Cloud: ora si fa sul serio

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Cloud: ora si fa sul serio
Osservatorio Cloud & ICT as a Service
Cloud: ora si fa sul serio!
Giugno 2014
Indice
Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .3
di Umberto Bertelè, Raffaello Balocco, Mariano Corso, Alessandro Perego e Andrea Rangone
La Ricerca
Executive Summary . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .7
di Mariano Corso, Stefano Mainetti, Marco Mazzucco e Alessandro Piva
I Rapporti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 25
La Nota Metodologica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 27
Il Gruppo di Lavoro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 35
Il Convegno
L’Agenda del Convegno . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 39
I Relatori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 41
La Selezione di Slide . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 49
Approfondimenti
Casi di studio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 79
Ringraziamenti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 117
Gli Attori
School of Management . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 121
I Sostenitori della Ricerca . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 131
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di Umberto Bertelè, Raffaello Balocco, Mariano Corso, Alessandro Perego e Andrea Rangone
Introduzione
Se in passato il Cloud Computing si configurava come un cambiamento possibile per le imprese, a distanza di un anno i numeri di mercato danno evidenza di come oggi esso si riveli un trend
in atto e inarrestabile, che sta cambiando il modo di fruire e proporre le tecnologie e che può condizionare in modo significativo le scelte di investimento e trasformazione digitale delle imprese.
In questo scenario l’Osservatorio Cloud & ICT as a Service, giunto al quarto anno di attività, si pone l’obiettivo di analizzare e spiegare il fenomeno Cloud, stimandone entità e trend,
facendo chiarezza sui confini e sui corretti percorsi di adozione con il fine ultimo di evidenziare come il Cloud può offrire risposte per innovare le imprese.
La Ricerca 2014 dell’Osservatorio Cloud & ICT as a Service ha coinvolto oltre 530 CIO e Responsabili IT di imprese italiane. Quest’anno l’Osservatorio ha riproposto i “Cloud Innovation
Awards”, un’iniziativa giunta al terzo anno di attività e nata per creare occasioni di conoscenza
e condivisione dei progetti che maggiormente si sono distinti per aver permesso alle aziende di
innovare i propri processi o le proprie infrastrutture ICT attraverso strumenti Cloud. Un’iniziativa, quest’ultima, che ha permesso di approfondire 50 progettualità, valorizzando e diffondendo buone pratiche di innovazione, in linea con la mission degli Osservatori Digital Innovation.
I risultati ottenuti dalla rilevazione empirica sono stati discussi e validati attraverso tre
workshop che hanno coinvolto oltre 65 CIO e ICT Executives di grandi imprese italiane e
Pubbliche Amministrazioni.
Con l’obiettivo di offrire una panoramica dell’offerta internazionale di servizi Cloud disponibili sul mercato è stato realizzato un censimento a livello internazionale, prendendo in
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Introduzione
considerazione 440 servizi Public Cloud di tipo SaaS, IaaS e PaaS. Parallelamente, è stata
condotta un’analisi internazionale approfondita su oltre 40 Cloud Service Broker, ruolo emergente nella filiera Cloud, con l’obiettivo di definirne le attività caratterizzanti e i principali modelli di intermediazione. Inoltre, è stata analizzata l’evoluzione della filiera italiana dell’offerta
Cloud tramite interviste e incontri con oltre 20 fra i player più rilevanti del mercato.
La Ricerca, inoltre, per comprendere come e in che misura i contenuti dei contratti aventi
a oggetto l’erogazione di un servizio Cloud siano un freno all’adozione di tali soluzioni, ha
previsto un’analisi che ha preso in considerazione l’usabilità dei siti internet e le clausole contrattuali di 60 servizi di Public Cloud, nazionali e internazionali.
In collaborazione con l’Osservatorio startup del Politecnico di Milano e Polihub, sono state
analizzate le principali startup che hanno ricevuto finanziamenti da investitori istituzionali
negli ultimi due anni a livello internazionale, raccogliendo informazioni su 400 iniziative che
operano nel mercato delle soluzioni Cloud.
Comitato Scientifico
Umberto Bertelè
Presidente
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Raffaello Balocco
Mariano Corso
Alessandro Perego
Andrea Rangone
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La Ricerca
Giugno 2014
di Mariano Corso, Stefano Mainetti, Marco Mazzucco e Alessandro Piva
Executive Summary
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Finalmente una buona notizia! Il mercato complessivo del Cloud in Italia nel 2014 è stimabile attorno a 1,18 miliardi di Euro con una crescita del al 31%. Si tratta ancora di una
componente non maggioritaria, ma certamente sono numeri e tassi di crescita che non si
vedevano nel panorama del mercato ICT Italiano da tanto, troppo tempo!
La componente enucleabile come nuovo mercato, quella del Public Cloud, è stimabile in
320 milioni di Euro, con una crescita anno su anno stimabile al 40%.
Ma questa è solo la punta dell’iceberg del percorso verso il Cloud. Accanto all’adozione
dei servizi della nuvola pubblica, esiste, infatti, un percorso interno abilitante che le organizzazioni devono affrontare per prepararsi a un modello Cloud evoluto, verso un Sistema
Informativo ibrido: la Cloud Enabling Infrastructure.
Per questo motivo è stato necessario ridefinire i confini del fenomeno, considerando il
percorso interno di evoluzione dell’architettura su più fronti, con l’obiettivo di arrivare alla
costruzione di un Sistema Informativo Ibrido: il percorso infrastrutturale, quello relativo
all’architettura applicativa e quello riguardante la gestione dei device.
Il mercato relativo alla Cloud Enabling Infrastructure, notevolmente più ampio della sola
componente Public Cloud, vale in Italia 860 Mln di Euro, con un tasso di crescita del 28%.
A distanza di un anno, dunque, i numeri di mercato evidenziano come l’opportunità di
un “cambiamento possibile” dichiarato nella Ricerca 2013 è a tutti gli effetti un trend diromLe riprese dell’evento sono disponibili in video on demand su www.osservatori.tv
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Executive Summary
pente che potrà incidere in modo significativo sulle modalità di fruizione delle tecnologie,
condizionando fortemente le scelte strategiche e di investimento delle imprese. La portata di
questo cambiamento va ben al di là degli aspetti informatici: insieme a Mobile, Social e Big
Data, il Cloud può abilitare una vera e propria rivoluzione organizzativa, capace di cambiare
il modo di diffondere le informazioni, prendere decisioni e collaborare all’interno e all’esterno dell’organizzazione, ridando slancio e produttività alle imprese del nostro Paese.
Ma quanto rilevato permette davvero di affermare che si siano finalmente diradate quelle
ombre che rendevano il Cloud un fenomeno incapace di incidere realmente sulle scelte delle
imprese? I decisori hanno finalmente compreso il fenomeno e hanno sviluppato coerentemente le loro roadmap di evoluzione dei sistemi e dell’organizzazione ICT verso un’ottica
Cloud? L’offerta è pronta in termini di qualità e trasparenza dei servizi? La filiera ICT si sta
evolvendo per rispondere alle nuove esigenze delle imprese?
Per dare risposta a queste domande occorre entrare in profondità all’interno di un fenomeno in continua evoluzione, che ha confini sfumati e mutevoli e che richiede un’attenta
analisi degli elementi abilitanti, delle barriere e degli impatti.
La Ricerca dell’Osservatorio Cloud & ICT as a Service, giunto alla quarta edizione, ha
cercato di rispondere a questi quesiti analizzando dettagliatamente l’evoluzione dell’offerta
e i modelli di adozione di tale modello nelle aziende di grandi, piccole e medie dimensioni.
Per quanto riguarda le aziende end user, la Ricerca, attraverso l’erogazione di survey che
hanno coinvolto 533 CIO e responsabili IT e workshop interattivi a cui hanno partecipato
68 CIO e Top Executive, ha permesso di sviluppare e perfezionare diversi modelli interpreI risultati completi della Ricerca sono consultabili su www.osservatori.net
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Executive Summary
tativi del fenomeno, relativi all’evoluzione del portafoglio applicativo delle imprese, la Cloud
Agenda, e delle componenti del Sistema Informativo aziendale, la Cloud Journey.
L’analisi dell’offerta si è sviluppata in molteplici direzioni: da un lato sono stati censiti
440 servizi di provider Public Cloud e 43 Cloud Service Broker nazionali e internazionali,
dall’altro è stata analizzata la filiera italiana in modo dettagliato coinvolgendo con interviste
dirette oltre 20 player di mercato. Particolare enfasi è stata data al tema contrattuale, conducendo un’analisi estensiva sulla trasparenza dei siti di 60 provider di servizi Cloud a cui è
stata affiancata un’approfondita disamina delle condizioni contrattuali.
Tali modelli e analisi hanno permesso in primis di affiancare i decisori nell’evoluzione dei
propri modelli Cloud e, successivamente, sono stati alla base del ridisegno dei confini del
fenomeno, identificando i principali step e snodi decisionali.
L’evoluzione del portafoglio applicativo: la Cloud Agenda
Per alcuni anni, il Cloud, inteso soprattutto come Public Cloud, è stato visto con diffidenza
da molte aziende, alla stregua di una moda passeggera che non avrebbe mai cambiato il tradizionale e consolidato modo di fare ICT in azienda. Oggi, tuttavia, l’analisi dei dati raccolti
dalla Ricerca, che vedono la spesa in servizi Public Cloud aumentare del 40% rispetto all’anno scorso, ha mostrato che anche in Italia vi è un elevato livello di consenso sul fatto che il
Cloud sia un elemento di profonda trasformazione per il Sistema Informativo aziendale. Tali
dati sono stati poi convalidati dal confronto diretto con i CIO nei numerosi workshop svolti.
Le tradizionali critiche e barriere, elementi disincentivanti per molte aziende, sono oggi in
Per i risultati completi
della Ricerca si veda il
rapporto: “Il mercato
e l’agenda Cloud delle
aziende italiane”
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gran parte risolte, anche se permangono cautele in alcuni settori, soprattutto se molto normati. Molti degli elementi che prima venivano visti come un freno per il Cloud, oggi, ribaltando completamente la prospettiva, sono considerati come ottime ragioni per sfruttare questa opportunità: infrastrutture latenti, vincoli e oneri normativi, perdita di controllo, scarsa
personalizzazione, ampiezza funzionale, sicurezza e performance. Accanto a queste nuove
spinte, si fanno sempre più evidenti i tradizionali benefici del Cloud, in particolar modo la
semplificazione per la Direzione ICT e la possibilità di portare innovazione al business in
tempi molto rapidi. La Ricerca evidenzia come il passaggio a un modello Cloud rappresenta
spesso un aumento del valore apportato ai processi aziendali, che vengono arricchiti con
nuove funzionalità e servizi (31%), mentre nel restante 63% dei casi ci si ritrova in uno scenario guidato dalla sostituzione tecnologica e solo nel 6% dei casi si assiste a una limitazione
del supporto ai processi. Dalla Ricerca emerge, inoltre, che un numero sempre maggiore di
applicazioni, anche vicine al core business aziendale, si spostano dal tradizionale approccio
onpremise al Cloud.
Sebbene ancora prevalga l’approccio interno, tra gli ambiti applicativi dove già oggi è stato abbracciato un modello Cloud vi sono: Social & Web Analytics (32%), Human Resources
(26%), Posta elettronica & Office Automation (23%), Enterprise Social Collaboration/Intranet
(15%), Document Management (13%), ma anche eCommerce (15%), Soluzioni verticali per il
business (11%) e CRM & Sales (8%). Se si considerano i piani a breve termine riguardanti
l’evoluzione del patrimonio applicativo delle aziende e qualora sia previsto un cambio di
modello di fruizione, le organizzazioni preferiscono una transizione verso un modello Cloud
(96% dei casi), rispetto alla internalizzazione. Inoltre, nei casi di nuova informatizzazione,
ovvero tutti i casi in cui, in precedenza, non era presente un supporto applicativo, l’approccio Cloud viene preferito nel 54% dei casi. Sebbene ad oggi la percentuale più consistente di
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costi sia ancora dedicata ai sistemi onpremise, il trend ci suggerisce che il Cloud è sempre più
la strada da percorrere, in modo consapevole e strategico.
L’offerta di servizi Public Cloud
L’adozione in Italia di servizi Public Cloud ha avuto nell’ultimo anno una forte accelerazione,
sebbene con velocità diverse a seconda degli ambiti applicativi. Se si confronta questo trend con
quanto avviene a livello internazionale e in particolare con l’evolversi dell’offerta dei principali
servizi Public Cloud, ci si rende conto che questo atto di moto non accennerà a fermarsi nei
prossimi anni e di come il Cloud rappresenti il trend di riferimento. A tal proposito, la Ricerca
ha censito 440 fra i principali servizi, internazionali e italiani di Public Cloud, suddivisi in 14
ambiti applicativi, infrastrutturali e di piattaforma, permettendo di delineare la dinamicità del
settore e dei singoli ambiti d’offerta. All’interno del campione preso in esame, il 54% dei servizi
censiti ha ricevuto finanziamenti da fondi d’investimento, per un totale di 12 Miliardi di dollari,
al netto delle acquisizioni. Tra gli ambiti applicativi che hanno ricevuto i maggiori finanziamenti vi sono i servizi di Document Management, di Finance & Accounting e CRM & Sales. Con
riferimento ai singoli ambiti applicativi è possibile identificare quelli caratterizzati da maggiore
dinamicità, ovvero da un maggior numero di servizi rilasciati negli ultimi anni che guideranno
in futuro l’adozione da parte delle aziende end user italiane, storicamente più lente ad abbracciare l’innovazione IT. In particolare, dalla Ricerca emerge che tra gli ambiti più dinamici vi sono
il Finance & Accounting, l’Enterprise Social Collaboration, la Business Intelligence, il Document
Management, il Marketing Demand Generation, il Social & Web Analytics e le Soluzioni verticali
per specifici ambiti di business. Per contro, tra gli ambiti Public Cloud aventi un’offerta maggiormente consolidata vi sono le Human Resources, la Posta Elettronica, l’eCommerce e il CRM
Per i risultati completi
della Ricerca si veda il
rapporto: “Il mercato
e l’agenda Cloud delle
aziende italiane”
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& Sales. L’offerta di servizi quindi esiste, è matura e si sposta progressivamente anche sugli ambiti core spingendo l’adozione da parte delle aziende end user.
La Cloud Journey
Per i risultati completi
della Ricerca si veda
il rapporto: “La Cloud
Journey e l’impatto
sulla direzione ICT”
Per la maggior parte dei CIO non vi sono più dubbi nella scelta tra adottare o meno soluzioni di Public Cloud; il dubbio principale riguarda il come adottarle, con quali modalità e con
quale percorso. I fronti di ragionamento sono due: da un lato, capire come comporre il proprio Sistema Informativo, complementando e integrando parti onpremise con parti Cloud e
dall’altro comprendere come dovranno evolvere le competenze interne alla Direzione ICT e
le modalità con cui quest’ultima deve rapportarsi e interagire con le Line of Business.
Dal punto di vista tecnico, il Cloud comporta per la Direzione ICT il rischio di perdita di
controllo e di visione complessiva sulla propria architettura infrastrutturale e applicativa,
creando ulteriori isole difficili da gestire e da far convivere con i sistemi esistenti. Per evitare
questa problematica occorre innanzitutto considerare che il punto di arrivo, per la maggior
parte delle aziende, consiste in un Sistema Informativo Ibrido, in grado cioè di far convivere
i sistemi on premise con quelli Cloud, gestendo nel contempo una progressiva transizione
sempre più marcata verso il Cloud. Il compito della Direzione ICT diventa allora quello di
selezionare, integrare, orchestrare e gestire un insieme di servizi interni ed esterni. La configurazione del proprio Sistema Informativo Ibrido deve essere progettata valutando in maniera oggettiva e attenta i trade-off fra i costi e i benefici della migrazione verso il Cloud e le
caratteristiche intrinseche dei diversi ambiti applicativi.
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Executive Summary
Per arrivare alla costruzione di un Sistema Informativo Ibrido è necessario avviare un percorso interno di evoluzione della propria architettura su tre fronti, quello infrastrutturale,
quello relativo all’architettura applicativa e quello riguardante la gestione dei device, secondo un modello composto da diverse fasi che chiamiamo Cloud Journey. Facendo evolvere
dall’interno i propri Sistemi Informativi, il punto di arrivo è la creazione delle condizioni
abilitanti per poter sfruttare al meglio le opportunità del Public Cloud, creando quella che
definiamo Cloud Enabling Infrastructure.
La Cloud Enabling Infrastructure vede come punti chiave:
• la realizzazione di Software Defined Data Center (comprendenti potenza computazionale, storage e networking), totalmente virtualizzati e gestibili completamente via software,
automatizzando le normali procedure sistemistiche e in grado di integrarsi con diversi
servizi IaaS esterni. Oggi il 9% del totale delle aziende del campione è già pronto per
affrontare questo passo, molte di più (36%) sono ferme al passo immediatamente precedente (razionalizzazione e consolidamento). La possibilità di utilizzare in maniera trasparente diversi servizi infrastrutturali (interni ed esterni), migrando con facilità fra gli
stessi, è oggi un punto importante delle più moderne realizzazioni e diventa sempre più
fattibile grazie all’imporsi di standard di interoperabilità;
• la standardizzazione delle modalità di integrazione e orchestrazione applicativa, a livello più semplice sul front-end e nei modelli più maturi sul back-end. Il primo passo
da fare consiste però spesso nella migrazione degli applicativi legacy, con progetti di replatforming o di vera e propria riscrittura, che oggi possono riguardare il 18% del parco
applicativo del campione. Il fronte dell’integrazione applicativa si dimostra senz’altro il
più complesso e non ha visto nell’ultimo anno progressi significativi, con il 26% dei casi
che si accontenta di un’integrazione di front-end, creando portali in grado di aggregare
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servizi interni ed esterni, mentre solo l’8% dei casi vede sistemi di integrazione di backend. Oggi quindi l’integrazione applicativa è ancora uno scoglio, aggirabile solo con
integrazioni ad-hoc e richiederà un’ulteriore fase di investimenti e di maturazione;
• l’introduzione di sistemi di Mobile Device Management, che consentono di gestire centralmente i device aziendali abilitando il BYOD (Bring Your Own Device). Questa è stata
senz’altro l’area di maggiore crescita nell’ultimo anno, con il 6% del campione che ha già
completato questo percorso e con un interesse sempre crescente da parte dei CIO, che
vedono nell’abilitazione all’utilizzo dei nuovi device un elemento strategico per l’evoluzione del proprio Sistema Informativo.
Il Public Cloud necessita perciò di una serie di investimenti e di evoluzioni importanti per
rendere i Sistemi Informativi interni in grado di accoglierne le potenzialità. La spesa complessiva nel 2013 per la Cloud Enabling Infrastructure è stata pari a circa 672 Mln di Euro, in
aumento nel 2014 (860 Mln di Euro), per il 45% del campione analizzato.
Per i risultati completi
della Ricerca si veda
il rapporto: “La Cloud
Journey e l’impatto
sulla direzione ICT”
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A tal proposito si
consulti il Rapporto
“Le Priorità 2014 per
le Direzioni ICT: Le
sfide organizzative”
della Digital BusinessInnovation Academy.
L’evoluzione del ruolo della Direzione ICT
Guardando invece alle competenze interne alla Direzione ICT, il Cloud accelera e rende
ineludibile un trend presente ormai da qualche anno: la perdita progressiva di competenze
tecniche e la maturazione dei ruoli legati alla governance dei sistemi. Mentre il nucleo operativo si riduce (come dichiarato1 dal 28% del campione), l’enfasi si sposta sui ruoli di demand
manager (in aumento nel 32% delle aziende2), e sui ruoli legati alla gestione dei fornitori e
all’enterprise architecture, costituendo assieme tutte le competenze necessarie per affrontare con consapevolezza l’introduzione e la gestione di iniziative di Public Cloud. Questo
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cambiamento richiede anche un ampio ripensamento organizzativo interno alla Direzione
ICT, scardinando le tradizionali divisioni interne, spesso articolate per tecnologie e creando
nuove unità orientate ai servizi.
Accanto alla trasformazione interna, cambiano anche le logiche di interazione con le Line
of Business: sono sempre meno le Direzioni ICT che presidiano in toto tutte le fasi dei progetti (35%), ma anche molto pochi i casi in cui le Line of Business agiscono autonomamente
(2%), contrariamente a quanto la promessa di semplificazione e accessibilità del SaaS potrebbe portare a pensare. Nella maggior parte dei casi (63%), il Cloud rende necessaria una
forte collaborazione fra ICT e Line of Business lungo tutte le fasi del processo: attività che
nei sistemi tradizionali risultano più efficaci se guidate dall’ICT, nel modello Cloud è opportuno che siano invece svolte mantenendo il più possibile vicine le competenze tecniche e di
processo dell’ICT alle competenze di Line of Business.
Un cambiamento profondo per le Direzioni ICT, che coinvolge le architetture, l’organizzazione, le competenze e il ruolo in azienda: un cambiamento che, se colto, permette di fare
un reale passo nella direzione del valore aziendale, se osteggiato rischia invece di spingere la
Direzione ICT verso ruoli sempre più marginali.
La filiera dell’offerta
La tradizionale struttura di filiera del mercato ICT è messa in profonda discussione dall’avvento del Public Cloud e si sta ridisegnando in cerca di nuovi ruoli e nuove forme di differenziazione. L’analisi di fonti secondarie e il confronto diretto coi principali attori di questo
Per i risultati completi
della Ricerca si veda il
rapporto: “L’evoluzione
della filiera ICT e i nuovi
ruoli di brokeraggio”
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mercato hanno permesso di identificare i tre ruoli principali giocati dai player dell’offerta,
che in un’ipotetica catena del valore del Cloud agiscono sinergicamente:
• ICT Enabler: sviluppano le componenti infrastrutturali su cui si appoggia il Cloud,
hardware e software, possiedono reti di telecomunicazioni e realizzano fisicamente i
Data Center;
• Service Provider: progettano, realizzano ed erogano servizi di Public Cloud, sia applicativo
che infrastrutturale, eventualmente aggregando e complementando soluzioni di terze parti;
• Cloud Channel: supportano le aziende nel percorso di adozione delle soluzioni Cloud,
offrendo una gamma di servizi che possono comprendere consulenza, configurazione
dei servizi, system integration, gestione dei servizi e supporto utenti.
Oggi in particolare, nella fase storica che sta attraversando il Cloud, diventa chiave il ruolo del
Cloud Channel. Il Cloud pur essendo fattore abilitante la disintermediazione, permette al contempo un maggiore accesso alle tecnologie ICT, quindi aumenta la possibilità di fare nuovi progetti di innovazione e richiede che le aziende siano affiancate nell’affrontare con consapevolezza
e serenità questo importante momento di trasformazione. Questo fermento è dimostrato dagli
innumerevoli ruoli che ricoprono oggi le diverse aziende operanti in quest’area, ognuna con
un mix particolare di servizi a supporto del Cloud e ognuna alla ricerca di elementi di unicità
e differenziazione. Ricerca di differenziazione che ha anche portato molti player tradizionali
della system integration a far leva sulle proprie competenze di dominio per realizzare e proporre
servizi Cloud, ponendosi quindi come Service Provider. Benché marginali, tali linee di offerta
rappresentano, in realtà, un trend evidente, che porterà alla creazione di soluzioni verticali specifiche in grado di far maturare ancor più l’offerta complessiva del Cloud.
Accanto ai cambiamenti che stanno coinvolgendo i player tradizionali, emergono nuovi
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Executive Summary
ruoli, in particolare quello del Cloud Service Broker (CSB), operatore specializzato nell’aggregazione e ridistribuzione di servizi Cloud di diversa tipologia. I soggetti che si configurano
in tal modo stanno assumendo ruoli ibridi che integrano attività tradizionalmente appartenenti a diversi attori della filiera, ad esempio system integrator, consulenti e provider di
servizi Cloud. L’analisi della dimensione dell’offerta dei Cloud Service Broker ha permesso di
definire in modo dettagliato i servizi più diffusi, di comprendere come questi attori si inseriscono nella nuova filiera e di identificare i modelli di brokeraggio. L’analisi ha riguardato i
principali player internazionali; in particolare, ne sono stati individuati 43. Con riferimento
al modello di filiera, i risultati dell’analisi hanno evidenziato che, nella maggior parte dei
casi, l’azione dei CSB si espande su tutte le attività proprie del Cloud Channel; infatti, solo
il 16% dei CSB analizzati esegue un’unica attività specifica. Il ruolo di CSB si esprime anche
con attività del Service Provider (55% dei casi), in particolare aggregazione e integrazione
di servizi Cloud preesistenti. Nel 32% dei casi, il modello del CSB si può definire completo,
presentandosi dunque come un’offerta completa di aggregazione, integrazione e consulenza.
I contratti: un limite allo sviluppo dei servizi Cloud?
La filiera del Cloud è in profondo cambiamento: nascono nuove opportunità per gli attori
dell’offerta e nascono startup. Per questo è importante che la relazione cliente-fornitore venga
facilitata da condizioni contrattuali chiare e trasparenti. Questo è tanto più vero in un contesto
dove l’offerta diventa matura e dove le aziende adottano una strategia Cloud di lungo periodo.
Per i risultati completi
della Ricerca si veda il
rapporto: “I contratti:
un limite allo sviluppo
dei servizi Cloud?”
La Ricerca si è concentrata su un vasto numero di PMI, per le quali emerge che i contenuti contrattuali sembrano non influenzare la scelta di acquisire o meno un servizio Cloud.
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Executive Summary
Sebbene il 51% dei rispondenti alla survey non abbia riscontrato infatti alcuna criticità per
quello che concerne le clausole contrattuali, percentuale elevatissima considerando la complessità dei contratti proposti dai fornitori, il 44% del campione dichiara di non averle analizzate prima di implementare la nuova tecnologia.
L’analisi sulla complessità dei contratti ha permesso di identificare che, mentre per il 61%
del campione i contratti sono risultati essere molto chiari e trasparenti, il 39% dei rispondenti ha riscontrato una criticità nella lunghezza e complessità di tali contratti, che risultano
quindi poco trasparenti e di difficile comprensione e consultazione.
Questi risultati evidenziano come vi sia un alto numero di PMI che non pone grande importanza alle clausole contrattuali nella fase di scelta e stipula di un contratto Cloud. In particolare, la clausola contrattuale che è stata percepita come maggiormente unfair è risultata
essere la limitazione di responsabilità del fornitore in caso di perdita di dati (37%), seguita
dal diritto da parte del fornitore alla sospensione del servizio (29%) e dall’assenza di obblighi
in merito ai tempi di intervento in caso di problematiche (22%).
