il quotidiano di calabria - Associazione Amici di san Nicola Arcella
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La Tribuna Lunedì 14 luglio 2008 LA MIGLIORE DI IERI Vibo e il museo delle identità Il dia log o e la p a rtita delle riforme Segue dalla prima nella città di Vibo Valentia un “ Museo della Memoria e delle Identità” . S i tratta di una proposta da me avanzata nel corso di un Convegno sui “ centri storici” , svoltasi nei giorni scorsi per iniziativa dell'Amministrazione Provinciale di Vibo Valentia. Chiedo ulteriore ospitalità per dare, in breve, qualche informazione. Da anni sostengo la necessità che la nostra regione (e la R egione) istituisca un centro culturale permanente capace di organizzare, inventare, costruire, orientare la memoria di una terra che spesso appare smemorata e adopera termini come memoria, identità, tradizioni in maniera retorica o declinati al passato. H o immaginato e proposto (sia all'attuale Giunta regionale sia agli attuali responsabili dei Por) una “ mappa identitaria” permanente, grazie alla “ implementazione” (al sostegno e alla valorizzazione) dei musei esistenti e alla creazione di muovi musei diffusi sul territorio, aperti, capaci di promuovere ricerca, di interrogare i luoghi, di fornire forme di rappresentazione positive, di elaborare progetti. Non intendo proporre una sorta di “ museificazione” e “ mummificazione” della regione, ma al contrario dei centri stabili (e non effimeri) di accoglienza, promozione culturale, organizzazione della memoria e delle identità da declinare al plurale e al futuro, capaci di creare anche “ sviluppo” , economie, occasioni di lavoro e di occupazione soprattutto per i giovani. H o consegnato proposte di diversi “ musei” (delle catastrofi, del cibo e delle acque, del vino, delle confraternite, dell'emigrazione, della montagna, del mare e delle tonnare, dell'arte e dell'artigianato ecc.) da istituire nei luoghi che meglio “ raccontano” le vicende storiche e culturali in oggetto e capaci di proiettare la proprie vocazioni e vicende nel presente e nel futuro. Questa rete museale, queste mappe identitarie diffuse ed aperte, questi centri di raccolta, elaborazione, esposizione di dati, oggetti, “ memorie” , a mio modo di vedere, dovrebbero “ partire” (irradiarsi, convergere) da un “ Museo della memoria e dell' identità della Calabria” dovrebbero costituire una sorta di “ Museo delle Genti di Calabria” , del passato e del presente: dalla protostoria ai nostri giorni; dai primi abitatori agli uomini di oggi. L'idea di identità, che sottende il progetto, è quella di un'identità aperta, mobile, plurale, che si definisce nel corso della storia. E ' l'idea che deriva dalla storia stessa della Calabria, che nel suo territorio ha conosciuto il succedersi di civiltà, culture, popoli, tradizioni, lingue, “ memorie” . Il Museo potrebbe essere organizzato per epoche, aree geografiche, temi. Immagino un Centro avanzato di ricerca e di documentazione, che dovrebbe organizzare grandi E venti e Mostre Culturali sulla Calabria e il Mezzogiorno. A questo Museo potrebbe essere legata una “ Casa R egionale della Cultura” , una sorta di B eaubourg Calabrese e una Casa dell'Accoglienza per forestieri, emigrati, turisti, studenti, studiosi. Tale istituzione culturale (da avviare con le risorse disponibili e poi con i fondi Por) dovrebbe essere supportata (sostenuta) grazie a master e corsi di formazione per giovani laureati (almeno 8 00) da “ spedire” nei luoghi e nei centri piccoli e grandi della re- 15 LU C A TE N TO N I gione al fine di raccogliere oggetti, memorie orali e visive, storie di vita, suoni, musiche, rumori con i quali costruire una grande “ banca della memoria” . La città di Vibo ha tutte le caratteristiche storiche, culturali, ambientali, urbanistiche, geografiche