Suono - HiFight

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Suono - HiFight
A natale OGNI
SUONO VALE
L e no str e “ d r it t e ” p e r c o m inc i a r e l’a nno fe li ci
Suono Stereo Hi-Fi
la più autorevole rivista audio
Poste Italiane Spa sped. abb. post.
D.L. 353/2003
(conv. in L. 27/02/2004 n. 46)
Art. 1, Comma 1, Roma,
aut. N. 140 del 2007 • mensile
9 771721 576006
40011
SUONO | 493 | DICEMBRE 2014
Speciale ampli integrati: Rotel – Micromega – Indiana Line – Onix – Arcam – Roksan | MUSICA: Giambruno – Holland – BettA
12
493
anno XLIV
dicembre 2014
€ 6,00
La ricetta perfetta per le cuffie
Music Hall ph 25.2
Nostra signora della musica
Marti Jane Robertson
Il nuovo e il vecchio che avanza
Creek Evolution 50A
selector
a cura della redazione
Prezzo: € 1.059,00
Dimensioni: 43 x 6 x 28 cm (lxaxp)
Peso: 7,50 Kg
Distributore: Hifight
Via Enrico Fermi, 20/2
35030 Rubano (PD)
Tel. 049.7450108 - Fax 049.7450109
www.hifight.it
Tipo: stereo Tecnologia: a stato solido Potenza: 2 x 55 W su 8 Ohm (85
W su 4 Ohm) in classe AB Accessori
e funzionalità aggiuntive: telecomando, ingresso cuffia, controlli
di tono Risp. in freq. (Hz): 10Hz
- 100,000 +/- 2dB THD (%): 0,005
Separazione canali (dB): - 80 S/N
(dB): 102 Phono: MM ( mV/ KOhm)
Ingressi analogici: 4 RCA 1 XLR
Note: display OLED.
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SUONO dicembre 2014
Amplificatore integrato
Creek Evolution 50A
N
ell’arco della sua storia
il marchio Creek è stato protagonista di più
di un ribaltone, ed è forse questa
la ragione per cui, pur appartenendo di fatto a quel ristretto
pool di produttori britannici resi
famosi per l’approccio minimalista definito “value for money”,
è tra i meno radicati, perlomeno
nel nostro paese e ad oggi, pur
avendo ormai alle spalle una
storia di oltre 30 anni.
È infatti il 1970 quando Mike
Creek entra nell’azienda di famiglia, la Wyndsor Recording
Co. Sei anni più tardi (nel 1976)
decide di fondare la M R Creek
Ltd, e nel 1981 avvia la produzione in proprio di apparecchi
audio. Il primo viene presentato
l’anno successivo: è il CAS 4040,
il cui successo si rivela talmente ampio da costringere Mike
Creek, già l’anno successivo, a
codificare i suoi piani e ampliare
la sede produttiva. L’integrato
diventa leader di mercato e,
qualche anno più tardi, arriva
l’offerta che non si può rifiutare
da parte di Mordaunt-Short, e
il marchio entra nell’ottica del
TGI PLC group (che comprende anche Goodmans e Tannoy),
con l’iniziale supervisione dello stesso Mike Creek come ingegnere capo. Nel 1991 Creek
fonda la EMF Audio e due anni
più tardi, quando TGI decide di
cedere Creek Audio, è la stessa
EMF Audio ad acquisirla: Mike
Creek, con i suoi soci (più tardi
nel 2004 Creek rileverà il 100%
della proprietà a cui affiancherà Epos) rientra in possesso del
suo marchio...
