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Edizione Dicembre 2014 Gentili lettori, vorremmo innanzitutto augurarvi Buone Feste ed un nuovo anno pieno di successi. In questo numero... Aggiornamenti legislativi Visti i feedback positivi del primo numero, siamo lieti di presentarvi la seconda uscita di Informa Beauty, il nuovo bimestrale di Mérieux NutriSciences dedicato al mondo dei cosmetici e Personal Care. In questa edizione segnaliamo il Convegno “Regulatory & marketing: quando il claim è efficace” organizzato da Mérieux NutriSciences che vedrà la partecipazione di alcuni tra i più grandi esperti internazionali nel mondo della cosmesi e che si terrà a Milano il 19 febbraio 2015 presso l’hotel Ramada Plaza. - Antitrust: nuove linee guida per le sanzioni Verranno poi riportati aggiornamenti legislativi in materia di Antitrust, Certificati di Libera Vendita e Regolamento REACH, nonché approfondimenti su alcuni servizi di Mérieux NutriSciences: conformità biologica dei prodotti cosmetici e Sensory Analysis & Consumer Research sono infatti solo alcuni degli argomenti che verranno trattati nelle pagine a seguire. - Certificati di Libera Vendita per prodotti cosmetici Vi ricordiamo che il vostro feedback è per noi molto importante, al fine di poter approfondire gli argomenti per voi più interessanti: vi invitiamo quindi a contattarci inviando i vostri suggerimenti scrivendo una mail all’indirizzo [email protected]. - REACH e Regolamento cosmetico Confidando in una lettura piacevole e fruttuosa, non ci rimane che augurarvi buona lettura! Servizi in evidenza - Conformità microbiologica dei prodotti cosmetici: nuove linee guida - Valutazione della resistenza all’acqua nei mascara - Controllo materie prime: migliora la qualità del prodotto - L’importanza della Sensory Analysis e della Consumer Research Save the date - Convegno “Regulatory & marketing: quando il claim è efficace” 19 febbraio 2015, Milano Sébastien Moulard, Managing Director Italia AGGIORNAMENTI LEGISLATIVI Antitrust adotta nuove linee guida in materia di sanzioni • la possibilità di incrementare ulteriormente la sanzione in considerazione degli utili illeciti realizzati dall’impresa responsabile dell’infrazione; L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM), nota anche come “Antitrust”, è un’istituzione indipendente che ha il compito di garantire il rispetto delle regole che vietano le intese anticoncorrenziali tra imprese, gli abusi di posizione dominante, oltre a contrastare la pubblicità ingannevole delle aziende, tutelando i consumatori e le microimprese dalle pratiche commerciali scorrette. Non di rado l’AGCM interviene per impedire l’utilizzo nei prodotti cosmetici di claim particolarmente aggressivi, non supportati o non supportabili da idonea documentazione e comunque lesivi nei confronti della concorrenza. • considerare le attenuanti mediante l’adozione di uno specifico programma di compliance oltre alla possibilità di un’ulteriore riduzione della sanzione qualora l’impresa fornisca informazioni ritenute decisive per l’accertamento di una infrazione diversa da quella oggetto dell’accertamento e ricadente nell’ambito di applicazione del programma di clemenza. Le nuove Linee guida pubblicate dall’Antitrust hanno lo scopo di definire criteri precisi per l’assegnazione delle sanzioni, creando una metodologia di calcolo trasparente. Lo scopo è quello di accrescere l’azione deterrente dalla politica sanzionatoria, con particolare attenzione per le aziende recidive. Lo stesso Antitrust evidenzia i seguenti elementi che caratterizzano le nuove Linee Guida: • l’introduzione di una percentuale minima (pari al 15% del valore delle vendite) per i cartelli di fissazione dei prezzi, di ripartizione dei mercati e di limitazione della produzione; PERSONAL CARE & COSMETICS • la possibilità di incrementare la sanzione fino al 50% qualora l’impresa responsabile realizzi un fatturato totale a livello mondiale particolarmente elevato rispetto al valore delle vendite dei beni o servizi oggetto dell’infrazione oppure appartenga a un gruppo di significative dimensioni economiche; Linee Guida dell’AGCM AGGIORNAMENTI LEGISLATIVI Aggiornamento del Certificati di Libera Vendita per i prodotti cosmetici (Ministero della Salute) Le aziende italiane che intendono