Shirvan - Vivere Senigallia
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Shirvan - Vivere Senigallia
MENSILE DI INFORMAZIONE CULTURA ANNUNCI grande in tutto. 5 a n n o Anche di cuore. 11 n u m e r o n o v e m b r e 2 0 0 7 COPIA GRATUITA S E N I G A L L I A _ v i a C o p e r n i c o 3 _ t e l . e f a x 0 7 1 . 7 9 3 . 9 6 . 8 9 e c o . m a r c h e @ l i b e r o . i t _ w w w . e c o m a r c h e n e w s . c o m Volontariato_Speciale Ass. Un Tetto Sport_Intervista a Yessica Perez Senigallia_Racconti storico/artistici Approfondimento sul progetto di sostegno ai bambini bielorussi. Unite Litva e Senigallia. La vicecampionessa italiana di Atletica ha solo 15 anni ed è di origine domenicana. Dai racconti di Fioravante Fornaroli: la farina sull’acqua, l’imperatore sul pagliaio ed altre storie. Gasperini_pag. 6 Stortini_pag. 7 Solazzi_pag. 17 Cultura_La Corona di Arianna Arianna,Teseo,il Minotauro…l’ultima parte dell’affascinante storia ambientata sull’isola di Nasso Badioli_pag. 21 IL L ATO OSCURO DELL’IMMIGRAZIONE ci accusano di accoglienza buonista? d i C a r i t a s I t a l i a n a , Nuovi sbarchi, nuove tragedie sulle nostre coste, ma anche nuovi episodi di esecrabile efferatezza che seminano morte e insicurezza nelle nostre città. Con la sensazione che si rincorra sempre l’ultima carretta di disperati, o si cavalchi l’ultima violenza, mentre invece è essenziale governare il fenomeno con politiche coordinate. Anche la nostra città e i nostri paesi non sono esenti da questo sentimento di insicurezza, soprattutto nelle zone dove c’è maggiore concentrazione di stranieri. Il tema della sicurezza oggi è diventato strumento politico, divide i poli ed è quello sul quale si possono contare i voti. La Caritas e il mondo cattolico in generale hanno sempre affrontato la questione tenendo insieme l’accoglienza doverosa s e z . S e n i g a l l i a con la sicurezza e ragionando in questi termini su immigrazione e nomadi. È facile dunque accusare di accoglienza buonista chi ha parlato di accoglienza da molti anni con attenzione al territorio e spesso con azioni di supplenza. Il mondo cattolico non ha mai parlato di accoglienza buonista, abbiamo invece cercato, anche a livello locale collaborazione con gli enti locali e le forze dell’ordine, con l’obiettivo generale di far sedere allo stesso tavolo tutte le componenti interessate alla soluzione del problema. Basti ricordare ad esempio che già dagli anni ‘80 le Caritas diocesane si sono occupate della questione nomadi, dei problemi che comportava nel tessuto urbano, dei campi sosta e via dicendo, chiedendo che il fenomeno fosse governato, mentre invece è mancata una politica nazionale su questo tema. Tutto questo in un contesto in cui cambiava il modo di vivere e di lavorare nelle nostre città. Il decreto sulle espulsioni è un primo passo per affrontare il nodo sicurezza, ma sui sindaci sceriffi manteniamo le nostre riserve. La gente ha paura perché ci sono territori nelle città lasciate allo stato brado e sembra che solo oggi, dopo la tragedia di Roma, lo si venga a sapere. Inquieta il fatto che alcuni sindaci scoprano improvvisamente il lato oscuro dell’immigrazione e pensino che la repressione sia la soluzione a situazione di degrado che esistono da anni. Perché non si mette la stessa ostinazione anche nell’organizzazione dei servizi, nell’accoglienza, nell’accompagnamento delle persone, in azioni di integrazioni che servono a prevenire la violenza? Noi dobbiamo evitare che quella dell’immigrato sia una presenza che incute paura, reprimendo le frange criminali, ma senza generalizzare e senza mettere in soffitta il resto, cioè indicando percorsi formativi e culturali che aiutino a superarle. Sala ricevimenti - Cerimonie - Banchetti ampio parcheggio S.P. Arceviese 55 - Pianello di Ostra - AN tel. 071.6888028 - cell. 339.8308279 Agenzia di Senigallia Troverete tutto per il vostro Orto e Giardinaggio Personale Qualificato per la cura delle vostre piante Mangimi naturali per animali Vasto assortimento di Vasi in terracotta e vetroresina Via Arceviese 4, Senigallia (An) Tel / Fax 071 7930119 con il Patrocinio di: Shirvan SHIRVAN Profumeria di Bonvini Gabriele P.zza Simoncelli 26, Senigallia (An) Tel / Fax 071 65265 e PEPERONCINO AJO, OJO Gastronomia Non hai tempo per cucinare? Hai gente a cena e vuoi qualcosa di buono? 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A6C6349 23 r u b r i c h e o p i n i o n i e c o m m e n t i IL COMMENTO M E N S I L E D I I N F O R M A Z I O N E C U L T U R A A N N U N C I anno 5_numero 11_novembre 2007 Direttore responsabile Letizia Stortini Redazione via Copernico 3_60019 Senigallia_AN tel. e fax 071.793.96.89_cell. 333.20.91.555 [email protected] www.ecomarchenews.com Editore InfoMarche s.a.s. via Copernico 3_60019 Senigallia_AN A TU PER TU CON ... L A PSICOLOGA a cura della dott.ssa Maria Pia AUGUSTI A N O R E S S I A La parola deriva dal greco e significa mancanza o perdita d’appetito o del desiderio del cibo, sintomo di un malessere grave. E’ di moda essere magre e sofisticate, la propaganda, PIANTE MEDICINALI a cura di Maria Antonia MARTINES G rindelia Questa pianta era usata nell’antichità dagli Indiani della California (terra d ’origine della pianta) e arrivò in Europa grazie ai missionari S.O.S. ANIMALI a cura di Maria Antonia MARTINES con la collaborazione dei veterinari di “Cane, Gatto e ...” Alimentazione del cucciolo Di solito i cuccioli devono restare con la madre fino ai 45-50 giorni d’età ovvero quando lo svezzamento è completo. Di taglia piccola medio o grande il cucciolo 22 le diete, i farmaci dimagranti che il nostro ambiente culturale richiede rifiuta la ragazza grassa e l’obesità. In genere la famiglia in cui vive l’anoressica è afflitta da continui conflitti. I genitori spesso mancano di un valido rapporto affettivo: all’apparenza sembrano dediti al lavoro, alla casa, ligi al dovere, molto preoccupati dell’esteriorità. Puritani, bigotti, convenzionali molte volte di malumore, facilmente irritabili discutono per futili motivi, nascondono un’aggressività che ha bisogno di sfogo. La madre è dominante, il padre è spesso emotivamente assente svalutato dalla moglie che si atteggia a vittima incapace di ribellarsi. La madre sente il bisogno di affermarsi attraverso il comportamento della figlia che diviene la bambina modello di una madre invadente, intollerante, ipercritica che le impedisce di maturare emotivamente perciò lei passa bruscamente dalla pubertà all’adolescenza priva d’esperienze proprie e carente della sua consapevolezza. La madre si preoccupa troppo dell’alimentazione che con fatica prepara come un obbligo privo di gioia e i pasti si consumano in un’atmosfera di reciproca critica e malumore. Il pranzo non è un momento di ritrovo piacevole, sereno ma un evento obbligato, occasione per discussioni spiacevoli, recriminazioni antipatiche. Per l’anoressica il cibo non è negativo in sé ma l’atto di nutrirsi è percepito come pericoloso e angosciante. Ciò può derivare dalla mancanza di tenerezza fisica da parte della madre e quindi il rifiuto della soddisfazione orale avviene per acquistare sicurezza e potere personale. L’io dell’anoressica è debole, deformato, manca d’esperienza, d’autonomia e sente il proprio corpo come unica causa della sua sofferenza. Colpevolizzandolo lo punisce e cerca il potere nel sottopeso per ottenere sicurezza e libertà. tel. e fax 071.793.96.89 G esuiti. I l suo nome si deve al botanico H. Grindel, autore del “Botanisches Taschenbuch”. Cresce tra i 1500 e i 2800 metri negli acquitrini salmastri o in terreni ghiaiosi aper ti, vicino ad edifici, ruderi e i margini delle strade. Ha fusti cavi e foglie lanceolate, verde-blu, glabre, sessili e dentellate; quando fiorisce diventa alta 1 metro; i fiori sono gialli, globulari di 2 cm di diametro. I suoi principali principi attivi sono i flavonoidi, le saponine, gli acidi diterpenici, fra cui l’acido grindelico, resine e lo 0,3% di borneolo (olio essenziale): le rispettive proprietà sono quelle antispasmodica, espettorante e antibatterica. S er ve quindi per curare bronchiti catarrali acute, tosse secca e irritante, asma, per tosse. Ha anche proprietà cardiotoniche e, per uso esterno, antinfiammatorie ma è anche un eccellente antisettico e analgesico urinario di tipo aromatico, per le infezioni della vescica e dell’uretra. Le foglie e/o i fiori si usano per gli infusi, per le tinture sono utilizzati solo i fiori. Per il suo sapore amaro è indicata come leggero tonico gastrico. Non ha controindicazioni e non è tossica ma bisogna prestare attenzione in soggetti atopici o con allergia alla sua famiglia d ’appar tenenza le Asteraceae. Le opinioni espresse negli articoli ha bisogno di un alimento specifico per il suo fabbisogno energetico che è superiore a quello di un cane adulto. I piccoli che hanno bocche e stomaci più piccoli hanno bisogno di cibo con elevate quantità di nutrienti ed energia da dare in piccole razioni. Le taglie medie necessitano di un cibo completo e bilanciato con un giusto apporto di vitamine e nutrienti specifici. Le taglie grandi che sono più soggette a problemi articolari abbisognano di una crescita graduale e controllata con poche quantità di calcio, fosforo e livello di calorie. La nutrizione di un cucciolo è importante per far sì che diventi un adulto sano. Le crocchette, rispetto al cibo umido si mantengono a lungo più fresche e favoriscono la salute dei denti, sono molto concentrate perciò non eccedere nelle dosi. Siccome non contengo acqua questa dovrà essere sempre presente nella ciotola vicina. Un buon cibo deve avere proteine d’alta qualità, antiossidanti per il sistema immunitario, acidi grassi, omega 6 e 3 in giusto rapporto per l’energia e la salute del pelo. Se il nostro cucciolo sembra sempre affamato non preoccupatevi e non cambiate le dosi: è nell’indole dei cani il voler mangiare sempre come per fare una scorta… I pasti da dare al giorno sono tre poi da adulto saranno due. I cani di piccola taglia si possono considerare adulti a 8 mesi, quelli di media a 12, quelli grandi a 15, quelli giganti a 18. Rotopress International s.r.l. numero 11_novembre 2007_www.ecomarchenews.com [email protected] Progetto grafico e impaginazione Catia Tombesi_architetto Tutti i diritti riservati E’ vietata la riproduzione, anche parziale, del materiale pubblicitario senza autorizzazione dell’Editore. appartengono ai singoli autori, dei quali si rispetta la libertà di giudizio, lasciandoli responsabili dei loro scritti. Registrazione Presso il Tribunale di Ancona del 3 novembre 2003 al numero 22/03 Stampa via Brecce_60025 Loreto_AN tel. 071.75.00.739_fax 071.75.00.570 www.rotoin.it Tutto ciò che la nostra testata sta realizzando e realizzerà sarà sempre grazie alla forza del ricordo del suo cofondatore, Patrizio Casagrande. Liste civiche: quale futuro per il Grillo votante? di Giuseppe Pierangeli Il raduno di Woodstock, dove per trenta giorni, pacificamente, 300.000 giovani si incontrarono per ascoltare musica ( e far girare qualche canna) ha fatto epoca e, forse, anche storia, e questo in una grande Nazione come gli USA. Non so se i 300.000 giovani che investono di email il Blog di Beppe Grillo riusciranno a fare altrettanto, nella nostra piccola Nazione, me lo auguro. Per tutti noi e per il comune futuro che ci attende.Che questa emotiva partecipazione di piazza non ricordi il dejavù, quando, nel primo governo Berlusconi, la Lega portò in Parlamento tanti di quegli uomini nuovi da poter rivoltare l’Italia come un calzino. Parlo del movimento autonomistico teorizzato da Miglio e tradotto in moneta sonante da Bossi con il business della “Padania libera da Roma ladrona!”. Poi abbiamo visto tutti come sono andate le cose. Ora nella chiamata di Grillo a formare liste civiche in tutti i comuni vedo un possibile rinnovamento, un tentativo da provare, una strada, forse l’unica da percorrere. Democrazia è partecipazione perciò, piuttosto che continuare a lagnarsi perché non ci sentiamo rappresentati da politici che curano esclusivamente i propri interessi, mettiamoci in gioco anche noi. Ci vuole uno sforzo di immaginazione per poter ipotizzare cosa ci aspetta nei prossimi trent’anni. Siamo arrivati al Terzo Millennio con il linguaggio delle rivolte bracciantili e delle lotte operaie dell’8-900. Che senso ha ripetere slogan come “lotta del proletariato” quando non si fanno più figli? Guardiamo avanti, lasciando queste frasi ormai vuote di significato e cerchiamo di capire quali opportunità può e potrà offrire ai nostri figli un mondo del lavoro in movimento. Cina, India e Sud-Est Asiatico produrranno la ricchezza ad un terzo del pianeta per i prossimi decenni. Popolazioni intere che fino a ieri vivevano con un “pugno di riso”, oggi si trovano la casa piena di televisori, frigoriferi, cucina elettrica e tutti gli altri elettrodomestici con cui la “civiltà dei consumi” ha saturato in tutti questi anni l’Europa. Prendiamoci le nostre opportunità affinché la parola “globalizzazione” non sia solo lo spauracchio, agitato dai politici, nel momento di fare scelte calate poi di peso sulla nostra vita civile. Allora, auguriamoci che questi giovani che si apprestano a rinnovare la vita politica italiana siano veramente la nostra speranza e non l’ennesima, ultima illusione. L’EDITORIALE QUESITI PER I LETTORI ben-essere e ben-vivere idee sulla sicurezza nuova iniziativa editoriale Preliminarmente su due punti vorrei confrontarmi con i lettori de l’Eco: 1) il problema della sicurezza è particolarmente sentito nelle grandi città; 2) la sicurezza richiede innanzitutto più risorse finanziarie. Sul primo punto credo che la provincia non stia meglio di Roma, Milano ….., specie durante le ore notturne. Le famose rapine in villa, non per niente, non avvengono nei grandi centri urbani, ma nei piccoli comuni e le Marche non sono indenni da questo pericoloso fenomeno. In città, bene o male, qualche presenza di forze dell’ordine si avverte anche di notte, se non altro per il presidio agli obbiettivi cosiddetti sensibili e per il passaggio delle auto di scorta: la speranza di poter “incontrare” un tutore dell’ordine non è a livello zero; lo è invece nei piccoli centri della provincia dove (dopo il tramonto), una volta chiuse le stazioni dei carabinieri, sei sicuro che non ti imbatterai mai in nessun agente della sicurezza. E il territorio è completamente a disposizione della malavita. Sul punto 2): le risorse non servono a niente se non sono destinate a strutture in grado di operare, per professionalità e impegno (motivazione), in maniera efficiente ed efficace. Faccio un esempio (fra i tanti): all’inizio dell’estate un etiope (credo) venne sorpreso, con uno zainetto in dosso, sulle piste di atterraggio di Ciampino: si tratta di uno degli aeroporti più presidiati d’Italia, eppure il giovane è riuscito ad eludere la sorveglianza e avrebbe potuto provocare una strage: è una questione di soldi? Se per ipotesi raddoppiassimo il numero degli addetti alla sicurezza, se questi sono disattenti, come sicuramente è successo (ma non si è mai riusciti a sapere come effettivamente siano andate le cose) non faremmo che gettare euro in un pozzo senza fondo, con benefici nulli per la sicurezza. Sono due punti che rischiano di diventare “luoghi comuni” (sui quali amerei essere contraddetto in un confronto con i lettori) e con i luoghi comuni e senza analisi serie non si risolve alcun problema. Rispondete per e-mail: [email protected] o per Posta: Via Copernico, 3 - Senigallia. Si sta per concludere il primo anno di collaborazione tra ArmoniaBenessere® e l’Eco che ha visto impegnate le due realtà in un progetto congiunto di promozione dello stare bene con se stessi e con gli altri. Molto è stato realizzato, considerato anche il carico di impegno e le risorse a disposizione, non sempre all’altezza delle necessità. Ma la motivazione è sempre stata elevata e questa ha garantito la forza e l’energia per raggiungere gli obiettivi che ci si era proposti. Obiettivi che, nel tempo, si sono definiti e precisati sempre più: da un’idea