Scheda paese tratta da Business Atlas 2015 Guida agli
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Scheda paese tratta da Business Atlas 2015 Guida agli
INDIA DATI MACROECONOMICI Reddito pro-capite euro 3.430 Tasso di inflazione % 5,9 Tasso di disoccupazione % 5,2 Tasso di variazione del PIL (2014 su 2013) % 6,4 Previsione di crescita del PIL per il 2015 % 6,5 Totale import Miliardi di euro 398,4 Totale export Miliardi di euro 276,9 Saldo bilancia commerciale Miliardi di euro -121,5 Totale importazioni dall’Italia Miliardi di euro 3,04 Totale esportazioni verso l’Italia Miliardi di euro 4,15 Saldo interscambio Italia Miliardi di euro 1,11 Investimenti esteri verso il paese Miliardi di euro 36 Investimenti del paese all’estero Miliardi di euro 36,9 Investimenti italiani nel paese Miliardi di euro 28,79 Investimenti del paese in Italia Miliardi di euro 19,02 Fonti: Government of India, Ministry of Commerce & Industry, Department of Commerce; Eurostat; ISTAT Business Atlas Asia India Mumbai CARATTERISTICHE DEL PAESE Fuso orario: (rispetto all’Italia): +4.30 Superficie: 3.287.263 kmq Popolazione: 1,27 miliardi Comunità italiana: oltre 1.000 Capitale: New Delhi Città principali: Ahmedabad, Bangalore, Calcutta Chennai, Hyderabad, Mumbai, Pune. Moneta: Rupia Indiana (INR) Tasso di cambio1: 1 euro = 81,040 INR Lingua: Hindi (41%), Inglese (diffuso, soprattutto nelle metropoli per gli affari) e 22 lingue regionali Religioni principali: Induisti (80,5%), Musulmani (13,4%), Cattolici (2,3%), Sikh (1,9%), Buddhisti (1%) Ordinamento dello Stato: in base alla Costituzione del 1950, l’India è una Repubblica federale parlamentare. Il Parlamento della Repubblica, plasmato sul modello Westminster, è articolato in due Camere: Lok Sabha (Consiglio del Popolo, Camera bassa) e la Rajya Sabha (Consiglio degli Stati, Camera alta); la prima è eletta, da tutti i cittadini maggiorenni, con sistema uninominale secco e la legislatura ha una durata massima di cinque anni; la Rajya Sabha, invece, eletta dai parlamenti statali in proporzione al numero di abitanti dello stato rappresentato, è eletta con sistema proporzionale ed è rinnovata per il 33% ogni due anni. Le due Camere e i parlamenti dei singoli stati eleggono ogni sette anni il Presidente della Repubblica (attualmente Pranab Mukherjee in carica dal 25 luglio 2012) con compiti di mera rappresentanza; esso nomina il Primo Ministro e capo del governo individuandolo nella persona del leader del partito di maggioranza (Narendra Modi del BJP in carica dal 24 maggio 2014) e i governatori dei singoli stati. Il potere giudiziario è infine detenuto dalla Corte Suprema che controlla la costituzionalità delle leggi, dall’Alta Corte e dai tribunali, i quali garantiscono il rispetto delle leggi da parte dei cittadini. L’istituzione incaricata dello sviluppo delle politiche nazionali è la NITI (National Institute for Transforming India) Aayog; fino al 2014 era la Planning Commision. Suddivisione amministrativa: 29 stati federati con parlamenti e governi autonomi (Andhra Pradesh, Arunachal Pradesh, Assam, Bengala Occidentale, Bihar, Chhattisgarh, Goa, Gujarat, Haryana, Himachal Pradesh, Jammu e Kashmir, Jharkhand, Karnataka, Kerala, Madhya Pradesh, Maharashtra, Manipur, Meghalaya, Mizoram, Nagaland, Orissa, Punjab, Rajasthan, Sikkim, Tamil Nadu, Telangana, Tripura, Uttarakhand, Uttar Pradesh) e 7 Territori dell’Unione suddivisi in distretti (Territorio Nazionale della capitale di Delhi, Andamane e Nicobare, Chandigarh, Dadra e Nagar Haveli, Daman e Diu, Laccadive, Pondicherry). QUADRO DELL’ECONOMIA Quadro macroeconomico2 Il tasso di crescita economica del Paese è tra stato tra i più alti al mondo dal 2003 al 2011 ma ha subito una decelerazione nel biennio 2012-2013 dimezzandosi dall’ 8,9% del 2010-2011 al 4,5% nel 2012-2013. A partire dal 2014 l’economia ha dato segni di cambiamento e gli squilibri si sono ridotti; il tasso di crescita è stato lievemente superiore alle previsioni e ha raggiunto il 5,4% ma la forte crisi inflazionistica ha colpito sia nell’India rurale che in quella urbana. Nonostante le diminuzioni nel tasso di inflazione dopo i picchi del 2013, le aspettative sul tasso rimangono molto alte, intorno all’8%. In termini generali, un punto di svolta viene individuato nelle elezioni di maggio che hanno portato all’elezione del Primo Ministro Narendra Modi, supportato da una solida maggioranza parlamentare, che sembra aver ridato fiducia alla comunità d’affari indiana in una situazione stagnante che persisteva da ormai due anni, contrassegnata da una debole crescita, da un inflazione molto alta e dalla percezione di una paralisi politica che aveva depresso gli investimenti interni ed esteri. Tale fiducia è dovuta anche