NotiVer 0106.imp - Federazione dei Verdi
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Notizie Verdi • Agenzia quoditiana di informazione dei Verdi italiani • Anno I • n.17 • 21 gennaio 2006 • Sped. ab. post. art. 1 Legge 46/04 del 27-2-2004 - Filiale di Roma Inverno Anno II N. 17 21 gennaio 2006 SUPPLEMENTO ALLE PAGINE I-IV Rivista on line www.verdi.it Direttori: Gianpaolo Silvestri, Giuseppe Trepiccione Omeopatia, l’altra medicina Notizie Verdi organo ufficiale di informazione della federazionbe dei Verdi agenzia quotidiana di informazione dei Verdi italiani Direttore responsabile:Grazia Francescato. Editore:undiciduesrl, via R.Fiore 8, Roma. Grafica e impaginazione:Sagp, via Nomentana 175, Roma. Stampa:Rotopress, via del Trullo, 560 - Roma Registrazione del tribunale di Roma RAGGI ■ n.34 del 7/2/2005 Redazione:via A.Salandra 6 • 00187 Roma tel.06.4203071 Diario verde. Fauna minore, Saluggia L’anno che verrà 9/10 aprile 2006. Agenda verde di Mimmo Lomelo BUON 2006. Non è solo un augurio, ma un invito ad impegnarci affinché questo sia l’anno della svolta, del rilancio dell’Italia, che merita un governo migliore, attento alla pace, all’ambiente, ai diritti, alla solidarietà ed all’innovazione. Queste sono le priorità programmatiche dei Verdi per vincere le elezioni e per cambiare e modernizzare concretamente il Paese, prostrato da cinque anni terribili in cui le destre hanno massacrato l’ambiente, mandato a rotoli l’economia, spaccato l’Italia con la devolution, smantellato il welfare, precarizzato il lavoro e varato vergognose leggi ad personam. Ma questo deve rimanere il passato, perché il 2006 può essere l’anno della svolta. L’anno in cui verranno prese decisioni strategiche: dal ritiro delle truppe dall’Iraq e l’avvio di politiche di cooperazione internazionale ad una nuova politica energetica, che punti su risparmio ed efficienza ed investa sulle fonti sicure, pulite e rinnovabili. Già nei primi mesi del 2006 sarà essenziale abrogare la legge Moratti e la legge Biagi, e pensare ad un nuovo e più efficiente modello di welfare, che assicuri a tutti una buona scuola ed una sanità efficiente e dia più lavoro ai giovani e più lavoro di qualità. Ecologia, sostenibilità e innovazione, infine, dovranno caratterizzare fin dai primi passi l’azione di governo dell’Unione. La campagna elettorale si annuncia velenosa, ma le tesi e le proposte dei Verdi, soprattutto se tutti sapranno sostenerle con la giusta determinazione, hanno la forza necessaria per fornire risposte concrete ai bisogni dei cittadini ed a migliorare la qualità della vita nelle nostre città ed in tutto il Paese. Per questo invito tutti i nostri iscritti e simpatizzanti a rendere il 2006 un anno sorridente, come il nostro simbolo. ■ Alfonso Pecoraro Scanio e-mail:[email protected] Stampato su carta riciclata Non disperdere nell’ambiente 2 ■ 3 4 ■ Associazioni. Gruppo Abele 5 ■ Locandina. Pollo alla diavola 6-7 ■ Presidenza, Camera, Senato e Ue 8-9 ■ Unione. Ambiente, buon punto d’avvio 10 ■ Inquinamento. Mare pulito di Marco Lion 11 ■ Istruzioni per l’uso. Ecopoint 12 Pasquale Quaranta Scienza. Stop agli animali cavia di Fabrizia Pratesi de Ferraris 14 gennaio 2006. Due piazze per la libertà. Le donne e gli uomini che hanno animato le manifestazioni nazionali del 14 gennaio – “Tutti in pacs” a Roma e “Usciamo dal silenzio” a Milano – hanno segnato una grande mobilitazione comune riaffermando libertà e responsabilità sul terreno della sessualità, della procreazione e delle relazioni. Una sintonia tra il movimento delle donne, quello glbt e chiunque abbia a cuore i diritti civili e lo stato laico. Uno stop a tutti gli integralismi. 2 n.17 - 21 GENNAIO 2006 DIARIO VERDE a cura di Giuseppe Trepiccione EMILIA ROMAGNA Difendere la fauna minore Una proposta di legge presentata dai consiglieri regionali verdi dell’Emilia Romagna, Daniela Guerra e Gianluca Borghi “UNA STRADA comunale nella contea di Somerset (sudovest dell'Inghilterra) è chiusa per tre mesi al fine di proteggere i rospi in amore. I batraci dei boschi di Norton, nei pressi di Clevedon (Cornovaglia), hanno l’abitudine, ogni anno, di attraversare una strada vicina per raggiungere zone umide adatte alla riproduzione. Ma il viaggio, pur breve, è spesso fatale per decine di esemplari che finiscono schiacciati sotto le auto”. Questa notizia, apparsa giorni fa su Repubblica, dà risalto alla proposta di legge “Disposizioni per la tutela della fauna minore in Emilia Romagna” che ho presentato insieme a Daniela Guerra presso il Consiglio regionale. Gli inglesi ci offrono un esemplare caso di sensibilità in materia di protezione delle specie animali di piccola taglia. Sono innumerevoli le cause che determinano l’impoverimento della fauna minore: la distruzione degli habitat, l’impiego di pesticidi in agricoltura, l’inquinamento delle acque superficiali, le catture a scopo commerciale, la distruzione intenzionale della fauna minore a causa di atavici ed infondati pregiudizi. Aggravano la situazione le trasformazioni ed alterazioni di cicli bio-geochimici su scala planetaria (“buco dell’ozono”, “effetto serra”, “piogge acide”, alterazioni climatiche) che manifestano i loro effetti negativi anche su scala locale. Per opporre un’adeguata risposta normativa al calo della biodiversità, il progetto di legge – composto di 10 articoli – intende fornire una tutela diretta ed efficace a salvaguardia della fauna minore con l’introduzione di specifici divieti e sanzioni (da 10 a 250 euro). In particolare, sono soggetti a tutela – oltre alle specie rare o minacciate – anfibi, rettili e chiocciole (limitazioni per la raccolta). Ci si prefigge, inoltre, d’intervenire a salvaguardia degli habitat particolarmente importanti per la fauna minore, nonché di sensibilizzare e coinvolgere l’opinione pubblica, anche sulla scorta di studi scientifici. Alle province, secondo il pdl, verranno attribuiti compiti di sorveglianza e monitoraggio dello stato di conservazione delle specie. Sulla base di questo monitoraggio, la Regione dovrà approvare la “lista rossa regionale”: un elenco di specie rare e minacciate che richiedono particolari misure di conservazione. Le