“The only good system is a sound system

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“The only good system is a sound system
Incontro con Do yourself a favour
di Cristina Masturzo e Maria Chiara Buongiorno
Vinili, casse, amplificatori, lunghissimi cavi e potenti speakers sono il loro biglietto da visita universale, le forme invece lasciano spazio al trionfo dell'originalità, del gusto personale, del sincretismo
bizzarro tra analogico e digitale, tra ricercato e standard, tra qualità ed economicità. Privilegiate le
materie naturali e nobili (casse di legno, woofer di carta, cavi di rame), poco apprezzata la plastica.
Gli amplificatori, pesanti e costosi, sono in gran numero e fondamentali, così come la corrente che,
per ottenere un suono ideale, deve essere abbondante e pulita. Indispensabile un giradischi ed un
buon crossover, per suddividere le frequenze da destinare ad altoparlanti di dimensioni diverse.
v
Oltre alla innata capacità di aggregare ed offrire, per la loro intraprendenza, eventi spesso unici ad
alto gradimento ed alla portata di tutti, trasportano infatti con sé un messaggio di genuinità e
contropotere, con selecta, operators e singers spesso coinvolti in prima linea nelle battaglie per i
diritti, il lavoro, l'ambiente, la salute e l'integrazione dei più deboli, e concorrono a colmare il vuoto
lasciato dal crollo delle discoteche, resistendo, con naturalità e noncuranza, al passare delle mode,
anzi imponendosi come tendenza egemone a livello mondiale.
Extradimensionati, colorati, vibranti. Chiunque si sia trovato a ballare al cospetto di un sound system
sa bene di quale esperienza stiamo parlando.
Macchine diaboliche o ritagli di paradiso, propaggini laboriose e viventi per la diffusione ottimale
di musica selezionata che travalicano regole imposte e limiti burocratici, catalizzando cifre di nuovi
seguaci in numero esponenziale e capaci di intrigare spesso anche i più diffidenti.
Sulla scorta di una tradizione iniziata in Jamaica negli anni '50 per animare e dare voce ai ghetti,
dapprima sulle note del soul e del rhythm and blues, poi del reggae di cui è stato il portavoce
ufficiale sin dagli albori, il sound system, lo stack, “the voice of the people” ha navigato fino in
Inghilterra, sull'onda delle grandi migrazioni del popolo caraibico, dove ha incontrato per la prima
volta il pubblico occidentale, segnando l'inizio della sua diffusione e contaminazione meticcia,
coincisa con l'avanzata dell'hip hop e del dub. In Italia, agli inizi degli anni duemila, non c'era che
poco più di una manciata di impianti, originati dai primi impulsi dei centri sociali nell'epoca delle
posse e concentrati in pochi punti strategici e pionieristici: Roma, Salento, Campania, Bologna,
Milano, spesso in contatto tra loro e pronti ad accorrere in reciproco sostegno. Edificati, spesso dal
nulla, negli scantinati di periferia e nelle fabbriche occupate, il fenomeno è esploso come in una
reazione a catena nel corso dell'ultimo decennio per effetto di un fascino misterioso e incontrollato,
sempre più apprezzati, imponenti, richiesti, ma anche socialmente necessari.
Danny Kingston (Giant Killa sound system)
Le casse, boxes, spesso sono il risultato della migliore arte manifatturiera, che sgorga quasi sempre
dalla sola iniziale curiosità.
I sound hanno un'anima, ed è per questo che quando interrompono la propria attività, spesso
“trasmigrano” in altri impianti, pronti a tramandarne la missione e il messaggio.
Anche in questo gioco, però, bisogna mostrare compattezza, determinazione e una grande
continuità, per non risultare evanescenti nel surplus degli ultimi anni, e lasciare così un segno
tangibile nel proprio territorio.
di Danny Kingston
“The only good system is a sound system!”
n° 2
Chi sono i Do yourself a favour? Come nasce la collaborazione tra dj Frizzy
Pazzy, all’anagrafe Francesco Ardolino, e dj Arnold, Alfredo Maddaloni?
Frizzy Pazzy: Do yourself a favour nasce quasi per caso, incrociando le nostre tradizioni
musicali, quella di Alfredo (dj Arnold) che veniva dal soul e la mia, dal reggae.
