Troppe famiglie “in riserva” - Settimanale della diocesi di Vittorio

Transcript

Troppe famiglie “in riserva” - Settimanale della diocesi di Vittorio
2
Periscopio
Mondo
Illegittimo il Lodo Schifani. Riprenderà il processo a Berlusconi
Lo scorso 13 gennaio la Corte Costituzionale ha dichiarato illegittimo l’articolo 1 della legge nota come
“Lodo Schifani”, che stabilisce la sospensione dei processi penali delle cinque più alte cariche dello Stato
(presidente della Repubblica, presidente del Consiglio, presidenti di Camera, Senato e Corte Costituzionale) durante il periodo in cui restano in carica. Nel
giro di due mesi, pertanto, riprenderà a Milano il processo Sme per la parte che riguarda il presidente del
Consiglio Silvio Berlusconi.
È morto Norberto Bobbio
Venerdì 9 gennaio è deceduto a Torino il senatore a vita Norberto Bobbio.
Laureato in legge e filosofia insegna
quest’ultima materia a Camerino, a Siena e a Padova. Il suo peregrinare per
l’Italia lo porta a frequentare vari gruppi di antifascisti. Nel ’42 aderisce al Partito d’Azione. A Padova collabora con
la Resistenza. Nel dopoguerra insegna
Norberto Bobbio
Filosofia del Diritto all’Università di Torino e Filosofia della politica, ancora a
Torino, dal 1972 al 1979. Nell’84 Pertini lo nomina senatore a vita. Da diversi anni era uno dei punti di riferimento della sinistra italiana.
Scuola: iscrizioni fino al 31 gennaio
Il ministro dell’Istruzione ha chiarito che i genitori potranno iscrivere i propri figli nelle scuole statali, di ogni ordine e grado, per l’anno scolastico 2004-2005 fino al 31 gennaio 2004. Potranno iscriversi alla prima
classe della scuola primaria anche i bambini che compiono i 6 anni entro il 28 febbraio 2005.
CITTADINO
INFORMATO
Nuove tariffe postali
Sono in vigore dal 1º gennaio nuove tariffe postali. La
Posta prioritaria, fino a 20 grammi, è passata da 0,62
euro a 0,60. Aumentata invece la Posta ordinaria che
ora costa 0,45 euro fino a 20 grammi.
Orari ridotti per i distributori automatici di sigarette
Dal 1º gennaio 2004 i distributori automatici di sigarette sono inagibili dalle 7 alle 21, anche nei giorni festivi, per evitare che i minori di 16 anni possano acquistare le sigarette senza alcun controllo.
Il Ministero della Salute ordina il ritiro di
due prodotti
A seguito di segnalazione di casi di intossicazione da
tossina botulinica il Ministero della Salute ha disposto
il ritiro del Patè di tofu alla pizzaiola prodotto da Mediterranea snc, e delle Olive nere al forno Jolie della
ditta Dias di Trezzano.
e
L’AZ iON
Settimanale della diocesi di Vittorio Veneto
(Iscritto al n. 11 del Registro stampa del Tribunale di Treviso il 21-9-1948 e al Reg.
Naz. della Stampa con il n. 3382 vol. 34 f. 649 del 5-9-91 - Iscr. ROC n. 1730)
Direttore responsabile
GIAMPIERO MORET
Redazione e amministrazione
Tel. 0438 940249
e-mail: [email protected]
www.lazione.it
Via J. Stella, 8 - Fax 0438 555437
TIPSE - Tel. 0438 53638 - 31029 VITTORIO V.
ABBONAMENTI 2004:
Annuale (50 numeri) 40
Semestrale 22
Sostenitore 80
POVERI NOI
Quando lo stipendio non è più sufficiente...
Troppe famiglie
“in riserva”
L
a situazione è critica. La sensazione è
che il benessere
non è più così a portata di mano per tutti. Tanti fatti e situazioni tratti dalla quotidianità segnalano che non siamo
più di fronte ad una povertà
“patologica” tradizionale, bensì ad una ristrettezza economica diffusa che sta inguaiando migliaia di nuclei familiari anche nel ricco NordEst. È una “retrocessione”
verso la povertà che è frutto
di una serie di concause ormai note: dal caro-prezzi alla
flessibilità, dal welfare “fragile” alla globalizzazione dell’economia.
Chi riguarda questa nuova, diffusa povertà? Anziani
soli e immigrati, famiglie
“spezzate” e/o monoreddito
con figli. Ma anche due redditi possono non garantire più
la tranquillità economica. Né
risultano sufficienti i lavori
“flessibili”.
I segnali concreti con cui
si sta manifestando la povertà
sono tanti. Se lo stipendio non
basta più non si rinnova più il
guardaroba; si rinuncia a gite e vacanze; si preferisce riparare l’auto o ricorrere all’usato anziché comprarne una di nuova; si rinviano i lavori di manutenzione della casa. C’è anche chi ha problemi
a sostenere le spese medicosanitarie e le rinviano a…
“I dati forniti dai sottoscrittori degli
abbonamenti vengono utilizzati
esclusivamente nell’ambito della
nostra attività e non vengono ceduti a terzi per alcun motivo.”
tempi migliori.
E la sensazione è
che non andrà certo
meglio, nel breve
periodo, perché, se
si è già allargata la
fascia dei nuovi veri
poveri, ci sono anche tante famiglie
“in riserva”, che finora hanno fatto
fronte alla nuova situazione di difficoltà
grazie ai parenti o erodendo i propri risparmi. Anche questi presto o tardi si dovranno
giocoforza confrontare con una realtà critica, dove le entrate sono inferiori alle uscite; e dove la rete di protezione dello stato sociale si è indebolita in più parti, lasciando sempre più spesso soli i
cittadini e le famiglie che finiscono in panne.
Bilanci familiari in rosso
Che siamo in presenza di
un declino “forzato” della cultura del risparmio lo dimostrano i dati della Banca d’Italia, che già nel 2002 registrava una discesa del risparmio finanziario del settore
delle famiglie da 106,1 miliardi dell’anno precedente a
74,2 miliardi. «La riduzione –
spiega Bankitalia – è il riflesso della crescita modesta del
reddito disponibile. Al netto
della perdita del potere d’acquisto determinata dall’infla-
zione, nel 2002 il risparmio finanziario delle famiglie risulta pari al 3,9% del Pil contro il
6,7% dell’anno precedente».
Cioè si è quasi dimezzato.
Una fotografia consolidata dai dati forniti dal Crif: il
tasso di crescita molto sostenuto del credito al consumo.
Al 30 giugno 2003, le consistenze dell’indebitamento
delle famiglie hanno registrato un aumento del 15,8%,
in accelerazione rispetto al
già notevole + 12,5% dell’anno
precedente.
Il calo del potere d’acquisto
L’Annuario statistico italiano 2003, presentato a metà
del dicembre scorso dall’Istat, disegna il profilo della famiglia media italiana che,
spendendo intorno a 2 mila
200 euro al mese per vivere,
è poco o niente soddisfatta
della propria condizione eco-
Chi impreca contro gli aumenti
e non rinuncia alla sciata
C’
è qualcosa che non
torna nei comportamenti di una parte delle
famiglie trevigiane. Da un
lato imprecano contro gli
aumenti di frutta, verdura,
alimentari, farmaci, benzina, tariffe... dall’altro non
rinunciano a pizza, ristorante, all’ultimo ritrovato
dell’elettronica, alle uscite
Questo settimanale
è iscritto alla FISC
Federazione Italiana
Settimanali Cattolici
Socio del CONSIS
CONSORZIO NAZIONALE
SETTIMANALI
SOC. COOP. a r.l. - ROMA
ed associato all’USPI
Unione Stampa
Periodica Italiana
Immagine PostScript
Senza Nome-1
in montagna per una sciata. Qualche giorno fa, era
l’8 dicembre, sull’autostrada del Brennero c’erano centocinquanta chilometri di
macchine, in coda per il
rientro: sei ore e venti per
andare da Bolzano a Trento. Si trattava, prevalentemente, di reduci dal ponte
dell’Immacolata, trascorso
sulle nevi, o di visitatori di
mercatini di Natale dell’Alto Adige.
C’è una spiegazione a
questi comportamenti che
puzzano di schizofrenia?
Probabilmente diversi trevigiani si sono abituati a standard di vita oggi al di sopra
delle reali possibilità, a ritmi divenuti inadeguati alle
nomica, nella stragrande
maggioranza – il 74,9% – delle situazioni non è più in grado di risparmiare. Diminuisce la percentuale delle famiglie che considera “ottime” o
“adeguate” le proprie risorse
(dal 71,9% del 2001 al 63,5%
del 2002), mentre aumentano nettamente le famiglie che
definiscono “peggiore” la loro situazione (dal 27,4% del
’98 al 40,4% del 2002).
Una recente rilevazione
dell’Osservatorio Nord-Est,
curata dal sociologo Ilvo Diamanti per il “Gazzettino”, mette in evidenza che per tanti
cittadini triveneti adesso il
problema più grave è costituto dal costo della vita e dall’aumento dei prezzi: nel gennaio 2003 la pensava così il
18,8%, a nel novembre 2003
erano già il 24,7%.
Stipendi insufficienti
CONTRADDIZIONI A NORD-EST
Per l’estero chiedere in amministrazione.
Conto corrente postale n. 130310
e
L’AZiON
Attualità
Domenica 18 gennaio 2004
tasche. E non
sono disposti
ad accettare la
realtà: l’economia boccheggia (ci sono aziende che
chiudono, negozi che cambiano continuamente gestione, la Borsa gioca brutti scherzi...), gli stipendi non
tengono il passo dell’aumento del costo della vita.
È giusto protestare contro chi specula e contro i
controllori che non controllano. Ma nel contempo dovremmo chiederci se tutto
ciò che voracemente desideriamo possedere sia davvero indispensabile.
Forse la situazione attuale è una nuova occasione che ci viene data per ri-
Secondo un’elaborazione
dell’Ires-Cgil in Italia oggi i
“lavoratori poveri”, coloro che
pur lavorando tutti i giorni
gravitano intorno alla soglia
di povertà, sono sei milioni.
Secondo questa indagine nel
decennio ’91-2000 in Italia le
retribuzioni lorde sono aumentate – in termini reali
(cioè depurati dall’inflazione)
– soltanto del 3,3%, a fronte di
un aumento della produttività
reale per addetto del 18,7%.
E nel 2003, secondo l’IresCgil, per la prima volta dopo
vent’anni le retribuzioni di fatto sono aumentate meno dell’inflazione, determinando una perdita secca di potere
d’acquisto: una famiglia di tre
persone con due redditi medi da lavoro dipendente ha
perso potere d’acquisto per
720 euro.
Queste tante famiglie in
“riserva”, se non già “in rosso”, sono la sfida immediata
per l’intera società locale, dai
Comuni fino alle parrocchie
e alle associazioni di volontariato. Occorre capire cosa sta
accadendo e per quali motivi.
Ma occorre anche tornare a
coniugare in forma nuova politica e solidarietà.
Franco Pozzebon
scoprire un valore che fa vivere meglio: la sobrietà.
Ma è anche
occasione per
ragionare su una distribuzione
più equa della
ricchezza. La distanza tra ricchi
e poveri aumenta di giorno in giorno, il denaro è sempre più concentrato nelle mani di pochi. E
questo fa salire la tensione
sociale: gli autisti di autobus bloccano intere città per
ottenere il concordato aumento dello stipendio, il piccolo risparmiatore toglie i
risparmi da Borsa e banche
dopo che squali come la Parmalat o la Cirio gli hanno
divorato i frutti dell’oculatezza di una vita... A questo
ci stanno portando un’economia e una finanza senza
etica. Ma davvero non esistono alternative?
Federico Citron
e
L’AZiON
Attualità
Domenica 18 gennaio 2004
ALLA CARITAS DIOCESANA
In cerca di alimenti
e di vestiario
«L
mentare le intenzioni delle famiglie
è un’indagine dell’Osservatorio Findomestic sulle spese familiari: nel 2004 il 69%
degli italiani è intenzionato a ridurre o posticipare gli acquisti più importanti.
Ma anche l’indizio di un disagio profondo trascinato dai prezzi. Per il 77% dei cittadini non ci sono dubbi: nell’hit-parade dei
rincari indotta dall’euro gli alimentari sono
al primo posto. In seconda posizione nella
graduatoria dell’inflazione “percepita” c’è il
settore dell’abbigliamento e delle calzature
(64%). Il carovita, invece, viene avvertito meno per la telefonia (49% degli intervistati), i
mobili (47%) e i giocattoli (45%).
Il taglio dei consumi, però, sarà tutt’altro
che generalizzato. Anche quest’anno, infatti
ci saranno delle aree in cui la spesa è destinata a crescere sensibilmente: per i single e
le famiglie senza figli i consumi non subiranno riduzioni.
A NATALE CONSUMI DIMINUITI. E
NEL 2004 CALERANNO ANCORA
U
n buon termometro dei consumi sono state le recenti feste natalizie. Secondo le stime dell’Intesa dei consumatori
(che raccoglie Federconsumatori, Codacons,
Adusbef e Adoc) nel periodo di Natale la riduzione dei consumi è stata considerevole:
fino al 25% nel settore dell’abbigliamento, al
20% in quello alimentare, addirittura sfiora il
30% nei bar e ristoranti. C’è stata una riduzione di addobbi natalizi per la casa fino al
20%. Regali ne sono stati fatti meno e si è preferito dirottare gli acquisti verso doni-simbolo e di prezzo ridotto (mediamente tra i 10
e i 15 euro). C’è stata una flessione solo del
5 % per i giocattoli. Ha registrato un andamento positivo l’acquisto di libri, mentre c’è
stato un crollo, rispetto agli anni scorsi, per
videocassette, cd musicali e videofonini.
E i consumi caleranno ancora. A docu-
IL PARROCO / DON GABRIELE DI S. GIACOMO
a Caritas? Ah sì,
quel posto dove
gli stranieri vanno a chiedere aiuto». Il luogo
comune qui riportato è doppiamente errato: primo perché, ovviamente, la Caritas è
un organismo pastorale con finalità principalmente pedagogiche e
non assistenziali, e secondo perché, a
Vittorio Veneto e certamente non solo
qui, gli italiani
che si rivolgono ai vari servizi offerti sono
in aumento: «Negli ultimi tre
– quattro anni sempre più cittadini italiani bussano alla Caritas diocesana – spiega il vicedirettore Albino Scandiuzzi
– relativamente numerosi sono coloro i quali chiedono aiuto al nostro servizio di consulenza legale, curato dall’avvocato Sergio Santorio. Sono
persone che hanno problemi
soprattutto matrimoniali, di
comunione di beni o di passaggi di proprietà ma le cui fi-
nanze non permettono loro di
avere fin dall’inizio la possibilità di rivolgersi agli studi legali. Per questo si rivolgono a
noi per essere almeno “indirizzati” nella giusta strada per
risolvere i propri casi».
Frequente, in assoluto, è
anche il caso
di chi viene a
chiedere alimentari e vestiti… «Oltre
agli stranieri,
ci sono anche italiani
che ricercano questi beni: si tratta di
persone che molto spesso vivono da sole e hanno avuto
problemi di dipendenze. E poi
ci sono i nomadi di cittadinanza italiana. Richieste in tal
senso arrivano anche dai circensi, che si rivolgono prevalentemente a don Mirko Dalla Torre, il delegato diocesano
per quella pastorale».
Non mancano nemmeno
gli italiani che si rivolgono alla Caritas (e chissà a quanti altri enti) per chiedere tout
court del denaro, per quanto
“C’è anche
chi viene a
chiedere aiuti
in denaro”
appositi cartelli indichino, all’ingresso della sede di piazza
San Francesco, che la Caritas
non fornisce aiuti in denaro?
«Sì – risponde Scandiuzzi – c’è
anche chi, italiano, viene da
noi a chiedere soldi, oltretutto con un atteggiamento aggressivo, quasi a millantare una presunta “precedenza” rispetto agli stranieri. Si tratta
spesso di persone che hanno
alle spalle fallimenti matrimoniali». Una caratteristica, quella dei problemi di relazione,
che sembra una costante nei
nostri connazionali (anche
giovani, visto che molti italiani in difficoltà hanno tra i 25 ed
i 40 anni) che si rivolgono alla Caritas per cercare aiuto…
«Già: alla base di una povertà
materiale sembra esserci
spesso una povertà familiare
e sociale» è la conclusione di
Scandiuzzi, che ricorda al tempo stesso come «molti sono
ovviamente gli italiani, non poveri però, che si rivolgono al
nostro sportello per trovare una badante». (LA)
AL CENTRO ASCOLTO AMICO DI ODERZO
dito,
frequenti fra gli
immigrati.
«Noi abbiamo la fortuna di avere
una nonna,
una mamma, una zia
che riesce a badare ai
bambini mentre i genitori sono al lavoro – continua la volontaria – l’immigrato non ha nessuno.
Ascolto spesso extracomunitari che mi dicono: ho figli, ci sarebbe
la necessità che anche
mia moglie lavorasse,
ma a chi lasciamo i
bambini?». C’è la legge sui ricongiungimenti familiari, ma la
sua attuazione sta diventando sempre più
difficile. Bisogna avere un certo reddito, un alloggio di una certa metratura, e spesso gli immigrati non hanno questi
requisiti. Una casa grande costa, nell’opitergino i
prezzi sono altissimi, si
parla di 500 euro al mese.
Infine al Centro di Ascolto si rivolgono anche
giovani, per lo più alla ricerca di lavoro. Persone
magari timide, introverse, tuttaltro che brillanti
come la società oggi esige. Perciò in un qualche
modo escluse da essa. E,
senza lavoro, quindi senza reddito, gravando sulle spalle dei genitori, le
difficoltà economiche in
famiglia sono destinate
ad aumentare.
Annalisa Fregonese
“Non si piange miseria, Famiglie monoreddito,
ma si nasconde il disagio” le prime in difficoltà
I
l 2002 è stato l’anno
dell’impoverimento,
dice don Gabriele
Secco. Sul fenomeno ha un
duplice osservatorio: la sua
parrocchia di San Giacomo
di Veglia, a Vittorio Veneto,
comunità dove convivono
villette residenziali e vecchie e povere abitazioni; e
come responsabile del
Centro d’ascolto foraniale,
dove si radunano - e si ascoltano - tanti tipi di bisogni, tante sfaccettature di
povertà.
Entrambi gli osservatori non danno segnali
confortanti.
Chi è povero
«Confrontando il secondo semestre del 2002
con il secondo del 2003, ho
visto che in parrocchia le
offerte sono calate circa
del 15%, eppure la frequenza a messa non è sensibilmente diminuita» dice
il parroco. «E al Centro d’ascolto sono cresciuti gli italiani che vengono a chiedere aiuto per trovare lavoro; in precedenza non accadeva quasi mai. Aumentano anche gli italiani che
accettano vestiti usati, ad
esempio al Centro di solidarietà di Ceneda». E non
si tratta di nostri connazionali immigrati; spesso sono
veneti doc i nuovi poveri.
«Però c’è anche una
consistente fetta di popolazione che sta così bene,
come reddito, da non essere neppure toccata da
questa crisi economica».
Perchè è povero
La stagnazione economica ed il caro-euro, concorda don Gabriele, rendono difficile la vita ai pensionati, e aumentano i disoccupati. Ma ci sono anche cause sociali e personali: «La povertà economica si lega ad altre povertà:
soffre di più, ad esempio,
chi è solo e non può contare sul sostegno di parenti; oppure chi non può provvedere a se stesso, lavorando: come i disabili, e chi
soffre di depressione o altre malattie psichiche».
Come è povero
«La povertà è aumentata, ma non è facile scoprirla. La gente la camuffa e
mantiene la dignità, nasconde la “preoccupazione
della vita”, ricorre agli “ammortizzatori personali”, come l’aiuto dei conoscenti».
Non si piange miseria
ma si nasconde il disagio.
«Si punta piuttosto a selezionare le spese»: pesce sì,
ma trota e non caviale, insomma. E magari si ab-
bassa il riscaldamento in
casa. «Gli anziani sanno
meglio gestire le difficoltà
economiche attraverso la
riduzione dei consumi, perché spesso sono cresciuti
in povertà, e se ne ricordano! Più angosciante è invece la situazione di chi
cerca o ha perso il lavoro,
anche se spesso ha messo
da parte qualche risparmio
in precedenza».
Che fare
«Per ora l’impoverimento non è così grave da
richiedere un intervento
complessivo: la gente riesce ancora a barcamenarsi. Ma se fra un anno o due
la situazione non è cambiata, servirà senz’altro più
aiuto«. Cosa può fare il potere pubblico?
«Prestare attenzione soprattutto alle
tariffe: gas, Ici,
immondizie,
acqua, trasporti… tutte spese
di cui non si
può fare a meno, e in cui un
aumento colpisce maggiormente i più poveri».
Tommaso
Bisagno
N
uovi poveri. Sono
persone che un lavoro ce l’hanno e nonostante ciò faticano a pagare un affitto, a sostenere le spese per la famiglia
che spesso è monoreddito. Nuovi poveri:
si possono incontrare,
al martedì o al venerdì,
mentre sono in fila al
Centro di Ascolto Amico che la Caritas gestisce ad Oderzo.
Sono in maggioranza stranieri, ma ci sono
anche italiani. Questi
ultimi sono giovani, magari hanno qualche difficoltà, non sono così brillanti come la società richiede oggi. E faticano ad
integrarsi in un ambiente di lavoro sempre più
competitivo. Extracomunitari, molti sprovvisti di
permesso di soggiorno.
Possibile che ce ne siano
ancora, dopo le recenti sanatorie? «Ci sono – con-
Problemi per i
giovani che faticano
ad inserirsi nel
mondo del lavoro
ferma Gina Dametto Roman, volontaria al Centro
di Ascolto – soprattutto
fra coloro che svolgono il
lavoro di badante».
Vi è poi la situazione
delle famiglie monored-
3
4
NordEst
NOTIZIE
I Cobas del latte daccapo
sul piede di guerra
I Cobas del latte riaprono le ostilità. È accaduto i
giorni scorsi in diverse località del nord Italia (Milano compresa, in coincidenza con lo sciopero degli
autoferrotranvieri). Nel Veneto l’epicentro della protesta è come di consueto il “presidio” di Vancimuglio, Vicenza. Pressoché a sorpresa, circa duecento
trattori hanno tentato di invadere la carreggiata autostradale. Operazione sventata dalla polizia, che
però non è riuscita ad evitare l’abbattimento delle reti di protezione.
Il coordinamento dei Cobas annuncia di fatto la ripresa della protesta, e l’intenzione di protrarla a oltranza. L’obiettivo è quello di scardinare le “quote
latte”.
Ricostruzione dei tessuti umani:
intesa Provincia-Ulss 9
Il futuro di scoperte che porteranno giovamento e
benessere all’umanità sta tutto nella ricerca e nel sostegno dato ai “cervelli” che vi operano. Va in tal
senso dunque il protocollo d’intesa firmato tra la
Provincia di Treviso e l’Ulss 9 per l’attivazione e il
finanziamento del nuovo dottorato di ricerca in ingegneria dei tessuti, vinto il dicembre scorso da Barbara Oselladore. Il corso,
della durata di tre anni, è stato attivato in collaborazione
con il Dipartimento di scienze farmaceutiche dell’Università di Padova allo scopo
di migliorare la preparazione dei futuri operatori della
ricostruzione “in vitro” dei
tessuti.
Generosa raccolta Pro Iran,
nei magazzini provinciali
Hanno raccolto ben 3.185 coperte, 134 sacchi a pelo, 79 brandine, 45 tende, mille paia di jeans e 70
paia di scarpe racchiusi in 600 scatoloni pari a 52 metri cubi di volume. Sono queste le cifre del materiale nuovo accumulato all’interno dei magazzini provinciali presso il Cfp di Lancenigo (accesso dalla stazione ferroviaria) e che sarà presto spedito ai terremotati in Iran. Un’impresa riuscita grazie alla Protezione civile e ai 90 gruppi Alpini della Marca, coordinati dalla Provincia di Treviso sotto la guida del
presidente della sezione di Treviso Luigi Casagrande e del generale Finelli, responsabile della raccolta insieme a moltissimi volontari che si sono prestati gratuitamente per aiutare la popolazione iraniana. Per altre informazione su tempi e modi della
raccolta è possibile contattare l’Ufficio della Protezione civile della Provincia di Treviso allo 0422656662 (lunedì e mercoledì dalle 9 alle 13 e dalle 15
alle 18; martedì giovedì e venerdì dalle 9 alle 13).
SEGUE DALLA PRIMA
C
on questo sostegno, succhiato dalle
tasche di tanti cittadini ignari, le banche permettevano ai responsabili dell’impresa di fare operazioni non solo sbagliate
ma anche criminali, se è vero che sono state sottratte dall’azienda enormi cifre che non
si sa dove siano finite.
È noto che il settore finanziario è quello
che è stato maggiormente rivoluzionato dallo sbalorditivo sviluppo delle tecniche informatiche, mentre gli apparati pubblici che
dovevano controllarlo e regolarlo sono rimasti fermi. Ora da ogni parte si reclamano
nuovi strumenti. Ma più importante ancora
è creare nel mondo del denaro un senso di
maggiore onestà e giustizia sociale. Si sa
che spesso le banche sono poco trasparenti nelle loro operazioni; sono tirchie ed eso-
e
L’AZiON
Attualità
Domenica 18 gennaio 2004
e
L’AZiON
Attualità
Domenica 18 gennaio 2004
PIANO CAVE REGIONALE
Numerosi pareri contrari. Un documento
della Provincia:“Non occorrono altre cave”
Tutto da rifare!
È
destinata a tener
banco per un bel
po’ la tematica
delle cave nell’agenda politica trevigiana. La presentazione della legge regionale di riforma e del nuovo
Piano cave per il Veneto ha
innescato infatti un dibattito che non si esaurirà in
tempi brevi e che caratterizzerà anche la campagna
per le elezioni amministrative della prossima primavera. Un Piano cave che è
dispiaciuto a tanti, perché
prevede un’espansione enorme dell’estrazione di
ghiaia nel Trevigiano, con
un “ampliamento” del 165%
delle superfici destinate a
cava.
Tra i primi a reagire sono stati sindaci e comitati
spontanei dei comuni interessati, ma il cerchio del
coinvolgimento si è allargato ad altri enti e alle varie
forze politiche: tutti a chiedere una “revisione” e un ridimensionamento dell’escavazione nella Marca.
Tra 17 sindaci trevigiani
della Destra Piave è stato
costituito anche un apposito comitato che martedì ha
deciso di avvalersi di un
gruppo di tecnici esperti
per una valutazione dei contenuti del Piano. Intanto
hanno chiesto un confronto
diretto con l’assessore Renato Chisso.
Da Venezia, nel frattempo, giunge l’informazione
che i 60 giorni di tempo per
la presentazione delle osservazioni al Piano da parte di enti locali e associazioni scatteranno in seguito ad un’apposita comunicazione sul Bur, dove la pubblicazione del progetto di
legge è avvenuta il 23 dicembre scorso.
A fine 2003 c’è stata la
presa di posizione della
se con i poveri cittadini e prodighe invece
con i grossi squali. Le dolorose vicende della Parmalat dovrebbero provocare un radicale risanamento del settore nel quale la fiducia è la condizione essenziale perché possa funzionare. Ma la fiducia è una qualità morale che non si può decretare per legge. Nasce e si consolida quando c’è trasparenza,
lealtà, verità nelle parole e fedeltà alla parola
data.
Una cosa che dovrebbe essere assolutamente evitata, perché invece di migliorare
peggiorerebbe la situazione, è che il caso sia
sfruttato per giochi di potere tra istituzioni
e per regolamento di conti personali.
