La Stampa - 20 Ottobre 2016 - 23-10-2016

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La Stampa - 20 Ottobre 2016 - 23-10-2016
1234536738931A
LEZIONE DI BARBERO
INTERVISTA A LAW
LE STORIE
Cavour e l’Unità
Un dispetto
del conte al fratello
“La magia dei diamanti Il chimico che prepara
per purificare l’acqua” drink agli ultrasuoni
“Il Papa giovane
ha cambiato
la mia vita”
Paola Guabello A PAGINA 17
Fulvia Caprara A PAGINA 31
Alessandro Barbero A PAGINA 24
Fabrizio Assandri A PAGINA 17
LA
LA STAMPA
STAMPA
QUOTIDIANO FONDATO NEL 1867
GIOVEDÌ 20 OTTOBRE 2016 1 ANNO 150 N. 291 1 1,50 € IN ITALIA (PREZZI PROMOZIONALI ED ESTERO IN ULTIMA) SPEDIZIONE ABB. POSTALE - D.L. 353/03 (CONV. IN L. 27/02/04) ART. 1 COMMA 1, DCB - TO www.lastampa.it
Intesa a Washington per una maggiore presenza in Libia. Pressing su Egitto e Francia, obiettivo stabilizzare Tripoli
Le idee
Perché i numeri
sui disoccupati
tornano
Dopo la festa di Obama, il premier attacca su bilancio e migranti: sanzioni per chi non li accoglie L non
L
S
Renzi rilancia la sfida all’Europa
INDA
1 Matteo
LA TREGUA
REFERENDARIA
DI BRUXELLES
MARCO ZATTERIN
M
atteo Renzi giunge a
Bruxelles forte dell’investitura a stelle
strisce quale potenziale
«salvatore dell’Europa».
Nella capitale Ue, vestita a
festa per il vertice d’autunno, il premier sbarca per
dare battaglia sui migranti
e, in controluce, per difendere la sua manovra, non
propriamente simile a quella che la Commissione Ue si
aspettava. In città trova un
clima di pace artificiale,
tanto dolce quanto fragile e
armata.
Renzi riaccende la
sfida con l’Unione europea. Il
presidente del Consiglio da
Washington avverte Bruxelles:
«Infrazioni a chi respinge i migranti». E dopo aver detto che
«la nostra manovra finanziaria
è molto seria», ha rilanciato:
«Siamo in credito con l'Europa,
per bocciare la nostra legge di
bilancio dovrebbero dire no ai
fondi per Amatrice». Negli Usa,
durante la visita del premier, si
è registrata una convergenza
sulla necessità di una maggiore
presenza in Libia. Pressing su
Egitto e Francia con l’obiettivo
di stabilizzare Tripoli.
Martini e Mastrolilli
REPORTAGE
Nei villaggi dove curdi e iracheni
braccano gli irriducibili dell’Isis
E su Mosul ora volano gli Apache
Giordano Stabile A PAGINA 13
DA PAGINA 2 A PAGINA 5
Un Paese
stregato
dai Medici
U
na boccata di ossigeno a pieni polmoni
per la Rai. Il trenta
per cento di share fatto da
«I Medici» arriva con una
coproduzione originale.
Nell’industria dell’audiovisivo (con qualche limitata
eccezione), infatti, la novità
paga.
CONTINUA A PAGINA 23
Le inutili
telecamere
negli asili
GIAMPIERO MASSOLO
Q
GIANLUCA NICOLETTI
ESA/ATG-MEDIALAB/AP
Nella simulazione il modulo di ExoMars battezzato Schiaparelli in omaggio al celebre astronomo Balbi, Lo Campo, Malerba e Sabadin PAG. 10 -11
GABRIELE BECCARIA
I
«sei minuti di terrore» sono passati e
hanno lasciato dietro di sé un angosciante interrogativo: missione riu-
scita o fallita? In quei sei minuti decisivi,
ieri, il cono della sonda ExoMars si è lanciato a 21 mila km l’ora per attraversare la
tenue atmosfera marziana. Il modulo di
discesa «Schiaparelli», intitolato al cele-
Buongiorno
MASSIMO GRAMELLINI
1 Se parli male di suo padre a tuo figlio pagherai una multa
9 771122 176003
Roberto Giovannini A PAGINA 9
MASSIMILIANO PANARARI
Italia più sicura
con una rete
per la cyber-difesa
61020
A
ssunzioni e dimissioni in calo, licenziamenti e voucher in
crescita: sui dati Inps c’è un
allarme generale ma la mia
opinione è che in questo
momento abbiamo tutti bisogno di più analisi e di meno allarmismo. Cerchiamo
di fare chiarezza. I voucher
sono effettivamente cresciuti molto.
Suspense per la missione europea su Marte
DOPO LE TENSIONI USA-RUSSIA
CONTINUA A PAGINA 23
ABBADINI
CONTINUA A PAGINA 9
IL CONTATTO CON LA SONDA “SCHIAPARELLI” SI INTERROMPE 50 SECONDI PRIMA DELL’ATTERRAGGIO
CONTINUA A PAGINA 3
uanto ci deve preoccupare che Stati Uniti e
Russia estendano ora
il loro confronto anche alla
dimensione cibernetica?
Certo, l’ufficializzazione,
per bocca del vicepresidente Biden, che la Cia avrebbe
ricevuto l’incarico di preparare un contrattacco informatico contro l’asserito hackeraggio di Stato russo della
campagna presidenziale
americana non può lasciare
tranquilli.
AURA
pari a trentamila euro, un anno abbondante di stipendio
medio, e se non cambierai registro ti verrà revocato l’affido
della creatura. Così ha storicamente sentenziato il tribunale civile di Roma, provocando un coro di applausi ma anche
uno strascico di domande, alcune scontate e un’altra che ci
terremo per la fine. La prima: è giusto punire una madre
maldicente e sobillatrice anche quando l’ex marito a cui dà
del farabutto davanti ai figli si merita appieno l’epiteto, magari perché fa penare l’assegno di mantenimento? La seconda domanda mi sembra ancora più decisiva: è veramente
traumatico per un figlio, specie se piccolo, sentire la madre
denigrare il padre (o viceversa)? Su temi tanto delicati sarebbe presuntuoso generalizzare, ma gli amici che ci sono
bre scienziato italiano del XIX secolo, ha
puntato verso il suolo e tutto è andato come previsto fino a 50 secondi prima del
«touch down».
CONTINUA A PAGINA 10
I figli lo sanno
passati mi garantiscono che per fortuna il giudizio negativo
sull’ex coniuge, quando è frutto di esagerazione o desiderio
di vendetta, tocca i bambini solo fino a un certo punto. Tornando all’esempio iniziale, se una madre dà del farabutto al
padre, ma il padre con loro è meraviglioso, rimbalzeranno le
parole della madre e non smetteranno di vedere in lui un
punto di riferimento.
Smontare l’immagine dell’altro genitore resta comunque un’operazione distruttiva e la multa funzionerà da deterrente. Semmai il limite della sentenza è che può applicarsi soltanto alle coppie separate. Gli insulti che i coniugi ancora sposati si scambiano davanti ai figli restano impuniti, anche se forse sono quelli che alla lunga provocano più danni.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
U
na telecamera sempre accesa in tutti gli
asili d’Italia potrebbe sembrare la soluzione
più ovvia. Invece è solo
l’inutile tappabuchi di una
miseria culturale profonda
e inconfessabile.
CONTINUA A PAGINA 23
2 .Primo Piano
Il discorso
all’università
Johns
Hopkins
1 Il premier
ha insistito
sul tema dei
migranti davanti agli studenti
della Johns
Hopkins University. «L’Europa ha detto - è un
luogo nato da
sognatori,
ma adesso
non sa dov’è
il suo futuro»
1 Parlando di
terrorismo,
Renzi ha spiegato che la risposta militare non
è sufficiente:
«Serve una
risposta culturale, nella scuole e
nei teatri, perché i terroristi
vengono dalle
nostre periferie»
1 Ha poi
avvisato gli
universitari sui
rischi del populismo: «Si annida
nella crisi economica, non nasce
dalla paura
del terrorismo.
E rischia di trasformare l’identità della democrazia»
STAMPA
.LA
GIOVEDÌ 20 OTTOBRE 2016
Renzi accende la sfida a Bruxelles
“Infrazioni a chi respinge i migranti”
Da Washington il premier avverte l’Unione: manovra finanziaria molto seria
E rilancia: siamo in credito, per bocciare la legge dovrebbero dire no ai fondi per Amatrice
FABIO MARTINI
INVIATO A WASHINGTON
Ora che la «festa» è finita, Matteo Renzi potrebbe godersi il
successo, magari far capire
perché il presidente degli Stati
Uniti è stato così generoso con
lui, ma la sirena delle vicende
domestiche finisce per risucchiarlo, inesorabilmente.
Seduto su un divano dell’ambasciata italiana, il presidente
del Consiglio incontra i giornalisti per una chiacchierata e ovviamente, in premessa non può
che compiacersi per «il rapporto straordinario» allacciato con
Obama, per il risultato politico
«tecnicamente incredibile» determinato dalla accoglienza che
gli ha riservato il presidente
Usa, ma appena qualcuno prova a stuzzicarlo sui «rumors»
che parlano di una possibile
bocciatura della legge di Stabilità da parte di Bruxelles, il presidente del Consiglio si inalbera
e dà avvio ad una raffica di battute taglienti: «Abbiamo fatto
una manovra molto seria con
un rapporto del 2,3% e come al
solito ricompaiono le «perplessità», i portavoce anonimi che
obiettano, che minacciano bocciature… Ma Bruxelles dirà di
no su cosa? Sui soldi per Amatrice? O su quelli per una scuola? O sui 2 miliardi in più per la
sanità? Bene, me lo dicano, mi
mandino due righe scritte: questo o quest’altro non va bene!».
Renzi, reduce dagli allori della
Casa Bianca, è così «carico» che
arriva a rilanciare: «Ma la relocation (la ridistribuzione dei migranti nei Paesi Ue, ndr) dov’è?
Noi aspettiamo una procedura di
infrazione», brevissima pausa e
TIBERIO BARCHIELLI /PALAZZO CHIGI/LAPRESSE
Renzi insieme
alla moglie
Agnese al
cimitero
monumentale
di Arlington,
in Virginia,
dove ha reso
omaggio al
Milite ignoto
Il premier è
stato accolto
da 19 salve
di cannone
poi conclude: «… per quei Paesi
che non fanno la relocation!».
Dunque il messaggio a Bruxelles è lanciato: se immaginate
di fare una lettera di richiamo
all’Italia, dovete aprire una procedura di infrazione a tutti quei
Paesi, tanti, che non hanno rispettato la decisione del Consiglio di ridistribuire i migranti
già arrivati in Europa e che in
quantità consistenti si trovano
in Italia. Renzi evita accuratamente di alludere ad altre infrazioni, suscettibili di procedura,
come il surplus commerciale
della Germania, o come lo sfondamento sul deficit della Francia. Non pesta piedi importanti
perché punta a far passare la
flessibilità sui migranti, mettendo sul piatto le inadempien-
ze altrui proprio su questo dossier. Al fondo dei pensieri c’è
sempre la madre di tutte le battaglie: quella per il referendum.
Una sconfitta in Europa e una
minore disponibilità finanziaria
non aiuterebbero e, alla luce
delle reazioni in Italia alla grande accoglienza di Obama, a
Renzi forse è venuto un dubbio:
un certo eccesso di enfasi po-
trebbe rivelarsi un boomerang.
E a chi gli chiede se voglia ridimensionare l’endorsement, lui
risponde: «No, non freno assolutamente!». Teme forse che
faccia breccia il tema dell’ingerenza americana? «Ma no. Con
Obama, di referendum abbiamo parlato un attimo prima, ma
non sta né in cielo né in terra
che tutta questa accoglienza sia
stata organizzata come uno
spottone per il referendum! Ma
di che stiamo parlando? Se arriva una domanda sul referendum, ovvio che Obama risponde come ha risposto».
In Italia c’è chi, come Renato
Brunetta, è arrivato a dire che,
dopo l’intervento sulla Brexit,
Obama porterebbe «sfiga»...
Renzi replica: «Ma dai, ragazzi!
Stiamo parlando del presidente
degli Stati Uniti e mi parlate di
Brunetta? Capisco che non funziona, che non c’è notizia a spiegarvi che è stata una festa degli
Obama che lasciavano, che è andato tutto bene e che l’Italia è
tornata affidabile». E sull’accoglienza «da star», Renzi fa sapere che Obama lo informò di chiudere la sua presidenza con una
cena di Stato in onore dell’Italia
in primavera, «quando la vicenda del referendum era lontana».
In Sicilia
Da venerdì
il premier sarà
a Palermo,
dove
riprenderà la
campagna
per il Sì al
referendum.
Sabato
inaugurerà
l’anno
accademico
dell’università
Bebe Vio
ha postato
su Twitter un
selfie con
Obama: «Non
è possibile?
Spiacente,
non conosco
queste
parole»
I simboli
dell’Italia
DALL’INVIATO A WASHINGTON
Agnese
Renzi
e Michelle
Obama
hanno
sfoggiato
due abiti
dell’alta
moda italiana: Scervino
per Agnese
e Versace
per Michelle
Renzi arriverà
a Bruxelles
direttamente
dagli Usa.
Lo attende
il summit
europeo,
dove darà
battaglia
sui migranti
e difenderà
la manovra
Protocollo
Selfie, vip e ironia
L’omaggio di Barack
all’amico Matteo
First
Ladies
Summit Ue
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
La cena di Stato alla Casa Bianca
Dice tutto una foto-notizia pubblicata a cose fatte dal Washington Post: «Buon appetito, for
the last time», buon appetito,
per l’ultima volta, con un’immagine di Obama e Michelle elegantissimi e sorridenti.
Quella dell’altra notte è stata
una sfavillante cena di Stato in
onore dell’Italia, ma soprattutto
l’ultima cena di gala di Barack
Obama e di sua moglie Michelle.
E alla fine si è rivelato un evento
in linea con la tradizione, un po’
diverso dalle attese e dalle previsioni dei media: una cena più
«ariosa» nel numero degli invitati, decisamente chic e anche
attraversata da un filo di malinconia da parte di Obama, vicino
oramai al passo d’addio.
Alla attesa cena di Stato hanno partecipato 375 invitati, una
platea più larga rispetto a chi
immaginava la presenza dei pochi testimonial voluti espressamente dal capo del governo, come Roberto Benigni e la moglie
Nicoletta Braschi, lo stilista
L’agenda
Giorgio
Armani
(a sinistra)
con la
sindaca
di
Lampedusa
Giusi Nicolini
e Roberto
Benigni
(nella foto
a destra)
con la moglie
Nicoletta
Braschi
Giorgio Armani, il presidente
dell’Autorità Anticorruzione
Raffaele Cantone, la direttrice
del Moma Paola Antonelli, quella del Cern Fabiola Giannotti, la
campionessa paralimpica Bebe
Vio, la sindaca di Lampedusa
Giusi Nicolini e il premio Oscar,
il regista Paolo Sorrentino. Al
tavolo d’onore, accanto a Obama
e Michelle sedevano matteo
Renzi e Agnese Landini, John
Elkann e la moglie Lavinia.
Tanti ospiti e anche uno sfoggio di eleganza: Michelle Obama
si è presentata con un abito di
Versace oro rosato in cotta di
maglia, mentre Agnese Landini
vestiva un abito lungo di Scervino a spalle scoperte. «Non ti preoccupare per come siamo vestiti, qui sono interessati solo agli
abiti delle signore», ha scherzato Obama, salutando Renzi, in
smoking Armani. Roberto Benigni ha «deluso» le attese di chi
immaginava qualche numero in
ricordo dell’anticonformismo di
un tempo. Obama, facendo sorridere tutta la sala, ha raccontato: «Benigni mi ha promesso che
non salterà sui tavoli!». [FAB. MAR.]
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
LA STAMPA
GIOVEDÌ 20 OTTOBRE 2016
Primo Piano .3
.
L’ITALIA E GLI
JOJOJOJOP
ALLEATI
MARCO ZATTERIN
SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
N
essuno fra i partner
vuole dissidi con l’Italia a meno di 50 giorni
dal referendum, ma ciò non significa che tutti siano entusiasti di come il governo amministra l’economia, amministra le
frontiere e si rivolge all’Europa. E neanche che siano pronti
ai passi che potrebbero evitare risse verbali che, a questo
punto, sorprenderebbero solo
i distratti.
Una voce italiana nei palazzi bruxellesi dipinge l’umore
recente di Renzi come «poco
incline ad ascoltare consigli
miti» e alla ricerca di spunti
per contestare il patto a dodici
stelle, «anche per conquistare
consensi nel popolo euroscettico» in vista della consultazione del 4 dicembre. Il premier
gioca la carta dell’attacco preventivo su deficit e debito per
scongiurare una procedura di
Bruxelles. Quindi contesta la
«inaccettabile solidarietà flessibile» che l’Ue sta intrecciando per provare a dar dignità al
dossier dei «salvataggi mediterranei».
Sui rifugiati qualcosa l’Italia
dovrebbe portare a casa, fra
oggi e domani. Si intravedono
progressi sul Migration Compact, il piano di investimenti
nei Paesi dove le migrazioni
hanno origine, pensato per tagliare i flussi alla radice. Peccato che sulla redistribuzione di
chi approda in Italia si sia davvero al palo: il peso dell’accoglienza resta in gran parte su
di noi e non si vedono progressi
sulla riforma del Regolamento
di Dublino che dovrebbe alleggerirci il peso. A parte le solite
capitali dell’Europa orientale,
anche i francesi sono duri. Sostengono che ognuno deve fare
la sua parte, il che equivale a
stabilire che l’Italia deve gestirsi da sola la sua frontiera
europea. Berlino vorrebbe aiutare, però da sola non basta.
Lo scontro sui migranti ha
ricadute sulla partita economica. A Bruxelles vedono un
Oggi il summit
dei Ventotto
Ecco i temi
3
2
1
4
L’Unione dopo la Brexit
L’emergenza migranti
I rapporti con la Russia
Gli accordi commerciali
La Brexit non è nell’ordine
del giorno, ma la presenza
di Theresa May sarà l’occasione
per farle ribadire ufficialmente
l’intenzione di uscire dall’Ue
La revisione del regolamento
di Dublino e il dibattito sulla
solidarietà sono rinviati.
Ma Renzi dovrebbe richiamare
l’attenzione sui ricollocamenti
L’ipotesi di nuove sanzioni
a Mosca per i raid ad Aleppo
non sarà affrontata al vertice
«Ma è un’opzione che resta»
ha detto il portavoce di Tusk
L’accordo di libero scambio
con il Canada (Ceta) è ostaggio
del parlamento della Vallonia,
che ha posto il veto. Si cercherà
di sbloccare l’impasse
IL BRACCIO DI FERRO CON L’EUROPA
La Ue attende il premier al varco
Ma niente scontro fino al referendum
Francesi e tedeschi infastiditi dai toni del capo del governo
Il voto di dicembre è però ritenuto cruciale per la stabilità
FRANCOIS LENOIR/REUTERS
Il vertice
Oggi
il premier
Renzi è nella
capitale Ue
per il vertice
d’autunno
Renzi furioso sulla solitudine
italica nell’emergenza sbarchi
perché vuole che la Commissione giustifichi i due decimi di
punto di deficit in più non autorizzati che Roma ha messo in
conto per il 2017. Sebbene le
contrarietà di fondo dei soliti falchi non siano svanite, il consenso nel Team Juncker è «che non
si vuole turbare il clima pre-elettorale». La prossima settimana
diversi Paesi riceveranno una
lettera con una richiesta di maggiori informazioni e spiegazioni
sulle loro leggi di bilancio. L’Italia è per ora nella lista, anche se
il regolamento non precisa in
quale forma debbano avvenire
le consultazioni e scrivere non è
un obbligo. «Ci saranno molti
negoziati, non semplici», si sente raccontare da una fonte che
ribadisce le volontà per nulla aggressiva della Commissione. Risultato: o ci promuovono il 16 novembre; o prendono tempo e
aspettano il dopo referendum.
Una bocciatura diretta non è fra
le soluzioni più probabili.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
LA STRATEGIA ITALIANA IN LIBIA
Pressing su Egitto e Francia
per la stabilità a Tripoli
Intesa con gli Stati Uniti, serve coinvolgere Haftar
PAOLO MASTROLILLI
INVIATO A LAS VEGAS
Due fronti: uno militare, per
scacciare l’Isis, consolidare il
governo Sarraj e controllare i
flussi migratori; e uno diplomatico, per spingere finalmente a un accordo serio non
solo le parti libiche, ma soprattutto i loro sponsor internazionali. Questi sono gli elementi fondamentali della «fase due» in Libia su cui gli Stati
Uniti si aspettano l’aiuto dell’Italia, non perché Roma non
stia facendo già abbastanza,
ma perché in molti casi noi
siamo gli unici in grado di fare
la differenza.
Sul piano militare, è di ieri
l’indiscrezione che anche la
Germania sta mandando nel
Paese africano 70 uomini delle forze speciali. Peggio ancora, è noto che altre nazioni
giocano su due tavoli, come ad
esempio l’Egitto e la Francia,
che in teoria appoggiano il
percorso di stabilizzazione
sancito dall’Onu attraverso il
governo di accordo nazionale,
ma nella pratica poi aiutano o
fomentano anche Haftar, che
infatti un giorno dice di accettare un ruolo nelle nuove forze ar-
mate unitarie del Paese, e il
giorno dopo minaccia di marciare su Tripoli. Il sospetto è
che siano gli interessi petroliferi a motivare queste ambiguità.
L’Italia sta già facendo molto
Tecnici rapiti in Libia
Indagato per omicidio manager della Bonatti
1 Le aziende italiane che non tutelano la sicurezza del
personale all’estero rischiano di essere perseguite penalmente. L’orientamento della Procura di Roma a non
fare sconti è ormai evidente. Dennis Morson, il manager
della logistica in Libia della Bonatti, è stato indagato per
omicidio colposo per la morte dei tecnici Salvatore Failla
e Fausto Piano, uccisi in circostanze ancora da chiarire.
Erano stati sequestrati il 20 luglio 2015, con i colleghi
Filippo Calcagno e Gino Pollicardo, che riuscirono a salvarsi. E non è escluso che vengano accusati anche i vertici dell’azienda. La posizione di una decina di manager è
al vaglio del pm Sergio Colaiocco. Ieri i Ros hanno sequestrato a Parma copia del server della Bonatti. [GRA. LON.]
ISMAIL ZITOUNY/REUTERS
Le ultime fasi della liberazione di Sirte da parte delle forze alleate
sul piano militare, dal punto di
vista ufficiale con i 300 uomini
che hanno garantito la creazione dell’ospedale a Misurata, e
su quello ufficioso con altre risorse operative. Gli americani
ci chiedono di più perché certe
cose in Libia le conosciamo e le
riusciamo a fare solo noi, però i
«patti chiari e amicizia lunga»
di cui ha parlato il presidente
Obama durante la conferenza
stampa con il premier Renzi dovrebbero riguardare anche
questo fronte. Se bisognerà fare di più sul piano militare, e vista l’instabilità esistente è probabile, Roma chiede che ci sia
un impegno internazionale più
chiaro. In sostanza una presa di
posizione del tipo di quella approvata dall’Onu per autorizzare la missione di pace che ab-
Renzi gioca su un terreno
pieno di buche. La prospettiva
referendaria lo aiuta. I suoi
partner lo preferiscono alle possibili alternative, oltre che all’incertezza. «Non ci sarà una conferenza stampa a due qui a Bruxelles», giurano i francesi: «Bratislava non si replica». Nelle
stanze tedesche si confessa «noi
auspichiamo che il premier si affermi perché temiamo ripercussioni negative». Per questo, si
aggiunge, «non vedete nostre dichiarazioni». Però è anche vero
che, chiuse le urne, «sarà difficile restare fermi davanti all’atteggiamento di Renzi».
Quale? A Berlino c’è chi pensa che il premier dovrebbe moderare le parole su Francia e
Germania perché «non è un modo accorto di intrattenere le relazioni». La tesi è che i problemi
si risolvono con il dialogo, come
ha fatto la Spagna. L’irritazione,
privata, vale anche per la cattiva
interpretazione dell’incontro a
tre di fine agosto: Berlino e Parigi negano «uno spirito di Ventotene» che vada oltre l’asse bilaterale fra i due big.
La minaccia è che dopo il 5 dicembre le cose possano cambiare. Non una resa dei conti, ma
quasi. Merkel e Hollande potrebbero togliere il silenziatore.
La Commissione potrebbe metterci in mora per i conti fuori
norma. Scenario minaccioso.
Tanto tosto quanto forzatamente idilliaca è l’atmosfera che si
prepara intorno alla delegazione Italia al vertice Ue. Per Renzi
comunque è un’occasione da cogliere. Ma deve tenere presente
che, se tirerà troppo la corda, la
reazione dei soci potrebbe essere decisa se non violenta.
biamo a lungo guidato in Libano, in modo che possa avvenire
un intervento voluto e accettato dai libici, sancito dalla comunità internazionale, e finiscano
le iniziative autonome o addirittura i doppi giochi di teoretici
alleati.
Sul piano della diplomazia,
quella tradizionale ha ottenuto
il risultato importante del governo di accordo nazionale, che
però ora traballa. Non controlla
metà Paese e già si parla di
cambiarlo o rimpastarlo. Per
evitare questo collasso, c’è chi
suggerisce di passare a un metodo più informale. Il primo
passo dovrebbe essere quello di
parlare con gli sponsor, non in
maniera pubblica come si fa
nelle conferenze, ma in maniera
privata per definire un’intesa
solida sul futuro del Paese. A
quel punto le singole parti, come Sarraj e Haftar, dovrebbero
ricevere messaggi chiari dai loro sponsor ed essere spinte all’intesa. Molto importante è anche recuperare la componente
di Misurata, che ha combattuto
l’Isis a Sirte ma non appoggia
Sarraj: gli italiani, non a caso,
sono presenti in quella città con
l’ospedale.
In tutto questo Roma deve
gestire anche la delicata pratica dei due ostaggi italiani rapiti
30 giorni fa a Sfax. Le note positive sono due: primo, il sostegno che abbiamo tra le tribù del
Sud dove sono spariti; secondo,
il cambio di linea politica decisa
dal presidente Obama, che ora
consente le trattative per pagare i riscatti e ha creato un ufficio apposito al dipartimento di
Stato per gestirli.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Jena
Almeno
L’ultima speranza della
sinistra italiana si chiama
Marte, almeno quello
è ancora rosso.
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[email protected]
123456789A83BB3CD589AEF LA STAMPA LA STAMPA
GIOVEDÌ 20 OTTOBRE 2016
Primo Piano .5
.
LA CORSA ALLA CASA BIANCA
Montana
Washington
Minnesota
Massachusetts
Kansas
Rhode
Connecticut Island
New Jersey
Delaware Washington D.C.
Pennsylvania
Ohio
Missouri
Maryland
Kentucky
California
Arizona
Su Origami
da oggi
in edicola
New
Mexico
Settimanale de LA STAMPA
in collaborazione con
1,50
euro
Walt Whitman
America
Centro di figlie uguali, uguali figli/
tutti in pari grado cari, piccoli, adulti,
giovani o vecchi,/ robusta, grande,
bella, paziente, capace, ricca/ perenne
quanto la Terra, la Libertà, la Legge,
l’Amore/ sublime, salubre una Madre
torreggia seduta,/ sull’adamantino
trono del Tempo.
Da Foglie d’erba, traduzione Enzo Giachino
Einaudi, 1950
Arthur Schlesinger
Speranza
Whitman, il grande poeta della democrazia, nella sua maturità diventò
ossessionato dall’indolenza morale
della gente. Si guardava intorno e
vedeva persone «con il cuore di pezza
e l’anima di gesso».
La speranza di una società libera sta,
come ultima risorsa, nelle persone che
crea. «La tirannia può palesarsi sempre» disse Whitman «contro essa non
CIAO, CHICAGO. SE LÀ FUORI C’È ANCORA QUALCUNO CHE DUBITA CHE L’AMERICA SIA UN LUOGO DOVE
TUTTO È POSSIBILE, CHE ANCORA SI CHIEDE SE I SOGNI DEI NOSTRI PADRI FONDATORI SIANO VIVI NEL
NOSTRO TEMPO, CHE ANCORA METTE IN DUBBIO IL POTERE DELLA NOSTRA DEMOCRAZIA, STANOTTE HA
AVUTO UNA RISPOSTA. È UNA RISPOSTA RACCONTATA DALLE FILE CHE SI SNODANO ATTORNO ALLE
SCUOLE E ALLE CHIESE IN NUMERI CHE QUESTA NAZIONE NON HA MAI VISTO, DA PERSONE CHE HANNO
ASPETTATO TRE, QUATTRO ORE, MOLTI PER LA PRIMA VOLTA NELLA LORO VITA, PERCHÉ CREDEVANO CHE
QUESTA VOLTA SAREBBE STATO DIVERSO, CHE LA LORO VOCE AVREBBE FATTO LA DIFFERENZA. È UNA
RISPOSTA DATA DA GIOVANI, ANZIANI, RICCHI E POVERI, DEMOCRATICI E REPUBBLICANI, NERI, BIANCHI,
ISPANICI, ASIATICI, NATIVI AMERICANI, GAY, ETERO, DISABILI E NON. AMERICANI CHE HANNO MANDATO
UN MESSAGGIO AL MONDO CHE NON SIAMO MAI STATI SOLO UN INSIEME DI INDIVIDUI O UN INSIEME DI
STATI ROSSI E BLU. SIAMO, E SAREMO SEMPRE, GLI STATI UNITI D’AMERICA. E NON SAREI QUI, DAVANTI A VOI,
STASERA SENZA L’INCROLLABILE SUPPORTO DELLA MIA MIGLIORE AMICA NEGLI ULTIMI 16 ANNI, LA ROCCIA
DELLA NOSTRA FAMIGLIA, L’AMORE DELLA MIA VITA, LA NUOVA FIRST LADY MICHELLE OBAMA. SASHA E
MALIA, VI AMO ENTRAMBE PIÙ DI QUANTO POSSIATE IMMAGINARE. E VI SIETE MERITATE IL NUOVO CUCCIOLO CHE VERRÀ A VIVERE CON NOI ALLA CASA BIANCA. ANCHE SE NON È PIÙ TRA NOI, SO CHE MIA NONNA
CI STA GUARDANDO, INSIEME ALLA FAMIGLIA CHE MI HA RESO CHI SONO ORA. MI MANCANO STASERA. SO
CHE IL MIO DEBITO VERSO DI LORO È SMISURATO. A MIA SORELLA MAYA E MIA SORELLA ALMA, A TUTTI I
MIEI FRATELLI E LE MIE SORELLE, GRAZIE PER TUTTO IL SUPPORTO CHE MI AVETE DATO. VI SONO DAVVERO
GRATO. MA SOPRATTUTTO, NON DIMENTICHERÒ MAI A CHI APPARTIENE VERAMENTE QUESTA VITTORIA.
APPARTIENE A VOI, APPARTIENE A VOI. NON SONO MAI STATO IL CANDIDATO PIÙ PAPABILE PER QUESTO
COMPITO. NON ABBIAMO COMINCIATO CON MOLTI SOLDI, O CON TANTO SOSTEGNO. LA NOSTRA CAMPAGNA NON SI È SCHIUSA NEI SALOTTI DI WASHINGTON. È COMINCIATA AI GIARDINETTI DI DES MOINES E NEI
SOGGIORNI DI CONCORD E NELLE VERANDE DI CHARLESTON. È STATA COSTRUITA DA UOMINI E DONNE,
LAVORATORI CHE FRUGAVANO TRA I POCHI RISPARMI CHE AVEVANO DA DARE ALLA CAUSA, 5, 10 E 20
DOLLARI. È CRESCIUTA ROBUSTA GRAZIE AI GIOVANI CHE RIFIUTAVANO IL MITO CHE LA LORO FOSSE UNA
GENERAZIONE APATICA, CHE HANNO ABBANDONATO LE LORO CASE E I LORO AFFETTI PER LAVORI CHE
OFFRONO POCHI SPICCIOLI E ANCOR MENO RIPOSO. HA PRESO FORMA GRAZIE AI NON PIÙ TANTO GIOVANI
CHE HANNO AFFRONTATO IL GELO PUNGENTE E IL CALDO INSOPPORTABILE PER BUSSARE ALLE PORTE DI
PERFETTI SCONOSCIUTI, E GRAZIE A MILIONI DI AMERICANI CHE SI SONO OFFERTI VOLONTARI E HANNO
ORGANIZZATO E DIMOSTRATO CHE, PIÙ DI 200 ANNI DOPO, UN GOVERNO DEL POPOLO, FATTO DAL POPOLO
E PER IL POPOLO NON È SPARITO DALLA TERRA. QUESTA È LA NOSTRA VITTORIA. E LO SO CHE NON AVETE
FATTO TUTTO QUESTO SOLO PER VINCERE UN’ELEZIONE. E LO SO CHE NON L’AVETE FATTO PER ME. LO AVETE
FATTO PERCHÉ AVETE CAPITO L’ENORMITÀ DELLE QUESTIONI CHE CI SONO DI FRONTE A NOI. ANCHE SE
STASERA FESTEGGIAMO, SAPPIAMO CHE LE SFIDE CHE AFFRONTEREMO DOMANI SONO LE PIÙ ENORMI
DELLA NOSTRA ESISTENZA – DUE GUERRE, UN PIANETA IN PERICOLO, LA PEGGIOR CRISI FINANZIARIA DA UN
SECOLO A QUESTA PARTE. LA STRADA DI FRONTE A NOI È LUNGA. LA SCALATA È RIPIDA. POTREMMO NON
FARCELA IN UN ANNO, O MAGARI ANCHE IN UN SOLO MANDATO. MA, AMERICA, NON SONO MAI STATO COSÌ
OTTIMISTA DI FARCELA QUANTO LO SONO STASERA. VE LO PROMETTO, NOI COME PERSONE CE LA FAREMO.
CI SARANNO OSTACOLI E FALSE PARTENZE. MOLTI CHE NON SARANNO D’ACCORDO CON TUTTE LE DECISIONI O LE POLITICHE INTRAPRENDERÒ COME PRESIDENTE. E SAPPIAMO CHE UN GOVERNO NON PUÒ RISOLVERE TUTTI I PROBLEMI. MA SARÒ SEMPRE ONESTO CON VOI RIGUARDO ALLE SFIDE CHE AFFRONTEREMO. VI
ASCOLTERÒ, A MAGGIOR RAGIONE QUANDO NON SAREMO D’ACCORDO. E SOPRATTUTTO, VI CHIEDERÒ DI
PARTECIPARE NEL LAVORO DI RICOSTRUZIONE DI QUESTA NAZIONE, NELL’UNICO MODO CHE È STATO
FATTO IN AMERICA PER 221 ANNI – RIMBOCCANDOCI LE MANICHE, PEZZO A PEZZO, MATTONE SU MATTONE.
QUELLO CHE È COMINCIATO 21 MESI FA NEL PROFONDO DELL’INVERNO NON PUÒ FINIRE IN QUESTA SERA
D’AUTUNNO.QUESTA VITTORIA DA SOLA NON È IL CAMBIAMENTO CHE AUSPICHIAMO. È SOLO LA POSSIBILITÀ PER NOI DI METTERE IN ATTO QUEL CAMBIAMENTO. E NON PUÒ ACCADERE SE TORNIAMO INDIETRO A
COM’ERANO LE COSE. NON PUÒ AVVENIRE SENZA DI VOI, SENZA UN NUOVO SPIRITO DI SUPPORTO, UN
NUOVO SPIRITO DI SACRIFICIO. E A TUTTI QUEGLI AMERICANI DI CUI NON HO ANCORA CONQUISTATO LA
FIDUCIA DICO: POTRÒ NON AVER GUADAGNATO IL VOSTRO VOTO STASERA, MA HO SENTITO LA VOSTRA
VOCE. HO BISOGNO DEL VOSTRO AIUTO. E SARÒ ANCHE IL VOSTRO PRESIDENTE. E A TUTTI QUELLI CHE CI
GUARDANO STASERA DA ALTRI LUOGHI, DAI PARLAMENTI AI PALAZZI, A QUELLI CHE SONO ACCALCATI
ATTORNO ALLE RADIO IN QUALCHE SPERDUTO ANGOLO DI MONDO, LA NOSTRA STORIA È UNICA, MA IL
NOSTRO DESTINO È COMUNE, E LA NUOVA ALBA DELLA GUIDA AMERICANA È NELLE NOSTRE MANI. A QUELLI,
A QUELLI CHE VOGLIONO DISTRUGGERE IL MONDO. NOI VI SCONFIGGEREMO. A QUELLI CHE CERCANO LA
PACE E LA SICUREZZA: NOI VI SUPPORTEREMO. E A TUTTI QUELLI CHE SI CHIEDONO SE IL FARO DELL’AMERICA CONTINUERÀ A ILLUMINARE: STASERA ABBIAMO DIMOSTRATO ANCORA UNA VOLTA CHE LA VERA
FORZA DELLA NOSTRA NAZIONE NON DERIVA DALLA POTENZA DELLE NOSTRE ARMI O DALLE DIMENSIONI
DELLE NOSTRE RICCHEZZE, MA DAL PERENNE POTERE DEI NOSTRI IDEALI: DEMOCRAZIA, OPPORTUNITÀ E
INCROLLABILE SPERANZA. È IL VERO TALENTO AMERICANO: L’AMERICA PUÒ CAMBIARE. QUESTE ELEZIONI
HANNO AVUTO MOLTE “PRIME VOLTE” E COSÌ TANTE STORIE CHE VERRANNO NARRATE PER GENERAZIONI.
MA UNA SU TUTTE È NELLA MIA TESTA STASERA, DI UNA DONNA CHE HA VOTATO AD ATLANTA. LEI È
UGUALE A MOLTI MILIONI DI ALTRE PERSONE CHE SONO STATE IN FILA PER FAR SENTIRE LA PROPRIA VOCE
A QUESTE ELEZIONI, TRANNE PER UNA COSA: ANN NIXON COOPER HA 106 ANNI. È NATA SOLO UNA GENERAZIONE DOPO LA FINE DELLA SCHIAVITÙ; UN TEMPO DOVE NON ESISTEVANO AUTOMOBILI PER LE STRADE, O
AEREI NEI CIELI; QUANDO UNA PERSONA COME LEI NON POTEVA VOTARE PER DUE RAGIONI -- PERCHÉ ERA
DONNA E PER IL COLORE DELLA PELLE. E STASERA PENSO A TUTTO CIÒ CHE HA VISTO ATTRAVERSO QUESTO
SECOLO IN AMERICA: LA DISPERAZIONE E LA SPERANZA; I SACRIFICI E I PROGRESSI; LE VOLTE CHE ABBIAMO
DETTO CHE NON POTEVAMO E LE PERSONE CHE INVECE RIBADIVANO IL CREDO AMERICANO: YES WE CAN. IN
UN TEMPO IN CUI LA VOCE DELLE DONNE ERA MESSA A TACERE E LE LORO SPERANZE RESPINTE, LEI ERA LÌ
PER VEDERLE STARE IN PIEDI, ALZARE LA VOCE E ANDARE A VOTARE. YES WE CAN. QUANDO LE BOMBE SONO
ESPLOSE NEI NOSTRI PORTI E LA TIRANNIA MINACCIAVA IL MONDO, ERA LÌ PER TESTIMONIARE LA GRANDEZZA DI UNA GENERAZIONE CHE RISORGEVA E AL SALVATAGGIO DELLA DEMOCRAZIA. YES WE CAN. UN UOMO
HA SFIORATO LA LUNA, UN MURO È CROLLATO BERLINO, UN MONDO INTERO SI È COLLEGATO GRAZIE ALLA
NOSTRA SCIENZA E IMMAGINAZIONE. E QUEST’ANNO, IN QUESTE ELEZIONI, LEI HA APPOGGIATO LE DITA A
UNO SCHERMO, E HA VOTATO, PERCHÉ DOPO 106 ANNI IN AMERICA, ATTRAVERSO I TEMPI MIGLIORI E LE
ORE PIÙ OSCURE, LEI SA QUANTO L’AMERICA PUÒ CAMBIARE. YES WE CAN. QUESTA È LA NOSTRA OCCASIONE DI RISPONDERE ALLA CHIAMATA. È IL NOSTRO MOMENTO. È IL NOSTRO TEMPO, DOBBIAMO RIPORTARE
LA NOSTRA GENTE A LAVORARE E RESTITUIRE OPPORTUNITÀ AI NOSTRI FIGLI; PROMUOVERE LA CAUSA
DELLA PACE; RIVENDICARE IL SOGNO AMERICANO E AFFERMARE QUESTA VERITÀ FONDAMENTALE, DI
TANTI, SIAMO UN SOLO POPOLO; CHE MENTRE RESPIRIAMO, SPERIAMO. E A QUELLI CHE CI DICONO CHE
NON POSSIAMO, NOI RISPONDEREMO CON CONVINZIONE CHE RIASSUME LO SPIRITO DEL POPOLO: YES, WE
CAN. GRAZIE, DIO VI BENEDICA. E POSSA DIO BENEDIRE GLI STATI UNITI D’AMERICA.
Il discorso di Chicago del 2008 nell’elaborazione di Nicolas Lozito (traduzione di Silvia Cannarsa)
Cosa ci resta
di OBAMA
Il primo presidente nero della storia sta per lasciare la Casa
Bianca. Il suo fascino è intatto, ma alla retorica trascinante,
non ha fatto seguire una politica convincente e i più delusi
L’eredità
di Barack
Dopo 8 anni alla
Casa Bianca il
primo presidente
nero della storia
degli Usa sta per
concludere il suo
mandato. Dotato
di carisma straordinario, capace
di incarnare il
sogno del cambiamento, quali
promesse ha
mantenuto
Barack Obama?
Dalla riforma
sanitaria alle
mancate politiche per gli afroamericani, dalla
ripresa economica al fallimento
in Medio Oriente:
bilancio di un
presidenza carica
di aspettative.
Con articoli di
Maurizio Molinari, Francesco
Guerrera, Bill
Emmott e le
interviste a Gay
Talese e al vicepresidente Biden
Virginia
South
Carolina
Texas
North
Carolina
Georgia
Alaska
Louisiana
Alabama
Florida
Mississippi
Un solo foglio, le molte pieghe dell’attualità
20 Ottobre
26 Ottobre
2016
28 716121
Tennessee
Oklahoma
Hawaii
N.50
Maine
New
Hampshire
Iowa
Illinois Indiana
Colorado
Vermont
New York
Michigan
Nebraska
Utah
270
Necessari
Wisconsin
Wyoming
Nevada
538
Grandi elettori
West Virginia
South
Dakota
Idaho
Oregon
North
Dakota
Arkansas
LA STAMPA
Gli Stati chiave
PUNTI DI VANTAGGIO SUL RIVALE
Grandi elettori
0
304
Clinton
138
Trump
New Hampshire +11
Virginia
+11
Michigan
+8
New Mexico
+8
Colorado
+7
North Carolina
+6
Pennsylvania
+6
Wisconsin
+5
Georgia
+4
Florida
+3,5
Texas
+2
Arizona
+3
Ohio
+3
Nevada
+4
Iowa
+5
Utah
+6
Hillary invade gli Stati di Trump
La democratica è in testa (+9%) e va bene nelle roccaforti della destra come Utah e Arizona
Ora prepara la squadra di governo: politici nei posti chiave, forse una donna al Pentagono
PAOLO MASTROLILLI
INVIATO A LAS VEGAS
In una campagna così non convenzionale, sarebbe assurdo
dare qualunque risultato per
scontato. È un fatto però che i
sondaggi delle ultime settimane sembrano spingere Hillary
Clinton verso la Casa Bianca.
L’ultimo «poll of polls», cioè
la media dei rilevamenti nazionali, dà la candidata democratica avanti di 9 punti, 47% a 38%.
Il divario però diventa ancora
più significativo se si guarda ai
singoli stati da conquistare. La
Pennsylavania, su cui Trump
puntava per sconvolgere la
mappa elettorale appoggiandosi al voto dei colletti blu, è ormai
saldamente nelle mani di Clinton, avanti anche in Florida.
L’unico stato chiave dove Donald ha un leggero vantaggio è
l’Ohio, che però non gli basterebbe a vincere. In più, il repubblicano sta perdendo terreno
anche in stati che dovevano essere sicuri per lui, tipo lo Utah o
l’Arizona, dove Hillary sta facendo campagna attiva per
metterlo in difficoltà. Secondo
l’analista Nate Silver, persino il
Texas è in bilico. Qui Trump ha
un vantaggio tra il 2 e il 3%, e
probabilmente vincerà, ma il
solo fatto che il distacco sia così
esiguo è molto indicativo.
Viste queste notizie, pur senza dirlo Clinton sta già lavoran-
John Podesta
avrà un ruolo
di primo piano
PAUL J. RICHARDS/AFP
Nella notte, a Las Vegas, si è svolto il terzo e ultimo dibattito tv tra i due candidati
do alla squadra di governo col
capo della transizione Ken Salazar. Il primo punto fermo dovrebbe essere John Podesta,
presidente della sua campagna
elettorale, che potrebbe tornare a fare il capo di gabinetto della Casa Bianca, o comunque restare come consigliere politico.
Un ruolo di questo tipo dovrebbe andare anche a Robby Mook,
manager della campagna. Un
posto da consigliere è destinato
anche a Neera Tanden, la ceo
della think tank Center for
American Progress fondata da
Podesta, che ieri ha incontrato
a pranzo Renzi. Le comunicazioni saranno dirette da Jennifer Palmieri, che aveva lavorato
per il presidente Obama e per il
Center for American Progress,
e oggi gestisce i rapporti di Hillary con i media. Per il posto di
portavoce è In pole position
Brian Fallon, l’attuale spokesman, che aveva già fatto esperienza in questo ruolo al dipartimento della Giustizia.
Il consigliere per la sicurezza
nazionale dovrebbe essere Jake
Sullivan, braccio destro di Hil-
M. Flournoy
è in pole per
il Pentagono
lary da quando era al dipartimento di Stato, che però non
può ambire a posti che richiedono la conferma senatoriale perché è stato coinvolto nello scandalo delle mail private. Stesso
discorso per Huma Abedin e
Cheryl Mills, cioè il cerchio magico di Clinton, che la seguirà in
qualche forma alla Casa Bianca.
Anche l’ex vice direttore della
Cia Michael Morell vorrebbe fare il consigliere per la sicurezza
nazionale, ma potrebbe accontentarsi di sostituire Lisa Monaco come zar anti terrorismo.
Donald l’anti-migranti o Clinton la liberal
I cattolici d’America restano senza scelta
L’elettorato religioso mai così indeciso e spaccato
I cattolici sono uno dei gruppi
elettorali più ambiti degli Stati
Uniti. Rappresentano la comunità religiosa più grande, circa
un quarto della popolazione totale, e vengono considerati
«swing voters», cioè moderati
centristi senza una posizione
ideologica predefinita, che
cambiano partito da elezione a
elezione, a seconda di quale
candidato li convince di più. Da
Roosevelt in poi però, tranne
una sola occasione, hanno sempre scelto il politico risultato
poi vincente.
Nel 2008 e nel 2012 i cattolici
avevano votato in maggioranza
per Obama, aiutandolo a battere prima McCain e poi Romney.
Nel 2016, però, sono più incerti,
e divisi fra i cattolici bianchi,
che favoriscono Trump, e quelli
ispanici, che stanno con Hillary.
La Conferenza episcopale ha
pubblicato un documento intitolato «Forming Consciences
for Fatithful Citizenship» per
aiutare i fedeli a navigare nella
difficile sfida presidenziale.
Non ha indicato una preferenza
tra i candidati, ma ha sottolineato gli insegnamenti della Chiesa sulle questioni cruciali in gio-
co, come la disuguaglianza economica, le migrazioni, la pace, i
temi della vita tipo l’aborto, e
quelli sociali come la difesa del
matrimonio. Sui primi tre, c’è
una tradizionale convergenza
tra gli elettori cattolici e i democratici, ma sugli ultimi due c’è
più intesa con i repubblicani.
All’inizio della campagna Papa Francesco aveva criticato indirettamente Trump, dicendo
che per risolvere i problemi globali bisogna costruire ponti,
non muri, come il candidato del
Gop vorrebbe fare al confine
con il Messico.
Il cardinale
TINA FINEBERG/AP
Timothy Dolan nella cattedrale di Saint Patrick
Per la Cia si parla di Michael Vickers, ex sottosegretario alla
Difesa con la delega per i servizi,
mentre Robert Cardillo della
Geospatial-Intelligence Agency
punta a sostituire James Clapper come Director of National
Intelligence.
Per il posto di segretario di
Stato era lanciatissima Wendy
Sherman, la diplomatica che ha
negoziato l’accordo nucleare
con l’Iran, ma negli ultimi tempi
è stata frenata dal fatto che Hillary sta considerando di nominare Michèle Flournoy come
prima donna a capo del Pentagono. Una donna al dipartimento di Stato c’è già stata, anzi tre,
inclusa Clinton, che quindi preferirebbe fare la storia alla Difesa. Il capo della diplomazia diventerebbe una scelta più politica: alcuni dicono che Kerry potrebbe restare per un breve periodo, o si parla anche di Joseph
Nye. Al Tesoro non potrà andare un uomo di Wall Street, pena
la rivolta di Sanders, e quindi
anche qui la scelta sarà politica.
Se i democratici riprenderanno
la maggioranza al Senato, Charles Schumer di New York sarà il
leader; se arrivassero anche riconquistare la Camera, Nancy
Pelosi tornerebbe a fare lo Speaker. Altrimenti qualcuno la vedrebbe benissimo all’ambasciata americana di Via Veneto.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Le mail pubblicate di recente da Wikileaks, invece, hanno
creato qualche imbarazzo a
Hillary, perché alcuni suoi consiglieri parlavano della necessità di infiltrare le organizzazioni della Chiesa, per piantare i semi di una visione più progressista.
Secondo Joseph Zwilling,
portavoce dell’arcidiocesi di
New York, «la decisione è complessa e richiederà molta riflessione e preghiera. Se però diamo retta alle indicazioni emerse dai sondaggi, anche in questo caso gli elettori cattolici
sembrano schierarsi in maggioranza con i democratici».
Non tutti, però, sono convinti. Uscendo dalla Messa alla
Cattedrale di St. Patrick, la fedele Lulu Stanley riassume così
la sua posizione: «Nessuno dei
candidati mi convince, entrambi hanno difetti personali e di
posizione politica che mi impediscono di votarli. Il giorno delle elezioni resterò a casa».
[PAO. MAS.]
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
6 .Primo Piano
STAMPA
.LA
GIOVEDÌ 20 OTTOBRE 2016
Taccuino
RUBY TER
Pensione
delle toghe,
l’Anm: legge
incostituzionale
1 La conver-
sione del decreto
168/2016 sul
collocamento in
pensione dei
magistrati,
«avvenuta senza
le modifiche che
avevamo segnalato, necessarie
per rendere
razionale il provvedimento, così
come la stessa
scelta di porre la
fiducia ci disorientano». È
quanto dice, in
una nota, l’Anm.
secondo la quale
«il settore giustizia, per effetto di
questa legge di
dubbia costituzionalità, oggi
ha compiuto un
grande passo
indietro».
MARCELLO
SORGI
«Pagate per tacere»
C’è il rinvio a giudizio
Tar e Consulta
due mannaie
pendono
sul voto
1 Sarebbe stata pagata set-
te milioni (e tre alle altre ragazze) da Silvio Berlusconi per tacere, oppure per «parlare ma
facendo la pazza», e come lei
anche altre giovani sarebbero
state pagate in cambio del loro
silenzio o della loro reticenza. E
così Ruby, Karima El Mahroug,
assieme ad altre 22 persone,
tra cui il suo ex difensore Luca
Giuliante, una schiera di olgettine ospiti delle serate scollacciate ad Arcore, il giornalista
Carlo Rossella e anche la senatrice di Forza Italia Mariarosaria Rossi sono stati mandati a
processo a Milano. Per tutti, eccetto Silvio Berlusconi, stralciato per motivi di salute, il dibattimento si aprirà l’11 gennaio
D
STEFANO DE GRANDIS/LAPRESSE
Berlusconi tende la mano
ma Salvini lo gela: io il leader
Vertice a tre con Meloni. No al referendum però l’alleanza è lontana
AMEDEO LA MATTINA
ROMA
La faccia è salva, i problemi restano. Un vertice improvvisato
per dire un No comune alla riforma costituzionale. Rimangono i problemi sulla leadership
del centrodestra che Salvini invoca per sé e che Berlusconi
non intende riconoscere né ora
né mai. L’incontro in effetti era
saltato. Lo aveva fatto saltare
Salvini perché non era chiaro
l’impegno di Berlusconi sul no
al referendum. Il Cavaliere voleva aspettare le ultime settimane di campagna elettorale
per metterci la faccia, verificando prima gli umori degli italiani con i sondaggi. Poi però ha
deciso che un segnale doveva
darlo. Glielo chiedevano anche
nel suo partito, soprattutto i più
scatenati contro Renzi.
Così l’ex premier ha rilasciato un’intervista al Tg5, la prima
dopo l’operazione al cuore e il
suo rientro in Italia da New
Rodolfo De Benedetti
«Il referendum chance
di cambiamento»
referendum
del prossimo 4 dicembre sulla riforma
costituzionale «è una
scelta tra cambiamento e conservazione». È quanto dichiara il presidente di
Cir, Rodolfo De Benedetti al Financial Times, sottolineando
la ragione del suo
«sì» alla riforma che
abolisce il bicameralismo paritario. Naturalmente, aggiunge
De Benedetti, qualunque sia l’esito del
voto, «non sarà la fine del mondo». «Il
Paese - sottolinea andrà avanti con tutte le sue opportunità
e le sue potenzialità, i
suoi problemi e le sue
sfide da affrontare».
York. La cosa singolare è che
nell’intervista aveva indicato
Grillo come il pericolo che
«un’esigua minoranza possa diventare padrone dell’unica Camera». È l’idea fissa del leader
azzurro: il pericolo che a vincere le elezioni politiche saranno i
5 Stelle, con tutto quello che ne
conseguirebbe per il centrodestra e per le sue aziende. Allora
la vittoria del No serve a cancellare anche l’Italicum, il doppio
turno e il premio di maggioranza che favorirebbe i grillini.
Dunque, meglio cominciare a
metterci la faccia con interviste
e videomessaggi, spostare voti
sulla bilancia del No e sedersi al
tavolo dei vincitori che rifaranno la legge elettorale e si giocheranno gli equilibri del governo (o del nuovo governo) che ci
porterà alle elezioni politiche
nel 2017 o nel 2018. È anche un
modo per tenere a bada Salvini
che ieri ha detto di essere il candidato leader del centrodestra
il caso
ALESSANDRO DI MATTEO
ROMA
1 Il
a grana, in casa Pd, l’avevano vista subito e per
questo martedì scorso i
deputati democratici della
commissione Affari costituzionali erano stati convocati in
riunione. «Dobbiamo discutere
di questa cosa dei 5 stelle, è scivolosa…», diceva un dem a un
collega prima dell’incontro. In
piena campagna referendaria
scoppia alla Camera la mina
piazzata da M5s per smontare
uno degli argomenti forti del
premier a favore del sì: la proposta a prima firma Roberta
Lombardi che chiede il dimezzamento degli stipendi dei parlamentare da contrapporre alla riduzione dei costi che si
avrebbe con la riforma della
Costituzione.
I grillini chiedono di tagliare
gli stipendi da 10mila 435 euro
lordi a 5mila. Le spese rimborsate ai parlamentari, poi, do-
L
eciso ad assumere, a
sinistra, la leadership
del “No” al referendum costituzionale, Massimo D’Alema non ha alcuna
intenzione di piegarsi ai richiami del Pse. E davanti ai
vertici dei socialisti europei
riuniti a Bruxelles, ha ribadito che hanno commesso
un errore a prendere posizione per il “Si”, e avrebbero
fatto meglio, piuttosto, a lasciare gli italiani liberi di decidere senza influenzare le
loro scelte. Hanno sbagliato
anche se spinti dal timore
che un’affermazione del
“No” possa portare l’Italia a
un periodo di instabilità:
niente di tutto questo, insiste l’ex-premier, è Renzi che
vuol farlo credere e il Pse
avrebbe dovuto approfondire prima di assumere una
posizione. E per la stessa ragione anche Obama, preoccupato anche lui della stabilità italiana, avrebbe dovuto
evitare di schierarsi così solennemente per il “Si”.
Ovviamente, D’Alema sa
bene che difficilmente questa sua presa di posizione
potrà provocare un ripensamento tra i socialisti europei
o un’autocritica del presidente americano. Ma continua a battere il chiodo per
esercitare pressione sulla
minoranza del Pd, formalmente impegnata in una
trattativa con la maggioranza sulla legge elettorale, mirata a recuperare gli oppositori interni alla riforma, e in
realtà già schierata con il
“No” e contro la manovra
economica che approda in
questi giorni in Parlamento.
In particolare contro la “voluntary disclosure”, che la
minoranza considera un ennesimo, indigeribile condono, o perfino, come ha detto
ieri il lettiano Boccia, un favore fatto alla criminalità
organizzata, che potrebbe
approfittarne per legalizzare i proventi delle loro azioni
illegali.
Dagli Usa, Renzi passerà
oggi a Bruxelles, dove la
Commissione lo attende per
spiegargli che la legge di stabilità, con il deficit che sale
al 2,3 per cento, non può essere accettata e richiede
delle correzioni. Poi riprenderà la campagna per il voto
del 4 dicembre.
Un appuntamento che da
due giorni, da quando i giudici del Tribunale amministrativo del Lazio sono entrati in Camera di consiglio,
aspetta di essere confermato. I magistrati romani, tra
l’altro, non sono i soli che
esaminando il ricorso dei 5
stelle, potrebbero decidere
lo spostamento, o addirittura la sospensione della consultazione referendaria dichiarando illegittimo il quesito contestato dalle opposizioni. Un altro procedimento, chiesto dall’ex-presidente della Corte costituzionale
Onida, è pendente davanti al
tribunale civile di Milano. E
non è escluso che i giudizi
possano essere unificati, il
prossimo 26 ottobre.
perché la Lega è il primo partito
del centrodestra. «Le idee chiare vengono premiate: tassa fissa al 15%, uscita dall’euro, ridiscussione di tutti i trattati europei, abolizione della legge Fornero, abolizione degli studi di
settore. Mi auguro che anche
Berlusconi ne prenda atto. Per
quanto riguarda Parisi è un
buon consigliere comunale a
Milano, punto». Parole che Salvini ha pronunciato un’ora prima del vertice romano.
Berlusconi era impegnato a
seguire il processo Ruby ter con
il rinvio a giudizio delle olgettine e della sua ex più stretta collaboratrice, la senatrice Maria
Rosaria Rossi. Mentre la sua
udienza preliminare, per motivi
di salute, è stata è stata rinviata
al 15 dicembre. Ha però avuto il
tempo e la pazienza di chiamare al telefono Salvini e Meloni
per offrire loro la colazione a
Palazzo Grazioli. Un vertice di
facciata per ribadire «la ferma
opposizione di tutto il centrodestra alla riforma» che produrrebbe «un preoccupante deficit
di democrazia, limitando
l’espressione di voto degli italiani e determinando il rischio di
consegnare ad una ristretta minoranza di sinistra il controllo
dell’esecutivo e degli organi di
garanzia». «La prova referendaria - hanno scritto Berlusconi, Salvini e Meloni - ha anche
un indubbio valore politico, poiché attraverso di essa il Presidente del Consiglio, cerca una
legittimazione che non merita».
Brunetta è convinto che ora,
con Berlusconi in campo, «non
ce n’è per nessuno: sposterà il
4-5%». Rimane il non detto sulla leadership che Salvini pretende per sé. «Anche a Milano
si diceva la stessa cosa, poi si è
visto che Fi ha confermato di
essere il primo partito del centrodestra», osserva Maria
Stella Gelmini.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
“Basta diaria, tagliamola”
Il M5s imbarazza il Pd
Arriva lunedì in aula la proposta grillina
che rischia di oscurare la campagna di Renzi
vrebbero essere tutte rendicontate, mentre ora l’obbligo
esiste solo per il 50% della dotazione. Un’offensiva in pieno
stile M5s, lanciata sui social
network con lo slogan «Dimezzatevi lo stipendio». Soprattutto, una proposta di legge che
M5s ha subito usato contro la
riforma della Costituzione voluta da Renzi. Basta girare su
Facebook o Twitter per trovare i manifestini che recitano:
«Riforma costituzionale, risparmi presunti: 58 milioni di
euro l’anno. Proposta M5s per
il taglio delle indennità, risparmi minimi 61 milioni di euro
l’anno». Esattamente quello
che il Pd temeva.
La mossa è congegnata bene,
perché né il Pd né gli altri partiti sono disposti a votare la pro-
posta M5s così com’è. Ma nel
mirino dei grillini finirà soprattutto Renzi, accusato di non voler davvero ridurre i costi della
politica. Francesco Sanna, deputato Pd, spiega: «Noi vogliamo ridurre gli stipendi. Ma non
possono dire ‘votate la nostra
proposta o niente’. Accettino di
ragionare con noi e con gli altri
partiti, altrimenti, vuol dire che
vogliono solo usare un randello
in campagna referendaria…».
Ma di «ragionare» con il Pd i
grillini non hanno alcuna voglia. La Lombardi ieri ha subito
attaccato: «Fanno un’indegna
melina, la verità è che il Pd ed i
suoi alleati sono contro il dimezzamento degli stipendi dei
parlamentari e la rendicontazione delle spese». Poco dopo è
stato Beppe Grillo sul suo blog
a rilanciare un video della Lombardi: «Pd fai come noi. Chiediamo che venga applicato a
tutti i parlamentari lo stesso
trattamento che il Movimento
5 Stelle applica ai suoi deputati
e senatori».
La proposta arriverà in aula
la prossima settimana e, in
mancanza di accordi, il Pd dovrà decidere se bocciarla tout
court o, più probabilmente, votare per il rinvio in commissione, in modo da congelarla fino
al referendum. Ma M5s non resterà in silenzio e un bersaniano ammette sconsolato: «Per
noi sarà imbarazzante: diciamo
che con la riforma tagliamo i
costi, come spieghiamo il no al
dimezzamento degli stipendi
dei parlamentari?».
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
LA STAMPA
GIOVEDÌ 20 OTTOBRE 2016
Primo Piano .7
.
VERSO IL REFERENDUM
4. LE REGIONI
UGO MAGRI
ROMA
Prosegue
il nostro viaggio
nella riforma
costituzionale in
5 puntate. Dopo
la prima sul
bicameralismo,
la seconda sui
costi della
politica e la
terza sui tempi
di approvazione
delle leggi, oggi
il rapporto tra
governo e
Regioni
La
prossima
puntata
5
Equilibri
1 Come cam-
bierà l’equilibrio
dei poteri con la
riforma
La riforma Boschi fa esattamente il contrario di quanto
chiedeva la Lega negli anni ruggenti: toglie poteri alle Regioni
e li restituisce allo Stato centrale. Che questa sia la sostanza
della riforma, sono tutti concordi. La diversità sta nel giudizio. Per i convinti del SI, era ora
di correggere certi eccessi federalisti introdotti nel 2001 dalla modifica del Titolo V, voluta a
sinistra per far concorrenza a
Bossi, dunque evviva. Secondo
il NO, invece, siamo all’esproprio nei confronti del territorio
che si aggiunge alle ristrettezze
imposte da Roma.
Neo-centralismo
Il riflusso era nell’aria. Troppi
punti oscuri nella disciplina attuale, troppe liti per stabilire
che cosa compete a chi. Qualche genio aveva avuto la pensata, 15 anni fa, di distribuire i poteri un po’ allo Stato, un altro
po’ alle Regioni e il resto in comune, come si fa tra bravi fratelli. Col risultato che da allora
è stato tutto un susseguirsi di
snervanti negoziati. Ogni piano
nazionale richiedeva l’intesa
con le venti Regioni, e prima di
dare via libera ciascuna ne profittava per pretendere qualcosa in cambio. Il braccio di ferro
finiva di regola davanti alla
Corte costituzionale, chiamata
a fare da paciere. Questa riforma dice basta alla «legislazione
concorrente», cioè quella a metà strada, e la cancella del tutto.
Nella nuova spartizione della
torta, lo Stato fa la parte del leone. Senza complimenti si riprende da 15 regioni (non da
quelle a Statuto speciale) le decisioni in materia di energia, di
infrastrutture strategiche e
grandi reti di trasporto. Se ci
sarà una Tav da fare, per esempio, oppure un gasdotto, o il
ponte sullo Stretto, l’ultima parola sarà del Parlamento nazionale e stop. Le Regioni interessate non sono d’accordo? Pazienza, dovranno farsene una
PERCHÉ
“È tempo
di superare
confusione
e conflitti”
Professor Fusaro, perché è un
bene che la riforma metta mano all’impianto federalista?
«Anzitutto perché fu un errore, quando fu rivisto il Titolo V nel 2001, che certe
competenze venissero conferite alle Regioni. Il commercio estero o la sicurezza sul
lavoro, per fare due esempi,
sono le classiche materie di
cui deve occuparsi direttamente lo Stato. Inoltre, ancora sbagliando, nella precedente riforma fu prevista
un’area di legislazione concorrente che negli anni ha
causato una forte conflittualità. Si è arrivati al punto di
bloccare perfino i fondi statali per gli asili, bocciati dalla
Corte costituzionale dopo un
ricorso delle Regioni. Sono
state cioè impedite politiche
sociali che perfino la Corte
Suprema degli Stati Uniti
4
dicembre
2016
Più poteri allo Stato centrale
con la clausola di supremazia
Con la riforma Boschi niente più “braccio di ferro” alla Corte Costituzionale
Così saranno divise le principali funzioni
Statali
Regionali
Le Regioni non hanno
voce in capitolo
Purché non sia in gioco
l’«interesse nazionale»
- Politica estera e di difesa
- Asilo e cittadinanza
- Moneta, risparmio, assicurazioni, tributi, concorrenza, coordinamento della
finanza pubblica
- Leggi elettorali statali e
Ue, referendum abrogativi
- Ordine pubblico, sicurezza
- Giustizia e norme del procedimento amministrativo
- Previdenza sociale, sicurezza del lavoro
- Commercio estero
- Ecosistema e ambiente
- Beni culturali e sport
- Energia e infrastrutture
(quelle «strategiche»)
- Ordinamento scolastico,
università, programmazione della ricerca scientifica
- Gestione dei rapporti con
le minoranze linguistiche
- Pianificazione del territorio
e della mobilità
- Infrastrutture locali
- Organizzazione dei servizi
sanitari e sociali
- Organizzazione dei servizi
alle imprese e della formazione professionale dei
lavoratori
- Servizi scolastici e diritto
allo studio anche in ambito
universitario
- Valorizzazione del turismo,
dei beni culturali, paesaggistici e ambientali
- In generale, ogni materia
«non espressamente riservata alla competenza esclusiva dello Stato»
117
articolo
Con la
«clausola di
supremazia»
il Parlamento
può sostituirsi
alle Regioni
Miste
Roma coordina
e detta i principi
- Standard minimi in materia di diritti civili e sociali
- Salute
- Protezione civile
- Istruzione e formazione
professionale
- Attività culturali e turismo
- Associazioni di Comuni e
governo del territorio
ragione. Idem per quanto riguarda l’ordinamento di Comuni e città metropolitane, il procedimento amministrativo e la
disciplina dei dipendenti pubblici, le politiche del lavoro in
generale.
Standard comuni
In altri campi, come le politiche
sociali e assistenziali, lo Stato
determina i «principi comuni»,
tivo più semplificato».
le «disposizioni generali» che
poi verranno applicate in loco.
L’intenzione è di garantire una
certa uniformità, di fissare degli standard nazionali anzitutto
sulla salute dove, va detto, le
Regioni non hanno particolarmente brillato. Il ministero non
poteva imporre, ad esempio, un
tot di posti letto per ogni mille
abitanti, con la riforma sarà
consentito. Gli squilibri in certi
PERCHÉ
settori, vedi la tutela dell’ambiente e del patrimonio artistico, si erano addirittura aggravati da quando sono di competenza sparsa. Però il fronte del
NO contesta che la riforma farà
altri danni, perché questa nuova ripartizione di compiti (allo
Stato le linee-guide, alle Regioni l’attuazione pratica) è altrettanto ambigua della precedente. Cacciata dalla porta, la normativa «concorrente»rientra
dalla finestra e scatenerà una
guerriglia costante. Insomma,
sostengono i contrari, avremo
più confusione anziché meno.