Cominciammo ad unire le selezioni anni '60 di queste due tradizioni e ideammo una
serata al Capogiro di Salerno, nel luglio 2010. Nell’inverno successivo pensammo di
invitare, sempre al Capogiro, diversi djs, italiani e stranieri, con selezioni affini alle
nostre.
Con Do yourself a favour hanno suonato, al di là di tutti gli ospiti italiani e stranieri che
noi chiamiamo a suonare, tanti ragazzi di Salerno ai quali siamo legati sia per amicizia
sia per affinità musicali: il Brigantino, Ibtaba, Emiliano Fezza, Marco Viscusi, Tonico
70.
Parliamo allora delle storie, delle vostre storie. Frizzy Pazzy e dj Arnold che
formazione hanno come djs?
Frizzy Pazzy: Io mi sono formato con i sound systems, frequentando le dance hall. Per
quello che riguarda la scelta del vinile è perché forse noi siamo l’ultima generazione che
ascoltava la musica alla radio, non su Internet o con la facilità con cui adesso si trova
un pezzo su You Tube. Quando cominciai ad accumulare un po’ di conoscenze, iniziai
a suonare all’Alcool Cafè a Salerno. Ascoltavo e suonavo prevalentemente reggae.
L’amicizia con dj Arnold nasce proprio all’Alcool. Sono gli stessi anni, inizi Duemila, in
cui ho cominciato a comprare e collezionare dischi.
The only good system is a sound system!
di Danny Kingston
A Salerno, da qualche anno, sono state introdotte delle ordinanze comunali
riguardanti le “emissioni sonore” ed il presunto conseguente “disturbo alla quiete
e al riposo delle persone”: in pratica non si può più né suonare né ascoltare la
musica nei locali oltre le 24, se non a volumi risibili.
Dj Arnold: Ascolto musica da sempre, da ragazzino ho scoperto i nastri magnetici e la
possibilità di registrarci quello che ascoltavo in radio, creando così le mie prime
compilation, selezioni. Ho ascoltato molto R'n'B bianco, o meglio tutta la produzione
di R'n'B pop inglese, di gruppi come Small Faces o i Birds e tanti altri, attraverso i quali
mi sono avvicinato alla musica afro-americana che non ho più abbandonato. Sono
diventato un collezionista per esigenza e facevo musica nei locali anche per finanziare
i miei acquisti e cercavo di andare alle feste, per ascoltare musica e conoscere altre
persone che avessero le mie stesse passioni. In più quando avevo 20 anni è iniziato
anche il mio forte interesse per la cultura Mod inglese degli anni ‘60 e il mio avvicinamento anche al ballo. A proposito della danza, sono un ballerino perché, frequentando le feste, ho conosciuto questo modo particolare di ballare, tra l’altro il beat, lo shake
dei mods è quello che ha dato origine al ballo “soul” ed è uno dei primi balli non
codificati della storia, si emulavano aspetti del jive così come del tip-tap.
Dj Arnold: Si, di fatto tanti locali hanno chiuso. Do Yourself a Favour nasce proprio a
ridosso di una di queste ordinanze ed infatti ha lavorato, sin dall'inizio, organizzando
eventi in città in orari pomeridiani oppure spostandosi in zone della provincia, come
Battipaglia, dove questa ordinanza non è ancora in vigore.
Questo fenomeno è poi esploso alla fine degli anni ‘60 e prima metà degli anni ‘70
con il Northern soul, che ha questo modo di ballare molto istintivo pieno di acrobazie
e di movimenti sincopati.
ovviamente, lo studio, la ricerca costante. Si passa tanto tempo ad ascoltare dischi, a
cercare di individuare gli aspetti distintivi che possano far parte del tuo suono,
impegnandosi a reperire anche tante produzioni rare e sconosciute ai più, seppure di
grande qualità.
Do yourself a favour è un'associazione culturale?
IN QUESTO NUMERO
La musica afro-americana nasce dalla discriminazione, eppure è un genere quanto
mai ricco di pulsioni positive e teso a creare aggregazione. É da questo motivo che è
nata l'idea di chiamare la nostra associazione “Fai a te stesso un favore”, per sottolineare appunto la nostra intenzione di far incontrare le persone nel segno della trasversalità,
di aprirci a culture musicali differenti.
