NotiVer 0106.imp - Federazione dei Verdi

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NotiVer 0106.imp - Federazione dei Verdi
Notizie Verdi • Agenzia quoditiana di informazione dei Verdi italiani • Anno I • n.17 • 21 gennaio 2006 • Sped. ab. post. art. 1 Legge 46/04 del 27-2-2004 - Filiale di Roma
Inverno
Anno II N. 17 21 gennaio 2006
SUPPLEMENTO ALLE PAGINE I-IV
Rivista on line
www.verdi.it
Direttori:
Gianpaolo Silvestri,
Giuseppe Trepiccione
Omeopatia,
l’altra medicina
Notizie Verdi
organo ufficiale di informazione
della federazionbe dei Verdi
agenzia quotidiana di informazione dei Verdi italiani
Direttore responsabile:Grazia Francescato.
Editore:undiciduesrl, via R.Fiore 8, Roma.
Grafica e impaginazione:Sagp,
via Nomentana 175, Roma.
Stampa:Rotopress, via del Trullo, 560 - Roma
Registrazione del tribunale di Roma
RAGGI
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n.34 del 7/2/2005
Redazione:via A.Salandra 6 • 00187 Roma
tel.06.4203071
Diario verde. Fauna minore, Saluggia
L’anno che verrà
9/10 aprile 2006. Agenda verde
di Mimmo Lomelo
BUON 2006. Non è solo un augurio, ma un invito
ad impegnarci affinché questo sia l’anno della svolta, del
rilancio dell’Italia, che merita un governo migliore, attento alla pace, all’ambiente, ai diritti, alla solidarietà ed
all’innovazione. Queste sono le priorità programmatiche dei Verdi per vincere le elezioni e per cambiare e
modernizzare concretamente il Paese, prostrato da cinque anni terribili in cui le destre hanno massacrato l’ambiente, mandato a rotoli l’economia, spaccato l’Italia con
la devolution, smantellato il welfare, precarizzato il lavoro e varato vergognose leggi ad personam.
Ma questo deve rimanere il passato, perché il 2006 può essere l’anno della svolta.
L’anno in cui verranno prese decisioni strategiche: dal ritiro delle truppe dall’Iraq e
l’avvio di politiche di cooperazione internazionale ad una nuova politica energetica, che punti su risparmio ed efficienza
ed investa sulle fonti sicure, pulite e rinnovabili. Già nei primi mesi del 2006 sarà
essenziale abrogare la legge Moratti e la
legge Biagi, e pensare ad un nuovo e più
efficiente modello di welfare, che assicuri a tutti una buona scuola ed una sanità
efficiente e dia più lavoro ai giovani e più
lavoro di qualità. Ecologia, sostenibilità e innovazione,
infine, dovranno caratterizzare fin dai primi passi l’azione di governo dell’Unione. La campagna elettorale si
annuncia velenosa, ma le tesi e le proposte dei Verdi,
soprattutto se tutti sapranno sostenerle con la giusta
determinazione, hanno la forza necessaria per fornire
risposte concrete ai bisogni dei cittadini ed a migliorare
la qualità della vita nelle nostre città ed in tutto il Paese.
Per questo invito tutti i nostri iscritti e simpatizzanti a
rendere il 2006 un anno sorridente, come il nostro simbolo.
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Alfonso Pecoraro Scanio
e-mail:[email protected]
Stampato su carta riciclata
Non disperdere nell’ambiente
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Associazioni. Gruppo Abele
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Locandina. Pollo alla diavola
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Presidenza, Camera, Senato e Ue
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Unione. Ambiente, buon punto d’avvio
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Inquinamento. Mare pulito di Marco Lion
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Istruzioni per l’uso. Ecopoint
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Pasquale Quaranta
Scienza. Stop agli animali cavia
di Fabrizia Pratesi de Ferraris
14 gennaio 2006. Due piazze per la libertà.
Le donne e gli uomini che hanno animato le
manifestazioni nazionali del 14 gennaio – “Tutti in
pacs” a Roma e “Usciamo dal silenzio” a Milano
– hanno segnato una grande mobilitazione
comune riaffermando libertà e responsabilità
sul terreno della sessualità, della procreazione
e delle relazioni. Una sintonia tra il movimento delle
donne, quello glbt e chiunque abbia a cuore i diritti civili
e lo stato laico. Uno stop a tutti gli integralismi.
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n.17 - 21 GENNAIO 2006
DIARIO VERDE
a cura di Giuseppe Trepiccione
EMILIA ROMAGNA
Difendere la fauna minore
Una proposta di legge presentata dai consiglieri regionali verdi
dell’Emilia Romagna, Daniela Guerra e Gianluca Borghi
“UNA STRADA comunale nella contea di Somerset (sudovest dell'Inghilterra) è chiusa per tre mesi al
fine di proteggere i rospi in
amore. I batraci dei boschi
di Norton, nei pressi di Clevedon (Cornovaglia), hanno l’abitudine, ogni anno,
di attraversare una strada
vicina per raggiungere zone
umide adatte alla riproduzione. Ma il viaggio, pur breve, è spesso fatale per decine di esemplari che finiscono schiacciati sotto le
auto”.
Questa notizia, apparsa giorni fa su
Repubblica, dà risalto alla proposta di
legge “Disposizioni per la tutela della
fauna minore in Emilia Romagna” che
ho presentato insieme a Daniela Guerra presso il Consiglio regionale.
Gli inglesi ci offrono un esemplare caso
di sensibilità in materia di protezione
delle specie animali di piccola taglia.
Sono innumerevoli le cause che determinano l’impoverimento della fauna
minore: la distruzione degli habitat, l’impiego di pesticidi in agricoltura, l’inquinamento delle acque superficiali, le catture a scopo commerciale, la distruzione intenzionale della fauna minore a
causa di atavici ed infondati pregiudizi. Aggravano la situazione le trasformazioni ed alterazioni di cicli bio-geochimici su scala planetaria (“buco dell’ozono”, “effetto serra”, “piogge acide”,
alterazioni climatiche) che manifestano i loro effetti negativi anche su scala
locale.
Per opporre un’adeguata risposta normativa al calo della biodiversità, il progetto di legge – composto di 10 articoli
– intende fornire una tutela diretta ed
efficace a salvaguardia della fauna minore con l’introduzione di specifici divieti e sanzioni (da 10 a 250 euro). In particolare, sono soggetti a tutela – oltre
alle specie rare o minacciate – anfibi,
rettili e chiocciole (limitazioni per la
raccolta). Ci si prefigge, inoltre, d’intervenire a salvaguardia degli habitat particolarmente importanti per la fauna
minore, nonché di sensibilizzare e coinvolgere l’opinione pubblica, anche sulla scorta di studi scientifici.