C’è un’altra considerazione da fare dal
punto di vista della morale cristiana. Si dice
che il signor Tanzi fosse un buon cristiano,
Provincia di Treviso. All’unanimità il Consiglio provinciale ha approvato una
delibera con le proprie osservazioni sul Piano regionale. E la sostanza è quella
di una bocciatura, di un Piano cave da ritirare, da rifare.
E la contestazione principale è che nella Marca
“non necessitano nuove autorizzazioni di attività estrattive in quanto il volume
netto residuo per il prossimo decennio, già autorizzato, unitamente alla potenzialità degli impianti di lavorazione e recupero dei rifiuti inerti in esercizio, nonché alla potenziale escavazione dell’alveo del fiume
Piave, soddisfano pienamente il fabbisogno stimato”. Con
le autorizzazioni
già
concesse potrebbero, secondo
la
Provincia,
essere
estratti 6 milioni 556 mila metri cubi all’anno per 10 anni. Aggiungendo a questi 500 mila metri cubi di inerti recuperati
e la ghiaia estraibile dal Piave, “con la pianificazione in
essere dell’Autorità di bacino”.
Inoltre il documento del
Consiglio provinciale fa notare che le “cave di prestito”
consentiranno di “sopperire ad eventuali esigenze
straordinarie, connesse alla realizzazione delle opere
di interesse nazionale o regionale”.
A contestare i dati del
fabbisogno di ghiaia è anche un documento della
Margherita della Sinistra
Piave. «Il Piano cave adot-
tato – sostiene Paolo Giandon, coordinatore della
Commissione ambiente della Margherita Sinistra Piave
– risente ancora degli interessi forti che per decenni
hanno lavorato per mantenere il settore dell’escavazione il più possibile libero
da vincoli».
E il documento non condivide che il fabbisogno regionale di ghiaia sia di 17
milioni 250 mila metri cubi
all’anno: “Ma tale quantitativo è stato calcolato sulla
base di dati provenienti da
indagini statistiche di tipo
conoscitivo sulle attività edilizie. Perché non sono stati utilizzati, invece, i dati della produzione senz’altro più
oggettivi e
più aderenti
alla realtà? Il
fabbisogno
regionale di
ghiaia stimato, infatti,
scende in
questo modo a 8 milioni e 500 mila
metri cubi
all’anno. E
sarebbe ancora minore se
si tenesse conto di una necessaria riduzione della richiesta di edificazione (almeno del 10%)”. Dal territorio trevigiano, quindi, basterebbe ricavare ghiaia per
3 milioni e mezzo di metri
cubi e non più per 8 milioni.
La Margherita Sinistra
Piave chiede dunque alla
Regione Veneto di “rifare i
conti e una legge in cui trovino spazio quei principi
che il Prac enuncia ma non
applica: salvaguardia ambientale, riqualificazione
delle aree sfruttate, razionalizzazione dell’attività estrattiva, intensificazione
dell’attività di vigilanza”.
molto legato non solo al vecchio mondo della Democrazia Cristiana, ma anche alla chiesa, alla quale non negava qualche sostegno.
Se questo corrisponde a verità, dovrebbero suonare forte molti campanelli d’allarme. In primo luogo bisognerebbe richiamare in maniera più costringente i credenti, soprattutto coloro che acquisiscono
posizioni di potere, perché esaminino attentamente il loro operato, controllando se
è coerente con la fede che professano. E se
non lo fanno spontaneamente, bisognerebbe avvertirli senza timori reverenziali.
In secondo luogo le istituzioni di chiesa,
le comunità, i responsabili dovrebbero essere molto guardinghi nei confronti del
mondo dei soldi perché è questo il settore
in cui possono essere più facilmente coin-
Tra i primi ad essere investiti della questione anche l’Associazione dei Comuni della Marca trevigiana. E il suo presidente
Angelo Pavan ha scritto una
dura lettera indirizzata alla
Giunta regionale e ai presidenti del Consiglio e dei
gruppi consiliari. «È un fatto veramente grave – scrive Pavan – che il Piano sia
stato adottato senza una
preventiva consultazione
dei Comuni». Tutto ciò
mentre «i cavatori stanno
già acquistando le aree previste nel Piano che non siano già di loro proprietà» sostenendo che da fonti autorevoli «è stato loro assicurato che il Piano non verrà
comunque tanto modificato».
L’Associazione chiede alla Regione che i Comuni
vengano informati e coinvolti, tenendo conto delle loro osservazioni e proposte,
paventando, altrimenti, di
capeggiare la protesta.
In questo acceso dibattito sul Piano cave, non può
sfuggire l’aggressiva quanto costosa campagna pubblicitaria lanciata all’inizio
di gennaio dall’Atec, l’associazione dei cavatori
trevigiani. Si tratta di pagine e pagine acquistate nei
quotidiani dal titolo vagamente ecologico: “Green over green”, Verde oltre il
verde. Ma la sostanza è “terroristica”, poiché mira a spaventare l’opinione pubblica,
paragonando le peggiori disgrazie di questi tempi – la
distruzione delle Torri gemelle, le alluvioni, la siccità,
il black-out, persino l’immigrazione clandestina – alla
mancanza di ghiaia, che
non permetterebbe di costruire più scuole, aeroporti, ospedali, case, ecc. Al di
là della dubbia efficacia di
questa campagna, sarebbe
interessante sapere quanto
costerà questa campagna e
quali sono i veri obiettivi. Di
certo, intanto, c’è la determinazione dei cavatori nel
difendere innanzi tutto i propri interessi, quindi il Piano
presentato da Chisso.
Franco Pozzebon
volti.
Infine il caso Parmalat mette in luce lo
scarso sviluppo della morale cristiana nel
settore della finanza e questo comporta che
le coscienze cristiane non siano formate alla chiarezza e alla certezza in questo campo. In altri campi, come in quello delle scienze e tecniche biologiche la morale cristiana
è riuscita a tenere il passo con il loro sviluppo, dicendo parole competenti e illuminanti, anche nei settori più avanzati. Nella finanza invece spesso regna l’incertezza, eppure è un’attività che sta diventando sempre
più decisiva per il bene dell’umanità.
Non possiamo non piangere sul latte versato per l’irresponsabilità del grande lattaio,
ma preoccupiamoci soprattutto perché questo non succeda più in futuro. (GpM)
ANCORA “TAGLI” PENALIZZANTI
Sui Comuni la scure
della Finanziaria 2004
Iniziative e
osservazioni dei
quattro Comuni
della Sinistra Piave
I
LA POSIZIONE DEI QUATTRO COMUNI DIOCESANI
Il “no” all’Insieme estrattivo 2
La rabbia di Cordignano
SANTA LUCIA DI PIAVE
MARENO, VAZZOLA
er il Piano cave i Comuni di Santa Lucia di
Piave, Mareno e Vazzola hanno formulato la prima posizione ufficiale rispetto alla proposta della Regione. Dopo aver
consultato la documentazione
pervenuta dalla Regione Veneto
e tenendo conto della delibera
del Consiglio provinciale, i tre Comuni in riva al Piave si trovano in
pieno accordo nell’essere allineati in una netta e decisiva presa di posizione contro il Prac. Il
chiedere a piena voce il completo stralcio dell’insieme estrattivo
“IE2” ha al suo arco altre frecce
oltre i numeri crudi, sono argomentazioni valide per le peculiarità individuabili in ogni comune.
Per Vazzola si ricorda la valorizzazione storico-culturale promossa da Regione e Provincia visto il contesto storico artistico di
Borgo Malanotte (ovviamente
cozza l’idea di una cava di fronte).
Per Mareno di Piave, come
per Santa Lucia di Piave, si individua l’intera area perimetrata
dall’insieme estrattivo “IE2” come area agricola, e questa viene
definita come un’area di primaria importanza per la funzione a-
P
S
i è svolto nella
scorsa settimana a
Monterrey, in Messico
(ma in realtà una succursale del vicino Texas),
un vertice straordinario
dell’Organizzazione degli stati americani, un’organizzazione internazionale che riunisce tutti gli
stati dell’America settentrionale e meridionale,
con la sola eccezione di
Cuba, sospesa dal 1962.
Si è trattato di un avvenimento molto importante, che trova attuazione in un momento delicato delle relazioni interamericane e della politica americana. Alcuni
Paesi sudamericani stanno infatti riscoprendo un
atteggiamento di maggiore indipendenza dagli
Usa: Brasile e Argentina,
in particolare, hanno in
più occasioni dato seguito ad alcune prese di po-
5
gricolo-produttiva anche in rela- mune.
«Stiamo valutando – spiega
zione all’estensione, alla composizione e localizzazione dei ter- Meneghetti – quali azioni intrareni. In più la previsione di tute- prendere e quali osservazioni
presentare, ma siamo
la e valorizzazione delben convinti che sia nel’area del Piave adiacessario sostenere una
cente prevista dalla
opposizione drastica,
stessa Regione con il
radicale.
Piano del medio corso
«L’ho voluto leggere
Piave (ad esempio tucon attenzione – contiristico-naturalistico) si
nua il primo cittadino di
pone diametralmente
Cordignano – per capiopposta all’insediare che cosa veniva
mento di una cava.
Mario Meneghetti
messo a repentaglio
Per Santa Maria sadel nostro territorio. E
rebbe impossibile sostenere il traffico derivante da in- ho avuto anche l’impressione che
chi l’ha redatto abbia voluto tusediamenti estrattivi.
Su questo materiale saranno telare gli interessi e l’economia
poi inviate le osservazioni alle Re- dei cavatori, senza tener conto
gioni, rispettando i 60 giorni dal dei danni per il territorio e la pomomento della pubblicazione sul polazione residente, di cui viene
minacciata la sicurezza e la serebollettino regionale.
Loretta Bellussi nità. Ed è evidente, inoltre, come
i buoni propositi che si vorrebCORDIGNANO
bero adottare, riportati nel testo
l sindaco di Cordignano Ma- della proposta di legge, vengano
rio Meneghetti, dopo aver poi travisati dalla realtà. Il “no”
finalmente preso visione del nuo- del Comune di Cordignano sarà
vo Piano regionale cave, giunto convinto e motivato. E nei prosin municipio ai primi di gennaio, simi giorni, negli incontri con la
appare ancora più convinto e de- popolazione che abbiamo in proterminato nel dire “no” alle ipo- gramma, illustreremo alla gente
tesi di escavazione per estrarre cosa prevede il Piano proposto».
ghiaia nel territorio del suo co- (FP)
I
sizione che rivendicano la
sovranità dei
rispettivi stati sia nelle
scelte politiche interne e
internazionali, sia nelle
strategie economiche.
Lo stesso
Messico, nello scorso 2003, aveva lasciato inopinatamente da
solo il presidente Bush
nella guerra in Irak. Il governo di Washington, dal
canto suo, ha recentemente lanciato una colossale sanatoria temporanea
per gli oltre dieci milioni
di lavoratori clandestini,
in stragrande maggioranza provenienti dall’America Latina, presenti nel suo
territorio.
La decisione ha evidenti risvolti elettoralisti-
Alleati, non sudditi
ti ridotti – aggiunge Pavan – tutti
i Comuni si trovano in difficoltà. E
a soffrire di più sono i piccoli Comuni».
I dati, infatti, indicano che nella Marca le decurtazioni colpiscono in modo più pesante i Comuni piccoli, con percentuali che
sfiorano il 10%. Tra i diocesani i
più danneggiati sono: Refrontolo
(mille 805 abitanti) con un taglio
di 40 mila euro, pari al 10,1% in meno rispetto al trasferimento 2003;
Portobuffolè (739 abitanti) con
un taglio di 23 mila euro, pari al
9,48% in meno rispetto al 2003; Revine Lago (2 mila 119 abitanti)
con un taglio di 46 mila euro, pari
all’8,9% in meno; Moriago della
Battaglia (2 mila 667 abitanti) con
un taglio di 42 mila 500 mila euro,
pari all’8,54% in meno; Cison di
Valmarino (2 mila 553 abitanti)
con un taglio di 44 mila 200 mila
euro, pari al 7,89% in meno.
Dopo l’assemblea dei sindaci ogni Comune si è poi mosso in autonomia. E una parte di essi ha
proceduto all’approvazione del Bilancio di previsione. «Chi ha già
approvato il Bilancio – spiega Pavan – dovrà ora rivederlo in base
alle nuove diminuzioni. Altri non
l’hanno ancora approvato», anche
per la difficoltà di far quadrare i
conti della coperta sempre più
stretta. (FP)
REGIONE VENETO: Cinque saggi per il
Piano territoriale regionale
C
inque “saggi” per vagliare
e orientare il prossimo Piano territoriale regionale di coordinamento del Veneto, in sigla Ptrc.
La Giunta regionale del Veneto ha incaricato un “team” di noti
intellettuali veneti di prestare consulenza scientifica nel processo di
revisione del Piano territoriale regionale di coordinamento (Ptrc).
Lo ha reso noto l’assessore re-
del Paese e
ai suoi vertici
appaiono potenzialmente
manovrabili
dalle
reti
terroristiche.
Ma il vertice non è
andato precisamente
secondo le
aspettative di Bush. La dichiarazione finale non ha
traccia della data in cui dovrà iniziare il progetto di
estensione a tutto il continente degli accordi di libero scambio operanti finora solo per Usa, Canada
e Messico, un progetto
molto caro all’amministrazione americana. Esso contiene invece un invito a liberalizzare il commercio dei prodotti agricoli (molto protetti, invece, proprio dalla “liberale”
GLI STATI SUDAMERICANI
E GLI USA DI BUSH
ci (le elezioni presidenziali americane sono ormai alle porte), ma mette
mano ad una situazione
che era diventata oggettivamente insostenibile, sia
per ragioni sociali sia (forse ancora più significativamente) per motivi di sicurezza.
La regolarizzazione infatti consentirà una straordinaria operazione di registrazione di un numero
imprecisato di persone
che all’opinione pubblica
comuni nella morsa della
Finanziaria. Sembra ormai
un ritornello, anche se i sindaci
questa “musica” l’eviterebbero
proprio volentieri. Anche la Finanziaria 2004 se l’è presa con
gli enti locali, procedendo a colpi di mannaia sui trasferimenti,
con “tagli” ulteriori rispetto agli
anni scorsi.
Alla luce delle drastiche riduzioni dei trasferimenti ai Comuni, un’infuocata assemblea dei
sindaci trevigiani si era svolta in
dicembre in sede dell’associazione dei Comuni della Marca
Trevigiana di Preganziol, in cui
era stata prospettata anche la
possibilità di andare a consegnare i bilanci al Prefetto di Treviso affinché li redigesse lui, in
quanto rappresentante del Governo.
La protesta dei Comuni ha sortito qualche risultato. «Dopo le
modifiche apportate nell’ultimo
passaggio alla Camera, il danno
per i Comuni è stato ridimensionato» spiega il presidente dell’Associazione provinciale dei
Comuni Angelo Pavan. Per i Comuni trevigiani i tagli sono stati
quasi dimezzati, per una somma
complessiva di 5 milioni 775 mila euro, cioè quasi 12 miliardi di
vecchie lire in meno.
«Ma anche se i tagli sono sta-
gionale alle politiche per il territorio Antonio Padoin, precisando
che le personalità incaricate sono
il sociologo Ulderico Bernardi, l’economista Ferruccio Bresolin, il
politologo Paolo Feltrin, lo scrittore Mario Rigoni Stern e il geografo naturalista Eugenio Turri.
«La elaborazione del nuovo Ptrc – ha spiegato Padoin – ha come obiettivo principale quello di
dare competitività al territorio regionale, valorizzando la
cultura del vivere e dell’aamministrazione ameribitare tipica delle genti vecana). Il documento connete in un disegno territiene inoltre l’impegno
toriale coerente con il Piacondiviso contro il terrono regionale di sviluppo
rismo e, con un paralleliin fase di stesura finale».
smo significativo, l’impeSono state perciò indivigno degli stati a ridurre
duate alcune personalità,
i proventi derivanti dalle
in grado di esprimere i carimesse degli emigrati:
ratteri peculiari della ciossia a ridurre il numero
viltà veneta, che costituidi immigrati negli Stati
ranno un “Collegio dei
Uniti.
Proto” accompagnando
Insomma, con questo
con il loro apporto i tecnivertice sono iniziate le
ci della Regione nella forgrandi manovre del premazione del nuovo Ptrc.
sidente americano in vista delle prossime elezioni. Una fase in cui non
solo il bastone sarà intensamente agitato, ma
anche la carota. In particolare, per i Paesi sudamericani, alleati ma non
sudditi, si offrono importanti occasioni per
proporre politiche innovative per il proprio sviluppo.
Paolo De Stefani
Il sociologo Ulderico Bernardi
6
“PONTE DELLA BONTÀ”: Massimo
De Negri e Dino De Nardi,
esempi di silenziosa solidarietà
PER L’ACQUISTO DI ARREDI
Fondi dalla Regione
per 17 patronati
P
ioggia di finanziamenti dalla Regione per i patronati
parrocchiali.
In chiusura di 2003 la Regione ha stabilito a chi e in
che misura distribuire i finanziamenti destinati ai patronati per l’acquisto di arredi, attrezzature e strumenti didattici, in base all’articolo 63 della legge regionale 3/2003.
Un milione di euro la cifra a disposizione: «Non sono significativi per una traduzione degli obiettivi della legge», riconosce la stessa Giunta regionale. Ossia
non bastano.
Anche per questo hanno
ricevuto garanzia di finanziamento solo le domande
cosiddette di fascia A: ossia
che hanno presentato richiesta di meno di 10 mila
euro e entro il 31 luglio avevano predisposto tutta la
documentazione richiesta.
È stato finanziato il 55% delle proposte considerate ammissibili.
A ciascuna delle propo-
ste andrà un importo variabile dal 50 al 60% di quanto
richiesto dalla parrocchia.
Non si superano mai i 5 mila euro di contributo: un intervento significativo ma evidentemente non risolutivo.
L’acquisto del materiale
per cui si è chiesto il finanziamento dovrà essere fatto
entro il prossimo 30 giugno.
Per le domande classificate di fascia B, C o D (ossia giunte più tardi o con documentazione meno com-
U
Per il patronato di Oderzo il finanziamento giungerà, forse nel 2004.
pleta), l’obiettivo è di accoglierle nel corso del 2003:
ciò significa però aumentare i fondi a disposizione. La
Regione afferma che intende farlo, anche se non è ancora messo nero su bianco
come e da dove attingere i
fondi.
Tommaso Bisagno
cco tutti i progetti di arredo per patronati finanziati in
diocesi (fascia A)
Forania Urbana: Costa 4 mila 250 euro, Fadalto 4 mila 446
Forania Conegliano: Bagnolo 5 mila, Collalbrigo 5 mila
Forania La Colonna: Visnà 4 mila 500
Forania Mottense: Campo di Pietra 4 mila 250
Forania Pedemontana: Anzano 5 mila, Cappella 5 mila, Fregona 550 euro, Sarmede 4 mila 85
Forania Quartier del Piave: Barbisano 1.200, Colbertaldo 4
mila 500, Vidor 5 mila
Forania Vallata: Lago 5 mila, Tarzo 3 mila 135, Tovena 4 mi-
la 500
Forania Zumellese: Villa di Villa 5 mila euro
Senza finanziamento
Progetti di fascia A non finanziati: Bocca di Strada, Campolongo, Fossà, Motta, Orsago, Parè, Pieve, San Polo, Santi Martino e Rosa, San Rocco, San Vendemiano
Progetti in attesa di finanziamento (fascia B): Lutrano, Oderzo, Pinidello, San Vincenzo,
Progetti in attesa di finanziamento (fascia D): Camino, Cison,
Farrò, Immacolata di Lourdes, Madonna delle Grazie, Menarè,
Meschio, Rai, Sarmede
I MEDIATORI CULTURALI DI “MONDO INSIEME”
“Ci sono passato anch’io”
aiuto da straniero a straniero
G
Troppo pochi
soldi stanziati,
lo riconosce
anche la giunta
regionale
ECCO QUANTO RICEVERANNO I PROGETTI
E CHI INVECE DEVE ASPETTARE E SPERARE
E
e
L’AZiON
Veneto Sociale
Domenica 18 gennaio 2004
iovane donna afri- diatori linguistico-cultu- e capacità di adattamento,
cana, Petrose arri- rali, attivi nel Conegliane- sono coadiuvati dallo psiva dal Burundi e canta per se dal 2001, riuniti nel- cologo Bruno Nardin del
il piccolo ancora in fasce, l’associazione “Mondo In- consultorio coneglianese.
abbarbicato alla sua schie- sieme” presieduta dal Lavorano negli ospedali,
na, una melodiosa ninna ghanese
Massamba negli ambulatori, nei connanna nell’idioma antico Thiam, in Italia da 15 an- sultori dell’Ulss 7, nei didella sua terra.
ni e da sempre in prima li- stretti scolastici, agli sporIrina, ucraina, ha la- nea nelle politiche per l’in- telli-immigrati del Comusciato San Pietroburgo tegrazione e la tolleranza. ne e in alcune aziende.
per cercare nuove proL’associazione “Mondo
spettive in Italia. Da un anInsieme” offre assistenza
no, come mediatrice linper questioni di carattere
guistica, s’adopera per
giuridico: residenzialità,
l’inserimento sociale e lalavoro, cittadinanza, diritvorativo delle sue connati e doveri delle famiglie
zionali, aiutandole nei mostraniere. Di natura sanimenti di stress e di sotaria: iscrizione all’Ulss;
litudine.
principali prestazioni meAnnalisa, italodiche gratuite; tutele sulargentina, si del’ordine dell’igiene pubfinisce un’“imblica. E di tipo sociale:
migrata di ritorintegrazione nella
no”, che si riapcomunità locapropria delle
le; aggregasue radici italiazioni socione, partendo da
ricreative;
La mediatrice Petrose Ndyashimiye, del Burundi, con la figlia Irene
un’Argentina
festival ed
ormai allo sfaeventi multicelo economico.
culturali.
Oggi Annalisa, a ConeCon lui, mediatori soPer informazioni: assogliano come mediatrice, no uomini e donne del- ciazione “Mondo Insiealle tante donne immi- l’Africa, dell’America lati- me”, via Carpenè 2, Cograte prese dallo sconfor- na, dell’Europa dell’Est, negliano, telefono e fax
to, racconta in prima per- della Russia, dell’India, 0438-413237 (lunedì, mersona il suo viaggio e la sua della Cina, con un titolo di coledì, venerdì e sabato
voglia di farcela.
studio medio alto, una dalle 10 alle 12), e-mail
Sono solo alcune delle buona padronanza del- mondo_insieme@libestorie più significative ed l’inglese oltre alla loro lin- ro.it.
emblematiche dei 15 me- gua. Dotati di sensibilità
Elena Pilato
n piccolo riconoscimento a chi opera la bontà nel silenzio è
giunto domenica 11 dal
premio “Ponte della
bontà”, assegnato dall’associazione trevigiana “Amici al Ponte Dante”.
Oltre alla nota associazione trevigiana Advar, che
si occupa dell’assistenza
dei malati terminali di tumore, sono stati premiati
anche due diocesani: Massimo De Negri, da 29 anni
presidente dell’Avis di Conegliano, e Dino De Nardi,
che suonando la fisarmonica ha raccolto oltre 600
mila euro devoluti all’asilo
e alla parrocchia di Santa
Lucia, agli ospedali di Conegliano, a comunità di ac-
Dino De Nardi, di Santa Lucia, premiato
con il “Ponte della bontà”
coglienza per anziani e
bambini del Coneglianese.
Premiati anche l’associazione Parkinsoniani di
Treviso e il gruppo “A light for hope”, presieduto
da Maria Letizia Chiavellati, che s’impegna nella
solidarietà con i bambini
di Gerusalemme.
ANZIANI - LE CIFRE: in provincia
il 17% ha più di 65 anni
ono ancora troppi gli anziani trevigiani al di sopra dei 65 anni
che non sono seguiti dai servizi assistenziali domiciliari. Lo sostiene un
rapporto della Cgil, che sciorina le
cifre dell’universo anziani nella provincia di Treviso. Estraiamo i dati
più significativi
141 mila residenti con più di
65 anni
26 mila di loro vivono soli
S
2 mila sono seguiti a domicilio
dai servizi sociali
17,4% della popolazione della
provincia ha più di 65 anni
22,6% la percentuale a Vittorio
Veneto
12% dei trevigiani over 60 intervistati chiede aiuto per le pulizie di
casa, gli spostamenti fuori casa, le
piccole manutenzioni domestiche
e
L’AZiON
Economia
Domenica 18 gennaio 2004
Svolte/Maurizio Castro lascia e passa all’Inail
PREZZI
Alla Zanussi
l’esodo dei robot
N
elle stesse ore
in cui Maurizio
Castro annunciava di lasciare la Zanussi (per l’Inail), l’Electrolux diceva basta ai robot e decideva d’investire 7 milioni di euro per
reintrodurre le vecchie
catene di montaggio.
Davvero singolare questa coincidenza.
Maurizio Castro (foto), casa e famiglia a Vittorio Veneto, teorizzò per
lunghi anni come l’impresa dovesse trasformarsi in una comunità. E
con questo intendo introduceva il “modello
partecipativo” nelle relazioni tra azienda e lavoratori, cui mise mano anche Marco Biagi, assassinato dalle Bierre. Martedì scorso, 13 gennaio,
si è chiusa con lui anche
un’epoca, in cui la Zanussi di Susegana è stata
davvero un laboratorio di
sperimentazione di nuovi
rapporti all’interno della
fabbrica. Spesso sofferti.
Castro credeva che i robot avrebbero reso la fabbrica meno alienante. Ma
agli operai bastarono pochi anni (dall’avvio del
nuovo stabilimento nel
1988, il più automatizzato al mondo nella produzione di frigoriferi) per
capire che non era tutto
oro quello che brillava.
Addirittura, in qualche
caso, le condizioni di lavoro peggiorarono.
Ma nessuno avrebbe
immaginato un passo indietro – nella stessa storia – come quello compiuto nelle prime ore di
martedì scorso all’Unindustria di Treviso. È opportuno segnarsela questa data del 12 gennaio
2004, perché non si ha
memoria, nella storia industriale d’Italia, di un
colpo di spugna così radicale contro l’automazione, per far ritornare la
vecchia (assai poco cara)
catena di montaggio.
Che cosa è accaduto? Dovendo cambiare modelli
dei frigo – quelli più popolari saranno delocalizzati in Ungheria, mentre
a Susegana si fabbricheranno i pezzi per il mercato sofisticato degli europei –, l’Electrolux ha
scoperto che la tuta blu è
più efficiente del robot.
Cioè – attenzione – più
flessibile. Si adatta meglio, il lavoro umano, alla differenziazione creativa dei nuovi frigo. Però
– ecco il senso di
quell’“attenzione” – è evidente la necessità di una maggiore flessibilità
anche dell’uomo. Da qui
le richieste aziendali di
lavoro straordinario nei
mesi di picco
produttivo.
Si
dirà.
Via la catena
di montaggio, ci saranno maggiori
opportunità
di lavoro. E
invece no.
Anzi, meno.
Questa settimana sono rimasti a casa
92 lavoratori
che speravano di veder
confermati i loro contratti a termine. A fine
processo di riorganizzazione, si renderanno esuberanti non meno di 80
l Consiglio direttivo
di Unindustria Treviso ha designato Andrea Tomat quale candidato unico alla presidenza di Unindustria
Treviso da sottoporre all’approvazione dell’assemblea dei soci, prevista per la primavera e
chiamata al rinnovo della presidenza dell’Unione a seguito della conclusione del mandato
quadriennale del presidente Sergio Bellato.
Andrea Tomat, 46 an-
ni, è presidente e direttore generale di Lotto
Sport Italia SpA di Montebelluna e amministratore delegato di Stonefly
SpA di Asolo.