esportare un prodotto cosmetico in Paesi al di fuori della comunità europea possono richiedere al Ministero della Salute l’apposita certificazione. Questo Certificato di Libera Vendita attesta che tale prodotto, sulla base delle dichiarazione rese dall’azienda, può essere commercializzato in Italia perché già notificato e perché è disponibile la Valutazione della sicurezza eseguita secondo i criteri stabiliti dal Regolamento 1223/2009. CUSTOMER SERVICE Per maggiori informazioni riguardanti aggiornamenti legislativi o per un maggiore supporto vi preghiamo di contattare il nostro Customer Service a Resana tel. 0423 7177 o scrivere a [email protected]. REACH e Regolamento cosmetico: chiarimento interpretativo Il regolamento 1223/2009 vieta che siano eseguiti test su animali sia sul prodotto cosmetico finito che sulle materie prime di cui è composto. Tuttavia le materie prime utilizzate in ambito cosmetico sono sostanze chimiche e come tali si inseriscono nella regolamentazione REACH, entrando in conflitto con lo stesso regolamento 1223/2009 quando sono previsti test su animali sia per valutare la sicurezza per la salute umana che l’impatto ambientale La Commissione europea assieme a ECHA (European Chemical Agency) hanno ora chiarito la questione, affermando che: • Per le sostanze che vengono utilizzate esclusivamente nei cosmetici non possono essere eseguiti test su animali per soddisfare gli endpoint relativi alla salute umana, a eccezione dei test che vengono eseguiti esclusivamente per valutare i rischi degli operatori esposti alle sostanze, intesi come coloro che sono coinvolti nelle produzione e manipolazione delle stesse, e non gli operatori professionali che applicano i prodotti cosmetici finiti (ad esempio le estetiste). • Per le sostanze utilizzate in altri contesti oltre a quello cosmetico, si è autorizzati a svolgere sperimentazione animale, come ultima risorsa, per tutti gli endpoint relativi alla salute umana. Il Ministero della Salute ha aggiornato nel suo sito web il modulo da compilare per ottenere questo Certificato di Libera Vendita del prodotto cosmetico, che entrerà in vigore a partire dal 1 dicembre 2014. Al contrario di quanto avveniva finora con la possibilità di inserire all’interno di ciascun certificato fino a cinque paesi extraeuropei, il nuovo CLV contiene l’indicazione di un solo paese di destinazione. Comunicazione del Ministero della Salute, relativi moduli e linea guida per la corretta compilazione e spedizione • E’ infine consentito eseguire test su animali, come ultima risorsa, per soddisfare gli endpoint di impatto ambientale. Chi registra una sostanza a esclusivo utilizzo cosmetico dovrà comunque fornire le informazioni richieste dalla regolamentazione REACH utilizzando, se possibile, alternative alla sperimentazione animale (ad esempio computer modelling, read-across, evidenze scientifiche, ecc.). Opinione della Commissione Europea e di ECHA IN EVIDENZA Conformità microbiologica dei prodotti cosmetici: nuove linee guida “Non togliermi nemmeno una ruga, le ho pagate tutte care!”, disse un giorno Anna Magnani al truccatore che la stava preparando per andare in scena. Un simile atteggiamento non è certamente condiviso dalla maggior parte delle persone, uomini o donne, che vivono la comparsa dei segni dell’età come una drammatica fatalità cui far fronte con ogni mezzo disponibile, non ultimi i prodotti cosmetici. D’altra parte, l’illusione di poter ingaggiare un’impossibile lotta contro il tempo non ha niente di riprovevole, va accolta e rispettata e, nei limiti del possibile, appagata. Se è vero che la spinta al miglioramento è parte essenziale della natura umana, nulla ci impedisce di pensare che tale spinta agiti anche la nostra superficie, non solo il nostro spirito; insomma, concediamo alla cute le lusinghe che reclama. Badiamo però che quanto utilizziamo per detergere la pelle, truccare gli occhi, ridurre i segni dell’età e via dicendo, sia ragionevolmente sicuro, almeno per quel che riguarda il rischio microbiologico, e facciamo quindi in modo che il controllo della qualità microbiologica dei cosmetici sia parte sempre più integrante dei controlli routinari effettuati prima dell’immissione sul mercato. Esistono dei metodi specifici per questa categoria di prodotti, ma come ci si deve