ampia e diffusa di promozione della cultura, dell’informazione e della formazione nel campo della cura, della salute, del vivere bene, che sono stati declinati in vari modi, rubriche, articoli, recensioni su carta, eventi e manifestazioni gratuite per gli utenti finali – grazie alla presenza di sponsor – si sta passando ad un progetto più articolato e strutturato che comporta, tra le altre cose, una nuova pubblicazione editoriale a costo zero per i lettori in tema di salute, ben-essere e ben-vivere. Il nostro impegno in merito è molto intenso e sentito. Si tratta di un’occasione importante che vorremo riservare ai nostri lettori che vede da una parte la possibilità di essere costantemente informati su temi di interesse e di utilità comune, dall’altra di farlo senza dover sostenere alcun tipo di spesa, il che non guasta, viste le crescenti spese che quotidianamente dobbiamo affrontare. Questo progetto costituisce anche un’occasione di lavoro per chi con motivazione, impegno, intraprendenza, ed esperienza del settore delle vendite editoriali nell’ambito del benessere, desidera affiancarsi alla nostra attività. È una possibilità di interesse personale e professionale, di crescita umana ed economica. Allo stesso tempo, rappresenta una forma di visibilità che riserviamo alle aziende e alle entità commerciali che come spirito e produzione si allineano alla nostra filosofia di lavoro e di vita, improntata alla cura, al rispetto e alla valorizzazione di sé e delle proprie risorse. E’ stata avviata la progettazione editoriale, la ricerca degli agenti di vendita e degli sponsor che, grazie al loro contributo, possono consentire la realizzazione di un progetto. Per chi volesse aderire all’iniziativa, come venditore, oppure sponsor, può utilizzare i seguenti riferimenti: [email protected] (Anna Fata) [email protected] (Letizia Stortini) 071.79.39.689 Ricerchiamo: n° 2 consulenti commerciali per la vendita di spazi pubblicitari per una nuova pubblicazione editoriale dedicata al benessere. Requisiti: Essere già inseriti nel settore della vendita e del benessere Residenza nella zona (Ancona o provincia); Spirito di organizzazione autonomia e intraprendenza Auto propria Offriamo: Guadagno su percentuale Possibilità di carriera Formazione e motivazione Inserimento in contesto giovane, motivato, dinamico Inviare Curriculum numero 11_novembre 2007_www.ecomarchenews.com Enrico Venturoli 3 s p e c i a l e M E D I C I N A E s a l u s - s a l u t e S A L U T E F A R M A C I E a cura del dott. con la collaborazione della dott. ssa con la collaborazione delle dott. sse Raniero MANCINI Nita PETRONELA Maria Paola CELANI Maria Stella MARTINES medico di medicina generale specialista in dermatologia e venereologia specialiste in pediatria COLON IRRITABILE le ung h ie : E’ ORA DI VACCINO cosa c’è dietro la patologia s p e c c h i o d e l l o s a l u t e ANTINFLUENZALE La mucosa dell’intestino contiene cento milioni di neuroni, ecco perché autorevoli scienziati paragonano il tubo digerente a un secondo cervello, che comunica costantemente, sia di notte che di giorno, con il midollo spinale e il cervello vero e proprio. Ma la prova che intestino e cervello sono fortemente connessi viene anche dall’esperienza comune. A chi non è mai capitato di avere diarrea e problemi intestinali prima di un esame o quando si trova ad affrontare periodi stressanti? Diverso è il caso di chi lamenta dolori addominali continui che durano anche mesi, spesso associati a senso di gonfiore addominale, digestione difficile, bruciori. Siamo di fronte a una vera e propria condizione morbosa, la sindrome dell’intestino o del colon irritabile. Le cause del colon irritabile non sono ancora del tutto chiarite. Sono stati ipotizzati fattori scatenanti di tipo infettivo (virus, batteri), dietetico o legati allo stile di vita. Non dobbiamo tuttavia dimenticare che già nel secolo scorso questa condizione morbosa veniva inquadrata nel capitolo dei disturbi o malattie psicosomatiche. In realtà non esistono malattie totalmente organiche, né esistono malattie totalmente psicosomatiche, ma se partiamo dell’inscindibile unità corpo-mente e corpo-spirito, in ciascuna malattia esiste una quota di natura organica e una parte d’origine mentale. Il colon irritabile è una malattia in cui tipicamente lo sviluppo e la cronicizzazione sono influenzati da fattori emotivi, agenti stressanti, aree di conflitto psichico, stili di personalità. Che le cose stiano in questo modo lo dimostra anche il fatto che i tentativi di trattare il colon irritabile attraverso terapie farmacologiche o psicoterapie è destinato per lo più a fallire. L’approccio più attuale, basato sull’uso delle cosiddette medicine alternative (omeopatia, fitoterapia, yoga), colloqui e gruppi di auto-aiuto, hanno determinato una percentuale di successo sicuramente maggiore. Nonostante una medicina sempre più teconologica e articolata, sono finiti i tempi del corpo-macchina o del corpofatto-a-pezzi. Nel nuovo millennio è forse il caso di ripensare la questione e andare a studiare maggiormente le interconnessioni che esistono tra l’intestino, secondo cervello dell’organismo, e la mente umana. E’ lì che potremmo trovare con grandi probabilità una soluzione curativa del colon irritabile e di tutte le altre sindromi funzionali digestive. M 4 Il dermatologo si occupa della pelle e dei suoi annessi: capelli e unghie. Le unghie danno tanti indizi riguardanti la salute in generale. Quelle distrofiche, facile bersaglio per le infezioni: funghi, virus e batteri se collegate alla caduta dei capelli, potrebbero indicarci un deficit di metionina, cisteina, ferro, zinco, ecc, deficit individuabile con un semplice esame del sangue. Curando solamente l’infezione, non la causa di queste unghie, questa diventerà recidivante e la cura non sarà mai sufficiente. Ogni patologia ungueale ha un protocollo ben preciso d’esami da eseguire. Mi è capitata una paziente che presentava in alcune unghie delle strie verticali marroni: melanonichia. Dopo un’anamnesi accurata, escludendo la melanonichia da farmaci, le ho prescritto una serie d’esami per valutare l’intestino e la tiroide. Gli esami della tiroide risultavano alterati allora l’ho mandata urgentemente in Endocrinologia. Risolta la patologia della tiroide (un tumore iniziale) con exeresi, poi si è risolta anche la melanonichia che per me è stata solamente una spia di qualche cosa di molto più importante. Ci sono delle unghie brune, nelle patologie endocrine come nell’adenoma ipofisario e nel melanoma; quelle chiamate “a cucchiaio” o coilonichia, nelle anemie ferriprive di lunga durata e alcune presentano le “linee di Beau” (trasversali depressioni), associate ad eventi stressanti. Le unghie con emorragie a scheggia sono associate a dei microemboli, le gialle indicano patologie polmonari, o un tumore (linfoma, carcinoma endometriale, ecc.). I fibromi periungueali potrebbero indicare patologie neurologiche perciò è utile un Rx cranio e valutazione neurologica. L’onicolisi (distacco della lamina ungueale) indica un ipertiroidismo o la psoriasi. Le teleangiectasie della piega ungueale potrebbero associarsi alla dermatomiosite, lupus eritematoso, sclerosi sistemica progressiva, patologie del tessuto connettivo. Le “Unghie di Terry”: i due terzi prossimali bianchi con il terzo distale rosso indicano insufficienza cardiaca congestizia o ipoalbuminemia associata a cirrosi epatica. Quelle con depressioni puntiformi, chiazze “a goccia d’olio”, color salmone o bianche, sono frequenti nella psoriasi. In conclusione: NON DIMENTICHIAMOCI DELLE UNGHIE! E l Anche quest’anno si approssima la stagione in cui effettuare il vaccino antinfluenzale. L’influenza di per se non è da considerarsi una patologia grave me se contratta da soggetti portatori di patologie gravi e croniche, prevalentemente a carico del sistema respiratorio e cardiaco, può complicare la situazione fino alle conseguenze più gravi e letali. Il vaccino viene approntato sulla base di rilievi statistici ed epidemiologici che rendono più probabile il presentarsi di vari ceppi virali. Il vaccino è quindi costituito da più ceppi di virus antinfluenzali inattivati e probabilisticamente più facili da reperirsi in circolo in quel determinato periodo stagionale. Il meccanismo d’azione è finalizzato a preparare le difese immunitarie dei vari soggetti in modo da proteggerli nei confronti dei vari virus utilizzati. Il vaccino si ottiene mediante coltivazione dei virus in embrioni di pollo, da qui il divieto a vaccinare soggetti con allergia dimostrata all’uovo (shock anafilattico). A chi somministrare il vaccino antinfluenzale? A tutti gli ultra 65 anni – Ai cardiopatici – Agli immuno-deficienti – Ai diabetici – Ai soggetti affetti da malattie polmonari croniche – Alle donne che si trovano al 2° e 3° trimestre di gravidanza poiché si è evidenziato il rischio di complicazioni legate all’influenza – Nei bambini diabetici, cardiopatici, asmatici affetti da convulsioni febbrili, neuropatici – In tutti colori che per motivi di lavoro stanno in contatto con il pubblico e assolvono servizi d’importanza sociale (medici, infermieri, insegnanti ecc.). La reazione al vaccino è spesso di tipo locale con dolore nel punto di inoculo, a volte si può associare febbricola, astenia, dolori articolari. Raramente si possono avere reazioni allergiche. La copertura vaccinale è variabile soprattutto in relazione alla realtà della previsione. Può arrivare anche al 80% ma in realtà non è assoluta e quindi l’influenza può essere presa anche da chi è vaccinato magari in forma più lieve. E’ opportuno dire che laddove esistono situazioni di rischio importante è necessario vaccinare anche i familiari del soggetto in causa proprio per proteggerlo anche da chi più vicino può essere causa di contagio. S di turno a Senigallia 15 novembre - 15 dicembre n o v e m b r e 15 _ Pichi dott. Alessandro corso 2 Giugno 38_071.60.819 16 _ Landi dott.ssa Loretta via Sanzio 69_071.60.483 17 _ Filippini dott.ssa Silvia Carotti via Piave 1_071.64.223 Domenici Robertucci via Sanzio 248_071.92.34.76 18 _ Domenici Robertucci via Sanzio 248_071.92.34.76 19 _ Avitabile dott. Armando via Garibaldi 1_071.792.45.42 20 _ Sartini dott. Riccardo via Po 119_071.792.06.85 21 _ Comunale 2 piazz.le Michelangelo 10_071.66.116 22 _ Manocchi dott.ssa Francesca p.zza Roma 13_071.60.197 23 _ Comunale 1 l.go Puccini 5_071.60.021 24 _ Paolucci dott. Antonio via Cavour 8_071.65.97.54 Pichi dott. Alessandro corso 2 Giugno 38_071.60.819 25 _ Pichi dott. Alessandro corso 2 Giugno 38_071.60.819 26 _ Landi dott.ssa Loretta via Sanzio 69_071.60.483 27 _ Filippini dott.ssa Silvia Carotti via Piave 1_071.64.223 28 _ Domenici Robertucci via Sanzio 248_071.92.34.76 29 _ Avitabile dott. Armando via Garibaldi 1_071.792.45.42 30 _ Sartini dott. Riccardo via Po 119_071.792.06.85 d i c e m b r e 01 _ Comunale 2 piazz.le Michelangelo 10_071.66.116 Manocchi dott.ssa Francesca p.zza Roma 13_071.60.197 02 _ Manocchi dott.ssa Francesca p.zza Roma 13_071.60.197 03 _ Comunale 1 l.go Puccini 5_071.60.021 04 _ Paolucci dott. Antonio via Cavour 8_071.65.97.54 05 _ Pichi dott. Alessandro corso 2 Giugno 38_071.60.819 06 _ Landi dott.ssa Loretta via Sanzio 69_071.60.483 07 _ Filippini dott.ssa Silvia Carotti via Piave 1_071.64.223 08 _ Domenici Robertucci via Sanzio 248_071.92.34.76 Avitabile dott. Armando via Garibaldi 1_071.792.45.42 09 _ Avitabile dott. Armando via Garibaldi 1_071.792.45.42 10 _ Sartini dott. Riccardo via Po 119_071.792.06.85 11 _ Comunale 2 piazz.le Michelangelo 10_071.66.116 12 _ Manocchi dott.ssa Francesca p.zza Roma 13_071.60.197 13 _ Comunale 1 l.go Puccini 5_071.60.021 14 _ Paolucci dott. Antonio via Cavour 8_071.65.97.54 15 _ Pichi dott. Alessandro corso 2 Giugno 38_071.60.819 Landi dott.ssa Loretta via Sanzio 69_071.60.483 numero 11_novembre 2007_www.ecomarchenews.com ’ a r t e d i r a c c o n t a r e L A CORONA DI ARIANNA Corona Boreale (II ed ultima parte) d i Le o n a rd o B a d i o l i - L i b r i S e n z a Ca r t a . i t (continua…) Nessuna lunga, tormentosa riflessione avrebbe por tato Arianna a decidere il gesto di aiutare l’Ateniese nell’impresa. I l labirinto era la fonte della sua conoscenza, il M inotauro suo fratello. Con un semplice gesto avrebbe compiuto adesso l’insulto più sacrilego, il tradimento più infame; avrebbe in un momento squarciato la trama di un millennio. Ma l’amore regala intuizioni prodigiose e nasconde talvolta l’evidenza: dunque Arianna non poteva avere dubbi. Si meravigliava anzi di giungere a tanto con un libero atto d’arbitrio, guidare quell’uomo diritto al suo scopo e poi fuggire con lui lasciandosi alle spalle le macerie di un crollo che lei stessa aveva provocato. “ Ti insegnerò”, venne fuori all’improvviso, “come si fa con quelli che devono iniziare”. Ma era il sogno che intanto parlava per lei. “Questo filo segnerà il tuo ritorno dal centro del palazzo, quando l’avrai trovato”. Ogni cosa si svolse come Teseo aveva voluto. Dopo una lunga attesa ricompar ve con la spada insanguinata e il filo nuovamente avvolto all’altro capo, che Arianna teneva in una mano. La nave salpò in fretta e furia col suo carico di scampati e l’azione fu così subitanea che colse i Cretesi di sorpresa. Quando si accorsero dello scempio del M inotauro e della loro fuga, la nave già puntava in direzione delle stelle settentrionali. Alla profuga regina quella prua rivolta verso l’Attica sembrava salpasse verso mete più lontane di quelle che si possono raggiungere attraversando un discreto tratto di mare. La gente nuova che l’aveva carpita all’isola serena lavorava sodo ai remi e alle vele, con un affiatamento fiero e stranamente provvisorio. Discutevano insieme sul da farsi: suscitava impressione, a ogni occasione, quel loro discutere di tutto, come fosse possibile tenere sapienza e volontà così tranquillamente separate. Arianna si lontano, verso il mare – nel momento in cui la terra amata segnerà l’orizzonte del accorgeva con ritardo del legame che invece le univa. ritorno. Non la mia regalità profanata e poi buttata via, né il sangue di mio fratello Arianna non capiva, credeva, e questo credere non si conteneva in un vaso ricettivo il toro, né la dignità del popolo dell’isola, ma tuo padre Egeo, che veneri sopra ogni e prezioso; sentiva piuttosto una ferita aper ta e il dolce fluire del sangue. No, per cosa. Dimenticherai di issare la vela bianca, segno del miserabile successo che hai quanto amasse quella gente, non sarebbe mai diventata come loro, nemmeno ottenuto su di noi. I l vecchio riconoscerà da lontano la vela nera della sconfitta e tu tentando. Adesso era regina della nave, come era stata regina dell’isola, ma con stesso vedrai dalla rapace nave la disperazione gettarlo a precipizio dalla rupe nel fatica. Per tenere il comando, conser vare il rispetto, bisognava battersi, non bastava fondo del mare. conoscere il dio e restare in contatto con lui. L’esuberanza della nuova compagnia Le parole si perdevano verso l’oriente, dove ormai l’alba annunciava il levarsi del sole. metteva alla corda a ogni istante un nuovo paragone. A quel punto potevano fare Ed ecco guardando in quella direzione, il segno del mutamento che mai prima aveva qualsiasi cosa, assurda o impossibile, qualsiasi atto il cui senso si sarebbe rivelato a osser vato con i propri occhi: il sole abbagliante aveva abbandonato il suo posto nel lei soltanto quando fosse compiuto. Toro e ora sorgeva nel luogo dove a notte brilla la costellazione dell’Ariete. Il sonno di Arianna sulla riva di Nasso restituiva la dormiente all’isola più grande che Aveva dunque intuito l’era nuova che stava arrivando, seppure l’amore le aveva aveva lasciato, al suo tempo perenne. La luce della nascosto l’evidenza dell’inganno. L’asse del mondo nuova età, immaginata come una folgorazione, non era stato sradicato, e il rito dello sradicamento era ancora visibile sull’orizzonte. dell’albero, che ogni Cretese conosceva bene, adesso Quando il calore del mattino le aprì gli occhi, intorno aveva un senso compiuto. non c ’era più