L’ultima parola a Roma
Ma la vera pietra dello scandalo
sta nella «clausola di supremazia» inserita nell’art.117. Vi si afferma che il Parlamento potrà
sostituirsi alle Regioni «quando lo richieda la tutela dell’unità giuridica o economica della
Repubblica, ovvero la tutela
dell’interesse nazionale». Si
tratta di una norma passepartout, intenzionalmente generica, dunque applicabile ogni
qual volta il governo lo riterrà
necessario. Gridano indignati
gli avversari della riforma: così
si fa piazza pulita di ogni idea
federalista e si ritorna ai tempi
dello Statuto albertino. Replicano i fautori del SI: l’Italia è
una e indivisibile, come sta
scritto in cima alla Costituzione, forse qualcuno se l’è dimenticato. Unitari contro federalisti, un duello che si trascina dai
tempi di Cattaneo e Mazzini. Il
4 dicembre avrà un vincitore.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
se si trattasse semplicemente
di cogliere l’occasione della riforma costituzionale per correggere gli errori sul Titolo V
commessi nel 2001. Errori che,
peraltro, erano già stati in larga
parte riparati dalla giurisprudenza della Corte costituzionale. Il rischio è che, nel giro di
qualche anno, si arrivi a gonfiare enormemente la burocrazia
ministeriale e a far gestire i poteri delle amministrazioni regionali da uffici periferici dello
Stato centrale. E c’è un ulteriore paradosso».
Sì No
Quali sono i rimedi?
«Si abolisce la normativa concorrente. Ma soprattutto, nel
comma quarto dell’art.117, si
dà al governo la possibilità di
superare qualsiasi competenza regionale che sia contro l’interesse nazionale. Al Parlamento viene conferito dalla riforma un potere nitido e chiaro, incontestabile».
Così cesseranno le guerre tra
Stato e Regioni?
Bisogna correggere
un quadro normativo
che ha danneggiato
anche le imprese
Carlo Fusaro
Professore ordinario
di Diritto pubblico
consente al governo federale,
quando finalizza certi fondi a
determinati servizi».
Un quadro normativo confuso,
è questo il nodo da superare?
«Non c’è dubbio. Tra l’altro
questa mancanza di chiarezza
si è tradotta in un forte aggravio per le imprese. Che sono favorevoli alla riforma non perché vogliono compiacere Renzi, come afferma qualcuno, ma
in quanto hanno un evidente
interesse a un sistema norma-
«In fase di rodaggio potranno
ancora emergere interpretazioni diverse delle competenze, ma certo non avremo più la
conflittualità che nel solo 2015
ha portato oltre 100 ricorsi davanti alla Consulta».
Il NO accusa: così si ritorna al
vecchio centralismo...
«Si dimentica che la riforma
della Costituzione trasforma il
Senato in un organo di alta
rappresentanza dei territori,
dove il regionalismo può rinascere su nuove basi. A fronte di
certe competenze che lo Stato
riprende per sé, Regioni e Comuni avranno la possibilità di
dire la loro nella seconda Camera su tutto quanto riguarda
le autonomie. Poi, come sempre, l’importanza di questo
contributo dipenderà dalla
qualità delle classi dirigenti,
nazionali e anche locali».
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
“Non funziona:
così si azzera
l’autonomia
degli enti locali”
Perché no a questa riforma,
professor De Siervo?
«Perché è molto di più di come è stata presentata e discussa. Qui si rivoluziona l’intero sistema delle autonomie
configurato fin dal 1948. Basti
dire che quasi tutte le competenze regionali verranno attribuite allo Stato che le potrà
disciplinare a sua discrezione,
mediante leggi approvate alla
Camera. Sfuggiranno in tutto
o in parte alle Regioni materie
tipiche come l’urbanistica, la
tutela del paesaggio, l’assistenza sociale e la sanità. Ma
se si riportano allo Stato queste competenze, l’autonomia
regionale viene azzerata».
Questo cosa comporta?
«Significa aprire la strada a
un processo di riaccentramento dei poteri che va in netta controtendenza rispetto a
quanto avviene in tutto il re-
La riforma esclude
gli Statuti speciali
causando tensioni
tra i territori vicini
Ugo De Siervo
Giurista, ex Presidente
della Corte costituzionale
sto d’Europa, dalla Germania
alla Spagna. Nel terzo millennio, è assurdo pensare che la
complessità territoriale possa
essere governata direttamente
dal centro. Se non altro, le forze
politiche ne avrebbero dovuto
ragionare seriamente. Il che
non è avvenuto, perlomeno non
in questi termini».
Il Parlamento ha sorvolato sulla
questione?
«Ne ha discusso, ma in un orizzonte molto più angusto, come
Quale paradosso?
«Questa vastissima riforma
non si applica alle cinque Regioni con Statuto speciale: Valle D’Aosta, Trentino Alto Adige, Friuli, Sardegna e Sicilia. A
queste Regioni, anzi, viene concessa l’ulteriore singolare garanzia di poter rifiutare le riforme che in futuro dovessero riguardarle. È un privilegio che
può generare contrapposizioni
tra territori contigui, tensioni
di cui nessuno sente il bisogno
tra calabresi e siciliani, piemontesi e valdostani, veneti e
trentini. Già oggi ci sono Comuni che cercano di essere accorpati nelle Regioni limitrofe a
Statuto speciale per godere di
condizioni più vantaggiose sul
piano dei finanziamenti. Figurarsi se passerà la riforma».
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
8 .Primo Piano
I numeri
.
MILANO
Unità mobile
per l’orientamento
socio-sanitario
BRESCIA
Sportello
d’orientamento
socio-sanitario
BOLOGNA
Sportello
d’orientamento
socio-sanitario
LA STAMPA
250
PONTICELLI (NA)
Ambulatorio per migranti
e persone disagiate
mila
È il numero
di prestazioni
fornite
da Emergency
in dieci anni
di attività
in Italia
15
mila
I migranti
soccorsi
tra i luoghi
di sbarco e
nei centri
di accoglienza
in Sicilia
MARGHERA (VE)
Poliambulatorio
per migranti e
persone disagiate
POLISTENA (RC)
Poliambulatorio
per migranti
e persone
disagiate
SASSARI
Ambulatorio
per migranti
e persone
disagiate
CASTEL
VOLTURNO (CE)
Ambulatorio per
migranti e persone
disagiate
Unità mobile
di informazione
e prevenzione
per le
prostitute
PALERMO
Poliambulatorio
per migranti
e persone disagiate
AGRIGENTO
Assitenza medica
per i migranti
nei centri di accoglienza
e agli sbarchi
LA CRISI SOCIALE
Invisibili e senzatetto
In aumento gli italiani
curati da Emergency
L’ong a dieci anni dal primo ambulatorio nel nostro Paese
“All’inizio solo migranti, oggi aiutiamo anche connazionali”
2006
Ambulatori
mobili
Ambulatori,
poliambulatori
e sportelli
CATANIA e SIRACUSA
Assitenza medica
per i migranti
nei centri di accoglienza
e agli sbarchi
il caso
il debutto
Emergency
lavora in Italia
da dieci anni.
L’ong di Gino
Strada aprì
il suo primo
poliambulatorio nel 2006
a Palermo
ALBERTO MATTIOLI
MILANO
on solo guerre, epidemie
Gli italiani assistiti da Emere carestie. La nuova gency sono divisi in due categofrontiera dell’emergen- rie. Nella prima ci sono i quelli
za è l’Italia. Emergency lancia che la tessera sanitaria l’hanno
una raccolta di fondi (fino al 17 ma che sono in situazione «di
aprile, donazioni via sms o chia- fragilità economica», come la
mata al 45565) per il suo Pro- chiama Carraro. Il loro Indicagramma Italia. Sorpresa gene- tore della Situazione Economirale: l’ong di Gino Strada chiede ca inferiore agli 8.500 euro l’anaiuto per intervenire in Italia no li rende, secondo i parametri
dove 11 milioni di persone, stra- della Regione Veneto, «vulneranieri ma anche italiani, non bili». «A loro procuriamo grahanno accesso alle cure. Una su tuitamente gli occhiali, che il
sei, secondo il Censis.
Ssn non passa, e la dentiera, che
Sorpresa in realtà ingiustifi- il Ssn passa ma facendosi rimcata, perché Emergency lavora borsare il costo del materiale,
«in casa» già da dieci anni. Ini- almeno 700 euro». Poi c’è la seziò con il Poliambulatorio aper- conda categoria, quella cui vento a Palermo nel 2006 per ga- gono offerte tutte le prestaziorantire l’assistenza sanitaria ai ni. Sono quelli che non sono comigranti. Poi sono venute le perti dal Ssn perché non hanno
strutture di Marghera, Napoli, più la residenza, e magari vivoCastel Volturno, Brescia, Poli- no in strada.
stena, Bologna, Sassari e i cenLe storie sono terribili, da rotri di accoglienza della Sicilia. E manzo di Steinbeck. C’è il maMilano, la ricca, civile, moderna stro vetraio che ha dovuto chiuMilano, motore del Paese? Qui dere l’attività che la famiglia
dall’agosto 2015 funziona un aveva da generazioni, che ha
ambulatorio mobile. Era stato trovato un altro lavoro, che l’ha
pensato per gli immigrati, ma perduto perché la fabbrichetta
con il tempo si è scoperto che gli ha chiuso e che da allora non ha
si rivolgevano anche gli italiani. più lavorato. C’è il 35enne graL’ambulatorio gira per la vemente cardiopatico che ha
aree più disagiate della metro- perso i genitori e il fratello, non
poli (Lorentegpoteva più pagagio, piazza Prealre l’affitto, «e dopi, la Centrale,
po tre anni che
San Siro) con
era per la strada
una media di 40
siamo finalmente
prestazioni al
riusciti a fargli
giorno. Nella
assegnare una
classifica degli
residenza fittizia
assistiti per nadal Comune di
zionalità, gli itaVenezia, così alliani sono quarti
meno ha la tessedopo egiziani,
ra e può ricorremarocchini e rore ai servizi someni. Adesso Spesso gli utenti
ciali». Ci sono i
servono un altro
divorziati sbattuambulatorio mo- si vergognano
ti fuori di casa,
bile e un centro di e ci chiedono di non ma che non posorientamento so- chiamare i famigliari sono permettersi
ciosanitario, per
di pagare un afspiegare a gente
fitto perché nel
Marta Carraro
tagliata fuori anfrattempo magadel Poliambulatorio
che dall’informari hanno perso il
di Marghera
zione a chi rivolposto. È un popogersi. «Ci sono
lo di invisibili,
prestazioni che possono essere gente che aveva un lavoro, una
già fatte da noi, come misurare famiglia, una casa, poi ha perso
la pressione o la glicemia o le tutto ed è sparita per la buroiniezioni - spiega la presidentes- crazia, quindi non compare nesa Cecilia Strada, figlia di Gino anche nelle statistiche. «Spesso
-. Per altre è invece necessario si vergognano, non vogliono che
approfondire, orientando il pa- contattiamo i famigliari, non voziente e accompagnandolo fisi- gliono che si sappia. È terribile,
camente alle visite».
perché capisci che può davvero
«Gli italiani? Con la crisi, so- capitare a chiunque».
no in continuo aumento», conI costi, non solo sociali, sono
stata Marta Carraro, responsa- altissimi. Spiega Carraro: «Noi
bile del Poliambulatorio di Mar- non vogliamo sostituirci al Ssn,
ghera aperto nel ’15, con quat- ma aiutare la gente ad accedertro mediatori e due assistenti vi. Anche perché la situazione
alla poltrona stipendiati e circa sanitaria di chi è senza cure ov150 volontari fra medici, infer- viamente peggiora e alla fine
mieri e odontoiatri che si orga- spesso l’unica possibilità è il
nizzano per i turni, «adesso ab- pronto soccorso. Quindi alla fibiamo un dentista che è venuto ne il danno è doppio: sta peggio
apposta da Palermo a passare il malato e curarlo costa di più».
tutta la settimana qui».
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N
LA STAMPA
GIOVEDÌ 20 OTTOBRE 2016
Primo Piano .9
.
LA MANOVRA E L’OCCUPAZIONE
“No al condono agli evasori”
Sul contante è guerra nel Pd
Boccia, presidente della commissione Bilancio della Camera, attacca la sanatoria
Entra nel vivo il duello con l'Ue che cerca una strada per non sanzionare l’Italia
ROBERTO GIOVANNINI
ROMA
Magari negli Usa
Renzi può farsi
spiegare cosa fanno
in America per
l’evasione fiscale
Pierluigi Bersani
Esponente minoranza
ed ex segretario Pd
Il messaggio è chiarissimo, e lo
lanciano a mo’ di avvertimento
Francesco Boccia, presidente
della Commissione Bilancio
della Camera e l’ex segretario
del Pd Pierluigi Bersani: sulla
sanatoria per i contanti il governo deve fare una correzione
di rotta, altrimenti provvederà
il Parlamento. E così, se Bersani
«suggerisce» di «non evocare i
peggiori strumenti polemici
della destra: qui non si tratta di
combattere i vampiri, si tratta
di riconoscere il principio per
cui per pagare meno bisogna
pagare tutti. Magari negli Usa
Renzi può farsi spiegare come
fanno in America sull’evasione
fiscale», Francesco Boccia, intervistato dall’Huffington Post
spiega senza mezzi termini che
«se la fanno così come annunciata inevitabilmente il Parlamento la cambia». «Qualsiasi
lavaggio di denaro nero è un
condono – afferma l’esponente
del Pd - sul piano etico ci perdiamo di sicuro. Nella mia visione - prosegue - non c’è un tetto
accettabile ma certo altro sarebbe se ne venisse fissato uno
e l’aliquota fosse alzata». La
proposta di Boccia è quella di
fissare almeno un tetto per tener fuori «evasori e riciclatori»,
ad esempio fino ai 20-30mila
euro. «Non so - aggiunge - se Pa-
Analisi
LINDA LAURA SABBADINI
doan sia in grado di dire che
questo non è un condono: i soldi
nel materasso e nel controsoffitto normalmente sono soldi
evasi al Fisco. Io di persone oneste che fanno così non le conosco. E tu allora devi farli pagare
con le sanzioni e semmai discuti
del carcere sì o no».
Un altro problema per l’Esecutivo è quello che riguarda i
tempi di presentazione del testo vero e proprio della legge di
bilancio. Come noto, ormai da
diversi anni l’approvazione della Finanziaria/legge di Stabilità/legge di bilancio nel fatidico
Consiglio dei ministri è solo
simbolica. Il governo approva
soltanto il provvedimento con
la dicitura «salvo intese», il premier va in conferenza stampa e
ai tg a mostrare le slides, ma di
nero su bianco molto spesso c’è
poco o nulla. Nei giorni successivi tocca ai tecnici dei ministeri scrivere le norme.
Oggi sapremo se la tabella di
marcia sarà rispettata. Intanto,
anche se continua a essere problematica l’approvazione da
parte della Commissione Europea della manovra varata dal
governo – che come noto, non
rispetta in parte i vincoli stabiliti da Bruxelles per il nostro
Paese – tra tanti segnali di tensione emerge anche qualche indicazione che fa pensare che
non ci sarà una secca bocciatu-
ALESSANDRO PARIS/IMAGOECONOMICA
Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Il contraddittorio balletto
sulle cifre dei disoccupati
Il conteggio dei voucher falsa le statistiche e i dati sul lavoro
SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
La percentuale di occupati
per ore lavorate in settimana
S
ono passati da 15 milioni
nel 2011 a 115 milioni nel
2015 e a 96,6 milioni nei
primi 8 mesi del 2016. Il numero
di persone che ha utilizzato i
voucher è stato 1 milione 400
mila nel 2015, con un numero di
voucher medio di 60 e un reddito medio da voucher inferiore a
500 euro netti nell’anno. Ebbene, se queste persone avessero
lavorato solo il numero di ore
registrate dai voucher, avremmo dovuto trovarne un riscontro nei dati Istat, attraverso una
percentuale più alta del passato
di occupati che lavorano poche
ore. Invece non è successo. Nonostante diminuisca il numero
complessivo di ore lavorate rispetto a inizio crisi, la percentuale di occupati che lavorano
poche ore nella settimana è rimasta stabile. Sono infatti l’1,6%
quelli che lavorano fino a 8 ore e
il 3,7% da 9 a 16 ore. Come si concilia questo dato con il «boom
dei voucher» di cui tanto si è
parlato? I voucher, probabilmente, sono andati a coprire,
per una parte importante, una
porzione di lavoro sommerso di
lavoratori che, nella rilevazione
Istat, venivano intercettati con
il loro effettivo numero di ore lavorate e sono regolarizzati solo
per una minima parte di queste.
Il dato dell’Istat quindi, po-
2008
2016
3.7
3.6
1.4
da 1 a 8 ore
1.6
3.5
da 9 a 16 ore
3.7
9.4
da 17 a 24 ore
10.7
da 25 a 32 ore 11.2
11.9
da 33 a 40 ore 47.3
50.3
di cui 36 ore 9.4
9.7
31.9
di cui 40 ore
34.7
23.4
oltre 40 ore
18.2
assenti
FABIO CIMAGLIA/LAPRESSE
Una manifestazione contro il precariato nei mesi scorsi a Roma
96,6
milioni
Di voucher
sono stati
utilizzati nei
primi 8 mesi
del 2016, in
tutto il 2015
erano stati
115 milioni i
voucher
utilizzati
trebbe confermare l’ipotesi, riportata dalla interessante ricerca dell’Inps e di Veneto Lavoro
sui voucher, secondo la quale assistiamo a una «regolarizzazione
minuscola (parzialissima) in grado di occultare la parte più consistente di attività in nero». Una
porzione di lavori di poche ore e a
basso reddito ci sarà, specie tra i
giovani, ma probabilmente sarà
minoritaria. Inoltre, stando all’Inps, circa la metà degli utilizzatori si muove sul mercato del
lavoro «tra diversi contratti a
termine o cercando di integrare
rapporti di lavoro a part time o
indennità di disoccupazione» e
anche questo spiega perché la
percentuale di occupati che lavorano poche ore non cresce.
L’altra metà risulta formata
soprattutto da giovani, donne in
età centrale e pensionati. I voucher sono forniti da piccole imprese, restano escluse le famiglie, che non li utilizzano perché
non possono permetterselo o
Dati non destagionalizzati
in % relativi al 2˚ trimestre
del 2008 e del 2016
Percentuale di occupati
per ore lavorate nella
settimana
di riferimento,
II trimestre del 2008,
e 2016 (dati non
destagionalizzati, valori
percentuali)
Fonte: Istat, Rilevazione forze lavoro
perché non ne sono informate,
più probabilmente perché tutto
rimane nel sommerso, e non è
conveniente alla famiglia stessa
e/o al lavoratore l’emersione con
il voucher. Quanto all’aumento
dei licenziamenti, altro argomento «caldo», non possiamo affermare che sono dovuti alla soppressione dell’ articolo 18, prima
di sapere quanti sono relativi a
imprese sopra o sotto la soglia
dei 15 dipendenti. Inoltre, dobbiamo tenere conto della nuova
ra della nostra legge di bilancio.
Una lettera della Commissione
arriverà, e conterrà osservazioni critiche di merito che preludono a un rinvio (come pure
avvenne l’anno scorso) a primavera della valutazione della legge di bilancio. Secondo autorevoli fonti di Bruxelles, infatti
nonostante le palesi deviazioni
dei numeri italiani rispetto a
quanto atteso dalla Commissione, e nonostante l’azione delle forze «rigoriste» che vorrebbero un intervento pesante sull’Italia, starebbe prevalendo
una lettura «politica» della situazione. Secondo fonti comunitarie, nella missiva che dovrebbe essere inviata entro lunedì si punterà il dito su tre
punti critici: il deficit strutturale che anziché ridursi aumenta
dello 0,4%, le spese aggiuntive
ingiustificate per quanto riguarda i migranti, e i costi della
prevenzione dei danni del terremoto (le spese per la ricostruzione sono invece ammissibili). Risultato, l’Ue chiederà
correzioni e aggiustamenti, ma
una bocciatura entro novembre non ci sarà. Anche perché,
si capisce, altrimenti ci sarebbe
il rischio di destabilizzare il governo Renzi in questa fase delicata, stroncando la manovra alla vigilia del referendum costituzionale del 4 dicembre.
- LA STAMPA
500
euro
Il reddito
medio annuo
da voucher, il
numero di
persone che
ha utilizzato i
voucher è
stato 1 milione 400 mila
nel 2015
legge contro le dimissioni in
bianco. Una parte dei licenziamenti potrebbe essere riferita all’emersione di ex dimissioni in
bianco e in questo caso si tratterebbe di un dato con un aspetto
«positivo», dal momento che ci
sarebbero almeno tutele e diritti
per i lavoratori licenziati. Bisogna verificare quanti tra i licenziati sono donne e immigrati, i
segmenti più vulnerabili e ricattabili, l’informazione faciliterebbe una lettura chiara del dato.
Infine: la diminuzione delle assunzioni era un risultato prevedibile e atteso. Se diminuisce per le
imprese l’incentivo economico
ad assumere, poi non possiamo
certo meravigliarci che si assuma di meno. Le imprese hanno
già assunto nell’anno precedente,
e difficilmente avranno iniziato a
licenziare questi assunti, poiché
così facendo, perderebbero i benefici acquisiti. Un’ultima considerazione: i dati dell’Istat sull’occupazione segnalano nel secondo
trimestre una crescita, soprattutto per l’occupazione dipendente a tempo indeterminato. A
differenza del passato non si tratta solo di ultracinquantenni (in
gran parte effetto delle mancate
uscite per pensione) ma anche di
giovani fino a 34 anni. Il ritmo di
crescita dell’occupazione non è
elevato, tuttavia il segno è positivo e non solo per l’aumento della
permanenza nell’occupazione.
Certo luglio ha segnato una diminuzione, con un lieve recupero in
agosto. Abbiamo molta strada da
fare per recuperare i dolorosi colpi di questa crisi lunga e intensa.
Cerchiamo di concentrarci su
una lettura seria dei dati non influenzata da interessi di schieramento. I numeri servono per capire la realtà e agire meglio e con
più efficacia per cambiarla.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
10 .Primo Piano
STAMPA
.LA
GIOVEDÌ 20 OTTOBRE 2016
Esplorare
il Pianeta Rosso
Dal cinema
alla musica
variazioni
sul tema
War of the Worlds
«La guerra dei mondi» fu il celebre
sceneggiato radiofonico su
un’invasione di marziani:
trasmesso il 30 ottobre 1938 negli
Usa dalla Cbs, e interpretato da
Orson Welles, scatenò il panico
ExoMars atterra su Marte
Suspense per la missione europea
Il segnale con il modulo “Schiaparelli” si interrompe 50 secondi prima del contatto
ESA
Il perché
del nome
1 Il modulo di
atterraggio di
ExoMars è stato
battezzato
«Schiaparelli» in
omaggio all’astronomo
piemontese che
nell’800 realizzò
una mappa di
Marte. All’Esa,
però, non tutti
erano d’accordo:
le ricerche di
Schiaparelli si
basarono su una
serie di equivoci e
sull’errata identificazione di strutture che lui chiamò «canali»,
contribuendo
all’ipotesi dell’esistenza di vita
intelligente sul
pianeta
GABRIELE BECCARIA
SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
oi il silenzio. Nessun segnale di conferma dell’ammartaggio.
«Teniamo le dita incrociate,
forse nella notte avremo risultati chiarificatori e, magari, anche
positivi». Così parlava ieri sera il
direttore generale dell'Esa,
l’Agenzia spaziale europea, Jan
Woerner. Che, cercando di
sdrammatizzare dal centro di
controllo di Darmstadt, in Germania, ha aggiunto: «Quello di
“Schiaparelli” era un test. I dati
che saranno esaminati ci serviranno per sapere come portare
con tecnologia europea il prossimo rover su Marte, nel 2020. È
stata un'ottima decisione di andare per la prima volta con uno
strumento simile». Mentre Woerner parlava, gli specialisti elaboravano ipotesi e scenari. Un
nuovo segnale è atteso stamattina e potrebbe essere quello decisivo: «Schiaparelli» - ragionavano nella notte gli specialisti -
P
ESA
deve’essere atterrato, ma è ancora un mistero in che condizioni si trovi. Ha subìto dei danni o
il suo silenzio è un problema
momentaneo?
È in gioco una spedizione da
1.3 miliardi di euro e con lei l’orgoglio europeo. Il successo di
ExoMars significa mettere fine
al monopolio marziano della
Nasa. L’Europa (con l’aiuto di
un razzo russo) vuole esplorare
il Pianeta Rosso e l’Italia è la
nazione leader della missione
che segna un nuovo capitolo
della competizione BruxellesWashington: ha progettato e
realizzato molte parti della
sonda, a cominciare dal radar,
cruciale per guidare la discesa,
e dagli scudi termici con cui
proteggere il robot.
«Schiaparelli» deve funzionare da stazione meteo e dovrà
raccogliere dati preziosi su una
pianura che eccita gli studiosi:
Meridiani Planum ospita formazioni di ematite cristallina
grigia, sostanza che sulla Terra
si forma nelle sorgenti termali e
negli stagni. Se su Marte ci sono
(o ci sono stati) batteri, la zona è
più che promettente. Intanto
l’altro «pezzo» di ExoMars «Tgo» - si è inserito in orbita e
studierà un altro indizio di possibile vita aliena: le emissioni di
metano. Sono solo geologiche o
anche di origine biologica?
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Civiltà perdute e incontri impossibili
E se alla fine fossimo noi i marziani?
I viaggi Exomars
Progetto composto da due missioni, entrambe
con l’obiettivo di cercare tracce di vita su Marte
PRIMA MISSIONE
Trace Gas Orbiter (TGO)
14 maggio 2016
Mapperà i gas presenti
Lancio del vettore con a bordo
ddo
nell’atmosfera
il Trace Gas Orbiter (TGO)
di Marte
e il lander Schiaparelli
16 ottobre 2016
Schiaparelli si separa dal TGO
IERI
Schiaparelli atterra su Marte;
TGO si inserisce nell’orbita del pianeta
23 ottobre 2016
Schiaparelli termina
la propria missione
7
Dicembre 2017
Lander Schiaparelli
TGO inizia
Fungerà da dimostratore
la sua missione
ddi tecnologia per l’ingresso
scientifica
nell’atmosfera e l’atterraggio
ne
che terminerà
sul suolo marziano
a dicembre
2022
Così la fantascienza continua a farci sognare e a terrorizzarci
VITTORIO SABADIN
Se siamo così affascinati da
Marte la colpa non è solo degli
antichi Greci e dei loro dei. E’
anche dell’astronomo italiano
Giovanni Schiaparelli, che nel
1877 credette di vedere al telescopio canali rettilinei lunghi
decine di chilometri sulla superficie del pianeta. Saggiamente non commentò la sua
scoperta, ma altri lo fecero: i
canali erano chiaramente la
prova che su Marte esistevano creature intelligenti, le
quali irrigavano il suolo grazie
ai solchi che avevano scavato.
Solo alla fine del ‘900 le foto
del Mars Global Surveyor
hanno definitivamente dimostrato che i canali di Schiapparelli non esistono, ma la
convinzione che il Pianeta Rosso sia pieno di misteri è ancora
dura a morire. Perché tutte le
agenzie spaziali del mondo cercherebbero di andarci, se non ci
fosse qualche mistero? E la
Nasa perché non ci dice la verità, visto che sicuramente la conosce? Le sonde che sono atterrate sul pianeta e le foto ad alta
risoluzione scattate dall’orbita
non hanno fatto altro che generare altra curiosità.
I canali non ci sono, ma le
prove che su Marte ci fosse acqua allo stato liquido sono ormai evidenti: che cosa è dunque
accaduto a quel pianeta? Forse
un impatto cosmico, di cui resta
un immenso sfregio nella Vallis
Marineris, lo ha privato improvvisamente dell’atmosfera,
cancellando ogni forma di vita?
SECONDA MISSIONE
Maggio 2020
Lancio di un altro vettore
con a bordo un rover
Gennaio 2021
Atterraggio sulla superficie
di Marte del rover. Questo,
per almeno 7 mesi, cercherà
tracce di vita presente o passata
Ossigeno
In «Pianeta
Rosso» Val
Kilmer
immette
ossigeno
su Marte
con alghe
modificate
La sua popolazione è riuscita a
mettersi in salvo? Siamo noi i
marziani?
Intorno a queste domande,
che ogni serio studioso del sistema solare considera ridicole, è nata molta letteratura
fantascientifica, il cui prodotto più riuscito è «La guerra dei
mondi» di H.G. Wells, pubblicato nel 1898 e reso ancora più
famoso dal terrorizzante adat-
tamento radiofonico di Orson
Welles del 1938, che fece scendere la gente in strada. Ma è il
cinema ad aver fatto ancora di
meglio, con decine di film che
offrono ognuno la propria versione sui misteri marziani.
Per restare ai più recenti,
Brian De Palma ha sostenuto
nel 2000 con «Mission to
Mars» che sul pianeta esiste
davvero un gigantesco volto
umano scolpito sulla pietra (la
«Face on Mars» fotografata
dal Viking 1 nel 1976) dal quale
è arrivata la civiltà che ha seminato la vita sulla Terra.
Adesso si pensa che possa arrivare l’ora di fare il percorso
inverso: se il nostro mondo finirà, andremo tutti su Marte.
Per preparare un ambiente
adatto, in «Pianeta Rosso» di
Antony Hoffman si cerca di
immettere ossigeno nell’atmosfera con alghe geneticamente
modificate, ma il progetto fallisce. Così Matt Damon, in «The
Martian», ci ha mostrato come
la vita su Marte sarà tutt’altro
che facile e piacevole. Ma dovremo rassegnarci: se bisognerà partire, tutti gli altri posti del sistema solare sembrano di gran lunga peggiori.
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LA STAMPA
GIOVEDÌ 20 OTTOBRE 2016
Primo Piano .11
.
Life on Mars?
Mars Attacks!
Sopravvissuto - The Martian
È un brano musicale scritto da David
Bowie e pubblicato come 45 giri il 22
giugno 1973. Si tratta di una delle
canzoni simbolo dell’artista inglese.
Il Daily Telegraph la mette al 1º posto tra
le 100 migliori canzoni di tutti i tempi
È un film satirico del 1996 diretto
da Tim Burton. Racconta, facendo
la parodia dei B movie Anni
Cinquanta, di un gruppo di alieni
che sterminano un’intera mandria
nelle campagne del Kentucky
È un film di Ridley Scott del 2015
con Matt Damon nel ruolo di un
astronauta che sopravvive a una
missione su Marte: si ritrova da
solo in un pianeta ostile e con
scarsissime risorse
ORE DECISIVE
QUANDO L’UOMO
Reportage
TOCCHERÀ
QUEL SUOLO
ANTONIO LO CAMPO
TORINO
FRANCO MALERBA
on ExoMars la bandiera europea sventolerà su Marte. E, accanto, il tricolore. A Torino,
ieri, è stato un giorno d’attesa e di ansia. Alla Thales
Alenia Space di Corso Marche c’è uno dei cervelli tecnologici della missione,
mentre ci si prepara alla seconda fase, quella del 2020,
quando un rover scenderà
sul Pianeta Rosso e sarà
«operato» - come si dice in
gergo - proprio da una delle
sale di controllo di Torino.
Sotto la guida dell’Asi,
l’Agenzia spaziale italiana,
un gruppo selezionato di industrie e centri di ricerca
del «made in Italy» sono diventati protagonisti del programma ExoMars, quello attuale e quello previsto tra
quattro anni. La sonda, formata da due moduli - il
«Tgo», che resterà in orbita
fino al 2020, e lo «Schiaparelli», destinato alla discesa
-, era decollata in due voli separati proprio dall’aeroporto di Torino Caselle nel 2015
per raggiungere lo spazioporto di Bajkonur, da dove è
stata lanciata con un razzo
Proton lo scorso 14 marzo.
A Torino, infatti, si concentra molto del know-how tecnologico dell’aerospazio, tanto
che si definisce la città - senza
ironie - la «Houston italiana».
Spiega Walter Cugno, vice
president dell’«Exploration
and Science Domain» di Thales Alenia Space: «Al programma ExoMars hanno lavorato 450 persone, tra tecnici,
ingegneri e fisici, negli stabilimenti di Torino, Milano, Firenze, Roma e L’Aquila». E aggiunge: «Solo a Torino si tratta
di 250 specialisti, che hanno
sviluppato la sonda».
Ieri molti di quei 250 erano
davanti ai monitor, spiando,
secondo dopo secondo, le fasi
della missione, mentre un
gruppo si era momentaneamente trasferito nel centro di
C
P
Al lavoro
Molte parti
della sonda
ExoMars
hanno visto
la luce
negli
stabilimenti
di Torino
della Thales
Alenia Space
MICHELE D’OTTAVIOBUENAVISTA
L’attesa dei 250 super-specialisti
nella Houston italiana
Batte a Torino uno dei cuori tecnologici dell’impresa
450
persone
È il team
per il
programma
ExoMars
tra tecnici,
ingegneri
e fisici, negli
stabilimenti
di Torino,
Milano,
Firenze, Roma
e L’Aquila
controllo di Darmstadt, in Germania. Altri si affollavano in
un’ulteriore area, sempre a Tol’anno
rino, al Centro spaziale Altec.
della fase 2
Anche questa «space comAlla Thales
pany», che segue molte delle atAlenia Space
tività scientifiche degli astroci si prepara:
nauti sulla Stazione Internazioun rover
nale, è in prima linea per Exoscenderà
Mars. «Qui a Torino - dice Vinsul Pianeta
cenzo Giorgio, amministratore
Rosso e sarà
delegato di Altec - abbiamo rice«operato»
vuto i dati relativi a molti degli
da Torino
strumenti sia di “Tgo” sia di
“Schiaparelli”». Ed è solo l’inizio. Ci si aspetta un profluvio di
informazioni e immagini. «Poi
tutto verrà messo a disposizione della comunità scientifica».
Pianure,
Il modulo di atterraggio di
ExoMars è stato progettato canyon, crateri:
Marte è un
per funzionare come una stazione meteo: monta un appa- concentrato di
sorprese
rato - dalla sigla «Dreams» -
2020
realizzato dall’Inaf, l’Istituto
nazionale di astrofisica. E intanto si lavora al rover del
2020: disporrà di una trivella
in fase di realizzazione a Nerviano, vicino a Milano. «Sulla
base dell’esperienza per la trivella della sonda Rosetta - osserva Marco Molina, specialista di Leonardo-Finmeccanica - abbiamo ideato un nuovo
strumento, pensato per le caratteristiche del suolo marziano. Dovrà perforarlo fino a due
metri di profondità. L’obiettivo è cercare acqua su Marte e,
quindi, possibili forme di vita».
«Per la missione 2020, infatti, il lavoro è già iniziato», dice
Giorgio. «A Torino abbiamo
allestito una replica del terreno marziano. Poi l’area verrà
ampliata e lì collauderemo il
rover che andrà su Marte». A
pilotarlo ci sarà un centro speciale: chiamato «Rocc», «Rover operation control center»,
permetterà di pianificare,
giorno dopo giorno, le attività
del robot a sei ruote. Che invierà immagini mozzafiato.
«Quelle che tutto il mondo
scientifico attende».
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Dalle ipotesi alla realtà
L’obiettivo è la caccia alla vita aliena:
super-microbi in habitat terribili
AMEDEO BALBI
uando si parla di Marte, è quasi automatico
pensare alla vita extraterrestre. Alla fine del
XIX secolo fu proprio Giovanni Schiaparelli a dare il
via, sebbene non del tutto volontariamente, all’idea che il
Pianeta Rosso potesse essere abitato. Ma, se nei vecchi
racconti fantascientifici il
marziano era una creatura
vagamente antropomorfa (e
con intenzioni per lo più bellicose), oggi sappiamo che
se c’è vita, su Marte, può
trattarsi al massimo di qual-
Q
er un astronauta essere
tra i primi a mettere piede su Marte è un sogno
che si avvera. Ma per quanto
una missione come questa sia
affascinante, è anche complessa. Rischiosa e ricca di incognite. Ad oggi, non abbiamo le tecnologie che consentono a un
equipaggio di affrontare in sicurezza un viaggio di andata e
ritorno così lungo. E’ vero che
possiamo contare su sistemi
sofisticati che ci permettono di
fare missioni più lunghe rispetto al passato. Ma è anche vero
che sul fronte della protezione
dalle radiazioni ci sono ancora
molte incertezze. Anche se mi
piacerebbe essere tra i primi a
mettere piede
sul Pianeta
Rosso, avrei
paura delle radiazioni.
Almeno finché non si riuscirà a trovare
un sistema che
garantisca agli astronauti una
protezione adeguata, come ad
esempio ricostruire attorno alle navicelle un campo magnetico simile a quello sulla Terra.
Ma un viaggio su Marte non farà solo paura per la propria incolumità. Una buona dose di
coraggio sarà indispensabile ai
futuri esploratori che dovranno stare lontano per mesi dalla
famiglia, dal proprio Pianeta,
con la consapevolezza di fare
qualcosa che mai nessuno prima ha fatto, con tutti i rischi
che ne conseguono. Fra 15 anni
sarà diverso e, grazie a collaborazioni internazionali, ce la faremo. Queste missioni preparatorie renderanno tutto più
semplice. Magari creeremo
stazioni intermedie o flotte di
navicelle per scortare gli astronauti sul Pianeta Rosso. Sarà
un’emozione assistere a questo
storico salto. Anche per un
astronauta come me, che
quando guarda il cielo sogna
ancora di volare nello spazio.
che microbo. E deve essere
anche piuttosto resistente,
perché le numerose missioni
che hanno esplorato il pianeta negli ultimi decenni ci hanno restituito l’immagine di un
mondo ostile, freddo, con
un’atmosfera sottilissima,
bombardato dalle radiazioni
nocive provenienti dallo spazio e dal Sole. Insomma, un
posto in cui sopravvivere non
è affatto facile.
Tuttavia, abbiamo anche
capito che il passato remoto
di Marte è stato probabilmente molto diverso: miliardi di
anni fa sul pianeta scorreva
acqua liquida, l’atmosfera era
più spessa e il clima più mite.
Forse, allora, la vita microscopica è comparsa e si è poi
rintanata in nicchie protette,
sotto la superficie?
È una possibilità aperta, e il
programma ExoMars è stato
pensato proprio per investigarla. Sorprendentemente, le
uniche altre missioni progettate specificamente per cercare
la vita su Marte risalgono ormai a 40 anni fa: le gloriose
missioni Viking 1 e 2 della
Nasa, che non riuscirono a trovare prove conclusive. Ma nel
frattempo abbiamo capito
molto di più, e vale la pena tentare ancora. C’è per esempio il
ESA
mistero del metano marziano,
osservato tra l’altro proprio da
una sonda europea, la Mars
Express. Sulla Terra, il metano è prodotto prevalentemente dall’attività biologica. È anche un composto che viene distrutto piuttosto facilmente,
per esempio dalle radiazioni
ultraviolette, e quindi non può
rimanere nell’atmosfera molto
a lungo in assenza di sorgenti
attive. Su Marte, sembra presentarsi localizzato in punti
specifici del pianeta, in quantità variabile con le stagioni. La
possibilità più intrigante è che
sia prodotto da batteri nascosti nel sottosuolo, ma esistono
anche processi non biologici in
grado di spiegare il fenomeno:
per funzionare, però, questi richiederebbero la presenza di
acqua liquida o di sorgenti vulcaniche sotterranee, ed entrambe le cose sarebbero di
per sé interessanti. Il modulo
«Trace Gas Orbiter», che resterà in orbita attorno a Marte, proverà a fare luce sulla
questione.
Quanto al modulo Schiaparelli, potrebbe fornirci indicazioni utili per preparare la parte più ghiotta della missione.
Prevede la discesa sul suolo
marziano di un rover dotato di
trapano per prelevare campioni fino a due metri di profondità, su cui effettuare analisi biologiche. Se ne parlerà non prima del 2020. Abbiamo aspettato più di un secolo, ma finalmente potremmo essere davvero vicini a capire se i marziani ci sono davvero.
Università di Roma Tor Vergata
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12 .Estero
STAMPA
.LA
GIOVEDÌ 20 OTTOBRE 2016
il caso
ALESSANDRO ALVIANI
MARCO BRESOLIN
opo 4 anni di assenza,
il leader russo Vladimir Putin torna a Berlino per incontrare il presidente ucraino Petro Poroshenko, la cancelliera Angela
Merkel e il presidente francese François Hollande. Un incontro - il primo del cosiddetto «Quartetto di Normandia»
da un anno a questa parte –
convocato per fare il punto
sull’implementazione dell’accordo di Minsk siglato un anno fa, che avrebbe dovuto riportare la pace nell’Est dell’Ucraina e che non ha del
tutto rispettato le attese visto che nelle zone del Donbass si registrano ancora
combattimenti e scontri.
Il primo ad abbandonare
la scena è Poroshenko. Al termine dei colloqui, infatti, Putin, Merkel e Hollande si sono
visti a tre per parlare di Siria.
Sul tavolo l’incognita di possibili nuove sanzioni alla Russia come aveva fatto capire
martedì la stessa cancelliera.
Un antipasto di quello che
verrà discusso al Consiglio
europeo che si apre oggi a
Bruxelles.
Tra gli argomenti all’ordine del giorno dei capi di Stato
e di governo del Vecchio Continente rientra anche la questione dei rapporti con la
Russia, un tema messo in
agenda su iniziativa dell’Italia, che aveva avanzato una
richiesta in questo senso in
estate, prima che precipitasse la situazione ad Aleppo.
Nelle conclusioni finali del
vertice, rivelano fonti diplomatiche europee, dovrebbe
entrare anche un riferimento alle relazioni con la Russia
e alla crisi siriana, mentre in
questa sede non dovrebbe
essere citata l’ipotesi di sanzioni contro Mosca. Fonti del
governo tedesco spiegano
che a cena è prevista una
«discussione aperta» sulla
Russia. Tuttavia sulle sanzioni non arriverà «nessuna
decisione», il che significa
anche che l’incontro «non toglierà dal tavolo nessuna opzione», mettono in chiaro da
Berlino. «Tra le opzioni sul
D
Putin rilancia il dialogo sull’Ucraina
La Merkel lo sfida sui raid in Siria
Vertice con Poroshenko e Hollande a Berlino. Resta l’ipotesi delle sanzioni
Quartetto di
Normandia
Era dall’accordo di Minsk,
un anno fa,
che la cancelliera Angela
Merkel,
il presidente
russo Vladimir Putin,
il francese
François
Hollande e
l’ucraino
Petro Poroshenko non si
incontravano
HANNIBAL HANSCHKE/REUTERS
tavolo c’è anche quella delle
sanzioni e crediamo che resterà sul tavolo anche dopo il vertice», nota una fonte dell’esecutivo federale.
L’ipotesi delle sanzioni continua a dividere i Paesi membri, ma anche gli stessi governi
al loro interno: mentre Merkel
appare ad esempio possibilista, il suo ministro degli Esteri,
Steinmeier, è scettico, in quanto convinto che non aiuterebbero la popolazione civile. E
non solo: proprio ieri il capogruppo dei popolari all’Europarlamento, Manfred Weber,
quello dei liberali, Guy Verhofstadt e quella dei Verdi, Rebecca Harms, hanno inviato una
lettera congiunta al presidente
del Consiglio europeo, Donald
Tusk, per chiedere sanzioni
più dure contro Mosca.
A Bruxelles c’è attesa per la
relazione di Merkel e Hollande,
che riferiranno del loro incontro avuto ieri a Berlino con Putin e Poroshenko. La cancelliera ha sempre chiarito di voler
affrontare non solo la crisi
ucraina, ma anche la situazione in Siria nel caso in cui fosse
riuscita a concordare un simile
incontro, aveva fatto sapere in
mattinata il suo portavoce. Secondo il quale Merkel non ha
indicato la tregua umanitaria
ad Aleppo (prolungata ieri da
otto a undici ore) come precondizione per il faccia a faccia. Per Berlino è fondamentale non rompere il filo del dialogo. La Russia resta «un partner strategico» con cui vogliamo e dobbiamo continuare a
collaborare, ragiona una fonte
del governo tedesco. La Ue,
continua, è disposta a portare
avanti i colloqui con Mosca, al
momento «abbiamo grosse divergenze», ma «tutti hanno interesse a tornare a un rapporto migliore con la Russia». A
tenere alta la tensione alla vigilia ci hanno pensato tra l’altro
le accuse di Mosca al Belgio di
aver condotto un raid aereo nei
pressi di Aleppo nel quale sono
rimaste uccise sei persone.
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LA PROTESTA
ALTRI TRE FERITI
Femminicidio
donne in piazza
in Argentina
Neonazista
uccide agente
in Germania
BUENOS AIRES
BERLINO
Migliaia di donne argentine,
vestite completamente di nero, hanno incrociato le braccia per un’ora, nella prima delle manifestazioni previste per
la protesta contro il femminicidio coordinata dall’associazione «Ni Una Menos» (Nemmeno una meno). Ieri a Buenos Aires e nel resto del Paese
le donne sono andate a lavorare indossando i colori del lutto
per ricordare tutte le vittime
dell’omicidio al femminile, un
fenomeno sociale che non si è
riuscito finora a ridurre.
La mobilitazione è nata in
seguito alla morte di Lucia Perez, una ragazza di appena 16
anni deceduta dopo essere
stata drogata, violentata ripetutamente e portata agonizzante in un ospedale di Mar
del Plata.
Uno dei quattro agenti di polizia feriti in una sparatoria
in Baviera è morto. Lo ha reso noto la polizia del land tedesco. A provocare lo scontro a fuoco è stato un militante di estrema destra che
ieri mattina ha tentato di opporsi a un sequestro di armi.
Il killer, 49 anni, esponente
del Movimento del «Reich
dei cittadini», gruppo neonazista i cui adepti non riconoscono lo Stato tedesco, ha
aperto il fuoco non appena
gli agenti di polizia hanno
fatto irruzione nel suo appartamento nella cittadina
di Georgensgmuend, in Baviera. L’uomo è rimasto ferito. Il ministro dell’Interno
bavarese, Joachim Hermann, si è detto «inorridito
per il grave incidente».
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LA STAMPA
GIOVEDÌ 20 OTTOBRE 2016
.
Estero .13
Reportage
GIORDANO STABILE
INVIATO A SHARKHOULI (MOSUL)
Hatarah
Telskuf
BAGHDAD
Bardarash
SHARKHOULI
Bartella
Presi ma
con sacche
di resistenza
MOSUL
Bakhdida
Hammam
al-Ali
Qaraqosh
Contesi
LA STAMPA
Shuwayrat
Quwayr
ALAA AL-MARJANI/REUTERS
Civili in fuga da Mosul vengono soccorsi da alcuni soldati iracheni nel villaggio di Qayyarah
L’
odore acre del petrolio
bruciato si mescola a
quello delle stoppie dei
campi di grano. La piana fra
Kalak e Mosul è un ondeggiare
giallo con piccole chiazze di
verde, un po’ di granturco ancora da tagliare. Dopo il ponte
sul fiume Khaser, provvisorio
perché quello della superstrada da Erbil l’ha fatto saltare in
aria l’Isis, si cominciano a sentire le raffiche brevi e secche. I
Peshmerga stanno setacciando villaggi e borgate fra Khaser e Bartella. Dopo la grande
avanzata di lunedì hanno passato due brutte nottate. Le cellule islamiste rimaste indietro,
imboscate nelle case sparse, li
hanno colpiti alle spalle con
auto kamikaze, cecchini. Ora i
guerriglieri curdi cercano di
stanare gli ultimi irriducibili.
Il capitano Ferman Hamit
ha gli occhi rossi di chi dorme
due ore per notte. La sua compagnia si è piazzata ai margini
del villaggio di Sharkhouli. Il
grosso dei blindati se ne sta
mezzo chilometro più indietro,
protetto da un incrocio e un
gruppo di case distrutte. Il capitano è in maglietta, qualche
suo uomo si è buttato all’ombra di un gippone e dorme con
il kalashnikov a fianco. La disciplina si è un po’ rilassata. La
stanchezza pesa. I blindati sono già stati circondati da muri
di terra. Due grossi escavatori
stanno costruendo una trincea
alta un paio di metri. «Così le
auto kamikaze non potranno
più prenderci di sorpresa»,
spiega Hamit. Fa il modesto,
ma poi i suoi uomini spiegano
che è stato lui, l’altra notte, a
fermare un’auto corazzata lanciata a tutta velocità, con il lanciarazzi: «Un colpo da 50 metri». A pochi secondi dalla
morte certa.
Caccia agli irriducibili dell’Isis
Su Mosul arrivano gli Apache Usa
Nei villaggi dove Peshmerga e truppe irachene stanano i combattenti del Califfo
Jihadisti
Miliziani
dell’Isis
in assetto
da guerra
per le strade
di Mosul
in un video
diffuso
dallo Stato
islamico
In Italia la sede legale
Ankara oscura
la televisione curda
1 Med Nuce Tv, televisione curda con
impianti in Belgio e sede legale in Italia è
stata oscurata da Eutelsat, società francese di servizi di copertura satellitare in tutta Europa.Oggi alle 13 Sinistra Italiana ha
convocato una conferenza con il direttore
dell’emittente Antonio Ruggeri che punta il dito contro Erdogan: «Eutelast fa leva
sugli interessi che coltiva in Turchia. Rtuk,
consiglio supremo di Ankara per radio e tv
ha chiesto l’oscuramento e l’ha ottenuto
il 3 ottobre scorso nonostante Med Nuce
abbia licenza Agcom»
REUTERS
ma due anni fa «i soldati sono
scappati senza combattere». E
lui ha cambiato casacca, anche
se si sente «curdo e iracheno».
Ha seguito un corso di addestramento con gli americani. Tecniche anti-guerriglia e anti-bombe
improvvisate. Un bagaglio che
ora sfrutta appieno. Perché
«l’area è piena di trappole» e l’altra notte i suoi uomini «si sono
trovati fra due fuochi». Per questo le case vengono perquisite
una per una. E si spara al minimo rumore. Di civili non ce n’è
neanche più uno.
Armi chimiche
I combattenti dell’Isis sono a
meno di un chilometro, dietro
una fila di capannoni agricoli dai
tetti in lamiera. Appena fa buio,
per non farsi illuminare, lanciano razzi. Un’altra insidia. Perché
fonti di intelligence «affidabili»
dicono che i jihadisti hanno accumulato a Mosul un arsenale di
armi chimiche, soprattutto iprite. «Le hanno usate già 15 volte
contro i Peshmerga - rivela il generale di brigata Hajar O. Ismail
- e siamo sicuri che proveranno
a usarle di nuovo». Probabil-
mente con i razzi, che hanno una
portata di qualche chilometro. Il
generale prevede che le operazioni di ripulitura dei villaggi dureranno un paio di settimane.
Poi la battaglia dentro la città,
«un paio di mesi forse». Un passo lento confermato dal portavoce dell’offensiva irachena, il generale Yahya Rasul: «Non abbiamo fretta di arrivare a Mosul».
Apache americani
CONTRO L’UNESCO
L’auto, un furgoncino annerito,
è ancora lì. Il cadavere del kamikaze l’hanno appena portato via. Poco distante c’è un
«mostro», un pick-up corazzato con spesse piastre di acciaio
saldate, catturato prima che
gli islamisti potessero usarlo.
Quello resisteva «anche ai razzi Rpg». Più a Sud, dove opera
l’esercito regolare, sono stati
gli elicotteri Apache americani a eliminare i «mostri» kamikaze. Hamit è nei Peshmerga dal 2014. Si è arruolato dopo
la caduta di Mosul. Nato a Kalak, se li è visti alle porte. Quell’estate era a Falluja, tenente
nell’esercito iracheno. Ora,
ammette, le cose vanno bene
Migliaia di ebrei
al Muro del Pianto
1 Decine di migliaia di ebrei si
sono riuniti nella spianata antistante il Muro del Pianto di Gerusalemme per partecipare a uno dei riti principali della Festa dei Tabernacoli (Sukkot): la «Benedizione dei
Sacerdoti». L’imponente affluenza
del pubblico ebraico ha avuto il sapore di un’implicita reazione alla
controversa Risoluzione dell’Unesco su Gerusalemme. A indignare
Israele è stata la decisione di usare
esclusivamente il nome islamico
per riferirsi al complesso della moschea di Al-Aqsa, ignorando il termine ebraico Monte del Tempio.
ABIR SULTAN/EPA
I soldati sono più ottimisti:
«Isis è già in fuga verso Raqqa»,
scherzano. Le voci sono contraddittorie. Per Baghdad la leadership ha già lasciato Mosul e
«restano solo i combattenti stranieri che non possono mescolarsi alla popolazione». Altri rumours dicono che il califfo Abu
Bakr al-Baghdadi è rimasto in
città. Ha piazzato ai posti di comando «gli ufficiali più duri» e
prepara l’Apocalisse. Ridurre
Mosul a un cumulo di macerie,
peggio di Falluja e Ramadi. Agli
abitanti è stato ordinato di non
muoversi dalle case. I depositi di
munizioni, anche chimiche, sono stati dispersi negli interrati
dei palazzi. Se i jihadisti si trincerano ci vorranno raid pesanti.
Ma sarebbe un massacro. Anche perché pochissimi civili finora sono riusciti a scappare.
Il campo profughi
La Ong «Save the Children» ha
calcolato in cinquemila, moltissimi bambini, quelli che finora
sono fuggiti verso Ovest, verso
le zone della Siria controllate
dai curdi dello Ypg. Un viaggio
«in condizioni terribili». Verso
Est, Erbil, invece l’ondata ancora non si è vista. Vicino alla base militare di Khaser è quasi
pronto un campo profughi, cofinanziato dall’Onu e dalla Ong
«Barzani Charity Foundation».
Le tende bianche e blu, dal tetto semicircolare, sono già coperte di polvere. Gli operai
stanno finendo di allestire docce e bagni in comune, uno ogni
quattro famiglie. «Ci aspettiamo l’arrivo di cinquemila profughi - spiega Badreddine Arki,
il direttore dei lavori. Qui c’è
posto per mille famiglie e quindi dovremmo reggere il flusso.
Fra dieci giorni sarà tutto finito». Più o meno quando ci sarà
l’assalto alle trincee della seconda linea di difesa dell’Isis, ai
margini dell’abitato di Mosul. Il
fumo del petrolio e dei copertoni in fiamme, una barriera per
ostacolare i raid aerei, indica la
linea. Il Califfo prepara un finale di ferro e di fuoco.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
14 .Cronache
STAMPA
.LA
GIOVEDÌ 20 OTTOBRE 2016
NAPOLI
il caso
Uccide
la moglie
che voleva
separarsi
FABIO ALBANESE
CORRISPONDENTE DA CATANIA
na donna di 32 anni e i
suoi due gemellini che
portava in grembo sono
morti nel giro di poche ore. I
familiari puntano il dito contro un medico obiettore del
reparto di ostetricia e ginecologia dell’ospedale Cannizzaro di Catania che si sarebbe rifiutato di intervenire tempestivamente. La procura ha
aperto un’inchiesta sulla base
della denuncia dei familiari
della donna, Valentina Milluzzo, impiegata di banca, alla
sua prima gravidanza grazie
alla procreazione assistita in
un’altra struttura sanitaria.
La donna è morta domenica
16 ottobre, dopo diciassette
giorni di ricovero, per via di
complicazioni alla diciannovesima settimana di gestazione.
I suoi bimbi il giorno prima.
L’inchiesta è stata aperta
come atto dovuto; il procuratore della Repubblica di Catania, Carmelo Zuccaro, ha disposto il sequestro della cartella clinica e il rientro della
salma all’obitorio del Cannizzaro da Palagonia, il paese di
origine della donna, dove stavano per essere celebrati i funerali. La procura sottolinea
che al momento si tratta della
versione dei familiari, che va
verificata attraverso l’esame
della cartella clinica e l’esito
dell’autopsia. Per questo nelle
prossime ore, come atto dovuto, dovrebbero essere emessi
avvisi di garanzia per il personale sanitario in servizio nella
struttura.
Stando alla ricostruzione
dei fatti, così come descritti
nella denuncia presentata dal
U
La vittima
Valentina
Milluzzo,
impiegata
di banca,
era alla
sua prima
gravidanza
NAPOLI
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Incinta muore con i gemellini
nel mirino il medico obiettore
Catania, esposto in Procura del legale della famiglia contro il dottore
“Non ha estratto il feto dicendo che finché era vivo non interveniva”
32
anni
Era l’età
della donna
impiegata
di banca
deceduta
il 16 ottobre
dopo 17
giorni
di ricovero
nell’ospedale
Cannizzaro
marito della donna, Francesco
Castro, 30 anni, un medico si
sarebbe rifiutato di estrarre i
due feti, entrati in crisi respiratoria, fin quando il cuore non
avesse cessato di battere; questo perché obiettore di coscienza. Secondo l’avvocato della famiglia, Salvatore Catania Milluzzo, «la signora al quinto mese di gravidanza era stata ricoverata il 29 settembre per una
dilatazione dell’utero anticipata. Per 15 giorni va tutto bene.
Dal 15 ottobre mattina la situazione precipita. Ha la febbre alta che è curata con un antipiretico. Ha collassi e dolori lancinanti, la temperatura corporea
a 34 gradi e la pressione arteriosa bassa».
«Dai controlli - racconta ancora il legale - emerge che uno
dei feti respira male e che bisognerebbe intervenire, ma il medico di turno, mi dicono i familiari presenti, si sarebbe rifiutato perché obiettore di coscienza: “Fino a che è vivo io non intervengo”, avrebbe detto. Quando il cuore cessa di battere viene estratto il feto e mostrato
morto ai familiari. Due di loro
possono avvicinare la donna
che urla dal dolore e grida continuamente aiuto. Viene eseguita
una seconda ecografia e anche il
secondo feto mostra difficoltà
LA CORTE D’APPELLO DI PERUGIA SCAGIONA IL SOMALO HASSAN DOPO 17 ANNI
“Non uccise Alpi e Hrovatin”
Assolto l’unico condannato
FRANCESCA SCHIANCHI
ROMA
Restano sconosciuti gli assassini di Ilaria Alpi e Miran
Hrovatin. A oltre vent’anni
da quel 20 marzo del 1994 a
Mogadiscio, in Somalia,
l’omicidio della giornalista
del Tg3 e del suo operatore
resta senza un colpevole e
una spiegazione: ieri, nel processo di revisione davanti alla
Corte d’appello di Perugia, il
somalo Hashi Omar Hassan è
stato assolto dall’accusa di
aver partecipato all’omicidio
«per non aver commesso il
fatto».
Una sentenza che restituisce la libertà all’uomo che la
stessa famiglia Alpi ha sempre considerato innocente,
sostenendolo e aiutandolo
(«la madre di Ilaria è per me
una seconda madre», ha dichiarato lui) ma lo fa solo dopo averlo detenuto per diciassette, lunghissimi anni.
E, soprattutto, non dà risposta agli interrogativi che da
più di 22 anni tormentano i
famigliari delle due vittime
uccise a colpi di kalashnikov.
«Contenta» per l’assoluzione di Hassan ma «amareggiata e depressa» per la figlia
si è detta Luciana Alpi, la
mamma di Ilaria che ha sempre lottato per sapere la verità, prima insieme al marito
Giorgio, ora scomparso, e poi
sola. «E’ come se Ilaria e Miran fossero morti per il caldo
respiratorie. Pure in quel caso il
medico avrebbe ribadito che lo
avrebbe fatto espellere soltanto
dopo che il cuore avesse cessato
di battere perché lui era obiettore di coscienza». Nella denuncia è scritto che il secondo feto
non è stato mostrato ai familiari, ai quali un medico ha detto
che «le condizioni della donna
sono gravissime perché la sepsi
si è estesa, con una setticemia
diffusa». Valentina finisce in rianimazione: «I familiari riferiscono di averla vista con dei cerotti sulle palpebre che le chiudevano gli occhi». L’indomani
mattina è morta.
Rapporti tesi, da tempo.
Botte, raccontano, mai denunciate. Liti continue. Ma
anche una separazione che
lei voleva sempre di più. Poi,
ieri mattina, l’epilogo: un
colpo al petto, in automobile.
È finita così la storia tra Carmine D’Aponte, 33 anni, e
Stefania Formicola, 28 anni:
ancora una donna uccisa dal
marito. L’omicidio è avvenuto in un comune del Napoletano, Sant’Antimo. Un omicidio che, secondo quanto
denuncia la mamma della
vittima, era premeditato:
«Vedevo mia figlia Stefania
spesso ferita, mi diceva che
si erano presi a botte», racconta la donna. Ma Stefania
non aveva mai denunciato
queste violenze, «perché
aveva paura che succedesse
quanto successo, aveva paura che lui diventasse ancora
più violento». Una denuncia,
agli atti, c’è, confermano i
carabinieri di Giugliano che
indagano: a presentarla è
stata l’omicida a carico del
suocero con l’accusa di essere lui vittima di minacce.
Carmine D’Aponte, muratore, al momento si è avvalso
della facoltà di non rispondere: complicato, dunque,
capire perché lo ha fatto. Ma
c’è questa volontà della separazione espressa dalla
moglie più volte che forse
potrebbe influito.
Hashi Omar Hassan
che faceva a Mogadiscio», sospira dopo la sentenza, «la verità non l’abbiamo e secondo
me non l’avremo mai». Ventidue anni e mezzo di battaglia
che non hanno portato a capire
cosa sia realmente successo:
«Ora non so cosa farò. Sono
stanca», e con la sconcertante
impressione «che gli inquirenti non siano mai stati interessati a scoprire la verità». Ce
l’ha con chi ha condotto l’inchiesta: «Ormai sono convinta
che sulla morte di mia figlia e
di Miran Hrovatin non è stato
fatto nulla a livello di indagine.
Sul caso si sono alternati ben
cinque magistrati e tre procuratori, eppure nessuno è riuscito a porre fine alle troppe
bugie, ai troppi depistaggi».
Riconosce invece il ruolo importante di una giornalista,
Chiara Cazzaniga della trasmissione «Chi l’ha visto», che
l’anno scorso ha rintracciato il
supertestimone Jelle - a suo
tempo accusatore di Hassan - e
ne ha raccolto nuove dichiarazioni in cui ritratta le accuse.
«Se non ci fosse stata Chiara
Cazzaniga
probabilmente
Hashi sarebbe ancora in carcere. Questo glielo dobbiamo anche perché spesso si parla male dei giornalisti, e invece spesso fanno più del loro dovere».
«Grazie a Dio è finita. Ora
devo cercare la mia famiglia
perché sono 19 anni che non la
vedo», commenta dopo la sentenza Hashi Omar Hassan: alla
richiesta di assoluzione per lui
del sostituto procuratore generale Dario Razzi (analizzando
le prove a suo carico «ne deriva
un quadro bianco, senza immagini, senza niente») si sono associati ieri il legale della famiglia Alpi e quello che rappresenta la Rai. «Mi hanno rovinato, mi hanno sequestrato», aggiunge, «mi hanno usato come
capro espiatorio e ora devono
indagare per arrivare a capire
chi è stato a fare tutto questo».
Non un «capro espiatorio», come anche la madre di Ilaria definisce Hassan, ma il vero responsabile: «Noi non avevamo
bisogno di un colpevole, vogliamo “il” colpevole, che ancora
non abbiamo», ripete. Sempre
più preoccupata di non poterlo
scoprire: «Sono passati quasi
23 anni, il tempo è dalla loro,
non dalla mia parte».
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI‘
19
settimane
La donna
deceduta
era alla
19esima
settimana di
gravidanza.
In grembo
portava
due bambini
E’ mancato all’affetto dei suoi cari
E’ mancato all’affetto dei suoi cari
Giovanni Bommarito
Vanni Pesato
anni 78
Lo annunciano addolorati la moglie
Rina, i figli Salvatore, Marianna, Luisa
e famigliari. E’ stato per noi tutti un
esempio di vita. Rosario 20 ottobre
ore 18,30; Funerale 21 ottobre ore 10
parrocchia Gesù Redentore. Gradite
donazioni ad A.O.U. Città della Salute
e della Scienza di Torino, Presidio Molinette, reparto Gastroenterologia;
Iban: IT35 F030 6909 2191 0000
0046 290.
- Torino, 20 ottobre 2016
di anni 83
Ne danno il triste annuncio la moglie
Michela, i figli Maurizio e Vittorio, le
nuore Elena e Paola, i nipoti Giovanni
e Umberto, il fratello Vittorio con
Luisa e Ivo e parenti tutti. I Funerali
verranno celebrati venerdì 21 c.m. alle
ore 15 nella chiesa parrocchiale di
Montemagno. Il S. Rosario sarà recitato giovedì alle ore 20,30 nella
chiesa parrocchiale di Montemagno.
- Asti, 20 ottobre 2016
Associazione Lavoratori Anziani
Gruppo Generali Sezione Torino ricorda con stima il socio
Giovanni Bommarito
già dipendente Toro Assicurazioni
S.p.A.
- Torino, 19 ottobre 2016
Ci ha lasciati
Giovanni Giacchino
Lo annuncia la famiglia.
- Torino, 18 ottobre 2016
Giubileo 011.8181
assistenza e professionalità
ANNIVERSARI
2014
Partecipano al dolore: Ada Giovanni,
Anna Emanuele, Claudia e figli, Anna
Gaiato e figlia, Gianna Eugenio.
Ieri, dopo lunga malattia, confortata dall’amore dei suoi cari, si è
spenta
Giorgina Almondo
in Danni
dopo una lotta coraggiosa, insegnandoci l’amore per la vita. La famiglia
Montanaro e Noire, tristissimi, ricorderanno sempre il suo sorriso luminoso.
- Torino, 20 ottobre 2016
Lo annunciano con dolore il marito
Saverio, i figli Maura e Marco, l’adorato nipote Carlo, la sorella Antonietta, parenti e amici. La salma è
esposta presso la Casa Funeraria Vigiani, via Mons. Romero 11/B, San
Biagio di Osimo (AN). I Funerali si terranno sabato 22 ottobre alle ore 11
nella chiesa di San Sabino ad Osimo
(AN).
- Osimo, 20 ottobre 2016
O.F. Vigiani - Osimo
2016
"Quando il dolore ci colpisce, ci priva di una presenza amata e ci ferisce,
il nostro pianto silenzioso
è preghiera."
Umberto ed Elisabetta Delmastro e
famiglia si stringono intorno a Michela, Maurizio e Vittorio e piangono
la scomparsa di VANNI.
Vilma Sobrino
in Vercellino
Se n’è andata la tua luce, la tua
voce. Come sarà la terra senza di te?
Ti abbracciamo e ti lasciamo andare.
La pace è il tuo premio
E’ mancato
Luciana Schierano
in Capo
S. Messa sabato 22 ottobre ore 18
parrocchia Gesù Nazareno.
2007
2016
Paola Asioli Bugnano
2012
2016
Sergio Bugnano
Saranno ricordati domenica 23 ottobre nella Santa Messa ore 18 parrocchia S. Bernardino.
1984
2016
Piero Cavalleri
Susanna Souchon
Lo annunciano i figli Emilio e Titti Zabert, Serena, nipoti e pronipoti. Funerale venerdì 21 ottobre ore 11 chiesa
della Gran Madre di Dio, Torino. Il
presente vale da partecipazione e ringraziamento.
- Torino, 18 ottobre 2016
E’ mancato
Lo annuncia la famiglia. Per orari telefonare 14 - 18.
- Torino, 19 ottobre 2016
Giubileo 011.8181
assistenza e professionalità
E’ mancata all’affetto dei suoi cari
Maria Vincenzina Boscolo
Vasciminno
Lo annunciano i figli Paolo e Franco,
le nuore Cristiana e Laura, i nipoti Pietro, Sofia, Guia, Gregorio. Funerali
domani ore 11 parrocchia Salute.
- Torino, 20 ottobre 2016
2013
Luciano Grespan
Dario Osella e famiglia con i collaboratori di Fattorie Osella partecipano al lutto della famiglia Daniele
per la perdita del
dott. Antoine Daniele
il Dottore buono
- Caramagna, 19 ottobre 2016
2016
Luisa Cavalleri
Vi ricordiamo con tanta tenerezza.
1997
2016
Salvatore Giuliano
Con infinito affetto. Enza, Andrea,
Rossella.
2006
2016
Maria Bellini
Ciao mamma.
LA STAMPA
GIOVEDÌ 20 OTTOBRE 2016
Cronache .15
.
Priorità
I giudici hanno confermato che al
centro dell’interesse dei
genitori
devono
esserci i figli
il caso
GRAZIA LONGO
ROMA
hi denigra o critica l’ex
coniuge di fronte ai figli è avvertito: potrà
essere punito con una multa
di almeno 30 mila euro. Il monito arriva dalla sentenza del
Tribunale civile di Roma che
ha condannato una donna,
madre di tre figli, a risarcire
l’ex marito con 30 mila euro.
Una sentenza apripista in
campo della giurisdizione,
che suona come un avvertimento per tutti quei genitori
che in caso di separazione o
divorzio usano i figli come
merce di ricatto su cui scaricare velenose frecciatine dirette all’ex compagno di vita.
Nel caso specifico della capitale, poi, la cifra è quanto
mai simbolica, considerato le
condizioni economiche dei
protagonisti. Soprattutto
quelle della signora, praticamente milionaria. Lui, invece,
è un ex atleta ed ex facoltoso
imprenditore caduto talmente in disgrazia da dover ora
ricevere un mensile di mantenimento di 12 mila euro dalla
madre dei suoi figli.
