Anno II - Numero 3

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Anno II - Numero 3
notizie di varia “vaticanità”
ANNO 2 | N. 3
11 Giugno 2008
foglio informale per i dipendenti del Governatorato
EDITORIALE
La diffusione della Parola
è la benedizione che il Padrone
della messe dà alla Comunità
che prende sul serio l’impegno di far
crescere la carità nella fraternità.
Benedetto XVI
Preghiera la sera
del Corpus Domini
(cf Lc 24, 13-34)
S
di S.E. Mons. Renato Boccardo
ignore Gesù, grazie perché cammini con
noi e ti fai riconoscere nello spezzare il
pane. Tu sei con noi, sempre. Ci incroci sulle
nostre stesse strade, spesso stanchi e delusi.
Non ci abbandoni a noi stessi e alla nostra
disperazione. Ci inquieti con i tuoi rimproveri.
Ma, soprattutto, entri dentro di noi. Ci sveli il
segreto di Dio su di te, nascosto nelle pagine
della Scrittura. E suggelli l’amicizia spezzando
con noi il pane, accendi il nostro cuore perché
possiamo riconoscere in te il Messia, il
Salvatore di tutti.
Campo di grano con mietitore, 1889.
Vincent van Gogh.
Van Gogh Museum, Amsterdam.
2 Una nuova rotatoria fiorita
3 Notizie dalle Direzioni e Uffici
6 Il Cuore che pensa
6 L’angolo di Cultura
8 Per Fare Buon Sangue
8 Notizie liete ...e tristi
Sul far della sera, quando accenni a
proseguire il tuo cammino oltre Emmaus, noi
ti preghiamo di restare. Ti rivolgeremo questa
preghiera, spontanea ed appassionata, infinite
altre volte nella sera del nostro smarrimento,
del nostro dolore, del nostro immenso desiderio
di te. Ma ora comprendiamo che essa non
raggiunge la verità ultima del nostro rapporto
con te. Infatti, tu sei sempre con noi. Siamo
noi, invece, che non sempre restiamo con te,
non dimoriamo in te. Per questo non sappiamo
diventare la tua presenza accanto ai fratelli.
Perciò, Signore Gesù, ora ti chiediamo di
aiutarci a restare sempre con te, ad aderire alla
| all’ombra
del cupolone
11 Giugno 2008
tua persona con tutto l’ardore del nostro cuore,
ad assumerci con gioia la missione che ci affidi:
continuare la tua presenza, essere vangelo della
tua resurrezione.
Signore, abbiamo capito che Gerusalemme
non è più la città delle speranze fallite, della
tomba desolata. È la città della cena, della
pasqua, della suprema fedeltà dell’amore di
Dio per l’uomo, della nuova fraternità. Da
Gerusalemme, affondando le radici nel tuo
sepolcro vuoto, muoveremo lungo le strade del
mondo per essere testimoni della tua presenza.
Resta con noi, Signore! Ed insegnaci e
aiutaci a restare sempre con te!
Nomine ed Onorificenze
Il Santo Padre ha nominato Consigliere dello Stato il Dott.
Claudio Ceresa, che con la fine di maggio ha lasciato il servizio
come Capo Ufficio dell’Ufficio dello Stato Civile, Anagrafe e Notariato.
Il Santo Padre ha conferito al Dott. Saverio Petrillo, Direttore delle Ville Pontificie, in occasione dei suoi 50 anni di servizio
in Vaticano, l’onorificenza di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine
Piano. I Superiori e colleghi del Governatorato hanno voluto esprimere in modo familiare al Dott. Petrillo e al Dott. Ceresa il loro
saluto ed i loro auguri in un breve incontro conviviale il 2 giugno,
presso le Ville Pontificie.
Recentemente il Santo Padre ha conferito il Cavalierato dell’Ordine di San Silvestro Papa ad alcuni dipendenti della Direzione
dei Servizi Generali: Sigg. Enzo Buselli, Pietro Cicchetti, Alberto Emili e Claudio Martini (Servizio della Motorizzazione), Carlo Belvederesi e Isidoro Sorrentino (Servizio del Transito Merci),
Alessandro Nardi, Marco Bordieri, Roberto Ricci e Raffaele
Coresi (Floreria).
La stessa onorificenza è stata conferita anche al Sig. Vincenzo D’Angelo, Collaboratore del Corpo della Gendarmeria.