all’annuncio della riforma monetaria che ha dato maggior importanza al valore del tasso inflazionistico riuscendo a ridurre l’inflazione del prezzo al consumo al 5%; il forte deprezzamento della Rupia ha parzialmente aiutato il rilancio delle esportazioni. D’altra parte, il settore pubblico rimane e farraginoso e macchinoso e necessita delle attese riforme monetarie, coadiuvate da quelle strut1 Tasso di cambio medio 2014 2 Fonti: OECD, Economic survey: India 2015; Reuter 2015 Business Atlas India turali. Dopo la lenta ripresa del secondo semestre del 2014, l’anno 2015 si apre quindi in un clima di attesa di politiche di apertura economica e di supporto agli investimenti. Sarà con la finanziaria prevista per fine febbraio che verranno chiariti i piani d’azione del governo indiano, che per ora sembrano incentrati, tra le altre cose, sull’approvazione di alcuni importanti provvedimenti come la GST (Goods & Services Tax), il “Land Acquisition Act”, che avrà un forte impatto sullo sviluppo delle infrastrutture e il programma “Make in India”, un ambizioso piano di investimento e di attrazione di FDI nel settore manifatturiero. Attualmente, la politica monetaria indiana si pone tre principali obiettivi: mantenere la stabilità dei prezzi, sostenere la crescita economica assicurando un adeguato flusso di credito nei settori redditizi e mantenere la stabilità finanziaria. Le previsioni rispetto all’economia indiana per i prossimi anni sono generalmente positive, tenuto conto delle riforme strutturali e di politica economica presenti nell’agenda Modi. Principali settori produttivi3 Nel 2014 i fattori chiave della crescita economica indiana sono stati: l’industria manifatturiera, dei servizi farmaceutici, le infrastrutture e il settore agricolo. Quest’ultimo accanto al manifatturiero, ha assistito ad un costante aumento di investimenti dovuti all’elevata disponibilità di manodopera a basso costo e alla vasta estensione delle aree rurali. L’India è la seconda area agricola al mondo con circa 180 milioni di ettari coltivati. Grazie alla varietà climatica l’India rientra tra i primi dieci esportatori mondiali di prodotti agricoli. ll contributo dell’agricoltura al PIL è pari al 17%. Le previsioni sostengono che la forza lavoro indiana nel settore agricolo aumenterà dal 58% al 64% nel 2021. In questo settore si registra una crescita annuale del 3,3% che entro il 2021 dovrebbe raggiungere un ammontare di mld/euro 40. In questo campo esistono numerose possibilità di investimento soprattutto per le attività che necessitano dello stoccaggio di merce. Quello dei servizi è il settore di investimento che contribuisce maggiormente allo sviluppo del PIL indiano costituendone circa il 65%. Questa categoria economica detiene una crescita incessante intorno al 10% da oltre 20 anni e rimane uno dei settori più stabili nonostante le fasi recessive (con un tasso di crescita del 7%). Rimane anche uno dei settori più attrattivi per gli investimenti soprattutto in IT e Outsourcing. I Servizi finanziari rappresentano circa il 57% del PIL. L’India è tra i primi paesi di destinazione per gli investimenti esteri nel settore industriale e delle comunicazioni4. I costi effettivi, 3-4 volte inferiori a quelli dei mercati occidentali, rendono il paese estremamente competitivo. In particolare, 3 Fonti: Department of Industry Policy & Promotion; IBEF (India Brand Equity Foundation) 4 Fonte: Bloomberg 2015 5 Fonte: India Transport Report, Moving India 2032, a cura del National Transport Development Policy Committee (NTDPC) 6 Memorandum di Intesa Sullo sviluppo delle infrastrutture firmato nel settembre 2014 da 21 Paesi in Asia tra i quali Cina, India e Pakistan, USA. l’industria chimica farmaceutica indiana rappresenta il 3% del mercato mondiale. Altamente diversificata, con oltre 80.000 sostanze chimiche, contribuisce, attualmente, per il 15% alla formazione del PIL. Altri settori che hanno registrato crescite importanti sono quelli del carbone, del cemento, dell’elettricità. Il governo conta di riuscire a creare 90 milioni di posti di lavoro solo nel settore della manifattura ad alta intensità-lavoro nel prossimo decennio. Infrastrutture e Trasporti5 Il settore delle infrastrutture e quelli ad esso legati quali energia, petrolio, gas e automotive, saranno oggetto di un generale rilancio, come suggerito dalle recenti politiche economiche governative. L’approvazione di un Memorandum d’Intesa6 volto a creare una piattaforma di collaborazione internazionale sulle infrastrutture dimostra la volontà del governo indiano di aprire il settore ai rapporti bilaterali con l’estero, potenziando e ampliando lo sviluppo urbano, la rete ferroviaria e autostradale, il settore energetico e delle energie