Accanto all’analisi sulle PMI, la Ricerca ha indagato il rapporto cliente-fornitore tramite
un’analisi che ha preso in considerazione 60 servizi Public Cloud, approfondendo i contenuti
presenti sui siti dei provider di servizi Cloud e in particolare analizzandone la reperibilità.
Dall’indagine emerge che, mentre alcune informazioni come i dettagli sul fornitore, l’utilizzo di subfornitori, il trattamento e la riservatezza dei dati personali, le norme circa l’esclusione e la limitazione di responsabilità del fornitore (98% dei casi) sono sempre presenti, vi sono
aspetti poco reperibili come quelli relativi alla localizzazione geografica dei Data Center
(32%), ai livelli di servizio (SLA) e all’entità delle penali in caso di disservizio (44%).
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Executive Summary
Le Clausole dei contratti Cloud
A cura di Gabriele Faggioli
Parallelamente, sono stati analizzati in dettaglio 60 contratti di servizi Cloud con l’obiettivo di evidenziare i principali limiti della prassi contrattuale generalmente adottata, che
possono essere riconducibili a due ordini di motivi:
1. una marcata (seppure, in massima parte, inevitabile) standardizzazione delle condizioni contrattuali;
2. la mancanza di una compiuta disciplina di legge in materia.
Per i risultati completi
della Ricerca si veda il
rapporto: “I contratti:
un limite allo sviluppo
dei servizi Cloud?”
Sotto il primo profilo, la comprensibile necessità dei Provider di servizi Cloud di regolare
e gestire in maniera uniforme e generalizzata la molteplicità dei rapporti contrattuali a essi
facenti capo si traduce, nella maggior parte dei casi, nella formulazione di accordi rigidi,
rispetto ai quali gli utenti finali non sono – o sono scarsamente – in grado di esplicare un
effettivo potere negoziale.
I contratti analizzati contengono molto spesso clausole particolarmente vantaggiose per i
Provider di servizi Cloud fra cui spiccano le limitazioni di garanzia e responsabilità seppur
con il contemperamento dei livelli di servizio anche se:
1. sono in genere puri livelli di disponibilità totale del servizio;
2. spesso non sono previste penali o meccanismi di service credit;
3. talvolta non sono oggettivi né misurabili in modo certo e verificabile.
Tra le più comuni clausole foriere di una potenziale situazione di asimmetria negoziale
tra fornitore e cliente vi sono poi quelle che attribuiscono al primo un diritto unilaterale di
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Executive Summary
modifica delle condizioni tutte (tecniche, economiche, contrattuali), esercitabile per lo più in
ogni momento del rapporto contrattuale, salvo il diritto di recesso accordato all’utente. Tali
modifiche unilaterali possono cumulativamente o alternativamente riguardare le condizioni
di servizio, i corrispettivi contrattualmente pattuiti o gli SLA. Esse vengono normalmente
portate a conoscenza degli utenti mediante comunicazione diretta o semplice pubblicazione
sul sito web del fornitore; in tale ultima ipotesi, spesso si prevede un particolare “onere informativo” a carico dell’utente, che, continuando a utilizzare i servizi, manifesterà per fatti
concludenti la propria accettazione tacita delle condizioni modificate.
Ulteriore criticità si riscontra, infine, nelle clausole che accordano al Provider di servizi
Cloud la possibilità di sospendere il servizio, in maniera variamente configurata (sospensione temporanea ovvero definitiva; sospensione prevista in ipotesi di inadempimento da parte
dell’utente ovvero per qualsiasi ragione e a esclusiva discrezione del Cloud Provider, ecc).
Per i risultati completi
della Ricerca si veda il
rapporto: “L’ecosistema
startup”
L’evoluzione dell’ecosistema Cloud e il ruolo delle startup
In collaborazione con l’Osservatorio startup del Politecnico di Milano e Polihub
La Ricerca ha analizzato le principali startup che hanno ricevuto finanziamenti da investitori istituzionali negli ultimi due anni, a livello internazionale. Sono state raccolte informazioni su 400 startup che operano nel mercato Cloud & ICT as a Service.
Lo scenario internazionale
L’analisi si è focalizzata su quelle startup nate con lo scopo di offrire sul mercato soluzioni as a Service. Startup di questo genere, al contrario dei big provider, rivolgono la propria
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Cloud: ora si fa sul serio!
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Executive Summary
offerta a specifici target di clienti, in base ai quali è possibile distinguere: startup che hanno
come clienti aziende e organizzazioni (B2B), alle quali offrono soluzioni hardware e software as a Service o che si rivolgono al mondo degli sviluppatori e/o produttori, per mettere a
loro disposizione piattaforme che consentono lo sviluppo di nuove applicazioni basate sul
Cloud Computing (76%); startup che, invece, dedicano la propria offerta prevalentemente
al mondo consumer (B2C). Nella maggior parte dei casi queste startup offrono soluzioni di
entertainment o applicativi che permettono di agevolare le attività e semplificare gli accessi
ai documenti, in combinazione anche con servizi mobile (16%). Infine, startup che offrono
soluzioni rivolte sia al mondo delle imprese e organizzazioni, sia al consumatore finale (8%).
Considerando solo il mercato B2B, è possibile individuare i principali filoni in cui possono
essere raggruppate le startup finanziate, suddivise, coerentemente con la classificazione dei
modelli di servizio riconosciuta a livello internazionale: Infrastructure as a Service (16%),
Platform as a Service (26%), Software as a Service (58%).
Con riferimento alla categoria SaaS, in accordo con il censimento dei servizi internazionali, sono state individuate startup che rientrato nelle seguenti aree:
• startup in ambito Collaboration ERP (23%), quali Erply, che offre soluzioni SaaS per l’inventario commerciale e Blue Jeans Network, che offre un servizio di video collaboration;
• startup in ambito Business Intelligence & Analytics (22%), come Bime, che offre un tool
di analisi integrabile con i principali software aziendali e InsightOne, un provider di
servizi di analytics e big data;
• startup in ambito Sales (17%), tra le quali troviamo soluzioni come Avalara o Artesian
Solutions, che offrono una gestione del CRM integrata con i principali social network,
soluzioni di eCommerce, tra le quali figura BigCommerce, una piattaforma che supporta
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Executive Summary
il lancio di online stores professionali e servizi di Marketing Demand Generation, come
quelli offerti da BloomReach, che ha sviluppato una piattaforma di Cloud Marketing
basandosi sulle analisi dei big data;
• startup che offrono soluzioni di Document Management, Office Automation & Posta
Elettronica (16%) come ad esempio Captricity, che offre una soluzione di digitalizzazione
dei dati cartacei e Message Bus, un’applicazione che abilita l’uso di email e messaggistica
aziendale;
• soluzioni per l’Amministrazione e Human Resources (11%), come Anaplan, provider di
soluzioni di modellizzazione e pianificazione finanziaria e Silkroad, che offre funzionalità per trovare, attrarre e sviluppare i talenti;
• startup specializzate in soluzioni verticali per il business (8%), ad esempio Illumio, che
offre servizi di sicurezza dei dati in Cloud;
• startup che forniscono soluzioni di IT Operations (2%), ad esempio AppNeta, che offre
soluzioni per la gestione delle applicazioni business-critical per la direzione IT;
• soluzioni per la Logistica & Distribuzione (1%), come Supply Vision, provider di soluzioni per il trasporto logistico.
Tra le soluzioni IaaS si possono citare ad esempio Actifio, che offre una soluzione di data
protection e business continuity, oppure Panzura, che offre soluzioni di Cloud storage, o
ancora Skyera, che fornisce sistemi di storage alle imprese progettati per supportare diverse
applicazioni incluse Cloud, Big Data e mobile e social networking.
Tra i servizi PaaS si può citare Eucalyptus, che offre una piattaforma per il supporto e lo
sviluppo di software compatibile con sistemi di Private e Hybrid Cloud, oppure Apperian,
piattaforma di Mobile Application Management.
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Cloud: ora si fa sul serio!
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Executive Summary
Lo scenario in Italia
Il fermento emerso a livello internazionale si riflette anche in Italia: sono 58 le startup operanti
in ambito Cloud & ICT as a Service, pari al 15% del campione, che hanno ottenuto finanziamenti
da parte di Venture Capital, Business Angel indipendenti, Angel Network, Family Office, Venture
Incubator, Investment Company e Finanziarie Pubbliche Regionali negli ultimi due anni.
In particolare, si può notare che il 39% delle startup opera in ambito esclusivamente B2C,
mentre il 61% comprende startup sia esclusivamente B2B che B2C/B2B. Inoltre, la quasi totalità (90%) dei servizi censiti offre i propri servizi in ambito SaaS, mentre il restante 10%
offre servizi di tipo PaaS e IaaS. Andando ad analizzare nello specifico il profilo del fondatore delle startup italiane, nel 50% dei casi l’età è compresa tra i 30 e i 40 anni, nel 33% dei
casi è inferiore ai 30 anni, nel restante 17% è superiore ai 40 anni. Infine, si nota che nel 51%
dei casi il profilo del fondatore è di tipo manageriale, nel 38% dei casi possiede competenze
tecniche, e nell’11% dei casi il fondatore possiede sia competenze manageriali che tecniche.
Mariano Corso
Stefano Mainetti
Marco Mazzucco
Alessandro Piva
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I Rapporti
I Rapporti con i risultati completi della Ricerca scaricabili da www.osservatori.net
Il mercato e l’agenda Cloud delle aziende italiane
Il report intende dare una stima del mercato Cloud in Italia e fornire una visione della dinamica di questo
fenomeno, analizzando il livello di adozione da parte di grandi aziende, PMI e Pubbliche Amministrazioni
operanti in Italia e identificando il livello di maturità dei singoli ambiti applicativi, di cui si studiano gli
atti di moto e le motivazioni che portano le aziende ad adottarli in Cloud.
Temi correlati: cloud and ict as a service, enterprise solutions, crm, erp, pa, PMI, strategia
La Cloud Journey e l’impatto sulla direzione ICT
Il rapporto analizza l’evoluzione del Sistema Informativo aziendale verso quelle componenti che
caratterizzano l’infrastruttura abilitante il Cloud, individuando i percorsi di adozione e le variabili da
prendere in considerazione. Il rapporto indaga inoltre gli aspetti di governance che l’introduzione di
sistemi Cloud richiedono, studiando le dinamiche di coinvolgimento della Direzione ICT e delle LoB
e la necessità di maturare nuove competenze volte a supportare la realizzazione efficace di tali progetti.
Temi correlati: cloud and ict as a service, enterprise solutions, architetture, data center, disaster recovery,
governance, risorse umane e organizzazione, storage, strategia, virtualizzazione
L’evoluzione della filiera ICT e i nuovi ruoli di brokeraggio
Il report fornisce indicazioni su i servizi Cloud presenti sul mercato nazionale e internazionale, valutandone
il loro grado di maturità e di diffusione. Il Report analizza, inoltre, la filiera ICT alla luce della diffusione
del Cloud, identificando l’evoluzione dei ruoli dei soggetti operanti nel mercato ICT, il cambiamento delle
relazioni che intercorrono tra di essi e la nascita di nuovi attori, come il Cloud Service Broker.
Temi correlati: cloud and ict as a service, enterprise solutions, outsourcing, PMI, risorse umane e
organizzazione, vendor management
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I Rapporti
L’ecosistema startup
Lo studio evidenzia come la richiesta sempre maggiore di sistemi Cloud abbia indotto il panorama
dell’offerta di tali sistemi a evolversi, analizzando la crescita dell’ecosistema delle startup e il ruolo verso
cui stanno evolvendo.
Temi correlati: cloud and ict as a service, enterprise solutions, startup
I contratti: un limite allo sviluppo dei servizi Cloud?
Il report si propone di approfondire una delle barriere principali all’adozione del Cloud, attraverso l’analisi
di come il livello di complessità contrattuale e il grado di trasparenza sui siti incidono sull’adozione del
Cloud, attraverso l’identificazione degli elementi abilitanti e inibitori del mercato Cloud.
Temi correlati: cloud and ict as a service, enterprise solutions, normative, PMI, risk management
Esperienze aziendali sulle tematiche Cloud
Il report fornisce una collection di esperienze aziendali in cui sono stati avviati progetti di adozione dei
sistemi Cloud, analizzandone i sistemi tecnologici utilizzati, i driver all’adozione, i benefici ottenuti, le
figure aziendali coinvolte e l’impatto all’interno dell’organizzazione, in termini di governance e nuove
competenze maturate.
Temi correlati: cloud and ict as a service, enterprise solutions, PMI, industry
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La Nota Metodologica
La Ricerca è stata condotta nel 2014 con una duplice prospettiva: da un lato si è voluto
indagare l’approccio delle organizzazioni end user, le loro strategie e il loro portafoglio di
progetti Cloud & ICT as a Service, dall’altro è stata condotta un’analisi sui principali player
dell’offerta e sul loro posizionamento all’interno del mercato italiano, con un focus sulla filiera del Cloud, includendo anche i fornitori dei principali servizi Public Cloud e la nascente
figura del Cloud Service Broker. Nella Ricerca sono stati coinvolti i Responsabili dei Sistemi
Informativi (CIO) di aziende di grandi dimensioni e Pubbliche Amministrazioni operanti
in Italia, i responsabili IT di piccole e medie aziende italiane e i referenti di aziende operanti
nell’ambito dell’offerta di soluzioni Cloud.
La rilevazione è avvenuta utilizzando diversi strumenti:
• una survey online per le grandi imprese seguita da approfondimenti telefonici per le
aziende utenti ritenute maggiormente rilevanti;
• una survey telefonica diretta alle piccole e medie imprese, con l’obiettivo di analizzare
approfonditamente le iniziative più significative in ambito Cloud e comprendere i principali trend e scenari nell’offerta di soluzioni as a Service;
• un censimento dell’offerta internazionale di servizi Public Cloud e del mercato dei Cloud
Service Broker in termini di tipologie e funzionalità;
• un’analisi della trasparenza dei siti e dei contratti di Provider di Public Cloud;
• interviste dirette con i principali player del mercato Cloud in Italia.
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La Nota Metodologica
I risultati ottenuti dalla rilevazione empirica sono stati discussi e validati attraverso tre incontri:
• due workshop C-level che, attraverso format interattivi, hanno consentito il confronto tra
47 CIO di grandi imprese italiane e Pubbliche Amministrazioni e i rappresentanti delle
principali aziende dell’offerta sulle tematiche della “Cloud Agenda” e della “Cloud Journey”;
• un workshop di condivisione e discussione dei risultati della Ricerca 2014 che ha coinvolto 21 tra CIO ed IT Executive di grandi imprese italiane e i rappresentanti delle principali
aziende dell’offerta.
La Ricerca 2014 si è focalizzata sui seguenti obiettivi:
• quantificare il mercato del Cloud in Italia;
• analizzare l’offerta di servizi Cloud a livello nazionale e internazionale;
• monitorare lo stato di diffusione delle soluzioni Cloud;
• identificare i benefici e analizzare le barriere alla sua adozione;
• comprendere gli impatti del Cloud sulla filiera ICT;
• analizzare i modelli architetturali che abilitano il Cloud;
• tracciare i principali percorsi di adozione per le imprese;
• analizzare gli impatti del Cloud sull’organizzazione della Direzione ICT;
• delineare l’evoluzione dell’ecosistema startup.
La Survey
A partire da un modello comune di indagine, sviluppato in funzione degli obiettivi della
Ricerca, è stato definito il questionario che è stato sottoposto ai CIO di Pubbliche Amministrazioni e aziende di grandi dimensioni presenti in Italia e appartenenti a diversi settori.
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La Nota Metodologica
Sempre considerando gli obiettivi della Ricerca, ma tenendo conto delle specificità tipiche
delle organizzazioni di piccole dimensioni presenti in Italia, è stato poi sviluppato un questionario da sottoporre ai referenti delle PMI Italiane.
Le due survey hanno ottenuto complessivamente 533 risposte. Per favorire una maggiore
comprensione del fenomeno, le analisi sono state effettuate segmentando il campione in base
alla dimensione aziendale.
Il campione considerato nelle analisi comprende tutti i settori aziendali e ha la seguente
distribuzione per classe dimensionale:
• il 40% delle aziende intervistate ha meno di 100 dipendenti;
• il 33% del campione ha tra i 100 e i 250 dipendenti;
• il 27% del campione ha più di 250 dipendenti.
In particolare, il campione di grandi imprese (oltre 250 dipendenti) presenta la seguente composizione: il 15% del campione opera nel settore Commercio, l’11% del campione in
Altro Manifatturiero, il 10% nella Pubblica Amministrazione, un ulteriore 10% nel settore
dei Trasporti e della Logistica, il 9% del settore Metalmeccanico-Elettrico, un ulteriore 9%
nel settore Tessile; il 7% opera nei settori Media, ICT e Servizi alle imprese, il 6% nel settore
dell’Industria Alimentare, un ulteriore 6% nelle Utility, il 4% del campione opera nell’Industria Chimica, della Gomma e della Plastica, un ulteriore 4% nel settore Costruzioni, un
ulteriore 4% nei Servizi finanziari ed Assicurativi; infine il restante 5% è equamente ripartito
tra aziende nel campo Sanità e Turismo.
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La Nota Metodologica
La quantificazione del mercato
La quantificazione del mercato è avvenuta con un triplice approccio:
• bottom-up, tramite la rilevazione delle spese in Cloud da parte delle imprese end user
italiane stratificate per classe dimensionale, settore di mercato e presenza geografica;
• top-down, tramite il coinvolgimento dei principali vendor di settore, raccogliendo, analizzando e consolidando i dati di fatturato Cloud in Italia;
• fonti secondarie, analizzando più di 500 Ricerche e studi dei principali vendor e analisti
internazionali.
Una volta definiti gli ambiti applicativi e infrastrutturali di riferimento, si è proceduto alla
quantificazione. Il mercato considerato si riferisce esclusivamente alle aziende end user; non
è stato considerato il mercato di servizi e componenti abilitanti il Cloud, generato all’interno
della filiera. All’interno della stima di mercato non è stato preso in considerazione il mercato
delle microimprese e delle ditte individuali.
I casi di studio
Sono state analizzate circa 50 iniziative candidate al premio di innovazione denominato
“Cloud Innovation Awards”, approfondite attraverso la conduzione di interviste telefoniche
al management responsabile di progetto e condotte attraverso tre diverse prospettive:
• strategica: indagando le diverse esigenze da cui deriva l’iniziativa, i processi da supportare, l’esistenza di un piano di sviluppo pluriennale, la tipologia di applicazioni e servizi
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La Nota Metodologica
introdotti, i benefici rilevati, le criticità riscontrate, gli sviluppi futuri, ecc.
• organizzativa: l’esistenza di un piano di change management, le funzioni aziendali sponsor dell’iniziativa, gli impatti organizzativi sulla Direzione ICT, ecc.
• tecnologica: esaminando le piattaforme tecnologiche utilizzate e le modalità di implementazione, l’integrazione con i Sistemi Informativi on premise, gli approcci tecnologici
e le dinamiche di sviluppo, il ruolo dei fornitori, ecc.
Il Censimento Internazionale dei servizi Public Cloud
Partendo dall’analisi di fonte secondarie, è stato realizzato un censimento internazionale
e nazionale dei servizi SaaS, PaaS e IaaS, esclusivamente B2B, più diffusi, con i seguenti
obiettivi:
• offrire una panoramica dell’offerta internazionale di servizi Cloud disponibili sul mercato;
• comprendere le dinamiche dell’offerta in relazione all’effettiva adozione da parte delle
imprese;
• analizzare le principali funzionalità dei servizi censiti.
In particolare, sono stati censiti 278 SaaS, 87 PaaS e 75 IaaS. Per ogni servizio censito è
stato individuato l’anno di lancio dello stesso sul mercato, il modello di pricing, l’entità dei
finanziamenti ricevuti, se applicabile, e le funzionalità offerte; in particolare, sono state individuate 79 funzionalità diverse.
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La Nota Metodologica
L’analisi dei Cloud Service Broker
L’analisi dei Cloud Service Broker si è focalizzata sui seguenti obiettivi:
• definire il perimetro di azione, il ruolo e le attività caratterizzanti la figura del Cloud
Service Broker;
• comprendere il ruolo del broker all’interno della nuova filiera;
• definire i principali modelli di brokeraggio.
Partendo dalla definizione che vede il Cloud Service Broker come una figura ibrida che
integra attività proprie di altri ruoli della filiera tradizionale, quali i system integrator e i
consulenti e dall’analisi di fonti secondarie, sono stati censiti 43 operatori. Lo studio ha
permesso di identificare le caratteristiche peculiari del singolo broker e di ottenere diversi
profili basati sulla presenza delle attività che caratterizzano il tipo di Cloud Service Broker.
L’evoluzione della filiera in Italia
L’analisi sull’evoluzione della filiera in Italia è stata compiuta attraverso interviste e incontri de visu di approfondimento con oltre 20 tra i principali player del mercato operanti in
Italia e si è focalizzata sui seguenti obiettivi:
• mappare le principali competenze del player;
• analizzare gli scenari di evoluzione della filiera;
• comprendere gli impatti sul canale.
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La Nota Metodologica
L’analisi dei contratti di erogazione dei servizi Cloud
Con l’obiettivo di comprendere come e in che misura i contenuti dei contratti aventi a oggetto l’erogazione di un servizio Cloud siano un freno all’adozione di tali soluzioni, è stata
condotta una duplice analisi: da un lato, sono stati analizzati i contratti di erogazione dei
servizi Cloud e dall’altro sono stati analizzati i relativi siti Internet dei Cloud Provider.
In particolare, lo studio sui contratti, effettuato da legali specializzati nel settore, ha analizzato le principali clausole contrattuali e evidenziato il grado di unfairness delle stesse.
La seconda analisi ha coinvolto 60 siti web dei maggiori fornitori di servizi Cloud, italiani
e internazionali, su cui, una volta identificati i contenuti chiave da ricercare, è stato simulato
il comportamento di un utente tipo. I siti sono stati quindi valutati in base a 3 differenti criteri: reperibilità, semplicità di comprensione e completezza delle informazioni. Per ognuna
delle precedenti categorie è stato assegnato un punteggio secondo una scala numerica su
5 livelli (5: molto reperibile/semplice/completo; 1: per nulla reperibile/semplice/completo).
Per l’analisi e la navigazione sul sito web dell’azienda è stato definito un tempo massimo e
l’analisi è stata svolta con diversi soggetti variando opportunamente l’ordine dei siti visitati,
per simulare il comportamento di un utente tipo. Trascorso il tempo massimo definito, se
l’informazione ricercata non è stata trovata, è stata considerata non presente.
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Il Gruppo di Lavoro
Mariano Corso
Responsabile Scientifico
Stefano Mainetti
Responsabile Scientifico
Andrea Rangone
Responsabile Scientifico Osservatorio startup
Alessandro Piva
Responsabile della Ricerca
Marco Mazzucco
Ricercatore Senior
Clara Carnevaletti
Ricercatore
Salvatore Vicinzino
Ricercatore
Monika Kuqi
Ricercatore
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Cloud: ora si fa sul serio!
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Il Gruppo di Lavoro
Francesca Sarrecchia
Ricercatore Junior
Riccardo Scionti
Ricercatore Junior
Attilio Guadalascara
Ricercatore Junior
Egle Loperfido
Analista
Si ringraziano inoltre
Gabriele Faggioli
Legale, Adjunct Professor
Per qualsiasi commento e richiesta di informazioni:
[email protected]
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Annamaria Italiano
Avvocato
Osservatorio Cloud & ICT as a Service
Cloud: ora si fa sul serio!
Il Convegno
Giugno 2014
L’Agenda del Convegno
9.00
Registrazione e Welcome Coffee
9.30
Introduce e presiede
26 Giugno 2014
10.45
Francesco Barbieri
Chief Innovation Officer – Direzione Operations, AlmavivA
Umberto Bertelè
School of Management del Politecnico di Milano
9.45
Alessandra Brasca
Cloud Leader Italia, IBM
Il mercato e l’agenda Cloud delle aziende italiane
Andrea Monaci
Cloud Marketing Director, HP EMEA
Mariano Corso
Responsabile Scientifico dell’Osservatorio
Cloud & ICT as a Service
10.00
Roberto Patano
Sr Manager Systems Engineering, NetApp
Ne discutono:
Claudio Santoianni
Chief Technology and Strategic Development,
Nuage Networks
Enrico Boverino
Sr Business Solution Strategist, VMware
Vieri Chiti
Direttore della Divisione Office, Microsoft
11.20
10.30
La Cloud Journey e l’impatto sulla direzione ICT
Stefano Mainetti
Responsabile Scientifico dell’Osservatorio
Cloud & ICT as a Service
L’evoluzione della filiera ICT e i nuovi ruoli di brokeraggio
Alessandro Piva
Responsabile della Ricerca dell’Osservatorio
Cloud & ICT as a Service
Roberto Loro
Direttore Cloud & IT Services, Dedagroup Divisione CAST
Astrid Savorani
Country Manager, Italia & Malta, Alcatel-Lucent Enterprise
Ne discutono:
11.35
Ne discutono:
Enzo Bagnacani
Responsabile Infrastructure Solutions – Marketing Business,
Telecom Italia
Francesco Baroncelli
Direttore Generale, Clouditalia Telecomunicazioni
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L’Agenda del Convegno
Enrico Brunero
Line of Business Data Centre & Cloud Services Manager,
Dimension Data Italia
13.15
Aperitivo di networking
14.15
I contratti: un limite allo sviluppo dei servizi Cloud?
Gabriele Faggioli
Legale, Adjunct Professor, Politecnico di Milano
Corrado Rossi
Direttore commerciale, Passepartout
Paolo Trevisan
Cloud Lead, Accenture IGEM
12.10
14.30Interviene:
Guido Sandonà
Chief Information Security Officer, Bulgari
L’ecosistema startup
Stefano Mainetti
Responsabile Scientifico dell’Osservatorio
Cloud & ICT as a Service
12.25 Ne discutono:
14.45
Premiazione Cloud Innovation Awards
15.10
Casi di successo
16.00
Chiusura dei lavori
Antonio Baldassarra
CEO, Seeweb
Gianluca Ciminata
Director of Enterprise Cloud services, Capgemini
12.40Intervengono:
Matteo Cocciardo
Amministratore Unico, Intervieweb
Andrea De Spirt
Co-founder, CEO, Jobyourlife.com
Eddy Fioretti
Co-founder, CEO, ClouDesire
13.00
Cloud Innovation Awards – Presentazione iniziativa
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Cloud: ora si fa sul serio!
