è il tema dell’opera “Emersi semi 3 p d” del 2002. È un’opera, quest’ultima, che contiene due messaggi significativi per capire il discorso artistico di Domingo Notaro. Il primo messaggio riguarda la ricerca dei costituenti fondamentali della materia di cui siamo fatti. Questo è precisamente uno degli obiettivi scientifici del celebre acceleratore di particelle del CERN, il collisionatore LHC (Large Hadron Collider). LHC si propone appunto di risalire alla composizione dell’universo qual’era pochi istanti dopo il Big Bang facendo scontrare, a velocità prossime a quelle della luce, i “mattoni” di cui è costituita la materia, i nucleoni. Nell’urto si raggiungono densità e temperature tali da “fondere” i nucleoni nel plasma dei loro costituenti elementari, i quarks e i gluoni, gli “emersi semi trepidi” di Notaro. Per la cronaca, un’astuta campagna di stampa pilotata dall’Ufficio Pubbliche Relazioni del CERN, era riuscita a creare intorno alla partenza del nuovo acceleratore una grande suspense mediatica facendo balenare l’ipotesi della fine di tutto: il nostro pianeta assorbito dal buco nero generato dagli urti tra i nucleoni in LHC. Un tema dunque “caldo”, di grande attualità. Il secondo messaggio di questo quadro viene dal suo titolo ed è attinente alla singolare produzione letteraria di Notaro. Il titolo dell’opera non è, di prima lettura, di immediata comprensione: “emersi semi 3 p d”. Siamo di fronte a un tipico “esercizio di stile” del Domingo Notaro letterato. La specificità di Notaro in questo campo consiste in una ricerca all’interno della parola, che viene sezionata lettera per lettera e ogni vocale o consonante accoppiata in tutti i modi possibili con altre vocali o consonanti. Si creano associazioni foniche o semantiche che generano nuove parole e, soprattutto, un grande numero di figure retoriche che caratterizzano in modo sostanziale la produzione poetica di Notaro. oppure, come nel caso del titolo dell’opera in esame, si traducono in un modo di esprimersi per certi versi analogo al linguaggio diretto degli innamorati nelle loro scritte murali (6 tutto x me). Solo che qui invece di un messaggio d’amore si vuole esprimere l’idea che la materia può essere scissa anche con l’uso del linguaggio. Un altro tema fondamentale di Notaro è quello del rapporto tra l’Uomo e l’Universo, l’Uomo e la Natura. Un esempio emblematico è la scultura raffigurante una spirale che emerge dalla terra, a far da pilastro a una sfera per metà luccicante in cui specchiarsi e nell’altra metà contenente figure umane che si intrecciano in una danza cosmica, tema caro alla pittura di Notaro. Le figure umane si staccano dalla luce dell’emisfera e si avvinghiano sul vuoto cosmico rappresentato dal buco centrale della sfera cava. Una serie di sculture ovoidali, collocate nel campus dell’Università Tecnica del medio oriente di ankara, a la Henry moore, riprende invece il tema dell’evolversi della vicenda umana. Superfici concave e convesse, forme speculari, sottolineano il destino di ascese e cadute del genere umano. Temi universali, trattati dall’arte di Notaro alla ricerca del significato dell’esistenza: dell’Uomo e dell’Universo. Carlo Guaraldo Direttore di Ricerca Istituto Nazionale di Fisica Nucleare Oltre l’orizzonte, 1969 Scultura in bronzo, lung. cm 38; larg. cm 29; alt. cm 43 Deri-v-a-ll-ARMONIA, 1981 Scultura in bronzo, diametro sfera cm 45; alt. cm 68 Il-limite, 1991 