09/01/2017 Il Secolo XIX
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09/01/2017 Il Secolo XIX
36 IL SECOLO XIX LUNEDÌ 9 GENNAIO 2017 genova sport PALLAVOLO Serteco supera Brugherio Normac batte l’influenza Decisive la giovanissima Chiara Poggi e una Turci in gran spolvero MICHELE CORTI IL 2017 comincia nel migliore dei modi per Serteco e Normac. La società arancionera del presidente Molisani metteasegnounasplendidadoppietta. Annienta Brugherio in B2 e batte Casarza in D. La Normac Avb di Mario Barigione è più forte dell'influenza ed espugna il palazzetto della Pro Patria in quattro set. Al PalaSerteco sono arrivate due vittorie consecutive. Prima la B2 femminile ha avuto ragione in quattro set (3-1) del Sanda Volley Brugherio al termine di un match importante nella corsa alla salvezza. Renato Spirito manda in campo Teresa Bernabè al palleggio, incrociata con Roberta Rossi. Ester Talamazzi e Martina De Marco di banda. Irene Fontana e Marlene Mwehu al centro. Cecilia Perata libero. L'avvio è complicato. Brugherio parte bene e porta a casa il primo set 24 a 26. Nel secondo parziale arriva la reazione delle padrone di casa. In corso d’opera Aurora Montedoro sostituisce Roberta Rossi, pur incisiva Le ragazze della Serteco esultano durante il set, dentro anche Giulia Stasi al posto di Bernabè al palleggio. Ma l’ingresso determinante è quello della giovanissima Chiara Poggi. Nel momento decisivo il centrale (di annata 2001) mette a terra un attacco vincente e gestiscebenelaresponsabilità di tirare le due battute che, sul 26 pari, danno alla Serteco il 28-26. Terzo e quarto set si chiudono 25-18 e 25-16. Il sabato sera della Serteco SPORTMEDIA si chiude in bellezza con la convincente prova della D femminile di Piziali e Cafasso: 3-0 contro il Casarza (3028, 25-16, 25-23). Una vittoriafondamentaleperilmorale e la classifica. Normac più forte degli infortuni. Decimata dall'influenza, la squadra del presidente Carlo Mangiapane espugna Milano. Incredibile la serie di defezioni che ha colpito le genovesi nell'ulti- PODISMO ma settimana: ko Farina, Botto e Bulla; e senza Gazzano oramai indisponibile per problemi di lavoro la Normac si presenta al via senza un centrale di ruolo e senza liberi. Coach Barigione fa esordire Longo al centro e mette Mangiapane, anche lei febbricitante, come libero. I primi due set sono sotto il controllo delle normacchine che sbagliano poco e fanno valere la loro esperienza contro le giovanissime milanesi. Il terzo set vede un calo di concentrazione in casa Normac che subisce in ricezione e commette molti errori in attacco perdendo se pur di misura nelfinale.Nelquartosetleragazze di Barigione riprendono saldamente il controllo grazie anche a un'ottima Turci in gran spolvero: è lei la migliore in campo. Finisce 1-3 con i seguenti parziali: 1525, 21-25, 25-22, 15-25. In campo regionale spicca la vittoria del Santa Sabina in C femminile nel derby sulla Normac Albaro. Le ragazze di Matteo Noziglia cedono in quattro set una gara che è sempre stata saldamente nelle mani del Santa Sabina. SCI/ IL GIGANTE A PRATO NEVOSO Fusco “brucia” l’amico Marcenaro «Mi ha convinto lui a scendere» NANNI CIFARELLI IL SECONDO slalom gigante di sci della stagione ligure ospitato ancora a Prato Nevoso e organizzato dal Gam Prato Nevoso di Genova di Ernesto Puppo ha visto la partecipazione di quasi 130 atleti con una buona rappresentanza finalmente degli sci liguri e genovesi. In gara le categorie ragazzi, allievi, giovani senior e master. Tecnicamente lo spunto più interessante porta la firma dell’evergreen Alessandro Fusco, genovesissimo del Gam. Dopo il forfait della prima gara del 28 dicembre, dovuto più che altro a timori non ancora ben metabolizzati dopo un incidente patito la scorsa estate, e convinto a partecipare dall’amico e rivale Michele Marcenaro, Fusco si è presentato al cancelletto di partenza con la mente libera da cattivi pensieri dando vita a una delle sue discese tutta grinta e tecnica: «Ho seguito i consigli di Michele cercando di non puntare il palo, facendo curve belle tonde». Il risultato è giunto puntuale: «Piuttosto, in un certo senso, mi dispiace che sciando così ho battuto per una manciata di centesimi di secondo proprio Michele». Fusco e Marcenaro, i due atleti di maggior spessore tecnico del Gam, sono stati ancora una volta i grandi protagonisti, tra i master B. Terzo, pure lui del Gam, il sempre grintoso e generoso Roberto Carlesso. Nei master A bella e meritata vittoria di Luca Iorio del 3G seguito dal compagno di team Claudio Migone. Nei C 10 ancora Antonio Parodi, che merita un encomio in quanto a volontà e passione. Tra le giovani senior terzo posto di Francesca Taffone del neonato sci club Grizzly di Gabriele Dedone, seguita da Ilario Russo del Gam; tra i maschi secondo gradino del podio per Ludovico Tigani, del Gam. Nella categoria ragazzi secondo posto di Gaia Rutigliano del Gam mentre in campo maschile nuovo e meritato successo di Giovanni Marcenaro, figlio di Michele; terzo Luca Arzani del 3G. Nelle allieve doppietta del Gam con Giulia Russo e Federica Tatini; tra i maschi Andrea Cervetto del Gam ha prevalso su Matteo Arzani del 3G, Simone Puppo del Gam e