Eugenio Busi

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Eugenio Busi
Eugenio Busi
Biografia
Eugenio Busi è nato a Botticino il 19 maggio 1951. La prima fotografia che lo ritrae con i
pennelli risale al 1966, ma è dal 1972 che la pittura, oltre che hobby, diventa per lui un lavoro
ed una professione. A 19 anni partecipa al concorso “Le Penne Nere” primavera a S.Agata. Qui
conosce il “sindaco” Bruno Boni, con il quale compirà un lungo cammino. è del 1973 la
medaglia d’argento vinta al terzo premio di pittura Abbazia di Leno. Gli piace dipingere
all’aperto e i primi contatti sono con Martino Dolci, Ottorino Garosio, Adolfo Mutti, Angelo
Fiessi, Tita Mozzoni, Eligio Agriconi, Gaetano Valbusa, Cesarino Monti, i suoi “vecchi”
insomma, che gli chiariscono quel ruolo che non abbandonerà più e con i quali nel 1976
partecipa alle prime mostre collettive. Nel 1974 la prima mostra personale alla galleria d’arte
“La Proiezione” di Verona. Nel 1975 vince il primo premio all’estemporanea “Premio
Bovegno”. Nel 1977 per la Beretta esegue una serie di dipinti sulla caccia, che vengono
riprodotti sul calendario 1978 della prestigiosa fabbrica d’armi. Importante per la
maturazione artistica, un soggiorno a Parigi nel 1978, ospite dell’amico pittore Ettore Donini,
dove dipinge un’ottantina di tele e trova modo di “rubare” qualche insegnamento agli
impressionisti. I quadri parigini saranno esposti a Brescia, in una “personale” alla galleria San
Gaspare, presentata dal compianto prof. Luciano Spiazzi. Nel 1978 si sposa con Patrizia
Lazzaroni, nel 1979 nasce Giacomo e nel 1982 Andrea.
Nel 1979 una personale a Monte Campione alla galleria “Pleiade”. Nel 1980 una mostra
personale a Desenzano alla galleria “La Cornice” e varie collettive alla galleria “Vittoria” di
Brescia. Su tutto il sentiero numero uno dell’Alta via dell’Adamello dipinge molti quadri di
piccolo formato. Attratto da sempre dall’alta montagna, per tre anni girovaga a lungo tra le
vette dell’Adamello, dipingendo talvolta in condizioni pressoché proibitive, aiutato da alcuni
amici entusiasti, che gli portano l’attrezzatura fin sulle cime. Ne uscirà, nel 1981, una
trionfante “personale” alla galleria “Vittoria” di Brescia, presentata in forma lusinghiera da
Bruno Boni: un balzo verso la più ampia notorietà, con la conquista del simpatico titolo di
“pittore dell’Adamello”. Nel 1982 apre la sua galleria personale in via S. Faustino che in
seguito, diventerà la sede dell’associazione Martino Dolci.
Nel 1983 a Bagolino il sindaco Giuliano Fusi presenta la mostra “Carnevale Bagosso”. Tema
molto caro ad Eugenio Busi, il quale non nega alle tele la forza dei colori quasi puri che
testimoniano le vibrazioni degli abiti dei ballerini mescolate agli strumenti dei suonatori. A
Collio un “esterno” di metri 3x7 sul muro di casa Maggi raffigura l’alta Valle Trompia con in
primo piano una coppia di galli cedroni, e un lavoro quasi simile all’esterno del rifugio
“Blachi” sull’alpe Pezzeda. La grande vetrata della parrocchiale di Nuvolera, sul tema della
Resurrezione, tra bozzetti cartoni e vetri, lo impegna per quasi un anno: inaugurata nel 1986
dal vescovo, mons. Bruno Foresti, conclude un’attesa durata due secoli. Si cimenta ancora con
l’arte sacra arricchendo, con 28 tavole sugli ultimi tre anni della vita di Gesù, la chiesetta di
Santa Maria Maddalena sulla sommità del monte omonimo. Su una santella di Bersenico di
Bione dipinge un presepio e un Sacro Cuore su un’altra a Riccomassimo. Si dedica all’affresco
e alla ritrattistica; tra i ritratti importanti, quelli di mons. Manziana e del cantante Franco
Califano: dal “sacro” al “profano!”. In 70 teste di burattini per Bruno Poieri, a ciascuno dei
quali dona una diversa espressione, si cimenta con un nuovo modo originale di usare i colori.
