CeM 438 novembre 2016

Transcript

CeM 438 novembre 2016
438
SERVIZIO DI SPIRITUALITÀ MISSIONARIA
a cura del CENTRO MISSIONARIO DIOCESANO - TRENTO
2016
NOVEMBRE
Comunione e Missione - redazione: via S.G. Bosco 7/1, 38122 Trento - direttore: Giuseppe Caldera - direttore responsabile:
Agostino Valentini - ccp 13870381 - registrazione - presso il tribunale di Trento n. 178.
n. 10 novembre 2016 - periodico mensile dell’opera diocesana per la pastorale missionaria di Trento - anno XLV - Poste
Italiane s.p.a. - Sped. in abb. postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2 - DCB Trento - Taxe
percue - Tassa riscossa Trento.
COMUNIONE
e MISSIONE
SOMMARIO
3
Lettera del direttore
5
Cammino Comune
Associazioni e missionari
8
In copertina
p. Oscar Girardi, in Tanzania
Voci della migrazione
48 milioni di bambini in fuga
10
Libri e DVD
11
Missionari@mente
13
Lettura orante della Bibbia
15
La pagina dei ragazzi
17
360 gradi
19
ACCRI
21
Stop & Go
23
Eventi
26
Saperne di più
Vittime e carnefici.
Nel nome di “Dio”
• Dio, ci è Padre
• Cristiani responsabili
“Coltan insangiunato” a Cles
Integrazione e microcredito
Il fascicolo è espressione del gruppo “COMUNIONE E MISSIONE” del Centro Missionario
Diocesano - via s. Giovanni Bosco 7/1, 38122
Trento - tel. 0461.891270, fax 0461.891277
Il gruppo è composto da:
francesca bridi - tatiana brusco - giuseppe caldera - adelmo calliari - gianni damolin - laure
edine - mariano prandi - edna graciete semedo
- renata juszczyk - gianluigi lutteri - ada pezzè
- stefano plotegheri - manuela rossi - monica
signorati - loredana valentini - leonora zefi
composizione centro missionario diocesano
stampa nuove arti grafiche, trento
2
CeM Novembre 2016
LETTERA DEL DIRETTORE
don Beppino Caldera
C
arissimi,
la Veglia Missionaria dell’8 ottobre in Duomo è stata ancora una
volta occasione di preghiera appassionata, riflessione e ripresa di
energia per tutti i missionari in partenza, i gruppi missionari presenti
e le singole persone che vi hanno partecipato.
Tre verbi sono stati declinati nel corso della Veglia: Vedere, Fermarsi,
Toccare.
Vedere
Con gli occhi dei missionari e con i nostri di battezzati, vediamo
l’urgenza di evangelizzare il mondo, per ricapitolare tutto in Cristo,
come dice s. Paolo. Questo è urgente, perché senza Gesù Cristo
manca la fede nel Padre e le religioni diventano strumenti anche di
discordia e facilmente manipolabili dai poteri dominanti. Vediamo i
fratelli che soffrono perché non hanno ancora assaporato la libertà
della fede e la pace che viene dall’amore cristiano.
Fermarsi
Il fratello che ci chiede: Vieni da noi, come diceva il macedone a
s. Paolo, ci manifesta la sete di Dio che solo può illuminare la vita.
Blocchiamo il nostro correre dietro a tante cose, piani, esigenze personali e ascoltiamo il grido degli altri. È la vocazione missionaria che
non ci chiede solo offerte, ma specialmente amicizia, comprensione,
solidarietà, dono di sé in nome di Gesù Cristo.
Toccare
È il verbo più compromettente! È lasciarsi toccare e sentire il calore della mano dell’altro, è accettare il condividere, è il partire, è la
gratuità totale. Il grido del fratello di ogni razza diventa appello alla
nostra coscienza. Accogliere e accompagnare il profugo sarà segno
che anche noi possiamo donare la vita, la casa, il cibo senza calcoli
agli stessi africani o asiatici ai quali si sono donati i nostri missionari.
Non si può essere cristiani se cacciamo via gli altri, i profughi, se non
CeM Novembre 2016
3
sappiamo piangere con le loro tragedie e gioire con chi ce la fa ad
arrivare sano e salvo.
Nella Veglia sono state toccanti le parole di suor Josephin, pakistana, che vive ogni giorno nel pericolo della persecuzione. Ma persecuzione ne abbiamo anche qui, quando ci lasciamo inchiodare tutte
le sere alla TV con spettacoli superficiali, dove ci insegnano il culto
dei prodotti di bellezza, mentre tanta gente non ha cibo sufficiente,
quando ci insegnano ad invidiare chi può andare sui tappeti rossi e
a disprezzare chi dorme nelle stazioni o sulle pietre delle spiagge
di Ventimiglia. Siamo perseguitati dagli interessi delle banche, che
usano il denaro dei risparmiatori per commerciare armi e sostenere
le guerre.
Essere missionari sarà aprire gli occhi e il cuore per cogliere la volontà di Dio per liberare il mondo dall’ingiustizia e dalla morte.
Abbiamo bisogno di formarci alla missionarietà. Per questo riprendiamo in novembre le domeniche di formazione e animazione
missionaria (vedi calendario a pag. 24) in tutte le zone pastorali.
Non dovrebbe neppure essere necessario l’appello a tutti i gruppi
missionari a partecipare a questi incontri. Il piano pastorale missionario uscito dall’Assemblea Missionaria del 22 ottobre ci aiuti a
camminare assieme nei decanati e Unità pastorali, per fare un lavoro
missionario importante per la nostra Chiesa trentina.
Ricordiamo che si sta avvicinando il grande giorno della beatificazione del missionario martire, padre Mario Borzaga e del suo catechista Paolo Thoj Xyooj. La Messa di Proclamazione dei due Martiri
Beati è in programma per:
•
domenica 11 dicembre 2016 a Vientiane in Laos presieduta dal cardinale filippino Orlando Quevedo, OMI, arcivescovo di
Cotabato.
