agenda parrocchiale - CAMMINARE INSIEME

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agenda parrocchiale - CAMMINARE INSIEME
AGENDA PARROCCHIALE
MARDIMAGO
SARZANO
DOMENICA 29.1.2017
Ore 8.30 Santa messa per le Anime ;
Ore 11.15 defunti Adelina, Lino e Coltro
Elisa;
DOMENICA 22.1.2017
Ore 10,00 Santa Messa per la
Comunità
LUNEDI 30.1.2017
Ore 17.30 Santa Messa per le Anime;
LUNEDI 30.1.2017
Ore 17.30 Santa Messa;
MARTEDI 31.1.2017
Ore 17.30 Santa Messa per le Anime
MARTEDI 31.1.2017
Ore 17.30 Santa Messa;
MERCOLEDI 01.02.2017
Ore 17.30 Santa Messa per le Anime ;
MERCOLEDI 01.02.2017
Ore 17.30 Santa Messa
GIOVEDI 02.02.2017
Presentazione di Gesù al tempio
Ore 17.30 defunti Anna Maria e Mario
GIOVEDI 02.02.2017
Presentazione di Gesù al tempio
Ore 18.30 Santa Messa per le Anime;
VENERDI 03.02.2017
Ore 17.30 Santa Messa per le Anime ;
VENERDI 03.02.2017
Ore 17.30 Santa Messa;
SABATO 04.02.2017
Ore 17.30 defunti Giuseppe, Elena e
Agnese;
SABATO 04.02.2017
Ore 18.30 defunti Giuseppe, Teresa,
Giulio, Giancarlo-Dentello
Giovanni-Toso Sr. Paola e
Lucia;
DOMENICA 05.02.2017
Ore 8.30 Santa messa per la Comunità;
Ore 11.15 defunti Casarin Angelo e
Veronese Maria.
DOMENICA 05.02.2017
Ore 10,00 defunti Greggio OsmidaPavan Luigi-Salvan
Orlando.
- AVVISI -
31 gennaio: Ricorre San Giovanni Bosco
Giovedi 2 febbraio “Presentazione di Gesù al
Tempio” (Candelora)- SS.Messe: -17.30 Mardimago
-18.30 Sarzano con Benedizione della candele e breve
processione all’interno della Chiesa.
Formazione Catechisti 2017- Vicariato di Rovigo
Giovedì 2 febbraio ore 21.00: “Oltre l'Adige,
al di là del Po: quali progetti catechistici
attorno a noi?” Equipe catechesi Centro
DBosco -V.le Marconi Rovigo
-Preparazione alla Prima ConfessioneSarzano -Domenica 5 Febbraio- ore 17:
presso il Centro Giovanile S.G.Bosco,
incontro dei genitori dei ragazzi di 3^
catechismo di Sarzano;
Sarzano -Domenica 12 Febbraio- ore
10: Battesimo di Marisa, Loris e Leon Jatro;
Mardimago - sabato 11 febbraio- ore 15:
presso la chiesa, incontro comune di tutti i
ragazzi della catechesi.
Sarzano/Mardimago -Domenica 12 febbraio - alle ore 16- presso
il Centro Giovanile di Sarzano - “Annunciare il Vangelo della
Famiglia Oggi”- Capitolo 6. Incontro - testimonianza con
Mariateresa e Massimo Bertazzo Cammino alla riscoperta della
bellezza dell’amore coniugale e della famiglia. Guidati dal
documento del Papa “Amoris laetitia” e dal racconto di
esperienze. L’invito è rivolto a tutti quelli che desiderano
riscoprire sempre più la bellezza e la ricchezza del sacramento
cristiano del matrimonio.
La Speranza cristiana:
8. Giuditta: il coraggio di una donna dà speranza al popolo
Papa Francesco-Udienza Generale - Mercoledì, 25 gennaio 2017
…Giuditta. Il Libro biblico che porta il suo nome narra l’imponente campagna militare del re
Nabucodonosor, il quale, regnando in Ninive, allarga i confini dell’impero sconfiggendo e
asservendo tutti i popoli intorno…un grande, invincibile nemico che sta seminando morte e
distruzione…La situazione si fa drammatica, al punto che gli abitanti della città si rivolgono
agli anziani chiedendo di arrendersi ai nemici. Le loro sono parole disperate…La fine
sembra ormai ineluttabile, la capacità di fidarsi di Dio si è esaurita…E quante volte noi
arriviamo a situazioni di limite dove non sentiamo neppure la capacità di avere fiducia nel
Signore. È una tentazione brutta! E, paradossalmente, sembra che, per sfuggire alla
morte, non resti che consegnarsi nelle mani di chi uccide…E davanti a tanta disperazione, il
capo del popolo tenta di proporre un appiglio di speranza: resistere ancora cinque giorni,
aspettando l’intervento salvifico di Dio…cinque giorni vengono concessi a Dio – e qui è il
peccato -;…per intervenire; cinque giorni di attesa, ma già con la prospettiva della fine.