Chinacido, cm 58 x 78 Il-limite, 1991 Chinacido, cm 58 x 78 Caos-caso-cosa, 1993 Chinacido, cm 60 x 80 Caos-caso-cosa, 1993 Chinacido, cm 80 x 60 Evento, 1995 Polimaterico, cm 50 x 60 Evento, 1995 Polimaterico, cm 60 x 50 Cosmocorteccia, 1996 Polimaterico, cm 50 x 70 Cosmocorteccia, 1996 Polimaterico, cm 70 x 50 “Quasi Quasar”, 1999 acrilico su iuta, 70 x 70 LINFA IN FORME, 2001 acrilico su iuta, cm 100 x 100 Voragine ragione, 2002 acrilico su iuta, cm 90 x 120 ZER-O-RIZZONTE, 2003 acrilico su iuta, cm 120 x 90 “NITORE D’ATTONITA NOTTE”, 2003 Voragine ragione, 2003 acrilico su iuta, cm 80 x 100 acrilico su iuta, cm 80 x 80 Emersi semi 3 p d, 2004 acrilico su iuta, cm 90 x 120 “NITORE D’ATTONITA NOTTE”, 2004 acrilico su iuta, cm 80 x 60 Soglia, 2004 acrilico su iuta, cm 120 x 90 Orizzonte germinale, 2004-2009 acrilico su iuta, cm 120 x 90 Orizzonte germinale, 2009 acrilico su iuta, cm 100 x 80 “Qual quantico quipu”, 2009 acrilico su iuta, cm 100 x 80 NOTE BIOGRAFICHE DOMINGO NOTARO 1955 1964 1967 1939 Frequenta varie scuole di pittura, scultura, letteratura e musica e al contempo inizia a lavorare. Parigi. In occasione delle due personali scrivono di lui Louis aragon, Jean Cassou, Pierre Courthion, Warie Jean e Waldemar George che lo def inisce “messaggero della nuova arte mondiale” e successivamente “grande visionario, creatore di forme magiche di uno stile monumentale”. anversa. Pavlovic sottolinea la genialità con cui Domingo Notaro elabora una simbologia leggibile per “l’Uomo Nuovo”. Buenos aires. all’accademia di Belle arti ha luogo la sua prima personale. Partecipa attivamente alle vicende non solo culturali del paese. Firenze. mostra e lettura delle sue poesie alla Casa di Cultura Porta Romana. Roma. origina il periodo della NON PITTURA dove sconvolge il concetto stesso del supporto dell’opera che, dalle cavene di altamira alla michelangiolesca Cappella Sistina alle tele di Pollock, restava il medesimo. Con la NON PITTURA il supporto, f ino ad allora immutato luogo del soggetto da osservare, diventa osservatorio dell’inedito: l’orto assediato dal muro, cornice dell’esterno, ora diviene “pagina bianca”, nulla oltre il quale deriva la materia, appena implosaesplosa in magmatico colore che f luisce dall’amorfo originario all’originale affaccio che si fa Evento e induce al Senso “L’Art-è Memoria del futuro”. 1961 1965 Dopo una serie di viaggi attraverso il Sud america avviene il percorso verso l’origine, il rientro in Italia. La prima residenza è Firenze, dopo le tappe di Genova e Torino ed un breve soggiorno a Palermiti. In questo periodo indaga la superficie e sperimenta la materia, giungendo all’invenzione del “chinacido” (soluzione di acidi e inchiostri), che gli consentono di ottenere un cromatismo dirompente, palpitante, atmosferico. Per non asservirsi al mercato dell’arte fa i lavori più eterogenei. Rendendosi conto dell’equivoco che baratta nella società contemporanea l’idea di progresso per quella di civiltà, forte di tale consapevolezza, apre la “sintesi” tra naturalità procreativa ed innaturalità creativa, tra utile ed inutile. “L’uomo è in cammino costante verso l’innaturalità: l’Arte non è necessaria è indispensabile”. Roma. Galleria Quantas, David alfaros Siqueiros affascinato dalla sua pittura gli propone di collaborare all’esecuzione di un affresco di 350 metri quadrati in messico. a New York le sue opere sono esposte assieme a quelle