Scheda paese tratta da Business Atlas 2015 Guida agli

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Scheda paese tratta da Business Atlas 2015 Guida agli
INDIA
DATI MACROECONOMICI
Reddito pro-capite
euro
3.430
Tasso di inflazione
%
5,9
Tasso di disoccupazione
%
5,2
Tasso di variazione del PIL (2014 su 2013)
%
6,4
Previsione di crescita del PIL per il 2015
%
6,5
Totale import
Miliardi di euro
398,4
Totale export
Miliardi di euro
276,9
Saldo bilancia commerciale
Miliardi di euro
-121,5
Totale importazioni dall’Italia
Miliardi di euro
3,04
Totale esportazioni verso l’Italia
Miliardi di euro
4,15
Saldo interscambio Italia
Miliardi di euro
1,11
Investimenti esteri verso il paese
Miliardi di euro
36
Investimenti del paese all’estero
Miliardi di euro
36,9
Investimenti italiani nel paese
Miliardi di euro
28,79
Investimenti del paese in Italia
Miliardi di euro
19,02
Fonti: Government of India, Ministry of Commerce & Industry, Department of
Commerce; Eurostat; ISTAT
Business Atlas Asia
India
Mumbai
CARATTERISTICHE DEL PAESE
Fuso orario: (rispetto all’Italia): +4.30
Superficie: 3.287.263 kmq
Popolazione: 1,27 miliardi
Comunità italiana: oltre 1.000
Capitale: New Delhi
Città principali: Ahmedabad, Bangalore, Calcutta
Chennai, Hyderabad, Mumbai, Pune.
Moneta: Rupia Indiana (INR)
Tasso di cambio1: 1 euro = 81,040 INR
Lingua: Hindi (41%), Inglese (diffuso, soprattutto nelle
metropoli per gli affari) e 22 lingue regionali
Religioni principali: Induisti (80,5%), Musulmani (13,4%), Cattolici (2,3%), Sikh (1,9%), Buddhisti (1%)
Ordinamento dello Stato: in base alla Costituzione del 1950, l’India è una Repubblica federale parlamentare. Il Parlamento della Repubblica, plasmato sul modello Westminster, è articolato in due Camere: Lok Sabha (Consiglio del Popolo,
Camera bassa) e la Rajya Sabha (Consiglio degli Stati, Camera alta); la prima è eletta, da tutti i cittadini maggiorenni, con
sistema uninominale secco e la legislatura ha una durata massima di cinque anni; la Rajya Sabha, invece, eletta dai parlamenti
statali in proporzione al numero di abitanti dello stato rappresentato, è eletta con sistema proporzionale ed è rinnovata per
il 33% ogni due anni. Le due Camere e i parlamenti dei singoli stati eleggono ogni sette anni il Presidente della Repubblica
(attualmente Pranab Mukherjee in carica dal 25 luglio 2012) con compiti di mera rappresentanza; esso nomina il Primo Ministro e capo del governo individuandolo nella persona del leader del partito di maggioranza (Narendra Modi del BJP in carica
dal 24 maggio 2014) e i governatori dei singoli stati. Il potere giudiziario è infine detenuto dalla Corte Suprema che controlla
la costituzionalità delle leggi, dall’Alta Corte e dai tribunali, i quali garantiscono il rispetto delle leggi da parte dei cittadini.
L’istituzione incaricata dello sviluppo delle politiche nazionali è la NITI (National Institute for Transforming India) Aayog; fino
al 2014 era la Planning Commision.
Suddivisione amministrativa: 29 stati federati con parlamenti e governi autonomi (Andhra Pradesh, Arunachal
Pradesh, Assam, Bengala Occidentale, Bihar, Chhattisgarh, Goa, Gujarat, Haryana, Himachal Pradesh, Jammu e Kashmir,
Jharkhand, Karnataka, Kerala, Madhya Pradesh, Maharashtra, Manipur, Meghalaya, Mizoram, Nagaland, Orissa, Punjab,
Rajasthan, Sikkim, Tamil Nadu, Telangana, Tripura, Uttarakhand, Uttar Pradesh) e 7 Territori dell’Unione suddivisi in distretti
(Territorio Nazionale della capitale di Delhi, Andamane e Nicobare, Chandigarh, Dadra e Nagar Haveli, Daman e Diu, Laccadive, Pondicherry).