rinnovabili, lo sviluppo delle risorse idriche e fluviali. Per trovare soluzioni efficaci alla rapida urbanizzazione e per promuovere gli standard ambientali, il Governo ha inoltre stanziato mld/ USD 1,2 nell’anno fiscale 2014-15 per costruire 100 nuove smart cities. In India sono presenti 125 aereoporti di cui quelli internazionali sono: Ahmedabad, Amritsar, Bengaluru, Chennai, Goa, Guwahati, Hyderabad, Kochi, Kolkata, Mumbai, New Delhi, Thiruvananthapuram, Port Blair, Srinagar, Jaipur, Nagpur, Calicut, Tiruchirapalli, Coimbatore. Le via navigabili corrispondono a una rete di circa 14,500 km. I maggiori porti di entrata sono: Chennai, Ennore, Haldia, Jawaharlal Nehru Port Trust (JNPT), Kolkata, Kandla, Kochi, Momugao, Mumbai, New Mangalore, Paradip, Tuticorin and Vishakhapatnam. A causa del forte aumento del tasso annuale del numero dei veicoli (+10,6%), l’India offre importanti opportunità nel settore di beni di consumo (in questo caso veicoli) e delle infrastrutture. La rete ferroviaria (Indian Railways) si estende per circa di 64.000 km e trasporta ogni giorno, da 7.083 stazioni, circa 23 milioni di viaggiatori and 265 milioni di tonnellate di merce. La rete autostradale conta 4,1 milioni di km ed è la seconda più estesa al mondo. Strade e ferrovie richiedono urgenti lavori di ammodernamento e ampliamento che fronteggino la crescita del traffico soprattutto nelle maggiori aree urbane. Durante il piano quinquennale 2012-2017 il governo ha allocato il 20% dei mld/USD 1.000 dedicati alle infrastrutture, unicamente allo sviluppo della rete stradale. Il Ministero dell’ambiente ha dato il via libera a tre progetti finalizzati a costruire un corridoio Delhi-Mumbai Industrial Corridor (DMIC), uno a Dholera regione del Gujarat, e il Manesar – Bawal ad Haryana nello stato Khuskhera ed a Bhiwadi - Neemrana in Rajasthan. Business Atlas Asia Commercio estero7 Totale import: mld/euro 398,4 Totale export: mld/euro 276,9 Principali prodotti importati: (%) petrolio greggio e minerali bituminosi (27,4); oro (11,5); diamanti (5,6); combustibili solidi (3,3); gas e idrocarburi (2,5); apparecchi elettronici per la telefonia e telegrafia (2,2). Principali prodotti esportati: oli di petrolio o minerali bituminosi non greggi (18,7); diamanti (9,1); articoli di gioielleria e metalli preziosi (4,6); autoveicoli (3,5); cotone (2,9); riso (1,6). Principali partner commerciali: Paesi Clienti: (mld/euro) USA (39,2); EAU (30,5); Cina (14,9); Hong Kong (12,7); Singapore (12,5). Paesi Fornitori: (mld/euro) Cina (51); Arabia Saudita (36,5); EAU (29,1); USA (22,5); Svizzera (19,4); Iraq (18,5). Interscambio con l’Italia8 Saldo commerciale: mld/euro 1,11 Principali prodotti importati dall’Italia: (mld/ euro) Macchinari ed apparecchi n.c.a. (1,17); sostanze e prodotti chimici (0,33); Metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (0,29). Principali prodotti esportati in Italia: (mld/euro) Prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori (1); metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (0,63); sostanze e prodotti chimici (0,5). Investimenti esteri (principali Paesi)9 Paesi di provenienza: (%) Singapore (25); Isole Mauritius (20); Regno Unito (13); Paesi Bassi (10); Giappone (7); Germania (4). Paesi di destinazione: (%) Isole Mauritius (30); Singapore (24); Olanda (9); USA (7); EAU (5). Investimenti esteri (principali settori)10 Verso il paese: (%) servizi, finanziari e non (20); edilizia, costruzioni e infrastrutture (12); telecomunicazioni (7); informatica (6). Italiani verso il paese: (%) servizi, comprese società di ingegneria (20); automotive (16); macchinari (14); comparto tessile e manifatturiero (12). Sul territorio sono presenti circa 400 entità legali e stabilimenti italiani, distribuiti soprattutto nei poli industriali di Delhi-Gurgaon-Noida, Mumbai-Pune e Chennai. Tra i grandi gruppi presenti: Assicurazioni Generali, Brembo, Carraro, Danieli, Ferrero, Fiat, Maire Tecnimont, Lavazza, Luxottica, Magneti Marelli, Maschio Gaspardo, New Holland, Perfetti Van Melle, Piaggio, StMicroelectronis, Techint. 