Gianmarco Bertolotto del 3G. Nella classifica per sci club, con in palio il trofeo E. Manzoni, si è imposto il Gam davanti all’Imperia sci e al 3G. BILIARDO Cavanna: «Amo correre Cadile guida il Rizzolio senza crono e tabelle» «Nel nome di Marco» «Mi alleno 5 volte a settimana: la fatica è una droga» Il circolo è ripartito dopo la scomparsa di Pastorino MATTEO CESCHINA «HO PRATICATO molti sport in passato, come calcio, nuoto, tennis, trekking in montagna, masempresenzaalcunagonismo. Dopo un periodo in bici, che è stata la mia vera passione ma richiede troppo tempo e spostamenti, ho scoperto il mondo del running che puoi praticare ovunque». Massimo Cavanna, classe ’82, geometra genovese, altezza 1,75 cm, peso65kg,oltreallacorsadedica molto tempo al legno: «Sono affascinato dagli oggetti e daimobili vecchi che mi diletto a rigenerare come posso». Quando è iniziata la passione per la corsa? «Nel 2011. Ho partecipato per curiosità e per gioco a “garette” serali estive soprattutto nell’Alessandrino. In quelle occasioni ho conosciuto il presidente Claudio Vassallo dei Maratoneti Genovesi e ancora oggi sono tesserato con loro». La sua prima gara? «Attraverso la Valvarenna, gara in salita a Genova Pegli». Come, dove e quanto si allena? «Dove capita, quando posso mi organizzo e raggiungo ami- Massimo Cavanna CESCHINA ci per stare in compagnia. Mi alleno cinque volte a settimana e se riesco inserisco una seduta di ciclismo e una di nuoto. Spesso su strada anche se la trovo traumatica. A volte mi butto sui sentieri, una bozza di trail, perché è bellissimo immergersi tra la natura, nel silenzio, dove non mi sento condizionato dal cronometro». Segue un’alimentazione sportiva particolare? «Sono vegetariano da molti anniemoltogolosodicioccolato fondente». Come prepara una gara? «Non ho mai seguito tabelle, ho sempre corso a sensazione, solo ultimamente sto seguendoqualcheconsigliodichièpiù esperto». Un episodio divertente che le è capitato in gara? «Alla Stramilano del 2013. Pioveva forte e gli spogliatoi erano piccoli rispetto alla marea di partecipanti. Quindi abbiamo improvvisato uno spogliatoio “naturale”, sotto un albero al freddo e sotto l’acqua. Situazione agghiacciante ma un bel ricordo». Cosa consiglia a chi si avvicina alla corsa oggi? «L’approccio alla corsa deve essere puro divertimento e svago, poi se nasce la “fame” di competizione tanto meglio». Obiettivi futuri? «Migliorare i tempi nei 10.000 metri e nella Mezza». La corsa è faticosa, perché la pratica così assiduamente? «La corsa mi fa stare meglio, mi aiuta ad affrontare meglio la giornata e a evadere dai problemi quotidiani. La voglia di faticare è come una droga». Correre in tre parole? «Svago,socializzazione,sana competizione». CLAUDIO MORAZZANO LO SCORSO settembre era un momento di scoramento, se non di assoluta disperazione, per il Circolo Rizzolio: la scomparsa improvvisa di Marco Pastorino, trascinatore e giocatore più rappresentativo del team biliardistico, aveva fatto quasi rinunciare all’iscrizione al campionato provinciale di biliardo a squadre. «Eravamo un po’ tutti scossi - commenta Giovanni Cadile che insieme ad Andrea Pavan ha raccolto il testimone dall’indimenticato “MacLeod” Pastorino - e non ci sembrava giusto ripartire senza di lui. Cihaconvinlamoglie,Carmen Di Pasquale: “Marco non approverebbe. Rimettetevi in gioco più forti di prima. Marco avrebbe voluto così...”». E così è stato. Sono ben sette le formazioni al nastro di partenza (due di Prima, altrettante tra “B” e “C” e tre nel raggruppamento “Amatori”) iscritte dal circolo di via Narisano a Cornigliano. Una struttura con 3 biliardi e l’unica nel suo genere a Genova ad avere tre telecamere puntate sui biliardi che registrano le partite. Giovanni Cadile Un circolo moderno che non si limita al solo biliardo ma si dedica anche al ballo latinoamericano per tre serate alla settimana. Cadile ha bruciato le tappe: gioca da una decina d’anni ed èpassatodasolicinqueanniin prima categoria. Al suo attivo una quindicina di primi posti, un campionato a squadre Uisp, campione provinciale a coppie e staffetta, innumerevoli secondi posti: ai campionati italiani dello scorso anno - battuto in finale da Gianni Gnagnarelli del Circolo Unione - e alla “Tris Parma” in terra emiliana. «Sono cresciuto molto - racconta Cadile con emozione - e la maggior parte di merito la devo soprattutto a Marco che oltre a essere un compagno di squadra era soprattutto un grande amico. Una persona perbene che diceva sempre quello che pensava. Cinque anni fa, appena promosso di categoria, la prima cosa che midissefu:“Oracheseipassato di A me lo spieghi chi ti fa giocare?”. Pochi giorni dopo michiamòemidissediandare a giocare con lui. Ho imparato molto a “stare sul biliardo” grazie a tutte le gare che abbiamo disputato in coppia in giro per l’Italia. La formazione con cui disputo il campionato è ben attrezzata ed è soprattutto un gruppo di amici veri e giocatori di carattere e spessore che vanno da Vincenzo Manfredi a Mimmo Catalano, da Andrea Ghiglione a Ivano Gadaleta, da Elio Teodoro a Patrizio Serra. Credo che siamo una formazione che può dare il meglio nella fase finale quando ogni incontro è dentro-fuori».