Raffaele Nigro- narratore affascinante
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Raffaele Nigro- narratore affascinante
Fernanda e gli elefanti bianchi di Hemingway Sabato 10 Novembre 2012, l’autore Raffaele Nigro presenta il suo ultimo libro agli alunni del Liceo delle Scienze Umane e del Liceo Linguistico. Narratore affascinante, inventore di storie, viaggiatore instancabile, nelle opere di Raffaele Nigro si colgono ovvi richiami alla narrativa meridionalistica, in modo particolare ad Alvaro, Jovine, Seminara, e Carlo Levi; ma la felice contaminazione di realtà e fantasia, la coralità, il ricorrente animismo, lo stretto legame istituito fra viventi e fantasmi, fra superstizione e fede, fanno pensare anche a suggestioni del romanzo latino-americano, a Garcia Marquez in particolare, mettendo inoltre a frutto una profonda conoscenza della storia e delle tradizioni popolari di Puglia e Basilicata, cui Nigro ha dedicato studi e ricerche confluite nei volumi Tradizioni e canti popolari lucani (1976), e Basilicata tra Umanesimo e Barocco (1981). Innamorato dei racconti orali, Nigro trasferisce la fiabistica nella narrativa italiana che, da Manzoni a Verga a Calvino e Vassalli, è sempre stata intrisa di verità, di aspirazione al realismo estremo. E’ la fantasia a dare forma a immagini portatrici di concetti, di significati. Come il mammut, appunto, incarnazione della grande letteratura italiana ormai sparita, eppure viva nel ricordo di quanti l’hanno conosciuta. Si fa chiaro, quindi, l’intento dell’Autore di ridare centralità ad una narrativa magica ed epica, a lungo trascurata a vantaggio di una scrittura essenziale e minimalista Nel suo ultimo romanzo, Fernanda e gli elefanti bianchi di Hemingway (2010), Nigro racconta un episodio forse accaduto realmente, forse no. A metà degli anni Cinquanta, Hemingway , benchè all’apice del successo e della fama dopo l’assegnazione del premio Nobel per la letteratura, è ormai prostrato da un’esistenza trascorsa sull’orlo del baratro. Fernanda Pivano, sua carissima amica, era tuttavia riuscita a convincere lo scrittore americano a compiere l’ennesimo viaggio in Italia, in Lucania per la precisione, a caccia di un misterioso animale, una specie di mammut bianco, che secondo i racconti e i ritrovamenti di ossa popolava in tempi antichi la regione, e che pareva continuare ad abitare i boschi tra il Pollino e la Sila. Comincia così un viaggio che diventa un’immersione nelle leggende popolari dell’antica terra dei Lucani, e l’occasione per un’inaspettata storia d’amore tra l’anziano scrittore e una giovane antropologa dell’Università di Napoli, nativa del luogo, che fa parte della spedizione. Molti anni più tardi, la stessa Pivano avrebbe raccontato quell’episodio a Raffaele Nigro, durante un lungo viaggio in macchina da Milano a Roma. L’intera vicenda si configura come un percorso allegorico perennemente sospeso fra aspirazione alla felicità e desiderio di morte, caratteristiche specifiche tanto della personalità di Hemingway, quanto di molta letteratura del Novecento. Un racconto in cui il mammut non è che una metafora della vita, della memoria e di un passato in via di estinzione. I mammut sono in realtà i mondi perduti, sono i nostri paesi che si sgretolano, si svuotano, e noi assistiamo indifferenti a questo tragico sfacelo. La bravura di Nigro è proprio quella di farti sentire costantemente vicino al protagonista , di diventare un suo silenzioso amico. Lo scrittore ci porta dentro il suo romanzo attraverso una scrittura semplice, veloce, ricca di dialoghi. Reggio Calabria 10/11/2012 Il Dirigente Scolastico Prof. Alessandro De Santi Qualche notizia su RAFFAELE NIGRO Di origini lucane, vive e lavora a Bari, dov'è caporedattore per la sede regionale RAI. Come giornalista, Nigro collabora ai quotidiani "L'Avvenire", "Il Mattino" e "La Gazzetta del Mezzogiorno Tra i suoi libri ricordiamo anche i reportage "Viaggio in Albania" "Viaggio in Basilicata" (Adda) e "Viaggio in Puglia" (Laterza),, frutto della sua esperienza giornalistica e non solo. L'inizio della sua attività di scrittore risale alla metà degli anni settanta quando ha pubblicato le risultanze di alcune ricerche condotte nell'ambito della cultura lucana e della storia del Sud : Tradizioni e canti popolari lucani (1976), e Basilicata tra Umanesimo e Barocco (1981). Il 1980 è l'anno del suo debutto come drammaturgo con Il Grassiere, allestito dal teatro Abeliano di Bari. Altre opere drammaturgiche sono: Il santo e il Leone "Hohenstaufen", portate in scena nel 1986 dal gruppo teatrale di Giorgio Albertazzi e "Bande", "Discarica", "Tutti i colori del Novecento". In poesia ha pubblicato "Giocodoca", "Nulla concede il doganiere" e La metafisica come scienza. Quest'opera analizza e sperimenta la lingua dei mass-media e la trasformazione della cultura contemporanea. Altre sue opere sono: A certe ore del giorno e della notte (1986), I fuochi del Basento, Premio Campiello 1987; Premio Napoli 1987; Premio Città di San Severo 1989, La baronessa dell'Olivento, Premio Carlo Levi 1990, Il piantatore di lune, Premio Latina per il Tascabile 1991, Ombre sull'Ofanto, Premio Grinzane Cavour 1993, Adriatico, Premio Scanno 1997; Premio San Felice Circeo 1997; Premio Cirò 1997, Malvarosa, Premio Selezione Campiello 2005; Premio Mondello 2005; Premio Flaiano 2005; Premio Maiori; Premio Biella 2005, Diario mediterraneo, Premio Cesare Pavese 2000; Le Agavi; Panormus 2007, Giustiziateli sul campo, Premio Vinadio 2006; Premio Capitanata 2006, Santa Maria delle Battaglie, Premio Acqui Storia 2009 (sezione romanzo storico), Fernanda e gli elefanti bianchi di Hemingway, Premio Nazionale Letterario Pisa 2011 (sezione narrativa), Nel 2011, infine, un suo testo è apparso nell'antologia Meridione d'inchiostro. Racconti inediti di scrittori del Sud . I suoi romanzi sono stati tradotti in molte lingue. 12 aprile 2005 l'Università degli studi di Foggia gli ha conferito la laurea honoris causa in Lettere e Filosofia. Per il cinema ha sceneggiato “Il viaggio della sposa”, regia di Sergio Rubini. Nel 2010 è candidato al Consiglio Regionale della Regione Puglia nelle liste di Sinistra Ecologia Libertà che sostengono il presidente uscente Nichi Vendola