QUADRO DELL’ECONOMIA
Quadro macroeconomico2
Il tasso di crescita economica del Paese è tra stato tra i più
alti al mondo dal 2003 al 2011 ma ha subito una decelerazione nel biennio 2012-2013 dimezzandosi dall’ 8,9%
del 2010-2011 al 4,5% nel 2012-2013. A partire dal 2014
l’economia ha dato segni di cambiamento e gli squilibri si
sono ridotti; il tasso di crescita è stato lievemente superiore
alle previsioni e ha raggiunto il 5,4% ma la forte crisi inflazionistica ha colpito sia nell’India rurale che in quella
urbana. Nonostante le diminuzioni nel tasso di inflazione
dopo i picchi del 2013, le aspettative sul tasso rimangono
molto alte, intorno all’8%. In termini generali, un punto di
svolta viene individuato nelle elezioni di maggio che hanno portato all’elezione del Primo Ministro Narendra Modi,
supportato da una solida maggioranza parlamentare, che
sembra aver ridato fiducia alla comunità d’affari indiana in
una situazione stagnante che persisteva da ormai due anni,
contrassegnata da una debole crescita, da un inflazione
molto alta e dalla percezione di una paralisi politica che
aveva depresso gli investimenti interni ed esteri. Tale fiducia
è dovuta anche all’annuncio della riforma monetaria che
ha dato maggior importanza al valore del tasso inflazionistico riuscendo a ridurre l’inflazione del prezzo al consumo
al 5%; il forte deprezzamento della Rupia ha parzialmente
aiutato il rilancio delle esportazioni. D’altra parte, il settore
pubblico rimane e farraginoso e macchinoso e necessita
delle attese riforme monetarie, coadiuvate da quelle strut1 Tasso di cambio medio 2014
2 Fonti: OECD, Economic survey: India 2015; Reuter 2015
Business Atlas India
turali. Dopo la lenta ripresa del secondo semestre del 2014,
l’anno 2015 si apre quindi in un clima di attesa di politiche
di apertura economica e di supporto agli investimenti. Sarà
con la finanziaria prevista per fine febbraio che verranno
chiariti i piani d’azione del governo indiano, che per ora
sembrano incentrati, tra le altre cose, sull’approvazione di
alcuni importanti provvedimenti come la GST (Goods &
Services Tax), il “Land Acquisition Act”, che avrà un forte
impatto sullo sviluppo delle infrastrutture e il programma
“Make in India”, un ambizioso piano di investimento e di
attrazione di FDI nel settore manifatturiero. Attualmente,
la politica monetaria indiana si pone tre principali obiettivi:
mantenere la stabilità dei prezzi, sostenere la crescita economica assicurando un adeguato flusso di credito nei settori redditizi e mantenere la stabilità finanziaria. Le previsioni
rispetto all’economia indiana per i prossimi anni sono generalmente positive, tenuto conto delle riforme strutturali e di
politica economica presenti nell’agenda Modi.
Principali settori produttivi3
Nel 2014 i fattori chiave della crescita economica indiana
sono stati: l’industria manifatturiera, dei servizi farmaceutici, le infrastrutture e il settore agricolo. Quest’ultimo accanto al manifatturiero, ha assistito ad un costante aumento di
investimenti dovuti all’elevata disponibilità di manodopera
a basso costo e alla vasta estensione delle aree rurali.
L’India è la seconda area agricola al mondo con circa 180
milioni di ettari coltivati. Grazie alla varietà climatica l’India rientra tra i primi dieci esportatori mondiali di prodotti
agricoli. ll contributo dell’agricoltura al PIL è pari al 17%. Le
previsioni sostengono che la forza lavoro indiana nel settore
agricolo aumenterà dal 58% al 64% nel 2021. In questo
settore si registra una crescita annuale del 3,3% che entro
il 2021 dovrebbe raggiungere un ammontare di mld/euro
40. In questo campo esistono numerose possibilità di investimento soprattutto per le attività che necessitano dello
stoccaggio di merce.
Quello dei servizi è il settore di investimento che contribuisce maggiormente allo sviluppo del PIL indiano costituendone circa il 65%. Questa categoria economica detiene una
crescita incessante intorno al 10% da oltre 20 anni e rimane
uno dei settori più stabili nonostante le fasi recessive (con
un tasso di crescita del 7%). Rimane anche uno dei settori
più attrattivi per gli investimenti soprattutto in IT e Outsourcing. I Servizi finanziari rappresentano circa il 57% del
PIL.
L’India è tra i primi paesi di destinazione per gli investimenti
esteri nel settore industriale e delle comunicazioni4. I costi
effettivi, 3-4 volte inferiori a quelli dei mercati occidentali,
rendono il paese estremamente competitivo. In particolare,
3 Fonti: Department of Industry Policy & Promotion; IBEF (India
Brand Equity Foundation)
4 Fonte: Bloomberg 2015
5 Fonte: India Transport Report, Moving India 2032, a cura del
National Transport Development Policy Committee (NTDPC)
6 Memorandum di Intesa Sullo sviluppo delle infrastrutture firmato
nel settembre 2014 da 21 Paesi in Asia tra i quali Cina, India e
Pakistan, USA.
l’industria chimica farmaceutica indiana rappresenta il 3%
del mercato mondiale. Altamente diversificata, con oltre
80.000 sostanze chimiche, contribuisce, attualmente, per il
15% alla formazione del PIL.
Altri settori che hanno registrato crescite importanti sono
quelli del carbone, del cemento, dell’elettricità.
Il governo conta di riuscire a creare 90 milioni di posti di
lavoro solo nel settore della manifattura ad alta intensità-lavoro nel prossimo decennio.
Infrastrutture e Trasporti5
Il settore delle infrastrutture e quelli ad esso legati quali
energia, petrolio, gas e automotive, saranno oggetto di un
generale rilancio, come suggerito dalle recenti politiche
economiche governative.
L’approvazione di un Memorandum d’Intesa6 volto a creare
una piattaforma di collaborazione internazionale sulle infrastrutture dimostra la volontà del governo indiano di aprire il settore ai rapporti bilaterali con l’estero, potenziando
e ampliando lo sviluppo urbano, la rete ferroviaria e autostradale, il settore energetico e delle energie rinnovabili, lo
sviluppo delle risorse idriche e fluviali. Per trovare soluzioni
efficaci alla rapida urbanizzazione e per promuovere gli
standard ambientali, il Governo ha inoltre stanziato mld/
USD 1,2 nell’anno fiscale 2014-15 per costruire 100 nuove
smart cities.