Nel 1987 nella nuova sede di Brescia del C.A.I. otto suoi quadri impressionano note montagne
bresciane. Per la Casa di riposo di Condino, nel 1989 ha realizzato quattro grandi tele che
rappresentano i periodi della vita ed i ritratti dei “decani” tra gli ospiti. Nel 1989 è la volta di
Vineide, mostra organizzata dal professor Bruno Boni, presidente della Camera di Commercio
di Brescia, per promuovere i vini bresciani. Segue, nel 1990, una mostra all’Arsenale di Iseo
con i burattini dipinti per Giacomo Bruno Poieri e vestiti dalla mamma Giuseppina. Subito
dopo una mostra personale a Ghedi dove con i dipinti sono esposti molti attrezzi e strumenti
della civiltà contadina che Busi da sempre colleziona. Molti di questi attrezzi li ha donati
all’amico Giacomo Bergomi che a sua volta li ha lasciati al museo che porta il suo nome, a
Montichiari. Nel 1995 realizza una mostra dedicata alle Mille Miglia (“Mille Miglia ’94 in
posa”). Particolare impegno ed affezione dedica agli “usi in disuso”, attività ed attrezzi relativi,
che un tempo furono abituali e che ora si avviano all’estinzione: li fissa sulla tela, per salvarli
almeno dall’oblio. Proprio “Usi in disuso”sarà il titolo della prima mostra tenuta nel 1996 a
Coccaglio, promossa dal Lions Club Montorfano Franciacorta, seguita nello stesso anno da
quella di Brescia nel chiostro S. Girolamo dei Missionari Saveriani. La terza sarà ad Orzinuovi
nel 1997, questa volta spalleggiata dal grande amico scultore Silvestro Cappa, con il quale farà
una quarta mostra sempre con questo tema a Chiari; il tutto seguito da un bel volume dove
sono riportate 40 opere, presentato da Franco Pezzi, Bruno Boni, Don Antonio Fappani, Carla
Boroni e Fausto Lorenzi. Il 1998 vede Eugenio Busi alle prese con le scenografie per la
“Cambiale di matrimonio” di Gaetano Rossi con musica di Gioacchino Rossini. Prima i bozzetti
e poi le grandi scene, ognuna di metri 4x14, sono ultimate con l’aiuto di alcuni amici
dell’Associazione Martino Dolci. Anche qui un simpatico volumetto ci presenta il lavoro di
Eugenio Busi e dell’Associazione lirico-musicale “700 Musica”.
Sempre nel 1998, in giugno, si “matura” a Collebeato in Palazzo Martinengo la personale “dal
pesco”, presentata dal sindaco Laura Roncaglio Sacchetti. Con questo tema il pittore si diverte
ad offrirci, come dice il sindaco, peschi in fiore, peschi recisi, pesche raccolte, pesche portate,
pesche pesate, pesche rubate, pesche ammirate. Anche qui c’è il ricordo di “Usi in disuso”. Il
1999 lo vede impegnato nella realizzazione delle opere a tema “Momenti di gloria, riflessi
d’arte”, per il Club Sportivo San Rocchino, con un volume che guida alla lettura dei dipinti con
esposizioni, nel 1999 a Brescia (Sala SS. Filippo e Giacomo) e a Villanuova sul Clisi, nel 2000 a
Carpi (in occasione della maratona di Carpi) e a Nave, nel 2001 a Torino (in occasione della
maratona di Torino) e a Rodendo Saiano (Settimana dello sportivo) e nel 2005 a Marcheno
per il “Natale dello Sportivo”. Su commissione fornisce alla Uisp Brescia quattro opere per la
manifestazione “Primavera dello sport per tutti e della solidarietà 2000”. A tema religioso
sono gli 11 ritratti di preti, papi e santi custoditi nella chiesa della Madonna delle Tre Valli, al
passo del Maniva. La chiesetta in località Barard, sempre al Maniva custodisce un suo dipinto
con il miracolo di Santa Maria Crocifissa Di Rosa a Giovanni Alberti “Mandolì” e il ritratto di
Don Giacomo Zanetti. Sue sono anche le illustrazioni grafiche di due romanzi di Luisa M.C.
Sala, “Il patto” e “La vita segreta dello zio Phil” (editi da “La Compagnia della Stampa”). Nel
2002 ha dipinto 12 quadri per illustrare l’agenda dell’Assessorato allo Sport, Caccia e Pesca
della Provincia di Brescia. L’anno successivo, ancora per la Provincia, ha realizzato 12 tavole
aventi come soggetto le montagne bresciane, riprodotte sui calendari destinati alle scuole del
bresciano. Nel 2005 al Forno Fusorio di Tavernole una grande mostra con gli amici della
Martino Dolci. Ne seguirà una a Pisogne accompagnata dal libro: ”Arte lombarda” sul percorso
dell’antica via Valeriana. Subito dopo un suo dipinto sul libro” Le maschere della commedia
dell’arte” di Bruno Poieri. Nel 2006 il Club sportivo San Rocchino farà dono all’Assessorato
allo Sport del Comune di Brescia dei trenta dipinti del libro “Momenti di Gloria, Riflessi
d’arte”. Opere tuttora visibili nello stesso assessorato. è anche l’anno in cui Eugenio Busi viene
premiato con la medaglia d’oro 2006 del premio “Amico della montagna”. Premio istituito
molti anni orsono e tuttora in vigore, dagli “Amici della Montagna gruppo 1996”.