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WEB TV
Nella Web Tv degli Osservatori è possibile
rivedere le riprese integrali del Convegno
“Cloud: ora si fa sul serio!”.
I video sono facilmente consultabili on demand
tramite rapide ricerche di contenuti suddivisi
per argomento e indicizzati per parola chiave.
Visita: www.osservatori.tv
I Relatori
Agli albori della “Rete” segue la progettazione e lo sviluppo delle più importanti architetture Internet/
Enzo Bagnacani
Intranet nazionali. Collabora alla costruzione delle prime esperienze di Web Farm europee:
Responsabile
AT&TUnisource e UUNET MCI WorldCom. Partecipa alla start-up Ebiscom, guidando l’ingegneria
Infrastructure Solutions
dei primi servizi “ICT a Banda Larga”, in Italia con Fastweb ed in Europa con HansaNet. Entra nel
– Marketing Business,
2002 nel Gruppo Telecom Italia per organizzare e gestire le Operations, il Customer Service e Pre-
Telecom Italia
Sales dei servizi ICT. Dal 2009 guida l’evoluzione dei servizi Cloud Computing che rientrano nella strategia associata
al brand “La Nuvola Italiana”.
Antonio Baldassarra è fondatore e amministratore di Seeweb, azienda di riferimento in Italia per
Antonio Baldassarra
servizi di Cloud Computing e di Data Center; egli è inoltre presidente dell’Associazione Europea
CEO, Seeweb
Hosters e Registrars; partecipa dalla sua fondazione al Comitato di Indirizzo del Registro del ccTLD
.IT presso l’Istituto di Informatica e Telematica del CNR di Pisa; è membro del consiglio di amministrazione e del comitato tecnico del Nautilus Mediterranean exchange point (NaMeX) di Roma.
Antonio è impegnato in attività di company building di startup correlate ad internet ed al cloud computing ed è advisor
di Luiss Enlabs a Roma.
Come Chief Innovation Officer coordina le attività finalizzate alla creazione di soluzioni e servizi
Francesco Barbieri
innovativi atti ad evolvere ed ampliare la value proposition AlmavivA, sviluppando e proponendo
Chief Innovation Officer
nuovi modelli di riferimento per il mercato. Ha dedicato gli ultimi 6 anni allo sviluppo dell’offerta
– Direzione Operations,
Cloud di Almaviva, ideandone le infrastrutture abilitanti e svolgendo un ruolo primario nel percorso
AlmavivA
di evoluzione dell’azienda da System Integrator a Cloud Service Provider.
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I Relatori
Francesco Baroncelli
Dopo un’esperienza come Marketing Manager presso Dada Spa, partecipa alla creazione di molte
Direttore Generale,
aziende dello scenario ICT, della system integration e dello sviluppo software. Co-owner di IN20,
Clouditalia
Commit, Adelante e Bsquare assume il ruolo di Direttore Generale di Clouditalia nel giugno 2013,
Telecomunicazioni
focalizzandosi sull’orientamento strategico del segmento Business e Operations. È anche amministratore delegato di Acamtel e Amtel. È laureato in Economia e Commercio e ha un Master in Finanza
Aziendale.
Enrico Boverino
Nel team VMware Accelerate Advisory Services in EMEA, collabora con le aziende per definire e
Sr Business Solution
comunicare la loro strategia IT finalizzata a generare valore per il business attraverso la trasformazio-
Strategist, VMware
ne IT. È specializzato nell’identificazione e nella realizzazione dei benefici di business derivanti dalle
tecnologie innovative ed emergenti. Boverino vanta più di 14 anni di esperienza nel settore IT. Le sue
vaste competenze nella gestione dei servizi IT e nel cloud computing gli permettono di indirizzare i
clienti sulle best practice per supportarli nei loro progetti di trasformazione. Prima di entrare in VMware nel 2012, è
stato Executive Strategist e Presales Manager in CA Technologies.
Alessandra Brasca
Responsabile da gennaio 2012 dello sviluppo e della vendita di soluzioni Cloud per IBM Italia, coor-
Cloud Leader Italia, IBM
dina un team di persone, che vantano competenze consulenziali e infrastrutturali per supportare le
aziende nell’adozione di soluzioni in cloud. Nel corso della sua carriera ha ricoperto ruoli di responsabilità commerciale e tecnica, sia a livello nazionale che internazionale. Dal 2010 all’attuale incarico
guida per IBM Italia il gruppo di vendita Integrated Technology Services. Entrata in IBM nel 1985 nel
settore bancario con responsabilità di sviluppo di progetti, ha seguito successivamente in qualità di Client Executive
diversi primari Istituti bancari fino al 1996 ed ha maturato ha maturato diverse esperienze, sia nelle vendite che nel
marketing, con responsabilità a livello “South Region – Europe”.
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Cloud: ora si fa sul serio!
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I Relatori
È responsabile dello sviluppo dell’area Data Center, Virtualizzazione e Cloud dell’azienda, ampliando
Enrico Brunero
e completando l’offerta per rispondere in modo specifico ai requisiti di un mercato in forte espansio-
Line of Business Data
ne. Inoltre, è responsabile delle relazione con i principali vendor di riferimento di Dimension Data
Centre & Cloud Services
Italia. Enrico Brunero vanta competenze manageriali, nell’area sales, business development e marke-
Manager, Dimension Data
ting, a livello nazionale e internazionale, maturate con incarichi di crescente responsabilità in aziende
Italia
multinazionali del settore It quali Digital Equipment, Compaq e Sun Microsystems. A queste competenze Brunero affianca un solido background nell’area IT, maturato attraverso un’esperienza decennale in ambito Unix, networking e
soluzioni infrastrutturali.
In questo ruolo ha la responsabilità di guidare la strategia di crescita delle soluzioni Office, contribuendo alla
Vieri Chiti
diffusione di un nuovo modo di lavorare capace di ottimizzare la produttività delle aziende italiane. Chiti e la
Direttore della Divisione
sua squadra si focalizzano su target e canali trasversali, operando in stretta collaborazione con i segmenti
Office, Microsoft
Enterprise, Public Sector e Small Business, con la divisione dedicata a PMI e Partner e con il Consumer Channel
Group. In Microsoft dal 2005 come responsabile italiano del Marketing Dynamics, Chiti ha successivamente
ricoperto un ruolo europeo all’interno della divisione Microsoft Business Solution di Western Europe, in cui si è occupato dello
sviluppo del canale Dynamics e dell’espansione del segmento ERP. Nel complesso Chiti vanta un’esperienza ventennale nel mercato
software e nel corso della sua carriera ha ricoperto ruoli di responsabilità in organizzazioni internazionali come IBM e SAP.
Gianluca Ciminata è Senior Executive, responsabile per i servizi Cloud di Capgemini Italia
Gianluca Ciminata
Precedentemente è stato Technology Service Country Manager di HP ed Executive Sales Director
Director of Enterprise
presso Accenture per l’area IGEM. Dal 2003 al 2008 in EMC Consulting, ha ricoperto ruoli manage-
Cloud services, Capgemini
riali nell’area vendite sul mercato Telco e Media. Ciminata ha un PHD in Ingegneria Informatica &
Telecomunicazioni presso l’università ETH di Zurigo e ricopre il ruolo di Executive Member presso
la Stanford University European Innovation per le tematiche di Cloud e Big Data.
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I Relatori
Matteo Cocciardo
Laureato in Ing. Gestionale presso il Politecnico di Torino, si interessa delle tematiche di recruiting a
Amministratore Unico,
partire dal secondo anno di università. È co-founder e Amministratore Unico di Intervieweb S.r.l., socie-
Intervieweb
tà che sviluppa e commercializza In-recruiting (www.in-recruiting.com), un Applicant Tracking System/
Recruiting Software cloud-based che consente ad Aziende, di qualunque settore e dimensione, e Agenzie
per il Lavoro di gestire internamente l’intero processo di reclutamento e selezione del personale.
Andrea De Spirt
Veneziano, classe ‘89, a 23 anni fonda Jobyourlife, startup innovativa che rivoluziona il modo di cercare
Co-founder, CEO,
il lavoro online. A maggio 2014 partecipa al progetto “Tutte le strade portano a noi”, un viaggio a piedi
Jobyourlife.com
da Nord a Sud Italia lungo la via Francigena, per esplorare il mondo del lavoro attraverso gli occhi di chi
ne vive disagi e speranze. A settembre uscirà il suo primo libro “Ultima chiamata. Giovani, lavoro e innovazione nell’Italia del futuro”, edito da Giubilei Regnani.
Eddy Fioretti
Eddy Fioretti, Ingegnere, eMBA al MIP, Eddy Fioretti è Co-Founder e CEO di ClouDesire. In oltre dieci
Co-Founder, CEO,
anni di esperienza nella gestione di processi di cambiamento organizzativo, anche attraverso l’introdu-
ClouDesire
zione di suite in modalità “as a Service”, Eddy ha maturato una profonda conoscenza delle dinamiche
legate a modelli Cloud e SaaS. Attivo in ambito ICT dal 2000, dal 2013 ha deciso di rivoluzionare il suo
percorso professionale dedicandosi al lancio di ClouDesire a livello internazionale.
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I Relatori
Fin da inizio anni ‘90 esplora le possibilità di Internet e fonda Eclipse, approdando poi in Cybernet.
Roberto Loro
Dirige a lungo Alpikom fino alla fusione con MC-link, dove siede in CDA. In Dedagroup ICT Network
Direttore Cloud & IT
progetta e gestisce data center e relativi servizi, dando sostanza “italiana” alle visioni del Gruppo, dei
Services, Dedagroup
vendor e dei clienti. Appassionato di cucina, forse per questo vede il Cloud come ingredienti e ricette
Divisione CAST
(dell’IT che rende agile il business).
Nel suo ruolo Monaci ha la responsabilità di identificare le aree di crescita per le soluzioni Cloud in
Andrea Monaci
termini di Paesi, soluzioni e campagne di marketing, al fine di sviluppare business su account definiti
Cloud Marketing Director,
e sul canale in Europa, Medio Oriente e Africa.
HP EMEA
Arrivato in NetApp nel 2006, Roberto vanta una quindicennale esperienza di marketing e business deve-
Roberto Patano
lopment nel settore IT. Tale esperienza è stata maturata in multinazionali come HP Italia – Storage
Sr Manager Systems
Division – dove Roberto ha operato dal 2001 al 2006 con ruoli di responsabilità via via crescente, come
Engineering, NetApp
Commercial support for Strategic Customers, Large Account, prospects; Competitors analysis (prices,
T&Cs, promo campaign, products range); Responsible Relationship and Agreement with Local/
International ISV; Responsible positioning of Storage Software/NAS Product; Responsible Storage Software & NAS Business
in Italy e Responsible Marketing program and campaign for Channel and End User. Roberto vanta, inoltre, esperienze lavorative in ulteriori aziende IT di primaria importanza come Apple Computer, Compaq Computer e Sun Microsystems.
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I Relatori
Corrado Rossi
Ha maturato esperienze di responsabilità nell’area commerciale, inizialmente, presso aziende multi-
Direttore commerciale,
nazionali come Rank Xerox, Data General, Prime Computer e, successivamente, in aziende che ope-
Passepartout
rano nel mondo delle applicazioni gestionali per PMI come Inaz ed Esa Software. Nell’attuale esperienza in Passepartout S.p.a. si è dedicato allo sviluppo del mercato e del canale distributivo dei
gestionali Cloud Computing per PMI e Commercialisti.
All’interno di Alcatel-Lucent Claudio ha il ruolo di Chief Technology and Strategic Development per
Claudio Santoianni
Chief Technology and
i grandi clienti del mercato italiano, nell’ambito delle architetture e delle piattaforme TLC ed Internet.
Strategic Development,
In Alcatel-Lucent ha fatto parte dell’unità CTO – Network Solutions e successivamente della direzio-
Nuage Networks
ne Solutions & Maketing. In Lucent Technologies dal 1999, ha ricoperto diversi incarichi tra i quali
Responsabile Pre-Sales Switching & Access per il mercato italiano, Responsabile Area Circuit-toPacket – e CTOdi Lucent Technologies per il gruppo Telecom Italia.
Prima di ricoprire questo ruolo, sempre all’interno del gruppo Enterprise, è stata Responsabile
Astrid Savorani
Country Manager, Italia
Vendite per il mercato Carrier. Astrid è entrata in Alcatel-Lucent a fine 1999 come Responsabile
& Malta, Alcatel-Lucent
Vendite Operatori per la Telefonia Mobile, occupandosi di garantire la massima penetrazione di mercato dei device mobili Alcatel attraverso i principali Operatori (TIM, Omnitel, WIND) e coordinan-
Enterprise
do il Sell Out sul mercato. Nel corso degli anni, lavorando in diversi settori all’interno dell’Azienda,
Astrid ha ampliato le proprie competenze tecniche ed esperienze commerciali ricoprendo ruoli di responsabilità crescenti. Astrid si è laureata a pieni voti in Sociologia all’Università La Sapienza di Roma e ha sempre coltivato la passione
per le lingue inglese, francese e spagnola e l’arte contemporanea.
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I Relatori
Paolo Trevisan è un Managing Director di Accenture e ha la responsabilità dell’offerta Cloud in Italia,
Paolo Trevisan
Grecia, Russia, Polonia e Paesi emergenti. In aggiunta, è responsabile a livello mondiale dell’offerta di
Cloud Lead, Accenture
Accenture Cloud Platform for Service Provider. Il Dottor Trevisan ha lavorato per diversi clienti in
IGEM
molteplici settori – telecomunicazioni, media, banking e public sector - partecipando alla realizzazione di programmi di IT Transformation. Tra questi, l’adozione del Cloud e il lancio di servizi Cloud
per uso interno e sul mercato (dalla Consumer al Large Enterprise). Il Dottor Trevisan si è laureato nel 1998 in
Ingegneria Elettronica all’Università di Trieste; è entrato in Accenture nel 1999 ed è diventato Managing Director
nel 2013.
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Osservatorio Cloud & ICT as a Service
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Approfondimenti
Giugno 2014
Casi di studio
Nel Rapporto completo, scaricabile in formato elettronico da www.osservatori.net, saranno inclusi tutti i Casi di Studio oggetto di approfondimento della Ricerca 2014.
All’interno saranno presenti anche i Casi vincitori del contest Cloud Innovation Awards,
iniziativa promossa dall’Osservatorio Cloud & ICT as a Service per creare occasioni di conoscenza e condivisione dei progetti che maggiormente si sono distinti per capacità di innovare
i propri processi o le proprie infrastrutture ICT attraverso strumenti Cloud.
Gli obiettivi sono quelli di sostenere la cultura dell’innovazione in ambito Cloud e riconoscere i benefici derivanti dall’adozione di moderne tecnologie utilizzate per migliorare le
proprie performance, attraverso la generazione di un meccanismo virtuoso di condivisione
delle esperienze di grandi aziende, PMI e Pubbliche Amministrazione che hanno adottato
soluzioni Cloud.
Di seguito si riportano alcuni dei casi aziendali:
• ITCTS Vittorio Emanuele II
• AMG Energia
• Madisoft
• Artoni Trasporti
• De Agostini Editore
• Ministero dell’Economia e delle Finanze
• Provincia di Barletta Andria Trani
• ENAV
• Gruppo ITAS Assicurazioni
• Provincia di Lecco
• RCS MediaGroup
• Gruppo N&K
• Regione Marche
• InfoCamere
• Infoteam
• Tiscali
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Casi di studio
Box 1
AMG Energia
AMG Energia è una società per azioni partecipata dal Comune di Palermo che si occupa della distribuzione di metano, dell’illuminazione pubblica e dell’erogazione di servizi di energia. AMG
Energia nell’ambito dei servizi prestati, mette anche a disposizione della città una consolidata capacità di progettazione, installazione e gestione di impianti tecnologicamente avanzati, per l’incremento
dell’efficienza energetica e per lo sfruttamento di fonti rinnovabili. L’obiettivo che oggi l’azienda si pone
è quello di offrire un servizio ai cittadini con standard di qualità elevati.
Il patrimonio informativo di AMG Energia, oggi, conta circa 250 client fisici e 60 server virtuali; l’infrastruttura prevista a valle del progetto di razionalizzazione intrapreso dall’azienda vedrà una prevalenza di sistemi
virtualizzati, in particolare afferenti a due ambienti ad alta affidabilità e differenti per logiche di controllo.
L’esigenza di aggiornare l’infrastruttura e i servizi di sistema ha portato l’azienda a implementare due differenti iniziative. La prima riguarda la migrazione dell’infrastruttura critica presso il sito di Palermo di
un provider esterno secondo le logiche della razionalizzazione del Data Center, a garanzia del patrimonio tecnologico ed informativo aziendale e della continuità del servizio. Il collegamento è stato realizzato attraverso circa 14 km di fibra e una velocità di trasmissione di 10 Gb/s che crea una sorta di
“campo virtuale” tra le 3 sedi dell’azienda, anch’esse interconnesse in Fibra Ottica con link a 20 Gb/s.
Il secondo progetto si è mosso nell’ambito di un processo di razionalizzazione delle licenze e di bonifica
dei rapporti di licensing con un fornitore storico dell’azienda. Uno studio interno ha permesso di valutare
in termini economici e operativi i vantaggi derivanti dalla regolarizzazione delle licenze e dalla migrazione
dei servizi in Cloud. I primi servizi oggetti dello studio sono stati quelli di posta elettronica e di Unified
Communication. L’azienda ha così deciso di dismettere il sistema di posta tradizionale on-premise a favore
di un servizio integrato di mailing, communication e gestione dei calendari. Apprezzato dagli utenti del si-
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Casi di studio
stema, che possono accedervi, da qualsiasi luogo ed in qualsiasi momento, il nuovo servizio ha fatto registrare anche un contenimento di costo dell’ordine del 70% rispetto al costo complessivo delle licenze, una semplificazione amministrativa, una più efficiente gestione dello spam e un incremento della sicurezza dei dati.
I fattori critici di successo del progetto possono essere ritrovati nel buon rapporto tecnico/commerciale
con il provider storico di servizi, nel monitoraggio delle performance e nell’integrazione dei servizi
Cloud con i sistemi legacy, che sono risultati il vero valore aggiunto portato dall’integrazione totale.
Inoltre sono stati sfruttati i vantaggi derivanti dalla distribuzione di prodotti di office automation, licenziati direttamente al personale aziendale in aggiunta a quelli già distribuiti in azienda, sulla base dei
benefici previsti dal programma di licensing sottoscritto con il fornitore e finalizzato all’uso continuo
degli strumenti di produzione/comunicazione utilizzati in azienda. È anche iniziata la valutazione della
piattaforma di e-Learning, per il personale interno, per la formazione sul nuovo servizio di posta e la
possibile futura estensione ad altri ambiti.
Le maggiori criticità sono state rilevate nella sottoscrizione dell’Enterprise Agreement nell’ambito
della razionalizzazione del licensing con il fornitore dei servizi e, a garanzia dei requisiti minimi di
affidabilità, sono stati definiti con il provider gli SLA necessari.
AMG Energia attraverso il proprio sito istituzionale offre agli utenti la possibilità di segnalare, 24 ore
su 24, eventuali guasti al sistema di illuminazione cittadino ed è stata rilasciata un’apposita App per la
segnalazione dei guasti di “pubblica illuminazione – servizi energia “, per la segnalazione degli stessi
via smartphone da parte della cittadinanza.
Nel prossimo futuro AMG Energia, con lo scopo di accedere in modo scalabile e flessibile alla capacità di storage, ha allo studio, per le successive valutazioni di efficienza ed efficacia della soluzione indi-
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Casi di studio
viduata e delle modalità implementative della stessa, il ricorso a soluzioni di Hybrid Cloud. L’azienda
prevede inoltre di integrare la componente documentale con l’ERP nell’ambito di un complesso progetto di “conservazione elettronica” e gestione del flusso documentale aziendale prevedendone l’integrazione anche in Cloud al fine di semplificare i sistemi di backup e disaster recovery.
Box 2
Artoni Trasporti
Artoni Trasporti è una delle più importanti realtà italiane nel settore dei Trasporti e della Logistica
Integrata; con sede a Reggio Emilia, fornisce servizi per il trasporto di merci nazionale e internazionale
oltre a progettare soluzioni di logistica e di gestione della supply chain, grazie a una rete di 70 filiali
distribuite sul territorio nazionale. Oggi, Artoni Trasporti conta circa 13.000 aziende clienti e 7 milioni
di spedizioni l’anno, raggiungendo così un fatturato di 220 milioni di euro.
La forte crescita dei flussi commerciali e logistici dell’azienda negli ultimi anni ha richiesto all’azienda un
forte impegno per l’aggiornamento infrastrutturale dei sistemi IT, con il duplice obiettivo di migliorare
il servizio al cliente e di contenimento dei costi. Al termine del primo ciclo di vita tecnologico, l’azienda
ha avvertito l’esigenza di una maggiore rispondenza tra l’infrastruttura e il governo IT con le esigenze
del business: divenne necessaria l’interazione con un unico interlocutore in grado di garantire livelli di
servizio infrastrutturali e applicativi, al quale delegare gli aspetti più operativi in modo da consentire alla
direzione IT di concentrarsi sugli aspetti core del business.
A valle della costituzione di un business case, volto a comparare diverse soluzioni, Artoni Trasporti ha
individuato in Dedagroup il partner ideale in grado di rispondere alle proprie esigenze di business e
ha intrapreso un percorso che ha portato alla migrazione del sistema gestionale e dipartimentale tradizionale nel Cloud.
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Casi di studio
Nello specifico, il progetto si è sviluppato in tre fasi, avvenute in diversi periodi temporali. In un
primo momento, il vendor ha provveduto alla migrazione del software gestionale da ambienti legacy
ai Data Center dedicati del provider, che ad oggi gestisce l’intero strato infrastrutturale. Tale attività è stata condotta garantendo la massima continuità di servizio e un ridotto impatto interno alla
Direzione IT, nella quale è stato costituito il team Cloud & Management Services che, insieme a un
sistema di supporto alla gestione, garantisce il corretto esercizio della piattaforma e presidia gli SLA
concordati. La seconda fase del progetto è stata caratterizzata dalla migrazione dell’ambiente ERP
dalle piattaforme legacy all’ambiente Cloud del fornitore, permettendo quindi una maggiore agilità e
il contenimento dei costi. Infine, il progetto ha previsto l’attivazione di un servizio per il supporto alla
gestione del patrimonio applicativo, che consente il presidio dell’ambito applicativo e infrastrutturale
del sistema informativo e la delega dell’intero servizio di supervisione e manutenzione al fornitore
di sistemi ICT.
La soluzione Cloud adottata da Artoni Trasporti ha permesso all’azienda di ottenere una notevole semplificazione della gestione che ora ha un unico interlocutore pienamente responsabile: se in
precedenza, in caso di malfunzionamento, la Funzione IT dell’azienda doveva occuparsi dell’individuazione e della risoluzione del guasto confrontandosi con sei fornitori, ora l’intera gestione e manutenzione dei servizi infrastrutturali di Artoni Trasporti è a carico del fornitore. Il canone mensile
omnicomprensivo le ha permesso inoltre di ridurre in modo considerevole i propri costi IT, passando
da una spesa di 2 milioni di euro a circa 1 milione annui. Oltre a una riduzione dei costi dell’ordine
del 50%, l’azienda ha riscontrato un miglioramento della velocità di elaborazione dati del 30-40% e
ottenuto una maggiore scalabilità: ora è possibile supportare l’espansione del parco applicativo attraverso l’attivazione di nuovi server virtuali in pochi secondi, eliminando gli investimenti anticipati e
l’obsolescenza infrastrutturale.
Il cambiamento nella gestione dei rapporti di fornitura, per Artoni Trasporti, è stato sostanziale:
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Casi di studio
i fornitori sono stati ridotti da sei ad uno, ed il ruolo della direzione IT è stato conseguentemente
ripensato alla luce degli sgravi ottenuti.
Tra i fattori di successo del progetto si includono la conduzione di una fase di testing e l’assoluta trasparenza per il business, la possibilità di programmare correttamente possibili scenari futuri, oltre
che una stretta collaborazione tra l’azienda e il partner tecnologico, dovuta alla peculiare circostanza
che ha visto il trasferimento di sistemisti aziendali nell’azienda vendor, con un rapporto di lavoro
continuativo che permane tutt’ora.
Tra i futuri cantieri d’innovazione, Artoni Trasporti prevede la migrazione in Cloud anche del sito di
logistica, con il supporto dello stesso fornitore.
Box 3
De Agostini Editore
Il Gruppo De Agostini è una multinazionale italiana che ha solide origini nel settore dell’editoria.
Nato nel 1901, dopo oltre 110 anni di attività, il Gruppo si presenta oggi come una Holding di partecipazioni presente in diversi settori industriali ed in campo finanziario. Il Gruppo ha sviluppato
diverse linee di business, ma la più interessata dai progetti Cloud è stata la De Agostini Editore. Il fatturato è pari a circa un miliardo di euro, realizzato in oltre 25 paesi, di cui il 10% in Italia. Il business
editoriale di De Agostini si estende dalle edizioni classiche e scolastiche, ed è caratterizzato dai “collezionabili” di cui è leader mondiale, sino a coprire linee di prodotti complementari, su cui capitalizza
il suo know how esclusivo. La trasformazione verso “il digitale” caratterizza il percorso su tutti i suoi
settori, attraverso la continua evoluzione del prodotto e l’integrazione tra contenuti fisici e innovativi. Tra questi ultimi, oltre ai libri digitali e le apps, sono da porre in evidenza oggetti tecnologici ad
alto contenuto digitale e da costruire (“build ups”). Ad esempio, Robi Robot, best seller in Giappone,
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Casi di studio
è ora anche approdato in Europa (http://www.hellorobi.com/it/). I prodotti sono commercializzati
con un modello prevalentemente B2B: in Italia attraverso le edicole, in altri paesi mediante le librerie o la grande distribuzione organizzata. Grazie alla multi-canalità, tale modello si sta integrando
sempre di più con quello B2C, che permette di sottoscrivere direttamente via web l’abbonamento
ai prodotti. In tale scenario e spinti dalle esigenze dei diversi consumatori, De Agostini Editore ha
affrontato diverse sfide innovative, volte a migliorare l’agilità del business: l’Information Technology
ne rappresenta un fattore chiave abilitante.