di Chagall, Dufy, Lèger, modigliani, Picasso. Nonostante questo, l’ufficialità istituzionale (Quadriennale di Roma) continua ad ignorarlo, rifiutando tre sue opere (senza peraltro prenderne visione: le casse che le contenevano non vengono nemmeno aperte); una di queste opere è “Crocifissione” che verrà definita da Waldemar George in una conferenza parigina l’opera d’arte più importante del dopoguerra. Nasce il 27 dicembre Palermiti, in Calabria. Nella prima infanzia, vedendo un gruppo di ragazzi con i libri sotto il braccio, la parola “scolaro” con cui gli adulti indicandoli li definiscono, diventa per lui rivelatrice della condizione umana dell’apprendere. Sfidando la paura del buio, esce nella notte e disegna nell’aria con tizzoni accesi, trovando segni che si perdono nel nulla “l’istante lì sta l’eterno”. Per caso scopre che sfregando gli utensili da lavoro, appartenenti al nonno paterno, può accendere scintille nel metallo e così di nascosto da stupore in verifica, fino a logorarli. ancora il caso lo porta a rilevare l’imperturbabilità della natura di fronte ai drammi umani. Questa rif lessione verrà a compromettere in maniera irreparabile la sua relazione con un Dio che vede escludere a priori dall’avventura della conoscenza la sua creatura. Da pochi, folgoranti eventi impressi per sempre nell’animo del bambino ha origine il lungo salto di Domingo Notaro in quella che egli stesso definisce “la solitudine del comprendere, cifra allora inconsapevole della mia esistenza”. 1949 Si trasferisce in argentina. Parte dal porto di Napoli, con il bastimento “Conte Biancamano”, affidato ad uno zio acquisito, unico bambino fino alla Spagna. Qui un piccolo gruppo di suoi coetanei spagnoli salirà sulla nave. Nel suo bisogno di comunicare egli tenterà di averne l’attenzione e la compagnia rivolgendosi loro con alcune parole del linguaggio sconosciuto e confidenziale con cui gli ha sentiti parlare. ma le parole sono epiteti e genereranno una rissa che giungerà all’attenzione del comandante, il quale, nell’accertamento dei fatti, rileverà l’equivoco. Questo sarà per lui il primo segno della difficoltà che la condizione di straniero comporta. Poi deciderà di adottare per sempre il suo nome d’emigrante. 1957 La notizia dell’entrata in orbita del primo satellite nello spazio lo sorprende in una stazione ferroviaria dei sobborghi di Buenos aires. Questo evento gli accende la speranza di un possibile “controcampo” degli uomini sulla propria condizione di “unica specie”, “sul chicco ancora verde del grappolo solare”. 1958 1962 Dipinge il ritratto a Pablo Picasso (senza averlo ancora conosciuto) che successivamente entrerà a far parte della Collezione Picasso. 1954 Buenos aires. assillato dal dubbio inerente al contrasto libero arbitrio-dogmaticità, studia segretamente la Bibbia, ne rileva insanabili contraddizioni e le annota ai margini. Scoperto, viene espulso dal Collegio d’arte e mestiere “Pio IX”. 1963 Roma. La prima personale italiana suscita molto interesse e vivaci polemiche nel mondo dell’arte e della cultura. L’ufficialità però, tenta da subito di sottacere, quando non di tacitare, il senso del suo lavoro. 