nessuno. La linea del mare era intatta. Arianna fu scossa da un fremito d’orgoglio, da Stentò a percepire la distanza di quel cerchio e l’arco un flusso di simpatia verso ogni cosa che le stava ormai vuoto della riva. Le par ve piuttosto di trovarsi intorno. Si lasciò cadere la veste sui fianchi, eresse avvolta in un fondale dipinto e senza peso, dove i lo splendido seno alla maniera delle donne cretesi e delfini danzassero in cerchio attorno a una nave che protese le braccia nel gesto della signora del labirinto. non c ’era più. Gli antichi suoni tornarono a fluire e si udì provenire Il sonno, non altro, l’aveva ingannata. Non l’amore dal profondo del bosco un tintinnio zoppicante, per il giovane Ateniese la cui prossimità vigorosa frenetico, penetrante, stralunato. I l carro di Dioniso l’aveva condotta fin lì; non Teseo l’aveva ingannata, avanza, al traino di quattro pantere, e intorno ma qualche ragione inspiegabile; e tutto si sarebbe tripudia il suo seguito di sileni e menadi scarmigliate, ricomposto in un ordine comprensibile tra qualche sanguigne, miraggio del dio che ride e che balla. momento. La cer tezza dell’inganno, indicibile quanto Arianna già scorge la veste color zafferano, i coturni volgare, affondava pian piano, ma a passi inesorabili, orientali, i neri capelli del beato danzatore. Tutto nella coscienza. torna a fluire intorno alla fronte taurina del demone Arianna si guardò intorno smarrita; non ebbe il liberatore. Scompiglio d’intesa. Fiorente, desiderato, coraggio nemmeno di gridare, perché il suono della amato germoglio, folleggiante, invasato, vendicatore, sua voce l’avrebbe sprofondata nella cer tezza di splendido come fuoco, adorno di grappoli, donatore illustrazione di ANDREA MATTIUSSI_pittore senigalliese trovarsi sola. Si sentì in un momento defraudata di vino, possente rimedio agli affanni, amante della di tutto, del rispetto, dell’integrità, della stessa cer tezza di esistere. Sentì le sue carne cruda, pura luce del giorno, nato due volte per donare gioia agli uomini e alle membra perdere spessore e smarrirsi nel mare senza avver tire né freddo né calore. donne, scuotitore della terra, memorabile seme di molti nomi. V ide su di sé l’inconsistenza della medusa che l’onda ha rigettato sulla rena. Dioniso non promette mutamenti di for tuna e rischi di mor te eroica, non ti por ta via Poi, stranamente, un fiotto caldo le invase le vene e spinse lo stomaco a vomitare alla terra nella quale sei nato. Lui è ovunque propizio e reca con sé per Arianna una tutte quelle parole che non sapeva di contenere. Troppo offesa al di là della colpa. splendente corona nuziale. La fece il buon Efesto con fine cesello nel buio delle sue Quel volgare ladro di speranze, ignorante mentitore, astuto solo nell’ispessimento officine, con fili d’oro e rubini dell’India disposti in forma di rose. della coscienza, tronfio figlio di capra, la sua stessa presunzione l’avrebbe un giorno Arianna ora è sposa e di nuovo regina. La sua corona splende nel cielo settentrionale ferito a mor te. Lui che amava decidere per il solo gusto di sentirsi vivo, doveva pur e la stella Alphecca ne è la gemma più chiara. Atene è ancora lontana, ma un giorno conoscere una nuova atroce punizione, la giusta paga dell’infamia che gli guidava vi giungeranno, i divini signori della gioia e della vendetta, dell’entusiasmo e ogni passo. La stava preparando con le sue stesse mani. Quelle ripetute, temerarie della salvazione. Arrivano in segreto, perché chi comanda li teme. Là sono accolti incursioni nel regno della necessità sarebbero state ben ripagate con l’errore. Perché dai contadini all’inizio, e si insediano nel cuore delle donne. A loro indicheranno ogni decisione doveva pur contenere un errore, una dimenticanza: il mondo non misteriose vie di rinascita; a ciascuno insegneranno il mito del labirinto e la via poteva essere interamente rinchiuso nel condotto di un ragionamento. per uscirne. Ma solo a chi vorrà percorrere la strada fino in fondo. Agli altri basterà Non ti salverai. La sterile Atena dagli occhi di civetta – non è neanche una donna! costruire un futuro concreto e possibile a forza di ingegno, sotto la cupa serenità – ti sarà cattiva consigliera. L’errore ti aspetta, tragico – le grida ormai salivano degli astri. numero 11_novembre 2007_www.ecomarchenews.com 21 l ’ a r t e d i v i a g g i a r e B E L I Z E : L A I S L A i l è s i a d i p a r a d i s o G i a n l u c a n o n c h e a B O N I T A p o r t a t a d i s c a l d a t ev i . . . a n c h e i l c u o r e m a n o … Care amiche, prosegue il caldo autunno pieno di linee morbide ed originali che avvolgono il vostro corpo, fuori dai canoni della moda tradizionale. Il nero, il marrone, il prugna la fanno da padrone: da Roberta tanti colori e tanta varietà di linee. Morbide maglie, piuttosto lunghe ed avvolgenti, caldissime, di lana, come vuole la moda quest’anno. Ci sono anche quelle raffinate ed eleganti, così come le gonne – vero must della Boutique – dal corto al lungo, (la moda invernale ci riporta alle gonne Anni ’60 –’70) dal classico all’estroso, gonne corte, sotto al ginocchio, fino ai polpacci. In più vasto assortimento di accessori: bellissime borse (è tornata la “vernice”), di tutte le dimensioni, senza mezze misure, maxi e mini; tante cinture e copricapo di morbido feltro da abbinare ai guanti, alle mantelle, ai coprispalla, ai foulards in seta e in lana. Per esaltare la vostra sinuosa femminilità anche i pantaloni a sigaretta (altro ritorno della moda) che possono essere portati con comodità e praticità. I cappotti dalle linee retrò (deliziosi cappottini dalle mezze maniche in stile anni ’60), a palloncino, di lana cashmere e piumini. Tutto questo, care amiche, lo troverete da Roberta, oltre ad un clima di affettuosa amicizia e simpatia che la nostra carismatica ed affascinante professionista della moda dispensa ad ogni donna che entra nella sua Boutique!!! G o f f i Il Belize è una piccola e semisconosciuta nazione del Centro America, ma veramente incantevole sia per i nature lovers che per i più incalliti beach boys: 276mila anime si dividono fra meticci, creoli, maya e garifuna e sono in gran parte concentrate nella sgangherata e variopinta Belize City. Si può iniziare con un’escursione a Mountain Pine Ridge, una riserva naturale di 800 kmq che si estende nelle bellissime e incontaminate regioni occidentali, punteggiata di cascate e ricchissima di orchidee selvatiche, pappagalli, tucani dal becco rosso e altri esemplari di flora e fauna esotica. La riserva ha in serbo per voi gite in piroga, birdwatching e tante escursioni fra una natura rigogliosa. E’ d’obbligo anche un po’ di frescura e relax a San Ignacio, stopover di rigore per coloro che decidano di visitare il più bel sito Maya esistente, Tikal in Guatemala. A proposito di Maya, il Belize offre Lamanai, sito non ancora completamente riportato alla luce e raggiungibile solo con un avventuroso percorso in barca fra uccelli e coccodrilli. Anche il Belize Zoo e le riserve Baboon Sanctuary e Crooked Tree Wildlife Sanctuary sono bocconcini prelibati dove si possono incontrare scimmie urlatrici e tanti altri animali esotici. Per i trasporti interni, però, meglio non aspettarsi lussuosi autobus air conditioned, rimarreste un po’ delusi… Oltre alla natura incontaminata, le vere star del paese sono le due isole Caye Caulker e Ambergris Caye, due veri gioielli. La barriera corallina è, per estensione, seconda al mondo solo al Great Barrier Reef Australiano e l’incredibile limpidezza delle acque assicura una visibilità di oltre 60 metri. Si possono fare escursioni dirette anche agli altri cayes della regione, tra cui Blue Hole, Half Moon Caye e Turneffe Island, gli unici tre atolli corallini dell’emisfero occidentale. Mi ricordo, appena giunto insieme al mio amico Fabrizio all’isola di Caye Caulker, d’essermi tuffato con incedere affannoso in una camminata per la piccola isoletta bramoso d’azzurro. Avevamo vaghe sembianze di avidi pirati alla scoperta di un tesoro proibito, ma purtroppo solo delusione traspariva dai nostri volti, come a dire: “tutto qui questo gran mare?”. All’istante mi sono ripreso ed ho pensato: “il paradiso non è che sia a portata di mano, va prima concepito con l’immaginazione, lavorato di fantasia e poi scovato, lo troveremo…”. Ma la piccola isola era finita, vista, esplorata, tastata, analizzata e si fidava di quei due, ma chi si fiderebbe? Erano forse i tizi più sconsigliabili che avevo mai conosciuto, però l’intuito mi diceva che quei due erano pirati che il tesoro l’avevano trovato molto prima di noi. E poi, che potevano farci se non rubarci tutto e ammazzarci?! Ma che importa, in fondo quale miglior morte per un soldato che perire in battaglia? Si parte… appena dieci minuti e una visione ci ha fatto svenire per alcuni secondi, fino a quando, rianimati, si è aperto il sipario su uno degli spettacoli più incredibili a cui le mie pupille avessero mai assistito: una briciola di paradiso, mare e cielo si fondevano e confondevano nella medesima gradazione di colore. Su una tinta azzurra appariva una sfumatura di blu, poi un tocco di celeste, infine una pennellata di turchese. Che gran pittore Colui che ha dipinto tal meraviglia! Eppur non era il primo capolavoro che vedevo, nel mondo ne avevo calcati di mari da sogno, ma questo aveva un che di sublime, “a kind of magic”, come cantavano i Queen magari pensando a paradisi come questo. Restando in tema musicale, una certa Maria Luisa Ciccone – in arte Madonna – ha invece dedicato nel 1986 una canzone proprio a questa favola beliziana, la famosissima La Isla Bonita, che fa: “Pregavo che quei giorni durassero per sempre, ma sono passati velocemente; la brezza marina tropicale, la natura incontaminata e libera: questo è il luogo dove voglio vivere, la bella isola. Voglio restare dove il sole scalda il cielo. And when the samba plays… il sole era così alto che mi ronzava nelle orecchie e pungeva i miei occhi…”. Ma che fate? Aspettate un attimo! Non c’è un volo diretto, il volo è per Belize City, un’ora di speed boat e siete lì. Un po’ di pazienza per favore, il paradiso non è che sia a portata di mano! beh… confesso che l’Adriatico non sfigura comparato alle acque che l’avvolgono. Allora ci siamo detti: “cerchiamolo più in là questo azzurro, se c’è la barriera corallina ci sarà anche uno scampolo di mare da sogno, in fondo siamo o no ai Caraibi?!”. La risposta era quindi d’obbligo: una barca era l’unica soluzione e, fra i tanti tour offerti nell’isola, a chi rivolgersi? Ma chiaro, ai tipi meno raccomandabili di tutti, un nero trentenne e un muso bianco cinquantenne, capelli rasta entrambi, aria da strafatti e noi, come a dirgli: “voi due portateci all’azzurro, senza indugio!”. Fabrizio era ancor più perplesso, come me non 20 da R o b e r t a : numero 11_novembre 2007_www.ecomarchenews.com ROBERTA MODA E ACCESSORI_SENIGALLIA_via Cavour, 36_tel. 071 63317 una pensione per cani e gatti animalandia dove l’amore per gli animali trova casa “Laura mi ha spiegato il linguaggio dei gatti” ci dice Piero che, appunto insieme a sua moglie Laura, sono i titolari della Toelettatura e del Pet Shop di Via Marche a Senigallia e della Pensione per cani e per gatti in Via Zoccolanti ad Ostra. “Attraverso loro ho imparato a conoscere il carattere di mia moglie”. Inizialmente Laura aveva una decina di cani e sei gatti. A poco a poco la famiglia è aumentata e sono arrivati a possedere 22 cani e 13 gatti di diverse razze. “Da qui è nata l’idea della Pensione: dal momento che bisogna fare dei box per ospitare i nostri, ne facciamo di più per coloro che hanno la necessità di lasciare il cane o il gatto per un po’ di tempo”, continua Piero. La Pensione nasce a Giugno dopo un lungo iter durato 4 anni. Varie vicissitudini burocratiche per ottenere le autorizzazioni. La struttura oggi comprende 20 box di 18 mq l’uno, realizzati con un particolare materiale contro le escursioni termiche. 3 diversi recinti di 300 mq. Un ambiente spazioso, luminoso ed accogliente. “La Pensione per gli animali dovrebbe essere considerata come la Scuola Materna per i bambini: un luogo sicuro, gestito da persone di fiducia, esperte che intrattengono l’animale, che rispettano i suoi bisogni” . Oggi rivolgiamo ai nostri animali, soprattutto ai cani, tutte le nostre attenzioni, ma anche quelle negative. Stress e ansie che li portano ad avere disturbi comportamentali. “Si parla di eccessiva umanizzazione. E’ assurdo, ma il problema del cane alle volte è proprio il suo padrone. Dobbiamo essere consapevoli che lui assorbe tutto. Ha le sue esigenze, le sue caratteristiche. Prendersi un cane è una scelta d’amore e basta” concludono Piero e Laura, che hanno abbracciato questo stile di vita, occupandosi a tempo pieno di cani e di gatti, e facendolo con uno smisurato Amore. ANIMALANDIA_OSTRA_via Zoccolanti 3_339.8388700 SENIGALLIA_via Marche 83/87_071.7927697_071.7912935 MARTA MODA BIMBI 0 -12 abbigliamento per bambini In questo negozio si possono trovare tanti capi d’abbigliamento per i vostri bambini o per fare un regalo anche a chi deve ancora nascere. La vostra scelta potrà così spaziare tra le linee proposte da “Never” e “Fiorucci”, dai 2 ai 12 anni, che seguono la moda più attuale o la “Magnolia”, da 0 a 12 anni, che da sempre offre un abbigliamento classico. Per i più piccoli ovvero da 0 a 36 mesi la linea spagnola “Tutto piccolo” ha una vasta varietà d’articoli che vanno da quello più elegante a quello più sbarazzino. Il settore dedicato al neonato è molto bello e curato. Un’altra linea, sempre spagnola, è la “Tuc Tuc”, dai 12 mesi ai 12 anni, con capi d’abbigliamento un po’ stravaganti e molto colorati. Molta attenzione è rivolta agli accessori vale a dire i cappelli, gli stivaletti antipioggia, gli ombrellini, gli zainetti. Per quanto riguarda gli articoli da regalo il marchio “Kaloo” è quello più particolare con i suoi morbidissimi peluche, le coperte, i bavaglini, gli accessori per la pappa, i teli da bagno e poi ancora le scarpine notte, i carillon, i giochi per i piccolini ecc... Allora per qualsiasi esigenza riguardo all’abbigliamento dei vostri bambini se volete un consiglio…passate di qua. MARTA MODA BIMBI 0-12_SENIGALLIA_via San Martino 10_071.7922349 numero 11_novembre 2007_www.ecomarchenews.com 5 s p e c i a l e A s s o c i a z i o n e “ U n t e t t o ” C N A L itva e S enigallia : un ’amicizia c h e continua il progetto di sostegno al villaggio di Litva in Bielorussia d i d o n P a o l o G a s p e r i n i Accoglienza, disponibilità, apertura sono parole che fanno fatica a volte a diventare concrete, ma che per tante famiglie lo sono già. Tra i vari progetti che l’Associazione “Un Tetto” - gruppo per l’affido e l’accoglienza dei minori – sta promuovendo, quello denominato “Litva” è ormai conosciuto da tanti. Litva è un villaggio di circa mille persone che si trova in Bielorussia nella zona contaminata dalla nube radioattiva conseguente l’esplosione di Cernobyl; come ormai è noto le prime vittime di tale situazione sono i bambini, facilmente colpiti da malattie gravissime. Il progetto consiste nell’ospitalità dei bambini bielorussi in Italia durante il periodo scolastico e nel sostegno ai progetti che la scuola di Litva promuove per i suoi alunni. L’ospitalità dei bambini in Italia ha un duplice scopo: innanzitutto di tipo sanitario o, come viene definito in Bielorussia, di risanamento. Infatti la permanenza in Italia per un mese risana e rigenera l’organismo dei ragazzi. Il secondo scopo è di tipo culturale: conoscere esperienze all’estero può diventare per i ragazzi bielorussi un incentivo per la loro vita e per il loro paese. Per questo preferiamo l’esperienza invernale durante la scuola piuttosto che quella estiva, perché in questo modo è possibile incontrare la vita quotidiana e scolastica del nostro Paese. Per quello che riguarda il sostegno alla scuola di Litva, il nostro referente non è la singola famiglia, ma l’istituzione scuola, di cui vogliamo promuovere i progetti. Infatti la scuola è l’unica realtà di supporto ai ragazzi che non