articolare nel trattamento della gonartrosi
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articolare nel trattamento della gonartrosi
EUR MED PHYS 2008;44(Suppl. 1 to No. 3) L’acido ialuronico per via intra-articolare nel trattamento della gonartrosi: contributo casistico F. GIANNETTO1, G. RINALDI2 1Responsabile Introduzione Il ginocchio è un’articolazione complessa,sede di patologie infiammatorio – degenerative e traumatiche con particolare frequenza nell’età adulta e senile. Gran parte delle patologie del ginocchio dell’adulto e dell’anziano vengono trattate preferibilmente con metodi conservativi, anche se la notevole evoluzione tecnologica degli impianti e dello strumentario invoglia ad orientare i trattamenti in senso chirurgico. L’aumento dell’età media della popolazione pone il problema di prevenire le disabilità che dipendono dall’invecchiamento, e per quanto riguarda l’osteoartrosi, che vi contribuisce in buona parte, si stima che nei soggetti dai 65 anni in su è presente nel 47,3% dei casi, con un danno ortopedico nel 17,1%dei casi, e che la limitazione in almeno una delle attività della vita quotidiana è presente nel 24,1%dei casi1. L’artrosi rappresenta l’artropatia più comune dell’articolazione del ginocchio, ed è al tempo stesso una delle più frequenti e invalidanti forme di artrosi, specie nel sesso femminile. La malattia colpisce spesso entrambe le ginocchia. La genesi è multifattoriale, chiaramente secondaria a traumi, affezioni flogistiche infettive o reumatiche. Un ruolo eziologico non trascurabile è sostenuto anche dalle deviazioni in varo e in valgo che condizionano rispettivamente un sovraccarico mediale e laterale, conducendo non raramente a quadri di artrosi cosidetta monocompartimentale. Inoltre vi sono chiaramente fattori idiopatici. L’artrosi viene sempre descritta e identificata per la perdita di cartilagine articolare e la riduzione dello spazio articolare cui fanno seguito alterazioni a carico della sinovia, della capsula articolare e soprattutto del tessuto osseo periarticolare. Questa descrizione implica anche una visione ben precisa della patogenesi della malattia, per la quale l’unico vero evento patogenetico è rappresentato dal consumo – erosione della cartilagine cui fanno seguito gli altri eventi. Coerentemente a questo, lo sforzo per mettere a punto una terapia di fondo dell’artrosi si è sempre concentrata su sostanze con attività condro – protettrice, anche se recenti studi tendono ad attribuire un ruolo patogenetico anche alla reattività del tessuto osseo sottostante la cartilagine articolare2. Nel progetto riabilitativo del paziente gonartrosico, che mira chiaramente a ridurre le disabilità, entrano, a pieno titolo, tra le terapie farmacologiche locali più efficaci le infiltrazioni articolari3. I farmaci utilizzati più di frequente a tale scopo, sono i corticosteroidi, che però sono condrolesivi usati nel tempo. L’utilizzo di acido ialuronico, invece è scevro da tali pericoli e utilizzato da diversi anni con interesse crescente4,5. Il primo uso medicale di acido ialuronico si ebbe negli anni 50 in chirurgia oculare a protezione dei danni meccanici alla superfie dei tessuti più sensibili (interventi su cornea,retina). Nei primi anni 70 venne utilizzato, in via sperimentaVol. 44 - Suppl. 