Processione del Corpus Domini. Da una miniatura dei codici
liturgici di S.Maria del Fiore (XV sec.).
Una nuova rotatoria fiorita
di Elio Cortellessa
N
ell’intento di rendere più logico e naturale lo scorrere del traffico a Largo S. Stefano degli Abissini e
l’imbocco di Via delle Fondamenta, evitando, per chi scen-
de da Via del Mosaico, di dover girare attorno al giardino di
Piazza S. Marta, il Cardinale Presidente ha proposto di creare
una rotatoria.
Successivamente S.E. Mons. Boccardo suggerì di abbellire la rotatoria con un’aiuola fiorita.
In occasione del Natale al centro dell’aiuola è stato collocato un albero, contribuendo così a rendere più viva l’atmosfera natalizia all’interno della Città del Vaticano.
La grande aiuola-rotatoria è delimitata da un cordolo di
travertino, con all’interno il terriccio per la sistemazione di
un manto erboso e adeguati impianti di innaffiamento e di
illuminazione.
Nella parte centrale, per il futuro posizionamento dell’albero di Natale, è stata allestita in posizione rialzata una “roccaglia” a mo’ di vele, all’interno delle quali sono state messe
a dimora un certo numero di essenze ornamentali da fiore,
diverse per forma e colore; ad esse si aggiungono essenze aromatiche e sempreverdi.
Tutti possiamo ammirarla, rallendando con le vetture,
come un simpatico contributo alla sicurezza delle strade.
all’ombra del cupolone | 11 Giugno 2008
NOTIZIE DALLE DIREZIONI E UFFICI
Fontane e condutture…
di Carlo Fantini
L
o scorso 17 marzo, dopo circa 20 giorni di lavori, è stata
inaugurata la “fontana della Scogliera”, che si trova alle
spalle del Palazzo del Governatorato. E’ stata sostituita una vecchia
cassetta di divisione ad 8 prese avente tubi in piombo con una tubazione di polietilene (PN10), portata sul “cielo” (parte alta della fontana), e creato un collettore da 2,5’’ con ben 40 nuove prese, sparse
su tutta la superficie, per creare nuovi zampilli e scoli d’acqua. Si è
modificata anche la presa d’acqua della fontana della Barchetta, la
cui alimentazione non avrebbe permesso tale operazione. Gli elettricisti hanno provveduto ad illuminare la fontana della Scogliera ed il
Servizio Giardini a decorarla con piante acquatiche adatte.
Nello Stato, l’acqua arriva dal Lago di Bracciano mediante tubazioni da 500mm: uno stacco porta al serbatoio dell’acqua Paola
con il quale vengono alimentate l’irrigazione ed i sistemi antincendio; una seconda parte finisce in un ripartitore che alimenta la fontana dell’Aquilone, quelle di Piazza San Pietro ed altri siti….
Presso la Grotta di Lourdes vi è una diramazione con tubature di
diametro più piccolo (125mm) che porta al Giardino all’italiana (le
cui fontane erano “all’asciutto” da ben 8 anni e recentemente sono
state ripristinate con alimentazione, scarichi e sopravanzi nuovi). Il
sopravanzo del Giardino all’italiana andrà in un prossimo futuro ad
alimentare la fontana della Conchiglia, mentre una diramazione dello
stesso va ad alimentare la fontana del Collegio Etiopico, quella della
Barchetta ed infine la Scogliera. Prima della costruzione del parcheggio interrato di Santa Marta era il sopravanzo della Scogliera ad alimentare la fontana del Mascherone (presso la Stazione Ferroviaria).
Altri lavori “acquatici” hanno riguardato le fontane di Piaz-
za San Pietro con zampilli più alti; sono stati anche riaperti gli
scarichi già esistenti. A causa della forte presenza di calcio nell’acqua, il diametro dei tubi si era ridotto a 60mm; dopo il trattamento sono tornati ad essere di 110mm. Per ottenere una uniformità di getto, sono state modificate anche le bocche di scarico
di entrambe le fontane. I lavori hanno avuto la durata di circa 3
settimane.
Altri lavori effettuati hanno riguardato la fontana del Sacramento (collettori e liberazione di tubazioni nonché il ripristino dell’impianto di illuminazione); sono state anche illuminate le fontane del
Laghetto (nel Bosco), la fontana di Benedetto XV e la fontana dei
Candelabri. Seguiranno i lavori alle fontane della Conchiglia, del
Giardino Quadrato e di Piazza Santa Marta.