Per rispondere alle nuove necessità, De Agostini Editore ha intrapreso una serie di iniziative Cloud.
Nel 2012, ha adottato Google Apps in modalità Public Cloud: posta elettronica, calendario, contacts,
unified comunication, chat, storage e sites. L’introduzione di tali servizi non ha portato solo a benefici
in termini economici, ma anche in termini di efficacia e immediatezza di interazione utente, anche
in mobilità, oltre che di sicurezza tecnica. Per affrontare i temi più delicati in materia di compliance,
è stato istituito un team che potesse raccogliere i requisiti normativi provenienti dai diversi Paesi e
la definizione delle necessarie condizioni contrattuali, negoziate con il provider. Il processo che ha
portato all’introduzione della soluzione è stato supportato da un gruppo di consulenza esterno, con
il quale è stato implementato un meccanismo di autenticazione integrato, il deployment operativo e
la formazione al cambiamento. Il successo di tale iniziativa è stato confermato da una recente survey
rivolta agli utenti delle applicazioni, che si sono mostrati soddisfatti e che richiedono un ampliamento delle funzionalità di collaboration e repository.
Nel 2013, al termine di un contratto di outsourcing delle infrastrutture tecnologiche, durato otto
anni, è stato lanciato un secondo progetto di innovazione. La messa in discussione dei sistemi presenti in azienda, ha portato alla segmentazione delle attività in diversi sottoinsiemi per i quali sono state
identificate alcune alternative innovative. L’approccio di “unbundling” ha permesso di individuare 5
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Casi di studio
aree ben distinte: l’infrastruttura di base (autenticazione, active directory, gestione proxy, navigazione,...), il layer per la virtualizzazione e il funzionamento delle applicazioni, il sistema ERP, l’insieme
delle “core apps” che diventeranno il “solution kit” del futuro e l’insieme delle applicazioni legate al
mondo legacy che De Agostini Editore pensa di reingegnerizzare o di dismettere.
Dopo aver verificato che le infrastrutture fossero “Cloud ready” e valutato quale fosse il modello di
deployment più adeguato, De Agostini Editore ha deciso di introdurre in un primo momento il Private
Cloud e, successivamente ad un percorso di standardizzazione e limitatamente ad alcuni ambiti, il
Public Cloud. Il provider che De Agostini Editore ha ritenuto essere il più adeguato è stato Fastweb
che, grazie alla sua competenza sulle soluzioni ICT ed al possibile sviluppo di una forte sinergia con i
servizi di telecomunicazioni, si è aggiudicato la gestione dei cinque cluster precedentemente descritti.
Per ottimizzare il beneficio economico, i cluster sono stati riuniti attraverso un processo “rebundling”.
Attraverso la soluzione implementata, la società ha traguardato i benefici preposti all’interno degli
obiettivi di progetto e di piano. L’infrastruttura non dedicata ha permesso di ridurre e variabilizzare i
costi, oltre che di scalare in modo orizzontale e verticale in base alle esigenze del business. Nello specifico, la riduzione dei costi è stata misurata nell’ordine del 30%.
Tali risultati sono stati possibili grazie al profondo governo interno del patrimonio logico-applicativo e a
un forte sforzo in termini di razionalizzazione delle architetture e semplificazione dei processi sovraordinati alle applicazioni. Uno dei fattori critici di successo è rappresentato anche dal fatto che la migrazione,
sebbene complessa, è stata portata a termine in soli 3 mesi, grazie al commitment del provider scelto.
Rimane di fondamentale importanza la capacità e l’approccio di De Agostini Editore di mettere in
discussione le modalità operative più tradizionali, senza timore di pensare “out of the box”.
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ENAV
Box 4
ENAV è la società a cui lo Stato italiano affida la gestione e il controllo del traffico aereo civile in Italia.
Interamente controllata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze e vigilata dal Ministero delle
Infrastrutture e dei Trasporti, ENAV S.p.A. deriva dalla trasformazione avvenuta nel 2000 dell’Ente
Nazionale Assistenza al Volo in Società per Azioni, dopo la precedente trasformazione del 1996 in
Ente Pubblico Economico. La configurazione organizzativa vede la sede legale a Roma e diversi presidi operativi su tutto il territorio nazionale. ENAV è una componente del sistema ATM (Air Traffic
Management) internazionale, pertanto partecipa attivamente alle attività di Ricerca e Sviluppo in
coordinamento con tutti gli attori internazionali del settore.
Vincitore
“Cloud Innovation Awards”
Il più significativo progetto in fase di realizzazione nell’ambito ATM in Europa è SESAR (Single
European Sky ATM Research), un’iniziativa lanciata dalla Commissione Europea per supportare lo
sviluppo operativo di un servizio tecnologicamente innovativo volto a gestire il traffico aereo internazionale nell’ambito del Single European Sky (SES). L’obiettivo del programma SESAR è superare la
frammentazione nazionale esistente e convogliare gli sforzi di Ricerca e Sviluppo del settore verso sistemi di controllo di traffico aereo operativamente omogenei e moderni. Il programma, dopo una prima
fase in cui è stato definito il piano di implementazione, si trova attualmente al suo secondo stadio, che
prevede lo sviluppo delle tecnologie di base che costituiranno le fondamenta della nuova generazione
di sistemi allineati alla roadmap precedentemente definita. In seguito, la fase di deployment permetterà
l’installazione su vasta scala dei nuovi sistemi e la realizzazione industriale e generalizzata delle funzionalità ad essi associate.
Nello specifico, ENAV possiede un centro di simulazione e sperimentazione nel quale vengono replicati i sistemi di controllo aereo per implementare validazioni operative per supportare lo sviluppo dei
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Casi di studio
sistemi futuri attraverso attività di prototipizzazione, verifica e validazione. Questi sistemi sono dotati di
tecnologie innovative che permettono di simulare con alto grado di realismo tutte le capacità funzionali
e tecnologiche dei sistemi di controllo del traffico aereo e permettono di realizzare sperimentazioni o
verifiche nelle cosiddette Real Time Simulations o Live Trials (che permettono la gestione di Test Aircraft
in volo). I nuovi concetti operativi SESAR integrano insiemi per un più efficente sviluppo del controllo
del traffico areo per l’utilizzo delle nuove tecnologie digitali di comunicazione tra l’aereo in fase di volo e
il centro di controllo a terra (datalink) per il controllo delle rotte tramite sistemi di navigazione satellitare
e per la digitalizzazione delle comunicazioni tra pilota e centro di controllo. Tutte le nuove piattaforme
di simulazione ora sono basate sull’utilizzo di sistemi industriali, permettendo un grado di realismo
operativo maggiore ma che costituiscono una nuova sfida nella gestione dei nuovi sistemi sperimentali.
Con l’obiettivo di migliorare il supporto e migliorare l’efficacia delle sperimentazioni, da alcuni anni
ENAV attraverso il centro di simulazione e di Sistemistica Prototipale si è dotato di tecnologie innovative per la virtualizzazione dei sistemi abilitanti la futura introduzione dei servizi Cloud, che hanno
permesso di ottenere un’elevatissima capacità IT, in grado di poter sperimentare concetti volti a garantire una capacità di traffico tre volte superiore a quella attuale, con costi unitari di rotta ridotti, con maggiori coefficienti di sicurezza e notevoli ricadute ambientali. La nuova infrastruttura del Data Center
di Sistemistica Prototipale, costituita con la collaborazione di IBM e denominata Virtual Computing
Infrastructure (VCI), è in grado di gestire in modo integrato sia sistemi legacy che sistemi industriali
sperimentali attraverso una virtualizzazione e remotizzazione spinta ed attraverso l’efficientamento di
tutto il ciclo di vita delle sperimentazioni, permettendo di ridurre i tempi delle sperimentazioni operative da circa 18 mesi, ad una media di 4-6 mesi. Conseguentemente, la soluzione permette di rispondere
con tempestività alle richieste dettate dalla sperimentazione, consentendo quindi di rispettare sia le
stringenti tempistiche imposte dal programma SESAR sia di garantire cicli di sperimentazione a breve
ciclo di vita ma di alta efficacia.
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Casi di studio
La piattaforma VCI, entrata a regime in circa 6-8 mesi, comprende una serie di infrastrutture virtualizzate in grado di effettuare sperimentazioni concorrenti che prevedono il reale intervento sia di
Controllori del Traffico Aereo che di Piloti. Essa si pone in un livello di security elevato attraverso la
completa chiusura verso l’esterno e la costituzione di sistemi isolati. Il sistema, inoltre, già pensato
per poter erogare servizi in modalità Cloud non solo agli utenti interni, ma anche agli enti esterni, è
orientato all’introduzione di shared services. Ciò permetterà di conseguire non solo benefici in termini di tempi, ma anche di costo e di efficienza energetica.
Nel prossimo futuro, ENAV prevede l’implementazione dei servizi di sperimentazione per una serie
di validazioni integrate in Europa tramite una stretta una collaborazione con le industrie Europee
(un’enfasi particolare sarà posta nella collaborazione con l’industria manifatturiera dei sistemi del
controllo del traffico aereo e del segmento airborne). Parallelamente, l’organizzazione trasferirà gli
impianti di sperimentazione da Roma a Ciampino in un’unica location, che nei prossimi anni e nel
framework di SESAR 2020 (Horizon 2020) si proporrà come uno dei più importanti centri di validazione in Europa.
Gruppo ITAS Assicurazioni
Box 5
Il Gruppo ITAS (Istituto Trentino Alto-Adige per Assicurazioni), è la più antica società mutua assicuratrice in Italia. Fondata nel 1821, oggi conta circa 660mila soci e assicurati, prevalentemente dislocati
nel Centro-Nord Italia, cui offre servizi assicurativi dalla sede di Trento.
Con la finalità di allineare i propri servizi infrastrutturali agli obiettivi di crescita e innovazione
dettati dalla Direzione Generale e di rinnovare le infrastrutture ICT in occasione del trasferimento
alla nuova prestigiosa sede progettata da Renzo Piano, il Gruppo ITAS ha sviluppato una soluzione
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Casi di studio
di “Cloud Sourcing Infrastrutturale”. Si è partiti nel 2011 con la realizzazione, presso un provider
esterno di Trento, di un sito secondario per il disaster recovery; si è poi attivato nel 2012, a Trento,
presso lo stesso provider, un nuovo sito primario, trasferendo il secondario a Roma; dopo una fase
di ottimizzazione si sta realizzando (entro il 2014) una soluzione di effettivo “business continuity in
Cloud sourcing” (tutti i servizi sempre attivi, indipendentemente dalla dislocazione dei componenti
nelle location di Trento o Roma del provider) che consentirà l’operatività 20/7 dei sistemi ITAS.
Il raggiungimento di quest’ultimo obiettivo sta diventando progressivamente una necessità per la
Compagnia, per i partner della rete distributiva e per i soci assicurati che sempre più utilizzano soluzioni web, portali collaborativi e soluzioni mobile e social, alcune delle quali già rese disponibili negli
ultimi anni, mentre altre sono in fase avanzata di progettazione e realizzazione.
Naturalmente, questo progetto di esternalizzazione dei servizi Data Center è stata l’occasione per un
radicale rinnovamento tecnologico, dal momento che si è passati da soluzioni “fatte in casa” a soluzioni allineate alla tecnologia e alle prestazioni di un provider “carrier class”. Non solo, il continuo
aggiornamento tecnologico sarà garantito dal provider per l’intera vita contrattuale (7 anni) all’interno di un profilo di costo predefinito.
Garantiti sono anche tutti i presidi di accesso, sicurezza, riservatezza, backup, e quant’altro richiesto
dalla normativa generale per i servizi ICT e da quella, ancora più esigente, delle Assicurazioni e dei
suoi organismi di controllo (IVASS). In tal senso, oltre a specifiche clausole contrattuali di garanzia,
si beneficia delle diverse certificazioni (es. ISO) del provider.
Parallelamente, all’inizio del 2012, il Gruppo ITAS ha ceduto gli asset fisici delle postazioni di lavoro
allo stesso provider per favorire una gestione centralizzata delle stesse, abilitata dalla virtualizzazione
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di questi ultimi. L’adozione di questa soluzione, il cui servizio comprende il noleggio delle apparecchiature e l’assistenza agli utenti, permette attraverso thin client di accedere alla propria postazione
virtuale anywhere e in modo autonomo: l’accesso al dominio ITAS può avvenire da qualunque thin
client, con il login delle propria utenza. Ciò ha permesso di eliminare i vincoli legati alla postazione
fisica e semplificare notevolmente le operazioni di assistenza, oltre che di ridurre a zero i costi dei
trasferimenti interni tra posti di lavoro in occasione di riorganizzazioni o di spostamenti individuali.
Anche i dipendenti che operano sul territorio (liquidatori, commerciali, ecc.) possono operare in
qualunque sede della Compagnia, semplicemente facendo login alla propria utenza da qualunque
thin client disponibile.
In sintesi le soluzioni di Cloud sourcing infrastrutturale hanno consentito di ottenere benefici in
termini di disponibilità del servizio (fino al 24/7 e alla business continuity), maggiore semplicità operativa e velocità nell’ottenere risorse aggiuntive se richiesto grazie alla scalabilità offerta dal Cloud.
Il Gruppo ITAS ha anche riscontrato un risparmio consistente sui costi: la minore necessità di spazio
abilitata dalla dismissione dell’infrastruttura Data Center ha infatti permesso di recuperare 600 metri quadri di spazi fisici pregiati, ora destinati ad altri utilizzi, mentre parallelamente sono stati ridotti
i consumi accessori di energia elettrica, del sistema di condizionamento e delle altre utility e sistemi
di sicurezza interna e perimetrale richieste. Lo switch al Cloud è stato effettuato al termine del ciclo di
vita utile delle infrastrutture del Data Center in house, evitando di affrontare consistenti investimenti
per l’acquisto e per il rinnovamento tecnologico.
A partire dal prossimo anno, quando i servizi e i relativi strumenti di misurazione saranno a regime, si potranno attivare modalità di pagamento, già contrattualmente previste, di tipo
pay-per-use e confermare un risparmio complessivo, nel periodo contrattuale, stimato in oltre il 20%.
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Casi di studio
I servizi di assistenza per i posti di lavoro, precedentemente prestati da personale interno, sono stati
drammaticamente ridotti grazie alla standardizzazione delle dotazioni e alla virtualizzazione che ha
trasferito gran parte dell’operatività a livello server.
Il passaggio al Cloud ha avuto anche un impatto sulle competenze di alcune risorse ICT, impegnate
a supporto dell’infrastruttura in house. Ora le stesse risorse sono reimpiegate all’interno della direzione ICT in quelle attività di supporto alla progettazione e allo sviluppo dei presidi di governance,
prima non adeguatamente coperte.
In ambito applicativo il Gruppo ITAS ha sperimentato già da alcuni anni soluzioni di PaaS/AaaS per
Human Resource Management, Document Management e CRM. Si sta ora cimentando con lo sviluppo di soluzioni in ambito Mobile, Collaboration e Social, di volta in volta confezionate integrando
componenti Cloud con componenti in-house, eventualmente rese a servizi da applicazioni legacy.
Si ritiene che questa sia la migliore strategia per perseguire l’innovazione, salvaguardando gli investimenti fatti in passato e non esponendo la Compagnia ai rischi di scelte monolitiche.
Box 6
Gruppo N&K
Network & Knowledge, nata dall’unione di due Studi di Commercialisti, lo studio associato OrizioRighettini-Torregrossa, operante dal 1997 a Brescia e la Pagnoni & Associati di Provaglio d’Iseo,
presente sul mercato da più di 20 anni, è una società che offre servizi di consulenza aziendale e di
elaborazione dati agli studi professionali collegati. La società, negli anni, ha costituito un network di
professionisti che affiancano le piccole e medie imprese nei processi di crescita, offrendo una serie di
servizi a sostegno di tutte le attività strategiche, decisionali e di controllo, nella gestione quotidiana
e straordinaria delle operazioni, fornendo consulenze personalizzate e orientate alla soluzione dei
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problemi e all’aumento del valore dell’impresa stessa. Negli ultimi anni inoltre ha iniziato a offrire i
propri servizi di elaborazione dati anche a colleghi commercialisti.
L’impresa opera su diverse sedi; i dipendenti hanno quindi la necessità di accedere ad un database comune per poter condividere e consultare costantemente i dati dei diversi uffici. Ciò, insieme
all’esigenza di ridurre la complessità del software gestionale, per renderlo disponibile ai propri clienti,
è stato il driver principale che ha portato Network & Knowledge a introdurre nuove ed innovative
tecnologie a supporto della mobilità.
Il processo di introduzione delle nuove tecnologie ha seguito l’evoluzione dell’impresa: dall’utilizzo
di server di proprietà dell’azienda dislocati all’interno della stessa, all’affitto di server in hosting per
lo storage dei dati, all’introduzione di servizi Cloud, che completano un percorso di rinnovamento
che si concluderà con l’abbandono totale dell’utilizzo di server remoti virtualizzati. Le principali
spinte innovative sono state portate dalla Direzione IT aziendale, che ha sempre cercato di anticipare i nuovi sviluppi del mercato e che si è costantemente occupata di trainare l’impresa attraverso
l’introduzione di nuove tecnologie.
L’azienda, nello specifico, ha migrato in Cloud i servizi di Office Automation, dalla posta elettronica alla gestione della contabilità e delle paghe, avvalendosi di un provider specializzato in questo
settore, Passepartout. L’utente finale che fa uso dei nuovi sistemi non ne percepisce i cambiamenti,
poiché è rimasta invariata la maschera e il front end del software. La nuova piattaforma risulta infatti
ugualmente accessibile all’utente, che può consultare liberamente i propri dati e gestirli senza andare
incontro a complicazioni di vario genere.
I vantaggi principali derivano dalla natura vera e propria del Cloud che garantisce vantaggi in termini
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Casi di studio
di accesso ubiquo e onnipresente ai dati, quindi la fruibilità del servizio. Sono stati inoltre percepiti
benefici in termini di sicurezza dei dati ed efficacia dei servizi. A livello quantitativo è stata misurata
una riduzione dei costi, relativi per lo più alla gestione dei server, diminuiti in numero; una riduzione
di circa il 30% sui tempi di manutenzione rispetto all’utilizzo di server in hosting e, infine, un risparmio
considerevole di tempi e di costi d’aggiornamento. In generale, una riduzione del time-to-market e la
riallocazione delle risorse, che prima si occupavano di manutenzione e assistenze del software, hanno
permesso di focalizzare l’effort aziendale sugli ambiti core.
L’introduzione dei nuovi servizi in azienda non ha incontrato particolari barriere dal punto di vista organizzativo. Non è stato, infatti, necessario applicare una piano di change management per i dipendenti.
Le maggiori criticità derivano invece dalla difficoltà di presidiare la componente contrattuale: il passaggio
da server virtuali a servizi Cloud ha comportato una revisione delle clausole contrattuali, con particolare
attenzione a quelle relative ai livelli di servizio e alle garanzie di disaster recovery e business continuity.
Nel prossimo futuro, Network & Knowledge si propone di completare l’implementazione dei servizi
Cloud e di aggiungere funzionalità nuove alla piattaforma. Si propone inoltre di creare un database
condiviso, per trasformare il sito aziendale in un portale che rappresenti la principale interfaccia per il
cliente che fruisce dei servizi offerti.
Box 7
Vincitore
“Cloud Innovation Awards”
InfoCamere
InfoCamere è la struttura per la gestione del patrimonio informativo e dei servizi del sistema camerale;
si può dunque considerare il braccio tecnologico delle Camere di Commercio italiane. Progettando e
sviluppando le soluzioni informatiche più innovative e aggiornate, InfoCamere collega tra loro quotidianamente le Camere di Commercio, mettendole in rete con tutti gli attori del sistema produttivo
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Casi di studio
italiano: imprese, cittadini, Pubblica Amministrazione, Associazioni di Categoria, ordini professionali,
operatori dell’informazione economica. InfoCamere gestisce infatti la rete telematica ad alta velocità ed
elevato standard di sicurezza che collega tra loro i nodi nevralgici del sistema camerale (105 Camere di
Commercio e 300 sedi distaccate), supportandolo, grazie alla completa dematerializzazione di pratiche
e documenti, nella gestione delle complesse procedure amministrative legate alla vita delle imprese e
mettendo le sue banche dati a disposizione di tutti, in modo rapido e semplice. L’attività della società
spazia dunque dalla gestione del patrimonio informativo delle Camere, all’informatizzazione e semplificazione dei servizi che le stesse Camere mettono a disposizione delle imprese.
Il patrimonio informativo di InfoCamere consta di due database, uno principale a Padova e uno di disaster recovery a Milano, e dell’insieme dei servizi forniti presso le sedi delle Camere di Commercio.
È su questo patrimonio che l’azienda basa la fornitura di soluzioni Cloud ai clienti, che possono oggi
fruire di servizi più efficienti, meno costosi e più agili.
Con la collaborazione di HP, Infocamere è stata in grado di creare il primo prototipo di piattaforma
di aggregazione in grado di erogare diversi servizi Cloud. Le soluzioni IaaS offerte riguardano macchine virtuali pre-configurate, virtual data center e una serie di risorse organizzate in pool che possono essere gestite in autonomia dai clienti; in ambito SaaS, la piattaforma offre porzioni di database,
web server, application server e personal storage. Tutte queste istanze sono multi-tenancy e integrate
all’interno dell’infrastruttura di aggregazione che gestisce e partiziona le risorse tra i veri clienti.
L’obiettivo ambizioso di creazione di una piattaforma di aggregazione con servizi di natura diversa
ha reso la fase di scouting dell’offerta sul mercato molto onerosa; questo perché il grado di maturità
dei prodotti valutati non era tale da poter conseguire gli obiettivi prefissati. Il provider selezionato ha
fornito tutte le risorse e il knowhow necessario al progetto, oltre che una forte esperienza nella forni-
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Casi di studio
tura di servizi alle Telco. La realizzazione di un business case dettagliato ha messo in luce da un lato
i benefici di tale soluzione, dall’altro la necessità di un investimento importante per poter allargare
il numero e la tipologia di clienti a cui offrire questa soluzione, non solo in termini economici, ma
anche di change management. L’inserimento della soluzione Cloud nell’infrastruttura esistente non è
stato semplice e lo sforzo per garantire un elevato livello di integrazione e sicurezza è stato rilevante.
Quest’ultimo aspetto è ritenuto una delle più importanti motivazioni che portano le Camere di
Commercio ad avvalersi di un aggregatore di servizi come InfoCamere: la società è infatti in grado di
garantire i requisiti di sicurezza ed affidabilità richiesti dal codice di amministrazione digitale (CAD).
La soluzione implementata possiede le potenzialità che permetteranno ad InfoCamere di erogare servizi
Cloud in piena sicurezza, con ridotti oneri gestionali a carico dei clienti. Parallelamente a questa iniziativa InfoCamere sta sviluppando ed implementando un progetto attraverso il quale si doterà di un terzo
sito a Padova che andrà a garantire la business continuity dei servizi più critici. Verrà inoltre ampliata
l’offerta con l’aggiunta di servizi di web office application, ritenuti di sicura utilità per i clienti della società.
Box 8
Infoteam
Il Gruppo GoInfoteam, che oggi conta quasi un migliaio di clienti attivi nel mercato del Centro Italia,
si occupa di informatica dal 1999 e annovera le più qualificate certificazioni di partner leader di
mercato, consolidati da un rapporto qualitativo e referenziato decennale. Il Gruppo GoInfoteam fornisce consulenza e studi di fattibilità, garantendo competenze certificate e ponendo sempre al centro
dell’attenzione la tempestività e la qualità del servizio offerto.
Negli ultimi 7 anni, l’azienda capogruppo Infoteam ha iniziato a sviluppare applicativi web based di
tipo Cloud, tra cui una soluzione SaaS verticalizzata per i negozi di telefonia; nata inizialmente come
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una commessa per un cliente specifico, si è diffusa velocemente sul mercato e attualmente è utilizzata da circa 500 negozi di telefonia in tutta Italia. La soluzione Cloud Mobile, offerta in modalità
pay-per-use, supporta i maggiori gestori di telefonia mobile nazionale e Mobile Virtual Network
Operator (MVNO) che su questi si poggiano, permettendo di fruire di una serie di servizi di aggiornamento quotidiano dei dati, sia dei listini degli articoli di telefonia sia dei servizi di abbonamento o ricaricabile telefonica. Parallelamente all’introduzione della soluzione nell’azienda del cliente,
Infoteam offre un servizio di formazione in remoto, attraverso sistemi di teleassistenza e web. I benefici legati all’implementazione della soluzione software sul modello Cloud sono stati principalmente
due: da un lato la possibilità di raggiungere i propri clienti velocemente e con semplicità, dall’altro la
possibilità di gestire in remoto tutte le problematiche relative alla manutenzione e all’aggiornamento
del software applicativo.
Il team di Cloud Mobile si occupa prevalentemente dello sviluppo e gestione del software, appoggiandosi su un ambiente infrastrutturale fornito da un provider esterno. Il fornitore rende disponibile a
Infoteam tutta l’infrastruttura tecnologica su server dislocati geograficamente, occupandosi anche
della parte relativa alla connettività, ridondanza e sicurezza dei dati. La scelta del provider di servizi Cloud, avvenuta nel 2009-10, è stata ponderata con attenzione, valutando i seguenti elementi:
l’esistenza di risorse altamente scalabili che permettono la gestione dei picchi di utenza derivanti dalla diffusione sul mercato della soluzione, cosa che utilizzando un’infrastruttura tradizionale avrebbe
comportato diverse problematiche; la possibilità di configurare le caratteristiche dei server messi a
disposizione in qualsiasi momento, a partire dalla scelta del numero di core, fino alla selezione dello
spazio di RAM e disco da utilizzare; la presenza di almeno 2 plant geograficamente ridondanti per
la replica dei dati a garanzia dei requisiti necessari di sicurezza, backup e business continuity. Oltre a
ciò, Infoteam, attraverso l’uso di questa piattaforma, beneficia della gestione remota di tutte le problematiche relative all’installazione, all’aggiornamento e alla manutenzione del software.
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Casi di studio
Da pochi mesi Infoteam fruisce anche di un nuovo servizio di Database Cloud, ovvero un servizio
MySql esternalizzato, e nel prossimo futuro acquisirà una soluzione di storage Cloud basata sullo
standard Amazoon S3. Ciò evidenzia il fatto che l’azienda ha l’obiettivo di passare da una logica
basata su server virtualizzati a una basata sull’acquisizione di servizi singoli, che il fornitore riesce a
garantire e ridondare geograficamente.
