Scheda Shéhérazade - Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana
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Scheda Shéhérazade - Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana
MUSICAINGIOCO 2012 – 2013 Le fiabe della regina Shéhérazade Collage drammaturgico a cura del "Laboratorio Ducrot" della Scuola di Scenografia dell' Accademia di Belle Arti di Palermo Musiche di Nicolaj Rimskij – Korsakov Direttore Francesco Di Mauro Coreografia Enzo Caruso Messa in scena Valentina Console, Fabrizio Lupo, Giovanni Mazzara con la Scuola di Scenografia dell' Accademia di Belle Arti di Palermo ed il Laboratorio di Arte Scenica del Conservatorio Vincenzo Bellini ORCHESTRA SINFONICA SICILIANA Il compositore e le Mille e una notte Rimskij-Korsakov compose Shéhérazade nel 1888 ispirandosi ad alcuni episodi delle Mille e una notte, celebre raccolta di novelle orientali, datata attorno al X secolo, di varia ambientazione storico-geografica, composta da differenti autori. Il re persiano Sharyayar, essendo stato tradito da una delle sue mogli, ha deciso di uccidere sistematicamente le sue spose al termine della prima notte di nozze. La bella Shéhérazade andata in sposa al re, escogita un trucco per salvarsi: ogni sera racconta al re una storia, rimandando il finale al giorno dopo. Va avanti così per mille e una notte. Alla fine il re le rende salva la vita essendo ormai salvo dal sortilegio che lo aveva reso un crudele sovrano. Il filo conduttore musicale è un meraviglioso assolo di violino ma dal punto di vista narrativo, le fiabe ci verranno raccontate attraverso il canto della memoria di una Shéhérazade ormai divenuta regina, che rievocherà assieme all'Orchestra Sinfonica Siciliana ed ai suoi giovani danzatori, il magico mondo di Sinbad, dei Djinn e di altri personaggi meno conosciuti ma ugualmente affascinanti, tratti dalle favolose storie delle Mille ed una notte. Lo spettacolo SINOSSI All'apertura del sipario Shéhérazade Regina canta la sua storia seduta in circolo con un gruppo di donne mentre preparano il cous cous per il matrimonio di una giovane principessa. Dall'altra parte della terrazza un baldacchino nasconde alla nostra vista il vecchio sultano addormentato. Sullo sfondo Baghdad con i suoi minareti illuminati dalla luna... Un ora prima dell'alba... sento il canto del gallo e il raglio del cammello, il primo chiama le chiocce alla cova l'altro scalcia e sputa per non lavorare... E proprio come al tempo del tempo di un tempo tempo passato, all'iniziò della mia travagliata storia, la mia avventura col Sultano ebbe inizio con una luna piena come questa, che tonda e lucente, mi rievoca quel tempo perduto. La Regina racconta loro di quando il sultano era ancora giovane e cominciò ad odiare le donne a causa del tradimento della moglie. Durante la notte infatti il sovrano l'aveva vista mangiare i datteri magici dell'albero reale, riservati al suo esclusivo uso personale. In seguito a questa azione sacrilega era diventato incredibilmente severo e, per proteggere i magici frutti da ogni mano diversa dalla sua, aveva deciso di prendere in sposa una moglie diversa ogni giorno per poi ucciderla al mattino. Aveva quindi assegnato al Visir, padre di Shéhérazade, il compito di trovargli ogni mattina una nuova moglie. Il paese intero era terrorizzato dalla decisione del sovrano: ad una ad una tutte le figlie più belle del regno finivano giustiziate prima ancora di avere la possibilità di tradirlo. La giovane e coraggiosa Shéhérazade viene evocata dalla Regina, la vediamo apparire, come in un sogno, mentre si offre coraggiosamente come sposa del Sultano. Il Visir suo padre cerca in tutti i modi di fermarla e le racconta una favola. E' la storia dell'asino che per parlare troppo viene bastonato dal suo padrone... Shéhérazade Regina rientra in scena e racconta che suo padre non era riuscito convincerla