Omaggio a Cesare Brandi
di Lucina Vattuone
C
esare Brandi (1906-1988) è stato uno dei maggiori critici e
studiosi dell’arte, ideatore della moderna teoria del restauro universalmente riconosciuta, fondatore e direttore dell’Istituto
Centrale del Restauro in Roma.
I suoi rapporti con i Musei Vaticani conobbero un momento
fondamentale già durante le emergenze del 1943/44, quando si
adoperò per far custodire in Vaticano le attrezzature scientifiche
all’avanguardia in Europa dell’Istituto Centrale del Restauro: il
che permise, poi, di poter operare tempestivamente per il recupero
del patrimonio artistico compromesso dagli eventi bellici. Alla sua
scuola ed alla sua alta consulenza si devono quelle feconde relazioni
di studio che negli ultimi decenni hanno consentito ai restauratori
dei Musei Vaticani di poter effettuare i più importanti interventi di
conservazione (Cappella Sistina, Stanze di Raffaello, etc.).
Il giorno 8 aprile, presso i Musei Vaticani si sono concluse le
celebrazioni organizzate dal Comitato per il Centenario della nascita, presieduto dal Prof. Antonio Paolucci, Direttore dei Musei.
La manifestazione, diretta e coordinata dal Prof. Paolucci, è
stata presieduta da S. Em.za Rev.ma il Card. Giovanni Lajolo alla
presenza di S. Em.za Rev.ma il Card. Raffaele Farina, del Rev.mo P.
Ab. D. Michael John Zielinski e del Rev.mo Mons. Paolo De Nicolò
e di numerosi convegnisti. La mattina è stata articolata in una serie
di interventi da parte di illustri studiosi internazionali (tra cui il Prof.
Vittorio Rubiu Brandi, il Prof. Mounir Bouchenaki, Direttore Generale dell’ICCROM, la Dott.ssa Caterina Bon Valsassina, Direttore
dell’Istituto Centrale del Restauro, il Prof. Giuseppe Basile, etc.) e
di alcuni rappresentanti dei Musei Vaticani (Prof. Arnold Nesselrath, M° Maurizio De Luca, M° Gianluigi Colalucci, Prof. Ulderico
Santamaria, Sig. Fabio Morresi). Il pomeriggio è stato dedicato alla
visita dei diversi Laboratori di Restauro dei Musei.
Il vasto successo dell’iniziativa e i riconoscimenti tributati dai
convegnisti italiani e stranieri alla qualità dei Laboratori di Restauro Vaticani costituiscono la migliore conferma dell’opportunità di
mantenere aperti il dialogo e il confronto con la comunità scientifica
internazionale.
| all’ombra
del cupolone
11 Giugno 2008
In ricordo di Suor Lucia
di Mauro Olivieri
I
l 18 aprile 2007 Suor
Lucia terminava serenamente la sua vita terrena. Ad un
anno di distanza, S.E. il Card.
Lajolo, Presidente del Governatorato, celebrando la S. Messa
del mattino nella nostra chiesa
di Maria Madre della Famiglia,
l’ha ricordata insieme a quanti
l’hanno conosciuta ed amata.
La prima domanda, che mi
sono posto quando mi è stata
fatta presente l’opportunità di
ricordare Suor Lucia ad un anno dalla sua scomparsa, è stata:
come ricordarla?
Avrei potuto raccontare tanti episodi, successi nel percorso
comune durato oltre 17 anni, anni di lavoro spesi nel tentativo
(a volte riuscito, a volte no) di essere sempre all’altezza dell’incarico che ci era stato affidato. Quante discussioni, quanti
scontri (aspri ma sempre leali e rispettosi) con quella Suora
tanto preparata e competente, quanto caparbia e decisa!
Vorrei ricordala, invece, con un episodio che meglio
degli altri ne mette in luce l’umanità e l’attenzione verso
gli altri.
Correvano per Suor Lucia i giorni della sofferenza, vissuta con fede profonda; forse i più duri e difficili, quando alla
speranza subentra la consapevolezza di una situazione difficile. Nella stanza dell’Ospedale Santo Spirito, durante uno
dei nostri ultimi incontri, mi guardava con i suoi grandi occhi, ancora più prominenti a causa dell’implacabile procedere
della malattia. Era metà marzo e di lì ad un mese Suor Lucia
sarebbe tornata alla casa del Signore. In quell’occasione, mi
disse: “Domani è il compleanno di Sua figlia; le faccia gli
auguri di cuore da parte mia”.