La vittima prescelta per
criticare l’ex marito è il figlio
minorenne della coppia, con
qualche problema psicologico tanto da dover ricorrere a
una terapia interrotta per volontà della donna. La quale,
secondo i giudici «ha trovato
nel padre il “capro espiatorio” della disabilità del ragazzino e del suo meno brillante
excursus sportivo e sociale rispetto ai due fratelli maggiori». La donna ha fatto di tutto
per mettere in cattiva luce il
padre. Mentre, scrivono i giu-
C
CHIETI
A 18 mesi
sbranato
dai cani
del padre
CHIETI
Un bambino di un anno e
mezzo è morto sbranato a
morsi dai due cani di grossa
taglia del padre. È successo
ieri in una contrada del piccolo paesino di Cepagatti, in
provincia di Pescara. Secondo una prima e provvisoria
ricostruzione dei fatti, il piccolo Ferdinando Di Rocco, di
poco più di 18 mesi di età,
avrebbe seguito il padre all’interno del recinto dove erano rinchiusi i due grossi animali di famiglia, due molossi
di razza corsa. I cani non lo
avrebbero riconosciuto e,
scambiatolo per un estraneo,
lo avrebbero aggredito davanti agli occhi del padre senza che quest’ultimo potesse
fare niente per evitare la tragedia. Dopo aver chiamato i
soccorsi, giunti poi in un secondo momento con un elicottero, i genitori avrebbero
tentato una corsa disperata
verso l’ospedale più vicino,
quello nella città di Chieti. Al
pronto soccorso i sanitari
hanno tentato di rianimare il
piccolo, ma le condizioni erano ormai disperate. Il piccolo
Ferdinando si è spento tra le
braccia dei suoi genitori. Sul
corpo evidenti i profondi
morsi al cranio e al volto inferti dai due cani molossi.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
UTILE E GIUSTO
INDIVIDUARE
UN COLPEVOLE
CARLO RIMINI*
uanto male può fare a
un bambino il conflitto
fra i genitori che si separano? Quali segni indelebili
lasciano l’astio, il rancore e il
dolore distillati ogni giorno
dietro il palcoscenico della
causa che i genitori combattono in tribunale? Talvolta entrambi i genitori sono responsabili di imprimere sulla pelle
dei figli i loro contrasti.
Talvolta invece uno solo di
loro attua una sistematica denigrazione dell’altro con lo
scopo (che di solito non confessa neppure a se stesso) di
demolire il rapporto del bambino con lui. Si chiama alienazione parentale. In questi casi
il giudice deve essere severo.
Torna alla mente il monito
di un giudice inglese che ha affrontato una vicenda simile a
quella trattata dal Tribunale
di Roma. Nei repertori di giurisprudenza inglesi il caso è
indicato con una sigla (H-B,
[2015] EWCA Civ 389): leggendo la sentenza che si cela
dietro questo riferimento
asettico, si è condotti nell’inferno della vita di un padre
privato del rapporto con le
sue bambine e si percepisce la
sua sofferenza di fronte alla
constatazione che le figlie sono state indotte ad odiarlo.
Il giudice nella sentenza si
rivolge alla madre: «Le bambine hanno un immagine del loro padre distorta e ciò le danneggia profondamente. Presto o tardi, e può accadere prima di quando la madre pensi o
desideri, le bambine scopriranno l’intera storia dei fallimenti dei loro genitori. Presto
o tardi le bambine chiederanno di leggere i documenti della
causa che le riguarda. Che cosa penseranno? Come reagiranno? Come reagiranno
quando scopriranno, e prima
o poi lo scopriranno, che il loro
padre non è quell’uomo terribile che attualmente pensano
che sia? Si rivolteranno contro
la madre? Avranno un moto di
repulsione nei confronti di entrambi? La madre farebbe bene a meditare su queste domande e a pensare a quanto
dure potranno essere per lei le
risposte». Un moto di repulsione, scrive il giudice inglese.
Come il bambino di Family
Portrait: «Sono scappato via
oggi, sono scappato da questo
rumore, sono scappato via».
Tutti i genitori dovrebbero
leggere queste parole e rispondere a queste domande.
Di fronte ad un bambino indotto da un genitore a rifiutare l’altro, il Tribunale di Roma
ha applicato con severità
l’art. 709 ter del codice di procedura civile, che consente di
sanzionare il genitore che
compie atti tesi ad ostacolare
il diritto dell’altro ad avere un
normale rapporto con il figlio.
È una norma troppo raramente applicata.
Talvolta il giudice, quando
esplode il conflitto fra i genitori in relazione ai figli, non si
preoccupa di accertare se vi
sia un responsabile ma si limita a biasimare entrambi e a invitarli a porre fine ai loro contrasti. Il monito a entrambi
aumenta però il senso di impunità e l’arroganza di chi ha
alimentato il conflitto; umilia
ingiustamente il prevaricato.
Per questa ragione il giudice
deve avere la pazienza di individuare le responsabilità e di
sanzionarle, come la legge
consente.
Q
GETTY
Parla male dell’ex marito al figlio
Multa da 30 mila euro alla mamma
I giudici: trasformato in capro espiatorio per la disabilità del ragazzo
La donna è milionaria, l’uomo è un imprenditore caduto in disgrazia
12
mila euro
È il mensile di
mantenimento che l’uomo, ex atleta
ed ex
facoltoso
imprenditore,
riceve dalla
madre
dei suoi figli
dici della prima sezione civile
del tribunale di Roma, avrebbe
dovuto impegnarsi «per consentire il giusto recupero del
ruolo paterno da parte del figlio». E invece ha ostacolato «il
funzionamento dell’affido condiviso», assumendo «atteggiamenti sminuenti e denigratori
della figura paterna», tali da
avere indotto il figlio minore «a
disattendere il calendario degli
incontri con il padre».
Secondo i giudici, al centro
dell’interesse dei genitori deve
esserci il benessere dei figli, il
loro equilibrio psico-fisico,
mentre la madre sanzionata
«continuava a palesare la sua
disapprovazione in termini
screditanti nei confronti del
marito». Il tribunale, nel con-
dannare la donna, ha pure disposto l’affidamento del minore ad entrambi i genitori, con
«collocazione residenziale
presso la madre e con facoltà
per il padre di vederlo e tenerlo
con sé quando vorrà previo accordo del genitore con il locatario durante i periodi di vacanza
scolastica e comunque al suo
rientro, oltre che di recarsi liberamente a trovarlo durante
il ciclo scolastico».
E l’avvocato Chiara Ingenito, dello studio Salata, esperta
di diritto di famiglia ribadisce
l’importanza della «tutela della
bigeneralità cui è improntato
lo stesso affido condiviso. Ritengo che quella di Roma sia
una sentenza storica. Per effetto dell’articolo 709 ter del codi-
709
articolo
Per effetto
dell’articolo
709 ter del
codice di
procedura
civile,
il tribunale
può
intervenire
con delle
sanzioni
ce di procedura civile, il tribunale può intervenire con delle
sanzioni. Ma è la prima volta
che se ne applica una così consistente, oltre a rimarcare don
forza il diritto alla bigenitorialità: diritto dei figli, dovere dei
genitori, tutelato anche dall’Unione Europea».
Basterà davvero questa
sentenza ad orientare diversamente i rapporti tra ex coniugi? «La speranza è che si pongano al primo posto i figli - osserva l’avvocato Francesca
Zanasi, anche lei esperta di diritto di famiglia -, perché è a loro che deve essere riposta tutta l’attenzione dei genitori anche se in fase di conflitto post
divorzio»
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
*ordinario di diritto privato
nell’Università di Milano
twitter: @carlorimini
123456789A83BB3CD589AEF LA STAMPA EF
LA STAMPA
GIOVEDÌ 20 OTTOBRE 2016
Cronache .17
.
LE STORIE
Alchimista
L’ingegnere che purifica
l’acqua con i diamanti
Michele
Orsalla, 29
anni, con gli
ultrasuoni sa
ottenere
un’infusione
a freddo di
buona parte
dei principi
attivi aromatici contenuti
nelle parti
balsamiche
delle piante
Dall’India al Politecnico di Torino fino a Parigi
ha sviluppato una tecnologia rivoluzionaria
FABRIZIO ASSANDRI
TORINO
a Parigi intende purificare l’acqua attraverso
i diamanti per aiutare i
suoi connazionali indiani. E
nella start up che il 32enne
Raphael Kiran ha inventato c’è
anche un po’ d’Italia. Ha studiato al Politecnico di Torino,
città dove ha vissuto sei mesi
prima di sviluppare la tecnologia che gli è valsa un finanziamento della Francia e la possibilità di spiegarla all’Eliseo davanti al presidente Hollande.
Quest’ultimo gli ha fatto una
serie di domande sul suo prototipo e ha commentato: «Questa tecnologia porterà cambiamenti rivoluzionari nei campi
della salute e dell’industria».
«Quello che ho imparato in
Europa e in Italia mi servirà
per migliorare il mondo»:
Raphael, ingegnere elettronico biomedico, è di alte ambizioni. Come la start up che ha
inventato «Dymond Cleantech», con cui progetta di depurare l’acqua piovana e di realizzare docce che riutilizzano
l’acqua, le cosiddette «docce
perpetue». «In India con i
monsoni viene scaricata una
quantità incredibile di acqua
-spiega - ma poi corre verso il
mare e gli indiani hanno carenza d’acqua potabile». Un
problema che certo non riguarda solo l’India. «Spesso i
sistemi di depurazione usano
sostanze chimiche inquinanti:
a me servono solo diamanti e
un po’ di elettricità». Diamanti industriali, beninteso, «che
costano poco ma hanno le
stesse caratteristiche». Per la
depurazione, il sistema che ha
brevettato sfrutta gli elettrodi
delle pietre preziose. La tecnologia, va detto, non è inedita. Esistono già studi sulla depurazione dell’acqua con i diamanti «ma per lo più è pensata per i settori industriali spiega - io invece voglio sviluppare questa tecnologia per
la vita di tutti i giorni».
In quest’avventura lo accompagnano tre studiosi
francesi. «Ora stiamo cercando il modo di rendere disponibile questo sistema su larga
scala». Il percorso di Raphael
parte da Kochi, la seconda città più importante dello stato
del Kerala, i suoi genitori sono
medici, suo papà ha studiato a
Venezia (e ha ancora l’accento
veneto): è stato tra l’altro il
medico dei marò italiani Girone e Latorre durante la loro
permanenza a Kochi. Raphael
ha voluto seguire le orme del
padre e studiare in Europa.
«Non sono andato via dal mio
Paese per povertà, ma per aumentare le mie conoscenze»,
dice Raphael. Ha seguito un
programma di studi per il master in Nanotecnologia che lo
ha portato in Francia, in Svizzera e a Torino, dove si è laureato. Nei primi giorni è stato
ospite del Cottolengo, realtà
con cui era in contatto in India, poi ha conosciuto la città.
«La formazione è stata molto
utile per poi dar vita ai miei
progetti. I laboratori erano di
un buon livello». Ammette di
aver rispettato la tradizione
scaramantica degli studenti:
non salire sulla Mole antonel-
D
CORRADO MICHELETTI
Il chimico che prepara
cocktail agli ultrasuoni
Un barman laureato biellese toglie dai drink
le imperfezioni lasciando il gusto originario
Il 32enne Raphael Kiran al lavoro
liana prima di laurearsi. Della
città gli mancano «i bei parchi e
soprattutto il cioccolato».
Il premio ricevuto dalla Francia ammonta a 25 mila euro per
il primo anno, che ha già raddoppiato con altri investimenti. È un
incentivo agli imprenditori stranieri che vogliono investire nel
Paese. Una politica anche di integrazione. Per questo Raphael,
che ha un contratto con un centro di ricerca di Parigi, ha scelto
la Francia. Ma l’Italia resta nel
suo cuore. Per il suo progetto sono stati d’ispirazione anche i
«pozzi di Venezia», micro laghetti formati dall’acqua piovana che allontana quella salata.
L’idea di Raphael è di sfruttare il
sottosuolo per conservare l’acqua da depurare con i diamanti:
è stato sperimentato presso la
Piccola Casa della Divina Provvidenza del Kerala. L’altro
aspetto riguarda l’acqua di casa,
cosiddetta «grigia», che si usa
per la cucina o per la doccia: con
il sistema di Raphael l’acqua della doccia sarà pronta per un secondo giro in quattro ore.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
PAOLA GUABELLO
BIELLA
ames Bond il Martini lo
vuole agitato; non mescolato. Michele Orsalla glielo servirebbe «ultrasonico».
L’Agente 007 forse storcerebbe il naso, ma ai sommelier il
barman biellese spalanca le
porte del paradiso perché, giocando con gli ultrasuoni, riesce
a pulire, come si fa con i circuiti
ossidati, le «imperfezioni» di
una bevanda, lasciando al piacere del palato il gusto origina-
J
rio. Michele si era laureato in
chimica, convinto di sistemarsi
in una delle tante aziende tessili
della zona e trafficare con colori
e fissanti. Ma i venti di crisi, nel
2010, già soffiavano impetuosi e
il dottore «alchimista», che per
sbarcare il lunario si era fatto le
ossa nei locali altrui, ha deciso
che in un cocktail-bar tutto suo,
avrebbe potuto dar spazio a fantasie alcolico-molecolari.
La sfida all’onda d’urto
Non gli bastavano, infatti, le
acrobazie mirabolanti alla Tom
Cruise (giusto per restare sul
set) in Cocktail, fra bottiglie voltanti, cubetti di ghiaccio a cascata e shaker come maracas.
No. La sua anima scientifica,
portandolo a spasso per etichette e gradazioni, lo ha tentato con gli ultrasuoni, le onde ad
altissima frequenza che gli uomini non sentono ma che gli
animali conoscono bene. Onde
che possono scatenare una
tempesta - di gusto - perfino in
un bicchiere. Con gli ultrasuoni,
Michele ottiene infusioni a freddo di buona parte dei principi
attivi aromatici contenuti nelle
parti balsamiche delle piante.
Concettualmente, potrebbe
preparare il the o una tisana anche senza acqua calda. Ma è
con l’alcool che il discorso diventa interessante. «Se lo riscaldi, l'alcol evapora, quindi
per aromatizzarlo occorre lasciare foglie o altri ingredienti a
lungo in infusione. A me bastano 2 minuti - spiega -. Tramite
un piccolo bagno a ultrasuoni si
può infondere nel gin il profumo di rosmarino e preparare un
cocktail Martini originale e naturalissimo; nel Negroni ci può
stare un tocco di garofano e
l’eucalipto nel Cosmopolitan
per dare una nota più amara».
Il gusto pulito
Il gioco si fa molto più interessante se con gli ultrasuoni si tolgono i gas. «La degassificazione
è largamente utilizzata in processi chimici per “purificare” i
liquidi in cui i gas sono disciolti prosegue -. L’anidride carbonica è la principale sostanza acida responsabile dell’effetto
“frizzante” nelle bevande: e non
è contenuta solo in quelle gassate, bensì (in quantità più basse), anche nelle acque lisce o in
qualsiasi altro liquido. La nostra bocca è quindi abituata a
un “rumore di fondo” generato
da gas disciolti. Gli ultrasuoni
fanno vibrare queste molecole
e l’energia permette loro di
evaporare: di fatto si eliminano. Le “cavie” a cui ho fatto i
miei test, mi hanno dato sempre risposte simili: tutti parlano di un’esplosione di sapore e
di un calore decisamente diverso da quello riscontrato assaggiando una bevanda non trattata. I liquori possono “esprimersi al meglio” ma la sfida vera è
quella del vino. Sto prendendo
contatti con chimici ed enologi
per sviluppare meglio l’applicazione. Così la degustazione
non avrebbe più limiti».
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
18
STAMPA
.LA
GIOVEDÌ 20 OTTOBRE 2016
Il punto
della
giornata
economica
ECONOMIA
FINANZA
Italia
FTSE/MIB
+0,46%
17.044
FTSE Italia
All Share
+0,51%
EuroDollaro
Cambio
1,0966
Petrolio
dollaro/barile
51,60
Schiaffo di Pechino all’Ue
Salta il negoziato sull’acciaio
Domani il Consiglio europeo discuterà le misure protezionistiche
il caso
All’estero
MARCO BRESOLIN
INVIATO A BRUXELLES
Dow Jones
(New York)
+0,23%
Nasdaq
(New York)
+0,05%
Dax
(Francoforte)
+0,13%
Ftse (Londra)
+0,3%
Oro
Euro/grammo
37,6860
Q
uella di domani non sarà una giornata facile
per le politiche commerciali dell’Unione europea. Oltre al nodo del Ceta l’accordo di libero scambio
con il Canada bloccato dalla
Vallonia - che farà discutere i
leader al Consiglio europeo,
restano i vecchi problemi sulle relazioni con la Cina. Anzi,
se ne aggiungono di nuovi.
Perché i tentativi di sedersi a
un tavolo con Pechino per affrontare la questione della
sovraccapacità produttiva
dell’acciaio hanno subito una
brusca frenata.
Per fare un passo avanti
nella costituzione di un Forum Globale sull’acciaio, come proposto nel corso del
G20 a Hangzhou, Bruxelles
aveva chiesto a Pechino un
incontro a Parigi, sotto l’ombrello dell’Ocse. Incontro fissato proprio per domani, in
modo da iniziare una discussione in vista della riunione
degli sherpa del G20 prevista
per il 27 ottobre a Wuhan. Ma
la proposta, come conferma
uno scambio di mail visionato
da La Stampa, è stata rifiutata con un secco «no, grazie».
«Apprezziamo la competenza dell’Ocse nel settore
dell’acciaio e accogliamo con
favore il fatto che possa svolgere un ruolo di facilitatore –
scrive Pechino –. Tuttavia
LE GOMME PER I VEICOLI INDUSTRIALI UNITI A AEOLUS
Pirelli vara il piano industriale
e accelera la quotazione
“In Borsa entro giugno 2018”
MILANO
La Pirelli avvia le manovre di
avvicinamento, per un ritorno
in Borsa anticipato rispetto alle previsioni. Le fasi preliminari per l’Ipo saranno messe a
punto nel corso del primo semestre del prossimo anno,
mentre la quotazione dovrebbe arrivare «entro il primo semestre del 2018». L’approdo
sarà con ogni probabilità ancora Milano, ma si dovranno valutare tutti gli aspetti, a cominciare dalle condizioni di mercato. Gli ultimi tasselli, però,
stanno andando a compimento. La Pirelli che si avvierà ver-
so la Borsa è quella focalizzata
sulla parte «consumer», ovvero
sulle automobili, mentre la parte «industrial», dedicata alla
produzione di pneumatici per
veicoli industriali, probabilmente verso la metà del prossimo
anno sarà integrata con Aeolus,
altra società, come Pirelli, controllata dai cinesi di ChemChina
e quotata alla borsa di Shanghai.
Ieri la società della Bicocca
ha messo a punto il piano industriale di avvicinamento alla
quotazione, 2016-2018, con una
visione al 2020. Ma è chiaro che
numeri e obiettivi andranno riscritti quando si tratterà di lanciare l’Ipo. La strategia licen-
Insieme
Da sinistra il
commissario
Ue al Commercio, Cecilia Malmstroem, il vicepremier cinese
Ma Kai, il
presidente
della Commissione Ue,
Jean Claude
Juncker,
e il suo vice
Jyrki Katainen
LAPRESSE
non riteniamo opportuno che
l’Ocse intraprenda alcuna
azione al riguardo». La questione, secondo i cinesi, deve
essere affrontata esclusivamente nell’ambito del G20.
Ma il tavolo sulla sovraccapacità produttiva è solo uno
dei due corni, strettamente
connessi tra di loro, della questione che causa problemi di
concorrenza sleale all’industria europea. L’altro riguarda
il capitolo relativo al riconoscimento dello status di economia
di mercato alla Cina - in vista
del suo protocollo di adesione
al Wto - e la conseguente politica dei dazi sulle importazioni.
La Commissione sta preparando una proposta legislativa,
che ha le sembianze della scap-
ziata ieri dal cda del gruppo
guidato dall’ad Marco Tronchetti Provera punta a rafforzare il primato nei segmenti dell’alto di gamma «prestige» e
«premium», ma mira anche a
presidiare gli sviluppi di business dati dalla mobilità sostenibile. Da un lato tutta la parte legata ai sensori e alla gestione
dei dati mentre la gomma è in
movimento. Dall’altro lo sviluppo di pneumatici per biciclette.
Non per nulla, anche dal punto
di vista organizzativo è stata costituita la direzione generale Pirelli Digital, affidata a Luigi
Staccoli. dedicata proprio alle
attività di digitalizzazione. Anche la Marco Polo (la holding
che controllo il 100% di Pirelli e
dove i cinesi hanno il 65%, accanto a Camfin col 22,4% e i russi di Lti al 12,6%) ha condiviso il
percorso il percorso di quotazione in cui i cinesi potrebbero
scendere anche sotto il 50%.
[F. SP.]
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Starbucks
«Raddoppieremo i negozi in Cina»
1 La catena americana di caffetterie Starbucks
intende raddoppiare il numero dei suoi negozi per
il 2021 in Cina, passando dagli attuali 2300 a cinquemila negozi fra cinque anni. Il primo caffè fu
aperto 17 anni fa. A dirigere questa strategia di
espansione nel Paese asiatico sarà Belinda Wong,
che è stata appena nominata amministratore delegato della consociata di Starbucks in Cina. Belinda
Wong, già dirigente della multinazionale nel Paese
asiatico, si legge in una nota diffusa ieri dalla catena di caffetterie basata a Seattle, «è stata importante nella crescita senza precedenti in Cina di
Starbucks, che è passata da 400 punti vendita nel
2011 a oltre 2.300 oggi».
&
patoia. Per evitare di riconoscere a Pechino lo status di
economia di mercato (che rende difficile l’imposizione di dazi), verrà applicata «una nuova
metodologia» che porterà all’eliminazione della lista dei Paesi che non sono economie di
mercato. Una revisione delle
politiche anti-dumping, per le
quali si deciderà caso per caso.
Si tratta di una soluzione di
compromesso per non creare
scontri con Pechino (principale partner dell’Ue per l’import), ma al tempo stesso per
placare le proteste del settore
siderurgico europeo, che soffre
la concorrenza orientale. La
Cina è infatti il primo produttore mondiale di acciaio (50%
del mercato globale), mentre
l’Ue è al secondo posto (10,4%).
Quello europeo è un settore
che dà lavoro a 328 mila addetti e che vale l’1,3% del Pil. I
prezzi bassi dell’acciaio cinese
creano non pochi problemi. Ad
oggi sono 15 i dazi anti-dumping che Bruxelles applica sui
prodotti provenienti dalla Cina, mentre altre dodici indagini sono in corso.
Ieri la Commissione ha dunque annunciato una proposta
che va nella direzione di «rafforzare e aggiornare» gli strumenti di difesa commerciale
per renderli «giuridicamente
più solidi». Ma non la pensa così l’industria. Per l’Aegis, associazione che rappresenta una
trentina di settori industriali
europei, c’è il timore che l’Ue
«si possa trovare in una posizione più debole». Critica anche Confindustria, che definisce la proposta di Bruxelles
«un maquillage».
Se ne parlerà domani nel
corso del Consiglio europeo,
ma i leader Ue non prenderanno alcuna decisione a riguardo.
Il tema resta molto divisivo e
l’Unione è spaccata in due. Ci
sono quelli che una fonte diplomatica del Sud Europa definisce «liberisti ortodossi», tra
cui Gran Bretagna, Svezia e
Olanda, che e altri che sono per
il libero mercato ma con adeguati strumenti di difesa. L’Italia fa parte di questo secondo
gruppo.
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UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI CAGLIARI
REGIONE PIEMONTE
Avviso di gara
Procedura aperta sopra soglia comunitaria mediante Accordo Quadro di
durata biennale con unico operatore economico per l’affidamento della fornitura di libri didattici e/o scientifici per le biblioteche e servizi gestionali minimi dell’Università suddiviso in 2 lotti - Lotto 1: fornitura libri editi da case
editrici italiane e servizi gestionali minimi CIG 681762414E € 351.352,00 Lotto 2: fornitura libri editi da case editrici straniere e servizi gestionali minimi
CIG 681762956D € 287.672,00 - Valore complessivo stimato per il biennio
€ 639.024,00 - Scadenza offerte: 09/11/2016 ore 13:00 - Altre informazioni
e documenti gara http://www.unica.it - Invio GUUE 04/10/2016 - GURI n. 116
del 07/10/2016.
Il Dirigente - Dott. Fabrizio Cherchi
AVVISO DI AGGIUDICAZIONE DI APPALTO
SEZIONE I AMMINISTRAZIONE AGGIUDICATRICE
I.1): Denominazione: Regione Piemonte –
Direzione Affari Istituzionali ed Avvocatura
– P.za Castello 165 – 10122 Torino – Tel.
011.432.3009/3643 – Fax 011.432.3612.
SEZIONE II OGGETTO DELL’APPALTO
II.1.1):
Denominazione
conferita
all’appalto: servizio di assistenza tecnica
a supporto dell’Autorità di Gestione del
Programma Operativo Regionale finanziato
sul Fondo Europeo di Sviluppo Regionale Programmazione 2014 – 2020.
SEZIONE IV PROCEDURA
IV.1) TIPO DI PROCEDURA: procedura aperta
artt. 54, 55, comma 1, D.Lgs. 163/06 s.m.i.,
D.P.R 207/2010 s.m.i.
IV.2) CRITERIO DI AGGIUDICAZIONE: offerta
economicamente più vantaggiosa ex art. 83,
D.Lgs. n. 163/2006 s.m.i., e art. 120 del D.P.R.
207/2010 s.m.i
SEZIONE V : AGGIUDICAZIONE DELL’APPALTO
V.1) DATA DI AGGIUDICAZIONE: 14.07.2016.
V.2) NUMERO DI OFFERTE RICEVUTE: 3
V.3) SOCIETA’ AGGIUDICATARIA: A.T.I Società
ECOTER S.r.l. - POLIEDRA S.p.A. - PWC
ADVISORY S.p.A. - DTM S.r.l. corrente in Roma
- Viale XXI Aprile n. 81.
V.4) VALORE TOTALE INIZIALMENTE STIMATO:
€ 5.000.000,00 oltre I.V.A.
VALORE FINALE TOTALE DELL’APPALTO (o.f.e):
€ 4.000.000 oltre I.V.A.
VI.8) DATA DI SPEDIZIONE ALLA G.U.U.E:
13.10.2016.
CITTA’ METROPOLITANA DI NAPOLI
Si indice per il giorno 22/11/2016
ore 9.30 procedura telematica aperta
per lavori di ristrutturazione del L.S.
Silvestri di Portici. CIG: 6528785BCF
Importo totale € 665.000,00 (oltre
IVA), scadenza ore 8.00 del giorno
22/11/2016. Il bando di gara è reperibile, in uno alla documentazione tecnica,
sul Portale Gare https://garetelematiche.cittametropolitana.na.it/portale.
Il Dirigente
Dott. Antonio Lamberti
IL DIRIGENTE RESPONSABILE DEL SETTORE CONTRATTI
(DOTT. MARCO PILETTA)
1
LA STAMPA
GIOVEDÌ 20 OTTOBRE 2016
Economia .19
.
IL BISCIONE: I FRANCESI NON HANNO MOSTRATO ALCUN APPROCCIO COSTRUTTIVO
DEL TORCHIO IN USCITA: NON È IN LISTA PER IL CDA
Vivendi divorzia da Mediaset
“Basta, ci vediamo in tribunale”
Ispezione Consob
al Sole 24 Ore
E la Procura incalza
Bolloré mette la parola fine alle trattative sulla pay tv Premium
LEONARDO MARTINELLI
PARIGI
Basta, ci rivediamo in tribunale: sembra questo il messaggio
lanciato ieri dal colosso francese dei media Vivendi, capitanato da Vincent Bolloré, con un
comunicato di fuoco indirizzato a Mediaset, ovvero al suo
(ex) amico Silvio Berlusconi. E
dire che solo l’8 aprile scorso i
due gruppi avevano sancito
un’alleanza a 360 gradi, che doveva portare alla nascita di una
Netflix europea, alla conquista
dei mercati televisivi del mondo. Ormai, niente di tutto questo. E anche dal Biscione sembrano averci messo una pietra
sopra: «Prendiamo atto del fatto che la vicenda sarà risolta in
tribunale», si legge in un comunicato di Mediaset di ieri sera.
L’intesa stabiliva che Vivendi prendesse il controllo del
100% di Mediaset Premium, la
pay tv del Biscione. Ma in parallelo si prevedeva che il gruppo
dei Berlusconi fagocitasse il
3,5% del pacchetto azionario di
Vivendi e viceversa: il 3,5% di
Mediaset doveva andare al gigante francese. Sì, uno scambio
che avrebbe fatto decollare
un’alleanza strategica a largo
raggio. Il 26 luglio, però, a sorpresa, Vivendi aveva deciso
unilateralmente di non voler
onorare il contratto, contestando il business plan presentato
su Mediaset Premium: sulla so-
ANSA
8
aprile
Circa sei mesi
fa Vivendi
e Mediaset
avevano
stretto un’alleanza secondo cui ai
francesi sarebbe andato
il 100% della
tv Premium
cietà il partner italiano avrebbe
mentito, dicevano i francesi, sminuendo le perdite.
Da allora è iniziato un braccio
di ferro tra le parti, ma la porta
sembrava restare aperta a una
possibile conciliazione. Da ieri,
invece, l’aria è cambiata decisamente. «Nelle circostanze attuali
– è scritto nel comunicato di Vivendi – non siamo più intenzionati a dare priorità alla ricerca di
una soluzione amichevole e ci riserviamo il diritto di intraprendere tutte le azioni necessarie
per difendere i nostri interessi e
quelli dei nostri azionisti».
26
luglio
A sorpresa
Vivendi
decide di non
onorare
il contratto,
contestando
il piano
di Mediaset,
comincia così
il contenzioso
col Biscione
Vivendi ribadisce che il business plan di Mediaset Premium
(prevede il pareggio nel 2018) si
basa su «assunti irrealistici».
Non solo: la risposta all’«approccio costruttivo di Vivendi» da
parte di Mediaset è stata quella
«di diffondere dichiarazioni pubbliche aggressive e di iniziare
azioni legali».
Ritorniamo a quel 26 luglio.
Bolloré una controproposta l’aveva fatta: manteneva la promessa
dello scambio azionario ma con la
prospettiva di salire al 15% di Mediaset in tre anni con un bond
convertibile. E poi voleva limitare
al 20% la quota nella pay tv, invece di acquistare il 100%. Il progetto era stato rinviato al mittente
dal Biscione, che presto era partito al contrattacco. In agosto Mediaset e l’holding Fininvest avevano avviato azioni legali contro
Vivendi, chiedendo risarcimenti
milionari a quella che per loro è
solo un’ingiusta rottura del contratto. E pochi giorni fa Mediaset
ha innescato una procedura d’urgenza per il sequestro del 3,5% di
Vivendi, che i francesi avrebbero
dovuto trasferire agli italiani. In
questi mesi, nonostante tutto, si
diceva che il negoziato andava
avanti. Ma ieri sera il Biscione ha
assicurato che dal «dietrofront
sul contratto definitivo e vincolante firmato» del 26 luglio «è cessato da parte di Vivendi qualsiasi
approccio».
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
FRANCESCO SPINI
MILANO
I nodi del Sole 24 Ore vengono
al pettine. Non solo la Consob
prova a giocare d’anticipo, invia i suoi ispettori in via Monte Rosa e chiede la collaborazione della Guardia di Finanza. Anche la Procura di Milano, dopo una prima fase di indagini, abbandona il «modello
45» - il più lasco dei fascicoli per qualcosa di più corposo
che ha a che fare con la veridicità dei bilanci e mette sotto
la lente di ingrandimento la
gestione del primo quotidiano
finanziario italiano e il comportamento del suo azionista
principale, la Confindustria.
Ma dopo la bufera innescata da una semestrale rosso
fuoco (quasi 50 milioni di euro di perdite) ultima di una
serie di perdite per oltre 300
milioni in quasi 8 anni, torna
in campo anche la Consob
che ritrova quel rigore che
nel 2010 non aveva dimostrato quando - di fronte a un dettagliato esposto di quattro
giornalisti del Sole - aveva lasciato perdere. E invece nella
perquisizioni a cui ieri hanno
preso parte anche uomini del
nucleo valutario della Gdf è
tornato d’attualità anche
quell’esposto, in cui si pone
l’accento sulla parabola dell’acquisto della Gpp, una società editoriale perennemente in perdita che faceva capo
a Telecom Italia. E che, ceduta per 14,6 milioni a un fondo,
viene acquistata successiva-
mente per 40 milioni di euro
dal Sole 24 Ore. Perché? In
quel periodo, tra l’altro c’è un
consulente, Kpmg, che recita
forse troppe parti in commedia: revisore di bilancio del Sole, del venditore Wise Sgr, di
Gpp e autore dell’analisi dei
conti («due diligence») per
l’acquisto.
Ma al centro delle perquisizioni di ieri anche le segnalazioni più recenti, a cura di un giornalista della testata, che riguardano il ruolo della Di Source, una società britannica che
ha attivato e gestito abbonamenti a edizioni digitali, ma
non registrabili alle rendicontazioni ufficiali di Ads. Secondo
il presidente del Sole, Carlo Robiglio, come riportato dal quotidiano finanziario, il rapporto
con la società è finito a luglio, e
le copie gestite dalla Di Source
avrebbero rappresentato, tra il
2012 e il 2015, «poco più poco
meno del 5% del diffuso/venduto totale», con «un impatto a
margine inferiore dello 0,5% dei
ricavi». Questo è quanto verificheranno Consob e magistratura, mentre dal Sole si dicono
tranquilli: «Massima trasparenza, massima tranquillità,
massima collaborazione, siamo
un libro aperto», assicurano in
una nota. In serata Confindustria ha ufficializzato la sua lista per il rinnovo del cda. Non
c’è il nome di Gabriele Del Torchio, l’ad del Sole che ha scoperchiato il dissesto e che sembra ormai in uscita dal gruppo.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
20 .Economia
STAMPA
.LA
GIOVEDÌ 20 OTTOBRE 2016
PARIGI IN TESTA CON UN’OFFERTA DA 3,6 MILIARDI. ABERDEEN TIFA POSTE E GUARDA ALLE ATTIVITÀ USA
Unicredit, i paletti di Amundi
per comprare il gestore Pioneer
Il gruppo francese: l’investimento dovrà rendere almeno il 10%
FRANCESCO SPINI
MILANO
La corsa per Pioneer, il campione del risparmio gestito di
Unicredit, entra nel vivo e i
pretendenti scaldano i motori. La francese Amundi, per
esempio, conferma «il proprio interesse in Pioneer, coerentemente con la strategia
di crescita presentata in occasione dell’Ipo» ma smentisce le valutazioni di Pioneer
da 4 miliardi «attribuitele».
Perché, viene fatto notare in
un comunicato del colosso
nato da una costola - quella
del risparmio gestito - di SocGen e CreditAgricole, «la
propria politica di acquisizione segue stringenti criteri finanziari» e in particolare un
ritorno sugli investimenti
«superiore al 10% in un orizzonte temporale di tre anni».
Le sinergie attivabili con l’operazione da sole difficilmente
riuscirebbero a centrare
l’obiettivo. Certo, negli ambienti finanziari, si scommette
sul fatto che Amundi sarebbe
pronta a sforbiciare le strutture di Pioneer (per lo più dislocate a Dublino) per tenersi
clienti e mandati. Ma tra gli
aspetti negoziali ci sarebbe anche un accordo sulla distribuzione con il venditore, ovvero
Unicredit, che assicuri un sostegno al business di Pioneer.
Accordo che ancora non sarebbe stato raggiunto, per lo
meno secondo i desiderata di
Parigi. Amundi, secondo le indiscrezioni, sarebbe comunque disposta a spendere attor-
+1,1
per cento
È quanto ha
guadagnato
ieri
il titolo
Unicredit
in Borsa
dove vale
2,23 euro
no ai 3,6 miliari di euro per il
gruppo italiano. Una cifra di
tutto riguardo e che sopravanzerebbe la proposta della cordata formata da Poste Italiane,
Anima e Cdp di circa 400 milioni, visto che quest’ultima sarebbe di circa 3,2 miliardi. Insomma, per Francesco Caio si
tratterebbe ora di rilanciare e,
come riportato dalle indiscrezioni, starebbe organizzando
un prestito da 2 miliardi.
Alla possibile «rimonta»
delle Poste guarda con interesse anche la britannica Aberdeen. Per lei, il boccone Pioneer,
tutto intero, sarebbe troppo
grosso. Per questo punterebbe
a rilevare le attività americane
nel caso Francesco Caio riuscisse nell’impresa. Dopo la
chiusura del dossier Fineco,
940
milioni
L’istituto di
piazza Gae
Aulenti ha
ceduto un
pacchetto di
sofferenze
per 940 milioni a Kruk
Group
AFP
Milano: la sede di Unicredit
con il collocamento lampo del
20% per 552 milioni, va verso
la chiusura anche l’affare
Pekao: il 30% dovrebbe finire a
Pzu si dice per 2,5 miliardi.
L’attesa sul mercato si concentra sulla dimensione dell’aumento di capitale, che sarebbe
tra 6 e 8 miliardi. In buona misura servirà a coprire le perdi-
ta dalla vendita di un maxi portafoglio di titoli deteriorati, si
dice, da 20 miliardi. Una politica, quello della cessione di sofferenze, che procede però da
tempo: ieri è stato ceduto alla
società polacca Kruk Group
un portafoglio di crediti dubbi
da 940 milioni di euro.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Recupero
Nuova seduta
in forte rialzo
per Mps, ieri il
titolo è salito
oltre il 7%
dopo il +13%
della vigilia
AP
IL 24 OTTOBRE L’AD MORELLI INCONTRERÀ I SINDACATI
Mps vola in Borsa
e torna sopra 0,20 euro
in attesa del piano
MILANO
Seconda seduta sugli scudi
per Monte dei Paschi, che dopo il balzo di lunedì ha chiuso
ieri con un progresso del
7,16%, recuperando la soglia
dei 20 centesimi per azione.
A spingere gli acquisti è
ancora, si spiega dalle sale, la
proposta presentata da Corrado Passera. Piace soprattutto la presenza di investitori disposti a garantire fino a
2,5 miliardi di euro, oltre a
una maggiore chiarezza sulle
tecnicalità dell’operazione rispetto a quanto emerso finora. Resta da vedere come la
proposta dell’ex ministro ed
ex numero uno di Intesa
Sanpaolo possa coniugarsi
con il piano elaborato da Jp
Morgan e Mediobanca.
L’elemento chiave per l’ingresso dell’ex banchiere sembra essere la presenza con
Passera di una serie di fondi
angloamericani come Bc
Partners, Warburg Pincus e
Atlas Merchant Capital. Che
però per partecipare all’operazione hanno chiesto di svolgere una due diligence approfondita sulla banca senese.
Proprio la possibilità di effettuare una due diligence sembra essere l’ostacolo principale, al momento, per un coinvolgimento di Passera e dei
suoi soci nell’operazione. Anche se, spiega un banker coinvolto nella vicenda, «vista la
situazione nessuna possibilità può essere trascurata».
Proprio la necessità di lasciare
la porta aperta a Passera
avrebbe fatto slittare al prossimo 24 ottobre la convocazione
dell’assemblea della banca.
Il 24 ottobre è anche il giorno nel quale l’ad Marco Morelli
renderà noto il suo piano. La
struttura base del piano finanziario è confermata, con un rafforzamento di capitale da 5 miliardi in parte tramite il ricorso
al mercato e in parte tramite la
conversione di obbligazioni subordinate in azioni e la cessione delle sofferenze per 27,7 miliardi di euro lordi.
La parte industriale del piano di Morelli - che su questa
parte sta lavorando con
McKinsey - dovrebbe invece
prevedere un deciso ridimensionamento della rete degli
sportelli e una altrettanto decisa riduzione dei costi del personale, superiore ai 1500 emersi
nei giorni scorsi. Morelli incontrerà i sindacati a Milano dopo
il cda di lunedì prossimo.
Si chiude intanto un capitolo giudiziario della vecchia gestione della banca. Nella sentenza con cui ha accolto il patteggiamento per il procedimento in corso a Milano - 600
mila euro di multa e la confisca
di 10 milioni - il gup scrive che
Mps non ha «predisposto un
adeguato modello organizzativo idoneo ad impedire» la
commissione dei reati contestati ai suoi ex dirigenti, «che
determinavano un vantaggio
[R. E.]
per l’ente».
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Borsa .21
LA STAMPA
.
GIOVEDÌ 20 OTTOBRE 2016
LEGENDA
AZIONI: Il prezzo di chiusura rappresenta l’ultima quotazione
dei titoli al termine della giornata di scambi. EURIBOR: è il tasso
interbancario comune delle piazze finanziarie dell’area euro.
il punto
Panorama
LUIGI GRASSIA
IL MIGLIORE
Banca Intermobiliare
+26,62%
IL PEGGIORE
Molmed
-5,27%
0,4187
1,37
Gio
Ven
Lun
Mar
Mer
Gio
Ven
Lun
Mar
Mer
CORRONO UNIPOL E SAIPEM
FRENA RCS, IN RIALZO CAIRO
iazza Affari è la Borsa migliore in Europa con l’indice
Ftse Mib che guadagna lo 0,5% superando i 17.000
punti (17.044). Sui mercati c’è attesa per il rapporto
della Fed sull’economia Usa e la riunione di oggi della Bce.
Bene le banche con Mps che svetta in cima al listino in rialzo
del 7,2%. Bene anche Bper (+4,8%), Ubi (+1,8%) e Unicredit
(+1,1%). Sul fronte assicurativo corrono Unipol (+2,1%), UnipolSai (+1%) e Generali (+0,4%). Mediaset è rimasta invariata , in attesa di definire la vicenda con Vivendi per Premium.
In rialzo anche i titoli dell’energia con Saipem che guadagna
il 4,1% ed Eni +0,3%. In controtendenza Snam che cede lo
0,4%. Fuori dal listino principale in rialzo il Credito Valtellinese che guadagna il 7,6% e Carige +1,1%. Rcs cede lo 0,6% a
0,9 euro mentre Cairo guadagna l’1,8% a 3,8 euro.
P
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Atlantia investirà in Italia 7,5 miliardi
«Accelerare la crescita sui mercati internazionali», portando il margine operativo
lordo (Ebitda) generato all’estero dal 25%
di oggi al 50; ma con le radici ben piantate
in Italia, grazie a un programma d’investimenti da 7 miliardi di euro nei prossimi 5
anni suddivisi fra i 5 di Autostrade per l’Italia (Aspi) e i 2,5 di Aeroporti di Roma (Adr).
È il messaggio che l’amministratore delegato di Atlantia, Giovanni Castellucci,
porta alla comunità finanziaria della City,
illustrando alla Borsa di Londra gli obiettivi di sviluppo del gruppo e un imminente
piano di riassetto organizzativo, oltre ad
annunciare per la vendita sul mercato di
una fetta del 15% di Autostrade: operazione
che prevede la presentazione delle offerte
entro novembre e la firma del preliminare
a febbraio. L’interesse della platea appare
evidente. E la sensazione del management
è quello di un «apprezzamento» da parte di
analisti e investitori per una strategia basata su crescita e internazionalizzazione.
La Cassa dei commercialisti
compra l’1% di Banca d’Italia
Il piano Iren: acquisizioni
e raddoppiare l’utile
La Cassa previdenziale dei dottori commercialisti (Cnpadc) ha deciso di acquistare l’1% del capitale della Banca d’Italia. A cedere la quota per il valore di circa 75 milioni di euro sarebbero state le
banche Intesa Sanpaolo e Unicredit e le
assicurazioni Generali, tutti titolari di
quote superiori al 3% di Bankitalia.
L’operazione, si apprende da fonti finanziarie vicine al dossier, dovrà essere
notificata all’istituto presieduto dal governatore Ignazio Visco, che dovrà
esprimere il suo gradimento. Il decreto
sulla quote di Bankitalia, che ha rivalutato da 156 mila euro a 7,5 miliardi di euro il patrimonio di Via Nazionale, dà ai
soci tempo fino a fine 2016 per ridurre la
loro quota sotto il 3% del capitale.
La multiutility Iren, attiva in Piemonte,
Liguria ed Emilia, punta a raddoppiare
l’utile entro il 2019, distribuendo ai soci
un dividendo in crescita dell’8% all’anno
fino al 2021. L’aumento totale previsto è
di 2,5 centesimi, a fronte dei 5,5 pagati
con l’ultima cedola. Questi gli obiettivi
del piano industriale 2015-2021, presentato ieri dall’ad Massimiliano Bianco.
Un piano che prevede una crescita organica del 4,8% del margine operativo
lordo, che raggiungerà quota 900 milioni alla fine dei 5 anni, grazie a sinergie
attese per 100 milioni. Risultati che non
tengono conto di possibili acquisizioni,
che, secondo Bianco, saranno «tante e
importanti» fino a generare una crescita
aggiuntiva di «poco più di 100 milioni».
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
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Il Mercato Azionario del 19-10-2016
AZIONI
A
A.S. Roma
A2A
Acea
Acsm-Agam
Aedes
Aegon
Ageas
Agronomia
Ahold Del
Alba
Alcatel Lucent
Alerion
Allianz SE
Ambienthesis
Ambromobiliare
Anima Holding
ASTM
Atlantia
Autogrill Spa
Autostrade Meridionali
Axa SA
Azimut
Prezzo
chiusura
Var. %
ultima.
0,4310
1,2670
11,5800
1,5970
0,3413
3,8020
33,2800
0,0413
20,7200
2,6860
3,4940
2,4820
139,3000
0,3661
3,1780
4,1400
9,4800
22,5600
7,5600
17,0300
20,5100
15,0300
+0,5800
+0,5600
+1,2200
+0,4400
+0,7700
+0,4200
+0,0000
+0,0000
+1,9200
+0,0000
+0,0000
-0,0800
+0,3600
-0,0300
+6,0000
+1,2200
-1,2000
-0,1800
+0,8700
+0,4700
-0,5300
+1,6900
Minimi
anno
Massimi
anno
Dati forniti da FIDA-Finanza Dati Analisi
Var. %
annua.
Cap.
mln
AZIONI
Prezzo
chiusura
0,3700
0,5090 -11,8200
0,9560
1,2870 +1,0400
9,8400 14,2500 -18,4500
1,2640
1,8000 -0,1900
0,3156
0,5195 -34,3000
3,0380
5,4650 -27,7200
28,8900 43,2700 -23,0900
0,0220
0,1412 -70,7500
18,7588 22,0600 +8,0300
2,2120
3,0980 -11,5300
2,8980
3,7760 -3,4800
1,5210
2,4900 +3,4200
119,0000 163,9000 -15,0100
0,3510
0,4620 -18,6400
2,2800
5,2705 -39,7000
3,9000
8,0200 -48,3800
8,9350 11,9200 -17,9200
20,9400 24,6500 -7,9200
6,2150
8,8200 -14,2900
15,9800 18,1400 -4,2700
16,2500 25,3900 -19,2200
12,8300 23,0600 -34,8200
171
3969
2466
122
109
0
1
26
108
63110
4
8
1241
834
18630
1923
75
2153
Edison rnc
EEMS
Enel
Enertronica
Enervit
ENGIE
ENI
ERG
Ergycapital
Eukedos
EXOR
0,7270
0,0911
3,9220
3,3300
2,6300
13,2700
13,5900
10,2300
0,0495
0,9780
37,0300
C
D
E
0,2824
1,2620 -75,5200
49,9000 99,9000 -25,3300
16,0200 29,1800 -35,9200
1,0000
2,2500 -38,5100
5,3150
7,7300 -15,4600
0,1679
1,2320 -83,0000
2,5820
7,0400 -39,5200
0,3318
0,9210 -54,2900
2,1260
4,1520 -28,9000
0,1602
0,2699 -31,4600
1,5850
2,7880 -37,6400
1,6900
2,5400 -33,1600
5,6200
8,2650 -31,0300
1,8300
9,5042 -72,1600
3,2900
4,6600 -9,3300
56,8000 79,4000 +11,6400
2,6980
4,8500 -29,9000
1,0050
1,6500 -35,3800
84,6500 117,0000 -22,6500
0,3520
0,4779 -24,1900
0,4768
0,7215 -25,7000
2,2500
2,8600 +2,9200
0,2305
0,4050 -6,4800
0,1140
0,2810 -46,6200
10,3300 15,3900 -22,4900
3,7000
5,8050 -19,9300
0,1890
0,3740 -43,8200
65,0500 97,9500 -20,0100
36,7000 52,5000 -4,7600
17,5000 22,4900 -19,5500
16,5900 19,1000 -2,0600
0,2500
0,2900 -3,4800
0,3900 -12,1800
0,3420
0,0879 -47,1000
0,0448
13,2800 18,0800 +9,6800
12,1000 19,6000 +8,6100
7,3500 10,6900 -4,9100
257
2
2174
214
4567
614
2049
1849
1338
125
202
22
38
2190
60596
207
126
72
1178
23
38
5
173
50
7
78
146
11
0
37
1217
2981
394
1,2900
2,3600
1,0000
10,0900
1,9260
27,1500
7,3400
0,7295
7,9050
0,0338
0,2305
1,1100
0,6950
7,0100
0,4306
0,3190
6,8550
10,9100
1,0910
1,2340
1,1600
+29,0000
-13,3100
-30,0000
+20,6300
-37,3800
-9,3600
-25,0000
-5,7100
-4,5500
-25,7400
-23,5600
+0,9300
-57,9000
+10,5700
-11,2300
-21,6200
-25,3100
-14,2100
-61,1500
-0,6600
-69,9000
20
246
88
5605
55
959
8
1433
7
16
778
28
9554
266
11
1702
470
35
98
77,9500
1,2150
20,1000
14,6900
69,4500
27,6700
22,6300
16,6100
62,0000
5,8000
2,3480
1,9900
-16,2300
-20,1700
-1,9900
-8,3700
+0,6400
-20,2000
-44,4500
-13,1200
+18,2700
-28,1700
-48,2500
-42,0100
79
705
487
3301
3206
20
17
2
Banca Carige
Banca Carige ris
Banca Generali
Banca Intermobiliare
Banca Mediolanum
Banca Monte Paschi Siena
Banca Pop. Emilia Romagna
Banca Popolare di Milano
Banca Popolare di Sondrio
Banca Profilo
Banco di Desio e Brianza
Banco di Desio e Brianza rnc
Banco di Sardegna risp
Banco Popolare
Banco Santander
Basf
Basicnet
Bastogi
Bayer
Beghelli
Beni Stabili
Best Union Company
Bialetti Industrie
Biancamano
Bio On
Biodue
Bioera
BMW
BNP Paribas
Boero
Bonifiche Ferraresi
Borgosesia
Borgosesia r
Brioschi
Brunello Cucinelli
Buzzi Unicem
Buzzi Unicem rnc
0,3090 +1,1500
62,5000 -1,5000
18,7000 +2,2400
1,3700 +26,6200
6,1800 -0,5600
0,2094 +7,1600
4,2580 +4,7700
0,4210 -0,1200
2,9520 +6,1900
0,1850 +5,7100
1,7260 +0,0000
1,6910 -1,1100
5,7000 -2,5600
2,6460 +0,3800
4,1980 +2,3900
79,1500 +0,3200
3,4000 +1,9800
1,0210 +0,0000
90,5000 -0,0600
0,3623 -0,9800
0,5190 +0,2900
2,4700 +0,0000
0,3535 -1,8100
0,1500 -3,7800
11,7900 -1,7500
4,5120 -0,3500
0,2059 +1,2300
78,3500 +1,6200
50,0000 +1,3200
17,9400 +0,0600
18,5500 -0,5400
0,2799 -0,0400
0,3425 +0,0000
0,0465 +0,2200
17,9000 +0,2200
18,0300 -0,7700
9,6900 -1,1200
Caleffi
Caltagirone
Caltagirone Editore
Campari
Carraro
Carrefour
Cattolica Assicurazioni
CdR Advance Capital
Cerved Information Solutions
CHL
CIA
Cir
Class Editori
CNH Industrial
Cofide
Conafi Prestito'
Credem
Credit Agricole
Credito Valtellinese
CSP
CTI Biopharma
1,2900
2,0460
0,7000
9,6500
1,2060
24,6100
5,5050
0,6600
7,3500
0,0251
0,1762
0,9790
0,2926
7,0100
0,3693
0,2426
5,1200
9,3600
0,4239
1,0550
0,3480
+3,7800 0,8735
+2,1000 1,7850
-0,6400 0,7000
+0,5700 6,9400
+0,5000 1,1070
+6,4400 21,2200
+0,0900 4,9800
+0,0000 0,6400
+2,5800 6,1450
+2,4500 0,0149
-1,0700 0,1700
+1,0300 0,7640
+0,8600 0,2850
+0,3600 5,1700
+0,6300 0,3164
-2,9200 0,2005
-0,2900 4,8100
-0,3200 7,0950
+7,5900 0,3033
+0,3800 0,7755
+0,6900 0,2741
Daimler
Damiani
Danieli
Danieli rnc
Danone
De' Longhi
Deutsche Bank
Deutsche Telekom
Diasorin
Digital Magics
DigiTouch
DMail Group
65,3000
0,9540
17,2500
12,0500
63,3000
22,0800
12,5700
14,4300
57,3000
4,1300
1,2150
1,1540
+1,4800
+0,1000
+0,4100
+0,4200
-1,0200
-0,1400
+1,0500
-0,8900
-1,2100
-2,5500
-1,9400
-2,9400
51,4500
0,8990
13,4000
10,8000
57,7000
18,9300
10,4900
13,9000
42,6800
3,3000
1,1600
1,0400
E.ON
Ed. L'Espresso
6,8050 +0,6700
0,7200 -0,0700
6,0900
0,6960
8,4736 -13,8700
1,0300 -28,8500
0
297
Var. %
ultima.
Minimi
anno
Massimi
anno
Var. %
annua.
Cap.
mln
AZIONI
Prezzo
chiusura
+2,0400 0,6045
+0,6600 0,0603
+0,3100 3,3980
+2,9700 3,2340
+0,0800 1,9720
-0,1500 12,8900
+0,3000 10,9300
+2,2000 9,4950
+1,4300 0,0420
-0,7100 0,8780
-0,9100 23,6100
0,7270
0,1190
4,1300
6,0800
3,1620
16,5300
14,9000
11,9016
0,0787
1,0730
42,0900
+0,5500
-8,5300
+0,7700
-13,2400
-7,1300
-19,7200
-1,5200
-14,0500
-36,9400
-8,0000
-12,0200
80
4
39874
14
47
49389
1538
8
22
8924
Pininfarina
Piquadro
Poligrafici Editoriale
Poligrafici Printing
Poste Italiane
Prelios
Premuda ord
Primi Sui Motori
Prysmian
1,4040
1,0650
0,1641
0,2450
6,0650
0,0878
0,0480
1,1200
22,9900
F Ferrari
Fiat Chrysler Automobiles
Fincantieri
Finecobank
Fintel Energia Group
First Capital
FNM
Frendy Energy
Fullsix
47,7600
5,7550
0,4312
5,1950
4,4500
0,7945
0,4100
0,3680
1,4030
I
I Grandi Viaggi
Il Sole 24 Ore
IMMSI
Imvest
Industria e Innovazione
Ing Groep NV
Innovatec
Intek Group
Intek Group risp
Intesa Sanpaolo
Intesa Sanpaolo rnc
Iren
Italia Independent
Italiaonline
Italiaonline R
Italmobiliare
IVS Group
J Juventus FC
K K.R.Energy
Kering
Ki Group
L L'Oreal
Leonardo-Finmeccanica
Leone Film Group
Lucisano Media Group
Luxottica
LVenture Group
Lvmh
M M&C
Mailup
Maire Tecnimont
MC-link
Mediacontech
Mediaset
Mediobanca
Meridie
Methorios Capital
Mid Industry Capital
Mittel
Molmed
Moncler
Mondadori
Mondo TV France
Monrif
MP7 Italia
Munich Re Ag
N Net Insurance
Neurosoft
Nokia Corporation
Notorious Pictures
Nova Re
O Olidata
Orange
OVS
P Parmalat
Philips NV
Piaggio
Pierrel
48,2500
8,5196
0,4390
7,6250
4,4500
0,8900
0,5045
0,5740
1,7790
-32,4500
+7,7200
-31,8700
+1,4100
-8,6800
-15,1100
-35,8900
-20,6900
9262
7395
730
3152
113
20
178
18
16
-2,0400
-1,3000
+0,4200
-1,2800
+5,3300
+0,0000
+1,2900
0,4349
2,4300
9,8150
1,9980
0,0300
9,5000
0,1549
0,8295
3,6900
16,9200
4,0820
0,0941
10,3000
0,2465
-42,6000
-32,6900
-29,5500
-51,0500
-66,1300
-1,0000
-31,0000
28
109
18594
518
2
79
13
2,2600 -0,0900
2,1800
2,6580
-7,7600
3366
0,4761
2,4300
Gas Plus
11,9200
Generali
1,9980
Geox
0,0316
Gequity
9,9000
Glenalta Food
Gruppo Ceramiche Ricchetti 0,1645
HHera
+0,5900 28,0000
+0,7000 5,1100
+2,1800 0,2700
+0,3900 4,7880
+1,3700 3,3520
-1,9100 0,7560
-0,4900 0,3408
+0,0000 0,3680
-2,3000 0,9900
1,0340
+0,9100 0,6975
0,6450
-2,0500 0,3301
0,4680
+0,9100 0,3292
0,7000
-0,3700 0,1920
0,3006
-1,9200 0,1030
+1,2100 8,5500 12,5800
0,1421
-2,4400 0,0272
0,3164
+5,6400 0,1888
0,4817
+1,2300 0,3574
3,0880
+0,6800 1,5500
2,8340
+0,7300 1,4930
1,6690
+0,1900 1,2700
-5,2600 3,0700 26,2000
3,5000
+0,7800 1,7540
+0,0000 292,7000 320,0000
-0,2200 30,1200 46,3100
8,8000
-0,0600 7,5400
+10,8900
-48,8200
-17,0100
+69,5200
-60,5000
-7,2300
-71,2800
-33,7200
-24,8400
-32,9700
-31,9700
+5,9700
-85,8400
-32,9700
+9,3300
+6,1000
-3,4700
48
14
132
23
3
45068
0
72
18
32829
1798
1866
8
238
2
1064
331
0,3157 +15,7300
303
0,6710 -31,1300
0,4621 +0,8500 0,3707
190,1000 -0,7800 137,0000 192,3000 +18,0700
2,9725 +7,3800
2,7820 -0,4300 2,3013
15
0
16
0,9980
0,3301
0,3884
0,5340
0,1177
11,6700
0,0400
0,2097
0,3618
2,0700
1,9280
1,5790
3,7100
2,0780
320,0000
44,6700
8,4950
0,3009 +0,0000
0,2310
166,6000
10,9000
2,9000
1,1500
42,7900
0,4959
167,7000
+0,0000 144,9000 177,0000
+0,2800 8,3800 12,9000
3,0500
+0,0000 2,0200
2,0840
-3,3600 1,0350
+0,5600 40,5500 60,4000
0,7142
+2,2500 0,3961
+1,0200 130,8000 167,7000
+5,7800
-15,5000
+8,6100
-39,1500
-29,1600
-24,8300
+13,4600
6302
41
17
20714
13
-
0,1646
1,8100
2,1900
4,6600
1,0000
2,7120
6,6100
0,1030
0,0261
4,1000
1,4120
0,4187
15,5800
0,8935
0,1220
0,1980
1,1950
173,8000
0,1995
-0,0600 0,1142
2,5000
+0,0000 1,6710
2,7200
+0,4600 1,8550
6,0300
+0,0000 4,6500
1,6500
+0,0500 0,6700
4,0700
+0,0700 2,5920
8,8850
+3,1200 4,6320
0,1151
+0,0000 0,0540
0,2510
+0,0000 0,0261
4,6000
+0,0000 3,9000
1,5740
-2,5500 1,2900
0,6200
-5,2700 0,2398
-0,7600 12,1900 16,0000
1,0680
-2,1400 0,7140
0,1807
-3,7900 0,1140
0,2657
+0,1000 0,1640
2,1700
+5,8500 1,1290
+0,1200 140,8000 185,5000
+22,2900
-21,8300
-12,7500
-21,0200
+20,8500
-29,2300
-25,6000
-10,5100
-89,6000
+2,5000
-9,6600
+14,5200
+20,5900
-14,0000
-32,4800
-25,0300
-44,9300
-4,7700
78
20
669
15
2
3203
5757
5
3
17
124
176
3898
234
13
30
7
-
17,9800
1,9010
6,7792
2,0720
0,5540
-63,4100
+21,0200
-30,0900
-66,0200
-58,3000
45
46
16
3
6,5500
1,7790
4,5200
0,7020
0,2310
+0,0000
-1,1700
-0,7500
-1,1300
+0,0000
6,5500
1,3150
4,4420
0,7005
0,2200
0,1540 +0,0000 0,1193
14,0500 +3,4600 13,1200
4,9980 -0,0400 4,8440
0,1991 -18,0900
16,5400 -9,9400
6,4200 -22,1500
5
1135
+0,6700 2,3040
-1,2000 20,9000
-0,3600 1,4620
+0,8000 0,2434
2,4560 +0,1700
26,7400 +9,7100
2,3260 -29,3200
0,5490 -51,5300
4441
594
14
2,3940
26,3300
1,6440
0,2661
Var. %
ultima.
Minimi
anno
Massimi
anno
Var. %
annua.
Cap.
mln
-1,1300 1,4040
-1,3000 0,9825
-3,4700 0,1580
+1,2400 0,2210
+1,6800 5,1700
+0,9200 0,0702
-1,4400 0,0480
-0,8800 0,9470
-0,7800 16,4500
3,7000
1,3880
0,2588
0,3320
7,2000
0,2694
0,1886
3,2858
23,9000
-62,0500
-20,3400
-35,3700
-12,5000
-14,5800
-67,4100
-74,4100
-65,9100
+13,4700
42
53
22
7
7922
101
9
5
4982
Ratti
RCS Mediagroup ord
Recordati
Renault
Risanamento
Rosss
RWE
S S.S. Lazio
Safe Bag
Safilo Group
Saipem
Saipem rnc
Salini Impregilo
Salini Impregilo rnc
Salvatore Ferragamo
Sanofi
SAP
Saras
Save
SIAS
Siemens
Sintesi
Snai
Snam
Societe Generale
Softec
Sol
Stefanel
Stefanel rcv
STMicroelectronics
T TAS
TBS Group
TE Wind
Telecom Italia
Telecom Italia R
Telefonica
Tenaris
Terna
Tiscali
Tod's
Toscana Aeroporti
Total
Trevi
U UBI Banca
UniCredit
UniCredit rnc
Unilever
Unipol
UnipolSai
V Valsoia
Vianini
Visibilia Editore
Vita Societa' Editoriale
Vivendi
3,5980
1,9990
0,9555
27,1600
77,5500
0,0500
0,5540
14,1800
0,5060
0,9605
9,8800
0,4308
5,9000
2,6540
7,5500
22,3800
68,6000
80,0000
1,5020
17,9000
8,2650
105,1000
0,0154
1,2880
4,8580
34,2000
2,1500
7,8200
0,1573
145,0000
7,5100
0,9900
1,6090
0,2952
0,7565
0,6190
8,8850
13,4200
4,4640
0,0435
50,5500
14,6300
43,9700
1,3200
+0,7300 3,4440
-0,5500 1,9650
-0,6200 0,4080
+0,1800 19,4300
+1,7700 65,2500
-1,9600 0,0500
-3,4800 0,5355
-1,2500 10,1500
-0,3000
+0,0500
+1,0200
+4,0600
+0,0000
+3,7500
+0,0000
+1,2700
-0,4400
+1,8500
+0,1300
-0,5000
-0,3000
-0,2800
+5,4800
+2,5500
-0,4100
+0,7400
+0,0000
+0,0000
+0,1900
+0,0000
+0,5400
4,7860
2,5780
1,0500
29,3600
94,1000
0,1256
0,9500
16,0000
-23,7400
-15,6500
+53,9900
+12,7400
-17,5900
-60,1900
-41,6800
+21,0900
979
55
499
5680
90
6
-
0,5590 -1,7500
0,3919
1,1890 +19,9900
0,6000
6,2700 10,7100 -7,7500
0,9429 -54,3100
0,3014
9,5000 +1,2500
3,9000
4,0100 -33,8200
2,4500
9,5100 -20,6100
6,2650
17,5300 23,0200 +2,9000
67,1000 79,9500 -14,2000
65,4500 82,1500 +9,9700
1,9520 -15,8100
1,2300
11,2700 18,1500 +37,6900
9,8000 -15,6600
7,5100
79,0000 108,9000 +17,4300
0,0355 -56,0000
0,0140
1,2880 +44,3100
0,5290
5,5300 +0,5800
4,6260
26,1600 43,3200 -21,0500
6,3200 -65,9800
1,9800
9,0850 -5,3300
7,0800
0,2500 -34,0700
0,1420
145,0000 145,0000 +0,0000
7,5100 +19,8700
4,5900
34
13
619
4355
1
1306
12
3778
1428
991
1881
1
243
17006
4
709
13
0
6841
0,9980 +133,4900
1,6260 +6,9100
0,5390 -45,1800
1,1750 -35,6200
0,9510 -34,9100
10,4900 -15,3000
13,4200 +22,6700
5,0800 -6,1400
0,0577 -24,6100
73,7500 -30,8000
15,5000 -1,3500
45,0000 +5,7500
1,8300 -27,8700
41
68
3
10213
3731
0
15843
8973
137
1673
272
218
-0,8000 0,3850
+0,5000 1,3000
+0,0000 0,2448
-0,1300 0,6335
-0,2400 0,5115
+0,1700 7,5750
+0,9800 8,6400
-0,6700 4,2540
+0,0000 0,0375
+0,6000 46,0000
-0,8100 12,9700
-0,2900 36,0500
+1,0700 1,1180
2,4200
2,2360
5,2000
39,1100
2,6960
1,6370
+1,8500 1,9950
+1,0800 1,7530
+0,0000 5,0500
-0,6600 36,7600
+2,1200 1,9400
+1,0500 1,2600
6,2000
5,1350
8,2900
43,0000
4,7640
2,3600
-60,9700
-56,4600
-36,2700
-3,9100
-43,4100
-30,6400
2182
13814
13
1934
4632
17,1900
1,1360
0,1045
0,0626
18,3200
+0,2300 16,4100
+0,5300 1,0900
+0,2900 0,0838
-0,6300 0,0604
+0,3300 15,2600
21,9161 -17,4300
1,2980 -6,0400
0,3657 -71,4300
0,1080 -28,9400
20,0200 -7,0500
182
34
2
1
-
0,0193
0,0001
0,0019
0,1899 -68,7500
0,0067 -78,7900
0,0204 -90,2000
0
0
0
STAR
Acotel Group
4,8900 +0,4100
4,6500
9,0100
-42,9100
20
Aeffe
1,0890 +5,7300
0,9450
1,4890
-26,8600
117
Aeroporto Marconi di Bologna
9,3950 +0,4800
6,1000 10,4500 +54,0200
Amplifon
9,1800 +0,0000
6,7550
War Ergycapital 2016
War First Capital 2010-2016
Y Yoox Net-A-Porter Group
27,6800 -0,2500 19,6000
34,5500 -19,8800
2513
Z Zucchi
Zucchi rnc
0,0014 +27,2700
0,0020 -20,0000
0,0190 -1,5500
0,1422 +0,0000
0,0080
0,1150
MONETE AUREE
0,0402 -52,7400
0,2095 +23,6500
7
0
Quotazioni del 19-10-2016
Dati elaborati da Bolaffi Metalli Preziosi S.p.a.
ACQUISTO
Marengo
211,64
-
233,23
Sterlina
266,80
-
294,02
4 Ducati
501,84
-
553,05
20 $ Liberty
1.096,91
-
1.208,84
Krugerrand
1.134,35
-
1.250,10
50 Pesos
1.366,95
-
1.506,44
VENDITA
Massimi
anno
Var. %
annua.