regolare per l’interpretazione dei risultati? Quali sono i limiti da considerare per poter giudicare della sicurezza microbiologica di un cosmetico? In assenza di limiti di legge, finora era lecito tener presente quanto proposto dall’SCCS (Scientific Committee on Consumer Safety). Dando per buona la suddivisione di cosmetici in: • Categoria 1: prodotti dedicati ai bambini di età inferiore a 3 anni o destinati alle zone perioculari o delle mucose, • Categoria 2: altri prodotti, le linee guide SCCS avevano definito un valore soglia di: • 100 UFC/g per l’insieme dei microrganismi mesofili aerobi nella categoria 1; • 1000 UFC/g per l’insieme dei microrganismi mesofili aerobi nella categoria 2. I patogeni generalmente ricercati in questi prodotti (Pseudomonas aeruginosa, Escherichia coli, Stafilococcus aureus, Candida albicans) dovevano essere ovviamente assenti. Cosa è cambiato Recentemente è stato pubblicato lo standard ISO 17516:2014 (Cosmetics - Microbiology - Microbiological limits) che, oltre a confermare la responsabilità dei fabbricanti nel tenere sotto controllo la sicurezza e la qualità microbiologica dei propri prodotti, fa alcune puntualizzazioni sui valori limite. Osservando la seguente tabella, riportata a pagina 2 dello standard appena citato, sembrerebbe che nulla fosse cambiato per quanto riguarda i valori limite. Tipologia di microrganismo Prodotti dedicati ai bambini di età inferiore a 3 anni, o destinati alle zone perioculari o delle mucose Altri prodotti Microrganismi Mesofili Aerobi Totali ≤ 1 x 102 CFU per g o ml(a) ≤ 1 x 103 CFU per g o ml(b) Escherichia coli Assenza in 1 g o 1 ml Assenza in 1 g o 1 ml Pseudomonas aeruginosa Assenza in 1 g o 1 ml Assenza in 1 g o 1 ml Staphyloccocus aureus Assenza in 1 g o 1 ml Assenza in 1 g o 1 ml Candida albicans Assenza in 1 g o 1 ml Assenza in 1 g o 1 ml Tuttavia, analizzando le note a) e b) in calce alla stessa tabella, troviamo le seguenti precisazioni: “Considerando la variabilità inerente il metodo del conteggio su piastra, in conformità a quanto esposto nella Farmacopea americana (cap. 61) ed europea (cap. 2.6.12), i risultati vengono considerati fuori limite quando: a) sono superiori a 200 UFC/g (categoria 1); b) sono superiori a 2000 UFC/g (categoria 2). Come vanno interpretate queste ultime considerazioni? Se su un cosmetico di categoria 1 si rileva un valore di 150 UFC/g, può questo valore ritenersi accettabile? Forse l’interpretazione più sensata è quella di continuare a considerare i valori di 100 UFC/g e 1000 UFC/g come valori soglia che sarebbe opportuno non superare, pur tenendo presente che i valori “fuori limite” indicati nella ISO 17516:2014 e nelle principali Farmacopee, sono pari al doppio. In estrema sintesi, e limitando l’esempio ai prodotti di Categoria 1: fino a 100 UFC/g possiamo stare tranquilli, tra 100 UFC/g e 200 UFC/g è consigliabile stare all’erta e mettere in atto azioni correttive per ridurre il rischio microbiologico al disotto di tali valori, sopra i 200 UFC/g abbiamo superato i limiti e il prodotto deve essere rivalutato. Probabilmente, a sentir parlare di norme ISO, farmacopee e valori limite, la Magnani si sarebbe fatta una risata, ma noi, che abbiamo a cuore la salute dei consumatori, dobbiamo far tesoro degli strumenti a nostra disposizione allo scopo di rendere i prodotti cosmetici sempre più sicuri, oltre che sempre più efficaci. SERVIZI IN EVIDENZA Valutazione dei mascara resistenti all’acqua Molto spesso un mascara viene pensato, studiato ed infine formulato utilizzando materie prime che ne garantiscano la maggiore resistenza possibile, in particolare all’acqua. Ma nella realtà è davvero così? Il mascara rimane effettivamente adeso alle ciglia anche a seguito di un contatto ripetuto con l’acqua? Per poterlo verificare ci possono essere diversi approcci: 1) Soggettivo: percezione di potenziali consumatrici con autovalutazione eseguita direttamente da volontari mediante questionario in merito all’efficacia riscontrata (Sensory Analysis). 