per avanzare, con forza e convinzione, la proposta di istituire questo Museo. La tradizione letteraria, demologica, archeologica, antropologica, artistica di Vibo e provincia mettono al riparo dall'accusa di una qualche rivendicazione di tipo localistica. Vibo, che è dotata già di un eccellente Museo archeologico, ha palazzi storici (penso al palazzo Gagliardi) adeguati, splendidi, capaci di accogliere questo centro. Anche di recente un progetto che va in questa direzione è stato avanzato da studiosi (coordinati da Luigi Lombardi S atriani) che hanno partecipato a numerosi incontri indetti dalla Prefettura in occasione di importanti “ celebrazioni” di personaggi ed eventi nazionali. Penso, inoltre, a un parco letterario-demologicoarcheologico-religioso capace di legare i diversi musei, istituti e tutti i centri storici della provincia, creando “ reti” nuove tra aree interne e marine, tra territori ancora troppo separati. L'identità (in senso lato e in accezione nobile) è la grande risorsa della regione e del territorio vibonese. Le stesse “ rovine” , gli stessi abbandoni potrebbero diventare luoghi della memoria e di produzione (oltre al Museo delle catastrofi, immagino un Museo dell'abbandono e dei paesi abbandonati). Il “ Museo della memoria e delle identità” potrebbe creare reali opportunità (economiche, culturali, organizzative) di iniziativa alle tante associazioni culturali, ai circoli, agli studiosi locali che non possono essere mortificati con promesse inutili o con piccoli interventi a pioggia, che generano soltanto sudditanza. Vibo può e deve candidarsi a questa “ iniziativa” perché ha anche una centralità territoriale. La scommessa è ambiziosa, ma il “ progetto” è possibile. E ' necessario, però, che tutte le amministrazioni pubbliche, a cominciare da quella della città e da quella provinciale, si sentano investite di tale compito. E ' necessario concentrarsi, in maniera uniforme, su tutte le opportunità che arrivano dalla R egione (vedi il bando dell'Assessorato all'urbanistica sui centri storici e soprattutto i Por), uscire da logiche di frammentazione, da richieste particolaristiche e settoriali. L'amministrazione comunale della città e l'amministrazione provinciale (senza rivendicazione di primogenitura, di titolarità ecc.) assumano, pertanto, l'iniziativa e la responsabilità politica di questo progetto a cui invitare, con pari dignità, le altre amministrazioni comunali, che debbono rendersi conto che restituire “ centralità” a Vibo “ conviene” a tutti. U n territorio senza un centro attivo, propulsivo, “ anima” , “ cuore” e “ cervello” delle attività economiche e culturali (come è stata Vibo in passato) rischia di morire di frammentazione, di separatezze, di sfiducia e di apatia. B isogna ripartire dai luoghi e dai “ centri” per alimentare la speranza. V it o Te t i a nt r op ologo-U nic a l A s s es s or e a lle P olit ic h e c ult ur a li e delle ident it à A m m inis t r a z ione P r ov inc ia le di V ib o V a lent ia S Giannelli sul “Corriere della Sera” E ’ v ero, serv e un’a uth ority Segue dalla prima calabrese, ampiamente documentati nei scorsi giorni da una attenta stampa locale, come pure la puntuale analisi del direttore del Quotidiano, mi raggiungono a bordo dell'Astrea nave oceanografica dell'Icram dove sto svolgendo le ultime giornate di ricerche sui fondali dei mari Calabresi. Ironia perché le immagini che restutuiscono le nostre telecamere subacquee ci mostrano distese di organismi rarissimi e in magnifica salute, dai Coralli rossi a quelli Neri, dalle Gorgonie alle Praterie di Posidonia etc. e questo lungo l'intero perimetro costiero, tra l'altro una prima stima degli organismi censiti ci dimostra come nei mari calabresi sia presente oltre il 40% della biodiversità