1966 Roma. Galleria 88, saggi vari sulle sue opere. Chieti. La sua personale evidenzia l’importanza del decentramento culturale. Contesta il premio Genazzano, dove rivela documentabili irregolarità in una lettera aperta che molti dei presenti sottoscrivono ma la medesima non trova spazio sui giornali. mougins. È ospite di Pablo Picasso a Nôtre Dame de Vie. Qui conosce albert Skirà. La visione di 23 opere di Domingo Notaro colpisce profondamente Picasso, al punto che questi esprime il desiderio di poterne avere qualcuna. Nasce la grande amicizia. 1968 Bruxelles. Galleria La Violette. Knokke. Porto Cervo. Warie Jean traduce in francese alcune poesie di Notaro che verranno lette alla Sorbona. Scrivono: Pierre Louis Flouquet, Elio mercuri e Sebastiano Carta. È uno degli esponenti attivi della contestazione alla Biennale di Venezia. Inizia l’inchiesta “Arte e Società” intervistando Giulio Carlo argan, Giorgio De Chirico, Paul Delvaux, Fausto Pirandello, Roger Somville, Cesare Zavattini e tanti altri. 1969 Realizza il bozzetto della scultura: “Oltre l’Orizzonte”. Bruxelles. La Galleria Fitzroy gli dedica una mostra che intitola “Evoluzione e Rivoluzione sessuale”. montegrotto. Viterbo. Palazzo Santoro, testimonianze varie. Salerno. Galleria La Seggiola. Napoli. maschio angioino, prefazione di marina morani e altri. 1970 Gli viene conferita la cittadinanza onoraria di montevago; paese della Sicilia duramente colpito dal terremoto. ospite della accademia delle arti e delle Scienze della Jugoslavia. mostra antologica itinerante di 223 opere nei musei di: Zagabria, Belgrado, Dubrovnik. 1971 1975 1990 1996 Roma. Galleria La Nuova Pesa, scrivono: Franco De Bosio, Carla De Petris, Laura Di Falco, alberto Gatti, Giuseppe Selvaggi. Dopo l’ennesimo bozzetto scultoreo presentato nei vari concorsi pubblici, sempre nella rosa dei finalisti, ma nessuno dei quali mai realizzato, durante la nevicata romana di quell’anno decide di modellare nella neve una sua scultura in Piazza mignanelli dove questa, per qualche giorno, è ammirata dai passanti quale fosse di marmo. Grotte di Castro. Palazzo Comunale. montepulciano. Galleria L’antico Forno. Testimonianze varie. Roma. Scacco matto, pittura e graf ica. Fausto Tozzi legge le poesie dell’autore. Roma. Complesso monumentale San michele a Ripa. mostra antologica 1960-1990, col patrocinio dell’assessorato alla Cultura della Regione Lazio,della Provincia e del Comune di Roma. COSMOCORTECCIA Edito da Sovera, “D’èsili esili che questo tempo impone”, prefazione di Walter Pedullà. Roma. Centro Internazionale del Libro, presentazione di Simona Cigliana e lettura di achille millo. Roma. Università Tor Vergata, sulla fotografia “L’obiettivo obiettivo non è”. 1972 1977 Napoli. Gli viene conferito il “Posillipo d’oro per l’arte”. Il Piemonte gli dedica tre mostre: Torino, alba, alessandria. L’evento è presentato dal direttore della Galleria Civica d’arte moderna di Torino aldo Passoni e da alberto Bevilacqua, adalberto Rossi, Paola Romano. Pablo Picasso a conferma della sua grande stima e amicizia gli invia un telegramma. Roma. Presentazione di grafica e poesia. Roma. Sala Borromini, presentazione del libro pubblicato dalla Tassiana e lettura di Riccardo Cucciolla con interventi e dibattito. Palermiti. PoESIa in PIaZZa. Catanzaro. Palazzo della Provincia, mostra antologica. Contraccambia le visite degli studenti alla sua mostra con una serie di incontri nelle scuole. Decide il suo autoesilio in Italia per non abiurare la sua indipendenza da ogni ortodossia. 1991 1976 Sorrento. Palazzo Comunale. L’Istituto di Cultura Torquato Tasso pubblica la raccolta di poesie: “I miei piedi sono radici d’aria”. 