Concedono cinque giorni a Dio per salvarli, ma sanno che non hanno fiducia, attendono il
peggio. In realtà, nessuno più, tra il popolo, è ancora capace di sperare…È in tale
situazione che compare sulla scena Giuditta. Vedova, donna di grande bellezza e saggezza,
ella parla al popolo con il linguaggio della fede. Coraggiosa, rimprovera in faccia il popolo…
È il linguaggio della speranza…E con la forza di un profeta, Giuditta richiama gli uomini del
suo popolo per riportarli alla fiducia in Dio; con lo sguardo di un profeta, ella vede al di là
dello stretto orizzonte proposto dai capi e che la paura rende ancora più limitato. Dio agirà
di certo – ella afferma –, mentre la proposta dei cinque giorni di attesa è un modo per
tentarlo e per sottrarsi alla sua volontà. Il Signore è Dio di salvezza, - e lei ci crede -,
qualunque forma essa prenda. È salvezza liberare dai nemici e far vivere, ma, nei suoi
piani impenetrabili, può essere salvezza anche consegnare alla morte. Donna di fede, lei lo
sa. Poi conosciamo la fine, come è finita la storia: Dio salva..,non mettiamo mai condizioni
a Dio e lasciamo invece che la speranza vinca i nostri timori. Fidarsi di Dio vuol dire entrare
nei suoi disegni senza nulla pretendere, anche accettando che la sua salvezza e il suo aiuto
giungano a noi in modo diverso dalle nostre aspettative. Noi chiediamo al Signore vita,
salute, affetti, felicità; ed è giusto farlo, ma nella consapevolezza che Dio sa trarre vita
anche dalla morte, che si può sperimentare la pace anche nella malattia, e che ci può
essere serenità anche nella solitudine e beatitudine, anche nel pianto. Non siamo noi che
possiamo insegnare a Dio quello che deve fare, ciò di cui noi abbiamo bisogno. Lui lo sa
meglio di noi, e dobbiamo fidarci, perché le sue vie e i suoi pensieri sono diversi dai nostri.
Il cammino che Giuditta ci indica è quello della fiducia, dell’attesa nella pace, della
preghiera e dell’obbedienza. È il cammino della speranza. Senza facili rassegnazioni,
facendo tutto quanto è nelle nostre possibilità, ma sempre rimanendo nel solco della
volontà del Signore,.. Giuditta, di fatto, ha un suo piano, lo attua con successo e porta il
popolo alla vittoria, ma sempre nell’atteggiamento di fede di chi tutto accetta dalla mano di
Dio, sicura della sua bontà. Così, una donna piena di fede e di coraggio ridà forza al suo
popolo in pericolo mortale e lo conduce sulle vie della speranza…E noi, se facciamo un po’
di memoria, quante volte abbiamo sentito parole sagge, coraggiose, da persone umili, da
donne umili che uno pensa che - senza disprezzarle – fossero ignoranti …Quante volte le
nonne sanno dire la parola giusta, la parola di speranza, perché hanno l’esperienza della
vita, hanno sofferto tanto, si sono affidate a Dio e il Signore fa questo dono di darci il
consiglio di speranza…le cose diventano buie, occorre più preghiera! E ci sarà più
speranza..
CAMMINARE INSIEME
Comunità dei Santi Floriano e Margherita
Mardimago - Sarzano
www.mardimagoesarzano.weebly.com
Camminare Insieme Parrocchie Mardimago-Sarzano
Domenica 29 gennaio 2017
- Beati voi –
“Vedendo le folle, Gesù salì sul monte...” Le folle seguono Gesù. Folle di
ciechi, storpi, zoppi, sordomuti, poveri…lo seguono e Lui dice: “Beati i
poveri… Quelli che sono nel pianto,… Quelli che hanno fame e sete della
giustizia…” È una folla immensa. Certamente non capisce tutto quello che
Lui dice. I più lontani, faticando anche, sentono solo il suono della voce che
ripete: “Beati…”. Quale sconvolgimento culturale, quale rivoluzione sociale
ed esistenziale! Gesù stesso è il povero, l’umile, l’operatore di pace, il mite, il
perseguitato. Lui incarna tutte queste beatitudini! L’essere come Gesù: questa
è la beatitudine! Riconoscere il vero senso delle cose, il vero e autentico
significato della vita: “Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno
e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia.
Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei i cieli”.
Lui, unica e vera ragione per la vita; la ricompensa che è Lui, come unica da
desiderare e ricercare in tutte le cose ed attraverso tutte le cose. Recita una
bellissima preghiera della Chiesa: “Ogni azione abbia in Te il suo inizio e in
Te il suo compimento”. Mente e cuore costantemente rivolti a Lui, vero
oggetto del desiderio. Tutto ciò non soltanto come aspettativa futura, ma
come consolazione e fonte di serenità e di pace nel presente, dono di una vita
buona nel quotidiano, che rallegra il cuore. L’oggi di Cristo, l’oggi del
cristianesimo è il rendersi presente, non come ideale, ma come prassi di vita.
Questo stile, questa
mentalità
nell’affrontare
tutte
e
indistintamente
le
condizioni della vita... Tutto ci è
dato per il
nostro vero bene. Altrimenti Gesù
non sarebbe buono e non ci
vorrebbe bene. La condizione
che ci è data da vivere a questo
tende, a questo continuamente
ci sospinge: al conseguimento di
ciò che è vero, buono, giusto.
Cioè Lui.
don Franco