Questa era Suor Lucia: una persona piena di sensibilità, di
attenzione e di amore per il prossimo.
Dal Paradiso, dove ora amiamo pensarla, Suor Lucia ci
guarderà con immutato affetto ed intercederà per noi; ma
sono anche sicuro che, se avrà l’occasione di vedere i nostri
francobolli, non potrà fare a meno di esclamare, come ogni
volta che le arrivava tra le mani una emissione nuova: “che
sporcheria!”.
Non solo lavoro…: i Servizi Economici in visita
alla necropoli sulla Via Triumphalis
di Maria Adalgisa Ottaviani
S
uscita un certo effetto, non c’è che dire, uscire dalla
mensa di servizio, al termine della pausa pranzo, attraversare la strada costeggiando le nuove costruzioni che occupano l’area del piazzale di Santa Rosa, scendere appena cinque gradini e trovarsi immersi in una realtà del tutto diversa da
quella nella quale quotidianamente svolgiamo il nostro lavoro.
Di colpo appare di fronte a noi una necropoli, ricca di corredi e manufatti, mosaici, stucchi e preziosi sarcofagi di due-
mila anni fa. Alcune iscrizioni e raffigurazioni sulle numerose
stele ci ricordano il lavoro svolto in vita e ci fanno sentire non
così lontani dai nostri avi. Sono numerose sepolture di famiglie e di persone vissute in un periodo che va dal I al IV sec.
d.C., da Augusto a Costantino.
Siamo sulla Via Triumphalis, una delle arterie che a raggiera collegavano la Città eterna al resto della penisola.
La Via, nata per ricordare il trionfo di Roma su Veio, ha
assunto nei secoli altra funzione; infatti, nei terreni che si
stendevano ai suoi lati, si è sviluppata un’area cimiteriale,
dedicata al culto dei defunti; più avanti ancora, la via ha costituito il più comodo passaggio per i pellegrini che si dirigevano verso la più importante di tutte le tombe, quella di
Pietro, Princeps Apostolorum. Percorrendo i camminamenti
sospesi, appositamente creati in occasione dell’ultimo scavo
del 2003, abbiamo esaminato con interesse reperti archeologici di rara bellezza, commentando compiaciuti di lavorare
in luoghi così ricchi di storia e di avere l’opportunità di poterli visitare.
Grazie dunque a S.E. il Card. Giovanni Lajolo e a S.E.
Mons. Renato Boccardo per la cortese autorizzazione concessa, al Dott. Sabatino Napolitano per l’iniziativa promossa e
alla Direzione dei Musei per la fattiva collaborazione.
Appuntamento alla prossima visita.
all’ombra del cupolone | 11 Giugno 2008
Concerto Mariano
M
di Mons. Giorgio Corbellini
artedì 13 maggio, alle ore 17, in coincidenza con l’anniversario della prima apparizione a Fatima della B. V. Maria nel 1917, nella chiesa di S. Maria, Madre della Famiglia, presso
il Palazzo del Governatorato, ha avuto luogo un Concerto “mariano”, su invito dell’Em.mo Cardinale Presidente.
Introdotto dal saluto ai Concertisti e al pubblico del Cardinale
Presidente, che ha presentato il programma, il concerto è stato eseguito dall’Orchestra e dal Coro Melos Ensemble di Roma, sotto la
direzione del M° Filippo Manci.
Sono stati eseguiti i seguenti brani: Ave Maria, Te Deum e Regina Coeli di W. A. Mozart, Salve Regina di A. Salieri, Totus tuus
di M. Frisina, For unto us a child is born e Amen dal Messiah di
G.F. Händel. Vivissimi gli applausi che hanno indotto il M° Manci a
concedere anche l’esecuzione dell’Alleluja, sempre dal Messiah di
Händel, trascinando in entusiamo l’uditorio.
Tra gli altri, hanno preso parte al concerto, oltre agli Em.mi
Cardinali Lajolo, Law, Arciprete di S. Maria Maggiore, e Coppa,
gli Ecc.mi Mons. Renato Boccardo e Marcelo Sanchez Sorondo,
Cancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze, diversi Ambasciatori accreditati presso la S. Sede con le loro Consorti, e vari
dirigenti e dipendenti del Governatorato.