funzioni di vigilanza sull’applicazione della legge verranno svolte dalla polizia amministrativa locale. Sono convinto che si tratti di un provvedimento necessario che potrà consentire all’Emilia-Romagna di fare un salto di qualità nella tutela della fauna minore. Forse un giorno potremo assistere anche in Italia alla chiusura di una strada per permettere la “migrazione” dei rospi in amore. Non solo un segno di civiltà, ma un passo necessario verso la salvaguardia del pianeta. Gianluca Borghi PIEMONTE No all’ordinanza atomica Saluggia non deve consolidarsi come il deposito nucleare più grande d’Italia! IL CONSIGLIERE regionale piemontese dei Verdi per la Pace, Enrico Morioni, a proposito della notizia dell’ordinanza del Generale Jean con la quale si ordina la costruzione di un deposito per le scorie nucleari a Saluggia, provincia di Vercelli, ha dichiarato: “È una decisione grave sia nel contenuto sia nel metodo! Infatti, quest’ordinanza rischia di far diventare permanente una situazione, a detta ormai di tutti, gravissima per la collocazione del sito nucleare saluggese, lungo un fiume e sopra una delle più importanti falde acquifere. È estremamente grave il fatto che si ricorra ad ordinanze che evitano qualsiasi confronto e partecipazione democratica e prescindono da tutte le normative ambientali e urbanistiche, tutto questo invece di dare attuazione alle leggi che lo stesso Governo si è dato. Come Verdi chiederemo alla Regione l’istituzione di un tavolo di crisi ed assicuriamo che le popolazioni che vivono ormai da più di 30 anni con l’incubo del nucleare non saranno certo lasciate sole a combattere contro questo ennesimo pericolo”. Aggiunge poi Dario Sellaro, presidente dei Verdi della provincia di Vercelli: “La decisione di condannare un territorio ad essere per l’Italia ed il Piemonte la discarica mortifera e nociva, non può essere presa a discapito dei suoi cittadini ed abitanti e senza il loro consenso, peraltro inesistente. In queste battaglie di civiltà chiediamo a tutta la popolazione vercellese – e non solo – di continuare ad esserci vicini per dare un domani al vercellese. Nella quotidianità del lavoro e nella costruzione di socialità attiva e consapevole, per un domani fatto di futuro di diritti e di pace”. ■ 9/10 APRILE 2006 n.17 - 21 GENNAIO 2006 3 ELEZIONI Un’agenda verde piena di impegni Vogliamo contare di più nel Paese e puntare al raddoppio delle nostre presenze nelle istituzioni Mimmo Lomelo* MANCANO quasi ottanta giorni al termine di questa campagna elettorale che si annuncia molto infuocata e piena di veleni. Il Polo ha cercato – purtroppo riuscendoci, con l’approvazione nelle ultime settimane della legge proporzionale – di barare sul risultato elettorale, modellando la legge non solo alle esigenze della destra ma in particolar modo al partito virtuale del presidente del Consiglio, “Forza Italia”. La legge truffa del 1954 inorridisce rispetto alla struttura di quella attuale, finalizzata a limitare i danni di una prevista e sonora sconfitta elettorale, risultato naturale di cinque anni di governo fallimentare. Non solo non l’abbiamo condivisa, ma abbiamo cercato di contrastarla in tutti i modi in parlamento e nel Paese. Adesso è necessario attrezzarsi e reagire duramente nei confronti di chi ha cambiato le regole democratiche. Il cerino è nelle nostre mani, nella nostra capacità di mettere in campo ciò che in questi anni abbiamo cercato di costruire. Non ci saranno, come in passato le defa- ticanti trattative di “ Coalizione”, saranno evitate mediazioni, compromessi, ricatti, imposizioni, ed il così è se vi pare di pirandelliana memoria. Alle dure prove elettorali sarà sottoposta la maturità dei dirigenti di tutti i livelli, da quello cittadino a quello nazionale. Se riusciremo a fare gioco di squadra ed a metterci alla prova, com’è avvenuto nelle scorse occasioni consultive ( provinciali, europee, regionali), sono sicuro che otterremo una buona prova. In gioco non sono i destini personali di ciascuno di noi ma l’orgoglio verde di ciò che in questi anni siamo riusciti a costruire. Vogliamo contare di più nel Paese e puntare al raddoppio delle nostre presenze nelle istituzioni. In questa infinita fase di transizione politica-istituzionale piena di trappole, trabocchetti, trucchi per cambiare le regole in corsa e modificare a proprio vantaggio il risultato finale delle elezioni, dotiamoci di un sano antidoto: la necessità per noi e per il nostro paese di mandare a casa l’attuale governo delle destre. ■ * responsabile Enti locali ed Organizzazione della Federazione dei Verdi La nostra Primavera Con l’avvicinarsi delle elezioni politiche si apre una decisiva stagione di impegno. Sappiamo che sarà una campagna elettorale intensa ed è questo il momento per partecipare attivando tutti gli strumenti utili per un pieno coinvolgimento. Ti chiediamo di segnalare la disponibilità a organizzare o partecipare alle iniziative dei Verdi utilizzando uno di questi canali: • scrivi una email a [email protected] • invia un sms al numero 320 2043900 • cerca e chiama con Skype “org_verdi” • contatta la Federazione nazionale o le strutture territoriali Sarai informato sulle novità della campagna elettorale e inoltre, potremo comunicare facilmente. C’è bisogno di una grande partecipazione per affermare le nostre idee e i nostri valori, affinché quella che si aprirà sia anche la nostra primavera. 