È presidente del
Gruppo calzaturiero di
Unindustria di Treviso
ed è stato vicepresidente di Anci, l’Associazione nazionale dei calzaturieri italiani di Confindustria. È consigliere di
Assosport e della Fondazione Museo dello
scarpone.
Sportello
del
CITTADINO
A cura dell’Avvocato NICOLA TODESCHINI
SCESO AL 2,5 PER CENTO
IL TASSO D’INTERESSE LEGALE
D
posti di lavoro, tra gli addetti ai robot e all’automazione.
L’uomo non finisce,
dunque, di compiacersi
di aver vinto sul robot,
che si ritrova di nuovo
sconfitto. E
questo, se
vogliamo, è
anche il prezzo da pagare
alla delocalizzazione. Introduciamo
qui un nuovo
argomento.
La delocalizzazione comporta sacrifici non solo se
prevede
il
trasferimento di tutta l’attività di un’azienda all’estero, ma anche se qui rimane la testa di questa azienda. O rimangono, come nel caso della Zanus-
UNINDUSTRIA TV / TOMAT
DESIGNATO ALLA PRESIDENZA
I
al 1º gennaio 2004 il tasso di interesse legale, ovvero quello che si
applica nella regolazione dei debiti e dei crediti pregressi, è sceso al 2,5 per cento. Lo
ha deciso il ministro dell’Economia con un
decreto pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale
del 10 dicembre scorso, tenuto conto del
tasso di inflazione e del rendimento medio
annuo lordo dei titoli di Stato di durata non
superiore a 12 mesi, che sono i parametri
di riferimento. Chi deve fare un calcolo dei
soldi da ricevere o da dare con la maggiorazione dell’interesse legale, deve tenere
presente l’evoluzione negli
anni di tale interesse, che
negli ultimi 50 anni è stato:
· del 5% fino al
31.12.1990 (art. 1284 del Codice civile);
· del 10% dall’1.1.1991 al 31.12.1996 (legge n. 353/1990, art. 1);
· del 5% dall’1.1.1997 al 31.12.1998 (legge n. 662/1996, art. 2, comma 185);
· del 2,5% dall’1.1.1999 al 31.12.2000 (decreto ministero Tesoro del 10.12.1998);
· del 3,5% dall’1.1.2001 al 31.12.2001 (decreto ministero Tesoro dell’11.12.2000);
· del 3% dall’1.1.2002 al 31.12.2003;
· del 2,5% dall’1/1/2004.
Avv. Nicola Todeschini
Studio Legale www.Consumerlaw.it
7
si di Susegana, le produzioni a più alto valore aggiunto. In misura, evidentemente, ben diversa.
Di qui la preoccupazione
che si coglie in questi
giorni fra i lavoratori della Rica (gruppo Zoppas)
di Vittorio Veneto, per il
possibile trasferimento di
una quota dei volumi produttivi; si parla di una cinquantina di posti, su 500,
che potrebbero spegnersi. Di qui la preoccupazione che si materializza
anche a Susegana, dove
peraltro il sindacato riconosce unanimemente
che lo stabilimento con i
nuovi frigo ipoteca un
pezzo di futuro. Ma, appunto, col ritorno alla catena di montaggio. C’è di
che riflettere. Come sollecita a fare la pastorale
sociale e del lavoro...
Francesco dal Mas
Anche il marketing
può essere etico...
«Q
uando si parla di marketing, in Italia, il pensiero comune
va ad un’attività di specialisti finalizzata alla vendita, al convincimento, alla persuasione».
Lo dice anche Maurizio Chiusura, coneglianese trapiantato a Milano, presidente dell’Associazione italiana marketing. In pratica, l’immagine è di cinici strateghi pronti a tutto per farci spendere.
Ma l’apparenza inganna: anche il marketing può avere un’etica.
Anche chi ha un’etica può fare marketing? «Il marketing sono
tecniche, metodologie e strumenti che sono utilizzati in modo più
o meno etico dalle organizzazioni profit; e ora sempre più realtà
no-profit stanno avvantaggiandosi di questa disciplina. In generale, il marketing ha contribuito a creare sviluppo e ricchezza. Come questa vada poi distribuita è un problema della politica, dell’etica».
Quindi il marketing può anche servire a stimolare comportamenti etici e non di puro consumo. «Si ricerca la soddisfazione dei
clienti: quindi il marketing promuove innovazione dando voce ai
consumatori. Senz’altro potrà essere una risorsa importante per
diffondere modelli di consumo più sostenibili; può servire ad innovare l’atto d’acquisto: non più focalizzato solo sugli interessi
del privato, ma con salde connotazioni sociali. Così si può dare
più valore ai consumi eco-compatibili e biodegradabili, al risparmio energetico, allo scambio equo».
In quali altri campi le imprese possono applicare l’etica? «Non è
più possibile alle imprese garantire a vita il lavoro ai dipendenti; è importante però che si impegnino a garantire la loro “impiegabilità” anche futura. Lo sviluppo delle competenze dei dipendenti diventa quindi una responsabilità sociale dell’impresa che
evita così di scaricare sulla collettività i costi di persone che a
causa di conoscenze obsolete, non riescono a trovare lavoro».
La ricerca di etica viene apprezzata dai clienti? «D’ora in poi per
le imprese non sarà più sufficiente rispettare le leggi, devolvere
parte dei profitti a cause sociali per rinforzare la propria immagine. Le imprese vincenti, con clienti fedeli, saranno quelle che sapranno generare valore per le persone: pensando ai “cittadini”,
non solo ai “clienti”».
Quindi un marketing nuovo passa anche per clienti nuovi. «Un
importante acceleratore del processo sta nella maturazione nelle
persone di un’etica sociale che ponga l’attenzione su ciò che si
lascia alle generazioni future. Il marketing è un’importante risorsa a supporto di questo processo aiutando organizzazioni profit
e no-profit a operare in sintonia con l’evoluzione del “sentire dei
cittadini”».
Tommaso Bisagno
Cereali (alla tonnellata + Iva)
Frumento tenero nazionale
Fino da 190,00 a 195,00
Buono mercantile da 188,00 a 190,00
Granoturco in granella nazionale (umidità 14%)
Ibrido giallo Veneto da 173,00 a 175,00
Ibrido giallo Friuli da 171,00 a 172,00
Estero giallo tenero
Orzo nazionale (p.s. 60/62 - 14% um.)
da 175,00 a 180,00
Prodotti della macinazione
Prodotti del grano tenero
a) farine con caratteristiche di legge:
tipo 00 (ceneri 0,50 - glut. 7) da 315,00
a 320,00
tipo 0 (ceneri 0,60 - glut. 9) da 310,00
a 315,00
b) farine da pasticceria da 474,00 a
484,00
Prodotti del granoturco (franco partenza - imballato)
farina bianca granita da 395,00 a 400,00
farina gialla nostrana (nazionale) da
290,00 a 295,00
spezzato di granoturco degerminato tenero da 230,00 a 235,00
Vini (alla produzione, lire per ettogrado)
Merlot del Veneto gr. 10-12 da
4,20 a 5,50
Merlot colli trevigiani gr.
10,5/12,5 da 5,20 a 6,20
Cabernet del Veneto gr. 11-13 da
5,00 a 8,00
Raboso rosso del Veneto gr. 9-11
da 5,00 a 6,00
Tocai del Piave Doc da 6,30 a
6,80
Verduzzo del Veneto gr. 10/12 da
4,90 a 5,50
Pinot bianco del Veneto gr. 9,512,5 da 7,00 a 7,50
Pinot grigio del Veneto gr.
9,5/12,5 da 14,00 a 15,00
Chardonnay del Veneto gr.
9,5/10,5 da 7,00 a 7,50
Prosecco del Veneto gr. 10-11 da
11,00 a 11,50
Prodotti avicoli - conigli pollame
Uova fresche di gallina (100 pezzi)
cat. L grammi 63/73 a 9,00
cat. M grammi 53/63 a 8,60
Pulcini da carne misti (cadauno) da 0,31
a 0,33
Pulcini femmine per uova (cadauno) da
0,60 a 0,64
(prezzi al chilogrammo)
Polli allevamento intensivo a terra a
pigmentazione gialla
- leggeri da 0,80 a 0,82
- pesanti da 0,80 a 0,82
Galline allevamento intensivo a terra
- medie da 0,40 a 0,42
- pesanti da 0,46 a 0,51
Galline allevamento intensivo in batteria
- medie da 0,28 a 0,30
Anatre mute femmine da 1,73 a 1,77
Faraone all. tradizionale “di voliera” da
1,80 a 1,84
Tacchini pesanti
- femmine da 1,08 a 1,10
- maschi da 1,10 a 1,12
Galletti
- polli a collo nudo da 1,86 a 1,91
- galletti livornesi da 2,10 a 2,14
Conigli
- oltre kg. 2,5 da 1,74 a 1,80
Bestiame suino (prezzi al chilogrammo)
Grassi da kg. 90-115 fino a 1,14
Grassi da kg. 145-160 fino a 1,13
Oltre 180 kg. fino a 1,01
Magroni da kg. 40 fino a 1,74
Magroni da kg. 50 fino a 1,63
Magroni da kg. 65 fino a 1,50
Lattonzoli da kg. 25 fino a 2,52
Lattonzoli da kg. 30 fino a 2,16
Prezzi aggiornati a martedì
13 gennaio 2004
e
L’AZiON
e
L’AZiON
Chiesa
IL SALUTO A MAGAROTTO
S
i celebrerà anche in
diocesi di Vittorio Veneto, nel
prossimo febbraio, la Settimana sociale, come
da anni sono solite fare le diocesi vicine. La Settimana sociale è un momento forte
di presa di coscienza del tempo in
cui viviamo e degli impegni che esso domanda ai cristiani in modo
che la fede non rimanga avulsa dalla vita. Ma c’è un altro motivo che
rende doverosa questa celebrazione. Dobbiamo ricordare che l’iniziatore delle Settimane sociali nazionali è stato Giuseppe Toniolo, il
servo di Dio le cui spoglie sono venerate nel duomo di Pieve di Soligo e del quale è iniziato il processo per la beatificazione. Era veramente una mancanza il non aver
mai organizzato questo momento
di studio nella nostra diocesi.
La settimana in realtà sarà una
mini settimana, composta di tre serate che si terranno in diversi pun-
IL PROGRAMMA
Il tema:“Essere
cittadini. Oggi, nel
Nord-Est, in un
mondo globalizzato”
ti della diocesi:
lunedì 9 febbraio a Pieve di
Soligo, mercoledì 11 febbraio
a Conegliano e
venerdì 13 febbraio a Oderzo.
Il tema s’ispira a
quello della Settimana nazionale che si terrà
quest’anno, rispettando il ritmo quadriennale, a Bologna, in
autunno. Il nostro suona così:
“Essere cittadini. Oggi, nel
Nord-Est, in un
PRIMA SERATA
Lunedì 9 febbraio, Pieve di Soligo, teatro Careni, alle 20.30.
Cardinale Angelo Scola, patriarca di Venezia:
“L’impegno della Chiesa nel sociale con la sua dottrina e l’azione dei laici”.
SECONDA SERATA
Mercoledì 11 febbraio, Conegliano, auditorium
“Dina Orsi”, alle 20.30
Ilvo Diamanti, sociologo:
“Il volto della politica nel Nord-Est del benesse re”.
TERZA SERATA
Venerdì 13 febbraio, Oderzo, teatro del collegio
Brandolini, alle 20.30
Paolo Feltrin, politologo dell’Università di
Trieste
Luigi Bobba, presidente nazionale delle
Acli
“Quale democrazia per
un mondo globalizzato.
L’impegno dei cristiani”.
Don Luigi Monza
sarà presto beato
Incontro-dibattito con Papisca
S
i terrà giovedì 29 gennaio all’auditorium “Dina Orsi” di Conegliano un incontro-dibattito sul tema “Pace: la forza del
diritto”. Relatore sarà Antonio Papisca, docente di Relazioni internazionali alla facoltà
di Scienze politiche dell’Università di Padova e direttore del Centro di studi e di
formazione sui diritti della persona e dei
popoli. L’inizio sarà alle 20.30. Ad organizzare sono l’Azione cattolica, la Pastorale sociale e del lavoro e la Commissione diocesana Giustizia e Pace.
P
er 45 anni ha condiviso la
sua vita con i fedeli della
parrocchia di Villa Belvedere di
Cordignano e in tutto questo tempo si era fatto amare come “sacerdote, fratello, amico, padre,
giovane, bambino, pastore a guida”. Sono queste le parole con cui
è stato ricordato don Paolo Carniel, deceduto all’età di 82 anni, il
7 gennaio scorso. L’affetto che egli ha riversato sulla sua parrocchia verso tutti, indistintamente,
si è fatto visibile nel giorno del
suo funerale quando, per esprimergli la riconoscenza di tutta la
comunità, uomini, giovani e adulti, hanno voluto percorrere,
con il feretro in spalla, i due chilometri che separano la chiesa di
Villa dal cimitero di Cordignano.
«È difficile parlare di don Paolo – lo ricordano i suoi fedeli –,
perché lui non era un parroco come gli altri». E anche il vescovo
Alfredo Magarotto lo ha ricordato per il suo essere forse un po’
burbero, ma sempre buono e attento con tutti. Ad iniziare dai
mondo globalizzato”. Aprirà la
Settimana il cardinale Angelo
Scola, patriarca
di Venezia che
parlerà la prima
sera a Pieve di
Soligo. Seguiranno poi altri valenti relatori. L’i-
niziativa è stata lanciata
dall’Azione cattolica diocesana cui si sono affiancati la Pastorale sociale, le Acli e il settimanale L’Azione.
C’è un particolare che vale la pena sottolineare. La Settimana è stata pensata con il vescovo Magarotto, poi, come si sa, è arrivata la nomina del nuovo vescovo, Giuseppe
Zenti. È stato subito informato e ha
accolto con entusiasmo il progetto
assicurando la sua presenza a tutte le serate. Sarà il primo impegno
con il quale egli inizia il suo servizio di pastore nella nostra diocesi.
Due volte “grazie”
al vescovo Alfredo
L
a festa di San Tiziano, il patrono
della diocesi, è
stata quest’anno particolarmente movimentata
perché ha coinciso con
l’avvicendamento dei suoi
successori alla guida della
diocesi. Ci saluta il vescovo Alfredo proprio nel giorno di San Tiziano e arriva
tra poco il vescovo Giuseppe.
Per la precisione storica
San Tiziano è stato vescovo di Oderzo, la fiorente
città di origine romana,
mentre Ceneda ai suoi
tempi era solamente un residuo di quello che doveva
essere stato, secoli addietro, un accampamento romano che presidiava l’imbocco della valle che portava verso le terre del
DUE “DIRETTE” SU RADIO
PALAZZO CARLI
R
adio Palazzo Carli proporrà la “diretta” di entrambe le celebrazioni di saluto della Chiesa vittoriese al vescovo Alfredo Magarotto.
Grazie alle due trasmissioni tutti i fedeli potranno
quindi seguire sulle frequenze dell’emittente radiofonica diocesana la messa solenne nel giorno del patrono San Tiziano, con inizio alle 10, e la tradizionale celebrazione con la partecipazione dei cori diocesani di
domenica 18, con inizio alle 15.30.
È STATO PARROCO PER 45 ANNI
Villa di Villa piange
la morte di don Paolo
bambini perché proprio loro erano i primi, alla fine della messa,
a recarsi in sacrestia per salutare il don. «Aveva una parola buona per tutti – continuano in parrocchia – sapeva avvicinarsi alle persone
tanto che chi aveva
qualche problema
si rivolgeva a lui
per avere una parola di consolazione». L’amore per la
sua parrocchia, ha
richiamato anche il
Vescovo durante
l’omelia, era grande tanto da considerarla una famiglia da educare nella fede e sostenere e da es-
sa si sentiva compreso e amato.
Prima di giungere a Villa di Villa
don Paolo aveva prestato il suo
servizio a Rai, al collegio Dante e
come cappellano a
Sacile, Farra di Soligo, Cessalto e
Falzè. Ordinato sacerdote nel 1946 era originario di
Cordignano, dove
nacque il 26 dicembre del 1921.
«Avevo visto
don Paolo – ha affermato mons. Magarotto – domenica
(4 gennaio) qui in canonica per
un breve saluto. Gli avevo augurato vita e salute, fede e pazien-
Il ricordo dei
parrocchiani:
“Aveva una
parola buona
per tutti”
Nord. Ma la tradizione dice che il santo vescovo volle a tutti i costi, scomodando anche il buon Dio
che l’aiutò con qualche miracolo, a fissare la sua dimora proprio a Ceneda e
qui erigere la cattedra dei
suoi successori. Più realisticamente, Ceneda, con
l’arrivo dei Longobardi e
dopo la distruzione di Oderzo, era diventata il nuovo centro del potere politico e quindi volle anche l’insediamento del potere religioso, trovando il modo,
più o meno ortodosso, di
procurarsi il corpo del vescovo Tiziano come giustificazione della sua pretesa. Poi, in tempi più recenti, nata la città di Vittorio, anche la diocesi si adeguò a questa nuova
Don Paolo Carniel
za. “Si – rispose – pazienza ce ne
vuole sempre tanta”. Mai avrei
immaginato di rivederlo mercoledì mattina ormai avvolto nel
sonno della morte. La sua quasi
improvvisa scomparsa dalla scena di questo mondo è un primo
messaggio che lui rivolge: “Tenetevi pronti perché il Figlio dell’uomo verrà nel momento che
non pensate. Ma la preparazione
alla morte non si improvvisa, va
fatta giorno per giorno tenendo
accesa la lampada della fede”.
Questo don Paolo lo ha sempre
insegnato durante la sua vita sacerdotale».
Il giorno dell’Epifania il sacerdote ha celebrato le due messe
del mattino come consuetudine
nei giorni festivi. Verso sera forti dolori alla testa prima e l’aggravarsi della situazione hanno
reso necessario il ricovero in ospedale. Al mattino del 7 gennaio
don Paolo è spirato mentre il vescovo pregava accanto a lui.
I fedeli di Villa di Villa hanno
rivolto al Signore il loro ringraziamento per il dono della sua
presenza in questi 45 anni. “Ognuno custodisce il ricordo della
sua apertura umana, della sua
grande fede, trasmessaci con
semplicità e fermezza. Ha vissuto il suo ministero tra di noi in
modo completo. Ora siamo chiamati a portare avanti la sua opera e siamo sicuri che don Paolo
sarà ancora per noi: sacerdote,
padre, amico fratello, giovane,
bambino, pastore e soprattutto
guida”.
Gerda De Nardi
realtà e divenne diocesi di
Vittorio Veneto.
È bello che questa successione di ruoli avvenga
nei giorni in cui commemoriamo il santo vescovo
patrono, quasi sotto il suo
sguardo: è come se la
Chiesa vittoriese iniziasse
il nuovo tratto di cammino
con il nuovo vescovo, attingendo alla forza delle
sue origini.
Il buon vescovo Alfredo
ci lascia, evitando in tutti i
modi di far rumore, di scomodare qualcuno. Da
quando è stata annunciata
la nomina del nuovo vescovo, egli, pur svolgendo
con scrupolo il ruolo di
amministratore apostolico,
ha tentato quasi di scomparire. Noi del giornale abbiamo tentato più volte di
farlo parlare: gli abbiamo
chiesto di esprimere i suoi
sentimenti, di fare una valutazione di questi sei anni e mezzo trascorso con
noi, ma non c’è stato verso.
Inutile fargli capire che la
gente avrebbe gradito
qualche sua parola nel momento del distacco. Nulla.
Ma noi rispettiamo la sua
volontà e gli vogliamo bene così come egli è.
Penso che tutti noi conserveremo un grato ricordo del periodo che ci è sta-
D
La solenne celebrazione per San Tiziano del gennaio 2003; (in alto) statua lignea del patrono della diocesi di Vittorio Veneto
GLI APPUNTAMENTI DI VENERDÌ E DOMENICA
Venerdì 16 gennaio, nella solennità del patrono San Tiziano, alle 10
in cattedrale di Vittorio Veneto ci
sarà una solenne celebrazione, nell’ambito della quale il Vescovo Alfredo porgerà il suo saluto in modo
particolare ai preti, ai religiosi e religiose, ai membri degli istituti di vita consacrata.
Domenica 18 gennaio alle 15.30
con inizio alle 15.30, in Cattedrale ci
sarà la tradizionale Messa animata
dai cori parrocchiali della diocesi.
to pastore, proprio per
queste sue doti di umiltà,
semplicità e spontaneità
che gli consentivano di
trattare ogni persona con
rispetto e comprensione,
attento alle esigenze di ciascuno. Era essenziale nel
suo modo di essere, come
anche nel parlare. Il suo
compito di maestro nella
fede lo svolse con fedeltà,
ma secondo questo stile di
essenzialità. Resteranno
proverbiali le sue omelie. Il
colloquio con lui era sempre breve, ma si capiva subito che cosa intendeva di-
Sarà l’occasione per il saluto ai fedeli, ed in modo particolare agli organismi ecclesiali di partecipazione, ad associazioni e gruppi. Per i
cori le prove avranno inizio alle
14.30.
I partecipanti della celebrazione di
domenica avranno la possibilità di
parcheggiare presso il Seminario,
il Collegio San Giuseppe, l’Istituto
delle Suore di Maria Bambina, al
parcheggi ai Frati, nelle vie limitrofe alla Cattedrale.
re perché lo diceva senza
fronzoli, senza aggiungere una parola in più e questo rendeva chiari i rapporti con lui. La sua spontaneità poi provocava gradite sorprese. Era capace
di apparire improvvisamente in chiesa durante la
celebrazione dell’eucaristia e sedersi sul banco
con gli altri fedeli, ascoltando magari la predica del
parroco; oppure percorrere le vie della città con la
sua vecchia bicicletta, arrivare nel bel mezzo di una festa o di un incontro e
inserirsi senza bisogno di
particolare attenzioni.
Per un tipo così non si
può non provare simpatia.
Il vescovo Giuseppe avrebbe avuto piacere che
rimanesse tra noi, certamente non avrebbe fatto
ombra a nessuno e poteva
continuare a farci dono
della sua ricca spiritualità.
Non ha accettato, pensando di essere d’ingombro.
Ovviamente non sappiamo
dove andrà. Ma qualunque
sia il luogo in cui si ritirerà,
rimarrà sempre vicino nel
ricordo. (GpM)
ADOZIONI NOVA ESPERANZA, COPBEM, PASTORALE
INDIGENISTA (BRASILE), PROGETTO SAT (SCUOLA A TUTTI)
CONGO, KENYA, CIAD, ETIOPIA E GUATEMALA
MESE DI DICEMBRE 2003
Dal c/c postale
Chies Elisabetta, Oderzo 50; Busetti
Graziella, Tarzo 100; Nino AnnaMaria, Vazzola 100; Callegari Alberto,
Tezze 105; Mazzer Fiorino, Conegliano 1000; Momesso PierGiorgio,
Oderzo 50; Corrocher Giuseppe, Conegliano 150; Tomasella Rita, Castello Roganzuolo 150; Rivaben Ermenegildo, Rustignè 25; Parrocchia
Tarzo 100; Tonin Scarian Maria, Tesero (TN) 310; Visnadi Paola, Bibano 25; Giubilato Leontien, Conegliano 55; Zanusso M.Lucia, Oderzo 70;
Parrocchia Cavalier-Fossalta 1400;
De Bianchi Enrico, Motta di Livenza 75; Rizzante M. Luisa, Caorle 50;
Tonello Achille, Piavon 150; Dalla
Betta Renato, Pieve di Soligo 30;
Bet Maurizio, Tarzo 100; Ros Francesca, Mansuè 155; Zuliani Elisabet-
9
IL FONDATORE DE “LA NOSTRA
FAMIGLIA”, CON QUATTRO
CENTRI IN DIOCESI
IL 9 FEBBRAIO A PIEVE DI SOLIGO, L’11 A CONEGLIANO E Venerdì 16 e domenica 18 in cattedrale a Vittorio Veneto
IL 13 A ODERZO, SULL’ESEMPIO DI GIUSEPPE TONIOLO...
C’è la Settimana sociale!
Domenica 18 gennaio 2004
ta, Oderzo 150; Tazzara Vera, Mel 78;
Pase Gianni, Conegliano 100; Giubilato Dora, Conegliano 26;Vitucci Luciana, Treviso 100; Bernard Vania, Trichiana 150; Pillon Vito, Conegliano
300; Parrocchia Duomo Conegliano
649; Franzot Teodoro, Villa di Villa
(Belluno) 156; De Noni Albina e Ferruccio, Soligo 150; Coden Paolo, Oderzo 200; Dipendenti Sforza-Busatto, Pieve di Soligo 42; Conte Pietro, Conegliano 100; Querin Luciano, Oderzo 50; Rosset Diego, Ponte
di Piave 200; Dal Poz Gianni, Colfosco 20; Tonel Luciano, Oderzo 155;
Poles Gabriele, Oderzo 50; Bozzetto
Giuseppe, Oderzo 50; Camerotto Giuseppe, S. Giorgio di Livenza 20; Bit
Nives Roma, Cordignano 110.
Dal c/c bancario
Parrocchia Duomo, Sacile 575; Parrocchia Chiarano, 250; De Conto
Francesca e Diego, Pieve di Soligo
26; Cesa Antonio, Stevenà 175; Saccon Maria Teresa, Refrontolo 700;
NN. Trichiana 66; Parrocchia Trichiana 360; Dall’Asen Gemma, Villa
di Villa (BL) 350; Maddalozzo Renato, Sacile 100; Zava Bruno, Brugnera 75; Pillot GianCarlo e Pasqualina 25; Della Libera Michele, Oderzo 700; Gottardi Claudio, Orsago
310; Busetti Guglielmina Corrocher,
Vittorio Veneto 250; Furlan Ivana,Vittorio Veneto 200; Frassinelli Livia, Colle Umberto 110; Barazza Gino, Conegliano 350; Scuola media statale,
Rua di Feletto 300; Fornasier Pietro, Pieve di Soligo 25; Rorato Francesca, Oderzo 900; De Coppi Luigi,
Tarzo 100; Grava Lucia, Tarzo 100;
Introvigne Giuseppe, Seregno (MI)
100; Follador GianFranco, Col S. Martino 620; Ros Donatella, Sacile 500;
Zanardo Italo e Teresa, Susegana
310; Zanette Giovanni,Vittorio Vene-
to 300; Pradal Ersilio, Conegliano
300; Danieli Anna, Susegana 300;
Brandaleone Prema, Cappella Maggiore 200; Risuguia Graziano, Susegana 200; Narduzzo Adriana, Farra
di Soligo 100; Piovesana Gabriella,
Vittorio Veneto 100; Marchesin Maurizio, Oderzo 78; Orzes Licia, Vittorio Veneto 75; Orzes GianAntonio,
Colle Umberto 75; De Nardo Rita,
Mareno di Piave 300; Perencin Elio,
Mareno di Piave 300; Piccin Ilvana,
Mareno di Piave 300; Dalla Cia Armando e Valeria, Mareno di Piave
300; Dal Cortivo Prosdocimi, Mareno di Piave 300; Facchin Giuseppe,
Mareno di Piave 300; Fantuz Luciano, Mareno di Piave 300; Cecchetto
Graziano, Mareno di Piave 300; Menini M. Grazia, Mareno di Piave 600;
Zambon Mario, Susegana 310; Cescon
Livio, Mareno 300; Moretti Paolo,
Mareno 300; Battistella Giuseppe,
on Luigi Monza, il
fondatore de “La
Nostra Famiglia” sarà presto proclamato beato.
Il 20 dicembre scorso
papa Giovanni Paolo II ha
promulgato il Decreto di
venerabilità che proclama
eroiche le virtù del Servo
di Dio don Luigi Monza.
Ciò significa che don
Luigi Monza, parroco della diocesi di Milano e fondatore dell’Istituto Secolare delle Piccole Apostole della Carità, ha superato ormai la prova più difficile e si avvicina a grandi
passi verso la beatificazione.