In India sono presenti 125 aereoporti di cui quelli internazionali sono: Ahmedabad, Amritsar, Bengaluru, Chennai,
Goa, Guwahati, Hyderabad, Kochi, Kolkata, Mumbai, New
Delhi, Thiruvananthapuram, Port Blair, Srinagar, Jaipur, Nagpur, Calicut, Tiruchirapalli, Coimbatore.
Le via navigabili corrispondono a una rete di circa 14,500
km. I maggiori porti di entrata sono: Chennai, Ennore,
Haldia, Jawaharlal Nehru Port Trust (JNPT), Kolkata, Kandla, Kochi, Momugao, Mumbai, New Mangalore, Paradip,
Tuticorin and Vishakhapatnam.
A causa del forte aumento del tasso annuale del numero dei veicoli (+10,6%), l’India offre importanti
opportunità nel settore di beni di consumo (in questo
caso veicoli) e delle infrastrutture.
La rete ferroviaria (Indian Railways) si estende per
circa di 64.000 km e trasporta ogni giorno, da 7.083
stazioni, circa 23 milioni di viaggiatori and 265 milioni di
tonnellate di merce.
La rete autostradale conta 4,1 milioni di km ed è la seconda
più estesa al mondo. Strade e ferrovie richiedono urgenti
lavori di ammodernamento e ampliamento che fronteggino la crescita del traffico soprattutto nelle maggiori
aree urbane. Durante il piano quinquennale 2012-2017 il
governo ha allocato il 20% dei mld/USD 1.000 dedicati alle
infrastrutture, unicamente allo sviluppo della rete stradale.
Il Ministero dell’ambiente ha dato il via libera a tre progetti
finalizzati a costruire un corridoio Delhi-Mumbai Industrial
Corridor (DMIC), uno a Dholera regione del Gujarat, e il
Manesar – Bawal ad Haryana nello stato Khuskhera ed a
Bhiwadi - Neemrana in Rajasthan.
Business Atlas Asia
Commercio estero7
Totale import: mld/euro 398,4
Totale export: mld/euro 276,9
Principali prodotti importati: (%) petrolio greggio
e minerali bituminosi (27,4); oro (11,5); diamanti (5,6);
combustibili solidi (3,3); gas e idrocarburi (2,5); apparecchi
elettronici per la telefonia e telegrafia (2,2).
Principali prodotti esportati: oli di petrolio o minerali bituminosi non greggi (18,7); diamanti (9,1); articoli di
gioielleria e metalli preziosi (4,6); autoveicoli (3,5); cotone
(2,9); riso (1,6).
Principali partner commerciali:
Paesi Clienti: (mld/euro) USA (39,2); EAU (30,5); Cina
(14,9); Hong Kong (12,7); Singapore (12,5).
Paesi Fornitori: (mld/euro) Cina (51); Arabia Saudita (36,5);
EAU (29,1); USA (22,5); Svizzera (19,4); Iraq (18,5).
Interscambio con l’Italia8
Saldo commerciale: mld/euro 1,11
Principali prodotti importati dall’Italia: (mld/
euro) Macchinari ed apparecchi n.c.a. (1,17); sostanze e
prodotti chimici (0,33); Metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (0,29).
Principali prodotti esportati in Italia: (mld/euro)
Prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori (1); metalli
di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti
(0,63); sostanze e prodotti chimici (0,5).
Investimenti esteri (principali Paesi)9
Paesi di provenienza: (%) Singapore (25); Isole Mauritius (20); Regno Unito (13); Paesi Bassi (10); Giappone
(7); Germania (4).
Paesi di destinazione: (%) Isole Mauritius (30); Singapore (24); Olanda (9); USA (7); EAU (5).
Investimenti esteri (principali settori)10
Verso il paese: (%) servizi, finanziari e non (20); edilizia, costruzioni e infrastrutture (12); telecomunicazioni (7);
informatica (6).
Italiani verso il paese: (%) servizi, comprese società
di ingegneria (20); automotive (16); macchinari (14); comparto tessile e manifatturiero (12).
Sul territorio sono presenti circa 400 entità legali e stabilimenti italiani, distribuiti soprattutto nei poli industriali
di Delhi-Gurgaon-Noida, Mumbai-Pune e Chennai. Tra
i grandi gruppi presenti: Assicurazioni Generali, Brembo,
Carraro, Danieli, Ferrero, Fiat, Maire Tecnimont, Lavazza, Luxottica, Magneti Marelli, Maschio Gaspardo, New Holland,
Perfetti Van Melle, Piaggio, StMicroelectronis, Techint.
7 Fonte: Government of India, Ministry of Commerce & Industry,
Department of Commerce (dati 2014-15)
8 Fonte: Istat
9 Fonte: Government of India, Ministry of Commerce and Industry,
Department of Industrial Policy & Promotion
10 Fonte: Eurostat e Reserve Bank of India (www.rbi.org.in)
11 Per ulteriori informazioni si consiglia di consultare: Government
of India, Ministry of Commerce and Industry, Department of
Industrial Policy & Promotion
In Italia del Paese: (%) manifatturiero (69,2); commercio all’ingrosso, commercio al dettaglio, ristoranti e
alberghi (20,8); costruzioni (5,3); finanziario, assicurativo,
immobiliare e servizi alle imprese (4,7).