e lei era andata comunque in sposa al Sultano. Continua poi a raccontare che per mille e una notte riuscì a sopravvivere ammaliandolo con le sue storie così da posticipare di volta in volta la propria esecuzione, non terminando mai il racconto e rimandando la fine alla sera seguente.... A un certo punto però il Sultano le dice “Non credo che le tue ultime storie siano vere e non amo essere preso per uno stupido. Quindi ho deciso che morirai!” Lei allora gli propone una sfida, ovverosia di mandare uno schiavo a Bassora per chiedere di Sindbad il marinaio, farlo venire a corte e confermare l'autenticità dei suoi racconti. Scatenate dalle narrazioni della Regina le forze della natura diventano reali sul palco e dalle onde emerge Sindbad in carne e ossa arrancando verso l'isola misteriosa, mentre le donne dell'harem vengono rapite dai pirati. Ma il sollievo di Sindbad per la fortuna di essere sopravvissuto al naufragio non dura molto e cede il posto al terrore quando compare un mostruoso orco con un occhio solo, orecchie d'elefante e grosse labbra pendenti. Questi annusa l'aria in cerca del marinaio con l'intento di divorarlo, Sindbad lottando disperatamente finisce per pugnalarlo dritto nell'unico occhio. Tuttavia, nel momento di trionfo di Sindbad, gli uomini scimmia armati di lance e mazze irrompono in scena. Sindbad si difende animosamente ma gli uomini scimmia gli aizzano contro i grossi serpenti che vivono nell'isola, senza mai interrompere la loro danza tribale. Sindbad saluta con fare beffardo e si getta tra i flutti nuotando verso il largo ma una tempesta marina sta per inghiottirlo e nel momento in cui compare la zampa gigante dell'uccello Rock, lui con un balzo si attacca agli artigli del gigantesco rapace. Shèhèrazade entra nella sua stessa storia per salvare il marinaio che intanto è giunto in salvo su una spiaggia... Ma Il Sultano adirato la richiama alla realtà e le vuole tagliare la testa a tutti i costi. Lei lo scongiura e lui le dà un ultima possibilità “Una volta mi dicesti di un barbiere che con un anello magico poteva alleggerire il compito che spetta al mio boia facendo saltare le teste con un solo gesto della mano. Se dici il vero avrai salva la vita, altrimenti ordinerò al boia di eseguire la sentenza alla vecchia maniera!” Shèhèrazade allora gli chiede di mandare un altro schiavo a cercare Abu Sir il barbiere. “Vedrai” gli dice “Quando sarà di ritorno potrai chiedere conferma di tutto a lui stesso. La Regina per intrattenere il Sultano questa volta sceglie una storia commovente sperando che finalmente abbandoni la sua natura crudele: la storia dei due potenti e dispettosi geni alati che si incontrarono in aria e si sfidarono. Il genio Dahanash, che proteggeva la principessa cinese Chiaro di Luna, la prende in braccio e la porta volando a miglia di distanza sino al letto dove il genio Maymuna veglia sull'addormentato principe persiano Luna del Tempo. I due giovani vengono posti l'uno accanto all'altro e i due potenti Dijnn-Ifrit li osservano attentamente senza riuscire a stabilire quale dei due sia il più bello. Decidono di consultare un deforme demone loro servitore, Pelle Squamosa. Quest'ultimo suggerisce loro di svegliare i due uno alla volta e stare a vedere cosa succede. Per incanto se uno dei due principi si sveglia, l'altro dorme e viceversa. I due giovani non avevano mai voluto cedere alle seduzioni dell'amore, ma vedendosi come in un meraviglioso sogno si innamorano l'uno dell'altra. Saranno necessari gli incanti di un tappeto volante per farli ricongiungere, perchè i dispettosi demoni confitti dall'amore sbocciato tra i due decidono di separarli... Come finisce la nostra storia? L'amore trionfa per i due giovani così come successe a suo tempo per Shèhèrazade che riuscì ad addolcire il crudele Sultano con le sue storie incantate, finalmente nel palazzo inizia la festa...