Alternativa Cinema_Maggio 2010
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Alternativa Cinema_Maggio 2010
MULTISALA smeraldo a l t e r n a t i v a21 C I N E MA M e n s i l e d ’ i n f o r m a z i o n e c i n e m a t o g r a f i c a d e l l a M u l t i s a l a S m e r a l d o - Te r a m o ALTERNATIVA CINEMA - Multisala Smeraldo - Teramo I film di maggio giovedì 6 maggio giovedì 20 maggio SIMON KONIANSKI IO SONO L’AMORE (Micha Wald) (Luca Guadagnino) giovedì 13 maggio giovedì 27 maggio DEPARTURES PROMETTILO! (Yojiro Takita) (Emir Kusturica) 1° spettacolo: ore 18.00 • 2° spettacolo: ore 21.30 - biglietto d’ingresso: 4.50 euro alternativa CINEMA giovedì 6 maggio (ore 18.00 – 21.30) Simon Konianski Regia: Micha Wald Sceneggiatura: Micha Wald Fotografia: Jean-Paul de Zaetijd Montaggio: Susana Rossberg Scenografia: Anna Falguères Costumi: Nadia Chmilevsky Cast: Jonathan Zaccaï, Popeck, Abraham Leber, Irène Herz, Nassim Ben Abdeloumen, Marta Domingo, Ivan Fox, David Bass, Lise De Henau Nazione: Belgio, Francia, Canada Anno: 2009 Durata: 100’. Niente male questa commedia on the road che conferma che si può parlare di argomenti storico-politici impegnativi e di ferite morali ancora aperte con i toni dell’ironia, con una bonaria vena iconoclasta, con figure stravaganti. È un po’ tutto questo Simon Konianski, opera seconda del belga Micha Wald, che ruota intorno alle inquietudini, alle scelte anticonformiste, alla voglia di guardare da una prospettiva diversa all’ebraismo del trentacinquenne Simon. Single, svogliato e con un bambino a carico, l’uomo ha un rapporto conflittuale con il padre, ex deportato in un campo di concentramento, che è prigioniero dei ricordi mentre lui tende a rinnegare le sue origini. Dopo aver sepolto il genitore nel villaggio natìo secondo le sue volontà, si avventura in un viaggio attraverso il Belgio e la Polonia in compagnia dell’inseparabile figlioletto appassionato dei racconti del nonno, di un anziano zio paranoico, di una zia logorroica, e del fantasma del padre che ogni tanto irrompe in maniera divertente. Wald vuole rileggere il tema dell’Olocausto, ma è un po’ ambiziosa l’idea del viaggio a metà tra il catartico e il terapeutico. (Alberto Castellano, Il Mattino) Scrive Isaac Singer: scappiamo, ma il monte Sinai ci corre dietro. Per esempio, c’è un figlio filopalestinese che non sopporta i racconti del nonno al nipotino sullo sterminio. Quando muore, il viaggio verso la sepoltura sarà l’avventura dell’eterna pace. Ma ogni cosa non è illuminata nel film di Micha Wald, che spesso non trova il registro giusto per appassionarci a una storia che ha momenti di sana acidità di matrice culturale yiddish su affetti in panne. Voto 6 (Maurizio Porro, Il Corriere della Sera) Letteralmente da non perdere. Tra i Coen e Little Miss Sunshine, un road movie picare- sco, esilarante e commovente, all’insegna della memoria dolorosa, della sferzante autoironia, della brillante intelligenza della cultura ebraica. Belgio. Simon, ragazzo stagionato e svogliato, piantato dalla moglie ballerina e papà di un ragazzino sveglio, è tornato dal padre, sopravvissuto al lager di Majdanek. Non sopporta il culto del passato, gli zii fanaticamente osservanti, il partito preso pro Israele. Dà scandalo con t-shirt e discorsi filo palestinesi […]. Ma quando il vecchio muore, carica su uno scassato pick-up il figlio, i due vecchi zii logorroici e la salma, per intraprendere un viaggio iniziatico, tragicomico, alla volta del villaggio ucraino originario. Un film perfetto. (Paolo D’Agostini, La Repubblica) giovedì 13 maggio (ore 18.00 – 21.30) Departures Okuribito Regia: Yojiro Takita Sceneggiatura: Kundo Koyama Fotografia: Takeshi Hamada Montaggio: Akimasa Kawashima Musica: Joe Hisaishi Scenografia: Fumio Ogawa Cast: Masahiro Motoki, Ryoko Hirosue, Tsutomu Yamazaki, Kazuko Yoshiyuki, Takashi Sasano, Kimiko Yo, Tetta Sugimoto, Toru Minegishi, Tatsuo Yamada Nazione: Giappone Anno: 2008 Durata: 130’. Premio Oscar 2009 Miglior film straniero Il titolo significa, né più né meno, decessi. Dipartite. Morti. Si poteva forse tradurlo dall’inglese, visto che il film è giapponese e si intitola, in