Box 9
Vincitore
“Cloud Innovation Awards”
ITCTS Vittorio Emanuele II
L’ITCTS “Vittorio Emanuele II” di Bergamo, fondato nel 1862, è uno dei più antichi istituti tecnico-economici. L’istituto scolastico offre corsi diurni di Amministrazione, Finanza, Marketing, Turismo e corsi
serali. All’interno dell’organizzazione operano docenti e personale di staff che si interfacciano con studenti
e genitori. La formazione tradizionale degli studenti è spesso accompagnata da iniziative innovative che
permettono loro di relazionarsi e integrarsi in diverse realtà scolastiche europee. Il sistema scolastico sta attraversando un periodo di cambiamenti, soprattutto per quello che concerne i paradigmi dell’insegnamento: le spinte innovative derivano dall’esigenza di adeguarsi alla strategia europea di Horizon 2020 e alla sua
trasposizione, attraverso l’Agenda Digitale Italiana, in ambito nazionale. La progettazione e la realizzazione
di un sistema informativo tecnologicamente aggiornato per la scuola è una concreta risposta a tali spinte.
Avendo preso coscienza della nascita di nuove necessità, ITCTS Vittorio Emanuele II ha messo in atto
un progetto che ha permesso da un lato di introdurre nuove e innovative tecnologie a supporto della didattica, e dall’altro di innovare i processi amministrativi della scuola. Il progetto ha avuto come oggetto
l’implementazione di una soluzione SaaS erogata in modalità Public Cloud e ha permesso di migliorare
la comunicazione, automatizzare i processi, digitalizzare le pratiche e, soprattutto, di erogare un servizio efficace a studenti, genitori, docenti e personale amministrativo. Oggi, la scuola bergamasca fruisce
di una piattaforma di e-learning integrata con i sistemi di comunicazione e di strumenti di collabora-
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Casi di studio
zione quali email, document management, chat, sites e, in via sperimentale, applicativi di terze parti e
componenti aggiuntivi per la gestione dei documenti.
Il progetto, partito nell’Aprile 2011, dopo un’attenta analisi del mercato di riferimento, ha visto una
prima fase di test che ha coinvolto un numero limitato di utenti. La fase di rilascio con utilizzo diffuso
è avvenuta in Ottobre 2012. Tra il 2013 e il 2014 si sono tenuti dei workshop formativi per l’integrazione nella didattica dei nuovi strumenti tecnologici ed è avvenuta la federazione della piattaforma di
e-learning con gli account della soluzione Cloud. Il sistema sarà ulteriormente potenziato quest’estate
grazie ai lavori di cablatura delle dorsali in fibra ottica.
Il piano di formazione è stato determinante per il successo del progetto, così come la presenza di un
piano di introduzione e la predisposizione di un business case ex ante, che hanno permesso di individuare sin da subito i vantaggi che il progetto avrebbe portato all’istituto. Particolare attenzione è stata
posta sull’analisi delle clausole contrattuali relative a privacy e disastery recovery; la proposition,
sebbene sia standard, risponde alle esigenze dell’istituto scolastico e garantisce le attività di help desk.
Rispetto a una soluzione proprietaria, ITCTS Vittorio Emanuele II ha riscontrato una riduzione di costi,
ma i benefici hanno anche riguardato la semplificazione della gestione infrastrutturale e applicativa, la riduzione dei tempi delle attività, dei tempi di adozione e di attivazione del servizio e una maggiore tempestività nel rispondere alle richieste degli utenti sia interni, in termini di scalabilità del servizio, sia esterni,
in termini di efficacia dello stesso. Notevoli vantaggi sono stati rilevati per quanto riguarda la sicurezza:
l’affidabilità e la disponibilità dei dati è garantita dal Service Level Agreement del Cloud provider.
Nonostante l’aumento dell’efficacia e della disponibilità del servizio abbia generato una maggiore
soddisfazione degli utenti, il monitoraggio degli accessi ha permesso di misurare un tasso di uti-
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lizzo pari al 45% circa. Tale percentuale è giustificabile considerando la frazione della popolazione
studentesca che ha accesso alla banda larga. Rilevazioni informali sulla tipologia di connettività,
disponibile a casa, hanno confermato che una stima realistica della frazione di studenti, priva di un
accesso effettivo a Internet, si colloca attorno al 40%. La questione del digital divide nel territorio
bergamasco appare dunque un fattore non trascurabile nello sviluppo dei progetti di e-learning. Una
seconda difficoltà è riconducibile all’authentication, che essendo legata al MAC address del device e
non all’utente, limita la possibilità di utilizzare altri dispositivi.
Nel prossimo futuro, ITCTS Vittorio Emanuele II vuole risolvere tale problematica e permettere l’accesso ai servizi già implementati attraverso l’autenticazione via wireless all’interno dell’edificio ai dispositivi di docenti e studenti, che attraverso il progetto Generazione Web saranno dotati di tablet. Inoltre, vi
è l’intenzione di estendere la copertura funzionale integrando applicativi di terze parti sulla piattaforma
Cloud in uso, per finalità di addestramento degli studenti all’impiego di software aziendali, oltre che di
introdurre un sistema gestionale documentale Cloud-based pensato specificatamente per le esigenze
della scuola e configurato in funzione di unità di lavoro composte da classi virtuali.
Conseguentemente a questo processo di innovazione e grazie a un approccio al cambiamento strutturato, l’ITCTS Vittorio Emanuele II ha assunto il ruolo di gestore della piattaforma Cloud di un
progetto europeo, finanziato nell’ambito del programma Leonardo da Vinci in collaborazione con
Confindustria Bergamo.
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Madisoft
Madisoft è stata fondata circa 2 anni fa dall’esperienza e dal know-how acquisito dai suoi fondatori
nell’azienda di famiglia. La startup, nata in provincia di Macerata, basa il suo core business sullo
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sviluppo di soluzioni SaaS e nasce con l’intento di uscire dall’ambito locale e diffondersi sul territorio nazionale. Sfruttando le indicazioni della spending review e il progetto “Sistema Informativo
Integrato delle Scuole” del MIUR, Madisoft si è focalizzata sullo sviluppo di software specifico per
le scuole, come quello prodotto per la gestione del Registro Elettronico. Oggi Madisoft offre i propri
servizi a circa 500.000 utenti in tutta Italia.
La soluzione che Madisoft offre, “Nuvola”, è rivolta direttamente alle scuole che necessitano di digitalizzare i registri cartacei, con lo scopo finale di dematerializzare totalmente il rapporto scuolafamiglia e tutto quello che concerne la didattica e, differentemente dall’offerta tipica di archiviazione
digitale, viene erogata in modalità SaaS. “Nuvola” consente la gestione in remoto dei dati anagrafici e
della didattica degli alunni, consentendo l’accesso diversificato alla piattaforma a studenti, famiglie,
docenti e dirigenti scolastici, con funzionalità peculiari disponibili ad ognuna di queste categorie.
Per fare un esempio, uno studente può consultare i propri voti liberamente sulla piattaforma, grazie
a un libretto scolastico elettronico, mentre la famiglia può consultare assenze, voti e comunicazioni
della scuola in tempo reale. L’apprendimento del funzionamento della piattaforma avviene principalmente attraverso l’utilizzo di video informativi resi disponibili sul canale Youtube di Madisoft,
che consentono facilmente di conoscere in maniera precisa e approfondita tutte le funzionalità della
soluzione scelta.
Ciò è reso possibile grazie alla scelta di Madisoft di avvalersi del servizio IaaS di Seeweb per la parte
infrastrutturale. Ciò ha consentito vantaggi in termini di personalizzazione e flessibilità del servizio
e di velocità di aggiornamento della piattaforma in remoto. Madisoft si occupa invece della componente di sviluppo, aggiornamento e gestione del software. Il provider fornisce anche infrastrutture
per il test e il deploy di applicazioni basati su una continuous integration e aggiornamenti molto frequenti. Particolare attenzione è stata posta alla sicurezza dei dati presenti nelle macchine del provider
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che, oltre a essere presente sul territorio italiano, utilizza il protocollo https. Per quanto riguarda la
gestione dei servizi e dei dati, sono garantiti vari livelli di ridondanza: sia le applicazioni che il database dell’infrastruttura principale di Milano sono replicati in maniera sincrona su un server della
stessa infrastruttura (ossia i dati vengono specularmente memorizzati sui due server) e su un server
dell’infrastruttura secondaria, collocata a Frosinone. Madisoft, inoltre, effettua a intervalli regolari
(ogni 30 minuti) copie di back-up ed è dotata di uno strumento di monitoraggio continuo degli applicativi web che fornisce in tempo reale indicatori sulle prestazioni degli stessi, inclusi eventuali picchi
di carico. I dati viaggiano sulla rete criptati, secondo il protocollo SSL (Secure Sockets Layer) che
garantisce il massimo livello di sicurezza e protezione delle trasmissioni telematiche.
I principali benefici per le scuole che adottano la soluzione si riscontrano in termini di abbattimento
dei costi di implementazione, gestione e manutenzione dei server. Grazie a questa piattaforma, infatti, non è più necessario che un tecnico si rechi localmente nelle scuole che usufruiscono del servizio,
ma il tutto può essere gestito in remoto. Un servizio di live chat consente, infatti, di comunicare
direttamente e rapidamente con un operatore in grado di gestire il software dalla sua postazione e risolvere eventuali problemi in remoto. Inoltre, i vantaggi di personalizzazione e flessibilità del servizio
permettono di adattare la soluzione alle diverse esigenze delle scuole.
Nonostante tali benefici, Madisoft ha riscontrato difficoltà nell’entrare in tale mercato, tipicamente
legato a fornitori storici. La reticenza da parte dei dirigenti scolastici, legata all’introduzione di nuove
tecnologie e alla sensazione di insicurezza derivante dalla presenza dei dati su server non proprietari,
ha rallentato la diffusione della soluzione.
Nel prossimo futuro, Madisoft si propone di espandere la propria offerta con funzionalità aggiuntive,
mantenendo comunque un prodotto di qualità elevata a prezzi contenuti. Tra i servizi che intendono
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implementare, spiccano la piattaforma di e-learning per gli studenti, la creazione di siti per le scuole
adeguati e a norma, l’integrazione con l’area della segreteria scolastica (segreteria digitale), il protocollo informatico online e la gestione online del servizio di mensa. Infine, per garantire l’effettiva
continuità di servizio in caso di malfunzionamento delle macchine principali residenti a Milano,
l’azienda ha intenzione di rendere operativi i server di Frosinone, oggi dedicati solo al backup dei dati.
Ministero dell’Economia e delle Finanze
Box 11
In materia di spending review, un esempio virtuoso viene proprio dal Ministero dell’Economia e delle
Finanze, che ha come protagonista la funzione IT. Per migliorare l’efficienza dei sistemi IT, è stata avviata una totale razionalizzazione del parco infrastrutturale, che ha visto i cinque centri di elaborazione
dati sparsi nelle sedi Romane e di Latina confluire in un unico centro del Dipartimento dell’Amministrazione Generale del Personale e dei Servizi (DAG) e che, conseguentemente, ha comportato un’impegnativa attività di migrazione dei dati e delle applicazioni.
L’operazione, realizzata con la collaborazione di SOGEI, società informatica in house del Ministero, ha
permesso un risparmio di costi per la conduzione delle macchine nell’ordine del 40%, nonché un consistente risparmio sugli affitti degli spazi, la cui richiesta è diminuita da circa 1800 mq complessivi a 500
mq. La razionalizzazione ha avuto un risvolto positivo anche in termini di sostenibilità ambientale; l’attuale infrastruttura, tecnologicamente all’avanguardia, permetterà infatti consistenti risparmi energetici.
Così come l’infrastruttura, anche la parte applicativa è stata oggetto di un progetto di innovazione.
Il Ministero ha migrato su infrastrutture virtualizzate di tipo “Cloud” le applicazioni di supporto alla
gestione della fatturazione elettronica, della conservazione sostitutiva e della gestione del ciclo passivo.
I servizi applicativi che il DAG eroga a favore dell’universo delle Amministrazioni pubbliche sono or-
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ganizzati in due aree principali:
• la piattaforma per la gestione del Payroll e del Time Management per i dipendenti pubblici, che gestisce 1,5 mln di utenti, 93 Amministrazioni e oltre 40 comparti contrattuali;
• la piattaforma di public procurement, sulla quale si riforniscono anche enti terzi.
• La realizzazione del progetto è ancora in itinere e si prevede una migrazione completa dei dati entro
marzo 2015.
La fase operativa di realizzazione ha coinvolto diversi soggetti all’interno del Ministero: la strategia
è stata elaborata dall’Amministrazione, mentre la realizzazione tecnica è stata affidata a SOGEI, in
collaborazione con il reparto IT dell’amministrazione stessa. I ruoli e le responsabilità per la corretta
conduzione del progetto e dei rapporti tra i vari attori coinvolti sono stati definiti in maniera molto
dettagliata, rigorosamente formalizzata utilizzando una specifica matrice RACI.
Il progetto per la riallocazione ed il consolidamento nel nuovo Data Center e delle applicazioni è stato
assegnato a una task force congiunta tra SOGEI e l’Amministrazione. A testimonianza della complessità delle attività, il piano di progetto di dettaglio prevede oltre 700 task e il coinvolgimento di 4 Data
Center che oggi operano sulla base di diversi processi applicativi.
Una delle maggiori criticità che il DAG sta riscontrando è la necessità di gestire in maniera adeguata
il processo di change management, rivolgendo particolare attenzione alla dimensione individuale:
gestione delle resistenze, coinvolgimento e promozione di comportamenti innovativi. I Centri di elaborazione dati coinvolti nella razionalizzazione sono gestiti con politiche diverse, e molte risorse
sono allocate a funzioni di manutenzione e controllo. Razionalizzare comporta l’unificazione delle
procedure e il ripensamento delle mansioni delle risorse, da riallocare ad attività a maggior valore aggiunto. Tutto ciò ha richiesto l’attivazione di specifici percorsi formativi per il personale dell’Ammi-
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nistrazione e la necessità di standardizzare le modalità di azione e gestione del parco infrastrutturale,
redatte in maniera condivisa, in un più ampio progetto di knowledge management. È proprio nella
gestione della cultura aziendale che si riscontra il passaggio più difficile; tuttavia, anche il personale
coinvolto sta accogliendo positivamente la riallocazione su attività a maggior valore aggiunto.
Il principale beneficio atteso dal progetto è sicuramente da ravvisare nella fortissima riduzione dei
costi: nell’arco di un anno e mezzo, i risparmi ottenuti grazie ad una più efficiente conduzione consentiranno di ripagare in toto l’investimento sostenuto per la razionalizzazione. Le maggiori economie ottenute derivano sia dai minori affitti degli spazi, sia dal risparmio in termini di gestione;
tuttavia, il vero salto di qualità si è ottenuto in occasione della riorganizzazione del Data Center che,
sfruttando in maniera massiccia le tecnologie di virtualizzazione dei Sistemi, ha portato alla riduzione delle macchine fisiche di due terzi (ora 200), nonché alla possibilità di beneficiare di tutti i vantaggi
del Cloud, ovvero scalabilità, ridondanza e miglior gestione dei picchi di domanda.
Infine, accentrare i Data Center ha permesso la confluenza delle responsabilità della conduzione su
SOGEI, che ora risulta all’avanguardia sia nelle modalità di gestione, sia nelle competenze tecniche.
Questo passaggio di razionalizzazione ha consentito di cambiare la prospettiva di erogazione del
servizio, che è stata spostata dall’attenzione a metriche di tipo “tecnico”, basate sulla rilevazione della
disponibilità dei sistemi informatici utilizzati per erogare i servizi, alla rilevazione “end-to-end” della
disponibilità dei servizi all’utente, per il soddisfacimento del quale è stato definito uno specifico set
di indicatori di Business (KPI).
Gli sviluppi futuri del progetto prevedono l’introduzione di un sistema di disaster recovery, oggi
assente ma in programma, e l’erogazione di servizi infrastrutturali di fornitura in modalità Cloud,
verso altre PA come la Presidenza del Consiglio o la Corte dei Conti.
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Box 12
Provincia di Barletta Andria Trani
La Provincia Barletta–Andria–Trani è una provincia italiana della Puglia, istituita con la Legge
148/2004 dell’11 giugno 2004. Alla costituzione della nuova Provincia, la stessa ha dovuto dotarsi
di uno statuto, delle sedi e della piattaforma tecnologica per poter offrire ai cittadini il dovuto servizio. Le nuove amministrazioni del 2009 hanno fortemente creduto che la tecnologia potesse essere
un fattore abilitante per realizzare gli obiettivi che si erano proposti. È stato nominato, dunque, un
Dirigente Settore Reti e Infrastrutture Tecnologiche con l’obiettivo di osservare i processi, mappare
su questi gli aspetti tecnologici e successivamente, progettare la piattaforma tecnologica di interfaccia
tra l’ente e i diversi stakeholder, chiamata iBat.
Il bando per la gestione di tale architettura è stato pubblicato nel 2010. All’interno del capitolato,
è stata messa in evidenza la volontà di adottare un’architettura innovativa che permettesse di disaccoppiare la logica di business dalla logica dei sistemi e la preferenza verso un modello Private
Cloud, che avrebbe risposto alle esigenze della Provincia nascente. Il modello Private, infatti, avrebbe garantito livelli di scalabilità adeguati e un’architettura a norma per quanto riguarda la sicurezza
informatica, senza creare particolari problematiche in tema di accesso dei dati, tipiche del modello
Public.
Nello specifico, il progetto iBat ha permesso di predisporre il Centro Elaborazione Dati della
Provincia, garantire un adeguato presidio sistemistico del CED e l’assistenza agli utenti, e realizzare il Sistema Informativo dell’Amministrazione per ottemperare alle attività di tenuta contabile,
riscossione tributi, evasione paghe, rilevazione presenze e conservazione documentale. Attraverso
il sistema informativo creato, viene, inoltre, gestito un Portale Provinciale in grado di supportare la
“quotidianità amministrativa”, strumento che si pone sia come elemento di trasparenza qualificante
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Casi di studio
dell’azione di governo (albo pretorio, progetti provinciali, iniziative comunali, concorsi, bandi, etc),
sia come strumento funzionale alla condivisione dell’identità Provinciale (componente cartografica). Inoltre, è stato realizzato un sistema in grado di supportare l’Amministrazione nell’organizzazione, nella rendicontazione e nel monitoraggio di tutti i progetti che la Provincia intende realizzare.
Nell’ambito del progetto di Comunicazione Provinciale, è stato creato un Contact Center completo
di una soluzione per il Customer Relationship Management (CRM), che permette la massima condivisione delle informazioni tra tutti gli attori presenti nel territorio e l’aggiornamento costante
dei dati. A sostegno dell’innovazione è stato progettato e realizzato un piano di addestramento
continuo dei dipendenti provinciali e dei dipendenti di enti coinvolti a vario titolo (Comuni, Enti,
Associazioni).
La presenza di un piano di introduzione pluriennale allineato alla strategia dell’organizzazione, la
sponsorizzazione del vertice aziendale e il coinvolgimento di diverse figure aziendali si sono rivelati i
fattori critici di successo di questa iniziativa.
Nonostante le varie attività di formazione e la disponibilità delle provincia ad attività di training,
le criticità maggiori riguardano il Change Management: gli enti della Pubblica Amministrazione a
volte si mostrano restii al cambiamento, sia riguardo ai propri dipendenti ma anche al riguardo degli
utenti, il cui livello di informatizzazione resta ancora basso.
La Provincia ha in programma di potenziare e di evolvere il sistema informativo, mediante la realizzazione di un sito dedicato al disaster recovery e l’ampliamento della gamma di applicativi a supporto
della gestione dell’ente, quali ad esempio la gestione automatizzata degli impianti termici o la virtualizzazione delle postazioni di lavoro.
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Casi di studio
Box 13
Provincia di Lecco
La provincia di Lecco è una provincia italiana della Lombardia di cui fanno parte circa 340.000 abitanti. Con
il Centro Servizi Territoriale (CST), la Provincia di Lecco è una delle prime PA che ha promosso innovazioni tecnologiche significative sul territorio provinciale a partire dal 2005. Inizialmente il CST ha iniziato
ad erogare applicativi comunali in modalità SaaS agli enti aderenti su aree applicative limitate (demografici,
tributi, segreteria), e ha esteso successivamente l’offerta a tutte le aree applicative in uso presso gli enti.
Nel 2011 il CST ha attivato i servizi di posta elettronica in Cloud e da Gennaio 2014 ha introdotto i servizi
di collaborazione. Grazie al sistema di posta elettronica migrato in Cloud, le PA hanno subito un ammodernamento e acquisito funzionalità che prima non erano supportate. Precedentemente, la posta veniva infatti
erogata dal Data Center centrale e veniva salvata in locale dagli enti che sottoscrivevano il servizio, portando
spesso a problematiche legate alla perdita di dati, agli elevati costi di migrazione tra diversi pc, a limitazione
del file di posta e a costi indotti non indifferenti. Le esigenze di rispondere al fenomeno di consumerization,
quindi all’elevata variabilità di piattaforme che supportino la mobilità, e di garantire la business continuity e
il disaster recovery per assicurare agli utenti uno standard di sicurezza in caso di default del sistema centrale, hanno portato all’adozione, da parte del CST della Provincia di Lecco, di un pacchetto di soluzioni SaaS
per la collaboration. Dopo un periodo di test di 3 mesi e di formazione ai dipendenti, conclusosi con esito
positivo, il servizio, comprendente funzionalità di email, calendar, chat, conference, file sharing e Web App
per il software di produttività individuale, è stato rilasciato in toto. Migrare il servizio in Cloud è stato il
primo passo per raggiungere l’obiettivo di creazione di un ufficio mobile, che ha permesso l’accesso ubiquo
e onnipresente al sistema di visualizzazione e gestione della posta e a tutti gli applicativi web gestiti dal CST.
I vantaggi che la soluzione Cloud ha portato sono stati riscontrati principalmente nel risparmio di
risorse e nella diminuzione delle problematiche lato costi. Si sono inoltre percepiti i benefici derivan-
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ti dalla razionalizzazione della piattaforma dovuta al passaggio del sistema di collaborazione su di
un’unica interfaccia, che ha risolto tutte le problematiche riguardanti la gestione di un numero elevato
di caselle di posta elettronica e di un’alta variabilità di servizi messi a disposizione degli enti, con conseguente aumento di efficacia dei servizi.
Le criticità maggiori sono state riscontrate nella fase di aggiornamento del servizio di posta elettronica,
in particolare nella gestione della PEC e della mail personale. I problemi sono stati poi risolti durante la
fase di sperimentazione che si è conclusa ad Aprile. Un altro fattore che è stato tenuto sotto controllo è
stata la stipula del contratto con il fornitore di servizi, dal momento che la provincia necessitava di particolari garanzie di sicurezza dei dati sensibili. Nonostante sia stato redatto un contratto standard, sono
state quindi valutate con attenzione le clausole e sono stati richiesti chiarimenti sui punti più critici.
Per quanto riguarda la componente infrastrutturale, la provincia ha in gestione un Data Center dedicato.
Inoltre, utilizza servizi Public Cloud di e-Procurement, Enterprise Social Collaboration e Social Network.
Attualmente il CST sta lavorando all’erogazione dalla propria server farm delle più diffuse soluzioni applicative in uso presso gli enti territoriali al fine di aumentare gli enti aderenti per ridurre ulteriormente
i costi ed aumentare l’integrazione applicativa.
Infine si segnala la creazione di un software geo-referenziato che permette ai cittadini di segnalare via
mobile e in tempo reale malfunzionamenti e disservizi. È inoltre in fase di rilascio un portale cartografico catastale che vada a incrociare le banche dati catastali con quelle demografiche, con il fine di
supportare e affrontare questioni tributarie di ultima generazione. Infine, è in fase di realizzazione il
rifacimento completo dei siti internet dei Comuni della Provincia, per rendere il sito più trasparente e
quindi aumentare l’accessibilità da parte dei cittadini.
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Box 14
Vincitore
“Cloud Innovation Awards”
RCS MediaGroup
RCS MediaGroup è uno dei principali gruppi editoriali multimediali a livello internazionale, attivo
in tutti i settori dell’editoria: dai quotidiani ai magazine, dai libri alla tv, dalle radio ai new media,
oltre ad essere tra i primi operatori di mercato nella raccolta pubblicitaria e nella distribuzione. RCS
MediaGroup è leader nella Stampa Quotidiana in Italia e Spagna (Corriere della Sera, El Mundo),
nei prodotti editoriali digitali (corriere.it, elmundo.es, gazzetta.it, marca.es) e nell’editoria libraria
(Rizzoli, Bompiani, BUR, Adelphi, ecc.).
Come azienda che vuole essere protagonista del processo di evoluzione dell’editoria e dello sviluppo
del digitale, RCS MediaGroup ha avvertito l’esigenza di rinnovare la propria piattaforma di collaboration interna, per offrire ai dipendenti la possibilità di accedere a informazioni e servizi applicativi
da remoto, in qualsiasi luogo e da qualsiasi dispositivo. Con tale obiettivo e nell’ottica di ripensare
completamente la funzione della comunicazione interna, si sta progressivamente sviluppando una
soluzione che permetta all’azienda di realizzare un ambiente di lavoro, denominato “virtual desk”,
che integra soluzioni e applicazioni Cloud, accessibili in modo ubiquo dalla rete, passando da un’informazione essenzialmente push ad un centro di servizi cardine per l’operatività di dipendenti e collaboratori. Lo spazio virtuale riassume nel nome la sua mission di svincolare i dipendenti dalla scrivania fisica per offrire loro la possibilità di lavorare anche in mobilità, abilitando lo “smart working”.
I servizi offerti prevedono la posta elettronica, strumenti di lavoro quali tool di project management,
dashboard di business intelligence, document management, e strumenti di collaboration real-time
come chat, audio/videoconferenza, condivisione desktop/documenti e telefonia VoIP su Pc/tablet.
Parte integrante della nuova piattaforma di collaborazione è un servizio di storage basato sulla piattaforma del provider che si integra con un sistema di caching on premise. I dati utilizzati più spesso
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sono disponibili in un servizio di archiviazione locale, mentre i dati a minor accesso sono archiviati
in Cloud con la possibilità di accedervi in qualsiasi momento e luogo.
