Curatore Peter Weiermair

Transcript

Curatore Peter Weiermair
Stampare bene è un’arte. Per Grafiche dell’Artiere è una vocazione, l’obiettivo principale da oltre trent’anni.
Fondata nel 1977 da Gianni e Patrizia Gamberini, Grafiche dell’Artiere è diventata una realtà unica nel panorama delle
aziende grafiche italiane, grazie alla continua ricerca di qualità e di nuove soluzioni di stampa, cartotecnica e legatoria. Il
suo segreto ha origine nel nome: Artiere, che unisce in un’unica parola le abilità dell’artista e quelle dell’artigiano.
Un artista-artigiano moderno che utilizza la tecnologia e le nuove tecniche di stampa per migliorare continuamente la
qualità delle sue opere. Grafiche dell’Artiere è una struttura nata a misura d’uomo, dove ogni singolo operatore è animato
da una grande passione per la stampa, e dove ogni lavoro, dal più piccolo al più grande, viene accolto con il massimo
impegno ed entusiasmo e viene seguito fino alla consegna con cura ed attenzione.
Il lavoro di Grafiche dell’Artiere è distinto da forte sensibilità e attenzione verso il colore, la carta, i supporti e le lavorazioni
speciali: l’obiettivo è fornire un servizio efficiente, completo e di consulenza tecnica, con il massimo rispetto dei tempi di
consegna. Un servizio a 360 gradi, dalla prestampa, alla stampa e alla confezione finale.
Grafiche dell’Artiere produce stampati pubblicitari, libri di fotografia e d’arte, pubblicazioni letterarie, monografie,
cataloghi e riviste di alto livello, cartelli vetrina e stampati di ogni genere, con una professionalità ed un impegno che le
hanno permesso di ottenere vari e prestigiosi riconoscimenti sia in ambito nazionale che europeo. Tra i premi ottenuti, il
“Trophée de la Passion Idéal Arjo Wiggins” nel 1992, primo premio per la migliore stampa italiana; il “5th International
Ideal Premier Trophy” nel 1999, primo premio nella stampa per la categoria “effetti speciali” in Europa.
Il 14 ottobre 2004 il premio nazionale “La Vedovella 2004” per la qualità di stampa è stato assegnato a Gianni Gamberini,
premio istituito nel 1987 con l’intento di premiare tecnici ed imprenditori che abbiano raggiunto l’apice della professionalità
nel campo della stampa offset. Il primo premio “Top Applications Award” della Fedrigoni per il miglior prodotto
cartotecnico è stato vinto da Grafiche dell’Artiere negli anni 2006 e 2007; sempre nel 2006 Grafiche dell’Artiere riceve il
primo premio per la migliore stampa dall’importante associazione internazionale “CMYK”; mentre nel 2008 si aggiudica
il primo premio al concorso “Golden Prisma Award” per il miglior calendario fotografico.
Grafiche dell’Artiere nel 1998 ha inoltre ottenuto, tra le prime aziende italiane, la certificazione di qualità ISO 9002, e nel
2001 ISO 9001:2000, mentre a breve otterrà anche la certificazione FSC.
L’obiettivo di Grafiche dell’Artiere è la soddisfazione del cliente, che si ottiene con l’impegno e lo studio, nonché con
l’utilizzo delle tecnologie più avanzate e la ricerca di nuovi mezzi e supporti.
Ciò che contraddistingue lo spirito di Grafiche dell’Artiere è infatti la curiosità, l’attenzione verso tutto ciò che è nuovo,
il continuo investimento, l’utilizzo della tecnologia per migliorare la tecnica e la qualità di stampa, senza dimenticare la
tradizione e l’arte del passato. Il fondatore dell’azienda e i suoi collaboratori sono sempre disponibili ad offrire consulenza
tecnica ai clienti, alle agenzie e agli studi grafici, per realizzare e valorizzare progetti sempre diversi e complessi. Grafiche
dell’Artiere ha per questo creato al suo interno un Ufficio di Ricerca e Sviluppo, dove vengono sperimentate tecniche
speciali per stampare su tutti i tipi di carta (laminata, madreperlata, metallizzata) e su materiali particolari (plastica,
seta, tela, fintapelle, gomma, magneti, lega di piombo), utilizzando all’occorrenza vernici UV lucide e opache, inchiostri
sensibili al calore o alla luce e inchiostri profumati.
Curatore Peter Weiermair
Per il 2009, Grafiche dell’Artiere presenta il suo terzo calendario, che raccoglie contributi visivi di tredici artisti provenienti
da Stati Uniti, Giappone, Europa (Italia, Belgio, Francia, Germania, Austria) e Sud Africa. Come il ritratto, anche il
tema della natura morta occupa un posto d’eccezione per gli artisti contemporanei che lavorano con il mezzo fotografico;
rispecchia diversi temperamenti e concezioni stilistiche, ma racchiude anche osservazioni realistiche di vita vissuta. Gli
autori selezionati appartengono a diverse generazioni e, anche questa volta, la nozione di natura morta è intesa in senso
lato: non fa riferimento, infatti, solo all’accezione classica (elementi naturali morti, oppure oggetti e cose inanimati), ma
anche a spazi vuoti, o persino a vetrine piene che, proprio in virtù dell’assenza dei loro abituali occupanti, utenti od
osservatori, dietro i loro sguardi catturati solo dall’obiettivo, vivono una loro vita magica. Gli artisti che utilizzano la
fotografia, analogica come digitale, mettono in atto diverse strategie estetiche. Parafrasano, fra l’altro, modelli della pittura
antica, costruiscono nuovi oggetti in una tradizione concettuale, o si servono di procedimenti espressivi sperimentali.
Il tema del tempo e della coordinazione delle immagini all’interno di un calendario in quanto documento, e le loro variazioni,
sono rappresentazioni moderne della vanitas, ma anche dell’ossessione per il mondo degli oggetti che ci circonda.
In qualità di curatore responsabile, desidero ringraziare la mia collaboratrice Lorenza Cariello, a cui va tutta la mia
gratitudine per il lavoro di redazione, ma anche gli artisti che hanno preso parte al progetto di quest’anno.
Peter Weiermair
Jessica Backhaus
“Spool”, 2005
Fabrizio Sacchetti
“Natura Morta
(ragazzo con mela)”,
1997
Bill Jacobson
“A Series of Human Decision #2156”, 2006
Sharon Core “Strawberry and Ostrich Egg”, 2007
Omar Lorenzoni
“Terracotta”, 2007
Adam Bartos “Yard Sale; Ingres Book”, 2008