originale, Okuribito. Ma non importa. Importa molto, invece, che questo notevole film esca in Italia […]. Departures ha vinto l’Oscar 2009 come miglior film straniero, davanti al super favorito israeliano Valzer con Bashir. È un film che parla di morte in modo sereno. Il protagonista è un violoncellista che, licenziato da un’orchestra di Tokyo, trova lavoro in provincia come “nokanshi”, antica e toccante professione che consiste nell’ “acconciare” i cadaveri prima della sepoltura. Tanti sono i temi che il film propone: il contrasto città/provincia e modernità/tradizione, l’accettazione della morte come estremo momento della vita, l’essenzialità del Rito nella cultura giapponese. Non senza momenti ironici, che gli hanno valso in patria un incasso pari a oltre 60 milioni di dollari. Vi sorprenderà. (Alberto Crespi, L’Unità) Sconfitti ma non rassegnati, abbattuti da furbe commediole o da giganteschi 3D, alcuni appassionati (ormai in estinzione e sbeffeggiati) di bel cinema, osano: andate a vedere Departures! […] L’orchestra sinfonica dove il giovane Daigo suona il violoncello viene sciolta e lui è costretto a tornare con l’amata moglie Mika nella cittadina natale, che gli ricorda il dolore infantile per l’abbandono del padre. Daigo risponde all’inserzione di un’agenzia che cerca “accompagnatori”, ma si tratta di un turismo particolare, l’ultimo viaggio oltre i cancelli della vita, e l’accompagnatore è colui che officia un rito laico sul corpo del defunto, prima di deporlo nella bara e cremarlo. È uno strano spettacolo di grazia struggente, di amorevole cura e rispetto, di gesti rapidi, esperti e affettuosi, che danno alla morte, sempre chiamata viaggio, non l’idea di fine ma di passaggio, di continuità con la vita. Non ha nulla del funerale religioso e avviene in luoghi pieni di luce, di fiori e broccati bianchi. L’abilità dell’”accompagnatore” è quella di svestire, lavare, comporre, rivestire con un ricco chimono il corpo, senza mostrarne a chi assiste neppure un centimetro di pelle. […] Dapprima nauseato […], a poco a poco Daigo è preso dall’armonia di quegli addii cui è lui, con la sua abilità gentile, a dare dignità e bellezza. Il mestiere però è impuro, gli amici non lo salutano più, la moglie lo lascia. Poi tutto poi si ricompone in un nuovo viaggio d’addio che ripara ogni ferita del passato. […] Si resta incantati e commossi da questa visione poetica e lieve della morte, dal rispetto delle tradizioni che rendono sontuosa la modernità, e dai tanti inchini e modi cortesi che sono stati cancellati dal nostro modo di vivere. (Natalia Aspesi, La Repubblica) alternativa CINEMA giovedì 20 maggio (ore 18.00 – 21.30) Io sono l’amore Regia e soggetto: Luca Guadagnino Sceneggiatura: L. Guadagnino, Barbara Alberti, Ivan Cotroneo, Walter Fasano Fotografia: Yorick Le Saux Montaggio: W. Fasano Musica: John Adams Scenografia: Francesca Balestra Di Mottola, Monica Sironi Costumi: Maria A. Cannarozzi Cast: Tilda Swinton, Flavio Parenti, Edoardo Gabbriellini, Alba Rohrwacher, Pippo Delbono, Gabriele Ferzetti, Marisa Berenson, Maria Paiato, Diane Fleri, Waris Ahluwalia Nazione: Italia Anno: 2009 Durata: 120’. Finalmente un bel film che divide, di quelli che suscitano odio o amore incondizionati e fanno fioccare paragoni azzardati. Parliamo di Io sono l’amore, terza regia del siciliano Luca Guadagnino […], esaltato dalla stampa anglosassone a Venezia ma strapazzato da molti (non da noi) in Italia. Trattandosi di alta borghesia milanese con magioni fastose, neve che cade, cene sublimi e tracolli dinastici, Variety ha evocato Visconti. Ma di viscontiano qui c’è solo l’eco di Thomas Mann; per il resto Guadagnino, che non è né nobile né milanese, guarda a questi industriali tessili ammantati di buon gusto e amore per l’arte, non con la nostalgia spietata dell’insider ma con la disinvoltura di chi usa quel mondo come una cornice ideale che offre le forme e i colori più adatti a un mélo vivificato dalla forza della messinscena. Si tratta di raccontare il gelo e il declino di una dinastia dal presente incerto e dal passato oscuro, tra Fassbinder e il Pasolini di Teorema. […] Originale, inconsueto, sorretto