•
nella stessa giornata l’Arcivescovo presiederà ad ore 10.30 la
Santa Messa nella parrocchia di Sant’Antonio a Trento. Tutti
sono invitati a partecipare.
Per l’anno giubilare della misericordia al Centro Missionario è stata
confezionata una mostra con le Opere di Misericordia dei missionari. La mostra è a disposizione delle parrocchie: si può prenotare.
4
CeM Novembre 2016
CAMMINO COMUNE
Associazioni e missionari
Nel 2013 mons. Luigi Bressan ha
rivolto un invito specifico al Centro
Missionario per far emergere il livello diocesano dell’azione di tante
Associazioni operanti in molti paesi
del mondo in collaborazione ai missionari. Dopo alcuni incontri con i
responsabili degli istituti religiosi
missionari, sono stati proposti degli
incontri anche con le Associazioni.
Riportiamo in sintesi l’incontro svoltosi l’8 ottobre all’oratorio del Duomo prima della Veglia Missionaria.
d. B.
A
ll’incontro, molto significativo, hanno preso parte
una decina di associazioni e la
presenza di mons. Luigi Bressan ha qualificato l’appuntamento. Abbiamo espresso a
lui le nostre convinte congratulazioni per la sua recente
nomina a rappresentante dei
vescovi italiani nella FOCSIF,
che è la Federazione degli Organismi Cristiani di Servizio Internazionale di Volontariato. In quella
sede porterà anche l’esperienza vissuta di tutto il nostro volontariato internazionale trentino.
Nelle nostre riflessioni siamo partiti dalle parole di papa Francesco
alla FOCSIF nel dicembre 2014: “Vi ringrazio per quello che fate e
per come lo fate. C’è bisogno di testimoniare il valore della gratuità:
i poveri non possono diventare un’occasione di guadagno! Le povertà oggi cambiano volto ed alcuni fra i poveri maturano aspettative
diverse: aspirano ad essere protagonisti, si organizzano e soprattutto
praticano quella solidarietà che esiste fra quanti soffrono, fra gli ultimi. Voi siete chiamati a cogliere questi segni dei tempi e diventare uno strumento al servizio del protagonismo dei poveri, delle loro
potenzialità. Solidarietà con i poveri è agire in termini di comunità,
ma anche lottare contro le cause strutturali della povertà, come la
disuguaglianza, la mancanza di un lavoro, di una casa, la negazione
dei diritti sociali e lavorativi. La solidarietà è un modo di fare la storia
con i poveri, rifuggendo da presunte opere altruistiche che riducono
CeM Novembre 2016
5
l’altro alla passività”.
Ci siamo posti poi un quesito: Cosa è cambiato e cosa pensiamo
debba cambiare nel nostro modo di operare sul campo in relazione ai missionari, alla comunità, alle istituzioni locali?
Le nostre associazioni lavorano in paesi diversi del mondo e per
questo è difficile dare una risposta univoca all’interrogativo. Dall’idea iniziale di voler aiutare si arriva poco a poco ad incontrare le
popolazioni, a conoscere culture ed esigenze. Dal fare, si arriva all’ascoltare, al voler conoscere in profondità. Al missionario si offre la
disponibilità dei volontari per realizzare qualche progetto. Ma poi
ci si domanda: come ci vede la gente? Cosa avrà da dirci? Noi vorremmo che le cose cambiassero, magari anche con i nostri aiuti,
ma ci accorgiamo che stiamo cambiando noi stessi. Le esperienze
sono diverse: si arriva a proporre alla gente di formare sul posto
un’organizzazione ispirata ai valori della propria Associazione, perché assumano essi stessi le problematiche e gli interventi utili alla
loro società. Uno dei segni positivi è anche quello che alunni delle
scuole costruite dalle Associazioni diventano insegnanti delle scuole stesse. Quando gli interlocutori diventano le persone del posto,
oltre a mantenere la relazione con il missionario e con il vescovo,
è facile stabilire relazioni collaborative con le autorità del luogo e
ottenere da loro perfino contributi a favore di progetti in beneficio
delle popolazioni. Con questo si ha la sostenibilità di progetti, non
solo promossi da interventi basati sulla solidarietà esterna.
E quando il missionario viene meno?
È stato risposto che la continuità non dipende dalla permanenza
del missionario, ma dalle stesse potenzialità della società. Si dovrà
fare molta attenzione ai giovani, fare ricerche su tutto il territorio,
visitando le comunità e promovendo in esse scambi di esperienze. La continuità è proporzionale a quanto si è fatto in attenzione
alle capacità della gente: la società civile si rafforza e cresce con la
partecipazione. Progetti basati sono sulla buona volontà di aiutare,
sul protagonismo del volontariato non hanno futuro. La continuità
degli interventi sarà garantita dal favorire il crescere della coscienza
che ogni comunità ha valore.
Altro argomento posto all’attenzione è stato il rapporto delle Associazioni con l’immigrazione.
6
CeM Novembre 2016
Gli immigrati stanziali in Trentino sono 50.000 e i richiedenti asilo
solo 1.300. Potremmo dire che molti di questi sono la nostra Africa
in Italia. Ma li sentiamo proprio così?
Alle Associazioni, nate per intervenire in paesi lontani, si pone un
cambiamento di mentalità: diventare strumento di sensibilizzazione
all’accoglienza delle comunità. Chiedere di sostenere con offerte i
progetti umanitari è forse più facile che promuovere l’ospitalità ai
richiedenti asilo.
Ospitalità non vuol dire solo prima accoglienza, ma far saggiare sia
agli immigrati stanziali che ai richiedenti asilo quei valori insoliti per
loro, quali la democrazia, l’accoglienza senza distinzioni, la giustizia.
