Ricoh GX200, oltre la compatta

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Ricoh GX200, oltre la compatta
Provasulcampo
Ricoh GX200,
oltre la compatta
Le compatte Ricoh sono diventate le fedeli compagne di molti professionisti
che le affiancano alle reflex utilizzandole sia per lavoro che per un uso personale.
La GX200 offre utili funzioni.
L’attenzione del mercato fotografico si
rivolge principalmente alle reflex, ma non
dobbiamo dimenticarci delle compatte, un
settore che fin dai tempi della pellicola ha
saputo proporre modelli particolari, come
la Minox 35 millimetri, che sono diventati
compagni inseparabili di molti professionisti
echehannotrovatotestimonialspontaneidel
calibro di Andy Warhol.
Certamente le ridotte dimensioni sono uno
dei motivi per cui le si preferisce, dato che il
problema della reflex non è solo nei maggiori
ingombri del corpo, ma anche nel fatto che
intorno ad essa gravita un corredo di ottiche
e accessori che va poi a gravare sulle spalle
del fotografo. Al contrario la compatta può
seguirci ovunque.
La Ricoh con il Viewfinder VF-1, che può essere
utilizzato come un mirino normale o ruotandolo
fino a 90 gradi.
Le innovazioni della GX200
Ricoh ha di recente presentato la GX200.
una fotocamera con una focale grandangolare piuttosto ampia in uno zoom che arriva
ad una focale medio tele.
Il nuovo modello subentra alla GX100 ma
non ne stravolge l’impostazione anche se
le innovazioni introdotte non sono poche:
l’ottica zoom è stata resa più performante,
soprattutto per le situazioni di controluce, i
megapixel del sensore sono passati da 10 a
12, è stato ampliato il buffer per aumentare
la velocità di registrazione delle immagini
che arriva a permettere addirittura lo scatto
in sequenza in formato Raw fino a 5 fotogrammi al secondo.
Il display è passato dai 2,5” della GX100
ai 2,7” della GX200 ed è stata introdotta
una livella a bolla digitale come già nella
Ricoh GR Digital II; dispone anche di
avvisatore acustico che consente di mettere
la macchina in bolla anche quando non è
possibile osservare l’indicatore sul display
della fotocamera.
Nel selettore di modalità è stata eliminata
la funzione di accesso rapido alla moda-
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lità filmati (comunque presente nel menù
“Scene”) e al suo posto è stata aggiunta una
terza impostazione di personalizzazione
delle funzioni: in questo modo si dispone
di tre differenti profili che possono essere
personalizzati da menù in tutte le funzioni.
Lo zoom 24-72mm equivalente può
essere “trasformato” in un 19-57mm con
l’aggiuntivo ottico Wide opzionale DW-6.
Contemporaneamente è stato introdotto un
secondo aggiuntivo, il TC-1 (compatibile
anche con la GX100), che porta la focale ottica massima dello zoom a 135mm.
Dell’ottica zoom, per altro, è stata migliorata
la resa nei controluce.
Un nuovo motore di gestione delle immagini
SIE III (Smooth Imaging Engine) elimina in
modo più efficace i disturbi ed è stato inserito un sistema per correggere via software le
lineecadenti,particolarmenteutilesoprattutto quando si impiega l’aggiuntivo wide. E’
anche possibile intervenire con una staratura
intenzionale sulla potenza del flash.
La nuova GX200 è quindi una macchina
molto interessante, anche se al contempo
non obbliga necessariamente i possessori
delle GX100 a sostituirla.
La prova
Tralasciamo di elencare tutte le caratteristiche tecniche di questa macchina perché sono
disponibili in rete e preferiamo concentrarci
sugli aspetti d’uso che rispondono al fine
per cui la GX200 è stata progettata, ovvero
essenzialmente per la street photography e la
fotografia personale.
La prima cosa che abbiamo apprezzato è la
facilità con cui la macchina ci accompagnava, senza mai costituire un fastidio; questo
ci ha permesso di essere sempre pronti allo
scatto e di ritrovarci alla fine della prova
con un buon numero di belle immagini,
testimonianza di situazioni fotograficamen-
Sulla calotta della GX200 si nota la ghiera con la nuova posizione personalizzabile MY3.
L’area utile del monitor da 2,7” della GX200 a confronto con
i 2,5” pollici della GX100.
La GX200 ha un’autonomia di circa 350 scatti con
la batteria proprietaria e di 45 scatti utilizzando due
comuni ministilo; una doppia alimentazione molto utile
nei casi di emergenza.
I due copri-obiettivo a confronto: a sinistra quello a corredo, a destra il nuovo
LC-1 opzionale.
te irripetibili. Inoltre, una volta stampate in
formato A3, il risultato si è rivelato più che
soddisfacente anche come nitidezza e saturazione dei colori.