Alle province, secondo il pdl, verranno
attribuiti compiti di sorveglianza e monitoraggio dello stato di conservazione
delle specie. Sulla base di questo monitoraggio, la Regione dovrà approvare la
“lista rossa regionale”: un elenco di specie rare e minacciate che richiedono
particolari misure di conservazione. Le
funzioni di vigilanza sull’applicazione
della legge verranno svolte dalla polizia
amministrativa locale.
Sono convinto che si tratti di un provvedimento necessario che potrà consentire all’Emilia-Romagna di fare un
salto di qualità nella tutela della fauna
minore. Forse un giorno potremo assistere anche in Italia alla chiusura di una
strada per permettere la “migrazione”
dei rospi in amore. Non solo un segno
di civiltà, ma un passo necessario verso la salvaguardia del pianeta.
Gianluca Borghi
PIEMONTE
No all’ordinanza atomica
Saluggia non deve consolidarsi come il deposito nucleare più grande d’Italia!
IL CONSIGLIERE regionale piemontese dei Verdi per la Pace, Enrico Morioni, a proposito della notizia dell’ordinanza del Generale Jean con la quale si
ordina la costruzione di un deposito per
le scorie nucleari a Saluggia, provincia
di Vercelli, ha dichiarato:
“È una decisione grave sia nel contenuto sia nel metodo! Infatti, quest’ordinanza rischia di far diventare permanente una situazione, a detta ormai di
tutti, gravissima per la collocazione del
sito nucleare saluggese, lungo un fiume
e sopra una delle più importanti falde
acquifere. È estremamente grave il fatto che si ricorra ad ordinanze che evitano qualsiasi confronto e partecipazione democratica e prescindono da tutte
le normative ambientali e urbanistiche,
tutto questo invece di dare attuazione
alle leggi che lo stesso Governo si è dato.
Come Verdi chiederemo alla Regione
l’istituzione di un tavolo di crisi ed assicuriamo che le popolazioni che vivono
ormai da più di 30 anni con l’incubo del
nucleare non saranno certo lasciate sole
a combattere contro questo ennesimo
pericolo”.
Aggiunge poi Dario Sellaro, presidente dei Verdi della provincia di Vercelli: “La decisione di condannare un territorio ad essere per l’Italia ed il Piemonte la discarica mortifera e nociva,
non può essere presa a discapito dei
suoi cittadini ed abitanti e senza il loro
consenso, peraltro inesistente. In queste battaglie di civiltà chiediamo a tutta la popolazione vercellese – e non solo
– di continuare ad esserci vicini per
dare un domani al vercellese. Nella quotidianità del lavoro e nella costruzione di socialità attiva e consapevole, per
un domani fatto di futuro di diritti e di
pace”.
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9/10 APRILE 2006
n.17 - 21 GENNAIO 2006
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ELEZIONI
Un’agenda verde piena di impegni
Vogliamo contare di più nel Paese e puntare al raddoppio delle nostre presenze nelle istituzioni
Mimmo Lomelo*
MANCANO quasi ottanta giorni al
termine di questa campagna elettorale
che si annuncia molto infuocata e piena di veleni.
Il Polo ha cercato – purtroppo riuscendoci, con l’approvazione nelle ultime
settimane della legge proporzionale –
di barare sul risultato elettorale, modellando la legge non solo alle esigenze della destra ma in particolar modo al partito virtuale del presidente del Consiglio, “Forza Italia”.
La legge truffa del 1954 inorridisce
rispetto alla struttura di quella attuale,
finalizzata a limitare i danni di una prevista e sonora sconfitta elettorale, risultato naturale di cinque anni di governo
fallimentare.
Non solo non l’abbiamo condivisa, ma
abbiamo cercato di contrastarla in tutti i modi in parlamento e nel Paese.
Adesso è necessario attrezzarsi e reagire duramente nei confronti di chi ha
cambiato le regole democratiche. Il cerino è nelle nostre mani, nella nostra capacità di mettere in campo ciò che in questi anni abbiamo cercato di costruire.
Non ci saranno, come in passato le defa-
ticanti trattative di “ Coalizione”, saranno evitate mediazioni, compromessi,
ricatti, imposizioni, ed il così è se vi pare
di pirandelliana memoria.
Alle dure prove elettorali sarà sottoposta la maturità dei dirigenti di tutti i
livelli, da quello cittadino a quello
nazionale.
Se riusciremo a fare gioco di squadra ed
a metterci alla prova, com’è avvenuto
nelle scorse occasioni consultive ( provinciali, europee, regionali), sono sicuro che otterremo una buona prova.
In gioco non sono i destini personali di
ciascuno di noi ma l’orgoglio verde di
ciò che in questi anni siamo riusciti a
costruire.
Vogliamo contare di più nel Paese e puntare al raddoppio delle nostre presenze
nelle istituzioni.
In questa infinita fase di transizione politica-istituzionale piena di trappole, trabocchetti, trucchi per cambiare le regole in corsa e modificare a proprio vantaggio il risultato finale delle elezioni, dotiamoci di un sano antidoto: la necessità
per noi e per il nostro paese di mandare
a casa l’attuale governo delle destre. ■
* responsabile Enti locali ed Organizzazione della Federazione dei Verdi
La nostra Primavera
Con l’avvicinarsi delle elezioni
politiche si apre una decisiva stagione di impegno. Sappiamo che
sarà una campagna elettorale
intensa ed è questo il momento
per partecipare attivando tutti gli
strumenti utili per un pieno coinvolgimento.
Ti chiediamo di segnalare la disponibilità a organizzare o partecipare alle iniziative dei Verdi utilizzando uno di questi canali:
• scrivi una email a [email protected]
• invia un sms al numero 320 2043900
• cerca e chiama con Skype “org_verdi”
• contatta la Federazione nazionale o le strutture territoriali
Sarai informato sulle novità della campagna elettorale e inoltre, potremo comunicare facilmente.
C’è bisogno di una grande partecipazione per
affermare le nostre idee e i nostri valori, affinché quella che si aprirà sia anche la nostra primavera.
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n.113 - 21 GIUGNO
2005
n.17
- 21 GENNAIO 2006 POLITICA
SCIENZA
AMBIENTE
Sicurezza alimentare
e furbetti di quartiere
VIVISEZIONE
Stop agli animali cavia
La prestigiosa rivista scientifica Nature dà ragione ai Verdi
IL CASO DELLE 58.000 tonnellate di
grano canadese contaminato da ocratossina, una sostanza prodotta da funghi unicellulari, offre lo spunto per alcune considerazioni sulla sicurezza alimentare. La
prima è che i sistemi di controllo hanno
funzionato, dal momento che la pericolosità del carico era stata ipotizzata a settembre, quando furono effettuati i prelievi. La seconda è che il personale dei nostri
laboratori è qualificato e le attrezzature
permettono il massimo dell’affidabilità.