Dipenderà da noi far vivere alle nostre comunità questa esperienza di grande umanità, superando chiusure e paure. Le scelte di volontariato hanno richiesto convinzioni profonde: queste ci aiutano
ad aprirci a situazioni nuove, non progettate da noi, a far dialogare
amici e conoscenti sui valori, a programmare dibattiti pubblici per
far crescere le comunità in umanità. La scelta della gratuità totale,
che sta alla base del volontariato, ci renda capaci di piangere per le
tragedie dei profughi e di gioire per le vittorie di chi arriva sognando
un futuro migliore.
Premio Timor Est
N
ei giorni scorsi è arrivata notizia che la Presidenza della Repubblica di Timor Est ha assegnato
il Premio nazionale per la promozione dei diritti umani al missionario altoatesino don Pierluigi
Fornasier e al missionario trentino
don Francesco Moser, rientrato da
qualche mese.
È un significativo riconoscimento
per i progetti realizzati in dodici anni di permanenza nel paese
asiatico nell’isola di Atauro.
CeM Novembre 2016
7
VOCI DELLA MIGRAZIONE
48 milioni di bambini in fuga
Il quadro dei comuni trentini che
accolgono profughi è deludente
e dovrebbe suscitare vergogna
in chi non accoglie: solo 39 comuni accolgono e altri 139 no.
E in questi comuni viviamo noi:
come ci sentiamo? Siamo capaci
di combattere l’indifferenza? I poveri “Lazzaro” alla nostra porta ci
turbano?
Leggiamo l’accorato appello del
cardinale Parolin all’ONU il 22 settembre: avrà parlato solo a nome
del Papa, o anche a nome nostro?
a cura di don Beppino
Q
uarantotto milioni di bambini sono costretti a lasciare
le loro case, e migliaia di bambini
migranti non accompagnati sono
dispersi e divengono preda di
abusanti e sfruttatori. Il cardinale
Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, ha scelto l’Onu per
lanciare il grido d’allarme. Intervenendo al summit di New York
sulla questione dei migranti e dei
rifugiati, il porporato ha ribadito
che tutti gli individui hanno il diritto di rimanere in pace e sicurezza
nella loro terra e nei loro Paesi d’origine.
Invece, ci sono milioni di persone che rischiano tutto, vivono in misere condizioni e migliaia che hanno perso la vita mentre cercavano
di scappare dai conflitti, dalla violenza, dalla povertà estrema, dall’esclusione sociale, dalle persecuzioni e da varie forme di discriminazione. Di qui l’appello “urgente” della Santa Sede a favore di sforzi
politici e multilaterali per sradicare le cause profonde dei vasti movimenti e dello spostamento forzato delle popolazioni: conflitti e violenza, innumerevoli violazioni dei diritti umani, degrado ambientale,
estrema povertà, commercio e traffico di armi, corruzione ed oscuri
piani commerciali e finanziari. Nello stesso tempo, ha detto Parolin, è
necessario assicurare che i fondi allo sviluppo siano assegnati equamente e con trasparenza, consegnati ed usati appropriatamente. No,
quindi, alla “globalizzazione dell’indifferenza” denunciata dal Papa,
sì invece al “rinnovato impegno per proteggere ogni persona dalla
8
CeM Novembre 2016
violenza e dalla discriminazione, per garantire una qualità di assistenza sanitaria appropriata e per proteggere coloro che sono più
vulnerabili, particolarmente le donne e i bambini”. Per il cardinale i
muri e le barriere tra le persone e i popoli – sia fisiche che legislative – “non sono mai una soluzione accettabile per i problemi sociali”.
Tali barriere – si legge nel testo diffuso ieri dalla Sala Stampa della
Santa Sede – dividono le persone e i popoli, causano tensioni tra di
loro ed indeboliscono e impediscono lo sviluppo. Perciò, nonostante le
difficoltà, gli interessi elettorali e le legittime preoccupazioni, le nostre
responsabilità richiedono di superare le paure e gli ostacoli e di lavorare per un mondo dove gli individui e i popoli possano vivere in libertà
e dignità”. [...] Mentre cerchiamo di trovare i modi più efficaci per rispondere alle sfide poste dal movimenti senza precedenti di rifugiati e
di migranti – il monito del cardinale – non dovremmo mai perdere di
vista la gente reale, con i nomi e i volti che stanno dietro alle statistiche. Un “approccio”, questo, ha precisato il segretario di Stato citando il Papa, che richiede il pieno impegno per un’umanità che prima di
tutto riconosca gli altri come fratelli e sorelle, che vuole costruire punti
e rifugge dall’idea di edificare muri per renderci più sicuri. [...]
L’enorme e complessa sfida che l’immenso movimento di rifugiati e
migranti pone può essere risolta solo se lavoriamo insieme, l’appello
di Parolin, che ha invitato al dialogo e alla collaborazione tra nazioni, organismi internazionali e agenzie umanitarie e ha menzionato il
ruolo decisivo svolto dalle organizzazioni religiose e dalle comunità
cristiane, le quali spesso sono le prime a rispondere alle emergenze
umanitarie.
da Newsletter Migrantes online
SOS indumenti!
S
i cercano indumenti pesanti (scarpe, maglioni, giacconi) per
i richiedenti asilo. È possibile portarli al Centro Missionario.
CeM Novembre 2016
9
LIBRI E DVD
Vittime e carnefici.
Nel nome di “Dio”
Laure Edine
P
adre Giulio Albanese, missionario della
Congregazione dei Comboniani, ha vissuto per diversi anni in Africa dove ha diretto il
New People Media Centre di Nairobi e fondato la Missionary Service News Agency (Misna)
nel 1997. Attualmente è direttore della rivista
Popoli e Missione e collabora con varie testate giornalistiche per i temi legati all'Africa e
al Sud del mondo, tra cui Avvenire, Vita e il
Giornale Radio Rai.