Festeggiano i 35 centri
dell’associazione (in Veneto a Conegliano, Pieve
di Soligo, Treviso, Vicenza, Padova, Oderzo, Mareno e San Donà), la prima
e la più grande in Italia ad
occuparsi di ricerca scientifica e riabilitazione delle
disabilità in età evolutiva.
Nato a Cislago (Varese)
nel 1898 da una famiglia di
contadini, Luigi Monza
venne ordinato sacerdote
nel 1925 nella diocesi di
Milano. Fu parroco a Saronno e poi a Lecco, ove fu
un parroco molto popolare. Fu sempre disponibile
e vicino ai poveri, ai malati e a chi, come lui, subiva
ingiustamente persecuzioni e angherie. In particolare, durante la seconda
guerra mondiale, si prodigò per i parrocchiani al
fronte, nascose e mise in
salvo i partigiani ma si fece anche difensore dei fascisti militanti e dei collaborazionisti quando, du-
Mareno 300; Dall’Armellina GianCarlo, Mareno 300; Foscan Oscar,
Mareno 300; Salvador Enzo, Mareno
300; Brino Valerio, Mareno 300; Dal
Cin Vinicio, Mareno di Piave 300; Salvador Graziano, Mareno di Piave
300; Rizzo Olga, Pieve di Soligo 200;
Montagna Salvatore, Conegliano 200;
Bolzan Enrico, Fregona 150; Contessoto Luciano, Conegliano 150; Dal
Col Marisa, Pieve di Soligo 100; Ronzon M.Pia, Oderzo 100; Daltin Katia, Susegana 85; Masutti Luciano,
Stevenà 200; Masutti Antonella, Stevenà 150; Cesa Lucia, Caneva 100;
Cao Sandro, Stevenà 100; Pavan Martin Marzia, Stevenà 100; Doimo Franca, Stevenà 100; Chiaradia Letizia,
Stevenà 100; Cesa Marina, Stevenà
100; Cesa Maria, Stevenà 100; Arpioni Maria Marcella, Stevenà 75; Sartori M. Grazia, Sacile 150; Visentin
Bruno, Oderzo 1000; Pesce Antonio,
Motta di Livenza 1000; De Pin Antonio, S. Giacomo di Veglia 1000; Istituto Marco Fanno, Conegliano 610;
Cancian Giovanni, Conegliano 600;
Cettolin don Ugo, Barbisano 500;
Gruppo Preghiera, S. Fior di Sotto
Don Luigi Monza
rante la liberazione, anch’essi furono oggetto di
violenza.
In questo periodo
fondò le Piccole Apostole
della Carità, una comunità
di persone consacrate che
scelgono di vivere la loro
consacrazione nel mondo
e di portare all’interno della società contemporanea
la carità dei primi cristiani.
Dopo un iniziale periodo di ricerca su come concretizzare questo ideale,
don Luigi e le Piccole Apostole diedero vita all’associazione “La Nostra Famiglia” che da allora iniziò
a prendersi cura dei bambini disabili.
Oggi le Piccole Apostole operano nell’ambito dell’associazione “La Nostra
Famiglia”. Hanno particolare cura e attenzione per
i giovani e le famiglie e sono presenti in Italia ma anche in piccole comunità in
Sudan, Brasile ed Ecuador
e danno la loro collaborazione in Cina.
Don Luigi non vide tutto questo, che sarebbe venuto dopo, infatti il 29 settembre 1954 si fece da parte e silenziosamente
scomparve.
400; Baldissera don Romualdo, Oderzo 350; Brino Giuseppe, Susegana 200; Parrocchia Caneva 1550;
Manzato Tarcisio e Clara, Pieve di
Soligo 620; Marcon Aldo, S. Giacomo 350; Plotti Mariano, Susegana 52;
Pradella Carolina, Orsago 100; NN.
Orsago 300; Gruppo Campolongo di
Conegliano, 1133; Peccolo Elsa, Conegliano 50; Parrocchia Cessalto 75;
Conferenza S. Vincenzo, Oderzo 60;
Fella Clotilde, Oderzo 90; Buffolo Antonietta, Oderzo 52; Covre Bruna, Susegana 50; Parrocchia Trichiana 100;
Narduzzo Luigia, Conegliano 50; De
Faveri Marcellino, Pieve di Soligo 26;
Mura Franco, Pieve di Soligo 26; NN.
Vittorio Veneto 50; NN. Susegana 50;
Parrocchia Cessalto 1075; Fracas
GiamPietro, Susegana 34; NN. Orsago 100; Def. Jole Della Libera, Sacile 1600; Casagrande Renzo, Susegana 50; NN. Susegana 50; Brino Giuseppe, Susegana 200; Parrocchia Caneva 1550.
Elenco
fino
al
30.12.2003; Un grazie di
cuore a nome degli adottati.
10
e
L’AZiON
Chiesa
Domenica 18 gennaio 2004
UNA DELEGAZIONE DIOCESANA IN VISITA
AL VILLAGGIO ALBANESE LEGATO A VITTORIO VENETO
SABATO 17 A ODERZO
LA VEGLIA DIOCESANA
Natale e Capodanno ad Adriatik
È la Settimana per
l’unità dei cristiani
L
a solidarietà è una virtù importante. Dice un
vecchio proverbio: “Dio
sorride se apri una porta,
ed è triste se alzi un muro”.
Una piccola delegazione
della nostra diocesi vittoriese – otto persone, tra cui
monsignor Guerrino Pagotto in rappresentanza
del Vescovo – il 26 dicembre scorso è partita per
l’Albania. Il programma
prevedeva in primo luogo
di raggiungere il remoto
villaggio – si può chiamare così? – di Adriatik, per
assicurare a quella numerosa e vivace comunità di
fratelli nella fede, che la
nostra solidarietà non viene meno, e per porgere a
tutti personalmente il più
caloroso augurio di buon
Natale e felice anno nuovo.
L’iniziativa del viaggio
fu ancora una volta di monsignor Bruno Pizzato che,
com’è noto, a ricordo del
Giubileo del 2000, lanciò
la proposta di costruire una bella e ampia chiesa in
onore del Sacro Cuore di
Gesù, ad Adriatik dove i
numerosi cristiani – ultimi
fra gli ultimi – per assiste-
re alla Messa e ascoltare
la Parola di Dio, dovevano
riunirsi in una baracca fatiscente.
L’ambizioso e oneroso
progetto non rimase sulla
carta. Per realizzarlo, e in
breve tempo, monsignor
Bruno Pizzato fece appello alla sensibilità e generosità degli aderenti all’associazione Apostolato
della preghiera, che egli
presiede, e di altri benefattori che qui non è possibile elencare.
A suo tempo, L’Azione
ha informato i propri lettori circa lo svolgimento di
questa bella vicenda. Ma il
viaggio in Albania, durato
quattro giorni soltanto, ci
ha offerto l’occasione di
acquisire altre utili esperienze. Le elenchiamo rapidamente.
Dopo il festoso e caloroso incontro con gli amici di Adriatik, ricordiamo
la visita alla città di Scutari, centro della più numerosa comunità cristiana albanese; il colloquio qui avuto con due anziani sacerdoti sopravvissuti alla
condanna loro inflitta dal
regime comunista a 26 anni di lavori forzati; l’incontro con i padri Gesuiti
che a Scutari dirigono il
Seminario,
varie scuole
cattoliche e
altre attività
pastorali.
Una visita l’abbiamo
riservata al
(qui sopra) la chiesa di Adriatik, realizzata con il contributo della ricostruito
diocesi vittoriese; (in alto, sotto il titolo) la delegazione vittoriese santuario
T
elechiara, la televisione
delle Chiese del Triveneto, si dà una nuova impostazione.
E un ruolo particolare, di
“consigliere esecutivo”, viene assunto da Guido Masnata, cui viene affidata la responsabilità diretta della programmazione dell’emittente e la concreta direzione dei programmi di Telechiara,
mentre viene a scomparire la figura del direttore (il mandato
quinquennale di don Gabriele Pedrina, scaduto a giugno 2003, era
stato prorogato fino a dicembre).
Guido Masnata, padovano, 41
anni, sposato, padre di due bambine, nominato nel consiglio di
amministrazione come rappresentante della diocesi di Venezia,
ha al suo attivo varie esperienze
in campo editoriale, da Mediagraf
a Promedia.
Spetterà ora a lui dare concretezza al piano triennale di Telechiara definito dal nuovo Consiglio di amministrazione. «Telechiara vuole essere a servizio della Chiesa e della società triveneta, ma non una tivù “devozionale”
– spiega Guido Masnata –. Vogliamo trasferire i valori che con-
D
della Madonna del Buon
Consiglio, veneratissima
da tutti gli albanesi anche
non cristiani.
Nella capitale Tirana, ci
siamo recati nel quartiere
poverissimo dove operano
le Suore di Madre Teresa
di Calcutta: l’impressione
riportata fu, direi, sconvolgente.
Ricordiamo il cordiale
colloquio concessoci dall’Arcivescovo di Tirana,
durante il quale egli ci comunicò delle notizie incoraggianti circa la situazione religiosa e sociale della sua arcidiocesi.
Il programma del nostro viaggio si esaurì con
una veloce corsa verso
sud, fino a raggiungere tra
i monti la storica cittadina
di Berati, cui è legato, purtroppo, il ricordo di una triste vicenda di guerra sofferta dai nostri soldati nel
lontano 1943. Chi di noi
non conosce la canzone
Sul ponte di Berati?
Per noi otto vittoriesi la
breve pausa vissuta in Albania fu assai interessante
e motivo di seria riflessione.
Ma dobbiamo anche dichiararci fortunati, perché
TELECHIARA
Un manager alla
guida
dell’emittente
cattolica
traddistinguono la nostra proprietà, ricavandoci una specifica
nicchia nel mercato dell’emittenza televisiva regionale. Lavoreremo, in continuità con l’impegno
preso e il percorso già avviato,
per fare di Telechiara un’emittente aperta e presente sul territorio, capace di leggerne dinamicamente la complessità». «Aper-
Guido Masnata, consigliere “esecutivo” di Telechiara
avevamo a nostra disposizione la migliore guida che
si potesse desiderare: il carissimo amico albanese
Piero Pine che, com’è noto, da una quindicina d’anni, quale persona fidata e
competente, gestisce a
Caorle la custodia e il buon
andamento del grande
complesso “Casa marina
Bruno e Paola Mari” della
Diocesi di Vittorio Veneto.
Piero si trovava già a Tirana con la sua bella famiglia per trascorrere le brevi vacanze natalizie con
l’anziana mamma, le sorelle e i parenti.
Una sorpresa: non si
immaginava che egli in patria potesse vantare degli
amici così numerosi e qualificati per la responsabilità che comporta la loro
posizione sociale.
Concluderei esprimendo un debole parere: quando è possibile è bene e
molto utile uscire dal proprio guscio e affacciarsi a
nuovi panorami. Diceva a
suo tempo il vecchio e saggio Tacito: “L’esperienza
ammaestra”. Non si finisce
mai di vedere, conoscere,
imparare a vivere.
Rino Bechevolo
tura, servizio e interattività con il
nostro pubblico – continua Masnata – saranno per noi le parole
chiave nell’impostazione del lavoro futuro, per potenziare e rilanciare l’immagine di Telechiara». Attenzione particolare sarà
anche dedicata a rafforzare la collaborazione con gli altri strumenti
di informazione delle diocesi del
Triveneto, in primo luogo le testate settimanali diocesane e le emittenti radiofoniche cattoliche:
«Puntiamo a costruire un’“impresa a rete”, che metta in circolo e valorizzi le energie, le competenze, le capacità di tutti i media» conclude.
«Rispetto al processo di rinnovamento avviato già con il precedente consiglio di amministrazione – spiega il presidente Giancarlo De Biasio –, questa è una
fase importante per Telechiara,
che vuole confermarla come “voce” di riferimento sul territorio,
capace di fare informazione e opinione».
Direttore responsabile delle
testate giornalistiche è Alberto
Feltrin, giornalista dell’emittente.
a domenica 18 a domenica 25 gennaio
si celebra la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani: un appuntamento annuale in cui le comunità ecclesiali sono invitate a riscoprire il valore e il senso dell’unità, della comunione e della preghiera. In più, quest’anno, l’attenzione è rivolta
al tema della pace, che, in un
contesto ecumenico, acquista rilevanza e meta da raggiungere sempre più. Il tema della Settimana, infatti, è
“Io vi lascio la mia pace” (Gv
14, 23-31).
La pace, dono di Dio che
va invocato, è sinonimo di armonia e bellezza che vanno
vissute nelle singole parrocchie e tra le parrocchie. Si
tratta di un dinamismo che
produce capacità di dialogo
e incontro anche in termini
ecumenici.
Mentre lo scenario internazionale, quasi in tempo
reale, ci fa partecipi dei suoi
slanci di solidarietà e delle
sue ferite che sanguinano,
non mancano i motivi di
preoccupazione a causa dei
crescenti conflitti. Non raramente alcuni gruppi tentano
di mobilitare le fedi e i diversi
credenti per trasformare i
conflitti in guerre di religione. Su questa piazza del mondo diventa ancora una volta
profetico l’appello di Gesù:
“Che tutti siano uno” (Gv 17,
21). Osservando anche le divisioni tra cristiani, sembra
davvero che il «cristianesimo abbia mosso soltanto i
suoi primi passi».
«Come è mai possibile restare divisi – afferma Gio-
vanni Paolo II – se con il Battesimo noi siamo stati “immersi” nella morte del Signore, vale a dire nell’atto
stesso in cui, per mezzo del
Figlio, Dio ha abbattuto i muri della divisione?» (Ut Unum
Sint, 6). La Parola di Gesù
che invoca l’unità ci interpella perché torniamo ad ascoltarlo e ci ricorda che le
divisioni sono anche il segno
della nostra distanza da Dio.
Il mese di gennaio diventa,
quindi, un dono dello Spirito
per tornare ad ascoltare tra
cristiani di diversa tradizione l’unica Parola di Dio. Si
tratta di «riconoscere e stimare i valori veramente cristiani che provengono dal comune patrimonio» (UR, 4) e
di tendere l’orecchio per percepire ciò che lo stesso annuncio fa risuonare nelle diverse sensibilità e tradizioni
cristiane.
La settimana di preghiera
per l’unità dei cristiani, per
volontà della Cei, è preceduta, sabato 17 gennaio, dalla
15ª Giornata per l’approfondimento e lo sviluppo del dialogo religioso ebraico-cristiano dal tema: “Serviranno
il Signore appoggiandosi
spalla a spalla” (Sof 3, 9). Ebrei e cristiani chiamati a testimoniare l’unico Dio. (FP)
In diocesi, in occasione della Settimana di preghiera
per l’unità dei cristiani, si
celebrerà una veglia diocesana, in programma sabato 17 gennaio alle 20.30
nel duomo di Oderzo, sul
tema “Io vi lascio la mia
pace”, con l’intervento di
un pastore valdese.
L’ESPERIENZA: Un camposcuola foraniale
sotto la neve, da Oderzo a Dont
D
ici camposcuola e istintivamente lo accosti a: estate, Auronzo, Azione cattolica.
Qui siamo in controtendenza:
parliamo del camposcuola che si
è svolto dal 2 al 5 gennaio a Dont,
in Val Zoldana, organizzato dalla
pastorale giovanile della forania di
Oderzo e aperto a tutti, dalla terza media alla quinta superiore.
«Vogliamo dare una possibilità
in più ai giovani durante l’inverno,
quando di solito le attività si limitano al gruppo in parrocchia. Qui
c’è invece la possibilità di ampliare la conoscenza extraparrocchiale, di dare un’immagine più estesa di Chiesa». Così ci spiega
Manuel, di Fontanellette, che assieme a Sara di Fontanelle, Ada di
Colfrancui e Federica di Piavon ha
animato i 21 ragazzi e 21 ragazze
che hanno partecipato al campo.
Mattine di lavoro e pomeriggi
più di relax; filo conduttore è stata la corporalità. Che per gli adolescenti si legge: il mio corpo cambia, il mio corpo non mi piace, il
mio corpo potrà piacere agli altri?
Il momento più intenso è stato
il secondo giorno: divisi in stanze,
ciascuno con un grande specchio
davanti a sé. “Guarda il tuo naso”
(pausa, silenzio) “Guarda le tue
gambe” (pausa, silenzio) e così via
con stimoli alla conoscenza e riflessone su di sé. “Guarda i tuoi occhi”: da lì partiva la riflessione su
come ti vedono gli altri: ad esempio, quale parte di te piace loro di
più?
«Poi si giungeva – spiega Manuel – a chiedersi: come mi vede
Dio? La domanda che forse ti rivolgi più spesso, ma a cui non rispondi mai»
«Tutti tacevano: sono argomenti che toccano da vicino, di cui
è difficile parlare». Ma su cui fa
molto bene riflettere, con chi ti sa
guidare. Guidare anche alla conclusione che la propria corporalità
è anzitutto finalizzata al rapporto
con gli altri, e che l’interrogativo
“Dio come mi vede?” va conservato, e salvaguardato: anche nella faticosa ricerca di una risposta.
Tommaso Bisagno
e
L’AZiON
Chiesa
Domenica 18 gennaio 2004
11
DA LUNEDÌ 19 A VITTORIO
«S
antità,
un dono a
portata di mano»… è questa la
provocazione fatta a tutta la diocesi dal nostro nuovo vescovo Giuseppe Zenti. Accogliendola abbiamo pensato di proporvi alcuni
spunti di meditazione proprio sulla santità, e in particolare sulla santità come
un dono che “bussa alla
porta del cuore” dei giovani. Chi, come noi, vive
a contatto tutti i giorni con
i giovani, sa quale grande
desiderio di santità nascondono dietro la loro
apparente indifferenza e
poca sensibilità per la vita cristiana. I loro cuori
hanno nostalgia di Dio e
cercano una felicità da donare. Se è vero che “santità si coniuga con umiltà”, occorre che diventiamo esperti ricercatori dei segni di santità
che i ragazzi e i giovani
hanno, intuendo le loro
domande profonde e trasformandole in proposte
di santità quotidiana. Vorremmo portarvi un esempio di santità giovanile: Laura Vicuña, una giovanissima cilena, riconosciuta Beata nel 1988 da
Non c’è amore più grande...
Giovanni Paolo II e di cui
il 22 gennaio ricorre il
centenario della morte.
Se non rivelassimo la data della sua nascita e leg-
La Beata Laura Vicuña; (in alto,da sinistra)
suor Claudia e suor Francesca
gessimo solo la sua vita ci
sembrerebbe di sentire la
storia di una ragazzina dei
nostri giorni che vive cercando la felicità per sé e
per la sua famiglia.
Laura, nata in Cile nel
1891, è stata ben presto
costretta, dalla morte del
padre, a emigrare in Argentina con la mamma e
la sorella più piccola. Lì la
situazione non era facile
per la povertà e la precarietà di vita a cui erano
sottoposte. In quelle zone, le missioni dei salesiani e delle suore salesiane, ormai da qualche
anno, cercavano in tutti i
modi di prendersi cura
della gente bisognosa di
sostegno materiale e spirituale. La mamma di Laura decise di affidare l’educazione delle sue piccole proprio alle Figlie di
Maria Ausiliatrice, che offrirono loro un ambiente
sano dove potessero crescere serene e amate. È
qui che Laura scopre il
grande desiderio del suo
cuore, quello di amare
con tutta se stessa Gesù,
la Madonna e il prossimo.
Ciò che, infatti la rese modello da imitare è l’amore
portato fino al sacrificio di
sé che si è tradotto in
semplicità e umiltà, amicizia e generosità, fino all’offerta della sua vita per
la conversione della mamma che, per sfamare le
sue bambine, aveva accettato di convivere con il
proprietario di una fattoria. Quest’uomo aveva più
volte desiderato anche
Laura, trovando, però, in
lei, un forte rifiuto. L’amicizia con Gesù e la “vita di
grazia” forgiarono il suo
cuore pronto ad amare fino a dare la vita. Prima
della morte di Laura, il 22
gennaio 1904, la mamma,
saputo il segreto voto della figlia, le giurò che avrebbe lasciato per sempre quell’uomo.
“Non c’è amore più grande di chi dà la vita per i
propri amici”: l’amore eroico di Laura è sgorgato
dalla semplice vita di una
ragazza di tredici anni che
ha saputo cogliere quel
dono di santità che è a
portata di mano di tutti,
specialmente dei giovani
che sentono con forza lo
slancio dell’amore autentico.
Suor Claudia e suor
Francesca
suore salesiane Collegio
Immacolata, Conegliano
OGGI Domenica
Domenica 18 gennaio - Seconda domenica del Tempo ordinario
Is 62, 1-5; I Cor 12,4-11; Gv
2, 1-12
Seconda settimana del Salterio
D
ietro il racconto evangelico
è rintracciabile un quadro umano di vita ordinaria: una festa di
nozze alla quale furono invitati sia la
famiglia di Gesù sia il gruppo dei
suoi discepoli. Se il gruppo di Gesù,
a causa della povertà dei suoi membri, o qualche altro invitato non avesse portato il vino, si sarebbe creata una mancanza dello stesso, poiché la scorta di vino dipendeva in
qualche misura dai doni degli ospiti.
Trattandosi di un “segno” di Gesù (il primo della serie!), la valenza
simbolica è fuori discussione. Il
“convito” è nella Bibbia un evento
simbolico pieno di risonanze e significati. Il banchetto, con tutti i suoi
connotati di festa, di gioia, di ebbrezza, di abbondanza, di sazietà, di
pace e di comunione è l’immagine
del regno di Dio che già sulla terra
avrebbe dovuto cominciare ad affondare le sue radici. Tutta la serie dei
banchetti, dei pasti di Gesù con i
peccatori e i perduti del suo tempo
e le moltiplicazioni dei pani sono orientati al grande banchetto messianico di cui parla il profeta Isaia al
capitolo 25.
Gesù è venuto ad invitarci al banchetto del regno
di Dio!
Dio è lo sposo che non riesce più
a nascondere il suo amore per l’umanità tanto questo amore è forte e
travolgente. Non lo fermano né le
infedeltà né i difetti della sposa, della quale invece si compiace, e alla
quale promette un futuro di felicità
quando ogni sua ferita sarà rimarginata. Il linguaggio di Dio è quello
di un amore sponsale che rivela una tenerezza infinita e che ci sorprende soprattutto nel momento in
cui scopriamo che la sposa fortunata siamo noi. Ci sembra quasi impossibile! Ma come… la sposa fortunata e amata oltre misura da Dio
è questa nostra umanità! Ci chiediamo come Dio possa amare questa nostra storia stordita dal male, infarcita di odio e di violenza, imbastita di egoismo e di ipocrisia. Eppure è così. Le coordinate del nostro vivere scompaiono nella fornace ardente di un amore senza limiti.
Anche solo leggendo le pagine
dei nostri quotidiani comprendiamo
che l’immagine di questa umanità
alla quale apparteniamo è ben lontana da quella di un banchetto nuziale. Mancano l’amore, l’armonia, la
concordia, la fraternità e la pace di
una foto ben riuscita. Manca soprattutto la gioia.
I poveri sempre più poveri, gli oppressi sempre più oppressi. I tristi
sempre più tristi, seduti a un ban-
Sacerdoti al corso
di formazione
P
rende il via lunedì
prossimo, 19 gennaio, a Vittorio Veneto l’undicesimo corso di formazione permanente per i sacerdoti della diocesi sul tema “Contemplando il volto del Risorto”.
Un sollecito alla partecipazione al corso è giunto ai preti diocesani da
monsignor Alfredo Magarotto, nella sua veste di amministratore apostolico.
«Ormai – scrive monsignor Magarotto – sto per
concludere il mio ministero in diocesi, ma prima
vorrei rivolgervi l’invito a
partecipare al tradizionale
corso di aggiornamento
teologico. (...) I temi che
verranno trattati sono in
piena sintonia con il Piano
pastorale diocesano e anche per questo vi chiedo
di fare tutto il possibile per
parteciparvi. Avrò così ancora qualche occasione
per stare insieme a voi e avrete poi subito la possibilità di conoscere da vicino
il nuovo vescovo Giuseppe».
I quattro incontri - Si
terranno nel Seminario vescovile di Vittorio Veneto
dalle 9.30 alle 11.30.
Questi i temi e i relatori dei quattro incontri.
Lunedì 19: “Il Signore
Risorto: il fatto e il significato”, relatore monsignor
Giacinto Padoin.
Lunedì 26: “Il Signore
è presente nella storia: la
Chiesa, i sacramenti...”, relatore don Riccardo Battocchio della diocesi di Padova.
Lunedì 2 febbraio:
“Credo la risurrezione dei
morti e la vita eterna”, relatore don Giuseppe Toffanello, della diocesi di Padova.
Lunedì 9 febbraio:
“La speranza cristiana s’incontra con le speranze e le
disperazioni umane”, relatore don Sergio De Marchi della diocesi di Padova.
TE
OFFER
OFFERTE CARITAS
DIOCESANA
(Mesi di novembre e dicembre 2003)
chetto dove il vino della speranza è
escluso dal menù. Dobbiamo ammettere che il nostro tempo è una tavola imbandita per pochi privilegiati.
Fa male e serve del coraggio, ma
non possiamo rifiutare di chiederci
il perché di tutto questo e portare una seria verifica dentro la nostra vita di credenti. Pensiamo alla nostra
testimonianza di battezzati, di famiglie, di comunità cristiane…
Credo che ci manchi ancora l’audacia di dire qualcosa di nuovo: è
più comodo offrire l’acqua della tradizione stantia che brindare (incoraggiati da Gesù!) con un calice di
vino capace di riscaldare il cuore.
L’abitudine e la ripetitività hanno addormentato la fede e lasciati inutilizzati tanti carismi che ci erano stati donati dallo sposo come splendidi regali di nozze.
L’amore dello sposo non verrà
meno, di questo possiamo essere
certi, ma la nostra pigrizia può ritardare la festa nuziale o impoverire la mensa. La fedeltà di Dio è per
sempre e Gesù è il segno più bello.
Allora, consigliati dalla madre attenta, dovremmo deciderci finalmente a fare “quello che Lui ci dirà”.
Don Fabrizio Mariani
Per la Caritas diocesana - NN. Soligo 50,00;
NN. 177,60; Pinto Lucia 50,00; Fondo di solidarietà parrocchia di Meschio 55,00; Cenedese Cristina, Vittorio Veneto, e Castaldi Marina, Conegliano 700,00; Borovyk Galena, Ucraina 30,00; Perin don Domenico 500,00.
Adozioni Benin - Rosada Eleonora, Castello
Roganzuolo 150,00; Atletica Libertas, Tonon, Vittorio Veneto 300,00; Rina Biz, Orsago 250,00, Zanette Stefano, San Fior di Sotto 50,00; Parrocchia
di Gaiarine 200,00.
Adozioni in Bulgaria - NN. Vittorio Veneto
300,00; Ragazzi catechismo di San Fior di Sotto
300,00.
Adozioni in Costa d’Avorio - NN. San Martino di Colle Umberto 110,00; Lendaro Renzo,
Gaiarine 200,00.
Contro la fame nel mondo - NN. San Fior di
Sotto 55,00; Mapelli Teresa 120,00; Un sacerdote
di Vittorio Veneto 100,00.
Per i lebbrosi di don Mario Gerlin - NN. Opera Immacolata di Lourdes, Conegliano 200,00;
NN. Santa Maria Immacolata di Lourdes 42,00;
NN. Villanova di Prata 29,00; NN. Conegliano per
mezzo di don Vito Franceschin 450,00.