Sono più di 2500 i dipendenti italiani che fanno uso dei servizi di Unified Communication &
Collaboration, ai quali si aggiungono agenti, collaboratori e partner, che possono avvantaggiarsi di un
sistema di comunicazione e condivisione a distanza. Oltre a una riduzione degli spostamenti fisici, i
maggiori benefici riscontrati riguardano un’aumentata produttività dei dipendenti, una maggiore velocità di interazione tra gli utenti, e un continuo aggiornamento delle informazioni. Benefici dal punto di
vista economico sono sia derivanti da minori costi di infrastruttura hardware, sia dalla semplificazione
della gestione, con il vantaggio per gli utenti di poter disporre, ad esempio, di spazi storage personali
enormemente più ampi, passando da un massimo di 5 GByte on premise, fino ad 1 TByte in Cloud.
L’introduzione di una piattaforma di collaboration in Cloud si inserisce in un progetto di più ampio respiro, integrato con la visione strategica di un gruppo editoriale e giornalistico, che prevede
di abilitare logiche di lavoro in mobilità, basate non più sulla scrivania d’ufficio, ma sulla intranet
aziendale. Lo stesso approccio strategico è stato applicato, parallelamente, per l’automazione della
forza vendita di RCS MediaGroup, in particolare nella società Libri e nella Direzione Pubblicità. Gli
Agenti della Libri sono stati dotati di un catalogo delle novità digitale, accessibile da PC/tablet 2-in-1
tramite un’app dedicata, in sostituzione del catalogo cartaceo. L’innovazione digitale ha consentito di
integrare anche l’emissione dell’ordine e ridurre considerevolmente il ciclo di vendita. La Direzione
Pubblicità utilizza, oltre ad app su tablet, gli strumenti di videoconferenza di Office 365 per le riunioni di vendita, con agenti sparsi sul territorio Nazionale.
La piattaforma è stata realizzata con Microsoft, fornitore storico dell’azienda, e i suoi Partner. Ciò
ha consentito di integrare i precedenti sistemi, realizzati on premise, con i nuovi sistemi in Cloud e,
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Casi di studio
grazie a un contratto Enterprise Agreement già avviato, ha favorito l’acquisizione e la gestione del
Software as a Service. Il progetto ha previsto un’iniziale fase pilota, condotta sugli utenti interni e su
una cerchia ristretta di utenze esterne, ed è ora in fase di estensione a tutto il personale. Dato che la
soluzione Cloud è basata su una piattaforma dello stesso vendor di quella già utilizzata on premise, è
possibile realizzare una migrazione progressiva dei dipendenti al Cloud, in una logica di continuità.
Fondamentale è la convivenza trasparente per l’utente dei diversi ambienti e la presenza di un’architettura SOA, basata su un enterprise service bus, che permette lo scambio di servizi con gli applicativi
on premise.
Gli sviluppi futuri del progetto prevedono la sperimentazione di soluzioni sia operative, sia di disaster
recovery in Cloud per l’ambito sia gestionale sia dei prodotti digitali, realizzando in RCS MediaGroup
una soluzione Hybrid Cloud che integri i sistemi legacy e i servizi in Cloud.
Box 15
Regione Marche
La Regione Marche eroga servizi al sistema sanitario regionale ed alle aziende sanitarie, ai cittadini,
alle imprese ed ai comuni attraverso un Data Center di proprietà ed acquisendo beni e servizi ICT
con gare ad evidenza pubblica. Quest’approccio ha permesso di gestire in modo centralizzato i servizi, garantendo requisiti minimi di sicurezza e standardizzazione ed abilitando ambienti applicativi
basati su logiche di multitenancy.
In questo contesto generale si inquadra l’Agenda Digitale Marche, un complesso progetto multidisciplinare istituito con il fine ultimo di delineare un piano regionale per l’eGovernment e più in generale
per lo sviluppo e la diffusione della cultura dell’innovazione digitale e della competitività produttiva basata sulla crescita digitale nel tessuto territoriale regionale. Il progetto strategico Mcloud della
Regione Marche ha previsto, fin dagli esordi, l’introduzione delle tecnologie Cloud a favore della re-
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Casi di studio
alizzazione di un patrimonio informativo al cui centro si trovano il territorio, i cittadini e le imprese.
In tale contesto sono state avviate due iniziative:
da un lato la sperimentazione di un’infrastruttura pilota di Cloud Computing perfettamente funzionante, basata su tecnologie open source ed in grado di erogare, attraverso il Data Center regionale, servizi innovativi Cloud-based in ottica multicanale (il primo dei quali è stato Mcloud.Referti,
in tema di e-health); dall’altro la progettazione esecutiva delle infrastrutture MCLOUD.GOV ed
MCLOUD.B&R (Hybrid e funzionali per i livelli IaaS, PaaS e SaaS), realizzata in collaborazione con 3
soggetti scientifici, la quale, a regime, costituirà la base dello sviluppo, per i diversi domini applicativi, di servizi innovativi fruibili da cittadini, famiglie, imprese e istituzioni della comunità regionale.
Gli obiettivi ultimi del potenziamento e dello sviluppo di moderne infrastrutture e servizi digitali
innovativi attraverso il Cloud sono il miglioramento della qualità della vita dei cittadini, il risparmio
e l’uso più efficiente di risorse pubbliche e private, la crescita digitale del tessuto economico e, infine,
l’attrazione e la formazione di competenze nel settore ICT.
Considerato come lo strumento propulsivo all’avvio di processi di razionalizzazione finalizzati a favorire la trasparenza, la diffusione di Open Data e lo sviluppo di progetti avanzati, il Cloud è stato
dapprima oggetto di una valutazione e sperimentazione interna e successivamente di una trasformazione infrastrutturale a favore dell’intera regione. Così le Marche si sono posti come soggetto
intermediario nell’erogazione di risorse infrastrutturali, permettendo agli enti di ridurre gli oneri
gestionali e favorendo l’innovazione digitale del territorio. La Regione, oggi, offre quindi un’infrastruttura basata su Cloud, la cui solidità è garantita da una connettività a banda larga, che nell’arco
della prossima programmazione 2014-2020 sarà trasformata in banda ultra broad per i principali
distretti industriali, e da un servizio di disaster recovery dedicato ai sistemi “core” delle organizzazioni servite.
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Casi di studio
Il progetto pilota ha dunque permesso di fondare le basi per rilasciare, presto, un’infrastruttura resiliente con business continuity e disaster recovery a supporto del fascicolo sanitario elettronico e altri
asset strategici per le communities del territorio.
A livello applicativo, la strategia regionale intende promuovere i servizi in uso a livello interregionale
e la cooperazione applicativa. Il patrimonio infrastrutturale marchigiano sarà quindi la struttura su
cui poggeranno i diversi servizi applicativi degli enti territoriali che saranno, perciò, autonomi nel
decidere se e quale soluzione utilizzare, mentre la Regione si farà carico di alcuni servizi abilitanti,
come la gestione documentale in ottica di dematerializzazione, la firma digitale, la posta certificata e
lo sportello unico attività produttive.
Nello specifico, il progetto MCloud ha già permesso di rilasciare i servizi di accesso online ai referti
dei laboratori di analisi chimico-cliniche, i servizi ai professionisti per la sottomissione dematerializzata delle certificazioni energetiche delle abitazioni, la visura catastale ed il calcolo IMU, i servizi
online delle agenzie per l’impiego regionali, i servizi turistici multicanali ed altro ancora.
La piattaforma sostiene un approccio completamente open source e proprio questa è stata una delle
maggiori criticità, data la necessità di reperire tecnici e sistemisti competenti. La Regione, inoltre, ha
riscontrato una bassa propensione all’innovazione digitale sistemica, vista spesso con sospetto dagli
attori del territorio. Al fine di stimolare l’emergere di nuove competenze in ambito ICT, di nuove
conoscenze in tema di standard e compliance e di una cultura basata sulla condivisione e la collaborazione attraverso i media digitali, sono stati erogati numerosi corsi di formazione sul territorio dedicati alle nuove tecnologie e agli aspetti che le differenziano rispetto a quelle tradizionali. Inoltre, per
favorire lo sviluppo del territorio, nella prossima programmazione dei fondi comunitari, la Regione
favorirà l’integrazione di domanda e offerta dell’ICT all’interno del proprio tessuto imprenditoriale.
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I principali benefici dell’implementazione di tale progetto riguardano il raggiungimento di economie
di scala nella gestione di infrastrutture a livello regionale e l’aumento dell’incidenza degli investimenti in ICT sul PIL, che permetteranno nel lungo periodo di attrarre competenze e capitale umano
e trasformare il tessuto economico verso prospettive di artigianato, manifattura ed imprenditorialità
evolute ed al passo con i tempi.
Tiscali
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Tiscali S.p.A. (Borsa Italiana, Milan: TIS) è una delle principali società di telecomunicazioni alternative
in Italia. Tiscali fornisce ai suoi clienti, privati e aziende, una vasta gamma di servizi: accesso a Internet
in modalità sia dial-up sia ADSL, voce, VoIP, media, servizi a valore aggiunto e altri prodotti tecnologicamente avanzati. La continua crescita di Tiscali degli ultimi anni ha spontaneamente presentato all’azienda l’esigenza di adeguare il sistema IT a supporto dei volumi aziendali. I requisiti critici di rapidità e
reattività nel soddisfare le esigenze dei clienti e di affidabilità e sicurezza dei dati, hanno portato Tiscali
a instaurare una partnership con NetApp, provider avente un ruolo chiave sia nella fornitura di servizi
a Tiscali stessa, sia nei servizi che Tiscali eroga. In questo modo, il ruolo che Tiscali assume nella filiera
del Cloud la pone al contempo azienda utente e fornitrice di soluzioni as a Service.
Tiscali è sempre stata all’avanguardia nell’applicazione delle nuove tecnologie e azienda beta tester per
diverse tecnologie offerte dal provider di riferimento, in particolare quella della storage efficiency. Nello
specifico, in qualità di azienda utente, Tiscali ha visto negli anni costituirsi un parco macchine che
comportava complessità di gestione e dunque perdita di efficienza, benché marginale, con un conseguente limitato sfruttamento dello spazio su disco. A fronte di un ulteriore investimento, Tiscali ha
scelto di affidarsi al Cloud storage del provider, sul quale ha migrato oltre due milioni di caselle postali
attive, facendo confluire nella server farm del fornitore le macchine di proprietà. Attualmente Tiscali
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Casi di studio
ha installato 1.5PB di storage, backup e recovery degli applicativi e delle infrastrutture virtuali, servizi
di DRaas e 500.000 utenti attivi.
I maggiori benefici sono stati riscontrati a livello energetico e ottimizzazione spazi. Mediante l’utilizzo di dischi più capacitativi, è stato ridotto il numero dei rack. Grazie alla storage efficiency Tiscali
ha risparmiato circa il 18% dello spazio disco globale raggiungendo per alcune applicazioni oltre
il 70% di saving. Il consolidamento sulla piattaforma del provider ha permesso una riduzione del
footprint riservato allo storage all’interno del Data Center di circa il 40% e di circa il 50% del consumo
elettrico. Inoltre, la nuova infrastruttura garantisce disponibilità del 99,999%, scalabilità e dimensionamento commisurato alle esigenze aziendali, e manutenzione senza alcuna interruzione dei servizi.
Anche dal punto di vista gestionale il recupero in efficienza è stato significativo: la diminuzione delle
macchine che necessitavano di un presidio gestionale da parte dei dipendenti di Tiscali ha permesso una
più efficace allocazione delle risorse e una migliore gestione della catena di fornitura interna, in grado di
garantire una continua conoscenza aggiornata del servizio e dell’infrastruttura.
Parallelamente, Tiscali, oltre a usufruire di servizi in Cloud, collabora con il fornitore per erogare soluzioni as a Service dal Data Center di Cagliari, zona non soggetta a rischi geologici. Le due aziende hanno
di concerto implementato un ambiente di Private Cloud aperto e integrato ai servizi Cloud di Tiscali,
abilitando così un modello ibrido. Uno dei successi di tale partnership è stata la fornitura di una soluzione di disaster recovery che ha consentito al cliente di raggiungere un’affidabilità del 99,95%.
Il ruolo ibrido di Tiscali pone il Cloud sotto una nuova prospettiva, mostrando come la stessa tecnologia di base
possa abilitare un service provider a erogare soluzioni di SaaS mediante un’infrastruttura di Cloud Privato, e
dall’altro, con la medesima tecnologia, rendere possibile, mediante un altro Private Cloud di un’azienda esterna,
una movimentazione molto agile dei dati per integrarsi con i servizi Cloud erogati da un service provider.
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Cloud: ora si fa sul serio!
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Ringraziamenti
Per il supporto alla Ricerca, si ringraziano in particolare:
Fabio Annoni
Responsabile Centro Servizi
Territoriale
Provincia di Lecco
Paolo Carabelli
Responsabile Infrastruttura ICT
Goglio
Luca Di Nicola
Area Manager
Gruppo Goinfoteam
Davide Doliana
Responsabile Area ICT
Welfare Italia
Filippo Costa
ICT Corporate Advisor
Costa Edutainment
Marcello Finocchiaro
Direttore Servizi Informatici e
Acquisti
Gruppo ITAS Assicurazioni
Marco Crivelli
CIO
Artoni Trasporti
Mario Martinelli
Responsabile ICT
Sisal
Raffaele Di Gennaro
Responsabile Sistemi Dati Servizi
Infrastrutturali
Infocamere
Luigi Mazzucchelli
Head of Prototype ATM Systems SESAR WP3 Leader
ENAV
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Cloud: ora si fa sul serio!
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Ringraziamenti
Matteo Moretti
Software Engineer
Madisoft
Andrea Quadri
CTO
ITCTS Vittorio Emanuele II
Giandomenico Oldano
ICT Architectures, TLC &
Operations Manager
RCS Mediagroup
Stefano Righettini
Dottore commercialista, revisore
contabile e responsabile IT
Gruppo N&K s.i.
Francesco Paolo Schiavo
Direttore Generale – Dipartimento
dell’Amministrazione Generale del
personale e dei servizi
Ministero dell’Economia e delle
Finanze
Francesco Sciannamea
Dirigente del Settore Reti e
Infrastrutture Tecnologiche
Provincia di Barletta Andria Trani
Gian Piero Pepino
Group Chief Information Officer
De Agostini Editore
Antonio Pittalis
IT Infrastructure Manager
Tiscali
Francesco Puccio
Responsabile Sistemi informativi e
telecomunicazioni
AMG Energia
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Cloud: ora si fa sul serio!
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Marco Volpi
Operating Unit IT Manager
TetraPak
Osservatorio Cloud & ICT as a Service
Cloud: ora si fa sul serio!
Gli Attori
Giugno 2014
School of Management
La School of Management del Politecnico di Milano
La School of Management del Politecnico di Milano è stata costituita nel 2003. Essa accoglie
le molteplici attività di ricerca, formazione e alta consulenza, nel campo del management,
dell’economia, e dell’industrial engineering, che il Politecnico porta avanti attraverso le sue
diverse strutture interne e consortili.
Fanno parte della Scuola: il Dipartimento di Ingegneria Gestionale, le Lauree e il PhD
Program di Ingegneria Gestionale e il MIP, la business school del Politecnico di Milano,
focalizzata in particolare sulla formazione executive e sui programmi Master.
Essa si avvale attualmente – per le sue molteplici attività di formazione, ricerca e consulenza – di oltre 240 docenti (di ruolo o a contratto, italiani o di provenienza estera) e di circa 80
dottorandi e collaboratori alla ricerca.
La School of Management ha ricevuto nel 2007 il prestigioso accreditamento EQUIS, creato
nel 1997 come primo standard globale per l’auditing e l’accreditamento di istituti al di fuori
dei confini nazionali, tenendo conto e valorizzando le differenze culturali e normative dei vari
Paesi. Dal 2009 è nella classifica del Financial Times delle migliori Business School d’Europa.
Le attività della School of Management legate ad ICT & Strategia si articolano in:
• Osservatori Digital Innovation, che fanno capo per le attività di ricerca al Dipartimento
di Ingegneria Gestionale;
• Formazione executive e programmi Master, erogati dal MIP.
Le riprese dell’evento sono disponibili in video on demand su www.osservatori.tv
Cloud: ora si fa sul serio!
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School of Management
Gli Osservatori Digital Innovation
L’Innovazione Digitale svolge un ruolo sempre più pervasivo e strategico in qualsiasi organizzazione, diventando una potente leva di miglioramento delle performance. Una corretta conoscenza delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT) e, soprattutto, del loro
impatto sul business può portare una qualsiasi organizzazione, pubblica o privata, a sfruttarle
efficacemente per ottenere benefici significativi e migliorare la sua produttività e competitività.
Gli Osservatori Digital Innovation della School of Management del Politecnico di Milano
nascono proprio con l’obiettivo di contribuire a questa conoscenza.
Gli Osservatori si rivolgono in particolare ai manager e ai decision maker delle imprese e
PA orientati all’innovazione digitale. Lo scopo è quello di fornire informazioni sulle opportunità offerte dalle ICT attraverso ricerche puntuali, studi di caso, benchmark, video degli
eventi, atti dei convegni, ecc.
Gli Osservatori si rivolgono anche a tutte le aziende che offrono soluzioni e servizi ICT
(software vendor, hardware vendor, service provider, consulenti, operatori del canale), fornendo fotografie approfondite sugli scenari di mercato in Italia, con l’intento di supportarle
nella messa a punto di offerte sempre più efficaci.
Gli Osservatori attualmente attivi sono:
• Agenda Digitale
• Big Data Analytics & Business Intelligence
• Canale ICT
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• Cloud & ICT as a Service
• Cloud per la Pubblica Amministrazione
• Collaborative Business Application
School of Management
• Digital Business – Innovation Academy
• eCommerce B2c
• eGovernment
• eProcurement nella Pubblica
Amministrazione
• Fatturazione Elettronica e
Dematerializzazione
• Gestione Progettazione e PLM
• Gioco Online
• HR Innovation Practice
• ICT & PMI
• ICT & Professionisti
• ICT Accessibile e Disabilità
• ICT in Sanità
• ICT nel Real Estate
• Innovazione Digitale nel Retail
• Innovazione Digitale nel Turismo
• Innovazione Digitale nelle Utility
• Internet of Things
• Intranet Banche
• Mobile & App Economy
• Mobile Banking
• Mobile Enterprise
• Mobile Marketing & Service
• Mobile Payment & Commerce
• Multicanalità
• New Media & New Internet
• Smart Working
• Startup
• Supply Chain Finance
Riportiamo di seguito alcuni Osservatori in parte correlati all’Osservatorio Cloud & ICT
as a Service:
• Agenda Digitale
• eGovernment
• ICT & PMI
• Big Data Analytics & Business Intelligence
• Cloud per la Pubblica Amministrazione
• ICT in Sanità
• Collaborative Business Application
• Mobile Enterprise
• Digital Business – Innovation Academy
• Smart Working
Per maggiori informazioni si veda il sito www.osservatori.net
Le riprese dell’evento sono disponibili in video on demand su www.osservatori.tv
Cloud: ora si fa sul serio!
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School of Management
Startup Boosting
Gli Osservatori, con il progetto Startup Boosting, intendono giocare un ruolo sempre più
attivo nello stimolare la nascita e lo sviluppo di nuove avventure imprenditoriali in ambito digitale in Italia basate sull’innovazione nella convinzione che ciò rappresenti un ingrediente
fondamentale per il rilancio della nostra economia.
Startup Boosting si pone l’obiettivo, nei diversi settori digitali, di identificare le idee di
business e i progetti imprenditoriali più innovativi, che saranno supportati e seguiti nel loro
sviluppo dalla School of Management del Politecnico di Milano.
Ogni mese vengono valutate le proposte pervenute.
Per maggiori informazioni si veda il sito www.startupboosting.com
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Cloud: ora si fa sul serio!
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Startup Boosting
MISSIONE
ALCUNI AMBITI DELLE CALL 4 IDEAS
Giocare un ruolo sempre più attivo nello stimolare la nascita e lo sviluppo di
nuove avventure imprenditoriali in ambito digitale in Italia: è questo l’obiettivo
che gli Osservatori Digital Innovation si pongono nella convinzione che ciò
rappresenti un ingrediente fondamentale per il rilancio della nostra economia.
Per questo motivo nasce il progetto Startup Boosting che intende identificare
le idee di business e i progetti imprenditoriali più innovativi nei diversi settori
digitali, che saranno supportati e seguiti nel loro sviluppo.
MOBILE APPS
FA C E B O O K E C O S Y S T E M
E-COMMERCE B2C
MOBILE MARKETING & SERVICE
SOCIAL MEDIA & WEB 2.0
STARTUP BOOSTING OFFRE AI CANDIDATI
CHE SUPERERANNO IL PROCESSO DI VALUTAZIONE
D I G I TA L M E D I A & T V
• Supporto nella messa a punto del progetto imprenditoriale;
• Frequenza gratuita di un percorso di alta formazione
N F C & M O B I L E P AY M E N T
presso il MIP - la Business School del Politecnico di Milano;
CLOUD COMPUTING & ICT AS A SERVICE
• Supporto nella ricerca dei capitali di rischio necessari.
FAT T U R A Z I O N E E L E T T R O N I C A E D E M AT E R I A L I Z Z A Z I O N E
MODALITÀ DI PARTECIPAZIONE
La partecipazione è gratuita, per tutti i dettagli sulla partecipazione e sulle
modalità di iscrizione visita il sito www.startupboosting.com
www.osservatori.net
MOBILE BUSINESS
INTERNET OF THINGS
School of Management
Il MIP
Gli Osservatori Digital Innovation sono fortemente integrati con le attività formative della
Scuola: nel senso che rappresentano una importante sorgente per la produzione di materiale
di insegnamento e di discussione per i corsi e traggono anche spesso linfa vitale dalle esperienze di coloro che partecipano ai corsi (in particolare a quelli post-universitari erogati dal
MIP) o vi hanno partecipato nel passato.
In sinergia con gli Osservatori, il MIP Politecnico di Milano ha lanciato diverse iniziative
nell’ambito Digital Innovation:
• EMBA con specializzazione ICT – Executive Master of Business Administration ICT
• Percorso Executive in Gestione Strategica dell’Innovazione Digitale
• Corsi brevi ICT&Management
• Master Media & Telco
Per maggiori informazioni si veda il sito www.mip.polimi.it
Startup Program
Lo Startup Program è una delle iniziative dell’Entrepreneurship Academy, il programma culturale del MIP Politecnico di Milano, volto a supportare startupper, imprenditori
ed executive nello sviluppo di progetti imprenditoriali.
Il Corso si rivolge ad imprenditori di aziende appena nate (startup) e aspiranti imprenditori
(startupper) ed è indicato anche per sviluppatori fortemente motivati all’attività imprenditoriale.
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Cloud: ora si fa sul serio!
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School of Management
Il programma ha l’obiettivo di supportare i partecipanti nella messa a punto del proprio
progetto imprenditoriale, attraverso un alternarsi di lezioni in presenza, assignement da
svolgere a distanza, analisi di casi reali e testimonianze; contribuire allo sviluppo e al potenziamento dei “soft skill” rilevanti nel percorso imprenditoriale (innovazione, leadership, negoziazione e gestione dei conflitti, capacità di comunicazione e motivazione, empowerment,
ecc.) attraverso specifiche attività di coaching; fornire un insieme di strumenti e metodologie che possano aiutare lo startupper o l’imprenditore nell’analisi e nella gestione del proprio
progetto imprenditoriale.
Per maggiori informazioni si veda il sito www.mip.polimi.it/executive/startup
Le riprese dell’evento sono disponibili in video on demand su www.osservatori.tv
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PERCORSO EXECUTIVE IN
GESTIONE STRATEGICA DELL’INNOVAZIONE DIGITALE
MARZO - DICEMBRE 2014 - Direttori: Mariano Corso e Andrea Rangone
www.mip.polimi.it/executive/ict
Il percorso, lanciato da MIP in collaborazione con CEFRIEL, si propone di accompagnare gli ICT Executive nel necessario percorso di allargamento e sviluppo delle proprie competenze,
rendendoli decisori più consapevoli dei potenziali impatti delle nuove tecnologie sul business e dando loro strumenti e modelli di riferimento per dialogare più efficacemente con i
manager del business. Lo stretto legame fra il Percorso Executive ed il mondo professionale è testimoniato anche dalla presenza di un Advisory Board, nel quale confluiscono i contributi
di 30 CIO delle principali imprese Italiane e Pubblica Amministrazione.
I contenuti del corso fanno inoltre ampio ricorso alle esperienze degli Osservatori ICT & Management della School of Management del Politecnico di Milano (www.osservatori.net).
Il Corso Executive in Gestione Strategica dell’Innovazione Digitale è una delle iniziative della Management Academy for ICT Executives, il programma culturale del MIP Politecnico di
Milano volto ad affiancare i CIO e gli ICT Executives nell’esigenza di formazione e crescita professionale indotte dalla crescente rilevanza delle tecnologie digitali per il business.
OBIETTIVI
MODULI FORMATIVI
• Fornire una visione ampia e strategica del ruolo delle tecnologie ICT
nelle imprese e del loro impatto sul business
• Accrescere le competenze manageriali relative alla governance e alla gestione orientata al
business delle ICT
• Fornire un’ampia e critica panoramica sulle principali tecnologie e soluzioni applicative,
conparticolare riferimento agli scenari tecnologici emergenti
• Comprendere le molteplici opportunità di innovazione del business
che possono derivare dalle nuove tecnologie
TARGET
• Manager ad elevato potenziale che operano nelle Direzioni ICT di imprese di ogni settore
(inclusa la Pubblica Amministrazione)
• Manager con responsabilità gestionali in progetti di innovazione basati
sulle tecnologie digitali
• Consulenti operanti in progetti di innovazione del business basati sull’applicazione di
tecnologie ICT
• Manager e professional di aziende operanti nei diversi segmenti di servizi e soluzioni ICT
In collaborazione con
ICT Management
• Strategia e Governance dell’ICT
• Organizzazione e processi dell’ICT
• ICT Strategic Sourcing
• Technology-enabled business models
ICT driven Business Innovation
• Modelli e strumenti per la Social Enterprise
• Cloud e Architetture orientate ai servizi per l’Adaptive Enterprise
• Digitalizzazione dei processi di filiera: l’Extended Enterprise
• Innovare il Business con le più avanzate soluzioni Mobile & Wireless
• Canali digitali e nuovi paradigmi di Marketing
Elective
I partecipanti potranno completare la propria formazione attraverso la frequenza di due corsi Elective
(ciascuno della durata di due-tre giorni), da selezionare nell’ambito del catalogo di corsi brevi di
General Management del MIP.