1980 Cava dei Tirreni. Circolo Universitario, pittura e poesia. 1973 1981 Ferrara. Palazzo dei Diamanti, antologica di 133 opere con scheda critica, per una successiva monografia, di alberto Bevilacqua ed un saggio di Pavlo Pavlovic che conferma “la geniale sintesi” dell’autore. Palermiti. “medaglia d’oro al grande artista per essersi distinto all’estero anche per doti umane e sociali”. Roma. Galleria Silarte, presentato da Giorgio Bassani. Ferrara. Palazzo dei Diamanti, in occasione del V Centenario della nascita di Ludovico ariosto, presenta la sua opera “Strutturazione e Metamorfosi della ragione del Dinamismo Ariostesco”. Frascati. Palazzo Comunale, PLURIDIMENSIONE con il sostegno della comunità scientifica e presentato da augusto Gentili, Giorgio Guadagni, Carlo Guaraldo, Vittorio Leti-messina, Paola Romano. analisi biografica e sintesi di un percorso per la tesi di Patrizia Fulciniti. Chianciano. Palazzo Comunale. Testimonianze varie. Realizza il bozzetto della scultura: “Deri-a-ll-ARMONIA”. 1974 1984 Nasce la PLURIDIMENSIONE, cioè il parallelismo tra microcosmo e macrocosmo. Perciò l’autore dipinge su pannelli aprendo al centro dell’opera un vuoto rettangolare che è speculare al vuoto esterno, e tra i due vuoti si affollano grappoli umani e grappoli stellari. Soverato. Palazzo Comunale, COSMOMITOMORFOSI, prefazione di Patrizia Fulciniti e altre testimonianze. IL-LIMITE Lavora agli ulteriori momenti della sua pittura dove si pone come ipotetico osservatore un attimo dopo il Big Bang e dunque il modello non è più né l’uomo, né la terra, né il sistema solare, né il Cosmo, ma il Caos primordiale, l’amorfo e da esso le prime germinazioni della materia tendenti al Senso. Tokyo. metropolitan art Space, mostra antologica 1960-1990. L’attenzione e l’accoglienza del pubblico giapponese la decretano come il più grande evento artistico. Gli viene offerto di rilevare l’esclusiva mondiale delle sue opere con la conseguenza che l’Italia sarebbe stata privata della collezione antologica che testimoniava il percorso artistico dell’autore dal 1960 al presente. ancora una volta l’autore rifiuta di abdicare alle sue radici. Comincia così un ulteriore esilio nel quale porta a compimento la raccolta poetica “D’èsili esìli che questo tempo impone” arrivando ad oltre 10 manoscritti di poesie, un glossario e una raccolta di racconti (tuttora inediti). 1998 C-OSMO-SI-NAPSI C-OSMO-SI ORIZZONTE GERMINALE Sorrento. Istituto di Cultura Torquato Tasso, con il patrocinio dell’assesssorato alla Cultura, sintesi antologica poetica con la presentazione di michele Cataudella e la lettura a cura della Coop. Teatrale “L’arcolaio”. 1999 “QUASI QUASAR” Saggio dell’autore “Arte e Poesia” in “Come nasce l’opera d’arte” - Edizioni ELDEC. 2001 Roma. Complesso del Vittoriano, “Oltre l’Orizzonte” antologica con oltre cento opere dal 1960-2001. 2002 1993 CAOS-CASO-COSA 1994 Cosenza. Disegni e grafica. amelia. Cenci, arte/Natura. Incontra per sette giorni bambini di varie scuole romane facendovi emergere “L’innaturalità dell’ARTE”. SOGLIA L’agire non 1982 1995 Todi. Galleria del Teatro, presentato dall’assessore ai Beni Culturali marisa Giontella e da Gianluca Prosperi. EVENTO Buenos aires. Dipinge un’opera di (3x2m) assieme ai bambini di una scuola, quale grande metafora del suo rientro ufficiale nella città della sua adolescenza e prima giovinezza. Tucumàn. museo Timoteo Navarro. Tucumàn. accademia di Belle arti. ospite della Direzione Generale di Cultura. Roma. Casa argentina, con il patrocino dell’ambasciata. Testimonianze varie. 