Riformista 26 Febbraio 2010 - Pangea News – America Latina

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Riformista 26 Febbraio 2010 - Pangea News – America Latina
Mondo
VENERDÌ
26 FEBBRAIO 2010
15
! ABORTO FACILE. In Spagna
via libera alla legge: donne libere di
scegliere fino alla 14a settimana e le
16enni di farlo senza l’ok dei genitori.
Zapatero pressa Cuba
«Esigiamo la liberazione
dei prigionieri politici»
REGIME.Il premier parla a nome della presidenza semestrale spagnola del-
fatto che, secondo molti dissidenti cubani, l’ascesa al potere
del generale Raul Castro non abbia assolutamente prodotto maggiore libertà.
Ieri mattina, per decisione
della madre, Reina Luisa Tamayo, Zapata è stato sepolto a
Banes, località orientale a circa
700 chilometri da L’Avana. Tutto
è avvenuto sotto gli occhi vigili
delle forze dell’ordine cubane
che, proccupate per il significato
politico che avrebbe potuto assumere il funerale, si sono schierate sia all’entrata della cittadina
che nei dintorni del cimitero. Il
governo cubano inoltre, riferisce
il quotidiano spagnolo El Pais, ha
consigliato a tutti i cronisti stranieri presenti sull’isola di non andare a Banes per la copertura
giornalistica.
Nonostante questo, e gli arresti di una cinquantina di dissidenti, il presidente e fondatore
della Commissione cubana per i
diritti umani e per la riconciliazione nazionale, Elizardo Sanchez, ha fatto sapere che alcuni
militanti di organizzazioni per i
diritti umani sono comunque
riusciti a partecipare ai funerali
insieme a familiari e amici di
Zapata.
Secondo il giornale conservatore El Mundo, duran-
la Ue davanti ai capi delle Commissioni parlamentari degli Affari esteri dei
Ventisette. «Dobbiamo pretendere il rispetto dei diritti umani - ha affermato
- è un’esigenza fondamentale di tutta la comunità internazionale».
DI
GIULIA DE LUCA
! Nessun paese, non importa
quanto potente, deve permettersi di entrare negli affari interni di
Cuba. Raul Castro risponde con
decisione alle forti critiche che gli
sono state mosse dalla comunità
internazionale dopo la morte di
Orlando Zapata, il dissidente cubano deceduto dopo 85 giorni di
sciopero della fame intrapreso
per protestare contro le condizioni in cui vengono tenuti i prigionieri politici sull’isola.
E la posizione del fratello del
Líder máximo non cambia, sebbene il monito arrivi anche dal
premier José Luis Zapatero a nome della presidenza semestrale
spagnola dell’Unione europea.
«Possiamo immaginare la sofferenza dei prigionieri politici cubani e per questo dobbiamo pretendere dal regime cubano la loro
liberazione e il rispetto dei diritti
umani», ha affermato con risoluzione il primo ministro spagnolo
davanti ai presidenti delle Com-
missioni parlamentari degli Affari esteri degli stati membri dell’Ue, aggiungendo come questa
sia «un’esigenza fondamentale di
tutta la comunità internazionale».
Ma il presidente cubano ha
fatto sapere di non accettare ingerenze nemmeno da «un insieme di paesi, come può essere l’Unione europea», alla quale non riconosce il diritto di immischiarsi con le «nostre questioni», anche se, come lui stesso afferma
«siamo comunque disposti a discuterne».
Il rafforzamento delle relazioni con l’America Latina, e in
particolare l’apertura di un dialogo con Cuba, rappresentano una
delle priorità della presidenza
spagnola dell’Unione europea. A
ottobre scorso il ministro degli
esteri spagnolo, Miguel Ángel
Moratinos, è andato in visita a
L’Avana nel tentativo di regolamentare le relazioni tra i due paesi, ma anche di convincere l’Unione europea a rivedere la Posizione Comune adottata nel 1996.
Allora infatti la Spagna, con
il Partito popolare (Pp) di Josè
Maria Aznar fresco di vittoria,
propose al Consiglio della Ue di
assumere, appunto, una posizione comune su Cuba che esigesse
la liberazione dei prigionieri politici e il rispetto dei diritti umani, prima di avviare la normalizzazione delle relazioni con il
blocco europeo.