hanno altri riferimenti certi. Sostenere la scuola ha voluto dire finanziare alcune realizzazioni di carattere umano (come il sostegno economico a famiglie perché potessero accudire un altro bambino, proprio come un affido) e di tipo tecnico (l’acquisto di strumenti come computers, televisione, materiale per la cucina e altro). Stiamo preparando l’ospitalità per il 2008 che sarà tra la fine di marzo e la fine di aprile e quindi stiamo cercando famiglie disponibili all’ospitalità che consiste nel pagare il viaggio e l’assicurazione al ragazzo che si ospita (circa 350 euro) e farlo vivere in famiglia. Al mattino i ragazzi sono a scuola fino al dopo pranzo e poi rientrano in famiglia nel pomeriggio. Sono tante le persone da ringraziare oltre alle famiglie, in particolare l’Amministrazione Comunale e le Scuole della città, oltre a tanti amici che sostengono moralmente ed economicamente il progetto. Chi volesse maggiori informazioni può rivolgersi all’Associazione “Un Tetto” in via Gramsci 17 a Senigallia, tel. 071659388, associazioneuntetto@ libero.it 6 Abbiamo chiesto ad alcune famiglie di raccontarci la loro esperienza: Come vi siete avvicinati a quest’esperienza e quali erano le vostre aspettative? Famiglia Barzetti: “Abbiamo saputo della possibilità di fare questa esperienza tramite un piccolo volantino avuto alla scuola materna di nostro figlio ed abbiamo iniziato come famiglia di sostegno a quelle ospitanti; poi l’anno successivo ci siamo impegnati nell’ospitalità vera e propria, con l’intenzione di poter dare a questi bambini delle prospettive di vita migliori, sotto tanti punti di vista, per primo quello della salute e anche di darci, come famiglia, la possibilità di crescere, capendo che esistono realtà completamente diverse dalle nostre” Quali difficoltà avete riscontrato da subito e quali in seguito, magari dopo anni di accoglienza? Quali invece gli aspetti positivi? Famiglia Perini: “Possiamo dire che all’inizio è stato difficile in quanto sia per noi che per la bambina era la prima volta. C’è stato un reciproco adattamento per conoscerci, con le nostre abitudini di vita, la nostra alimentazione, la nostra casa e soprattutto la nostra lingua. Dopo tre anni di accoglienza della stessa bambina tutto è molto più semplice, la conoscenza è reciproca, anche se la bambina è molto chiusa, ormai ci si capisce a sguardi e a messaggi non verbali. I lati positivi sono diversi: per le nostre figlie che conoscono altre realtà che ci circondano, per la famiglia che viene allargata ad altre situazioni, per il fatto che possiamo condividere con altri ciò che abbiamo”. Il bambino accolto nella vostra famiglia, è sempre lo stesso oppure ogni anno ne ospitate uno diverso, magari per far conoscere allo stesso realtà familiari diverse? Famiglia Perini: Per quello che riguarda l’accoglienza, il fatto di dover cambiare tutti gli anni il bambino è qualcosa di soggettivo, dipende dal bambino stesso, dalla sua personalità; vista la nostra esperienza riteniamo che con la bambina che ospitiamo, forse, potrebbe non essere positivo, visto il suo carattere molto chiuso e la sua difficoltà a relazionarsi con gli altri; abbiamo avute molte difficoltà il primo anno che è arrivata a casa nostra”. Come sono stati i rapporti dei bambini di Litva con i vari componenti della vostra famiglia e viceversa? Famiglia Casapulla: “Dopo un inizio comprensibile di timidezza misto a scoperta delle reciproche esigenze e abitudini, pian piano abbiamo raggiunto una confidenza che ci ha portato anche a scambiarci baci e abbracci. Anche con i nostri amici la bambina ha legato molto”. Quali sentimenti prova tutta la famiglia sia nel periodo precedente l’arrivo dei bambini che durante il soggiorno? Famiglia Barzetti: “Quest’anno, il terzo di accoglienza dello stesso bambino, dopo un primo inevitabile periodo di assestamento di tutta la famiglia e del bambino stesso, ci siamo trovati molto in sintonia: il bambino che ricordavamo schivo, riservato, poco loquace e spesso molto permaloso e testardo, forse con la sicurezza di trovarsi in un ambiente accogliente, si è rivelato invece quasi il contrario… ed è “esploso” in termini e piccoli discorsi, addirittura imitazioni e frasi ironiche, nell’italiano che sicuramente ha imparato nei due anni precedenti, anche se non lo dava a vedere. Ci sono state le solite liti con nostro figlio, di tre anni più piccolo, ma in generale si sono comportati, tra loro e con noi “genitori”, e noi con loro, più o meno come due fratelli-amici: insomma, ci siamo sentiti una famiglia un po’ più grande, anche se solo per un mese e nonostante le oggettive difficoltà, quest’anno ci siamo soprattutto divertiti!” Dopo la partenza del bambino ospitato cosa si prova? E cosa pensate provino loro dopo il distacco? Famiglia Casapulla “Sì, si prova un po’ di vuoto ma non tutto quello che ci aspettavamo o che gli amici ci dicevano sarebbe stato. I nostri bambini sentivano di più la sua mancanza, ma, si sa, i bambini si “ricostruiscono” più velocemente di noi adulti che siamo più lenti nell’elaborare i sentimenti. La bambina aveva nostalgia di casa e la sua mamma le mancava, ma nel momento del distacco aveva uno sguardo malinconico e il suo “Ciao” sembrava un “Addio”, anche se sarà un “Arrivederci”. Tenete i contatti con la famiglia del bambino da voi ospitato, durante il soggiorno o dopo la sua partenza? Famiglia Cimarelli: “ I contatti ci sono anche se ci sono difficoltà legate proprio materialmente alle linee telefoniche e sono contatti importanti perché le famiglie si sentono sostenute e accompagnate quando i loro figli sono in Italia. La nostra famiglia lo scorso anno è andata a Litva ospitata dalle famiglie di là e questa esperienza è stata molto utile perché ci ha permesso di condividere la loro vita”. In che modo siete stati aiutati dall’associazione sia durante l’accoglienza, e sostenuti sia nel periodo precedente l’arrivo dei bambini che dopo la partenza? Famiglia Cimarelli “L’Ass.“Un Tetto” sostiene molto le famiglie sia facendo incontri prima dell’ospitalità, sia dopo, di verifica. Cerca poi di facilitare il contatto con gli adulti bielorussi che accompagnano i ragazzi in Italia con inviti a cena nelle famiglie e incontri di festa insieme. Per quello che riguarda la nostra famiglia, siamo al quinto anno di ospitalità e quindi ci sentiamo molto dentro, partecipi del progetto”. numero 11_novembre 2007_www.ecomarchenews.com Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa Sede di Senigallia Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa Sede di Senigallia Le Presidenze Territoriali della CNA hanno incontrato gli Insegnanti e gli studenti dell’IPSIA Padovano” Le Presidenze Territoriali “Bettino della CNA hanno incontrato gli Inseg studenti dell’IPSIA “Bettino Padovano” Un patto fra la CNA e l’IPSIA su innovazione e nuove professioni: al via un primo Un progetto dila formazione sull’energia. patto fra CNA e l’IPSIA su innovazione e nuove p Previsti due Il primo dedicatodella risparmio e all’efficienza energetica, Le moduli. Presidenze Territoriali CNA hanno incontrato gli Insegnanti e gli al via unal primo progetto di formazione sull’energia. il secondo alle fonti rinnovabili, solare e fotovoltaico. studenti dell’IPSIA “Bettino Padovano” Previsti due moduli. Il primo dedicato al risparmio e all’efficienza alle formative. fonti rinnovabili, solare e fotovoltaico Insieme per sviluppare una maggiore sintonia fra mercato delsecondo lavoro e attività E’ questa la sintesi dell’incontro tra i dirigenti. Un patto fra la CNA e l’IPSIA su innovazione e nuove professioni: al via un primo progetto di formazione sull’energia. e gli imprenditori della CNA, il nuovo preside dell’IPSIA Elena Giommetti, gli insegnanti e gli studenti del 4° anno, tenutosi Sabato 13 ottobre, alla presenza dell’Assessore Provinciale alla Formazione Maurizio Quercetti. Insieme per una maggiore sintonia fra con mercato deldi lavoro e leattività Si attiveranno nuove forme di collaborazione fra lesviluppare imprese del Sistema CNA e l’IPSIA di Senigallia, l’obiettivo mantenere attività formative professionalizzanti insintesi linea con i profili professionali richiesti. Previsti due moduli.dell’incontro Il primo dedicato al risparmio e all’efficienza energetica, questa la tra i dirigenti e gli imprenditori della CNA, ilil n Attraverso momenti di confronto da programmare nel corso dell’anno con secondo alle fonti rinnovabili, solare fotovoltaico Elena Giommetti, gli insegnanti e gliestudenti del 4° anno, tenutosile Saba gruppi di imprenditori,dell’IPSIA suddivisi per settore di appartenenza, sviluppando attività di stage presso le aziende. alla presenza dell’Assessore Provinciale alla Formazione Maurizio Quercetti. “ I profili professionali richiesti sul mercato del lavoro - dice Marzio Sorrentino, Si attiveranno nuove forme di collaborazione fra inle continua del Sistema CNA Insieme per sviluppare una maggiore sintonia fra mercato del lavoro eimprese attività formative. segretario della CNA di Senigallia – sono evoluzione. Negli E’ ultimi annilail processo didell’incontro innovazionecon l’obiettivo all’interno dell’impresa ha subitopreside una in line di mantenere le attività formative professionalizzanti questa sintesiSenigallia, tra i dirigenti e gli imprenditori della CNA, il nuovo forte accelerazione, attraverso l’utilizzo di nuove tecnologie e macchinari ad alto professionali richiesti. Attraverso momenti di confronto da figure programmare nel corso dell’IPSIA Elena Giommetti, gli insegnanti e gli studenti del 4° anno, tenutosi Sabato 13 ottobre, contenuto tecnologico. Non solo. Sono emerse nuove professionali, nuove mansioni, nuovi lavori che a volte vengono considerati dai programmi di gruppi dinon imprenditori, per settore di appartenenza, sviluppando le attività d alla presenza dell’Assessore Provincialesuddivisi alla Formazione Maurizio Quercetti. formazione”. le aziende. nuove deleSistema CNA e l’IPSIA E’ partendoSi daattiveranno questa riflessione che la forme di collaborazione fra le impreseCNA l’IPSIA presenteranno progetti di comuni di formazione su tematiche innovative.del A partire dall’Energia. A “ di I mantenere profili professionali richiesti professionalizzanti sul mercato lavoro -con dice Marzio Senigallia, con l’obiettivo le attività formative in linea i profili Gennaio 2008, infatti, verranno attivati due moduli di formazione rivolti agli segretario della CNA di Senigallia – sono in continua evoluzione. Negli ultimi anni professionali richiesti. Attraverso momenti di confronto da programmare nel corso studenti: uno dedicato al risparmio e all’efficienza energetica; l’altro alle fonti rinnovabili, solare e fotovoltaico. Sono indell’anno fase di studio,con innovazione all’interno ha subito una Inforte accelerazione, attravers inoltre, altridi corsi dedicati alla demotica (l’elettronica nella dell’impresa gestione dell’abitazione) edsviluppando alla nautica. particolare sulladi nautica, gruppi imprenditori, suddivisi per settore di appartenenza, le attività stagesettore presso in forte crescita, verranno coinvolte le imprese del per un’analisi attenta dei bisogni occupazionali e deiNon profilisolo. richiesti. nuove tecnologie e settore macchinari ad alto contenuto tecnologico. Sono emers . le aziende. IPSIA Senigallia Senigallia professionali, nuove mansioni, lavori aCNAvolte non vengono “ I profili professionali richiesti sul nuovi mercato del che lavoro - dice Marzio considerati Sorrentino,dai segretario della formazione”. CNA di Senigallia – sono in continua evoluzione. Negli ultimi anni il processo di partendo dahaquesta la CNA e l’IPSIA presenteranno innovazione all’interno E’ dell’impresa subitoriflessione una forteche accelerazione, attraverso l’utilizzo prog di innovative. A partire A Gennaio nuove tecnologieformazione e macchinarisuadtematiche alto contenuto tecnologico. Nondall’Energia. solo. Sono emerse nuove 2008, figure in attivati due moduli formazione rivolti studenti: uno dedicato al risparmio professionali, nuove mansioni, nuovi di lavori che a volte nonagli vengono considerati dai programmi di e formazione”. energetica; l’altro alle fonti rinnovabili, solare e fotovoltaico. Sono in fase di studio corsi alla demotica nella gestione dell’abitazione) E’ partendo da dedicati questa riflessione che la (l’elettronica CNA e l’IPSIA presenteranno progetti comunieddi all particolareinnovative. sulla nautica, settore dall’Energia. in forte crescita, verranno coinvolte imprese d formazione su tematiche A partire A Gennaio 2008, infatti,leverranno un’analisi attenta dei bisogni dei profilialrichiesti. attivati due moduli di formazione rivolti aglioccupazionali studenti: unoededicato risparmio e all’efficienza energetica; l’altro alle fonti rinnovabili, solare e fotovoltaico. Sono in fase di studio, inoltre, altri corsi dedicati alla demotica (l’elettronica nella gestione dell’abitazione) ed alla nautica. In Confederazione Nazionale particolare sulla nautica, settore in forte crescita, verranno coinvolte le imprese del settore per n u m e r o e1 della 1_novembre 2007_www.ecomarchenews.com dell’Artigianato IPSIAoccupazionali Senigallia e dei profili richiesti. CNA un’analisi attenta dei bisogni Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa Piccola e Media Impresa 19 c u l t u r a a t t u a l i t à / L A CASA - MUSEO DEL CARDUCCI torniamo sulla figura del grande Poeta d i A l e s s a n d r o C a s a v o l a La casa-museo del Poeta è, naturalmente, a Bologna ed andrebbe visitata. Nelle case-museo si possono cogliere informazioni e ancor più atmosfere, io credo, 10 di sera”. Pensate un po’, una lettura declamata in una stanza vuota…La camera da letto con baldacchino è severa. A lato ancora libri, i più preziosi: non gli importava il tanfo della carta vecchia…La toletta bianca con specchio girevole, pettine e spazzola è l’unica nota più consona all’ambiente. L’immagine di una Madonna alla parete potrebbe condurci lontano, nelle pieghe della sua anima…Ricordiamo la bella poesia “La chiesa di Polenta”? Ma lasciamo andare… Ai piedi del letto un divanetto bergère, su cui negli ultimi tempi il fedele Gigi, il suo cameriere, lo adagiava dopo averlo preso in braccio…Sotto la finestra un termosifone enorme, si dice il primo che fu installato a Bologna. Dono della Regina Margherita, cui il Poeta indirizzava versi, e per la quale ritrattò il suo repubblicanesimo…Ma si raccontava, maliziosamente, che talora questi versi si sarebbero potuti riferire anche alla signora di cui si era innamorato. La Lina Cristofori Piva, ricordata nelle sue poesie col nome di Lidia…Lidia nel decennio 1871-81 entra nella sua vita, perchè è colta, perché è bella, perché è amorosa e lo aiuta a capirsi, a decidere di essere diverso. Lo aiuta ad osare…Gli anni più belli, intorno ai 30, li aveva spesi nella cupezza del carattere, nella severità degli che le biografie non riescono a dare…Ma dove si trova? studi, nelle beghe irose, nelle convenzioni coniugali…” Sulle mura, un tempo la periferia della città. Il visitatore Solamente ora che amo sento di vivere veramente – dirà è subito colpito da quella targa d’ottone sull’ingresso, – sento di essere più buono, meno contento di me…” non tanto perché è tonda, ma per il solo nome che la Tuttavia la relazionala vive con alti e bassi, e si creerà degli riempie… “Giosuè Carducci”. Quando l’abitò? Nel 1890, scrupoli. Comincia ad interrogarsi: ha preteso troppo? 