Pro terremotati in Iran - NN. Vittorio Veneto 300,00; Polidoro don Pompeo 100,00; Sacerdoti San Raffaele 5.000,00; Parrocchia Cessalto
1.150,00; Parrocchia Barbisano 100,00; Parrocchia Collalto
30,00; NN.
San Fior
di Sotto
100,00;
Casa di riposo San
Pio X, Cordignano
100,00.
Domenica 18 gennaio 2004
ARRIVA “IL RITORNO DEL RE”
GIORNATA DELLA MEMORIA
Antisemitismo
sempre in agguato
PIEVE
Il 24 gennaio
le “Quattro
stagioni”
di Vivaldi
I
Il campo di concentramento di Auschwitz
G
iovedì 22 gennaio,
alle 18, nella sala
convegni della biblioteca civica di Vittorio Veneto, l’Istituto per la storia della
Resistenza e della società
contemporanea del Vittoriese (Isrev) organizza un
incontro con Laura Voghera Luzzato, della comunità
ebraica di Venezia, sul tema “La persecuzione antiebraica in Italia (19381945). Una testimonianza”. La serata è promossa
in preparazione della Giornata della Memoria che si
celebra il 27 gennaio, a 54
anni esatti dal giorno di arrivo dei russi nel lager di
Auschwitz.
Silvia Cevidalli è pediatra all’ospedale di Vittorio.
Sua zia, Anita Cevidalli
Salmon, ha raccontato nel
libro “Ritornerò in Italia”
come dovette fuggire da
Cozzuolo al Sudamerica
per salvarsi dalle persecuzioni anti ebraiche. Altri
suoi parenti vivono ora in
Israele. Per Silvia Cevidalli «è giusto ricordare
quello che è avvenuto, perché la storia insegna, ma
spesso sembra che non insegni abbastanza. La sensazione è che per gli e-
brei… non sia mai finita.
Ad esempio il recente sondaggio europeo da cui emergeva un sentimento
antisemita diffuso: perché
era stato occultato? Inoltre, in Francia hanno dato
fuoco a una scuola ebraica: è grave che questo e
altri atti si siano verificati,
è grave che nell’opinione
pubblica non sia stato dato rilievo. E perché negli
ultimi 60 anni, ossia dalla
nascita di Israele, ogni volta che in quella zona sorge un problema politico
c’è una ripresa dell’antisemitismo? Invece bisognerebbe tenerlo ben separato dalla critica, ad esempio a Sharon, che certo si può fare».
C’è un pericolo di antisemitismo anche in Italia?
Anche nelle nostre zone?
«In Francia si raggiungono le punte più alte… ma
qui gli ebrei sono di meno.
Non dobbiamo fidarci dello stereotipo “italiani brava gente”, né mettere in
sordina i segnali pericolosi. Non possiamo dimenticare, ad esempio, gli atti
di vandalismo contro il cimitero ebraico a Ceneda,
l’anno scorso». (TB)
I COMPOSITORI RACCONTATI
DAI BAMBINI-MUSICISTI
U
ndici bambini dai 7
ai 12 anni sono i
protagonisti della rassegna “I grandi compositori”
organizzata dall’associazione per l’Istituto musicale “Lydia e Fabrizio Visentin” di Oderzo. I
piccoli pianisti si esibiscono suonando e
raccontando in maniera semplice e simpatica la vita del compositore in tema con la
serata.
I prossimi incontri,
che si terranno nel salone di palazzo Moro a
Oderzo alle 20.30, avranno il seguente calendario: venerdì 30
gennaio (dedicato a
Wolfang Amadeus
Mozart), venerdì 27
febbraio, venerdì 26
marzo, venerdì 30 aprile,
venerdì 29 maggio.
Si esibiranno (nella foto
da sinistra in alto) Elisa
Drusian, Silvia Carpenè,
Mattia Bolzan, Alberto Orlandini, Cristina Battistel-
l prestigioso complesso strumentale veneziano “Accademia Musicale
di San Rocco” presenterà sabato 24 gennaio, al teatro Careni di Pieve di Soligo, le
“Quattro stagioni” di Antonio Vivaldi (inizio alle 20.45).
La storia ha riservato a
questo quartetto di concerti vivaldiani un curioso destino. Praticamente semisconosciuti fino alla metà del
Novecento, essi sono diventati negli ultimi decenni popolarissimi in tutto il mondo,
ma soprattutto nella loro terra d’origine: il Veneto. Questo grazie alle numerose incisioni discografiche (tra le
quali brillano quelle dirette
da Herbert vov Karajan e da
Claudio Scimone), che hanno fatto conoscere la bellezza di queste composizioni a
un pubblico molto vasto, non
necessariamente esperto di
musica barocca.
Ma forse un’altra ragione
del favore che le “Quattro
stagioni” hanno saputo conquistarsi la possiamo trovare in una pagina di un libro
del musicologo Massimo
Mila. Secondo questo autorevole studioso i concerti di
Vivaldi sulla primavera, l’estate, l’autunno e l’ inverno
sono stati «… il primo tentativo della musica strumentale d’affrontare ed esprimere la natura». In un’epoca
come la nostra, in cui tutti si
proclamano ambientalisti ed
ecologisti (almeno a parole),
la musica di Vivaldi non può
che essere attuale.
Athos Tassi
la, Martina Zago, Alberto
Tessarotto, Simone Zago,
Riccardo Fabris, Fiammetta Tombacco e Margherita
Orio.
Questi giovanissimi allievi negli ultimi tre anni sono stati vincitori di ben 32
premi nazionali ai diversi
concorsi pianistici nel territorio italiano. L’insegnante, Eleonora
Mometti, che adotta
la metodologia Suzuki nei primi anni di
studio, sottolinea che
lo scopo di tale rassegna è quello di rendere spontanea, naturale ed espressiva
la comunicazione
con il pubblico per
assemblare in un unico linguaggio “parole e musica”.
La durata è di circa 45 minuti. L’ingresso è libero.
Le storie fantastiche
spopolano al cinema
Chiude questa
domenica
la mostra
fotografica “Il
Trevigiano tra
le due guerre”
allestita
a palazzo
dei Trecento
di Treviso
I
l 22 gennaio è in uscita nelle sale italiane “Il ritorno del re”, l’episodio conclusivo del grandioso progetto di trasposizione cinematografica dell’ormai celeberrima trilogia di J. R. R. Tolkien “Il signore degli anelli”. Anche
questo terzo episodio riprende i fili della narrazione esattamente da dove li
ha lasciati il film precedente: da una parte seguiremo l’ultima parte del
cammino di Frodo, Sam e
Gollum verso le Voragini
del Fato per gettarvi il malefico anello; dall’altra vedremo il ritorno del re a
Gondor, in quanto Aragorn, con l’aiuto di Gandalf
il Bianco, guiderà la battaglia dei popoli liberi della
Terra di Mezzo contro l’esercito di Sauron e assumerà il titolo che gli spetta
come ultimo discendente
della dinastia regale di
Gondor.
Il regista Peter Jackson
ha fatto uno splendido lavoro di post-produzione e
montaggio, regalandoci indubbiamente il migliore tra
i tre magnifici film che
compongono la trilogia, co-
M
olte le mostre
che espongono.
Poche
quelle che hanno il pregio
di raccontare a fondo un periodo storico. Documentando, con fatti e vicende,
vita e mutamenti di un’intera generazione. E non sempre di generazioni fortunate si tratta. Specie se il periodo scelto come asse portante appartiene al secolo
appena trascorso. Proprio
ai trevigiani che tra gli anni
Venti e Quaranta del Novecento conobbero l’amara
stagione del regime fascista è dedicata la rassegna
“Il Trevigiano tra le due
guerre”, visitabile fino a domenica questa, 18 gennaio,
nelle sale del Palazzo dei
Trecento a Treviso. Un vasto e dettagliato “reporta- le sue infinite morti lungo il
ge” fotografico, che si di- Piave, vede radicarsi i fespiega lungo 250 scatti as- nomeni della fame e della
solutamente d’autore per la povertà. Quindi l’instaurarlimpidezza descrittiva. Tut- si dell’ideologia fascista
ti in bianco e nero: capaci che, mescolandosi al popudi restituirci un affresco e- lismo con le sue promesse
nergico e pregnante della di una moderna autarchia
Marca trevigiana durante il economica e di un rinnovaventennio. Un affresco trac- to rigore sociale, s’insinua
ciato nel segno della storia nelle pieghe della comunità rale e nelle istituzioni. Insociale, testimoniando la locale. Prima tra i ceti medi quietanti e a dir poco inquotidianità del vivere civi- della città. Poi, in modo credibili se non fossero stole. Una quotidianità colta sia sempre più capillare, tra i ricamente così vicine a noi,
tra le masse cittadine, alli- proprietari fondiari della sfilano le immagini di piazneatesi quasi da subito provincia. Alla soglia della ze gremite, di folle osan(specie le classi borghesi) seconda entrata in guerra, nanti in perfetto stile plebiai dettami del nuovo regi- punto conclusivo della ras- scitario, di tante “piccole ime, che tra il popolo delle segna, si celebra l’apice del taliane” che salutano con ecampagne, solo più tardi e, fascismo, consolidatosi gra- sibizioni ginniche la prea caro prezzo, in aderenza zie alla retorica del consen- senza del Duce. Di valorocon la volontà dei poteri so popolare. La “costruzio- si “giovani balilla”, già usi al
moschetto e pronti
centrali. Di forte imal sacrificio militare.
patto emotivo ancor
Finalmente una
prima che estetico, le
mostra sul ventenstraordinarie fotogranio fascista che non
fie in mostra, messe a
indugia su furori redisposizione per la privisionistici ma si afma volta per un allestifida all’obiettività
mento pubblico dal Fadella verità fotograst trevigiano (Foto arfica. Che non rilegge
chivio storico trevigiai fatti ma ce li restino), si raccolgono intuisce tali e quali. La
torno a quattro nodi tematici. Ciascuno ri- In apertura: balilla trevigiani schierati in una cerimonia ufficiale e il mostra “Il Trevigiapalco eretto in Piazza del Grano a Treviso per un discorso di no tra le due guerre”
conducibile ad un determinato quinquen- Mussolini (settembre 1938). Sopra: esercitazione di tiro con l’arco di è allestita a palazzo
nio introdotto da una Giovani Italiane (anni ’30). Foto del Fondo G. Mazzotti presso il Fast dei Trecento con i
seguenti orari: tutti i
scheda di supporto.
Ecco allora la Marca del pri- ne” e l’esibizione di un con- giorni 9-13, 15-19. Per informo dopoguerra: eroico sce- senso garantito dal mono- mazioni e prenotazioni: tenario della vittoria del ’18, polio dei mezzi di comuni- lefono 0422-656139 oppure
ma già dolorosa metafora di cazione, dalla propaganda 0422-410928; e-mail fotoun’Italia malconcia. La Mar- e dalla totale invadenza fa- [email protected]
Elena Pilato
ca smarrita che, piangendo scista nei costumi, nella mo-
250 foto del Fast
per la prima volta
esposte
al pubblico
VITTORIO: Concorso letterario
per ragazzi dedicato ai
protagonisti della Resistenza
È
aperto a tutti gli alunni dell’ultimo anno delle scuole medie
e superiori del Vittoriese il Premio della Resistenza, che giunge nel 2004 alla 42ª edizione. Una novità nel format del concorso:
non è più richiesto un tema, né un’intervista a un protagonista, bensì un racconto che sia “liberamente ispirato a protagonisti della Resistenza o in qualche modo legati alla Resistenza nel Vittoriese negli anni 1943-1945”, non più lungo di 9 mila battute a computer.
Verranno premiati e ricompensati il prossimo 25 aprile i migliori due elaborati delle medie e delle superiori; i lavori vanno spediti
entro il 2 aprile all’ufficio scuola del comune di Vittorio (via Carducci
28, 0438-569300).
Il Premio è organizzato dal Comune con l’Isrev (Istituto per la
storia della Resistenza e dell’età contemporanea nel Vittoriese).
MUSICA E DANZA
PIEVE Sabato 24, alle 20.45, al teatro
Careni l’Accademia Musicale di San Rocco esegue “Le quattro stagioni” di Antonio Vivaldi.
niugando la poeticità del primo con l’epicità e la grandezza del secondo. Probabilmente l’unico difetto della
pellicola è, ironia della sorte,
la sua eccessiva brevità: per
evitare di superare le tre ore
e dieci di lunghezza molte
scene sono state ridimensionate pesantemente o addirittura tagliate (la versione
originale durava più di quattro ore!), facendo infuriare
molti lettori dell’opera di
Tolkien. La buona notizia in
questo senso è che quasi sicuramente il materiale tagliato sarà presente nel dvd
contenente la versione integrale del film che verrà pubblicato in autunno…
Hobbit e maghetti: A chi
piace “Il signore degli anelli” e a chi “Harry Potter”?
Uno dei maggiori con-
PADOVA:
I Macchiaioli
fino al 7 marzo
L
a splendida esposizione “I Macchiaioli. Prima dell’Impressionismo” allestita a
palazzo Zabarella a Padova viene prorogata fino al 7 marzo 2004. Nell’ultimo mese di allestimento ai 120 capolavori
attualmente esposti si aggiungerà “Bambini colti
nel sonno” di Telemaco
Signorini.
La mostra ha raggiunto le 160 mila presenze.
VITTORIO Nella chiesa di
San Paoletto fino al domenica 18 gennaio è possibile visitare la mostra “Idee tessili” a cura dell’Istituto d’arte. Orari: venerdì, sabato e domenica: 10-13 e 14-18.
INIZIATIVE VARIE
PREGANZIOL Martedì 20 gennaio a
villa Albrizzi Franchetti terza “Lettura
sulla persona” promossa dal Centro studi Jacques Maritain. Intervengono Mario
Ravalico, direttore della Caritas di Trieste (tema “Frontiere della speranza”) e
Massimo Gnezda dell’Istituto di scienze
religiose di Trieste (tema “Comunicare la
speranza: novità e fondamento dell’arte
cristiana”). Dalle 9 alle 13.
MOSTRE
TREVISO È aperta fino al 18 gennaio, a palazzo dei Trecento, la mostra
fotografica “Il Trevigiano tra le due
guerre”. Duecentocinquanta le foto esposte.
PIAVON Fino al 25 gennaio a Cà Lozzio personale di Fiorenzo Fallani. Orario:
10-12 e 15-24; chiuso lunedì e martedì.
PIEVE Chiude il 31 gennaio, all’hotel
Contà, la mostra di Vittorio Marchi dal titolo “Cromatiche emozioni”. Orari di apertura: da mercoledì a venerdì 16-20;
sabato e domenica 10-12 e 15-21.
fronti letterari degli ultimi
tre anni è stato indubbiamente quello tra l’opera di
J. R. R. Tolkien e quella di
J. K. Rowling. Ci sono però
differenze in termini di
pubblico? Sorprendentemente
sì.
Harry Potter,
nonostante l’etichetta di “letteratura infantile”, è potenzialmente rivolto a
tutte le fasce
d’età: anche
non identificandosi con i personaggi, il lettore gode il rutilante mondo magico creato dalla scrittrice, divertente ma misterioso e oscuro
al tempo stesso. E questo
piace sia ai ragazzi che agli
adulti e agli anziani.
Gli appassionati de “Il signore degli anelli” invece
sono prevalentemente giovani e adulti, mentre i bambini e gli anziani, se non si
conta il pubblico dei film,
rimangono tendenzialmente in disparte. Il motivo è
che l’opera di Tolkien, nonostante il fondamentale elemento fantastico, non è
semplice letteratura fantasy ma soprattutto epica.
Molti temi pertanto, come
la brama di potere o la superbia sono difficilmente
comprensibili ai bambini
ma amati dal pubblico più
maturo.
Andrea Santorio
DA PONTE:
Serata con il baritono
Abbondanza
M
artedì 20 gennaio, alle 20.45,
al teatro Lorenzo Da Ponte di Vittorio Veneto serata di canto con il baritono Roberto Abbondanza, accompagnato da Eugenio De Rosa al pianoforte. In programma
brani di Hugo Wolf (Otto
Liedere su testo di E. Morike) e Franz Schubert
(Schwanengesang
D.
957). Biglietti: da 10 a 20
euro.
palazzo Sarcinelli è aperta la mostra “Sironi - Gli anni della solitudine, 19401960”. Orari: dal martedì al venerdì 913 e 15-19; sabato e domenica 10-19;
lunedì chiuso. Biglietti: intero 5 euro; ridotto 3 euro; studenti 1 euro. Informazioni: telefono 0438-413317.
VITTORIO Le incisioni di Sergio Vettorazzo sono esposte fino al 31 gennaio
nella sede della Banca di credito cooperativo delle Prealpi di via Prealpi. Orari
feriali: 8.20-13.20 e 14.35-15.35.
BELLUNO Fino al 15 febbraio a palazzo Crepadona sono aperte le mostre
“Da Corot a Monet. Opere impressioniste
della Johannesburg Art Gallery” e “Da Van
Gogh a Picasso. Capolavori del disegno
francese del XIX e XX secolo del County
Museum of Art di Los Angeles”. Orari: tutti i giorni dalle 10 alle 19; sabato dalle
10 alle 21. Biglietto: intero 7 euro, ridotto 5,50 euro.
CONEGLIANO Fino al 1º febbraio a
MEL Fino al 18 febbraio a palazzo del-
VINCITORE ALLA MOSTRA
DEL CINEMA DI VENEZIA
Il ritorno
“I
l ritorno”, opera modi bruschi dell’uomo e
prima del regista il suo ruolo, mentre Andrej
russo Andrej Zvyagintsev, lo contesta. Dopo un paio
ha vinto la 60ª edizione del- di tappe, giungono sulle rila Mostra internazionale ve di un immenso lago e si
d’arte cinematografica di imbarcano per un’isoletta
Venezia. Il verdetto ha pro- lontana, che raggiungono
babilmente scontentato i dopo una traversata fortufans del giapponese Take- nosa. Qui si consuma la
shi Kitano, presente
tragedia. I ragazzi
con “Zatoichi”, e
vanno a pescai sostenitori di
re, mentre il
Marco Belpadre dislocchio
seppelli(“Buongiorsce una
no, notte”),
cassa. I
ma è ampiadue sono
mente meriattratti dal
tato.
relitto di uLa storia ina nave e vi
nizia con un
si arrampicagruppo di rano, disobbegazzi che si Uno dei protagonisti del film “Il ritorno” dendo agli
arrampica
ordini delsulla
piatl’uomo. Al lotaforma più alta del tram- ro ritorno vengono sgridapolino in un lago; il più ti e picchiati, Andrej si rigrande si lancia nel vuoto bella, scappa e si arrampie sfida gli altri a seguirlo. ca su una torre altissima,
Il più giovane, Andrej, è tal- minacciando di buttarsi: il
mente spaventato dall’al- padre cerca di impedirlo,
tezza, che né gli inviti del ma scivola, cade e muore.
fratello Ivan, né le minacce I due ragazzi riescono però
di emarginazione dal grup- a ritornare a casa: più mapo, servono a farlo muo- turi e consapevoli. Trascivere; solo la madre riuscirà nano il corpo del padre fia farlo scendere qualche o- no alla barca ma, proprio
ra più tardi. La vita dei due mentre si avvicinano alla
fratelli, con la madre e la riva, la barca affonda. La
nonna, viene sconvolta bellissima fotografia di
qualche giorno dopo dal- Mikhail Kritchman collol’inaspettato ritorno del pa- ca la storia fuori dal tempo
dre, dopo dodici anni di as- in un paesaggio grandioso
senza. I due ragazzi ricor- e distante sul quale spesso
dano pochissimo di lui, incombono le nuvole; una
hanno solo una vecchia fo- scelta di immagini che contografia, tanto che sospet- tribuisce a dare significato
tano che sia un impostore. simbolico alla storia di queIl giorno dopo però parto- sto rapporto difficile fra
no con lui per andare a pe- l’uomo e i suoi figli. Consiscare. Il viaggio si dimo- derate solo la sua prima apstra un punto nodale della parizione: un’inquadratura
loro vita, una lezione di so- simile a quella del “Cristo
pravvivenza nelle situazio- morto” di Mantegna.
ni estreme. Ivan accetta i
Gianfranco Da Re
le Contesse mostra dedicata al pittore zumellese Toni
Piccolotto (Lentiai 1903 Nevegal 1970). Orari: feriali 14.30-19; festivi 10-12.30 e 14.30-19.
TREVISO Fino al 7 marzo è possibile
visitare a Casa dei Carraresi la mostra
“L’oro e l’azzurro. I colori del Sud da Cézanne a Bonnard”. Orario: da lunedì a
giovedì 9-20, venerdì e domenica 9-22,
sabato 9-24. Biglietti: interi 10 euro, ridotti 8 euro. Informazioni allo 0422513161/62.
BASSANO-POSSAGNO Fino al 12
aprile è aperta la mostra antologica “Canova” allestita nelle due città, Bassano e
Possagno, che hanno costituito i luoghi di
nascita e della prima formazione dell’artista trevigiano. Luoghi: Possagno: casa del
Canova, gipsoteca e tempio; Bassano: museo civico. Orario di visita: tutti i giorni,
dalle 9 alle 19. Per informazioni detta-
gliate, anche sul costo dei biglietti di ingresso, vedere il sito www.mostracanova.it
SUSEGANA Chiude il 30 maggio la
mostra “Dynamis - Macchine da lavoro e
modelli funzionanti dai disegni di Leonardo da Vinci” allestita nel Museo dell’uomo. Orari: da martedì a sabato 9-13;
domenica 14-18. Ingresso: interi 5 euro,
ridotti 3,50 euro. Per informazioni e visite guidate telefonare allo 0438.738610.
Sito internet: www.museodelluomo.superva.it
MONTEBELLUNA Fino al 31 maggio è aperta la mostra “Abracadabra, magie della natura” allestita al Museo di storia naturale e archeologia di via Piave
15.
Gli appuntamenti della rassegna di teatro per bambini promossa da Alcuni Teatro sono riportati nella rubrica Cinema&Teatro nella pagina degli spettacoli.
Schegge di Storia
Curiosando
I consigli del medico
a cura della dottoressa Caterina Bisol
Le cause dell’insonnia
C
hi soffre di insonnia può avere difficoltà ad addormentarsi oppure
tende a svegliarsi più volte nell’arco della notte o si sveglia al mattino molto presto. È un disturbo che interessa il 20 per
cento della popolazione ed è maggiormente diffuso tra le donne e gli anziani.
Le alterazioni del ciclo circadiano
(cioè le variazioni biologiche connesse
con l’alternanza giorno-notte) affliggono principalmente coloro che svolgono
lavori in turni organizzati sulle 24 ore.
Anche lo stress influisce sull’insonnia:
quasi sempre si insinua quando si hanno
lutti familiari, gravi situazioni economiche
o pesanti contrasti interpersonali. Pure le
emozioni
positive
possono disturbare il
sonno come ad esempio gare sportive,
cerimonie particolari, esami o concorsi.
A queste ragioni, spesso indipendenti
dalla volontà individuale, si aggiungono
quelle connesse con una non corretta igiene di vita: addormentarsi con la televisione accesa, eseguire compiti o esercizi intellettuali a tarda ora, dedicarsi ad
ampie libagioni a cena o, peggio, abusare di alcolici e superalcolici.
In qualche caso l’insonnia è conseguente a malattie, in particolare quelle
psichiatriche come
l’ansia o la depressione, ma anche i disturbi cardiaci o polmonari possono avere qualche influenza.
La prossima settimana vedremo le regole
d’oro per un buon riposo. (1. continua)
1929, Nuvolari
alla Vittorio-Cansiglio
L
a corsa automobilistica Vittorio-Cansiglio, che si
svolge tuttora annualmente lungo la strada statale che collega Vittorio
Veneto con l’altopiano del
Cansiglio, ha una tradizione che risale al primo
dopoguerra. Negli anni
Venti, infatti, questo percorso veniva affrontato
dai più grandi campioni
dell’automobilismo italiano. Ma come si svolgeva
a quei tempi una gara di
questo genere? Un’interessante testimonianza è
offerta da L’Azione del 29
giugno 1929.
La gara iniziò alle 9.30,
con partenze intervallate
di tre minuti tra i concorrenti di ogni classe (vi erano due categorie:
“Sport” per gli amatori e
“Corsa” per i professionisti, ognuna suddivisa in
classi per cilindrata del motore), mentre le singole
classi venivano separate da
un ulteriore intervallo di 5
minuti; venne inoltre stabilito un intervallo di 15 minuti tra le due categorie della competizione per dare il
tempo di sgomberare l’arrivo dai veicoli della categoria “Sport”, che aveva gareggiato per prima. La gara di quell’anno ebbe particolarmente successo, in
quanto l’affluenza di pubblico fu straordinaria e il numero di concorrenti fu superiore a quello di tutte le
edizioni precedenti. Le cose non andavano poi tanto
diversamente da una tappa
del giro d’Italia dei nostri
giorni: una folla di gente,
proveniente anche dal Friuli e dal Trentino, occupò tut-
ti i punti più larghi lungo il
percorso per assistere alla
gara e incitare i concorrenti. I luoghi più affollati
erano il belvedere di Pian
della Spina e La Crocetta:
lì c’erano così tante persone che era impossibile
muoversi senza entrare in
mezzo alla carreggiata.
Il vincitore assoluto di
quell’edizione fu il campione Tazio Nuvolari, che
gareggiò nella categoria
“Corsa” ottenendo il tempo migliore di tutta la gara: percorse i 14 chilometri che separano Fratta di
Fregona da La Crocetta in
10’40’’, (ad una media quindi di oltre 80km/h, risultato strabiliante all’epoca)
migliorando di un minuto
il record del tracciato.
Andrea Santorio
L’atlante dei sapori
Madorìn al forno
G
ian Paolo Casagrande e Roberto
Balbinot (nella foto con il cuoco
Eddy Pasin) festeggiano quest’anno i dieci anni dell’Hostaria “Via Caprera” sita nell’omonima strada di Serravalle al civico 23.
L’hanno rilevata, riaperta, e ribattezzata,
dopo una chiusura protrattasi dal 1991 al
1994, facendo della storica trattoria – già attiva, a quanto si racconta, dagli albori
del 1900 – un luogo
della tradizione, della memoria degli antichi “mangiari” del
Vittoriese, Coneglianese e Vallata
più in generale.
Dunque una cucina
territoriale, e rigorosamente legata a temi stagionali, «perché – commenta Roberto – la roba di stagione, oltre a costare meno, ha il doppio di
sapore».
Una scelta ben ripagata da un’affezionata e crescente clientela, che per ben più
della metà segue alla loro tavola i ritmi della natura, cosicché da fine gennaio ai primi di febbraio prossimi a “Via Caprera” c’è
, fra l’altro e come tema d’inverno, il madorìn al forno. Un pennuto d’acqua, nella
fattispecie il “germano reale”, che un tem-
po era comune animale da cortile dai nostri contadini.
Ci spiega il piatto il bravo cuoco Eddy
Pasin da Sarmede, validamente aiutato in
cucina da Daniela e Milton. Andando quindi a cominciare, e con quattro a tavola, servono dapprima due bei germani, poi un
gambo di sedano, una carota, tre cipolle,
due bicchieri di vino
rosso, aglio, alloro,
olio d’oliva, sale e pepe.
«Pulire, spiumare
il germano e fiammeggiarlo per benino – commenta
Eddy –, quindi salare e pepare l’interno
del medesimo, e, se
piace, introdurvi pure salvia e rosmarino.
In un tegame piuttosto capace, dove abbiamo già messo le verdure tagliate a pezzi e gli aromi – continua Pasin – aggiungere infine un filo d’olio e quindi rosolare i germani interi, bagnandoli di tanto in tanto col
vino rosso e continuando per almeno un’ora la cottura in forno a 180° C».