9,5300 +14,8200
9,7350 10,7100
339
2074
10,5000 +0,8600
+6,3800
2100
Ascopiave
2,6800 +0,2200
2,0100
2,9100 +22,7100
628
Astaldi
3,4980 +1,5700
3,2080
5,6150
-37,7000
344
B&C Speakers
7,1950 +2,3500
6,2400
7,8100
-6,8000
79
Banca Finnat
0,3278 +1,4500
0,2990
0,4322
-24,1600
119
24,6800 +1,6100 16,6600 29,1100
-14,3900
1328
Banca Sistema
2,4020 +1,3500
1,8600
4,0000
-38,1900
193
Banzai
3,2300 +1,2500
2,4660
4,5700
-27,4200
133
45,8100 +0,2400 36,9400 54,1800
-15,4500
2538
BB Biotech
BE
0,6600 +0,9200
0,3584
0,6600 +27,7800
89
Biesse
16,1900 +0,2500 10,3600 16,3200
+1,7000
443
Brembo
53,1000 +0,9500 32,7800 54,5000 +18,8500
3546
CAD IT
3,4980 +0,5200
3,3420
4,3320
-15,1000
31
Cairo Communication
3,7800 +1,8300
3,3700
4,9900
-17,2900
508
12,7200 -0,6200 12,3500 14,2500
-8,4900
216
Cementir
4,4540 +1,4100
3,3800
5,9050
-24,5700
709
Centrale del Latte d'Italia
2,7920 +1,1600
2,5700
3,3400
-16,1100
39
D'Amico
0,3140 +0,0000
0,3074
0,6935
-54,7200
135
Dada
2,0840 -0,5700
1,9900
2,7320
-3,1600
35
19,1000 +0,3700 12,5200 19,3000 +16,4600
1116
Cembre
Datalogic
Dea Capital
1,0770 -0,9200
Digital Bros
10,0000 +0,5000
Ei Towers
43,9000 +0,4600 41,5900 59,5500
EL.EN.
22,7500 +4,0700
Elica
1,8460 -0,3200
Emak
0,9965
1,2863
-16,2700
3,8860 10,0000 +34,5900
330
QUOTAZIONI BOT
SCADENZA
31-10-2016
14-11-2016
30-11-2016
14-12-2016
30-12-2016
13-01-2017
31-01-2017
14-02-2017
28-02-2017
14-03-2017
31-03-2017
13-04-2017
12-05-2017
14-06-2017
14-07-2017
14-08-2017
14-09-2017
TA. 360
439
-7,0000
117
0,7960 +0,0600
0,6045
0,8185
+3,4400
130
MERCATI
Esprinet
6,6000 +0,6100
4,6640
8,6850
-22,4400
346
Eurotech
1,2580 +0,5600
1,1000
1,6180
-21,8600
45
Exprivia
0,6485 +0,2300
0,6075
0,8150
-14,6100
34
Falck Renewables
0,8130 -0,7300
0,6500
1,1060
-26,4900
237
Fidia
5,4100 -0,4600
4,1420
6,9250
-15,2000
28
Fiera Milano
1,5730 +0,3200
1,3570
2,3180
-32,1400
113
9,8500 13,9800 +28,1100
482
Corona Ceca
Corona Danese
Corona Islandese
Corona Norvegese
Corona Svedese
Dollaro
Dollaro Australiano
Dollaro Canadese
Dollaro di Hong Kong
Dollaro N. Zelanda
Dollaro Singapore
Fiorino Ungherese
Franco Svizzero
Leu Rumeno
Lev Bulgaro
Lira Turca
Rand Sud Africano
Sterlina
Won Sud Coreano
Yen
1,4300
2,9800 +72,7500
IGD
0,6945 +4,0400
0,6320
0,8865
43
-21,6600
565
Ima
57,8000 +0,4300 41,2900 60,0000 +20,4400
2269
Interpump
15,2300 -0,2600 10,4500 15,9900
+6,3500
1658
Irce
1,7640 +0,0600
1,6410
2,1340
-17,3400
50
Isagro
1,2180 +1,0800
0,9040
1,5000
-18,8000
30
Isagro Azioni Sviluppo
1,0570 +4,9700
0,7255
1,1820
+1,7300
15
It Way
1,6630 +1,3400
1,1340
1,8200
+3,2900
13
La Doria
7,6200 -0,6500
7,5300 13,2900
-41,6100
236
0,3961 +0,7600
0,3900
0,7575
-46,8000
45
17,1000 +0,7100 15,7400 19,0800
-10,3800
1138
Landi Renzo
Marr
Massimo Zanetti Beverage
7,1100 +0,1400
6,4200
9,5050
-25,2000
244
Moleskine
2,4320 +0,0000
1,3440
2,4800 +42,8900
517
Mondo TV
4,4320 -0,4000
3,1880
6,0600
-25,8200
123
Mutuionline
7,8200 +0,2600
6,6600
8,2500
-2,1900
309
Nice
2,4800 +0,0800
1,9030
2,8480
+1,0600
288
Openjobmetis
6,7700 +0,5200
6,5250
7,5000
-7,2600
93
Panariagroup
3,0340 +0,5300
2,2820
3,9400
-13,8100
138
Poligrafica S.Faustino
6,0000 +1,1000
4,1180
6,6650
+1,1800
7
-5,5300
147
Prima Industrie
14,0000 +0,7200
Reno De Medici
0,2779 -0,3900
Reply
8,7500 14,8200
0,2724
0,3679
-24,4600
105
117,2000 +1,8200 105,0000 135,9000
-6,9100
1096
0,9240 +50,0000
149
Retelit
0,9090 -1,5200
0,4267
Sabaf
8,9300 +0,3400
8,7750 11,4800
-21,3200
103
12,5800 -0,1600
8,9850 14,0000
-2,5600
185
Saes Getters rnc
9,2800 +0,8700
6,7500 10,5500
-6,7800
68
Servizi Italia
3,7260 +0,7600
3,1480
-1,9500
119
Saes Getters
3,8700
15,5000 -0,2600 12,5000 15,7000
-0,7700
240
Sogefi
1,7780 -0,7300
1,1600
2,1660
-17,9100
212
Tamburi
3,6780 +0,0500
2,5900
3,7500
+8,5600
544
Tecnoinvestimenti
4,3700 +0,6000
2,8006
4,3800 +39,9900
202
TerniEnergia
0,7755 -1,4000
0,6950
1,5820
-50,9800
Tesmec
0,4960 +0,2000
0,4561
0,6500
-23,6900
53
TXT e-solutions
7,7900 +0,0000
6,9550
8,1300
-4,1800
101
Vittoria Assicurazioni
9,6250 -0,0500
7,7650 10,0400
-4,1300
649
Zignago Vetro
5,5450 -0,0900
5,0000
-8,5700
488
6,0650
TA. 365
TA. 360
PER.
TA. 365
-0,2090 -0,2120
-0,1330 -0,1350
-0,0730 -0,0740
141
1,9850
2,9800 +2,9000
-0,4162
-0,4829
-0,3805
-0,3745
-0,3829
-0,3357
-0,2639
-0,3254
-0,3055
-0,2458
-0,2857
-0,2662
-0,2739
-0,2574
-0,2460
-0,2400
-0,2308
-0,3710 -0,3760 6 mesi
-0,3390 -0,3440 9 mesi
-0,3120 -0,3160 12 mesi
1,4020
13,9000 -0,5700
TASSO %
100,0170
100,0230
100,0580
100,0590
100,0850
100,0840
100,0900
100,1040
100,1130
100,1340
100,1290
100,1430
100,1730
100,1870
100,2040
100,2240
100,2420
1 mese
2 mesi
3 mesi
8,9375 22,7500 +126,3700
Gefran
PREZZO
12
26
42
56
72
86
104
118
132
146
163
176
205
238
268
299
330
EURIBOR
1241
Fila
GIORNI
PER.
-26,2800
31
CAMBI VALUTE
QUOT.
27,0210
7,4409
125,1124
8,9585
9,6980
1,0979
1,4298
1,4361
8,5175
1,5232
1,5228
307,0800
1,0854
4,5020
1,9558
3,3724
15,2650
0,8934
1.233,8800
113,4900
X
EURO
%
3,7008 +0,0000
100
1,3439 +0,0000
10
0,7993 -0,3100
100
1,1163 +0,0200
10
1,0311 -0,0500
10
0,9108 -0,1300
1
0,6994 -0,2400
1
0,6963 -0,1500
1
0,1174 -0,1400
1
0,6565 -0,3100
1
0,6567 -0,0900
1
0,3256 +0,0500
100
0,9213 -0,2900
1
10000 2.221,2350 -0,2000
0,5113 +0,0000
1
0,2965 -1,0400
1
0,0655 -1,1400
1
1,1193 -0,2500
1
0,8105 -0,3500
1000
0,8811 -0,7700
100
METALLI PREZIOSI
(Prezzi vendita in $ per oncia). Un'oncia Troy=gr.31,1035
19-10-2016 PRECEDENTE VAR.%
DESCRIZIONE
Argento Milano (Euro/kg)
542,2740
538,8860 +0,6300
Oro Londra P.M. (Usd/oz) 1.269,0500 1.258,2000 +0,8600
37,5650
37,2270 +0,9100
Oro Milano P.M. (Euro/gr)
BORSE ESTERE
MERCATI
Amsterdam (Aex)
Bruxelles (Bel 20)
EuroParigi (Cac 40)
Francoforte (Dax Xetra)
Hong Kong (Hang Seng)
Londra (FTSE 100)
Madrid (Ibex 35)
Sidney (AllOrd)
Tokyo (Nikkei 225)
Zurigo (SMI)
QUOTAZ.
VAR.%
454,6800
3.599,4000
4.520,3000
10.645,6800
23.304,9700
7.021,9200
8.950,1000
5.518,4000
16.998,9100
8.093,7800
+0,3400
+0,1800
+0,2500
+0,1300
-0,3800
+0,3100
+0,9600
+0,4800
+0,2100
+0,2400
OBBLIGAZIONI 19-10-2016
TITOLI
MONETE
Minimi
anno
Ansaldo Sts
Sesa
W War Ambromobiliare 2011-20170,0559 +21,5200
Var. %
ultima.
Cap.
mln
Prezzo
chiusura
AZIONI
Banca Ifis
R Rai Way
G Gabetti Property Solutions
B
Mercati
Fondi su LaStampa.it
I fondi di investimento sono on line su LaStampa.it
Per consultarli l’indirizzo è www.lastampa.it/fondi
Autostrade 1.625% 12.06.2023
B.IMI USD Fix Rate 26.06.2022
B.Popolare Sub Tier 2 TV 2022
B.Popolare TF Amm.Per. 11/2020
BNP Arb.TF 10% BRL 02.12.2017
Btp 3.25% 01.09.2046
Btp 4% 01.02.2037
Btp Italia 20.04.2023
Bund 1% 15.08.2025
Cassa D.Prestiti TM 2015-2022
Cct 01.03.2017 Ind
Cct EU Euribor+0.7% 15.12.2022
Cct EU Euribor+1.2% 15.11.2019
PREZZO
106,3200
101,7200
103,0000
103,0000
97,4700
117,3500
130,4300
101,9200
111,6700
99,6700
100,1300
101,3900
103,0600
TITOLI
Comit 1998/2028 ZC
Ctz ZC 27.02.2017
EBRD ZAR ZC Notes 30.12.2027
EIB BRL 10% Bonds 17.12.2018
EIB MXN 4% Bonds 25.02.2020
EIB SEK 2.75% Bonds 13.11.2023
EIB ZAR 6.00% Bonds 21.10.2019
EIB ZAR 7.50% Bonds 21.12.2018
EIB ZAR 8.50% Bonds 17.09.2024
G.Sachs Fixed Float 26.11.2027
GS Ten-Year USD 3.5% Call.2025
IVS Group 4.5% 15.11.2022
Med.Lombardo 99/2019 3^Rev.Fl.
PREZZO
78,5500
100,1100
40,6200
104,9900
96,8500
114,1800
94,6500
101,6500
99,5400
100,1100
101,8000
104,6300
109,4000
TITOLI
Mediob.Carattere 2023 LowTier2
Mediob.II Atto 5% 2020LowTier2
Mediob.IV Atto TV 2021 L.Tier2
Mediobanca TV Floor 2015-2025
MPS 2017 TM Cap&Floor BPosta 3
Oat 0.5% 25.05.2025
Obligaciones 1.60% 30.04.2025
RBS Ottobre 19 Royal Fisso-Var
Rep.of Italy 5.375% 15.06.2033
Rep.Polonia 3% Notes 17.3.2023
SG $100 Mln Notes 23.06.2025
Sg 7.25% Idr 375 Mld 29.1.2019
SG Issuer RUB 10.5% 27.04.2018
PREZZO
113,8900
108,7000
106,7000
102,6500
99,5000
103,2600
106,2200
99,4000
120,3100
103,3300
100,3500
99,9000
103,1000
22 .Lettere e Commenti
STAMPA
.LA
GIOVEDÌ 20 OTTOBRE 2016
LA STAMPA
Quotidiano fondato nel 1867
1
SECONDO ME
Parmigiano, a «La Stampa» dal 2000 dopo dieci anni a «L’Unità». Ha lavorato al servizio Economia ed è stato capo della cronaca di Torino. Per tre anni è stato capo della redazione romana. Ora è tornato a raccontare le vicende dell’economia e del
lavoro anche con inchieste ed analisi.
PAOLO BARONI
c.
DIRETTORE RESPONSABILE
MAURIZIO MOLINARI
VICEDIRETTORI
LUCA UBALDESCHI (VICARIO), MASSIMO VINCENZI, MARCO ZATTERIN
REDATTORE CAPO CENTRALE FLAVIO CORAZZA
CAPO DELLA REDAZIONE ROMANA FRANCESCO BEI
CAPO DELLA REDAZIONE MILANESE PAOLO COLONNELLO
ART DIRECTOR CYNTHIA SGARALLINO
COORDINATORI MACRODESK
GIANNI ARMAND-PILON ATTUALITÀ, ALBERTO INFELISE STILI DI VITA,
GUIDO TIBERGA CRONACHE, MARCO SODANO DIGITALE
REDAZIONI
GIUSEPPE SALVAGGIULO ITALIA, ALBERTO SIMONI ESTERI,
TEODORO CHIARELLI ECONOMIA E FINANZA, ANDREA MALAGUTI INCHIESTE,
MAURIZIO ASSALTO CULTURA, PIERO NEGRI SCAGLIONE SPETTACOLI,
RAFFAELLA SILIPO SOCIETÀ, PAOLO BRUSORIO SPORT,
LAURA CARASSAI EDIZIONI PIEMONTE E VALLE D’AOSTA,
LUCA FERRUA CRONACA DI TORINO
Equitalia, la riorganizzazione
sia reale e non di facciata
ara Stampa,
giuste le obiezioni sui favori ai furbetti, ma vogliamo vedere anche l’altra faccia della questione Equitalia? Un aggio
sontuoso sulla sua attività, interessi altrettanto sontuosi, dialogo nullo con il contribuente e con l’Agenzia delle Entrate, addetti
allo sportello olimpicamente snervanti. E a
monte, cioè alle Entrate? Accertamenti a
rullo compressore con il famigerato metodo
«induttivo», dialogo sempre nullo, un senso
di implacabilità burocratica opprimente. Ma
se hai la fortuna di avere delle società cui intestare i beni, meglio se con sede all’estero,
tutto ciò non ti riguarda (battuta autentica in
sede di accertamento: «Capirà, qui è tutto
scritto in polacco, non abbiamo un traduttore». Ecco come si fa, prendere nota !).
Equitalia ed Entrate si accaniscono solo
con le persone fisiche, specie se inermi. Forse è meglio, allora, avere un nemico solo, invece che due nemici che giocano a rimpiattino sulla tua pelle. E meglio ancora sarebbe
usare poco personale molto preparato per
stanare diecimila grandi evasori, anziché
adibire una pletora di «tengo famiglia» a perseguitare un milione di persone comuni per
cifre ridicole, dove l’esazione costa in perso-
C
contatti
Le lettere
vanno inviate a
LA STAMPA
Via Lugaro 15,
10126 Torino
E-MAIL:
[email protected]
Anna Masera
Garante del lettore:
[email protected]
FAX: 011 6568924
9
36
1
nale e scartoffie molto più dei crediti da recuperare.
O va bene così e ci teniamo Equitalia,
Agenzia delle Entrate, e magari un nuovo ente di supporto a entrambi?
ITALIANA EDITRICE SPA
PRESIDENTE JOHN ELKANN
VICEPRESIDENTE CARLO PERRONE
AMMINISTRATORI
LUCA ASCANI, LODOVICO PASSERIN D’ENTRÈVES, DIEGO PISTONE
AMMINISTRATORE DELEGATO LUIGI VANETTI
DIRETTORE GENERALE MAURIZIO SCANAVINO
DIRETTORE EDITORIALE MAURIZIO MOLINARI
DIRETTORE CREATIVO MASSIMO GRAMELLINI
AVV. MICHELE PAPARELLE MILANO
Egregio avvocato, no che non va bene. Che
questa filiera non funzioni lo dimostrano - da
anni, non da ieri - i dati sull’evasione, sugli incassi dei ruoli e la montagna di miliardi persi
per strada. Se stiamo però al tema posto da
Renzi va detto che l’entità dell’aggio e delle
varie sanzioni non dipende da Equitalia o dalle Entrate, ma la decidono i governi. È loro diretta responsabilità. E se il carico è eccessivo
non è certo per colpa degli addetti alla riscossione ma delle regole che sono chiamati ad
applicare.
Se il problema principale, come sostiene il
premier, è questo, è da qui che bisogna partire. E si risolve riducendo per tutti questi oneri
eccessivi. Poi ben venga la riorganizzazione,
la fusione Equitalia-Entrate. A patto che non
sia solo un maquillage, ma segni un vero
cambio di passo e di stile.
www.lastampa.it/lettere
RESPONSABILE DEL TRATTAMENTO DEI DATI DI USO REDAZIONALE (D. LGS.196/2003):
MAURIZIO MOLINARI
1
REDAZIONE AMMINISTRAZIONE E TIPOGRAFIA: VIA LUGARO 15 - 10126 TORINO, TEL. 011.6568111
STAMPA:
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©2016 ITALIANA EDITRICE S.P.A.
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LA TIRATURA DI MERCOLEDÌ 19 OTTOBRE 2016 È STATA DI 206.633 COPIE
TM
Le vostre domande sulla manovra
Fino a domani a rispondere ai lettori sulla Legge di bilancio
sarà Paolo Baroni. Nel fine settimana, come di consueto, spazio
alle lettere al direttore Maurizio Molinari. Per l’editoriale dei
lettori raccomandiamo di scrivere testi di 1800 caratteri.
DATA JOURNALISM
A CURA DI RAPHAËL ZANOTTI
L’Italia dei poveri e quella dei ricchi, ma senza i polli di Trilussa
1. Il Paese dei poveri
Comune con più
poveri è Val Rezzo,
Como dove
l’80,26%
dichiara meno
di 10.000 euro
l’anno
Comune con più
ricchi è Basiglio,
Milano dove
l’8,11%
dichiara più
di 120.000 euro
l’anno
Ecco i 3.612 comuni
in cui almeno
un contribuente su tre
dichiara meno di
Ecco i 450 comuni
in cui almeno il 2%
dei contribuenti
dichiara oltre
10.000 euro l’anno
120.000 euro l’anno
La Stampa
REDAZIONE
AMMINISTRAZIONE TIPOGRAFIA 10126 Torino, via Lugaro 15, telefono 011.6568111,
fax 011.655306; Roma, via Barberini 50, telefono 06.47661, fax 06.486039/06.484885;
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ultimo rapporto è impietoso: il
7,6% degli italiani è in condizione
di povertà assoluta. Si tratta di
quasi 5 milioni di individui che non riescono ad acquistare un paniere di beni essenziali per una vita dignitosa.
Di solito, quando si citano le classifiche
del reddito nei comuni italiani, si fa un po’
come Trilussa con il famoso pollo: tot ammontare del reddito, diviso il numero dei
contribuenti, et voilà. Ma la vita è più
complessa. E se il vicino di casa è fortunato, tu rischi di risultare ben più ricco di
quanto sei. E allora, per rimettere le cose
a posto, abbiamo fatto un altro calcolo.
Abbiamo preso il numero di persone che
dichiarano meno di 10.000 euro l’anno e
abbiamo visto quanto incidono rispetto
al numero dei contribuenti di ogni singolo
comune. Ne è risultata una cartina dell’Italia abbastanza chiara: ci sono ben 931
comuni (uno su otto), dove almeno un
contribuente su due dichiara meno di
10.000 euro all’anno (in media il reddito
di un italiano è 20.320 euro). Come si può
notare, la maggior parte di questi comuni
è al Sud. Se allarghiamo la forbice e consideriamo i paesi dove c’è almeno un povero su tre, i comuni salgono a 3612. E i super ricchi? Sono un po’ più sparsi. Nella
seconda cartina i comuni dove almeno il
2% di chi paga le tasse dichiara almeno
120.000 euro l’anno, 12 volte i poveri.
L’
2. Il Paese dei super ricchi
axpo.com
LA STAMPA
GIOVEDÌ 20 OTTOBRE 2016
ITALIA PIÙ SICURA
CON UNA RETE
PER LA CYBER-DIFESA
Lettere e Commenti .23
.
UN PAESE
STREGATO
DAI MEDICI
MASSIMILIANO PANARARI
SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
rischi di escalation ci sono
tutti e si vanno ad aggiungere ad un quadro già teso
dei rapporti politici e securitari tra Mosca e Washington.
Ma la questione presenta
molti risvolti. Anzitutto
quello della sua effettiva portata e poi quelli delle ricadute sulla nostra sicurezza e
dell’adeguatezza delle nostre difese.
si di tecnologie informatiche
sempre più avanzate e virtualmente in grado di bucare
qualsiasi difesa, ha fatto crescere in misura esponenziale
le capacità di penetrazione e
di manipolazione dei dati (intaccandone l’affidabilità) da
parte degli attaccanti. Fin
qui nulla di strano o di inedito. Neppure che chi si difende annunci reazioni con mezzi di pari efficacia.
A fare la differenza in termini di pericolosità, sono
Operazioni di defamation
e di disinformazione per influire su eventi, situazioni,
comportamenti altrui con
l’intento di avvantaggiare
chi le orchestra non sono
certamente nuove nei rapporti tra gli Stati. E la maestria con la quale le Agenzie
di sicurezza russe le hanno
messe in atto, non solo negli
anni della guerra fredda, è
addirittura proverbiale. Caso mai, la diffusione di Internet e il boom dei social
network, assieme all’evolver-
tuttavia un’aggravante e
un’esimente.
La prima sta nel probabile
obiettivo dell’attacco: assai
più dell’illusione di condizionare il risultato elettorale,
piuttosto quello di delegittimare e screditare i meccanismi istituzionali e di informazione americani, ingenerando dubbi sulla correttezza
delle procedure e dunque sulla legittimità e autorevolezza
degli eletti. In altre parole, un
attacco al cuore della democrazia occidentale, assai dif-
GIAMPIERO MASSOLO
SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
I
Illustrazione
di Dariush
Radpour
LE INUTILI TELECAMERE
DENTRO GLI ASILI
GIANLUCA NICOLETTI
SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
chiaro che è difficile
far passare il concetto che occuparsi di
bambini, anziani o disabili,
non è la stessa cosa che portare dei cagnolini a fare pipì.
Eppure sembra più semplice far passare come un serio
problema la necessità di una
seria formazione professionale per i dog sitter.
In realtà pochi amano affrontare la spinosa que-
È
stione dell’inadeguatezza
delle maestre d’asilo, degli
insegnanti violenti, degli
operatori sanitari degli assistenti a disabili e anziani,
che alzano le mani, ingiuriano, maltrattano e umiliano.
È chiaro che una riflessione
del genere metta in crisi tutto un sistema, e quindi la telecamera che sorveglia, come in un carcere di massima
sicurezza, può essere spacciata come provvedimento
risolutore.
Il furor di popolo chiede te-
lecamere? Telecamere saranno. L’indignazione si scatena solo postuma, e solo di
fronte alle immagini delle intercettazioni ambientali,
sempre troppe, troppo frequenti e troppo simili a un
format televisivo in cui cambiano gli attori ma la trama è
sempre la stessa.
È evidente che non possiamo più nasconderci dietro la
giustificazione delle «mele
marce», non sono più casi
isolati e sporadici, in Italia
c’è un serio problema sulla
ficile da accettare senza una
reazione.
L’esimente sta nella circostanza che quanto accaduto
finora - non solo le intrusioni
nel processo elettorale, ma
tutto il complesso di attività
ostili noto come «guerra ibrida», anche cibernetiche e
non necessariamente armate, per tenere sotto pressione
l’avversario - non si configura
come una minaccia potenzialmente letale. Neppure in
caso di una spirale di ritorsioni, che pur potrebbero investire anche ambiti non informatici.
Ben altra è infatti oggi la
capacità offensiva di un attacco cibernetico di tipo davvero sistemico, in grado di
paralizzare di fatto un intero
Paese, anche senza che ne sia
immediatamente chiara la
provenienza e neppure tutti i
bersagli, con ciò limitando
sensibilmente le possibilità
di retaliation uguale e contraria, sulle quali si è da sempre basato l’equilibrio nucleare. E nulla lascia supporre,
nemmeno in punto di analisi,
che lo stato delle relazioni
russo-americane, per quanto
complesso, renda plausibili
iniziative cibernetiche devastanti, assimilabili ad
un’odierna versione della
guerra nucleare.
Scenari apocalittici a parte, a far riflettere sui fatti di
questi giorni dovrebbe essere invece proprio il rischio di
strisciante alterazione dei
nostri dati e informazioni e la
relativa vulnerabilità che di
nuovo ne emerge dei sistemi
di sicurezza cibernetica, sostanzialmente privi di efficaci misure di deterrenza.
Per rafforzarli, serve senz’altro un’accresciuta sensibilità dei Governi, perché si
dotino sollecitamente di efficaci strutture di allerta e di
coordinamento della reazione, investano di più nelle migliori tecnologie di prevenzione e protezione, considerino che in campo cibernetico
una buona prevenzione può
valere più di una reazione
successiva. Ma occorre, ad
opera delle istituzioni, anche
il coinvolgimento delle imprese, molte delle quali gestiscono infrastrutture critiche,
del mondo universitario e
della ricerca, dei singoli utenti della rete. È cosa urgente.
Anche nel nostro Paese.
n’innovazione significativa se confrontata con le consuetudini nazionali in
materia di sceneggiati e telefilm, e che
proietta la Rai nel pieno di quel filone di cultura pop (in termini visuali e di storytelling)
che si è fatta mainstream. Perché questa fiction di Rai Uno (che è il quartier generale di
Don Matteo e il canale tv ispirato al codice
stilistico-contenutistico della rassicurazione
del pubblico) è, in tutto e per tutto, un calco
della «nuova serialità» a stelle e strisce - certo, meno avanguardistica delle sue punte più
avanzate e declinata comunque con una certa attenzione per gli «equilibri» della prima
serata di casa nostra. L’altra sera la rete ammiraglia del nazionalpopolare ha dunque
programmato un prodotto narrativo assolutamente contemporaneo, ed è apparsa in ottima sintonia con i gusti di una platea (anche)
giovanile che ha scelto di fermarsi, in maniera inconsueta, davanti al piccolo schermo.
Difatti, i creatori della serie - Frank Spotnitz
e Nicholas Meyer - sono americani (il primo
vanta nel suo cv anche l’essere stato uno dei
produttori di X-Files), e uno dei protagonisti,
Richard Madden nelle vesti di Cosimo, viene
direttamente da «Games of Thrones», la cui
estetica e fotografia ha influito in maniera rilevante sulla realizzazione de «I Medici». Così come quella di alcuni episodi, ambientati
nel Rinascimento italiano, del videogioco-saga Assassin’s Creed. Insomma, un metaracconto degli italianissimi Medici dalla filosofia
narratologica e visiva made in Usa.
Le serie statunitensi rappresentano la versione postmoderna del romanzo d’appendice
(come ha scritto Aldo Grasso). E la traiettoria
della casata fiorentina costituisce di per sé
stessa un travolgente fogliettone, perché la
storia veritiera delle signorie e dinastie italiane - si pensi anche a un altro serial come «I
Borgia» (andato in onda su La7 e Sky Atlantic) - supera di slancio (anzi, annichila) la fantasia degli sceneggiatori di «House of Cards»
in quanto a trame e lotta ferina per il potere.
A spiegare il trionfo di pubblico - le buone
spiegazioni devono necessariamente cercare di essere multifattoriali - c’è poi la location (temporale e geografica). Firenze, che è
un pezzo dell’immaginario globalizzato
(sfondo, di recente, anche del film «Inferno»
tratto da Dan Brown), e che in quanto italiani consideriamo orgogliosamente come un
biglietto da visita della nostra identità nel
mondo. Quella Firenze che il presidente del
Consiglio Matteo Renzi sfoggia in ogni occasione quale strumento di soft power; e che,
all’epoca del Rinascimento, identificava una
delle fucine dell’innovazione (e di una «nuova economia») della storia dell’Occidente,
capace di fornire con la sua arte, le sue banche, le sue invenzioni tecniche (e politiche),
come dicono alcuni storici, un contributo essenziale alla prima ondata di globalizzazione. Insomma, un autentico «miracolo italiano», tanto da meritare - come esigono i format seriali odierni, e come ha annunciato ieri il direttore generale della Rai Antonio
Campo Dall’Orto - una narrazione sulla lunga durata con un sequel in altre due serie
della storia de «I Medici».
U
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salvaguardia istituzionale
delle persone deboli. Lasciare un bambino in un asilo, un
figlio disabile in una struttura preposta, un parente anziano in una casa di riposo
non da l’assoluta sicurezza
che questo non debba corrispondere a consegnarli ai custodi di un inferno.
Non è un’esagerazione, è
una realtà oggettiva. Sono
stati troppi i così detti «fiori
all’occhiello» che in realtà
puzzavano di marcio. Sono
troppi i «centri modello» gestiti da «galantuomini» o
«sante persone», che si sono
rivelati dei lager veri e propri.
Luoghi in cui il core business era il mero mantenimento in vita di persone iner-
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mi, cui si sarebbe invece dovuto assicurare una dignità
di esistenza, magari anche
una chance di inclusione nella società degli umani efficienti.
Perché non si riflette sul
fatto che mestieri così delicati e difficili non possano seguire il percorso dell’appalto
al minor prezzo possibile?
Perché non si dice che gli insegnanti d’asilo dovrebbero
avere una costante verifica
del loro equilibrio psichico?
Che gli operatori su anziani e
disabili dovrebbero essere
monitorati con costanza per i
rischi del burnout?
Si preferisce imbullonare
al muro delle telecamere perché basta un trapano a farlo.
Troppo complicato un cambiamento che richiederebbe
metodo, strutturazione, cultura scientifica e quel tanto
di spessore umano che impone di fare la differenza tra un
bruto generico e un professionista preparato.
Eppure sembra per tutti
scontato che basterà una telecamera di sorveglianza per
tornare all’idillio. Nessuno si
pone il problema di chi poi
dovrà essere pagato per
guardare a tempo reale ore e
ore di registrazione, comunque inutile di fronte all’ignoranza. Ogni indegno troverà
sempre un angolo buio per
continuare a operare con sadismo e cieca perfidia.
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24
STAMPA
.LA
GIOVEDÌ 20 OTTOBRE 2016
Pavarolo apre lo studio di Casorati
Sabato 22 ottobre apre al pubblico lo studio di
Felice Casorati a Pavarolo, sulla collina
torinese, con la mostra «Felice Casorati. Opere
Grafiche», un’inedita esposizione delle
litografie dell’artista degli anni Quaranta e
Cinquanta curata da Francesco Poli, in
programma fino al 30 novembre
(pavarolo.casorati.net).
&
CULTURA
SOCIETA’
SPETTACOLI
anche per questo che litiga furiosamente col padre, il quale minaccia «di mandarlo a morire di fame
in America»; ed è per questo, concludono i familiari, che invece di
adeguarsi, come Gustavo, ai valori
tradizionalisti di una famiglia reazionaria, cattolica e benpensante,
il giovane Camillo si butta a sinistra. Fino a un certo punto, s’intende: non è certo un rosso, né un
democratico; però è un liberale, ed
essere liberali, nel suo ambiente,
significa essere pericolosi estremisti, sovversivi e rivoluzionari.
«Il povero ragazzo è completamente preso dalle rivoluzioni»,
commenta la zia Vittoria; il re
Carlo Alberto, non ancora convertito allo Statuto, diffida di lui («un
carbonaro impertinente»), e
quando il papà lo manda per affari
a Milano, Camillo è convocato dalla questura e scopre di essere già
schedato dalla polizia austriaca.
Disilluso
© FONDAZIONE TORINO MUSEI
Pietro Tetar van Elven (1828-1908), Inaugurazione del Parlamento a Palazzo Madama il 2 aprile 1860 a Torino
Questa
sera
l’intervento
Così Cavour creò l’Italia
per far dispetto al fratello
Torino, la lezione di Alessandro Barbero al grattacielo Intesa
“Lo storico scopre le passioni comuni dietro i grandi uomini”
ALESSANDRO BARBERO
a storia del Novecento ha
messo fine al dibattito se
un singolo individuo possa, o no, influenzare la storia.
Può eccome; tanto più che la
storia, vista dagli storici d’oggi,
non ha più quella razionalità e
quella logica che in passato si
tendeva ad attribuirle. È un
percorso molto più accidentato, influenzato dal caso e, appunto, dagli individui che si trovano in posizione di potere.
Quelli che riescono a usarlo efficacemente, influenzando il
corso degli eventi, passano alla
storia come grandi uomini (con
qualche dubbio, semmai, nel
caso di quelli che per raggiungere i loro scopi hanno commesso grandi delitti o comunque ammazzato molta gente,
da Gengis Khan a Stalin).
L
Proseguono
all’Auditorium del
Grattacielo Intesa
Sanpaolo
di Torino le
lezioni-conferenze
di Alessandro
Barbero per
il ciclo di incontri,
curati da Giulia
Cogoli, dal titolo
«La storia passa
da Torino». Oggi ,
alle 18,30, il tema
sarà «Cavour e
l’Unità d’Italia».
Per informazioni:
WWW.GRATTACIELOINTESA
SANPAOLO.COM/NEWS
Vizi e virtù
Ingenuamente, il pubblico
crede a questo punto che i
grandi uomini a cui erigiamo
statue di marmo nelle nostre
piazze fossero impeccabili, e
rimane costernato quando
scopre che per molti versi erano uomini come gli altri, pieni
di difetti, di contraddizioni, a
volte di vizi. Illuminare tutti gli
aspetti del carattere e della vita di un grand’uomo non significa divertirsi a guardarlo, come un cameriere, dal buco della serratura; significa, invece,
avvicinarci a capire com’è che
funziona davvero il potere.
Prendiamo, ad esempio,
il conte di Cavour, protagonista del Risorgimento. Guai a dimenticare
che si chiamava Camillo perchè il suo padrino di battesimo,
nel 1810, fu il principe Camillo BorCamillo Benso
Conte di Cavour
visto
da Franco
Bruna
ghese, governatore napoleonico
di Torino, e madrina la moglie, Paolina Bonaparte, sorella dell’imperatore. Questo è il livello a cui si
muoveva il padre, importante cortigiano e affarista sia sotto Napoleone, sia dopo il ritorno dei Savoia, quando sarà sindaco di Torino
e capo della polizia. Camillo era
nato in una famiglia nobile, ricca
e potente e quando, a dieci anni,
entra nell’Accademia Militare i
registri rivelano che viene spesso punito per «l’arrogante rifiuto
di obbedire agli ordini» e «il tono
perentorio» con cui si rivolge agli
altri. Più tardi, qualcuno ricorderà di lui: «mai avrebbe dato del tu
a un amico non nobile».
Arrogante
Ma c’è un ma: questo giovanotto arrogante è
il figlio cadetto. Secondo
l’usanza del
suo mondo, il
fratello Gustavo erediterà tutto, lui
niente, o quasi. «L’idea di
essere cadetto continua a
ossessionarlo, non la può
accettare; sarà il tormento della sua
vita» scrive
in una lettera
l’amatissima
zia Vittoria. È
Ma la politica nel Piemonte reazionario e asfittico della Restaurazione è solo un sogno. A ventidue
anni, in una lettera alla marchesa
di Barolo, Camillo rivela la sua disillusione rispetto ai sogni dell’adolescenza, quando «avrei creduto del tutto naturale risvegliarmi un bel mattino primo ministro
del Regno d’Italia». È il 1832 e che
di lì a ventinove anni il sogno si realizzerà non può davvero pensarlo nessuno. Camillo si accontenta
di un altro obiettivo: diventare ricco. Ci si applica con impegno, e
siccome è un genio, s’impadronisce rapidamente dei meccanismi
dell’economia; scrive e pubblica
importanti lavori di politica economica, in cui ragiona sui problemi economici non del regno di
Sardegna, ma dell’Italia. Poi comincia a mettere in pratica quel
che ha imparato. All’inizio gli va
male: a trent’anni, da Parigi, scrive al padre di aver perso, giocando in borsa, 45.000 franchi (mezzo milione di euro di oggi): «Bisogna pagare o farsi saltare le cervella». Il papà paga. Camillo impara a fare speculazioni più sicure,
diventa azionista di banche e ferrovie, investe nella modernizzazione delle risaie di famiglia, alla
fine realizza il suo obiettivo: è uno
degli uomini più ricchi del regno.
Politico
Non ha ancora quarant’anni, cosa
gli resta da fare? Proprio allora arriva il ’48, e con esso il mondo nuovo: lo Statuto, i partiti, la stampa
libera, le elezioni, il parlamento.
Camillo ci si butta, non potrebbe
fare diversamente. Siccome sa fare bene tutto, fa bene anche quello, schiacciando senza scrupoli
chiunque si opponga, e nel giro di
tre anni diventa prima deputato,
poi ministro, poi primo ministro;
continuando, beninteso, ad abitare a casa del fratello, perché il palazzo di famiglia è andato a Gustavo. Ha rinunciato anche a sposarsi, perchè un figlio cadetto non si
sposa; anche se negli ultimi anni la
relazione con la sua mantenuta, la
ballerina ungherese Bianca Ronzani, ha tutta la dolcezza affettiva
di un matrimonio.
Questo, e altro, noi lo sappiamo oggi, perché il privilegio dello
storico è di leggere i diari e le lettere private dei potenti, e di sapere sul loro conto molte più cose di quelle che sapeva il pubblico del tempo. Ne esce diminuito,
l’uomo di marmo? Io non credo:
semplicemente, ne esce un uomo, non un monumento.
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LA STAMPA
GIOVEDÌ 20 OTTOBRE 2016
Un convegno e una mostra per celebrare
il 600° anniversario del Ducato di Savoia
eparati in casa, scherza
un editore quando Antonella Parigi, assessore
alla Cultura del Piemonte, entra nell’ampio spazio dedicato alla regione nel megastand
portato quest’anno dall’Aie,
ovvero dagli organizzatori
della fiera del libro milanese.
Ieri alla Buchmesse è stato il
giorno, come da rituale, delle
presentazione dei dati sul
mercato del libro italiano elaborati dall’Associazione editori, illustrati durante un
pranzo con ospiti, in questo
caso anche Lidia Ravera, assessore alla Cultura del Lazio
e scrittrice, e naturalmente la
Parigi. Così Federico Motta,
presidente dell’Aie e protagonista della battaglia MilanoTorino, che le sedeva accanto, ha chiesto subito, a scanso
di equivoci e per cortesia, di
non evocare i due Saloni almeno in questa occasione.
Il che è piuttosto difficile,
considerato che la Parigi non
era sola, a Francoforte. Con
lei girava per la Buchmesse
tutto lo stato maggiore di Torino, indaffaratissimo: il presidente in pectore Massimo
Bray, il direttore Nicola Lagioia, e poi Marco Pautasso e
Andrea Gregorio, colonne organizzative, e non solo. Così
la ormai naturale competizione tra le due manifestazioni si
sposta nella più importante
fiera del libro d’Europa: su un
palcoscenico mondiale dove
però tutto avviene dietro le
quinte. Lagioia è qui per presentare, inaugurando la setti-
S
Separati in casa alla Buchmesse
Niente pace tra i due Saloni italiani
Gli editori annunciano una crescita piccola ma incoraggiante
delle vendite. A Francoforte aumentano le richieste per i nostri autori
mana dell’Istituto Italiano di
Cultura, il suo libro vincitore
dello Strega, La ferocia, e ci assicura di aver solo raccolte parole di incoraggiamento dai
suoi e dagli altrui editori, ma di
dover ancora fare il punto della
situazione. «Credo che, in generale, collaboreranno, anche
se lo capirò nelle prossime settimane - ci dice -. Per ora sono
incontri informali».
Vero. Tutti aspettano infatti
la proposta di Torino, che se è
Giovani
Alcune
ragazze
parlano dei
libri appena
comprati alla
Buchmesse
Torino ”discreta e sperimentale”
ora strega anche i giornali di Milano
IL, supplemento
del Sole 24 Ore
dedica un servizio
alla città «cool»
GIUSEPPE CULICCHIA
TORINO
ranne Berlino, non esiste in Europa un’altra
città che abbia visto –
e vissuto – i mutamenti che
nel corso degli ultimi vent’anni hanno trasformato Torino: ne scrive anche IL, supplemento del Sole 24 Ore, domani in edicola, perché evidentemente se ne sono accorti anche a Milano.
Del resto, chiunque abbia
conosciuto l’ex capitale dell’auto all’epoca in cui Fruttero e Lucentini scrivevano La
donna della domenica e si trovi a visitare la Torino di oggi
stenterà a credere di trovarsi nello stesso luogo di allora.
E questo senza che si sia persa del tutto quell’anima, racchiusa nel termine torinesità, che pure resta possibile
ritrovare tra le pieghe del
qui e ora, basta sapere dove
T
cercare. La bellezza della Torino di oggi, alla pari di quella
di ieri, è fatta di sfumature.
Torino non è sfacciata come
Roma. Richiede il talento del
flâneur per essere apprezzata
fino in fondo. Nel corso dei secoli architetti e urbanisti
l’hanno fatta diventare una
continua sorpresa per gli occhi: basta tralasciare il luccichio di vetrine che ormai si somigliano in tutto il globo e cogliere certi particolari, dallo
sfrenato Gotico-Liberty di
via Pietro Micca agli affreschi sulla facciata di Palazzo
Scaglia di Verrua in via
Stampatori, passando per
la scala elicoidale del Lingotto e i bovindo di corso
Francia e dintorni.
Simmetria
Tout se tient a Torino. Il Monviso da una parte, la collina
dall’altra. E nel mezzo frammenti romani a pochi passi da
Porta Palazzo, dove il mercato all’aperto più grande d’Europa ha ancora potenzialità
degne della Boqueria di Barcellona, e schegge di Medioevo intorno a Largo IV Marzo,
e poi lo Juvarra e il Barocco lì
dove era il centro di potere
dei Savoia, e la lucida follia
25
fondi della Biblioteca. Dopo la relazione introduttiva della
Principessa Maria Pia di Savoia di Borbone-Parma, nel corso del
convegno si confronteranno oltre 70 relatori, in rappresentanza di 12
Università europee, di centri studi, musei, archivi e biblioteche, che
presenteranno le ultime acquisizioni storiografiche e scientifiche sul
tema. La mostra, invece, esporrà preziosi codici, volumi rari, legature
di pregio, stampe e incisioni di grande valore nonché la penna della
firma dell’Armistizio di Salasco che segnò la sconfitta piemontese
nella Prima Guerra d’Indipendenza. (Foto, l’atto di nascita del Ducato
di Savoia, 1416)
Si tiene oggi nell’Aula del Consiglio regionale del Piemonte a Torino il
convegno di studi storici «Savoie, bonnes nouvelles. Studi storici nel
600° anniversario del Ducato di Savoia». Il convegno proseguirà fino
a sabato 22 ottobre nell’Auditorium Vivaldi della Biblioteca Nazionale
Universitaria, che fino al 31 dicembre ospita la mostra «Piemonte,
bonnes nouvelles», dedicata alle testimonianze di storia sabauda nei
MARIO BAUDINO
FRANCOFORTE
.
dell’impareggiabile Antonelli, e la
marmorea
monumentalità della mussoliniana via
Ro m a , e l e
sciccherie oggi
vintage di Mollino, e la Borsa
Valori di Gabetti
& Isola ora svuotata e meravigliosa, fino agli
ultimi nati, il grattacielo Intesa San
Paolo progettato
da Renzo Piano –
dalla terrazza del
quale si gode la vista più straordinaFOTO M
ria anche perché ToAURIZIO
CAMAG
NA
rino non è Manhattan – e la Nuvola, il nuovo centro direzionale Lavazza disegnato da Cino Zucchi, fantastico esempio di come l’architettura contemporanea sappia dialogare con la Storia ma
anche di coraggio imprenditoriale, visto e considerato
che il quartiere in cui sta sorgendo non è tra i più facili.
A proposito: Torino, col suo
milione scarso di abitanti, è
città a misura d’uomo, in cui
contrariamente a quanto ac-
pronta resta tuttavia top secret. Ma ne sapranno di più,
molto di più, proprio quelli della Buchmesse, e a partir da oggi, giorno fissato per una riunione tra gli staff dove i torinesi arrivano con una serie di
idee pare molto ben definite. Si
cerca l’allenza di Francoforte,
dopo l’incontro di due anni fa,
quando la Fiera fu tra i protagonisti del Salone e la Germania Paese ospite. A breve, anche se non forse nei prossimi
giorni, dopo gli «sherpa» sarà il
turno dei due massimi responsabili, Juergen Boos da una
parte, Massimo Bray dall’altra.
Un’alleanza non è affatto
considerata impossibile, anche
se com’è ovvio la Fiera di Francoforte, che si «nutre» di editori ed è organizzata dagli editori
e dai librai tedeschi (così come
Milano è organizzata dall’Aie)
non prende posizioni pubbliche al proposito, lasciando solo
intendere, come ha fatto Boos
alla cerimonia d’apertura, che
quanto accade nel mondo del
libro italiano è un segno di vitalità. E’ stato invece ben più
esplicito, sempre durante la
lunga colazione di lavoro, il viceministro per lo Sviluppo eco-
cade altrove c’è ancora vita di
quartiere e in cui ogni quartiere resta riconoscibile, nonostante le mille e una trasformazioni della città laboratorio. E se ha dovuto fare i conti
con la fine di un’epoca – quella
in cui veniva identificata con
la Fabbrica – non ha perso la
capacità di reinventarsi. Oggi
il Politecnico con il suo «Incubatore di Imprese Innovative»
è tra le più prestigiose realtà
italiane e non per quanto riguarda la formazione e la ricerca, e in un Paese che non di
rado trascura colpevolmente
le sue ricchezze artistiche qui
è rinato a nuova vita il Museo
Egizio, tra i più visitati d’Italia
con quello del Cinema.
Fucina di idee
Solo a Torino poteva venire alla luce una cosa come la Notte
degli Archivi, che lo scorso
mese di settembre ha fatto
scoprire a migliaia di persone i
patrimoni archivistici della
città: corse e code per riuscire
a vedere e per sentirsi raccontare tesori che finora davvero
erano rimasti nascosti. E se
Torino Spiritualità e Portici di
Carta e Salone del Gusto hanno appena registrato l’ennesimo successo, merito della
qualità delle proposte, ecco
che tra poco arriveranno Artissima, tra le fiere d’arte più
sfavillanti d’Europa, e il Festival del Cinema, che tra le altre
cose ha in programma una retrospettiva dedicata ai 40 anni
nomico Oscar Scalfarotto, in
rappresentanza del governo,
che attraverso l’Ice ha reso
possibile con 500 mila euro, altri 200 mila invece a carico dell’Aie, il grande padiglione collettivo dove sono ospitati soprattutto i piccoli editori e gli
stand regionali - ovvero Piemonte e Lazio.
Il sottosegretario ci ha spiegato, a scanso di equivoci, di
non avere imbarazzo alcuno a
parlare di Saloni: «Non è compito del governo stabilire sedi o
calendari, ma se auspico che
dal cibo alla moda l’offerta all’estero sia il più possibile integrata, messa a sistema, ciò non
può non valere anche per il
mondo dell’editoria». L’Aie incassa signorilmente, e presenta risultati che potrebbero anche suonare come un’implicita
risposta: il mercato italiano è
cresciuto rispetto all’anno
scorso e anche nei primi mesi
del 2016, registrando un incremento piccolo (dello 0,2 per
cento), ma significativo dopo la
lunga crisi.
È cresciuta anche un po’ la
lettura, toccando il 42 per cento, sempre lontano dalle medie
europee tutte sopra il 60 con la
punta 90 per cento in Norvegia. Ma stanno correndo le
esportazioni: nel 2001 si vendettero diritti per 1800 titoli,
nel 2010 furono 4217, nel 2015 si
è arrivati a sfiorare i seimila. In
altre parole non va così male,
leggiamo poco è vero, ma all’estero ci leggono sempre di
più. Il potenziale è ancora largamente inespresso. Tutto
sommato è meglio lavorare insieme: se solo si può.
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del Punk. «Ex Punk, ora venduto» era il titolo di un album
inciso qualche anno fa dall’unico vero fenomeno pop
planetario nato e cresciuto in
Barriera, Stefano Righi alias
Johnson Righeira. E però anche dal punto di vista musicale Torino ha saputo ritagliarsi
un ruolo niente affatto marginale: dal Teatro Regio che
esporta in Europa il suo allestimento della Bohème con la
regia di Alex Ollé della Fura
dels Baus ai suoni elettronici
proposti da festival come il
KappaFutur o Club To Club,
fino alle chicche rock di ToDays. Il tutto mentre a Milano
si faceva per così dire tesoro di
esperienze nate qua, prima
con la moda e più di recente
con Settembre Musica oggi
MiTo, fino alle note questioni
relative al Salone del Libro.
Ma da un certo punto di vista non importa. Anzi, tutto
sommato è positivo: perché
semplicemente significa che
Torino continua instancabile
a produrre, se non utilitarie,
idee. E lo fa da sempre senza
«tirarsela». Ecco: se Dio vuole,
questa non è una città arrogante, anche se alcuni rappresentanti della categoria li abbiamo anche qui. Sarà per via
del suo celebre understatement. O perché da sempre,
forse grazie alle sue radici militari e operaie, Torino sa distinguere tra il fare e il fare a
chiacchiere.
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26
STAMPA
.LA
GIOVEDÌ 20 OTTOBRE 2016
CARLA RESCHIA
allo skyline ultramoderno e firmatissimo di
Astana, la nuova capitale quasi ai confini con la
Russia, al fascino postsovietico di Almaty, la «città delle
mele» che difende il suo prestigio di ex primadonna ai piedi del massiccio del Tien
Shan, le «montagne celesti»,
che condivide con Kirghizistan e Cina, il Kazakistan,
l’antica terra dei cosacchi, dispiega tra steppe, città carovaniere e monumenti islamici
i suoi 2.724.902 di kmq, una
superficie grande come l’intera Europa occidentale e popolata da nemmeno 18 milioni di
persone.
Un territorio immenso, a cavallo tra Asia ed Europa, che si
apre adesso ai visitatori sulla
scia di altri «stan», in prima fila l’Uzbekistan, diventati già
meta di viaggiatori nemmeno
troppo avventurosi.
Ultimo Paese a lasciare
l’Unione Sovietica, ma tra i
primi a risollevarsi economicamente grazie anche alle sue
straordinarie risorse minerarie, amico della Russia ma anche del mondo occidentale, di
cui accoglie imprese e imprenditori, liberista in economia anche se dall’indipendenza, nel dicembre 1991, è ininterrottamente governato dall’ex segretario del partito comunista, Nursultan Nazarbayev, islamico ma multiculturale, il Kazakistan è una miniera di suggestioni.
D
Last minute
All’Isola di San Pietro
profumi liguri
in terra di Sardegna
FRANCESCO RIGATELLI
i eravamo lasciati, nella rubrica della
settimana scorsa, dalle parti di Chia. Nel
Sud della Sardegna è ancora tempo di
bagni in spiaggia. E, giunti fin là in fondo, vale la
pena fare ancora un po’ di strada per
raggiungere l’Isola di San Pietro, stella del
Mediterraneo di influenza ligure. Ci si può
arrivare da Portovesme, a circa due ore da
Cagliari, o con un giro più articolato ma pure
più panoramico, lungo la costa, passando
spiagge meravigliose
come appunto Chia,
Su Giudeu e
Tuerredda,
attraversando la
penisola di
Sant’Antioco e
prendendo il
traghetto da
Calasetta. Da
entrambi i porti in
mezz’ora di nave si
approda a
Carloforte, la
località principale di San Pietro. Non pensate di
sorprendere l’isola fuori stagione. È ancora
caldo e si possono visitare le numerose spiagge;
su tutte La Bobba, Girin e Lucchese. Inoltre si
girano i prossimi film tv con Gianni Morandi
(nella foto) e tanti locali si esibiscono come
comparse. Può anche capitare durante le
riprese notturne di vedere il paese in festa e di
finire al ristorante col mitico cantante. In ogni
caso, va provato il tonno che qui cucinano in
tutte le salse. Alla carlofortina è dorato e cotto
al pomodoro. Lo si trova al Tonno di corsa, da
Andrea o all’Oasi. Tra gli alberghi, ci sono il
Riviera sul porto, di proprietà del Bologna, o il
semplice ma pulito California. Tanto a San
Pietro si passa ancora tutto il tempo al mare.
C
[email protected]
Nuove metamorfosi
Per iniziare a capirle conviene
partire da Astana, la città nata dal deserto nemmeno 20
anni fa, nel 1997, e battezzata
tautologicamente «capitale».
In via di ulteriore metamorfosi per prepararsi all’Expo
2017, che sarà dedicato al tema delle energie rinnovabili,
è tutta un fiorire di cantieri.
Un’occasione per le archistar
planetarie di innovare ulteriormente il paesaggio cittadino, segnato dalla torre metallica di Norman Foster. Nella sfera dorata alla sommità,
a ogni ora del giorno, torme
di kazaki rurali con copricapi
etnici, fazzolettoni e denti
d’oro fanno la fila per mettere la mano nel calco aureo di
quella dell’eterno presidente
Nazarbayev e per ammirare
il panorama mozzafiato della
città: una selva di palazzi dalle forme più insolite, di archi,
HENDRIK SCHMIDT/PICTURE-ALLIANCE/DPA/AP
Grattacieli ad Astana
e leopardi tra le nevi
Paese di contrasti, il Kazakistan si prepara all’Expo
Tra Europa e Asia, un mix di deserti e foreste
di viali immensi e monumentali, dove spicca la grande
area del futuro Expo, con la
sua gigantesca sfera che ne
sarà il simbolo.
Ma vale la pena visitare
anche la più curiosa e «sovietica» delle attrazioni cittadine, L’«Atameken Ethno-Memorial Complex», una sorta
di ingenuo Kazakistan in miniatura che permette tuttavia di farsi una prima idea
della grandiosità e della vastità del territorio e delle sue
tante ricchezze naturali, dal
deserto di dune ai laghi glaciali, dalle foreste di abeti ai
pittoreschi canyon.
Un patrimonio oggi tutelato appena per il 3% del territo-
rio, una superficie che si progetta di ampliare con l’istituzione di nuovi parchi già progettati e che, comunque, conserva quasi intatta la fauna
dell’Asia centrale: lupi, orsi,
cammelli battriani, cervi di
Bukhara, il rarissimo leopardo delle nevi e persino esemplari del cavallo di Przewalsky, l’unica specie selvatica rimasta al mondo, già creduta
estinta e ora reintrodotta grazie agli esemplari custoditi
negli zoo, in Mongolia e qui.
Tamerlano e il mausoleo
Ma non è solo natura: le antiche città carovaniere della
Via della Seta, al centro del
Paese, conservano vestigia di
un passato glorioso, in particolare a Türkistan, il centro
sul Syr Darya dove sorge il
mausoleo fatto costruire da
Tamerlano in onore di Khoja
Ahmed Yasawi, diventato sito dell’Unesco dal 2005. Un
complesso di edifici in stile
persiano, noti come la «seconda Mecca dell’Oriente»,
meta di pellegrinaggi da tutto il mondo islamico e simbolo anche di una convivenza
culturale fin qui pacifica tra
la maggioranza nomade kazaka, gli ortodossi di stirpe
russa e le altre 129 etnie (appartenenti a 40 diverse confessioni religiose) che si dividono il Paese.
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LA STAMPA
GIOVEDÌ 20 OTTOBRE 2016
.
27
Consigli ai Viaggiatori
Sol Levante
Virgiliano
La «porta»
giapponese è a
Beppu, famosa
per le sorgenti
calde e
colorate.
Quella di
Chinoike
Jigoku,
rossa a causa
dell’ossido di
ferro, sviluppa
78 gradi ed è
stata un luogo
prediletto per
la tortura dei
prigionieri
Un ingresso
celebrato da
Virgilio è
l’antro della
Sibilla
Cumana a
Pozzuoli (a
destra).
Sempre vicino
a Pozzuoli c’è
il lago
d’Averno dove
Enea incontra
prima Didone
nei campi del
pianto, e poi i
troiani caduti
in battaglia
In attesa di Halloween
benvenuti all’inferno
Il mondo è pieno di luoghi ritenuti ingresso del regno delle ombre
Dall’antro della Sibilla Cumana al cuore voodoo di New Orleans
Medievale
VITTORIO SABADIN
Nel Medioevo
la porta degli
inferi più
popolare si
trovava in
Islanda, sotto
il vulcano
Ecla. Ne
scrivevano con
terrore i
monaci
cistercensi che
avevano
assistito alle
sue spaventose
eruzioni, una
ventina in
successione a
partire dal
1100. Sulla
sommità del
vulcano
volteggiavano
le anime dei
dannati e la
caldera era
considerata
l’eterna
prigione di
Giuda. Il
vulcano da
qualche anno è
calmo, ma a
ogni Pasqua
tutti giurano
di vedere
streghe
danzanti sul
ciglio
ra poco sarà di nuovo
Halloween, e i negozi già
espongono i costumi da
fantasma che indosseranno i
ragazzi. Ma il mondo è pieno di
luoghi dove si possono incontrare fantasmi autentici. Ogni
religione colloca il proprio inferno nelle viscere della Terra,
in un sottosuolo spaventoso
pieno di tormenti, bruciato da
fiamme eterne. Poiché ognuno
di questi inferni ha un’entrata,
le agenzie turistiche potrebbero benissimo organizzare visite
agli inferi: nel mondo ci sono almeno dieci ingressi conosciuti
al regno delle ombre, al quale
bisogna però avvicinarsi con
grande prudenza, perché il
viaggio non sia di sola andata.
Darmon Richter, un giornalista e fotografo che si appassiona a cose strane (sta studiando
i monumenti sovietici nei paesi
dell’Europa dell’Est) e lavora
anche per Daily Telegraph e The
Guardian, ha compilato il primo
elenco delle porte degli inferi,
che da giorni rimbalza online
da un sito all’altro. Finire all’inferno è sempre una sciagura,
ma almeno si ha il vantaggio
che praticamente ogni paese
ha il suo ingresso. Quelli con il
maggior numero di peccatori
ne hanno anche più di uno.
T
In Italia
In Italia, ad esempio, ce ne sono
almeno tre. Il più noto è al lago
d’Averno, vicino a Pozzuoli, sotto il quale Enea ha incontrato
prima Didone nei campi del
pianto, e poi i compagni troiani
caduti in battaglia. Poco lontano, c’è un altro ingresso celebrato da Virgilio, l’antro della
Sibilla cumana, che ancora oggi riverbera l’eco delle sue profezie. Nessuno può negare che
sotto a questi luoghi si trovi un
vero inferno, i Campi Flegrei,
una caldera vulcanica assopita
da secoli, ma non per questo
meno minacciosa, piena com’è
di ribollenti solfatare vicino alle
quali venne girato persino il
film Totò all’inferno .
Un’altra porta dell’Ade si
trova nel centro di Roma, tra le
rovine del Foro, nei pressi della
Curia. Secondo Tito Livio, qui
si era aperta una voragine che
nessuno riusciva a riempire.
Un oracolo suggerì di gettarvi
la cosa più preziosa della città e
un centurione, Marco Curzio,
Protetto
Il monastero di
San Patrizio in
Irlanda è stato
fondato nel
15esimo secolo
e la leggenda
vuole che
quando San
Patrizio era in
una caverna
poco distante
gli furono
mandate da
Gesù visioni
dei tormenti
dei dannati: la
caverna
sarebbe stata
la porta
dell’inferno e
per proteggere
il luogo venne
costruito il
monastero
affermando che questa cosa
era il coraggio dei suoi soldati,
vi si gettò dentro con il suo cavallo. Oggi di quella voragine
resta nel Lacus Curtius un piccolo pozzo, buono solo per lanciarvi augurali monetine.
In Europa
In Grecia le porte degli inferi si
trovano a Capo Matapan, nel
Peloponneso. L’ingresso è comodo, ci si arriva in barca attraverso grotte sul mare e infatti molti ne hanno approfittato: ci sono passati Orfeo, che ha
percorso mille gradini in discesa cercando Euridice, e poi Ercole per la sua dodicesima fatica, catturare Cerbero. Non
molto lontano, a Ierapoli, nei
pressi della città turca di Denizli, c’è l’ingresso all’inferno
più pericoloso. E’ stato scoperto solo nel 2014, ma Strabone
già ne parlava nel I secolo a.C.
come della dimora del dio Plutone dalla quale uscivano vapori velenosi che uccidevano gli
uccelli e inducevano allucinazioni e stati di trance negli esseri umani.
Nel corso del Medioevo la
porta degli inferi più popolare
si trovava in Islanda, sotto il
vulcano Ecla. Ne scrivevano
con terrore i monaci cistercensi che avevano assistito alle sue
spaventose eruzioni, una ventina in successione a partire dal
1100. Sulla sommità del vulcano volteggiavano le anime dei
dannati e la caldera era considerata l’eterna prigione di Giuda. Il vulcano da qualche anno è
calmo, ma a ogni Pasqua tutti
giurano di vedere streghe danzanti sul ciglio.
Nel mondo
Ovviamente, uno dei posti migliori dove cercare una porta
dell’inferno è New Orleans, regno dei riti voodoo. Ma il percorso è complicato: qui le anime dei defunti non vanno direttamente agli inferi, ma passano
prima attraverso un purgatorio. Se si vuole incontrare Baron Samedi, bisogna poi aprire
sette porte nell’ordine giusto e
nessuno sa dove si trovino. Si
dice che la prima sia nella tomba della veggente e sacerdotessa Marie Lavau al cimitero Saint Louis, ma c’è chi consiglia
invece di andare all’incrocio tra
Canal Street e Basin Street e
chiedere informazioni al primo
tipo strano che passa.
Altri ingressi al mondo delle
ombre si trovano in Giappone,
nella città di Beppu, famosa per
le sue sorgenti calde e colorate.
Quella di Chinoike Jigoku, rossa a causa dell’ossido di ferro,
sviluppa 78 gradi di temperatura ed è stata un luogo prediletto
per la tortura dei prigionieri. In
Cina c’è una intera città dedicata ai fantasmi, Fengdu, il luogo
dove passano tutte le anime nel
loro viaggio verso Naraka, il
mondo sotterraneo del buddhismo. Nel Belize c’è la Grotta del
sepolcro di cristallo, l’Actun
Tunichil Muknal dei Maya, piena di scheletri lasciati lì perché
sono inutili nel regno dello ombre. Insomma, non c’è che l’imbarazzo della scelta: romani e
greci pensavano che ci fosse
una sola virtuosa via per accedere ai Campi Elisi, ma di porte
per l’inferno è pieno il mondo.
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28
STAMPA
.LA
GIOVEDÌ 20 OTTOBRE 2016
N
Doctor Chef
Doctor1Chef
Il primo persico trota
non si scorda mai
FEDERICO F. FERRERO
T
utti abbiamo un amico pescatore. Il mio
si chiama Marco. Da 15 anni gonfia il
canotto in riva al lago di Bracciano e
rema fino al centro dell’invaso, dove le alghe
salgono rigogliose dal fondo. Poi annoda il
terminale alla lenza, infila un verme di plastica
nell’amo, controlla la tensione del mulinello,
getta a fondo la grossa pietra, che funge da
àncora, e lancia lontano. Poi recupera lentamente, con piccoli movimenti del polso, per
imprimere al boccone uno spasmo naturale.
Da 15 anni cerca di prendere il grande vecchio.
E invece l’ho pescato io, senza merito, alla
prima pescata della mia vita. Un black bass di
quasi due chili. Un persico trota, con la livrea
simile a quella del salmone e la carne bianca
affine a quella del branzino, come la forma. Il
filetto, privato della pelle maleodorante, profuma inspiegabilmente di mare. E quando incontra il burro chiarificato, protetto appena da
un’imbellettata di farina macinata a pietra,
resta umido, in scaglie compatte, che si sfaldano sotto ai denti, come quelle di un merluzzo
tenace. Questo pesce, che non si può comprare,
accompagnato da una verdura sfumata con
una goccia d’aceto, non fa rimpiangere il dentice al sale. E Marco mi ha insegnato che si
pesca solo il pesce che possiamo mangiare:
perché il frigorifero mortifica ogni preda,
perché la sostenibilità è una questione di scelte
e non di etichette e perché è un grande maestro, come dovremmo averne tutti.
el prossimo week end a Castione di Brentonico si celebra la castagna e con essa il
miglior abbinamento di vino trentino. E a sorpresa è spuntato un Pinot Grigio. Ma non è la prima volta
che questo vino in versione trentina mi colpisce. Ricordo il piacere,
all’Unico di Milano, del Pinot Grigio di Simoncelli, che poi ha una teoria di ottimi altri vini, Trentodoc
compreso. La famiglia Simoncelli
coltiva le uve in Vallagarina da quasi due secoli. Prima come mezzadri
di un barone del luogo, poi come vignaioli che hanno acquisito le vigne. Oggi Armando Simoncelli,
aiutato dai figli Anna e Paolo, con la
consulenza dell’enologo Enrico
Chiasera, si occupa di una dozzina
di ettari vitati quasi interamente
accorpati (80 mila le bottiglie) nei
dintorni di Rovereto. Il Trentino
Pinot Grigio 2015 ha colore paglierino quasi ramato, al naso sono piacevoli le noti di fiori e di pera (passione del collega Roberto Vivarel-
In cantina
PAOLO MASSOBRIO
Se il pinot grigio nasce
in Vallagarina
ARMANDO SIMONCELLI
ROVERETO (TN) LOC. NAVESEL, 7
TEL. 0464432373
UNA BOTTIGLIA DI TRENTINO PINOT GRIGIO 2015:
EURO 9
li), ma ciò che colpisce è l’equilibro,
che offre un sorso di piena soddisfazione, elegante e fragrante di
buona persistenza. Poi, il vino che
ha fatto conoscere i Simoncelli alla
platea degli appassionati: il Trentino Rosso Navesel 2013 (dal nome
del porto fluviale), uvaggio di merlot (40%), cabernet franc (30%) e
cabernet sauvignon (30%) vinifica-
te insieme con almeno due anni di
affinamento in barrique. Ha note
leggermente fumé, ma è preziosa la
sua complessità. Classico il Trentino Marzemino 2015, ottenuto dai
vigneti coltivati a pergola trentina
su terreni basaltici. E spicca in tipicità per quel suo bouquet di piccoli
frutti. Accanto ad altri quattro rossi in purezza, Schiava, Cabernet
franc, Merlot e Lagrein, emerge poi
il Brut Spumante Simoncelli. Si
tratta di un metodo classico da uve
chardonnay in purezza raccolte in
leggero anticipo rispetto alla maturazione. Dopo la presa di spuma in
bottiglia e l’affinamento di almeno
24 mesi sui lieviti, siamo davanti a
uno spumante con un perlage fine e
persistente, ampio bouquet fruttato con note di crosta di pane, secco
e deciso al palato. Anche qui senti
la mano di Armando Simoncelli,
che cerca sostanza ed equilibrio nei
vini. Questo Trentodoc è elegante e
merita d’essere conosciuto.
Il bello & il buono
Souvenir
1 Da 40 anni fanno pasta artigianale; oggi la
vendono e la cucinano anche in un singolare lucente locale, che fa anche 700/800 coperti al giorno, nel cuore di una sterminata struttura logistica
internazionale: mandata avanti in particolare da
due dei fratelli Leonessa, Oscar e Diego (Pastabar
Leonessa, Nola,SA, 081.8269357).
[E.RAS.]
L’albergo
A
federicofrancescoferrero.com
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Mister Chef
Garola, se il tartufo
incontra lo champagne
«I
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Le pagelle di Raspelli
ROCCO MOLITERNI
l tartufo è il gioiello della nostra terra.
Così ho pensato di servirlo su un uovo
in cocotte dentro a un piccolo scrigno
di legno»: a parlare è Maurilio Garola, chef
bistellato della Ciau del Tornavento di Treviso. Martedì, come ambassador (sono 20 in
Italia) della Maison Dom Perignon, ha preparato nel suo ristorante che domina le colline
di Langa, un pranzo in cui si sono sposati
tartufo e champagne (per la precisione il P2
1998, che nulla ha a che vedere con la loggia
massonica, ma sta per Plenitude Deuxième).
A incantare è stato anche un piatto senza
tartufo: il risotto ostriche caviale e champagne. «L’ho creato proprio per il P2 con cui
abbiamo bagnato il riso, poi mantecato col
mascarpone e senza burro per esaltarne
l’eleganza. Il caviale è utilizzato come sale per
dare sapidità al piatto». Una sorpresa è stato
poi il dessert: un gelato alla panna cotta con
caramello su cui c’è stata una copiosa grattata di tartufo bianco. Un matrimonio inconsueto ma azzeccato. Prima di queste delizie
del palato non è mancata una delizia visiva,
ossia la visita alla cantina della Ciau. «Abbiamo - spiega Garola - più di 70 mila bottiglie e
in un caveau piccoli tesori come annate storiche di baroli o di importanti vini francesi. Qui
stagioniamo anche i prosciutti e i formaggi».