La terza è che la legge esistente non funziona. È evidente, infatti, che di fronte al
rischio che il carico fosse pericoloso per
la salute umana, le analisi di parte presentate dall’importatore non avrebbero dovu-
to essere sufficienti a permettere di commercializzare il prodotto sospetto in assenza di conferma di innocuità. La quarta
considerazione è che, oltre a cambiare la
legge per impedire che l’uso di false certificazioni metta a repentaglio la salute
umana, è necessario fissare limiti massimi per le indagini di laboratorio. Si deve
certo consentire di bloccare carichi sospetti, ma anche offrire garanzie sui tempi di
realizzazione dei controlli che permettano il sequestro senza rischio che deteriori prima di conoscere l’esito delle analisi.
A tal fine è utile ricordare che in commercio esistono kit per l’identificazione di
contaminanti alimentari come l’ocratossina, che consentono di quantificarne la
presenza nel giro di poche ore. Se fossero stati usati, il furbetto di turno sarebbe
finito ugualmente in galera, ma senza che
gli venisse data opportunità di avvelenare un numero imprecisato di ignari consumatori.
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Fabrizia Pratesi de Ferrariis *
UNO DEI – NON MOLTI – aspetti posi-
tivi della globalizzazione è quello di avere consentito, con la diffusione della
conoscenza, l’abbattimento di numerose barricate e paraventi. Il paravento che
forse ha più a lungo resistito, quello che
avvolgeva i segreti laboratori di sperimentazione animale, è infine anch’esso
crollato, sotto il peso dell’inconsistenza
scientifica che nascondeva. Ma anche
sotto la pressione di interessi commerciali favorevoli ai metodi detti «alternativi» perché enormemente più vantaggiosi, come costi e come tempi. A noi
quello che interessa è che i nuovi metodi, forti di tante nuove conoscenze, abbiano le basi scientifiche necessarie ad una
reale tutela della salute e dell’ambiente.
Dopo diverse critiche al modello animale già comparse su altre riviste importanti, Nature (10/11/05), voce più prestigiosa nell’ambiente della scienza, dà
l’ultima spallata alla credibilità del metodo usato in tutto il mondo per testare le
sostanze tossiche e i farmaci. L’articolo di di Alison Abbott (ripreso nel Corriere Salute 4/12/05, con “Stop agli animali-cavia” di F. Porciani) definisce il
modello animale costoso e superfluo ...
«mai sottoposto ai rigori della validazione ... non in grado di fornire dati precisi sulla tossicità per l’uomo», mentre
Thomas Hartung, direttore dell’Centro
Europeo per la Validazione dei Metodi
Alternativi e dell’Istituto per la Tutela
della Salute dei Consumatori, dichiara
che «i test di tossicità che abbiamo utilizzato per decenni sono semplicemente “cattiva scienza”» e il progetto Reach
dell’Unione Europea, per la regolamentazione delle sostanze tossiche immesse nell’ambiente, sarà «un’opportunità
per la tossicologia di diventare infine
una scienza rispettabile».
Il Comitato scientifico Equivita, gli Animalisti italiani, il Movimento ecologista
Una e il Movimento antispecista hanno
indetto un convegno per condividere con
tanti amici antivivisezionisti il momento di grande gioia. Questa è stata anche
l’occasione per presentare la proposta di
legge N° 6034 dell’on.le Luana Zanella,
dei Verdi, che prevede l’abrogazione della legge 116/92 ed il divieto di sperimentazione su animali. Essa si pone come
traguardo la tutela della salute umana,
che sia nella Costituzione italiana che
nel Trattato Ue ha prevalenza, quale diritto fondamentale dei cittadini, sui diritti
di carattere economico.
Le suddette associazioni, nel sostenere
tale proposta di legge, ribadiscono il loro
dissenso sulla proposta (n. 5442) dell’on.
Schmidt. Come già pubblicato sul Corriere della Sera del 21/12/05 (in «Interventi e repliche») in risposta al direttore
del Mario Negri, Silvio Garattini – secondo il quale la proposta di legge Schmidt
avrebbe l’accordo di tutte le società di
protezione degli animali – tali associazioni si sono ritirate dal tavolo di lavoro costituito per l’elaborazione di questo Dpl, che
rilancia la sperimentazione animale senza fare cenno alla necessità di una validazione del metodo, ed a fronte di ben
pochi miglioramenti offre molti peggioramenti rispetto alla 116/92. Ad esempio, ufficializza la “produzione” di animali transgenici; estende il silenzio-assenso a tutti gli esperimenti, inclusi quelli su
cani, gatti e scimmie, senza anestesia e
con forte dolore, che attualmente richiedono l’autorizzazione scritta; annacqua
i metodi alternativi comprendendovi
quelli che non riducono il numero di animali usati o le sofferenze, esclusi dalla
direttiva 86/609. La 5442, improntata sulla politica delle 3R, è una legge al ribasso
rispetto alle norme esistenti, e soprattutto al ribasso rispetto alle nuove grandissime potenzialità che si offrono oggi per
la nostra causa.
■
* Responsabile dei Verdi per le campagne su Ogm
e brevetti
ASSOCIAZIONI
Quarant’anni di solidarietà
54 fiori nel giardino di Abele tra disagio ed emarginazione
Progetti
AMNISTIA NATALE 2005
Il Gruppo Abele ha aderito, alla fine dello scorso anno, all’iniziativa per ottenere un provvedimento di amnistia-indulto, soprattutto per continuare a sensibilizzare l’opinione pubblica e dei politici
su un tema così complesso.
PROGETTO FAMIGLIA
Dal 24 gennaio al 14 febbraio a Torino,
si svolgeranno quattro incontri sul tema
«La trasgressione e i sogni dei ragazzi.
Le paure e le speranze dei genitori», con
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www.gruppoabele.org
GRUPPO ABELE
IL GRUPPO ABELE è un’associazione di volontariato nata nel 1965 su
iniziativa di Luigi Ciotti, con il nome
di Gioventù impegnata. L’associazione inizia la sua attività di solidarietà
con persone senza fissa dimora, cercando di costruire offrire sostegno nelle difficoltà quotidiane. Verso la fine
del 1968 l’associazione decide di cambiare nome in Gruppo di Abele, traendo spunto da un servizio televisivo di
Sergio Zavoli intitolato
I giardini di Abele, in
cui si parlava della prima esperienza di apertura dei manicomi
avvenuta a Gorizia.