3) Strumentale: in questo caso bisognerà affidarsi a un metodo che sia affidabile, riproducibile, ripetibile e che ci permetta di: • confrontare più formulazioni anche a distanza di tempo; • effettuare delle valutazioni sull’efficacia che possano essere il più obiettive possibile; • eliminare le possibili interferenze dovute alle condizioni operative. Tuttavia affrontare tutti questi aspetti con una sola metodica non è sicuramente semplice. In accordo a quanto previsto dalle linee guida Colipa per la valutazione dell’efficacia dei prodotti cosmetici, che lasciano ampio spazio sia al “marketing” per creare nuovi claim sia alla “scienza” nel poterli dimostrare, Chelab Silliker ha creato un metodo strumentale in vitro che condivide tutti questi requisiti, compresa la flessibilità e l’adattabilità a differenti tipi di formulazione. Questo metodo prevede l’utilizzo di ciglia finte sulle quali verrà applicato il mascara. Le tempistiche di contatto con l’acqua sono analoghe a quelle previste dal Colipa per la valutazione della Water resistance dei prodotti solari. 2) Obiettivo o Semi-obiettivo: parere di un esperto cosmetologo che attesta l’effettiva capacità a rimanere adeso alle ciglia anche a seguito di contatto più o meno prolungato con l’acqua. Vengono così associati vari tipi di valutazioni tra cui quella al SEM (microscopio elettronico a scansione) che è uno strumento molto sofisticato che permette, con elevatissima risoluzione, di poter ispezionare lo strato di mascara adeso alle ciglia prima e dopo l’immersione. Tale metodo viene proposto nelle condizioni standard ipotizzate dal laboratorio, ma può essere implementato o modificato a seconda delle richieste del committente e del “marketing”. Controllo materie prime: migliora la qualità del prodotto Quando si valuta la sicurezza di un prodotto cosmetico è importante considerare i livelli di purezza delle singole materie prime utilizzate. Eventuali tracce di sostanze residuali o contaminati possono, infatti, avere un considerevole impatto sul prodotto finito. Lo stesso regolamento 1223/2009 impone che siano definite le sostanze secondarie presenti nelle materie prime, come parte integrante della valutazione della sicurezza. betaina. La Cocamidopropyl Betaina è un ingrediente ampiamente impiegato in cosmesi, lo si trova ad esempio negli saponi liquidi, gel da bagno, shampoo e prodotti per l’igiene intima. Consideriamo la propylamine 3-dimethylamino (DMAPA). Questa sostanza può ritrovarsi come residuo secondario nella Cocamidopropyl Betaina, un tensioattivo anfotero che deriva da una miscela di ammidi e acidi grassi (ricavati dall’olio di cocco) e dalla Il nostro laboratorio è specializzato nella ricerca e nell’individuazione di particolari sostanze contaminanti e recentemente ha messo a punto un nuovo metodo per determinare questa sostanza in tracce sulle materie prime, mediante HPLC-DAD. Alcuni studi imputano alla propylamine 3-dimethylamino (DMAPA) un ruolo diretto in certi casi di dermatite allergica da contatto. SERVIZI IN EVIDENZA L’importanza della Sensory Analysis e della Consumer Research In un mercato altamente competitivo come quello contemporaneo, il successo di un prodotto cosmetico si fonda anche sulle percezioni fisiche e sul vissuto emozionale attivati dal prodotto. L’impiego della Sensory Analysis e delle Ricerche di Mercato vi permetterà di conoscere meglio le preferenze dei vostri clienti e vi supporterà nella comprensione di quali elementi contribuiscano a determinarne l’accettazione o il rifiuto. Infatti, oltre alla reale efficacia, è importante conoscere il valore che il consumatore attribuisce alle caratteristiche di un prodotto: per esempio, il piacere associato all’applicazione di una crema dipende strettamente da come viene percepita la texture e la profumazione poiché oltre a coinvolgere sensi come l’olfatto e il tatto, è in grado di attivare particolari vissuti emozionali che influenzano, in molti casi anche pesantemente, l’accettazione o il rifiuto di un particolare prodotto. Allo stesso modo, le informazioni ottenute dai consumatori sono a volte difficili da tradurre in pratica per chi sviluppa il prodotto. La Sensory Analysis, aiuta l’Azienda a creare un ponte tra il giudizio del consumatore e le indicazioni di tipo pratico necessarie alla R&D per agire sul prodotto e per migliorarne la performance. Infatti le caratteristiche sensoriali di un prodotto sono in grado di creare un legame emotivo tra consumatore e prodotto/ pack e lo stimolo positivo di uno o più sensi può far aumentare la qualità percepita e influenzare positivamente il