Dopo aver analizzato alcuni scenari delle
persecuzioni contemporanee (Isis, terrorismo
nigeriano, gli al-Shabaab in Somalia…), l’autore evidenzia nella seconda parte del libro gli scenari occulti delle persecuzioni: l’idolatria,
la fame e la finanza.
Di fronte agli abomini perpetrati nelle zone "calde" del pianeta, e
alla testimonianza dei martiri del nostro tempo e delle loro comunità, padre Albanese ha sentito
l'urgenza di scrivere questo libro,
che denuncia come la fede possa essere distorta a fini ideologici,
politici ed economici, per ottenere i quali si uccide e si creano le
TITOLO: Vittime e Carnefici.
condizioni per farlo, nel nome di
Nel nome di “Dio”
un dio feticcio d'interessi faziosi.
AUTORE: Giulio Albanese EDITORE: Einaudi
ANNO: 2016
i dati
10
10
CeM Novembre 2016
MISSION@RIAMENTE
Dio, ci è Padre
sr. Agnese Corrà, Gerusalemme
C
arissimi,
partecipo i sentimenti sinceri di fede e di carità verso i poveri
e i bisognosi che sono sempre di stimolo a trovare vie di aiuto per
sollevare le sofferenze.
Veramente è triste constatare
il perverso meccanismo che
sembra aver preso piede nel
nostro mondo rovesciando,
per così dire, il piano di Dio a
bene di ogni persona nella sua
terra. Ma, sappiamo con fede
che Dio ci è Padre e le sorti
dell’umanità sono nelle Sue
mani. Certamente ci ha creati liberi e quindi responsabili,
invochiamo su di noi e su tutti la sua misericordia!
L’offerta mi è giunta in un momento di bisogno per i poveri che si
rivolgono a noi per un aiuto.
Il Signore ricompensi ognuno che vi ha partecipato,
benedicendo tutti, continui
a sostenere il vostro animo
generoso e sensibile verso i
fratelli e le sorelle bisognosi.
Ringrazio il Signore per concedervi l’intelligenza sensibile a ciò che è vero e giusto
davanti a Dio e alle persone
tutte.
CeM Novembre 2016
11
Unitamente alla mia comunità poniamo davanti al Signore la nostra
sentita riconoscenza per ogni gesto fatto con amore.
Un saluto a tutti.
Cristiani responsabili
sr. Elsa Giovannini, Indonesia
Carissimi,
vi ringrazio per tutto quello che fate per noi: i vostri aiuti sono sempre per coloro che ne hanno più bisogno. Sentendo tutto quello che
c’è nel mondo devo dire che qui a Mentawai, pur nella loro povertà
e miseria possono dirsi felici per la pace e la tranquillità, di cui possono godere.
In questi giorni a Siberut abbiamo il congresso dei giovani della
diocesi di Padang e sono arrivati più di seicento ragazzi tra Sumatra
e Mentawai. Sono giornate piene di entusiasmo, gioia, di canti e di
attività sociali e di preghiere e speriamo che tutto questo possa contribuire a formare persone cristiane impegnate e responsabili per un
domani migliore.
Con affetto.
12
CeM Novembre 2016
Lettura orante della Bibbia
MISERICORDIA È...
d. Francesco Moser
Misericordia significa non scappare dal dolore, dalle ingiustizie e dalle
molteplici sofferenze del nostro tempo ma renderle occasione di speranza e di salvezza attraverso l’amore cristiano. In qualsiasi opera di misericordia, è la persona umana, nella sua dignità e nella sua integrità, il
punto di partenza e il fine dell’azione della Chiesa. (Consiglio delle Conferenze dei Vescovi d’Europa)
Preghiera:
La tua parola è lampada ai miei passi,
sulla mia strada ci sei tu, Signore,
sei luce immensa con la tua parola,
sei gioia vera e rimani in me. (dal salmo 118)
LA PAROLA SI FA VITA
LETTURA
Luca 11, 5-13
L’amico inaspettato e insistente. “Il bisogno è urgente quando si tratta
della necessità che ha un altro. Allora si bussa, come ladri, o pezzenti (o
migranti!), nella notte. Gesù si mette in gioco su un unico tema: quello
del pane, del cibo, del nutrimento, essenziale per la vita.”
“È giunto da me un amico da un viaggio”; “Non ho nulla da offrirgli”;
“Non mi importunare…”; “Almeno per la sua invadenza si alzerà”; “Chiunque chiede, riceve e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto…”
RIFLETTERE
In un concorso ANPI dal titolo “Straniero, chi?”, alunne e alunni della
scuola avevano raccontato la loro esperienza di nuovi arrivati”, ovvero
“Nai”. Ecco un piccolo frammento che esprime i timidi passi dell’arrivo e
dell’inserimento: “Quando sono entrata in classe per la prima volta, tutti
mi guardavano incuriositi. Io mi sono sentita osservata e ho provato una
sensazione orribile. Perciò sono uscita dalla classe. Però i prof mi hanCeM Novembre 2016
13
no incoraggiato, e, passata una settimana, avevo già fatto amicizia con
metà scuola…”.
Per questi giovani cha arrivano, è come “muoversi verso un luogo nuovo”
in cerca di un futuro migliore, abbandonando le proprie radici. L’esperienza della migrazione segna, in modo spesso traumatico, comunque
indelebile, la storia di vita di ogni giovane: la fatica di una nuova lingua,
il senso di spaesamento, la difficoltà di farsi accettare e nell’accettare
tutto ciò che c’è di diverso rispetto alle proprie tradizioni culturali…
LA VITA SI CONFRONTA CON LA PAROLA
Francesco di Assisi ha costruito un progetto di vita per sé che, a cascata,
è diventato modello per tanti uomini e donne ancor oggi. L’ultimo film
sul “Poverello di Assisi” presenta la sua radicalità nel vivere la parola del
Vangelo sine glossa cioè senza correzioni e senza compromessi.