Oggi le attività del
Gruppo riguardano
soprattutto i servizi di
accoglienza per persone disagiate, come tossicodipendenti e alcolisti, ragazze che vogliono uscire dal giro dalla
prostituzione, stranieri in attesa di asilo politico e bambini
disadattati.
Un’importanza fondamentale è attribuita ai servizi di tipo informativo (mensi-
n.17 - 21 GENNAIO 2006
li, case editrici, librerie e biblioteche),
tra i quali va segnalato quello offerto dal
Centro Studi Gruppo Abele: dalla sua
fondazione nel 1975 si è trasformato da
centro di documentazione per uso interno - sui temi delle dipendenze, delle droghe, dell’Aids, del carcere, degli immigrati, dei minori e della prostituzione in luogo di elaborazione e di ricerca a
disposizione di tutti coloro che vogliono documentarsi sui temi del disagio e
dell’emarginazione.
Tra le 54 attività del Gruppo, bisogna
segnalare anche quella dell’Università
della Strada, che si occupa della formal’obiettivo di offrire a coloro che sono
quotidianamente a contatto con i giovani (insegnanti, genitori, educatori), alcuni momenti di incontro e di confronto per
conoscere meglio i fenomeni sociali che
riguardano le nuove generazioni. Per
info: [email protected]
CORSI DI FORMAZIONE
L’Università della Strada organizza corsi di formazioni nel sociale di tre giorni,
che si svolgeranno da marzo a luglio del
2006, per un massimo di dodici partecipanti. Il primo corso si svolgerà dal 1° al
3 marzo sul tema «Le nuove realtà delle
Presidente: Luigi Ciotti
Altri referenti: L.Grosso,
G.Tallone, M.Gagliardo
Responsabile comunicazione:
M.Da Pra Pocchiesa
Sede:
c.so Trapani 95, 10141, Torino
tel. (+39) 011 38 41 011
fax (+39) 011 38 41 031
e-mail:
[email protected]
zione professionale con la progettazione e l’organizzazione di percorsi formativi destinati a coloro che vogliono impegnarsi nel sociale (l’associazione è inserita nell’elenco definitivo degli Enti
accreditati alla formazione del personale della scuola), e quella del Consorzio Sociale Abele Lavoro, che ha l’obiettivo di sostenere e guidare persone disagiate nella ricerca di un lavoro, nonché di mettere in contatto aziende e
imprese artigianali con il mondo delle
cooperative sociali.
Il Gruppo Abele, infine, è ampiamente
impegnato anche nella solidarietà internazionale. Del 2002, ad esempio, sono
state promosse e sviluppate iniziative
per l’umanizzazione della condizione
carceraria in Burkina Faso, Mali, Costa
d’Avorio e Togo; attività di sostegno per
minori orfani o ammalati di Aids in
Marocco.
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dipendenze». Per Info: universtrada@
gruppoabele.org
COMELINCANTO
È uno spettacolo teatrale nato da un’idea
dell’Union Ladina dal Comelgo, per recuperare e promuovere la tradizione, la cultura e la lingua ladina del Comelico. Partecipano all’iniziativa il gruppo Obiettivo
Luce con la proiezione di diapositive che
illustrano la vallata nel susseguirsi delle
stagioni; i Legar, con coreografie sulle
musiche del carnevale e con le maschere tradizionali del matazin e della matazina; il Gruppo musicale di Costalta.
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n.17 - 21 GENNAIO 2006
LA LOCANDINA
a cura di Gianpaolo Silvestri
Pollo alla diavola
Che cosa metti nello stomaco quando mangi un pollo?
NEL NOSTRO PAESE DUE AZIENDE control-
lano oltre il 70% del mercato del pollame. Una è
l’Aia del gruppo Veronesi e l’altra è del gruppo
Amadori. L’allevamento è svolto in grandi capannoni con decine di migliaia di volatili: con una
densità di 10-15 per metro quadro, cioè sino a
30 chili di “carne” a mq (i regolamenti della Ue
stabiliscono invece in tre polli per mq la densità massima ammissibile).
Beccano tutto ciò che ha colore paglierino, giorno e notte, grazie all’illuminazione artificiale; le
temperature sono sempre elevate (anche a causa della luce e delle deiezioni, che sono raccolte
con una ruspa per la produzione della pollina, sottoprodotto usato come concime agricolo o combustibile); le condizioni igieniche sono terribili;
le infezioni batteriologiche sono contrastate con
gli antibiotici contenuti nei mangimi.
Ma per i virus non ci sono farmaci. Da qui l’uso di vaccini che contrastano le manifestazioni
patologiche del virus, ma impediscono l’eradicazione dello stesso, consentendo che animali
Tutti i polli che mangiamo appartengono a un paio di
razze ibride (denominate COBB 500, brevettate dalla Cobb
Breeding Company), nate in laboratori di genetica
solo apparentemente sani siano commercializ- applicata e selezionate esclusivamente per l’ingrassaggio.
zati. A questo si aggiunge il rumore spaventoso Il risultato è una vera macchina biologica ad elevatissimo
provocato dal pigolare di 50.000 - 100.000 animali spaventati. L’organismo del pollo, animale “indice di conversione”: un pollo mangia un chilo e mezzo
diurno, è messo a dura prova: l’apparato digedi mangime e ne “produce” uno di carne. Questi polli
rente stressato, la sua capacità di resistenza agli
denominati “galletti”, quando arrivano a “maturazione”
agenti patogeni fortemente indebolita.
Questi allevamenti sono bombe batteriologi- (vivono solo 35 giorni) pesano vivi in media sui 2,3 chili, e
che, pericolose e costose. Pericolose, in quanto preparati a busto circa 1,2. È l’allevamento industriale
incubatoi di possibili virus trasmissibili agli uomini come salmonelle e influenze; costose, come integrato, le cui fasi sono: produzione della gallina ovaiola,
per il caso dell’ultima peste aviaria, già costata incubatoi delle uova, produzione dei pulcini, macelli,
all’Italia oltre mille miliardi di lire.
industria di lavorazione, logistica e commercializzazione
In regime naturale, i polli dovrebbero mangiare solo mais, soia e fibre, trasformando proteine vegetali in pro- interiora, dalle teste, dalle zampe e dalle piume ottenute dai
teine nobili. Il tipo broiler, che rappresenta il 99% dei 520 milio- loro simili morti in precedenza, oltre alle proteine animali
ni di polli e dei 22 milioni di tacchini che mangiamo ogni anno, acquistate dove costano meno (farine di sangue e di pesce).
mangia invece esclusivamente mangimi industriali, prodotti in Di queste proteine, ai polli e ai tacchini, ne vengono sommilarga misura da due o tre aziende. Le formule di questi mangimi nistrate una quantità fino al 30% nel tacchino, un po’ meno
sono top secret; il mais e la soia, che sono i componenti princi- per il pollo.