7 Fonte: Government of India, Ministry of Commerce & Industry, Department of Commerce (dati 2014-15) 8 Fonte: Istat 9 Fonte: Government of India, Ministry of Commerce and Industry, Department of Industrial Policy & Promotion 10 Fonte: Eurostat e Reserve Bank of India (www.rbi.org.in) 11 Per ulteriori informazioni si consiglia di consultare: Government of India, Ministry of Commerce and Industry, Department of Industrial Policy & Promotion In Italia del Paese: (%) manifatturiero (69,2); commercio all’ingrosso, commercio al dettaglio, ristoranti e alberghi (20,8); costruzioni (5,3); finanziario, assicurativo, immobiliare e servizi alle imprese (4,7). ASPETTI NORMATIVI E LEGISLATIVI Regolamentazione degli scambi Sdoganamento e documenti di importazione11: il regime doganale è disciplinato dal “Custom Act” del 1962 e dal Custom Tariff Act del 1975. Nel 1992 è stato inoltre introdotto il Foreign Trade Development and Regulation Act. Il Ministero del Commercio e dell’Industria (Ministry of Commerce and Industry) è l’organo competente in materia. I dazi doganali sono applicati sia sulle merci importate in India, che su quelle in uscita. Le merci in arrivo vengono classificate dal Customs Tariff Act in 4 distinte categorie in base al Paese d’origine al quale corrisponde un diverso trattamento tariffario, secondo i criteri dettati dal Sistema Armonizzato: a) merci che beneficiano della clausola della “nazione più favorita”; b) merci che beneficiano di un trattamento preferenziale (più bassa della tariffa al punto a) si applica alle merci originarie (secondo la nozione di “origine preferenziale”) di un Paese con il quale l’India ha stipulato un accordo daziario preferenziale (Paesi APTA, Paesi SAPTA, Paesi GSTP, Cile, Bhutan, etc.); c) merci diverse dalle precedenti, che quindi non beneficiano di trattamenti agevolati, ma viene applicata una tariffa ordinaria (General Rate); d) merci assoggettate a dazio per periodi limitati di tempo, in genere per frenarne l’importazione. Le merci importate devono essere corredate dalla seguente documentazione: a) fattura pro-forma, b) certificato di origine delle merci, c) documenti vari (i.e. certificato di controllo qualità, certificato di analisi chimica per prodotti chimici e farmaceutici), d) polizza di carico (in base al vettore utilizzato per il trasporto). I tempi dello sdoganamento tendono ad essere particolarmente lenti, si consiglia pertanto all’operatore italiano di stabilire, prima dell’importazione, relazioni con importatori e spedizionieri qualificati per la puntuale consegna degli ordinativi. Classificazione doganale delle merci: nomenclatura combinata sulla base del Sistema Armonizzato. Restrizioni alle importazioni: merci vietate e per le quali non è permessa l’importazione, a meno di avviso ufficiale (Policy Notification) del governo a riguardo; merci di libera importazione (Open General License-OGL) in base alla quale le merci possono essere liberamente importate dietro pagamento dei dazi doganali richiesti. Importazioni temporanee: consentita l’importazione in esenzione da dazio per un periodo di sei mesi, prima della riesportazione, di materiali da esposizione (l’evento deve essere approvato e sponsorizzato dal Ministero del Commercio oppure dalla Indian Trade Promotion Organization), compresi materiali da costruzione ed ornamentali, destinati a mostre, fiere o eventi simili, dietro presentazione del Carnet ATA, emesso da una Camera di Commercio della città dell’esportatore. L’eventuale estensione del periodo d’importazione oltre i 6 mesi è di pertinenza delle autorità doganali. Business Atlas India Attività di investimento ed insediamenti produttivi nel paese Normativa per gli investimenti stranieri: l’India dispone, tra le economie emergenti, di una tra le politiche più liberali e trasparenti per gli investimenti esteri, consentiti fino al 100% secondo la “procedura in via automatica”, ovvero senza previa autorizzazione da parte del Governo indiano né dalla Reserve Bank of India (RBI). Agli investitori si richiede solamente di informare l’Ufficio regionale della RBI entro 30 giorni dal ricevimento delle rimesse dall’estero e di presentare i documenti richiesti entro 30 giorni dall’emissione azionaria agli investitori stranieri. Gli investimenti diretti sono permessi in tutti i settori e attività eccetto i seguenti, che richiedono una precedente approvazione del Governo: 1) produzione di sigari, sigarette e surrogati del tabacco; 2) produzione di apparecchiature aerospaziali e per la difesa; 3) produzione di articoli riservati alla piccola impresa per cui l’investimento straniero superi il 24% del capitale; 4) iniziative in cui il partner straniero coinvolto gode di una precedente collaborazione tecnica/finanziaria in India nello stesso settore; 5) produzione di distillati e bevande alcoliche; 6) il settore minerario; 7) il settore delle costruzioni; 8) tutte le iniziative imprenditoriali che sono soggette a limiti massimi previsti per l’investimento straniero. La politica esistente non permette gli investimenti stranieri diretti nei seguenti settori: 1) gioco d’azzardo e scommesse; 2) lotterie: 3) energia atomica; 4) Chit funds Business che è una sorta di società di risparmio 5) Nidhi Company una Mutual Benefit society company; 6) Agricoltura esclusi alcuni settori e piantagioni (escluse le piantagioni di thè) 6) il Trading in Transferable Development