Se il 2004 è da considerarsi un
anno strategico (e tra poco vedremo perché), l’anno successivo è quello della scommessa
più ambiziosa: nasce la serie Destiny, seguita a breve dalla serie
Evolution (2006), con una accelerazione non abituale da parte
di un costruttore inglese. In realtà nel 2004 Creek aveva aperto
un ufficio in Cina, incuriosito dal
fenomeno orientale emergente,
anticipando così una filiera che
negli anni a venire si rivelerà
estremamente efficiente e che
si sviluppa sull’onda dell’asse
occidente (ricerca, progettazione e controllo qualità) - oriente (produzione). Oggi, infatti,
tutta la produzione è spostata
in oriente, e si potrebbe perfino
sostenere che la serie Evolution
forse non sarebbe nata se così
non fosse stato! Al tempo stesso è interessante notare come il
processo di orientalizzazione del
marchio non abbia superato una
certa soglia: il catalogo non si è
sviluppato a dismisura e, anzi,
vi compaiono le stesse due linee
(Destiny ed Evolution), ognuna
caratterizzata dal minimo sindacale in fatto di modelli, sorgente e amplificatore, anche
se la Evolution sembra avere
a corredo anche il più potente
100A, fresco di anteprima sul
sito ma ancora non disponibile
sul mercato.
Il “piccolo” 50A, primo nel restyling della gamma Evolution,
è l’oggetto di questo test e ben
si inserisce in questa rassegna
di integrati, costituendone una
sorta di linea mediana sia per
prezzo che per classe; si tratta
di un integrato slim da circa 50
watt che riprende l’estetica dei
suoi predecessori in quanto, anche se si è trattato di un progetto
veramente azzeccato fin dall’inizio, il prodotto non sembra aver
avuto una vita tranquilla! Anzi,
notiamo con un certo piacere e
stupore che, nonostante siano
cambiate molte componenti all’interno dei vari modelli,
come ad esempio i finali di potenza e la regolazione del volume, il progetto sia rimasto fedele a una filosofia molto chiara
al committente e al progettista,
facendo si che le prestazioni sia
al banco di misura che all’ascolto mantenessero una coerenza e
speciale integrati
suonogramma
+3
+2
+1
0
-1
-2
-3
comunicazione 2.0
Gli schermi dei telefoni e dei tablet
hanno in poco tempo rivoluzionando il concetto stesso di display. Nei
display tradizionali gli schermi fluorescenti, per di più collocati in posizione arretrata al pannello, perdono
leggibilità e comunque si presentano
come un modo “antico”di comunicare
con l’utente, senza peraltro offrire un
aspetto retrò come, ad esempio, i Vu
meter analogici.
Creek ha inserito sull’Evolution 50A
uno schermo ampio, a matrice programmabile e molto luminoso, installato praticamente a filo del pannello
anteriore. Manca solo la possibilità
di usarlo come un comune touch
screen!
A parte ciò, la resa è eccellente sia in
fatto di visibilità che di qualità della
GUI, davvero molto comprensiva. Ad
esempio il livello del volume viene
espresso sia in numeri che tramite
una barra di livello progressivo. I
menù sono organizzati in modo chiaro e leggibile anche in relazione alle
funzionalità avanzate di setup. Alcuni
aspetti estetici della GUI si potranno
magari anche ottimizzare in futuro,
certo è che le scritte “hardware” sui
tasti funzione rimarranno tali per
sempre!
una linea di pensiero veramente
rari. Il nuovo modello è caratterizzato dalla presenza di un
display OLED di straordinaria
leggibilità e di una serie di tasti
funzione che lo contornano e
una organizzazione dei comandi
molto intuitiva ed ergonomica.
A fronte, però, di una notevole
flessibilità del display a matrice
programmabile, sui pulsanti è
riportato il nome della funzione
e per questo la maggior parte di
essi, oggi, non è ancora utilizzata fino a che non verrà installata
la scheda add-on digitale o del
sintonizzatore. A parte ciò, la regolazione del volume, la selezione degli ingressi e l’esperienza
“tattile” con l’apparecchio sono
molto soddisfacenti e funzionali. A livello circuitale, dunque, la
sezione pre è stata ridisegnata
includendo il supporto di un
ingresso bilanciato; anche nella
sezione finale viene adottata una
nuova soluzione con transistor
darlington in cui sono inglobati
i diodi di compensazione, e una
potenza di uscita dichiarata di
poco inferiore che in precedenza. Con una logica modulare
sull’apparecchio è possibile
montare una scheda fono, un
modulo AM/FM sviluppato dalla Lakewest Audio e, in futuro,
il modulo Ruby. Presentato al
Monaco Hi-end e disponibile
dall’inizio del prossimo anno,
Ruby è un modulo digitale che
comprende un DAC 24/192 con
4 ingressi SPDIF e una USB, un
modulo tuner e il Bluetooth, e si
dovrebbe collocare in un ordine
di costi intorno ai 500 Euro.