Chi ama il vino si sente in un posto del genere
come Alice nel Paese delle meraviglie: «Se
vieni da queste parti - dice lui - lo fai anche
per il vino e non solo per il cibo. E un vecchio
detto dei nostri nonni afferma che per vendere il vino prima di tutto devi averlo».
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Pesci d’acqua dolce
e anguilla in vari modi
Al Pescatore di Idro un menu che privilegia i prodotti locali
Il ristorante
S
e, salendo da Brescia verso Madonna di Campiglio,
costeggiando il piccolo romantico lago d’Idro, sterzate
bruscamente a sinistra, in salita, arriverete nel cuore del Comune di Bagolino, patria di quel
formaggio, il bagoss (con una
punta di giallo per l’impiego
millenario dello zafferano), che
Benedetto Maffìo Boschi, alias
Benedetto Girelli, il celebre ristoratore di Barghe, su Rai 1,
accanto ad Ave Ninchi e Luigi
Veronelli, chiamò «il formaggio
dell’amore», decretandone la
fama imperitura. Se invece rimarrete lungo il lago, eccovi entrare nel territorio della frazione di Bagolino, Ponte Caffaro,
per un pelo ancora provincia di
Brescia mentre, appena oltre,
sarete in Trentino, nel territorio del Comune di Storo, patria
di quell’«oro rosso» (il Granoturco Nostrano di Storo) che da
prodotto indice di povertà e di
rifugio dalla fame è diventato
simbolo di una terra, fonte anche di guadagno. Terra Territorio e Tradizione, quindi, anche
qui, dove l’acqua si unisce alla
terra, dove la montagna si immerge nel lago e dove i prodotti
locali e del lavoro locale sono rispettati, amati, rivitalizzati.
Dalla strada statale scendete
verso il lago, costeggiate villette
casette e casupole, circondate
dagli alti fusti del mais ancora
da raccogliere, e spingetevi fino
alla riva, oggi in un ’oasi di pace,
con un pontile che si protende
sull’acqua e un ampio panorama. Circondato da tutto lo spazio che volete per parcheggiare,
il voto
13,5/20
eccovi la struttura Anni 60 di
questo albergotto a Tre Stelle
di una quindicina di camere
(non ci ho dormito), che punta
(se non tutto, moltissimo) sulle
produzioni locali. Accoglienza
talvolta ballerina, servizio semplice ma disponibile, e cucina
basata soprattutto sul pesce
d’acqua dolce (in particolare
«questa» acqua di lago e di fiume, perché il pescatore, al Pescatore ce l’hanno anche in casa). Ecco quindi i filetti di trota,
l’originale saporosa e pienotta
zuppa di pesci misti sminuzzati,
la grigliata, i pesci interi saltati
al burro, l’anguilla in vari modi.
Anche i dolci, semplici ma succulenti, cremosi, sono fatti da
loro. Pranzo medio completo
con 45-50 euro.
ALBERGO AL PESCATORE
BAGOLINO (BS)
VIA DEI QUADRI IV 36
TEL. 0365.990192
WWW.ALPESCATORE
LAGODIDRO.IT
ULTIMA PROVA:30-9-2016
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
ppartiene sacrosantamente alla catena
degli «Charme &
Relax-Gli alberghi di fascino» questa struttura sul
trafficato lungomare di
Napoli, tra piazza del Plebiscito e Castel dell’Ovo che fa
capolino, appena appena,
dopo la curva della strada.
Un’elegante pensilina in
ferro segnala questa casa
non alta che risale al 1914 e
che ha mantenuto l’aureo
fascino, l’originale eleganza
del periodo in cui è stata
costruita, il Liberty.
Più piani (non tutti i settori sono utilizzati come albergo), un ascensore di tipo
fascinosamente vecchiotto,
locali comuni squillanti,
servizio accorto (anche se
nessuno indossa qualche
divisa ma solo abiti di tutti i
giorni). Le camere sono di
varie tipologie, alcune si
affacciano solo sulle strade a
fianco e sulle pareti delle
case che circondano l’albergo. La prima colazione è in
cima in cima, in una terrazza
affacciata sul Vesuvio sul
mare e sul traffico: fornita,
piacevole, ma ricordate che
non sempre l’autunno di
Napoli ha quelle temperature dell’immaginario collettivo. Una novità, per me che
manco da Napoli da vari
anni: tutti, ma proprio tutti i
motociclisti (anche i passeggeri), hanno attaccato alla
testa il casco di legge: o sono
tutti rapinatori travisati
(come si diceva una volta) o
anche Napoli sta cambiando.
MIRAMARE
NAPOLI, VIA N.SAURO 24
TEL. 081.7647589
WWW.HOTELMIRAMARE.COM
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
il voto
15/20
LA STAMPA
GIOVEDÌ 20 OTTOBRE 2016
il caso
PAOLO RUSSO
ROMA
Le pendolari del parto
nell’Italia dei piccoli centri
dove è vietato nascere
Cancellati i punti con meno di 500 nati: “Non garantiscono gli standard di sicurezza”
Ma nelle isole e nelle aree disagiate avrebbero dovuto invece essere messi a norma
500
ietato nascere. Nelle piccole isole e nei paesi isolati, soprattutto a Sud è
così. Perché i punti nascita che
fanno meno di 500 parti l’anno,
considerati insicuri, stanno giustamente chiudendo, ma dove
per raggiungerne uno più grande ci vogliono ore di auto nella
metà dei casi è rimasto il nulla.
Così si rischia veramente di
partorire in strada se non ci si è
mossi per tempo. Le segnalazioni che giungono al Tribunale
dei diritti del malato (Tdm) dicono che la situazione è questa
e anche la Sigo, società scientifica di ginecologia e ostetricia
conferma che per la sicurezza
delle partorienti si è fatto poco.
V
nati
all’anno
la soglia sotto
la quale un
punto
nascita è
considerato a
rischio
111
strutture
non hanno
ancora
chiuso
La legge
Denuncia la
Sigoi, con il
record della
Campania,
dove 19
strutture sono
sotto la soglia
di sicurezza
I punti nascita con meno di 500
nati l’anno non garantiscono
gli standard operativi e vanno
chiusi: nelle aree disagiate sono
previsti consultori di primo soccorso
Legge del 2010
Per risparmiare ci stanno togliendo
il diritto di fare figli e stanno
mettendo a rischio la vita di donne
e bambini. Meglio sforare i vincoli
di bilancio che partorire in strada
Luca Montella
Sindaco di La Maddalena
in Sardegna
Eppure la legge del 2010, fatta
finalmente applicare dal ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, dice a chiare lettere che
nelle aree disagiate del Paese i
piccoli punti nascita non dovevano chiudere, bensì essere
messi in sicurezza. «Ossia spiega il professor Paolo Scollo,
presidente della Sigo - avere di
guardia ostetrica, ginecologo,
pediatra e anestesista, possedere una struttura idonea, ad
esempio con la sala parto attigua a quella operatoria e una
strumentazione all’altezza di
ogni evenienza». Insomma tutto quel che garantisce affidabilità ai punti nascita più grandi.
«Oppure in alternativa prevedere consultori di primo soccorso negli ospedali locali, con
la presenza di ginecologo e
ostetrica per partorire sul posto o ordinare il trasporto in
ambulanza in caso di emergenza». Tutte cose che avrebbero
richiesto alle regioni di reinvestire parte dei soldi risparmiati
con la chiusura dei piccoli punti
nascita. Opzione in troppi casi
scartata per fare cassa.
.
Società .29
E così nei piccoli paesi è nata
la rivolta pre-maman. All’isola
della Maddalena, così come a
Procida e Lampedusa, sindaci e
popolazione locale chiedono di
riaprire la sale parto. Situazione comune ad altre piccole isole, dove raggiungere la terraferma non è una passeggiata. Soprattutto se c’è mare grosso.
A Reggio Calabria la popolazione protesta da tempo per il
vuoto che si è venuto a creare
dopo che, alla chiusura della ginecologia degli Ospedali riuniti
per i guai giudiziari che hanno
coinvolto medici e ostetriche,
ha fatto seguito lo stop di altri
due centri privati convenzionati. A Termoli, in Molise, l’ospedale locale ha deciso invece la
chiusura del punto nascita nei
week end. Così se le doglie arrivano nel fine settimana bisogna
correre fino al Cardarelli di Napoli. Che non è dietro l’angolo.
Non che al Nord siano tutte
rose e fiori. A Latisana, nella bassa friulana, il 17 marzo dalla sala
parto si è alzato l’ultimo vagito,
poi il direttore generale ha sospeso l’attività, che non è mai ripresa, denuncia il Tdm. Così per partorire bisogna percorre tra quarti d’ora di auto e recarsi al centro
più vicino. Del resto una recente
indagine dello stesso Tdm rileva
che la rete dei consultori è ancora
insufficiente e sotto organico,
mentre dove sono bene organizzati e dialogano con gli ospedali,
la partoriente che non deve ricorrere al cesareo è seguita al
meglio, limitando esami e interventi medici superflui. Così come
previsto dal protocollo ministeriale per i casi a basso rischio.
Il rovescio della medaglia
Se i piccoli punti nascita chiudono dove non dovrebbero c’è
però il rovescio della medaglia
di quelli che restano attivi pur
avendo alternative più sicure a
portata di mano. A non aver
chiuso i battenti sono ancora
111, denuncia la Sigoi, con il record della Campania, dove 19
strutture sono sotto la soglia di
sicurezza dei 500 parti. Quella
che serve per fare un minimo di
esperienza, anche se le linee
guida internazionali dicono che
di parti bisognerebbe farne almeno mille. Perché sotto quella
soglia le sale parto sono insicure, come dicono le statistiche su
mortalità e incidenti. Che fortunatamente in Italia sono eventi
rarissimi. Ma questo è merito
dei professionisti che lavorano
nella nostra sanità. Non di chi la
dovrebbe organizzare.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Isola della Maddalena, la protesta delle future mamme
Costrette a una trasferta traghetto-auto fino a Olbia: “Per risparmiare ci mettono in pericolo”
NICOLA PINNA
CAGLIARI
Natan è l’ultimo arrivato:
paffutello, occhi grandi e
sguardo curioso. Sotto il suo
nome, il libro dell’anagrafe
comunale rimarrà per sempre bianco: su quest’isola
non si può più nascere. Il reparto di ostetricia è chiuso
oramai da un mese e anche
la mamma di Natan, corsa in
ospedale durante la notte,
ha trovato un lucchetto sulla
porta. Per le emergenze,
suggerisce la Asl, è necessario rivolgersi all’ospedale di
Olbia. Se c’è tempo, verrebbe da aggiungere. Le donne
che hanno già avuto un figlio
possono capire ancor meglio
quanto sia grave la situazione: per arrivare al reparto di
ostetricia bisogna sperare
che dopo le prime contrazioni si abbia la fortuna di trovare un traghetto pronto a
partire, che il mare non sia
troppo mosso e che le strada
a due corsie tra Palau e Olbia
non sia trafficata come capi-
ta invece quasi ogni giorno.
Altrimenti, il rischio è quello di partorire in mezzo al mare, oppure in una piazzola di
sosta, magari sul sedile dell’auto. «Io ho rischiato di dare alla luce mio figlio sulla
banchina del porto - racconto
Katia Musu, la mamma del
piccolo Natan - Quando ho
capito che era arrivata l’ora il
traghetto era partito da poco, avrei dovuto aspettare 60
minuti, perché durante la
notte si parte ogni ora. E se
anche avessi trovato la nave
pronta, sarei dovuta arrivare
fino a Olbia in macchina. Possibile? Mio marito, per fortuna, mi ha accompagnato al
pronto soccorso, dove però
non c’era né un ginecologo né
un’ostetrica».
L’ospedale
A La Maddalena (13 mila abitanti) nascono tra i 60 e gli
80 bambini l’anno. Un ospedale c’è, quando si programmava di organizzare qui il G8
si pensava persino di poten-
Pro e contro
ziarlo, ma la storia è andata
al contrario. «Per risparmiaPaola, Melissa, Giovanna e
LA MADDALENA
re ci stanno anche togliendo
Marianna sono le quattro
il diritto di fare figli e stanno
donne che da un momento almettendo a rischio la vita
l’altro diventeranno mamme.
Isola della
delle donne in dolce attesa e
I medici assicurano che ci vorPorto Pozzo
Maddalena-Palau
dei loro bambini – denuncia
rà ancora un po’ di tempo e la
PALAU
in traghetto
il sindaco Luca Montella –
Asl propone loro di trasfeSe fossi manager della Asl
rirsi a Olbia e di vivere in
Campovaglio
mi assumerei il rischio di
un hotel in attesa del lieto
sforare i vincoli di bilanevento. «Perché noi non
Porto Cervo
cio, di certo non quello
abbiamo il diritto di parSARDEGNA
di un pericoloso parto
torire a casa nostra? –
in mezzo alla strada».
protestano – Perché
Arzachena
«Su un’isola non si
dobbiamo essere spo40,5 km
possono ridurre al mistate a Olbia come pacSan Pantaleo
passando per la
nimo i livelli di assichi?». D’accordo con loLA STAMPA
Strada Statale 125
stenza - aggiunge l’asro la ginecologa Rina
Orientale Sarda
sessore alla Sanità,
Pileri, che in tanti anni
SS 125
Massimiliano Guccini -.
di servizio ha fatto naNon possiamo sempre
scere centinaia di madsperare in un miracolo».
dalenini: «Per dare alla lu«A La Maddalena - risponce un bambino non ci sono
de la Asl - non erano garantiregole precise e spesso si veti gli standard operativi, tecrificano situazioni imprevedinologici e di sicurezza previbili. Non sempre è possibile
OLBIA
sti per i punti nascita con
aspettare due ore, tanto è il
meno di cinquecento nati.
tempo necessario per arrivaOra è attiva un’équipe di
re a Olbia: in due ore si fa in
emergenza: o in servizio attitempo a morire due volte».
vo o reperibile».
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
123456789A83BB3CD589AEF LA STAMPA A
SINTESI DI PERFEZIONE
LA STAMPA
GIOVEDÌ 20 OTTOBRE 2016
.
Spettacoli .31
JUDE LAW
CHE TV SARÀ
“Adesso so il latino
e mi faccio domande
sulla vita e su Dio”
DOPO IL TRIONFO
DEI “MEDICI”
ALESSANDRA COMAZZI
N
o, il flashback, no: il
protagonista muore,
l’azione si sposta indietro e comincia il racconto.
Non lo troveremo in The
Young Pope di Paolo Sorrentino, mentre è una specialità
degli sceneggiati firmati Lux
Vide, la casa di produzione
fondata da Ettore Bernabei,
cui I Medici, al debutto martedì sera su Rai 1, era dedicato.
Chi pensava, però, che di
flashback e musica roboante,
di interpreti algidi e di asettico doppiaggio il pubblico ne
avesse abbastanza, si sbagliava. La prima puntata del classico sceneggiato, italo-inglese, è stata seguita da una
quantità di spettatori d’altri
tempi, 8 milioni, per uno share, la percentuale di ascolto,
che ha spesso superato il 30%.
Sempre solo tradizione?
C’è dell’altro. Divi internazionali: Dustin Hoffman-Giovanni de’ Medici, Richard Madden-Cosimo reduce dal Trono
di Spade, e poi i nostrani, Guido Caprino e Miriam Leone,
Alessandro Preziosi-Brunelleschi, Sarah Felberbaum, Valentina Cervi; un grande impianto corale, scene e costumi, la beautiful Toscana; la
creazione dell’evento; due uomini nudi a letto, uno dei quali
Così “Young Pope” ha cambiato l’attore inglese
La serie di Paolo Sorrentino da domani su Sky
Intervista
FULVIA CAPRARA
ROMA
U
no scolaro attento, talmente bravo da poter
competere con il proprio insegnante, dando suggerimenti, offrendo interpretazioni. Sul set di The Young
Pope, la serie tv firmata dal
premio Oscar Paolo Sorrentino (da domani su Sky Atlantic), il protagonista Jude Law
ha recitato e collaborato, si è
posto domande, ha fatto scoperte e, forse per la prima
volta, ha riflettuto a fondo sul
suo personale rapporto con
la fede. L’unica cosa che non è
riuscito a fare è stata prendere lezioni di italiano: «Però ho
imparato il latino - precisa
giocando al primo della classe -. A scuola non l’avevo studiato, non è stato facile apprenderlo partendo da zero».
Il Papa che lei interpreta, Lenny Belardo, ovvero Pio XIII, italoamericano, 47enne, aitante, imprevedibile, proteso verso il soprannaturale e anche
immerso nelle contraddizioni
del presente, potrebbe offendere, scatenare polemiche.
«So per certo che non è stato
creato con l’obiettivo di scandalizzare o per il gusto di farlo. Spero, invece, che il pubblico sia incuriosito dalle
questioni sollevate dalla storia e dai rapporti tra i vari
personaggi».
Che cosa l’ha maggiormente
attratta di «The Young Pope»?
«Non mi ha stupito apprendere che, dietro la facciata di
un’istituzione come il Vaticano, con poteri e risorse
economiche così enormi, potrebbero esserci dinamiche
simili a quelle che il film racconta. Il tema centrale è il
potere ed è quello che mi ha
interessato. Sono inglese,
conosco un po’ le articolazioni della nostra Camera
I
l Festival Internazionale di
Musica Contemporanea
(Biennale Musica) ha regalato molte nuove tendenze. Di
grande interesse la vetrina
che il pianista Emanuele Arciuli ci ha aperto su «America,
the New Generation» con sei
compositori fra i 30 e i 40 anni
e altrettante composizioni
tutte nuove per l’Italia e una
mai eseguita.
In questa nuova generazione americana colpisce l’adesione a un linguaggio solido e
formato, molto indebitato con
il pianismo di Ravel, che abbandona l’avanguardia radicale di qualche decennio fa:
continui punti di riferimento
tonali, molti fugati a diritto e
rovescio, molto jazz come ossatura ritmica, molta ricerca
Questa storia non
vuole scandalizzare,
il suo tema è il potere
Sono solo un attore,
un esecutore, ma
mi piace il dibattito
che potrà suscitare
Volevo incontrare Francesco, ma
non ci sono riuscito: il Papa colpisce
chi ha il cuore aperto alla spiritualità
E poi apprezzo la sua modestia
dei Lord, ma ho avuto comunque molto da imparare».
Che cosa pensa di Papa Francesco e del suo pontificato?
«Durante le riprese ero deciso
a incontrarlo, ma non mi è stato possibile perché i tempi non
coincidevano. Trovo molto accattivante il modo con cui, al di
là delle specifiche convinzioni
religiose, questo Papa riesca
ad abbracciare l’intera comunità internazionale. Possiede
una generosità capace di colpire chiunque abbia il cuore
aperto alla spiritualità. Gli riconosco il coraggio di affrontare temi che riguardano tutti
noi. E apprezzo soprattutto la
sua grande modestia».
Come ha lavorato con Paolo
Sorrentino?
«Il mio compito è stato realizzare la sua visione, mi sono impegnato per capire bene che
cosa volesse da me, in quanto
attore mi considero l’ultima
ruota del carro, l’ultimo anello
di una lunga catena, ma mi piace il dibattito e gli input che da
esso possono scaturire».
È stato difficile abituarsi ai ritmi
della lunga serialità?
«Sono programmato sulle due
ore, la lunghezza media dei
film. Stavolta ho dovuto, invece, rivelare i segreti del
personaggio in un arco molto
ANSA
ANSA
In Vaticano
Qui sopra,
Jude Law in
una scena
della serie tv
«The Young
Pope» dove è,
tra l’altro,
un Papa con il
vizio del fumo;
in alto, l’attore
43enne
a Madrid
durante la
presentazione
della serie
ampio di narrazione, un’esperienza stimolante, mi sono affidato a questi nuovi tempi di
racconto».
Ha visto «Habemus Papam»
di Nanni Moretti?
«Sì, e mi era molto piaciuto,
l’ho visto da giurato al Festival di Cannes ed era uno dei
miei preferiti tra i titoli in gara. Sia quel film che questo
sono indagini sull’animo
umano, opere d’arte che superano i limiti del reale e provano a fare ipotesi. Che cosa
succederebbe se... Con The
Young Pope Sorrentino pone
GIORGIO PESTELLI
Colonna sonora
I Locomotive
e Paolo Fresu
fanno centro
alla Biennale
Il trombettista Paolo Fresu
domande enormi, che non riguardano solo il Vaticano».
A Firenze
colo ammirevole di coordinamento e di precisione. Sembra
che si diffonda l’interesse di
giovani compositori a colmare
con musiche di oggi, per lo più
live-electronic e percussioni, gli
spazi liberi del cinema muto di
ieri; due esempi ne ha dato Javier Elipe Gimeno, fra cui un
brillante e sarcastico Entr’acte
di René Clair.
Ma sul piano della comunicativa più ingegnosa e amabile il
centro pieno l’hanno fatto nella
Sala delle Colonne i «Raffaele
Casarano Locomotive», cui si è
aggiunto Paolo Fresu alla tromba, che in Venetian Ballads hanno
rielaborato le «canzoni da battello» veneziane, fra cui la famosa
«nineta», con gusto finissimo e
abilità tecnica da fuori classe.
è Donatello. La narrazione,
che questa volta non prevede
un flashback solo, ma va avanti e indietro di continuo; la storia, che ha tra le sue protagoniste assolute la finanza, e il
mondo del lavoro.
Dice Cosimo: «Il denaro andrebbe usato per permettere a
tutti gli uomini di godere dei benefici del proprio lavoro», che
modernità. E poi c’è la Chiesa:
una delle scene migliori è quella del conclave che eleggerà
Baldassarre Cossa, poi considerato «antipapa», con le porpore e le papaline color del sangue e l’avanzare dei cardinali.
Quanto può essere coreografica la Chiesa. E quanto,
parlandone, si può essere innovativi, rivoluzionari: pure
in tv. Mentre i Medici prosperano nel loro successo generalista, arriverà domani su Sky
una serie assai potente, The
Young Pope, con Jude Law-giovane papa Belardo. Che fuma.
Non si capisce bene se sarà un
papa rivoluzionario, conservatore, matto, santo. Pare che
il lavoro, coproduzione Sky,
Hbo e Canal+, sia costato 40
milioni di euro. Le dieci puntate permetteranno al regista,
che è anche sceneggiatore, di
sviluppare i personaggi, sostenuto da attori di prim’ordine, come lo stesso Law, suor
Diane Keaton, Silvio Orlando
nel ruolo di Voiello, segretario
di Stato e tifoso sfegatato del
Napoli: parla pure inglese.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
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Qual è la scoperta più grande che ha fatto durante questa esperienza?
«La vera rivelazione è stata il
mio interrogarmi sulla fede e
sui miei personali tormenti,
una necessità importante, soprattutto quando si va avanti
negli anni. Nonostante non mi
fossi concentrato su questo
punto, è accaduto che mi sia
fermato e mi sia chiesto io chi
sono e qual è il mio ruolo nell’esistenza».
Qui sopra,
l’attore
americano
Richard
Madden,
(reduce
dal «Trono
di Spade»),
nel ruolo di
Cosimo de’
Medici nella
fiction che ha
debuttato
martedì sera
su Rai 1
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timbrica, realizzata alla perfezione da Arciuli che conosce
questo repertorio così bene da
mettere in luce ciascuno nei suoi
tratti distintivi: fantasia e rigore
nei Tre Studi di Nico Muhly, gioco di domande e risposte in First
Ballad di Juud Greenstein che
parte da una sola nota come la
Seconda Ballata di Chopin. Nello
strumento combinato con l’elettronica, Dreams of Pianos di Missy Mazzoli, il pianoforte galleggia su un’onda espansiva di suoni, talmente orientata verso
l’espressione cantabile che nelle
ultime battute si apre al ricordo
di una Sonata di Schubert.
Al Teatro alle Tese dell’Arsenale sono tornati I Percussionisti di Strasburgo che giunti alla
terza generazione di ricambio
continuano a essere uno spetta-
STAMPA
.LA
GIOVEDÌ 20 OTTOBRE 2016
I
I film
del
Weekend
Facce
da
cinema
FULVIA CAPRARA
***
***
****
*****
l calo demografico, le «famiglie
Arcobaleno», l’adozione, l’utero
in affitto e perfino la solitudine dei
figli unici. Una valanga di problemi,
immersi nella realtà della nostra vita
quotidiana. Per affrontarli non basterebbero fiumi di inchieste sociologiche, piogge di dati e percentuali, decine e decine di interviste a esperti del
settore. Meglio desistere, oppure andare a vedere, con bambini ma anche
senza, sia in 2 che in 3D, Cicogne in
missione, il nuovo cartone della Warner Animation Group, firmato da Nicholas Stoller e Doug Sweetland.
La vecchia fabbrica di neonati,
produttrice di bimbi di tutti i colori,
PESSIMO
MODESTO
DISCRETO
BUONO
OTTIMO
In missione con la Marcuzzi
figlia del Monte delle Cicogne
pronti per essere affidati a solerti volatili, è diventata un’azienda specializzata in consegne per un sito di vendite on-line. I marmocchi, ormai, non
li vuole più nessuno. L’ottimo impiegato Junior sta per ricevere l’agognata promozione quando, per errore,
preme un tasto, attiva la Baby
Factory, ed ecco sfornata una deliziosa bimba «non autorizzata».
Con l’aiuto di Tulip (che ha la voce
Derive
Thriller
Ewan
McGregor
in una scena
di «American
Pastoral»
dove debutta
come regista
Il film si limita
a fare una
diligente
illustrazione
dell’affresco
feroce del
crollo morale
della società
americana
descritto da
Philip Roth
Che spento
Tom Cruise
spirato al diciottesimo
dei thriller di Lee Child
con protagonista Jack
Reacher - l’ex maggiore
che pur avendo dismesso
la divisa continua a combattere i criminali, apparendo dall’ombra e nell’ombra scomparendo Punto di non ritorno è realizzato senza grandi ambizioni e probabilmente non
aspira neppure a fare scintille al botteghino.
Lo stesso Tom Cruise,
ben lontano dallo sfoderare la grinta mostrata altre
volte - vedi l’eccellente serie dei Mission Impossible sembra impegnarsi al minimo sindacale; e il regista
Edward Zwick, che aveva
diretto il divo in L’ultimo
samurai, porta avanti l’avventura senza preoccuparsi di speciali trovate.
Stavolta Reacher provvede a far evadere il maggiore Susan Turner (la
stinta Coble Smoulders),
che occupa il suo antico posto di comando in Virginia,
ed è stata accusata di spionaggio da militari corrotti.
Tutto scorre, ma sul filo
blando della routine come
in un film di serie B; e l’apparizione più incisiva è
quella del veterano Robert
Duvall.
[A. LK.]
I
JACK REACHER:
PUNTO DI NON RITORNO
Di Edward Zwick
Con Tom Cruise, Coble Smoulders
Usa 2016
**
Drammatico
Una “Pastorale” troppo diligente
Ben scritto e recitato, il film di McGregor non restituisce la complessità del libro di Roth
ALESSANDRA LEVANTESI KEZICH
l falso problema è se un
film a base letteraria debba essere valutato secondo un criterio di fedeltà al
testo. Certo che no, un
film vive di vita propria: però
quando il romanzo ispiratore è
un capolavoro, è raro che il cinema sia all’altezza. Nessun
dubbio che l’attore Ewan McGregor, qui alla sua prima prova di regia, abbia affrontato con
impegno l’impresa di trasporre
sullo schermo American Pastoral (Einaudi): scritta con equilibrio, girata con professionalità
e ben recitata, la pellicola regala persino qualche emozione,
ma non riesce a restituire la
stratificata complessità della
pagina, quale scaturisce dalla
magnifica prosa di Philip Roth.
Nella Newark, New Jersey,
del dopoguerra, la speranza di
futuro dei liceali ebrei della
I
La seconda stagione di «The Affair» va in onda ogni
mercoledì, prima serata, su Sky Atlantic.
Protagonisti della storia lui, lei e gli ex-coniugi
a mercoledì scorso, in
prima serata su Sky
Atlantic, va in onda la
seconda stagione di The Affair, la serie di Showtime
creata da Sarah Treem e Hagai Levi. Amore, tradimenti
e sesso. Il mix perfetto.
La trama è piuttosto semplice: Noah, interpretato da
Dominic West, e Alison, interpretata da Ruth Wilson,
si conoscono a Long Island,
si innamorano e decidono
(piccolo spoiler) di andare a
vivere insieme. C’è un problema, però: entrambi sono
sposati. E quindi la loro è
una relazione clandestina,
che va vissuta di nascosto, di
fretta, sempre sul chi vive.
Durante la prima stagione
li abbiamo conosciuti e abbiamo scoperto come si sono
D
scuola di Weequahic poggia
idealmente sulle spalle dell’attraente, biondo studente Seymour Levov (McGregor), detto
«Svedese» per l’aspetto wasp e
ammiratissimo per i successi
sportivi. E Seymour non delude
le aspettative: sposatosi a una
Miss Bellezza di origine irlandese (Jennifer Connelly), proprietario di un’idillica tenuta,
affermato imprenditore nel settore guanti, si direbbe un americano nato. Ovvero un perfetto
esempio di integrazione, in questo molto diverso dai tipici antieroi rothiani che da un lato
tentano di inserirsi, dall’altro
sono tormentati dal terrore di
esiliarsi dalle proprie radici.
Tuttavia la serena normalità
dello Svedese crolla quando nel
fatidico ’68 la figlia sedicenne
(Dakota Fanning), affiliata a un
gruppo terroristico tipo Weathermen, fa esplodere un ufficio
postale, entrando in clandesti-
nità finché l’angosciato padre
dopo anni non la scopre annidata nei bassifondi di Newark,
mezza barbona e sacerdotessa
di non violenza.
Forse la vita non ha senso,
forse quanto accaduto sta lì a ricordare che esiste l’inspiegabile. Roth non nasconde la sua
rabbia contro le derive di una
permissività che ha distrutto
un tessuto di valori; e, assumendo l’ottica del personaggio Nathan Zuckerman - lo scrittore
che sulla pagina è suo abituale
alias - misura la distanza fra
l’America come poteva essere e
l’America che è stata.
La sua «Pastorale» è l’affresco feroce ed elegiaco del crollo
morale di una società; il film di
McEwan ne è la diligente illustrazione.
AMERICAN PASTORAL
Di Ewan McGregor; con E. McGregor,
Jennifer Connelly, Dakota Fanning.
USA/GB 2016
**
Fermo
immagine
CLAUDIA FERRERO
ppena può Paola
Cortellesi canta. E fa
bene. Lo ha fatto in tv
con Laura Pausini. Ha cantato con
Baglioni. Rocco Tanica ha scritto
per lei. Ha messo i suoi vocalizzi al
servizio di Dario Fo in Callas. La
sua voce è stata lodata persino da
Mina. Ora in Qualcosa di nuovo è
una cantante jazz, e dev’essere
stato uno spasso salire sul palco
di rosso vestita e intonare I Just
Want to Make Love to You di
Willie Dixon. Bravissima. Altro
che la solita comicità.
A
di Alessia Marcuzzi), unica umana
cresciuta orfana sul Monte Cicogne,
Junior (Federico Russo) si lancia nel disperato tentativo di portare la neonata sulla terra, a casa di Nate, figlio di
affettuosi genitori che, causa troppo
lavoro, continuano a negargli la gioia
di un fratello. Nella cornice variopinta
di un film comico e d’avventura, Cicogne in missione offre il ritratto geniale
della società in cui viviamo, ricordando che dove c’è amore, c’è famiglia. A
prescindere da razze, generi, culture.
CICOGNE IN MISSIONE
Di Nicholas Stoller e Doug Sweetland
Usa 2016
****
Drammatico
32 .Spettacoli
Loach indigna
e commuove
n carpentiere di
Newcastle, dichiarato inabile al lavoro
per via di una grave malattia di cuore, non riesce a ottenere la pensione di invalidità perché agli occhi anaffettivi di una burocratizzata
macchina sanitaria non risulta tale. Sembra un’odissea molto italiana, invece
tutto ciò accade in Gran
Bretagna, paese che prima
di questo film (e prima della
Brexit, e di certe disastrose
gaffe «linguistiche») reputavamo più civile del nostro.
Invece Kafka abita anche là, e nel resto del pianeta: dove i diseredati sono
destinati a sempre maggiore emarginazione; e il Potere assomiglia sempre più a
un inafferrabile Grande
Fratello.
Palma d’oro a Cannes, I,
Daniel Blake non ha convinto tutti, ma a nostro avviso
il britannico Ken Loach ha
aggiunto alla sua filmografia un ennesimo gioiello: un
sobrio dramma umano abitato da personaggi più veri
del vero che, mentre denuncia gli implacabili meccanismi dell’ingiustizia sociale, esalta dell’uomo il bisogno di dignità e la forza
dei sentimenti. Commuovendo e indignando, come
sa fare lui.
[A. LK.]
U
I, DANIEL BLAKE
Di Ken Loach
Con Dave Johns, Haley Squires
GB 2016
*****
56
12342
Amore, tradimento, sesso
Si confessano lui, lei, gli ex
GIANMARIA TAMMARO
incontrati e com’era - com’era,
sì: perché c’è un prima e c’è un
dopo - la loro vita: Noah è un
insegnante, Alison è una cameriera; tutti e due hanno
problemi con i loro partner, e
faticano ad andare avanti.
Nella seconda stagione, andiamo oltre: e dall’affair, cioè
dal tradimento, passiamo al
rapporto vero e proprio. Con i
suoi alti e - soprattutto - i suoi
bassi. Dai sogni alla realtà e
dalla passione al compromesso. Addio, mix perfetto, è stato
un vero piacere.
The Affair non si limita a celebrare, raccontandolo, il rapporto extraconiugale o il tradimento; ma fa molto altro. È
per questo che è interessante.
Treem e Levi (che avevano
già lavorato insieme in In Treatment) decidono di impostare tutto il racconto come una
continua confessione: lui, lei,
gli altri. E funziona. Non è il
solito tira-e-molla rosa, tra la
comedy, il drama e il patetico.
Qui c’è una struttura solida, che si affida completamente (forse anche troppo, in alcu-
«The Affair»: Dominic West e Ruth Wilson interpretano Noah e Alison
ni momenti) ai protagonisti. Il
sesso sporco, di fretta e furia,
e comunque il più bello. E la
paura costante di essere scoperti. Finché.
Finché non si decide di
cambiare: di dire addio alla
vecchia vita e di dare il benvenuto a quella nuova. E non solo. Perché ci sono anche gli al-
tri, gli ex-coniugi: ci sono le
lotte legali, ci sono le liti e ci
sono le responsabilità.
Non è strano che The Affair
sia stata rinnovata per un’altra stagione, la terza, con la
promessa di «colpi di scena» e
nuovi punti di vista. È una storia che potrebbe non esaurirsi
mai: c’è sempre qualcosa da
raccontare, c’è sempre
un’emozione, un pensiero, una
sensazione; e il cambiamento,
in tutti questi casi, è continuamente dietro l’angolo.
In fondo, non c’entra niente
il tradimento. Qui si tratta di
amore a prima vista, il più terribile e allo stesso tempo il più
bello: una malattia per la quale nessuno, come direbbe il
Massimo Troisi de Il postino,
vuole la cura.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
LA STAMPA
GIOVEDÌ 20 OTTOBRE 2016
.
Spettacoli .33
Programmi tv
I programmi settimanali completi delle principali tv satellitari, del digitale terrestre e delle radio su: www.lastampa.it/programmi
del 20 ottobre 2016
Rai 1
Rai 2
6.45 Unomattina Attualità
10.00 Storie vere Attualità
11.05 Tempo & Denaro
11.50 La prova del cuoco
13.30 Telegiornale
14.00 La vita in diretta Attualità Cristina Parodi e
Marco Liorni sono
padroni di casa del
pomeriggio di Rai1
15.15 Torto o ragione? Il verdetto finale Attualità
16.30 Tg 1
16.40 Tg 1 Economia Attualità
16.50 La vita in diretta
18.45 L’eredità Game show
20.00 Telegiornale
20.30 Affari tuoi Game show
Dal Teatro Delle Vittorie
di Roma, Flavio Insinna
conduce la nuova edizione del celebre gioco
8.25 Homicide Hills - Un commissario in campagna TF
10.00 Tg2 Insieme Attualità
11.00 I fatti vostri Varietà
13.00 Tg 2 Giorno
13.30 Tg2 Tutto il bello che c’è
13.50 Tg2 Medicina 33 Rubrica
di attualità medica
14.00 Detto fatto Attualità
16.00 Question Time. Interrogazioni a risposta immediata Attualità
17.15 Madame Secretary TF
18.00 Rai Parlamento - Telegiornale Attualità
18.10 Tg2 Flash L.I.S.
18.15 Tg 2
18.30 Tg Sport
18.50 Blue Bloods Telefilm
19.40 NCIS Telefilm
20.30 Tg 2 20.30
21.10 Lol Serie
Rai 3
Canale 5
6.00 Tg 5 Prima pagina
7.55 Traffico
8.00 Tg 5 Mattina
8.45 Mattino Cinque
11.00 Forum Attualità
13.00 Tg 5. Meteo.it
13.40 Beautiful Soap opera
14.10 Una vita Soap opera
14.45 Uomini e donne
16.10 Grande Fratello Vip - Live
Reality show Il daytime
16.20 Il segreto Telenovela
17.10 Pomeriggio cinque
Attualità
18.45 Caduta libera Game
show Il preserale condotto da Gerry Scotti
20.00 Tg 5. Meteo.it
20.40 Striscia la notizia Varietà
Conducono Michelle
Hunziker ed Ezio Greggio
8.00 Agorà Attualità
10.00 Mi manda Raitre
11.00 Elisir Attualità
11.10 Tutta salute Attualità
12.00 Tg3
12.25 Chi l’ha visto? 12,25
12.45 Quante storie Cultura
13.15 Il Tempo e la Storia
14.00 Tg 3. Tg Regione. Meteo
14.20 Tg 3. Meteo 3
14.50 Tgr Leonardo
15.05 Tg3 Lis
15.10 Piazza Affari Attualità
15.15 Il commissario Rex TF
16.00 Aspettando Geo
16.40 Geo Documentari
19.00 Tg 3. Tg Regione. Meteo
20.00 Blob Videoframmenti
20.05 Gazebo Social News
20.30 Prova pulsante... Quasi
quasi Rischiatutto Quiz
20.40 Un posto al sole SO
Italia 1
6.40 I Puffi Cartoni animati
7.10 Spank tenero rubacuori
Cartoni animati
7.35 Una spada per Lady
Oscar Cartoni animati
8.00 Sailor moon Cartoni
8.30 Supercar Telefilm
10.30 Person of interest Serie
12.25 Studio Aperto
13.00 Grande Fratello Vip
13.20 Sport Mediaset Sport
13.55 I Simpson Cartoni
14.50 Big Bang Theory Sitcom
15.25 2 Broke Girls Telefilm
15.50 Due uomini e mezzo TF
16.20 Baby daddy Sitcom
16.50 How I Met Your Mother
Sitcom
17.40 Friends Telefilm
18.05 Grande Fratello Vip
18.30 Studio Aperto. Meteo
19.25 CSI New York Telefilm
21.25
Un medico
in famiglia 10
21.20
Criminal Minds
21.15
Casino Royale ★★
21.10
Il segreto XVIII
21.10
Colorado
TELEFILM. Nell’episodio “Lega-
me di sangue”, il team è ad Atalanta per indagare su su un
serial killer che colloca le sue vittime nei bagni delle stazioni di
servizio
FILM. (avv., 2006) con Daniel Craig,
Eva Green. Regia di Martin Campbell. James Bond è sulle tracce di
Le Chiffre, uno spregiudicato banchiere che finanzia organizzazioni terroristiche
TELENOVELA. Ascoltato un testimone, tutto fa credere che
Bosco (Francisco Ortiz) sia diretto a Belmonte in autobus. Francisca, però, crede che l’uomo sia
ancora nelle vicinanze
VARIETÀ. Continua lo show comi-
Augusto trova un
modo creativo per vendicarsi
di Maddalena. Intanto, Andrea
e Federica scoprono che il figlio
Paolo è omosessuale
23.30 Petrolio Attualità
0.55 Tg 1 - Notte. Che tempo fa
1.30 Speciale Festival Internazionale del Film di Roma
2.00 L’uomo nero Film
(dramm., 2009)
3.44 Convitto Falcone Corto
23.35 American gothic Telefilm
1.50 Più leggero non basta
Fiction
3.20 Hawaii Five-0 Telefilm
4.00 Tg2 Eat Parade
4.10 Videocomic
4.45 Detto fatto Attualità (R)
FICTION.
23.30 L’intervista Talk show
Il nuovo programma di
Maurizio Costanzo
1.35 Tg 5 Notte. Meteo.it
2.20 Striscia la notizia (R)
2.50 Uomini e donne Talk
show (Replica)
23.10 Rai Cultura Albertazzi
Vita morte e miracoli.
L’Amore Documentari
0.00 Tg3 Linea notte
1.05 Rai Parlamento - Telegiornale Attualità
1.15 Speciali Rai Scuola
co presentato da Luca Bizzarri e
Paolo Kessisoglu. Ad alternarsi
sul palco un cast di comici tra
monologhisti, cabarettisti e
visual performer
0.15 Animal House Film
(comm., 1978) con John
Belushi, Tim Matheson.
Regia di John Landis
★★★★
2.25 Studio aperto - La giornata
Rete 4
La 7
6.35 Practice - Professione
avvocati Telefilm
8.30 Cuore ribelle Telenovela
9.30 I Cesaroni Serie
10.40 Ricette all’italiana
11.30 Tg 4 - Telegiornale
12.00 Detective in corsia TF
13.00 La signora in giallo TF
14.00 Lo sportello di Forum
15.30 Flikken - Coppia in giallo
Telefilm
16.35 Merletto di mezzanotte
Film (giallo, 1960) con
Doris Day, Rex Harrison,
John Gavin. Regia di
David Miller ★★★
18.55 Tg4 - Telegiornale
19.35 Dentro la notizia
19.55 Tempesta d’amore Soap
opera
20.30 Dalla vostra parte
Attualità
6.00 Meteo. Oroscopo. Traffico
7.00 Omnibus Attualità
9.40 Coffee break Attualità
11.00 L’aria che tira Attualità
13.30 Tg La7
14.00 Tg La7 Cronache
14.20 Tagadà Attualità
Il nuovo programma di
attualità del pomeriggio condotto da Tiziana
Panella che racconta
l’Italia reale e quella
nascosta, tra politica,
spettacolo, economia e
cronaca
16.30 L’ispettore Tibbs Telefilm
18.10 Joséphine ange gardien
Telefilm
20.00 Tg La7
20.35 Otto e mezzo Attualità
con Lilli Gruber
21.15
...Continuavano a
chiamarlo Trinità ★★
21.10
Piazzapulita
Raqqa, capitale
dello Stato Islamico: un reporter si è infiltrato nelle case di chi
combatte il regime. Corrado
Formigli presenta “Dentro
l’Isis”, un’inchiesta esclusiva
ATTUALITÀ.
FILM. (western, 1971) con Teren-
ce Hill, Bud Spencer. Regia di
E.B. Clucher. Trinità e Bambino
promettono al padre morente
di fare i bravi ladri
23.40 I signori della truffa Film
(pol., 1992) con Robert
Redford, Sidney Poitier,
Dan Aykroyd, Ben Kingsley, River Phoenix,
James Earl Jones ★★★
1.45 Tg4 Night News
0.00
0.10
0.45
2.50
Tg La7
Otto e mezzo (Replica)
L’aria che tira (Replica)
Adorabili e bugiarde
Film (comm., 1958) con
Isabelle Corey, Franco
Fabrizi ★★
digitale terrestre
RAI 4
21
18.10 Rai News - Giorno
18.15 Doctor Who
Special stagione
“The Waters of
Mars” Serie
18.25 Beauty and the
Beast Serie
19.10 Devious Maids
Serie
20.35 Pechino Addicted
Varietà
21.10 Scorpion Serie
22.45 Braindead - Alieni
a Washington Serie
1.05 Rai News - Notte
RAI 5
23
18.05 Cult Book
18.35 Rai News - Giorno
18.40 Passepartout Palermo Cambia
Pelle Documentari
19.10 This Is Opera
20.00 Nessun Dorma
Film
20.30 Concerto Osn
Apertura
Stagione Musicale
22.45 Annie Lennox
An Evening of
Nostalgia
Documentari
RAI STORIA 54
19.20 Speciali Storia Italiani con Paolo
Mieli-Pietro
Nenni, anima
socialista
20.15 Il giorno e la storia
20.30 Il tempo e la storia - Le riforme di
Deng Xiao Ping
21.10 a.C.d.C. L’imperatore dei
mari, i viaggi di
Zheng He
22.10 a.C.d.C. - La guerra
civile americana
film
19.00 Il mistero von Bülow
Affascinante dongiovanni è sospettato di
aver mandato in coma
la moglie SKY PASSION
19.10 Amore, cucina e curry
La rivalità tra un ristorante indiano e un
noto ristorante a tre
stelle Michelin SKY HITS
Code of Honor Un
colonnello delle forze
speciali vede la sua
città disintegrata dalla
violenza SKY MAX
19.20 Amore oggi Quattro
episodi raccontano
com’è difficile amarsi in
Italia al tempo della
crisi SKY COMEDY
19.25 I giorni del cielo
Richard Gere, ricercato
per omicidio, emigra e
trova lavoro in una fattoria SKY CLASSICS
19.30 Mune - Il guardiano
della luna Le sorti della
galassia nelle mani di
un fauno, che tenterà
di sottrarre il Sole SKY
CINEMA FAMILY
21.00 Sky Cine News - Al
cinema SKY CINEMA 1
Home - A casa Gli alieni
rapiscono la madre di
una ragazzina di undici
anni. Animazione SKY
CINEMA FAMILY
Baciami Kate! Uno dei
grandi musical degli
anni Cinquanta SKY
CLASSICS
Ricomincio da tre
Massimo Troisi vuole
ricominciare da tre,
visto che due cose
buone le ha fatte SKY
COMEDY
The Wedding Party Un matrimonio con
sorpresa Regan e le sue
due amiche organizzano un addio al nubilato
per la loro “amica” SKY
PASSION
Knockout - Resa dei
conti Gina Carano, soldatessa dei black ops,
cerca di scoprire chi l’ha
incastrata SKY MAX
21.15 Black Sea Licenziato,
Jude Law decide di
riscattarsi con un’impresa straordinaria SKY
HITS
Hancock Will Smith è
alcolizzato, ma possiede superpoteri che non
riesce gestire SKY
CINEMA 1
22.30 Golden Gate Anni 50.
Un agente dell’Fbi deve
indagare sui fermenti
filocomunisti a
Chinatown SKY PASSION
22.40 Scrivilo sui muri
L’universo dei giovani
writers italiani, fra conflitti e ideali SKY CINEMA
FAMILY
The Boondock Saints 2
Il giorno di Ognissanti
Due fratelli devoti si
convincono di dover
riportare a Dio i vari
criminali SKY MAX
RAI MOVIE
IRIS
24
14.10 Chrysalis Film
15.50 Il cielo tra le mani
Film
17.25 Rai News - Giorno
17.30 L’ultimo apache
Film
19.00 2061: un anno
eccezionale Film
20.50 Stanlio e Ollio
I monelli Film
21.10 Quel mostro di
suocera Film
22.55 Roma Daily
23.10 Hector e la ricerca
della felicità Film
11.20 Django il bastardo Film
13.25 La moglie in bianco... l’amante al
pepe Film
15.20 Una spia per caso
Film
17.15 La bicicletta
verde Film
19.15 Miami Vice Telefilm
20.05 A-team Telefilm
21.00 North Country Storia di Josey
Film
23.58 The Resident Film
serie tv
intrattenimento
16.10 American Dad FOX
16.35 Bones FOX CRIME
16.40 I Griffin FOX
17.00 Castle FOX LIFE
17.05 I Griffin FOX
17.25 NCIS FOX CRIME
17.35 Chuck FOX
17.55 In Cucina con
GialloZafferano FOX
LIFE
18.15 NCIS FOX CRIME
18.20 Rizzoli & Isles FOX LIFE
18.30 Scrubs FOX
19.15 Senza traccia FOX
18.10 Professione acchiappanimali DISCOVERY
CHANNEL
I guardiani dell’infer-
no NATIONAL
GEOGRAPHIC
CHANNEL
18.40 Crazy Animals
DISCOVERY CHANNEL
19.20 La vita secondo Jim
Eroi di guerra
NATIONAL GEOGRAPHIC
SKY
UNO
19.30 SOS veterinario
FOX
19.45 La vita secondo Jim
FOX
20.10 Senza traccia
SKY
19.00 I tesori dell’antico
Egitto ARTE
19.05 Affari a quattro ruote
FOX
FOX
CRIME
Ghost Whisperer
20.00 Queen Rock Montreal
Live ARTE
Bear Grylls: l’ultimo
sopravvissuto
FOX
DISCOVERY CHANNEL
Eroi di guerra
LIFE
2 Broke Girls FOX
21.00 Candice Renoir FOX
CRIME
Rizzoli & Isles FOX LIFE
The Big Bang Theory
FOX
21.50 Chuck FOX
22.00 Rizzoli & Isles FOX LIFE
22.05 Candice Renoir FOX
CRIME
22.45 Tonight Show con
Jimmy Fallon FOX
22.55 Nashville FOX LIFE
23.05 Criminal Minds FOX
CRIME
23.35 2 Broke Girls FOX
23.55 Criminal Minds FOX
20.20
26
13.15 Hell’s Kitchen
Italia Varietà
15.15 My Kitchen Rules
16.15 Buying & Selling
17.15 Case in rendita
18.15 Fratelli in affari
19.15 Top Gear UK
20.15 Affari di famiglia
Documentari
21.15 La prima missione
Film
23.00 L’amante di Lady
Chatterley Film
1.00 Scandalo Film
2.30 3AM Documentari
TV8
NATIONAL GEOGRAPHIC
E poi c’è Cattelan SKY
UNO
20.55 Gli ultimi giorni del
nazismo NATIONAL
GEOGRAPHIC
21.00 Come è fatto
DISCOVERY CHANNEL
21.15 I predatori dell’arte
perduta ARTE
Master of
Photography SKY UNO
21.25 Come è fatto
DISCOVERY CHANNEL
21.45 Programma da definire ARTE
21.55 Dual Survival
DISCOVERY CHANNEL
8
14.00 Ricordi spezzati
Film
15.45 Scandali a
Hollywood
16.45 Jack Hunter e la
stella del cielo
18.30 Cucine da incubo
19.30 House of Gag
20.00 Edicola Fiore
della Sera Varietà
20.45 Gol Collection
21.05 UEFA Europa
League Calcio
23.00 Gol Collection
Calcio
REAL TIME
31
13.50 Take Me Out: esci
con me Varietà
14.45 Ma come ti
vesti?! Documentari
16.40 Abito da sposa
cercasi: Atlanta
18.10 Quattro matrimoni Documentari
20.10 Take Me Out: esci
con me Varietà
21.10 Gravidanze straordinarie
Documentari
22.10 Body Bizarre
Documentari
DMAX
18.40 Il Grande Match Due
pugili in pensione, decisi a tornare sul ring per
un ultimo incontro
PREMIUM CINEMA
18.50 Beethoven 2
Beethoven si innamora
della sua simile, Missy e
l’aiuta a proteggere i
cuccioli PREMIUM
UNIVERSAL
19.15 Best Of Me - Il Meglio
di Me PREMIUM CINEMA
EMOTION
19.20 2 cavalieri a Londra
Londra: Chon e Roy
devono recuperare un
sigillo rubato nella
Città Proibita PREMIUM
COMEDY
19.35 Giustizia a tutti i costi
Steven Seagal, agente
italo-americano, decide
di vendicare un collega
ucciso PREMIUM CINEMA
ENERGY
20.30 La Danza della Vita
PREMIUM CINEMA
20.40 Close Up — Meryl
Streep PREMIUM
21.15
UNIVERSAL
Cake PREMIUM CINEMA
Billy Elliot L’undicenne
Billy Elliot vuole fare il
ballerino. Ma il padre
lo iscrive a boxe
PREMIUM CINEMA EMOTION
Shutter Island Un investigatore indaga sulla
scomparsa di un’assassina scappata dal manicomio PREMIUM CINEMA
ENERGY
Ma che bella sorpresa
In una Napoli fantastica, Claudio Bisio non
distingue i sogni dalla
realtà PREMIUM COMEDY
Aracnofobia Un velenosissimo ragno semina
morte e terrore. Con
Jeff Daniels e John
Goodman PREMIUM
UNIVERSAL
22.55 Tre uomini e una
gamba Aldo, Giovanni
e Giacomo devono raggiungere le famiglie in
vacanza in Puglia
PREMIUM COMEDY
23.05 La casa sul lago del
tempo 2006: Sandra
Bullock lascia la sua
casa. Il nuovo inquilino
è Keanu Reeves
PREMIUM CINEMA
23.10 Boyhood Mason parte
con la sorella Samantha
per un viaggio, dall’infanzia all’età adulta
PREMIUM CINEMA EMOTION
23.13 Essi vivono Un vagabondo scopre che molti
umani sono alieni
mascherati. Regia di
John Carpenter
PREMIUM UNIVERSAL
52
15.55 Swords: pesca in
alto mare
17.45 Affari a quattro
ruote Documentari
20.20 Affare fatto!
Documentari
21.10 Affari a quattro
ruote Documentari
22.00 Asso di spade
Documentari
22.55 American Grit 1^TV Documentari
23.45 Jail: dietro le
sbarre - 1^TV
Documentari
film
17.40 Il collezionista Quando
sua nipote Naomi
scompare, il detective
Morgan Freeman indaga PREMIUM CINEMA
UNO
CRIME
Ghost Whisperer
CIELO
ENERGY
18.35 Professione acchiappanimali DISCOVERY
LIFE
CRIME
22
serie tv
14.55 Game Of Silence
STORIES
15.15 Human Target ACTION
15.45 The Slap STORIES
Distretto di Polizia 1
TOP CRIME
15.50 Psych JOI
16.05 The Secret Circle
ACTION
16.35 The middle JOI
The Slap STORIES
16.55 Supernatural ACTION
17.30 Deadbeat JOI
17.35 Monk TOP CRIME
17.45 Supernatural ACTION
17.50 Harry’s Law STORIES
18.25 Big Bang Theory JOI
18.30 Monk TOP CRIME
18.40 Harry’s Law STORIES
18.50 Big Bang Theory JOI
Human Target ACTION
19.10 2 Broke Girls JOI
19.25 The Mentalist TOP
CRIME
19.30 Covert affairs STORIES
19.35 Una mamma per
amica JOI
Chicago Fire ACTION
20.20 Covert affairs STORIES
The Mentalist TOP
CRIME
20.25 New Girl JOI
Chicago Fire ACTION
20.50 New Girl JOI
21.10 Bones TOP CRIME
21.15 The Goldbergs JOI
Shameless STORIES
Containment ACTION
22.05 L’uomo di Casa JOI
22.50 Stalker TOP CRIME
23.05 Big Bang Theory JOI
23.20 Heartbeat STORIES
34
STAMPA
.LA
GIOVEDÌ 20 OTTOBRE 2016
Oggi
in Tv
13,20 Sport Mediaset
Italia1
15,00 Tennis. Torneo
WTA Lussemburgo
EuroSport1
16,00 Golf. Portugal
Masters
SkySport2
18,30 TG Sport
RaiDue
18,45 Basket.
Eurolega:
Olympiacos-Efes
Fox Sports
19,00 Premium Sport
News
Italia2
19,00 Calcio. Europa
League: Slovan
Liberec-Fiorentina
SkySport3
19,00 Calcio. Europa
League: InterSouthampton
SkySport1
19,30 Ciclismo.
Europei su pista
EuroSport1
20,30Volley.
Superlega: PerugiaRavenna RaiSport1
20,45 Basket.
Eurolega:
Darussafaka-Milano
Fox Sports
21,05 Calcio. Europa
League: RomaAustria Vienna
SkySport1
21,05 Calcio. Europa
League: Rapid
Vienna-Sassuolo
SkySport3
23,00 Zona 11 pm
RaiSport1
Pallanuoto: Torino ko
Volley, bene Civitanova
Risultati della 1ª giornata di serie
A1: Trieste-Roma 13-11, ReccoOrtigia 14-2, Bogliasco-Savona
10-10, Posillipo-Quinto 19-7,
Acquachiara Napoli-Sport
Management Busto A. 3-9, LazioBrescia 6-13, Torino-Napoli 5-9.
Superlega, quarta giornata:
Modena-Padova 3-0, CivitanovaSora 3-1, Verona-Monza 3-2,
Molfetta-Piacenza 2-3, MilanoVibo Valentia 2-3; stasera (20,30)
Perugia-Ravenna (Rai Sport 1);
giovedì 27 ottobre Trento-Latina.
SPORT
I FENOMENI E LE RISPOSTE SUL CAMPO
Sette
Al funerale annunciato non c’è
nessuno, qualcuno ci vada pure...
Ma non troveranno nessuno
Gigi Buffon
Dopo le prestazione da campione con il Lione
seguita ai due errori con Nazionale e Juve
vite
Buffon è l’ultimo campione
che si sfoga dopo le critiche
Quando i funerali anticipati
allungano la carriera
GIULIA ZONCA
Lo sport è la terra delle resurrezioni o dei funerali facili o
delle rivincite velenose. Ognuno declina il riscatto a modo
proprio ma la frase «mi davano per morto» è tra le più gettonate. Colpa di una critica a
tratti sbrigativa e rapace, di
un settore che consuma i successi e adora le successioni e
anche dell’adrenalina di chi ha
bisogno di restituire al mittente gli appunti più fastidiosi.
Buffon ha salvato una partita e pure una funzione prematura: «Al mio funerale non
troveranno nessuno», versione aggiornata del «Non dateci
per morti» lanciato, sempre
da lui, nell’ottobre 2015 durante il discorso della riscossa. Giusto per stare in casa
Juve, lo scorso dicembre, pure Allegri si era tolto qualche
commento acido di dosso in
stile necrofilo: «Pensavano di
farmi il funerale. Non porto
rancore perché nel calcio fan-
no tutti i professori». O i becchini a quanto pare.
La moda sembra più un esorcismo che un reale sfogo, «senza rancore appunto», giusto
per chiarire. Anche se le sfumature di ironia variano dal leggermente mordace al velenoso.
Sarcastici o astiosi
Usain Bolt è quello che ha chiuso la camera mortuaria nel
modo più prepotente. E con un
ghigno definitivo che a questo
punto resisterà in eterno. Dopo il secondo oro olimpico consecutivo nei 100 metri, a Londra, nel 2012, in una notte particolarmente euforica si è seduto davanti alle tv di tutto il
mondo e con aria compiaciuta
ha detto la sua: «E dire che stavolta non dovevo essere io il
più veloce. Parevo arrivato. Invece sono una leggenda vivente». Il giamaicano ha continuato a vincere ogni titolo importante fino ai Giochi di Rio, ha in
programma un altro Mondiale,
l’estate prossima, poi va in
ANSA
Gigi Buffon, 38 anni, nell’ultima partita di Champions contro il Lione ha salvato la Juve con tre parate decisive
Già nel 2007, quando mi batteva
Stoner, mi davano per morto.
Invece sono ancora qua
Valentino Rossi
Stella della MotoGp. Nel campionato 2015
ha lottato per il titolo fino all’ultima gara
Dicevano che ero finito
Meglio così,
mi porta bene
Francesco Totti
Capitano della Roma. Ha appena festeggiato
i 40 anni e i 250 gol in serie A
E pensare che quest’anno non ero
io il più veloce. Sembravo arrivato:
sono una leggenda vivente
Usain Bolt
Discorso dopo l’oro nei 100 metri a Londra
2012. Ha vinto anche 4 anni dopo
pensione e nessuno oserà mai
più pronosticare la sua fine.
Chi invece resiste e si supera
rischia sempre di sbagliare
l’uscita. E attira corvi.
Non solo nello sport
Totti è uno specialista del genere, ha smantellato diversi cortei
a lutto apparecchiati su una
carriera più volte battezzata al
capolinea. Nel 2009 colpisce:
«Dicevano che ero finito. Meglio così, mi porta bene». Poi sale di grado «mi avevano già fatto
la festa», «pensavano fossi un
vecchio», «mi credevano morto
davvero». Sempre con un certo
disincanto. Mentre Valentino
Rossi è più vendicativo quando
sfodera l’umorismo nero.
L’anno scorso ha lottato per il
Mondiale fino all’ultima curva,
si è sentito incastrato da alleanze generazionali e ha risposto innervosito: «Già nel 2007, quando
mi batteva Stoner dicevano che
ero finito, morto. Sono ancora
qui». Eco dell’altro Rossi, Vasco,
che ha messo in musica il concetto: «Sembrava la fine del
mondo - Ma sono ancora qua»
perché il funerale non è solo una
metafora per campioni offesi. Lo
ha esorcizzato Berlusconi in plurimi discorsi, con tanto di parodia di Crozza «mi davano del
morto, ho detto 3 ca... in cinque
giorni e sono tutti in paranoia».
Lo ha esaltato Trump, «quando
ho perso le primarie in Wisconsin, mi davano per morto. Pronostico sbagliato», lo ha degradato a pettegolezzo Robbie Williams, solista sopravvissuto a
una boy band e pure a una storica. Emerso dai Take That primo
in classifica ha contrattaccato:
«Vi piace parlare dei miei guai e
considerarmi morto vero?». Ma
tra iettatori e stizziti è una gara
a perdere. I gufi si ripresentano
davanti a ogni inevitabile scivolata e più le carriere sono lunghe
più le scommesse sulla fine si
fanno invadenti. E le risposte
zombie noiose.
Tranquilli, non serve rinfacciare date di scadenza affrettate: il talento porta dritto all’immortalità.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
LA STAMPA
GIOVEDÌ 20 OTTOBRE 2016
.
35
Volley: vincono Trento e Casalmaggiore
Basket, Eurolega: Milano gioca in Turchia
Ritorno amaro per Guardiola al Camp Nou: il Barcellona
travolge 4-0 il Manchester City, in dieci per il rosso al
portiere Bravo, con tripletta di Leo Messi e gol di
Neymar. Goleade anche per Arsenal, 6-0 ai bulgari del
Ludogorets (tris di Ozil), e Bayern Monaco di Ancelotti
(4-1 al Psv). L’Atletico Madrid vince in Russia (1-0 a
Rostov) e vede gli ottavi. Bene il Psg (3-0 al Basilea).
Nel Mondiale per club a Manila, Trento batte 3-0 i brasiliani
del Monas e oggi affronta gli argentini del Bolivar (22,45 Fox
Sports). Nel torneo femminile, Casalmaggiore supera 3-2 le
brasiliane del Rexona e può ancora sperare di entrare nelle
semifinali: dovrà però imporsi oggi sul Psl Manila (ore 13,30)
sperando che prima le brasiliane del Rexona di Bernardinho
perdano con le turche dell’Eczacibasi di Barbolini (ore 7).
Seconda giornata di Eurolega e difficile trasferta a Istanbul
per l’EA7 Milano, sul campo del Darussafaka (ore 20,45 Fox
Sports). La società turca è stata molto attiva sul mercato
estivo, ingaggiando fra gli altri giocatori come Brad
Wanamaker e James Anderson e in panchina David Blatt, il
coach che aveva vinto l’Eurolega 2014 col Maccabi Tel Aviv
e portato poi i Cleveland Cavaliers alla finale Nba 2015.
Juve da perfezionare
Ma la difesa bunker
può portare lontano
L’analisi
Barça, Messi umilia il City di Guardiola
Più possesso palla e meno tiri subiti:
la ricetta bianconera per l’Europa
Napoli
2
Besiktas
3
NAPOLI
BESIKTAS
4-3-3
4-2-3-1
Reina 5; Maggio 5;
Chiriches 5; Kolulibaly 5; Ghoulam 5,5;
Zielinski 5 (37’ st Allan sv); Jorginho 5
(25’ st Diawara 5,5);
Hamsik 5; Callejon 6;
Mertens 6,5; Insigne
5 (20’ st Gabbiadini
6,5)
Fabri 7,5; Beck 6;
Marcelo 6; Tosic 7;
Erkin 7; Necip Uysal
6,5 (45’ st Talisca sv);
Hutchinson 6,5; Quaresma 7; Arslan 6,5
(30’ st Tosun 6);
Adriano 7 (25’ st Inler
6); Aboubakar 7,5
ALL. Sarri
LE QUATTRO
DIFESE
IMBATTUTE
Media tiri
subiti
% possesso
palla
% tocchi
propria area
Altezza
media
baricentro
JUVENTUS
7
61,9
6,2
53,9 m
SIVIGLIA
12
61,5
7,0
50,1 m
LEICESTER
10,6
39,6
11,8
49,1 m
ATLETICO
MADRID
9,7
51,9
7,0
51,1 m
Fonte:
MASSIMILIANO NEROZZI
TORINO
5 ALL. Gunes
7
RETI: pt 12’ Adriano, 30’ Mertens, 38’ Aboubakar, st 24’ Gabbiadini (rig), 41’ Aboubakar
Forse non ci salverà la bellezza (del gioco), non
certo l’ha fatto nella notte di Lione, ma chissà
quanto conta davvero se alla fine la cosa importante è vincere, come va ripetendo Massimiliano
Allegri. Del resto, quella è la ragione sociale del
club, quella l’identità storica, ribadita uscendo
dagli spogliatoi da Juan Cuadrado, l’uomo dal
dribbling facile e del tiro folle: «Questa è la Juve:
devi cercare di vincere, a tutti i costi». Con i ferri
del mestiere: la qualità dei singoli, e dall’Italia all’Europa funziona così, la forza fisica, impressionante in 10 contro 11, la solidità del gruppo, il senso di squadra. E, last but not least, la voglia di
crederci sempre e comunque: «Quando hanno
espulso Lemina - raccontava ancora Cuadrado io e Neto ci siamo detti in panchina: “Questa la
vinciamo”». Avvicinandosi così alla qualificazione degli ottavi di Champions.
Gruppo solido anche in dieci
La Grande Bruttezza del primo tempo con l’Olympique Lione emergeva anche dai sorrisi di Allegri,
appena finita: «L’espulsione di Lemina? Lo devo ringraziare, perché stavamo giocando talmente male
che in dieci abbiamo allargato il campo. E almeno
qualche traiettoria l’abbiamo trovata». Meglio, azzeccata. Alla Juve, nel primo tempo francese, sono
mancati gioco senza palla, velocità di pensiero e,
quindi, di esecuzione. Per non
Quando hanno
parlare del pallegespulso Lemina,
gio: intorpidito e
memorizzato (anio e Neto ci siamo
che dagli avversadetti: «La vinciamo» ri). Che, come capita spesso, aspetQuesta è la Juve
tano nella propria
metà campo.
Juan Cuadrado
Analisi condivisa
Ala della Juve
autore del gol al Lione
dall’allenatore juventino: «La palla
girava lenta, e non
abbiamo avuto pazienza nell’allargare il gioco».
Tutte cose già viste altre volte. Nonostante ciò, la
Juve è in testa al campionato e con i piedi alle idi di
marzo della Champions. Il gioco verrà, migliorerà
pure, perché la strada è lunga, e i bianconeri sono
stati costruiti per tentare di arrivare al traguardo
di Cardiff, non solo per vincere qualche tappa.
Baricentro alto
Di certo, la Juve resta tra le migliori d’Europa per
fase difensiva, anche se con la stagione ancora acerba le statistiche patiscono la differenza nei gironi.
La tendenza è quella, comunque. La squadra di Allegri subisce meno tiri delle altre, e dal primo anno
post Conte è migliorata in possesso palla: sequestrato pure contro il Siviglia, una squadra che aveva
saputo imporlo al Real Madrid. Abbinando la potestà del pallone con il baricentro mediamente alto, è
chiaro che la zona pericolo si allontana dal quartiere di Buffon. Che, in caso contrario, resta Buffon:
beneficiare di grandi parate non è un cieco dono del
destino, ma del gioco, e dell’avere un leggendario
numero uno. In fondo, dalla difesa sì è sempre partiti, nella tradizione della casa, così come da una
squadra che sa farsi gruppo: «E anche in 10 contro
11 - esultava ancora Cuadrado - siamo stati grandi:
una vera squadra. L’essenza della Juve». Mica è facile: «Anzi, qui è difficile - diceva il colombiano - perché ci sono tanti grandi giocatori, e devi aspettare il
tuo momento». Il segreto, di Allegri anche, sta e starà tutto lì: nel far arrivare in fondo Higuain e Mandzukic, Cuadrado e Pjaca, Alex Sandro ed Evra, Benatia e Rugani, senza perdere nessuno per strada.