Frizzy Pazzy: Sì, l’idea di creare un’associazione è nata anche per superare un ostacolo
burocratico, ovvero per ottenere più facilmente l'autorizzazione a suonare in spazi
pubblici all'aperto, in particolare in occasione di alcune serate, come quelle organizzate
per il Capogiro o per il Dum Dum o il Toop, che sono i luoghi in cui più frequentemente
abbiamo lavorato.
Dj Arnold: Il nostro progetto culminò da una parte con la scelta di organizzare degli
eventi periodici, in coincidenza della Vigilia di Natale e di Capodanno in piazza
Sant’Agostino a Salerno, e dall’altra con la partecipazione ad Unisoul, in collaborazione con l’Università degli Studi di Salerno. In quell'occasione fummo anche invitati da
Alfonso Amendola a tenere una piccola lezione sulle motivazioni che ci hanno spinto a
costituire l'associazione e a recuperare un particolare orizzonte musicale.
Frizzy Pazzy: Quando molti si sono dovuti fermare, noi invece abbiamo ricominciato,
in una veste nuova e in locali fuori città, nei quali è possibile fare musica anche fino alle
tre di notte, e addirittura bisogna pregare le persone di farci tornare a casa!
Do Yourself a favour suona solo vinili ed entrambi ne siete collezionisti.
Dj Arnold: Si, Do yourself a favour suona esclusivamente con i vinili originali d'epoca.
Quello che è necessario per costituire una collezione di valore è, oltre alla passione
Frizzy Pazzy: Si coniugano due cose nella ricerca della rarità: da un lato cerchiamo
infatti di proporre una selezione sempre originale, studiata e ponderata, ma contemporaneamente non possiamo trascurare la componente di piacere all'ascolto da parte del
pubblico.
Dj Arnold: Esiste una figura nel mondo del collezionismo e nel mercato, che è quella
del dealer o del digger, persone che viaggiando tra America ed Africa vanno alla
ricerca di dischi. Capita spesso di dover restaurare quello che trovi, molti vinili sono in
pessimo stato di conservazione, piegati perchè magari lasciati a lungo al sole nei
banchi dei mercatini, per cui vanno puliti, ripristinati per l'ascolto. Il collezionista arriva
così ad avere rispettabilità sia perchè all'interno della propria collezione custodisce
produzioni musicali rare e poco note sia per questo impegno affinchè i vinili acquisiti
possano essere conservati e messi a disposizione di tutti.
Nelle vostre selezioni compaiono molte rarities italiane con un paricolare interesse per le produzioni degli anni'60.
Incontro con Do yourself a favour
di Cristina Masturzo e Maria Chiara Buongiorno
Frizzy Pazzy: La produzione del vinile, soprattutto del 45 giri, in Italia è massima
proprio negli anni ‘60, anche in coincidenza con il boom economico.
Intervista a Fabiano Farina - CANTERA
di Cristina Masturzo e Maria Chiara Buongiorno
Dj Arnold: Si guardava con attenzione – e un po' si cercava anche di imitare o
addirittura di replicare con le cover - ciò che veniva prodotto all’estero, in America in
particolare, il rhythm and blues, il “rock’n’ roll”.
Adriano Celentano negli stessi anni creava il Clan, portando avanti un'importante
operazione di talent scouting e produzione.
Notizie della Galleria
di Galleria Tiziana Di Caro
Qual è l’idea di fondo del vostro progetto?
Dj Arnold: Quello che ci caratterizza è un profondo interesse, quasi “archeologico”, per
i vinili, che hanno a volte anche più di 40-50 anni, che ci porta ad andare alla ricerca
anche di micro etichette indipendenti americane, quasi tutte di cultura afro-americana,
parliamo quindi di black music o race music, con tutte le problematiche e le rivendicazioni che la contraddistinguono.
Frizzy Pazzy: Per me, tre sono i personaggi di riferimento di quel periodo: Celentano,
Peppino Di Capri e Carosone. Peppino Di Capri, ad esempio, fino alla fine degli anni
‘60, è stato uno dei principali importatori di tutta la scena twist e rock’n’ roll e ha
suonato con i Beatles.
Una delle prime rarities che mi viene in mente tra quelle che possiedo, e che rende l'idea
di quanto fossero in contatto produzioni italiane ed americane, è un disco di Teo Teocoli
che canta, al Festival di Napoli del ‘67, la canzone “Scapricciatiello”, totalmente in
napoletano ma su una base northern soul.