55enne. E’ bella? Ha un decoro piccolo-borghese, però C’è chi si intromette perché rinsavisca, è la moglie di con poltrone spaiate, qualche mobile da rigattiere! Nello un suo caro ex-alunno il professor Severino Ferrari…Lui studio tanti libri alle pareti. Nella casa ve ne sarebbero si confida: “Io essendo fatto così male cardiacamente, 40mila circa…Sul tavolo ne vidi sparsi parecchi. Sul non dovrei importunare ed offendere alcuno con i miei frontespizio di un volume – “l’Eneide dell’Annibal Caro” affetti: io dovrei stare sempre solo…” Questo già attorno – il Maestro vergò questa annotazione: “Finito di leggere al 1878 e Lidia moriva nel 1881…Il Poeta 46enne rientrò la terza volta, a voce alta, questo dì 12 Luglio 1899 a ore nel ruolo maritale? Eh no…la camera da letto resterà per sempre, singola! La moglie, Elvira, a lui promessa giovanissima era un po’ scialba, era un po’ semplice. Non poteva funzionargli come Musa, né lui la sentì mai, è questo che qui vogliamo sottolineare, come una vera compagna. Bacchettando Lidia per i suoi difetti disse &2081(',2675$9(7(5( & di rimpiangere gli anni tra il 1860 e il 1866 quando non amava che la vecchia madre, e le sue due bambine… $VVHVVRUDWRDL%HQLH6HUYL]LFXOWXUDOL Dunque? Elvira non gli evocava alcunché di gradevole… RENZO TORTELLI In questa casa visse sino al 1915, anno della sua morte, visse sottomessa, umiliata, ma credo in adorazione di “L’oasi di Scanno” 1957 – 1959 interverranno: lui…Mi colpì il fatto che non avesse uno spazio per sé: Massimo Bello - Sindaco Lorenzo Scattolini - Direttore Galleria AREARTE solo un corridoio, con il telaio e altri attrezzi donneschi… Maurizio Cesarini - Accademia Belle Arti di Perugia Emidio Di Carlo – Direttore Spazioarte Si racconta che sentendo del vociare nel salotto, il Sarà presente l’Autore Professore, così adesso voglio chiamarlo, si affacciasse alla porta a trafiggere “con occhio di tizzone le intimidite amiche della moglie…” Ma il Carducci quali sembianze era capace di cacciare? Da orco? Proprio da orco. E tale era sembrato, la prima volta, a Vivine, la piccola figlia di Annie Vivanti, una sua ex-alunna, incantatrice “dai grandi Ostra Vetere Ostra Vetere - Palazzo de Pocciantibus occhi di fata”…Annie userà questo appellativo fiabesco (Centro Storico – Via Gramsci) 22 Settembre 2007 – 6 Gennaio 2008 nelle lettere: “Caro orco come stai?” E’ nella sua vita dal 1890, e lui ha 55 anni, ma è già tutto ingrigito: la barba e la folta chioma…Annie è una fascinosa intrattenitrice Info line: Galleria AREARTE - Via F.lli Bandiera, 37 Senigallia (AN) (solo intrattenitrice?...) Una volta gli cantò in tedesco Tel. 329.0410598 - [email protected] Heine accompagnata dalla piccola figlia, prodigiosa Ufficio Cultura del Comune di Ostra Vetere - Piazza Don Minzoni, 1 Sabato 22 Settembre 2007 - ore 21.30 Tel. 071.96.50.53 - www.ostravetere.com violinista a cinque anni. Fu un evento, dopo quello di Lidia, che gli attraversò il cielo e poi scomparve…Se ne orario di apertura andrà in America nel 1898. Giosuè Carducci in una delle dal giovedì al sabato sue ricorrenti depressioni ebbe a definirsi un falso marito, dalle 16:00 alle 19:00 un falso professore (!) ma crediamo che non si definisse A R E A RT E 18 mai un falso padre…Spegnendosi Lidia nel 1881, trovò la forza di scrivere un augurio in versi per il matrimonio di Beatrice, la sua prima figlia. Un verso fa così: “Va’ con l’Amore, va’ con la gioia, va’ con la tua fede candida…” E mi pare che elenchi, consapevolmente o meno, le cose che lui avrebbe voluto realizzare! Nella sua casa, piccoloborghese ripeto, si risparmiava, nonostante lo stipendio di professore universitario che si aggirava, forse, sulle 6 o 7 mila lire l’anno. Quando nel 1890 arrivò il gas l’allaccio fu fatto solo per dar luce al lampadario del salotto…Si racconta che la moglie e le figlie dovevano rinunciare alle cose futili, ma gradite alle donne: cappellini, nastri, scarpe… Quando si esce da questa casa, si pensa alla fatica che il buon Gigi doveva fare per scendere le scale con il Professore sulle braccia…caso mai avesse voluto stare in giardino. Perché lui la carrozzella dell’illustre collega il latinista Gandino, anche lui paralizzato verso la fine della sua vita, non volle mai toccarla…Ma è ugualmente lì, nella casa-museo, in un angolo… Aveva contrastato con coraggio in precedenza una paralisi alla mano destra continuando ad andare all’Università. Perché non voleva considerarsi innanzitutto uno sconfitto…Fino a poco prima del suo pensionamento, per ragioni di salute, lo scriverà il Pascoli “leggeva con quella sua cadenza di canto, scolpiva i versi dipingendo le immagini” e se ad ascoltarlo tra i banchi si sedevano i suoi ex-allievi ( e il Pascoli era uno di questi) “si navigava, davvero, in piena giovinezza”… Via F.lli Bandiera 33, Senigallia (An) Tel / Fax 071 7928887 [email protected] www.iobook.it I PIU’ VENDUTI Robert Sutton Il metodo antistronzi, Elliot Jonathan Little Le benevole, Einaudi Andrea Camilleri Voi non sapete. Gli amici, I nemici, la mafia, Mondadori Ken Follet Mondo senza fine, Mondadori G.A.Stella e Sergio Rizzo La casta. Così I politici italiani sono diventati intoccabili, Rizzoli I CONSIGLIATI Muriel Barbery L’eleganza del riccio, e/o Il caso letterario del 2007 in Francia: centinaia di migliaia di copie vendute grazie al passaparola Umberto Eco Storia della bruttezza, Bompiani DA RILEGGERE Georges Simenon Betty, Adelphi Uno splendido ritratto di donna che scava nelle pieghe dell’animo femminile. INCONTRI VOci DI SCAmpia, un gruppo di giovanissimi dell’area nord di Napoli che dopo la guerra di camorra, durante la quale uno di loro è rimasto vittima innocente della faida, Antonio Landieri, hanno alzato la testa e vogliono farsi sentire ad ogni costo. Uno di loro, Rosario Esposito la Rossa ha scritto un libro “Al di la’ della neve”, che presenteremo, con la partecipazione dell’autore, giovedì 29 novembre alle 21.00 (Piccola Fenice, Senigallia) Le domeniche dei piccoli: percorsi per bambini sulle emozioni attraverso le fiabe classiche. numero 11_novembre 2007_www.ecomarchenews.com i l p e r s o n a g g i o UN’ECCELLENZA NELLO SPORT MARCHIGIANO Ye s s i c a P e r e z , v i c e c a m p i o n e s s a i t a l i a n a d i L e t i z i a S t o r t i n i Classe 1992, un curriculum che a soli 15 anni fa invidia, un corpo di un’agilità rara, grinta da vendere ed un futuro da grande atleta. E’ Yessica Perez, di origini domenicane, ma naturalizzata italiana, residente a Marotta. La velocista è cresciuta nell’Atletica Senigallia ed oggi è in forza nello Sport Atletica Fermo costantemente seguita e scrupolosamente allenata dall’ex olimpionico Carlo Mattioli. Il nome della prodigiosa protagonista dell’atletica leggera è già finito sui taccuini dei tecnici della nazionale giovanile, al lavoro per preparare la squadra azzurra che, nel 2009, dovrà prendere parte ai campionati mondiali allievi che, nell’occasione, si svolgeranno in Italia, per l’esattezza a Bressanone. Intanto la Perez si è portata a casa un altro successo, quello che finora brilla di più nel suo medagliere. A Ravenna, dove si sono svolti i campionati italiani cadetti, è sfrecciata al traguardo in 10.14, superata a sorpresa per un centesimo di secondo (10.13) soltanto dalla emiliana Federica Giannotti. Per Yessica Perez l’argento e un personal best migliorato nell’occasione di 5 centesimi. Sei vice campionessa italiana, sei al top tra le migliori atlete della nazione…fa un certo effetto. Come ci si sente ad aver raggiunto certi risultati? Sono felice. Soprattutto perché sono riuscita a battere il mio record personale, volevo migliorare il tempo e ce l’ho fatta. Anche se la vittoria era decisamente alla tua portata, solo per un centesimo di secondo non sei salita al primo posto sul podio? Già, non sai che rabbia…per carità: se prima della gara mi avessero detto che sarei arrivata seconda avrei fatto carte false, ma quando sei lì, vicino al traguardo davanti a tutte, essere superata per un “niente” ti fa innervosire, ma sono soddisfatta. Ora che hai dimostrato di essere così capace sarai seguita con maggiore attenzione? Dal 1 Novembre sono diventata allieva I anno, vale a dire che gareggio con quelle più grandi, sono avanzata di categoria. Dagli 80 passo ai 100 metri. Dunque più allenamento… Fino ad ora mi allenavo 3 volte alla settimana per due ore, ma temo che ora sarà più duro… Il che significa maggiori sacrifici. Una giovane ragazza di 15 anni che ha già da dedicare parecchio tempo alla Scuola (frequenta il secondo anno dell’Istituto Panzini di Senigallia) magari il tempo libero lo vorrebbe passare con le sue amiche… Non è facile, i sacrifici ci sono, ma in fondo neanche molti, c’è da dire che non sono una ragazza a cui piace particolarmente uscire, tirar tardi, non ho una gran fretta di crescere. Esco la domenica pomeriggio con le mie amiche e questo mi basta. Ma ho un allenatore comprensivo (Carlo Mattioli ndr) che mi ha cambiato i giorni di allenamento: lunedì, mercoledì e venerdì così mi lascia il sabato libero e allora potrò farmi qualche “uscita” in più... Tornando alla scuola, lì sarai diventata popolare, dopo le tue vittorie come ti hanno accolta compagni e professori? Mi sono sempre stati vicini. Mi hanno seguita non solo durante i campionati studenteschi, ma si sono sempre informati, mi chiedono, un po’ tutti i professori, non solo quello di Educazione Fisica…sono comprensivi anche quando faccio le assenze per le trasferte di gara. Quali sono i prossimi traguardi che ti aspettano? Le prossime gare sono indoor, al coperto e sono di formazione, per mettersi alla prova, superare i propri record personali. Test con le atlete delle altre Regioni. Se dovessi proiettarti in un ipotetico futuro: ci sono le Olimpiadi? Speriamo, sarebbe il mio sogno. Ma devo ancora allenarmi duro e poi conta anche la fortuna. Anche se non arriverò ai Mondiali vedo nell’atletica il mio futuro, il mio lavoro. Lo sport come professione. Quali sono le doti per fare di un’atleta una professionista? Tenacia, un po’ d’ambizione, ma soprattutto la voglia di allenarsi. Alle volte non ne ho, ma poi penso alle soddisfazioni, ai traguardi raggiunti e mi torna e penso anche che allenarmi, correre, è sempre un divertimento per me. PESCHERIA MARCHIONNI Pesce e Prodotti Ittici freschi e surgelati Galleria Coop Saline Senigallia Pescheria Marchionni Che questo spirito positivo (lo sport è sì competizione, ma anche diver timento, gioia di vivere) riesca sempre a mantenerlo, che l’accompagni nel costante lavoro con abnegazione e tenacia soprattutto contro i possibili momenti di scoramento per continuare ad ottenere risultati, via via sempre più significativi, perché l’impegno e la fatica ci sono per questa giovane promessa dell’Atletica leggera che si merita di volare sempre più in alto. Campionati italiani Allieve Giochi Sportivi Studenteschi_Lignano Sabbiadoro 7.a classificata m. 300 26/09 Campionati regionali indoor Cadette_Ancona 1.a classificata m. 200 26.97 24/02 Campionessa regionale 1.a classificata staffetta 4x200 1.52.13 25/02 Campionessa regionale Campionati regionali Cadette_Montecassiano 1.a classificata m. 150 19.10 26/08 10.19 15/09 42.36 16/09 Campionessa regionale 1.a classificata m. 80 CURRICULUM 2007: Campionati interprovinciali indoor Allieve Giochi Sportivi Studenteschi_Ancona 1.a classificata m. 200 27.2 07/02 Campionessa interprovinciale Campionati provinciali Allieve Giochi Sportivi Studenteschi_Ancona 1.a classificata m. 300 Campionessa provinciale Campionati regionali Allieve Giochi Sportivi Studenteschi_Fermo 1.a classificata m. 300 42.2 23/05 Campionessa regionale 42.06 Campionessa regionale 1.a classificata m. 300 Campionessa regionale 1.a classificata 4x100 51.1 Campionessa regionale Promoindoor nazionale_Padova 3.a classificata m. 60 8.05 18/03 3.a classificata staffetta 3x200 1.21.96 18/03 Campionati italiani Cadette_Ravenna 2.a classificata m. 80 numero 11_novembre 2007_www.ecomarchenews.com 10.14 13/10 7 a t t u a l i t à c u l t u r a UNA MODA TUTTA CALDA… d i E l i s a b e t t a M . G a l l i La moda invernale per questo 2007 si propone calda e morbida: la lana merinos domina nei maglioni, gilet e cardigan ma che dire del cachemire e del mohair….. Anche la flanella, classico tessuto invernale è presente nella collezione, la ritroviamo in gonne, pantaloni, tailleur e cappotti nei colori blu, cioccolato, verde e antracite. Vera o finta non può mancare la pelliccia usata in molti capi anche come dettaglio e ornamento. Ma quali sono le novità che caratterizzano la moda invernale? Sbirciando il guardaroba femminile troviamo pantaloni e gonne a vita alta ben evidenziata da cinturoni, un ritorno inaspettato dopo un lungo periodo di assenza, poi lunghi maglioni da portare come mini abiti, scamiciate abbinate a bluse. Tra i vari colori scuri che caratterizzano la stagione invernale questo anno spiccano il blu e il verde utilizzati spesso dagli stilisti. Essenziali alternanze di bianchi, grigi e neri delineano stampe cubo-futuriste che evocano gli astrattismi geometrici di Malevich, con improvvisi effetti a contrasto in nuance zafferano e tabacco giocando sull’alternanza dei materiali: lucido-opaco, lana-metallo, chiffon e pelle. Non è la descrizione di un quadro ma la moda tra lusso e charme di Etro. Il risultato è un mix contemporaneo completato da accessori raffinatissimi lavorati come metalli preziosi. La sua collezione è un inno alla femminilità, piccoli pull a maglia intrecciata richiamano lo stile anni ’50, cappotti military dai bagliori di micro paillettes si alternano a pellicce in seducenti tonalità minerali, con il punto vita stretto reso visibile da cinture di ogni grandezza e forma. Dsquared2 realizza invece una linea pensata per una donna aggressiva che indossa giacconi ad uovo pieni di zip, lunghi abiti sottoveste di maglia metallica, aderenti tute, micro gonne a palloncino e bluse mono manica, inoltre pantaloni di pelle, maxi cardigan, bustini di plastica lucida stretti da sottili cinturini. Tra le tonalità accanto al dominante nero, appaiono il verde, blu e giallo. Sottolineare la bellezza è sempre stato l’obiettivo di Armani, che propone una donna che ricorda gli anni ’20 epoca del Liberty e del Charleston, una femminilità che nasconde i capelli sotto una cuffietta a rete argentata per richiamare l’attenzione sull’espressività del viso. Tessuti laminati in argento double di lana, pile effetto velluto, materiali preziosi sono inseriti in capi dalle linee semplici, tutto abbinato a cinture e scarpe in vernice nera. La collezione di Moschino è pensata per una piccola fanciulla dall’aria fresca, giovane e vivace che veste cappottini dalle mezze maniche in stile anni ’60, coordinati al colore delle scarpe, dei guanti e della borsa. Lussuose pellicce di visone coprono vestiti a palloncino o tailleur con pantaloni a sigaretta, eleganti abiti da sera di seta con scollature a V in colori come l’oro e l’argento abbinati al nero opaco. Tra gli accessori, maxi borse dalle tinte forti si alternano a piccole pochette dalle forme stravaganti. E per l’uomo? Una moda elegante e impeccabile. Armani suggerisce la polo sotto la giacca anziché la camicia, al posto del cappotto un bomber in pelle. La novità vera sta nei tessuti ancora più tecnologici, ad esempio sono di Calvin Klein i maglioni in flanella e cashmere plastificati, Moschino propone giacche aderenti su pantaloni in denim nero stretti e corti alla caviglia, nello sportswear spiccano capispalla imbottiti e trench. Il capo cult della collezione Dsquared2 invece sono i jeans, naturalmente a vita bassa strappati e dall’aria “used”, non mancano giacche di camoscio in stile cow e tradizionali bomber, pantaloni in pelle e tantissime zip, camicie bianche dal colletto appuntito.I giubbotti hanno cuciture elastiche a fiammifero esaltati da cerniere, tasche e particolari metallici. Tra i colori domina il nero a cui si accostano il verde militare, blu e beige. Uno degli accessori più indossati di questa stagione come appare in tutte le sfilate è la cintura corsetto, alta, in pelle o in metallo con fibbie e lacci che mette in evidenza il punto vita e se necessario lo definisce. Ritornano anche i cappellini da “jeune fille” ornati da delicati fiori di stoffa, oppure classiche cuffiette di lana e cappelli con visiera. Ma l’ultima novità e oggetto del desiderio di molte donne vale circa 2600 euro: è la Mahina XXL di Louis Vuitton, ovvero una citybag realizzata in pelle di capretto su cui il decoro monogram è traforato al laser con una tecnologia aerospaziale che crea la microcomponentistica, i plissé laterali. La maxi bag con manici semirigidi e rifiniture in ottone dorato non è solo un connubio tra fashion e tecnologia ma il suo nome, tratto dalla lingua maori, significa “luce della luna” perché si ispira al mistero e alla sensualità del bagliore notturno. 