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La crescita come vocazione
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Andrea Giacobino (tutti i suoi articoli)
Ultimo aggiornamento : 14-12-2016 10:30 A A A
Parla Tommaso Corcos, amministratore delegato e direttore generale di Eurizon Capital:
“Consolideremo la nostra posizione in Italia e svilupperemo un presidio all'estero. Nel 2016
confermiamo la leadership, con masse salite più del doppio del mercato”.
Un anno di forte crescita, che potrà continuare nel 2017; con un’attenzione
costante all’innovazione di prodotto e allo sviluppo internazionale. Eurizon Capital
Sgr è il primo gestore in Italia per raccolte e tra i leader per masse. I programmi
della società del gruppo Intesa Sanpaolo guidata da Tommaso Corcos (nella
foto)li spiega a BLUERATING lo
stesso amministratore delegato e
direttore generale.
Il primo semestre 2016 si era chiuso positivamente
per Eurizon Capital: utile consolidato a 183,8
milioni di euro, margine da commissioni a 261,2
milioni, raccolta netta a 8,5 miliardi e patrimonio
gestito a 276 miliardi. Veniva così confermata la
posizione di leader in Italia e la capacità di
competere anche a livello europeo. Alla luce dei dati
del terzo trimestre, quali sono le prospettive per la
chiusura dell’anno? Il terzo trimestre dell’anno ha confermato il trend
positivo su tutti i fronti: il patrimonio gestito di Eurizon Capital a fine settembre è arrivato a 284
miliardi, in aumento del 6,4% da inizio 2016; l’utile netto consolidato - compreso l’utile di pertinenza di
terzi - nei nove mesi è stato di 290,4 milioni, con un margine da commissioni di 406,6 milioni. Abbiamo
continuato a distinguerci nel panorama italiano. Si consideri che le nostre masse in gestione sui fondi
aperti sono cresciute del 6,5% nei nove mesi trascorsi, più del doppio di quello che ha fatto il mercato
nel suo complesso. Dopo un 2015 con risultati record stiamo quindi proseguendo il cammino di crescita
e ci aspettiamo che la tendenza continui a essere positiva seppure, coerentemente con il trend
dell’industria, con ritmi meno serrati rispetto ai livelli eccezionali raggiunti lo scorso anno. Nella prima parte dell’anno Eurizon Capital ha segnato performance particolarmente positive per
quanto riguarda gli afflussi sui fondi comuni, specialmente obbligazionari e flessibili. Il trend si è
confermato nel secondo semestre?
Assolutamente sì. I flussi netti del terzo trimestre si sono assestati intorno ai 3,6 miliardi, portando la
raccolta da inizio anno a superare complessivamente i 12 miliardi. Sulla base dei dati Assogestioni
abbiamo rilevato ancora una volta i risultati i più elevati del sistema. In particolare sui fondi aperti
abbiamo raccolto 2,8 miliardi nel trimestre e 8 miliardi da inizio anno, grazie principalmente ai fondi
flessibili, verso cui sono confluiti 6 miliardi, e in secondo luogo agli obbligazionari che hanno raccolto
2,8 miliardi. Devo sottolineare però che anche le gestioni di portafogli istituzionali hanno apportato un
forte contributo con volumi di oltre 7 miliardi da inizio 2016. AGENDA BLUERATING
Su quali direttrici di crescita punterà Eurizon Capital per il prossimo anno? Intendiamo portare avanti le linee di crescita già avviate. Puntiamo a rafforzare e consolidare la nostra
posizione in Italia e sviluppare il presidio all’estero, mantenendo centrale il focus sui bisogni dei clienti.
In Italia la nostra strategia di crescita è trasversale su tutti i segmenti di mercato: collocatori bancari,
consulenti finanziari, clienti istituzionali e wholesale. In termini di prodotti, considerando che gli
investitori retail italiani sono tipicamente conservativi, stiamo sviluppando principalmente soluzioni
multiasset, multistrategia, che spesso rispondono anche all’esigenza di una entrata periodica, con una
forte attenzione al controllo del rischio. A queste proposte stiamo affiancando nuove soluzioni che si
avvalgono di strategie di protezione. Nell’ambito dello sviluppo internazionale ci rivolgiamo a clienti
istituzionali e wholesale ai quali offriamo le nostre best expertise nel mondo obbligazionario, con una
crescente esposizione al credit spread, a queste affianchiamo prodotti flessibili sia azionari sia globali.