Da un punto di vista sonoro
l’integrato in prova sembra essere in grado di pilotare senza
problemi (anzi, benissimo) sia
diffusori come i piccoli Elac BS
403, certamente ben suonanti
quanto caratterizzati da una
bassa sensibilità, sia i grandi
quanto ostici Triangle Magellan
Cello da pavimento, utilizzati
come riferimento nella nostra
Nonostante l’altezza molto
ridotta, la disposizione dei
collegamenti è comoda e
funzionale sia per i segnali che
per i diffusori. Al centro sono
disposti gli ingressi RCA (anche
con una coppia XLR) e ai lati, in
posizione comoda, i morsetti di
potenza, che accettano qualsiasi
connessione. Solo quello vicino
alla IEC di rete è in posizione
meno comoda dell’altro.
1
2
3
4
5
6
7
8
9 10 11 12 13 14 15 16
1 Capacità di analisi del dettaglio.................... 2
2 Messa a fuoco e corposità................................ 1
3 Ricostruzione scenica altezza......................... 1
4 Ricostruzione scenica larghezza................... 2
5 Ricostruzione scenica profondità.................. 1
6 Escursioni micro-dinamiche............................ 2
7 Escursioni macro-dinamiche........................... 1
8 Risposta ai transienti........................................ 2
9 Velocità................................................................ 1
10 Frequenze medie e voci...................................... 2
11 Frequenze alte.................................................... 1
12 Frequenze medio-basse..................................... 1
13 Frequenze basse.................................................. 1
14 Timbrica................................................................ 1
15 Coerenza............................................................... 2
16 Contenuto di armoniche................................... 2
Il giudizio viene espresso su una scala di 6 valori da
-3 a +3. La linea tratteggiata corrisponde allo zero ed
esprime la congruità della prestazione con prodotti
analoghi appartenenti alla stessa fascia di prezzo.
il voto della redazione
Costruzione
■ ■■ ■ ■ | ■ ■ ■ ■
Perfetto equilibrio tra soluzioni che favoriscono
l’economie di scala e l’eleganza sia costruttiva
che estetica. Intellegibilità del display da record
e ottima l’interfaccia uomo - macchina.
banco di misura ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■ ■ ■
Eccellenti prestazioni in termini di rumore, distorsione e insensibilità al carico. Una anomalia
di poco conto nella regolazione del volume.
Versatilità
■ ■■ ■ ■ | ■ ■ ■ ■
La soluzione modulare, il numero di connessioni
intelligenti e l’interfacciabilità sono ai massimi
livelli. Peccato per la qualità dell’uscita cuffie
non all’altezza.
Ascolto
■ ■■ ■ ■ | ■ ■ ■ ■ ■
Fuori standard.
fatt. concretezza ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■
Un glorioso futuro... dietro le spalle ma buoni
presupposti anche per gli orizzonti futuri! Un
esempio di integrazione tra cultura occidentale
e orientale.
qualità/prezzo ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■ ■
Prezzo elevato ma “giusto”, in perfetta simbiosi
con il concetto di microlusso.
I voti sono espressi in relazione alla classe di appartenenza dell’apparecchio. Il fattore di concretezza
rappresenta il valore nel tempo e l’affidabilità del
prodotto, del marchio e del distributore.