Rights (TDRs) ovvero l’incoraggiamento nel trasferimento delle terre; 7) nel mercato degli investimenti immobiliari escluse le grandi costruzioni e grandi infrastrutture. Legislazione societaria: regolata dal Company Act del 1956 e successivi emendamenti. Una società straniera che intenda stabilire un’attività in India avrà a disposizione le seguenti possibilità: 1) entità costituita di diritto indiano tramite domanda al Registro delle Società (ROC), ai sensi del Companies Act 1956 e 2013 e operante in forma di joint venture o di sussidiaria interamente posseduta; 2) come entità non costituita, quindi non soggettivamente distinta dalla società-madre straniera (la società può operare, quindi, sotto forma di ufficio di collegamento o di rappresentanza, ufficio di progetto, filiale, filiale indipendente in una zona economica speciale). In merito al settore Retail una prima apertura agli investimenti stranieri è avvenuta nel 2006 con ulteriori passi in avanti nel 2012: negli Stati che hanno recepito la legislazione nazionale, sono ammessi investimenti stranieri pari al 100% nel commercio al dettaglio di prodotti monomarca e al 51% per la distribuzione multi-marca purché vengano rispettate le seguenti condizioni preesistenti alla riforma: a) i prodotti devono essere venduti con lo stesso marchio a 12 Per approfondimenti, si consiglia: IP Leaders (ipleaders.in) 13 Fonte: Government of India, Ministry of Finance 14 Fonte : GTS India livello internazionale; b) la vendita al dettaglio dei prodotti monomarca deve comprendere solo prodotti che vengono contrassegnati con il marchio durante la produzione; c) l’investitore straniero deve essere il titolare del marchio; d) nel caso in cui l’investimento superi il 51%, almeno il 30% del valore dei prodotti venduti deve essere obbligatoriamente costituito da beni realizzati da piccole imprese indiane (i.e. con investimento totale inferiore a mln/USD 1) quindi da sussidiarie. Brevetti e proprietà intellettuale Prima di depositare la domanda di registrazione di un marchio è opportuno effettuare una ricerca preliminare per assicurarsi che lo stesso non sia stato registrato in precedenza, né sia presente nei registri delle società o in elenchi commerciali. La ricerca sul registro dei marchi può essere fatta on-line sul sito dell’Ufficio del Registro dei Marchi al costo di circa euro 6, o ci si può rivolgere a un consulente o a studi legali (circa euro 80 per marchio e per classe di prodotto). Qualsiasi richiedente avente una sede principale di business in India può depositare una domanda di registrazione. Ciascuna fase di archiviazione richiede una tassa prescritta per marchio e per classe di prodotti, che varia da euro 7 a 38 circa12. La documentazione richiesta varia in base al tipo di domanda, ma generalmente il modulo da compilare e la domanda devono essere redatti sia in inglese che in hindi e forniti in più copie. L’Ufficio del Registro dei marchi concede la registrazione in un anno e mezzo circa, ma talvolta sono necessari tempi più lunghi. La registrazione vale per un periodo di 10 anni, e può essere rinnovata per ulteriori 10 con il pagamento del diritto di rinnovo di circa 76 euro. Sistema fiscale Anno fiscale: 1 aprile – 31 marzo Imposta sui redditi delle persone fisiche13 Redditi (in INR) Valore Redditi inferiori a 160.000 0% 10% Redditi da 160.001 a 500.000 Redditi da 500.001 a 800.000 20% Redditi oltre 800.000 30% Imposta sui redditi delle persone giuridiche TipologiaValore Persone giuridiche indiane 30% Persone giuridiche non residenti (filiali)40% Royalty Income 50% Alle persone giuridiche indiane con fatturato superiore a mln/INR 10 si applica un’imposta addizionale del 5%. Imposta sul valore aggiunto (VAT) 14: introdotta nel 2005 e applicata ai soli beni materiali, è regolamentata a livello nazionale; fino al 2006 gli stati indiani potevano regolarne l’applicazione, ora la GST dovrebbe diventare uniforme e applicarsi a tutti i beni e servizi. Le polemiche sollevate da alcuni stati hanno indotto il governo ad appro- Business Atlas Asia vare una norma costituzionale che risarcisca gli stati i quali subissero perdite dall’applicazione della tassa. In generale le aliquote applicate sono le seguenti: 0% sui beni di prima necessità, 1% sui metalli preziosi, 4% sugli investimenti industriali, sui beni capitali e sui beni di consumo di massa, 12,5% su tutti gli altri beni. Prodotti petroliferi, tabacco, superalcolici, etc. hanno un’aliquota generalmente più alta che varia da Stato a Stato. La Service Tax, introdotta nel 1994 ed emendata nel 2012, è invece applicabile a tutti i servizi e ai beni manifatturieri. NOTIZIE PER L’OPERATORE Rischio Paese15 3/7 Condizioni di assicurabilità SACE16 apertura senza condizioni