Intervista a Fabiano Farina - CANTERA
di Cristina Masturzo e Maria Chiara Buongiorno
Che cos'è Cantera e cosa significa il nome?
Cantera è uno spazio comunale gestito dall'associazione Stay Young e destinato ad
ospitare i giovani salernitani e differenti tipologie di eventi culturali.
Lo staff è costituito da 15 persone, tra i 18 e i 26 anni, tra cui il presidente, Guido
Tramontano, laureato in Filosofia e che ora sta studiando per un Master in Lobbyng a
Roma ed è addetto anche alle relazioni esterne, io, Fabiano Farina, che sono il vicepresidente dell'associazione e mi occupo della comunicazione e Antonio Mangieri, che è il
nostro tesoriere.
L'iter che ci ha portato all'apertura di questo spazio è stato abbastanza lungo: un
prima idea è nata a me e Guido nel dicembre 2013 e ad aprile 2014 abbiamo ricevuto
le chiavi dello spazio. Il nostro primo evento si è tenuto il 26 aprile, un dj set a cura di
Do Yourself a Favour, in cui si sono alternati Dj Arnold, Frizzy Pazzy, Dj Di Lisa, tra gli
altri.
La sede che ci ospita è stata in precedenza un'autorimessa della SITA, poi della
nettezza urbana, in seguito ancora riconvertita in palestra ed ora ospita associazioni di
volontariato, con cui abbiamo raggiunto un accordo che ci consente di svolgere lì le
nostre attività il sabato e la domenica, il che da un lato può sembrare limitante, ma
dall'altro ci consente sia di creare più attenzione intorno agli eventi che proponiamo con
cadenza settimanale, sia di non trascurare il resto delle nostre vite, già occupate da
studio e lavoro. Essendo stata in precedenza un palestra, presenta purtroppo alcuni
problemi di acustica, che ci auguriamo di poter in futuro risolvere. In compenso però
possiamo ospitare concerti all'esterno, in un grande cortile, dove hanno suonato ad
esempio “Le altre di B”. Il contenuto di Cantera è costruito dalla collaborazione con
altre associazioni e con tutti quelli che abbiano voglia di proporci una propria idea.
Il nome è stato scelto per diversi motivi.
Cantera è la primavera del Barcellona Football Club, la
sezione giovanile: il Barcellona ha fatto crescere nel proprio
vivaio dei calciatori prettamente spagnoli. Ha quindi
valorizzato le proprie risorse locali rendendole dei grandi
campioni e diventando così una squadra fortissima formata
in maggior parte da calciatori spagnoli. La parola ha poi
anche un'assonanza con il termine “cantiere”, ricordato dai
nostri “colori sociali”, le bande diagonali gialle e nere.
La scelta di questi colori è contemporaneamente una citazione e un riferimento ad una
delle più famose discoteche del mondo, The Haçienda, di Manchester, che ebbe tra i
suoi fondatori ad esempio i New Order, e che ospitò importanti live, seguendo e
influenzando a propria volta l'evoluzione musicale della Manchester anni '80, dal
post-punk all'elettronica.
Ci sono alcuni aspetti che emergono in modo evidente dalla mission e dalle
prime attività portate avanti da Cantera: un'attenzione particolare ai giovani e
un impegno a lavorare nella e per la città di Salerno
Diciamo che abbiamo individuato un vuoto. Dopo il 2008 infatti è venuto meno ad
esempio l'Iroko, per la musica dal vivo, e insufficienti, quando ci sono state, sono state
anche le iniziative una tantum al complesso di S. Sofia, che certo non possono bastare
nel loro essere eventi spot.
In città restano le realtà prettamente artistiche, come la Galleria Tiziana Di Caro, o
quelle molto politicizzate come l'Asilo Politico, forse il palco migliore di Salerno come
acustica – lo dico da musicista – ma che, proprio per la sua connotazione di lotta
politica, non può raccogliere tutta la popolazione giovanile della città.
Cantera cerca di colmare quel vuoto, con le minori risorse economiche possibili e
cercando di ottenere il miglior risultato possibile.
Come vive Cantera, come fa a finanziare le proprie attività?
Faresti il punto sugli eventi realizzati finora e quelli in programma?