4 n.113 - 21 GIUGNO 2005 n.17 - 21 GENNAIO 2006 POLITICA SCIENZA AMBIENTE Sicurezza alimentare e furbetti di quartiere VIVISEZIONE Stop agli animali cavia La prestigiosa rivista scientifica Nature dà ragione ai Verdi IL CASO DELLE 58.000 tonnellate di grano canadese contaminato da ocratossina, una sostanza prodotta da funghi unicellulari, offre lo spunto per alcune considerazioni sulla sicurezza alimentare. La prima è che i sistemi di controllo hanno funzionato, dal momento che la pericolosità del carico era stata ipotizzata a settembre, quando furono effettuati i prelievi. La seconda è che il personale dei nostri laboratori è qualificato e le attrezzature permettono il massimo dell’affidabilità. La terza è che la legge esistente non funziona. È evidente, infatti, che di fronte al rischio che il carico fosse pericoloso per la salute umana, le analisi di parte presentate dall’importatore non avrebbero dovu- to essere sufficienti a permettere di commercializzare il prodotto sospetto in assenza di conferma di innocuità. La quarta considerazione è che, oltre a cambiare la legge per impedire che l’uso di false certificazioni metta a repentaglio la salute umana, è necessario fissare limiti massimi per le indagini di laboratorio. Si deve certo consentire di bloccare carichi sospetti, ma anche offrire garanzie sui tempi di realizzazione dei controlli che permettano il sequestro senza rischio che deteriori prima di conoscere l’esito delle analisi. A tal fine è utile ricordare che in commercio esistono kit per l’identificazione di contaminanti alimentari come l’ocratossina, che consentono di quantificarne la presenza nel giro di poche ore. Se fossero stati usati, il furbetto di turno sarebbe finito ugualmente in galera, ma senza che gli venisse data opportunità di avvelenare un numero imprecisato di ignari consumatori. ■ Fabrizia Pratesi de Ferrariis * UNO DEI – NON MOLTI – aspetti posi- tivi della globalizzazione è quello di avere consentito, con la diffusione della conoscenza, l’abbattimento di numerose barricate e paraventi. Il paravento che forse ha più a lungo resistito, quello che avvolgeva i segreti laboratori di sperimentazione animale, è infine anch’esso crollato, sotto il peso dell’inconsistenza scientifica che nascondeva. Ma anche sotto la pressione di interessi commerciali favorevoli ai metodi detti «alternativi» perché enormemente più vantaggiosi, come costi e come tempi. A noi quello che interessa è che i nuovi metodi, forti di tante nuove conoscenze, abbiano le basi scientifiche necessarie ad una reale tutela della salute e dell’ambiente. Dopo diverse critiche al modello animale già comparse su altre riviste importanti, Nature (10/11/05), voce più prestigiosa nell’ambiente della scienza, dà l’ultima spallata alla credibilità del metodo usato in tutto il mondo per testare le sostanze tossiche e i farmaci. L’articolo di di Alison Abbott (ripreso nel Corriere Salute 4/12/05, con “Stop agli animali-cavia” di F. Porciani) definisce il modello animale costoso e superfluo ... «mai sottoposto ai rigori della validazione ... non in grado di fornire dati precisi sulla tossicità per l’uomo», mentre Thomas Hartung, direttore dell’Centro Europeo per la Validazione dei Metodi Alternativi e dell’Istituto per la Tutela della Salute dei Consumatori, dichiara che «i test di tossicità che abbiamo utilizzato per decenni sono semplicemente “cattiva scienza”» e il progetto Reach dell’Unione Europea, per la regolamentazione delle sostanze tossiche immesse nell’ambiente, sarà «un’opportunità per la tossicologia di diventare infine una scienza rispettabile». Il Comitato scientifico Equivita, gli Animalisti italiani, il Movimento ecologista Una e il Movimento antispecista hanno indetto un convegno per condividere con tanti amici antivivisezionisti il momento di grande gioia. Questa è stata anche l’occasione per presentare la proposta di legge N° 6034 dell’on.le Luana Zanella, dei Verdi, che prevede l’abrogazione della legge 116/92 ed il divieto di sperimentazione su animali. Essa si pone come traguardo la tutela della salute umana, che sia nella Costituzione italiana che nel Trattato Ue ha prevalenza, quale diritto fondamentale dei cittadini, sui diritti di carattere economico. Le suddette associazioni, nel sostenere tale proposta di legge, ribadiscono il loro dissenso sulla proposta (n. 5442) dell’on. Schmidt. Come già pubblicato sul Corriere della Sera del 21/12/05 (in «Interventi e repliche») in risposta al direttore del Mario Negri, Silvio Garattini – secondo il quale la proposta di legge Schmidt avrebbe l’accordo di tutte le società di protezione degli animali – tali associazioni si sono ritirate dal tavolo di lavoro costituito per l’elaborazione di questo Dpl, che rilancia la sperimentazione animale senza fare cenno alla necessità di una validazione del metodo, ed a fronte di ben pochi miglioramenti offre molti peggioramenti rispetto alla 116/92. Ad esempio, ufficializza la “produzione” di animali transgenici; estende il silenzio-assenso a tutti gli esperimenti, inclusi quelli su cani, gatti e scimmie, senza anestesia e con forte dolore, che attualmente richiedono l’autorizzazione scritta; annacqua i metodi alternativi comprendendovi quelli che non riducono il numero di animali usati o le sofferenze, esclusi dalla direttiva 86/609. La 5442, improntata sulla politica delle 3R, è una legge al ribasso rispetto alle norme esistenti, e soprattutto al ribasso rispetto alle nuove grandissime potenzialità che si offrono oggi per la nostra causa. ■ * Responsabile dei Verdi per le campagne su Ogm e brevetti ASSOCIAZIONI Quarant’anni di solidarietà 54 fiori nel giardino di Abele tra disagio ed emarginazione Progetti AMNISTIA NATALE 2005 Il Gruppo Abele ha aderito, alla fine dello scorso anno, all’iniziativa per ottenere un provvedimento di amnistia-indulto, soprattutto per continuare a sensibilizzare l’opinione pubblica e dei politici su un tema così complesso. PROGETTO FAMIGLIA Dal 24 gennaio al 14 febbraio a Torino, si svolgeranno quattro incontri sul tema «La trasgressione e i sogni dei ragazzi. Le paure e le speranze dei genitori», con 5 www.gruppoabele.org GRUPPO ABELE IL GRUPPO ABELE è un’associazione di volontariato nata nel 1965 su iniziativa di Luigi Ciotti, con il nome di Gioventù impegnata. L’associazione inizia la sua attività di solidarietà con persone senza fissa dimora, cercando di costruire offrire sostegno nelle difficoltà quotidiane. Verso la fine del 1968 l’associazione decide di cambiare nome in Gruppo di Abele, traendo spunto da un servizio televisivo di Sergio Zavoli intitolato I giardini di Abele, in cui si parlava della prima esperienza di apertura dei manicomi avvenuta a Gorizia. Oggi le attività del Gruppo riguardano soprattutto i servizi di accoglienza per persone disagiate, come tossicodipendenti e alcolisti, ragazze che vogliono uscire dal giro dalla prostituzione, stranieri