Sistema bancario La Reserve Bank of India (RBI) è l’unico istituto che ha potere di emissione e controlla tutte le operazioni bancarie nel Paese. Quattro le categorie di banche commerciali presenti: banche nazionalizzate, banche private, banche cooperative e banche straniere. TASSI BANCARI TIPOLOGIAVALORE Bank Rate 8,75% Repo Rate 8% Reverse Repo Rate 6,75% Reserve Bank Rate 4% 9–9,50% Deposit Rate Principali finanziamenti e linee di credito Le Banche che effettuano la raccolta dei depositi privati e societari, nonché il mercato azionario, sono le fonti di finanziamento ordinario per le imprese. Ad esse si affiancano altre istituzioni finanziarie. In genere le banche commerciali operano solo sul credito a breve termine per il capitale di funzionamento e al massimo offrono crediti a medio termine da 5 a 7 anni. Le istituzioni finanziarie - fra le quali l’Industrial Credit and Investment Corporation of India (ICICI), l’Industrial Development Bank of India (IDBI) e l’Industrial Financial Corporation of India (IFCI) - concedono finanziamenti a lungo termine, per progetti di durata di 7 o più anni. Attività SIMEST Studi di prefattibilità, fattibilità e assistenza tecnica collegati agli investimenti art. 6, c. 2 lettera b della L. 6/10/2008 n° 133 Legge 100/90 Investimenti esteri Fondo di Venture Capital Crediti all’esportazione Dlgs. 143/98 (già Legge 227/77) Finanziamenti per l’inserimento sui mercati esteri art. 6, c. 2 lettera a della L. 6/10/2008 n° 133 Finanziamenti per la prima partecipazione a fiere/mostre Servizi di assistenza tecnica e consulenza professionale Ricerca partner/opportunità d’investimento Per ulteriori informazioni si vedano le pagg. 10-11 Parchi industriali e zone franche17 Le Special Economic Zones (SEZs) sono parchi industriali liberi da dazi doganali, con costi di produzione minori per lavorazioni destinate prevalentemente all’esportazione. Importare nelle SEZs significa avere la possibilità di alleggerire le procedure e gli oneri amministrativi oltreché l’esenzione di alcune politiche restrittive, incluse le leggi sul lavoro. Le ingenti facilitazioni sono state moderate a partire dal 2011 anno in cui il governo ha imposto un “Minumum Alternate Tax” e una “Dividend Distribution Tax”. Inoltre le SEZs stabilite dal 2014 in avanti hanno beneficiato di un deprezzamento completo per il primo anno che favorirà i settori ad alta intensità di capitale. Le National Investment and Manufacturing Zones (NIMZs) sono un elemento cruciale della politica manifatturiera indiana (National Manufacturing Production-NMP). Sono state istituite nel 2011 con l’obbiettivo di promuovere politiche ambientali per creare dei distretti industriali estesi per un minimo di 5000 ettari. Le principali sono: Kandla e Surat (Gujarat), Santa Cruz (Mumbai- Maharashtra), Chennai (Tamil Nadu) e Cochin (Kerala), Vishakapatnam (Andra Pradesh), Falta (West Bengal), Noida (Uttar Pradesh) Accordi con l’Italia Nel 2008 India e Italia hanno stretto una collaborazione nel settore Agro-alimentare e anche in materia Fito-sanitaria. Nel 2009 è stata firmata una cooperazione in materia di “Customs Matters”. Inoltre Italia e India sono entrambi signatari dal 2011 della “Convention on Mutual Administrative Assistance in Tax Matters” che ha l’obiettivo di promuovere la collaborazione tra paesi del gruppo OECD per contrastare l’evasione fiscale tramite assistenza amministrativa, scambio di informazioni e ispezioni fiscali. Costo dei fattori produttivi MANODOPERA (in €/mese)18 CATEGORIA Valore minimo Valore Massimo Operaio 50 80 Impiegato150 700 Dirigente1.400 4.000 Organizzazione sindacale La forza lavoro indiana corrisponde a 430 milioni di lavoratori con una crescita annua di 2%. Il mercato del lavoro indiano consiste in tre settori: I lavoratori rurali (60%), un settore organizzato (8%) e un settore urbano informale ( 32%). Circa il 30% dei lavoratori è sindacalizzato. I principali sindacati (India Trade Union Congress-AINTUC, All India Trade Union Congress-AITUC, Hind Mazdoor Sabha) sono 15 Fonte: OCSE. Categoria OCSE (o categoria di rischio) indica il grado di rischiosità (da 0 a 7, dove 0=rischio minore e 7=rischio massimo), ovvero la probabilità che si verifichi un default 16 Per maggiori informazioni www.sace.it 17 Per ulteriori informazioni: SezsIndia.com 18 Fonte: Government of India Ministry of Labour & Employment Business Atlas India affiliati alle confederazioni sindacali centrali. La Conferenza per il Lavoro, organismo tripartitico formato dal Governo, dai lavoratori e dai datori di lavoro, offre una rappresentanza proporzionale a dette confederazioni. ELETTRICITÀ AD USO INDUSTRIALE (in €/Kw/h)19 Media Alta e media tensione 0,08 PRODOTTI PETROLIFERI (in €)20 DAA Benzina0,66 