pali (fino al 60/70%), sono in grandissima parte d’importazione
Si ottengono dei pulcinotti venduti come galletti o tacchie di produzione transgenica, perché costano meno.
ni, con una carne senza gusto né qualità organolettiche, e di
Contrariamente alle normative per i bovini, i mangimi per dubbia salubrità. I polli così allevati, se li cucini due minuti di
pollame e tacchini possono contenere farine di carne e di pesce, più letteralmente si sbriciolano, e se li lasci raffreddare rilapannelli d’olio esausto, grassi di origine animale. La vicenda sciano il classico odore di pesce con cui sono stati parzialmendi due anni fa dei polli belgi alla diossina è dovuta a un “ecces- te allevati. Per i tacchini è ancora peggio: la carne è letteralso” di Pcb ma, se si rientra nei limiti tollerati, è legale dare da mente immangiabile.
mangiare ai polli anche oli esausti di motori. Ma i risultati
migliori si ottengono con le proteine animali derivate dalle
Da: Guglielmo Donadello, consulente aziendale settore zootecnico, www.disinformazione.it
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n.17 - 21 GENNAIO 2006
PARLAMENTO
PRESIDENZA www.pecoraroscanio.it
SENATO DELLA REPUBBLICA - www.senato.it/verdi/
Codice etico, delega
ambientale, no alla
demagogia nucleare
Norme in materia ambientale,
legge “Pecorella”, liberiamo
Akbar Ganji
LA VICENDA UNIPOL ha innescato una
reazione a catena di aggressioni e accuse. Se persino Berlusconi usa la giustizia per propaganda elettorale, è chiaro
che la prossima sarà una campagna elettorale combattuta con la sciabola e non
col fioretto. Sulla vicenda che ha tenuto
banco per settimane è intervenuto Alfonso Pecoraro Scanio: «Serve più etica e
trasparenza nei rapporti tra politica ed
economia.
Le vicende di questi ultimi mesi hanno
scoperchiato un vaso di Pandora che non
può lasciare indifferenti. Si devono dare
risposte chiare e nette ai cittadini, per
questo serve un codice etico». Il leader
del Sole che Ride ha riservato una stoccata anche a Berlusconi, negli stessi giorni accusato di aver pagato poche migliaia
di euro per sanare una posizione fiscale
di decine di milioni. «Basta sciacallaggio. Questo centrodestra e questo premier sono campioni mondiali di conflitto d’interessi e di intrecci tra politica ed
affari, non sono certo loro a poter dare
lezioni di etica. Pensino piuttosto a riflettere sui disastri combinati in cinque
anni».
E di cose su cui meditare ne avrebbero
a iosa, a partire dallo scempio della legge delega sull’ambiente.
«Centinaia di pagine disastrose che riportano indietro l’Italia di vent’anni. Con
un colpo di mano che risponde a logiche
ed interessi economici, non certo alla
tutela del territorio, il governo dà via
libera ad una deregulation selvaggia che
apre le porte allo sfacelo ambientale.
Naturalmente se vincerà l’Unione sarà
abrogata». Da registrare, infine, l’ennesimo affondo nuclearista del ministro
Scajola e della destra dopo la crisi del
gas tra Russia e Ucraina.
«Stop all’inutile demagogia atomica. Questa emergenza – ha affermato Pecoraro
Scanio – dimostra la necessità di un piano energetico nazionale, che i Verdi chiedono da tempo».
Andrea Alicandro
FORZATURA del Governo, e della
maggioranza in commissione Ambiente, sul famigerato decreto legislativo “Norme in materia ambientale”: una lettera
del ministro per i rapporti col parlamento al presidente Pera informa che la Conferenza unificata Stato-Regioni ha fatto
“inutilmente decorrere” il termine per l’espressione del proprio parere, pertanto le
competenti commissioni sono chiamate a darsi da fare comunque.
Sollecita, la commissione Ambiente dà
mandato ai relatori a
redigere un parere favorevole, nonostante l’intervento di oltre un’ora di Sauro
Turroni, che illustra i contenuti di una
proposta di parere contrario sottoscritta da lui e da altri colleghi dell’opposizione. Neppure in Aula demorde il senatore, spiegando che non si può procedere
in assenza del parere della Conferenza
unificata, in quanto non si tratta dell’attuazione di direttive comunitarie bensì
di un decreto legislativo di riordino, completamento e integrazione di disposizio-
VERDEUROPA -
ni di legge. «Anche qualora Lei abbia deciso di consentire questa forzatura – dichiara Turroni rivolgendosi al presidente del
Senato – credo che essa sia dovuta soprattutto a un atteggiamento di talune parti
del ministero dell’Ambiente e del mondo imprenditoriale: ho già citato gli esempi del capo di gabinetto Togni e
dell’imprenditrice Marcegaglia. Costoro hanno voluto questa forzatura, per
interessi enormi che
riguardano il settore
delle bonifiche, al
fine di garantire interessi economici rilevanti e poco chiari a settori arretrati della nostra
imprenditoria, consentendo
il riutilizzo delle aree anche se
pesantemente inquinate».
L’iter è corretto, afferma Pera, dopo di
che l’Aula si precipita ad approvare la
cosiddetta legge Pecorella, “Modifiche
al codice di procedura penale, in materia di inappellabilità delle sentenze di
proscioglimento”. Dichiarando il voto
contrario del Gruppo Zancan critica,
tra l’altro, l’aver legato all’inappellabi-
http://www.greens-efa.org
La tortura vola in Europa
INDAGINI IMMEDIATE da parte del
Parlamento europeo e del governo italiano ed una vigilanza più attiva e coerente
da parte della Commissione europea sulla questione dei voli Cia. Sono le richieste
dei deputati europei dell’Unione dopo le
denunce di organizzazioni umanitarie ed
organi di stampa che contraddirebbero
quanto sostenuto da diversi paesi europei,
inclusa l’Italia, circa la loro estraneità all’utilizzo di aeroporti europei per voli segreti organizzati dalla Cia per il trasferimen-
to di sospetti terroristi in paesi dove si pratica la tortura. In base al Trattato costitutivo, la Ue “si fonda sui principi di libertà,
democrazia, rispetto dei diritti dell’uomo
e delle libertà fondamentali, e dello stato
di diritto, principi che sono comuni agli
stati membri”: se confermate, le violazioni metterebbero in discussione i diritti fondamentali dell’Unione Europea. Prigioni
segrete, trasferimenti illegali di prigionieri, tortura e rapimenti non devono in nessun caso essere tollerati sul territorio euro-
PARLAMENTO
n.17 - 21 GENNAIO 2006
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CAMERA DEI DEPUTATI - http://verdi.camera.it
No alla legge Fini sulle droghe,
partigiani e reduci di Salò, difesa
della 194, amnistia
lità da parte del pubblico ministero la
persona offesa, che non può reagire
rispetto a un’assolutoria: «Vi invito ad
affermare in campagna elettorale che
proteggete le persone offese. Andatelo
a dire alle vittime della strada e degli
infortuni sul lavoro alle quali, se per caso
in primo grado un pubblico ministero
non fa il suo dovere e non riesce a portare le prove, voi non date un’autonoma possibilità di impugnazione».