Il madorìn al forno va servito con una bella polenta che scotta, ma tenera, «e accompagnato possibilmente – conclude Gian
Paolo – da un buon Cabernet franc». (MS)
VITTORIO VENETO: Le mille sorprese
della vecia sofita della famiglia De Luca
«È
bellissimo» dicono, a turno, Adelchi, Lisa e Livia De Luca nell’illustrarti l’uno o l’altro pezzo del loro
museo casalingo di collezioni. Di cosa?
Di tutto. Non ci credi? Accomodati: farfalle, pezzi di filo spinato di trincee, altri
cimeli vari della Grande Guerra, scatole
metalliche per caramelle, bottiglie di birra, scatole metalliche per biscotti, pialle,
mascelle di animali, monete, macchine da
cucire d’antan, saponette d’alberghi, cartoline di propaganda della Repubblica sociale, telefoni, passaporti, conchiglie, fossili, coltelli, libri, bottiglie, strumenti agricoli, ampolle, bauli e bauletti, tazzine,
crocifissi, sveglie, orologi, tappi, bicchieri, foto e memorie di viaggi, annate
del Gazzettino, vecchie radio, giradischi
e mangiadischi. Più quel che non mi ricordo. Più i pezzi unici: come una valigetta-espositrice di
un commesso viaggiatore di bachi da
seta della Schiratti,
un prezioso scrignetto per tabacco
trinciato turco… E
soprattutto: foto, ricordi e filmini in super8 dei viaggi in
FRATTA DI ODERZO / SAN VALENTINO
S
La chiesa di San Valentino
a Fratta di Oderzo
orge lungo il fiume Monticano ed è una delle più suggestive chiesette dell’Opitergino.
Siamo a Fratta di Oderzo e il sacello è famoso per essere dedicato ad un santo che è ritenuto il patrono degli innamorati: Valentino.
Il posto è incantevole, merita senza dubbio una visita. Facendone
magari la meta di una passeggiata lungo gli argini del fiume, collegati fra loro proprio in questo
punto da una passerella. È una
chiesetta antica, dalle pure linee
romaniche. Una memoria scritta
a ricordo dell’antichità di Fratta
la si ha in una donazione del vescovo di Ceneda Matteo da Siena
a favore di Gabriele da Camino,
fatta nell’anno 1192.
Radici dunque antichissime
per questa chiesetta e per la comunità locale. La prima chiesa era del secolo XI-XII e sorgeva al
centro di una cerchia di mura. C’era pure la torre campanaria, abbattuta nel 1913 per costruire i
nuovi argini del Monticano. La
chiesa attuale dovrebbe essere
stata eretta intorno al 1500. L’interno è molto semplice, suggerisce il raccoglimento, la preghiera,
favoriti anche dal silenzio circostante. Intorno, infatti, non vi sono strade, rumori di automobili e
quant’altro.
Il parroco celebra la messa ogni sabato sera alle 18. All’ester-
tutto il mondo della nobile svizzera Margherita Lenenberger che preferì lasciarli in eredità ai giovani sposi De Luca piuttosto che alla sua prole, che non avrebbe apprezzato. Adelchi e Livia (e poi Lisa) l’hanno imitata radunando in libroni
tutte le loro svariate peregrinazioni.
Il tutto, in caleidoscopico disordine,
nella “vecia sofita”: piccole frecce in casa vi conducono, lungo il tragitto fatto da
molti pellegrini… ops, ospiti dei tre piani dei casa De Luca a Santi Pietro e Paolo. E ancora più spesso dai tre della famiglia, che con voluttà si “perdono via”
a guardare per intere serate.
Ma perché lo fanno? «Quando vedo
un oggetto retrò non ho proprio il coraggio di buttarlo via – spiega Adelchi –.
E a volte anche i nostri amici ci regalano
i loro oggetti. In ogni caso, per questa
collezione non abbiamo mai speso soldi».
A ben vedere, non
collezionano oggetti
di tutti i tipi, bensì di
uno solo: ricordi.
Per visitare il museo:
[email protected]
Tommaso Bisagno
no c’è la pittoresca grotta che ricorda Lourdes, c’è uno spazio
verde ombreggiato da alti pini. Intorno alla chiesetta, a febbraio, in
occasione della festa di san Valentino, l’associazione Fratta Unita organizza una pittoresca sagra.
Per la serata del 5 gennaio numerosi volontari quest’anno hanno preparato un grandioso Panevin, davvero spettacolare, memori forse di quel primato raggiunto negli anni Settanta, quando a
Fratta venne costruito il più grande Panevin del Veneto.
È soprattutto in primavera e in
estate che la chiesetta è mèta di
persone che amano scoprire gli
angoli incantati e poco conosciuti della nostra bella diocesi.
Annalisa Fregonese
e
L’AZiON
Spettacoli
È
Internet: www.radioconegliano.it
L
Raiuno alle 10.55 da Bosco Marengo (Alessandria).
Nel pomeriggio si può scegliere
fra una valida offerta cinematografica: la commedia Il circolo della
fortuna e della felicità di Wayne
Wang su La 7 alle 14, il western Le
giubbe rosse del Saskatchewan
di Raoul Walsh con Alan Ladd alle
15.50 su Retequattro, e il fantastico Il viaggio dell’unicorno con
Beau Bridges su Italia 1 alle 16.
In prima serata si conclude La
tassista di José Maria Sanchez con
Stefania Sandrelli, alle 20.45 su
Raiuno.
A
bina con Walter Matthau e Tony Curtis.
In prima serata alle 21 su Raiuno va
in onda il film d’azione Missione Impossibile 2 di John Woo con Tom
Cruise; su Canale 5 c’è la commedia
28 giorni con Sandra Bullock e Viggo Mortensen; serata italiana su Italia
1, con la commedia Viola bacia tutti
di Giovanni Veronesi alle 21 e la commedia surreale Uomo d’acqua dolce di e con Antonio Albanese alle 22.50.
Alle 23.15 Retequattro presenta la
commedia Prima di mezzanotte di
Martin Brest con Robert De Niro e
Charles Grodin.
U
mi due episodi della serie giudiziaria
Diritto di difesa con Remo
Girone e Martina Colombari su Raidue alle 21, e la
prima parte della commedia di Pierfrancesco Pingitore Con le unghie e con
i denti con Manuela Arcu-
ri su Canale 5. Italia 1 presenta il film
drammatico per adulti La rivincita di
Porter con Mel Gibson, mentre su
Raitre Giovanni Floris (foto) conduce
Ballarò e su Retequattro ritorna Alessandro Cecchi Paone con il suo Appuntamento con la storia per parlare di “Olocausto” con Paolo Mieli.
I
dei ragazzi delle scuole medie, alle 15.50, e La Melevisione alle
16.30.
Su Retequattro alle 17.10 va in
onda la commedia di Douglas Sirk
Secondo amore con Jane Wayman e Rock Hudson.
In serata alle 21 Italia 1 presenta
Ritorno al futuro III di Robert
Zemeckis, con Michael J. Fox e
Christpher Lloyd. Su Canale 5 si
conclude il film commedia Con le
unghie e con i denti. Su Raitre
Piero Marrazzo conduce Mi
manda Raitre al servizio dei cittadini, oggetto di truffe e soprusi.
U
n film biografico del 1947,
La storia di Pearl While,
attrice americana interpretata da
Barbara Hutton, va in onda su La 7
alle 14.15.
Su Raitre, come ogni giorno feriale, alle 17 vanno in onda i documentari e i quiz di Geo & Geo, con
Sveva Sagramola.
Alle 21 su Canale 5 ritorna Grande fratello, presentato da Barbara
D’Urso. Raidue presenta la prima
parte del film commedia Amiche, di
Paolo Poeti. Su Raitre continuano le
indagini e le vicende personali della
Squadra del Commissariato
Sant’Andrea a Napoli. Su Italia 1 Arnold Schwarzenegger è Un poliziotto alle elementari nel film commedia di Ivan Reitman. Su Retequattro si conclude Appuntamento
con la storia che si occupa dell’“Olocausto”, condotto da Alessandro
Cecchi Paone con Paolo Mieli.
Raitre apre la mattinata con il
programma di attualità di Giovanni
Minoli, La storia siamo noi alle
8.05.
Le avventure di uno scrittore americano a Parigi negli anni Venti
sono al centro del film Tropico del
cancro di Joseph Strick, su La 7 al-
le 14.15.
Alle 21 su Canale 5 inizia la serie Benedetti dal
Signore con i frati Enzo
Iacchetti (foto) ed Ezio
Greggio. Su Raiuno indaga Il Commissario Rex
su “Sissi” e “Un bimbo in
pericolo”. Italia 1 trasmette il film di
fantascienza per adulti The
Astronaut’s Wife con
Charlize Theron e Johnny
Depp. Mentre su Ratequattro c’è il drammatico
Fuga da Alcatraz di Don
Siegel con Clint Eastwood.
lunedì
domenica
sabato
di Jim Abrahams (su Italia
16.15).
1 alle 14.40) alla commedia
Alle 18.25 Raidue traI due marescialli di Vittosmette il Concerto dedicario Corbucci con Totò (foto alla riconciliazione fra eto) e Vittorio De Sica (su Rebrei, cristiani e musulmani.
tequattro alle 15), alla favoSu La 7 alle 20.45 rila Edward mani di forbiprendono i dibattiti di L’ince di Tim Burton (su Canale 5 alle fedele, condotti da Gad Lerner.
martedì
17 gennaio
23 gennaio
SAN POLO DI
PIAVE Sabato 17
gennaio, alle 21, la
TEATRO
Compagnia veronese
PER BAMBIdi operette mette in
NI
scena “La danza delGianfranco D’Angelo
TREVISO Domenile libellule” di Carlo
ca 18 gennaio, alle
Lombardo e Franz
16, al Teatro Alcuni
Lehar. Biglietti: inteSant’Anna la compagnia Andrè Cari 8 euro, ridotti 5 euro.
saca propone lo spettacolo “TranCONEGLIANO Sabato 17 e
quilli!!!”. Ingresso 4 euro.
domenica 18, nell’ambito della
CINEFORUM
rassegna Teatro Insieme 2004, la
ODERZO Venerdì 16 gennaio,
compagnia Tarvisium Teatro prealle 21, al cinema Turroni proiesenta all’auditorium Dina Orsi
zione del film “Prima ti sposo, poi
“Trenta secondi d’amore” di A. De
ti rovino” dei fratelli Cohen nelBenedetti. Sabato alle 21 e dol’ambito del cineforum promosso
menica alle 16. Biglietti: interi 7
dal circolo “Pietro Dal Monaco”.
euro, ridotti 5. Organizzano Fita
Ingresso: 4 euro.
di Treviso e Comune di Conegliano. Per informazioni: 0422VITTORIO Venerdì 23, alle
542317.
20.45, a Casa Fenderl proiezione
CONEGLIANO Martedì 20
del film “Susanna” di Howard
gennaio, alle 21, al teatro AccaHawks. Organizza il Cineforum vitdemia Geppy Glijese, Debora Catoriese.
prioglio e Manuela Kustermann in
TV
M
mercoledì
SACILE Mercoledì 21 gennaio,
alle 21, al teatro Zancanaro “Il
paradiso può attendere” di Harry
Segall con Gianfranco D’Angelo,
Brigitta Broccoli e
con la partecipazione di Milly Falsini; regia di Sergio Japino.
Biglietti: platea 16
euro, galleria 13 euro.
alto loco ci si accorge di quanto demenziali siano gli spot.
Non entro nei dettagli della versione radiofonica (la domanda
è “Ti sei mai chiesto che cosa
stai ascoltando?”). Certo io lo
so bene che cosa guardo e che
cosa sento, non per niente cambio programma quando non mi
va bene, e lo faccio sempre
quando incrocio uno di questi
inviti. Se in quei momenti guardiamo, o sentiamo, cretinate è
perché i “creativi” ce le ammanniscono. Forse bisognerebbe togliere la patente al guidatore di mezza età che parcheggia in quel modo disastroso; ma anche destinare ad
altro incarico quei “creativi”.
giovedì
un “Marito ideale” di Oscar Wilde, regia di Mario Missoli. Ingresso: platea 22 euro, loggia 16 euro. Per informazioni: 0438-22880.
cio, tutti seguiti
regola con la
di
da un capannelè sempre
Gianfranco Da Re legge
lo di spettatori
un problema di
plaudenti; slogan: “Vi siete mai coscienza che ognuno deve richiesti che cosa state guar- solvere per sé. Se ci sono modando? Un abbonato lo sa”.
menti in cui mi viene la tentaNon so voi, ma io, quando zione di non versare i 99 euro
vedo questi spot, mi sento pre- e rotti, dipende solo dai “creaso in giro. Prima di tutto perché tivi” dell’ufficio pubblicità delso benissimo che quello che la Rai (“creativi” è il termine
chiamano “canone” è in realtà con cui vengono chiamati i pubuna tassa sul possesso del te- blicitari). Sono anni che ne parlevisore. La dovrei pagare co- lo, e sono anni che a questi
munque, anche se guardassi “brillanti” spot, con l’avvicinarsolo emittenti locali. Sorvolia- si della scadenza fatale del 31
mo pure sul fatto che ci sono re- gennaio (termine ultimo per
gioni e città in cui la percen- non pagare soprattasse), la Rai
tuale degli abbonati è molto si affida a testimonial collaudabassa, nonostante tutti abbiano ti: Gigi Proietti o Panariello. È
almeno un televisore; essere in un chiaro segno che anche in
venerdì
TREVISO Venerdì 16 e sabato
17, alle 20.45, e domenica 18, alle 16, al teatro Eden la compagnia Teatro Stabile del Veneto
“Carlo Goldoni” mette in scena
“Mémoires” di Carlo Goldoni nell’adattamento teatrale di Tullio
Kezich e Maurizio Scaparro. Con
Mario Scaccia, Max
Malatesta e Gaia Aprea. Regia di Maurizio Scaparro.
18 gennaio
TEATRO
T eatro
19 gennaio
inema &
20 gennaio
C
15
Il canone della Rai,
che spot demenziali
PROGRAMMI SCELTI PER VOI da GdR
21 gennaio
Prima di cadere in facili fraintendimenti dovuti al nome, chiariamo subito che la Colfranculana è una “società sportiva ricreativa con obiettivo di avere una visione innovata dello sport e dei fatti sociali a questi correlati”. Sgombrato il campo dai dubbi passiamo all’analisi del sito che presenta i pregi e i difetti di un prodotto tipicamente amatoriale. I primi sono legati alla passione con cui vengono esposti i contenuti (anche i più banali), gli altri riguardano l’impostazione grafica e
la fruibilità visiva delle diverse pagine a cui si può accedere tramite
la solita colonna con i link sul lato sinistro della home page. I vari argomenti sfoggiano dei titoli grossolani e le varie sezioni sono colonizzate da quadrati, da gabbie che inscatolano i contenuti fornendo un’immagine generale delle pagine piuttosto dozzinale. Non mancano alcune
cose degne di un click, in particolare la pagina dei racconti presenta
alcune chicche per gli amanti della montagna e delle sfide sportive. Tra
queste spiccano gli stralci dal diario della campionessa Manuela Di Centa. Il sito è consigliato agli specialisti e ai veri appassionati ma anche
ai profani, quelli che preferiscono esercitare i muscoli dei glutei testandoli giornalmente su vari tipi di poltrone, potrebbero trovare qualche spunto di interesse scoprendo i lati positivi dello sport e dell’associazionismo. Per tutti il sito offre dei collegamenti con spazi analoghi ad esso, in cui poter approfondire alcuni concetti e svilupparne dei
nuovi. In conclusione, nonostante la rozza confezione (che toglie spessore a tutto il lavoro fatto nella costruzione dei contenuti), un sito decoroso che si lascia cliccare senza impegno. Voto: 6+. (IDL)
22 gennaio
WWW.COLFRANCULAN
A.IT
cominciato tutto
nella tarda primavera, se non ricordo
male, con uno spot in cui venivano mostrate immagini di un
albergo termale e la voce fuori
campo annunciava la dieta della settimana successiva, tanto
stretta che qualcuno sveniva al
solo pensiero. Il commento era “Noi abbiamo altri programmi”, e si riferiva a quelli
della Rai. Durante le feste è apparsa la variante con il bambino che recita stentatamente una noiosa poesia di Natale mentre il resto della famiglia si addormenta. Ma ci sono stati anche spot più demenziali: una
commessa che cerca di togliere i pantaloni a un manichino
(che risulterà indossare un paio
di slip leopardati), un signore di
mezza età che parcheggia una
Panda ammaccando tutte le auto vicine, una coppia che litiga
al bar per il tubetto di dentifri-
Domenica 18 gennaio 2004
attinata dedicata allo sci su
Raidue: dalle 10.25 telecronaca della discesa libera femminile
da Cortina per la Coppa del mondo.
La libera maschile, da Wengen, è invece in differita su Raitre dalle 16.50.
Nel pomeriggio c’è un’ampia scelta di film: dal parodistico Hot Shots
a Coppa del Mondo di sci
è di scena anche oggi su Raitre: alle 9.40 prima manche dello
Slalom speciale maschile da Wengen, seguito dalla discesa femminile da Cortina; la seconda manche
inizia alle 12.40.
La Messa viene trasmessa da
lle 13.05 Raitre presenta i documentari della serie Correva
l’anno, oggi si parla di “Che Guevara”.
Un film giallo di Blake Edwards
compare su La 7 alle 14.15, Peter
Gunn: 24 ore per un assassino.
Mentre alle 16.50 su Retequattro c’è la
commedia... E io mi gioco la bamn western del 1975
viene presentato su
Retequattro alle 16.50, Torna “El grinta” con John
Wayne e Katharine Hepburn.
In prima serata si fronteggiano due film tivù, i pril pomeriggio di La 7 si apre
con Il balio asciutto, per la
rassegna dedicata a Jerry Lewis.
Per i più giovani su Raitre c’è il
GT ragazzi alle 15.10, seguito dal
varietà Storie del fantabosco alle 15.25, da Screen Saver, in cui
Federico Taddia presenta i video
e
L’AZiON
Primo Piano
Domenica 18 gennaio 2004
17
Domenica scorsa nella cattedrale
di Verona mons. Giuseppe Zenti è
stato consacrato Vescovo
N
on succede mai di
battere le mani durante l’omelia della
messa. È contrario alle norme liturgiche. Invece è accaduto durante l’omelia del vescovo Flavio Carraro alla messa di consacrazione del nostro nuovo vescovo Giuseppe Zenti. L’applauso è scoppiato quando il vescovo Flavio ha ricordato il periodo nel quale il nuovo vescovo gli era stato a fianco come vicario generale. «Sono rammaricato – disse – perché ti perdo
dal mio fianco, ma grato per te
e per la diocesi che ti accoglie».
E qui la voce gli si incrinò e non
riuscì a continuare. Un attimo
di imbarazzo e poi il battimano
di partecipazione collettiva alla
commozione. Anche monsignor
Zenti strinse le labbra per non
piangere. Veramente si volevano bene. Si capiva che tra loro
non c’era solamente un legame
di collaborazione, ma anche di
profonda amicizia. Ripresosi, il
vescovo Carraro continuò: «È il
più bel regalo che la diocesi di
Verona poteva fare alla diocesi
di Vittorio Veneto». La commo-
zione del Vescovo è stata l’assicurazione, più efficace di ogni
parola, che monsignor Giuseppe Zenti sarà un pastore valido.
La consacrazione del nuovo
vescovo è avvenuta domenica
11 gennaio alle 15 nella cattedrale di Verona, alla presenza di
una folla che occupava ogni angolo della chiesa. Dalla nostra
diocesi arrivarono circa seicento persone. Numerosi i rappresentanti della città e delle parrocchie in cui il vescovo Giuseppe, fino ad un anno fa, aveva
svolto il suo ministero. Particolarmente folta la delegazione di
Legnago. I sacerdoti di Vittorio
Veneto concelebranti erano un
centinaio, altrettanti i veronesi.
Un altro momento di intensa
partecipazione fu quando monsignor Zenti si inginocchiò davanti al suo vescovo che gli pose ambedue le mani sul capo. In
chiesa si fece un assoluto silenzio. Era il gesto che fin dall’origine della chiesa gli apostoli avevano fatto su coloro che dovevano reggere una chiesa al loro posto. Con l’imposizione del-
le mani trasmettevano ciò che
essi avevano ricevuto da Gesù
stesso. Solamente un nudo gesto, senza parole, per compiere
l’infusione dello Spirito Santo e
la trasmissione dell’incarico di
guidare la chiesa. Dopo anche
gli altri undici vescovi presenti
ripeterono il gesto, incominciando dal nostro vescovo Alfredo e da Giuseppe Amari, vescovo emerito di Verona, che affiancavano il vescovo celebrante. Il rito continuò con l’unzione
del crisma e la consegna delle
insegne episcopali. L’anello gli
fu donato dalla diocesi vittoriese, segno del legame nuziale
con cui è ad essa legato.
Parteciparono alla celebrazione numerose autorità civili e
militari. Era presente il sindaco
di Vittorio Veneto, Giancarlo
Scottà, con il gonfalone della
città. Il rito è stato animato in
modo esemplare dal coro della
cattedrale, alternando i suoi interventi con quelli dell’assemblea. La celebrazione si protrasse per oltre due ore e mezza, ma non ci fu mai un calo d’attenzione e di partecipazione.
Alla fine, dopo il canto del Te
Deum di ringraziamento, il novello vescovo prese la parola. Aveva preparato un discorso, ma
a quel punto, dopo la lunga celebrazione, non ebbe il coraggio di farlo e mise da parte i fogli preparati. Parlò come gli dettava il cuore. Con semplicità.
Ringraziò tutti i presenti; espresse i suoi timori per il compito che gli era stato affidato,
ma anche la fiducia nell’aiuto
del Signore; confermò di voler
VEGLIE FORANIALI IN ATTESA
DELL’INGRESSO DEL 1º FEBBRAIO
L’
ingresso ufficiale del
nuovo Vescovo a Vittorio Veneto è stato fissato per domenica 1º febbraio.
In preparazione all’evento la
segreteria pastorale diocesana
ha proposto che venga curata a
livello di foranie la celebrazione di una veglia di preghiera.
Il libretto per la veglia
Per la miglior riuscita è stato anche predisposto un libretto “Veglia di preghiera in attesa del nuovo vescovo”, che propone una traccia di svolgimento della veglia. Ma c’è anche una breve antologia di testi per
la lettura: di Gregorio Magno,
di papa Giovanni XXIII, del vescovo Tonino Bello e la prima
omelia in cattedrale dell’allora
vivere secondo
quanto aveva scritto
nel motto
in totale adesione a
Gesù Cristo, il pastore. Questa volta gli
applausi
della gente
lo interruppero continuamente perché diceva parole
vere, spontanee, cose vissute
che coinvolgevano tutti.
Il vescovo Magarotto lo guardava visibilmente compiaciuto.
I VESCOVI
E LE AUTORITÀ PRESENTI
M
Mons. Zenti prostato mentre si prega per lui; (più sopra) in attesa dell’ordinazione; (nella foto grande)
il momento della consacrazione episcopale per l’imposizione delle mani del Vescovo Carraro; (a destra)
è presentato ai Vescovi consacranti
olti i vescovi e la autorità che hanno preso parte all’ordinazione di mons. Zenti. Dieci i presuli: mons. Carraro, mons. Magaratto e mons. Amari (consacranti), mons. Poletto,
mons. Ravignani, mons. Brollo, mons. Veggio, mons. Ducoli,
mons. Guggerotti, mons. Martinelli.
Tra le autorità: il sindaco di Verona Zanotto, il prefetto della
città scaligera Giovannucci, il vicepresidente della Provincia di
Treviso Speranzon, il sindaco di Vittorio Veneto Scottà, il procuratore della Repubblica di Verona Papalia, l’ex ministro Mariapia Garavaglia.
neo vescovo di Vittorio Veneto
monsignor Albino Luciani, tenuta l’11 gennaio del 1959, cioè
45 anni fa.
Queste le veglie foraniali già
fissate
Ecco il calendario delle veglie per cui è già stata fissata la
data di svolgimento.
FORANIA VALLATA - Giovedì 29 gennaio, alle 20.30, a
Tovena
FORANIA ZUMELLESE Venerdì 30 gennaio, alle 20.30,
a Villa di Villa
FORANIA CONEGLIANO Venerdì 30 gennaio, alle 20.30,
a Parè
FORANIA QUARTIER DEL
PIAVE - Venerdì 30 gennaio alle 20.30 in luogo da definire.
Di fronte alle parole che fluivano dalla bocca del vescovo Giuseppe, come una limpida cascata, forse egli pensava al suo
modo sintetico, ma pregnante,
di esprimersi e si rallegrava perché così vedeva la chiesa arricchirsi di doni e carismi diversi.
Al termine monsignor Zenti
volle salutare i vittoriesi. Ma,
com’era da aspettarsi, ci fu una
certa ressa attorno al nuovo
consacrato e l’incontro risultò
un po’ difficile. Più disteso fu
quello con i sacerdoti, avvenuto nelle sale dell’episcopio. Egli
ribadì ancora la sua disponibilità
a comunicare con loro in ogni
momento, 24 ore su 24, con il
cellulare sempre acceso giorno
e notte.
Giampiero Moret
18
Primo Piano
Domenica 18 gennaio 2004
Domenica 18 gennaio 2004
IL PRIMO SALUTO DI MONS. GIUSEPPE ZENTI
“Vittorio Veneto è
la mia nuova famiglia”
Al termine della solenne
celebrazione di ordinazione
episcopale, il vescovo Giuseppe ha rivolto la sua parola al popolo. Ha messo da
parte il discorso già scritto e
ha parlato a braccio limitandosi ai passaggi più importanti «almeno per un po’
di pietà verso di voi e soprattutto per quelli che sono
stati costretti a rimanere in
piedi».
nnanzitutto ringrazio
Dio di aver dato a me
questo dono grandissimo di inserirmi nella
successione apostolica con
la pienezza del sacerdozio
ministeriale che mi colloca
entro il Collegio dei vescovi, dai quali mi sento ben-
I
potenza”.
Il grazie ai vescovi
in solitudine ma fa parte di
un’équipe, di un Collegio di
vescovi che hanno ricevuto
lo stesso mandato e che insieme sentono la responsabilità di tutta la Chiesa
nelle sue varie espressioni.
Poi mi conforta quel “Non
temere” che Dio premette
Mons. Zenti con le insegne di Vescovo; (in alto) raccolto in preghiera durante la celebrazione
voluto e amato come un fratello. Non c’è dubbio che io
devo essere nella verità e
per essere nella verità devo
riconoscere che Dio ha fatto in me cose grandi e quindi faccio anch’io eco alle parole di Maria nel Magnificat: “Grandi cose Signore
hai fatto in me”. Le hai fatte non per me bensì per il
popolo al quale tu mi hai inviato per essere Pastore e
perciò io dovrò avere sempre più consapevolezza non
soltanto dei miei limiti ma
anche del dovere che ho
nei confronti di un gregge
che ha bisogno di essere amato con il cuore di Cristo.
Dovrei essere una trasparenza di Cristo pastore: ecco perché ho scelto il motto “Per me il vivere è Cristo”. Certo san Paolo poteva dirlo con tutta verità, io
cercherò di indirizzare i
miei passi il meglio che mi
sarà consentito. So misurare l’inadeguatezza dello
strumento alla missione,
mi rendo conto che per una missione evangelizzatrice oggi occorrerebbe
ben altra personalità. E tuttavia mi conforta innanzitutto un fatto: non sono solo, nessun vescovo agisce
sempre quando invia qualcuno in missione e del resto la parola che Gesù ha rivolto all’apostolo Paolo è
sempre di grande conforto: “Non temere, nella tua
debolezza risplende la mia
Fatta questa promessa
io credo che ci sia da rivolgere qualche grazie doveroso. Un grazie di cuore al
nostro padre Flavio. Si è
commosso lui nel dire del
legame che abbiamo proprio da padre a figlio
(...) È vero
che la collaborazione e
la sintonia
che stavamo
realizzando
era fraterna.