in attesa di asilo politico e bambini disadattati. Un’importanza fondamentale è attribuita ai servizi di tipo informativo (mensi- n.17 - 21 GENNAIO 2006 li, case editrici, librerie e biblioteche), tra i quali va segnalato quello offerto dal Centro Studi Gruppo Abele: dalla sua fondazione nel 1975 si è trasformato da centro di documentazione per uso interno - sui temi delle dipendenze, delle droghe, dell’Aids, del carcere, degli immigrati, dei minori e della prostituzione in luogo di elaborazione e di ricerca a disposizione di tutti coloro che vogliono documentarsi sui temi del disagio e dell’emarginazione. Tra le 54 attività del Gruppo, bisogna segnalare anche quella dell’Università della Strada, che si occupa della formal’obiettivo di offrire a coloro che sono quotidianamente a contatto con i giovani (insegnanti, genitori, educatori), alcuni momenti di incontro e di confronto per conoscere meglio i fenomeni sociali che riguardano le nuove generazioni. Per info: [email protected] CORSI DI FORMAZIONE L’Università della Strada organizza corsi di formazioni nel sociale di tre giorni, che si svolgeranno da marzo a luglio del 2006, per un massimo di dodici partecipanti. Il primo corso si svolgerà dal 1° al 3 marzo sul tema «Le nuove realtà delle Presidente: Luigi Ciotti Altri referenti: L.Grosso, G.Tallone, M.Gagliardo Responsabile comunicazione: M.Da Pra Pocchiesa Sede: c.so Trapani 95, 10141, Torino tel. (+39) 011 38 41 011 fax (+39) 011 38 41 031 e-mail: [email protected] zione professionale con la progettazione e l’organizzazione di percorsi formativi destinati a coloro che vogliono impegnarsi nel sociale (l’associazione è inserita nell’elenco definitivo degli Enti accreditati alla formazione del personale della scuola), e quella del Consorzio Sociale Abele Lavoro, che ha l’obiettivo di sostenere e guidare persone disagiate nella ricerca di un lavoro, nonché di mettere in contatto aziende e imprese artigianali con il mondo delle cooperative sociali. Il Gruppo Abele, infine, è ampiamente impegnato anche nella solidarietà internazionale. Del 2002, ad esempio, sono state promosse e sviluppate iniziative per l’umanizzazione della condizione carceraria in Burkina Faso, Mali, Costa d’Avorio e Togo; attività di sostegno per minori orfani o ammalati di Aids in Marocco. ■ dipendenze». Per Info: universtrada@ gruppoabele.org COMELINCANTO È uno spettacolo teatrale nato da un’idea dell’Union Ladina dal Comelgo, per recuperare e promuovere la tradizione, la cultura e la lingua ladina del Comelico. Partecipano all’iniziativa il gruppo Obiettivo Luce con la proiezione di diapositive che illustrano la vallata nel susseguirsi delle stagioni; i Legar, con coreografie sulle musiche del carnevale e con le maschere tradizionali del matazin e della matazina; il Gruppo musicale di Costalta. 6 n.17 - 21 GENNAIO 2006 LA LOCANDINA a cura di Gianpaolo Silvestri Pollo alla diavola Che cosa metti nello stomaco quando mangi un pollo? NEL NOSTRO PAESE DUE AZIENDE control- lano oltre il 70% del mercato del pollame. Una è l’Aia del gruppo Veronesi e l’altra è del gruppo Amadori. L’allevamento è svolto in grandi capannoni con decine di migliaia di volatili: con una densità di 10-15 per metro quadro, cioè sino a 30 chili di “carne” a mq (i regolamenti della Ue stabiliscono invece in tre polli per mq la densità massima ammissibile). Beccano tutto ciò che ha colore paglierino, giorno e notte, grazie all’illuminazione artificiale; le temperature sono sempre elevate (anche a causa della luce e delle deiezioni, che sono raccolte con una ruspa per la produzione della pollina, sottoprodotto usato come concime agricolo o combustibile); le condizioni igieniche sono terribili; le infezioni batteriologiche sono contrastate con gli antibiotici contenuti nei mangimi. Ma per i virus non ci sono farmaci. Da qui l’uso di vaccini che contrastano le manifestazioni patologiche del virus, ma impediscono l’eradicazione dello stesso, consentendo che animali Tutti i polli che mangiamo appartengono a un paio di razze ibride (denominate COBB 500, brevettate dalla Cobb Breeding Company), nate in laboratori di genetica solo apparentemente sani siano commercializ- applicata e selezionate esclusivamente per l’ingrassaggio. zati. A questo si aggiunge il rumore spaventoso Il risultato è una vera macchina biologica ad elevatissimo provocato dal pigolare di 50.000 - 100.000 animali spaventati. L’organismo del pollo, animale “indice di conversione”: un pollo mangia un chilo e mezzo diurno, è messo a dura prova: l’apparato digedi mangime e ne “produce” uno di carne. Questi polli rente stressato, la sua capacità di resistenza agli denominati “galletti”, quando arrivano a “maturazione” agenti patogeni fortemente indebolita. Questi allevamenti sono bombe batteriologi- (vivono solo 35 giorni) pesano vivi in media sui 2,3 chili, e che, pericolose e costose. Pericolose, in quanto preparati a busto circa 1,2. È l’allevamento industriale incubatoi di possibili virus trasmissibili agli uomini come salmonelle e influenze; costose, come integrato, le cui fasi sono: produzione della gallina ovaiola, per il caso dell’ultima peste aviaria, già costata incubatoi delle uova, produzione dei pulcini, macelli, all’Italia oltre mille miliardi di lire. industria di lavorazione, logistica e commercializzazione In regime naturale, i polli dovrebbero mangiare solo mais, soia e fibre, trasformando proteine vegetali in pro- interiora, dalle teste, dalle zampe e dalle piume ottenute dai teine nobili. Il tipo broiler, che rappresenta il 99% dei 520 milio- loro simili morti in precedenza, oltre alle proteine animali ni di polli e dei 22 milioni di tacchini che mangiamo ogni anno, acquistate dove costano meno (farine di sangue e di pesce). mangia invece esclusivamente mangimi industriali, prodotti in Di queste proteine, ai polli e ai tacchini, ne vengono sommilarga misura da due o tre aziende. Le formule di questi mangimi nistrate una quantità fino al 30% nel tacchino, un po’ meno sono top secret; il mais e la soia, che sono i componenti princi- per il pollo. pali (fino al 60/70%), sono in grandissima parte d’importazione Si ottengono