riacquisto. Conoscere il prodotto e conoscere il consumatore: Benefits: il mio prodotto è percepito come tonificante? Idratante?... Interazione: come reagisce il mio prodotto con la pelle? Evocazione: il mio prodotto è percepito come naturale? Adatto alla pelle di un bambino?... Usage & Attitude: come e quando viene normalmente utilizzato il mio prodotto? In quali circostanze viene acquistato? È affiancato da altri prodotti? È usato in abbinamento a cosa? Percezioni sensoriali: il mio prodotto è percepito come troppo “chimico”? Troppo liquido? Poco cremoso? Poco schiumoso? Brand: qual è l’immagine del mio brand? Come si posiziona rispetto ai principali competitor? Pack: il packaging del mio prodotto è appropriato/supporta quello che voglio comunicare? È funzionale all’utilizzo che ne fa il consumatore? Il team di Sensory Analysis & Consumer Research è a vostra disposizione per offrirvi supporto in tutte le fasi del ciclo di vita del prodotto. Vuoi approfondire questi concetti? Simona Sanesi / Sensory Research Director: [email protected] Luca Mazza / Marketing Research Manager: [email protected] IN EVIDENZA La cosmesi è una realtà in continua evoluzione e il claim rimane la leva attraverso la quale valorizzare i nuovi prodotti. Il regolamento 655/2013 (i criteri comuni) segna una direzione precisa per fornire corrette informazioni ai consumatori e rappresenta uno strumento importante per le singole aziende che va adeguatamente contestualizzato. Mérieux NutriSciences Symposium 2015 nasce per offrire alle aziende del settore un’opportunità di crescita e formazione grazie al confronto con autorevoli rappresentanti del settore che metteranno in campo il loro expertise con lo scopo di creare un punto d’incontro tra le esigenze di marketing e le corrette pratiche concorrenziali di mercato, senza perdere di vista la qualità e la sicurezza. Gli argomenti dibattuti saranno: Focus: La discussione sarà centrata sull’efficacia dei prodotti cosmetici ed il modo corretto di tradurla in un claim: il messaggio trasmesso si basa sempre su dati oggettivi o talvolta è frutto delle richieste del del mercato? Il claim dal punto di vista regolatorio Come nascono i claim? Risk assessment L’efficacia vista dalla parte del laboratorio L’efficaca dal punto di vista formulistico e di sicurezza dermatologica Fino a che punto ci si può spingere nel reclamizzare un prodotto: il parere dell’autodisciplina pubblicitaria IAP Relatori: Stefano Dorato - Cosmetica Italia Frédéric Dexmier - L’Oreal Andrea Peserico / Alessandra Semenzato - Università di Padova Elisa Maccagni - LINNEUS Research & Development Regulatory affairs Chiara Chiaratti - Chelab Silliker Esponente IAP A chi è rivolto il convegno: Responsabili della ricerca e sviluppo Responsabili del marketing Come iscriversi: 1) Compila il form online. 2) Invia la copia della distinta del bonifico a [email protected] Quota di iscrizione: 70 € entro il 5/2/2015 Il mondo Mérieux NutriSciences Chelab Silliker nasce dall’unione di due grandi società che racchiudono in sé oltre 30 anni di comprovata esperienza nei servizi analitici per i settori cosmetico, alimentare, ambientale, farmaceutico e beni di consumo, nonchè nelle attività di contract research, audit e consulenza, grazie al know how, alla professionalità dei suoi tecnici e all’elevata specializzazione tecnico-scientifica. Per aiutare le aziende a posizionare efficacemente i propri prodotti sul mercato, vengono anche offerti proof of concept con studi di efficacia, assistenza a livello normativo e consumer research. Dal novembre 2012 Chelab Silliker fa parte di Mérieux NutriSciences Corporation che fornisce soluzioni avanzate per la nutrizione, la sicurezza e la qualità in tutto il mondo. Con sedi distribuite in 18 Paesi, Mérieux NutriSciences impiega oltre 5.000 dipendenti in più di 70 laboratori. Chelab srl, a Mérieux NutriSciences Company (“Chelab Silliker”) ha pubblicato questa newsletter per vostro uso personale. Chelab Silliker si impegna ad includere informazioni esatte ed aggiornate in questa newsletter. Tuttavia tutti i testi dei provvedimenti pubblicati, anche mediante link, non sono ufficiali; si declina, per tanto, ogni responsabilità per eventuali inesattezze. Via Fratta, 25 / 31023 Resana TV / Tel. 0423 7177 / Email: [email protected]