Empowerment
Area trasversale alle precedenti, ha l’obiettivo di favorire lo sviluppo delle capacità personali di
apprendimento, innovazione e leadership. L’area comprende la partecipazione a tavole rotonde con CIO delle
principali imprese italiane, colloqui individuali con i professional e testimonianze dal mondo manageriale.
Direttori: Mariano Corso e Andrea Rangone
www.mip.polimi.it/ict
La tecnologia digitale svolge un ruolo pervasivo in qualsiasi organizzazione, sia essa Impresa o Pubblica Amministrazione e si è trasformata da infrastruttura di base a leva di innovazione
strategica e fonte di differenziali competitivi. Ciò si traduce nella necessità di sviluppare le competenze e la consapevolezza di coloro che, all’interno delle imprese utilizzatrici di
tecnologie digitali o all’interno delle imprese fornitrici di soluzioni e servizi professionali, sono chiamati a comprendere criticamente queste tecnologie, per garantirne l’effettivo
allineamento al business.
Per far fronte a quest’esigenza di formazione e crescita professionale il MIP Politecnico di Milano, in collaborazione con CEFRIEL ha progettato un completo catalogo di corsi brevi che,
attingendo al know how sviluppato dagli Osservatori ICT & Management della School of Management del Politecnico di Milano, affrontano le tematiche chiave del settore.
Ogni corso prevede interventi da parte di CIO particolarmente significativi nel panorama italiano e internazionale.
I Corsi Brevi ICT&Management sono un’iniziativa della Management Academy for ICT Executives di MIP Politecnico di Milano.
In collaborazione con
I Sostenitori della Ricerca
Partner
Sponsor
• Accenture
• Alcatel-Lucent Enterprise
• AlmavivA
• Capgemini
• Clouditalia Telecomunicazioni
• Dedagroup
• Dimension Data
• Gruppo Poste Italiane
• HP
• IBM
• Microsoft
• NetApp
• Nuage Networks
• Passepartout
• Seeweb
• Telecom Italia
• VMware
• Altea
• Cisco
• Fastweb
• Retelit
Supporter
• Infor
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PARTNER
I Sostenitori della Ricerca
Accenture
www.accenture.com
Accenture è un’azienda globale di consulenza direzionale, servizi
tecnologici e outsourcing. Combinando un’esperienza unica,
competenze in tutti i settori di mercato e nelle funzioni di business e
grazie ad un’ampia attività di ricerca sulle aziende di maggior successo
al mondo, Accenture collabora con i suoi clienti, aziende e pubbliche
amministrazioni, per aiutarli a raggiungere alte performance.
Accenture conta circa 289 mila professionisti che servono clienti in
oltre 120 paesi. A livello globale, i ricavi netti per l’anno fiscale 2013
(settembre 2012 – agosto 2013) ammontano a 28,6 miliardi di dollari.
I Global Delivery Center
Per integrare il lavoro svolto presso i clienti, è stata creata
un’ampia rete di centri tecnologici a supporto costante, 24 ore su 24,
dell’operatività e dell’efficienza dei servizi offerti.
Sono più di 50 i Delivery Center che producono risultati di qualità,
in tempi brevi e a prezzi competitivi con un impiego di oltre 192.000
risorse qualificate. Napoli, Praga, Madrid, Bratislava, Bucarest,
Mumbai, Bangalore e Manila sono solo alcune delle città, in cui hanno
sede i Delivery Center.
Accenture è in Italia dal 1957. Oggi è presente nelle sedi di Milano,
Roma, Torino, Napoli, oltre a diversi uffici sul territorio nazionale.
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Cloud: ora si fa sul serio!
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www.osservatori.net
L’approccio al mercato
Il fattore distintivo di Accenture è quello di saper coniugare le
competenze e l’esperienza dei suoi professionisti nei diversi settori
di mercato – Communications, Media & Technology, Financial
Services, Health & Public Service, Products, Resources – con
competenze funzionali specialistiche di Consulenza Direzionale,
Servizi tecnologici, Outsourcing e Digital.
Recentemente Accenture ha ampliato le proprie competenze
lanciando la nuova divisione Accenture Digital, che integra gli asset
digitali dell’azienda, i software, le soluzioni e i servizi relativi al
marketing digitale, alla mobility e agli analytics, per supportare i
clienti nel cogliere le opportunità che offre il digitale per generare
crescita e nuovo valore.
I clienti di Accenture
Accenture può vantare un’ampia collaborazione con le più grandi
aziende di tutti settori industriali e agenzie governative in tutto il mondo.
In particolare nell’ultimo anno annovera tra i suoi clienti 91 delle aziende
Fortune Global 100 e oltre tre-quarti delle Fortune Global 500.
Tutti i principali clienti si affidano ad Accenture da almeno 5 anni,
91 sono clienti da 10 anni.
Relativamente all’Italia, Accenture ha come clienti 15 tra i primi 20
gruppi finanziari nazionali, le prime 4 società assicurative e 11 tra i
primi 15 gruppi industriali.
Expo 2015
In Italia Accenture è System Integration partner per la realizzazione
di Expo 2015 ed è inoltre membro del Consiglio Direttivo di
Confindustria Digitale, la Federazione di rappresentanza industriale,
nata con l’obiettivo di promuovere lo sviluppo dell’economia digitale,
a beneficio della concorrenza e dell’innovazione del Paese.
www.accenture.com | www.accenture.it
www.osservatori.net
PARTNER
Alcatel-Lucent Enterprise
enterprise.alcatel-lucent.it
In prima linea nelle comunicazioni globali, Alcatel-Lucent sviluppa
prodotti e innovazioni nell’ambito dell’IP, del cloud e dell’accesso a banda
ultralarga fisso e mobile per gli operatori e i loro clienti, per le aziende e
le pubbliche amministrazioni di tutto il mondo. Alla base della capacità
di Alcatel-Lucent di guidare la trasformazione delle comunicazioni voce a
quelle video e dati ad alta velocità ci sono i Bell Labs, parte integrante di
Alcatel-Lucent e uno dei centri di ricerca più conosciuti al mondo, patria di
numerose innovazioni su cui si fondano le reti e le comunicazioni moderne.
Alcatel-Lucent Enterprise è il gruppo focalizzato nelle soluzioni
di comunicazione e data networking che fornisce reti intelligenti
“application fluent” per offrire infrastrutture IP e di comunicazione,
migliorando così il modo in cui le persone collaborano e lavorano.
Si avvale di una rete di oltre 2000 Business Partner certificati in
tutto il mondo, che servono e supportano con soluzioni innovative
e performanti oltre 500.000 clienti del settore pubblico e privato di
qualsiasi dimensione. Il modello di vendita indiretto consente ai nostri
clienti di beneficiare della competenza dell’integratore locale coniugata
con l’esperienza e la tecnologia di un’azienda multinazionale.
In particolare, l’offerta comprende:
• Communication: sistemi di comunicazione e collaborazione multimediali, completi di applicazioni per soluzioni di conversazione
fissa e mobile, videoconferenza, Unified Communications e contact center, anche in offerte Cloud.
I Sostenitori della Ricerca
• Network: prodotti per realizzare infrastrutture intelligenti di nuova generazione e garantire la massima prestazione delle applicazioni in tempo reale, per reti convergenti e data center. Conta di
una vasta gamma di switch, router, sistemi di gestione e indirizzamento IP.
Oltre a queste soluzioni, Alcatel-Lucent Enterprise propone una
vasta gamma di servizi, legati alla progettazione e realizzazione di
architetture complesse, supervisione e manutenzione di sistemi e
formazione, per assicurare ai clienti il miglior supporto possibile.
La tecnologia Cloud di Alcatel-Lucent Enterprise
Un gran numero di persone sta spostando le proprie applicazioni e
i propri dati, un tempo gestiti e conservati su server interni, nel Cloud.
Il panorama del Cloud è molto variegato; esistono infatti diversi
tipi di Cloud: Cloud ibridi, Cloud pubblici, Cloud privati, Cloud
semiprivati e per community. I modelli e le architetture Cloud-based
rappresentano oggi straordinarie opportunità per le aziende, purché
vengano adeguatamente comprese e tradotte in azioni tangibili per
realizzarle.
Gli obiettivi che le aziende desiderano conseguire con il passaggio al
Cloud sono differenti e dipendendo dalle singole motivazioni e dalla
conoscenza personale di ciò che il Cloud può offrire all’azienda stessa.
La tecnologia Alcatel-Lucent Enterprise consente alle aziende di
essere Cloud-ready.
Che si tratti di adeguarsi all’ambiente mutevole di oggi con soluzioni
di rete scalabili, economicamente convenienti e intelligenti, in grado
di ottimizzare dinamicamente le prestazioni della rete aziendale e
del Data Center, o di fornire una tecnologia software innovativa e
virtualizzata per integrarsi facilmente con i Data Center e un servizio
di comunicazione, collaborazione e Unified Communication, AlcatelLucent Enterprise offre una serie di servizi e un vero e proprio
ecosistema per facilitare il passaggio al Cloud.
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Cloud: ora si fa sul serio!
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PARTNER
I Sostenitori della Ricerca
AlmavivA
www.almaviva.it
Il Gruppo AlmavivA è il leader italiano nell’Information &
Communication Technology, possiede una consolidata esperienza e
una profonda conoscenza dei diversi settori di mercato, pubblico e
privato.
AlmavivA opera a livello globale con 35 sedi e 27.000 persone è
presente anche in Brasile, Tunisia e Cina.
Le società del Gruppo – AlmavivA, AlmavivA Contact e Almawave
– offrono soluzioni tecnologiche innovative in grado di fare evolvere
i sistemi e i processi operativi di Pubbliche Amministrazioni e
Aziende, per migliorare il livello di servizio in un mercato in continua
trasformazione.
L’offerta del Gruppo comprende:
• ICT Services – AlmavivA attualizza e integra sistemi complessi
con le tecnologie emergenti attraverso servizi e processi di software
development di eccellenza; aumenta l'efficienza riducendo i costi
attraverso un full offering di ICT outsourcing, garantendo capacità
progettuale, di delivery e di conduzione dei sistemi e delle applicazioni
in ottica end-to-end.
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www.osservatori.net
• Cloud Computing – AlmavivA sviluppa e amplia il concetto di
“cloud computing” con un’offerta completa di servizi IT, basata su
infrastrutture tecnologiche certificate e competenze uniche in Italia,
che permettono di garantire la continuità del servizio, la privacy e la
sicurezza dei dati.
• CRM 3.0 – AlmavivA Contact è leader di mercato in Italia
nell’outsourcing di servizi CRM per aziende private ed enti pubblici.
Propone una gamma estesa e innovativa di soluzioni ad alto valore
aggiunto, per aiutare i propri clienti a sviluppare una strategia
di Customer Experience di successo, gestendo processi inbound
e outbound di Customer Care. L’elemento distintivo dell’offerta
è l’utilizzo di innovative tecnologie semantiche Almawave, che
consentono il riconoscimento del linguaggio naturale per ottimizzare
i processi operativi.
• Big Data & Advanced Analytics – Le soluzioni sviluppate da
Almawave analizzano e comprendono in tempo reale volumi di
dati destrutturati di diversa tipologia, provenienti da varie fonti e
caratterizzati da elevata volatilità, per una valorizzazione strategica e
operativa delle informazioni, all’interno delle aziende e nella relazione
con i clienti. La mission di Almawave è rendere l’innovazione concreta,
generare idee che si traducano rapidamente in soluzioni semplici e
intuitive, in grado di potenziare le capacità di esprimersi, creare,
elaborare e interagire di ogni individuo, proponendo un modello
unico di “shared intelligence”.
I mercati di riferimento sono: Pubblica Amministrazione Centrale
e Locale, Agricoltura, Homeland Security & Protection, Banche e
Assicurazioni, Telco Energia & Servizi, Trasporti e Logistica, Sanità.
www.osservatori.net
PARTNER
Capgemini
www.it.capgemini.com
Con 130.000 dipendenti in oltre 40 paesi nel mondo, Capgemini
è uno dei principali fornitori globali di servizi di consulenza,
information technology e outsourcing. Nel 2013 il Gruppo Capgemini
ha registrato ricavi per 10,1 miliardi di euro.
Insieme con i propri clienti, Capgemini progetta e realizza
soluzioni di business e tecnologiche che consentono di migliorare le
performance e il posizionamento di mercato.
L’organizzazione profondamente multi-culturale contraddistingue
da sempre il Gruppo Capgemini, che utilizza un approccio di lavoro
unico e distintivo – la Collaborative Business Experience™ – e un
modello globale di produzione distribuita denominato Rightshore®.
Capgemini Italia nel 2013 ha registrato ricavi per 222 milioni
di euro e i dipendenti, ad oggi sono oltre 2.700 dislocati su 11 sedi;
l’offerta è orientata ai principali mercati: Financial Services, Energy &
Utilities, Manufacturing, Automotive, Consumer Products, Retail &
Distribution, Public Administration, Telecom Media & Entertainment.
I Sostenitori della Ricerca
Capgemini Cloud services
Capgemini ha recentemente lanciato sul mercato italiano un
nuovo ecosistema di Innovazione denominato “Cloud Village” in cui
startup, soluzioni globali e competenze strutturate lavorano insieme
per fornire ai clienti servizi Innovativi e flessibili.
Il nuovo ecosistema si basa su tre elementi fondamentali: la forte
esperienza di Capgemini in progetti complessi su clienti nazionali
e internazionali, le start-up più innovative del mercato italiano
ed europeo, selezionate in collaborazione con alcune Universita
Europee, la profonda competenza di settore, in particolar modo in
Public Administration, Financial Services, Manufacturing, Consumer
Products, Retail.
Con il Cloud Village Capgemini si pone per il cliente
come "Innovation Single point of Contact" diventando il
riferimento per tutti gli aspetti tecnici, contrattuali e legali
(www.it.capgemini.com/cloud-services).
Rightshore® è un marchio appartenente a Capgemini
Oltre alla principale società operativa, appartengono a Capgemini
Italia due società specializzate: Capgemini BST e Capgemini BS
(www.it.capgemini.com).
Le riprese dell’evento sono disponibili in video on demand su www.osservatori.tv
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PARTNER
I Sostenitori della Ricerca
Clouditalia Telecomunicazioni
www.clouditalia.com
Clouditalia nasce nel 2012 con l’obiettivo di offrire servizi Cloud
dedicati alle PMI italiane. Nella nostra visione e approccio l’attore
principale del Cloud è chi conosce le necessità e i processi aziendali
del cliente, ed è in grado di accompagnarlo in questa transizione.
Quindi, ad integrazione della nostra rete di vendite diretta, abbiamo
creato una rete di partner che si occupa di offrire e gestire i servizi dei
propri clienti, in piena autonomia. Abbiamo costruito due nuovi Data
Center a Roma e ad Arezzo in collaborazione con VMware. Sono state
così sviluppate delle piattaforme e dei servizi che permettono a tutti i
nostri partner di offrire ai propri clienti servizi IaaS, Housing, PaaS,
Collaboration e SaaS. Questo modello di business ci ha permesso di
crescere molto velocemente, diventando a oggi uno dei principali
player del mercato italiano. In questo modo garantiamo anche alti
livelli di servizio, non solo legati alla Business Continuity e al tempo di
up time dei servizi, ma anche alla coerenza con i modelli di business dei
clienti finali. Il vantaggio di avere due Data Center gemelli, fisicamente
lontani e connessi da una doppia rete proprietaria, consente di offrire
servizi di Disaster Recovery e di Business Continuity evoluti.
La nostra tradizione nelle Telecomunicazioni ci permette di gestire
le esigenze di connettività e risolvere problemi di digital divide dei
clienti, offrendo un servizio end to end con unico operatore, unico
punto di riferimento, uniche SLA.
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L’approccio dell’offerta si basa sull’erogazione di risorse in modalità
di Virtual Data Center, con risorse in pay per use o dedicate, scalabili
dinamicamente. L’offerta IaaS ha sempre banda illimitata gratuita
e prevede servizi opzionali di Backup, Disaster Recovery (anche in
modalità as a service) e servizi di collaborazione (Imail). Tutta l’offerta
è replicata in modalità self provisioning attraverso l’ecommerce
ExpressCloud.
Per la parte computing sono state scelte Cisco UCS, il networking
è gestito da Cisco Nexsus, mentre lo storage è affidato a NetApp
(SSD e SAS). I Data Center sono tra loro completamente ridondati
e indipendenti. Le rete in fibra ottica (14.000 km) con tecnologia
SHD e DWDM si articola con 70 POP e 160 stadi di linea. Tutta
l’infrastruttura utilizza VMware come Hypervisor, oltre a partner che
concorrono alla creazione di un’offerta con i massimi livelli di servizio
(NetApp, Cisco, Zerto, Spamina, Zimbra, Kelyan etc).
Clouditalia ha attualmente circa 30.000 clienti attivi, in prevalenza
sul segmento delle PMI, diffusi sul territorio nazionale. L’azienda
è certificata ISO 9001:2008, ISO 27001:2006 e CMSP (Cloud
and Managed Services Program), oltre allo staff certificato per le
applicazioni Cisco e VMware. Clouditalia è l’unico provider italiano
che ha aderito al programma CloudCredits di VMware.
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PARTNER
I Sostenitori della Ricerca
Dedagroup
www.dedagroup.it
Il nostro nome è Dedagroup ICT Network, la Federazione delle
Competenze. Siamo un gruppo italiano di aziende federate e portiamo
innovazione con forti competenze nel mercato dell’Information and
Communication Technology ad Aziende, Pubblica Amministrazione
e Istituti finanziari. La nostra mission è idee per renderti unico.
Il nostro mestiere è cercare di semplificare anche le tecnologie più
complesse e distillare ciò che può esservi utile nel business, partendo
da una profonda conoscenza del vostro settore di attività, dall’ascolto
e dalla comprensione delle vostre strategie ed esigenze.
Sito internet: www.dedagroup.it
Le riprese dell’evento sono disponibili in video on demand su www.osservatori.tv
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PARTNER
I Sostenitori della Ricerca
Dimension Data
www.dimensiondata.com
Dimension Data è un fornitore di soluzioni e servizi ICT che mette
a disposizione dei propri clienti la propria competenza tecnologica
e presenza globale al fine di accelerarne la crescita. La vision di
Dimension Data è diventare leader mondiale nella fornitura e gestione
di soluzioni per le infrastrutture IT. Dimension Data è parte di NTT
Group.
In Italia, Dimension Data è presente dal 2000 e, distribuita su tre
sedi (Milano, Roma e Padova), conta circa 130 dipendenti.
Dimension Data si pone come punto di riferimento per fornire
consulenza strategica, architetturale, operativa e di implementazione
e offrire un supporto concreto nel guidare le aziende durante tutto
il percorso di migrazione verso il cloud, con un’offerta completa di
servizi Cloud gestiti e standardizzati che semplifica la pianificazione,
la progettazione, l’implementazione e la gestione di cloud pubblici,
privati o ibridi.
La suite di Servizi Cloud indirizza i molteplici requisiti imposti
nel passaggio verso il cloud, sia per le organizzazioni che stanno
approcciando l’utilizzo del cloud e della virtualizzazione sia per realtà
mature per sfruttare i benefici di modelli cloud ibridi self-service.
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I Servizi Cloud vengono offerti attraverso la Managed Cloud
Platform™ (MCP) dell’azienda, una piattaforma di distribuzione
cloud ospitata in un data centre di Dimension Data o dei clienti e
comprensiva di un’infrastruttura cloud (servers, storage, networking,
virtualizzazione e software di sistema operativo) e del Dimension
Data CloudControl™, il sistema per la gestione cloud per il controllo
e l’automazione operativi del provisioning, strumentalizzazione,
amministrazione e fatturazione delle risorse cloud. L’interfaccia
utente web o l’interfaccia applicativa REST-based (API) di accesso
all’MCP consentono l’integrazione della piattaforma con il cloud di
terze parti o con il sistema software per la gestione aziendale. Grazie
alla disponibilità di un’unica piattaforma, i clienti possono migrare
dai differenti modelli di cloud senza dover riprogettare e reintegrare
l’infrastruttura di base, riducendo tempi e costi, sulla base delle
specifiche necessità dell’azienda.
Dimension Data ha annunciato la disponibilità di Cloud Backup e di
Tiered Storage disponibili come funzionalità aggiuntive della propria
offerta di Compute-as-a-Service (CaaS) Public, Private e Hosted
Private di classe enterprise, garantendo così la business continuity e la
protezione dei carichi di lavoro aziendali, incrementando le efficienze
e soddisfacendo i livelli di protezione, prestazioni e accessibilità dei
dati sullo spazio storage più appropriato.
Ulteriori informazioni su Dimension Data e sui dettagli dell’offerta
cloud sono disponibili ai seguenti indirizzi:
www.dimensiondata.com
eucloud.dimensiondata.com
www.osservatori.net
PARTNER
Gruppo Poste Italiane
www.poste.it
Il Gruppo Poste Italiane è l’infrastruttura logistica e tecnologica
più grande e capillare del Paese. Attualmente fornisce i propri servizi
logistici, postali, finanziari, assicurativi, di telefonia mobile e di
comunicazione digitale a oltre 40 milioni di clienti – cittadini, imprese
e pubblica amministrazione – su tutto il territorio nazionale.
I Sostenitori della Ricerca
Fanno parte del Gruppo Poste Italiane: SDA, operatore nel settore
del corriere espresso; Postel, leader di mercato nel campo dei servizi
di posta "ibrida"; BancoPosta Fondi SGR che gestisce i fondi comuni
di investimento, PosteShop per la commercializzazione di prodotti
di largo consumo negli uffici postali e su Internet, Poste Tributi, per
la gestione e la riscossione dei tributi locali, Mistral Air, compagnia
aerea del Gruppo; PosteMobile, attiva nel settore della telefonia come
operatore mobile virtuale e, infine, Postecom che sviluppa e gestisce
servizi e soluzioni digitali.
Grazie ai forti investimenti degli ultimi anni il Gruppo Poste Italiane
ha sviluppato un’infrastruttura di rete e piattaforme tecnologiche
esclusive, flessibili e sicure che le consentono di offrire una gamma
di prodotti e servizi sempre più ampia e articolata che comprende
soluzioni innovative per il cloud computing e il commercio elettronico
in grado di generare significativi vantaggi economici e di servizio
anche per il Paese.
Nel 2013 il Gruppo Poste Italiane ha proseguito nel suo cammino
di crescita costante collocandosi ancora una volta ai primi posti al
mondo per redditività tra i principali operatori postali internazionali.
Nel 2013 i ricavi totali, inclusivi dei premi assicurativi, si sono attestati
a 26 miliardi di euro, in crescita rispetto ai risultati 2012 (24 miliardi)
e il Risultato Operativo è cresciuto a 1.400 milioni di euro, in aumento
dell’1,3% rispetto ai 1.382 milioni di euro dell’esercizio precedente.
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I Sostenitori della Ricerca
HP
hp.com/it
2014, 50 anni di HP in Italia.
HP nasce nel 1939 dall'iniziativa di due studenti di Stanford, Bill
Hewlett e Dave Packard.
Il primo prodotto, realizzato in un garage di Palo Alto, fu un
audio oscillatore – uno strumento di test elettronico utilizzato dagli
ingegneri del suono.
Fra i primi clienti ci furono gli studios della Walt Disney che
acquistarono otto oscillatori per sperimentare un sistema sonoro
innovativo per il film 'Fantasia'.
Da allora HP crea nuove possibilità e soluzioni innovative affinchè
la tecnologia possa offrire un beneficio significativo a consumatori,
aziende, istituzioni pubbliche e società.
Nel 2014 HP annuncia oggi il lancio di HP Helion, un portafoglio
di soluzioni e servizi cloud che permettono alle aziende di realizzare,
gestire e utilizzare i carichi di lavoro in ambienti IT ibridi.
Il Cloud è più un fattore di cambiamento che un cambiamento
in sé. Processi ed approcci attuali nell’IT non sono più adeguati a
fronteggiare le sfide introdotte dal nuovo comportamento di utenti
sempre più maturi e “consumatori” di servizi. La trasformazione della
funzione IT, che interessa ruoli, organizzazione, tecnologie, processi e
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fabbrica dei servizi, è indispensabile per cogliere i benefici del Cloud,
ed è utile in senso più ampio per realizzare un modello di “IT ibrido”,
moderno ed efficiente a sostegno della trasformazione del business.
HP ha un approccio unico e olistico per aiutare i propri clienti a
raggiungere questi obiettivi: il Converged Cloud.
In HP Helion converge l’attuale offerta cloud di HP, le nuove
soluzioni basate sulla tecnologia OpenStack® e i servizi professionali
e di assistenza che, riuniti in un unico portafoglio, permettono di
soddisfare le specifiche esigenze di business dei clienti.
HP sta inoltre estendendo il proprio impegno nella tecnologia
OpenStack e nelle implementazioni IT ibride – che includono
l’IT tradizionale e cloud pubblici, privati e gestiti. HP prevede di
investire oltre 1 miliardo di dollari nei prossimi due anni in soluzioni
ed iniziative di ingegnerizzazione correlate al cloud, nei servizi
professionali e nell’espansione della portata globale di HP Helion.
Le nuove soluzioni e i servizi cloud HP Helion si aggiungono
all’attuale portafoglio di soluzioni di cloud computing ibrido
dell’azienda, che comprende la nuova generazione di HP CloudSystem
– recentemente classificato come leader nel report Forrester Wave
per le soluzioni di Private Cloud – il software HP Cloud Service
Automation (CSA) per la gestione degli ambienti IT ibridi, l’offerta
di cloud privato virtuale gestito di HP e una gamma di servizi
professionali per il cloud.
Tradizione e innovazione sono parte della nostra storia e lo saranno
del nostro futuro.
Per maggiori informazioni su HP (NYSE: HPQ): hp.com/it
Per maggiori informazioni su HP Helion: hp.com/helion
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I Sostenitori della Ricerca
Per maggiori informazioni sulle offerte cloud di IBM, visitate il sito
ibm.com/cloud/it
IBM
www.ibm.com/it
La missione di IBM è quella di offrire soluzioni e servizi che aiutino
i clienti ad essere più competitivi e a innovare. Negli ultimi dieci anni,
IBM ha dettato le linee evolutive del mercato, affermandosi come il
primo fornitore veramente globale, con un’offerta in cui le tradizionali
componenti dell’hardware, del software e dei servizi si armonizzano
nel più ampio concetto di soluzione che crea e trasferisce valore.