1,11 Nafta 0,430,44 Combustibile industriale 0,18 0,76 ACQUA (in €/m3)21 DAA Acqua ad uso industriale 0,29 0,40 IMMOBILI (in €/m2)22 DAA Affitto locali uffici 3 4 INFORMAZIONI UTILI Indirizzi Utili NEL PAESE RETE DIPLOMATICO CONSOLARE23 Ambasciata d’Italia 50, Chandra Gupta Marg Chanakyapuri, New Delhi 110021 tel +91 11 26114355 - fax +91 11 26873889 www.ambnewdelhi.esteri.it [email protected] CONSOLATI GENERALI Calcutta: 3, Raja Santosh Road, Alipore, 700027 tel +91 33 24792414/26 - fax +91 33 24793892 www.conscalcutta.esteri.it [email protected] Mumbai: Kanchanjunga Building, 72 G. Deshmukh Road, 400 026 tel +91 22 23804071/3 - fax +91 22 23874072/4 www.consmumbai.esteri.it [email protected] 19 Fonte: International Energy Agency- IEA (2014) 20 Fonte: Bharat Petroleum.it; 21 Fonte: Indian Government, Information System Organization, Water Planning & Project Wing, Central Water Commission 22 Fonte: Magic Brics 23 Fonte: Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (www.esteri.it) 24 Fonte: Agenzia ICE ALTRI UFFICI DI PROMOZIONE ITALIANI Istituto Italiano di Cultura New Delhi: 50-E Chandragupta Marg, Chanakyapuri 110021 tel +91 1126871901 - fax +91 1126871902 www.iicnewdelhi.esteri.it [email protected] Mumbai: Kanchanjunga Building, 72 G. Deshmukh Road 400026 tel. +91 22 223804073/1 – fax +91 22 23874078 [email protected] Uffici ICE24 New Delhi: 50-E, Chandragupta Marg, Chanakyapuri 110021 tel +91 11 24101272 (4 linee) - fax +91 11 24101276 [email protected] Mumbai: Dhanraj Mahal, E 28 - 2nd Floor CSM Rd. Apollo Bunder, Colaba 400 001 tel +91 22 22821214/1125 - 22809250/55 22809260/65 - fax +91 22 22821085 [email protected] Ufficio ENIT25 9th Floor, Tower A, Urmi Estate, 95, Ganpatrao Kadam Marg, Lower Parel (W), Mumbai 400 013, India tel. +91 22 67 289495/189529 [email protected] ISTITUTI DI CREDITO ITALIANI Italian Desk c/o BNP Paribas India 1 Forbes, 6th Floor, 1 Dr. V.B. Gandhi Marg, Mumbai tel. +91 11 41796630 [email protected] – [email protected] Banca Popolare Di Vicenza (Rep. Office) – New Delhi tel +91 11 41524344/45 - [email protected] Banco Popolare (Rep. Office) Mumbai tel +91 22 22042872 - [email protected] Intesa Sanpaolo (Ufficio di Rappresentanza) Indirizzo postale: 81 Maker Chambers VI Jamnalal Bajaj Marg Nariman Point, Mumbai 400 021 tel. +91 22 22871400 fax + 91 22 22020333 [email protected] Monte dei Paschi di Siena (Rep. Office) - Mumbai tel +91 22 2202 4478 / 71 [email protected] UBI (Rep. Office) - Mumbai tel +91 22 22023601 [email protected] Unicredit (Rep. Office) - Mumbai tel +91 22 2285 1111/13 [email protected] Business Atlas Asia IN ITALIA RETE DIPLOMATICO-CONSOLARE Ambasciata d’India Viale XX Settembre, 5 - 00187 Roma tel 06 4884642 - fax 06 4819539 Consolato Generale Via Larga,16 - 20122 Milano tel 02 8057691 – fax 02 72002226 ISTITUTI DI CREDITO Ex-Im Bank Via Disciplini, 7 – 20123 Milano tel 02 58430546 – fax 02 58302124 State Bank of India Via Larga, 16 – 20122 Milano tel 02 86461019 – fax 02 875451 Formalità doganali e documenti di viaggio I visitatori che non hanno merci soggette a dazi doganali, articoli di alto valore o valuta straniera per un valore superiore a ca. euro 11.340 possono accedere attraverso il Canale Verde. Gli altri devono dichiarare i relativi beni o capitali e passare per il Canale Rosso per le necessarie autorizzazioni. Non è prevista la possibilità di ottenere il visto all’arrivo nel Paese, per cui i passeggeri italiani devono assicurarsi, prima della partenza, di avere il documento valido per tutto il periodo di permanenza. La procedura per ottenere il visto deve essere effettuata in Italia presso il consolato o l’ambasciata indiana e questo processo dura circa 2/3 settimane. Il visto turistico ha una validità di 6 mesi a decorrere dal momento dell’emissione (non a quello dell’arrivo in India), è ad entrata multipla, ma non estendibile, né convertibile, né rinnovabile prima di un mese dalla scadenza. Inoltre, un turista non può richiedere un visto turistico entro i due mesi dall’ultima visita al Paese. Il governo indiano rilascia visti business ad entrata multipla per coloro che intendano visitare il Paese per affari. Per l’ottenimento è necessario accompagnare al modulo di domanda una lettera di invito da parte dell’ente/ società che si andrà a visitare in India. Nella lettera devono essere indicati: il tipo di lavoro svolto dal candidato; la probabile durata della permanenza; la durata del visto; una lista dei luoghi e delle organizzazioni cui si intende prestare visita; una lettera che certifichi il possesso di risorse finanziarie sufficienti a mantenersi nel Paese. Il visto di lavoro consente ingressi multipli nel Paese per un periodo massimo di 5 anni. Per ottenere il visto è