ASPETTI NORMATIVI E LEGISLATIVI
Regolamentazione degli scambi
Sdoganamento e documenti di importazione11:
il regime doganale è disciplinato dal “Custom Act” del 1962
e dal Custom Tariff Act del 1975. Nel 1992 è stato inoltre
introdotto il Foreign Trade Development and Regulation Act.
Il Ministero del Commercio e dell’Industria (Ministry of
Commerce and Industry) è l’organo competente in materia.
I dazi doganali sono applicati sia sulle merci importate in
India, che su quelle in uscita. Le merci in arrivo vengono
classificate dal Customs Tariff Act in 4 distinte categorie
in base al Paese d’origine al quale corrisponde un diverso
trattamento tariffario, secondo i criteri dettati dal Sistema
Armonizzato: a) merci che beneficiano della clausola della
“nazione più favorita”; b) merci che beneficiano di un trattamento preferenziale (più bassa della tariffa al punto a) si
applica alle merci originarie (secondo la nozione di “origine
preferenziale”) di un Paese con il quale l’India ha stipulato
un accordo daziario preferenziale (Paesi APTA, Paesi SAPTA,
Paesi GSTP, Cile, Bhutan, etc.); c) merci diverse dalle precedenti, che quindi non beneficiano di trattamenti agevolati,
ma viene applicata una tariffa ordinaria (General Rate); d)
merci assoggettate a dazio per periodi limitati di tempo, in
genere per frenarne l’importazione.
Le merci importate devono essere corredate dalla seguente documentazione: a) fattura pro-forma, b) certificato di
origine delle merci, c) documenti vari (i.e. certificato di
controllo qualità, certificato di analisi chimica per prodotti
chimici e farmaceutici), d) polizza di carico (in base al
vettore utilizzato per il trasporto). I tempi dello sdoganamento tendono ad essere particolarmente lenti, si consiglia
pertanto all’operatore italiano di stabilire, prima dell’importazione, relazioni con importatori e spedizionieri qualificati
per la puntuale consegna degli ordinativi.
Classificazione doganale delle merci: nomenclatura combinata sulla base del Sistema Armonizzato.
Restrizioni alle importazioni: merci vietate e per
le quali non è permessa l’importazione, a meno di avviso
ufficiale (Policy Notification) del governo a riguardo; merci
di libera importazione (Open General License-OGL) in base
alla quale le merci possono essere liberamente importate
dietro pagamento dei dazi doganali richiesti.
Importazioni temporanee: consentita l’importazione
in esenzione da dazio per un periodo di sei mesi, prima della
riesportazione, di materiali da esposizione (l’evento deve essere approvato e sponsorizzato dal Ministero del Commercio
oppure dalla Indian Trade Promotion Organization), compresi
materiali da costruzione ed ornamentali, destinati a mostre,
fiere o eventi simili, dietro presentazione del Carnet ATA,
emesso da una Camera di Commercio della città dell’esportatore. L’eventuale estensione del periodo d’importazione
oltre i 6 mesi è di pertinenza delle autorità doganali.
Business Atlas India
Attività di investimento ed insediamenti produttivi nel paese
Normativa per gli investimenti stranieri: l’India
dispone, tra le economie emergenti, di una tra le politiche
più liberali e trasparenti per gli investimenti esteri, consentiti fino al 100% secondo la “procedura in via automatica”,
ovvero senza previa autorizzazione da parte del Governo
indiano né dalla Reserve Bank of India (RBI). Agli investitori
si richiede solamente di informare l’Ufficio regionale della
RBI entro 30 giorni dal ricevimento delle rimesse dall’estero
e di presentare i documenti richiesti entro 30 giorni dall’emissione azionaria agli investitori stranieri. Gli investimenti
diretti sono permessi in tutti i settori e attività eccetto i
seguenti, che richiedono una precedente approvazione del
Governo: 1) produzione di sigari, sigarette e surrogati del
tabacco; 2) produzione di apparecchiature aerospaziali e per
la difesa; 3) produzione di articoli riservati alla piccola impresa per cui l’investimento straniero superi il 24% del capitale; 4) iniziative in cui il partner straniero coinvolto gode di
una precedente collaborazione tecnica/finanziaria in India
nello stesso settore; 5) produzione di distillati e bevande
alcoliche; 6) il settore minerario; 7) il settore delle costruzioni; 8) tutte le iniziative imprenditoriali che sono soggette
a limiti massimi previsti per l’investimento straniero.
La politica esistente non permette gli investimenti stranieri
diretti nei seguenti settori: 1) gioco d’azzardo e scommesse;
2) lotterie: 3) energia atomica; 4) Chit funds Business che
è una sorta di società di risparmio 5) Nidhi Company una
Mutual Benefit society company; 6) Agricoltura esclusi
alcuni settori e piantagioni (escluse le piantagioni di thè)
6) il Trading in Transferable Development Rights (TDRs) ovvero l’incoraggiamento nel trasferimento delle terre; 7) nel
mercato degli investimenti immobiliari escluse le grandi
costruzioni e grandi infrastrutture.
Legislazione societaria: regolata dal Company Act
del 1956 e successivi emendamenti. Una società straniera
che intenda stabilire un’attività in India avrà a disposizione
le seguenti possibilità: 1) entità costituita di diritto indiano
tramite domanda al Registro delle Società (ROC), ai sensi
del Companies Act 1956 e 2013 e operante in forma di joint
venture o di sussidiaria interamente posseduta; 2) come
entità non costituita, quindi non soggettivamente distinta
dalla società-madre straniera (la società può operare, quindi, sotto forma di ufficio di collegamento o di rappresentanza, ufficio di progetto, filiale, filiale indipendente in una
zona economica speciale).