dei pulcinotti venduti come galletti o tacchie di produzione transgenica, perché costano meno. ni, con una carne senza gusto né qualità organolettiche, e di Contrariamente alle normative per i bovini, i mangimi per dubbia salubrità. I polli così allevati, se li cucini due minuti di pollame e tacchini possono contenere farine di carne e di pesce, più letteralmente si sbriciolano, e se li lasci raffreddare rilapannelli d’olio esausto, grassi di origine animale. La vicenda sciano il classico odore di pesce con cui sono stati parzialmendi due anni fa dei polli belgi alla diossina è dovuta a un “ecces- te allevati. Per i tacchini è ancora peggio: la carne è letteralso” di Pcb ma, se si rientra nei limiti tollerati, è legale dare da mente immangiabile. mangiare ai polli anche oli esausti di motori. Ma i risultati migliori si ottengono con le proteine animali derivate dalle Da: Guglielmo Donadello, consulente aziendale settore zootecnico, www.disinformazione.it 8 n.17 - 21 GENNAIO 2006 PARLAMENTO PRESIDENZA www.pecoraroscanio.it SENATO DELLA REPUBBLICA - www.senato.it/verdi/ Codice etico, delega ambientale, no alla demagogia nucleare Norme in materia ambientale, legge “Pecorella”, liberiamo Akbar Ganji LA VICENDA UNIPOL ha innescato una reazione a catena di aggressioni e accuse. Se persino Berlusconi usa la giustizia per propaganda elettorale, è chiaro che la prossima sarà una campagna elettorale combattuta con la sciabola e non col fioretto. Sulla vicenda che ha tenuto banco per settimane è intervenuto Alfonso Pecoraro Scanio: «Serve più etica e trasparenza nei rapporti tra politica ed economia. Le vicende di questi ultimi mesi hanno scoperchiato un vaso di Pandora che non può lasciare indifferenti. Si devono dare risposte chiare e nette ai cittadini, per questo serve un codice etico». Il leader del Sole che Ride ha riservato una stoccata anche a Berlusconi, negli stessi giorni accusato di aver pagato poche migliaia di euro per sanare una posizione fiscale di decine di milioni. «Basta sciacallaggio. Questo centrodestra e questo premier sono campioni mondiali di conflitto d’interessi e di intrecci tra politica ed affari, non sono certo loro a poter dare lezioni di etica. Pensino piuttosto a riflettere sui disastri combinati in cinque anni». E di cose su cui meditare ne avrebbero a iosa, a partire dallo scempio della legge delega sull’ambiente. «Centinaia di pagine disastrose che riportano indietro l’Italia di vent’anni. Con un colpo di mano che risponde a logiche ed interessi economici, non certo alla tutela del territorio, il governo dà via libera ad una deregulation selvaggia che apre le porte allo sfacelo ambientale. Naturalmente se vincerà l’Unione sarà abrogata». Da registrare, infine, l’ennesimo affondo nuclearista del ministro Scajola e della destra dopo la crisi del gas tra Russia e Ucraina. «Stop all’inutile demagogia atomica. Questa emergenza – ha affermato Pecoraro Scanio – dimostra la necessità di un piano energetico nazionale, che i Verdi chiedono da tempo». Andrea Alicandro FORZATURA del Governo, e della maggioranza in commissione Ambiente, sul famigerato decreto legislativo “Norme in materia ambientale”: una lettera del ministro per i rapporti col parlamento al presidente Pera informa che la Conferenza unificata Stato-Regioni ha fatto “inutilmente decorrere” il termine per l’espressione del proprio parere, pertanto le competenti commissioni sono chiamate a darsi da fare comunque. Sollecita, la commissione Ambiente dà mandato ai relatori a redigere un parere favorevole, nonostante l’intervento di oltre un’ora di Sauro Turroni, che illustra i contenuti di una proposta di parere contrario sottoscritta da lui e da altri colleghi dell’opposizione. Neppure in Aula demorde il senatore, spiegando che non si può procedere in assenza del parere della Conferenza unificata, in quanto non si tratta dell’attuazione di direttive comunitarie bensì di un decreto legislativo di riordino, completamento e integrazione di disposizio- VERDEUROPA - ni di legge. «Anche qualora Lei abbia deciso di consentire questa forzatura – dichiara Turroni rivolgendosi al presidente del Senato – credo che essa sia dovuta soprattutto a un atteggiamento di talune parti del ministero dell’Ambiente e del mondo imprenditoriale: ho già citato gli esempi del capo di gabinetto Togni e dell’imprenditrice Marcegaglia. Costoro hanno voluto questa forzatura, per interessi enormi che riguardano il settore delle bonifiche, al fine di garantire interessi economici rilevanti e poco chiari a settori arretrati della nostra imprenditoria, consentendo il riutilizzo delle aree anche se pesantemente inquinate». L’iter è corretto, afferma Pera, dopo di che l’Aula si precipita ad approvare la cosiddetta legge Pecorella, “Modifiche al codice di procedura penale, in materia di inappellabilità delle sentenze di proscioglimento”. Dichiarando il voto contrario del Gruppo Zancan critica, tra l’altro, l’aver legato all’inappellabi- http://www.greens-efa.org La tortura vola in Europa INDAGINI IMMEDIATE da parte del Parlamento europeo e del governo italiano ed una vigilanza più attiva e coerente da parte della Commissione europea sulla questione dei voli Cia. Sono le richieste dei deputati europei dell’Unione dopo le denunce di organizzazioni umanitarie ed organi di stampa che contraddirebbero quanto sostenuto da diversi paesi europei, inclusa l’Italia, circa la loro estraneità all’utilizzo di aeroporti europei per voli segreti organizzati dalla Cia per il trasferimen- to di sospetti terroristi in paesi dove si pratica la tortura. In base al Trattato costitutivo, la Ue “si fonda sui principi di libertà, democrazia, rispetto dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, e dello stato di diritto, principi che sono comuni agli stati membri”: se confermate, le violazioni metterebbero in discussione i diritti fondamentali dell’Unione Europea. Prigioni segrete, trasferimenti illegali di prigionieri, tortura e rapimenti non devono in nessun caso essere tollerati sul territorio euro- PARLAMENTO n.17 - 21 GENNAIO 2006 9 CAMERA DEI DEPUTATI - http://verdi.camera.it No alla legge Fini sulle droghe, partigiani e reduci di Salò, difesa della 194, amnistia lità da parte del pubblico ministero la persona offesa, che non può reagire rispetto a un’assolutoria: «Vi invito ad affermare in campagna elettorale che proteggete le persone offese. Andatelo a dire alle vittime della strada e degli infortuni sul lavoro alle quali, se per caso in primo grado un pubblico ministero non fa il suo dovere e non riesce a portare le prove, voi non date un’autonoma possibilità di impugnazione». 