per una volta da un lavoro formale all’altezza del soggetto, Io sono l’amore ha poco a che spartire col cinema dominante oggi in Italia. Per fortuna. (Fabio Ferzetti, Il Messaggero) Si potrebbe anche dire il fascino discreto della borghesia. Quella ormai scomparsa, che ha lasciato il passo al volgare potere dei soldi, ma che sopravvive nel silenzio di palazzi milanesi impenetrabili, dove si servono cene viscontiane, non soltanto per edipi e posate ma anche per le tensioni interne. […] Io sono l’amore è un melò a denominazione d’origine: Guadagnino è un autore, come Diritti, la Spada, Franchi, col copyright di uno stile, […] lontano dalla becera Italia tv di oggi. Pochi movimenti di macchina, il fascino di udire anche battute non dette, il sesto senso di qualcosa che implode nella storia in un’insolita dinamica tra psicologia privata e di classe. Che, come in Teorema di Pasolini, va in tilt […]. Prima dell’happy Milano estiva di Salvatores, ecco l’infelice Milano innevata alla Resnais di questo film che si raccomanda assai per nascosto pacchetto azionario di seduzione e per l’eleganza delle scene, la fotografia, la grafica dei titoli di testa, che non sono solo forma ma si riproducono nell’eccellente prova del cast. Accanto alle glorie (Swinton, formidabile Delbono, l’infallibile Rohrwacher, i patriarchi Ferzetti e Berenson), due attori giovani si prenotano un posto per domani: Flavio Parenti e Edoardo Gabbriellini. Tutti impegnati a palleggiar metafore che talvolta s’incrinano sul lancio ma servono a scuotere dal profondo quel pubblico che ama ancora le vendette servite fredde come negli spaghetti western. (Maurizio Porro, Il Corriere della Sera) giovedì 27 maggio (ore 18.00 – 21.30) Promettilo! Zavet Regia e sceneggiatura: Emir Kusturica Fotografia: Milorad Glusica Montaggio: Svetolik Zajc Musica: Stribor Kusturica Scenografia: Radovan Markovic Cast: Uros Milovanovic, Marija Petronijevic, Aleksandar Bercek, Miki Manojlovic, Ljiljana Blagojevic, Kosanka Djekic, Stribor Kusturica, Vladan Milojevic, Ivan Maksimov Nazione: Serbia, Francia Anno: 2007 Durata: 130’. C’è ancora chi si stupisce delle distribuzioni italiane. […] Emir Kusturica, ad esempio, si vede uscire il suo Promettilo! a 33 mesi dalla presentazione a Cannes. E dire che il nostro non meritava un esilio tanto lungo, essendo tornato senza clamorosi picchi al suo cinema migliore. Tra amore, morte e un carnevale malinconico fatto di facce sballate, sguardi spiritati […]. Tra colori e musiche inconfondibili (merito del figlio Stribor Kusturica, qui in gran forma anche come attore). Ci regala una commedia umana che parte da uno spunto surreale: tre promesse in punto di morte, una più strana dell’altra. […] L’autore di Sarajevo si permette di ridere sulla maltrattata storia del suo popolo (anzi, dei suoi popoli), dalla seconda guerra mondiale alla disintegrazione della Jugoslavia, con una battuta: «Ci bombardano per amore, non come in Polonia»; ci dice la sua sul Kosovo, forse sull’Iraq, e persino sulla sua faziosità pro regime serbo che tanta rabbia gli ha attirato addosso (ma provateci voi a sopravvivere nella guerra tra bande dei Balcani). Il talento è lo stesso di sempre, anche nelle esagerazioni di sceneggiatura e di follia visionaria, e ci ricorda come il cinema migliore sia, sempre più spesso, a est [...]. (Boris Sollazzo, Liberazione) Tutti gli elementi del cinema di Kusturica ritornano anche in questa pellicola e questo causa l’emergere di situazioni forse già viste, ma non per questo meno divertenti o avvincenti. […] E in effetti questo Promettilo! non è poi certo troppo differente dal delizioso Gatto nero, gatto bianco o da alcuni dei suoi precedenti film, in cui i tanti ingredienti del suo cinema - la musica sfrenata, il caos “organizzato”, la difficile distinzione tra reale e surreale, forma e contenuto - si fondono e creano una ricetta al tempo stesso unica e familiare. La storia manca di un vero e proprio spunto politico […] ma è ricca di eventi: Tsane vive felice in campagna finchè un bel giorno il nonno, che sente che la propria vita sta per giungere al termine e teme per il nipote che non