“I profeti non sono imprese, che svolgono il loro mestiere soddisfacendo la clientela. Isaia conferma che i profeti servono il mondo proprio
non dandoci sempre le parole che vorremmo sentire. La tentazione di
dire parole comode coinvolge tutti, ma quando cattura i profeti (e svuota i carismi e la missionarietà) i danni sono molto gravi.
SCEGLIERE L’IMPEGNO PER AGIRE
Ritornare a Lampedusa. Dopo la Shoah (27 gennaio) da lunedì (3 ottobre) anche i profughi morti in mare hanno un loro Giorno della Memoria. “C’è l’Europa di Lampedusa che scruta il mare per fornire un’ancora
di salvataggio a chi si trova in difficoltà tra le onde. Nel rispetto di una
legge del mare vecchia di secoli. E che solo se si è barbari si può decidere di non rispettare” (Gigi Riva).
L’ottobre ‘missionario’, di andata e venuta, di visite ‘importune’, ma di
condivisione, ci ha chiamati ad agire. Decidi tu stesso come e quando.
PREGHIERA FINALE E BENEDIZIONE
O alto e glorioso Dio illumina le tenebre del cuore mio dammi una fede
retta, speranza certa, carità perfetta e umiltà profonda. Dammi, Signore,
senno e discernimento, per compiere la tua vera e santa volontà.
(San Francesco d’Assisi)
Nel messaggio ai partecipanti di Sarajevo, p. Francesco ha indicato la
strada per sognare “un nuovo umanesimo europeo.”
14
CeM Novembre 2016
la pagina dei ragazzi
C iao ragazzi,
la nuova opera di misericordia
è detta Insegnare agli ignoranti ma poiché dare dell’ignorante a
qualcuno sembra un’offesa, ho provato a riscrivere il termine e il risultato è insegnare a chi non sa.
Il verbo deriva dal latino GNARUS e dal
greco GNOREZEI che significano CONOSCERE. La particella IN poi è privativa quindi
ignorare vuol dire NON CONOSCERE, NON SAPERE.
Difficilmente si è ignoranti a 360°, non si è ignoranti per mancanza
di cultura o istruzione e neppure perché si è maleducati ma perché
non si conosce qualche cosa: avvenimenti, notizie, dati, sentimenti...
La scuola ci aiuta ad ampliare le conoscenze ma non tutti vi possono accedere. Nel mondo molti bambini non vi possono andare per
sei motivi principali: la povertà, la guerra, la mancanza di scuole e
di insegnanti, la distanza delle scuole dalle proprie abitazioni, la
discriminazione di genere (in molti Paesi del mondo le bambine
non hanno accesso all’istruzione e sono costrette a rimanere
ignoranti).
Oltre però all’ignoranza dovuta alla mancanza di istruzione,
c’è anche l’ignoranza dovuta al non riconoscere che accanto
a noi ci sono dei testimoni che ci propongono degli esempi
di vita.
Ma, sapete che possiamo essere ignoranti anche riguardo alla
nostra fede? Vi siete mai chiesti perché partecipiamo alla catechesi? che cosa fanno i catechisti?
Un prete roveretano, filosofo e grande conoscitore dell’animo umano ha proposto di scoprire che la carità verso il prossimo si esprime
in tre forme. L’amore prende la forma di bene o CARITÀ TEMPORALE, quando viene incontro ai bisogni materiali del prossimo. Diventa
CARITÀ INTELLETTUALE, quando il bene è luce per le intelligenze:
CeM Novembre 2016
15
comunicare la verità, insegnare, sciogliere un dubbio, smascherare
l’errore, ecc. Si trasforma in CARITÀ SPIRITUALE, quando accresce
nell’anima la vita soprannaturale: amministrare i sacramenti, annunciare il Vangelo, pregare, ecc.
Volete sapere chi è questo prete?
alle definizioni, scrivete sotto le iniEliminate le immagini che si riferiscono
come per incanto, scoprirete il nome.
ziali delle parole dei disegni rimasti e,
1.
2.
3.
4.
Sono dentro i ricci
Vola tra i fiori
Se l’accendi s’illumina
Scatta fotografie
5.
6.
7.
8.
Servono per colorare
Si porta in testa
Hanno i petali
Si suona con l’archetto
Insegnare a chi non sa ci mette in crisi primo, perché non sempre
accettiamo gli insegnamenti degli altri, secondo, perché anche noi
siamo, in ogni momento, insegnanti-testimoni nei confronti degli
altri. Dobbiamo impegnare il nostro cuore a vedere le reali necessità
di chi ci sta accanto e aiutare, senza prevaricare e senza imposizione,
a scoprire il bello del conoscere e della verità.
CeM Novembre 2016
Soluzione:
Antonio Rosmini
16
360 GRADI
ASIA/COREA DEL SUD - Evangelizzazione di strada nei luoghi
della movida
Ispirati da Papa Francesco, gli studenti universitari cattolici di Seul
si dedicano all’evangelizzazione
di strada, infatti, la Federazione
degli studenti cattolici della città
ha organizzato il “Pax Festival” a
Sinchon, uno dei quartieri più vivaci della capitale, pieno di locali,
ristoranti, pub e punti di ritrovo
dei giovani, una delle aree della
movida metropolitana.
Il Festival è stato caratterizzato
da attività di ascolto, dialogo, da performance musicali, teatrali e di
danza realizzate in strada e si è concluso con una messa celebrata
all’aperto.
I giovani si sono ispirati alle parole di Papa Francesco che, visitando
la Corea nel 2014 per la Giornata della gioventù asiatica, aveva detto
loro di svegliarsi e andare avanti nel donare il Vangelo.