IBM opera affiancata a livello mondiale da una rete di Business
Partner specializzati per soluzioni e settori di mercato.
IBM è il leader globale nel cloud computing, con un portafoglio
ineguagliato di soluzioni aperte che aiuta le aziende a progettare,
realizzare o accedere servizi cloud. Dal 2007 IBM ha investito più di
7 miliardi di dollari in 17 acquisizioni per accelerare le iniziative in
quest’area strategica e costruire un portafoglio cloud ad alto valore.
IBM, che per il 21° anno consecutivo si è posizionata al vertice della
classifica annuale dei leader nei brevetti statunitensi, detiene 1.560
brevetti cloud focalizzati sull’innovazione. IBM elabora per i propri
clienti più di 5,5 milioni di transazioni cloud al giorno e dispone di
oltre 100 soluzioni SaaS in cloud, 40.000 esperti con una profonda
conoscenza del settore per aiutare le aziende nei loro progetti di
trasformazione, e una rete di più di 40 data center cloud in tutto il
mondo.
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Microsoft
www.microsoft.com
Fondata nel 1975, Microsoft mette a disposizione di consumatori e
aziende in tutto il mondo dispositivi, servizi e applicazioni digitali in
grado di offrire esperienze integrate di produttività, comunicazione,
informazione e intrattenimento. Microsoft vanta una lunga esperienza
nel settore delle tecnologie innovative e oggi milioni di utenti stanno
già utilizzando servizi e dispositivi sviluppati da Microsoft e dai
suoi partner per il lavoro e il tempo libero. Inoltre, da oltre 15 anni,
l’azienda ha maturato una profonda conoscenza in ambito Cloud
Computing, estendendola a tutti i campi di applicazione, dal business
al consumer.
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creare le soluzioni più efficienti, convenienti e ottimizzate per le loro
esigenze IT e per offrire supporto su scala mondiale.
NetApp
www.netapp.com
NetApp è una realtà mondiale presente nel mercato delle soluzioni
storage, che ha saputo conquistarsi – fra i clienti – il 96% delle aziende
presenti nella lista Fortune 500 e qualificarsi come una delle aziende
più innovative secondo l’elenco stilato da Forbes, ma ha sempre avuto
anche un’attenzione per la qualità del lavoro.
Dal punto di vista del fatturato, ha fatto segnare una crescita dallo
scorso anno fiscale del 4%, con un fatturato che nel 2013 ha superato
i sei miliardi di dollari. Risorse che sono investite tutte in un’unica
direzione: fornire soluzioni che rispondano, o anticipino, le esigenze
di business.
NetApp crea prodotti, software e sistemi storage innovativi
che consentono ai clienti di tutto il mondo di archiviare, gestire,
proteggere e conservare una delle risorse più preziose delle loro
aziende: i dati. L’azienda ha una solida reputazione nel settore e la
capacità di spingere al limite le attuali tecnologie al fine di evitare
ai propri clienti qualsiasi compromesso fra risparmi economici e
funzionalità necessarie per avere successo.
La cultura e la filosofia operativa di NetApp si basano su una visione
di azienda modello: offrire il massimo dei vantaggi alle comunità
servite attraverso l'adozione e la concretizzazione di una serie di valori
fondamentali e condivisi, quali la fiducia e l'integrità, la leadership,
la semplicità, l'adattabilità, il lavoro di squadra e la sinergia, il
superamento degli ostacoli e il raggiungimento degli obiettivi.
NetApp attrae e riesce a trattenere le persone e i partner migliori
del settore. Per il terzo anno consecutivo, il Great Place to Work
Institute ha assegnato a NetApp il 3° posto nella sua classifica
"World's Best Multinational Workplaces List 2013"- il più importante
studio sull'eccellenza dei posti di lavoro. Il riconoscimento testimonia
di come la società stia vivendo a pieno i suoi valori e stia creando
un ambiente positivo per i propri dipendenti. La rivista Fortune ha
classificato l’azienda al 33° posto nella sua lista "100 Best Companies
To Work For" del 2014. Per il dodicesimo anno consecutivo NetApp
figura nella prestigiosa lista delle cento aziende d'elite. Nel 2009 si è
classificata al primo posto.
La società ha ripetutamente conquistato la vetta della lista
FORTUNE “100 Best Companies to Work For” negli Stati Uniti e della
lista “Best Companies to Work For” in molti posti nel mondo. NetApp
è orgogliosa di assumere i più talentuosi e impegnati dipendenti al
mondo, che si dedicano a far prosperare clienti, partner, dipendenti,
azionisti e le varie community che interagiscono con l’azienda.
La società è inoltre costantemente impegnata a cercare nuovi
metodi per consentire ai clienti di svolgere attività prima impensabili
a velocità inimmaginabili. Collabora con i leader del settore per
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ostacolata dalle infrastrutture ed in cui le risorse di rete sono
facilmente utilizzabili al pari di quelle di storage e di calcolo.
Nuage Networks
www.nuagenetworks.net
Nuage Networks è una venture company di Alcatel-Lucent lanciata
nel 2013 nella Silicon Valley, con l’obiettivo di sviluppare soluzioni
Cloud con approccio basato su SDN (Software Defined Networking),
un approccio radicalmente nuovo al Cloud e che apporta vantaggi
consistenti alla dinamicità ed alla programmabilità delle piattaforme
per una gestione efficiente delle richieste degli utilizzatori.
Così come la virtualizzazione dei server ha facilitato il consumo
delle risorse di calcolo – le macchine virtuali possono essere create
istantaneamente ed altrettanto rapidamente possono essere spostate
o eliminate – è necessario disporre della stessa flessibilità e velocità
di istanziazione delle componenti di networking delle piattaforme
Cloud, affinché le prestazioni IT e TLC siano allineate e possano
rispondere adeguatamente alla dinamicità delle richieste. In altre
parole, macchine virtuali che diventano operative in qualche minuto,
non dovranno più aspettare ore o giorni per l’attivazione delle risorse
di rete necessarie alle loro comunicazioni.
Il nuovo paradigma proposto da Nuage Networks – la
virtualizzazione e l’automazione di qualunque tipo di rete – mira a
velocizzare la creazione dei servizi e migliorare l’efficienza operativa
globale, perché favorisce uno scenario in cui l’innovazione non è
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La Virtualized Services Platform (VSP) di Nuage Networks, che
integra gli aspetti di sicurezza e virtualizzazione dei suoi principali
partner quali Citrix, F5, HP e Palo Alto Networks in un ambiente
open cloud, è una soluzione olistica, completa di servizi di rete per
i data center nel Cloud e in modalità multi-tenant. La soluzione
separa e astrae la definizione e la creazione dei servizi di networking
dei data center utilizzando tre elementi chiave: il Virtualized Services
Controller (VSC) , la Virtualized Services Directory (VSD) e il Virtual
Routing and Switching Engine (VRS).
Gli ultimi riconoscimenti ricevuti da Nuage Networks quale leader
nelle tecnologie SDN sono:
• 2014 Excellence in SDN conferito dalla media company statunitense TMC Technology Marketing Corporation.
• Best Enterprise SDN Solution riconoscimento ottenuto in occasione del NetEvents Cloud Innovation Summit che si è tenuto in
California il 27 marzo 2014.
• Data Center Innovation of the Year che Telecom Asia ha assegnato
a Nuage Networks nel dicembre 2013.
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PARTNER
Passepartout
www.passepartout.net
Passepartout festeggia quest’anno 25 anni di attività. Un
traguardo raggiunto con un fatturato in crescita anche nel 2013 e
circa 27.000 clienti di cui 21mila Imprese, oltre 3.000 commercialisti
e più di 3.000 clienti nei settori ospitalità, ristorazione, benessere e
vendita al dettaglio.
L’Area Ricerca e Sviluppo di Passepartout ha prodotto, nel tempo,
soluzioni affidabili e innovative, caratterizzate da funzionalità
standard e strumenti di personalizzazione integrati che soddisfano
ogni tipo di esigenza. La strategia aziendale prevede quale unica
modalità di accesso al mercato, la distribuzione, l’assistenza e la
personalizzazione del gestionale, attraverso un canale di circa 250
concessionari qualificati in tutta Italia. Una rete consolidata di
strutture Partner che presidia il territorio, offrendo un alto livello
di qualità nei servizi.
Il trend di crescita costante ha consolidato il patrimonio
aziendale e consentito a Passepartout scelte innovative, con ingenti
investimenti su risorse umane (147 dipendenti prevalentemente
impegnati nell’Area Ricerca & Sviluppo), infrastrutture e strumenti
di lavoro.
I Sostenitori della Ricerca
Passepartout propone oggi una suite completa di prodotti pensati
per essere utilizzati in modalità Cloud Computing e sviluppati
totalmente all’interno dell’azienda:
• Passepartout Mexal, la soluzione per le Imprese pensata come
servizio accessibile tramite web che permette all’azienda, da
qualsiasi postazione locale o remota, di collegarsi direttamente
all’applicazione con una semplice connessione internet e di utilizzare i servizi in base alle proprie reali necessità, anche tramite
terminali mobile di ultima generazione;
• Businesspass, la soluzione per Commercialisti, usufruibile anche tramite Tablet, iPad, iPhone o Smartphone, per gestire in
modo integrato l’intero processo amministrativo e gestionale
dello studio, comunicare in tempo reale, reperire direttamente
le informazioni dai clienti senza bisogno di trasferimenti fisici
o digitali;
• Passepartout Gestione Paghe, la soluzione nata per rispondere
alle esigenze dei professionisti e degli operatori del settore paghe;
• Passepartout Passweb, il Content Management System (CMS)
per la creazione e gestione di siti e-commerce, siti professionali
e siti vetrina integrati ai prodotti Passepartout.
Una scelta, la fiducia nella “nuvola”, che permette a Passepartout
di offrire soluzioni integrate, dalle elevate prestazioni che riducono
i costi infrastrutturali e, soprattutto, rendono immediatamente
disponibili a tutti gli aggiornamenti normativi e le implementazioni
funzionali. Passepartout dispone altresì di una propria Server Farm
che garantisce tutti gli standard di sicurezza ed il pieno rispetto della
protezione dei dati e delle informazioni.
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I Sostenitori della Ricerca
www.osservatori.net
facendo della nuvola di Seeweb una delle più apprezzate dall'utenza.
Seeweb
www.seeweb.it
Concreta realtà sul mercato italiano e punto di riferimento
per clienti e competitori, il Cloud Seeweb vanta un Service Level
Agreement (SLA) che arriva fino al 99,99% di garanzia di servizio con
penale e skills tecnici dedicati.
Costantemente tra le prime 10 Hosting Company a livello mondiale
per affidabilità e qualità del servizio (audit Netcraft), l'azienda è
sinonimo di innovazione, sicurezza ed elevate prestazioni.
Seeweb nasce nel maggio 1998 dalla passione e volontà di un
dinamico gruppo di soci fondatori, grazie unicamente all’impiego di
capitale proprio.
L'azienda punta a fornire servizi di alta qualità e in breve tempo
costruisce una propria Server Farm per offrire una linea di prodotti
di Hosting e Housing unici in Italia quanto a tecnologia, qualità,
scalabilità e rapporto prezzo/prestazioni. Nel 2005, in concomitanza
con l'apertura del datacenter di Caldera (Milano), Seeweb si colloca
tra le prime compagnie nazionali del settore.
In Italia è la prima in assoluto a iniziare a parlare di Cloud e a
proporre la prima soluzione Cloud sul mercato (2009).
Oggi la sua offerta sulla nuvola soddisfa qualsiasi esigenza possibile:
Cloud Hosting, Cloud Server, Cloud Infrastructure, Cloud Storage,
Cloud Streaming, Backup e Database as a Service.
Nel 2012 conta oltre 250.000 domini Internet gestiti e si appresta
ad aprire un suo nuovo datacenter a Frosinone attraverso una nuova
struttura per complessivi 6300 mq completamente dedicata alle
infrastrutture fisiche per il Cloud Computing nonché ai servizi di
Housing e Colocation,
Il picco di utilizzo della propria Cloud Infrastructure durante il 2012
è di 5048 CPU e 13123 GB di RAM, con parametri in rilevante crescita
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Tutti i servizi di Hosting e Housing Seeweb sono allocati presso i
datacenter di Milano (Caldera) e Frosinone, di proprietà dell'azienda.
I locali della webfarm sono dotati di sorveglianza elettronica,
autenticazione di accesso a più fattori e di controllo del clima, con
allarmi locali e remoti su valori critici.
Particolare cura è prestata al sistema di alimentazione, da sempre
il punto critico di ogni datacenter e ciò che permette in assoluto di
erogare servizi performanti e affidabili.
Oltre alla sicurezza e alla qualità tecnologica, l'infrastruttura cloud
di Seeweb vanta un'alta efficienza energetica, tanto che è una delle 10
aziende campione del progetto Dinameeting di Regione Lombardia
per lo sviluppo tecnologico, l'energia e la competitività delle PMI
lombarde.
Seeweb dispone altresì della certificazione di processo secondo
ISO9001, di sicurezza e trattamento dei dati secondo ISO27001 e di
compatibilità ambientale ISO14001, oltre che di certificazione come
fornitore Consip.
Nota per la sua particolare attenzione verso le startup e il company
building, Seeweb è promotrice di concorsi e contest, come CloudSeed,
che incoraggiano i giovani a far crescere i loro progetti sul web.
Seeweb Srl | [email protected] | Tel. 800 112825 | Tel. +39 02 87365100
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PARTNER
Telecom Italia
www.telecomitalia.com
Con 31 milioni di linee mobili e 13 milioni di collegamenti retail
alla rete fissa, di cui 6,9 milioni sono broadband, a dicembre 2013,
Telecom Italia è il principale gruppo ICT nel Paese. All’estero il
punto di forza è il Brasile dove TIM Brasil, con i suoi 73,9 milioni di
clienti, è uno dei principali player del mercato.
Fedele alla propria storia industriale, la strategia del Gruppo è
focalizzata sull’innovazione e per lo sviluppo delle tecnologie di
nuova generazione il Gruppo investirà 3,4 miliardi di euro nel corso
del prossimo triennio. L’obiettivo è raggiungere, entro il 2016, il 50%
della popolazione italiana con la rete ultra broadband fissa di nuova
generazione (Fibra, NGN) e l’80% con quella mobile (4G, LTE). A fine
Marzo 2014 le città raggiunte con la fibra sono già 52 e 689 i comuni
con la rete 4G, la più ampia copertura LTE in Italia.
Il portafoglio d’offerta, integrato e centrato su soluzioni avanzate
per consumatori, imprese ed istituzioni, abbraccia telecomunicazioni
fisse e mobili, internet, contenuti digitali, cloud computing, office
and system solutions. Tutto sotto la firma di brand come Telecom
Italia, TIM, Olivetti, simboli di familiarità ed affidabilità, attraverso
cui mantenere forte la di vicinanza al cliente.
Per essere sempre immersi nella realtà di internet e usufruire in
maniera semplice e immediata di servizi, informazioni, contenuti
multimediali, oltre alla rete fissa e mobile, Telecom Italia dispone di
I Sostenitori della Ricerca
un'ampia offerta di device e applicazioni: smartphone, telefoni, pc,
tablet, ereader, decoder della “over the top TV”, apps e cloud. Mentre
il recente accordo con Sky segna un passo verso una piattaforma di
nuova generazione convergente, per offrire ai clienti la più ampia
scelta di contenuti audiovisivi.
Al diversificato tessuto imprenditoriale sono dedicate soluzioni
avanzate e personalizzabili: piani tariffari convergenti fisso-mobile,
comunicazione su IP, connettività ad alta velocità, un ampio set
di applicazioni, come la gestione e archiviazione dati o il controllo
dei consumi energetici, sino ad una piattaforma evoluta di cloud
computing per la virtualizzazione di infrastrutture e applicazioni IT.
Alla scuola sono rivolti prodotti innovativi come la lavagna interattiva
multimediale Oliboard; a sostenere l’informatizzazione dei servizi,
software e prodotti per la diffusione della firma digitale come il tablet
Olipad Graphos.
TIM Brasil conta 73,9 milioni di clienti ed una quota di mercato
sulle linee del 27%. Anche in Brasile il focus è sullo sviluppo delle
infrastrutture di nuova generazione, con un investimento di oltre 11
miliardi di reais entro il 2016.
I numeri del Gruppo riferiti al primo trimestre 2014
• 31 milioni le linee TIM in Italia, 73,9 milioni i clienti di TIM Brasil
• 13 milioni di collegamenti retail alla rete fissa in Italia, di cui 6,9 milioni gli accessi
broadband
• 114,9 milioni di Km coppia di rete di accesso in rame in Italia
• 6,7 milioni di Km fibra di rete di accesso e trasporto in fibra ottica in Italia
• 65.613 il personale, di cui 53.083 in Italia
• 684 milioni di euro gli investimenti industriali (4.400 milioni di euro nel 2013)
• 5.188 milioni di euro i ricavi (23.407 milioni di euro nel 2013)
• 2.200 milioni di euro EBITDA (9.540 milioni di euro nel 2013)
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data center al cloud e supporta le applicazioni esistenti e di nuova
generazione per aumentare l'agilità.
VMware
www.vmware.com/it
VMware offre soluzioni per la virtualizzazione e per le infrastrutture
cloud che consentono alle organizzazioni IT di guidare la crescita di
aziende di ogni dimensione. Grazie alle caratteristiche e ai benefici
della piattaforma di virtualizzazione – VMware vSphere – le aziende
si affidano a VMware per ridurre costi fissi e variabili, migliorare la
flessibilità, garantire continuità di business, rafforzare la sicurezza e
salvaguardare l’ambiente.
VMware e la sua estesa rete di partner offrono inoltre un approccio
pratico ed evolutivo per accelerare la transizione all'era dei dispositivi
mobili-cloud dell'IT. Dal Data Center all'area di lavoro virtuale,
VMware e l'ecosistema VMware stanno facendo progressi verso i
seguenti imperativi per l'IT:
• Software-Defined Data Center: estensione dei vantaggi operativi
ed economici della virtualizzazione dei server all'intera infrastruttura
del data center (elaborazione, rete, sicurezza e storage) tramite
un'architettura aperta e utilizzo dell'automazione per consentire all'IT
di essere sempre al passo con le esigenze aziendali.
• Cloud ibrido: fornitura di un modello comune di gestione,
orchestrazione, rete e sicurezza che estende in modo trasparente il
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Cloud: ora si fa sul serio!
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• Mobility: libertà, flessibilità e vantaggi a livello gestionale della
virtualizzazione per le organizzazioni che devono supportare utenti
mobili con più dispositive.
Con un fatturato 2013 pari a 5,21 miliardi di dollari, oltre
500.000 clienti e 75.000 partner, VMware è leader di mercato nella
virtualizzazione, che si conferma una delle priorità strategiche
nell’agenda dei CIO. VMware ha sede nella Silicon Valley con uffici
in tutto il mondo.
Per maggiori informazioni: www.vmware.com/it
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Altea
www.alteanet.it
ALTEA SpA, in continuo sviluppo da oltre 20 anni, opera al
fianco di aziende industriali e di servizio, basando la propria
Vision su Innovazione e Sostenibilità. ALTEA è un System Integrator
con un approccio a 360° lungo le direttrici Persone, Sistemi e
Organizzazione.
Oltre 400 risorse formano il Capitale Umano, elemento cardine di
ALTEA attraverso il quale si esprime la professionalità nel soddisfare
le necessità dei Clienti, con l’obiettivo di favorire la collaborazione
e la condivisione delle conoscenze, migliorando i flussi informativi
aziendali, anche grazie alle nuove Enterprise Social Solution.
ALTEA ha sviluppato forti Partnership con i principali Vendor
internazionali SAP, Microsoft e Infor, e ha ampliato il portafoglio
di offerta attraverso un modello federativo, che unisce le società
ALTERNA, PLM Systems, BRIEFING, CYRIUS2 ed HELIANTHOS
sotto un unico modello organizzativo.
L’innovazione è il motore che muove ALTEA e l’attenzione alla
Ricerca è dimostrata da collaborazioni di lunga data con importanti
realtà Universitarie italiane. Con questa Vision, ALTEA affianca le
aziende nell’adozione di servizi architetturali e applicazioni software
adatte a qualsiasi esigenza evolutiva dei clienti.
I Sostenitori della Ricerca
Cisco
www.cisco.com/it
Cisco è leader mondiale nelle tecnologie che trasformano il modo con cui le
persone si connettono, comunicano e collaborano, attraverso reti intelligenti e
architetture che integrano prodotti, servizi e piattaforme software. L’azienda,
fondata nel 1994, ha sede a San Josè – California ed impiega in tutto il mondo
circa 70.000 dipendenti, con un fatturato di 48,6 miliardi di dollari1.
Cisco ha guidato l’evoluzione delle tecnologie di Rete nelle varie fasi del loro sviluppo,
fondando il proprio successo su alcuni elementi chiave: individuare e anticipare nuovi
scenari e transizioni di mercato, costruendo risposte efficaci e innovative grazie al
costante investimento in personale altamente qualificato ed in ricerca e sviluppo; una
articolata politica di acquisizioni; soprattutto, il dialogo continuo con i clienti e con
l’ecosistema globale di partner, composto da oltre 70.000 aziende.
Ciò ha reso l’azienda leader non solo nel core business legato alle soluzioni
di networking, ma anche nelle tecnologie più avanzate per la collaborazione –
voce, dati, video, telepresenza – per la sicurezza, la mobilità, il data center e la
virtualizzazione, application e storage networking.
Cisco in Italia
Cisco è in Italia dal 1994 ed è guidata da Agostino Santoni. La filiale italiana
conta circa 700 dipendenti nella sede principale di Vimercate (MI) e a Roma,
Torino, Padova e Monza, dove ha sede il laboratorio di Ricerca e Sviluppo sulla
fotonica. L’azienda partecipa attivamente allo sviluppo del Paese affiancando
imprse, operatori e istituzioni nel percorso di innovazione tecnologica e
trasformazione dei modelli operativi e di business, con particolare attenzione
per le potenzialità delle nostre PMI; supporta attivamente la realizzazione
dell’Agenda Digitale italiana, promuovendo sviluppo infrastrutturale,
diffusione della cultura digitale e un più ampio accesso alla Rete.
Le riprese dell’evento sono disponibili in video on demand su www.osservatori.tv
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I Sostenitori della Ricerca
Fastweb
www.fastweb.it
FASTWEB, con 1,94 milioni di clienti, è uno dei principali
operatori di telecomunicazioni in Italia.
Attualmente FASTWEB arriva a 3,9 milioni di famiglie e imprese
con velocità di connessione fino a 100 megabit al secondo attraverso
la tecnologia Fiber to the Home (il collegamento in fibra ottica fino a
casa del cliente) e Fiber to the Street Cabinet (il collegamento in fibra
fino alla centralina vicino a casa del cliente).
Il piano per l’ulteriore estensione della rete in fibra ottica
annunciato nel 2012 si completerà a fine 2014, per servire circa 5,5
milioni di famiglie e imprese (ovvero il 20% della popolazione e delle
aziende italiane).
Alle famiglie e alle microimprese FASTWEB offre servizi
convergenti di internet a banda ultralarga e telefonia, fissi e
mobili.
Per il segmento business, costitutito da aziende di piccole e
medie dimensioni, Grandi Aziende e Pubblica Amministrazione,
FASTWEB è riconosciuta come fornitore d’eccellenza per affidabilità
e competitività. Oltre ai consueti servizi di tlc, la società offre servizi
Ict a valore aggiunto, servizi di Unified Communication, di Cloud
Computing e di Sicurezza.
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Retelit
www.retelit.it
Il Gruppo Retelit, nato nel 1999 e quotato dal 2000 alla borsa
valori di Milano, è conosciuto come uno dei principali operatori
italiani di servizi dati e infrastrutture per il mercato delle
telecomunicazioni.
Una rete in fibra ottica di proprietà di oltre 7600 km collega 8
reti Metropolitane e 18 Data Center e consente l’accesso a servizi
dedicati di trasmissione dati ultra-broadband, networking IP e
connettività Internet rivolti ai Service Provider, alle Aziende e al
Settore Pubblico.
Grazie ai propri asset, Retelit si propone anche come partner
tecnologico infrastrutturale per gli operatori dell’ICT e per le
grandi e medie aziende, alle quali offre soluzioni tecnologiche
abilitanti servizi di Cloud Computing. In particolare Retelit mette
a disposizione oltre 16.000 metri quadrati di spazi attrezzati e
sicuri connessi in fibra ottica per esternalizzare il Data Center
e per soddisfare esigenze di Disaster Recovery e Business
Continuity.
Retelit ha ottenuto la certificazione UNI CEI ISO/IEC
27001:2006, conseguendo la conformità alla norma del sistema
di gestione per la sicurezza delle informazioni e UNI EN ISO
9001:2008 per la qualità.
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SUPPORTER
I Sostenitori della Ricerca
Infor
www.it.infor.com
Infor sta cambiando radicalmente il modo in cui le informazioni
vengono fornite e utilizzate in azienda. Offre il proprio supporto a
oltre 70.000 clienti in 200 paesi per migliorare le operations, favorire
la crescita e adattarsi rapidamente ai cambiamenti del business. Infor
offre applicazioni e suite specifiche di settore, con una user experience
innovativa e al tempo stesso semplice, intuitiva ed elegante. Infor offre
opzioni di implementazione flessibili che consentono agli utenti di
scegliere se gestire il proprio business nel cloud, on-premise o in
entrambi gli ambienti.
Nell’ambito cloud, Infor propone Infor CloudSuiteTM, una serie
di applicazioni per settori verticali disponibili in modalità cloud
attraverso Amazon Web Services (AWS). Infor CloudSuiteTM offre
soluzioni software con funzionalità specifiche per settore e un modello
di fruizione a consumo che riduce sensibilmente l'investimento IT
iniziale. Potrai accedere ad alcune delle tecnologie di business più
innovative ottimizzando il valore e riducendo i rischi al minimo.
Infor Italia (srl)
numero verde 800-986-085 | [email protected] | it.infor.com
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Le riprese dell’evento sono disponibili in video on demand su www.osservatori.tv
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Copyright 2014 © Politecnico di Milano – Dipartimento di Ingegneria Gestionale
Grafica: Osservatori Digital Innovation
Copertina: Stefano Mandato
Realizzazione: Danilo Galasso, Emanuela Micello e Stefano Erba
Stampa: Tipografia Litografia A. Scotti | www.ascotti.it
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