Vini, Pandolfini ottiene risultati internazionali

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Vini, Pandolfini ottiene risultati internazionali
18 marzo 2014
Vini, Pandolfini ottiene risultati internazionali - FOTO
di di Stefano Cosenz
Pandolfini di Firenze conferma la sua leadership nel mercato italiano delle vendite all’asta di vini da collezione, uno dei pochi settori che non ha
conosciuto la crisi finanziaria. La sua asta primaverile, tenutasi il 14 marzo scorso nella propria sede in Borgo Albizi a Firenze, è divenuta un
appuntamento fisso per gli appassionati del settore, a fianco dell’ormai consolidata vendita di ottobre e del nuovo appuntamento prenatalizio.
Come ha dichiarato ad ArtEconomy24 Francesco Tanzi, responsabile del dipartimento vini della casa fiorentina: “grazie alla globalizzazione, che
permette ormai di effettuare le vendite online, le aste nazionali del settore, quando presentano adeguati assortimenti delle migliori annate delle più
ricercate etichette, proposte con la giusta stima, ottengono quotazioni conformi con quelle internazionali, oltre a godere fatturati importanti, mentre
fino a qualche anno fa nelle vendite all’estero, come quelle di New York, le aggiudicazioni potevano essere del 40% superiori. Alle nostre aste di
vini si rivolgono sì clienti prevalentemente italiani, ma ultimamente sono apparsi anche svizzeri, cinesi, russi (in particolare i cinesi sono diventati
estremamente attenti a quello che acquistano).
L’asta del 14 marzo, anch’essa ricca di bottiglie di pregio anche in formati particolari, ha visto il 99% dei lotti venduti per il 188% delle stime
minime, con un fatturato totale di 281.200 euro”.
In fatto di mercato, Tanzi fornisce indicazioni aggiornate: “attualmente si assiste a una crescita delle quotazioni per i Domaine storici della
Borgogna, come il Romanée, che hanno goduto negli ultimi cinque anni aumenti del 30-40%: ad esempio un Romanée Conti vendemmia 2005,
messo in commercio nel 2007, aveva all’epoca una quotazione di 2mila euro, ora è trattato intorno ai 7mila (nell’asta del 14 marzo una bottiglia di
Romanée Conti 2003 Domaine de la Romanée Conti, stimata 4.700 euro, è stata aggiudicata per 7.560 euro). Le quotazioni del Romanée già
all’uscita del vino sono alte (le produzioni sono minime, 3mila bottiglie, con assegnazioni già predefinite), e già all’epoca è difficile recuperare una
bottiglia. Tra i Borgogna più ambiti, il Domaine Leroy e l’Henry Jayer. Blue chip indiscusso, tra i vini francesi, rimane il Bordeaux, in particolare
quegli Château che già all’imprimatur hanno alte quotazioni, come il Lafite, il Margaux, l’Haut-Brion, il Petrus. Nell’asta del 14 marzo una bottiglia
di Château Petrus 1985, valutata 600 euro, ne ha realizzati 1.560; un lotto di sei bottiglie di Château La Mission Haut-Brion 2000, stimato 1.500
euro, è stato aggiudicato per 2.520, mentre un lotto di cinque bottiglie di Château Latour 2000, valutato 2mila euro, è stato acquistato per 3.360.
La vendita prevedeva un’importante selezione di Champagne, tra cui il Dom Pérignon (60% di Chardonnay e 40% di Pinot Noir): una bottiglia
Dom Pérignon Oenotheque 1985 (annata maturata in condizioni ideali) valutata 1.500 euro è stata acquistata per 2.556 euro. Un lotto di 13 bottiglie
di Armand de Brignac, valutato 100 euro, è stato aggiudicato per 2.400 !
Il mercato internazionale ormai riconosce eccellenze anche tra i vini italiani.”Purtroppo nel passato non erano prodotti per durare nel tempo ed
essere collezionati” spiega Francesco Tanzi, “il primo vino ad essere prodotto con tali requisiti è stato il Masseto del 1985. Oggi il mercato dei
vintage nazionali si è molto allargato e comprende tra i toscani, oltre il Masseto, l’Ornellaia, il Sassicaia, Le Macchiaiole Bolgheri, in Piemonte il
Giacosa e il Gaja, e nel Veneto l’Amarone del forno, tutti vini ambiti dal collezionismo”. Tra questi il Masseto e il Sassicaia sono attualmente nella
lista “Liv-Ex 100 Fine Wine Index” (indice che misura l’andamento del prezzo dei 100 vini più richiesti al mondo per i quali esiste un forte
mercato secondario). Un lotto di tre bottiglie di Masseto Tenuta dell’Ornellaia 2005, stimato 600-800 euro, ne ha realizzati 1.680, mentre una
bottiglia Magnum (1,5 lt) di Sassicaia Tenuta San Guido 1985, stimato 1.000-1.200 euro, ne ha realizzati 2.040