“Attraverso la testimonianza cristiana pubblica, speriamo di incoraggiare gli studenti a sentirsi orgogliosi della loro fede cattolica e a
donarla agli altri” ha detto Clara Oh Yu-jung, presidente della Federazione. “A volte siamo in imbarazzo nel rivelare la fede cattolica in
pubblico. Oggi incoraggiamo i giovani a ‘uscire’ e a interagire con
persone al di fuori della Chiesa, con il coraggio di diventare testimoni del Vangelo“ ha proseguito.
Il Festival è un modo per portare il messaggio di Gesù al mondo
esterno. Parlando del Vangelo a persone non cattoliche, gli studenti
si rendono conto che la cosa più preziosa che posseggono è la fede.
Il movimento studentesco cattolico è iniziato in Corea nel 1954, con
la fondazione della Korean Catholic Student Association. Oggi la Federazione degli studenti cattolici conta circa 1.200 soci, provenienti
CeM Novembre 2016
17
da 36 università di Seul. Tra le attività pastorali, oltre alla Messa domenicale, si organizzano campi estivi e attività sociali e di volontariato. (da Agenzia Fides)
AMERICA/MESSICO - Giornata Internazionale della Bambina
Il matrimonio e le gravidanze precoci sono i principali ostacoli che
pregiudicano lo sviluppo dei minori. È quanto dichiara l’Organizzazione delle Nazioni Unite. In Messico ci sono oltre 19 milioni di
bambini e adolescenti che formano il 16,2% dell’intera popolazione
del Paese. In occasione della Giornata Internazionale della Bambina
che si celebra l’11 ottobre, l’Onu ha scelto per quest’anno il motto
Progresso delle bambine = Progresso degli Obiettivi: dati sulla situazione mondiale delle bambine, e ha lanciato il monito sul fatto che
matrimonio precoce e abbandono scolastico costituiscono il principale ostacolo per il loro sviluppo. Nel 2013, l’Istituto Nazionale
di Statistica e Geografia (INEGI) del Messico aveva segnalato che 4
milioni e mezzo di bambine avevano detto di essersi sposate non
ancora maggiorenni. Allo stesso tempo, secondo un’indagine del
2015, il totale delle adolescenti tra 12 e 17 anni, oltre sei milioni,
aveva figli. La percentuale più alta si registra nelle località con meno
di 2.500 abitanti. A livello nazionale oltre due milioni di bambine
e adolescenti nella fascia di età tra 3 e 17 anni non va a scuola. Le
stime del Modulo di Lavoro Minorile (MTI) 2015 mostrano che, in
Messico, 2 milioni e mezzo di bambini tra 5 e 17 anni sono impegnati in qualche attività economica. Di questi, il 27,5% sono donne.
Una delle conseguenze principali del lavoro minorile è l’abbandono
scolastico. Il 33,9% non va a scuola per mancanza di interesse, attitudine o requisiti richiesti per entrare nella scuola; il 21,9% perché
lavora e il 19,2% per mancanza di risorse economiche. Inoltre, sei su
10 oltre a lavorare, studiano e fanno lavori domestici; il 5% lavorano e studiano; il 30,6% lavorano e fanno lavori domestici; settemila
bambine e adolescenti lavorano e basta.
(da Agenzia Fides)
18
18
CeM Novembre 2016
ACCRI
“Coltan insanguinato” a Cles
a cura di Victor Campero
Più di 2.000 persone fra
studenti e docenti si sono
informati sulla tragedia
del popolo congolese.
S
i è conclusa l’edizione 2016 del
progetto di Educazione alla cittadinanza globale L’altra faccia della
tecnologia: il dramma del coltan, sviluppata in collaborazione con
il Coordinamento Associazioni della Vallagarina, il sostegno del Forum Trentino per la pace e delle Casse Rurali della Val di Non e Sole
ed il patrocinio del comune di Cles.
A Trento l’iniziativa ha coinvolto tre Istituti superiori: il liceo linguistico “S. Scholl”, i licei scientifici “L. Da Vinci” e “G. Galilei” e la scuola
media di Cognola. A Cles l’Istituto tecnico “Pilati” e il liceo “B. Russel”.
A Cles, la mostra “Coltan insanguinato” è stata allestita nell’atrio del
Polo Scolastico, dal 26 settembre al 8 ottobre, ed è stata introdotta
agli studenti dal formatore dell’ACCRI Victor Campero, che ha cercato
di spiegarci meglio in questo articolo di cosa si tratta.
Per più di due settimane in due Istituti Superiori di Cles, si è presentata la Mostra Coltan insanguinato, con grande successo di partecipazione e di interesse da parte degli studenti coinvolti.
La Mostra fa vedere in quali condizioni viene prodotto, uno degli
elementi fondamentali di cui sono fatti i telefonini e tutte le attrezzature elettroniche; appunto il coltan.
Colpisce molto l'attenzione, il fatto che per produrre oggetti così
sofisticati e moderni come i telefonini e i computer, si adoperino
metodi che ci fanno ritornare a realtà che si pensavano da secoli
superate: i lavoratori si immergono nel fango senza nessuna protezione nè riguardo per la loro integrità fisica e sono vittime delle
angherie e dello sfruttamento dei signori della Guerra.
Tanti di questi lavoratori sono bambini, che, oltre ad essere sfruttati,
CeM Novembre 2016
19
vengono inesorabilmente avvelenati dalle radiazioni o al bisogno
arruolati come bambini soldato, nei gruppi militari che controllano
il territorio.
Questa situazione si è generata negli anni novanta, come conseguenza della crisi politica dello stato congolese, che ha portato alla
formazione di una terra di nessuno, nella zona nord orientale di
questo Paese (il Kivu); qui militari del Congo e del Ruanda controllano la produzione e l'esportazione del coltan.