5 oda Bimbi Abbigliamento Articoli da regalo Accessori Via S. Martino 10, Senigallia Dai racconti di Fioravante Fornaroli la farina sull’acqua, l’imperatore sul pagliaio e altre storie di Flavio e Gabriela Solazzi - LibriSenzaCarta.it Fioravante Fornaroli è un distinto signore senigalliese la cui esistenza ha attraversato buona parte del ’900. Attento ed acuto osservatore dei piccoli fatti e delle grandi storie con i quali si è incrociato nella sua esistenza, ne ha conservato una lucida e dettagliata memoria e questo, unito ad una certa propensione al racconto, ne farebbe l ’ i d e a l e compagno di viaggio in uno di quegli interminabili spostamenti in treno, tipo Milano Reggio Calabria. Anche perché il Fornaroli non è un elegante novellatore, ma un esemplare tipico della trasmissione orale di fatti veramente occorsi. Quelle che più ci hanno interessato sono le piccole storie cittadine, che sono le più facili a cancellarsi dal ricordo comune e quindi altamente deperibili e destinate a scomparire dalla tessitura di una storia della collettività. Tra queste, affascinante anche solo se ci si provi ad elaborarne un dipinto mentale, è la rievocazione dei carichi di sacchi di farina trasportati nel portocanale, secondo un percorso in risalita che ripiegava lungo l’attuale via Samo (ai tempi una via d’acqua) per terminare in uno squero o piccola darsena che era situata grosso modo sulla destra dell’attuale via Carducci, prima della porta Lambertina, e che arrivava fino a via Narente. La fisionomia della zona fu alterata durante i lavori di ricostruzione conseguiti ai violenti bombardamenti navali da cui Senigallia fu colpita il 24 e 25 luglio 1915 da parte della flotta austriaca nemica. Il perché di questo viaggio della farina sull’acqua è presto spiegato. Sullo squero si affacciava una attività industriale, il pastificio Chiostergi, nel quale la farina veniva elaborata nei vari tipi di pasta. Il Fondaco Alimentare Chiostergi, riferisce G. Monti Guarnieri,“nel 1853 iniziò la sua attività con panificio e pastificio: terrà per molti anni il primato regionale”. Alcuni hanno memoria delle lunghe filiere metalliche dove venivano ripiegati e messi ad essiccare gli spaghetti, che così assumevano quella forma ripiegata ad U rovesciata, oggi conservata da qualche pastificio di élite. Un racconto che ci porta in campi storicoartistici è quello relativo all’imperatore sul pagliaio. L’imperatore è il grande Traiano (53-117 d. C.). Oltre che sulle sue campagne militari (con lui l’impero romano raggiunse la massima estensione), la sua fama nei secoli poggia sul suo senso di giustizia e sul buon governo, basato su una intelligente e fattiva amministrazione. Promosse, tra l’altro, l’ampliamento del porto di Ancona con la costruzione di un molo, poi ornato in segno di gratitudine da un arco (Arco di Traiano), tuttora esistente. La sua fama di uomo buono e giusto indusse Dante a collocarlo nel Paradiso: secondo una leggenda Traiano sarebbe resuscitato per cesanella di senigallia via zuccari 13 tel. 393.9019652 VIA ZUCCARI LATINI MOTO C. R. POLIZIA l’oasi dell ’Estetica S.S. ADRIATICA • RIFLESSOLOGIA PLANTARE per il vostro benessere psicofisico • TRATTAMENTI DIMAGRANTI ed ESTETICI e eder er cr p a base di FANGHI TERMALI e r a prov • ARGILLATERAPIA • MASSAGGI DIMAGRANTI con RISULTATI GARANTITI! • massaggi RELAX • ABBRONZATURA - manicure e pedicure • DEPILAZIONE - PEELING ● pochi minuti per le preghiere del Papa Gregorio Magno, che così poté impartirgli il Battesimo. Non è leggenda ma realtà storica che nel 1841, coltivando il podere sito presso “Le Muracce” in quel di Ostra Vetere, i contadini Brunetti trassero alla luce una statua marmorea alta due metri e databile al secondo secolo dopo Cristo. La statua, anziché restare a dare lustro e soprattutto a fornire chiarimenti sulla antica città che sorgeva presso Ostra Vetere, è finita in un museo di Ginevra in seguito ad una delle solite, tortuose trafile. Il desiderio di tramutare in denaro il reperto, il non comprendere che con la rimozione si strappa al luogo del ritrovamento un pezzo e una giustificazione della sua storia, una qualche superficialità dei burocrati, ci hanno legalmente privati di una testimonianza del nostro passato. La statua, appena recuperata, fu appoggiata ad un pagliaio dei coloni frontalmente, perché la visione delle parti intime non offendesse il pudore dei passanti: l’imperatore, infatti, raffigurato in posizione eroica, mostrava tutte le sue nudità. Non si sa chi e quando si accorse che la statua era priva del suo membro virile, che peraltro poteva mancare già all’atto del ritrovamento, come ci hanno insegnato le visite ai musei di arte antica. Una vulgata riferita dal Fioravanti fornisce una versione del fatto che è apparentemente più pruriginosa, ma che in realtà si allinea con le ancestrali e ubiquitarie tradizioni che vedono in quella determinata parte il simbolo della potenza generatrice, attribuendole anche il valore di talismano genericamente porta-fortuna. È possibile che il “clarinetto”, eufemismo con il quale il Fornaroli indicò la parte qualche decennio fa su “La Voce Misena”, non andò smarrito: fu ritrovato sulla statua o in prossimità di essa e gelosamente conservato e tramandato da famiglie locali. Queste, seppure non documentate del tutto sul significato dei simboli,collegandolo con l’amore di coppia gli avrebbero attribuito la proprietà di far trovare marito alle figlie di casa. Il luogo dove fu dissotterrata la statua, la zona del pagliaio e i terreni limitrofi qualche decennio fa furono setacciati nel tentativo di recuperare eventuali frammenti della parte: del “clarinetto” nessuno trovò mai traccia. XVII Edizione PREMIO NAZIONALE OPERE INEDITE Allo scopo di lanciare i nuovi autori è stata bandita, con una formula nuova, la XVII edizione del Premio Italia Letteraria che si articola in 5 sezioni ed è per opere inedite di narrativa: romanzo, racconto, raccolta di racconti, letteratura per l’infanzia: romanzo per ragazzi, racconto per ragazzi, raccolta di favole, fiaba, poesia, teatro e saggistica. La scadenza è fissata, improrogabilmente, al 31 DICEMBRE 2007. Il bando di concorso va richiesto a: “Premio Italia Letteraria” – Casella Postale 938 – 20123 MILANO. Le opere vincitrici e finaliste saranno pubblicate dalla casa Editrice Italia Letteraria. 8 numero 11_novembre 2007_www.ecomarchenews.com numero 11_novembre 2007_www.ecomarchenews.com bigiotteria personalizzata con swarovski ● argento ● vetro e pietre dure ● oggettistica da regalo nuovo negozio: Senigallia - via Lazio angolo via Spontini (sotto Hotel City) cell. 328.48.24.656 - [email protected] SANITARIA SABBATINI S A B B AT I N I P. L U C I A N O Stradone Misa, 4 - Senigallia tel. e fax 071.7924176 Fornitore A.S.U.R. - I.N.A.I.L. Cod. R. Marche P/4808110 SANITARIA SABBATINI LABORATORIO ORTOPEDICO Via Piave, 76 - Senigallia tel. e fax 071.7931710 - esame baropodometrico computerizzato - plantari - busti ortopedici - ausili per riabilitazione 17 c u l t u r a a t t u a l i t à IL CORNICIAIO-ARTISTA ANTONIO CONTI in ricordo di D on S ilv erio le sue donne, il suo candore, la sua umiltà il d i d i A l e s s a n d r o C a s a v o l a Un tempo chi voleva fare il pittore andava a bottega: come Giotto, come Caravaggio. Al primo andò bene, al secondo no. Se ne scappò, perché il suo maestro, un raffinato pittore che si faceva chiamare Cavalier d’Arpino voleva che dipingesse solo ciò che a lui piaceva…Questo è il rischio dell’andare a bottega… Antonio Conti corniciao-artista qui a Senigallia ti fa capire che la bottega gli è mancata, per la difficoltà che a volte incontra nel disegnare le figure. Preferisce la figura femminile a quella maschile…può succedere. Pensiamo a Spadini: solo donne e bambine…in una prevalenza di rosa e di bianco. Antonio Conti non è un conversatore, ma se lo aiuti parla ed è candido ed umile…Non si è affacciato alla pittura ier l’altro, ha partecipato a tante rassegne, dapprima naturalmente a Senigallia e poi in altre città. Anche all’estero, a Parigi, ad Atene…Con candore però precisa che non si è mai mosso dall’Italia…Ha cominciato a 18 anni, nel 1974 all’incirca. Spesso i quadri che dipingeva all’inizio li distruggeva…Ha dipinto anche su richiesta: di amici, parenti, paesaggi, qualche ritratto. Mi ricorda una committenza di cui si compiace, per il Santuario delle Grazie. Recentemente un cliente gli ha chiesto di dipingere una marina, ma a lui non piace di dipingere il mare. Allora ha allargato la scena: da un lato ha messo una spiaggetta con marosi e nel mezzo alberi con dietro case alte e dirute. Le case dirute le preferisce! Lontano uno sfondo di cielo accecante, sul bordo del quadro le macchie scure degli alberi. Ne è venuto fuori un paesaggio un po’ seicentesco…Bello! Questo vuol dire che Antonio Conti vuol essere libero nell’invenzione: mi ha ancora detto: “Vorrei fermarmi su di una pittura filosofica, cioè una pittura che abbia dietro un discorso”. Questo percorso lo ha già iniziato. Attorno al 1993 con le bambine, disegnate a china, in coppia, dai volti paffuti quasi circolari (lui dice che la circolarità esprime l’infanzia) però aggiustate nei capelli, con sguardi e sorrisi da piccole dive: la vanità, oggi, è anche nelle bambine… E poi ha continuato a dipingere, con l’acrilico e l’olio, ragazze-donne in pose riflessive e sguardi lontani, con libri per terra, tutt’intorno…Come se fossero impegnate nella ricerca di qualcosa. Ma di che cosa? Di come vivere la vita?...Un pinocchietto è spesso presente tra loro, e forse sta a significare che le ragazze-donne finiscono col desiderare di parlare con chi non le può contraddire?...ma come sono disegnate queste ragazze-donne? Con una grazia, bisogna dirlo, seducente…Hanno visi ovali, mento non sporgente, linea tenera che scivola sino alla gola, al collo: occhi dalle ciglia visibili, boccucce talora a cuore, gambe lunghe…I critici (vedi il Montanari) hanno voluto vedere un segno classicheggiante. Ma perché?Forse perché sono sempre scalze e indossano panneggi o di sacerdotesse o di pastorelle di Arcadia? Un segno classiccheggiante dovrebbe definire la volumetria…Le braccia e le gambe di queste giovani donne non presentano quel disegno muscolare di derivazione classica e michelangiolesca, come è nella pittura di Giovanni Anastasi (1653-1740) tanto per citare un artista senigalliese…C’è tuttavia, non lo si può negare, un certo scenario classicheggiante che coesiste con l’altro ed ha una funzione, mi si permetta il termine, catartica…Con l’altro, dicevo, che presenta quelle ragazze-donne dagli omeri sempre nudi segnati nientemeno che dalle bretelline dei reggiseni… Dalle gambe lunghe e magre, anche queste sempre scoperte dal vestitopanneggio, che sembra sciogliersi…gambe da mannequin che le ragazze di oggi vorrebbero avere. Ragazze-donne dai seni che occhieggiano dal panneggio antico. Ve n’è una che rompe la visione antica mostrando un reggiseno nero, come s’usa oggi…mentre dorme, in posizione frontale al quadro, con un’espressione di sognante dolcezza nel viso. Ha trovato forse, nei libri, il segreto della felicità? Non si può negare che in questo scenario circoli della sensualità, ma è una sensualità lieve, che scorre in modo nuovo, gradevole e leggero...Lo aveva avvertito Mario Giacomelli quando osservava “le immagini sembrano cercare una libertà visiva ed una invenzione nuova…” Per concludere, Antonio Conti non vuole retrocedere molto nel tempo, perché vuole avere delle donne riconoscibili fra quelle di oggi, e che gli ispirino “sentenze filosofiche”. Mi sono piaciute le due madri che allattano bimbi già grandi. Attorno, altri figliuoli che non sono consapevoli delle sofferenze delle loro madri che si sforzano ad allattare fuori tempo, perché sono povere…Dall’aspetto sembrano zingare. Un riferimento alle immigrate? Antonio Conti apparentemente sembra smemorarsi nel passato, lui guarda veramente al mondo di oggi… 16 Reverendissimo G i u s e p p e Premio di poesia Spiaggia di Velluto premiazione dei vincitori Federico Curzi le espressività latenti Si tratta di una raccolta di versi che traggono ispirazione da stati d’animo, emozioni, sensazioni diverse. I temi sono vari: Senigallia, il mare, il mondo giovanile, le esperienze di vita adolescenziale, ricordi che affiorano e offrono lo spunto per fare poesia. Il testo si trova distribuito nelle librerie “Sapere” ed “Io Book”, presso il centro di aggregazione giovanile “Bubamara” e presso la biblioteca Antonelliana. numero 11_novembre 2007_www.ecomarchenews.com ha lasciato P i e r a n g e l i Ho conosciuto il “Reverendissimo” (così ero solito appellarlo) nel 1981 quando ho iniziato a stampare il “Val Cesano” presso la tipografia de “La Voce Misena”, a Senigallia. Don Silverio batteva all’I.B.M., gli articoli che, Presso l’Auditorium San Rocco ha avuto luogo domenica 28 Ottobre la premiazione dell’edizione 2007 del Premio di poesia “Spiaggia di Velluto”. Proviene da Trieste la vincitrice della Sezione Silloge, Gabriella Musetti che ha avuto la sua opera stampata a cura dell’Associazione La Fenice; proviene invece da Barletta Paolo Polvani vincitore della Sezione Terna. Il Premio Volpini, che per sua caratteristica deve essere assegnato ad un marchigiano (negli anni scorsi Leonardo Mancino di Macerata e Umberto Piersanti di Urbino) è andato quest’anno a Barbara Quacci di Numana che è la seconda donna fra i vincitori del 2007. Il Premio Peppe Formica dedicato ad un collaboratore del Premio scomparso recentemente e che è riservato ad un poeta senigalliese è andato a Leonardo Barucca, giovane direttore di Albergo di Senigallia. Il Premio Internazionale per l’Edito è stato assegnato a Paolo Valesio, poeta e critico docente di letteratura italiana alla Columbia University di New York. Ospite d’onore di quest’anno, applauditissima, Miranda Martino. Il Premio Senigallia di Poesia è organizzato dalla Associazione Culturale La Fenice, con la sponsorizzazione della Fiorini Industrial Packaging, e il patrocinio e contributo del Comune di Senigallia e la Fondazione Cassa di Risparmio di Fano. Collaborano , il Lions Club, il Kiwanis Club, il Rotary Club di Senigallia. L’artista che ha collaborato quest’anno alla creazione di una acquaforte che accompaga le 100 copie in edizione d’arte del libro A chi di dovere della poetessa Gabriella Musetti di Trieste è il pittore senigalliese Andrea Mattiussi che ha inciso una lastra di una marina arricchita con un tocco di acquerello. ci G. Pierangeli, Don Silverio Angeletti e Sandro Sebastianelli a Caudino successivamente, il maestro sammichelese d’origine, Elio Mencarini, applicava sul foglio di plastica trasparente che poi diventava la lastra della pagina definitiva da stampare. Ah, cara vecchia “off-set”, quanti ricordi!...Interi pomeriggi trascorsi in tipografia insieme a Lauretana (allora eravamo fidanzati) a piegare, manualmente le 2500 copie del “Val Cesano”, conversando amabilmente con Don Silverio e il maestro Mencarini. A volte, gli succedeva di battere una “a” per una “o” e così si verificavano piccoli incidenti tra l’autore del testo e il sottoscritto, soggetto a diretta critica dell’irato articolista. Un episodio emblematico fu la poesia di M.Marini dedicata: “Alla Torre di Orciano” dove: (…) “O Torre mia del col regina austera” si trasformò in: “O Terra mia etc” suscitando le rimostranze del poeta. Feci presente del fatto a Don Silverio che, lapidario, sentenziò: “Chi legg’corregg’!” Ecco, così, pragmaticamente, riusciva minimizzare tutte le situazioni anche le più gravose e impegnative. Nel 1986 ci fece il regalo di benedire il nostro matrimonio, sposandoci al Santuario della “Madonna della Rosa” a Ostra. E poi abbiamo continuato a frequentarci. Quando aveva un po’di tempo si metteva alla guida della sua Diane e veniva a prendermi a S.Michele al Fume. Poi passavamo a trovare Sandro Sebastianelli, lo storico di Pergola