Per cui, carissimo padre Flavio,
non lo dico
per convenienza: mi
mancherà
davvero, ma
poi sappiamo di essere nella stessa Conferenza episcopale triveneta quindi
farò conto sempre su di lei.
Poi ringrazio monsignor
Magarotto che mi ha preceduto: un uomo che nella
sua semplicità, linearità e
grande carica di umanità è
riuscito a condurre avanti
per sei anni dignitosamente e con grande profitto pastorale la diocesi che mi affida. Poi penso a monsignor
Amari che sempre mi ha
voluto bene, tantissimo
(...). Poi devo ringraziare
tutti i vescovi consacranti
che hanno voluto onorarmi
della loro presenza ed essere presenti a questa celebrazione per invocare il
dono dello Spirito ponendo
su di me le loro mani: e co-
L’INCONTRO DI ZENTI CON I PRETI VITTORIESI
“Cari sacerdoti, la nostra
comunione dev’essere reale”
me le premevano quasi a
dire allo Spirito Santo: entra e non uscire più (...)
Il saluto a Verona
Tra poco partirò da questa terra di Verona: vorrei
dire una parola da amico.
Che Verona possa proseguire nella sua complessa
ricchezza
spirituale e
pastorale
sempre segnata da uno spirito sinodale sotto
la guida del
carissimo
padre Flavio.
“Il Signore ha
fatto grandi
cose in me, ma
non per me
bensì per il
popolo cui mi
ha inviato”
Il
primo
pensiero
per Vittorio
Veneto
Ma ora
mi consentite una parola che deve essere ormai tutta per i vittoriesi. Vittorio Veneto è la
mia nuova famiglia quindi
io ho una famiglia per cui vivere e a questa famiglia ho
sempre pensato dalla sera
del 24 novembre in cui il
Nunzio apostolico mi disse: «Lei da questa sera non
è più veronese ma vittoriese, se lo ricordi». Allora il
mio saluto grato, riconoscente e affettuoso all’intero presbiterio diocesano
con il suo Consiglio presbiterale, con il Consiglio
dei vicari foranei, Consiglio
per gli affari economici,
Consiglio pastorale, tutte le
espressioni di questa comunità viva, molto vivace,
una comunità che, al dire
dei miei immediati prede-
cessori, è una comunità
che dà la possibilità ad un
Pastore di essere veramente Pastore. E questo mi
conforta immensamente.
Vorrei dire a tutti un grazie
cordiale. Vorrei dirlo ai laici, alle famiglie, ai giovani,
a tutte le istituzioni civili e
militari.
Il ricordo del Papa e del
vescovo Luciani
In questo momento non
posso non andare con riconoscenza a Giovanni
Paolo II. Siamo sempre trepidanti per lui. È un papa
che ha segnato un quarto
di secolo e quale quarto di
secolo nella vita della Chiesa e dell’umanità intera.
Tutti gli dobbiamo grande
riconoscenza. Ma io ho un
motivo in più, insieme ai
miei due predecessori, per
essere fedele al Papa: condivido con lui il rapporto
con un grande di cui la
Chiesa ha voluto avviare il
processo di beatificazione:
Carraro:“È il più bel regalo
che Verona può fare a Vittorio”
on toni paterni, a
tratti commossi, padre Flavio Roberto Carraro, vescovo di Verona, ha
riservato nell’omelia parole toccanti per monsignor
Zenti. In un crescendo di emozione.
Dapprima alcuni “consigli” da vescovo a vescovo:
«Sarai tu, anzitutto, il consolatore della tua gente, alla quale dirai la Parola di
Dio. Sarai tu il Pastore che
condurrà, porterà verso
Dio il Popolo desideroso di
certezze e di pace. Lo accompagnerai con la forza
di un padre e la tenerezza
di madre. Dovrai gridare:
è finita la schiavitù, c’è un
nuovo Esodo: dal male, dalla confusione, dal groviglio
di strane pretese e spesso
peccaminose proposte. Uscire da questo vuoto con
un coraggioso esodo verso
Gesù Cristo, sorgente di
rinnovata speranza (...) A
te, caro don Giuseppe di
essere guida illuminata per
il tuo popolo in questo meraviglioso e talvolta conturbante periodo storico in
cui il Signore ti chiama e ti
costituisce padre-maestro
e pastore di una porzione eletta e preziosa del suo popolo».
Poi un commento sullo
stemma: «Bellissimo lo
stemma da te scelto: essenziale e universale, personale e comunitario! Quella terra verde, pianeggiante e montuosa che ti attende; l’azzurro che nutre la
tua sete di Cielo; il verticale robusto della croce che
dice la saldezza umana che
guarda il cielo; l’orizzontale “smisurato” che non è altro che l’espressione del
desiderio, che Gesù ti ha
messo nel cuore, di abbracciare tutta la tua gente
per portarla a Lui. Con una
stella: da sempre la tradizione cristiana ha espresso
ciò che sente nei confronti
quell’Albino Luciani di cui
Giovanni Paolo II è il degno
successore immediato sulla Cattedra di Pietro. E io
sono il quarto, fragile, successore di Luciani sulla
Cattedra di san Tiziano.
Un pensiero per i genitori defunti e i parenti
della Madre di Gesù raffigurandola in una stella…».
Quindi un riferimento al
motto paolino “mihi vivere
Christus est”: «Non è orgogliosa pretesa, ma umile verità. Sono parole che ci
dicono il fuoco che hai nel
cuore; al di fuori e al di sopra di ogni puramente umana considerazione (...)
La conosciamo questa tua
ansia di immersione nel
fuoco di Gesù! Ansia vissuta nel tempo della tua formazione, nell’attività di docenza e formazione nel Seminario diocesano; esplosa nel servizio pastorale co-
diventato prete il 27 giugno
1971 insieme a colui che mi
ha assistito questa sera,
don Roberto Tebaldi. Poi la
parrocchia di Maria Immacolata, la mia prima esperienza. Poi la parrocchia di
Legnago. Sono esperienze
ho rivolto lo sguardo se
non sul suo gregge, sullo
stesso gregge su cui Lui rivolge lo sguardo.
Vittorio Veneto e Verona pare siano abbinate dalla Provvidenza da un gemellaggio. Ben cinque vescovi sono
venuti dalla
sede di San
Tiziano alla
sede di San
Zeno. Cito
soltanto colui che mi
ha ordinato
prete, monsignor Giuseppe Carraro grandissimo e indimenticabile.
che hanno segnato dentro
di me la grande passione
per essere Pastore, vicino e
in mezzo alla gente. A questo proposito state certi che
questa sera vi ho adocchiato quasi tutti, non tutti
perché qualcuno era un po’
velato. Chiedo scusa al Signore di essermi distratto
da Lui ma del resto su chi
La preghiera finale
sciatemelo dire: è il più bel
regalo che la diocesi di Verona poteva fare alla sorella Victoriensis, a voi. (...)
La premura con cui don
Giuseppe, nel suo molteplice ministero ha nutrito
le devozioni con la ricchezza della Parola, con la
liturgia e la
sana dottrina,
ci dice la sua
cordiale e intelligente assunzione della fede del
suo popolo
(...) Membro
generoso del
nostro presbiterio, don
Giuseppe si è
trovato di casa nel solco di generosità e
di dedizione che ha caratterizzato tante figure di pre-
sbiteri della nostra chiesa
(...) Proprio nel donarlo
sappiamo di non perderlo,
ma di riceverlo nuovamente anche noi come vescovo
della Chiesa di Dio, come
buono, saggio, generoso
servitore della comunione».
Infine la
conclusione
quasi poetica:
«Che tutto sia
mosso da un
Amore che
precorre = Amore a Cristo! Ti auguro che quelle
vette non ti
spaventino,
che quella
croce ti dia il
calore di Cristo, che quella stella non si spenga mai,
che tu sia totalmente dato».
Carissimi in questo momento solenne sento il dovere di ricordare anche i
miei cari: papà Carlo e
mamma Amelia che dal cielo mi seguono teneramente. Come voglio ringraziare
i miei fratelli, i loro familiari
e tutti i miei parenti che
hanno voluto circondarmi
di tanto affetto in questa
manifestazione.
... alle “sue” parrocchie
Voglio allargare lo
sguardo, non posso non farlo, anche alle parrocchie.
La parrocchia di origine,
San Martino Buon Albergo
in cui sono stato battezzato,
cresimato, ho ricevuto la
Prima comunione e sono
(a sinistra)
Mons. Zenti
saluta i fedeli
dopo la
consacrazione;
(al centro del
paginone)
l’imposizone
delle mani da
parte del Vescovo
Magarotto; (sotto
a destra) il suo
stemma
episcopale
L’OMELIA DEL VESCOVO DI VERONA
C
mo
Magarotto
perché ci sentiamo proprio fratelli e fraterni. Non
so cosa avrà deciso monsignor Magarotto ma se non
rimarrà a Vittorio
noi lo terremo lì
fermo nel cuore.
Mi scuso con voi se abbiamo prolungato una celebrazione che prefiguravo di un paio d’ore. È
“sfuggita di mano” un po’
a tutti, comunque capiterà
raramente...
me curato e poi come parroco, e da me personalmente colta nel tuo servizio
di vicario generale nella nostra diocesi».
Un umanissimo nodo alla gola ha preso padre Flavio quando è giunto il momento del ricordo personale: «Se mi è lecito avere
un rammarico oggi è solo
questo: sentire che ti perdo
dal mio fianco.
Ma godo della tua elezione: per te e per la diocesi di Vittorio Veneto. Eccellenza monsignor Alfredo Magarotto, fratelli, gente di Vittorio Veneto, la-
San Giuseppe unitamente alla sua sposa la Vergine Maria, san Zeno, san
Tiziano, ottengano una benedizione particolare per
me, mi proteggano e guidino, diano sovrabbondante benedizione alla Chiesa
di Vittorio Veneto cui sono
mandato.
Servizi a cura di Federico Citron
c’è la possibilità di mettersi in comunicazione, lasciate semmai quel tratto
di notte in cui il cellulare
si ricarica... Se il cellulare
fosse spento c’è la segreteria, quindi telefonate e
non fatevi mai alcun scrupolo. Io sarò tanto più vescovo quanto più sarò vicino a voi. Quando avete
qualcosa da chiedere,
chiedete nell’immediatezza, e appena possibile ci si
cco il momento più
ritrova.
atteso per me perSono felicissimo di essere il successore di
una serie di
vescovi i cui
nomi sono
grandi
e
fanno anche
un po’ di
paura. Mi fa
un po’ meno
paura, sinceramente,
ravvicinandoci con Ravignani e
(qui sopra e in alto) Il primo incontro del vescovo Zenti con i preti vittoriesi; con il no(a destra e sotto) due immagini dell’incontro con i fedeli di Vittorio Veneto stro carissi-
Al termine della lunga
giornata di domenica, il vescovo Giuseppe ha incontrato, in una sala dell’episcopio di Verona, i sacerdoti e i seminaristi di Vittorio Veneto. Ecco l’intervento a braccio pronunciato dal neo-vescovo. Al
termine il Vescovo ha voluto salutare, uno ad uno,
i tanti preti intervenuti all’ordinazione.
E
ché sono convinto che una diocesi ha la forza nel
suo presbiterio. Si sa che
il presbiterio non può non
essere unito al vescovo
con il compito specifico
che ha il vescovo, come vi
ricorderò nel giorno dell’ingresso (ci sto già pensando...). Sono veramente contento che siate venuti numerosi. Fin da adesso vi ricordo che la nostra comunione fraterna
deve essere reale. Ho già
detto che giorno e notte
“Entro luglio incontrerò
tutti i preti”
Con il Consiglio dei vicari foranei vorrei accordarmi per poter venire,
quanto prima, con il vicario foraneo in tutte le parrocchie, forania per forania. Se fosse possibile entro giugno o i primi di luglio farei volentieri questo
giro. Vorrei un po’ alla volta conoscervi e vedere dove siete, condividere con
voi la vostra pastoralità.
Nessuno di noi è isolato, è
solo, siamo un unico corpo e siamo il presbiterio.
Monsignor Magarotto,
conteremo sempre sul suo
ricordo nella preghiera,
sulla sua messa quotidiana che farà affluire a tutta
la Chiesa ma in modo particolare farà convergere
nella sua ultima diocesi.
CONQUISTATI DALLA SUA SPONTANEITÀ
Le prime impressioni
raccolte tra i vittoriesi
«E
l ghe someia a papa Giovanni».
L’immediatezza, la cadenza, il linguaggio semplice e
il modo di fare hanno fatto
breccia nelle centinaia di
vittoriesi accorsi a Verona
per assistere all’ordinazione di monsignor Zenti.
E a molti, vedendo il
nuovo Vescovo, è venuta in
mente la figura di papa Giovanni XXIII. «Anche perché
sono tutti e due figli di contadini» afferma Antonia di
Soligo.
«Mi è sembrato un padre buono» aggiunge Antonietta di Refrontolo. «Dà
l’impressione di essere una persona che sa capire la
gente. Non usa parole di
circostanza ed è diretto. Mi
è piaciuto quando ha detto
che si sente già vittoriese»
afferma Maria da Soller.
Tutte e tre viaggiano nella
corriera che ha portato a
Verona i rappresentanti del-
le parrocchie del Quartier
del Piave e della Vallata,
corriera in cui abbiamo raccolto opinioni “a caldo”.
Lorenzo di Miane è nato e ha vissuto per molti anni a Verona: «Monsignor
Zenti è proprio un veronese, è un vescovo del popolo, è molto vicino alla gente».
A don Egidio, parroco di
Farra, Zenti ha fatto una
bella impressione: «È accattivante e ha una buona
prospettiva personale. Mi
hanno colpito l’insistenza sull’unione del presbiterio e il riferimento continuo a Magarotto».
Don Amedeo, parroco
di Falzè, ha qualcosa in comune con il neo-Vescovo:
«Entrambi – racconta – siamo stati ordinati da monsignor Carraro. Io, infatti, faccio parte dell’ultima classe
che, nel ’58, ricevette l’ordinazione dal Vescovo veronese. Ho apprezzato l’im-
mediatezza di Zenti e il desiderio di incontrare presto
tutti i sacerdoti. Mi sembra
un uomo di fede e ricco di
umanità». Fabio di Sernaglia ha trovato il Vescovo
«aperto e alla mano e, fatto
importante, ha avuto belle
esperienze in parrocchia».
A Lina di Mosnigo sono
piaciute molto le parole usate dal Papa nella Bolla di
nomina: «Giovanni Paolo
II, indicando nella rievangelizzazione la strada da seguire, ha dimostrato come
la Santa Sede conosca bene
la nostra realtà che ha antiche radici di fede che ora
rischiano di annacquarsi».
La conclusione spetta a
un voce anonima sentita al
termine della celebrazione
di ordinazione: «Ci arriverà
un vulcano».
20
MONS. ZENTI “RACCONTATO”
DAL FRATELLO BRUNO
Un Vescovo con l’amore
per la campagna
C
asa Pozza è una
corte cinquecentesca situata circa tre chilometri fuori dell’abitato di
San Martino Buon Albergo. E i tratti di una volta li
conserva ancora tutti, almeno esternamente.
Era il 1946 quando venne a dimorarvi la famiglia
Zenti, papà Carlo e mamma Amelia, i quali, sposatisi nel 1941 a Montorio,
avevano già due figlie, Maria e Anna, quando vi si
trasferirono
da Raldon,
mentre i maschi, Giuseppe e Bruno, sarebbero nati proprio a casa
Pozza rispettivamente
nel ’47 e nel
’48. «Lavoravamo come fittavoli 54 ettari di terreno
coltivati a mais, cereali, ortaggi e frutta – dice Bruno Zenti – e vi era impegnata tutta la nostra famiglia “allargata”, ovvero
quella di mio padre e di
mio zio. Si viveva tutti sotto lo stesso tetto, come si
usava allora. Alla nostra famiglia si aggiungeva l’aiuto di manodopera esterna
con due o tre mezzadri».
Dopo la morte dei genitori, avvenuta negli anni Novanta, è rimasto il
più giovane dei figli, Bruno Zenti, a condurre l’azienda agricola, e nella
corte è rimasta ora solo la
sua famiglia dall’ottantina
di persone che la abitavano negli anni Cinquanta
con una ventina di ragazzini tra i sette e i quindici
anni di età. Uno dei passatempi preferiti dai più
piccoli? Trascorrere il
tempo pomeridiano nell’attigua chiesola dedicata
a San Giovanni Battista,
costruita nel 1680, ad ascoltare il giovanissimo
Giuseppe che imitava il sacerdote nella celebrazione della Messa, con tanto
di predica.
«Per noi era più di un
gioco: era un momento di
incontro veramente sentito, un’occasione per fare
gruppo – afferma Bruno
Zenti –. Inoltre i curati di
allora, tra i quali ricordo
don Ivo Bozza e don Silvano Orso, periodicamente venivano a celebrare la
Messa e tenevano gli incontri di formazione per
quel gruppo di ragazzi che
abitavano in zona. Quindi
i sacerdoti erano di casa e
spesso si fermavano da
noi per la colazione. Queste figure hanno esercita-
to un indubbio fascino in
mio fratello Giuseppe contribuendo, insieme all’ispirazione interiore, alla
sua risposta alla chiamata
del Signore e alla decisione di diventare prete». Una scelta, quella di entrare in Seminario, che a quei
tempi, diversamente da
quanto accade oggi, era
piuttosto diffusa tra i ragazzini di quei paesi dove
non c’erano le scuole medie e superiori.
«Nella seconda metà
degli anni
Cinquanta –
racconta
Bruno – erano una quindicina i ragazzi di San
Martino presenti in Seminario e un buon numero di questi sono diventati sacerdoti». I coniugi
Zenti erano molto religiosi ma anche desiderosi
che le decisioni importanti non venissero prese
“alla leggera”. «Per questo papà Carlo – continua
il fratello del novello vescovo – dinanzi al desiderio di Giuseppe di entrare
in Seminario a soli dieci
anni, lo mise fortemente
alla prova». L’amore per la
campagna e l’attività nei
“Per lui
la campagna è
fonte di nuova
energia”
e
L’AZiON
Primo Piano
Domenica 18 gennaio 2004
Foto giovanile di mons. Zenti
campi hanno sempre esercitato un grande fascino in don Giuseppe, che
ancor oggi trascorre i pochi momenti liberi a casa
Pozza.
«Sin da bambino andava a pascolare le bestie, una quarantina di vacche da
latte. E anche nei periodi
di vacanza ci dava una mano – racconta Bruno –.
Per lui la campagna è sempre stata fonte di nuova energia e luogo di ispirazione e di meditazione. Aveva inoltre un intuito particolare che lo portava a
guardare più avanti e ci
dava spunti e suggerimenti che neppure noi
che nei campi lavoravamo
ogni giorno avremmo saputo intuire. La sua collaborazione non ci è mancata neppure quando, ordinato prete, frequentava
l’università e d’estate ci
aiutava nella cernita delle
pesche». Passione per la
campagna e desiderio di
consacrazione al Signore
nel ministero sacerdotale
procedevano insieme…
non senza qualche rischio.
«Ricordo – confida il
fratello – che da adolescente era rimasto impressionato per una ferita
alla mano che si era procurato lavorando nell’orto
e che dopo qualche tempo, mentre si trovava nel
Bellunese in vacanza con
il Seminario, lo costrinse
al ricovero in ospedale per
evitare un’infezione. “Come faccio a diventare prete, se mi amputano la mano?”, si chiedeva preoccupato».
Ma anche lo studio ha
sempre
appassionato
monsignor Giuseppe Zenti. «Lo zio quando lo vedeva nei campi con i libri
in mano, scherzando gli
diceva: “Cosa stèto lì a studiar? Sì e no che te ghe
devènti prete! E bèn che la
vaga i te metarà paroco a
Sentro! (Centro è un piccolo borgo collinare situato nel comune di Tregnago, ndr)».
Il fratello Bruno è stato
il primo di casa Zenti ad avere la notizia che don
Giuseppe sarebbe stato
chiamato all’episcopato.
«È accaduto solo due giorni prima dell’annuncio ufficiale, alla domenica
quando è venuto a casa –
racconta – e mi ha raccomandato di non dire nulla
a nessuno, nemmeno alle
sorelle. Non sapevo neppure che il lunedì precedente era andato a Roma,
convocato dal nunzio».
Alberto Margoni
DESIGNATO ELIO CAO,
DIACONO PERMANENTE
Il segretario di Zenti
non sarà un prete
L
a prima volta di
un diacono al castello di San Martino.
Elio Cao, 51 anni, diacono permanente di
Stevenà, direttore della
tipografia Tipse, sarà il
segretario del vescovo
Giuseppe Zenti. Risiederà in castello, a far
data dall’ingresso di
monsignor Zenti.
Elio Cao nasce il 16
novembre 1952 a Villa
Belvedere di Cordignano, da papà Francesco
(82 anni) e da Milena
Carlet, mancata nel
1992. Ha due fratelli,
Sisto (sposato, un figlio)
e Claudio, e la sorella
Manuela. Residente fin
da piccolo con la famiglia a Stevenà, Caneva,
consegue la licenza media. Lavora per oltre diciannove anni in un’azienda del settore termoidraulico a Sacile.
Nel frattempo matura la
sua particolare sensibilità ecclesiale: l’8 di-
Elio Cao,
sarà il
segretario
del vescovo
Zenti
cembre 1986 la consacrazione a diacono, a
Stevenà.
Nel settembre 1990
diviene direttore della
Tipografia del Seminario, Tipse. Incarico ora
vacante e per il quale
non sono emerse particolari indicazioni. A decidere entro breve sarà
il Consiglio di amministrazione.
E, per concludere, una nota leggera: Elio
Cao nutre una piccola
passione per lo sport
(non praticato, sottolinea...).
DA MONS. GIUSTINIANI A MONS. CARRARO
Cinque vescovi da Vittorio Veneto a Verona
N
el corso della storia quale
legame “episcopale” c’è stato tra le diocesi di Verona, da cui
arriva monsignor Zenti, e quella di
Vittorio Veneto? Risulta che finora nessun vescovo veronese era mai
stato trasferito a
Vittorio Veneto,
ma non era mai
accaduto nemmeno che un sacerdote veronese approdasse nella nostra diocesi. Zenti
rappresenta quindi una “primizia”.
Invece sono stati cinque i vescovi
di Ceneda (ora Vittorio Veneto)
trasferiti alla sede di Verona.
Ecco alcuni cenni storici dei cinque vescovi, a cura di monsignor
Rino Bechevolo.
MARCO GIUSTINIANI: patrizio veneziano, eletto a Ceneda
nel 1625, traslato a Verona nel
1631, morì nel 1641.
Fu molto amato soprattutto per
la carità da lui esercitata verso i
poveri, in tempi allora funestati
da guerre, carestie, pestilenze.
Promosse la devozione a san
Rocco invocato contro il flagello
della peste. Tenne il Sinodo diocesano e ne pubblicò le Costituzioni.
SEBASTIANO PISANI: patrizio veneziano,
eletto a Ceneda
nel 1639, traslato
a Verona nel
1653, morì nel
1668.
Si dedicò totalmente alla cura pastorale emulando i vescovi suoi predecessori. I cenedesi
lo stimarono per le virtù personali e in particolare per la moderazione di cui dava esempio. Per
promuovere l’istruzione del clero e del popolo istituì nella sua residenza in castello l’accademia di
religione. Compì quattro visite pastorali a cui regolarmente fece seguire a conclusione il Sinodo. La
sua promozione a Verona fu causa di grande rammarico per tutti.
PIETRO LEONI: patrizio ve-
Quattro furono
patrizi veneziani,
Carraro del
clero trevigiano
neziano, eletto a
Ceneda nel 1667,
traslato a Verona
nel 1691, morì nel
1697.
Scrisse l’Ughelli “personaggio
dottissimo nel quale la santità e giustizia si accordavano alla dottrina e
all’eloquenza”.
La sua instancabile azione pastorale valse ad accrescere in tutta la
diocesi lo spirito di fede e la pietà
religiosa.
Non gli mancarono amarezze
da parte della Repubblica di Venezia e problemi riguardanti gli ebrei.
FRANCESCO TREVISAN:
patrizio veneziano, eletto a Ceneda nel 1710, traslato a Verona nel
1725, morì nel 1732.
Fu pastore zelantissimo, assai
preparato in teoria e pratica anche
per l’esperienza acquisita, nel primo periodo della sua vita, a Roma
presso gli uffici della Santa Sede.
Amò in primo luogo i poveri
tanto da istituire
nel suo castello
vescovile una
farmacia a loro
gratuito soccorso. Fondò il
Monte di Pietà.
Le cronache dicono che la sua
partenza da Ceneda lasciò la
popolazione “in
Mons. Giuseppe Carraro lacrime e desolazione”. Pure
impegnato da tanto lavoro trovò
tempo anche per scrivere e pubblicare alcune opere di argomento religioso.
GIUSEPPE CARRARO: proveniente dal clero trevigiano, eletto nel 1956, traslato a Verona
nel 1958, morì nel 1978.
In soli due anni di episcopato
a Vittorio Veneto, costruì la grande villa alpina a Cornigian in Cadore per le vacanze estive dei seminaristi, promosse l’attività delle Acli per l’assistenza ai lavoratori, istituì la scuola di cultura religiosa per i laici.
Rino Bechevolo
dai
Nostri Paesi
foto Ruzza
Vittorio Veneto
STRADE E EDIFICI, ECCO COSA
PROMETTE IL BILANCIO 2004
cco le principali opere previste per il 2004 dal bilancio comunale, e
il loro costo.
Strade - Riqualificazione di via Sotto le Rive (1,6 milioni di euro),
di via Cal De Livera (400 mila euro), di via Caprera (300 mila); la rotatoria all’incrocio della Coop (300 mila) con inizio a febbraio e fine
lavori a maggio; la rotatoria al ponte di Cozzuolo, dove si gira verso
Carpesica e l’autostrada, e sistemazione di via Giardino (contributo della Provincia di 500 mila euro)
Edifici e altre strutture pubbliche - Risoluzione della bonifica della discarica di Forcal e dell’ex area Carnielli (lungo il Meschio,
zona piscine); inizio lavori del comparto 3 A (in centro di fronte al Quadrilatero); ristrutturazione della stazione ferroviaria (119 mila) con realizzazione di parcheggi pubblici liberi nell’area ex scalo merci; completamento manutenzione del palasport (400 mila) e dell’area Fenderl (400
mila), manutenzione straordinaria della pista di atletica (325 mila); conclusione dei lavori della torre dell’orologio; costruzione di 20 appartamenti nell’ala ovest del vecchio ospedale da parte dell’Ater; creazione
di una fondazione che gestisca i musei della città.
E
Le richieste dei presidenti di quartiere alla giunta di adesso,
e a quella che verrà dopo le elezioni in primavera
L
a Giunta ha fatto
abbastanza per il
vostro quartiere?
Siete soddisfatti del programma per il 2004?
Alla domanda rispondono i presidenti dei Consigli di quartiere.
CENEDA
Marilena Perin: «Siamo sempre in lotta per il
miglioramento della viabilità; cerchiamo di ottenere che non si facciano
sensi unici, ma ci sia più
circolarità interna. Le vie
su cui noi vorremmo interventi sono via del Lavoro, Matteotti, Da Ponte,
Foscolo, Francesconi, Stadio. Inoltre consideriamo
necessario il collegamento da via Matteotti (prima
dell’area Fadalti, dove a
breve sorgerà un maxisupermercato), a via Bressana, Cal de Livera, e la
zona industriale; la prosecuzione di via Francesconi e la sistemazione dei
sentieri». E sul progettoterme: «Serve una soluzione per il futuro della biblioteca. Inoltre aspettiamo le decisioni sul palazzo Cesana, in via Cosmo».