45 sono le firme che raccoglie Stefano Boco, tra colleghi del centro sinistra e del centro destra, sulla mozione che impegna il Governo ad attivarsi concretamente e tempestivamente in sede UE e Onu perché il giornalista dissidente iraniano Akbar Ganji sia liberato subito e senza condizioni. Imprigionato da oltre cinque anni nel terribile carcere di Evin, per le sue inchieste e articoli che accusavano gli esponenti del regime teocratico di una serie di omicidi di intellettuali dell’opposizione perpetrati alla fine degli anni ’90, Ganji ha il corpo consumato da torture e umiliazioni ma non ha mai smesso di denunciare la realtà dell’oppressione. Maria Ciano peo, anche quando si tratta di giustificare la lotta contro il terrorismo. Gli eurodeputati hanno proposto che il Parlamento europeo attivi una commissione per verificare se: • sia riscontrabile una violazione dell’articolo 6 del Trattato Ue che, recependo la Convenzione europea dei diritti dell’uomo, stabilisce che “ogni persona ha diritto a che la sua causa sia esaminata equamente, pubblicamente ed entro un termine ragionevole da un tribunale indipendente e imparziale, costituito per legge, il quale deciderà sia delle controversie sui suoi diritti e doveri di carattere civile, sia LA MAGGIORANZA di centro destra sta tentando un colpo a sorpresa sugli stupefacenti, uno dei cavalli di battaglia del vice-premier Fini: la sua proposta sulle droghe potrebbe diventare legge in una manciata di minuti grazie ad un decreto o meglio un emendamento ad hoc da inserire nel decreto sulla sicurezza e i fondi alle Olimpiadi invernali di Torino, approvato dal Consiglio dei ministri e in attesa del via libera del Parlamento. L’ipotesi del governo è quella di inserire alcuni pilastri della politica repressiva ed antiproibizionista, in pratica equiparazione delle strutture pubbliche e private nell’assistenza e ridefinizione dei limiti tra spaccio e consumo personale: nel decreto sono state già introdotte alcune modifiche alla legge ex Cirielli relative all’eliminazione della recidiva per i tossicodipendenti impegnati in programmi di recupero. Resistenza: anche qui gli ex fascisti la fanno da padroni. Qualcosa devono pur presentare al proprio eletto- della fondatezza di ogni accusa penale che le venga rivolta”; • in violazione del diritto internazionale vi siano stati trasferimenti di sospetti terroristi in paesi dove si praticano la tortura o altre forme di maltrattamento dei prigionieri. I deputati europei dell’Unione hanno anche sollecitato la Commissione europea ad esercitare senza tentennamenti ed in modo attivo il proprio ruolo di guardiana dei Trattati ed accertare se via sia stata o no violazione della legislazione comunitaria da parte di qualcuno degli stati membri. Sergio Andreis rato e così tentano di sveltire l’iter del progetto di legge che equipara i reduci di Salò ai partigiani, riconoscendo ai primi lo status di belligeranti: uno schiaffo alla memoria dei partigiani perchè “chi combatta per la libertà non è uguale a chi sostenne l’invasore e la dittatura” come ha spiegato Paolo Cento che ha promesso dura battaglia. È in corso l’indagine conoscitiva sulla applicazione della legge 194: ovvero – ha gridato più volte Luana Zanella – il parlamento è stato messo al servizio degli spot televisivi dei leader della destra: dove si è mai vista un’indagine seria che dura più o meno tre settimane? Esiste la dettagliata relazione annuale al parlamento sull’attuazione della legge che consente l’interruzione della gravidanza: chi ha invocato l’indagine ha mai pensato di leggersela? Amnistia: il parlamento è stato impegnato a discutere un atto di clemenza. Iniziativa che ha visto schieratissimi tutti i deputati Verdi per affrontare l’emergenza carceraria e porre fine all’ingiustizia di detenzioni disumane: purtroppo obiettivo fallito. Il tema – avverte Cento – dovrà essere riproposto come prioritario nella nuova legislatura considerando che proprio la festa del sessantesimo anniversario della Repubblica del prossimo 2 giugno può costituire l’occasione per varare questo provvedimento. Stefania Limiti www.verdi.it 10 n.17 - 21 GENNAIO 2006 UNIONE PROGRAMMA Ombre e luci, ma è un buon punto d’avvio Analisi dei risultati del gruppo di lavoro su ambiente, territorio, infrastrutture ed energia Fabrizio Fabbri * SONO I PRIMI GIORNI di ottobre 2005 quando i gruppi di lavoro incaricati dall’Unione di redigere il programma elettorale, riescono finalmente a convocarsi. 12 diversi gruppi con sfere di competenza a volte molto ampie e in parte tra loro sovrapposte il cui compito è quello di fare la sintesi del pensiero comune della coalizione di centro sinistra in meno di due mesi. Un’impresa non facile soprattutto considerando che, oltre ai gruppi di lavoro composti dai membri nominati dai partiti c’era, nelle intenzioni, la volontà di estendere il coinvolgimento anche ai rappresentanti di sindacati associazioni e “mondo civile”. In realtà, in alcuni settori, incontri continui tra i partiti di centro sinistra con discussione e redazione di documenti di indirizzo programmatico andava avanti già da un bel po’. Il gruppo di lavoro su ambiente territorio, infrastrutture ed energia che ho avuto modo di coordinare, è stato per larga parte facilitato proprio da quanto fatto in precedenza, svolto in oltre due anni di incontri, e che ha fornito il punto di partenza sull’analisi complessiva. E già da questo dato , credo, si possa imparare una prima lezione: la discussione ed il confronto politico, soprattutto tra alleati, non è mai tempo sprecato. Al contrario, è l’unico modo per evitare di ridurre il dibattito a battute spicciole che non possono necessariamente