In merito al settore Retail una prima apertura agli investimenti stranieri è avvenuta nel 2006 con ulteriori passi in
avanti nel 2012: negli Stati che hanno recepito la legislazione nazionale, sono ammessi investimenti stranieri pari al
100% nel commercio al dettaglio di prodotti monomarca
e al 51% per la distribuzione multi-marca purché vengano
rispettate le seguenti condizioni preesistenti alla riforma:
a) i prodotti devono essere venduti con lo stesso marchio a
12 Per approfondimenti, si consiglia: IP Leaders (ipleaders.in)
13 Fonte: Government of India, Ministry of Finance
14 Fonte : GTS India
livello internazionale; b) la vendita al dettaglio dei prodotti
monomarca deve comprendere solo prodotti che vengono
contrassegnati con il marchio durante la produzione; c) l’investitore straniero deve essere il titolare del marchio; d) nel
caso in cui l’investimento superi il 51%, almeno il 30% del
valore dei prodotti venduti deve essere obbligatoriamente
costituito da beni realizzati da piccole imprese indiane (i.e.
con investimento totale inferiore a mln/USD 1) quindi da
sussidiarie.
Brevetti e proprietà intellettuale
Prima di depositare la domanda di registrazione di un marchio è opportuno effettuare una ricerca preliminare per assicurarsi che lo stesso non sia stato registrato in precedenza,
né sia presente nei registri delle società o in elenchi commerciali. La ricerca sul registro dei marchi può essere fatta
on-line sul sito dell’Ufficio del Registro dei Marchi al costo
di circa euro 6, o ci si può rivolgere a un consulente o a studi
legali (circa euro 80 per marchio e per classe di prodotto).
Qualsiasi richiedente avente una sede principale di business
in India può depositare una domanda di registrazione. Ciascuna fase di archiviazione richiede una tassa prescritta per
marchio e per classe di prodotti, che varia da euro 7 a 38
circa12. La documentazione richiesta varia in base al tipo di
domanda, ma generalmente il modulo da compilare e la
domanda devono essere redatti sia in inglese che in hindi e
forniti in più copie. L’Ufficio del Registro dei marchi concede
la registrazione in un anno e mezzo circa, ma talvolta sono
necessari tempi più lunghi.
La registrazione vale per un periodo di 10 anni, e può essere
rinnovata per ulteriori 10 con il pagamento del diritto di
rinnovo di circa 76 euro.
Sistema fiscale
Anno fiscale: 1 aprile – 31 marzo
Imposta sui redditi delle persone fisiche13
Redditi (in INR)
Valore
Redditi inferiori a 160.000 0%
10%
Redditi da 160.001 a 500.000 Redditi da 500.001 a 800.000 20%
Redditi oltre 800.000 30%
Imposta sui redditi delle persone giuridiche
TipologiaValore
Persone giuridiche indiane
30%
Persone giuridiche non residenti (filiali)40%
Royalty Income
50%
Alle persone giuridiche indiane con fatturato superiore a
mln/INR 10 si applica un’imposta addizionale del 5%.
Imposta sul valore aggiunto (VAT) 14: introdotta
nel 2005 e applicata ai soli beni materiali, è regolamentata
a livello nazionale; fino al 2006 gli stati indiani potevano
regolarne l’applicazione, ora la GST dovrebbe diventare
uniforme e applicarsi a tutti i beni e servizi. Le polemiche
sollevate da alcuni stati hanno indotto il governo ad appro-
Business Atlas Asia
vare una norma costituzionale che risarcisca gli stati i quali
subissero perdite dall’applicazione della tassa. In generale
le aliquote applicate sono le seguenti: 0% sui beni di prima
necessità, 1% sui metalli preziosi, 4% sugli investimenti
industriali, sui beni capitali e sui beni di consumo di massa,
12,5% su tutti gli altri beni. Prodotti petroliferi, tabacco,
superalcolici, etc. hanno un’aliquota generalmente più alta
che varia da Stato a Stato. La Service Tax, introdotta nel 1994
ed emendata nel 2012, è invece applicabile a tutti i servizi e
ai beni manifatturieri.
NOTIZIE PER L’OPERATORE
Rischio Paese15 3/7
Condizioni di assicurabilità SACE16 apertura senza
condizioni
Sistema bancario
La Reserve Bank of India (RBI) è l’unico istituto che ha potere di emissione e controlla tutte le operazioni bancarie nel
Paese. Quattro le categorie di banche commerciali presenti:
banche nazionalizzate, banche private, banche cooperative
e banche straniere.
TASSI BANCARI
TIPOLOGIAVALORE
Bank Rate
8,75%
Repo Rate
8%
Reverse Repo Rate
6,75%
Reserve Bank Rate 4%
9–9,50%
Deposit Rate
Principali finanziamenti e linee di credito
Le Banche che effettuano la raccolta dei depositi privati e
societari, nonché il mercato azionario, sono le fonti di finanziamento ordinario per le imprese. Ad esse si affiancano
altre istituzioni finanziarie. In genere le banche commerciali
operano solo sul credito a breve termine per il capitale di
funzionamento e al massimo offrono crediti a medio termine da 5 a 7 anni. Le istituzioni finanziarie - fra le quali l’Industrial Credit and Investment Corporation of India (ICICI),
l’Industrial Development Bank of India (IDBI) e l’Industrial
Financial Corporation of India (IFCI) - concedono finanziamenti a lungo termine, per progetti di durata di 7 o più anni.