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selector
L’opinione
Ricordo di avere
provato in passato
un altro piccolo
Creek, il 4330 MkII,
e di essere rimasto
stupito di come
smuovesse dei non
proprio facilissimi diffusori Thiel,
pilotandoli con grande sicurezza
e facendogli sfoderare un basso
autorevole e dinamico come non
mi riusciva con valvolari
cinque volte più costosi.
Quelle capacità non sembrano,
per fortuna, essere state perse
con il passare degli anni e le
ritroviamo, arricchite, in un
prodotto decisamente più
moderno, gestibile e modulabile
come questo Evolution 50.
Poco ingombrante, ma pesante
come piace agli audiofili più
sensibili a questi feticci, trasmette
concretezza e qualità che poi alla
prova dei fatti conferma con gli
interessi. Non mi viene in mente
quasi nessun concorrente in
grado si reggergli botta! Da farci
sopra molto più di un pensierino,
dunque, prima di inseguire
sogni Hi-end, spesso
più velleitari che reali.
Carlo D’Ottavi
sala d’ascolto. Con entrambi si
stabilisce un felice equilibrio
dove il timbro complessivo
risulta chiaro, luminoso e piacevole, senza sfociare mai in
una riproposizione accecante
o peggio radiografante. Piuttosto è la trasparenza a essere
protagonista, evidenziando così
il diverso carattere dei diffusori a esso abbinati, senza che la
personalità del Creek sia così
preponderante da uniformare
le caratteristiche sonore specifiche degli altri componenti a cui
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al banco di misura
Risposta in Frequenza
Doppio Tono IMDCCIF 14kHz e 15kHz
0
+2
dBr
-20
0
-40
-2
-60
-4
-80
16R
8R
4R
CRS
-6
-100
-8
-120
10
Hz
100
1k
10k
90k
Tono a 1kHz a 2.83V out su 8R
0
25
kHz
5
10
15
20
25
30
35
40
44
La risposta in frequenza è molto ampia e non viene
modificata in seguito alle interazioni con il carico o
con la regolazione del livello da parte del volume. Una
lieve attenuazione si apprezza a partire da 40 kHz, con
un andamento comunque molto lieve fino all’estremo
superiore. Il rumore è estremamente contenuto e sono
presenti alcune componenti di distorsione armonica e
da intermodulazione, comunque molto contenute. Accade un fenomeno abbastanza curioso in occasione della
presenza della componente di seconda armonica, che si
attesta su livelli di un certo rilievo con la regolazione del
livello del volume fissato oltre i -23 dB, mentre al disotto
è collegato. Il comportamento
lungo l’intero arco di frequenze
appare il più possibile ampio,
esteso e regolare, naturalmente
in base alle caratteristiche del
diffusore collegato. Non ci sono
zone privilegiate o enfatizzate e
la natura, per esempio, frizzante e più estroversa del tweeter
dei Triangle rispetto a quella
più morigerata degli Elac, si
nota restando in un ambito di
naturalezza e piacevolezza che
non stancano mai. Le capacità di
analisi e dettaglio sono da am-
24
%
Vin - Vout
THD+N
2° Armonica
3° Armonica
20
10
20
Tensione di Uscita e Distorsione Armonica Vs Tensione d’Ingresso
V
0 kHz 5
15
0.08
15
0.06
10
0.04
5
0.02
0
0.20 Vrms
0.60
1.00
1.40
1.80
la componente di seconda armonica scompare.
Il fenomeno è visibile sia ai connettori di uscita della sezione di preamplificazione, a guadagno unitario, che nella
stessa condizione di regolazione del livello, che ha come
soglia -23 dB. La potenza rilevata, leggermente superiore a
quella dichiarata, si attesta intorno a 60 Wrms su 8R per una
THD+n dell’1%. La distorsione presenta un decadimento
armonico molto favorevole, con la scomparsa praticamente immediata delle componenti di ordine superiore.