Al termine l’Em.mo Cardinale Presidente ha ringraziato il Maestro, tutti i componenti dell’orchestra e del coro che con la loro efficace
esecuzione hanno permesso ai partecipanti di elevare lo spirito verso la
Madre del Signore, che a Fatima, come in mille altri luoghi, ha testimoniato quanto abbia a cuore la sorte terrena ed eterna dei suoi figli.
NOTIZIE “FLASH”
Il 15 Maggio, a Roma,
nella Chiesa di Sant’Eligio
degli Orefici, il Maestro
Maurizio de Luca, Ispettore del Laboratorio di Restauro dei Musei Vaticani,
ha tenuto una conferenza
presso il Nobil Collegio
degli Orefici Gioiellieri Argentieri dell’Alma Città di
Roma, dal titolo: “Prime
osservazioni sul restauro in
corso della Stanza di Eliodoro di Raffaello”.
Nei giorni 22-29 maggio
la Dott.ssa Alessia Amenta, responsabile del Reparto per le Antichità Orientali
dei Musei Vaticani, ha partecipato al “X International
Congress of Egyptologists”, a Rodi, presentando
la relazione dal titolo “The
Vatican Mummy Project. A
preliminary report of the
restoration of the mummy of Ny-Maat-Re (Inv.
25011.6.1)”.
La relazione documenta
i risultati di due importanti operazioni collegate al
restauro di una mummia
femminile del II sec. a.C.
conservata nei depositi,
che, mai effettuate prima e
sperimentate grazie ad un
lungo e fruttuoso lavoro
di équipe, hanno suscitato
grande interesse e approvazione di esperti del settore.
Notizie sportive di calcio ...all’ombra del Cupolone
di Francesco Riccardi
I
l 26 Maggio si è conclusa la stagione calcistica 2007-2008,
magistralmente organizzata, come sempre, dal Dott. Sergio
Valci, coadiuvato da Enrico Ottaviani, Giancarlo Taraglio, Domenico Ruggiero, Renato Aubert e Maurizio Mastruzzi, che ha visto
trionfare le squadre dell’Associazione SS. Pietro e Paolo nel campionato e dell’Hermes (Musei Vaticani) nella Coppa Vaticana.
Nella splendida cornice del campo dell’Oratorio di S. Pietro,
si è disputata la finale per la conquista della Supercoppa tra la vincente del Campionato Vaticano (Associazione SS. Pietro e Paolo)
e della Coppa Vaticana (Hermes Musei Vaticani).
La partita, complessivamente equilibrata, ha visto prevalere
la squadra dell’Hermes dei Musei Vaticani per 1-0. A seguire, si è
svolta la premiazione dei vari tornei, da parte del Rev.mo Mons.
Gabriele Caccia, Assessore della Segreteria di Stato, del Rev.mo
Mons. Joseph Murphy e dell’Avv. Gianluigi Marrone.
La coppa disciplina è stata vinta dalla squadra New Team (seconda squadra dei Musei Vaticani).
Sono stati premiati il capocannoniere del Campionato Corrado Rossi (Cirioni-Fortitudo), il miglior giocatore Giancarlo Catena
(Associazione SS. Pietro e Paolo) e il miglior portiere Damiano
Bertozzi (Hermes Musei). Speciale menzione anche alla miglior
difesa ed al miglior attacco dell’Associazione SS. Pietro e Paolo.
| all’ombra
del cupolone
11 Giugno 2008
IL CUORE CHE PENSA
Perchè la Croce
[continuazione]
Non disprezzate voi stessi, o uomini: il Figlio di Dio si è fatto uomo. Non disprezzate voi stesse, o donne: il Figlio di Dio è nato da una donna.
Non amate però le cose carnali: perché nel figlio di Dio non siamo né maschio
né femmina. Non amate le cose temporali, perché se fosse possibile amarle bene, le
avrebbe amate l’uomo che il Figlio di Dio ha assunto.
Non temete gli oltraggi e le croci e la morte, perché se nocessero agli uomini,
non le avrebbe sofferte l’uomo che il Figlio di Dio ha assunto.
O medicina provvida per tutti, che reprime tutti i tumori, che ravviva tutto ciò
che è debole, che toglie tutte le escrescenze, custodisce tutto ciò che è vitale, ripara
tutte le perdite, corregge tutte le depravazioni!