Attività SIMEST
Studi di prefattibilità, fattibilità e assistenza tecnica
collegati agli investimenti
art. 6, c. 2 lettera b della L. 6/10/2008 n° 133
Legge 100/90
Investimenti esteri Fondo di Venture Capital
Crediti all’esportazione Dlgs. 143/98 (già Legge 227/77)
Finanziamenti per l’inserimento sui mercati esteri
art. 6, c. 2 lettera a della L. 6/10/2008 n° 133
Finanziamenti per la prima partecipazione a fiere/mostre
Servizi di assistenza tecnica e consulenza professionale
Ricerca partner/opportunità d’investimento
Per ulteriori informazioni si vedano le pagg. 10-11
Parchi industriali e zone franche17
Le Special Economic Zones (SEZs) sono parchi industriali
liberi da dazi doganali, con costi di produzione minori per
lavorazioni destinate prevalentemente all’esportazione. Importare nelle SEZs significa avere la possibilità di alleggerire
le procedure e gli oneri amministrativi oltreché l’esenzione
di alcune politiche restrittive, incluse le leggi sul lavoro. Le
ingenti facilitazioni sono state moderate a partire dal 2011
anno in cui il governo ha imposto un “Minumum Alternate
Tax” e una “Dividend Distribution Tax”. Inoltre le SEZs stabilite dal 2014 in avanti hanno beneficiato di un deprezzamento completo per il primo anno che favorirà i settori ad alta
intensità di capitale.
Le National Investment and Manufacturing Zones (NIMZs)
sono un elemento cruciale della politica manifatturiera
indiana (National Manufacturing Production-NMP). Sono
state istituite nel 2011 con l’obbiettivo di promuovere politiche ambientali per creare dei distretti industriali estesi per
un minimo di 5000 ettari.
Le principali sono: Kandla e Surat (Gujarat), Santa Cruz
(Mumbai- Maharashtra), Chennai (Tamil Nadu) e Cochin
(Kerala), Vishakapatnam (Andra Pradesh), Falta (West Bengal), Noida (Uttar Pradesh)
Accordi con l’Italia
Nel 2008 India e Italia hanno stretto una collaborazione nel
settore Agro-alimentare e anche in materia Fito-sanitaria.
Nel 2009 è stata firmata una cooperazione in materia di
“Customs Matters”.
Inoltre Italia e India sono entrambi signatari dal 2011 della
“Convention on Mutual Administrative Assistance in Tax
Matters” che ha l’obiettivo di promuovere la collaborazione
tra paesi del gruppo OECD per contrastare l’evasione fiscale
tramite assistenza amministrativa, scambio di informazioni
e ispezioni fiscali.
Costo dei fattori produttivi
MANODOPERA (in €/mese)18
CATEGORIA Valore minimo Valore Massimo
Operaio 50
80
Impiegato150
700
Dirigente1.400
4.000
Organizzazione sindacale
La forza lavoro indiana corrisponde a 430 milioni di lavoratori con una crescita annua di 2%. Il mercato del lavoro
indiano consiste in tre settori: I lavoratori rurali (60%), un
settore organizzato (8%) e un settore urbano informale (
32%). Circa il 30% dei lavoratori è sindacalizzato. I principali sindacati (India Trade Union Congress-AINTUC, All India
Trade Union Congress-AITUC, Hind Mazdoor Sabha) sono
15 Fonte: OCSE. Categoria OCSE (o categoria di rischio) indica il grado
di rischiosità (da 0 a 7, dove 0=rischio minore e 7=rischio massimo),
ovvero la probabilità che si verifichi un default
16 Per maggiori informazioni www.sace.it
17 Per ulteriori informazioni: SezsIndia.com
18 Fonte: Government of India Ministry of Labour & Employment
Business Atlas India
affiliati alle confederazioni sindacali centrali. La Conferenza
per il Lavoro, organismo tripartitico formato dal Governo,
dai lavoratori e dai datori di lavoro, offre una rappresentanza
proporzionale a dette confederazioni.