«Se non sei negli 11 - la certezza di Cuadrado - devi
essere pronto: prima o poi toccherà anche a te». Da
un mazzo così, il jolly lo si pesca spesso.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
ARBITRO: Karasev (Rus) 6
AMMONITI: Adriano, Maggio, Erkin,
Aboubakar
SPETTATORI: circa 35 mila
Il gol vittoria di Vincent Aboubakar, 24 anni, realizzato in fuorigioco
Cose turche, Napoli si butta via
La crisi arriva anche in Champions
Non bastano due rigori, il Besiktas passa al San Paolo
Azzurri confusi e stanchi: qualificazione di nuovo in discussione
GUGLIELMO BUCCHERI
INVIATO A NAPOLI
Doveva essere l’appuntamento per ricominciare a correre
dopo i due capitomboli in
campionato, si è trasformata
in una sfida sull’altalena, degli
errori e delle contraddizioni.
Il Napoli va a sbattere contro
il Besiktas (2-3) perché, oggi,
quella azzurra appare una
squadra confusa e stanca. E lo
scivolone contro i campioni di
Turchia assume un peso specifico tale da scomodare la
storia: mai in Coppa Campioni o Champions League, il San
Paolo era stato violato e, qua,
erano cadute corazzate del
calibro del Manchester City,
del Borussia Dortmund, del
Chelsea o dell’Arsenal o avevano pareggiato Real Madrid
e Bayern Monaco.
Primo ko casalingo
Non c’è Gabbiadini in avvio ed
è una notizia che scuote: senza Milik è il giovane attaccante il prescelto per occupare lo
spazio del polacco, ma Sarri
va in controtendenza e lo fa
rinnegando i suoi annunci della vigilia. Il tecnico azzurro
avrà, forse, capito che per il
ruolo di centravanti tipico
Gabbiadini non ha il Dna, ma
per fare l’esterno sì? Il San Paolo sembra Istanbul: pochi i tifosi napoletani, più di tremila i
chiassosi turchi e non solo nel
settore a loro dedicato. L’avvio si consuma in fretta: segna
il Besiktas grazie ad un affondo dell’ex interista Quaresma
e al tocco sotto porta dell’ex
del Barcellona Adriano, pareggia il Napoli con un colpo
di Mertens (il più vivace) su
invito di Callejon, torna avanti
la squadra campione di Tur-
chia in carica per un colossale
errore di Jorginho (il regista azzurro manda in fuga davanti a
Reina il gigante Aboubakar con
un passaggio all’indietro).
Insigne, errore e fischi
A Fuorigrotta cala il gelo e ci si
interroga. I ragazzi di casa pensano e costruiscono il solito copione, ma da un po’ la recita appare stonata. Le intenzioni non
mancano, manca quella cattiveria che, in certe notti, serve
per arrivare al traguardo: essere belli non basta se non si è anche concreti. Il motore azzurro
gira privo della continuità che
accompagna il Napoli nei momenti di grazia: se ti fermi a riflettere su cosa fare la manovra
si inceppa. E ad incepparsi è anche Insigne che sbaglia il calcio
di rigore del possibile, nuovo,
pareggio tirando come se passasse la palla ad un compagno
(il folletto azzurro non segna
ormai da 17 partite). Pareggio
che arriva grazie ad un altro rigore, stavolta, chirurgicamente
realizzato da Gabbiadini.
Gol decisivo in fuorigioco
La sensazione che regala il Napoli di questi ultimi tempi è
quella di un gruppo che, strana-
mente, fatica ad accendersi. E’
come se qualche interprete
avesse bisogno di staccare la
spina per recuperare anche le
energie mentali: il conoscere a
memoria il gioco che vuole Sarri e, di riflesso, l’identità assimilata sono le variabili che aiutano Mertens e soci a rimanere
nel vivo della sfida fino all’ultimo. E l’ultimo flash è da far venire il mal di testa: l’area è intasata, ma dal traffico (in fuorigioco) spunta la sagoma di
Aboubakar che spinge in alto il
Besiktas e consegna a Sarri
una notte di passione.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Arsenal e Bayern a valanga
Chi sale
Mertens 6,5
Chi scende
Reina
5
IERI
Arsenal-Ludogorets
GIRONE
Paris Saint Germain-Basilea
A
PROSSIMO TURNO - 1 novembre
Ludogorets-Arsenal
Basilea-Paris Saint Germain
IERI
Dinamo Kiev-Benfica
GIRONE
Napoli-Besiktas
E
B
T
6-0
3-0
0-2
2-3
PROSSIMO TURNO - 1 novembre
Besiktas-Napoli
Benfica-Dinamo Kiev
IERI
Barcellona-Manchester City
4-0
GIRONE
Celtic-Borussia Mönchengladbach 0-2
Chi sale
Fabri
7,5
Chi scende
Marcelo
C
6
PROSSIMO TURNO - 1 novembre
Borussia Mönchengladbach-Celtic
Manchester City-Barcellona
IERI
Bayern Monaco-Psv Eindhoven 4-1
GIRONE
Rostov-Atletico Madrid
0-1
D
E
T
PROSSIMO TURNO - 1 novembre
Atletico Madrid-Rostov
Psv Eindhoven-Bayern Monaco
- LA STAMPA
Arsenal
7
Paris S. Germain
7
Basilea
1
Ludogorets
1
Napoli
6
Besiktas
5
Benfica
4
Dinamo Kiev
1
Barcellona
9
Manchester City
4
Borussia Monch.
3
Celtic
1
Atletico Madrid
9
Bayern Monaco
6
Psv Eindhoven
1
Rostov
1
123456789A83BB3CD589AEF LA STAMPA F
1
Sport .37
LA STAMPA
.
GIOVEDÌ 20 OTTOBRE 2016
Intervista
GIANLUCA ODDENINO
TORINO
Catenacciaro? Affatto
Lui osa sempre,
così la squadra cresce
in autostima: ha
studiato molto Klopp
EUROPA LEAGUE, STASERA CON IL SOUTHAMPTON
De Boer bacchetta l’Inter
“Icardi? Impari anche il club”
TIZIANA CAIRATI
MILANO
inisa è l’uomo giusto
al posto giusto e nel
momento giusto: il
Toro con lui può davvero sognare in grande». Amico, confidente, ex compagno e anche
suo primo vice: nessuno conosce Mihajlovic come Dario
Marcolin, allenatore e
commentatore di
Fox Sports. Non solo perché passa
ogni vacanza al
fianco del tecnico
granata, insieme a
Mancini e Lombardo,
ma per quel ruolo ricoperto a
Catania e Fiorentina all’inizio
delle loro carriere in panchina.
«S
Amici
Sinisa Mihajlovic
e Dario Marcolin
hanno giocato
insieme alla
Lazio ed allenato
Catania
e Fiorentina
Ha fatto il matto
per avere Ljajic: l’ha
convinto dicendogli
che questo poteva
essere il suo anno
Dario Marcolin
Commentatore Fox Sports
ed ex vice di Mihajlovic
«Non c’è solo Belotti, che assomiglia a Vieri e in pratica è figlio di Mihajlovic per come lotta e dà l’anima in campo. Penso
anche a Benassi e poi Ljajic».
Marcolin, stupito del Toro di
Mihajlovic?
Lei l’ha avuto a Firenze. Quanto è
cambiato?
«Sì, perché non mi aspettavo
che trasmettesse così in fretta
il suo carattere alla squadra.
È stato bravissimo e si vede
che Sinisa è cambiato in questi anni e ha imparato a conoscersi: ora è nel pieno della
sua maturità di allenatore».
«L’ho conosciuto che aveva potenzialità pazzesche, ma giocava per l’estetica. Ora è pratico e
la doppietta di Palermo lo dimostra: adesso va dritto verso la
porta, mentre prima voleva
dribblare due volte il difensore.
Questa è maturazione pura».
In che cosa non lo riconosce?
«Una volta era molto più focoso (ride, ndr) e non azzeccava
i cambi. Adesso è razionale e
ha imparato a farsi scivolare
addosso piccole cose che una
volta potevano infastidirlo».
Sinisa
Mihajlovic,
47 anni,
allena il Toro
dallo scorso
giugno
Dov’è rimasto uguale?
«Si arrabbia ancora con se
stesso quando non riesce a
dare quello che vuole. Studia
tantissimo, è stato tante volte
a Dortmund da Klopp e stima
Sarri. In più innova, prova
sempre soluzioni nuove sulle
palle inattive e ama forgiare le
squadre a sua immagine. Ecco
perché nel Toro si è subito
trovato bene: sono uguali».
Dia un consiglio ai giocatori
per non deludere Sinisa.
«Impazzisce se vede che uno
non si impegna: non tollera chi
ha la fortuna di fare il calciatore
e non ha voglia di fare. Dare per
avere è il suo credo: lui ha avuto
tutto con il sacrificio, e nella vita ne ha viste davvero tante, per
questo non accetta i lavativi».
Vede la mano di Sinisa?
«Sì, ma non solo su di lui. Ha fatto capire a Ljajic che questo poteva essere il suo anno e ha fatto
il matto per portarlo a Torino,
prima che finisse al Milan. Però
la mano si vede anche sulla
squadra: il Toro ha un’identità,
Serbo
“Sinisa mai così maturo
ora azzecca anche i cambi
Belotti sembra suo figlio”
Marcolin, già vice di Mihajlovic, ne racconta i segreti
“È uguale al Toro, per questo si è trovato subito bene”
A Torino è già scoppiata la
Mihajlovic-mania...
«Perché è uno duro, ma vero.
La sua parola vale più di qualsiasi cosa e poi applica la meritocrazia: gioca chi merita,
anche se ha 20 anni e non ha
mai visto la A. Questo fa la differenza in uno spogliatoio».
C’è un’etichetta che lo accompagna, quella di «catenacciaro». Perché, visto che il Toro ha
17
gol
Segnati in 8
partite di
campionato
dal Toro:
è il secondo
attacco
con la Juve
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il secondo attacco?
«Non viene smentita solo dai 17
gol in 8 partite, ma perché osa
sempre e il suo primo obiettivo è
vincere. Ovunque e contro
chiunque: questa è una spinta
che cambia la squadra, facendola crescere in autostima. “Credete in quel che fate”, dice sempre.
E si vede da come gioca il Toro».
Chi l’ha colpita?
24
attacca ai cento all’ora e gioca
un calcio totale».
anni
Perché non è riuscito a fare questo nel Milan?
Il Toro non era
così in alto in
classifica
dopo 8 giornate dal 1992
(2° dietro
al Milan)
«Dal Milan ne è uscito da vincitore, ha ottenuto il massimo da
una squadra che ha avuto problemi di ogni tipo. Ma, poi, voi
siete sicuri che quel Milan avesse più qualità di questo Toro?».
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Ultima spiaggia in Europa
Frank De Boer sa che deve
sbrigarsi a portare i risultati
perché «nel calcio il tempo è
poco. Quindi, dobbiamo cambiare e migliorare». A partire
da questa sera, ultima spiaggia
di Europa League a San Siro
dopo il disastro di domenica
scorsa contro il Cagliari. Il tecnico dell’Inter sa che questo è
un suo dovere, ma ci sono anche quelli della società come
ricorda lui stesso a proposito
del caso Icardi: «Non è stata
una buona situazione, certi fatti influiscono sulle gare. Tutti
devono imparare a evitare
questo in futuro, non solo Icardi ma anche il club. Tutti».
Inter
Southampton
(4-3-3)
(4-3-1-2)
SKY SPORT 1
ORE 19
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Slovan Liberec Fiorentina
(4-2-3-1)
(3-4-2-1)
SKY SPORT 3
ORE 19
1
19
Dubravka Tatarusanu
12
55
Nagatomo Martina
15
5
Coufal Tomovic
40
25
Miranda Yoshida
3
31
24
Murillo Fonte
6
11
Hovorka Salcedo
18
38
26
Bartosak C. Tello
16
23
6
14
2
Breite Matias Vecino
8
24
Bartl Maxi Olivera
15
1
Handanovic Forster
Ma alle 19 si torna in campo e in
caso di nuovo ko - dopo Hapoel e
Sparta Praga - i nerazzurri sarebbero praticamente fuori dall’Europa. Una situazione preoccupante - visti anche gli 11 punti in 8
gare di campionato - e che proietta l’olandese nel Purgatorio delle
panchine traballanti (Garcia e
Capello possibili sostituti). L’allenatore resta comunque fiducioso:
«Credo in questa squadra, serve
tempo e la società ne è consapevole. Mi sento come un pilota di F1
con una macchina nuova e con la
fretta di dover migliorare (la messa a punto dell’auto, ndr) a breve». Torna Brozovic (dal 1’), per
Banega probabile panchina.
Santon McQueen
21
Gnoukori Hojberg
27
Medel Romeu
17
Brozovic Ward-Prowse 16
77
87
Candreva Tadic
11
10
Icardi Long
7
23
10
21
9
Eder Austin
23
Latka G. Rodriguez
Sykora Cristoforo
72
Vuch Kalinic
9
Komlichenko Babacar
30
ARBITRO: GOZUBUYUK (OLANDA)
All: DE BOER
All: TRPISOVSKI
GRUPPO K: Hapoel-Sp. Praga
Classifica: Southampton e
Hapoel 4, Sp. Praga 3, Inter 0
Roma
(4-2-3-1)
TV 8 - SKY SPORT 1
19
24
Rapid Vienna
Sassuolo
(4-2-3-1)
(4-3-3)
SKY SPORT 3
ORE 21,05
31
30
Strebinger Consigli
47
Florenzi Stryger Larsen 17
22
Pavelic Lirola
20
Fazio Rotpuller
20
3
ORE 21,05
Alisson Hadzikic
All: SOUSA
GRUPPO J: Qarabag-Paok
Classifica: Fiorentina e Paok 4,
Slovan Liberec e Qarabag 1
Austria Vienna
(4-3-1-2)
19
Folprecht Ilicic
ARBITRO: MAZEIKA (LITUANIA)
All: PUEL
2
Juan Jesus Filipovic
33
3 Schosswendter Antei
5
Dibon Acerbi
15
Schrammel Peluso
13
4
17
33 Emerson Palmieri Martschinko
28
4
Nainggolan Serbest
15
15
Mocinic Biondini
8
4
4
5
Paredes Holzhauser
26
26
Grahovac Magnanelli
30
Gerson Venuto
11
10
Schaub Pellegrini
10
8
Schawb Politano
95
23
8
34
Totti A. Grunwald
10
7
92
Iturbe Felipe Pires
El Shaarawy Kayode
Traustason Defrel
Joelinton Ragusa
6
16
11
90
ARBITRO: BEZBORODOV (RUSSIA)
ARBITRO: HUGO MIGUEL (PORTOGALLO)
All: SPALLETTI
All: BUSKENS
All: FINK
GRUPPO E: Viktoria P.-Astra
Classifica: Roma e Austria
Vienna 4, Viktoria 2, Astra 0
All: DI FRANCESCO
GRUPPO F: Genk-At. Bilbao
Classifica: Athletic Bilbao,
Sassuolo, Genk e R. Vienna 3
12345367318
9AB5CDE38F3B11B7C38F2 LA STAMPA 9A
Campus Einaudi
Un convegno per tutelare
i tesori dell’arte in caso di guerra
È di pochi giorni fa la notizia
che l’Occidente finanzierebbe
l’Isis con il commercio di beni
archeologici. Il traffico di opere d’arte è la terza fonte di
reddito per le organizzazioni
criminali dopo traffico di droga e armi. Come tutelare i tesori dell’antichità dalla distru-
Che
tempo
fa
zione e dai mercati dell’illegalità? È il tema del convegno organizzato oggi dalle 9,15 al Campus Einaudi dal titolo «La tutela
internazionale dei beni culturali come valore sociale ed economico». Tra i relatori il procuratore generale militare presso la
Corte di Cassazione, Pierpaolo
REPORTERS
Rivello, Natalino Ronzitti, professore emerito di diritto internazionale alla Luiss di Roma,
Vincenza Lomonaco, rappresentante permanente d’Italia
presso l’Unesco a Parigi, il generale Fabrizio Parrulli, comandante del reparto dell’Arma che si occupa di tutela del
patrimonio culturale, Giovanni
Tartaglia Polcini, consigliere
giuridico del ministero sulle
strategie per combattere il traffico illecito di beni archeologici.
Scavi archeologici
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
TORINO
LA STAMPA
GIOVEDÌ 20 OTTOBRE 2016
Via Lugaro 15, 10126 Torino, tel. 011 6568111 B fax 011 6639003,
e-mail: [email protected] B [email protected]
Facebook: La Stampa Torino B Twitter: @StampaTorino
& PROVINCIA
Situazione
Aria fredda
valica le Alpi
con addensamenti a tratti
estesi in
giornata ma
basso rischio
di pioggia.
Domani
correnti più
asciutte riporteranno il sole
ma con temperature in
calo.
Presa la banda del maxi-furto del 25 aprile. In manette anche quattro guardie giurate
Due notti barricati nella banca
Poi la fuga con un quintale d’oro
Diciassette arresti per il colpo a Intesa Sanpaolo: traditi dal cellulare perso nel caveau
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Irregolarmente
nuvoloso sulle
pianure con
lieve rischio di
qualche rovescio
nel pomeriggio.
Schiarite più
ampie sulle zone
alpine.
Bar e locali ignorano
il nuovo divieto
Incassati 63 mila euro
Rossi, Mariotti A PAGINA 43
4° 16°
Domani
I banditi erano entrati in
azione nel ponte del 25 aprile:
un foro nel muro sul retro e gli
allarmi silenziati con la complicità di alcune guardie giurate. Un colpo da film, per
svuotare il caveau della filiale
di Intesa Sanpaolo appena
inaugurata in Corso Peschiera
e portarsi via una montagna di
gioielli. A distanza di sei mesi,
gli «uomini d’oro» sono stati
identificati e arrestati dalla
squadra mobile di Torino.
1
Peggio e Poletto
ALLE PAGINE 40 E 41
In campo Culicchia, Bajani e Geda
Soleggiato salvo
nebbie o nubi
basse sulle
pianure nel
primo mattino,
in diradamento.
Temperature in
calo, sensibile
nei valori minimi
del mattino.
Tre scrittori torinesi
per il Salone di Lagioia
5° 16°
Sabato
Nascerà da un modellino
il villaggio di Babbo Natale
Cristina Insalaco A PAGINA 55
Bray non voleva un direttore
torinese e ha scelto Nicola
Lagioia che invece si ritrova
una squadra tutta torinese
per costruire il Salone. Lo
scrittore sarà affiancato da
tre colleghi che qualcuno già
chiama «direttorini», tre
penne cittadine molto gradite ai piccoli editori. Intanto il
presidente per nulla pro tempore della Fondazione Mario
Montalcini è al lavoro per
trovare nuove forme di finanziamento.
Minucci A PAGINA 46
Foodora, il governo chiede aiuto all’Ue
l caso dei rider sottopagati di Foodora è un problema europeo. A dirlo è la
ministra per le Riforme, Maria Elena Boschi interrogata
dal deputato di Sinistra Italiana, Giorgio Airaudo che ieri ha portato in Parlamento
le proteste degli app-fattorini che chiedono un aumento
della retribuzione e l’eliminazione del cottimo. «Il ministro Poletti – dice la Boschi ha già posto ai colleghi europei il tema di come si affrontano le opportunità offerte
dall’e-commerce tutelando i
diritti dei lavoratori». Il governo auspica un «tavolo della
Ue» per trovare «una strategia
a livello europeo
essendo piattaforme che operano
su Paesi diversi».
Mentre sono in
corso gli accertamenti degli ispettori del lavoro che
venerdì hanno visitato la sede torinese della multinazionale del “food delivery”, Airaudo va all’attacco: «I rider di Foodora segnalano un altro guaio del
Jobs Act: il ritorno ai Cococo».
ANDREA ROSSI
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Oggi
PAOLO COCCORESE
Le larghe
intese
di Appendino
Evoca scenari fantascientifici
per spiegare i licenziamenti
2.0 di cui è accusata Foodora.
«Alcuni lavoratori
sono stati disattivati dall’app che
serve a prenotare i
turni - dice il deputato - : un termine
più da Blade Runner o da Terminator che da Repubblica fondata sul lavoro. Per me sono
stati licenziati. E la
disattivazione è la versione
virtuale della “serrata” che, ricordo, è vietata».
LA STRETTA
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fuori orario
Ogni giorno
quindici multe
9° 17°
Abbastanza
soleggiato nella
prima parte
della giornata.
Possibile aumento della nuvolosità dal tardo
pomeriggio.
Temperature
stazionarie.
L’EX PROVINCIA
vero che avrebbe fatto
volentieri a meno di
sobbarcarsi anche questa incombenza. È vero che le
competenze sono diverse, e
infinitamente meno. Eppure
l’esordio - quello vero, dopo il
rinnovo del Consiglio - di
Chiara Appendino alla guida
della Città metropolitana ha
costretto la sindaca a cimentarsi con una situazione per
lei inedita: governare un’assemblea in cui non ha la maggioranza (i Cinquestelle
esprimono otto membri, il Pd
anche, il centrodestra tre),
mentre in Sala Rossa - con 25
consiglieri su 40 - ha la strada
spianata. Ne è uscito, in piena
salsa realpolitik, un appello
alla concordia e alle larghe intese: «C’è un sindaco metropolitano non scelto dai cittadini e senza maggioranza in
Consiglio. Questo problema,
unito ai tagli decisi dal governo che ci mettono in grande
difficoltà, offuscano l’insediamento di questa assemblea»,
ha spiegato Appendino. Per
poi rivolgersi all’aula: «Nessuno ha i numeri per decidere. Sono convinta che le cose
che ci uniscono siano più di
quelle che ci dividono. Occorre lasciare da parte le divergenze, se no il prezzo più alto
lo pagheranno i cittadini».
Messaggio raccolto? Più o
meno. Intanto perché i partiti
in Consiglio metropolitano
sono gli stessi che si danno
battaglia in Sala Rossa, dove i
grillini spadroneggiano e non
sempre sono molto concilianti. E poi si fiuta una certa volontà di mettere in difficoltà
Appendino, che, comunque,
ha superato il primo tornante, vale a dire l’approvazione
del bilancio con cui dare il via
libera alla riparazione delle
strade e alla manutenzione
delle scuole: favorevoli i Cinquestelle, astenuto il centrosinistra, mentre Lega e Forza
Italia hanno disertato il voto.
Un bilancio tecnico, l’ha
definito Appendino. E qui il
Pd ha avuto non poco da ridire, definendolo più che altro
un bilancio che tradisce una
visione minimalista della Città metropolitana, come di un
ente che tappa buche e sistema le scuole. «Speriamo che
prima o poi Appendino venga
a dirci che cosa pensa del
ruolo della Città metropolitana e di come lo vuole interpretare», ragiona Alberto
Avetta, ex vice di Fassino.
APRIRÀ IN PIAZZA D’ARMI CON LABORATORI E MERCATINI
I
12345367318
LA STORIA
La detective
dei tumori
premiata
a Washington
Silvia Balbo ha 40 anni
è partita da Piossasco
e insegna in Minnesota
Fabrizio Assandri A PAGINA 49
È
12345367318
40 .Cronaca di Torino
STAMPA
.LA
GIOVEDÌ 20 OTTOBRE 2016
La banda
del buco
L’esperto di antifurti e serrature, l’assistente
capo della Penitenziaria, i vigilantes. Sono
questi gli autori del furto da 30 milioni,
messo a segno durante il ponte del 25 aprile
Giovanni
La Montagna
Luigi Vurro
Classe 1952,
esponente
della «scuola
di Torino»,
specializzato
in caveau
51 anni, è la
vera mente
del colpo
all’Intesa
Sanpaolo
MASSIMILIANO PEGGIO
Il racconto
del
complice
Il primo a entrare
dal varco è stato
Franco Lisetti perché
era il più magro:
si è anche graffiato
Angelantonio De Angelis
Autista della banda
Per aprire la cassaforte
hanno usato un
trapano elettrico. Non
so se Giovanni avesse
informatori all’interno
Diciassette arresti e altri cinque indagati per il mega furto
alla filiale Intesa Sanpaolo di
corso Peschiera 151 e un altro
colpo tentato in Lombardia.
Una squadra di banditi in trasferta da Scampia, in viaggio
sui Frecciarossa, un assistente
capo della polizia penitenziaria,
quattro guardie giurate,
un ricettatore
di Alessandria. E soprattutto lui,
la mente di
tutto, Giovanni La Montagna, il re delle
chiavi e degli
antifurti.
Commerciante, titolare di
un negozio di
serrature in
via Nicola Fabrizi, già finito nei guai nel 2015 per una serie di razzie ai bancomat. Convocato nel corso delle indagini
negli uffici della Squadra Mobile per rispondere ad alcune domande, aveva preso subito le distanze. «Non c’entro con quel
furto, ma è stato un gran bel lavoro», aveva detto. Malgrado la
frase, quel luccichio d'orgoglio
che gli era balenato negli occhi
lo aveva quasi tradito. Lusingato dai sospetti, per essere uno
dei pochissimi
«professionisti del buco» in
circolazione in
Europa in grado di realizzare un furto del
genere. Assalto da film: un
pugno di uomini d’oro, rinchiuso per due
giorni nel lungo ponte del 25
aprile scorso,
nelle viscere
della banca
più moderna
di Torino. Quasi trenta milioni
di euro di beni denunciati.
Il telefonino
C’era lui, quella notte, secondo
l’inchiesata del pm Andrea Padalino, a forare per sei ore con
un trapano a ventosa la porta
blindata del caveau, un gioiello
di acciaio e sensori. Due millimetri d’errore
e tutto il colpo
sarebbe andato in fumo.
Sette sono entrati nella filiale, tre sono rimasti
all’esterno, come «pali». Eppure anche ai
primi della
classe capita
di sbagliare.
Ne l l ’e u fo r i a
della razzia,
tra cassette di
sicurezza depredate, sotto una pioggia di
denaro e pietre preziose, uno
dei banditi ha perso un cellulare. Un vecchio Nokia azzurro
con su un’etichetta col nome
«Julius» scritto a mano. Faceva
parte della partita di apparecchi che la gang aveva attivato
per il colpo. Scivolone imperdonabile dopo tanta cura e precisione. Da questo piccolo dettaglio la Squadra Mobile, diretta
Armi e
maschere
Oltre alle armi
e agli arnesi
utilizzati
dai banditi,
la polizia ha
sequestrato
anche le
maschere
che il gruppo
avrebbe
voluto
organizzare
per mettere
a segno
un altro
colpo,
ai danni della
“Sala conta”
della società
Battistolli
di Paderno
Dugnano,
nel Milanese
Sopra,
il capo
della Squadra
Mobile
di Torino,
Marco
Martino,
che ha diretto
le indagini
ANSA
Tra i 17 arrestati anche 4 guardie giurate
I maestri del furto al caveau
traditi dal cellulare perso
Il colpo all’Intesa Sanpaolo ideato dal mago delle serrature
da Marco Martino, ha rintracciato i componenti della banda,
mandando in fumo un imminente assalto alla sala conta
della società di portavalori Bat-
Ci misero sei ore
a bucare il caveau
Avevano una mappa
ed erano già entrati lì
per la manutenzione
tistolli di Paderno Dugnano. In
gioco, un bottino di 25 milioni in
contanti. Il cellulare conteneva
una scheda sim «usa e getta»
attivata in un negozio di Scampia. Era stata
acquistata con
altre sim per
mantenere i
contatti tra il
gruppo prima
e durante il
furto. Sarà pure fortuna, ma
questa indagine è da antologia. Perché da
un elenco di
numeri sconosciuti e chiamate a vuoto,
gli investigatori hanno tirato
fuori nomi e ruoli. Così sono arrivati a Giuseppe Avagnano, napoletano, coinvolto in passato
per un assalto ad un istituto di
vigilanza con Ak47 e Uzi. Lui ha
perso il telefono. Da qui in poi è
stata opera di microspie e di altri telefoni intercettati che i
banditi ritenevano sicuri. E poi
di pedinamenti vecchia maniera, come nell’outlet di Vicolungo. Infine, decisiva la testimo-
nianza dell’assistente capo della Penitenziaria, Angelantonio
De Angelis, di Aversa, che non
ha retto il peso del crimine, ed
ha svelato al pm i retroscena
Ho visto diamanti
e preziosi. C’erano
circa 4 milioni in
contanti, l’oro era
almeno un quintale
del colpo di Torino e quello tentato a Milano.
Gli allarmi
Centrale in questa storia il ruolo delle «talpe», due guardie
giurate: Alessandro Salemi e
Maurizio Paesano, al tempo del
furto, addetti alla sala controllo
degli allarmi della All System, a
Milano. I due hanno isolato tra
il 23 e il 25 aprile l’antifurto della banca mettendo «fuori scansione» la filiale, così si dice in
gergo tecnico il collegamento
da remoto che consente alla società di vigilare in tempo reale
le banche. Ma già in due occasioni precedenti, avevano silenziato gli allarmi: tra il 9 e il 10
aprile, e tra il 16 e il 17 aprile.
Prima per fare le prove e poi
per permettere all’avanguardia
di preparare la strada ai ladri,
forando la parete di mattoni negli scantinati del palazzo, alle
spalle del caveau. Ora non sono
più in servizio. Paesano si è licenziato il 30 aprile, 7 giorni dopo il furto. Altre due guardie
giurate, secondo le indagini,
avrebbero preparato invece la
strada al gruppo per assaltare
la sala conta della Battistolli.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
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LA STAMPA
GIOVEDÌ 20 OTTOBRE 2016
.
Cronaca di Torino .41
Giuseppe
Avagnano
Angelantonio
De Angelis
Silvestro
Minio
Andrea
Iapigio
Marcellina
Bussini
Andrea
Distefano
52 anni, è
un rapinatore
di lungo
corso, esperto
di banche
Classe 1971,
è assistente
capo della
polizia
penitenziaria
53 anni,
aveva l’incarico di rubare
i mezzi per
il furto
Classe 1975, è
uno dei sette
uomini entrati nell’istituto
il 23 aprile
53 anni, dopo
i sopralluoghi
faceva da
palo durante
i saccheggi
Classe 1975,
ha fuso l’oro
e ha curato
la vendita di
alcuni monili
L’inchiesta
Tra suv e regali
La festa dei ladri
dopo l’assalto
Retroscena
ai visto che gioiel- euro. Il tesoretto viene scoperlino?», dice Ales- to a casa e in un box del sovrinsandro Salemi, la tendente capo della penitenziaguardia giurata che ha isolato ria Angelantonio De Angelis,
l’allarme della filiale Intesa che fa da autista ad Avagnano,
Sanpaolo, della sua nuova au- uno di leader dei napoletani. Gli
to, una Dacia Duster compra- oggetti vengono sequestrati e
ta con un bonifico postale di 17 riconosciuti dai proprietari di
mila euro, pochi giorni dopo il alcune cassette di sicurezza defurto. Di colpo ha un gruzzo- predate. È la prova del collegaletto. Sul suo conto, da una so- mento.
cietà di brokeraggio internaDe Angelis è un fiume in piezionale, la Benefit Brokers di na con il pm Padalino. «L’accorHelsinky, gli è arrivato un tra- do iniziale, è che Giovanni e il
sferimento di 40 mila euro. In suo collaboratore, (Luigi Vurro,
auto, con lui, c’è Giuseppe ndr) avrebbero preso la metà
Avagnano, un suo amico, uno del bottino, mentre la restante
degli uomini d’oro. Lo invita sarebbe stata divisa tra coloro
alla cautela: «Stai attento tu, che erano entrati nella banca.
a come ti muovi, perIo, Marcella e Silvio
ché loro (la polizia
abbiamo percepito
ndr) vanno a vecirca 15 mila eudere come
ro». Dopo il colmangi, come
po di Torino,
vai avanti,
la banda si rigiustifica
trova nel coogni tuo movo. De AngeIl compenso, ritrovato
vimento, perlis vede «nove
dagli investigatori, sul
ché ti staranborse piene di
conto corrente di una
no molto, molto
soldi in contanguardia giurata
molto vicino».
ti, lingotti e gioielParole profetiche, a
li». E precisa: «I conleggerle ora, visto che
tanti dovevano ammonfanno parte di una conversa- tare a 4 milioni di euro. L’oro
zione captata dalle cimici del- era almeno un quintale. Ho vila polizia, il 23 maggio scorso, sto diamanti, preziosi, molti
un mese dopo il colpo.
orologi». Parte della refurtiva,
Ecco, dove sono finiti i soldi tra cui pezzi «brutti», sono stati
del furto? All’estero? Al sicuro affidati ad un «orafo» Andrea
a Scampia? Qualcuno pensa a Di Stefano, alessandrino. Seuna casa, altri fanno regali, o condo le accuse avrebbe fuso
aiutano amici in difficoltà con dell’oro e riciclato altri oggetti
le multe, «così respiri un provenienti dal caveau. [M.PEG.]
po’...». Ma solo una piccola
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
parte è stata recuperata, nel
blitz del 9 giugno, quando la
Guarda i video su
Squadra Mobile torinese, in
www.lastampa.it/torino
accordo con
la procura di
Lodi, decide
di fare irruzione nel covo di Paullo,
dove il gruppo a meno di
due mesi di
distanza
dall’impresa
torinese, si
apprestava
ad assaltare
un altro
obiettivo, la
sala conta di
Paderno
Dugnano. Undici finisco in Stai attento a come
manette. Tra maschere di lattice acquistate ad Ascoli Pice- ti muovi perché loro
no, dispositivi hi tech per (la polizia) vanno
mandare in tilt cellulari e reti a vedere come mangi,
wireless, punte di trapani, lacci di plastica, pistole, bombo- come vai avanti
lette spray identiche a quelle
utilizzate per oscurare le tele- Giuseppe Avagnano
camere del caveau di corso Intercettato mentre parla
Peschiera, trovano orologi, con un complice
preziosi e denaro per 23 mila
«H
40.000
euro
La storia
LODOVICO POLETTO
i va classe per fare certe cose. «Mai vantarsi
troppo», diceva un
giorno davanti a un caffè un
vecchio rapinatore torinese,
passato alla storia come l’uomo del Kalashnikov. «Mai
vantarsi», insisteva Pan, lasciando intendere che a volte
è meglio far finta di nulla. Perchè poi non si sa mai. Quasi
una profezia, ripensando alla
frase che Giovanni La Montagna, genio del male e delle serrature da violare, s’è lasciato
scappare davanti ai poliziotti
che, come si fa di routine, lo
sentirono per il maxi furto di
corso Peschiera: «Gran bel lavoro hanno fatto quelli lì. Bello
davvero». Lui pontificava e
quelli dell’antirapine già scavano nella vita sua e degli altri. Mai vantarsi. Passare basso. Stare attenti a tutto.
Ecco, se c’è una cosa che
accomuna tutti gli uomini
d’oro che poi alla fine i soldi
non se li sono mai goduti, è
proprio la disattenzione. E
quella vanteria che fa commettere errori. Ma come immaginarle certe cose. In corso
Peschiera quando ormai tutto
era fatto, quando La Montagna aveva aperto il caveau,
uno della banda perde il telefonino. Che un altro arruffone
della gang ha preparato per i
complici usando un solo cellulare master per preparare
tutte le sim, lasciando così
tracce elettroniche indelebili.
Lo hanno ritrovato tra le cassette svuotate. Certo, li avrebbero presi lo stesso. Ma ci andava più tempo e più lavoro.
Quello sì che è stato un bel
passo falso. Et voilà. Povero
La Montagna, con la sua vita
dentro e fuori dal carcere. I
bluff continui. Tipo quella volta che con due complici- tra
cui una guardia giurata - dalle
parti di via Livorno assaltò un
furgone portavolori in mezzo
alla strada. Misero sul parabrezza anche della finta dinamite. Li hanno incastrati in
pochi mesi. L’errore? L’amico
parlava troppo.
E vabbé, sognare in grande
non è reato. Ma bisogna stare
attenti. Prima e durante e dopo il colpo. Anversa, Belgio,
anno 2003. Una banda entra
di notte nel «Diamond center», la Borsa dei diamanti, la
cassaforte più inviolabile - si
dice - d’Europa. Lavora due
giorni e se ne va con un bel carico di diamanti per un centinaio di milioni. Leonardo Notarbartolo, torinese d’adozione, ha lavorato tre anni per
quel furto. S’è aperto un ufficetto lì dentro, ha iniziato a
commerciare in pietre preziose e s’è impratichito. Fino a
che, trovati i complici, s’è inventato il maxi furto. È il 16
marzo. Al volante di una Peugeot se ne vanno carichi come
muli. Durante il viaggio, diretti verso la Svizzera, uno della
banda ha fatto ciò che fa un
italiano medio. Ha gettato dal
finestrino un sacchetto di immondizia sul bordo della strada. Che è finito in un prato. E
che un contadino ha raccolto.
C
Ripresi
Giovanni
La Montagna
e Luigi Vurro,
gli organizzatori del colpo
al caveau
di corso
Peschiera,
rintracciati
e fotografati
dalla polizia
mentre
parlano,
seduti
davanti
alle vetrine di
un negozio
dell’outlet
Vicolungo
I maestri del furto
Vanità e distrazione
Così muoiono i sogni
degli uomini d’oro
Leonardo Notarbartolo
Alfredo Tadiotto
Dopo il colpo al Diamond center di Anversa, fu preso per un
sacchetto gettato dal finestrino
dell’auto: dentro c’erano gli
scontrini che lo incastrarono
Tra i complici del furto di 35
miliardi, a Roma nel 1984,
viene fermato a Ivrea con parte
del bottino, trasferito su diversi
conti per arrivare in Svizzera
Giovanni Spurgo
Ferdinando Finotto
Arrestato per droga nel ’97,
si difese dimostrando di aver
studiato il sistema d’allarme
della banca centrale di Anversa:
è stato condannato a 2 anni
Un altro del colpo del secolo,
esperto di casseforti, è stato
arrestato nel 2015: svaligiava
i bancomat nascondendosi alle
telecamere sotto un ombrello
«Sti italiani maleducati», ha
sbottato con quell’accento impossibile con i poliziotti al telefono. Due agenti sono venuti a
controllare e dentro alla busta
c’erano scontrini che portavano
al Diamond center, a Notabartolo, alla notte del colpo. Il resto
è noto, più o meno. Manette. Indagini. Galera. Con loro c’era
anche Ferdinando Finotto, arrestato alla fine dello scorso anno: svaligiava i bancomat nascosto sotto un ombrello: non si
è accorto di una telecamera che
riprendeva i suoi movimenti. E
forse è colpa proprio dell’eccessiva sicumera, che Notabartolo&friends milionari non lo sono diventati. In una sarabanda
di «in & out» dalle patrie galere.
Alla fine, per il colpo del secolo,
si era preso due anni anche Giovanni Spurgo, che per uscire
pulito da un’inchiesta di droga,
aveva dimostrato che le sue abilità erano altre, disegnando nei
dettagli il sistema d’allarme
della banca di Anversa. A pensarci bene, uno che sia uno, milionario con i furti, non c’è. Certo, qualcuno fa la bella vita. Night, champagne, entraineuse,
auto, ma poco di più. Ci va testa.
E fortuna.
Marzo 1984, Roma. In sette
entrano nel caveau della «Brlnk’s Securmark» e se ne vanno
con un carico di soldi che allora fece impressione: 35 miliardi in contanti. Tracce? Nessuna, ovvio. Fino a che un giorno,
dalle parti di Ivrea i carabinieri hanno arrestato un po’ di
gente. Tra questi c’è Alfredo
Tadiotto, 36 anni, un camionista incensurato che abita in un
paese attorno a Ivrea. I soldi
sono suoi. Beh, non erano 35 i
miliardi, ma 5. Poco cambia,
però. Erano troppi lo stesso. Si
sa come vanno queste cose:
trovato uno, trovati tutti. E la
banda si sgretola.
Ora, uno si domanda: perchè
da Roma si finisce a Ivrea. Perchè Tadiotto viveva lì. E forse
sperava di portarli al più presto
in Svizzera. Sta di fatto che gli è
andata male. E la sua carriera
di ladro non è continuata. Ma i
bottini di tutti questi colpi?
Qualcosa è stato ritrovato. Ma il
resto è stato inghiottito dal nulla. E da qualche parte, sicuro,
c’è qualcuno che se li gode.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
12345316
789ABCD36E39119F5B36E2 LA STAMPA 6
1
23456471428
LA STAMPA
GIOVEDÌ 20 OTTOBRE 2016
.
Cronaca di Torino .43
«Bisogna insistere
È il modo migliore
per combattere
la dipendenza»
il caso
ANDREA ROSSI
entoventisei multe in
poco più di una settimana. Quindici al giorno. L’ordinanza anti slot machine, firmata dalla sindaca
Appendino, in pochi giorni
ha prodotto un’ondata di sanzioni a carico dei locali che
non rispettano le nuove limitazioni. Si viaggia al ritmo di
quindici verbali al giorno, inflitti dai vigili. Numero di una
certa consistenza che segnala due fattori: bar e sale gioco
sembrano aver preso non
troppo sul serio i divieti scattati la settimana scorsa; i vigili hanno deciso, almeno inizialmente, di inasprire i controlli per dare un segnale.
Il risultato sono multe per
63 mila euro dal 10 ottobre,
giorno in cui è entrata in vigore l’ordinanza, concepita
sulla falsariga dei provvedimenti già adottati da atri 18
comuni della provincia in
base alla legge voluta lo
scorso anno dalla Regione.
Le nuove regole limitano
l’apertura delle sale gioco
tra le 10 e mezzanotte. In
questa fascia oraria le apparecchiature possono restare
accese esclusivamente per
otto ore: tra le 14 e le 18 e tra
le 20 e mezzanotte. La finestra di otto ore al giorno vale
anche per i bar che hanno
apparecchiature per il gioco. La scelta di spezzare
l’orario si basa sulle indicazione delle Asl che consigliano di evitare sessioni di gioco troppo lunghe.
C
L’azione di contrasto
«Abbiamo voluto intensificare i controlli in questa fase
e, in effetti, il risultato dà il
segno di una tendenza diffusa a non rispettare le limitazioni», spiega il comandante
dei vigili Alberto Gregnanini. L’offensiva che si spiega
anche con un altro fattore:
negli ultimi tempi il nucleo di
prossimità dei civich, tra le
varie situazioni di fragilità in
cui si è imbattuto, si è trovato non di rado a occuparsi di
persone affette da ludopatie.
«Motivo in più per dare
un’accelerata alle verifiche
su chi installa e gestisce queste apparecchiature», ragiona Gregnanini.
Le 126 multe per 63 mila
euro inflitte dai vigili vanno
ad aggiungersi ai blitz della
polizia - che spesso, tra l’al-
4
Nuove
regole
L’ordinanza
del Comune
ha recepito
la legge
regionale
approvata
lo scorso
anno
e va a ruota
di quanto
già deciso
da altri
18 comuni
della
provincia
domande
a
Alberto Rossetti
psicologo
«Meno sale ci sono, e meno
stanno aperte e più si riesce a
contenere il problema delle
dipendenze dalle slot. È il segreto di Pulcinella». Alberto
Ferretti, psicologo, si occupa
di dipendenze, di quelle forme di disagio che portano le
persone a «farsi del male perché non c’è piacere nel giocare d’azzardo».
Si pensa a volte che il gioco sia
piacere. E invece?
«E invece no. Il giocatore sta
male quando gioca e sta male
se perde. E trovare le sale da
gioco vicino casa, vicino al
posto di lavoro sempre aperte è sicuramente un danno e
aumenta la dipendenza. Basta poco anche per le persone che si stanno curando per
ricaderci».
Cioè?
L’ordinanza del Comune in vigore dal 10 ottobre
Slot machine fuori orario
In una settimana 126 multe
Incassati 63 mila euro. I vigili: troppi non rispettano i nuovi limiti
110.000
8
+750%
euro
ore al giorno
le ludopatie
Le multe inflitte dai vigili
unite ai verbali della polizia
portano il conto delle
violazioni
a 110 mila euro
Gli apparecchi possono
restare accesi dalle 14
alle 18 e tra le 20
e mezzanotte
Il numero di persone affette
da ludopatia in cura presso
le Asl è esploso
negli ultimi
dieci anni
tro, affianca i vigili nei controlli - a cominciare dall’operazione della settimana scorsa in un club di via Onorato Vigliani: 31 apparecchi regolarmente installati e dichiarati,
ma “fuori orario” di oltre due
ore. Così è scattata la maximulta: 46.500 euro. In totale,
dunque, il conto dei verbali finora supera abbondantemente quota 100 mila euro.
I titolari di sale gioco e locali
che non rispettano i limiti rischiano multe tra 500 e 1.500
euro e, alla terza violazione in
due anni, il sigillo agli apparecchi, anche nel caso in cui ab-
biano pagato le sanzioni. Finora nessun esercizio è stato sanzionato più di una volta.
Emergenza ludopatia
La valanga di violazioni accertate conferma gli allarmi lanciati negli ultimi tempi sulla
diffusione del gioco d’azzardo
e sulle patologie che può innescare. Torino è la terza provincia italiana per spesa pro capite annua in slot e videolottery:
776 euro. Nel 2014 in città 316
persone erano in cura presso
le strutture specializzate dell’Asl che si occupano di disturbi da gioco d’azzardo.
Secondo i dati delle aziende
sanitarie in quasi dieci anni, in
Piemonte, i casi di ludopatia
sono cresciuti del 750%, con
una spesa - anche per le casse
pubbliche - notevole, considerato che ogni paziente in cura
per «gambling» costa circa 2
mila euro l’anno. Per questo
motivo la Regione ha approvato una legge di contrasto al gioco e Torino le ha dato seguito
con l’ordinanza.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
«Per esempio ho una giornata storta, litigo con mia
moglie o
con i miei figli, esco e
trovo la slot
dal tabaccaio o una
delle sale
gioco aperte e ci ricado. Trovare
poi le slot nei bar è la cosa
peggiore».
Perché?
«Perché sono un’attrazione
incontrollabile per chi è dipendente. Sono luoghi dove
si entra per un caffè, per
comprare le sigarette e ho
a disposizione le slot. Mentre se sono distanti, se non
le trovo aperte sempre, devo proprio voler giocare a
tutti i costi».
Ci sono alcune sale giochi anche vicino alle scuole. Anche i
ragazzi possono essere pericolosamente attratti?
«Se sono minorenni non dovrebbero poter accedere, al
di là di questo sicuramente il
fatto che sono vicino alle
scuole, con tutto quello che
questi posti portano come
ambiente si dà un messaggio
sbagliato di “normalità”: è
normale a 18 anni giocare
d’azzardo, lo Stato approva.
Mentre il messaggio dovrebbe essere l’opposto». [A. MAR. ]
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
1
Una lettrice scrive:
con costernazione e fastidio le soluzioni cercate e certamente fra poco messe in atto per snellire i trasporti della città di Torino.
«Io non credo che molti torinesi abbiano votato per i grillini al fine di andare a dormire
prima di mezzanotte, di avere
tram a singhiozzo, fermate minori e a distanze maggiori e via
di cretinata in cretinata.
«Io credo che se la maggior
parte dei torinesi ha optato
per i grillini sia stato proprio
per avere maggiore serietà e
attenzione verso i problemi
delle persone, anche di quelle
che usano i mezzi pubblici, o
per lavoro o per diporto, o per
scelta ecologica o per scelta
personale.
«Io credo che chi ha votato per i grillini abbia bisogno di vedere che finalmente non vengano penalizzate
le persone con la scusa dei
soldi mancanti ma final-
1234456789368A3B26
2 «Leggo
te. Scelgo la più vicina, Corso
Casale 110. Chiusa Stessa cosa
già successa altre volte . Mi chiedo che cosa ne pensi l’Ordine dei
Farmacisti».
1
12345678679ABCAD7E71F74667363A887BAB734BA7A7A356BA748754CA3D7E7
12BA56C4474BA3B684D7E7163564A747C3BD7E71A73763A9947A86994D
1
mente siano fatte scelte a
vantaggio della gente».
ANNA MAGNANI
Una lettrice scrive:
decina di giorni fa è
stata pubblicata su queste colonne una mia lettera che lamentava la scarsa informazione
ai cittadini relativamente alla
chiusura del parcheggio di piazza Arbarello. Ho atteso alcuni
giorni per vedere pubblicata su
questa pagina la risposta di Gtt
o del Comune di Torino con le
ragioni per le quali questa area,
cruciale per residenti e visitatori, è chiusa da più di tre mesi
2 «Un
senza apparente ragione. Purtroppo non ho visto nulla. Ritengo questo un grave sgarbo nei
confronti di chi nella zona vive o
lavora, costretto a lunghi tragitti
in auto alla ricerca del parcheggio perduto, aggravati dalla beffa di girare intorno ad un ampio
parcheggio visitato ormai soltanto da pisciatori liberi o tossicomani in crisi di astinenza.
«Specchio, pensaci tu!».
GIOVANNA GIORDANO
Un lettore scrive:
2 «Tra poco sarà nuovamen-
te scadenza per il consueto cambio degli pneumatici. Obbligato-
rio per legge, e di conseguenza
sanzionato. I rivenditori ci
aspettano famelici e le regioni
non vedono l’ora di multare e incassare, ben lontane dal preoccuparsi della sicurezza ma unicamente del fare cassa.
«Nulla è più lasciato agli automobilisti: per lo Stato, per le
nostre leggi, il buon senso dei
cittadini non esiste: se le temperature non scenderanno, se
useremo la macchina per brevi
tragitti in pianura, e l’inverno
sarà mite, come gli ultimi, sarà
inutile acquistare un treno di
gomme invernali.
«Diverso il caso di sposta-
menti in zone dove probabilmente ha già nevicato e le gomme invernali sono indispensabili. Ma dovremmo essere noi a
deciderlo, non i burocrati con
l’auto blu».
LUCIANO SIMONETTI
Una lettrice scrive:
16 ottobre ho
avuto bisogno di una farmacia.
«Cerco l’elenco su Internet:
Piazza Vittorio 10. Chiusa
«Allora via Po 31. Chiusa.
«Per fortuna sulla porta della
farmacia di via Po c’è l’elenco
della farmacie aperte oggi, ben
evidenziato in giallo fluorescen-
2 «Domenica
MARIALUISA FERRANDO
Un lettore scrive:
2 «Ultimamente ho notato la
dilagante cattiva abitudine di
parcheggiare fuori dagli spazi
contrassegnati, anche se disponibili, nel parcheggio del centro
commerciale Le Gru. Le auto
vengono parcheggiate selvaggiamente in prossimità degli ingressi rendendo difficile il transito degli autoveicoli. Auspico
l’intervento delle autorità competenti al fine di sanzionare gli
automobilisti maleducati».
B.C
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12345367318
44 .Cronaca di Torino
STAMPA
.LA
GIOVEDÌ 20 OTTOBRE 2016
Torino Nord
Il piano industriale 2016-21
La centrale
del teleriscaldamento di
Torino Nord,
diventato uno
dei simboli di
Iren che, in
questa fase
economica,
sta puntando
sulla filiera
ambientale,
vale a dire
dalla raccolta
allo smaltimento rifiuti
e la discarica
di Barricalla,
che sorge
accanto alla
centrale di
Torino Nord, è
uno degli
obiettivi
Iren, più dividendo
Un operatore unico
per la raccolta rifiuti
Accelera l’aggregazione con Seta, Cidiu e Covar
Retroscena
BEPPE MINELLO
iù dividendi per le esauste casse comunali;
un’accelerata al processo che porterà alla nascita, a
livello metropolitano, di un
unico operatore nella raccolta, il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti e una rinnovata attenzione alla raccolta
differenziata a Torino, ferma
al 42,8%, allargando le zone
dove ancora non è arrivata
ma anche migliorando la differenziata dove già c’è. Il nuovo piano industriale 2016-21
approvato ieri dal cda di Iren,
la multiutility del Nord Ovest
d’Italia, parla molto di Torino
dove, per altro, dà lavoro a
quasi la metà dei suoi 6 mila
dipendenti, dove solo nel 2015
ha assunto 106 giovani e dove
si avvale di 817 fornitori sparsi in tutta la provincia. L’azionista più importante, vale a
dire il Comune guidato da
P
18,4
milioni
Il dividendo di quest’anno
per il Comune che
aumenterà dell’8% ogni
anno a seguire
Chiara Appendino, dovrebbe
quindi avere più motivi di soddisfazione. Il principale è che
l’ambizioso piano quinquennale prevede di incrementare dell’8% ogni anno il dividendo che
per Palazzo Civico significa, il
primo anno, incassare 1,5 milioni in più, da 16,8 a 18,4 milioni
che diventeranno quasi 20 l’anno successivo e così via. Ma la
strategia del presidente Paolo
Peveraro, sulla tolda di comando da giugno, e dell’ad Massimiliano Bianco, ha un ambizioso obiettivo per l’area metropolitana: «Metterci insieme a
Seta, Cidiu e Covar per creare
un operatore unico a livello di
bacino». Se ne parla da tempo,
ma ora, con l’Ambiente, guidato dall’ingegner Paterlini, diventato il principale terreno di
espansione di Iren («In questo
momento è così, ma teniamo
d’occhio ogni settore, pronti a
cogliere le occasioni migliori»
commenta Peveraro) che con
l’acquisizione di Amiat ha completato il ciclo dei rifiuti dalla
raccolta allo smaltimento,
sembra arrivato il momento
giusto. Con l’azionista privato
di Seta i contatti sono avanzati.
Cidiu e Covar avevano già fatto
una gara per trovare un partner privato di minoranza alla
quale Iren, all’epoca, aveva ritenuto di non partecipare. Ma
l’evoluzione di Iren è diventato
il valore aggiunto e determinante per dare una svolta al
processo di aggregazione. Processo che entra a pieno titolo
nel piano di investimenti e consolidamento nelle aree di riferimento di Iren valutato in 2,2
miliardi nel quinquennio. Inve-
Il debito di Palazzo
Civico? Sono 160
milioni ma gliene
fatturiamo 240: qual è
il problema?
Paolo Peveraro
Presidente
Iren
stimenti che, per rimanere nel
Torinese, dovrebbero riguardare la discarica di Barricalla:
«L’unica cosa che ci manca è
proprio una discarica. Per ora
ci serviamo di terzi, ma abbiamo più di una soluzione...» non
si sbilancia Peveraro.
Sulla differenziata, argomento caro alla nuova amministrazione grillina, Iren e il suo
presidente sono convinti che la
strada da seguire sia certamente quella di allargare le zone («Scelta costosa»), ma anche «di migliorare quella esistente». Come? «Con iniziative
di educazione ambientale: abbiamo una struttura che nel
2014-15 tra incontri didattici e
visite negli impianti ha coinvolto 51 mila bambini e adulti, di-
ventati 87 mila quest’anno e
che contiamo diventino 100 mila il prossimo» spiega il responsabile, Veronesi. Con l’Appendino, Peveraro ha avuto più incontri. Alcuni dei quali dedicati al debito che Palazzo Civico
ha con Iren. «Sono 160 milioni dice Peveraro - ma allo stesso
Comune, dopo l’acquisizione
di Amiat, fatturiamo 240 milioni all’anno: dove sta il problema? Forse quando il debito
era di 300 milioni e fatturavamo 80-90 milioni l’anno, ma il
piano di rientro concordato
con Fassino è sempre stato rispettato. Appendino è una
persona con i piedi per terra:
affronta i problemi senza
schermi ideologici».
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
12345367318
LA STAMPA
GIOVEDÌ 20 OTTOBRE 2016
.
Cronaca di Torino .45
Risorse
essenziali
Si allarga la protesta dopo la decisione della giunta
Il sostegno
del Governo
dovrà essere
integrato
dalle risorse
dei partner
privati
“Più soldi ai top manager?
Pensiamo agli infermieri”
Cgil, Cisl e Uil a Chiamparino e Saitta: “Confronto su tutta la linea”
ALESSANDRO MONDO
La Regione: quei soldi sono assicurati
Non ci stanno i sindacati di categoria. Ieri è scattato l’«alt»
anche da parte dei confederali. Una sponda ai partiti di opposizione in Consiglio regionale, cominciando dai Cinquestelle, e ai malumori nella
maggioranza, per ora sottotraccia.
La partita riguarda l’«adeguamento» degli stipendi dei
manager della Sanità piemontese a quelli dei pari grado
nelle altre Regioni. Soluzione
obbligata per l’assessorato alla Sanità, preoccupato dalla
prospettiva di avere nei posti
di comando manager che,
guadagnando meno di quelli
di altre realtà italiane, sono
“contendibili”. Iniziativa indigeribile per i sindacati, e per
parte delle forze politiche, alla
luce dei sacrifici chiesti negli
ultimi anni a tutto il comparto
sanitario: medici, infermieri,
operatori socio-sanitari.
L’allarme dei Cinquestelle
“Dal governo niente fondi
per il Parco della Salute”
REPORTERS
Partita aperta
La delibera approvata lunedì su proposta dell’assessore Saitta ha innescato la reazione
dei sindacati e dei partiti di opposizione in Consiglio regionale
Aumenti contestati
Da qui le reazioni alla delibera approvata lunedì scorso in
giunta. Tre le fasce individuate La prima, lo ricordiamo,
comprende solo la direzione
generale della Città della Salute di Torino (in questo caso
l’indennità sarà portata da
124 mila a 150 mila euro lordi
l’anno) e da gennaio 2017 potrà riguardare l’azienda unica Torino 1 e 2 quando verrà
formalizzata l’unificazione.
La seconda le Asl Torino 3,
Torino 4, Torino 5, Cuneo 1 e
Alessandria (aumento da 122
mila a 135 mila euro). La terza
fascia le Asl di Vercelli, Biella,
Novara, Verbano Cusio Ossola, Cuneo2, Asti, le aziende
ospedaliero-universitarie
San Luigi di Orbassano e
Maggiore della Carità di Novara, le aziende ospedaliere
S. Croce e Carle di Cuneo, SS.
Antonio e Biagio e C. Arrigo
di Alessandria, Mauriziano di
Torino (da 120 a 128 mila euro). Cifre alle quali vanno aggiunti i premi di risultato, calcolati nella misura del 20%.
Rivisto, al rialzo, anche la retribuzione del direttore dell’assessorato: 180 mila euro
210.000
euro
Lo stipendio del direttore
dell’assessorato: 180 mila
euro lordi l’anno più
30 mila euro di premio
di risultato
Sulla «Stampa»
quadrati di proprietà di Fs sa-
originario di valore storico e
Malumori anche nella maggioranza
Aumenti ai manager della Sanità,
i sindacati attaccano la giunta
ALESSANDRO MONDO
Il giorno dopo puntuali, e
per certi versi prevedibili,
sono arrivate le reazioni:
quelle suscitate dalla decisione della giunta regionale
di aumentare gli stipendi dei
manager della Sanità piemontese con l’obiettivo dichiarato di «blindarli» nei rispettivi ruoli ed evitare che
prendano il volo verso retribuzioni più vantaggiose.
Dura la risposta di alcuni
sindacati, mentre a livello
politico, cioè nei partiti di
maggioranza, i malumori restano sotto il livello dell’acqua: con qualche eccezione.
«Personalmente sono contrario - precisa Marco Grimaldi, capogruppo di Sel -:
bisognava farsi promotori di
una battaglia a livello nazionale per uniformare i com-
pensi e non prendere la questione dalla coda, alzando gli
stipendi per rincorrere quelli
di altre Regioni. Il nuovo modello della Sanità si costruisce
anche così». Sul fronte del Pd
Nino Boeti eccepisce soprattutto sull’aumento della retribuzione del direttore regionale dell’assessorato, portata a
180 mila euro lordi l’anno più
30 mila di premi di risultato.
«Un ritocco ai compensi dei
manager ci stava, ma questo
mi pare eccessivo - commenta
il vicepresidente del Consiglio regionale -. Tanto per
rendere l’idea, il vicepresidente della giunta, che certamente non ha meno responsabilità del direttore dell’assessorato alla Sanità, prende
5700 euro netti al mese: somma dalla quale vanno detratti
la quota versata al partito, e
naturalmente i contributi».
Quanto all’aumento per i direttori generali delle Asl, «come ho detto, ci sta, anche se sarebbe servita una riflessione
sui criteri: vorrei capire, precisamente, come si possa stabilire se un’Asl ha un carico di lavoro superiore o inferiore rispetto a un’altra».
Sulle barricate i sindacati.
Non i confederali, ma Nursind
Piemonte e Fedir Sanità.
«Non capisco come si possa
giustificare un aumento significativo di stipendio per i manager a fronte di un blocco dei
contratti di tutti gli operatori
sanitari che dura da ormai
sette anni - commenta Francesco Coppolella, coordinatore regionale Nursind -. E’ uno
schiaffo per tutti i professionisti e non della nostra sanità,
operatori che hanno dovuto
subire e stanno ancora subendo un impoverimento delle lo-
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Sulla «Stampa»
LA STAMPA
MARTEDÌ 18 OTTOBRE 2016
.
Cronaca di Torino .43
Dal Piemonte paghe più alte per evitare la concorrenza di altre Regioni
Sanità, aumentano gli stipendi dei manager
Il compenso del direttore dell’assessorato passa da 165 mila euro lordi l’anno a 210 mila
ALESSANDRO MONDO
L’assessore Antonio Saitta
Una delibera “pesante”: per le
reazioni che innescherà più
ancora che per le cifre in ballo.
È quella approvata ieri dalla
giunta regionale su proposta
dell’assessore Antonio Saitta:
la conferma delle voci in circolazione dal mese di agosto.
“Non avevamo scelta
abbiamo dovuto agire
per legittima difesa”
Cifre al rialzo
La Regione «adegua» gli stipendi dei direttori generali
delle Asl piemontesi, nel senso
che li aumenta: non in maniera
indifferenziata ma sulla base di
parametri precisi. Soluzione
obbligata, spiegano dall’assessorato alla Sanità, per reggere
la concorrenza delle altre Regioni ed evitare il progressivo
esodo dei manager nostrani oltreconfine, sulla scia di proposte economiche più vantaggiose. Non una prospettiva aleatoria ma un’ipotesi concreta, alla
luce degli abbandoni verificatesi negli ultimi mesi e di quelli
che potrebbero seguire in futuro, con le ricadute del caso:
«migrazione» degli elementi
più quotati, in un mercato che
non concede sconti, e conseguente turn-over alla guida
delle Asl, impegnate ad attuare la riforma sanitaria.
Decisione poco popolare,
specie di questi tempi, moti-
Intervista
Insomma: l’aumento delle retribuzioni è proporzionale alle responsabilità e agli obiettivi da
raggiungere.
«Preciso che, pur adeguando i
compensi, ci siamo tenuti sotto a quelli pagati da altre Regioni».
on avevamo altra scelta: quelli aggrediti
siamo noi, la nostra è
legittima difesa». L’assessore Antonio Saitta è reduce
dalla giunta che ha approvato la delibera sugli aumenti
degli stipendi dei manager
della Sanità.
N
REPORTERS
Direttori «contendibili»
L’assessorato alla Sanità (nella foto la sede di corso Regina Margherita)
teme che le offerte di altre Regioni, più allettanti, svuotino i ranghi dei manager piemontesi
150.000
135.000
128.000
Legittima difesa?
«Scontiamo i compensi più alti pagati da altre Regioni ai loro direttori generali, una situazione che può portare alcuni dei nostri manager a lasciare l’incarico di fronte alla
proposta di offerte più van-
Altrove come funziona?
«Dalla Lombardia all’Emilia,
dalla Toscana al Lazio, e alla Liguria, non solo pagano cifre più
alte ma in maniera in distinta».
Indennità uguali per tutti, a prescindere dalla complessità delle
aziende?
«E’ così».
Da cosa dipendono gli stipendi
sottosoglia, si fa per dire, dei nostri manager?
«Precisamente non lo so, è
una dinamica che si è sviluppata prima che il Piemonte
fosse sottoposto al piano di
rientro del deficit. Mi creda:
capisco che è un momento dif-
La Regione ha deciso di
aumentare le retribuzioni
dei manager della Sanità.
1
ro condizioni economiche per i
sacrifici richiesti: a quanto pare, valgono solo per alcuni».
Anche Fedir Sanità prende
posizione sul proprio sito Facebook parlando di «incredibile inopportunità» da parte
della giunta regionale: «Risibile la scusa di voler evitare
lo scippo da parte di strutture pubbliche e private, in altre Regioni, sulla base di offerte economiche più vantaggiose. Nella sanità piemontese non si è visto alcun miglioramento ma solo tagli a carico di dipendenti e cittadini».
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
L’aumento dei manager
della Sanità è stato approvato lunedì in giunta
1
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
lordi l’anno, più 30 mila euro di
premio di risultato.
Il fronte della protesta
Sulla base di questa iniziativa,
evidentemente non concordata, Cgil, Cisl e Uil hanno reagito
chiedendo all’assessore Saitta,
e allo stesso Chiamparino, un
confronto basato su una «piattaforma» che affronti una pluralità di questioni: personale,
orario di lavoro, formazione
abuso della flessibilità, riorganizzazione die nuovi assetti
ospedalieri e delle Asl, centamento socio-sanitaria, assistenza domiciliare integrata,
efficientamento delle Rsa e degli organici della Salute mentale. Questo, in sintesi, il contenuto del documento firmato da
Gianni Esposito (Fp Cgil), Daniela Volpato (Cisl Fp) e Roberto Scassa (Uil Fpl). Emblematico il titolo: «La Sanità non è fatta di soli manager».
Richiesta di cui l’assessorato
dovrà tenere conto. E questo,
anche se non si è mai capito bene quale sia stato l’esito dei
confronti precedenti. Polemico
anche un altro sindacato, il
Nursing Up. «Il vero motore
della Sanità sono gli infermieri,
coloro che ogni giorno con professionalità e competenze acquisite in ambiti di grande complessità, curano, assieme ai medici, le persone: non i burocrati
- attacca Claudio delli carri, il
segretario regionale -. Ci saranno nuove assunzioni? Staremo
a vedere. Intanto noi affrontiamo il quotidiano e il quotidiano
ci dice che le carenze di infermieri che rischiano di mandare
al collasso interi reparti sono
sempre maggiori». Nemmeno i
Cinquestelle intendono restare
con le mani in mano. «Martedì
chiederemo a Saitta le comunicazioni in Aula - annuncia il
consigliere regionale Davide
Bono, vicepresidente della
Commissione Sanità -: proporremo un ordine del giorno per
introdurre il tetto di 150 mila
euro annui di stipendio ai manager della pubblica amministrazione piemontese, sanitari
in testa, considerando come limite massimo accettabile 10
volte lo stipendio minimo di un
lavoratore dell’Asl».
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Per i Cinquestelle è un bluff:
abbondanza di annunci ma
nemmeno il becco di un quattrino. Per Antonio Saitta, assessore alla Sanità, «non sanno di cosa parlano».
L’ultimo scontro sul futuro
Parco della Salute e della
Scienza di Torino destinato a
sorgere sui terreni ex-Avio, in
zona Lingotto, è stato innescato da un comunicato al vetriolo firmato dalla parlamentare Laura Castelli con
Davide Bono, vicepresidente
della Commissione regionale
Sanità. Sull’aggiornamento
di ottobre 2016 del Def, il Documento di programmazione
economica e finanziaria, la
nuova opera è definanziata:
nessuna traccia dei 250 milioni di fondi pubblici che secondo al Regione sono stati
«prenotati» per finanziare
l’opera. E questo nonostante
il Comune di Torino, «obtorto
collo, abbia accolto, migliorandola, la proposta della Regione sull’ennesima opera faraonica».
Questo, in sintesi, il senso
del comunicato, con tanto di
documento allegato. In effetti, scorrendo la scheda del
Def non si trova traccia di finanziamenti per il Parco della Salute: zero risorse per il
triennio 2016-2018.
Il che, stando a Saitta, non
dimostra nulla. «Le risorse si
trovano nei bilanci precedenti e saranno spostate a quello
contestuale alla realizzazione dell’opera, della quale è già
stato approvato lo studio di
fattibilità, in base all’accordo
di programma - spiega l’assessore, che ieri è volato a Roma anche per tenere la situazione sotto controllo e (ri)ottenere garanzie al riguardo -.
In altri termini, i soldi ci sono
Vaccini
Medici e cittadini
a confronto
1 Molte domande e
qualche appunto a
quei medici che, pur
proponendo il vaccino, non si proteggono.
L’incontro pubblico organizzato dalla «Stampa» nella sede di via
Lugaro («Influenza:
serve il vaccino? Lo dice la scienza») è stato
seguito da una sessantina di persone: l’occasione per saperne di
più su vaccini e vaccinazioni in vista dell’epidemia influenzale
che quest’anno promette di picchiare duro. Dall’8 novembre
partirà in Piemonte la
vaccinazione: destinatarie dell’invito a proteggersi, rilanciato dai
medici presenti all’incontro, le persone a rischio per età (over-65)
o per la presenza di
malattie croniche di
cuore, polmoni e reni
oltre al diabete.
e verranno indicati a tempo debito. Il documento esibito dai
Cinquestelle fotografa la situazione precedente l’approvazione dello studio di fattibilità».
