Twitter e blog, rete virtuale e piazza reale, le nuove rivoluzioni non
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Twitter e blog, rete virtuale e piazza reale, le nuove rivoluzioni non
La rivolta partita dalla Tunisia ha incendiato l’Egitto e sta proseguendo in un percorso “digitale”, multiplo e contemporaneo, come si conviene al suo movimento online. Ancora una volta un Paese vicino vicino. Com’era stato per l’Albania, appena 20 anni fa. Ancora una volta c’è di mezzo il mare. Con la Tunisia prima, con tutti gli altri poi. Ma questo “essere in mezzo” il Mediterraneo ce l’ha scritto nel nome. E’ la sua caratteristica costitutiva. Solo nominandolo, si comprende una vasta area e molti Paesi, tra cui il nostro. L’Italia porta del Mediterraneo, che chiede aiuto all’Europa sulla azioni di respingimento, che politica “mediterranea” può pensare di attivare e gestire? E in quale scenario immagina di giocare il proprio ruolo nella competizione ma anche nei cambiamenti globali? Che risposta l’Europa e l’Occidente pensano di avanzare alla domanda di democrazia che autonomamente viene dai Paesi del Maghreb e del vicino Oriente? Quali nuovi modelli - di sviluppo, di scambio, di dialogo, di democrazia – possono essere messi in campo? Quali nuovi orientamenti per le diplomazie? E ancora, quale ruolo gioca la dimensione religiosa in rivoluzioni che sembano connotarsi per il loro carattere laico e plurale? Ne ragioniamo insieme, con l’aiuto di uno fra i maggiori esperti di geopolitica, il professor Lucio Caracciolo, direttore della rivista Limes, e con Adnane Mokrani, teologo musulmano, docente di Islamistica all'Università Gregoriana e al P.I.S.A.I., Pontificio Istituto di studi arabi e d’islamistica. PRESIDENZA NAZIONALE Promosso da: Twitter e blog, rete virtuale e piazza reale, le nuove rivoluzioni non violente: quale futuro per i paesi del mediterraneo?* Seminario di studio Dipartimento “Rete mondiale aclista” Dipartimento “Pace e stili di vita” Funzione Studi Segreteria organizzativa Tiziana Basili Tel. 06 / 58.40.261 E-mail: [email protected] Roma, 15 marzo 2011 Sede Nazionale ACLI Via G. Marcora 18/20 E’ giovane. Sa e vuole comunicare. Ha voglia di vivere. Ha desiderio forte di futuro e di libertà. Ha fame. E’ donna. E’ uomo. Scende in piazza. Corre nel web. Parla francese. Parla arabo e inglese, berbero e farsi. Persino italiano. Ha coraggio. Cammina a testa alta. Fa la rivoluzione. E’ forte ma non è violenta. Costruisce la storia come un puzzle: in 50.000 hanno raccontato attraverso twitter la rivoluzione del gelsomino. Non ha niente in mano ma non molla. Vince. Va veloce. Attraversa Paesi e confini. E anche il mare. Approda in occidente senza fiato. Ma sorride. L’onda lunga della rivolta parte dalla Tunisia, travolge il Maghreb, si dirige in Medio oriente. I regimi totalitari di dittatori apparentemente inossidabili sono spazzati via da un movimento inarrestabile, fatto di corpi nelle piazze e di parole che girano il mondo senza confini. Pane, libertà, democrazia… La rivolta del pane – come è stata chiamata – ha il profumo dolce del gelsomino, la leggerezza dell’etere, la velocità di internet. Conta centinaia di morti e migliaia di profughi. Ma non si dispera e non si ferma. E’ inarrestabile… Twitter e blog, rete virtuale e piazza reale, le nuove rivoluzioni non violente: quale futuro per i paesi del mediterraneo?* Seminario di studio 15.00 Introduce Michele CONSIGLIO Vicepresidente nazionale e responsabile del Dipartimento “Rete mondiale aclista” Intervengono Lucio CARACCIOLO Direttore della rivista LIMES, docente di Relazioni internazionali Adnane MOKRANI Teologo musulmano, docente di Islamistica all'Università Gregoriana e al Pontificio Istituto di studi arabi e d’islamistica 18.00 Intervento conclusivo Andrea OLIVERO Presidente nazionale delle ACLI Italiane e della FAI (Federazione ACLI Internazionali) * I fatti che stanno insanguinando la rivoluzione popolare in Libia sono intervenuti dopo la chiusura di questo programma. Considerata la velocità e la drammaticità degli eventi, abbiamo ritenuto più opportuno non tentare rincorrerli riscrivendo giorno dopo giorno programma e testi. Fermo restando che la tragica evoluzione della rivolta sarà al centro del nostro incontro.