Nel 2007 la Provincia di Brescia pubblica il volume con testi, disegni e dipinti di Eugenio Busi
dal titolo “Nell’alta valle del Caffaro - Caccia e Bagos” Un volume che descrive la caccia e la
lavorazione del celebre formaggio di Bagolino. Nel 2008, un volume analogo, descrive la
caccia, la natura e le tradizioni nelle Pertiche di Valle Sabbia. Da ricordare la mostra “Oglio,
acqua che scorre” presentata nel settembre 2008 dalla Provincia di Brescia Assessorato alle
Attività e Beni Culturali, Valorizzazione delle Identità, Culture e Lingue Locali, a Palazzo
Martinengo in Brescia, dove erano presenti cinque dipinti del nostro autore. Dal 31 ottobre al
9 novembre 2008 Montichiari (Biblioteca Treccani degli Alfieri - Pinacoteca Pasinetti) dedica
una mostra retrospettiva, dal titolo “Cinquantasette” ad Eugenio Busi, che ricambia l’onore
con una serie di dipinti eseguiti negli ultimi 25 anni. Dal carnevale bagosso allo sport, alla
caccia, la vita delle nostre valli, i fiori e i prodotti della terra, gli ambienti nelle varie stagioni, i
ritratti con i lavori che stanno scomparendo sono i temi proposti. Nel 2009 “cucina con arte” è
il tema che accompagna in una collettiva promossa dalla Provincia di Brescia Assessorato al
Turismo, “I dipinti del nostro” con una cartella che racchiude tutte le stampe della mostra.
Nello stesso anno Eugenio Busi è riconfermato, dal 1982, presidente della associazione
Martino Dolci. Nel 2010 per l’ERSAF Foreste di Lombardia allestisce una mostra personale
all’Alpe Vaia (Bagolino) dove si potevano ammirare i dipinti sui muri esterni della malga.
Salvo temporali. Segue un’altra personale alla XXXII edizione del Palio delle Quadre di Chiari.
E come ogni anno dal 2001 la copertina del cd “Goi de contala” edito dall’associazione
Palcogiovani, porta il suo nome. Nel 2011 di nuovo una mostra simile all’anno prima per
l’ERSAF all’Alpe Vaia. Con lo scultore Lino Sanzeni una grande mostra a Villa Badia di Leno ed
in seguito una mostra personale a Calvisano nella chiesa di Santa Maria della Rosa. Subito
dopo, un’altra mostra con il caro amico scultore Lino Sanzeni nel salone dell’Oratorio della
Disciplina a Rovato. Nel 2012 è a Palazzo Girelli di Poncarale per una collettiva con gli amici
della Martino Dolci, e ancora una personale in malga Vaia per l’ERSAF, ma la maggior parte
dell’anno la riserva ai dipinti sulla caccia. L’ultima “fatica” insomma, che troverete in questo
libro curato sapientemente da Valtrompiacuore.
Di rilevo, oltre alle numerose personali, sono le sue mostre a tema: Parigi ’78 (Brescia, Galleria
S. Gaspare, 1978); l’Adamello (Brescia, Galleria Vittoria, 1981); Carnevale Bagosso (Bagolino,
sala ProLoco, 1983), Mille Miglia ’94 in posa (Brescia, Galleria M.Dolci, 1995); Usi in disuso,
corredata dal catalogo delle opere, nel 1996 a Coccaglio e a Brescia (chiostro S. Girolamo dei
Missionari Saveriani), nel 1997 a Orzinuovi e a Chiari; Dal Pesco (Collebeato, Palazzo
Martinengo, 1998) “Momenti di gloria, riflessi d’arte”, per il Club Sportivo San Rocchino, con
un volume che guida alla lettura dei dipinti con esposizioni, nel 1999 a Brescia (Sala SS.
Filippo e Giacomo) e a Villanuova sul Clisi. Nel 2000 a Carpi (in occasioni della maratona di
Carpi) e a Nave, nel 2001 a Torino (in occasione della maratona di Torino) e a Rodengo Saiano
(Settimana dello sportivo) e nel 2005 a Marcheno per il “Natale dello Sportivo”.
Da alcuni anni Eugenio Busi vive e lavora in una cascina oltre il Maniva, sul versante di
Bagolino in località Sari (tel. 0365.903083 – 339.7460437) dove, quando non è impegnato con
i piedi sotto il tavolo insieme ai numerosi amici e collezionisti che gli fanno visita, dipinge il
paesaggio, i fiori, i funghi, gli animali, i rustici, i malgari: tutto ciò che l’ambiente gli dona. Dal
1982 è presidente dell’ Associazione Martino Dolci di Brescia, e, dal 2004 - anno della sua
costituzione - membro del consiglio di amministrazione della “Fondazione Dolci”.