ELETTRICITÀ AD USO INDUSTRIALE (in €/Kw/h)19
Media
Alta e media tensione 0,08
PRODOTTI PETROLIFERI (in €)20
DAA
Benzina0,66 1,11
Nafta 0,430,44
Combustibile industriale 0,18 0,76
ACQUA (in €/m3)21
DAA
Acqua ad uso industriale 0,29
0,40
IMMOBILI (in €/m2)22
DAA
Affitto locali uffici
3
4
INFORMAZIONI UTILI
Indirizzi Utili NEL PAESE
RETE DIPLOMATICO CONSOLARE23
Ambasciata d’Italia
50, Chandra Gupta Marg
Chanakyapuri, New Delhi 110021
tel +91 11 26114355 - fax +91 11 26873889
www.ambnewdelhi.esteri.it
[email protected]
CONSOLATI GENERALI
Calcutta: 3, Raja Santosh Road, Alipore, 700027 tel +91 33 24792414/26 - fax +91 33 24793892 www.conscalcutta.esteri.it
[email protected]
Mumbai: Kanchanjunga Building, 72 G. Deshmukh Road,
400 026
tel +91 22 23804071/3 - fax +91 22 23874072/4
www.consmumbai.esteri.it
[email protected]
19 Fonte: International Energy Agency- IEA (2014)
20 Fonte: Bharat Petroleum.it;
21 Fonte: Indian Government, Information System Organization,
Water Planning & Project Wing, Central Water Commission
22 Fonte: Magic Brics
23 Fonte: Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione
Internazionale (www.esteri.it)
24 Fonte: Agenzia ICE
ALTRI UFFICI DI PROMOZIONE ITALIANI
Istituto Italiano di Cultura
New Delhi: 50-E Chandragupta Marg, Chanakyapuri
110021
tel +91 1126871901 - fax +91 1126871902
www.iicnewdelhi.esteri.it
[email protected]
Mumbai: Kanchanjunga Building, 72 G. Deshmukh Road
400026 tel. +91 22 223804073/1 – fax +91 22 23874078
[email protected]
Uffici ICE24
New Delhi: 50-E, Chandragupta Marg,
Chanakyapuri 110021
tel +91 11 24101272 (4 linee) - fax +91 11 24101276
[email protected]
Mumbai: Dhanraj Mahal, E 28 - 2nd Floor
CSM Rd. Apollo Bunder, Colaba 400 001
tel +91 22 22821214/1125 - 22809250/55 22809260/65 - fax +91 22 22821085
[email protected]
Ufficio ENIT25
9th Floor, Tower A, Urmi Estate, 95,
Ganpatrao Kadam Marg, Lower Parel (W),
Mumbai 400 013, India
tel. +91 22 67 289495/189529
[email protected]
ISTITUTI DI CREDITO ITALIANI
Italian Desk c/o BNP Paribas India
1 Forbes, 6th Floor, 1 Dr. V.B. Gandhi Marg, Mumbai
tel. +91 11 41796630
[email protected][email protected]
Banca Popolare Di Vicenza (Rep. Office) – New Delhi
tel +91 11 41524344/45 - [email protected]
Banco Popolare (Rep. Office) Mumbai
tel +91 22 22042872 - [email protected]
Intesa Sanpaolo (Ufficio di Rappresentanza)
Indirizzo postale: 81 Maker Chambers VI Jamnalal Bajaj
Marg Nariman Point, Mumbai 400 021
tel. +91 22 22871400
fax + 91 22 22020333
[email protected]
Monte dei Paschi di Siena (Rep. Office) - Mumbai
tel +91 22 2202 4478 / 71
[email protected]
UBI (Rep. Office) - Mumbai
tel +91 22 22023601
[email protected]
Unicredit (Rep. Office) - Mumbai
tel +91 22 2285 1111/13
[email protected]
Business Atlas Asia
IN ITALIA
RETE DIPLOMATICO-CONSOLARE
Ambasciata d’India
Viale XX Settembre, 5 - 00187 Roma
tel 06 4884642 - fax 06 4819539
Consolato Generale
Via Larga,16 - 20122 Milano
tel 02 8057691 – fax 02 72002226
ISTITUTI DI CREDITO
Ex-Im Bank Via Disciplini, 7 – 20123 Milano
tel 02 58430546 – fax 02 58302124
State Bank of India Via Larga, 16 – 20122 Milano
tel 02 86461019 – fax 02 875451
Formalità doganali e documenti di viaggio
I visitatori che non hanno merci soggette a dazi doganali,
articoli di alto valore o valuta straniera per un valore superiore a ca. euro 11.340 possono accedere attraverso il Canale
Verde. Gli altri devono dichiarare i relativi beni o capitali e
passare per il Canale Rosso per le necessarie autorizzazioni.
Non è prevista la possibilità di ottenere il visto all’arrivo
nel Paese, per cui i passeggeri italiani devono assicurarsi,
prima della partenza, di avere il documento valido per tutto
il periodo di permanenza. La procedura per ottenere il visto
deve essere effettuata in Italia presso il consolato o l’ambasciata indiana e questo processo dura circa 2/3 settimane.
Il visto turistico ha una validità di 6 mesi a decorrere dal momento dell’emissione (non a quello dell’arrivo in India), è ad
entrata multipla, ma non estendibile, né convertibile, né rinnovabile prima di un mese dalla scadenza. Inoltre, un turista
non può richiedere un visto turistico entro i due mesi dall’ultima visita al Paese. Il governo indiano rilascia visti business
ad entrata multipla per coloro che intendano visitare il Paese
per affari. Per l’ottenimento è necessario accompagnare al
modulo di domanda una lettera di invito da parte dell’ente/
società che si andrà a visitare in India. Nella lettera devono
essere indicati: il tipo di lavoro svolto dal candidato; la probabile durata della permanenza; la durata del visto; una lista
dei luoghi e delle organizzazioni cui si intende prestare visita; una lettera che certifichi il possesso di risorse finanziarie
sufficienti a mantenersi nel Paese. Il visto di lavoro consente
ingressi multipli nel Paese per un periodo massimo di 5 anni.
Per ottenere il visto è necessario presentare una copia del
contratto, il curriculum del candidato e una prova che l’ente/
società per cui lo stesso intende lavorare è stabilita in India.
Corrente elettrica: 230/240 Volts, 50 Hz. Le prese di
corrente sono a tre poli rotondi, di diametro leggermente
superiore a quello italiano, disposti a triangolo ma le prese
italiane funzionano.