1 to No. 3 Struttura Semplice Dipartimentale di Riabilitazione Reumatologica e Cardiorespiratoria, Azienda Ospedaliera-Universitaria Vittorio Emanuele-Ferrarotto-S.Bambino Catania; 2Direttore U.O. di Fisiatria, Azienda Ospedaliera-Universitaria Vittorio Emanuele-Ferrarotto-S.Bambino Catania le, per via intra – articolare per ottenere un miglioramento delle condizioni viscoelastiche dell’articolazione6,7. Da allora, studi internazionali e ampie casistiche hanno confermato l’efficacia dell’acido ialuronico per via intra-articolare8. Con questo lavoro si è voluto dare un contributo casistico a conferma della validità del trattamento infiltrativo intra-articolare con acido ialuronico nei pazienti afferrti da gonartrosi. Materiali e metodi Sono stai selezionati n. 50 pazienti tra quelli afferenti ai nostri ambulatori per patologia del ginocchio dal Gennaio 2007 al Dicembre 2008. Di questi, 28 di sesso femminile e 22 di sesso maschile; età compresa tra 55 anni e 77 anni, con una media di 65,32 anni. Di questi n. 32 pazienti presentavano una gonartrosi bilaterale (n.20 di sesso femminile e n. 12 di sesso maschile), e n.10 pazienti presentavano un ginocchio varo-artrosico (n. 7 di sesso maschile e n. 3 di sesso femminile). Tutti i pazienti presentavano una artrosi cronica con riferita sintomatologia comparsa tra 1 anno e 15 anni. I criteri di inclusione nello studio sono stati rappresentati da: – stadiazione radiologica secondo Kellgren-Lawrence di I-III grado ad un esame Rx recente (fino a sei mesi precedenti); – sintomatologia dolorosa resistente ai trattamenti farmacologici e fisioterapici; – ballottamento rotuleo negativo (assenza di versamento articolare) – assenza di segni obiettivi riconducibili a lesioni legamentose; – assenza di postumi di recenti interventi chirurgici, infezioni, fratture, o lesioni cutanee di varia natura; – assenza di terapia anticoagulante; di terapia con corticosteroidi intra-articolari. A tutti i pazienti è stato sottoposto e fatto firmare preventivamente il consenso informato. Tutti i pazienti sono stati sottoposti ad un attento esame obiettivo da parte del fisiatra con valutazione specifica del ROM articolare, valutazione soggettiva del dolore tramite scala visuo-analogica o VAS, valutazione della qualità della vita tramite l’utilizzo dell’indice algo-funzionale di Lequesne. Tutti i pazienti sonno EUROPA MEDICOPHYSICA 1 GIANNETTO L’ACIDO IALURONICO PER VIA INTRA-ARTICOLARE NEL TRATTAMENTO DELLA stati sottoposti ad un ciclo di n. 5 infiltrazioni (nei casi di gonartrosi bilaterale sono state infiltrate le due ginocchia nella stessa seduta) di acido ialuronico (2 ml, Hyalgan, Fidia SpA, Abano Terme, P.M. 500700.00 dalton, 20 mg/2 ml). L’infiltrazione di acido ialuronico è stata effettuata a paziente supino con ginocchio flesso a 90°, rispettando tutte le regole di asepsi (tricotomia, accurata detersione della cute con clorexina e disinfezione con Braunol 7,5%, sostituzione dell’ago dopo aspirazione del farmaco), utilizzando ago di 0,60x30 mm (23G), ed effettuando l’infiltrazione per via anteriore attraverso cui l’ago, lateralmente al tendine rotuleo, tra il margine inferiore del condilo femorale laterale e il margine superiore del piatto tibiale parallelamente a quest’ultimo, penetra in cavità articolare. Al termine dell’infiltrazione il paziente è stato sottoposto ad esercizio terapeutico della durata di 10 minuti con mobilizzazione della femoro-tibiale e femoro-rotulea. Risultati Ogni paziente è stato sottoposto a rivalutazione clinica soggettiva e obiettiva sovrapponibile a quella iniziale al termine del ciclo di n. 5 infiltrazioni articolari. Tutti i pazienti hanno presentato un miglioramento degli indici soggettivi e oggettivi considerati ( limitazione funzionale,intensità del dolore, grado di difficoltà nello svolgimento delle abituali attività della vita quotidiana). In dettaglio la media del ROM articolare del ginocchio infiltrato è passato da 5°-90° a 0°100°; la media della VAS del ginocchio infiltrato è passata da 6 a 3, la media dell’indice algo-funzionale di Lequesne è passato da 12 a 8. Questo in linea con i