Soldi essenziali per finanziare
parte del nuovo polo ospedaliero e spingere i partner privati a
fare altrettanto.
[ALE.MON.]
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46 .Cronaca di Torino
STAMPA
.LA
GIOVEDÌ 20 OTTOBRE 2016
Le nuove nomine del Salone del Libro
Tris di torinesi nel “direttorio” di Lagioia
Culicchia, Geda e Bajani responsabili della macro-aree: ma nel Consiglio ci saranno molte donne
Culicchia
EMANUELA MINUCCI
Il «direttorio» del Salone del
Libro è pronto. Una squadra
senza sorprese, ma affidabile, che restituisce all’evento
quella «torinesità» di cui alcuni si sentivano orfani. Soprattutto dopo la nomina di
Nicola Lagioia a direttore (in
affiatato tandem con il presidente in pectore Massimo
Bray, ex ministro dei Beni
Culturali). Si tratta degli
scrittori Giuseppe Culicchia
e Fabio Geda e di un’altra
«vecchia conoscenza» del
Salone, Andrea Bajani. Ormai il trio è sicuro, almeno
nelle intenzioni della Fondazione nel senso che i nomi sono stati comunicati ieri alla
sindaca Appendino e all’assessora alla Cultura Leon dal
presidente Montalcini e dal
segretario generale Ferrari
in un vertice a Palazzo Civico. L’ufficializzazione arriverà al prossimo consiglio
d’amministrazione fissato
per mercoledì 26 ottobre.
Partono le gare
Sempre nel cda della settimana prossima si metteranno in cantiere i bandi più urgenti e, per la prima volta, «si
darà corso a una gara per individuare un soggetto che si
occupi di raccolta fondi e «ricerca di sponsor» come spiega il presidente Montalcini.
Un’attività di crowfunding
per dare il maggior ossigeno
economico possibile alla manifestazione: «Il “sentiment”
Lo scrittore
lavora da
tempo per il
Salone ha
diretto il
Bookstock e
Officina
Bajani
Nato a Roma
nel 1975, vive
a Torino e
collabora da
anni con il
Salone del
Libro
Geda
È nato nel
1972 a Torino:
lo scrittore
conosce
molto bene la
realtà del
Salone
REPORTERS
Più spazio ai giovani
La prossima edizione del Salone coinvolgerà molto il pubblico giovane soprattutto a partire dalle 20 quando le porte del
Lingotto si chiuderanno e il Salone by night andrà in scena in città
Lanceremo presto
un bando per
individuare un ente
specializzato nella
ricerca di sponsor
Mario Montalcini
Presidente
Fondazione del Libro
dente - è molto positivo, insomma, la città è molto partecipe e pronta a metterci del
suo in una misura se non uguale molto simile a quanto accadde per l’evento olimpico». Per
celebrarlo al meglio si è già
coinvolto anche Turismo Torino, che darà una mano all’immagine del Salone, a farla sentire «proprietà dei cittadini».
Arrivano le donne
che circonda l’evento, e non lo
diciamo per tirare acqua al nostro mulino -aggiunge il presi-
A proposito di nomine tutte al
maschile (il vertice per ora,
conta due uomini al comando e
altri tre a un passo dalla nomina) la Fondazione assicura che
il nuovo Statuto ha previsto un
Consiglio di indirizzo che sarà
composto da 15 persone. Una
squadra che parteciperà direttamente alla confezione del
Salone e i cui componenti
quindi hanno un’incidenza
molto simile a quella dei direttori delle macro-aree. Questo
comitato arriverà insieme con
il nuovo cda nel 2017.
Tutti a Francoforte
E mentre il futuro presidente
Massimo Bray e il direttore Nicola Lagioia sono alla Buchmesse di Francoforte (ieri li ha
raggiunti anche l’assessore alla Cultura della Regione Antonella Parigi) a Torino si comincia ad apprezzare la «rivoluzione copernicana» contenuta
dal nuovo Statuto rispetto a
quello passato. A partire dal
fatto che - attraverso l’eliminazione dell’Alto Comitato di coordinamento - si è di fatto azzerata la «regionalità» del Salone e anche il potere degli enti
locali chiamati a turno a pre-
siedere i lavori dell’assemblea.
Per la prima volta anche il potere gestionale del presidente
è azzerato(si occupa del programma editoriale e culturale
del Salone) mentre il segretario generale, che verrà individuato tramite un bando a gennaio, è il «tecnico» che è mancato nelle gestioni precedenti:
ecco perché il suo profilo è
quello di persona «di comprovata e specifica esperienza nei
settori di interesse della Fondazione.
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Sulla «Stampa»
Retroscena
La Regione annuncia penali per l’azienda
ALESSANDRO MONDO
10
vagoni
La composizione
dei treni regionali
prevista dal contratto
di servizio
840
posti
Quelli previsti sui treni
dotati di 10 carrozze,
in linea con il contratto
di servizio
A
ggressioni verbali: insulti e minacce, agli interessati e alle loro famiglie. Aggressioni fisiche:
sputi, spintonamenti, schiaffi, pugni. Risultati: contusioni, tagli, assenze per infortunio disposte dai medici,
stress. E paura. Quella che vivono quotidianamente i controllori a bordo dei treni regionali, sulla linea Torino-Milano e non solo, alle prese con
situazioni difficilmente gestibili: anche dai più esperti.
Momenti
difficili
230
posti
Quelli che vengono meno
a seguito della chiusura
di tre carrozze causa
la carenza di
perdonale
Che questo basti a spiegare la
carenza di personale operativo e quindi la sistematica
chiusura di tre carrozze sui
treni regionali, sulle 10 previste dal contratto di servizio
Regione-Trenitalia, è materia di discussione: i sindacati,
infatti, non ci stanno. Nessun
dubbio, invece, sull’aumento
delle aggressioni verbali e fisiche lungo una serie di linee:
in particolare Torino-Milano,
Chivasso-Pinerolo, TorinoSavona, Torino-Bardonecchia/Susa, Torino-FossanoCuneo.
Fenomeno in aumento
Fenomeno in crescita, stando
ai dati forniti da Trenitalia: 9
aggressioni verbali nel 2015,
15 nel 2016; 17 aggressioni fisiche nel 2015, 22 nel 2016.
Quattro solo questo mese, alcune ancora da formalizzare
ALESSANDRO MONDO
A fine anno la Regione non solo
applicherà le penali previste, ma
potenzierà il monitoraggio sul
servizio di trasporto pubblico locale e regionale: perchè il fenomeno delle «carrozze fantasma»
sulla linea Torino-Milano è diventato troppo sistematico per
restare sotto silenzio.
La questione - sollevata in
Consiglio regionale con un’interrogazione del consigliere Pd Molinari, condivisa dal collega Rossi
e ripresa dal consigliere M5S Valetti - rimanda ad un fenomeno
noto ai pendolari: la chiusura,
frequente se non sistematica, di 3
carrozze sulle 10 previste dal
contratto di servizio sottoscritto
da Regione e Trenitalia nel 2011,
con scadenza al prossimo 31 dicembre. Situazione nota anche
all’Agenzia della mobilità piemontese, che dal 15 aprile al 30
maggio 2016 ha monitorato la
composizione de treni regionali:
il 44% delle 76 corse controllate
presentava «un numero di carrozze accessibili inferiore rispetto al numero previsto».
Controlli a campione
Emblematico il «report» letto da
Francesco Balocco, assessore regionale ai Trasporti: «La composizione dei treni sulla Torino-Milano, pari a 10 carrozze e una pilotina, oltre al locomotore, determina una capienza di trasporto
per ciascun convoglio di 840 posti. Per contro, la chiusura sistematica di 3 carrozze su ciascun
treno, circa 80 posti per carrozza, riduce la capienza complessiva di 230 posti per convoglio».
Tredici i treni verificati dal 21
Su alcune
linee
le situazioni
di tensione
sono sempre
più frequenti
giugno al 31 luglio, 11 nell’intera
tratta Torino-Milano e 2 nella Torino-Vercelli: 9 hanno circolato
con 3 carrozze chiuse e 2 con due
carrozze chiuse»; solo 2 treni
erano conformi alla programmazione. Quarantasei i treni monitorati negli ultimi giorni di settembre, 22 in partenza da Torino
e 24 in arrivo da Milano: dei primi
solo 7 rispettavano la composizione prevista, dei secondi appena 13 erano in linea. Ma a sentire i
pendolari capita che le carrozze
chiuse siano 4-5.
Stando all’Agenzia il fenomeno è determinato dalla carenza di
personale di bordo: in sintesi,
quando i ranghi sono sguarniti, e
si scende sotto la soglia minima,
l’azienda rimedia chiudendo un
certo numero di carrozze. «Capita soprattutto nelle ore di punta precisa Balocco -. Nella fase di
contratto ponte con Trenitalia,
entro il 2017 andranno definite le
condizioni per migliorare e sviluppare i servizi, è questa sarà
una delle priorità».
Paradossalmente, si legge nel
rapporto, «sotto il profilo economico-contrattuale il passaggio
da 10 a 7 carrozze non varia la categoria del treno programmato
(C4) dato che l’offerta dei posti
previsti resta all’interno del range previsto dal contratto per
quella categoria di convoglio».
C4 significa treni con oltre 600
posti offerti. Va da sè che se su un
treno da 840 posti ne vengono
meno 230, si resterà pure nel
«range» ma più stretti.
Azienda in difficoltà
E Trenitalia? L’azienda ha predisposto un piano di assunzioni e
di turn over del personale inter-
no che prevede il rientro dei capitreno mancanti: «Soluzioni
provvisorie per garantire il maggior numero di servizi con personale al completo». Quanto alla
diminuzione del personale, «negli ultimi due mesi ha assunto
una dimensione maggiore dato
l’aumento delle aggressioni: dal
2015 al 2016 c’è stato un aumento delle aggressioni verbali e fisiche e quindi il ricorso all’infortunio». Da qui le azioni di contrasto, basate sulla videosorveglianza e sull’attività della Polfer.
Mentre Balocco è favorevole a
dotare di tornelli gli accessi delle
stazioni: un modo per bloccare
gli evasori, di norma i responsabili delle aggressioni ai controllori, prima che salgano sui treni.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
I pendolari dell’alta velocità
Delrio: “Ntv garantisca
abbonamenti su Italo”
«Anche Italo dovrebbe seguire l’esempio di Ferrovie». Il
ministro dei Trasporti, Graziano Delrio, parlando a Radio Capital, risponde così alle
affermazioni del presidente di
Ntv, Andrea Faragalli, che nel
corso dell’audizione al Senato
aveva spiegato che «ad oggi
non possiamo offrire gli abbonamenti per i pendolari». Il
manager della società che gestisce il servizio Italo ha aggiunto: «Quando avremo una
flotta diversa, con più posti, sicuramente saremo disponibili
a rivedere la materia».
La presa di posizione del
ministro delle Infrastrutture
nei confronti di Ntv è legata al
pressing del governo sull’amministratore delegato di Fs
Italiane, Renato Mazzoncini.
Delrio la racconta così: «L’ad
ha dato la sua disponibilità a
continuare a mantenere gli
abbonamenti perché svolgono un grande servizio. Ora le
distanze si sono molto accorciate ed è stata creata un’economia nuova».
Adesso il governo si aspetta
un comportamento analogo da
Ntv. Che cosa farà Ntv? Faragalli ha spiegato ai senatori che
«al momento abbiamo solo 25
treni di cui tre fermi per cicli di
manutenzione e la disponibilità
che possiamo dare ai pendolari
è marginalissima».
Tesi che il presidente di Ntv
si sforza di dimostrare spiegando come gli abbonati di Italo arrivassero al massimo a 400
persone contro le diverse migliaia di pendolari Frecciarossa. Faragalli, poi, ha scelto la linea Torino-Milano per spiegare in modo diverso questa marginalità: Trenitalia avrebbe 50
corse al giorno per 16 mila posti
La Regione intende applicare penali a Trenitalia
per la violazione del contratto di servizio.
1
REPORTERS
Linee critiche
Sulla Torino-Milano
il 44 % dei treni viaggia
con tre carrozze chiuse
Manca il personale. Trenitalia: “Troppe aggressioni”
I dati di Trenitalia. I sindacati: «Il fenomeno non c’entra con la chiusura delle carrozze»
Insulti, minacce e pugni sul treno
Aumentano i controllori aggrediti
37
casi
Le aggressioni
verbali e fisiche sui treni
al mese di ottobre
(nel 2015 erano state 26)
con denuncia. Molti di più i casi in cui, a fronte di «semplici»
insulti o minacce, la denuncia
non viene presentata. Ricorrenti le dinamiche: passeggeri
senza biglietto, da soli o in
gruppo, che rifiutano di pagare
la sovrattassa e di esibire i documenti, salvo esplodere
quando il controllore chiede
l’intervento degli agenti delle
forze dell’ordine presenti sul
treno o della Polfer alla prima
stazione. «Ma anche squilibrati - spiega Marco Acutis, do-
cente di Agraria e dal 2002
pendolare sulla Torino-Milano, integrando la casistica fornita da Trenitalia - Talora
scoppiano diverbi, seguiti dall’intervento della polizia, non è
raro che si verifichino situazioni di potenziale pericolo da
parte di singoli o assembramenti». Insomma: non si può
dire che ci sia una situazione di
assoluta tranquillità».
Ne sa qualcosa il controllore
colpito ad un occhio da un cellulare scagliato da una donna infe-
rocita. Quello atteso fuori stazione dal passeggero «verbalizzato». O quelli che devono anche fronteggiare l’intervento di
uno o più passeggeri solidali con
chi non è in regola.
I deterrenti
Da qui il ricorso sempre più
spinto alla videosorveglianza
sui «Minuetto» e sui «Vivaldo»: sui 14 treni treni «Jjazz»
del Piemonte è addirittura
«live». Deterrenti in aggiunta alle attività delle forze del-
l’ordine e della Polfer.
Un problema che i sindacati
non negano ma scindono dal discorso delle carrozze chiuse.
«Le aggressioni sono diventate
un fenomeno grave che incute
paura, specialmente al personale più giovane - spiega Giusepep Campanella, segretario regionale Orsa -. La situazione è
critica non solo sui treni ma anche nei piazzali di Torino smistamento, all’altezza del Lingotto, dove si trova di tutto. Per
questo, restando ai treni, chiediamo una sorveglianza più
massiccia a bordo». Qui sta il
nodo, secondo l’Orsa: In Piemonte mancano una quarantina di capitreno. Questa, e non
le aggressioni, è la ragione che
impone la chiusura di alcune
carrozze». Trenitalia precisa
di avere predisposto un piano
di assunzioni e di turn over del
personale interno che prevede
il rientro dei capitreno ad oggi
mancanti: «Soluzioni provvisorie per garantire il maggior numero possibile di servizi con il
personale al completo».
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
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LA STAMPA
GIOVEDÌ 20 OTTOBRE 2016
.
Cronaca di Torino .47
Diario
Deborah Montalbano è membro della commissione emergenza abitativa
“La consigliera è morosa”
Il caso esplode sul web
Retroscena
PAOLA ITALIANO
a sul serio sei
morosa? Non
paghi l’affitto
da tempo?». Il post compare
in serata sul profilo Facebook
della consigliera comunale
Deborah Montalbano, eletta
nel Movimento 5 Stelle, e ora
al centro di una polemica innescata da un articolo pubblicato sul sito web della testata lospiffero.com. Presidente della Commissione comunale sulle politiche sociali
e membro della commissione
per l’emergenza abitativa, la
consigliera sarebbe morosa
con l’Atc, Agenzia territoriale per la casa: assegnataria
di una casa popolare, dovrebbe all’ente quasi 9 mila
euro di arretrati. Montalbano, disoccupata e con una figlia, non verserebbe i canoni
dal 2009 e non avrebbe saldato le rate del piano di rientro pattuito con l’ente neppure dopo essere entrata in
consiglio comunale.
Il post comparso sulla bacheca ha innescato un dibattito di commenti anche forti e
aggressivi tra quanti difendo-
«M
Simbolo alle
Vallette
Deborah
Montalbano,
34 anni,
è nata
e cresciuta nel
quartiere
Vallette che
in massa
ha votato per
Appendino
9000
euro
La cifra che la consigliera dei
Cinquestelle dovrebbe
all’Atc per gli affitti non
pagati dal 2009
no Montalbano «persona pulita e onesta», quanti chiedono
conto della veridicità delle informazioni, quanti pensano
che si tratti di un attacco stru-
mentale e quanti si indignano
per la privacy violata. Ma poco
dopo tutto sparisce, il post e i
commenti vengono cancellati
dalla bacheca, ne compare un
altro solidale che descrive
Montalbano come una che «si
spende da anni per i più deboli
delle periferie di Torino».
Ed è certo che Montalbano,
disoccupata e con una figlia,
che prima di essere eletta se la
cavava come riusciva con lavori saltuari, è diventata il simbolo della conquista delle periferie da parte dei Cinquestelle.
La consigliera, sempre in piazza con il banchetto, in giro nei
mercati, conosciuta un po’ da
tutti, è il volto delle Vallette che
hanno votato i grillini, che hanno fatto il pieno di voti nell’ex
quartiere «rosso». Che è anche
uno di quelli in cui è più alto il
numero di case popolari. Il
problemi della povertà e quindi anche della casa, erano tra
quelli al centro della campagna
elettorale. «Bisogna rivedere
tutti i requisiti attuali per accedere a strumenti come l’emergenza abitativa - scriveva da
candidata presentandosi sul
blog di Beppe Grillo - i sussidi,
le agevolazioni».
Se Montalbano è stata eletta, è anche perché le difficoltà
legate alla casa e al lavoro le conosce da vicino, le ha vissute
sulla propria pelle: è il famoso
discrimine con «i politici di
professione» che il voto di protesta ha premiato.
Per quanto riguarda il trattamento economico da consigliera, i Cinquestelle sul sito
torinese del Movimento spiegano bene come funziona. Gli
eletti non hanno un compenso
fisso, ma incassano un gettone
di presenza di circa 120 euro
lordi a seduta. Sono retribuite
sia le sedute del Consiglio sia
quelle delle commissioni, con
un tetto massimo di tre sedute
in un giorno e 19 in un mese. A
conti fatti, significa un totale
mensile massimo di 2.280 euro
lordi, cioè 1.400 euro netti, da
cui bisogna escludere quasi del
tutto il mese di agosto.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
In via Assisi
Per strada con un coltello
Denunciato dalla polizia
Alcuni passanti avevano notato in piazza Mattirolo un uomo
scendere da un’Opel Zafira con
una bottiglia e un coltello in mano. Gli agenti della Squadra Volante hanno notato l’auto parcheggiata in via Assisi, ma dell’uomo non c’era traccia. Poco
dopo, agli agenti è arrivata una
seconda segnalazione di un uomo che brandiva un coltello. Tornati in via Assisi, gli agenti hanno notato due persone vicino all’auto, uno di questi corrispondeva alle descrizioni ricevute. Sottoposto a perquisizione, l’uomo (38
anni), è stato trovato in possesso dell’arma e per questo
denunciato. A seguito di accertamenti, è emerso che a
carico dell’altra persona vicina a lui (un moldavo di 37
anni) c’era un ordine di carcerazione: gli agenti lo hanno
portato negli uffici della questura per la fotosegnalazione
e poi in carcere.
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12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Barriera di Milano
Colpisce un agente e fugge
Spacciatore arrestato
Per sfuggire all’arresto, ha
gettato la droga e ha colpito gli
agenti. Per questo, i poliziotti del
commissariato Barriera di Milano
hanno arrestato un uomo di 26 anni, originario del Senegal. Gli
agenti sono intervenuti in un cortile di via Sassari. Per assicurarsi
la fuga, l’uomo ha anche colpito
più volte un poliziotto con una
stecca di legno e ha gettato un
sacchetto con una trentina di dosi di droga. La fuga, però, è
stata interrotta da altri agenti che lo hanno inseguito e fermato in Strada del Fortino. Un altro pusher di 20 anni, clandestino, di origine libica è stato arrestato in piazza della
Repubblica. Gli agenti del commissariato Dora Vanchiglia
gli hanno trovato addosso 85 grammi di hashish. Il giovane
risultava già espulso dall’Italia a giugno, ma non aveva mai
lasciato il Paese.
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48 .Cronaca di Torino
STAMPA
.LA
GIOVEDÌ 20 OTTOBRE 2016
Boom
di iscritti
Confusione alla Suism «per troppo successo»
Rispetto allo
scorso anno
gli aspiranti
studenti dei
due corsi di
laurea
magistrale
sono quasi
raddoppiati e
questo ha
creato intoppi
nelle
procedure
Secondo i dati
di Almalaurea
i laureati della
Suism
trovano
subito lavoro
(nella foto la
sede dove si
tengono le
prime lezioni)
Lezioni iniziate
ma i risultati del test
non ci sono ancora
E gli aspiranti studenti della magistrale le disertano
190 e 170 iscritti, perciò bisogna
aspettare i risultati dei test. E
non sarà finita: poi partiranno
gli scorrimenti e i ripescaggi».
Anche in altri corsi di laurea,
come ad Architettura, gli scorrimenti vanno a rilento, ma qui
manca proprio la graduatoria.
il caso
FABRIZIO ASSANDRI
Risposte incerte
Sudoku
V
Telefonando alla segreteria arrivano indicazioni contrastanti: «Le lezioni sono sospese in
attesa dei risultati, sarebbe assurdo altrimenti», dicono la
prima volta. «Ci sono ma sono
facoltative, vada, cos’ha da perdere?», la seconda. Bisogna riconoscere che la Suism si è ingegnata non poco: aveva provato a posticipare le lezioni, ma
chi ha già affittato casa s’è lamentato, così si è scelto di farle
sdoppiando i corsi, per accogliere tutti. Alcuni docenti han-
Il sudoku
Medio
Il gioco consiste nel riempire tutte le caselle in modo tale che
ogni riga, ogni colonna e ogni settore contenga tutti i numeri
senza alcuna ripetizione: negli junior sudoku sono in gioco
i numeri da 1 a 6, nel sudoku medio e difficile i numeri da 1 a 9
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Junior 1
Junior 2
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Junior 1
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Junior 2
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La soluzione
dei giochi di ieri
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Residui addensamenti nel primo mattino
sull’Alessandrino e sul Levante Ligure,
nebbie o nubi basse sulle restanti pianure
e ampi rasserenamenti in Valle d’Aosta,
sulle Alpi e sul Ponente Ligure. Nubi in
diradamento in giornata con passaggio a
condizioni ovunque soleggiate.
Temperature in calo.
Abbastanza soleggiato in Valle d’Aosta e
sulle Alpi occidentali, irregolarmente
nuvoloso o nuvoloso altrove con rovesci
o temporali sparsi in Liguria, specie tra
Genova e il Levante. Nel pomeriggio
qualche rovescio anche su Cuneese,
Basso Piemonte e pianure orientali.
Rasserena in serata.
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Il vortice freddo attivo da giorni sull’Europa centrale si estende maggiormente verso
Sud coinvolgendo anche le Alpi e la Pianura Padana, ma gli effetti su Piemonte e Valle
d’Aosta saranno modesti con addensamenti a tratti estesi ma solo qualche isolato
rovescio nel pomeriggio. Piogge un po’ più estese in Liguria, soprattutto tra Genova e il
Levante, anche con qualche temporale. Domani correnti più asciutte riporteranno belle
schiarite, ma con temperature in calo, più sensibile nei valori minimi.
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12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
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Il tempo: instabile con rovesci e qualche temporale in Liguria. Freddo domattina.
AOSTA
VERBANIA
BIELLA
NOVARA
VERCELLI
TORINO
ASTI
ALESSANDRIA
CUNEO
MILANO
GENOVA
SAVONA
IMPERIA
emerge però un dato positivo,
persino lusinghiero: «Vuol dire
che gli studenti ci scelgono».
Secondo Rainaoldi, il boom –
per il test della triennale è stato
necessario il Palazzetto dello
Sport – può dipendere sia dai
risultati raggiunti e dal corpo
docente, sia dall’appeal del settore dell’attività motoria. «Insieme agli infermieri, i nostri
laureati sono secondo Almalaurea quelli che trovano lavoro
più in fretta».
13.14
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2
6 8
2
lezioni magari “inutili” per la
loro carriera universitaria, non
necessariamente inutili per la
loro vita». Ma non è un’incongruenza fissare lezioni prima
dei risultati dei test? Rainoldi
spiega che esistono difficoltà,
come incastrarsi con altri test,
dover aspettare la sessione di
lauree di settembre, programmare con largo anticipo. Ma
ammette: «Dovremo modificare le procedure per evitare disagi in futuro».
Per il docente, dalla vicenda
Difficile
4
Junior Sudoku
3
no raddoppiato le ore e non se
le faranno pagare. Ma ieri, nelle
aule di via Ventimiglia, i posti
vuoti erano molti.
«Hanno perso un’occasione
– ribatte Alberto Rainoldi, presidente del corso di laurea in
Scienze e tecniche avanzate e
dello Sport –, ci siamo trovati in
una situazione del tutto inaspettata, perché non avevamo
mai avuto tanti studenti, e non
abbiamo creato danni». Secondo il docente, «l’unico danno è
al limite far assistere i giovani a
Medio
per una sola settimana. «Una
presa in giro», dicono diversi
aspiranti iscritti: molti stanno
disertando le prime lezioni.
Negli ultimi cinque anni il
numero di domande era sì in
crescita, ma al di sotto o al massimo pari al numero chiuso fissato di cento posti per ciascuna
delle due lauree magistrali, in
pratica entravano tutti. Sulla
base dell’esperienza, il problema non esisteva e nessuno se lo
è posto. Quest’anno però c’è
stato un vero boom, con circa
Difficile
alutazione del movimento, comunicazione
e sport. A Scienze Motorie, la Suism, sono partite le
lezioni delle lauree magistrali, ma gli universitari non sanno ancora se saranno ammessi. Il risultato del test d’ingresso del 13 ottobre si saprà
il 25, mentre le lezioni sono
cominciate il 17. Un rebus in
cui qualcosa non torna. E per
ora tutti sono stati invitati alle
lezioni. Una buona parte verrà poi esclusa: sarà studente
18.38
22 OTT
30 OTT
7 NOV 14 NOV
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LA STAMPA
GIOVEDÌ 20 OTTOBRE 2016
.
Cronaca di Torino .49
Studiosa
«The
Dogtor»
Silvia Balbo,
40 anni,
è di Piossasco
Il papà
era professore universitario di Informatica, la
mamma
psicologa
Minneapolis,
dove insegna
e coordina un
gruppo di
ricerca, è solo
l’ultima tappa
della sua
avventura,
partita
da Torino
dove
si è laureata
in Chimica
e Tecnologie
Farmaceutiche.
«Torno in città
due volte
all’anno»
Torinese, insegna all’università del Minnesota
Camilla
e Biscotto
sono
un Golden
Retriever
e un barboncino, addestrati per
la pet therapy
in ospedale
Per un giorno
hanno
«assistito»
anche
i medici
della Dental
School
del Lingotto
Giocando
con loro
la piccola
Giada
si è convinta
ad aprire
la bocca
e a lasciarsi
visitare
La bimba è affetta da una sindrome rara
Washington premia In poltrona con i cuccioli
la detective dei tumori Il dentista non fa paura
Silvia Balbo, 40 anni: “Sono un cervello in movimento” Giada ha 5 anni: così ha superato il trauma delle visite
La storia/1
FABRIZIO ASSANDRI
on si riconosce nella
retorica dei «cervelli
in fuga». «Preferisco
parlare di cervello in movimento» dice Silvia Balbo, che
all’Università del Minnesota
studia come nasce il cancro e
che a Washington, mentre
era in corso la visita del premier Renzi a Obama, ha ricevuto il premio per il settore
della Medicina dalla Issnaf,
fondazione che riunisce 4 mila scienziati italiani. Quella di
Minneapolis, dove insegna e
coordina un gruppo di ricerca, è solo l’ultima tappa della
sua avventura, partita da Torino dove si è laureata in Chimica e Tecnologie Farmaceutiche. «Ho sempre voluto fare
qualcosa per le persone, ma
non volevo fare il medico: la
mia strada era la ricerca».
Baldo, 40 anni, è di Piossasco, papà professore universitario di Informatica, mamma psicologa. Il fratello Enrico ha avuto un percorso parallelo al suo. È andato ad
Oxford a lavorare nelle scuderie di Formula 1 della Mercedes. «Ho un forte legame
con Torino e torno due volte
l’anno», racconta Balbo. Un
legame che passa anche dall’arte. «Amo il museo di Rivoli. Ho frequentato l’accademia di Belle Arti e i corsi di
scenografia: ho imparato a
lavorare la creta e anche ora
realizzo sculture nel tempo
libero. In laboratorio i risultati arrivano dopo frustranti
fallimenti. L’arte è una valvola di sfogo, ti fa vedere subito
il risultato».
Per il rapporto tra arte e
scienza è stata anche intervistata dalla rivista Nature. Il
legame con l’Italia è anche
scientifico: mantiene i rapporti con il «suo» dipartimen-
N
Issnaf Award
I riconoscimenti
delle eccellenze
1 Gli Issnaf Award
sono i premi dedicati
all’eccellenza della ricerca italiana negli Stati Uniti e Canada, dati
dalla fondazione che
conta 4 mila scienziati
italiani che vivono in
Nordamerica.Spazio,
leucemie, protoni sono
i campi dei sei progetti
premiati, in diversi settori: medicina quello di
Silvia Balbo, ex aequo
con un altro ricercatore. Nella foto: l’ambasciata italiana di
Washington.
[F. ASS.]
anni, si è sposata con un avvocato americano che si occupa
di diritti civili con cui ha una
bambina. Non ha ancora la cittadinanza, ma avrebbe votato
Hillary Clinton. «Gli abitanti
del Minnesota vengono definiti
“falsi e cortesi” dagli altri americani - sorride - un po’ come i
piemontesi». Ma oltre alle
montagne di cui ha nostalgia,
ai vini delle Langhe e ai prodotti di Eataly di cui fa incetta,
pensa all’Italia anche per il sogno di tornare. O, per lo meno,
costruire un ponte tra i due Paesi. «È innegabile che il sistema
italiano sia carente. Qui abbiamo quattordici spettrometri di
massa, i miei colleghi italiani
ne hanno uno. Non sono “in fuga” da concorsi truccati o altro,
ma certo c’è amarezza per la
scarsità di opportunità».
A Minneapolis non ha un
contratto a tempo indeterminato: «Siamo valutati e dobbiamo dimostrare l’efficacia
del nostro lavoro – premette –
ma il sistema offre un supporto enorme, in Italia è tutto
estremamente faticoso». Ne
avrebbe parlato anche con
Renzi, se l’avesse incontrato a
Washington: «Ci sono segnali
che sembrano positivi, ma
manca una scelta decisa di invertire la rotta».
Tra gli studi all’Università di
Torino e l’esperienza americana, ci sono stati il dottorato per
metà all’ateneo Vrije di Bruxelles e poi il lavoro all’istituto internazionale di ricerca sul cancro di Lione. «Vorrei tornare in
Italia, magari non al cento per
cento, realizzando un lavoro in
connessione tra i due Paesi».
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to, «torno a fare seminari e invito gli studenti da me per le tesi». La ricerca per cui è stata
premiata indaga il meccanismo
con cui agenti interni ed esterni, come fumo e alcol, danneggiano il Dna e causano l’insorgenza del tumore. Studi che
vanno nella direzione della «terapia individuale, con medicine
specifiche per ogni paziente».
Vive negli Stati Uniti da 8
Ho sempre voluto fare
qualcosa per gli altri,
ma non volevo fare
il medico: la mia strada
era la ricerca
Silvia Balbo
Università
del Minnesota
La storia/2
NOEMI PENNA
hi non ha paura del
dentista? Giada ha 5
anni e per lei – affetta
dalla Sindrome di Milroy, una
malattia rara che causa linfedemi alle estremità del corpo
– anche solo sedersi sulla poltrona era un trauma. Per aiutarla a superare questo blocco sono intervenuti due «medici» molto speciali: Camilla e
Biscotto, i The Dogtor. Sono
un Golden Retriever e un barboncino addestrati per la pet
therapy in ospedale, colleghi
per un giorno dei medici della
Dental School del Lingotto.
Incantata dai cuccioli, e per
dargli il buon esempio, Giada
ha aperto la bocca più che poteva e si è fatta visitare, davanti allo stupore dei camici
bianchi presenti.
Un piccolo miracolo. «Prima, era stato praticamente
impossibile visitarla. I cani
hanno fornito il giusto coinvolgimento, e una simpatica
distrazione, per far eseguire
tutta la procedura necessaria». A testimoniare l’accaduto è il professor Stefano Carossa, direttore del Centro di
eccellenza per l’assistenza, la
didattica e la ricerca in campo odontostomatologico dell’Università di Torino, che ha
sede al Lingotto. «Avevo saputo del progetto già attivo
per adulti e bambini negli
ospedali della Città della Salute e ho letto i risultati interessanti delle ricerche del
settore. Allora, mi sono detto, perché non provare anche qui?» Nasce così questa
prima, positiva esperienza,
«che non vediamo l’ora di replicare. Spesso abbiamo a
che fare con bimbi molto timorosi, anche con problemi
cognitivi, che vivono il dentista peggio di ogni altro medi-
C
Molinette
Esamisenzaattesa
perl’osteoporosi
1 L’osteoporosi non
è una malattia solo da
donne. C’ è stato un aumento delle fratture al
femore e della mortalità anche nell’uomo. Il
Piemonte è maglia nera
nel trattamento precoce, ma da oggi al 16 novembre la Geriatria universitaria delle Molinette, diretta da Giancarlo Isaia, offre la densitometria ossea senza
liste d’attesa (foto): basta prenotare con l’impegnativa del medico
(011/6335318). [N. PEN.]
sedute Giada e la mamma. Lì
hanno iniziato a giocare insieme: la piccola ha lavato i denti a
Camilla e le ha fatto vedere come ra brava anche lei a farlo da
sola, con il suo spazzolino. Poi,
è entrata nell’ambulatorio insieme a Biscotto, il barboncino,
che ha seguito l’intera operazione in braccio all’addestratore, dietro alla poltrona del dentista, in modo che la bimba potesse sempre vedere il suo bel
musetto. «A oggi, non esiste un
preciso protocollo per gli interventi di pet therapy dal dentista, ma speriamo che da questa esperienza si possa creare si augura Carossa – introducendo questa attività in modo
permanente anche qui al Lingotto come nella restante Città
della Salute. Il cane è sempre
stato tenuto a debita distanza
dal campo operatorio e se i pazienti non hanno deficit immunitari non incorrono in alcun
tipo di problema».
In questi anni sono stati condotti studi che hanno dimostrato i molteplici benefici, sia
dal punto di vista fisico che
emozionale, della pet therapy,
sui bambini quanto sugli adulti. Dal 2012, all’ospedale Regina
Margherita è attivo il progetto
«Amici a quattro zampe», finanziato della Fondazione Forma. E, lo scorso febbraio, è partito il progetto sperimentale
The Dogtor, ideato e coordinato da Beatrice Rinaudo e Laura
Odetto, che già coinvolge i pazienti dell’Istituto di Riposo e
Vecchiaia, della Neuroriabilitazione del Cto e dei reparti di
Rianimazione e Neurochirurgia delle Molinette.
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co. Questo perché, con la bocca aperta, non hanno la possibilità di lamentarsi come vorrebbero. Si creano così alti livelli di ansia anche solo per
una pulizia dentale».
In base alle esigenze della
piccola paziente, si è studiato
un intervento specifico. Gli addestratori di The Dogtor hanno portato Camilla e Biscotto
nella sala d’attesa dove erano
Prima, era impossibile
visitarla. I cani hanno
fornito il giusto
coinvolgimento, e una
simpatica distrazione
Stefano Carossa
Direttore
della Dental School
12314
50
STAMPA
.LA
GIOVEDÌ 20 OTTOBRE 2016
Aperte tutti i giorni: piazza Massaua 1, sempre aperta (24 ore su 24); atrio Stazione Porta
Nuova, dalle 7,00 alle ore 19,30.
Orario minimo 9-19,30: via Stradella 198;
corso Francia 273; corso Belgio 151/B; via
Guido Reni 155/157; via Genova 179/F; via
Cibrario 88; via Tunisi 51; corso Stati Uniti 5;
corso Rosselli 106/D; via San Remo 37; via
Circoscrizione 4/Parella
Cernaia 24; via Madama Cristina 78; via Po
14; corso Vercelli 74.
Di sera (19,30-21,30): piazza Galimberti 7; via
Foligno 69; via Sempione 112; via San Remo
37; via Sacchi 4; corso Vitt. Emanuele II 66;
corso Traiano 73; corso Francia 1/bis.
Aperte anche di notte: via XX Settembre 5; via
Nizza 65; piazza Massaua 1.
Informazioni: www.farmapiemonte.org
Le panchine di piazza Rivoli sono inutilizzabili per colpa della
macchine che ci parcheggiano praticamente sopra. Lo
denunciano i residenti che protestano per i parcheggi
«creativi» degli automobilisti. Una cattiva abitudine che, oltre
a togliere posti nello spazio verde, ha anche danneggiato le
panchine.
[F. CAL.]
Il nuovo piano ignora intere Circoscrizioni
Il bike sharing si ferma
dove iniziano le periferie
PIER FRANCESCO CARACCIOLO
Entro la fine del 2017, saranno
191 le stazioni d ToBike dislocate sul territorio di Torino. Alle
133 già attive se ne aggiungeranno altre 58, in location che
sono già state individuate. Nessuna di queste - in base al progetto studiato dal Comune - si
troverà nelle zone periferiche
della città. Mirafiori Sud, quartiere da sempre privo del servizio, è stato ancora escluso: nel
lotto degli stalli inseriti nel piano di ampliamento, neanche
uno è previsto nell’ex Dieci. Ma
anche le Circoscrizioni 5 e 6 che sommate tra loro contano
quasi 240 mila abitanti - resteranno quasi sguarnite. Il progetto prevede infatti di realizzare quattro stazioni (una nella
Cinque, tre nella Sei) sull’asse
di corso Mortara, corso Vigevano e corso Novara. Dunque,
la parte più a sud dei due territori, che a loro volta il bike sharing non l’hanno mai visto. Da lì
al confine nord di Torino, neanche una. Dimenticati quartieri
interi: dalle Vallette a Lucento,
da Regio Parco a Barca e Bertolla. Non presi in considera-
La novità
A caccia
di uno sponsor
1 Vanno aggiunte
altre 8 stazioni To Bike
alle 58 già pianificate
per il nuovo anno. Sono stalli che al momento il Comune non è certo di realizzare, ma che
ha comunque messo in
programma. Per ogni
stazione andrà prima
trovato uno sponsor
da cui trarre risorse per
garantire il servizio.
«Le abbiamo progettate vicino a operatori
che potrebbero finanziarle: il nuovo centro
Lavazza, gli stabilimenti Fiat, la Reale Mutua, il grattacielo della
Regione - dicono - Sono punti di forte attrazione per la mobilità su
due ruote».
[P. F. CAR.]
zione, almeno dal un certo punto in avanti, assi viari come
corso Giulio Cesare, corso Vercelli, corso Grosseto, via Botticelli.
Da «Comunicare», la società
che si occupa del To Bike, ricordano che la dislocazione
delle stazioni in via di realizzazione viene fatta «secondo il
principio di cerchi concentrici». Vale a dire: si parte da un
nucleo centrale di bici gialle e,
ogni volta che c’è un ampliamento, viene realizzato intorno
ad esso. «Questo perché, per
rendere funzionale il servizio,
le stazioni devono trovarsi a
non più di 350-400 metri l’una
dell’altra. È questo il motivo
per cui gran parte degli stalli
già attivi sono nelle circoscrizioni centrali» dicono ancora
da Comunicare.
Gli stalli in arrivo nel 2017
(che saranno realizzati a partire dalla prossima primavera)
infoltiranno soprattutto alcuni
territori: in particolare il territorio delle Circoscrizioni Tre,
Quattro e Sette, in ognuna delle quali sono previste 11 stazioni nuove. E la Due, dove invece
ne arriveranno 12. Altre fini-
A fine
2017
Entro
quella data
il numero
delle stazioni
di ToBike
passerà
dalle attuali
133 a 191.
Ma alcuni
quartieri
continuano
ad essere
ignorati
ranno in territori già serviti,
coprendo zone come piazza
Zara (popolosa ma senza To
Bike) o l’ultimo tratto di via
Nizza, (bloccato dai cantieri
per la metropolitana).
Grazie a risorse esterne,
inoltre, a breve dovrebbero essere pianificate una trentina di
stazioni in più. 20-22 grazie al
Pon Metro, 8 con i fondi del Piano periferie. Andranno a rafforzare il bike sharing nei quartieri periferici? «È presto per
dirlo - dicono da Comunicare Non abbiamo ancora studiato
un progetto di ampliamento».
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LA STAMPA
GIOVEDÌ 20 OTTOBRE 2016
Mandate le vostre segnalazioni,
foto e video a
[email protected]
.
51
QUARTIERI
Per le vostre segnalazioni [email protected]
Circoscrizione 8/ San Salvario
“Abbiamo la pista ciclabile
ma ci negano il servizio”
«Sono anni che i nostri cittadini chiedono il bike sharing.
Eppure, anche su questo tema, siamo stati dimenticati».
Carlotta Salerno, presidente della Circoscrizione 6, non
nasconde la propria amarezza di fronte al piano di ampliamento del ToBike: «La nuova amministrazione non aveva
assicurato maggiore attenzione per le periferie? - si domanda - Fermarsi a 3-4 stazioni su corso Vigevano significa lasciare sguarnita la stragrande maggioranza del nostro
territorio. Proprio quella più lontana dal centro». La nuova
Giunta della Sei sta discutendo proprio in questi giorni di
mobilità sostenibile. «Spero ci sia la possibilità di modificare il progetto - dice Salerno - Corso Taranto è vicino a
campi da basket molto frequentati dai giovani, nella zona
di Barca e Bertolla abbiamo la pista ciclabile che corre sul
Lungo Stura: perché questi aspetti non sono stati presi in
considerazione?»
[P. F. CAR.]
Carlotta
Salerno
presidente
della
Circoscrizione
Sei
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“Mirafiori Sud ignorata
Una scelta inaccettabile”
133
58
le stazioni
in arrivo
Sono quelle che
funzionano già da anni e
sono dislocate in modo
prevalente nelle zone
centrali della città
Secondo la società che
gestisce il bike sharing in
città entreranno in
funzione entro la fine
del prossimo anno
«Se decidi di installare 12 nuove stazioni di To Bike in una Circoscrizione, devi dislocarle in modo omogeneo su tutti i quartieri: è
inaccettabile che Mirafiori Sud sia stato dimenticato». Alessandro Nucera, vicepresidente della Due, non ha gradito le scelte del
Comune, che nel nuovo progetto ha privilegiato Mirafiori Nord e
Santa Rita. «Per l’ennesima volta la periferia è stata dimenticata
- dice - Non bastano le difficoltà di bilancio, che ci impediscono di
occuparci della manutenzione di giardini e aree giochi. Anche il
bike sharing ci viene negato». E aggiunge: «E dire che a Mirafiori
Sud ci sono Politecnico e Cus Torino: ma a quanto pare non
basta». La Giunta della Due, comunque, non si arrende. A breve
chiederà un incontro in assessorato per rivedere il progetto:
«Almeno una delle 12 stazioni pianificate nella deve essere spostata oltre piazzale Caio Mario».
[P. F. CAR.]
Alessandro
Nucera
Vice
presidente
della
Circoscrizione
Due
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La “Rotonda”
è un rudere
in mano ai ladri
DIEGO MOLINO
Da tempio del divertimento a simbolo del degrado, il passo è breve. Basta guardare lo stato
in cui oggi versa la «Rotonda» del Valentino, tra
la vegetazione spontanea cresciuta dove prima
c’erano i dehors e gli arredi all’interno dei locali,
completamente distrutti. Una situazione di cui
hanno preso coscienza, ieri mattina, i consiglieri comunali della prima Commissione permanente nel corso di un sopralluogo nell’ex discoteca. Sui due piani del locale tutto è ormai abbandonato: sopra i banconi devastati restano ancora vecchie
bottiglie di alcolici, i controsoffitti sono crollati in diversi
punti così come le pareti, su
cui si sono aperte delle voragini. A peggiorare le cose sono
anche le continue incursioni
dei ladri, che di tanto in tanto
penetrano all’interno per portarsi via materiale
in rame. I locali della «Rotonda», che in passato
erano stati dati in concessione alla società Fierimpresa, furono ripresi dal Comune alla fine
del 2014. A rendere ancora più grave lo stallo
attuale è l’incertezza sul loro futuro. Al momento sono due le ipotesi sul tavolo: quella di mantenere in qualche modo la sua anima commerciale oppure quella di creare degli spazi idonei a
una serie di attività ricreative per gli studenti
universitari. Negli ultimi anni diversi enti e associazioni del territorio si sono fatti avanti per
pensare a un riutilizzo della struttura.
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Circoscrizione 4 / Parella
Circoscrizione 3/ San Paolo
Allarme piromane
Ancora roghi
in corso Svizzera
Hashish in bagno
Bar chiuso
per dieci giorni
FEDERICO CALLEGARO
FEDERICO CALLEGARO
MASSIMILIANO PEGGIO
«Campione del ciclismo e Giusto tra le Nazioni». Recita così la targa che ieri mattina, nei
giardini di piazza Cavalcanti, è stata scoperta
durante la cerimonia di intitolazione a Gino Bartali, scomparso sedici anni fa. Una scelta motivata non solo dalle sue
imprese sportive – vinse tre
Giri d’Italia e due Tour de
France – ma anche per il suo
immenso esempio di umanità
durante la Seconda Guerra
Mondiale, come ha voluto ricordare il presidente del Consiglio comunale Fabio Versaci.
«Impiegò un numero interminabile di giorni a
portare, con la bicicletta, documenti falsi da
una stamperia di Assisi a Firenze per aiutare
gli ebrei ad avere una nuova identità e poter
espatriare». Ad aprire la cerimonia i bimbi della scuola per l’infanzia Suor Tarcisia Ponchia,
che hanno cantato l’inno nazionale.
[D. MOL.]
L’allarme per un nuovo incendio parte dalle pagine di quartiere dei social network e si diffonde
in fretta. Nella notte tra il 18 e il 19, alle 22 e 30,
due automobili hanno preso fuoco in corso Svizzera, all’altezza di corso Appio Claudio. I condomini dei palazzi che si affacciano sul sacrario del
Martinetto, vedendo le fiamme, hanno immediatamente chiamato i vigili del fuoco che sono arrivati con due dei loro mezzi. La paura, come era
già successo pochi giorni fa per un caso analogo,
era che il fuoco si espandesse in fretta e bruciasse anche le vetture vicine. La preoccupazione,
intanto, cresce perché l’episodio di martedì sera è l’ultimo di
quattro avvenuti da inizio ottobre. Le ultime auto bruciate,
infatti, si sommano a quelle
carbonizzate in corso Racconigi e in piazza Rivoli. Una circostanza che lascia pensare all’opera di un piromane, visto
anche il fatto che gli incendi sono scoppiati tutti
nelle traverse di corso Francia. «Del caso si occupano i commissariati San Donato e San Paolo
- spiegano dalla Polizia - Se si tratta di un piromane il modo migliore per individuarlo sono i
passaggi delle volanti e, nel caso, gli appostamenti mirati». «Spero non si ripetano questi episodi perché io sono senza garage e non saprei
come fare a difendermi», afferma Nino Lopace,
residente in zona Parella. Anche Claudio Cerrato, presidente della Circoscrizione 4, pensa che
il modo migliore per contrastare atti criminali
sia schierare più volanti. «È preoccupante che ci
siano così tanti casi - afferma Lorenzo Ciravegna, che abita nel quartiere - Quando era successo in corso Racconigi si pensava a un corto
circuito ma ora la situazione è chiara. Ci va una
maggior presenza delle forze dell’ordine».
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Circoscrizione 7
In corso Sella
una targa
per Bartali
DIEGO MOLINO
Quattordici incidenti all’anno. Più di uno al
mese. Media che fa pensare dato che è riferita
all’incrocio tra viale delle Primule e via dei
Gladioli: angolo delle Vallette, un quartiere
dove il traffico è quasi assente. «Ma secondo i
residenti, sono molto di più:
quasi il doppio se si contano
anche quelli che non vengono
denunciati», dice la consigliera del Pd, Mary Gagliardi
che chiede che sia trovata
una soluzione per garantire
maggior sicurezza. «Per molti automobilisti è un rebus:
non si capisce se è una rotonda o un’intersezione con precedenza», aggiunge Gagliardi.
La riprova? Il cartello della segnaletica stradale che è talmente ammaccato da assomigliare a un pungiball per paraurti. «È necessario che l’amministrazione prenda di petto il
problema - spiega -. Occorre intervenire il
prima possibile per evitare che qualcuno si
possa fare seriamente male».
[P. COC]
Resterà chiuso per dieci giorni il bar «Time
Out Café» di via Di Nanni 101, oggetto nei giorni scorsi di un controllo degli agenti del commissariato San Paolo e della sezione amministrativa della polizia municipale. Così ha deciso il questore Salvatore Longo sulla base «dei
reiterati casi di disturbo della quiete pubblica» e per il rinvenimento di sostanza stupefacente all’interno del locale. Nella colonna di un
lavandino, infatti, gli uomini del commissariato hanno trovato quasi 90 grammi di hashish
avvolti in un calzino e un coltellino, utilizzato
per tagliare le dosi. A scovare la droga è stato
il prezioso fiuto di un cane poliziotto, dell’unità cinofila della questura.
Il titolare è stato denunciato e altri cinque
clienti sono stati identificati. Due di questi
erano già noti alle forze dell’ordine per vari
guai con la giustizia, per reati contro il patrimonio, contro la persona e per stupefacenti.
Condizioni, queste, oltre alle continue lamentele dei residenti, che hanno
fatto scattare il provvedimento di chiusura del questore,
motivato dalla pericolosità
per l’ordine pubblico. Le ispezioni non si sono limitate solo
a questo locale, ma hanno interessato anche altri due
esercizi commerciali della zona: un market di prodotti asiatici e un bar gestito da un cittadino cinese. In entrambi gli
esercizi la polizia municipale ha riscontrato
alcune irregolarità amministrative, sanzionando i titolari. Nel corso dei controlli, estesi a
tutta via Di Nanni, sono stati identificati anche diciannove stranieri: tre sono stati accompagnati all’ufficio immigrazione della questura perché irregolari sul territorio nazionale.
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Circoscrizione 5/ Vallette
L’incrocio sembra
una rotonda:
record di incidenti
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STAMPA
.LA
GIOVEDÌ 20 OTTOBRE 2016
Orbassano, vertice Confesercenti
Rivalta, evaso arrestato in campo rom
Rivoli, si cercano insegnanti musicali
Cambio al vertice della Confesercenti di
Orbassano dopo l’ultima riunione del
direttivo. Allo storico presidente Pierino
Boella succede Vincenzo Guastella (in
foto), titolare del bar ristorante A Modo
Mio, in via Roma.
[M.MAS.]
Era evaso dai domiciliari e si era procurato
un documento falso, ma i carabinieri di
Orbassano hanno scoperto il trucco e l’hanno arrestato. In manette è finito Zoran Pavlovic, nomade croato di 41 anni, di Volpiano, ricercato dallo scorso 6 ottobre. [M.MAS.]
Il Comune di Rivoli cerca, per l’istituto musicale «Balmas», insegnanti a indirizzo jazz e
moderno di batteria e percussioni, contrabbasso e basso elettrico, tromba, direttore di
coro di voci bianche e propedeutica musicale
per bimbi fino a tre anni.
[P. ROM.]
La Loggia
La banda della Lybra sfugge alla cattura
Il folle inseguimento finisce in un torrente, ma i misteriosi banditi sono riusciti a salvarsi e scappare
MASSIMO MASSENZIO
La scorsa notte l’avventura
della «banda della Lybra»
sembrava arrivata al capolinea. Dopo l’ennesima spaccata a Piossasco i ladri sono stati inseguiti fino alle porte di
La Loggia ma, proprio quando erano riusciti a seminare
le pattuglie dei carabinieri,
sono finiti fuori strada. La solita Lancia Lybra station wagon ha terminato la sua folle
corsa in un campo, mentre la
Fiat Brava che la seguiva a
tutta velocità è addirittura
precipitata in un torrente.
Quando i sommozzatori si sono calati nel rio Oitana, però,
hanno scoperto che nell’abitacolo non c’era più nessuno: anche questa volta gli «inafferrabili ladri» l’hanno fatta franca,
ma gli investigatori hanno recuperato la refurtiva dell’ultimo colpo e qualche prezioso
indizio per le indagini potrebbe arrivare dai fotogrammi
della videosorveglianza
I professionisti della spaccata sono entrati in azione poco dopo le 2, nella bar-tabaccheria Mauri di via Bertacchi,
a Piossasco. L’obiettivo, come
sempre, è il cambiamonete e la
Pauroso
incidente
station wagon viene utilizzata
come «ariete» per sfondare la
vetrina in retromarcia. L’allarme entra in funzione, ma passano solo 2 minuti e i quattro
malviventi incappucciati riescono a impossessarsi di un
migliaio di euro in contanti e a
caricare nel bagagliaio la macchinetta cambiasoldi. Poi inizia la fuga verso Orbassano,
con una Fiat Brava a fare da
retroguardia, ma le due auto
vengono intercettate dai carabinieri prima dell’imbocco
della Torino-Pinerolo.
L’inseguimento prosegue fino alla tangenziale e nei pressi
La Lybra e
una Brava
sulla quale
viaggiavano i
ladri sono
finite nel rio
Oitana, vicino
a La Loggia
FOTO MASSENZIO
di Moncalieri i banditi riescono a far perdere le loro tracce,
ma a La Loggia succede l’imprevedibile doppio incidente.
Quando i militari e i vigili del
fuoco arrivano sulle sponde
del fiume, però i ladri sono già
fuggiti a piedi.
Dall’inizio di settembre la
stessa banda potrebbe aver
messo a segno altri 5 colpi
(non tutti riusciti) a Candiolo, La Loggia, Moncalieri. La
Lybra station wagon è la loro
auto preferita, ne hanno rubate almeno tre nelle ultime
settimane.
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Diario
Rivalta
Collegati a una linea hot
sul sito del Comune
Attualmente la pagina di
Informagiovani sul sito del
Comune di Rivalta è in fase di
aggiornamento. Fino a qualche giorno fa, però, fra i consigli rivolti ai ragazzi, nella
sezione «tempo libero», ospitava anche un paio di link ritenuti utili ai giovani utenti.
Fra questi quello che rimandava a un sito in grado di fornire «preziosi» suggerimenti
su come aprire e gestire una Il municipio di Rivalta
rete erotica a pagamento. La
scoperta è stata fatta da una cittadina e sui social network
non sono mancate discussioni e battute. Qualcuno si è indignato, molti l’hanno presa sul ridere. In realtà pare che il
link incriminato sia presente da anni sul sito istituzionale
del Comune e originariamente rimandava a una pagina che
pubblicizzava eventi e concerti. Nel tempo, però, avrebbe
cambiato radicalmente i suoi contenuti con una svolta a luci
rosse, mantenendo lo stesso dominio, ma a palazzo civico
nessuno se n’era accorto: «Ci dispiace per l’accaduto – spiega l’assessore Marilena Lavagno - Purtroppo i tecnici non
sempre riescono a controllare tutto, ma appena abbiamo
ricevuto la segnalazione siamo intervenuti».
[M.MAS.]
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Venaria
Donna uccisa all’Auchan,
l’imputata va in Cassazione
Ci sarà il terzo grado di
giudizio per il caso di Alessandra Barbi Cinti, la 43enne
di Venaria accusata di concorso in omicidio con l’ex
compagno Abdelilah Intaj.
L’uomo il 2 aprile del 2011 ha
ucciso a colpi di pistola Marina Corradino, barista dell’Auchan, dopo averla aspettata all’uscita dell’ipermercato. I due erano stati sentimentalmente legati. L’avvo- L’omicidio del 2011
cato Antonio Foti, il legale
dell’indagata, condannata a 13 anni e quattro mesi in Appello, ha depositato, nei giorni scorsi, ricorso in Cassazione. Oltre a una gelosia che la corte d’Appello di Torino,
nelle motivazioni della sentenza, definisce «esasperata»,
vi era anche un movente economico dietro all’omicidio. La
Corradino, i cui familiari si sono costituiti parte civile, assistiti dall’avvocato Francesca Violante, secondo Intaj
(condannato a 30 anni) avrebbe dovuto restituirgli dei
soldi. Alla fine, secondo la corte d’Appello, la Barbi Cinti
sarebbe colpevole perché «l’accompagnamento in auto di
Abdelilah Intaj, camuffato e armato», all’Auchan si sarebbe verificato in un «ambito psicologico di piena consapevolezza» da parte sua.
[G. GIA.]
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LA STAMPA
GIOVEDÌ 20 OTTOBRE 2016
.
53
ETROPOLI
M
Pino, la vita «spericolata» di Spaggiari
A Pinoir 2016 stasera alle 18,30 Giorgio
Ballario, giornalista de La Stampa, presidente dell’associazione Torinoir, presenta «Vita
spericolata di Albert Spaggiari», biografia di
un famoso ladro francese. Alla Casa di Tutti i
Colori in via Molina, ingresso libero. [A. TOR.]
Per le vostre segnalazioni [email protected]
Area Ovest
il caso
Inceneritore,
i sindaci attaccano
Appendino
GIUSEPPE LEGATO
F
rancesca e Ida sono due
pensionate di borgo San
Pietro, il quartiere più
popoloso di Moncalieri. Sono
loro le protagoniste di questa
storia di truffatori e manette
che ieri ha portato in carcere
Cinzia Vailatti, 39 anni, nata a
Torino, residente in corso
Unione Sovietica 655 nel campo dei sinti piemontesi; e Valerio Giannini, 34 anni nato a
Moncalieri, residente a Nichelino in via Cacciatori 21/5.
Il maggiore Andrea Fabi e i
suoi militari li hanno fermati
sotto casa di Ida e Francesca
perché le due vittime del tentato raggiro avevano capito
tutto. Si erano accorte che
quell’uomo e la donna - qualificatisi come carabinieri che gridavano di dover effettuare la notifica di
un provvedimento giudiziario e una
perquisizione - erano
potenziali
truffatori.
Sono quelli che i carabinieri
E hanno tepensano possano aver
lefonato
al
compiuto i due sinti
112. La velociarrestati ieri
tà con cui è stato dato l’allarme
ha fatto la differenza.
15
colpi
L’allarme
Ida e Francesca meriterebbero un applauso collettivo, perché se cosi facessero tutti la
piaga delle truffe agli anziani
sarebbe di fatto ai minimi storici. Non hanno ceduto alle
pressioni della coppia di truffatori, non si sono fatte condizionare nemmeno quando
Giannini ha tirato fuori dal
portafoglio un finto tesserino
dei carabinieri. C’era una foto
di un uomo con il berretto dell’Arma e la dicitura maresciallo Roberto Tella, un nome dalla forte assonanza con uno dei
più esperti investigatori della
Compagnia di Moncalieri.
Le pensionate hanno iniziato a urlare, si sono chiuse in casa lasciando sul pianerottolo i
due malviventi, hanno compo-
FOTO LEGATO
I truffatori indossavano una parrucca e avevano falsi tesserini dell’Arma
Moncalieri
Falsi carabinieri
in manette
Erano truffatori
FOTO MASSENZIO
Cinzia
Vailatti
39 anni, pluri
pregiudicata
per altre
truffe,
è residente
nel campo
nomadi di
corso Unione
Sovietica
Nichelino
sto il 112. I carabinieri
– quelli veri – sono arrivati in due minuti.
Vailatti e Giannini, nonostante i due colpi
falliti, continuavano
ad aggirarsi nei pressi
del civico di via Montebianco dove abitano
le due pensionate. Li
hanno fermati. Lui ha opposto
resistenza tentando di divincolarsi. Oggi, in aula – pm Marco Sanini – risponderà anche
di questo di fronte al giudice.
I due arrestati sono entrambi pluripregiudicati. Lei ha collezionato numerosi arresti negli ultimi anni e non solo in Piemonte. Non ha esitato a urlare
in faccia alla pensionata: «Se
non apre la notifica le arriva lo
stesso a casa».
Più prudenza
I carabinieri raccomandano
«di non aprire la porta a nessuno, neanche a militari in divisa,
men che mai in borghese. Telefonate al 112. Se sono colleghi
possono aspettare». I due sinti
rispondono di tentato furto aggravato, ma i militari stanno
indagando su altri quindici colpi in cui potrebbero essere
coinvolti. Da gennaio a oggi
truffe simili sono state messe a
segno a Nichelino, Moncalieri,
Orbassano, Piossasco, Vinovo,
Carmagnola, Carignano. Bottino da 1500 a 7 mila euro.
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Collegno
La rissa è
avvenuta
durante la
trasmissione
Mediaset
C’è un consigliere comunale di Nichelino che ieri mattina ha perso la testa. Si chiama Sabino
Novaco e siede sui banchi della maggioranza.
Alle 8,30 durante una diretta di Canale 5 dalla
scuola Rodari, teatro del crollo di un
pezzo di soffitto 10 giorni fa, si è presentato con un cartello: «Mediaset
sciacalli. Giù le mani dalle scuole».
La nonna di un alunno gli ha fatto
presente che «le tv erano lì per i loro
piccoli e non per fare spettacolo». Ha
tentato di strappargli di mano il cartello. Lui ha reagito spintonando l’anziana che si è recata al Cto per farsi
refertare. Ora il capogruppo del Pd
Franco Fattori e del M5S Antonella Pepe ne
chiedono le dimissioni. Novaco si è detto pentito, ma il più arrabbiato pare che sia il sindaco
Tolardo che ha allontanato il consigliere dalla
zona delle riprese, visibilmente seccato. [G.LEG.]
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Cancellate
le scritte
Operai
al lavoro
alla scuola
Marconi
Roberto
Montà
Sindaco di
Grugliasco
«Sforamenti
a parte, ci
dispiace la
carenza di
comunicazione che
c’è stata»
maggiormente sgradevole è soprattutto la
mancanza di comunicazione da parte di Trm
e della Città Metropolitana».
Ben più di uno sgarbo. «Lo riteniamo un fatto
grave nel metodo - proseguono - in quanto non
siamo stati oggetto di alcuna informativa da
parte dei due Enti preposti». Al coro delle proteste si aggiungono anche Maurizio Piazza (Beinasco) ed Eugenio Gambetta (Orbassano): «Poiché i dati che ci sono stati mostrati non erano
preoccupanti riteniamo che ci siano stati altri
elementi che hanno determinato questa fuga in
avanti – attaccano - Se non avremo per tempo i
dati di altri eventuali sforamenti di sostanze potenzialmente pericolose per la salute dei cittadini, proporremo la temporanea chiusura dell’impianto del Gerbido. Il comitato non deve essere
svuotato delle sue funzioni e i nostri Comuni devono essere coinvolti da un eventuale ipotesi di
un tavolo tecnico operativo».
[M. MAS. - P. ROM.]
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Trofarello
Lite consigliere-nonna Il sindaco: “Volontari
davanti alle telecamere contro i graffitari”
Su Canale 5
Sono sul piede di guerra i sindaci di Beinasco,
Grugliasco, Orbassano e Rivoli, che hanno
scoperto dai giornali la notizia della riduzione dei volumi di rifiuti destinati al termovalorizzatore del Gerbido. Nel mirino è finita la
decisione della sindaca di Torino Chiara Appendino, motivata dalla presenza anomala di
mercurio nelle emissioni, che sarebbe stata
presa senza informare preventivamente il comitato locale di controllo. «Il problema è sicuramente lo sforamento anomalo dei limiti di
mercurio - affermano i sindaci Roberto Montà (Grugliasco) e Franco Dessì (Rivoli) - anche se ci viene assicurato che non ci sono rischi per la salute visto che il limite di legge è
dieci volte superiore. Ma ciò che riteniamo
Operai già al lavoro per ripulire la scuola elementare Marconi. Dopo il raid dei graffitari nel
fine settimana scorso, ieri pomeriggio l’amministrazione è passata all’azione e ha iniziato a far
pulire dalle scritte le vetrate. Domani,
invece, si passerà a cancellare anche i
tag sulle pareti. «La scuola imbrattata
dai vandali è stata tempestivamente
ripulita per ripristinarne il decoro dichiarano il sindaco Francesco Casciano e l’assessore Valentino Romagnolo -. I cittadini possono contare su
un’amministrazione efficiente e pronta». Ma non basta. «Chiediamo anche
ai genitori dei ragazzi che hanno a casa bombolette - prosegue il sindaco - di parlare
con i loro figli e verificare l’uso. Una città bella e
vivibile si costruisce insieme». Nel contempo
puntano a costituire una «squadra anti tag» per
rimuovere i graffiti appena realizzati. [P. ROM.]
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L’assessore: “Gtt deve
risarcire i passeggeri”
Bus troppo
lento
Polemiche
per i mezzi
della linea
45 di Gtt
Non si placano le polemiche sui ritardi e i disservizi del bus 45, che collega Santena a Torino
passando per Moncalieri, Cambiano e Trofarello. E proprio da Trofarello, ieri, è arrivata una
nuova puntata delle lamentele. Il portavoce dei pendolari è l’assessore ai
Trasporti Carmelo Bruno, che ha incontrato i vertici di Gtt: «Mi hanno assicurato che entro venerdì la situazione tornerà normale e che i disservizi
erano dettati da alcuni problemi non
meglio precisati tra Gtt e una ditta
concessionaria di una parte di servizio pubblico, la ditta Ca.Nova».
Tutto finito? Non proprio. Bruno
chiede all’azienda dei trasporti «di cominciare a
ragionare su concrete forme di risarcimento
per tutti gli utenti che hanno pagato biglietti e
abbonamento nelle ultime settimane usufruendo di un servizio scarso e inaccettabile». [G.LEG.]
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9AB5CDE38F3B11B7C38F2 LA STAMPA 12345367318
LA STAMPA
GIOVEDÌ 20 OTTOBRE 2016
&
Anteprima della stagione «Eccentrika»: alle 21 (con replica
domani) al Teatro Le Serre a Grugliasco (via Lanza 31) va in
scena lo spettacolo «Boulevard Conakry» della compagnia
di acrobati in arrivo dalla Guinea Terya Circus.
La scrittrice
spagnola Clara
Sánchez oggi alle
18,30 al Circolo
dei Lettori presenta «Lo stupore di una notte di
luce» (Garzanti),
seguito de «Il
profumo delle
foglie di limone»,
uscito in Italia in
anteprima mondiale. Un ritorno
in Costa Blanca
per i protagonisti, i «cacciatori
di nazisti» Sandra e Julián. Lui,
sopravvissuto ai
campi di concentramento, impegnato in una
lotta con il «macellaio di Mauthausen», che
vive nella sua
stessa residenza
per anziani. Lei
che da Madrid,
dove abita con il
suo bambino,
parte alla ricerca
dell’amico dopo
avere ricevuto un
inquietante
biglietto anonimo. Un atteso
seguito sei anni
dopo il fortunato
libro precedente.
55
CULTURA
SPETTACOLI
Gli acrobati della Guinea
Oggi alle 18,30
Clara Sanchez
al Circolo
dei lettori
.
Il modellino in legno
Il corridoio dei suoi antenati
La rampa in primo piano è quella della slitta di Santa Claus, che ricostruisce
il cortile di casa sua. La torre dell’orologio, invece, scandirà l’attesa del Natale
Qui saranno in esposizione i dipinti di Santa Claus
delle varie epoche storiche, dal Medioevo sino al Rinascimento
Dal 28 novembre
Babbo Natale sarà di casa a Torino?
Il villaggio nasce in piazza d’Armi
Ci sarà la dimora di Santa Claus, la grande fabbrica dei giochi e spazi per eventi e cibo
CRISTINA INSALACO
«I
l sogno del Natale» è
la realizzazione delle fantasticherie che
abbiamo avuto da bambini
sulla vita di Santa Claus e
dei suoi elfi, quando immaginavamo la fabbrica dei
giocattoli che produceva i
desideri contenuti nelle letterine. O quando pensavamo alle renne che si preparavano alla consegna dei regali. Un sogno che si avvera
il 26 novembre, quando piazza d’Armi fino all’8 gennaio
si trasforma nel villaggio di
Babbo Natale.
La scorsa settimana, a pochi metri dal Pala Alpitour, è
iniziata la costruzione del villaggio di legno, che porterà
in città le atmosfere magiche
della Lapponia. Il progetto
«Il sogno di Natale» si estende su un’area di 17.500 metri
quadrati di proprietà del demanio, solitamente chiusa al
pubblico, e che trasformerà
piazza d’Armi in un villaggio
incantato. Circa 1600 metri
quadrati dell’area saranno
occupati dal «Quartier generale di Babbo Natale»: uno
spazio coperto e riscaldato,
dove ci sarà la casa di Santa
Claus, l’ufficio postale, il corridoio degli Antenati, la
grande fabbrica dei giocattoli. Qui verrà costruita la casa
degli elfi e il «ricovero» della
slitta con la sua rampa di lancio e le immancabili renne.