La mostra è stata arricchita dalla presenza di John Mpaliza, un ingegnere informatico originario della Repubblica Democratica del
Congo, che ha offerto la propria testimonianza, illustrando ai partecipanti, la storia del proprio Paese ricco da morire: impoverito
dall'invasione coloniale belga d'inizio secolo, insanguinato dalla fallita lotta per l'indipendenza condotta dei martiri Patrizio Lumumba e Pierre Mulele, e deluso dai
presidenti Kabila, padre e figlio
che non riescono a rimettere in
sesto il Paese e a gestire adeguatamente la democrazia in questo
ricchissimo ed enorme territorio.
John Mpaliza, propone delle
marce per richiamare l'attenzione su questa problematica.
La prossima sarà la marcia Reggio Emilia – Bruxelles che passerà da Trento il 5 novembre.
Molti studenti hanno manifestato il loro interesse a partecipare, per creare una corrente
d'opinione pubblica, che alla
fine possa incidere per cambiare questa inaccettabile situazione in
quello che da sempre é considerato il "cuore dell'Africa".
20
CeM Novembre 2016
STOP & GO
RIENTRATI
BERTÒ p. Franco
comboniano, di Spormaggiore
la BOLIVIA
GUZZO p. Zeffirino
francescano, di Cinte Tesino
RICCADONNA fr. Ivo
francescano, di Rango
GONZO d. Angelo
fidei donum, di Grigno
il BRASILE
DATRES d. Ezio
incardinato, di Preghena
BARTOLI p. Augusto
salesiano, di Concei
COLLINI d. Walter
incardinato, di Pinzolo
TORBOLI d. Dario
fidei donum, di Massone
PARTENZE per
dall’UGANDA
CeM Novembre 2016
21
il CIAD
MOSER p. Luigi
comboniano, di Palù di Giovo
l’ECUADOR
ROSSI fr. Luciano
Congregazione di San Giuseppe
Cottolengo, di Cles
PARTENZE per
l’ETIOPIA
ANGHEBEN p. Paolo
missionario della Consolata,
di Vallarsa
la MOLDAVIA
BENEDETTI sr. Rosetta
suora della Provvidenza,
di Segonzano
il MOZAMBICO
MIORI p. Celestino
cappuccino, di Vezzano
il PERÙ
BORTOLOTTI p. Giuseppe
francescano, di Rizzolaga
la R. d. CONGO
GUADAGNINI sr. Delia
saveriana, di Predazzo
il SENEGAL
DALPIAZ p. Ivan
francescano, di Coredo
la TANZANIA
GIRARDI p. Oscar
francescano, di Roverè della Luna
il TOGO
GILLI p. Bruno
comboniano, di Albiano
22
22
CeM Novembre 2016
EVENTI
APPUNTAMENTI DEI GRUPPI MISSIONARI
(decanali o interparrocchiali)
Ala
Canonica, lunedì 14 novembre - ore 15.00
Borgo
Oratorio Borgo, giovedì 10 novembre - ore 20.30
Cavalese
Predazzo Oratorio, lunedì 14 novembre - ore 20.30
Cembra/Lavis
Cembra Oratorio, lunedì 14 novembre - ore 20.15
Cles
Oratorio, martedì 08 novembre - ore 15.00
Povo
Sala parrocchiale, lunedì 28 novembre - ore 20.00
Rovereto/Nomi Destra Adige
Beata Giovanna, mercoledì 09 novembre - ore 20.30
Tione
Fiavè, martedì 15 novembre - ore 20.00
Trento
Centro Missionario, martedì 08 novembre - ore 17.00
Val di Sole
Ossana, mercoledì 09 novembre - ore 20.00
S. MESSA per i BENEFATTORI DEFUNTI
martedì 15 novembre 2016 ore 16.00
presso il Centro Missionario Diocesano
I gruppi missionari ricordino i defunti che tanto hanno amato le missioni.
CeM Novembre 2016
23
e
mazion
i
n
a
i
d
che
naria
o
i
s
Domeni
s
i
m
zione issionari
e forma
pi m
p
per i gru
20 NOVEMBRE a CLES
(oratorio)
Ritrovo ore 14.00 - Messa ore 18.00
Cles, Fondo e Taio
27 NOVEMBRE a MEZZANO
Ritrovo ore 14.00
Primiero
4 DICEMBRE ad ARCO
(sala parrocchiale)
Ritrovo ore 13.30 - Messa ore 17.00
Arco, Calalvino e Riva/Ledro
11 DICEMBRE a TRENTO
(san Giuseppe)
Ritrovo ore 14.00
Trento, Mattarello e Povo
22 GENNAIO a MORI
(oratorio)
Ritrovo ore 14.00 - Messa ore 18.00
Ala, Mori, Rovereto e Villa Lagarina
12 FEBBRAIO a PERGINE
(oratorio)
Ritrovo ore 14.30 - Messa ore 19.00
Civezzano/Pinè, Folgaria,
Levico e Pergine
19 FEBBRAIO a TIONE
(oratorio)
Ritrovo ore 14.00
Condino, Lomaso, Rendena e Tione
5 MARZO a MALÈ
Ritrovo ore 14.00 - Messa ore 18.00
Val di Sole
12 MARZO a ZAMBANA
(sala d. Bosco - oratorio)
Ritrovo ore 14.00
Lavis/Cembra e Mezzolombardo
26 MARZO a MOENA
(oratorio)
Ritrovo ore 14.00 - Messa ore 18.00
Fassa e Fiemme
2 APRILE a BORGO
(oratorio)
Ritrovo ore 14.00
Valsugana Orientale
Mostra Santa Teresa
D
al 3 all'11 novembre è possibile visitare la mostra fotografica
Lo facciamo con Gesù sulla vita e l'opera di Madre Teresa e delle
Missionarie della Carità.
Organizzata dal Centro Missionario Diocesano è visitabile presso il
Polo Vigilianum il lun. 14.00-17.45 da mar. al ven. 09.00-17.45.