ha nessun altro, gli fa promettere tre cose: andare in città e vendere la mucca al mercato, comprare un’icona religiosa, trovarsi una moglie. Nonostante la giovanissima età, Tsane si mette in marcia pronto a esaudire i desideri del nonno, ma si troverà ben presto implicato in un’avventura ben più complicata […]. La contagiosa euforia e la festosa gioia di vivere, l’amore sentimentale e familiare che supera ogni ostacolo, violenza e sessualità mostrate in modi così caricaturali e al tempo stesso naturali: sono tutti elementi che ritornano anche in questa nuova opera del regista serbo […]. L’avvio del film è un po’ sottotono, ma nella parte finale diventa letteralmente scoppiettante e Kusturica al 100%, il che non può certo essere un difetto. […] (Luca Liguori, movieplayer.it) FUORI RASSEGNA Non c’è solo Alternativa Cinema!!! Questi sono alcuni film in programmazione nel mese di maggio nella Multisala Smeraldo e al Cineteatro Comunale ROBIN HOOD Regia: Ridley Scott Con: Russel Crowe, Cate Blanchett (Stati Uniti, azione-drammatico) In sala dal 14 maggio Il film è incentrato sulla genesi della leggenda di Robin Hood, il celebre arciere inglese che ruba ai ricchi per dare ai poveri, figura popolarissima nella cultura britannica, sospesa tra realtà e immaginazione. Inghilterra, XIII secolo: Robin Longstride, alle Crociate al servizio del re Riccardo Cuor di Leone, torna in patria alla morte del re. Però viene messo al bando dal principe John quando si schiera dalla parte dei poveri e dei baroni contro la megalomania oppressiva del nuovo sovrano. PRINCE OF PERSIA: LE SABBIE DEL TEMPO Regia: Nike Newell Con: Jake Gyllenhaal, Ben Kingsley, Alfred Molina (Stati Uniti, azione-avventura-fantastico) In sala dal 19 maggio Un principe furfante si unisce con una certa riluttanza a una misteriosa principessa, e insieme a lei si lancia in una lotta contro le forze oscure, per riuscire a custodire un antico pugnale in grado di scatenare le Sabbie del Tempo, un dono degli dei con cui si può tornare indietro nel tempo e il cui possessore potrebbe dominare il mondo. THE FINAL DESTINATION 3D (Stati Uniti, horror-thriller) In sala dal 21 maggio Un brutto sogno finisce per diventare la salvezza per Nick, la sua ragazza e i loro amici. Infatti, mentre stanno guardando una gara automobilistica all’autodromo, Nick si rende conto che quello che sta accadendo l’ha già visto in sogno e che sta per succedere un incidente nel quale moriranno tante persone. Riesce a mettere in salvo i suoi amici. Ma possono davvero dire di essere fuori pericolo? UNA CANZONE PER TE (Italia, commedia) In sala dal 28 maggio Davide è un tipo sveglio e carino, ed è convinto che essere uno dei ragazzi più popolari della scuola lo metta al riparo da ogni responsabilità. Ma un giorno la sua sfrontatezza gli gioca un brutto scherzo, facendogli perdere la promozione, gli amici, la sua band e Silvia, la ragazza che tutta la scuola gli invidia. Davide è a pezzi, vorrebbe tornare indietro per correggere gli errori... e il miracolo accade. Gli viene data la possibilità di rivivere la giornata che gli ha cambiato la vita. Ma conoscere in anticipo gli eventi non basta. prenota on-line i biglietti alternativa C I N E MA Mensile d’informazione cinematografica della Società Smeraldo Snc di Cinzia Spinozzi & C. (Teramo) Direttore responsabile Anna Fusaro Via Maestri del Lavoro Teramo Tel. 0861.415778 Progetto grafico e stampa Giservice Srl (Teramo) Iscrizione al Registro della Stampa del Tribunale di Teramo in data 19 settembre 2007 - n° 573 Sede legale Società Smeraldo Snc Via Maestri del Lavoro sn - 64100 Teramo Anno 3, n° 8 - maggio 2010 Periodico gratuito Via Rozzi Teramo Tel. 0861.246773 Sul sito web www. mul ti s al as meral do . net è attivo il sistema di prenotazione on-line, gratuito e semplice da utilizzare. È possibile prenotare un massimo di 4 posti. I biglietti prenotati devono essere ritirati al botteghino, nell'apposito sportello, al massimo 15 minuti prima dell'inizio dello spettacolo. Trascorso tale termine, il sistema annulla automaticamente le prenotazioni non ritirate. 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