mediterranea. D'altronde è innegabile che in alcune aree costiere, puntualmente, con l'avvio della stagione balneare si presentino alcune sgradevoli situazioni che sono riconducibili a due tipologie; una relativa alle schiume di vario colore ma normalmente verde marroncino che puntualmente attorno le 11 fanno la loro comparsa nei pressi della battigia, l'altra le miriadi di piccoli pezzi di plastica e rifiuti galleggianti vari che ci costringono a snervanti slalom. Tutte e due sono provocate dai nostri incivili comportamenti e da decenni di incuria e di malgoverno, con alcune significative differenze: la schiuma, che non è un caso che vada aumentando man mano che aumenta la temperatura del mare è un essudato organico non pericoloso per l'uomo (sicuramente fastidioso) che viene prodotto dalla normale attività biologica del fito plancton, favorita però da una eccessiva disponibilità di nutrienti (inquinanti) che arrivano al mare da terra. Vediamo allora quali sono le vie di accesso: sicuramente da una parte ci sono le centinaia di scarichi illegali che vanno dallo scarico della villetta sul mare allo scarico del villaggio turistico non collettato a tutti quegli imprenditori che pur di risparmiare, invece di conferire a discarica o trattare i propri reflui, con il favore della notte scaricano in torrenti e fiuma- re e quando capita anche direttamente a mare. Dall'altra anche attraverso il mal funzionamento dei depuratori (il guasto di una pompa di sollevamento cosi come è capitato giorni fa, scarica a mare un concentrato di fogne non trattata). I rifiuti galleggianti, sono una storia antica per il Tirreno calabrese, perché la maggior parte di essi come dimostrato da vari studi con piattaforma aerea vengono da discariche abusive collocate sulla costa tirrenica della provincia di Messina e trasportate fin qui dalle correnti. Però non bisogna dimenticare come vengono lasciate le nostre spiagge alla fine di una giornata di mare e come sia una abitudine quella di gettare sacchetti e altro direttamente a mare. Appare evidente che bisogna quindi affiancare a una puntuale attività di programmazione e gestione amministrativa regionale che alla luce delle condizioni generali dei mari calabresi c'è stata (l'istituzione di 5 parchi marini e la forte attività di depurazione ne è la prova) una forte attività di informazione ed educazione per far capire che il mare è un bene comune e che il mantenimento dell'ecosistema marino deve essere una priorità che in primis deve passare dai nostri comportamenti quotidiani. Infine voglio tranquillizzare il direttore Cosenza: in Calabria ci sono le intelligenze e i saperi necessari per affrontare qualsiasi problema ambientale ma è necessario che a questi si affianchi la Politica (il presidente Loiero ha dimostrato grande sensibilità ambientale a cominciare dalle scuse fatte agli italiani per il mare sporco, e per questo - e ciò non è un caso a differenza dal passato - io collaboro con lui). A tal fine mi associo alla richiesta di concentrare le competenze del mare su un'unica authority che raccolga le competenze che oggi sono frammentate su più assessorati e che abbia un forte aggancio con le amministrazioni provinciali. S ilv io G re c o * b iologo m a r ino dir igente di R ic er c a IC R A M Is tituto C entr a le p er la R ic er c a Sc ientific a e T ec nologic a a p p lic a ta a l M a r e i s c r iv e "r ifor m e", s i legge "futur o del q ua dr o p olitic o e delle a llea nz e". P oic h è le tens ioni s ulla gius tiz ia non s ono a nc or a s c om p a r s e, i "p ontier i" r ip a r tono da un c onv egno c er c a ndo di r ic r ea r e le c ondiz ioni p er il dia logo. O ggi, a R om a , s i ter r à una s or ta di gr a n ga là del c os tituz iona lis m o, or ga niz z a to da fonda z ioni di div er s o or