entrare nel merito profondo delle cose, conditio sine qua non per capire il senso e la portata reale della proposta politica. Ovviamente, il dialogo, pur essendo necessario, non è affatto sufficiente a determinare l’allineamento delle posizioni di diversi partiti. In realtà, l’esperienza insegna dimostra come, nella definizione dei principi generali, e per diversi settori anche nella definizioni dei dettagli, i partiti dell’Unione condividano molto più di quanto non appaia all’esterno. Il programma, almeno per la parte ambientale, esprime proprio queste convergenze politiche, pur sorvolando, almeno all’apparenza, su alcune delle questioni più controverse. Non c’è una posizione comune netta su alcune grandi opere, dalla TAV in Val Siracusa: chiusa l’Eternit Il questore di Siracusa, dopo le denunce dei Verdi della Provincia e gli interventi del presidente regionale Massimo Fundarò e del presidente nazionale Alfonso Pecoraro Scanio, ha posto i sigilli all’Eternit. La vecchia fabbrica d’amianto è un posto di degrado e pericolosità ambientale assoluto. L’ amianto, alla mercè del vento, cosparge le polveri sottili in tutta l’area intorno. I Verdi, ora, chiedono che sia data priorità assoluta agli interventi di bonifica e risanamento ambientale nell’ambito dei finanziamenti previsti nell’ accordo di programma per tutelare la salute e la sicurezza delle popolazioni e di chi lavora intorno. di Susa al MOSE di Venezia, sull’incenerimento dei rifiuti, sul ricorso al carbone per la produzione elettrica o sul processo di privatizzazione dei servizi e dei beni pubblici. Ma, contrariamente a quanto si possa pensare, i documenti redatti sono utili anche per affrontare in modo più corretto proprio questi argomenti, dal momento che, pur non entrando nel merito, indicano i principi sulla base dei quali operare le scelte energetiche, o di attribuzione delle priorità e dei criteri di selezione delle grandi opere. Si sono stabilite, cioè, le regole del gioco, elemento fondamentale per cercare di ragionare assieme sulle vertenze territoriali che costellano l’intero paese. Ed è proprio questo secondo passaggio che sarebbe quanto mai utile fare. Riconvocare i gruppi perché discutano, alla luce di principi indicati nel documento, le singole specificità su cui, molto spesso, sembra esserci una forte divisione di vedute all’interno della coalizione di centro sinistra. È necessario farlo coinvolgendo tutti i soggetti attivi che lavorano alle diverse istanze ma soprattutto è necessario farlo in modo pacato e senza strappi, cercando di raggiungere compromessi che non debbono significare la resa incondizionata di una o l’altra parte, bensì l’individuazione delle migliori soluzioni possibili per rispondere alle reali esigenze della collettività. Ma soprattutto è necessario farlo restituendo alla politica i luoghi ed i tempi di discussione che non possono essere quelli dettati dai mezzi di informazione , soprattutto quelli televisivi, cui oramai è affidato il dibattito politico. Non si può, a mio avviso, pensare di discutere nel merito dei punti di divergenza già ricordati a colpi di comunicati stampa o di dichiarazioni televisive telegrafiche e improntate all’effetto mediatico immediato. ■ * Coordinatore gruppo di lavoro su ambiente territorio, infrastrutture ed energia INQUINAMENTO MARE PULITO Prevenire i disastri Una vittoria verde: “Disposizioni per la sicurezza della navigazione, per favorire l’uso di navi a doppio scafo e per l’ammodernamento della flotta” Marco Lion RICORDATE il disastro della nave Pre- stige che nel novembre del 2002 riversò montagne di petrolio sulle coste spagnole? Al largo delle coste della Galizia furono raccolte 12.350 tonnellate di “fuel oil” fuoriuscito, mentre sulle spiagge si è dovuto lavorare per ripulire oltre 3.500 tonnellate di residui di carburante. Si trattò di uno dei peggiori disastri ecologici causati da una petroliera: una vera e propria catastrofe ambientale e umana. Dopo quell’incidente, mentre Francia e Spagna vietarono il transito delle navi cisterna senza doppio scafo, con un provvedimento di urgenza, in Italia partiti e governo promisero e dichiararono che le “carrette dei mari” dovevano essere messe al bando, ma come spesso accade non si fece nulla. Con maggiore modestia noi Verdi presentammo un disegno di legge che proponeva di anticipare i tempi per il recepimento delle direttive Comunitarie sulla sicurezza della navigazione. Secondo la normativa all’epoca in vigore, le navi cisterna senza nessun tipo di garanzia avrebbero potuto continuare a viaggiare in mare sino al 2012. Quasi non ci credevamo quando il 28 giugno 2005 il progetto di legge veniva licenziato all’unanimità dalla Camera dei Deputati e finalmente il 14 dicembre 2005 otteneva il si definitivo dal Senato. La legge si propone di limitare le conseguenze degli incidenti marittimi in cui vengono coinvolte navi cisterna, ma istituisce anche un fondo per l’ammodernamento del naviglio destinato al trasporto pubblico di persone, insomma una legge per tutelare le nostre coste e quindi il nostro patrimonio ambientale e uno dei nostri beni economici principali: il turismo. Ecco in dettaglio i punti principali del provvedimento: • Introduzione del divieto di navigazione delle petroliere a scafo singolo con portata lorda superiore a 600 tonnellate. • Accesso vietato ai porti, ai terminali offshore e alle zone di ancoraggio nazionali per le navi cisterna a scafo singolo, di qualsiasi nazionalità, di portata superiore a 5.000 tonnellate che trasportano prodotti petroliferi pesanti. • Istituzione del Fondo per il rinnovo del naviglio obsoleto, pari a 12 milioni di euro annui. Un analogo fondo, di 10 milioni di euro, sarà destinato al rinnovo e al potenziamento delle unità navali destinate, in via esclusiva, al servizio di trasporto pubblico di persone, di competenza regionale e locale, effettuato per via marittima, fluviale e lacuale. ■ * Componente Commissione ambiente Camera dei deputati M’illumino di meno 16 febbraio 2006: seconda Giornata nazionale del risparmio energetico Per l’anniversario dell’entrata in vigore del protocollo di Kyoto, Caterpillar chiede di risparmiare la maggiore quantità possibile d’energia nel corso delle 24 ore. Come già l’anno scorso, si potrà partecipare da semplici cittadini, scuole, comuni, province, regioni, aziende, negozi, uffici, squadre di pallavolo, radio, industrie, tv, condomini, edicole, monumenti, opifici, musei, cinema e altro. Basterà spedire una e-mail a [email protected] indicando l’adesione a “M’illumino di meno” e ciò che sia ha intenzione di fare il 16 febbraio. n.17 - 21 GENNAIO 2006 11 Gli ultimi gravi incidenti in mare 11 APRILE 1991: nel Mar Ligure, al lar- go di Arenzano, sulla petroliera cipriota Haven, che trasporta 143.000 tonnellate di greggio, scoppia un incendio. Muoiono sei marinai e la nave affonda dopo tre giorni. Circa 50.000 tonnellate di petrolio finiscono sui fondali. 