E proprio questa è la filosofia Ricoh: permettere di avere sempre con sé uno strumento di
elevata qualità e con il quale instaurare un
perfetto feeling di ripresa.
La prova ci ha permesso di verificare che
non vi sono differenze abissali in termini di
La GX200 ha una memoria interna da 54 MB e
accetta schede SD fino alla capacità massima di
16 GB.
Il nuovo copri-obiettivo LC-1 (compatibile
anche con la GX100) è una sorta di diaframma a tre elementi con molle di ritorno che si
apre quando si accende la fotocamera, per poi
richiudersi automaticamente quando lo zoom
rientra nel corpo macchina.
risoluzione e nitidezza rispetto alla GX100,
d’altra parte la fotocamera appartiene a una
classe di macchine che non si propongono
di “tirare fuori l’impossibile” in termini di
risoluzione.
Al contrario sono molte le differenze operative. La GX200 può occuparsi in totale
autonomia di tutti i parametri di ripresa, ma
consente anche un’impostazione manuale
con la regolazione dei tempi e dei diaframmi
attraverso due ghiere separate, esattamente
come nelle classiche fotocamere a pellicola
e meglio di tante reflex digitali recenti.
E’ possibile eseguire in manuale anche la
messa a fuoco, inquadrando attraverso il
display da 2,7” o nel mirino elettronico con
regolazione diottrica e possibilità di inclinazione fino a 90 gradi con cui si trasforma
in una sorta di “mirino a pozzetto” ad alta
tecnologia.
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Il mirino Viewfinder
VF-1 viene fornito con
una custodia in pelle
e si monta sulla slitta
portaflash.
L’aggiuntivo ottico Wide 0,79x
DW-6 trasforma lo zoom 2472mm in un 19-57mm.
L’a g g i u n t i vo Te l e
1.88X TC-1 porta lo
zoom alla focale massima equivalente di
135mm.
La livella a bolla incorporata nella GX200,
così come nella GR Digital II, permette di
lavorare sia con la fotocamera in
orizzontale che in verticale. L’indicatore visualizzato sia sul display che
nel mirino è diviso in
+/- 15 segmenti; ciascun
segmento rappresenta
1 grado di inclinazione
e quando l’inclinazione
supera i 15 gradi l’indicatore si colora di rosso, come
in questa immagine.
Una buona parte dei parametri modificabili possono essere assegnati a pulsanti
esterni, così da richiamare i parametri in
tempo reale, senza perdere tempo ad aprire
i menù.
Attraverso la ghiera di comando principale
che permette di impostare la modalità di
scatto, passando da manuale a priorità di
diaframmi ed a program, è anche possibile
selezionare ben tre impostazioni personalizzate, come già abbiamo anticipato.
A differenza della GX100, il nuovo modello
permette il salvataggio simultaneo dell’im-
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La macchina in verticale perfettamente in
bolla.
magine in due distinti file, a colori e in
bianconero: se è vero che tutto è possibile
in post-produzione, poter controllare immediatamente lo scatto nella versione preferita
è certamente utile al fotografo.
Se infatti una delle applicazioni naturali della
GX200 è proprio la fotografia bianconero,
avere comunque la possibilità di memorizzare simultaneamente lo scatto a colori
consente un doppio controllo.
La GX200 offre anche possibilità di postproduzione in macchina, tra cui la modifica
del livello di luminosità delle immagini; è
un sistema che estende la gamma tonale
dell’immagine che altrimenti richiederebbe un significativo lavoro in fotoritocco.
Lavorando poi in modalità manuale si
può anche intervenire sull’istogramma
dello scatto per eseguire le opportune
modifiche.
La livella a bolla digitale, che funziona
sia con la fotocamera in orizzontale che in
verticale, è una funzione utile presente solo
su alcune reflex; ma quello che è ancora più
interessante è il fatto che la conferma della
corretta messa in bolla si ha sia con un’in-
La GX200 dispone di funzioni di post-produzione in macchina; qui vediamo l’immagine
prima della “Compensazione Livello”.
La schermata di compensazione; utilizzando
il pulsante ADJ si può
scegliere il cursore su cui
intervenire.
E’ possibile visualizzare la stessa
porzione di due
immagini, allo stesso ingrandimento; è
una funzione molto
utile quando si
vogliono confrontare scatti simili
per valutare per
esempio la messa a
fuoco.
formazione grafica sul display che con un
segnale acustico (escludibile); se quindi non
è possibile osservare direttamente il display
si può avere comunque la conferma della
macchina in bolla.
Tra le altre funzioni abbiamo apprezzato
la possibilità confrontare i dettagli di due
immagini scattate in successione, così da
poter valutare, per esempio, la diversa
nitidezza: basta selezionare l’area dell’immagine di interesse e l’ingrandimento per
visualizzare sul monitor una o più immagini
in sequenza, mentre l’area evidenziata e l’ingrandimento rimangono memorizzati.