ienta m ento p olitic o e intitola to: "U na m oder na dem oc r a z ia eur op ea , l'I ta lia e la s fida delle r ifor m e is tituz iona li". È un a p p unta m ento im p or ta nte, s op r a ttutto p er c h è s i s v olger à un dib a ttito a l q ua le p a r tec ip er a nno es p onenti di tutti i p a r titi, fr a i q ua li B os s i, C a lder oli, C a s ini, C ic c h itto, G ior da no, D 'A lem a , R utelli, V eltr oni e D i P ietr o. P oc h i s c op r ir a nno le c a r te, m a l'inc ontr o in "c a m p o neutr o" s er v ir à p er r ic om inc ia r e a p a r la r s i. Il r es to del la v or o, s e c i s a r à filo p er tes s er e, lo fa r a nno gli s h er p a nelle p r os s im e s ettim a ne. Il p a r tito tr a s v er s a le c h e v uole a tutti i c os ti le r ifor m e is tituz iona li s fr utter à l'oc c a s ione p er im p or r e la s c a letta c h e C a lder oli h a delinea to s ul "Sole-24 O r e": p r im a s i dov r à m etter e m a no a lla r ev is ione della legge elettor a le p er l'E ur op a r la m ento, p oi a i due c ollega ti a lla F ina nz ia r ia s u feder a lis m o fis c a le e C odic e delle a utonom ie (s ettem b r e), q uindi (da genna io) s i la v or er à a lla r ifor m a della C os tituz ione e s olo a lla fine s i r ifor m uler à la legge elettor a le p er le C a m er e (r efer endum p er m ettendo). Il tutto dov r à es s er e a p p r ov a to, r a c c om a nda il m inis tr o, "c on m a ggior a nz e p a r la m enta r i a ttor no a ll'80-9 0% , a ltr im enti non s e ne fa r à nulla ": le r ifor m e s ono c om e un dom ino, s e c a de la p r im a tes s er a v iene giù tutto. La Lega s i im p egna a l m a s s im o p er c h è la p os ta è a lta : s enz a il c lim a gius to, il feder a lis m o fis c a le e il Sena to delle r egioni s ono a r is c h io. Il s is tem a p er le eur op ee è il p r im o b a nc o di p r ov a . C a lder oli p r op one la s oglia del 4% dei v oti, c ir c os c r iz ioni m edio-p ic c ole e la p os s ib ilità p er l'elettor e di es p r im er e una p r efer enz a , c om e v uole l'U dc : s enz a lis te b loc c a te i dem oc r is tia ni h a nno s em p r e c onq uis ta to p iù v oti, a l c ontr a r io dei p a r titi m eno or ga niz z a ti s ul ter r itor io. C a s ini è , c on D 'A lem a , uno dei "p ontier i" p iù a ttiv i: s a c h e l'U dc dev e p r ender e l'iniz ia tiv a p er non es s er e tr a v olto da una "gr a nde intes a " c h e P d e P dl p otr eb b er o idea r e a p r op r io v a nta ggio. D 'A lem a , inv ec e, gioc a s u p iù ta v oli: m entr e p r ov a (c on R utelli) a d a ggr ega r e l'U dc in un'a llea nz a "di nuov o c onio" da s p er im enta r e a liv ello loc a le a lle a m m inis tr a tiv e 2009 , c er c a di r ia gga nc ia r e la s inis tr a . Inoltr e, la v or a ndo p er l'intes a s ulle r ifor m e, v uole a c c r edita r s i p r es s o il C a v a lier e c om e l'unic o inter loc utor e a ffida b ile c h e c i s ia nel P d. V eltr oni è in una p os iz ione s c om oda : dop o lo s c ontr o s ulla gius tiz ia non p uò r ia lla c c ia r e s ub ito il dia logo c ol P dl, c os ì p r efer is c e p unta r e s u un tem a c a r o a gli ita lia ni c om e l'ec onom ia . Inoltr e, dev e ges tir e la fr a gile a llea nz a c on D i P ietr o, tener e i c onta tti c on la "s p onda " legh is ta nella m a ggior a nz a e nel c ontem p o difender s i da c h i, nel P d, v uole di fa tto es a utor a r lo im p onendogli una nuov a linea . A nc h e p er V eltr oni la p a r tita delle r ifor m e è im p or ta nte: p er s p ia z z a r e gli a v v er s a r i, l'ex s inda c o di R om a dev e v a luta r e a ttenta m ente q ua ndo e c om e r ientr a r e in gioc o, dim os tr a ndo c h e c ontr olla a nc or a il P d e c h e p uò tr a tta r e c on B er lus c oni s enz a s c ender e a c om p r om es s i.