Chi ormai può elevarsi contro il Figlio di Dio? Chi può disperare di sé, se per lui
il Figlio di Dio ha voluto essere tanto umile? Chi può stimare beata la vita per quelle
cose che il Figlio di Dio ha insegnato doversi disprezzare? A quali avversità potrà
cedere colui il quale crede che la natura dell’uomo è custodita da tante persecuzioni
nel Figlio di Dio? Chi potrà pensare che il regno dei cieli gli è chiuso, se conosce
che i pubblicani e le meretrici hanno imitato il Figlio di Dio? Da quale malvagità
non sarà preservato chi osserva e ama le parole di quest’uomo, nel quale il Figlio di
Dio si è offerto a noi quale esempio di vita?
Il Capo volle morire per risorgere per primo e per andare in cielo, affinché nel
Capo avessero speranza anche le membra, attendendo fiduciose che in loro si sarebbe realizzato ciò che le aveva precedute nel Capo.
S. Agostino, De agone cristiano
La crocifissione (c. 1904),
Odilon Redon (1840-1916).
Barber Institute of Fine Arts, University of
Birmingham, Inghilterra
L’ANGOLO DI CULTURA
Quandoque bonus dormitat Homerus
(Orazio, Ars poetica 359)
“A
nche il buon Omero talvolta sonnecchia”. Lo si
dice di una caduta di stile o banale svista da parte
di qualche poeta di rango o personaggio di classe: episodi occasionali, non pari all’altezza consueta, ma perdonabili. “Verum operi longo fas est obrepere somnum”, aggiunge subito
il Poeta di Venosa: “in una lunga opera è consentito che s’insinui surrettizio il sonno”. Dormitat, sonnecchia: è avvenuto,
dice Orazio, persino ad Omero, “Poeta sovrano”, “quel greco
che le Muse lattar più ch’altro mai”, come dirà Dante (Inferno 4, 88; Purgatorio 22, 102).
Il verbo dormitare, sonnecchiare, lo troviamo anche nel
Vangelo: “Dormitaverunt omnes”, cioè “sonnecchiarono tutte”, “et dormierunt” “e si abbandonarono al sonno”, dice il
Vangelo di Matteo (25, 5), e lo dice di tutte le dieci Vergini,
delle sapienti come delle stolte: omnes, tutte. Qui l’abbandonarsi al sonno, a dir vero, venne provocato, oltre che dalla
tarda ora, dalla lunga attesa dello Sposo, che amava (e ama)
farsi aspettare. Comunque, tutte, sagge e stolte, si svegliarono
a tempo al grido: “Ecco lo Sposo!”; senonché solo le sagge
avevano la luce necessaria per illuminare il cammino verso la
porta della casa dello Sposo.
Comunque, nel caso di Omero come delle Vergini sagge,
quel dormitare, dormicchiare, è assolto. Con formula piena.
Visto che ho evocato Dante, mi viene in mente uno scrittore che, a suo avviso, non sonnecchierebbe mai: è il grande
storico romano Tito Livio “che non erra”, così, perentoriamente, lo qualifica (Inferno 28, 12). Senonchè dello stesso avviso non sono gli oculatissimi colleghi moderni di quel classico, che accusano di non poche affabulazioni non rispondenti
alla realtà dei fatti, a partire proprio dalla fondazione di Roma,
da cui inizia la sua narrazione (Ab urbe condita libri). Per
esempio, il nome di Roma non deriverebbe da Romolo, come
egli asserisce (condita urbs conditoris nomine appellata, la
città fondata ebbe nome dal fondatore) (l.c. 1,17), perché, al
contrario, sarebbe il nome di Romolo che deriva da Roma.
Tito Livio è comunque assolto, anche lui, dal sonnecchiare,
perché il suo “longum opus” constava di ben 142 libri, di cui
solo 35 hanno superato le traversie della stessa storia romana
e post-romana. E, del resto, se Tito Livio talvolta sonnecchiò,
ciò vale anche dello stesso Dante, per esempio, nelle seguenti
terzine, che sono tanto belle, che non mi riesce di decidermi a
non citarle per intero:
“O superbi cristian, miseri lassi,
che, della vista della mente infermi,
fidanza avete ne’ retrosi passi,
11 Giugno 2008
non v’accorgete voi che noi siam vermi
nati a formar l’angelica farfalla,
che vola alla giustizia sanza schermi?
Di che l’animo vostro in alto galla,
poi siete quasi entomata in difetto,
sì come vermo in cui formazion falla?”
(Purgatorio X, 121-129).