Gli elfi condurranno il pubblico in un tour alla scoperta
della quotidianità di Santa
Claus, raccontando aneddoti
e rispondendo alle domande
dei bimbi.
Intorno al quartier generale, invece, ci sarà una pista
di pattinaggio e un chapiteau
Il rendering
La ricostruzione digitale di come si trasformerà piazza d’Armi dal 26 novembre all’8 gennaio
con la casa di Santa Claus e la fabbrica dei giocattoli
17.500
metri quadrati
È la superficie per l’evento:
di questi 2600 saranno
occupati dal Quartier
generale di Babbo Natale
per gli spettacoli circensi e teatrali, che insieme agli addobbi e luminarie faranno vivere a
torinesi e turisti un’esperienza
magica che può ricordare le
atmosfere del paese di «Chinonsò», dove è stato ambientato il Grinch. Dove gli abitanti
trascorrevano le giornate facendo il conto alla rovescia
nell’attesa del «giorno più bello dell’anno». E siccome a volte
l’attesa è ancora più emozionante del 25 dicembre stesso,
che dura solo 24 ore, qui bambini e le famiglie potranno tuffarsi in un luogo magico in cui
immaginare lo spacchettamento dei regali sotto l’albero
e l’arrivo di Santa Claus.
Così, mentre i più piccoli incontreranno Babbo Natale, e
vedranno il suo sosia meccanico dormire tutto il giorno nel
suo letto, gli adulti potranno
passeggiare tra gli stand di
street food: in piazza d’Armi
verrà allestito uno spazio con
specialità tipiche del Piemonte
e dell’Italia, con dolci, panettoni e piatti tradizionali delle feste, da Nord a Sud. Durante il
periodo di apertura ci saranno
poi 30 eventi serali e spettacoli
per le famiglie, soprattutto nel
weekend. Il programma, che
prevede la presenza di artisti
internazionali, è ancora in fase
di definizione, ma tra gli appuntamenti più importanti c’è
lo show del «Circo Zoè». Una
compagnia nata a Bergamo,
che si è «allargata» alla scuola
Vertigo di Torino, che incanterà il pubblico con esercizi mozzafiato. Non solo: in questo periodo sono stati organizzati diversi laboratori natalizi per le
scuole e alcuni eventi speciali
per la vigilia, la veglia di Capodanno e l’Epifania.
Il progetto, ideato e realizzato da Carmelo Giammello,
già scenografo al teatro Stabile di Torino, nasce con la collaborazione dell’artista Richi
Ferrero, e la direzione di produzione di Roberto Sabbi e Paolo Quirico. E pur essendo la
prima edizione, gli organizzatori hanno grandi aspettative:
è prevista la presenza di 120
mila visitatori nelle aree a pagamento (il Quartier generale), mentre nell’area complessiva di oltre 17 mila metri quadrati ci si aspetta l’arrivo di
350 mila persone.
Insomma, il sogno di Natale
di piazza d’Armi sta prendendo forma, come sta accadendo
con le luci d’Artista nel centro
della città che si accenderanno
alla fine del mese, mentre nei
centri commerciali è già iniziato il conto alla rovescia.
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56 .Cultura & Spettacoli
STAMPA
.LA
GIOVEDÌ 20 OTTOBRE 2016
I lavori di Richi Ferrero
L’umanità in transito
La storia passa da Torino
Il racconto di 40 anni di lavori urbani di
Richi Ferrero, legati al mondo dello
spettacolo: alle 17 a Palazzo Cisterna, a cui
partecipano, fra gli altri, Fiorenzo Alfieri,
Gianni Colosimo e Osvaldo Guerrieri.
S’inaugura alle 18 al Mao (via S. Domenico
11) la mostra/progetto «Transitions l’Umanità in transito», con le opere
dell’artista spagnolo Victor Lopez Gonzalez
per una riflessione sulle grandi migrazioni.
«Cavour e l’Unità d’Italia» è il titolo della
conferenza che lo storico Alessandro
Barbero tiene alle 18,30 al Grattacielo
Intesa Sanpaolo (corso Inghilterra 3), per il
ciclo «La storia passa da Torino».
Intervista
TIZIANA PLATZER
l nostro non è proprio un ruolo prestigioso: siamo i tappabuchi. Storicamente, però, è
sempre stato affidato a blasonati personaggi del cabaret e del teatro. Ci deve essere qualche problema nel sistema culturale italiano se ad
un certo punto sono arrivati
a noi». «Noi» sta per Bandakadabra e il palco è quello
del Premio Tenco: Gipo Di
Napoli stamattina parte con
la sua banda per Sanremo.
«I
Formazione
rinnovata
Il leader
dei
Bandakadabra è rimasto
Gipo
Di Napoli
mentre il
gruppo
ha cambiato
tutti
gli elementi
due anni fa
Bandakadabra al Tenco: hurrà! Quanto vi inorgoglisce?
«Ci diverte moltissimo, questo è sicuro. Per me poi è come chiudere un cerchio: la
prima volta ci sono stato a 22
anni, invitato da un amico,
con la possibilità di stare nel
backstage. Quell’anno i cantautori c’erano tutti e io studiavo legge, pur con qualche
velleità artistica, ma ancora
non sapevo cosa avrei fatto
nella vita e di sicuro non lo
sapeva mia madre che mi vedeva avvocato con tanto di
segretaria».
Da allora non è più tornato al
Club Tenco?
«Mi sono “imbucato” altre
cinque o sei volte, anche perchè il Tenco è fatto da gente
con la passione vera per la
musica d’autore, e quando ti
conoscono ti coinvolgono in
una situazione amicale: mica
è il Rotary».
Ma non ha mai chiesto di poter partecipare con la street
band?
«Sì, ho mandato un paio di
Il nostro ruolo era
affidato a blasonati
cabarettisti:ci deve
essere un problema
se sono arrivati a noi
Parla Gipo Di Napoli fondatore della band torinese che sarà a Sanremo
“Saremo i tappabuchi
ma che onore farlo al Tenco”
Bandakadabra: suoneremo Fred e l’”Almanacco del giorno dopo”
mail al direttore Enrico De
Angelis, pur sapendo che era
poco fattibile. Oggi, a 39 anni,
ci arrivo con gli altri otto musicisti, tutti più giovani di me,
soprattutto grazie a Paola Farinetti e alla credibilità della
sua società Produzioni Fuorivia. Paola ed io ci siamo conosciuti durante il festival “Attraverso” e ci siamo piaciuti:
da lì la sua proposta al Tenco
di far fare a Bandakabra i tappabuchi».
La spieghi meglio la mission, vi-
sto che avete fatto fino all’ultimo le prove al circolo Sud e
niente è così improvvisato...
«Da oggi a sabato sera saremo
l’accompagnamento a qualunque evento del Premio: conferenze stampa, cambi palco all’Ariston, aperitivi e iniziative
in giro per Sanremo. Suoneremo in continuazione, ma ci siamo abituati, ci esibiamo senza
problemi sia amplificati, sia in
acustica».
Per il tempio della musica d’autore cosa avete preparato?
«Arriviamo da Torino e non
potevamo che portare Buscaglione, canteremo “Noi duri”;
faremo “Azzurro” di Conte,
canzone bellissima e portatrice di un po’ di atmosfera
Valtur nel tempio, appunto. E
poi il nostro repertorio
swing, Count Basie, Duke Ellington: abbiamo fatto un
pezzo che in tre minuti ha 15
brani, da “Only You” a “Come
prima”, da “Riderà” al tema
di “Scandalo al sole” e non
abbiamo resistito a una cita-
zione dell’Inno di Mameli.
Tutto grazie agli arrangiamenti di Giulio Piola».
Ma sarete dei tappabuchi perfetti anche grazie alla vostra teatral comicità...
«È il nostro modo di stare sul
palco, ai festival o come street
band: coinvolgiamo il pubblico. Ieri abbiamo comprato un
tot di occhiali da sole e un saio:
per la prima volta Bandakadabra suonerà con sette flauti,
per proporre la musica dell’“Almanacco del giorno dopo”,
SILVIA FRANCIA
La sua versione dell’inno di
Mameli furoreggia negli Usa, e
non solo a New York, città in
cui Erene Mastrangeli vive da
un pezzo e che l’ha incoronata
come «voce italiana» ufficiale
della Grande Mela.
E dopo tanti tributi internazionali, Erene, di origine torinese, torna nella sua città, per
«Ho dato l’esame di Stato, dove ho passato lo scritto e poi ho
litigato con la commissione all’orale e così non ho mai iniziato a fare l’avvocato. Ho fatto un
dottorato all’Università, il consulente per la Utet giuridica e
adesso mi dedico alla musica.
Nessun rimpianto: anzi, se non
avessi avuto la fortuna di studiare così tanto, avrei meno citazioni da fare a cena».
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Il nostro modo
di presentarci è sempre:
teatral-comico:
così c’è maggior feeling
con gli spettatori
Erene ha iniziato a studiare
canto, chitarra classica
e pianoforte a sette anni
e dopo l’esordio nel coro
del Regio ha studiato
nel Centro jazz di Torino
Notte con la voce jazz blues di Erene
La torinese che ha sedotto New York
un concerto che rappresenta
una delle pochissime date italiane previste nell’agenda per il
2016. L’appuntamento è per
questa sera alle 22 al Caffè Neruda di via Giachino 28/e (ingresso gratuito con tessera Arci): per l’occasione, la cantautrice, che sta registrando un nuovo
album, dopo l’uscita del primo
ep «Erene» - molto bene accolto
da critica e pubblico - presenterà alcuni dei brani inediti. L’album, prodotto dall’arrangiatore
e produttore Daniele Sinigallia,
uscirà il prossimo anno.
Il binomio Italia-America fa
parte della formazione di questa artista, che ha iniziato a studiare canto, chitarra classica e
pianoforte a sette anni e che, do-
Dieci anni fa ha creato la banda,
due anni fa l’ha rifondata: che
fine ha fatto la laurea in legge?
La carriera
Caffè Neruda, stasera ore 22
Si è formata
al Centro jazz
ed è diventata
una star negli Usa
che aveva quell’immagine di
un eremita con la lanterna».
po l’esordio nel coro del Teatro
Regio, ha fatto delle incursioni
nei più diversi generi musicali il
suo credo. Così è successo che
abbia aperto concerti per Sergio Cammariere, Mimmo Locasciulli, i Dick Dick, Trilok Gurtu,
Franco Morone e piú recentemente per Ron, i Velvet e James
Senese.
A New York, dove Erene si è
trasferita nel 2000, dopo un periodo di gavetta, la giovane si è
fatta apprezzare, oltre che per
una voce melodiosa dall’impostazione blues-jazz, anche per il
garbo e la passione con cui propone classici italiani (senza disdegnare le nuove composizioni), rileggendo in chiave originale la musica italiana più nota nel
mondo. In primis, appunto,
«Fratelli d’Italia» che, nel suo rimaneggiamento pop – in cui la
parola segue il dettato originale,
ma imboccando una via che privilegia la musicalità alle costrizioni della semantica - ha convinto il pubblico internazionale
e risvegliato il patriottismo degli italiani di casa nella Grande
Mela: è successo nell’aprile del
2013, quando Erene salì sul po-
dio del transatlantico «Poesia»,
ancorato al Pier 88 per il gala
della «Italy-America Chamber
of Commerce» in onore della baronessa-filantropa Mariuccia
Zarilli-Marimò. In quell’occasione gli 800 inviatati l’accolsero con ovazioni appassionate.
Ma l’ispirazione della cantautrice, si diceva, è poliedrica: di
qui la collaborazione con artisti
del calibro di Brad Roberts, can-
tante e fondatore dei Crash Test
Dummies, per cui aprirà i concerti durante il suo tour nel
Nord America il prossimo anno.
Tra i dichiarati sostenitori della
Mastrangeli, anche Michael Visceglia, bassista di Suzanne Vega, e Larry Dvoskin, produttore
nominato quattro volte ai
Grammy Awards.
A New York Erene si esibisce
in locali come «The Living
Room», «Rockwood Music
Hall» e «Knitting Factory», ma
suona pure in altre città degli
Usa: da Philadelphia a Austin e
Boston.
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LA STAMPA
GIOVEDÌ 20 OTTOBRE 2016
.
Cultura & Spettacoli .57
Cándito a Palazzo Madama
L’Italia in bicicletta lungo il Po
La musica dell’Africa unita
Due reporter di guerra a confronto: alle 19
a Palazzo Madama incontro con Mimmo
Cándito e Daniele Mastrogiacomo, che
affrontano il tema «Cosa resta dell’Isis: la
guerra infinita del grande Medio Oriente».
Un road movie su due ruote: alle 19,30 alla
Bibliomediateca «M. Gromo» (via Serao
8/a) proiezione di «Vento, l’Italia in
bicicletta lungo il fiume Po» girato da Paolo
Casalis, Pino Pace e Stefano Scarafia.
Concerto dei Kora Beat alle 21,30 al
Magazzino sul Po (Murazzi del Po 10): la
formazione world/jazz torinese suonerà in
anteprima alcune composizioni del nuovo
disco e del lavoro «Afrique Unie».
Circolo della Stampa, oggi alle 18,30
Via alla rassegna «L’ibridacena», stasera alle 20,30
Una birra e un racconto Topolinia è ai Docks Dora
Così ci si prepara
A tavola con gli amici
al delitto perfetto
di Mickey Mouse
Il gioco è facile: sul palco il
narratore ha cinque minuti
per raccontare la trama di un
noir e, fra un delitto e un altro, buttar giù una birra. Va
specificato che chi occupa il
palco è lo scrittore del romanzo sintetizzato. Ecco,
questo è il format decisamente «frizzante» e intrigante per gli appassionati della
bevanda al luppolo, «strappato» a Milano e portato in
città dal Festival della Criminologia che si terrà il 4, 5 e 6
novembre: al pubblico regala
oggi alle 18,30 la maratona
«TorinoinBionda» al Circolo
della Stampa (corso Stati
Uniti 27; ingresso libero).
Un evento ideato nel 2008
dallo scrittore milanese Paolo Roversi per creare un’iniziativa originale che coinvolgesse il pubblico letterario e
non solo nelle librerie: ha
avuto successo, visto che oltre alle quattro edizioni milanesi ne sono state fatte a
Vercelli e a Bergamo. E questo pomeriggio la «febbre
gialla» seguirà la presentazione del festival, diretto da
Angelo Zappalà, psicoterapeuta e criminologo clinico,
e realizzato in occasione del
181° anniversario della nascita di Cesare Lombroso.
Ma rimaniamo ancora sulla
maratona, perchè al reading
in velocità hanno aderito, oltre allo stesso Roversi, gli
autori Alessandro Barbaglia, Fulvio Gatti, Rocco Ballacchino, Alessandro Bongiorni, Francesco G. Lugli,
Giulio Massobrio, Enrico
Pandiani, Ferdinando Pastori e Marco Scardigli.
Una sfilata di «menti
crime» per mettere sul gusto del primo Festival di
Criminologia, un progetto di
approfondimento culturale
sviluppato sia per gli esperti
del settore, sia per il pubbli-
NOEMI PENNA
REPORTERS
Da Lombroso in avanti
Alla «TorinoinBionda», che lancerà il Festival della Criminologia
del 4 al 6 novembre, hanno aderito diversi giallisti
co. Pensato in una città con alta concentrazione di attività
formative dedicate al tema:
dalla criminologia alla psicologia criminale, forense e investigativa. E organizzato con
un programma quasi parallelo, poiché da una parte la tre
giorni ospiterà gli eventi «professionali» con conferenze all’università, focus tematici e
lezioni magistrali, e dall’altra
avrà un carattere più divulgativo con incontri aperti ai lettori e su argomenti che raccorderanno la criminologia
con la televisione, la narrativa
e il cinema. Entrambe le sezioni approfondiranno i temi legati a terrorismo, criminalità
organizzata, prevenzione e
cura dei comportamenti violenti, crimini informatici, neu-
roscienze forensi, narrazione
letteraria e cinematografica
del delitto e il rapporto tra
mass media e crimine.
Ad annunciare il festival ci
saranno altri eventi , a cominciare da quello del 27 ottobre
alle 15 al Dams dove si discuterà di «Cinema, media,
crime»: relatori Giaime Alonge, Enrico Cassini, Riccardo
Fassone, Andrea Mattacheo,
Matteo Pollone e Gabriele Rigola. Mentre alla «CBT Accademy» il 29 alle 17 Giorgio Arduini parlerà di «Yakuza. La
gentile arte del crimine organizzato in Giappone» e il 2 novembre alle 18 Fabio Sanvitale racconterà «Accadde all’idroscalo. L’ultima notte di
Pier Paolo Pasolini».
[T. PL.]
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
A cena con Topolino. Proprio
lui, quello della Disney. L’occasione è ghiotta: parte questa sera l’evoluzione dell’«ibridacena». Non soltanto
scrittori, ma anche fumettisti, artisti, designer e stilisti
accompagneranno il pubblico nelle degustazioni multisensoriali proposte ai fornelli
da chef Mendo (Fabio Mendolicchio) e in consolle da
Gianmaria Vernetti. E a ospitare la rassegna 2.0, organizzata da Kitchen Mon Amour
Show e turinisturin, sarà una
location altamente suggestiva: Arca Studios dei Docks
Dora, il complesso post-industriale di via Valprato 68 trasformato nella casa dei creativi multimediali e, per stasera, in Topolinia. Primo cittadino: Massimiliano Valentini,
sceneggiatore della Disney
che crea le storie per il fumetto tradotto in tutto il
mondo.
Dinamite Bla con zuccone
da competizione. Caponata
fresca su sfondo di campo
verde. Il menù del pioniere di
Zio Paperone. Gallette dello
Zio con tartare di fagioli rossi. Torta salata di stagione di
Nonna Papera. Formaggio
Emmental con marmellata
del Bassotto 176-176. Risotto
allo zafferano con incursione
di Cip e Ciop. Torte dolci di
Nonna Papera e marmellata
ibrida, realizzata artigianalmente con un frutto e una
verdura: rigorosamente da
indovinare a occhi chiusi. È
questo l’insolito menù che
verrà servito in una sala zeppa di giornalini e strisce della
Disney, incluse le tavole di
Valentini che verranno proiettate sui muri. A spadellare
i piatti ispirati a Topolino e a
tutti gli altri personaggi della
serie Disney sarà lo chef
Chef Mendo e Gianmaria Vernetti
È il duo che, ai fornelli e con la musica, accompagnerà i piatti
di Topolinia e le proiezioni delle strisce del popolare fumetto
Mendolicchio, accompagnato
dai suoni di Vernetti e intervallato dalle storie raccontate
da sceneggiatore e turinisturin. Oltre a lavorare per Disney e Bonelli, Massimiliano
Valentini è autore di gialli, giochi e rubriche per riviste di
enigmistica nonché docente
di Teoria e tecnica della sceneggiatura alla Scuola Internazionale di Comics di Torino.
Insomma, una miniera di
aneddoti e curiosità.
L’insolita esperienza costa
30 euro, bevande comprese,
con prenotazione obbligatoria
scrivendo a [email protected]. L’appuntamento stasera è alle 20,30. Poi sarà programmato un evento al mese,
ogni volta differente: non soltanto per il menù, ma anche
per gli ospiti che accompagneranno le invenzioni culinarie e
musicali di Fabio Mendolicchio e Gianmaria Vernetti.
Tutto nasce dai successi de
L’ibridacena, una cena pensata per gli amanti dei libri e del
buon cibo, che ha trasformato
le librerie di Torino e di tutta
Italia in ristoranti per una sera, riempiendo i calici di vino e
coccolando lo stomaco con sfiziosi miraggi culinari. Non a
caso la prima collaborazione è
stata con Miraggi Edizioni.
Ora la rassegna sta allargando i suoi orizzonti, coinvolgendo tutte le magie, e le facce,
della cultura nostrana. Il programma sarà man mano pubblicato sul sito www.turinisturin.com.
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Tel. 0121 59255
Via Pier Lombardo, 228
Tel. 0321499733
12345367318
LA STAMPA
GIOVEDÌ 20 OTTOBRE 2016
.
59
PORT
S
Tennis tavolo: Di Napoli neo presidente nazionale
Renato Di Napoli, napoletano di nascita e torinese
d’adozione, è il nuovo presidente della Federazione
Italiana Tennistavolo. Nell’Assemblea Elettiva Nazionale
Ordinaria, svolta a Terni, ha ricevuto 4.909 voti pari al
51,5% a fronte dei 2.653 (27,9%) di Bruno Di Folco e dei
1.965 (20,6%) di Alberto Vermiglio.
A CURA DI SILVIA GARBARINO
Per le vostre segnalazioni [email protected]
L’esordio nella A1 di pallanuoto dopo 35 anni
Torino’81 e quel ko che non fa male
I dirigenti sono ex compagni di squadra: la ricompensa è la piscina piena di giovani
Stefano Ghisolfi, 23 anni
La storia
Arrampicata
SILVIA GARBARINO
«D
ov’eravamo rimasti?». Ridono con
il cuore prima e
con le labbra dopo i “vecchi”
pallanuotisti torinesi, riuniti
tutti, ma proprio tutti, alla
Monumentale per l’esordio
in A1 della Torino’81 (Reale
Mutua e Iren i title sponsor)
dopo 35 anni di assenza. E la
sensazione nella piscina-casa del waterpolo subalpino è
che sia una festa immancabile, una di quelle in cui si nota
di più chi manca che non chi
c’è. La squadra che oggi affronta la massima serie è la
sorella di quel team di amici
e compagni di vasca che negli anni ’90 aveva ripopolato
il movimento pallanuotistico
a Torino agli ordini del maestro, un po’ visionario e come
tanti visionari molto capatosta, Mattia Aversa e che una
volta smessa la calottina non
ha mollato di un centimetro
l’energia di provare a crescere, di raggiungere un gradino
più alto di quello che erano
riusciti a conquistare loro.
I dirigenti odierni sono
Gilli, Nettuno, Macchia, Raviolo e Simone Aversa, ora
anche capo allenatore: ovvero metà formazione della A2
di vent’anni fa. «Sarei stato
meno emozionato se avessi
dovuto entrare in vasca - dice Bruno Gilli mentre smista
il traffico di spettatori che ha
riempito all’inverosimile la
Monumentale per la sfida
contro la Canottieri Napoli -.
Tecnicamente ci siamo e
pensiamo ci si possa salvare.
L’importante è stare vicino
ai ragazzi sempre». Il concetto di stare vicino significa
che a turno il gruppo dirigen-
Ghisolfi
è il più bravo
in Cina
Tra presente
e futuro
Oltre la prima
squadra in A1
la Torino ’81
ha un settore
giovanile di
140 ragazzi
divisi
in Under
12-14 -16 e 20
Gli spazi
acqua attuali
sono alla
Monumentale
e al Palanuoto
OSCAR SERRA
creare una squadra femminile.
però il pubblico di stasera, e
che speriamo di avere nelle
partite interne, ci riempie di
soddisfazione. Siamo sulla
buona strada».
La pacca sulla spalla arriva
da Francesco Postiglione, tre
volte campione d’Europa, bronzo olimpico e vice presidente federale: «Non potevamo mancare al ritorno di Torino in A1. Già
negli anni passati avevamo verificato che c’è un buon terreno
per fare crescere la passione
per la pallanuoto. Seguiremo
con attenzione gli sviluppi della
società e del movimento».
E il risultato della sfida contro una big del campionato? Per
questa volta la sconfitta scuote
meno la pancia dei tifosi, giusto
perchè è la prima.
Stefano Ghisolfi conquista il
Master di Mujiang, in Cina,
uno tra gli appuntamenti più
prestigiosi del circuito internazionale di arrampicata
sportiva, specialità lead. L’atleta torinese, classe 1993, già
quattro volte campione italiano ha conquistato l’oro davanti al russo Dmitri Fakiryanov e a un altro piemontese, il braidese Alberto Gotta,
che a sua volta si è lasciato alle spalle il canadese Sean Mc
Coll, campione iridato di
combinata. Un podio per due
terzi italiano e, soprattutto,
made in Piemonte, che testimonia l’ottimo livello raggiunto nel tempo dagli arrampicatori subalpini. Per
Ghisolfi, tra gli atleti di punta
delle Fiamme Oro, questo risultato conferma l’ottimo
stato di forma dopo il settimo
posto ai Mondiali di Parigi,
disputati a settembre.
Il calendario prevede ancora due tappe di Coppa del
Mondo (gran finale a Imst, in
Austria) in cui Ghisolfi, attualmente quarto in classifica generale, proverà l’ultimo
assalto al podio. L’epilogo
stagionale sarà, poi, con i
campionati tricolore dove
proverà a confermare il suo
primato nazionale nella specialità lead.
In Cina, quinto posto per
Claudia Ghisolfi, unica italiana presente.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
REPORTERS
Gialloblù imprecisi in attacco
Napoli vince dopo un avvio incerto
1 Oltre mille persone han-
no accolto la Reale Mutua
Torino ’81 Iren per lo storico
ritorno in serie A1. I gialloblù
hanno perso 9-5 contro la
Canottieri Napoli giocando
una pallanuoto organizzata,
piacevole, e soprattutto
mettendo paura agli ospiti nelle prime due frazioni. Torino avanti fino al 3-2, poi i campani hanno tirato fuori
gli artigli con i giocatori di maggior classe, Giorgetti e
Velotto su tutti. Per la Reale Mutua a segno Gaffuri, Vuksanovic, Filipovic, Azzi e Bezic. «Una bella partita, giocata bene da entrambe le squadre, peccato per la sconfitta
ma proveremo a muovere la classifica sabato a Siracusa» ha detto il tecnico gialloblù Simone Aversa. [E.ZAM.]
te (affiancato da Olivetti, Tessiore, Blonn, Boidi e Puercher)
si affaccia a turno in piscina
nei giorni di allenamento,
sprona gli atleti, li sostiene
nelle esigenze pratiche quotidiane, organizza, cerca sponsor e anche spazi acqua per il
settore giovanile. «Siamo essenzialmente un gruppo di
amici che ha avuto la fortuna
di avere figlie femmine - sorride Franco Nettuno - e che non
ha smesso di amare la pallanuoto. Cerchiamo di fare tutti
insieme un pezzo di lavoro e di
dare continuità al movimento
in città. Quest’anno abbiamo
dovuto, con rammarico, accettare solo la metà dei ragazzini
che si sono presentati alle
iscrizioni perchè non abbiamo
piscine a sufficienza, così come non ci sono le risorse per
12345367318
60 .Dove andiamo
STAMPA
.LA
GIOVEDÌ 20 OTTOBRE 2016
Musei
ACCADEMIA ALBERTINA - PINACOTECA (Via Accademia Albertina 8; tel 011/0897370). Orario: lun, mar, giov,
ven, sab, dom e festivi: 10-18. Ultimo ingresso alle ore 17.30. Mercoledì chiuso. Mostra «Filippo di Sambuy.
Alleretour» (fino al 13/11).
A... COME AMBIENTE (c.so Umbria 90, tel. 011 0702535). Sab-dom 14-19, ultimo ingresso alle 18.
ARCHIVIO DI STATO (p.zza Castello 209, tel. 011 540382). Sala studio di piazza Castello e via Piave 21, orario:
lun-ven 8-18,30, sab 8-14. Mostra: «Storie di archivi, storia di uomini. L’Archivio di Stato di Torino tra guerra e
Resistenza», fino al 30 novembre.
ARCHIVIO STORICO DELLA CITTA’ (via Barbaroux 32, 011 4431811). Or lun-ven 8.30-16.30. Mostra «Invito a
pranzo in Archivio. Liste di pranzi e ricettari dell’Archivio Storico della Città di Torino» fino al 28 gennaio, dal
lun al ven 8,30 -16,30 ingresso libero.
ARMERIA REALE (bigl. unica Palazzo Reale p. Castello 191, tel. 011 543889). Or.: mar-dom e festivi 8,30-19,30.
BASILICA DI SUPERGA E REALI TOMBE DI CASA SAVOIA (strada Basilica di Superga 75, tel. 011 8997456). Lundom 9,30-19. Visite alla Cupola, lun-ven 10-18, sabato 9,30-19, dom 12,45-19.
BIBLIOTECA REALE (piazza Castello 191, tel. 011/543855). Orario: lun-mar-mer 8,15-18,45; gio-ven 8,1513,45; 14-18,45; sab 8,15-13,45.
BORGO E ROCCA MEDIEVALE (viale Virgilio - Parco del Valentino, tel. 011/4431701). Orario Borgo (ingresso libero): da lunedì a domenica: 9-19 invernale; 9-20 estivo (cambiamento con l’introduzione dell’ora legale). Orario
Rocca (ingresso a pagamento): 10-18. Ultima visita ore 17.15. Lun chiuso.
FONDAZIONE 107 (via Sansovino 234, tel. 011/45 444 74). Or.: gio-dom 14-19. Visite guidate su prenotazione.
FONDAZIONE ACCORSI OMETTO - MUSEO DI ARTI DECORATIVE (via Po 55, interno 3, tel.011837688 interno 3).
Mostre: «Carlo Pittara e la scuola dI Rivara. Un momento magico dell’Ottocento pedemontano» (sino al
15/1). Or: da mar a ven10-13; 14-18; sab e dom. 10-13; 14-19
FONDAZIONE MERZ (via Limone 24, Torino). Mar-dom 11-19.
FONDAZIONE SANDRETTO (via Modane 16, tel. 011/379.76.00). Orari: gio: 20-23, ven-sab-dom: 12-19.
GAM (via Magenta 31, tel. 011/4429518). Mar-dom 10-18, lun chiuso. Mostre: «Organismi. Dall’Art Nouveau di Émile Gallé alla Bioarchitettura» fino al 6 novembre. La biglietteria chiude un’ora prima. www.gamtorino.it
JUVENTUS MUSEUM (via Druento 153 interno 42). Orario: lun-merc-gio-ven 10,30-18, sab-dom e festivi
10,30-19,30, mar chiuso. Aperto anche il giorno gara. Per info www.juventus.com
MAO - MUSEO D’ARTE ORIENTALE (Via San Domenico 11, tel 011/4436927) Or. mar-ven 10-18, sab e dom 1119. Lun chiuso. Mostre: «Nothing is real. Quando i Beatles incontrarono l’Oriente» (prorogata al 9 ottobre);
«La limpidezza del suono. Strumenti musicali tradizionali dal Vietnam». La biglietteria chiude un’ora prima.
www.maotorino.it
MUSEO DEL CARCERE «Le Nuove» (via P. Borsellino n. 3, tel. 011/309.01.15; 011/76.04.88). Or. visita guidata:
lun-sab ore 15; dom ore 15 e 17; 2° e 4° dom ore 9, 15 e 17; Ricovero antiaereo sab-dom 17.15.
MUSEO DELLA SINDONE (via San Domenico 28, tel. 0114365832). Or. tutti i giorni 9/12 e 15/19. Ultimo ingr.
un’ora prima della chiusura.
MUSEO DI ANTICHITA’ (via XX Settembre 86, tel. 011 521 2251). Biglietteria unica presso Palazzo Reale. Or.:
da mar-sab. 8,30-19,30; dom e festivi 14-19,30. Tutte le domeniche alle 16 visita tematica gratuita.
MUSEO DI ANTROPOLOGIA CRIMINALE CESARE LOMBROSO (via P. Giuria 15, 011 6708195). lun-sab 10-18.
MUSEO DI STORIA NATURALE DON BOSCO DELL’ISTITUTO VALSALICE (viale Thovez 37, 011 6601066). Sab e
dom 14,30-18,30. Previa prenotazione lun-ven 9-12,30 e 14,30-18,30.
MUSEO DIFFUSO DELLA RESISTENZA (c.so Valdocco 4/A, tel. 011 4420780). Allestimento permanente: «Torino
1938-1948. Dalle leggi razziali alla Costituzione». Or.: mar-mer-ven-sab-dom 10-18, gio 14-22. Lun chiuso.
MUSEO EGIZIO (via Accademia delle Scienze 6, tel 011 5617776). Orario: tutti i giorni 8,30-19,30; lun 9-14.
Ultimo ingresso un’ora prima.
MUSEO ETTORE FICO (via F. Cigna 114, 011 853065). Orario: da merc a ven ore 14 -19, sab e dom 11-19
MUSEO NAZIONALE DELL’AUTO (corso Unità d’Italia 40, tel. 011 677666). Or.: lun 10-14, mar 14-19, mergio., dom 10-19, ven-sab 10-21. La biglietteria chiude un’ora prima.
MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA ALLA MOLE ANTONELLIANA (via Montebello 20, tel. 011 8138560). Orario:
tutti i giorni 9-20, martedì chiuso. La biglietteria chiude un’ora prima.
MUSEO NAZIONALE DELLA MONTAGNA (p.le Monte dei Cappuccini 7, tel. 011/6604104). Da mar. a dom. 1018. Chiuso il lunedì. Mostra: «Ex Libris delle Montagne. Incisori di vette» sino al 27 novembre; «Baltì. Fotografie di Ugo De Berti» (sino al 16 ottobre).
MUSEO NAZIONALE DEL RISORGIMENTO – PALAZZO CARIGNANO (piazza Carlo Alberto 8, 011 5621147). Or. da
mar a dom dalle 10 alle 18 (ult. ingresso ore 17). Visite guidate sab e dom alle 15,30. Mostra «Torino e la
Grande guerra 1915-1918» (fino al 22 gennaio ).
MUSEO PIETRO MICCA (Via Guicciardini 7/a tel. 011 54 63 17). Mar-dom 10-18 (ultimo ingresso 17). Visite
guidate 10,30, 14,30, 16,30.
MUSEO REGIONALE DI SCIENZE NATURALI (via Giolitti 36, tel. 011/4326354). Chiuso.
MUSEO STORICO REALE MUTUA (Via Garibaldi 22) . Mar e gio 16-18, primo e terzo weekend del mese sab
14,30 – 18, dom 10 - 18. Su prenotazione lun- gio 9 – 13.
MUSLI – MUSEO DELLA SCUOLA E DEL LIBRO PER L’INFANZIA (Palazzo Barolo, via Corte d’Appello 20/c, tel.
011/197.84.944). lun-ven 9,30-12,30; dom. 15,30-18,30. Visita guidata 5 euro. www.fondazionetancredidibarolo.com
PALAZZO MADAMA - MUSEO CIVICO DI ARTE ANTICA (p.zza Castello, tel. 011 4433501). Collezioni permanenti:
lun 10-18; mer-dom 10-18. Mar chiuso. La biglietteria chiude un’ora prima. www.palazzomadamatorino.it
PALAZZO REALE (p. Castello, tel. 011 4361455). Or.: tutti i giorni 9-19,30, lun chiuso, sab visite 9,30 - 18,10.
PAV PARCO ARTE VIVENTE (Via Giordano Bruno 31, tel. 011 3182235). Or. ven 15-18, sab-dom 12-19.
PINACOTECA «GIOVANNI E MARELLA AGNELLI» (Lingotto, 8 Gallery - via Nizza 230, tel. 011 0062713). Orario:
mar-dom 10-19, ultimo ingresso 18,15.
PROMOTRICE BELLE ARTI (viale Crivelli 11, tel. 011/5790095). Mar-sab 11-13/16,30-20, festivi 10,30-12,30.
SPAZIO LA STAMPA (via Lugaro 21 www.lastampa.it/spaziolastampa). Lun-ven 9-19, sab 15-19, dom e fest
15-19. Visite guidate su prenotazione allo 011/6568.319 o mail a [email protected] - Visite diurne: museo+redazione - Visite serali: museo+redazione+stabilimento.
TEMPORARY MUSEUM (c.so Verona 15/C, c/o BasicVillage, tel. 011/432.4591). Esposizione permanente: «La
Rivoluzione Informatica: dal Mainframe all’iPad». Mer-ven 15-19, sab-dom 10-19.
CASTELLO DI RIVOLI - MUSEO D’ARTE CONTEMPORANEA (piazza Mafalda di Savoia, tel. 011 9565220/22). Or.:
mar- ven 10-17, sab-dom 10-19, lun chiuso.
FORTE DI FENESTRELLE. Or: da gio a lun 10-17; chiuso mar e mer. Prenotazioni tel. 0121 83600.
MUSEO DELLO SPAZIO E PLANETARIO DIGITALE (via Osservatorio 8, Pino Torinese, tel. 011 8118740,
www.planetarioditorino.it).
REGGIA DI VENARIA REALE (p.zza della Repubblica, Venaria Reale, tel. 011 4992333; www.lavenaria.it). Reggia «Teatro di Storia e Magnificenza», Giardini e mostre in corso «Brueghel. Capolavori dell’arte fiamminga»,
«Meraviglie degli Zar», «La Regia Scuderia. Il Bucintoro e le Carrozze Regali», «Le Belle Arti», «Sculture Moderne», «Giuseppe Penone – Anafora». Or. mart merc giov ven: 10-17; sab., dom. e festivi: 10-18.30 («Brueghel»
chiude alle 19.30). Biglietterie ed ingressi chiudono 1 ora prima
PALAZZINA DI CACCIA (p.zza P. Amedeo 7, Stupinigi). Da mar a ven 10-17.30 (ultimo ingresso 17); sab, dom e
festivi 10-18,30 (ultimo ingresso 18) . Tel. 011/6200634 , www.ordinemauriziano.it
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LA STAMPA
GIOVEDÌ 20 OTTOBRE 2016
I Cinema
Le trame
del 20 ottobre 2016
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Qualcosa di nuovo
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Café Society
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La verità sta in cielo
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Ingresso via Arsenale 31:
Bridget Jones’s Baby
15.15-20.05-22.30
La verità sta in cielo
15.30-17.40
Café Society
17.50-20.10-22.30
ROMANO galleria Subalpina, tel. 01156.20.145. Prezzi: € 7,50
int.; € 5,00 under 18, universitari, militari, Aiace, over 60, 1° spettacolo;
Abb. 14 € 4,60
Café Society
Sala 1
P 16.00-18.00-20.00-22.00
Lettere da Berlino
Sala 2
P 16.00-18.00-20.00-22.00
La verità sta in cielo
Sala 3
P 16.00-18.00-20.00-22.00
THE SPACE CINEMA TORINO - PARCO DORA salita Michelangelo Garove 24, tel. 892111.
Inferno
Sala 1
P 16.10-19.05-22.00
Pets - Vita da animali Sala 2
P 16.35-18.55-21.15
Alla ricerca di Dory
Sala 3
P 16.45
American Pastoral
Sala 3
P 19.15-21.50
Piuma
Sala 4
P 16.00
Bad Moms - Mamme molto cattive
Sala 4
P 18.50-21.25
Qualcosa di nuovo
Sala 5
P 16.20-18.45-21.10
Jack Reacher - Punto di non ritorno
Sala 6
P 16.15-19.20-22.10
Cicogne in missione
Sala 7
P 17.00-19.10
Piuma
Sala 7
P 21.35
I babysitter
Sala 8
P 17.15-19.30-21.45
UCI CINEMAS LINGOTTO via Nizza 262, tel. 892960. Prezzi: €
8,20 int.; € 6,70 rid., ragazzi fino a 14 anni, over 65; € 5,00 Matinee.
Proiezioni 3D: int. € 10,50, rid. € 9,00
Cicogne in missione
P 14.20
Qualcosa di nuovo
P 16.50-19.30-22.00
Pets - Vita da animali
P 16.00-18.30-21.00
I babysitter
P 14.30-17.00-19.40-22.15
Inferno
P 14.30
Il missionario - La preghiera come unica arma
P 17.30-20.00
Inferno
P 15.30-18.30-21.30
Pets - Vita da animali
P 14.30-17.00
Inferno
P 19.20-22.20
Alla ricerca di Dory
P 14.15-16.55
Jack Reacher - Punto di non ritorno VO P 20.30
Jack Reacher - Punto di non ritorno P 14.10-17.00
Piuma
P 19.45-22.10
Cicogne in missione
P 14.50-17.10-19.40
Pay the Ghost
P 22.10
Piuma
P 14.30-17.10
Jack Reacher - Punto di non ritorno P 19.30-22.15
American Pastoral
P 14.15-16.50-19.40-22.10
AVIGLIANA
IVREA
AUDITORIUM E. FASSINO via IV Novembre 19, tel.
34072.29.490.
Money Monster
18.30-21.15
BOARO 0125641.480.
Qualcosa di nuovo
AGNELLI via P. Sarpi 111/a, tel. 01131.61.429.
Riposo
CINE TEATRO BARETTI via Baretti 4, tel. 011655.187.
Riposo
CINE CARDINAL MASSAIA via Sospello 32, tel. 011257.881.
Riposo
ESEDRA via Bagetti 30, tel. 32488.68.183.
Riposo
MONTEROSA via Brandizzo 65, tel. 01123.04.153.
Riposo
Inferno
Pets - Vita da animali
21.00
BARDONECCHIA
POLITEAMA 0125641.571.
Mr. Holmes - Il mistero del caso irrisolto 19.00-21.30
SABRINA 012299.633.
I babysitter
MONCALIERI
21.15
THE SPACE CINEMA BEINASCO - LE FORNACI via G. Falcone,
tel. 892111.
Inferno
Sala 1
16.00-18.40-21.20
Pets - Vita da animali Sala 2
17.00-19.25-21.40
Jack Reacher - Punti di non ritorno
Sala 3
16.35-19.10-21.50
Piuma
Sala 4
17.30
Bad Moms - Mamme molto cattive
Sala 4
20.05-22.30
Qualcosa di nuovo
Sala 5
18.00-19.40-21.10
Inferno
Sala 6
16.45-19.30-22.20
I babysitter
Sala 7
17.20-20.30-22.20
American Pastoral
Sala 8
16.40-22.00
Piuma
Sala 8
19.25
Cicogne in missione
Sala 9
17.30-20.00
Mine
Sala 9
22.15
CHIERI
SPLENDOR via XX Settembre 6, tel. 01194.21.601.
Un padre, una figlia
21.15
CUORGNÈ
MARGHERITA 0124657.523.
I babysitter
Teatri
21.30
UCI CINEMAS MONCALIERI via Postiglione, tel. 899.788.678.
Prezzi: € 8,00 int.; € 5,70 rid.; € 4,00 studenti. Proiezioni 3D: € 10,50
intero; € 8,50 rid. Il prezzo è da considerarsi escluso di occhialini 3D al
costo di € 1,00
Jack Reacher - Punti di non ritorno VO P 20.30
Jack Reacher - Punti di non ritorno
P 14.30-17.20
Jack Reacher - Punti di non ritorno
P 14.00-16.50-19.40-22.30
Cicogne in missione
P 14.15
Cicogne in missione
P 14.45-17.05-19.30
I babysitter
P 14.30-17.00-19.30-22.30
I babysitter
P 21.50
Qualcosa di nuovo
P 14.35-17.15-19.50-22.30
American Pastoral
P 14.20-17.10-19.45-22.20
Pay the Ghost
P 19.55-22.25
Mata Hari
P 20.00-22.35
Il missionario - La preghiera come unica arma
P 17.30-20.00
Inferno
P 16.00-19.00-22.00
Bad Moms - Mamme molto cattive P 14.30-17.10-19.40-22.20
Alla ricerca di Dory
P 14.05-16.40
Mine
P 19.50-22.20
Inferno
P 15.30-18.30-21.30
Pets - Vita da animali
P 14.40-17.10-19.40-22.20
BRUTTO · MEDIOCRE ·· INTERESSANTE/DIVERTENTE ··· BELLO ····
A CURA DI Daniele Cavalla
ALLA RICERCA DI DORY
···· Animazione. Regia di Andrew Stanton e Angus MacLean. Durata: 97 minuti. Tredici anni dopo il
premio Oscar «Alla ricerca di Nemo», le avventure di
Dory. (Massaua, Uci, The Space)
AMERICAN PASTORAL
··· Drammatico. Regia di e con Ewan McGregor,
con Jennifer Connelly. Durata: 108 minuti. Lo «svedese» dalla vita ha avuto tutto: bellezza, carriera, soldi,
una bellissima moglie, una bambina. Un giorno, il
dramma: la figlia adolescente compie un attacco terroristico. (Massimo, Due Giardini, Uci, Space)
I BABY SITTER
··· Commedia. Regia di Giovanni Bognetti, con
Francesco Mandelli e Diego Abatantuono. Durata: 90
minuti. Rifacimento italiano di una pellicola francese,
comincia con il trentenne Andrea che accetta di badare per una sera al vivace figlio del suo capo: proprio
quel giorno i suoi amici decidono di fargli la festa di
compleanno con un party tanto inatteso quanto scatenato. (Reposi, Uci, Space, Ideal, Massaua)
BAD MOMS
Commedia. Regia di Jon Lucas e Scott Moore,
con Mila Kunis. Durata: 101 minuti. Causa lo stress, la
mamma e manager Amy Mitchell convince due amiche a darsi alla pazza gioia. Dagli sceneggiatori di
«Una notte da leoni». (Massaua, Uci, Space)
··
BRIDGET JONES’S BABY
··· Commedia. Regia di Sharon Maguire, con Renèe
Zellweger e Colin Firth. Durata: 122 minuti. Terza avventura per il personaggio creato dalla scrittrice Helen
Fielding: Bridget è incinta, non sa chi tra i due fidanzati
è il padre. (Reposi, Uci, Space)
CAFE’ SOCIETY
Commedia sentimentale. Regia di Woody Allen, con Jesse Eisenberg e Kristen Stewart. Durata: 97
minuti. Negli anni 30 il giovane newyorkese Bobby va
a Los Angeles in cerca di fortuna nel mondo del cinema: comincia a lavorare per lo zio potente agente di
attori, s’innamora della sua attraente segretaria.
(Ambrosio, Reposi, Centrale, Fratelli Marx, Eliseo,
Romano, Uci, The Space)
····
ESCOBAR
Cinema:Torino e altre visioni
Cinema aperti: Area Metropolitana e Provincia
BEINASCO
Dove andiamo .61
.
P 14.00-16.50-19.40-22.30
P 14.10-15.10-16.40-17.30
PIANEZZA
LUMIERE 01196.82.088.
Jack Reacher - Punti di non ritorno
Inferno
I babysitter
Pets - Vita da animali
21.10
21.00
21.15
20.45
PINEROLO
MULTISALA 0121393.905.
Pets - Vita da animali Italia 200
Inferno
Italia 500
···· Drammatico. Regia di Andrea Di Stefano, con
Benicio Del Toro e Josh Hutcherson. Durata: 120 minuti. In vacanza in Colombia per fare surf, il canadese
Rick s’innamora di Maria, una ragazza del posto che
un giorno gli presenterà lo zio, il narcotrafficante Pablo Escobar. Opera prima. (Greenwich)
FRANTZ
···· Drammatico. Regia di François Ozon, con Pier-
re Niney e Paula Beer. Durata: 113 minuti. Germania,
1919. In un piccolo villaggio la giovane Anna si reca
tutti i giorni alla tomba del fidanzato Frantz, morto in
guerra. Un giorno incontra Adrien, un francese venuto a rendere omaggio all’amico conosciuto a Parigi
prima del conflitto. Opera in bianco e nero, da un testo teatrale. (Nazionale)
INFERNO
··· Azione. Regia di Ron Howard, con Tom Hanks e
Felicity Jones. Durata: 121 minuti. Terza avventura per
il docente Robert Langdon, esperto di simbiologia nato dalla penna dello scrittore Dan Brown: si sveglia
senza memoria in ospedale a Firenze, insieme al medico Sienna Brooks si accinge a constrastare l’organizzazione segreta Consortium. (Ideal, Reposi, Massaua.
Lux, Space, Uci, Greenwich, Due Giardini, Marx)
JACK REACHER - PUNTI DI NON RITORNO
··· Azione. Regia di Edward Zwick, con Tom Cruise.
Durata: 118 minuti. Seconda avventura sullo schermo
per il personaggio creato dallo scrittore Lee Child: l’ex
poliziotto militare Jack Reacher corre in soccorso di
un’amica, ufficiale dell’esercito al centro di un complotto. (Ideal, Reposi, Massaua. Lux, Space, Uci)
LETTERE DA BERLINO
···· Drammatico. Regia di Vincent Perez, con Da-
P 20.30
P 21.00
SETTIMO TORINESE
niel Bruhl e Emma Thompson. Durata: 97 minuti. Germania, 1940. Alla morte del figlio in guerra, Anna e
Otto Quangel iniziano a contestare il regime lasciando in giro per Berlino cartoline contro la politica di
Hitler. La polizia segreta li controlla. (Romano)
MINE
PETRARCA via Petrarca 7, tel. 01180.07.050.
Inferno
Sala 1
21.30
I babysitter
Sala 2
21.20
Pets - Vita da animali Sala 3
21.10
··· Azione. Regia di Fabio Guaglione e Fabio Resinaro, con Armie Hammer. Durata: 106 minuti. Durante la
guerra in Afghanistan, un marine si viene a trovare in
mezzo al deserto con un piede su una mina. (Lux)
VALPERGA
NERUDA
AMBRA 0124617.122.
Pets - Vita da animali Uno
Inferno
Due
21.30
21.30
VENARIA
SUPERCINEMA 01145.94.406.
Jack Reacher - Punto di non ritorno
Inferno
Pets - Vita da animali
Qualcosa di nuovo
PAY THE GHOST
20.00-22.30
P 20.00-22.30
P 20.30
P 22.30
P
VILLASTELLONE
JOLLY 01196.96.034.
Room
···· Drammatico. Regia di Pablo Larrain, con Gael
Garcia Bernal e Alfredo Castro. Durata: 107 minuti.
Nel Cile del 1948 il presidente Videla incarica il prefetto di arrestare il poeta Pablo Neruda, in fuga con la
moglie. Dall’autore di «Tony Manero». (Nazionale)
21.00
··· Azione. Regia di Uli Edel, con Nicolas Cage Durata:80 minuti. A un anno di distanza dalla scomparsa
del figlio, Mike Lawford continua la ricerca in una New
York popolata da demoniache presenze. (Uci)
PETS
···· Animazione. Regia di Chris Renaud e Yarrow
Cheney. Durata: 90 minuti. Le vicissitudini di Max e
Duke, due cani per le strade di New York. (Massaua,
Reposi, Uci, The Space, Ideal, Fratelli Marx, Lux)
PIUMA
···· Commedia. Regia di Roan Johnson con Blu Yoshimi e Luigi Fedele. Durata: 98 minuti. Una gravidanza inattesa irrompe nella vita di Ferro e Cate, due ragazzi prossimi alla maturità, e delle loro strampalate
famiglie. (Reposi, Greenwich, Eliseo, Space, Uci)
del 20 ottobre 2016
QUALCOSA DI NUOVO
AGIESSE - ALFA TEATRO via Ca-
salborgone16/I,tel.3336387963.
Sabato 22 ore 21 e domenica 23
ore 16 la Compagnia dei miei
Stivali presenta Tutti insieme
spassionatamenteilMusical.Giovedì 27 ore 21 Un tango a teatro
– questa volta a teatro si balla!
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011 56.23.800. Sono in vendita i
biglietti singoli per tutti i cartelloni 2016-17 e prosegue la campagna abbonamenti per la Stagione 2016-17. Sabato 22 e domenica 23 ottobre in scena il Musical Il principe ranocchio
AUDITORIUM RAI p.zza Rossaro,
tel. 011 81.04.653. Concerto JamesConiondirettore,musichedi
Franz Schubert, Gustav Mahler.
Giovedì 20. Ore 20.30. Venerdì
21. Ore 20
CARIGNANO/TEATRO STABILE TORINO piazza Carignano 6, tel.
800.235.333. Stasera ore 19.30
Il giardino dei ciliegi di Cechov,
con Elena Bucci, Natalino Balasso, Fausto Russo Alesi
CASA TEATRO RAGAZZI E GIOVANI corso G. Ferraris 266/C, tel.
011 19.740.280. Sabato 22 ore
16.30 sala grande Trailer Teatra-
li a cura di Fondazione TRG Onlus,Unoteatro,OndaTeatroeAssemblea Teatro. Ingr. gratuito
COLOSSEO via M. Cristina 71, tel.
011 66.98.034. Dal 28 al 30 ottobrePerformancedieconVirginia
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bal-l’Italia balla dal 19-40 al 2001
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cale.ConcertoTullioSolenghivoce recitante, Trio d’archi di Firenze. Musiche di Mozart. Domenica 23.Ore 16.30
ERBA corso Moncalieri 241, tel.
011 66.15.447. Stasera ore 21 e finoal28ottobre,inscena“Lapentola peina d’oro”, di G. Mesturino e G. Angione da Plauto, con
la Compagnia Torino Spettacoli
GIOIELLO TEATRO via Cristoforo
Colombo31bis,tel.0115805768.
Venerdì 21 ore 21, in scena LesJumeauxscrittoedirettodaDaniele
Ronco. Sabato ore 21 e domenica ore 16, in scena Le voci dello swing a cura di Paolo Volante
GOBETTI TEATRO/TEATRO STABILE
TORINO via Rossini 8, tel.
800.235.333.Staseraore19.30La
signorinaFelicitaovverolaFelicità
omaggio a Guido Gozzano, uno
spettacolodiLorenaSenestro,regia Massimo Betti Merlin
LBT- LA BOTTEGA TEATRALE corso Govone 16, tel. 0161 840.796.
Domenica 30 ore 16.30 al Teatro Educatorio della Provvidenza La Bottega Teatrale presenta
lo spettacolo “La rivolta dei fantasmi”–FestaperHalloweenper
un pubblico dai 3 anni in poi
ba Coreutico Teatrale Anno Scolastico 2016/2017.
OFFICINA CAOS piazza E. Montale18A,tel.01173.99.833.Venerdì
28ore21DepositodeiSegniinscena col reading dedicato alla letteraturaarabo-palestinese“Non
sparisco dalla Terra”. Venerdì 21
ore 21 spettacolo “Drama Sound
City” di Stalker Teatro
MONCALIERI LIMONE FONDERIE
TEATRALI/TEATRO STABILE TORINO via Pastrengo 88, tel.
le quinte, visita guidata. Domani
ore 10.30 La Bohème, i ragazzi
e l’amore, da “La bohème” di
G.Puccini.Adattamentoetestidi
V. Sabadin. G. Laguzzi direttore. Regia di M. Castagnoli
800.235.333.Dasabato22perTorinodanzafestivalprimaitaliana
di Cold Blood uno spettacolo di
Michèle Anne De Mey, Jaco Van
DormaeledelcollettivoKiss&Cry
MONTEROSA via Brandizzo 65,
tel. 011 23.04.153. Sabato 5 ore
21, e Domenica 6 Novembre ore
15.30, inaugurazione della XXIII
Rassegna di Teatro in Lingua
Piemontese “Turdarije” con la
Compagnia“IlpiccoloTeatroCaragliese” in “Is Marioma”.
TEATRO NUOVO corso M.
D’Azeglio 17, tel. 65.00.200. Sabato 22 ore 21 Serata di InaugurazionedelLiceoGermanaEr-
PICCOLO REGIO GIACOMO PUCCINI. Ore 15.30 Al Regio dietro
PICCOLO TEATRO PEREMPRUNER
-Grugliasco,tel.011787780.Cammei:conLucaScarliniaBinariaCentro Commerciale. Martedì 8 novembre. Ore 21. Info 011787780
TEATRO MURIALDO piazza Chiesa
dellaSalute17/b,tel.0112215161.
Le Maschere della Commedia dell’Artelezione-spettacolo di e con
Mauro Piombo sulla Commedia
dell’Arte. Venerdì 28. Ore 21
SAN PIETRO IN VINCOLI - ZONA
TEATRO via San Pietro in Vincoli
28, tel. 011 52.17.099. Fucina Festival del LabPerm – Cold case Caravaggio.DiNuoveCosmogonie
Teatro, produzione Nuove Cosmogonie Teatro e Fucina LabPerm. Sabato 22. Ore 20.45
TANGRAM TEATRO via Don Orione 5, tel. 011 338.698. Venerdì 21
ore 21 Ofelia con Silvia Battaglio. Attrice e danzatrice torinese
TEATROAGNELLIviaSarpi111,tel.
011 30.42.808. Giornata del Teatro – il 22 ottobre ore 21 Assemblea Teatro presenta “Afrodita e
le ricette immorali”
TEATROASTRA viaRosolinoPilo6.
Da martedì 25 ottobre Moschettieri Cabaret prod. Fondazione
TPE / prima assoluta.
TEATRO BORGONUOVO via Roma 149 (Rivoli), tel. 320 7875879.
Essere o non Essere Compagnia
Artisti per Caso. Regia Gianni
Garzara. Sabato 22. Ore 21.15.
Domenica 23 Ottobre. Ore 16
TEATRO CARDINAL MASSAIA via
Sospello 32, tel. 011 257.881. Sabato 22 ore 21 la compagnia Divago in Sinceramente Bugiardi.
prenotazioni@teatrocardinal
massaia.it,tel.011257881epresso la biglietteria del teatro
TEATRO CIVICO GARYBALDI DI
SETTIMO TORINESE via dei Parti-
giani4-SettimoTorinese,tel.011
80.28.501. Scena Madre 5 novembreore21.30conAscanioCelestini in Laika a seguire Giuliana Musso, Daniele Timpano, Lucilla Giagnoni ed altri
TEATRO MARCHESA corso Vercelli 141.Sabato 26 ore 21 e Domenica 27 Novembre ore 16, Inaugurazione della nuova stagione2016/17 “BarrieraDanza”presentazione del cartellone “Gran
Galà di Stelle dello Spettacolo”
TEATRO REGIO. Stagione 20162017:ore20LabohèmediG.Puccini.G.Nosedadirettore.Regiadi
A. Ollé. Orchestra e Coro del Teatro Regio
TEATRO SUPERGA piazzetta Macario - Nichelino , tel. 011
6279789. Paolo Rossi in RossinTesta. Sabato 29 ottobre
TEATRO VITTORIA via Gramsci 4,
tel. 011 51.76.246. Unione Musicale. Concerto Quartetto Stratos. Musiche di Mahler, Mendelssohn, Schumann. Sabato 22.
Ore 20. Info 0115669811
··· Commedia. Regia di Cristina Comencini, con Mi-
caela Ramazzotti e Paola Cortellesi. Durata: 93 minuti.
Assai diverse tra loro, le amiche Lucia e Maria s’invaghiscono dello stesso ragazzo. Dall’opera teatrale «La
scena». (Massimo, Ambrosio, Uci, Massaua)
QUANDO HAI 17 ANNI
··· Commedia drammatica. Regia di André Téchiné,
con Sandrine Kiberlain e Kacey Mottet Klein. Durata:
116 minuti. Il rapporto in un primo tempo assai contrastato tra due compagni di scuola che vivono in una
cittadina fra i monti francesi: un giorno uno dei due
scopre di essere omosessuale. (Classico)
THE ASSASSIN
···· Drammatico. Regia di Hou Hsiao-Hsien, con
Satoshi Tsumabuki e Chen Chang. Durata: 105 minuti.
Avviata alle arti marziali, Nie Yinniang è diventata nella Cina del nono secolo un’assassina con il compito di
uccidere funzionari governativi corrotti. (Classico)
LE ULTIME COSE
··· Drammatico. Regia di Irene Dionisio, con Ro-
berto De Francesco e Fabrizio Falco. Durata: 85 minuti. Al Banco dei Pegni di Torino s’incrociano le vite di
alcune persone. (Centrale)
LA VITA POSSIBILE
·· Drammatico. Regia di Ivano De Matteo, con Mar-
gherita Buy e Valeria Golino. Durata: 107 minuti. In
fuga dal marito violento, Anna si trasferisce con il figlio a vivere a Torino. (Ambrosio)
LA VERITA’ STA IN CIELO
··· Drammatico. Regia di Roberto Faenza, con Ric-
cardo Scamarcio e Greta Scarano. Durata: 94 minuti.
L’autore di «Jona che visse nella balena» e «Sostiene
Pereira» ricostruisce una pagina misteriosa della recente storia italiana: il rapimento di Emanuela Orlandi a Roma. (Reposi, Eliseo, Romano, The Space, Uci)
12345316
789ABCD36E39119F5B36E2 LA STAMPA 6
12345346378319
LA STAMPA
GIOVEDÌ 20 OTTOBRE 2016
Tempo .63
.
Il tempo Piogge al Nord-Est con nevicate sulle Alpi. Instabile al Sud. Più freddo domani
LE PREVISIONI DI OGGI
SITUAZIONE
Aria fredda valica le Alpi con
una perturbazione che porta
piogge più estese al Nord-Est
con nevicate a quote mediobasse in montagna e
temperature in sensibile calo
domani mattina, mentre
correnti più miti e umide
occidentali mantengono
tempo instabile sulle regioni
meridionali con rovesci e
temporali sparsi
SOLE
NUVOLOSO
POCO NUVOLOSO
NORD
Piogge estese al Nord-Est più
intense tra Veneto e Friuli con
neve anche sotto i 1500 m
sulle Alpi. Qualche temporale
tra Levante Ligure e Emilia.
Maggiori schiarite altrove con
condizioni più soleggiate sulle
Alpi occidentali, ma qualche
rovescio possibile nel
pomeriggio tra Basso
Piemonte e Ponente Ligure.
COPERTO
DOMANI
VARIABILE
Nuvoloso sul Nord della
Toscana con qualche rovescio
o temporale nel pomeriggio,
variabilità sul resto del
versante tirrenico, ma con
addensamenti a tratti estesi.
Più soleggiato sulle regioni
adriatiche con nubi in
aumento in serata sul Nord
delle Marche. Instabile in
Sardegna con temporali sul
Cagliaritano.
PIOGGIA DEBOLE-MODERATA
IN EUROPA
Il Sole
CENTRO
PIOGGIA INTENSA
TEMPORALE
SUD
Al mattino ancora
abbastanza soleggiato tra
Puglia e Basilicata, nubi in
rapido aumento altrove
con rovesci o temporali
sparsi in Sicilia, localmente
anche intensi tra
Trapanese, Agrigentino e
Ragusano, in estensione
qua e là a Campania e
Calabria tirrenica in
giornata, verso sera anche
su Brindisino e Salento.
NEBBIA
NEVE
Sorge
alle ore
7.26
Culmina
alle ore
12.55
Tramonta
alle ore
18.23
Orari medi Italia
La Luna
ULTIMO
QUARTO
Si leva Cala
alle ore alle ore
11.05
21.21
22 OTT
VENTO
MARE CALMO
POCO MOSSO
MARE MOSSO
Un vortice freddo
permane
sull’Europa centroorientale con
piogge sparse,
temperature in calo
e nevicate a bassa
quota sui rilievi,
mentre una
perturbazione tra il
Nord-Africa e il
Mediterraneo
porta rovesci sparsi
sul Sud della
Spagna e temporali
in serata tra Sud dei
Balcani, Albania e
Grecia.
MARE AGITATO
Le precipitazioni attese oggi
LA TENDENZA DELLE
TEMPERATURE
Ancora punte di 23-25
°C al Sud, su Puglia e
Sicilia meridionale,
temperature in calo
altrove, sensibile
domani mattina al
Nord.
Trento
Trieste
11 15
Aosta
Milano
10 17
5 15
Bologna
12 15
11 14
11 15
Torino
9 17
Venezia
Genova
14 18
Firenze
Ancona
13 17
Perugia
13 20
12 15
Ampi rasserenamenti al Nord e in Toscana
ma possibili nebbie o nubi basse al
mattino. Ancora instabile al Centro-Sud.
DEBOLI
L‘Aquila
Roma
Campobasso
15 22
DOPODOMANI
11 17
Foggia
FORTI
MOLTOFORTI
Vigilanza meteo di oggi e domani
12 22
Bari
Napoli
15 23
16 21
Alghero
MODERATE
Piogge al Nord, più estese sul Triveneto con
nevicate sulle Alpi. Rovesci o temporali al
Sud.
11 16
Potenza
7 17
16 21
Cagliari
Catanzaro
16 24
15 21
Palermo
Reggio Calabria
17 22
20 23
Catania
19 23
Abbastanza soleggiato con addensamenti
più estesi in Liguria, sulle regioni tirreniche
e in Sardegna.
NESSUNA
MODERATA
ELEVATA
ESTREMA
Possibili temporali localmente intensi in
Sicilia.
Acura di www.nimbus.it
Giovedì Che fare del weekend
Tempo e temperature previsti nel mondo e in Europa
CITTÀ
ALGERI
ANKARA
BAGHDAD
BANGKOK
BEIRUT
BOMBAY
BRASILIA
BUENOS AIRES
CALGARY
CARACAS
CASABLANCA
CHICAGO
CITTÀ DEL CAPO
CITTÀ DEL MESSICO
DAKAR
DUBAI
FILADELFIA
GERUSALEMME
HONG KONG
IL CAIRO
JOHANNESBURG
KINSHASA
LA MECCA
L'AVANA
LOS ANGELES
MANILA
MELBOURNE
MIAMI
MONTREAL
NAIROBI
NEW YORK
NUOVA DELHI
PECHINO
SHANGHAI
SINGAPORE
TOKYO
WASHINGTON
MIN °C MAX °C OGGI
18
0
18
26
21
23
21
11
-2
27
19
10
15
12
27
27
11
15
26
19
15
23
27
20
18
26
12
24
9
15
14
20
13
20
27
17
17
26
18
33
33
26
33
31
18
13
34
26
14
29
24
31
34
21
26
31
27
22
30
42
29
32
30
15
31
13
28
20
35
14
23
32
27
26
CITTÀ
AMSTERDAM
ATENE
BARCELLONA
BELGRADO
BERLINO
BERNA
BRATISLAVA
BRUXELLES
BUCAREST
BUDAPEST
COPENHAGEN
DUBLIN
EDIMBURGO
HELSINKI
ISTANBUL
LISBONA
LONDRA
LUBIANA
MADRID
MOSCA
OSLO
PARIGI
PODGORICA
PRAGA
REYKJAVIK
ROMA
SARAJEVO
S. PIETROBURGO
SOFIA
STOCCOLMA
TALLINN
TIRANA
VARSAVIA
VIENNA
VILNIUS
ZAGABRIA
MIN °C MAX °C OGGI
9
13
14
7
6
4
6
7
4
5
10
5
6
3
14
16
9
8
12
1
7
7
11
6
5
15
9
1
4
7
-1
11
7
8
1
9
13
22
19
17
12
13
9
14
14
8
12
12
13
7
19
25
14
9
21
4
8
15
19
10
8
22
17
6
15
8
6
25
9
11
6
11
Un sabato soleggiato ovunque
E una domenica piovosa al Nord-Ovest
DANIELE CAT BERRO
L’
instabilità associata a una depressione fresca sulla Mitteleuropa si sta facendo sentire
in particolare al Centro-Sud Italia
con piogge che insisteranno anche
domani. Un intervallo più soleggiato
per tutti si svilupperà tra sabato e domenica, ma con tendenza a un peggioramento nella giornata festiva al
Nord-Ovest per l’arrivo di una perturbazione atlantica.
Il venerdì trascorrerà per lo più
nuvoloso con piogge sparse sulle regioni centro-meridionali, salvo iniziali
schiarite tra Puglia e versante ionico.
Abbastanza soleggiato al Settentrione
e in Sardegna, ma con nebbie o strati
bassi tra notte e mattino sulle pianure,
e nubi in aumento sulle Alpi orientali
di confine con deboli nevicate anche
sotto i 1500 m. Sabato torneranno a
prevalere gli spazi soleggiati su tutto il
Paese, a parte le nebbie ormai frequenti al primo mattino in Valpadana, poi
domenica un fronte da Ovest potrebbe
determinare un nuovo aumento della
nuvolosità a partire dalle regioni nordoccidentali: prime precipitazioni al
mattino, più estese nel pomeriggio in
Piemonte e Liguria.Sul resto d’Italia
resisteranno ampie schiarite, in vista
di una situazione sciroccale più diffusamente piovosa lunedì, ma tale evoluzione è ancora da confermare.
Fresco sabato mattina su pianure e
conche interne del Centro-Nord, talora sotto i 5 °C. Nelle ore centrali si andrà dai 15-18 °C del Settentrione agli oltre 25 °C della Sicilia meridionale, dove
persistono condizioni quasi estive; lì
farà ancora più caldo domenica, quando all’insorgere dello scirocco si po-
tranno sfiorare i 30 °C; invece in Piemonte difficilmente si supereranno i
12-15 °C a causa della copertura nuvolosa. Venti deboli di direzione occidentale, con folate di maestrale più sostenute domenica sull’Adriatico, mentre
tra isole e Tirreno le correnti inizieranno a disporsi da Sud. Mari poco
mossi sotto costa sabato, più increspati domenica a Ovest della penisola.
Tutto sommato un buon fine settimana, ma chi vive o va a Nord-Ovest prediliga il sabato, soleggiato anche in
montagna, sebbene fresco (isoterma 0
°C intorno a 2000 m durante il giorno).
E sempre sabato, alla rassegna Fai
«Due Giorni per l’Autunno» al Castello
di Masino (Torino), alle 14 Luca Mercalli parlerà di clima e agro-ecologia
presentando il suo nuovo libro «Il mio
orto tra cielo e terra» (Ed. Aboca).
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