Il raggiungimento del clipping è abbastanza repentino,
anche se con un calo della tensione di alimentazione posta
poco dopo il clipping.
plificazione di classe, fornendo
l’opportunità di apprezzare tanti
particolari e finezze solitamente messi in disparte o troppo in
secondo piano da prodotti meno
performanti. Il divario di prestazioni rispetto ad altri amplificatori di costo, anche di poco,
inferiore, è notevole e porta a
chiedere se non valga la pena
fare un piccolo sforzo in più per
non rinunciare a tanta qualità
in più. Anche la ricostruzione
della scena sonora è di ottimo
livello: l’immagine è ben tridi-
mensionale, vasta e senza buchi
al centro, svincolata facilmente
dai diffusori, almeno per quelli
che hanno queste capacità, con
un senso di presenza degli strumenti come delle voci che rende
molto fisico l’ascolto. Tanta trasparenza e chiarezza non vanno
a discapito della robustezza del
suono; l’impatto dinamico c’è
eccome, ma il tutto appare in
ottimo equilibrio tra velocità e
rilassatezza. Insomma, l’amplificatore si dimostra ben pronto
a rispondere alle sollecitazioni
speciale integrati
affinamento a tappe
Viene naturale fare i paragoni con la
precedente versione dell’Evolution in
quanto gran parte della componentistica “strategica” è stata aggiornata.
Lo chassis è rimasto pressoché invariato, a eccezione del pannello
anteriore che mostra una finitura
molto più accurata del precedessore, caratterizzato invece da un effetto
spazzolatura “non di fino” , dalla notevole resa estetica ma pur sempre
grossolano se rapportato alla finitura
odierna.
Anche la disposizione delle sezioni è
variata sensibilmente con la distinzione netta fra preamplificatore e finali,
implementati in due PCB separati. I
questo modo è stato ridotto anche
lo spazio occupato in profondità,
nonostante il trasformatore toroidale
abbia un diametro maggiore che in
precedenza.
La sezione di potenza utilizza una
coppia di Transistor Darlington Sanken STD03N e STD03P che integrano
al loro interno i diodi di controllo termico, con una sezione di filtro da 3
condensatori da 3.300 µF ciascuno
per ogni canale. Il preamplificatore è
collocato a ridosso dei connettori di
ingresso con la possibilità di connettere schede di espansione e aggiunta.
Il regolatore del volume, al posto del
precedente PGA2311P, impiega un
JRC NJW1194 che incorpora anche
la possibilità di selezione di quattro
ingressi analogici e del controllo di
tono, tutte funzioni gestite dalla logica di controllo a monte.
Sul pannello posteriore sono presenti le forature per l’installazione delle
schede aggiuntive che, collegate
all’interno tramite connettori a pettine e multipolari, saranno connesse al
sistema di gestione, accessibile anche
attraverso i comandi posti sul pannello anteriore.
dinamiche e alle richieste di rapidità negli attacchi come nelle
chiusure, senza sbrodolamenti o
perdite di controllo. Insomma,
ritmo e vivacità senza isterismi
o secchezze eccessive. Prestazioni che per certi versi potremmo
definire persino definitive (soprattutto se si sa azzeccare
l’abbinamento con i diffusori),
sebbene, o forse prorio per questo, la fascia di mercato in cui
sottende l’apparecchio risulti
sostanzialmente sguarnita (con
qualche rara eccezione); questo
sembra quasi confermare da
un lato che... la classe media è
come le mezze stagioni, e dall’al-
tro che un punto così elevato di
compromesso è sicuramente
difficile da raggiungere. Questo
esalta ulteriormente le performance del Creek e lo propone
al consumatore in una luce interessante, oggi probabilmente
più apprezzata che in altri periodi affetti dalle tipiche esage-
razioni audiofile.
Una sorta di ritorno, quello del
value for money, che un tempo
era prerogativa unica dei costruttori inglesi e oggi, in un
mondo industriale apolide, può
rappresentare la via del rilancio per l’ascolto della musica di
qualità.
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