Dove sonnecchia il Divino Poeta? Sonnecchia in quell’entomata (insetti) dove il plurale dell’originale greco è
éntoma, da éntomon, entómou, seconda declinazione, e non
entómata, da éntoma, entómatos, terza declinazione, che non
esiste. Anche Dante è scusato. Oltre al fatto che il suo è un
“opus longum”, egli non conosceva il greco, ma solo il latino
(e come!), tanto che un suo verso dice: “sì che raffigurar m’è
più latino” (Paradiso III, 63), come per dire “m’è più familiare, agevole”. E poi aveva bisogno di una sillaba in più … per
far l’endecasillabo.
Se i pazienti lettori di All’ombra del Cupolone, confrontati con le peregrine disquisizioni e digressioni fin qui esibite,
non dormitaverunt et dormierunt,cioè non hanno trovato il testo troppo soporifero, possono avventurarsi in questa seconda
ed ultima parte della nostra lezione.
Visto che ho parlato della Roma di Tito Livio, mi viene
in mente un altro verso di Dante, a proposito di Roma, sul
quale – udite! – avvenne niente meno che ad un Papa, e addirittura al grande Giovanni Paolo II (ma più probabilmente al
suo ghost writer) di “dormitare”. Fu nel solenne discorso al
Parlamento, a Camere riunite, del 14 novembre 2002. Il Papa
disse (gli fecero dire!): “Da questa antichissima e gloriosissima città, da questa Roma onde Cristo è romano”, secondo la
ben nota definizione di Dante, etc. (Purgatorio 32, 102). Ma
il buon Dante non intendeva affatto la Roma, imperiale o papale che fosse, bensì … il Paradiso, e voleva solo dire, con un
linguaggio metaforico caro ai poeti: “Quella città di cui Cristo
è cittadino”, e ciò proprio in contrapposizione alla Roma terrena, come appare dal contesto più completo delle parole di
Beatrice a Dante, ed in particolare dai seguenti versi: “E sarai
meco sanza fine cive / di quella Roma, onde Cristo è romano”
(Purgatorio 32,101 – 102): parole che sottintendono polemicamente che Cristo non è cittadino della Roma dei Papi, per la
all’ombra del cupolone | quale Dante, per dire ciò che ne pensava, non usava perifrasi
diplomatiche (cfr. Paradiso 37, 25-27), ma della Città superna. Così anche di un Papa può ben dirsi – non senza indulgenza, per lui, “plenaria” (!) – “aliquando et bonus dormitat
Polonus”.
Ma tutto questo sfoggio di erudizione su All’ombra del
Cupolone, che agli sprovveduti potrebbe apparire gratuito, a
che cosa può mai mirare? I suoi intelligenti lettori hanno già
capito: gratuito non può essere, perché mira a dire, anzi, a
dimostrare, che anche un gran Foglio, come il nostro (!), può
talvolta sonnecchiare. E’ capitato nel n. 2 dell’anno 2, pubblicato l’11 aprile 2008, dove a pag. 2 si dice che la larghezza
della bandiera dello Stato della Città del Vaticano nell’allegato alla Legge fondamentale risulta maggiore dell’altezza
– errore pressoché incredibile - mentre le dimensioni sono
del tutto uguali; e poi a pag. 3, dove la foto del Cortile della
Pigna è indicata a sinistra, mentre è a destra di chi guarda (e
quindi molti – anche perché presi da un colpo di sonno - non
hanno potuto vederla); e, come se non bastasse, a pag. 5, dove
l’ultimo pezzo ha perso una riga, lasciando il partecipe lettore
a bocca asciutta. Il lettore sappia dunque che al Sig. Giorgetti,
andato in pensione per raggiunti limiti di età, i colleghi gendarmi avevano consegnato un “piccolo … dono in segno di
amicizia e di affetto”. Delicati sentimenti ai quali All’ombra
del Cupolone volentieri, seppur tardivamente, si associa.
Per concludere: bisogna dire che se scusabile è Omero, e
poi Tito Livio, e poi Dante, e poi Giovanni Paolo II – vedete
in che compagnia ci troviamo – molto più il ripetuto dormitare è scusabile per un foglio come “All’ombra del Cupolone”:
primo, perché è logico che alla grande e fresca ombra del Cupolone si sonnecchi più gradevolmente (ciò, beninteso, non si
riferisce affatto agli uffici del Governatorato retrostanti alla
Cupola); secondo, perché quel numero del Cupolone è uscito
in data 11 aprile, e come ognun sa: “aprile dolce dormire”!