3 DICEMBRE 1992: la petroliera greca Aegean Sea, con a bordo 80.000 tonnellate di greggio, urta il molo del porto de La Coruna (Galizia, Spagna) e affonda. Si forma una chiazza di petrolio lunga 30 chilometri e larga due. 5 GENNAIO 1993: la petroliera liberiana Braer finisce sulle rocce di Sumburgh Head, nelle isole Shetland (Gran Bretagna), si spezza e 85.000 tonnellate di petrolio si perdono in mare. 15 FEBBRAIO 1996: la petroliera Sea Empress si incaglia contro uno scoglio vicino alla riserva naturale di Milford Haven (Galles). Circa 70.000 tonnellate di petrolio finiscono in mare e in parte si riversano sull’isola di Skomer, designata dall’Ue riserva naturale assieme alla vicina Skokholm. 12 DICEMBRE 1999: la petroliera maltese Erika, proveniente da Dunkerque e diretta a Livorno, si spacca in due al largo di Brest, in Bretagna. In fondo al mare e sulle coste per una lunghezza di 450 chilometri finiscono almeno 20.000 tonnellate di petrolio. Colpite le coste dell’isola di Yeu, santuario naturale al largo della Vandea. 14 NOVEMBRE 2002: la petroliera Prestige contenente 77.000 tonnellate di greggio naufraga a largo della Galizia. Davanti alle coste galiziane sono state raccolte 12.350 tonellate di “fuel” oil fuoriuscito mentre le spiagge sono state ripulire di oltre 3.500 tonnellate di residui di carburante. 12 n.17 - 21 GENNAIO 2006 ISTRUZIONI PER L’USO ECOPOINT È NATO A NAPOLI lo scorso settembre, in partnership con la Fondazione Banca Nazionale delle Comunicazioni, il primo Ecopoint, lo sportello di informazioni e soluzioni per il cittadino verso lo sviluppo sostenibile. A gennaio è stata la volta dell’Ecopoint di Genova a Palazzo Ducale (in collaborazione con il Comune del capoluogo ligure) e subito dopo, a febbraio, partirà lo sportello di Roma, grazie alle partecipazioni della Provincia capitolina e della Regione Lazio. Come ribadisce il Quinto Programma d’Azione Ambientale della Commissione Europea (Towards Sustainability, CEC) “le autorità locali hanno”, infatti, “un importante ruolo da giocare per assicurare la sostenibilità dello sviluppo”, rendendo accessibile a tutti il mercato dei beni ecocompatibili e fornendo, come nel caso dello sportello Ecopoint, servizi strutturati per cittadini ed imprese volti a facilitare l’adozione di nuovi modelli di consumo, produzione e dunque sviluppo. Lo sportello Ecopoint nasce quindi per connettere il consumatore ad una fitta rete di esperti, organizzata ed abilitata a fornire informazioni e soluzioni concrete in materia di consumo ed eco-sostenibilità. Tra i partner promotori dell’iniziativa ricordiamo ACU (Associazione Consumatori e Utenti), AIAB (Associazione Italiana Agricoltura Biologica), Ecoradio, Federbio (Federazione Italiana Agricoltura Biologica e Biodinamica), Greenplanet, Ki, Istituto Nazionale BioArchitettura, Micro-Vett, Modus Vivendi. Oggi i consumatori più motivati “finanziano” la diffusione dei prodotti ecologici attraverso un sano intreccio di (auto)informazione e scelte di consumo; è possibile affermare che in tutti i cittadini esiste un bisogno latente di qualità a 360° e di far confluire le proprie abitudini in un rinnovato stile di vita che possiamo qui definire più consapevole. Cresce, infatti, il bisogno di beni che rispettino il consumatore prima e dopo il momento di utilizzo o fruizione (ognuno di noi è co-proprietario delle risorse naturali). Le imprese devono necessariamente investire (impianti, macchinari, ricerca e sviluppo, comunicazione, etc.), ma la condizione affinché ciò avvenga risiede nei livelli minimi che la domanda di tali beni raggiunge in un tempo economicamente utile, variabile per ogni singolo settore. Il mancato raggiungimento di tale equilibrio produce come effetto un differenziale di prezzo, tra il prodotto eco-compatibile e quello “convenzionale”, inaccettabile per la maggioranza dei cittadini: emerge così un modello di consumo sostenibile ecologicamente ma non economicamente, in ogni modo non su larga scala. L’informazione risulta quindi essere l’energia indispensabile per far crescere la domanda, abbattere i costi e promuovere finalmente uno sviluppo che è anche progresso. In questo contesto s’inserisce l’attività del Qualità Italia Ecopoint, uno sportello di servizi permanenti di orientamento, informazione, formazione e progettazione, interamente dedicati alla collettività (cittadini ed imprese). Presso l’Ecopoint è possibile consultare pubblicazioni, bibliografia, sitografia nonché accedere ad ogni altra informazione sull’area d’interesse che rappresenta poi il motivo del contatto iniziale (caratteristiche di prodotto/servizio, reperibilità e punti di vendita, etc.) All’interno dei locali del Qualità Italia Ecopoint è altresì disponibile una ecoteca con riviste e libri specializzati. Gli esperti delle associazioni partner sono disponibili per chiarimenti, approfondimenti sia personali che collettivi. ■ SPORTELLO DI INFORMAZIONI E SOLUZIONI PER IL CITTADINO VERSO LO SVILUPPO SOSTENIBILE Per informazioni contattare: Qualità Italia Onlus Associazione per l’Agricoltura di Qualità e lo Sviluppo Sostenibile Via Giovanni Antonelli, 9 00197 - Roma Tel. 06 80692114 Fax 06 80663904 www.qualitaitalia.it Qualità Italia Ecopoint Palazzo Ducale Piazza Matteotti, 74 R 16123 - Genova Qualità Italia Ecopoint Via Giuseppe Bonito, 6 80129 - Napoli Qualità Italia Ecopoint Via Ostiense, 95 00154 - Roma