Dopo il dj set per l'opening dello spazio, abbiamo organizzato Side Change, un festival
di musica elettronica, dalle 3 di pomeriggio fino alle 23, un mercatino di ceramica e
vintage, un workshop di musica elettronica con Marco Giordano, un reading di Morgan
Donatelli, un cineforum e poi concerti di Le altre di B e Fiori di cadillac, tra gli altri.
Riaprirem o il 27 per un'assemblea degli associati chiamati a rinnovare alcune cariche.
Il 4 ottobre ospiteremo i Ballads, duo composto da Francesco Di Bella e Alfonso Bruno.
In programma ci sono altre serate con Do Yourself a Favour, il 12 ottobre, il 19 invece
toccherà a alle sonorità dub di Lambros Andreou, mentre il 1 novembre ospiteremo i
Plastic Flowers, un duo post-punk greco. E poi un nuovo ciclo di cineforum, dedicato
alla filmografia di Wes Anderson...per non parlare dei tornei di ping pong e biliardino!
Ancora, il Linux day, organizzato in collaborazione con Hop Frog, con un focus su
questo sistema operativo open source basato sulla libertà, in perfetta coincidenza con
la filosofia di fondo di Cantera, aperta a tutti chiunque abbia idee da proporre. Siamo
aperti a tutti: da molte persone abbiamo attinto e intendiamo continuare ad attingere
per i nostri progetti.
Abbiamo un discorso di collaborazione aperto con la Fondazione Gatto, Salerno in
Kult, Do Yourself a Favour (che ha contribuito in modo significativo alla nascita di
Cantera), LCS Eventi, Aut Aut Promotion, Where is the club, con Disclan, con il Wood,
con Hopfrog, il Capogiro, Soloacciaio, Monster Cookie, Sciglio Vintage, per nominare
Essenzialmente le nostre risorse derivano dal tesseramento degli associati. Il dato a cui
tengo di più sono infatti i 600 tesserati, che ritengo un buon risultato e che spero
possano arrivare a mille per fine anno.
Non abbiamo ancora avuto il tempo di partecipare a bandi per reperire dei fondi più
consistenti, ma vorremmo in futuro cercare un minimo di finanziamenti, in particolare
perché ci piacerebbe invitare anche artisti più consolidati, di un calibro più elevato, che
possano offrire una vetrina agli artisti salernitani, ma anche portare avanti alcuni
interventi strutturali, tra cui ad esempio l'insonorizzazione dello spazio.
Sarebbe bello poter contare anche su finanziamenti degli enti locali più vicini a noi,
come Comune o Provincia, ma ci rendiamo perfettamente conto delle loro difficoltà
economiche in questo momento storico, e inoltre sono convinto che la difficoltà
economica può a volte ispirare valide alternative anche a costo quasi zero.
Ad esempio Cantera è nata affidandosi al riuso di elementi dismessi, materiali di scarto
e legname vario, ed è così che siamo riusciti a costruire tutto l'arredamento.
Quello che bisogna offrire sono idee nuove. Il problema dei soldi adesso non mi
spaventa, non ne guadagniamo di certo, e a sostenerci ci sono per fortuna tanti amici.
solo alcuni dei nostri partner. E poi con Satoboy, da cui ho potuto imparare molto sulle
tecniche di guerrilla marketing in particolare, fondamentali quando abbiamo dovuto
generare curiosità intorno all'apertura e lo abbiamo fatto attraverso la diffusione in
città di un adesivo a bande gialle e nere, veicolato poi sui social network.
Più ad ampio raggio, quello che ci proponiamo di fare è di porci come una sorta di
piccolo “parastato” per offrire in modo semplice, lontano dalle difficoltà burocratiche ed
economiche, uno spazio libero per artisti visivi e musicisti: in cambio chiediamo solo il
tesseramento, per motivi legali, oltre che di nostra sussistenza.