45 sono le firme che raccoglie Stefano
Boco, tra colleghi del centro sinistra e
del centro destra, sulla mozione che
impegna il Governo ad attivarsi concretamente e tempestivamente in sede UE
e Onu perché il giornalista dissidente
iraniano Akbar Ganji sia liberato subito e senza condizioni. Imprigionato da
oltre cinque anni nel terribile carcere
di Evin, per le sue inchieste e articoli
che accusavano gli esponenti del regime teocratico di una serie di omicidi di
intellettuali dell’opposizione perpetrati alla fine degli anni ’90, Ganji ha il corpo consumato da torture e umiliazioni
ma non ha mai smesso di denunciare la
realtà dell’oppressione.
Maria Ciano
peo, anche quando si tratta di giustificare
la lotta contro il terrorismo.
Gli eurodeputati hanno proposto che il Parlamento europeo attivi una commissione
per verificare se:
• sia riscontrabile una violazione dell’articolo 6 del Trattato Ue che, recependo la
Convenzione europea dei diritti dell’uomo, stabilisce che “ogni persona ha diritto a che la sua causa sia esaminata equamente, pubblicamente ed entro un termine ragionevole da un tribunale indipendente e imparziale, costituito per legge, il
quale deciderà sia delle controversie sui
suoi diritti e doveri di carattere civile, sia
LA MAGGIORANZA di centro destra
sta tentando un colpo a sorpresa sugli
stupefacenti, uno dei cavalli di battaglia
del vice-premier Fini: la sua proposta sulle droghe potrebbe diventare legge in una
manciata di minuti grazie ad un decreto
o meglio un emendamento ad hoc da
inserire nel decreto sulla sicurezza e i
fondi alle Olimpiadi invernali di Torino,
approvato dal Consiglio dei ministri
e in attesa del via libera del Parlamento. L’ipotesi del
governo è quella di inserire alcuni pilastri della politica repressiva
ed antiproibizionista,
in pratica equiparazione delle strutture pubbliche e private nell’assistenza e ridefinizione
dei limiti tra spaccio e consumo personale: nel decreto
sono state già introdotte alcune modifiche alla legge ex Cirielli relative all’eliminazione della recidiva per i tossicodipendenti impegnati in programmi di
recupero. Resistenza: anche qui gli ex
fascisti la fanno da padroni. Qualcosa
devono pur presentare al proprio eletto-
della fondatezza di ogni accusa penale che
le venga rivolta”;
• in violazione del diritto internazionale
vi siano stati trasferimenti di sospetti terroristi in paesi dove si praticano la tortura o altre forme di maltrattamento dei prigionieri.
I deputati europei dell’Unione hanno anche
sollecitato la Commissione europea ad
esercitare senza tentennamenti ed in modo
attivo il proprio ruolo di guardiana dei Trattati ed accertare se via sia stata o no violazione della legislazione comunitaria da parte di qualcuno degli stati membri.
Sergio Andreis
rato e così tentano di sveltire l’iter del
progetto di legge che equipara i reduci di
Salò ai partigiani, riconoscendo ai primi
lo status di belligeranti: uno schiaffo alla
memoria dei partigiani perchè “chi combatta per la libertà non è uguale a chi
sostenne l’invasore e la dittatura” come
ha spiegato Paolo Cento che ha promesso dura battaglia. È in corso l’indagine
conoscitiva sulla applicazione della
legge 194: ovvero – ha gridato
più volte Luana Zanella – il
parlamento è stato messo al servizio degli spot
televisivi dei leader della destra: dove si è mai
vista un’indagine seria
che dura più o meno
tre settimane? Esiste la
dettagliata relazione
annuale al parlamento sull’attuazione della legge che consente l’interruzione della gravidanza: chi
ha invocato l’indagine ha mai pensato di
leggersela? Amnistia: il parlamento è stato impegnato a discutere un atto di clemenza. Iniziativa che ha visto schieratissimi tutti i deputati Verdi per affrontare l’emergenza carceraria e porre fine
all’ingiustizia di detenzioni disumane:
purtroppo obiettivo fallito. Il tema –
avverte Cento – dovrà essere riproposto
come prioritario nella nuova legislatura
considerando che proprio la festa del sessantesimo anniversario della Repubblica del prossimo 2 giugno può costituire
l’occasione per varare questo provvedimento.
Stefania Limiti
www.verdi.it
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n.17 - 21 GENNAIO 2006
UNIONE
PROGRAMMA
Ombre e luci, ma è un buon punto d’avvio
Analisi dei risultati del gruppo di lavoro su ambiente, territorio, infrastrutture ed energia
Fabrizio Fabbri *
SONO I PRIMI GIORNI di ottobre
2005 quando i gruppi di lavoro incaricati dall’Unione di redigere il programma
elettorale, riescono finalmente a convocarsi. 12 diversi gruppi con sfere di competenza a volte molto ampie e in parte
tra loro sovrapposte il cui compito è quello di fare la sintesi del pensiero comune
della coalizione di centro sinistra in meno
di due mesi. Un’impresa non facile soprattutto considerando che, oltre ai gruppi
di lavoro composti dai membri nominati dai partiti c’era, nelle intenzioni, la
volontà di estendere il coinvolgimento
anche ai rappresentanti di sindacati associazioni e “mondo civile”. In realtà, in
alcuni settori, incontri continui tra i partiti di centro sinistra con discussione e
redazione di documenti di indirizzo programmatico andava avanti già da un bel
po’. Il gruppo di lavoro su ambiente territorio, infrastrutture ed energia che ho
avuto modo di coordinare, è stato per
larga parte facilitato proprio da quanto
fatto in precedenza, svolto in oltre due
anni di incontri, e che ha fornito il punto di partenza sull’analisi complessiva.