1988 Velletri. Galleria La Giara, in collaborazione con l’Istituto Enrico Fermi. aggira, dirà, inoltre il fare faro è pervade non evade non orna né conforma mirabile libar im-pulsi al alogico dando voce LIBRANDO 2003 2005 2007 Palermiti. Cittadinanza onoraria. Roma. Impianto iconografico per la tesi “miti e immagini femminili in D’annunzio” di Paola Culicelli, Università Roma Tre. Roma. Campidoglio, medaglia d’oro Brutium. ankara. Biblioteca Pubblica “adnan Ötüken”, conferenza “Lo sguardo di un’artista italiano sull’arte ad Ankara”, organizzata dal ministero della Cultura e del Turismo della Repubblica Turca, Direzione Generale delle Biblioteche e delle Pubblicazioni e dal Centro di Ricerca Vehbi Koç di ankara, in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura. ankara. Scuola montessori Sihirli Bahçe, “Dall’indistinto lampa l’ART-è” creazione di un’opera unica (5mx2m) a partire dai disegni dei bambini. 2004 Istanbul. Galleria Ilayda. ankara. Galleria d’arte dell’Università di Bilkent, Varie conferenze-laboratorio. 2005 Palermo. aula Bunker. “Allarme all’ARMONIA” la grande incompiuta dipinta da Domingo Notaro nell’arco della giornata del XIII anniversario della strage di Capaci in omaggio alla memoria del Giudice Giovanni Falcone e di tutti coloro che hanno pagato colla propria vita l’irrinunciabile diritto di legalità e giustizia che nutrono, oltre la mera esistenza, ogni anelito di civiltà. Opera composta, non a è questa forse l’interazione tra analisi ed intuizione due strade parallelele Ogni Bambin o-a dona la sua unicità che oltre i sensi danno non è un recipiente da riempire d’adultite il d’adulterare né senso d’adulcorare man ankara. Centro delle arti Contemporanee di Cankaya, “Memoria del Futuro” mostra antologica 1960 - 2006, promossa da ministero degli affari Esteri, Direzione Generale per la Promozione e la Cooperazione Culturale, ambasciata d’Italia in ankara, Istituto Italiano di Cultura di ankara e municipalità di Cankaya-ankara. ankara. museo delle Civiltà anatoliche, “Memoria del Futuro” presenta i disegni realizzati dopo il folgorante incontro con le opere ivi presenti, promossa da ministero della Cultura e del Turismo della Repubblica Turca, Prefettura di ankara, ministero degli affari Esteri, Direzione Generale per la Promozione e la Cooperazione Culturale, ambasciata d’Italia in ankara, Istituto Italiano di Cultura di ankara. partire dall’originaria tela bianca, umanamente a mano mente che cresce a immagine e somiglianza d’io umana ma Alla finestra dell’ignoto dio ognuno smarrito non nel naufrago è fragore è percepire il perciò Bambin o-a pire non il big bang della specie inducenti tantomeno Qui ed ora la verifica il nostro al confluire delle Originarie differenze che non subiscono passato lo per futuro che sia ma dagli origin-ali “sinaptici 2006 scarabocchi” ankara. Crea il logo per il 150° anniversario delle Relazioni Diplomatiche italo-turche. occhi sconfinati, soglie dei sogni segni stupro amarlo è indurlo a scoprire le proprie potenzialità alogico emerso dai bambini delle scuole materne. Poi le gioiose tracce colorate dei piccoli, quale metafora dell’esiziale quotidiano desolante imbratto mafioso, sequestrati vengono, ingabbiate d’ottuse sagome d’opaco, arduo compito questo, affidato agli adolescenti delle scuole medie, e infine ankara. 