A noi piace
Aut Aut Promotion, Cantera, Dint Records, Giant Killa, Salerno In Kult,
Stefania Silvestri, Studio 21, Terrenote Comunicazione, UrbanZine
Le nostre preferenze del numero 1
Fondazione Alfonso Gatto, Il Bar Verdi, Dindada, Do Yourself a Favour!, Eco
Bistrot, Compagnia MK, La cantinella, Mohito Bar, Salerno Letteratura,
Sciglio Vintage, L'unico Food&Drink
Le nostre preferenze del numero 0
Osteria Canali, il principe di Francia, Bottega bossa, Disclan, Hostaria il
Brigante, il bar di Filippo, Galleria Paola Verrengia, Galleria il Catalogo,
Fondazione Filiberto Menna
A noi piacerà sempre il Tatum e lo ZTL cafè
Notizie della Galleria
Mostra in corso:
Ivano Troisi
fino al 29 novembre 2014
v
Maxime Rossi
World Expo Museum
Exhibition & Forum for Art Installation, Shanghai, Cina
23 novembre – 25 dicembre 2014
The Present of Modernism
Film Evening
mumok - Museum moderner Kunst Stiftung Ludwig Wien, Vienna, Austria
25 settembre 2014
In copertina
Maxime Rossi, Pere Lachaise, 2010, dettaglio
Ivano Troisi
in “Incontro con Do yourself a favour”
Frizzy Pazzi e Dj Arnold
Werkstoff Glas
Forum Vebikus, Schaffhausen, Svizzera
7 novembre – 7 dicembre 2014
Stanislao Di Giugno
Edra. Connecting Landscapes / part II
Accademia Americana, Ambasciata del Messico e altre sedi, Roma, Italia
un progetto di Untitled association in collaborazione con art2nights
a cura di Carmen Stolfi
25 – 28 settembre 2014
THERE IS NO PLACE LIKE HOME
Via Aurelia Antica 425, Roma, Italia
un progetto a cura di Stanislao Di Giugno, Giuseppe Pietroniro, Marco Raparelli,
Alessandro Cicoria
26 – 28 settembre 2014
Capri. L’isola dell’arte
Certosa di San Giacomo, Capri (NA), Italia
un progetto dell'IGAV – Istituto Garuzzo per le Arti Visive
a cura di Alessandro Demma
fino al 12 ottobre 2014
Helicotrema - Recorded Audio Festival
Viafarini DOCVA, Careof DOCVA, Fonderia Artistica Battaglia, Istituto dei Ciechi di
Milano
Milano, Italia
fino al 20 settembre 2014
Forum Vebikus, Schaffhausen, Svizzera
7 novembre – 7 dicembre 2014
Lista delle immagini
Katja Loher
Damir Očko
Noli me tangere
L’arte in movimento e la malattia dei sentimenti di Michelangelo Antonioni
Archivio Regionale di Videoarte del Veneto - Centro Audiovisivi di Verona | Biblioteca
Civica
and ArtVerona, Verona, Italia
a cura di Eva Comuzzi e Andrea Bruciati
9 – 13 ottobre 2014
Tempo Imperfetto. Sguardi presenti sul Museo Archeologico Provinciale di Salerno
Museo Archeologico Provinciale di Salerno, Italia
un progetto della Fondazione Filiberto Menna – Centro Studi di Arte Contemporanea
a cura di Antonello Tolve e Stefania Zuliani
15 ottobre – 15 novembre 2014
in “Intervista a Fabiano Farina - CANTERA”
Fabiano Farina e Guido Tramontano
© Fabiano Farina
Re-aCT Uomo Natura | Uomo Magia
CECILIA, Tito (PZ), Italia
a cura di Amnesiac Arts
fino al 30 settembre 2014
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progetto grafico keybox.it
In occasione della X Giornata del Contemporaneo, la Galleria Tiziana Di Caro è lieta
di presentare un'installazione di Antonio Della Guardia (Salerno, 1990), intitolata “Si è
intrappolato il gattino di Mattei “, sabato 11 ottobre 2014, ore 19:00.
Studies on Shivering
Temple Bar Gallery + Studios (TBG+S), Dublino, Irlanda
a cura di Rayne Booth
21 novembre 2014 - 24 gennaio 2015
Damir Očko - pst
Apoteka – Space for Contemporary Art, Vodnjan, Croazia
a cura di Branka Benčić
fino al 10 ottobre 2014
La disparition des lucioles
Collection Lambert, Prison Sainte Anne, Avignon, Franciae
a cura di Eric Mézil
fino al 25 novembre 2014
è un progetto editoriale non professionale e non ufficiale redatto e
distribuito gratuitamente.
Per questo numero si ringraziano:
Cantera, Do yourselfe a favour, Danny Kingston