Gli accessori
Il risultato della “Compensazione
Livello”; la GX200 salva un
nuovo file lasciando immutato
quello originale.
Questa funzione
consente di correggere l’inclinazione
della copertina di
una rivista, così
come di un biglietto
da visita. La funzione di correzione può
essere impostata sia
prima di scattare
l’immagine che in
post-produzione;
in questo caso la macchina ha processato automaticamente la
copertina salvandola in un nuovo file.
La GX200 eredita tutti gli accessori della
GX100, a cominciare dall’adattatore universale con attacco filettato da 43mm per
montare filtri e aggiuntivi, oltre al paraluce
a incastro; è compatibile anche l’aggiuntivo
wide che porta la focale minima a 19mm.
Nuovo invece è l’aggiuntivo tele che porta
la focale massima a 135mm.
Tra gli altri accessori opzionali è disponibile
l’alimentatore a rete, il pulsante di scatto a
distanza a filo e il tappo copri-obiettivo ad
apertura e chiusura automatica.
Alcuni accessori in realtà sono indispensa-
bili, come la tracolla per tenere la macchina
al collo sempre pronta a scattare, o il tappo
copri-obiettivo ad apertura e chiusura automatica che solleva dal fastidio di dover ogni
volta mettere e togliere il tappo davanti
all’obiettivo.
L’aggiuntivo wide che porta la focale grandangolare nativa da 24mm a 19mm, mostra
una buona qualità e vi è la possibilità di
compensareautomaticamenteviasoftwarele
tipiche distorsioni dei grandangolari estremi.
Per utilizzarlo occorre però un adattatore che
si monta a baionetta sullo zoom e che toglie
alla macchina la sua apprezzata compattezza.
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Prezzi
GX200 con VF-1: 
€ 479
Adattatore CA (AC-4c): 
€ 50
Aggiuntivo grandang. DW-6:  € 125
Aggiuntivo tele TC-1: 
€ 142
Adattatore per aggiuntivi
con paraluce HA-2: 
€ 61
Mirino LCD Viewfinder VF-1:€ 186
Cavo di scatto CA-1: 
€ 39
Copriobiettivo LC-1: 
€ 23
Batteria ricaricabile DB-60:  € 40
Custodia morbida SC-45: 
€ 65
Tracolla ST-2: 
€ 28
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Cesare Pavese 31, 20090 Opera (MI).
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Il mirino ViewFinder VF-1, grazie alla
possibilità di inclinarlo fino a 90 gradi,
permette di sfruttare punti di ripresa
decisamente insoliti, come questo a pelo
d’acqua.
Quando si dice
“cogliere l’attimo fuggente”.
Scatto a 80 ISO,
f/4,6 e 1/189s.
La storia di Ricoh
in breve
La storia di Ricoh risale al 1917, quando si chiamava Rikagaku KenkyŻjo.
La prima fotocamera, Olympic, risale
al 1934.
Il modello Roico è del 1940. Segue la
Richol e poi, negli anni 50 la Ricoh
Ricolte. Da quel momento le fotocamere si chiameranno Ricoh ed è stato
un succedersi di modelli a telemetro,
reflex, e perfino medio formato.
Ricoh ha abbandonato il settore delle
fotocamere a pellicola nel 2001 con la
GR21, una compatta ultrasottile che
fece epoca per le sue dimensioni (era
più sottile di un rullino fotografico, se
si esclude l’incavo per il rullino) e per
l’obiettivo fisso da 21mm.
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Il 19mm è però una focale che permette di
entrare nella scena ben oltre quanto consentito dal 24mm, per cui il fotografo dovrà
valutare la situazione di ripresa.
Conclusioni
Rispetto al modello precedente la nuova
Ricoh GX200 presenta innovazioni come un
monitor più grande, lo scatto a raffica anche
in Raw, la livella a bolla, una risoluzione che
passa da 10 a 12 Megapixel, la correzione
della distorsione.
Un pregio poi delle fotocamere Ricoh è
che possono contare su un fiorente mercato
dell’usato, per cui non è difficile sostituire
la vecchia fida GX100 per passare a una
nuova GX200.
Fatta la scelta tra GX100 e GX200 ci sarebbe
da ampliare il confronto con la GR Digital
II. Ricoh Japan ha condotto uno studio di
marketing che ha distinto il proprio pubblico
in due classi, quello che si porterebbe dietro
un coltello a lama singola tipo bucaniere
(Gr Digital II) e quello che preferirebbe un
multilama svizzero (GX200). Decidete voi
se vi sentite più svizzeri o bucanieri!
Gerardo Bonomo