In seguito, con la vittoria
del partito socialista, i rapporti
con l’isola si sono sempre più
rafforzati ed è iniziato un processo di dialogo e cooperazione
supportato dalla Ue, che in diverse occasioni ha mandato a
Cuba i suoi rappresentanti per
trovare uno spazio di collaborazione fra le parti.
Durante la sua visita, il ministro degli esteri spagnolo aveva
dichiarato come il suo paese intendesse «intensificare i rapporti
fra Cuba e l’Unione europea,
quando la Spagna assumerà la responsabilità della presidenza dei
Ventisette» e questo nonostante il
te la sepoltura, avvenuta alle 13
ora spagnola, i parlamentari del
Pp hanno osservato un minuto di
silenzio davanti alla sede del partito a Madrid.
Durante il funerale, manifestazioni di solidarità sono arrivate anche dal segretario di Stato
americano, Hillary Clinton, che
ha criticato Cuba per le continue
incarcerazioni dei dissidenti politici. «Il governo degli Stati Uniti
si rammarica profondamente per
la morte di Orlando Zapata Tamayo e porgiamo le nostre condoglianze», ha affermato la Clinton al Comitato per gli Affari
Esteri, chiedendo inoltre la liberazione di tutti i prigionieri politici cubani.
La grande sfida per la Spagna, nei prossimi mesi, non riguarderà tanto il cercare di modificare la posizione comune adottata dalla Ue rispetto al governo
cubano ma «piuttosto cercare una
posizione comune di solidarietà
con la popolazione - afferma la
blogger Yoani Sánchez, famosa
in tutto il mondo per le sue cronache cubane - abbiamo bisogno
della solidarietà dei paesi europei
e soprattutto delle pressioni che
possono fare dall’esterno sul diritto alla libertà d’espressione e
sui diritti di cui noi cubani abbiamo bisogno».
Miss Narco e le altre donne dei boss
Il traffico di droga si tinge di rosa
REGINA DEL CAFFÈ. Arrivata in Argentina ha
costruito un impero usando ragazze bellissime
! Bellissima. Era richiesta da tutte le maggiori sfilate di moda della Colombia
DI
ROSSANA MIRANDA
! Il crimine paga. E tanto. Più
delle sfilate di moda e delle campagne pubblicitarie di lingerie.
Così, la bellissima modella colombiana Angie Sanclemente
Valencia è passata dalle sfilate in
passerella al narcotraffico. Come
riporta il quotidiano argentino
La Nacion, è stata individuata
come boss di una rete di traffico
di cocaina. La modella è tutt’ora latitante.
La menzogna ce l’ha sempre
avuta nel sangue. Nel 2000 Angie
fu eletta la Regina del Caffè, uno
dei più importanti concorsi di bellezza della Colombia. Due giorni dopo è stata destituita (con tanto di ritiro della corona e scandalo mediatico) perché aveva mentito sul suo stato civile: era sposata. A tradirla è stata la suocera.
Ma alla bellissima trentenne,
nata a Barranquilla, la stessa città
natale di Shakira, è andata bene lo
stesso. Diventata testimonial di
una marca di lingerie, era richiesta da tutte le maggiori sfilate di
moda della Colombia.
Il paese caraibico, però, le stava stretto. Così si è trasferita in
Messico, dove ha conosciuto “Il
Mostro”, boss di un importante
cartello della droga nel paese azteco. E lo ha sposato. Il matrimonio – senza colpe per la nuova
suocera – è durato poco. Angie,
che comunque ha imparato il mestiere del marito, è tornata a fare
rotta verso sud, in Argentina, dove è arrivata a dicembre del 2009.
Poche valigie in mano e un cucciolo spitz tra le braccia.
Modella giramondo? No,
questa volta niente flash o passerelle. La nuova avventura è nel
settore del secondo marito lasciato: narcotraffico e contrabbando.
Una vera Cocaina miss.