recentemente scomparso, che spesso si univa a noi per una passeggiata fino a Fonte Avellana dove sostavamo per un momento di meditazione o per prendere messa. Si visitavano i centri murati della vallata e non disdegnavamo di concludere queste gite con una merenda-cena, prima di accomiatarci. Spesso andavamo, insieme a Lauretana, mia moglie e mia figlia Penelope, all’ospedale dove svolgeva la sua azione di conforto verso i più sofferenti con l’umanità e la bonomia che lo hanno sempre contraddistinto. Oppure ci recavamo a casa sua, dove, insieme alle sorelle, ci accoglieva sempre festosamente. Ci scambiavamo libri e pubblicazioni di vario interesse e intavolavamo accalorate discussioni sui tempi più attuali che con “laica lucidità”; Don Silverio sapeva sintetizzare e dimensionare. “Il corpo si ammala perché deve morire, non muore perché è ammalato”. E’ una frase detta, non ricordo da chi, che ho memorizzato e trovo con ciò il modo di spiegare il passaggio all’altra vita e voglio sperare che per Don Silverio, dopo 55, ininterrotti, anni di missione sacerdotale, sia stato così. UNA SOLA CARTA PER TUTTI I MUSEI presentata al Castello di Monterado d i L e t i z i a S t o r t i n i Ancona è una delle prime province italiane ad essersi dotata di una carta musei e questo grazie ad un sistema museale efficiente che dura da ben 10 anni. “A dicembre cade il decennale – sottolinea l’Avv. Alfonso Maria Capriolo, presidente dell’Associazione Sistema Museale della Provincia di Ancona (nella foto) – dopo un faticoso percorso abbiamo ottenuto risultati notevoli”. “Siamo riusciti a mettere insieme tutto quello che a livello culturale il nostro territorio ha da offrire. – continua il Presidente presente alla serata di presentazione della Carta Musei presso il sontuoso Castello di Monterado – Abbiamo raggiunto l’accordo con trenta Comuni e cinquantatré musei pubblici, con musei privati, con la Sovrintendenza Archeologica delle Marche e con la delegazione Pontificia di Loreto. Con il Progetto Musei da scoprire abbiamo avviato una serie di iniziative con l’intento di realizzare una ricca promozione non solo dei musei, intesi some luoghi di conservazione della memoria, ma di tutto il patrimonio del territorio provinciale, il paesaggio, le tradizioni culturali, l’eno-gastronomia. Puntiamo a farla diventare un’esperienza regionale”. Attualmente l’unica Regione in Italia ad avere una carta Musei valida in tutto il territorio regionale è il Piemonte. Francesca Lion, portavoce dell’esperienza piemontese “Importante che ci sia una Carta Musei perché è di libero accesso e non ha limiti. Il limite è solo quello del tempo libero di ciascuno di noi, c’è chi ne ha tantissimo e chi molto poco e magari quel poco riesce a dedicarlo alla visita ai musei, proprio perchè ha uno strumento che glielo permette”. Su iniziativa dell’Amministrazione Provinciale, grazie all’interessamento dei due assessori alla Cultura che si sono avvicendati, Luciano Montesi prima e Carlo Maria Pesaresi poi che hanno creduto e fatto sì che crescesse e si sviluppasse. “Questa sera non presentiamo chissà quale novità, con un territorio così ricco, non abbiamo fatto altro che valorizzare l’esistente – apre così il suo discorso il Presidente della Provincia, Patrizia Casagrande - l’abbiamo messo prima in rete con il Sistema Museale e oggi lo offriamo attraverso una Carta che ne facilità il godimento”. Alla serata, iniziata con una visita guidata al piano nobile del Castello settecentesco che ha ospitato l’iniziativa e conclusasi con una degustazione a buffet, hanno presenziato molti amministratori, Sindaci e operatori culturali della provincia, concordi sul lavorare insieme per un obiettivo comune. La Carta Musei garantisce l’accesso ad ognuno dei musei convenzionati risparmiando sino ad oltre € 60,00 con la formula annuale che costa € 25,00. Il titolare della Carta può inoltre usufruire di sconti e agevolazioni di vario tipo in strutture convenzionate diffuse su tutto il territorio provinciale. Per richiedere la CARTA MUSEI ci si deve recare presso uno dei musei del circuito della Provincia di Ancona o chiamare il Numero Verde 800.439392. numero 11_novembre 2007_www.ecomarchenews.com 9 v a l l e s e n i g a l l i a C E N T R O P E R L ’ U N I O N E L ’ I M P I E G O analisi del contesto socio-economico, attività e servizi I Centri per l’Impiego, l’Orientamento e la Formazione della Provincia di Ancona sono strutture deputate ad erogare, nei rispettivi territori, servizi intesi a favorire l’incontro di domanda ed offerta di lavoro, a sostenere le persone nella definizione del proprio progetto professionale, a diffondere le informazioni sulle opportunità lavorative e formative espresse dal territorio, a promuovere le pari opportunità nell’accesso al mercato del lavoro. I CIOF sono i “contenitori” in cui una vasta gamma di servizi per il mercato del lavoro sono messi a disposizione, in maniera integrata, di cittadini ed imprese che possono fruirne secondo percorsi personalizzati in relazione alla specificità dei propri bisogni. E’ anche attraverso l’attivazione di questi servizi che la Provincia di Ancona attua le strategie contenute nelle linee del documento programmatico Valore - Lavoro e realizza politiche attive del lavoro e della formazione volte a promuovere la crescita del mercato del lavoro in termini di qualità, quindi capaci di esprimere buona occupazione, cioè opportunità lavorative qualificate e sicure e in grado di garantire l’inclusione sociale e lavorativa anche delle fasce tradizionalmente considerate più deboli (donne, giovani, cittadini migranti, over 50, ecc.). Tali politiche sono definite in un’ottica di governance interistituzionale e nell’ambito di un’attività di programmazione partecipata a vari livelli dai soggetti istituzionali e non che operano sul territorio; a livello locale la concertazione si realizza con i principali attori del contesto socio-economico territoriale (parti sociali, enti locali, istituzioni scolastiche) per il tramite del Sistema Rete Lavoro. Rapporto del 2006 Il CIOF di Senigallia serve il bacino territoriale comprendente i comuni di Barbara, Castel Colonna, Castelleone di Suasa, ORARIO DEI TRENI biglietteria 6:00-20:00 - tel. 071.64313 biglietteria tel. 89.20.21 - www.trenitalia.com Senigallia-Ancona ES* 6:34-6:53 - R 6:43-7:11 - R 7:02-7:25 - R 7:17-7:46 - R 7:347:54 - R 7:51-8:20 -R 8:11-8:42 - R 9:04-9:25 - R 9:18- 9:47 - R.V 9:57-10:18 - ICplus 10:24-10:45 – R.V 11:04 11:25 - IC 11:2711:47 - IR 12:24-12:43 - R.V 13:04-13:25 - R 13:21-13:44 - R.V 13:41-14:10 - R.V 14:10-14:35 - R 14:53-15:20 - R.V 15:04-15:25 - IC 15:27-15:47 - R 15:37-16:03 - R 15:58 -16:20 - R 16:10-16:37 - ICplus 16:29-17:00 - R.V 17:04-17:25 - IC 17:29-17:47 - ES* 17:35-17:53 - R 17:57-18:28 - R 18:52-19:16 - R.V 19:02-19:27 – R.V 20:06 -20:34 - ICplus 20:29-20:47 - R.V 21:04-21:25 - R.V 23:04-23:2 - ICplus 23:25-23:45 Senigallia-Bologna ICplus 6:36-8:33 - R.V 7:00-9:22 - R 8:04-10:22 - R 8:20-11:22 - IC 9:18-12:31 - R 10:59-13:22 - R 11:57-14:22 - IC 12:29-14:31 - R 12:51-15:20 - ICplus 13:29-15:28 - R.V 14:57-17:21 - ICplus 16:19-18:31 - R 16:57-19:22 - IC 17:29-19:44 - IR 18:33-20:30 - R 18:58 -21:20 - ICplus 19:23-21:29 - R 21:03 -23:22 Senigallia-Milano ICplus 6:36-10:55 - ICplus 7:00 Bologna 9:22-11:50 - ES* 8:04 Bologna 10:22-13:00 - ICplus 8:04 Bologna 10:22-12:41 - R 10:59 Bologna 11:53-14:55 - ES*city 12:29–Bologna 14:3116:55 - ES* 12:56 Rimini 13:53-16:55 - ICplus 13:29-17:50 - ES* 14:57 Rimini 15:53-18:55 - IC 16:18 Pesaro 16:40-20:50 - IC 16:19 Pesaro 16:41-20:50 - ES* 16:58 Rimini 17:53-21:31 - IC ES* 17:29 Bologna 19:44-22:00 - ES* 18:58 Rimini 19:53-23:00 - ICplus 19:23 -23:59 Senigallia-Roma ES* 06:34-10:24 - iR 7:34 Falconara 7:44-11:45 - R 9:57Falconara 10:06-14:14 - R 11:04 Falconara 11:14-14:26 - iR 13:41 Falconara 13:57-17:48 - ES* 14:53 Falconara 15:07-18:24 - ES* 15:04 Falconara 15:14 -20:15 - ES* 15:39 Falconara 15:5020:25 - ES* 17:35-21:22 - R 18:52 Falconara 19:02-22:57. 10 Corinaldo, Monterado, Ostra, Ostra Vetere, Ripe, Senigallia e Serra De’ Conti. La popolazione residente al 31/12/2006 ammonta a 73.282 unità (di cui, in età lavorativa, 47.746). I soggetti che, alla medesima data, risultano in stato di disoccupazione sono 3.609 (di cui 2.430 donne).. perchè diverso è il metodo di rilevazione e, soprattutto, diverse sono le definizioni cui si fa riferimento. Al fine di evitare fraintendimenti, è necessario precisare che la nozione di disoccupato cui, in base alle norme vigenti in materia (D.Lgs. 297/02), fanno riferimento i CIOF è completamente diversa da quella ISTAT. Pertanto i dati prodotti dal CIOF non possono assolutamente essere confrontati con i tassi di disoccupazione diffusi da ISTAT. Per i CIOF è in stato di disoccupazione il soggetto che: è privo di lavoro o svolge attività lavorativa che assicuri un reddito annuo non superiore al reddito personale minimo escluso da imposizione (per il 2007: € 8.000 per il lavoro subordinato, € 4.800 per il lavoro autonomo; è immediatamente disponibile a svolgere una attività lavorativa; desidera avvalersi dei servizi pubblici per l’impiego per essere supportato nell’attività di ricerca attiva del lavoro. Inoltre, “iscriversi” al CIOF, e dunque acquisire lo stato di disoccupazione, è assolutamente facoltativo; ne consegue che i dati di cui il Centro per l’Impiego dispone non offrono una fotografia completa di quanto avviene nel mercato del lavoro, ma anche che la crescita numerica dei soggetti in stato di disoccupazione non documenta necessariamente una situazione di criticità quanto piuttosto il fatto che i servizi pubblici per l’impiego, grazie alla qualità della loro proposta, sono in grado di intercettare una fetta sempre più ampia della popolazione in cerca di occupazione. Questo sembra proprio essere il caso del CIOF di Senigallia r a g g i u n g e d i G i u s e p p e d e l C e s a n o S P O R T I V A i l t r a g u a r d o dove il numero degli iscritti (a partire dal 2003, anno di entrata in vigore del citato D.Lgs. 297/02 che ha sancito la fine del vecchio collocamento e la nascita dei nuovi servizi pubblici per l’impiego di stampo europeo) ha subito una crescita costante. La nuova sede Entro l’ultima settimana di Novembre è operativa la nuova sede. L’ex prefabbricato dell’ITCG Corinaldesi (poi sede temporanea del Liceo Classico Perticari), in via Rossini, è stato completamente ristrutturato e risanato dalla Provincia di Ancona per la realizzazione dei nuovi uffici del CIOF, moderni e adeguati alle esigenze del servizio e del territorio. La nuova sede si sviluppa su una superficie di 1234 mq, distribuiti su due piani, dove trovano spazio una sala accoglienza e una sala polifunzionale, 19 uffici, un archivio. QUANDO MAMMA SI AMMAL A SAN MICHELE AL FIUME A N D O S il molino del Comune - III par te u n i n c o n t r o di Dott.sa Laura Pedrinelli Carrara L’ANDOS dal 1982 rappresenta a Senigallia un punto di riferimento per le donne operate di tumore alla mammella, accompagnandole durante il percorso di cura e offrendosi come punto di riferimento stabile. Per far ciò, l’associazione si avvale di medici, oncologi, fisioterapiste, psicologhe e volontarie socio-sanitarie appositamente preparate, inoltre, organizza attività che aiutino la donna a prendersi uno spazio per sé, spazio troppo spesso tolto dalla malattia che per le sue implicazioni psicofisiche tende ad essere vissuta come totalizzante. A seguito del Convegno Nazionale, che si è tenuto lo scorso maggio nella nostra città e che trattava i temi riguardanti il tumore e l’alimentazione, l’ANDOS vuole continuare nel percorso di informazione e interazione con la cittadinanza toccando questa volta un tema più prettamente psicologico. Venerdì 30 Novembre ore 21,00 presso l’Auditorium San Rocco di Senigallia con ingresso gratuito. Partendo da questo presupposto, abbiamo voluto organizzare un incontro aperto a tutti, per informare e discutere insieme circa le difficoltà oggettive e soggettive che la malattia oncologica comporta. Essere colpiti da un tumore è un evento destabilizzante sia a livello fisico, sia a livello psicologico, ma troppo spesso le persone trattano questa malattia sottovalutando i vissuti emotivi che comporta e le ripercussioni nella d i loro vita e in quella della famiglia. Conoscere le implicazioni che si riscontrano a livello individuale, famigliare e sociale ci aiuta a comprendere e a relazionarci meglio con le persone ammalate e, soprattutto, a cogliere le risorse che queste persone hanno e che possono scaturire dagli scambi con loro. Allo stesso tempo, apprendere le dinamiche emotive, che si attivano nel sistema famigliare e della coppia, aiuta le persone coinvolte a migliorare le loro interazioni. Il tema dell’incontro nasce proprio dalle richieste che spesso ci vengono poste su come informare, e se sia giusto farlo, il proprio figlio della malattia materna e sul perché di determinati cambiamenti comportamentali della persona ammalata o del proprio coniuge. Durante l’incontro verranno trattati i seguenti temi: Le implicazioni psicosociali della malattia oncologica Dott.sa Laura Pedrinelli Carrara – Psicologa ANDOS formata in Psicologia Oncologica e delle Patologie Organiche Gravi. La comunicazione nella coppia Dott.sa Lucia Montesi – Psicologa ANDOS e Psicoterapeuta Familiare. La comunicazione con i figli Dott.sa Cristina Segoni – Psicologa ANDOS formata in Psiconcologia. E’ previsto il rilascio dell’Attestato di Frequenza telefonando anticipatamente in associazione tel. 0717931157 il LUN MER GIO VEN dalle 15,00 alle 17,30. numero 11_novembre 2007_www.ecomarchenews.com G i u s e p p e d e i 2 5 a n n i P i e r a n g e l i Venticinque anni, cinque lustri, un quarto di secolo! Comunque lo si scriva è un risultato considerevole per un’iniziativa basata sul volontariato.