E già da questo dato , credo, si possa imparare una prima lezione: la discussione ed
il confronto politico, soprattutto tra alleati, non è mai tempo sprecato. Al contrario, è l’unico modo per evitare di ridurre il dibattito a battute spicciole che non
possono necessariamente entrare nel
merito profondo delle cose, conditio sine
qua non per capire il senso e la portata
reale della proposta politica. Ovviamente, il dialogo, pur essendo necessario, non
è affatto sufficiente a determinare l’allineamento delle posizioni di diversi partiti. In realtà, l’esperienza insegna dimostra come, nella definizione dei principi
generali, e per diversi settori anche nella definizioni dei dettagli, i partiti dell’Unione condividano molto più di quanto
non appaia all’esterno. Il programma,
almeno per la parte ambientale, esprime
proprio queste convergenze politiche,
pur sorvolando, almeno all’apparenza,
su alcune delle questioni più controverse. Non c’è una posizione comune netta
su alcune grandi opere, dalla TAV in Val
Siracusa:
chiusa l’Eternit
Il questore di Siracusa, dopo
le denunce dei Verdi della Provincia e gli interventi del presidente regionale Massimo Fundarò e del presidente nazionale Alfonso Pecoraro Scanio, ha
posto i sigilli all’Eternit. La vecchia fabbrica d’amianto è un
posto di degrado e pericolosità ambientale assoluto. L’ amianto, alla mercè del vento, cosparge le polveri
sottili in tutta l’area intorno. I Verdi, ora, chiedono che sia data priorità assoluta agli interventi di bonifica e risanamento ambientale nell’ambito dei finanziamenti previsti nell’ accordo di programma per tutelare la salute e la sicurezza
delle popolazioni e di chi lavora intorno.
di Susa al MOSE di Venezia, sull’incenerimento dei rifiuti, sul ricorso al carbone per la produzione elettrica o sul processo di privatizzazione dei servizi e dei
beni pubblici. Ma, contrariamente a
quanto si possa pensare, i documenti
redatti sono utili anche per affrontare in
modo più corretto proprio questi argomenti, dal momento che, pur non entrando nel merito, indicano i principi sulla
base dei quali operare le scelte energetiche, o di attribuzione delle priorità e dei
criteri di selezione delle grandi opere. Si
sono stabilite, cioè, le regole del gioco,
elemento fondamentale per cercare di
ragionare assieme sulle vertenze territoriali che costellano l’intero paese. Ed
è proprio questo secondo passaggio che
sarebbe quanto mai utile fare. Riconvocare i gruppi perché discutano, alla luce
di principi indicati nel documento, le
singole specificità su cui, molto spesso,
sembra esserci una forte divisione di
vedute all’interno della coalizione di centro sinistra. È necessario farlo coinvolgendo tutti i soggetti attivi che lavorano
alle diverse istanze ma soprattutto è
necessario farlo in modo pacato e senza
strappi, cercando di raggiungere compromessi che non debbono significare la
resa incondizionata di una o l’altra parte, bensì l’individuazione delle migliori
soluzioni possibili per rispondere alle
reali esigenze della collettività. Ma soprattutto è necessario farlo restituendo alla
politica i luoghi ed i tempi di discussione che non possono essere quelli dettati dai mezzi di informazione , soprattutto quelli televisivi, cui oramai è affidato il dibattito politico. Non si può, a
mio avviso, pensare di discutere nel
merito dei punti di divergenza già ricordati a colpi di comunicati stampa o di
dichiarazioni televisive telegrafiche e
improntate all’effetto mediatico immediato.
■
* Coordinatore gruppo di lavoro su ambiente territorio, infrastrutture ed energia
INQUINAMENTO
MARE PULITO
Prevenire i disastri
Una vittoria verde: “Disposizioni per la sicurezza della navigazione, per favorire
l’uso di navi a doppio scafo e per l’ammodernamento della flotta”
Marco Lion
RICORDATE il disastro della nave Pre-
stige che nel novembre del 2002 riversò
montagne di petrolio sulle coste spagnole? Al largo delle coste della Galizia furono raccolte 12.350 tonnellate di “fuel oil”
fuoriuscito, mentre sulle spiagge si è dovuto lavorare per ripulire oltre 3.500 tonnellate di residui di carburante. Si trattò di
uno dei peggiori disastri ecologici causati da una petroliera: una vera e propria
catastrofe ambientale e umana.
Dopo quell’incidente, mentre Francia e
Spagna vietarono il transito delle navi
cisterna senza doppio scafo, con un provvedimento di urgenza, in Italia partiti e
governo promisero e dichiararono che le
“carrette dei mari” dovevano essere messe al bando, ma come spesso accade non
si fece nulla.
Con maggiore modestia noi Verdi presentammo un disegno di legge che proponeva di anticipare i tempi per il recepimento delle direttive Comunitarie sulla sicurezza della navigazione. Secondo la normativa all’epoca in vigore, le navi cisterna senza nessun tipo di garanzia avrebbero potuto continuare a viaggiare in mare
sino al 2012. Quasi non ci credevamo
quando il 28 giugno 2005 il progetto di legge veniva licenziato all’unanimità dalla
Camera dei Deputati e finalmente il 14
dicembre 2005 otteneva il si definitivo dal
Senato.
La legge si propone di limitare le conseguenze degli incidenti marittimi in cui vengono coinvolte navi cisterna, ma istituisce
anche un fondo per l’ammodernamento
del naviglio destinato al trasporto pubblico di persone, insomma una legge per tutelare le nostre coste e quindi il nostro patrimonio ambientale e uno dei nostri beni
economici principali: il turismo.
Ecco in dettaglio i punti principali del provvedimento:
• Introduzione del divieto di navigazione
delle petroliere a scafo singolo con portata lorda superiore a 600 tonnellate.
• Accesso vietato ai porti, ai terminali offshore e alle zone di ancoraggio nazionali
per le navi cisterna a scafo singolo, di qualsiasi nazionalità, di portata superiore a
5.000 tonnellate che trasportano prodotti petroliferi pesanti.
• Istituzione del Fondo per il rinnovo del
naviglio obsoleto, pari a 12 milioni di euro
annui. Un analogo fondo, di 10 milioni di
euro, sarà destinato al rinnovo e al potenziamento delle unità navali destinate, in
via esclusiva, al servizio di trasporto pubblico di persone, di competenza regionale e locale, effettuato per via marittima,
fluviale e lacuale.
■
* Componente Commissione ambiente Camera
dei deputati
M’illumino di meno
16 febbraio 2006: seconda Giornata nazionale
del risparmio energetico
Per l’anniversario dell’entrata in vigore del protocollo
di Kyoto, Caterpillar chiede di risparmiare la maggiore quantità possibile d’energia nel corso delle 24 ore.
Come già l’anno scorso, si potrà partecipare da semplici cittadini, scuole, comuni, province, regioni, aziende, negozi, uffici, squadre di pallavolo, radio, industrie,
tv, condomini, edicole, monumenti, opifici, musei, cinema e altro. Basterà spedire una e-mail a [email protected]
indicando l’adesione a “M’illumino di meno” e ciò che
sia ha intenzione di fare il 16 febbraio.