Il metodo di Angie è simile a
come corrieri. Il marito le ha passato il mestiere.
quello del film colombiano “Maria Full of Grace” di Joshua Marston (2004). La dinamica consisteva nell’inviare, tutti i giorni,
una bella giovane con una valigia
piena di cocaina nei voli da Buenos Aires, Argentina, verso la
città di Cancún, Messico. Da lì la
distribuzione partiva verso tutti i
paesi europei. Ogni chica linda ragazza carina - prendeva 5.000
dollari per il viaggio. Finché qualcosa non è andato storto, come lo
scorso 13 dicembre.
All’aeroporto internazionale
di Ezeiza, vicino alla capitale argentina, è stata catturata una giovane di 21 anni con 55 chili di
cocaina. In meno di dodici ore
sono state prese altre persone che
hanno raccontato tutto. Ad incastrare Angie, che usava passaporti falsi, la registrazione del
cane all’aeroporto.
Le belle mule, come si chiamano i corrieri donna, non ave-
vano particolari travestimenti
perché i controlli erano leggeri. Si
sta indagando anche sulle complicità della polizia. Angie è riuscita a mettersi in salvo, lasciando
l’albergo a quattro stelle dove abitava. Secondo la polizia, è ancora
in territorio argentino. Il suo volto sexy, ora, è la copertina dell’ordine di cattura dell’Interpol.
Il caso della seducente Angie
e del suo team di attraenti mule
della droga non è però isolato. Ormai sono tante le donne che conducono le operazioni dei cartelli
latinoamericani. La più famosa e
potente è Enedina Arellano Félix.
Conosciuta come la narco-mami,
si è laureata in Amministrazione
in un’università privata messicana. È diventata la leader principale del Cartello della droga di
Tijuana. A differenza di Angie,
questa donna è discreta e poco appariscente. Non si fa sentire né
vedere quando si sposta. Anche
lei è una regina cresciuta all’ombra dei re.
Il direttore del Centro Bilaterale per i Diritti Umani a Tijuana,
Víctor Clark, sostiene che le dinamiche machiste della rete continuano a essere presenti. Enedina, infatti, è arrivata al potere dopo che tutti i suoi fratelli sono stati uccisi e messi in carcere. Il suo
compagno di avventure (e amore?) è Manuel Aguirre Galindo,
alias “El Caballo”, uno degli uomini più ricercati del Messico e
degli Stati Uniti. La Drug Enforcement Administration (Dea) degli Stati Uniti ha identificato Enedina come la responsabile delle
finanze del Cartello di Tijuana.
Un’altra narco-femme è Sandra Ávila Beltrán, bellissima donna nata a Baja California. Sandra
ha 46 anni e la sua è una famiglia
di noti narcotrafficanti nella zona.
Per le sue mani sono passati milioni di dollari quando collaborava con lo zio Miguel Ángel Félix
Gallardo, conosciuto come “El
Padrino”, uno dei narcotrafficanti più potenti del Messico. Sandra
è riuscita a controllare la zona
marittima dalla Colombia verso
gli Stati Uniti. E il suo ufficio
principale è a Guadalajara, da dove viene il nome: Regina del Pacifico. È stata arrestata nel 2008,
ma il mito continua. Ha ispirato la
creazione della protagonista del
romanzo di Arturo Perez Reverte,
La regina del Sud (Net, 2006),
Teresa Mendoza, messicana,
donna bella e spietata. Dopo la
morte del suo fidanzato, fugge in
Spagna, una specie di esilio volontario. Lontano da casa, magari, avrebbe potuto guarire il dolore. Sicuramente stava più al sicuro. Da lì, entra in contatto con la
più importante rete di narcotraffico e contrabbando del paese iberico, di cui diventa capo assoluto.
L’adattamento cinematografico di La regina del sud, ad
esempio, è saltato a seguito di minacce arrivate alla produzione,
che aveva già assegnato la regia al
venezuelano Jonathan Jakubowicz e il ruolo da protagonista
a Eva Mendez. È comunque a lei
che ha pensato Steven Soderbergh per Traffic. Oltre alle similitudini narrative, il volto di Catherine Zeta-Jones assomiglia molto a
quello della Beltrán.