necessario presentare una copia del contratto, il curriculum del candidato e una prova che l’ente/ società per cui lo stesso intende lavorare è stabilita in India. Corrente elettrica: 230/240 Volts, 50 Hz. Le prese di corrente sono a tre poli rotondi, di diametro leggermente superiore a quello italiano, disposti a triangolo ma le prese italiane funzionano. Giorni lavorativi ed orari Uffici: lun-sab 9:30 – 18:30 Negozi: tutti i giorni 10:00-19:30 (alcuni oltre le 19:30) eventuale chiusura domenicale di alimentari e alcuni negozi di abbigliamento Banche: lun-ven 10:00-15:00 Festività Festa della Repubblica (26 gennaio); Holi (marzo), Good Friday (aprile); Ramazan Idu’l Fitr (luglio/agosto); Festa dell’Indipendenza (15 agosto); Compleanno di Mahatma Gandhi (2 ottobre), Dussehra e Bakri Id (ottobre); Diwali (ottoble/novembre); Natale (25 dicembre). Assistenza medica Per i rappresentanti di aziende italiane in visita di lavoro in India, è consigliata un’assicurazione sanitaria internazionale (offerta dalle maggiori compagnie assicurative) che permette, in caso di emergenza, il ricovero presso strutture private. Sarà il Consolato di riferimento oppure la stessa assicurazione ad indicare la struttura più vicina o convenzionata. Tutti i costi di ricovero e degenza saranno a carico dell’assicurazione (alcune polizie prevedono franchigie o massimali). MEZZI DI TRASPORTO Compagnia aerea di bandiera: Air India, (sono inoltre presenti nel paese compagnie aeree indiane low cost quali: IdiGo, Go Air ) Altre compagnie che effettuano collegamenti con l’Italia: Lufthansa, Brussels Airlines, British Airways, Qatar, Emirates, Air France, KLM, Swiss, e Turkish Airlines. Trasferimenti da e per l’aeroporto: solitamente organizzato dall’hotel, gratuitamente o a pagamento (circa euro 25 a Mumbai). Sono disponibili anche i taxi, sia sotto licenza pubblica che di compagnie di trasporti private, anche in forma pre-pagata nella hall degli arrivi all’aeroporto (a partire da circa euro 5). SITI DI INTERESSE Sito del governo indiano con link a tutti i ministeri e gli Stati dell’India: www.nic.in. Portale indiano: www.indiainfoline.com Sito del maggiore organizzatore di fiere in India: www.indiatradefair.com Borsa di Mumbai: www.nseindia.com Sito del dipartimento per la promozione e le politiche industriali: www.dipp.nic.in Dogana Indiana: www.cbec.gov.in ORGANIZZAZIONI INDUSTRIALI: Confederation of Indian Industry (C.I.I.) www.cii.in Federation of Indian Chambers of Commerce and Industry (FICCI): www.ficci.com Bombay Chamber of Commerce: www.bombaychamber.com Association of Chambers of Commerce: www.assocham.org Indian Merchants’Chamber, Bombay: www.imcnet.org Business Atlas India The Indo-Italian Chamber of Commerce and Industry (IICCI) Mumbai ANNO DI FONDAZIONE: 1966 ANNO DI RICONOSCIMENTO: 1987 PRESIDENTE: Narinder K. Nayar SEGRETARIO GENERALE: Sergio Sgambato INDIRIZZO: Office No.501 - 5th Floor, 349 Business Point, Western Express Highway, Andheri (East), 400069 Maharashtra TELEFONO: +91 22 6772 8186 FAX: +91 22 6772 8191 WEB: www.indiaitaly.com EMAIL: [email protected] ORARIO: 9.00 -18.00 NUMERO DEI SOCI: 1217 QUOTA ASSOCIATIVA: non residenti - associato: euro 60; ordinario: euro 100; gold: euro 500; platinum: euro 2.000; life: euro 15.000; residenti – associato: INR 5.618 + INR 2.809 una tantum; ordinario: INR 8.427 + INR 2.809 una tantum; gold: INR 39.326; platinum: INR 112.360; life: INR 1.123.600 NEWSLETTER: @INDIAITALY e-Newletter (mensile) PUBBLICAZIONI: collaborazione con la rivista mensile È Italia ACCORDI DI COLLABORAZIONE: Assocomaplast-Ucimu; Consorzio Umbria Export; Federunacoma; Invest in Lombardy; Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa; Sustainable Island Ufficio di Bangalore Responsabile: Ganpati Hegde Indirizzo: 55 S.V. Complex, 2nd Floor K R Road Opp. Basavanagudi Police Station, 560004 Telefono: +91 80-26620318 Fax: +91 80-26620848 Email: [email protected] Ufficio di Goa (Rep. Off) Responsabile: Maria Maragarida Fernandez Indirizzo: c/o Guala Clousers (India) Pvt. Ltd. D-1 Sesa Ghor, 20 EDC Complex Patto Panjim, 403001 Telefono: +91 832 230697 Fax: +91 832 438943 Email: [email protected] Ufficio di Calcutta Responsabile: Jyoti Saha Indirizzo: C/o Italian Consulate in Kolkata 3 Raja Santosh Rd Alipore, 700027 Telefono: +91 (33) 32944677 Fax: +91 (33) 24490070 Email: [email protected] Ufficio di New Delhi Responsabile: Gurpreet Ahuja Indirizzo: C/o Embassy Of Italy 50-E Chandragupta Marg, Chanakyapuri, 110021 Telefono: +911126882156 Fax: +911126885281 Email: [email protected] Ufficio di Chennai Responsabile: Anil Mulchandani Indirizzo: 2 B Jamals, No. 17, Jagannathan Rd, Nungambakkam, 600034 Telefono/Fax: +914428242399/97 Email: [email protected]