8th Festival d’arte, Università Tecnica del medio oriente, ospite d’onore. ankara. Università Tecnica del medio oriente, in occasione dell’anno della Fisica, conferenza di Carlo Guaraldo “Domingo Notaro: un artista scienziato”. ankara. Crea la scultura DNA realizzata grazie all’Università Tecnica del medio oriente in tridimensionalità attraverso l’utilizzo della nanotecnologia. tale sgomento lo stupore dell’ARTE lampa restituendo alla vita il Senso. ankara. È ospite dell’Università Tecnica del medio oriente, su diretto invito del Rettore Prof. Dr. Ural akbulut, per modellare la scultura IN-NUCE INDUCE poi fusa in bronzo e creare l’obelisco IN-FINITO (modulare in acciaio, 16 metri d’altezza) a memoria del 50° anniversario della fondazione dell’Università. Diyarbakır. mostra personale di disegni dedicati alle Civiltà anatoliche nell’antica torre di Keci Burcu. che dall’eccezione induce all’Armonia la metamorfica compenetrazione del molteplice non imprigionato da totalitarie certezze ma nutrino con passione ankara. Università Tecnica del medio oriente, Centro Cultura e Congressi, “Oltre lo sguardo la Visione dell’Opera” a partire dagli scarabocchi dei bambini della scuola materna/elementare l’artista crea l’opera (5mx2m), un evento eccezionale che consente di partecipare dell’Indistinto che si fa Senso. compassione per sé ed ogni altro coscienti che l’identico identifica l’epigono e non l’Originale Lo Scienziato esplora il mondo penetrando e sviscerando ogni strato da stupore che dall’originario involano all’originale palpitanti all’ulteriore, della normalità omologante ma lo alità ed ora dal fragile guscio delle parole della materia uscio trae la sua conoscenza dall’esperire indagando sull’essenza il nudo silenzio delle cose a consapevole d’esserne parte integrante L’Artista dall’intuizione implode nella propria coscienza facendo emergere con la pluridimensionalità della metafora che trascende il linguaggio ordinario dire oltre lo sguardo la Visione l’altrimentinaccessibile dell’Opera DI QUESTO GRANDE AUTORE HANNO SCRITTO ankara. mETU, “Turche-si stagioni” mostra che presenta le oltre 80 opere pittoriche prodotte in Turchia, la scultura in bronzo “IN-NUCE INDUCE” e “DNA” cultura in nanotecnolgia. ankara. il Prefetto della Provincia di ankara, Kemal onal, consegna all’artista un attestato di merito per la sua azione a favore del dialogo culturale tra Italia e Turchia. Louis aragon, Giorgio Bassani, marziano Bernardi, alberto Bevilacqua, Carlo Bo, Lorenzo Canova, Jean Cassou, Pierre Courthion, Raymond Charmet, augusto Gentili, Waldemar George, Kiymet Giray, Carlo Guaraldo, Vittorio Leti-messina, Paolo Levi, Vittorio mathieu, aldo Passoni, Pavlov Pavlovich, Walter Pedullà, Pablo Picasso, David alfaros Siqueiros, Josip Skunca, Ken Waschin, Zeynep Yasa Yaman e moltissimi altri. 2008 Il Presidente della Repubblica Italiana, Giorgio Napolitano, gli conferisce l’onorificenza di Cavaliere dell’ordine della Stella della solidarietà italiana. Premio Letterario Riviera dei marmi, primo premio per la poesia. 2009 Roma. Disegna per l’ambasciata d’Italia in ankara il logo delle iniziative “Italia in Turchia 2010” 2010 ankara. Pubblicazione del libro di poesie “Libero d’esser” a cura della casa editrice Kanguru. Calagonone, 2005, Flavia (10 anni) fotografa Domingo Notaro. Finito di stampare nel mese di marzo 2010