Oggi è un giorno importante per Sersale: siamo qui ai piedi di

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Oggi è un giorno importante per Sersale: siamo qui ai piedi di
Oggi è un giorno importante per Sersale: siamo qui ai piedi di questo monumento a
testimoniare in maniera solenne il nostro affetto e il nostro tributo d’onore ai tanti
giovani sersalesi che hanno dato la propria vita per la libertà e la Patria.
Desidero rivolgere il benvenuto alle autorità civili militari e religiose, ai rappresentanti
delle associazioni, all’Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi Civili, oggi presente con
la propria bandiera, ai bambini ed ai docenti dell’Istituto Comprensivo, alla Stazione
Carabinieri, al nostro parroco Don Fabio e a tutti i cittadini presenti.
Un saluto ed un ringraziamento particolare desidero rivolgerlo al rappresentante del
Ministro della Difesa, Generale Liborio Volpe, Comandante dell’Esercito della Regione
Calabria, che con la Sua autorevole presenza ha voluto testimoniare l’attenzione delle
istituzioni militari nei confronti dei caduti di tutte le guerre e di ogni momento di ricordo
del loro sacrificio.
Desidero rivolgere il ringraziamento mio personale e dell'amministrazione comunale
all’Ufficio Tecnico Comunale ed all’Arch. Luigi Logozzo per le felici intuizioni tecniche
ed architettoniche che hanno saputo coniugare il vecchio col nuovo, con armonia, senso
delle proporzioni, eleganza e sobrietà.
Un ringraziamento desidero rivolgerlo a tutte le maestranze che hanno realizzato i lavori,
alla Ditta dei F.lli Felice e Giuseppe Borelli, alla ditta Greco Marmi ed al fabbro Pino
Campise che ben al di là dell’aspetto strettamente economico dell’opera, hanno portato a
termine i lavori con attenzione, sensibilità, disponibilità e premura, partecipando con
passione e coinvolgimento emotivo alla realizzazione del progetto.
Un pensiero affettuoso e deferente desidero rivolgerlo agli ex combattenti, ormai pochi,
a quelli presenti, al combattente Matteo Torchia, classe 1909, che oggi salutiamo
insignito della prestigiosa onorificenza di “Cavaliere all’Ordine ed al Merito della
Repubblica Italiana”, a quelli che per ragioni di salute non hanno avuto la possibilità di
essere qui ed a tutti quelli che ci hanno purtroppo lasciato: essi rappresentano un monito
per le giovani generazioni, un invito a non dimenticare la nostra storia, sono la
testimonianza del sacrificio di tanti giovani, che hanno combattuto, andando incontro
alla morte, per offrirci un'Italia migliore.
Concittadini ed illustri ospiti , ho detto che per Sersale questo è un giorno importante in
quanto si è concretizzato un desiderio da noi coltivato da molti anni, quello cioè di dare
nuova luce e nuova dignità a questo luogo così caro alla nostra comunità.
Si è concretizzato, come dicevo, il desiderio di avvicinare alla vita della comunità un
luogo che fino a ieri appariva distante e che oggi ognuno di noi può vivere da vicino
acquistando familiarità con i nomi dei caduti la cui memoria ha ricevuto nuova linfa. E’
bello vedere giovani e meno giovani accostarsi a leggere questi nomi. E’ bello vedere
rievocare la memoria della varia umanità che questo monumento rappresenta.
Non c’è futuro per un popolo, infatti, se non tiene viva la memoria dei suoi Caduti. Il
valore di ogni monumento, infatti, è legato al ricordo, al fatto di rappresentare la
concreta testimonianza di affetto e di amore che sempre ci legano a chi ha dato la vita in
difesa della libertà e democrazia.
Monumento e ricordo sono la stessa parola. Questo soldato di pietra col suo gesto di
speranza, questi nomi di uomini, che furono vivi, incisi sulla stele, che tutti oggi abbiamo
la possibilità di leggere da vicino, ci riporteranno, ogni giorno, una memoria, al tempo
stesso, collettiva e familiare.
Non erano soldati di professione questi Caduti, erano semplici ragazzi del loro tempo:
contadini, artigiani, ragazzi normali catapultati in una esperienza inimmaginabile. E’
questo che fa la loro grandezza, è questo che ci consente di specchiarci in loro. Qui c’è la
realtà di un paese, con tutto il suo carico umano, fatto di gioie e di dolori, di speranze e
di attese.
Questi nomi sono ritratti tenuti e onorati nelle famiglie. Sono cartoline o lettere ingiallite
custodite tra i tesori di casa. Tutti insieme compongono, costruiscono, con l’esempio, un
qualcosa di comune e di eguale per tutti: fatto di doveri e di certezze, di sicurezza e di
fierezza.
Questa pietra ci dà allora il senso del sacrificio di questi ragazzi: l’unità e la libertà del
nostro popolo, della nostra Nazione. Ricorda ed alimenta il nostro senso
dell’appartenenza ad un unico popolo. In ogni città, in ogni paese, poche cose
raccolgono ad unità come un monumento ai Caduti. Poche cose attirano, forse anche
solo per un attimo, il pensiero e lo sguardo come questi luoghi.
L’identità e le radici di una comunità si difendono e si fondano anche in queste opere, in
queste manifestazioni.
A questi giovani di ieri va la nostra gratitudine e il nostro pensiero riverente.
Ai giovani di oggi va l’esempio per le loro battaglie, talvolta non meno dure, che sono
quelle della quotidianità contro i mali di oggi.
Cittadini, oggi celebriamo simbolicamente l’abbraccio della nostra comunità ai giovani
sersalesi caduti in guerra al fine di perpetuarne il ricordo.
Vorrei chiudere questo breve intervento ricordando alcuni versi straordinari con cui
Giacomo Leopardi descrisse, come forse nessun altro, quanto divenga sacro chi ha dato
la vita per la libertà di tutti, e - al tempo stesso – quanto sia stato duro e solitario il
momento del suo sacrificio:
Beatissimi voi,
Ch’offriste il petto alle nemiche lance
Per amor di costei ch’al Sol vi diede;
Nè le spose vi fòro o i figli accanto
Quando su l’aspro lito
Senza baci moriste e senza pianto.
Viva i Caduti per la Patria! Viva l’Italia ! Viva Sersale !