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Gli ultimi gravi
incidenti in mare
11 APRILE 1991: nel Mar Ligure, al lar-
go di Arenzano, sulla petroliera cipriota Haven, che trasporta 143.000 tonnellate di greggio, scoppia un incendio.
Muoiono sei marinai e la nave affonda
dopo tre giorni. Circa 50.000 tonnellate di petrolio finiscono sui fondali.
3 DICEMBRE 1992: la petroliera greca
Aegean Sea, con a bordo 80.000 tonnellate di greggio, urta il molo del porto de
La Coruna (Galizia, Spagna) e affonda.
Si forma una chiazza di petrolio lunga
30 chilometri e larga due.
5 GENNAIO 1993: la petroliera liberiana Braer finisce sulle rocce di Sumburgh
Head, nelle isole Shetland (Gran Bretagna), si spezza e 85.000 tonnellate di
petrolio si perdono in mare.
15 FEBBRAIO 1996: la petroliera Sea
Empress si incaglia contro uno scoglio
vicino alla riserva naturale di Milford
Haven (Galles). Circa 70.000 tonnellate di petrolio finiscono in mare e in parte si riversano sull’isola di Skomer, designata dall’Ue riserva naturale assieme
alla vicina Skokholm.
12 DICEMBRE 1999: la petroliera maltese Erika, proveniente da Dunkerque e
diretta a Livorno, si spacca in due al largo di Brest, in Bretagna. In fondo al mare
e sulle coste per una lunghezza di 450
chilometri finiscono almeno 20.000 tonnellate di petrolio. Colpite le coste dell’isola di Yeu, santuario naturale al largo della Vandea.
14 NOVEMBRE 2002: la petroliera Prestige contenente 77.000 tonnellate di
greggio naufraga a largo della Galizia.
Davanti alle coste galiziane sono state
raccolte 12.350 tonellate di “fuel” oil
fuoriuscito mentre le spiagge sono state
ripulire di oltre 3.500 tonnellate di residui di carburante.
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n.17 - 21 GENNAIO 2006
ISTRUZIONI PER L’USO
ECOPOINT
È NATO A NAPOLI lo scorso settembre, in partnership con la
Fondazione Banca Nazionale delle Comunicazioni, il primo Ecopoint, lo sportello di informazioni e soluzioni per il cittadino verso lo sviluppo sostenibile. A gennaio è stata la volta dell’Ecopoint di Genova a Palazzo Ducale (in collaborazione con
il Comune del capoluogo ligure) e subito dopo, a febbraio,
partirà lo sportello di Roma, grazie alle partecipazioni della Provincia capitolina e della Regione Lazio.
Come ribadisce il Quinto Programma d’Azione Ambientale della
Commissione Europea (Towards Sustainability, CEC) “le autorità locali hanno”, infatti, “un importante ruolo da giocare per assicurare la sostenibilità dello sviluppo”, rendendo accessibile
a tutti il mercato dei beni ecocompatibili e fornendo, come
nel caso dello sportello Ecopoint, servizi strutturati per cittadini ed imprese volti a facilitare l’adozione di nuovi modelli di consumo, produzione e dunque sviluppo.
Lo sportello Ecopoint nasce quindi per connettere il consumatore ad una fitta rete di esperti, organizzata ed abilitata a fornire informazioni e soluzioni concrete in materia di consumo ed eco-sostenibilità. Tra i partner promotori dell’iniziativa ricordiamo ACU (Associazione Consumatori e Utenti), AIAB (Associazione Italiana Agricoltura Biologica), Ecoradio, Federbio (Federazione Italiana Agricoltura Biologica e Biodinamica), Greenplanet, Ki,
Istituto Nazionale BioArchitettura, Micro-Vett, Modus Vivendi.
Oggi i consumatori più motivati “finanziano” la diffusione dei prodotti ecologici attraverso
un sano intreccio di (auto)informazione e scelte di consumo; è possibile affermare che in tutti i cittadini esiste un bisogno latente di qualità a 360° e di far confluire le proprie abitudini in
un rinnovato stile di vita che possiamo qui definire più consapevole.
Cresce, infatti, il bisogno di beni che rispettino il consumatore prima e dopo il momento di
utilizzo o fruizione (ognuno di noi è co-proprietario delle risorse naturali). Le imprese devono necessariamente investire (impianti, macchinari, ricerca e sviluppo, comunicazione,
etc.), ma la condizione affinché ciò avvenga risiede nei livelli minimi che la domanda di tali
beni raggiunge in un tempo economicamente utile, variabile per ogni singolo settore.
Il mancato raggiungimento di tale equilibrio produce come effetto un differenziale di prezzo,
tra il prodotto eco-compatibile e quello “convenzionale”, inaccettabile per la maggioranza
dei cittadini: emerge così un modello di consumo sostenibile ecologicamente ma non economicamente, in ogni modo non su larga scala.
L’informazione risulta quindi essere l’energia indispensabile per far crescere la domanda,
abbattere i costi e promuovere finalmente uno sviluppo che è anche progresso.
In questo contesto s’inserisce l’attività del Qualità Italia Ecopoint, uno sportello di servizi permanenti di orientamento, informazione, formazione e progettazione, interamente dedicati
alla collettività (cittadini ed imprese).
Presso l’Ecopoint è possibile consultare pubblicazioni, bibliografia, sitografia nonché accedere ad ogni altra informazione sull’area d’interesse che rappresenta poi il motivo del contatto iniziale (caratteristiche di prodotto/servizio, reperibilità e punti di vendita, etc.)
All’interno dei locali del Qualità Italia Ecopoint è altresì disponibile una ecoteca con riviste
e libri specializzati. Gli esperti delle associazioni partner sono disponibili per chiarimenti,
approfondimenti sia personali che collettivi.
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SPORTELLO DI
INFORMAZIONI
E SOLUZIONI
PER IL
CITTADINO
VERSO LO
SVILUPPO
SOSTENIBILE
Per informazioni contattare:
Qualità Italia Onlus
Associazione
per l’Agricoltura
di Qualità e lo Sviluppo
Sostenibile
Via Giovanni Antonelli, 9
00197 - Roma
Tel. 06 80692114
Fax 06 80663904
www.qualitaitalia.it
Qualità Italia Ecopoint
Palazzo Ducale
Piazza Matteotti, 74 R
16123 - Genova
Qualità Italia Ecopoint
Via Giuseppe Bonito, 6
80129 - Napoli
Qualità Italia Ecopoint
Via Ostiense, 95
00154 - Roma