Se vuoi veramente vedere il male,
non essere cieco:
guardalo alla luce del bene.
Tagore
all’ombra del Cupolone va in ferie!
Anche se d’estate l’ombra è assai più desiderata e
ricercata che negli altri periodi dell’anno, all’ombra del
Cupolone sospenderà la sua pubblicazione nei mesi
estivi. Il n. 4 uscirà regolarmente alla ripresa ordinaria
del lavoro, nel mese di ottobre.
Buone Vacanze a tutti.
Dante e Omero, particolare dal Parnaso di Raffaello.
Stanza della Segnatura. Musei Vaticani.
| all’ombra
del cupolone
11 Giugno 2008
PER FARE BUON SANGUE
LA LOGICA DEI GRANDI
Logica
Abramo Lincoln trionfava in molte discussioni soltanto per la forza della sua logica.
Una volta, non essendo riuscito a far capire ad un oppositore caparbio che il suo ragionamento era errato, Lincoln gli disse:
“Vediamo un po’. Quante zampe ha una mucca?”
“Quattro, naturalmente”, rispose l’altro, pronto.
“Giusto”, disse Lincoln. “E se chiamassimo zampa anche la coda della mucca, quante
zampe avrebbe l’animale?”
“Cinque, naturalmente!”
“Ecco dov’è il vostro sbaglio”, disse Lincoln; “Non basta chiamare zampa la coda d’una
mucca per farla diventare una zampa”.
Età
Venne a far visita al Manzoni un vecchio che si vantava di avere una tardissima età. Quando
se ne fu andato, il servitore fece osservare allo scrittore che gli pareva impossibile che quello
avesse tutti gli anni che diceva di avere. Il Manzoni rispose:
“Ne avrà raccattato qualcuno di quelli che buttan via le signore”.
L’età che si vorrebbe avere rovina quella che si ha.
NOTIZIE LIETE E ...TRISTI
Matrimoni
Hanno formato una nuova famiglia:
- Stefano Filippini e Katia Zaza (07/04);
- Maurizio Simonetti e Gisella Cavalcante de Lima
(12/04);
- Hovik Poghosyan e Tetyana Cruschochova (20/04);
- Loriano Lunatici e Claudia Schiaroli (03/05);
- Paolo Pardini e Barbara Tomassi (12/05);
- Stefano De Santis e Stefania Bani (16/05);
- Mirko Meloni e Debora Pietropaoli (17/05);
- Micaela Pernarella e Alfredo Coppo (17/05);
- Gianni Serini e Alessia Dragone (17/05);
- Simone Medici e Giulia Andreoli (23/05);
- Maurizio Leoni e Maila Paulicevich (06/06);
- Luca Landolfi e Valentina Borghese (07/06).
Nella luce della Gerusalemme celeste
Con fede in “Cristo Gesù, che ha fatto risplendere la vita
e l’immortalità per mezzo del Vangelo”, ricordiamo i nostri
colleghi:
- Francesco Palmiotto (20/04), Direzione dei Servizi Tecnici;
- Antonietta De Riggi (09/05), Direzione dei Musei;
- Giovanni Cecchini (31/05), Direzione dei Musei.
Ed inoltre i familiari di alcuni colleghi:
- Domenico (21/04), padre di Anna Castaldi;
- Francesco Giacobbe (25/04), padre di Roberto Baffa;
- Angelo (25/04), fratello di Claudio Farina;
- Pierluigi Pettinelli (03/05), marito di Laura Pescetelli;
- Pasqua Rosa Massullo (07/05), madre di Andrea An-
tonio Candela.
“Ci sono anch’io!”
Diverse famiglie di dipendenti del Governatorato sono
state allietate in questo periodo dalla nascita di figli:
- Tiziano (14/04), di Vincenzo Scaccioni;
- Daniele (15/04), di Rocco Torcivia;
- Francesco (23/04), di Antonio De Santis;
- Aurora (10/05), di Daniele Cherubini;
- Gianmarco Maria (16/05),
di Davide Giulietti e Loriana Moschini;
- Caterina (01/06), di Paolo Casiccio.
notizie di varia vaticanità
ANNO 2 | N. 3
REDAZIONE
presso Mons. Vice Segretario Generale
IMPAGINAZIONE
Alessandra Murri
(Ufficio Vendita Pubblicazioni e Riproduzioni)
STAMPA
Tipografia Vaticana