Inoltre negli ultimi mesi abbiamo sviluppato delle proposte innovative. Venendo ai prodotti quindi, quali sono state le principali novità lanciate nel 2016 e su quali
strumenti puntate per il prossimo anno?
Complessivamente nei primi nove mesi dell’anno sono stati lanciati 60 nuovi prodotti: 43 fondi di diritto
italiano e 17 comparti lussemburghesi. In particolare nel mese di luglio Eurizon Capital ha introdotto
nella propria gamma d’offerta una nuova proposta per la clientela istituzionale che favorisce il
finanziamento all’economia reale investendo in strumenti di credito cartolarizzati “securitized bond”.
Nel corso del terzo trimestre, inoltre sono stati presentati al mercato i primi prodotti nati dalla
partnership con Eurizon SLJ Capital che si avvalgono dell’expertise della joint-venture britannica: un
comparto lussemburghese che investe principalmente in valute attraverso un’analisi top-down dei
mercati globali e un prodotto focalizzato su strategie macro. La gamma per la clientela retail è stata
ampliata con nuove soluzioni d’investimento che si avvalgono di strategie di gestione ad elevata
flessibilità e diversificazione, con forte attenzione al controllo del rischio. A esse si affiancano nuovi
prodotti che investono con un approccio attivo e dinamico sull’equity tra cui Eurizon EasyFund Top
European Research e Eurizon EasyFund Equity Small Mid Cap Italy. Sul fronte internazionale quali sono stati i risultati e quali sono le prospettive per la joint venture
Eurizon SLJ Capital LTD? Anche sul fronte internazionale abbiamo ottenuto grandi soddisfazioni. Possiamo affermare che sui
risultati complessivi l’apporto del canale estero sta diventando sempre più rilevante. In Cina Penghua
continua a registrare consistenti volumi di raccolta: 6,6 miliardi nel trimestre e 18,6 miliardi da inizio
anno, equamente distribuiti tra gestioni individuali e gestioni collettive. Considerando anche gli aum
della partnership cinese, che a fine settembre ammontano a 78,4 miliardi, il patrimonio complessivo di
Eurizon Capital supera i 362 miliardi. Passando all’Europa l’hub sui Paesi dell’Est ha registrato 129
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milioni di raccolta netta, di cui 91 milioni confluiti nel corso dell’ultimo trimestre, grazie al contributo
delle realtà che ne fanno parte: la slovacca VUB AM, l’ungherese CIB IFM e la croata PBZ Invest. Dal 4
luglio è entrata nel perimetro la società londinese Eurizon SLJ Capital LTD con un patrimonio che a fine
settembre ammonta a circa 8,2 miliardi, tra mandati di gestione e servizi di advisory. È una realtà
attiva su tre ambiti di business, nei quali vediamo buone prospettive di crescita: ricerca
macroeconomica e servizi di advisory, programmi di active currency e gestione fondi. Nell’ambito dei
servizi di ricerca stiamo riscontrando molto interesse con circa 100 clienti a fine settembre tra le
primarie istituzioni finanziarie a livello mondiale. I servizi di advisory sono dedicati alla clientela
istituzionale che sta manifestando un aumento nelle esigenze di copertura del rischio cambio: si tratta
quindi di un contesto molto favorevole su cui emergono grandi opportunità di sviluppo. Infine,
nell’ambito dell’offerta dei fondi, riteniamo che le strategie di gestione sviluppate all’interno di questa
struttura rispondano a esigenze trasversali tra le diverse categorie di investitori professionali, quindi ci
aspettiamo una crescente penetrazione del mercato sia italiano sia estero nei prossimi mesi. <<Your Username/Email >>
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Quali aree della società prevedete di rafforzare il prossimo anno con nuovi ingressi?
Le strategie di crescita di Eurizon Capital prevedono di introdurre nuove e specifiche expertise
nell’area investimenti, con l’obiettivo di completare la gamma di competenze presenti in società.
Contemporaneamente stiamo rafforzando il team commerciale con l’acquisizione di sales locali nei
mercati chiave, per sviluppare il presidio nelle diverse aree geografiche su cui stiamo focalizzando
l’espansione internazionale. Abbonati al Mensile Bluerating
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Quali sono le strategie, a suo avviso, più adatte nel 2017 per generare i migliori rendimenti
nell’attuale contesto di mercato, che vede i tassi ai minimi presumibilmente ancora per diversi
mesi?
