Enrico Sacchetti Sirena sdraiata sulla spiaggia, 1936 Progetto per

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Enrico Sacchetti Sirena sdraiata sulla spiaggia, 1936 Progetto per
Enrico Sacchetti
Sirena sdraiata sulla spiaggia, 1936
Progetto per pubblicità Campari Soda
Carboncino e sfumino su carta
Cm 44x33
Enrico Sacchetti
Sirena sdraiata sulla spiaggia, 1936
Progetto per pubblicità Campari Soda
Carboncino e sfumino su carta
Cm 44x33
Esposto: Caternia Zappia, Enrico Sacchetti. Ritratti. Moda. Illustrazioni. Cat. d. Mostra,
Monsummano Terme, 1989. Le immagini delle pubblicità del 1936 sono visibili su www.
camparisoda.it
Di Enrico Sacchetti caricaturista aveva scritto nel 1908 Vittorio Pica “sovraneggia per
individualità di visione e per possanza tecnica’’, ma di sole caricature non poteva vivere
un artista. Egli fu infatti illustratore di libri e riviste, di figurini di mode ed anche di manifesti pubblicitari. Il più antico è quello per le confezioni Mele, realizzato nelle Officine
Ricordi nel 1914, mentre il primo realizzato per la Campari è del 1921: Raffigura un
nottambulo viveur arrampicato su un alto sgabello da bar, col cilindro per traverso, la
caramella all’occhio, il bastone da passeggio e una marsina, cosi come Petrolini vestirà
il suo Gastone. Sacchetti però colora l’abito d’azzurro, a far macchia contro un fondo
color arancio squillante. L’uomo avvicina il suo naso prominente oltre l’orlo di un calice
in fondo al quale è il Bitter Campari, che appare come una mezzaluna rossa piazzata
proprio davanti alla bocca, e sembra sostituirsi ad essa come un aperto sorriso che ha
il colore stesso del liquore. E’ il personaggio famoso di Gino Franzi, che cantava allora
“Scettico Blues” — italianizzato in «blu” con il fascismo — i] disilluso che solo il Campari riesce a rallegrare. Per la Campari Sacchetti torna a lavorare nel 1936 disegnando un
dromedario carico di casse di Bitter destinate ad Addis Abeba per festeggiare le conquiste coloniali italiane. Poi una serie di belle bagnanti in costume sdraiate sulla sabbia al
sole, con accanto la bottiglietta del Campari Soda. Della serie fa parte anche una sirena
distesa ad abbronzarsi a pancia in giù. Nel disegno qui esposto la sirena è sdraiata sulla
schiena, C. Zappia ne ha sottolineato “l’ardita prospettiva dall’alto” e la “sensualità acerba della fanciulla che indossa la suo coda come uno scintillante abito da sera”. Considerando che il foglio non è stato poi stampato, è probabile che Sacchetti stesso, o piuttosto la ditta committente, abbiano giudicato l’immagine della sirena a seno nudo troppo
audace per essere pubblicata. Di sirene vi è abbondanza nell’arte italiana di quell’epoca,
da “L’isteria delle Sirene” (1929-30) di Giò Ponti per Ginori, alle monumentali sirene di
bronzo (1930) per il transatlantico Victoria dì Libero Andreotti, grande amico di Enrico
Sacchetti. Questa che Sacchetti disegnata per il Campari Soda è stata però liberata da
ogni patina mitologica, è una ragazza moderna, una “donna tipo tre”, quel nuovo genere
che Umberto Datari aveva teorizzato e Sacchetti illustrato nel 1929, né casalinga né maliarda, ma non meno attraente. Del resto l’attrazione seducente è il mestiere delle sirene
— e della pubblicità. La sirena da stabilimento balneare è abbordabile cosi come le sue
sorelle in costume da bagno e il richiamo confonde donna e bibita in un’unica sete.
Bibliografia:
Caternia Zappia, Enrico Sacchetti. Ritratti. Moda. Illustrazioni. Cat. d. Mostra, Monsummano Terme, 1989. Le immagini delle pubblicità del 1936 sono visibili su www.
camparisoda.it