Giorni lavorativi ed orari
Uffici: lun-sab 9:30 – 18:30
Negozi: tutti i giorni 10:00-19:30 (alcuni oltre le 19:30)
eventuale chiusura domenicale di alimentari e alcuni negozi di abbigliamento
Banche: lun-ven 10:00-15:00
Festività
Festa della Repubblica (26 gennaio); Holi (marzo), Good
Friday (aprile); Ramazan Idu’l Fitr (luglio/agosto); Festa
dell’Indipendenza (15 agosto); Compleanno di Mahatma
Gandhi (2 ottobre), Dussehra e Bakri Id (ottobre); Diwali
(ottoble/novembre); Natale (25 dicembre).
Assistenza medica
Per i rappresentanti di aziende italiane in visita di lavoro in
India, è consigliata un’assicurazione sanitaria internazionale
(offerta dalle maggiori compagnie assicurative) che permette, in caso di emergenza, il ricovero presso strutture private.
Sarà il Consolato di riferimento oppure la stessa assicurazione ad indicare la struttura più vicina o convenzionata. Tutti i
costi di ricovero e degenza saranno a carico dell’assicurazione (alcune polizie prevedono franchigie o massimali).
MEZZI DI TRASPORTO
Compagnia aerea di bandiera: Air India, (sono inoltre presenti nel paese compagnie aeree indiane low cost
quali: IdiGo, Go Air )
Altre compagnie che effettuano collegamenti
con l’Italia: Lufthansa, Brussels Airlines, British Airways,
Qatar, Emirates, Air France, KLM, Swiss, e Turkish Airlines.
Trasferimenti da e per l’aeroporto: solitamente
organizzato dall’hotel, gratuitamente o a pagamento (circa
euro 25 a Mumbai). Sono disponibili anche i taxi, sia sotto
licenza pubblica che di compagnie di trasporti private, anche in forma pre-pagata nella hall degli arrivi all’aeroporto
(a partire da circa euro 5).
SITI DI INTERESSE
Sito del governo indiano con link a tutti i ministeri e gli Stati
dell’India: www.nic.in.
Portale indiano: www.indiainfoline.com
Sito del maggiore organizzatore di fiere in India: www.indiatradefair.com
Borsa di Mumbai: www.nseindia.com
Sito del dipartimento per la promozione e le politiche industriali: www.dipp.nic.in
Dogana Indiana: www.cbec.gov.in
ORGANIZZAZIONI INDUSTRIALI:
Confederation of Indian Industry (C.I.I.) www.cii.in
Federation of Indian Chambers of Commerce and Industry
(FICCI): www.ficci.com
Bombay Chamber of Commerce:
www.bombaychamber.com
Association of Chambers of Commerce:
www.assocham.org
Indian Merchants’Chamber, Bombay: www.imcnet.org
Business Atlas India
The Indo-Italian Chamber of Commerce and Industry (IICCI)
Mumbai
ANNO DI FONDAZIONE: 1966
ANNO DI RICONOSCIMENTO: 1987
PRESIDENTE: Narinder K. Nayar
SEGRETARIO GENERALE: Sergio Sgambato
INDIRIZZO: Office No.501 - 5th Floor, 349 Business Point, Western Express Highway, Andheri (East), 400069 Maharashtra
TELEFONO: +91 22 6772 8186
FAX: +91 22 6772 8191
WEB: www.indiaitaly.com
EMAIL: [email protected]
ORARIO: 9.00 -18.00
NUMERO DEI SOCI: 1217
QUOTA ASSOCIATIVA: non residenti - associato: euro 60; ordinario: euro 100; gold: euro 500; platinum: euro 2.000; life:
euro 15.000; residenti – associato: INR 5.618 + INR 2.809 una tantum; ordinario: INR 8.427 + INR 2.809 una tantum; gold:
INR 39.326; platinum: INR 112.360; life: INR 1.123.600
NEWSLETTER: @INDIAITALY e-Newletter (mensile)
PUBBLICAZIONI: collaborazione con la rivista mensile È Italia
ACCORDI DI COLLABORAZIONE: Assocomaplast-Ucimu; Consorzio Umbria Export; Federunacoma; Invest in Lombardy; Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa; Sustainable Island
Ufficio di Bangalore
Responsabile: Ganpati Hegde
Indirizzo: 55 S.V. Complex, 2nd Floor K R Road
Opp. Basavanagudi Police Station, 560004
Telefono: +91 80-26620318 Fax: +91 80-26620848
Email: [email protected]
Ufficio di Goa (Rep. Off)
Responsabile: Maria Maragarida Fernandez
Indirizzo: c/o Guala Clousers (India) Pvt. Ltd. D-1 Sesa Ghor, 20 EDC Complex Patto Panjim, 403001
Telefono: +91 832 230697 Fax: +91 832 438943
Email: [email protected]
Ufficio di Calcutta
Responsabile: Jyoti Saha
Indirizzo: C/o Italian Consulate in Kolkata 3 Raja Santosh Rd
Alipore, 700027
Telefono: +91 (33) 32944677
Fax: +91 (33) 24490070
Email: [email protected]
Ufficio di New Delhi
Responsabile: Gurpreet Ahuja
Indirizzo: C/o Embassy Of Italy 50-E Chandragupta Marg, Chanakyapuri, 110021
Telefono: +911126882156 Fax: +911126885281 Email: [email protected]
Ufficio di Chennai
Responsabile: Anil Mulchandani
Indirizzo: 2 B Jamals, No. 17, Jagannathan Rd, Nungambakkam, 600034
Telefono/Fax: +914428242399/97
Email: [email protected]