“Unione Sportiva Cesanense: una proposta…tante speranze”. Così in un art. scritto su “Val Cesano” del 23 settembre 1982 a firma del sottoscritto, veniva presentata l’iniziativa: “la costituzione a centro vallata di un vivaio giovanile che garantisca a quanti vogliano seriamente impegnarsi, il riconoscimento delle proprie qualità e la possibilità di proporsi a squadre di categoria superiore (…) il compito dell’Associazione è certamente gravoso: togliere i ragazzi dalla strada e inserirli in una struttura funzionale dove tecnici di provata esperienza garantiscono la massima affidabilità per il migliore sviluppo delle naturali capacità degli allievi e fare da trampolino per catapultare i giovani talenti alla ribalta delle categorie superiori”. E in un successivo intervento, sempre su “Val Cesano” del 7 Aprile 1983: “L’U.S. Cesanense ringrazia” puntualizzavo: “E’ vero che non mancano assurde posizioni “campanilistiche” che in un modo o nell’altro finiscono a volte per disturbare il proficuo lavoro dei volenterosi, ma esistono concrete premesse perché questo “sogno” possa avverarsi. Spetta, dunque, a chi crede nella sua realizzazione, smussare le spigolature che intervengono di volta in volta a deviare le buone intenzioni, ricordando che l’Unione Sportiva non rappresenta il veicolo per strumentalizzazioni di sorta ma un serio, costante, impegno nei confronti dei ragazzi e dei genitori che hanno fiduciosamente aderito all’iniziativa”. Ma vediamo come si arrivò alla costituzione dell’Associazione. Trascrivo qui di seguito il documento depositato agli atti al momento della fusione fra l’U.S. Cesanense e il Mondavio Calcio che ha originato l’Euro Cesanense: “L’Ass. nasce da un’idea di Giuseppe Pierangeli, sottoposta all’attenzione del commercialista Giorgio Marchionni, già artefice dei successi del “Carrara Calcio”, da poco insediatosi a San Michele al Fiume. Dietro suggerimento dello stesso Pierangeli viene contattato Romeo Ceraso. Nella saletta della segreteria del fu notaio Cioccia e del commercialista Marchionni ha luogo il 17 settembre 1982, il primo incontro o r g a n i z z a C E S A N E N S E con un gruppetto di interessati. Fra gli altri, intervenuto come possibile futuro sponsor, era presente il Sig. Rosini Paolo, fornaio in San Michele al Fiume. Durante l’incontro vengono delineate le finalità dell’iniziativa e si traccia il programma che il costituendo comitato promotore, nominato nel corso della serata, si fa carico di portare a conoscenza nelle frazioni del Comune. Questi i nomi degli appartenenti al Comitato Promotore: Ceraso Romeo, Bindelli Augusto, De Santi Sergio, Polverari Fulvio. A conclusione dei lavori del Comitato è stata offerta a Pierangeli la carica di Presidente, rifiutata per l’impossibilità di assumere, causa la scarsità di tempo, un incarico così impegnativo. Marchionni ha compilato successivamente il seguente organigramma: Polverari Fulvio e Schiaroli Fabrizio (Presidenti); De Santi Sergio e Rosini Paolo (Vice-Presdienti); De Santi Piero (Segretario); Mencarini Giorgio (Cassiere); Ceraso Romeo (dir.sportivo); Aloisi Alfredo (Magazziniere); Baldisserri Cesare, Bindelli Augusto, Canestrari Sergio, Ciaramicoli Roberto, Cocci Edmondo, De Costanzo Luigi, Donnini Elenio, Galli Giancarlo, Manuele Armando, Minucci Piergiorgio, Piermattei Vinnico, Piersanti Mauro, Priori Claudio, Tarsi Gilberto (Consiglieri); Marchionni Giorgio e Pierangeli Giuseppe (Collaboratori). Il “Quadrifoglio” simbolo dell’Ass. è opera di Giuseppe Pierangeli. Qui termina il mio lavoro. Lascio ad altri, più documentati di me, il compito di stilare il lunghissimo elenco di Presidenti, calciatori, allenatori, che in questi 25 anni hanno militato; di esaltare il passaggio di categoria, conquistato con le forze locali, ottenuto con la Presidenza di Claudio Grilli e del D.S. Ceraso e dei brillanti risultati conseguiti dai ragazzi del “mister” Gianni Spinelli. Un sentito ringraziamento a quanti, oggi come in passato, hanno profuso energie per il proseguimento dell’iniziativa con un riconoscimento particolare a tutti coloro, come Alfredo Aloisi, Sergio Canestrari, Alvaro Pancotti, Mauro Piersanti che, sottraendo tempo prezioso a se stessi e alle proprie famiglie, per anni, gratuitamente, si sono generosamente dedicati all’Unione Sportiva Cesanense. P i e r a n g e l i (continua)… Proseguendo più sopra nella testa del tavolato verso la montagna, sopra e verso dove si piglia l’acqua e il vallato si dee fare una invimminata; Fu visitato il ponte detto della Fonte Boccale, dove l’acqua d’un rapido torrente scava profondamente il fosso, e si conosce un’altra volta essere stato portato via ultimamente un altro ponte, e a rimediare all’imminente pericolo occorrono tre chiuse a il quale effetto vi bisognano pali 50; La spesa per il ponte del Molino della Torre 173 (garantito in legno di rovere); per li tre molini suddetti 13 19; per il fiume Cesano e ponte Fonte Boccale 147 72 Un editto del Commissario di Mondavio ed annessi, pubblicato il 23 Maggio 1736, “fa intendere, ed espressamente comanda a qualsivoglia persona di qualunque stato, grado e condizione, soggetta alla giurisdizione di Sua Signoria Illustrissima, e Reverendissima, che in avvenire, e dopo la pubblicazione del presente Editto non ardisca, né presuma sotto qualsivoglia titolo, pretesto, o quesito colore ecc. portare, né far portare a macinare alcuna quantità, benché menoma di grano biadi, legumi, né qualsivoglia altra cosa in alcun Molino esistente fuori dello Stato d’Urbino…sotto pena della perdita del grano, od altro, che ciascuno portasse a macinare, ed anche della perdita delle bestie, carri, ed altro, sopra i quali fossero caricate dette robbe, ed altre pene imposte sopra tal particolare in altri Editti più volte pubblicati…” La famiglia Spinaci, ebbe in enfiteusi dal Principe Boncompagni la derivazione sul Rio Maggio e sul Rio Freddo che alimentava i Mulini del Comune di Mondavio, come si rileva dal “Catastino” delle proprietà all’Archivio di Stato di Pesaro: proprietà di Spinaci Giordano fu Saverio per 1/3 e Spinaci Eugenio e Luigi fu Giovanni per 1/3 per l’altro terzo di Spinaci Pietro e Giuseppe fu Sante, enfiteusi a terza generazione di Sua Eccellenza il Principe Don Antonio Boncompagni Ludovisi, Duca di Sora Direttorio. Luigi, cui toccò il Mulino di San Michele, aveva come garzone Augusto Pierfederici il quale, unitosi in matrimonio con la di lui figlia Superna, passò in breve alla conduzione dell’attività. La loro abitazione era nei locali sopra il Mulino. Alla morte del suocero, Augusto ristrutturò lo stabile e divenne ammnistratore del vallato che portava acqua anche agli altri due mulini. In poco tempo il Mulino Pierfederici diventò uno dei più rinomati dell’intera vallata. Dall’unione di Augusto Pierfederici e Superna Spinaci nacquero cinque figli, tre maschi e due femmine: Tarquinio, in seguito amministratore della proprietà paterna e della fornace; Maria, sposa Filippo Ridareli (Sor Pippo); Tito, intellettuale progressista; Ada; Torquato, lungimirante uomo politico e podestà di Mondavio. Si può senz’altro affermare che con loro ebbe inizio la moderna San Michele al Fiume. Durante il secondo conflitto mondiale il Mulino venne minato e fatto saltare in aria dalle truppe tedesche in ritirata. Alla fine della guerra venne ricostruito, ampliato e dotato di moderni impianti. numero 11_novembre 2007_www.ecomarchenews.com 15 a n n u n c i c o m u n e Recupero debiti formativi. 328.1194236 13_libri riviste fumetti MENSILE DI INFORMAZIONE CULTURA ANNUNCI 02_animali Mi chiamo Lucky e sono un meticcio di media taglia. Ho 4 anni e sono uno dei tanti cani che è diventato un peso per il vecchio proprietario. Cerco un nuovo padrone che mi ami e che non si stanchi mai di me!!! 339.8388700. 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Spett.le InfoMarche s.a.s._via copernico 3_60019 Senigallia_invio il seguente annuncio cognome _____________________________________ nome ____________________ via / P.zza _____________________________________________________ n. _________ città _______________________________________ cap ___________ prov. _________ tel. ____________________________________ cell. _____________________________ testo annuncio ____________________________________________________________ _________________________________________________________________________ _________________________________________________________________________ _________________________________________________________________________ _________________________________________________________________________ numero 11_novembre 2007_www.ecomarchenews.com numero 11_novembre 2007_www.ecomarchenews.com 11 s e n i g a l l i a s e n i g a l l i a P rimo G reganti a S an R occo E’ NATA L’ASS. LA PANCHINA il compagno G ha raccontato Mani Pulite E’ nata in città una nuova associazione. Curiosa la dinamica della nascita. Alcuni amici ogni sera si riunivano su di una panchina di fronte la stazione e discutevano dei problemi legati alla città e ai suoi concittadini. “La Panchina”, questo il nome dell’Associazione, ha scopi filantropici, umanitari, sociali in difesa dei senigalliesi più bisognosi. I soci: Mauro Morbidelli, imprenditore di Ostra, Giancarlo Rotatori, Armando Loffreda, Lucio Giovannelli, pubblicitrio e Giuseppe Ticli, Aroldo Maria Candelari, Lucio Spaccialbelli. di Andrea Cesanelli , coordinatore Meetup Beppe Grillo Senigallia Non si è parlato solo di tangentopoli nell’incontro di venerdì 26 ottobre nell’Auditorium di San Rocco benché l’ospite, Primo Greganti, fosse il famoso “compagno G” che deve la sua notorietà all’aver vissuto da protagonista quel periodo dall’altra parte della barricata, quella degli inquisiti. Dopo una breve introduzione del moderatore della serata, avv. Canafoglia, e davanti ad una nutrita platea in cui oltre a semplici cittadini erano presenti numerosi rappresentanti delle istituzioni, Greganti ha iniziato a raccontare la sua verità, personale e storiografica, dell’evento tangentopoli e di quali effetti esso abbia avuto sulla sua vita privata e su quella del Paese. Partendo dalla sua giovinezza di emigrante marchigiano a Torino, di cui ha ricordato tutte le drammatiche difficoltà, è rapidamente passato alla sua ascesa a dirigente del Pci-Pds e poi al suo risaputo coinvolgimento nelle inchieste del pool di Milano del 1992-93. Inchiesta di Mani Pulite che Greganti concede essere il terzo avvenimento politico più importante del paese dal dopoguerra (dopo la rottura del Fronte popolare e il rapimento Moro), avvenimento importante ma non senza lati oscuri e errori che un esame storico e obiettivo dell’evento non può dimenticare. Insieme all’analisi per la Grande Inchiesta che spazzò via la vecchia dirigenza, il compagno G. non risparmia osservazioni sull’Italia attuale che, per lui, è figlia anche di quelle vicende; ecco che allora si scaglia sui giornali attuali che sono diventati dei vuoti contenitori di opinioni partigiane quasi mai suffragate dai fatti e che si buttano sul caso umano per sciacallarlo senza troppo rispetto per la verità e nessuno per la persona che ne è protagonista, cosa che Greganti, ci dice, conosce molto bene per averlo passato da vittima. Vi sono ammonizioni per i giudici e al metodo in cui la magistratura milanese portò avanti l’inchiesta, tra intimidazioni e forzature ricattatorie date dall’abuso, a suo avviso, del procedimento di custodia cautelare con cui gli imputati erano posti sotto pressione dal pool. Da queste considerazioni più particolari e personali, è passato ad un affresco della situazione sociologica dell’Italia pre tangentopoli: un paese che insieme con una crescita economica di riguardo viveva una situazione di diffusa corruzione con cui la politica finanziava se stessa taglieggiando l’economia, un costume tanto endemico da essere quasi funzionale e che una volta smantellato ha lasciato disorientato il sistema produttivo italiano e ne ha rallentato la crescita nei successivi anni ‘90, quindi la forte frenata economica di fine millennio come contraccolpo al caos politico che risultò dalla fine della Prima Repubblica, perché politica ed economia vanno a braccetto nel bene e nel male. Greganti si chiede infatti se sia stato lo sfinimento dell’economia di esser ricattata dalla politica il vero motivo storico che ha portato alla nascita di Mani Pulite o piuttosto motivazioni più semplici e occasionali come il semplice litigio tra Mario Chiesa e la moglie o magari ancora complotti internazionali più complessi che volevano creare instabilità al sistema italiano e così facendo limitare il dinamismo economico di quell’Italia. Greganti ha terminato, tornando nel presente, avvertendo il pericolo insito nel “rifiuto della politica” come tentativo di dare risposte contro la o le caste che dominano il paese (in cui quelle economiche non sono meno elitarie di quelle politiche) ed ha rinnovato l’urgenza della questione morale come chiave per il progresso sociale ed economico in tutti i settori di modo da ridare lo slancio etico e produttivo che in questo mondo globalizzato ci viene chiesto più che mai, ma che pare a noi drammaticamente mancare. Le analisi di Greganti sono anche espresse nel suo libro del 2006 “Scusate il ritardo. Il compagno G è tornato” , ricordato durante l’incontro. K I WA N I S C L U B passaggio delle consegne C’è stato il passaggio della Campana al Kiwanis Club. Ha assunto la presidenza per l’anno 2007/2008 il dott. Maurizio Giunti, medico cardiologo (nella foto) Il Kiwanis Club fondato nel 1914 negli Stati Uniti d’America, col passare degli anni ha avuto una diffusione internazionale. Ci sono attualmente 10.000 club. Il Club di Senigallia fu fondato nel 1993. E’ costituito da volontari che mettono a disposizione le loro energie soprattutto per aiutare i bambini in difficoltà. Secondo le direttive del Governatore verranno organizzati incontri con relatori esperti e di spessore con cui saranno affrontati temi di attualità e culturali per dare maggiore visibilità al Club, nella speranza che altri ne possano condividere i nobili scopi e offrire un contributo anche economico. Il dott. Giunti si impegnerà, con la collaborazione di tutti i soci, a promuovere tutte quelle iniziative che possano sempre più diffondere gli ideali del Club considerando anche che il socio di Senigallia Sig. Sergio Rossi ricoprirà nell’anno 2008/2008 la carica più alta, di Governatore nella convention di San Marino. POESIE DIALETTALI V I I I c Il Centro Sociale Molinello 2 del Comune di Senigallia con la sua Presidente Giovanna Ceciliani, come ogni anno ha organizzato il Concorso, giunto alle tredicesima edizione, di Poesie dialettali. La premiazione ha avuto luogo Domenica 11 Novembre alle ore 16,00 presso l’Auditorium San Rocco. I VINCITORI SONO: I - FRANCO PATTONICO di Senigallia con la poesia: GARBIN II - CARMEN TOMASSETTI di Senigallia con la poesia: TRE PICCUL DULCEZZ III - MARIA PIA SILVESTRINI di Senigallia con la poesia: VURIA ‘ESS c o r s o I - LUCIO LUCIOLI dialetto romano con la poesia: LE LUCCIOLE II - GIUSEPPE MINA dialetto piemontese con la poesia: SOGN D’AMOR III - ROBERTO PAGETTA dialetto veneto con la poesia: LA VITA SEGNALATI: NELLA URCIULLO dialetto siciliano con la poesia: U MANDULINU … CUNTA GINO CRISPINI dialetto spoletino con la poesia: PAROLE E RADICI IL VINCITORE DEL CONCORSO PER RACCONTI Dialettali di Senigallia E’: I - ROLANDA BRUCIATELLI FRATESI di Montignano L. ZUCH D. LA FUTURA SOCRA I VINCITORI DEL CONCORSO PER POESIA DELLE MARCHE SONO: I VINCITORI DEL CONCORSO PER RACCONTI DELLE MARCHE SONO: I - CESARINA CASTIGLIONI di Monte San Vito con la poesia: EL SCJO I - MIRELLA DI PIETRO STURBA dialetto anconetano FULI’ EL CA’ MARINARO II - FIORINA PIERGIGLI di Chiaravalle con la poesia: EL VIAGGIO II - CESARINA CASTIGNANI Monte San Vito L’ULTIMO DESIDERIO III - PIERO ANDERLUCCI di Cupramontana con la poesia: IN DIALETTO TE DICO CHE CESARE CATALANI di Ostra con la poesia: IL TEMPO I VINCITORI DEL CONCORSO PER POESIA NAZIONALE SONO: numero 11_novembre 2007_www.ecomarchenews.com n SEGNALATA: MAFALDA PORTINARI GORI di Senigallia con la poesia: BRUNORI E LA MAFALDA SEGNALATI: ANNA MARIA CASTIGNANI di Colle Marino - Ancona con la poesia: L’ IMPRUVISA BUFERA 12 o III - ANNA PAOLO LOSAVIO dialetto anconetano PASSETO D’ISTATE: PASSATO, PRESENTE E … FUTURO (speramo) IV - ROBERTO ANTONELLI dialetto di Camerano LE ‘NGUILLE IL VINCITORE DEL CONCORSO PER RACCONTI DIALETTALI D’ITALIA E’: I - GIUSEPPE MINA dialetto piemontese TAM TAM Fiocco celeste a S. Martino si chiama Giulio ed è Ucraino d i G a b r i e l a S o l a z z i Una mattina camminavo con la mia solita fretta in centro e passando in via F.lli Bandiera davanti al Convento dei Servi di Maria sono rimasta colpita nel vedere sull’austero elegante portone un fiocco celeste. Lì per lì la cosa mi è sembrata strana, però mi son subito ricordata che Padre Giuliano vi ospita alcune famiglie straniere. Ho provato una certa emozione davanti a quel segno che mi sembrava il trionfo delle dure lunghe battaglie del Priore per impedire che un luogo simbolo di Senigallia facesse la fine di altri. Sarà stato anche grazie alla giornata luminosa, ma quel fiocco celeste mi riempiva di gioia: una vita nuova è (o dovrebbe essere) sempre sinonimo di continuità, di speranza, di fiducia nel futuro. Nella nostra città il 23 settembre è nato Giulio Pyndykivskyy, un numero 11_novembre 2007_www.ecomarchenews.com bellissimo bimbo bruno dai penetranti occhi scuri, i cui genitori sono arrivati a Senigallia dall’Ucraina circa otto anni fa. Certo, più si è più è difficile andare d’accordo, la diffidenza è spontanea verso gli estranei, ma la quantità e la diversità possono essere una ricchezza, per le persone come per le cose. È il cuore dei singoli che crea gioia o dolore, collaborazione o dissidio. Spesso penso alla frase della Bibbia “Dio creò la Terra, poi l’uomo” e al saluto degli Angeli “Pace in Terra agli uomini di buona volontà!”. Nelle Sacre Scritture non si dice “Dio creò l’Europa, l’Africa, l’Asia, le Americhe, l’Oceania, e tanto meno i singoli Stati e popoli”. Auguri a te, Giulio, ai tuoi parenti e a chi ti vuol bene; che tu possa essere sempre un segno di Luce e di conciliazione! 13
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