La seconda colonizzazione In Grecia durante l`età

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La seconda colonizzazione In Grecia durante l`età
La seconda colonizzazione
In Grecia durante l'età arcaica le poche terre pianeggianti fornivano raccolti
insufficienti a sfamare la popolazione che nelle poleis continuava a crescere.
Inizia così tra il 750 e il 600 a.C. un imponente movimento migratorio,
organizzato dalle stesse poleis, che spinge le fasce più deboli della
popolazione a insediarsi soprattutto nei territori a nord-est della Grecia
(intorno allo stretto dei Dardanelli, al Mar di Marmara e al Mar Nero) e nei
territori affacciati sul Mediterraneo centro-occidentale (dalle coste
dell'Italia meridionale -la Magna Grecia- alle coste della Francia, della Spagna e
della Libia).
La polis che organizzava e finanziava lo spostamento di una parte della sua
popolazione era detta metròpolis ("città madre").
La spedizione -una piccola flotta di due o tre imbarcazioni- era affidata
all'ecista, un capo, generalmente un aristocratico, che arrivato a destinazione
sceglieva il luogo dove fondare la nuova polis: generalmente si trattava di un
luogo dove era facile approdare, con un'altura difendibile, con terre coltivabili e
con un corso d'acqua.
Se la colonia veniva fondata in una zona che non era disabitata, si poneva il
problema del rapporto con la popolazione indigena:
•
in alcuni casi i Greci cercavano l'integrazione con i locali,
•
in altri li costrinsero ad arretrare nell'entroterra o li sottomisero.
A differenza delle colonie fenicie che nascono come scali commerciali, le
colonie
greche
sono
colonie
di
insediamento:
sono
nuove
città
indipendenti.
Ogni cittadino della nuova polis riceveva un appezzamento di terra coltivabile.
Su questa base agricola si innestò ben presto un'intensa attività commerciale,
con la lavorazione dei metalli e della ceramica, con scambi di prodotti fra
colonia e madrepatria.
Il dinamismo economico delle colonie spinse alla diffusione della moneta
con la funzione di unità di scambio fra i beni: ogni città coniava la propria
moneta, apponendovi un proprio sigillo che ne garantiva il peso, il materiale e
dunque il valore.
Inizialmente nelle colonie il clima economico e sociale fu caratterizzato da
una minore disuguaglianza rispetto a quello della madrepatria: tutto ciò
favorì per esempio l'esigenza di fissare leggi scritte. Fino ad allora le leggi,
tramandate
oralmente,
erano
state
applicate
in
modo
arbitrario
dagli
aristocratici: la tradizione vuole che i primi legislatori provenissero proprio
dalle colonie.