Su prenotazione sarà possibile avere una guida per i gruppi di
ragazzi.
In contemporanea all’esposizione sarà possibile visitare la mostra
bibliografica curata dalla biblioteca Vigilianum.
24
CeM Novembre 2016
Salesiani in Sri Lanka
film-documentario
I
l Centro Missionario ha fatto realizzare un film/documentario Come goccia nell’Oceano che racconta l’esperienza missionaria di fr. Gabriele Garniga, salesiano di Rovereto, in Sri Lanka e l’attività dei salesiani in quel paese.
La loro attività è rivolta principalmente all’educazione dei
ragazzi con scuole superiori, tecnico/professionali con un
attenzione particolare ai ragazzi vittime della pedofilia e
alle ragazze orfane educate alla guerra.
Il film presenta anche la realtà religiosa dello Sri Lanka
dove convivono Buddismo, Induismo, Islamismo, Cristianesimo.
La presentazione del film avrà luogo:
•martedì 22 NOVEMBRE ore 20.30 a Trento, presso l’Aula Magna del Seminario Maggiore - corso 3 Novembre, 46
•martedì 29 NOVEMBRE ore 20.30 a Rovereto, presso la Sala
Filarmonica - corso Rosmini, 78
Ad entrambe le serate sarà presente fr. Gabriele Garniga.
Il film sarà proiettato anche in alcune scuole del Trentino.
I cantori
della Stella
Celebrazione
del mandato missionario
Martedì 27 dicembre ore 14.30 ritrovo in Piazza Duomo a Trento
ore 15.00 celebrazione in Cattedrale
L’arcivescovo Mons. Lauro Tisi affiderà il mandato ai Cantori della Stella.
Alla celebrazione sono invitati tutti i ragazzi accompagnati da catechisti e
genitori.
Gruppi o parrocchie che intendono partecipare, devono comunicare la
propria adesione telefonando al Centro Missionario Diocesano (0461891270), oppure all’Ufficio Catechistico (0461-891250) entro marterdì 13
dicembre 2016 indicando il nome della persona referente.
CeM Novembre 2016
25
SAPERNE DI PIÙ
Integrazione e microcredito
I
n un’intervista di Andrea Di Turi, giornalista
di Avvenire, a Giampietro Pizzo, esperto di
microfinanza e membro di Ritmi (Rete Italiana
di Microfinanza) viene evidenziato l'alto potenziale imprenditivo dei rifugiati.
Scopriamo perchè.
Bisogna guardare a questi fenomeni non con
una logica di chiusura, che crea conflitto e distrugge valore economico, bensì di apertura:
i rifugiati sono una risorsa, non un problema.
Cosa caratterizza il potenziale imprenditivo dei rifugiati?
Spesso sono persone con elevate competenze tecnico-professionali
ed importanti esperienze pregresse: ingegneri, economisti, giornalisti, esperti di organizzazione eventi. Nel loro viaggio hanno vissuto
situazioni di grande rischio e fatto scelte fondamentali, anche traumatiche, per sé e la famiglia, simili a quelle di un percorso d’impresa. Hanno quindi sviluppato capacità di affrontare e gestire il rischio,
e di decidere, che in persone nate in contesti, diciamo, più protetti
sono meno frequenti. E sono estremamente dinamiche.
Come si può attingere a queste risorse?
Prima di tutto occorre riconoscerli in modo rapido, per veicolare le
persone col maggior potenziale verso progetti di lavoro e impresa:
oggi restano troppo a lungo nei centri di prima accoglienza, mentre per identificarle e selezionarle possono bastare un questionario
adeguato e procedure definite. È chiaro che per far questo bisogna
coinvolgere tutti gli attori del sistema di accoglienza, in primis le
26
CeM Novembre 2016
istituzioni, e coordinarsi anche a livello europeo. Ma è indispensabile una logica d’investimento che non pretenda risultati immediati.
Il rischio, altrimenti, è sprecare questo potenziale e continuare con
sistemi di accoglienza molto dispendiosi che però difficilmente hanno sbocchi.
Che ruolo ha in tale prospettiva il microcredito?
Decisivo. Anche perché può utilizzare le preziose informazioni che
quell’attività di riconoscimento offre: sul profilo dei potenziali imprenditori e sulla qualità dei progetti finanziabili. Accompagnando
queste persone, formandole e dotandole di risorse anche contenute, nell’ordine dei 10-12mila euro, si è visto che i loro progetti
possono tradursi in realtà. Ciò che occorre è un fondo di rischio,
con risorse pubbliche finalizzate però ad attivare risorse private di
istituzioni finanziarie del territorio. Queste iniziative poi possono diventare esportabili, trasferibili in altri contesti internazionali.
Perché conviene investire sui rifugiati?
Per tanti motivi. Penso ai molti che hanno solide competenze artigiane, ad esempio nella lavorazione del legno e del vetro, nella sartoria,
che ci aiuterebbero a mantenere in vita mestieri che stanno scomparendo. Possono anche fungere da agenti di internazionalizzazione
dei nostri territori, verso
l’Africa o l’Asia, creando
importanti opportunità
economiche, lavoro. E
poi, come parecchi studi confermano, il saldo
fiscale e previdenziale
dei migranti è in attivo:
creano valore economico e aiutano a sostenere anche il nostro carico previdenziale.
CeM Novembre 2016
27
opera diocesana
per la pastorale missionaria
via s. giovanni bosco7/1
38122 trento
tel. 0461.891270
fax 0461.891277
[email protected]
www.diocesitn.it/missioni
per offerte
c.c.p. 13870381
cassa rurale
della valle dei laghi - sarche
IBAN IT56 A081 3234 4420
0012 0300 338
vita trentina editrice
società cooperativa
via s. giovanni bosco 5
38122 trento - c.p. 347
tel. 0461.272666, fax 0461.272655
[email protected]
www.vitatrentina.it