Il contesto attuale di incertezza e tassi ai minimi impone la formulazione di scelte di investimento frutto
di una pianificazione finanziaria che permetta di individuare le soluzioni più adatte alle caratteristiche e
agli obiettivi di medio-lungo periodo del risparmiatore. Su queste basi ritengo che una buona
diversificazione di portafoglio e una maggiore prospettiva di lungo periodo siano la migliore strategia
da seguire. Nel contesto attuale penso che affidarsi a soluzioni diversificate e flessibili sia più che mai
per i piccoli risparmiatori la formula per massimizzare le opportunità di rendimento riducendo i rischi
potenziali complessivi dell’investimento. Quanto potrà pesare il rischio politico sui mercati nei primi mesi del nuovo anno?
Ci sono numerose scadenze elettorali in Europa nei prossimi mesi. A dicembre il referendum
costituzionale in Italia e le elezioni presidenziali in Austria, a seguire nel 2017 le elezioni politiche in
importanti paesi europei come Olanda, Francia e Germania. Ma sono convinto che, per quanto i rischi
politici possano avere un impatto importante, alla fine ciò che conta sono le variabili legate
all’economia reale e ai fondamentali delle società. Ne è un esempio l’effetto che ha prodotto la Brexit:
dopo le turbolenze iniziali il mercato ha dato un’altra occasione d’acquisto a chi non si è spaventato e
si è concentrato sulle variabili economiche e societarie. Siete già pronti per lanciare i PIR (Piani Individuali di Risparmio)? Come funzionano e a chi si
rivolgono questi nuovi prodotti? L’introduzione di questi strumenti promette di essere un
passaggio importante per il mondo delle Sgr. Cosa rappresenterà per Eurizon Capital?
I PIR, Piani Individuali di Risparmio, rappresentano un’operazione meritevole introdotta dal governo
con un duplice vantaggio: sostegno del risparmio e supporto all’economia reale attraverso la
canalizzazione delle risorse verso aziende italiane di piccola-media capitalizzazione. Si tratta di una
soluzione d’investimento che si rivolge a risparmiatori retail e che può contenere qualsiasi tipologia di
strumento finanziario. La grande novità, già presente in altri paesi e fortemente richiesta dagli
operatori italiani, è l’introduzione di un’agevolazione fiscale a condizione che l’investimento venga
detenuto per un periodo di tempo stabilito, che sarà di 5 anni. Il patrimonio dovrà essere composto
per almeno il 70% da strumenti finanziari di imprese residenti in Italia oppure di imprese Ue/See con
stabile organizzazione in Italia e, ulteriore elemento innovativo, almeno il 30% di questo 70% dovrà
essere investito in titoli al di fuori dell’indice Ftse Mib o indici equivalenti in mercati regolamentati. Con
questa struttura il PIR permette di costruire un investimento coerente con gli obiettivi di medio-lungo
periodo del risparmiatore e dall’altra parte di destinare risorse stabili alla crescita di imprese italiane di
piccole e medie dimensioni, che solitamente hanno maggiori difficoltà a reperire i capitali. Sono
fortemente convinto del valore di questo strumento che ha risvolti positivi per gli investitori, per le
imprese e per il settore. Si tratta quindi di un filone che l’industria deve assolutamente cavalcare e noi
in Eurizon Capital ci siamo mossi subito per studiare nuove soluzioni che interpretassero queste
indicazioni. Se l’approvazione della Legge di Bilancio prosegue come previsto contiamo di essere pronti
per il primo trimestre del prossimo anno con una proposta rappresentata da un fondo comune di diritto
italiano la cui politica d’investimento sarà orientata verso le Pmi coerentemente con i limiti stabiliti. Come si sta muovendo Eurizon Capital nel campo dell’innovazione digitale? Un altro filone verso cui stiamo indirizzando le nostre risorse è lo sviluppo di soluzioni digitali volte a
rafforzare e migliorare l’interazione con le reti di collocatori. Negli ultimi anni abbiamo innalzato il livello
di servizio digitale e multimediale verso le diverse tipologie di operatori: dai consulenti finanziari ai
gestori di filiale. Sono state create delle community dedicate che offrono contenuti informativi e
formativi e permettono di ricevere news in tempo reale ed entrare in contatto con i nostri esperti
dell’area investimenti. I supporti digitali si affiancano a un altro canale dedicato alle reti distributive che
la società sta sviluppando da anni: una business tv realizzata in-house con la più avanzata tecnologia
di broadcasting che offre oltre 10 format suddivisi tra interviste, talk show e webinar. L’innovazione nei
servizi si affianca quindi all’innovazione di prodotto per rafforzare la relazione e il rapporto di fiducia
con i nostri clienti. Tag
Eurizon
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