dati della letteratura che segnalano un netto miglioramento della sintomatologia algica, della limitazione funzionale e del grado di difficoltà nello svolgimento delle abituali attività della vita quotidiana. Conclusioni I risultati ottenuti dal nostro studio concordano pienamente con i dati della letteratura riguardo il netto miglioramento della sintomatologia algica, della limitazione funzionale e del miglioramento delle attività della vita quotidiana9. L’acido ialuronico è un polisaccaride formato dal ripetersi di un disaccaride costituito da N-acetilglucosamina e acido glicuronico con elevato peso molecolare (4-6 milioni di dalton) ad alta viscosità.E’ prodotto dai sinoviociti B della membrana sinoviale, e pertanto è presente oltre che nella membrana sinoviale , nel liquido sinoviale e nella cartilagine articolare. Nel liquido sinoviale controlla la distribuzione dei soluti, è responsabile della viscosità, ha azione lubrificante e ammortizzante e consente la separazione delle superfici articolari sotto carico10. Nella membrana sinoviale, l’HA esercita protezione meccanica sui sinoviociti, protezione delle terminazioni nocicettive e funge da filtro tra circolo emolinfatico e liquido sinoviale e permette il controllo del movimento cellulare da e per la cavità articolare. L’acido ialuronico che si trova nella cartilagine è un’aggregante dei proteoglicani e un ammortizzatore dei condrociti. E’ responsabile del turgore e della deformità ele- 2 GONARTROSI: CONTRIBUTO CASISTICO stica della cartilagine. Il mantenimento di una struttura normale dell’acido ialuronico, è essenziale per l’omeostasi dell’ambiente articolare , che deve continuare ad adattarsi alle richieste di movimento e di variazioni repentine di carico. La cartilagine articolare quindi si deforma lentamente sotto il carico e riprende la sua forma originale al cessare dello stesso . Tale proprietà le permette di sostenere considerevoli pressioni. Qualsiasi evento in grado di modificare le caratteristiche fisiologiche dell’acido ialuronico, può determinare gravi ripercussioni funzionali prima e anatomiche poi, sui tessuti dell’ambiente articolare, costituendo l’elemento cardine della patologia cartilaginea degenerativa o traumatica. Infatti, nell’artrosi, la concentrazione ed il peso molecolare dell’acido ialuronico sono ridotti, ed è presente un decremento dell’interazione tra le stesse molecole di acido ialuronico , che determinano una riduzione delle elasticità e viscosità del liquido sinoviale. L’acido ialuronico è quindi un componente del sistema di condroprotezione nei confronti del danno meccanico e biochimico ed un particolare regolatore dell’omeostasi articolare. L’niezione intra-articolare di acido ialuronico aiuta a ristabilire la viscoelasticità del liquido sinoviale, migliorando la funzionalità articolare e riducendo il dolore11,12. L’efficacia clinica perdura per almeno 6 mesi - 1 anno. Bibliografia 1. Felsenthal G, Garrison SJ, Steinberg FU. Rehabilitation of the Aging and Elderiy Patient. Baltimore,Williams & Wilkins, 1994. 2. Adami S, Viapiana O. Nuove prospettive nella patogenesi dell’artrosi. Reumatismo, 2001;53:1825. 3. Altman RD, Moskowitz R. Intrarticular sodium hualuronate (Hyalgan) in the treatment of patients with osteoarthritis of the knee: a randomized clinical trial. J Rheumatol 1998;25:2203-12. 4. Frizziero L, Govoni E, Bachin P. Intra-articular Hyaluronic acid in the treatment of osteoarthitis of the knee:clinical and morphological study. Clin Exp Rheumatol 1998;16:441-9. 5. Maheu E. Hyaluronic in Knee osteoarthritis. A review of the clinical trials with hyalgan.Eur J Rheumatol Inflam 1995;15.17-24. 6. 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