CENTRO
«Anche se è ancora in
corso il progetto sicurezza, ciò che preme – ribadisce Sergio De Vescovi –
è la sicurezza del quartiere nelle ore notturne, spe-
cie venerdì e sabato, con
la presenza di vigili urbani. Resta in sospeso la nostra richiesta di un marciapiede in via Virgilio a
Giovanni Bassetto (San Giacomo): ormai il
tempo è terminato, non otterremo più niente
Vittorio 2, oltre all’evidenziazione dei passaggi
pedonali in via Dante. Un
ulteriore problema è il sottopasso della ferrovia, in
via Trento Trieste (un maleodorante passaggio pedonale): servirebbe controllo maggiore con un’illuminazione adeguata.
Sempre in quella zona sarebbe utile un servizio di
bagni pubblici con entrata a gettone. Per il resto,
ci sono molti cantieri che
dovrebbero prendere avvio: speriamo che sia imminente».
COSTA-MESCHIO
«Negli ultimi 20 anni –
osser va Aldo Piaia – il
quartiere si è sviluppato
troppo velocemente. La
viabilità non è corretta e
viale del Cansiglio neppu-
re con la prevista rotatoria
darà scorrevolezza. Ci
deve essere un flusso continuo senza congestione,
impossibile finché non
sarà realizzata una strada
dall’ex-Fadalti all’A27 (come dice anche Ceneda).
Vorremmo sapere cosa si
farà della casetta in via
Dalmazia, che doveva servire all’Uls (come alloggio
per malati psichici; iniziativa contestata a suo tempo anche dal quartiere), e
del Victoria Sport. Suggeriamo l’utilizzo del Cesana in piazza Meschio
come biblioteca o come
complesso dedicato alla
cultura».
SAN GIACOMO
«Il tempo
è ormai terminato – è
lapidario
Giovanni
Bassetto –
non otterremo quasi
più niente
da qui a fine
mandato, se
non la messa in sicurezza di Cal
De Livera
per i tratti mancanti. L’attuale amministrazione ci
ha messo impegno, ma alla fine non è arrivato quasi niente. Positiva è stata
la risoluzione della questione Ecoglobal. Un’esi-
Giuseppe Da Dalt (Val dei Fiori): siamo
soddisfatti, e ora vogliamo anche il casello
A27 a Scomigo
genza primaria per San
Giacomo sarebbe una palestra per la scuola (ma
ben venga anche la palestra comunale). Altre: la
problematica del traffico,
la messa in sicurezza di
via Menarè, la pista ciclabile, l’istituto bacologico abbandonato (è l’annunciatissimo museo
del baco).
Speriamo almeno in un
programma
di interventi
a lungo termine».
SERRAVALLE-S.
ANDREA
Giovanni Da Ros: «Ci
sono problemi di vecchia
data: i parcheggi in centro storico, la sicurezza
delle strade, la pubblica illuminazione. Per la cir-
Ceneda e
Costa
chiedono il
collegamento
da via Matteotti
a Cal De Livera
convallazione e il traforo
di Santa Augusta le nostre
obiezioni sono perché
passa troppo vicino al centro abitato. Ci sarebbe da
considerare, poi, un piano
di riconversione per cambiare volto alla città rivedendo la funzione del
complesso Italcementi.
Non vogliamo che l’attività se ne vada via, ma è
paradossale un edificio simile (una estesissima
somma di capannoni) così in mezzo alla città».
VAL DEI FIORI
«Piccole richieste ce ne
sono sempre – dice Giuseppe Da Dalt –, ma siamo soddisfatti, perché il
quartiere era stato abbandonato da anni. Ora invece tutte le frane sono
state sistemate (val de
Mar, San Mor, Col di Stella, Confin), sette strade vicinali asfaltate con costi
divisi al 50% tra residenti
e amministrazione. Lavori ancora urgenti sono l’asfaltatura di via Manzana
(da poco iniziata), la segnaletica orizzontale di
via Formeniga, l’installazione di alcuni punti luce
al centro di Cozzuolo. Ma
soprattutto insistiamo che
si faccia il casello A27 a
Scomigo. E sarebbe meglio liberalizzare l’autostrada fino a Vittorio Veneto nord».
VAL LAPISINA
Circa 2500 abitanti per
una zona dove non è rimasto… niente. «Mediocre l’anno 2003 – secondo
il consiglio di quartiere –
pur con qualche opera lodevole: è stata data una
parvenza di dignità a Porta Cadore, e realizzate le
opere di illuminazione a
Longhere; e per la primavera ci aspettiamo quella
di via Madonna di Lourdes». «Rimane stridente –
Giovanni Da Ros, presidente del quartiere
di Serravalle
continua il presidente Silvano De Nardi – la situazione della scuola e asilo
Manzoni di Porta Cadore
(per gli spazi inadeguati).
Eppure non è prevista la
costruzione di una nuova
scuola malgrado si preveda di vendere le quattro
presenti nel quartiere e
oggi e dimesse: a Fadalto, Savassa, Fais e Longhere.
Isabella Mariotto
22
FESTA A CURA DI INSIEME PER CENEDA
Anche i “foghi” per l’ultimo
San Tiziano con Magarotto
V
enerdì 16 è San Tiziano, patrono della diocesi. La ricorrenza
viene celebrata anzitutto in
Cattedrale, con le due
messe solenni presiedute
per l’ultimo anno dal vescovo Magarotto alle 10 e
alle 19: la seconda viene
concelebrata da tutti i parroci della città. Al termine
della messa tutti col naso
all’insù in piazza: verranno infatti sparati dai Palasi i fuochi d’artificio che
tradizionalmente danno
spettacolo all’Assunta, a
Ferragosto, ma che furono cancellati a motivo della siccità.
Il complesso dei festeggiamenti, curati dall’associazione Insieme per Ceneda, prosegue sabato 17:
alle 16 in Cattedrale monsignor Antonio Moret presenterà la collezione di ornati lapidei che ha salvato
dal degrado e regalato alla Cattedrale.(vedi sotto).
Domenica 18 è invece il
giorno del saluto ufficiale
del vescovo alla diocesi:
avverrà nella messa delle
Nel Primo Piano (pag.
2) affrontiamo il tema della povertà sempre più silenziosamente diffusa. In
materia, ecco la significativa esperienza del centro
Piazzoni di Serravallechiunque bussa, noi abbiamo
aperto, non abbiamo mai
mandato indietro nessuno» dice Tito Tolot, presidente del Centro Sociale
“Piazzoni-Parravicini”.
E i bisogni, e le persone alla porta, non mancano.
La solitudine è drammatica. Oltre alla solitudine troppe volte ci sono
pensioni insufficienti, che
non garantiscono la certezza economica di poter
tirare avanti fino a fine mese (specialmente con i costi in continuo aumento).
Spiega Tito Tolot: «Quan-
«A
Per i dettagli sui festeggiamenti di
San Tiziano, vedi articoli sopra
VENERDÌ 16 GENNAIO
FESTEGGIAMENTI DI SAN TIZIANO Alle 10 e alle 19 S. Messe in Cattedrale. Alle 20 fuochi d’artificio.
SABATO 17
FESTEGGIAMENTI DI SAN TIZIANO Alle 16 in Cattedrale presentazione
ufficiale del Lapidarium a cura di
mons. Moret.
DOMENICA 18
FESTEGGIAMENTI DI SAN TIZIANO -
15.30, con tutti i cori parrocchiali. (Maggiori dettagli a pagina 8)
Le manifestazioni cenedesi si concluderanno giovedì 22 , quando alle 18 in
biblioteca interverrà Laura Voghera Luzzatto, per
e
L’AZiON
Vittorio Veneto
Domenica 18 gennaio 2004
portare la sua diretta testimonianza in occasione
della Giornata della Memoria dell’Olocausto, che
ricorre il 27 gennaio. (vedi pagina 12)
Il 16 e il 18 si troverà in
piazza della Cattedrale an-
CORSO
che il punto di ristoro curato da Insieme per Ceneda Giovani, mentre fino al
25 resta aperta in patronato (feriali 14.30-17, sabato
14.30-20, domenica 8.3020) la pesca di beneficenza. Entrambe le iniziative
servono a raccogliere fondi per i lavori di miglioramento al patronato ed alle
strutture sportive parrocchiali.
Tommaso Bisagno
Ti spiego
come funziona
il Comune...
I
La statua di San Tiziano che svetta
sulla facciata della Cattedrale
IL 17 MONSIGNOR MORET PRESENTA IL “SUO” LAPIDARIUM
S
abato 17, alle 16 in Cattedrale , l’infaticabile monsignor
Antonio Moret presenta, nell’ambito delle celebrazioni di
San Tiziano la “Guida al lapidariun della Basilica
paleocristiana Maria Assunta”, che è anche libro
di cui fa dono a tutti presenti.
Come al solito, questa di
monsignor Antonio Moret è
un’altra gran bella pubblicazione, la quale ci guida agli ornati lapidei appartenuti alla prima cattedrale cenedese. Sono testimonianze dei tre mondi culturali antichi locali: quello tardo antico paleocristiano, quello barbarico altomedievale, quello romanico.
Manufatti che il monsignore
raccolse, salvò nell’ormai lontano
1958-59 – davvero molta fu la lungimiranza dati quegli anni! - e che
ora sono stati stabilmente fissati
sulle pareti dell’entrata posteriore della Cattedrale.
«Questi ornati liturgici- ecclesiali (come
quello nella foto), risalendo alle epoche tardo
antica e barbarica, testimoniano – spiega monsignor Antonio – l’esistenza
nella Ceneda romana e poi barbarica della prima chiesa della comunità cristiana di Ceneda, dedicata alla beata Vergine Maria Assunta. Questa prima chiesa, per le
sue caratteristiche culturali - architettoniche, venne citata nei documenti dell’epoca con il “titolo”
prestigioso di Basilica, nella fattispecie “Basilica Maria Assunta”,
LA NOSTRA POVERTÀ L’IMPEGNO DEL PIAZZONI
Pane quotidiano
do un anziano
completi sotto
si riduce ad esil profilo nutrisere solo, spezionale, a percialmente se è
sone che per
un uomo, non
problemi di inriesce a cavardigenza, o persela. E spesso
ché essendo
è restio a chieda sole perdodere
aiuto:
no desiderio
nessuno vuole
forza e volontà
pesare sui figli
di prepararsi
che
hanno
un pasto, o per
sempre meno La porta (sempre aperta!) del centro impossibilità
sociale Piazzoni Parravicini derivate
tempo».
da
Il servizio a
problemi fisici,
domicilio, e al Centro stes- avrebbero una dieta scarso, viene fatto da volonta- sa dal lato nutrizionale e
ri e comprende la distri- insufficiente per quantità.
buzione di pasti caldi, e
Una decina di persone
Alle 15.30 in Cattedrale S.Messa di
saluto del vescvo Magarotto. Si chiude oggi alla Chiesa di San Paoletto
la mostra “Idee Tessili”, esposizione
di tessuti e superfici a cura di studentesse dell’istituto d’arte.
Dalle 9.30 alle 12.30, Scuola Aperta
all’istituto alberghiero (via Marconi)
e alla ragioneria (via Pasqualis).
LUNEDÌ 19
Alle Missioni Consolata di Via Rizzera è ancora visitabile il presepio elettronico . Orari: sabato, domenica
e festivi dalle 11 alle 12.30 e dal-
le 14.30 alle18.30.
All’istituto Cesana Malanotti è bandito il concorso pubblico per 21 posti, di addetto all’assistenza. Scadenza delle domande il 23 febbraio; per
informazioni 0438- 948951.
MARTEDÌ 20
Alle 20.45 al Da Ponte per la stagione di opera, concerti e danza concerto di Roberto Abbondanza (baritono) e Eugenio De Rosa (pianoforte), su musiche di Wolf e Schubert.
Alle 21 al Verdi per la stagione teatrale va in scena: “Le baruffe chiozzotte” di Carlo Goldoni. Interi 20 euro, ridotti 18.
MERCOLEDÌ 21
Presso la Banca Prealpi a Vittorio 2
nella quale verso la metà del settimo secolo venne deposto il Corpo
di San Tiziano. La Cattedrale attuale venne costruita sul sito delle chiese precedenti; i ritrovamenti
archeologici degli ultimi due secoli hanno confermato che insiste
sull’area di una villa urbana dell’epoca tardo antica, chiamata “dei
fratelli Macari”». Mons. Moret
chiude con una personale annotazione culturale: «È interessante rilevare come sia la regio mesopotamica (ossia tra i due fiumi) cenedese, sia la regione friulana, ambedue comprese nella medievale
Austria italiana, abbiano avuto in
comune non soltanto i confini ma,
per un migliaio di anni, anche un
prestigioso destino, un “gemellaggio” religioso, politico e culturale”.
Mario Sanson
si ritrova all’ora di pranzo
nella sala a Serravalle (affrescata con i personaggi
del noto pittore vittoriese
Caldart), mentre per un’altra quarantina il servizio
viene fatto a domicilio con
tre auto. Vengono forniti
quattro primi, quattro secondi e quattro contorni a
scelta, frutta e pane. Secondo il reddito è stabilito
il costo del pasto, fino a
gratuità in casi di grave indigenza. Il Centro trova sostentamento da donazioni
private, ma l’attenzione
dell’Amministrazione permette di avere acqua, luce
e riscaldamento a titolo
gratuito. Il numero telefonico del Centro è
0438/940315; aperto tutti i
giorni dal lunedì al venerdì
dalle ore 8,00 alle 15,30.
Isabella Mariotto
è visitabile la mostra di incisioni di
Sergio Vettorazzo. Orario: 8,20 -13,20
e 14,35 -15,35 dal lunedì al venerdì,
fino al 31 gennaio.
GIOVEDI’ 22
FESTEGGIAMENTI DI SAN TIZIANO Alle 18 in biblioteca incontro sulla
Giornata della Memoria con la dottoressa Laura Voghera Luzzatto.
VENERDÌ 23
A casa Fenderl alle 20.45 cineforum
vittoriese con proiezione di "Susanna" di Howard Hawks.
Inizia alle 20.45 “Miracoli? No grazie! I segni in Giovanni” weekend biblico presso l’oratorio di Santi Pietro e Paolo, guidato da padre Alberto Maggi. Fino a domenica.
n primavera si vota
per il sindaco. Ma sai
come funziona il Comune? Sai su cosa è competente e su cosa invece dipende dalla Regione o
dallo Stato? Su quali entrate può contare l’amministrazione pubblica? Come fa a far quadrare il bilancio?
Una risposta a queste
domande arriverà da “Gli
enti locali: il Comune”,
piccolo corso di approfondimento e formazione organizzato dai giovani del Laboratorio Politico. Saranno loro stessi i
relatori, assieme al consigliere regionale della
Margherita Franco Frigo,
all’assessore al bilancio
Giorgio Ornella e all’avvocato Ossi.
Il corso inizia giovedì
22 e prosegue per sei giovedì. Si svolge presso il
collegio Dante, e la partecipazione è gratuita.
Info: 347 4240347,
[email protected] (TB)
CONCORSI
e superiori, tutte le età: le
migliori venti di ciascuna
saranno esposte per Vittorio e votate (democrazia
poetica!) dai passanti; poi
la piccola pubblicazione
dei migliori fra i migliori.
Il concorso scade il
29 febbraio
“La materia
ante...Leodei sogni: vopardi... Zanci immagini
zotto....e poi io,
e segni di
no?
un mondo
Cova un poeillimitato”,
ta - non negarlo
è invece il
- dentro molti di
tema scelto
noi, specialmente
per la settii più giovani. Due
ma edizione
concorsi a Vittorio
del premio di
offrono l’occapoesia del lisione di rivelare Marcantonio Flaminio, gran poeta ceo Flamivittoriese. In cerca di epigoni?
ed
esercitare
nio, riservaquesto dolce lato
to a studenti
oscuro.
delle medie e delle supeIl panificio Tami e il riori. Pubblicazione sicuQuindicinale propongono ra, e premi pure.
infatti la terza edizione del
Scadenza per i giovani
concorso di poesia dialet- poeti il 20 marzo, spedire
tale con Vittorio e dintor- o consegnare alla segreni come tema. Tre le ca- teria del Liceo in via Dantegorie: elementari, medie te. (TB)
Cercasi poeti
vittoriesi: non
fate tacere la
vostra Musa !
D
47° FESTA DEI MARIO
Q
uarantasette edizioni e centocinquanta partecipanti previsti. Sono i numeri di cui va orgogliosa la Festa dei Mario organizzata dal Sodalizio dei Mario del Vittoriese ogni anno, ovviamente in prossimità
del loro onomastico, San Mario il 19 gennaio. (Vi immaginate centocinquanta persone che devono farsi gli
auguri l’uno con l’altro?)
L’incontro si svolge domenica 18: prima la messa ai
Frati alle 11.30, poi il pranzo al Terme. Occasione di festa, ma anche di raccogliere una piccola somma da devolvere in beneficenza a realtà del vittoriese, ma anche
di Romania, Brasile, Kenya.
Per aderire chiamare 0438 57564 chiedendo, naturalmente, di Mario.
e
L’AZiON
Vittorio Veneto
Domenica 18 gennaio 2004
CENEDA - CHI VUOL PRENDERSI CURA
DEL CAPITELLO DI VIA SAN FRIS?
IL 17 LA LITURGIA, IL 18
INAUGURATI I RESTAURI
L’affresco che muore
Buon onomastico,
Sant’Antonio Abate
È
là, sul muretto di
recinzione di una
casa.
Eseguito, magari, da un
pittore ambulante che non
ha poi firmato. La datazione e la proprietà devono
ancora essere accertate.
Eppure quel capitello in
fondo a via San Fris a Ceneda è lì… «da sempre»,
dice chi abita vicino. Ma rischia di scomparire, mangiato dal tempo. L’affresco
subisce sempre più il degrado, e se non se ne conosce il proprietario, chi
se ne occuperà? Qualche
associazione vuole impegnarsi al riguardo?
L’opera
La cornice sbiadita color rossiccio racchiude
due figure di santi. Sulla sinistra, vestito in saio marrone, il santo inginocchiato con le mani giunte. Sopra la testa, un’aureola ben
visibile, che pare raddoppiata: quasi la figura fosse
stata rifatta in due tempi diversi, quindi ricoperta dal
colore che col tempo si è
scrostato. Dall’altro lato, u-
na santa di
cui è ancora ben visibile il volto
ovale; sotto, spicca il
velo bianco, scurito
dal tempo.
Dell’abito è
rimasta solo la parte
superiore
biancastra.
Nella
parte
in
mezzo ai
due santi
un cocuzzolo con una costruzione elevata a tre cupole. In quella centrale un
piccolo pinnacolo. Una somiglianza ipotizzabile con
il piccolo colle dove si trova la chiesa di San Rocco?
Nella parte centrale, la Madonna con Gesù in braccio. Una nuvola bianca,
morbido cuscino, sorregge le due figure. Gli occhi
di Maria chiusi sul volto re-
P
er un capitello che
rischia il degrado,
ce n’è uno, pochi metri
d’altitudine più in alto,
che rinasce.
Vengono infatti ufficialmente inaugurati domenica 18 alle 11 i lavori
Il capitello abbandonato
clinato, e incorniciato da
un velo bianco, indicano
l’intensa tenerezza di quel
momento. Il cielo, di un antico color violaceo, incornicia e fa da sfondo.
Questo era dipinto; questo ora si riesce a intravedere; questo, se non si interviene, presto svanisce.
Isabella Mariotto
di ristrutturazione condotti dal Gruppo Marciatori Domo di Ceneda al
capitello di Sant’Antonio
Abate, la cui ricorrenza
liturgica è sabato 17.
I volontari cenedesi
hanno rimesso in sesto il
pericolante tetto del piccolo
capitello, che si
trova al termine del sentiero
che da via San
Fris sale verso
le Perdonanze:
a pochi metri ci
si ricongiunge
alla strada principale, che sale
alle Perdonanze da piazza
Gallina. All’interno,
ora
sguarnito,
verrà invece
posta una tavola ad acrilico
appositamente
realizzata dal
sindaco e pittore Giancarlo
Il capitello che rinasce
23
Grazie ai
Marciatori
Domo e
a Scottà
Scottà. La vediamo nella
foto. Raffigura in primo
piano sant’Antonio, circondato da cavalli, buoi,
asini e maiali (è infatti venerato come il protettore degli animali); l’aureola, idea del sindaco,
racchiude il fuoco, altro
elemento tradizionale
(ma di solito collocato altrove) dell’iconografia
del santo, perché da lui
prende il nome il fuoco
di Sant’Antonio, o herpes
zoster. Sul retro, san Tiziano davanti allo stemma crociato di Ceneda e
sant’Augusta che sta davanti al vessillo serravallese. Attorno alla raffigurazione, una scritta
che ricorda “quelli che
sono partiti e sono tornati” dalla guerra del 1518: furono loro, i ragazzi
di quei borghi, infatti, a
costruire in origine il capitello, come ringraziamento ed ex voto per essere tutti sopravvissuti al
conflitto.
Tommaso Bisagno
24
STAVA LORO VICINO COME AMICO E SACERDOTE
Generazioni di calciatori
ricordano don Antonio
E
ra consuetudine di
monsignor Antonio Rosolen, parroco di San Martino di Colle
Umberto e presidente onorario dell’Us San Martino e
poi del SanMartinoCollumberto, riunire in chiesa, nei
momenti forti dell’anno liturgico, giocatori e dirigenti della società sportiva per un momento di preghiera. Ora, a distanza di un mese dalla sua
scomparsa, sono stati loro ad
organizzare il ritrovo, rigorosamente in quella chiesa in
cui con lui e grazie a lui avevano tante volte celebrato i
sacramenti dell’Eucaristia e
della Riconciliazione. Sabato
17 gennaio, alle 18, alla celebrazione eucaristica del trigesimo parteciperanno cento persone del SanMartinoColle, oltre alla comunità parrocchiale che già mercoledì
14, a distanza di trenta giorni
dalla morte, si è incontrata
per la messa.
Don Antonio fu assistente
spirituale e cofondatore dell’Us San Martino. Al suo arrivo in paese si occupò subito di quella che per lui era u-
Mons. Antonio Rosolen
na passione, ma prima di tutto un’opportunità di far conoscere e incontrare Cristo.
E già in quell’anno, era il
1968, si tenne l’iscrizione della squadra alla Figc e la partecipazione al campionato dilettanti di Terza categoria. Ora l’eredità da lui lasciata nella cura spirituale dei giocatori, nel suo essere presente alle partite di calcio, nel gioire
per le vittorie, proseguirà grazie alla volontà dei dirigenti
della società sportiva.
«Qualche giorno prima di
morire – ricorda il presidente Elio De Marchi – don Antonio mi ha detto: “Tutti credono che io pensassi solo al
pallone. Ma lo facevo per tenere uniti i giovani. Mi piace
Il commosso ricordo
di un parrocchiano
A
monsignor Antonio Rosolen:
Te ne sei andato così come si fa, in silenzio e preghiera.
Non sai quanto manchi alla tua parrocchia...
Sei sempre nei nostri cuori.
il calcio ma la cosa più importante per me era quella di
incontrare ragazzi e giovani,
di seguirli, di essere loro accanto”».
L’attenzione alla formazione e all’educazione religiosa era per lui una priorità,
unita alla consapevolezza che,
anche attraverso il calcio, venivano offerti gli strumenti
per sapersi misurare con se
stessi. «Il calcio – testimoniano i dirigenti della società –
ha permesso a don Antonio di
accostare tanti giovani. Dopo
messa alla domenica andava
allo stadio per incontrarli. Si
metteva accanto a loro come
amico e sacerdote. In mezzo
a loro ha vissuto il suo apostolato e per questo gli siamo
riconoscenti».
Nell’anno del grande Giubileo del 2000, il Coni aveva
inoltre consegnato a don Antonio un diploma e la medaglia d’oro di benemerenza per
l’impegno profuso. Per lui è
stata quella l’occasione di presiedere una solenne concelebrazione nella basilica di San
Pietro a Roma.
Gerda De Nardi
Ci mancano le tue prediche attente, i tuoi pensieri costruttivi, la tua fede nei disegni divini.
Ora siamo pellegrini svuotati.
La tua anima è in Cielo e il Signore non ce la
concede più.
Ti mandiamo tanti cari saluti don Antonio.
Da San Martino - un parrocchiano qualunque.
CURIOSITÀ STORICA MONTAGNA
Quelle due medaglie
dedicate a S. Tiziano
A
san Tiziano, vescovo di Oderzo (555
circa d.C.-632 circa) e poi patrono della nostra diocesi,
non fanno di certo difetto ritratti o quant’altro riguarda
l’opera pittorica, ma di lui rara è invece la medaglia come pure la medaglietta ricordo. A quanto se ne sa di
medaglie di san Tiziano ce ne sono
due, e per
giunta tutte e
due del secolo scorso.
La prima
è in alluminio (un ovale
di 30 mm nel
diametro maggiore, con l’effige
del Santo) e fu coniata dalla
famosa ditta milanese Johnson a ricordo delle “Feste
centenarie di San Tiziano”
del 1911-1912 in 10 mila pezzi al costo di fabbrica di 345
lire.
La seconda la commissionò il vescovo Eugenio Ra-
e
L’AZiON
Vittoriese / Bellunese
Domenica 18 gennaio 2004
vignani per la festa di San
Tiziano del 1997 al grande
medaglista Giuseppe Grava
da Revine, che fece eseguire la coniazione ancora dai
Johnson. Qui il Santo è raffigurato con mitria e piviale, in atto benedicente, con
bastone pastorale nella sinistra connesso alla zanfarda,
seduto sulle ali di
due grifoni a testa umana che
simboleggiano l’eresia
di Ario e lo
scisma dei
tre capitoli.
Nel campo il castello di
Ceneda, sede vescovile, sotto cui si
delinea il territorio diocesano simboleggiato dalle cattedrali di Oderzo e Ceneda
unite dal fiume Livenza che
porta a ritroso la barca con
il corpo di san Tiziano vescovo di Oderzo e patrono
della diocesi di Ceneda, oggi Vittorio Veneto. (MS)
Con il gruppo
“Nino Lot”
escursioni
nelle Prealpi
A
lla scoperta della
Pedemontana trevigiana grazie al gruppo Amici della montagna “Nino
Lot” di Cordignano. Sono
infatti in pieno svolgimento le escursioni invernali
2003-2004. Le prossime sono in programma il 18 gennaio e il 1º febbraio. La
prima segue il percorso
Madonna della Salute-Piadera-Sant’Augusta in Comune di Vittorio Veneto;
partenza alle 13 dall’asilo
di Cordignano; dislivello
400 metri. La seconda va
da Serravalle al Monte Baldo a Nogarolo per concludersi a Serravalle; partenza alle 9 dall’asilo di Cordignano; dislivello 450 metri.
Le escursioni continueranno, a cadenza quindicinale, fino a metà aprile. Tra
le mète: il castello di Susegana, Mont, Maren, Monte Cor, Praderadego.
Per informazioni telefonare allo 0438-999111.
CORDIGNANO
CAPPELLA
Scuola
biblica con
don Giorgio
Giordani
È
iniziata giovedì scorso, a Cappella Maggiore, la Scuola di teologia
biblica, a cura delle parrocchie di Sarmede, Anzano e
Cappella Maggiore. Gli incontri si tengono nell’aula
magna del Centro sociale
comunale. Filo conduttore
degli incontri è “L’evento
della resurrezione come
fondamento della fede cristiana”. Relatore è il biblista
don Giorgio Giordani.
L’anno scorso la Scuola
è stata frequentata da una
cinquantina di persone e,
nonostante i temi trattati
fossero di grande spessore
grazie all’interesse dei frequentanti ed alla capacità
comunicativa di don Giordani, sono state realizzate
lezioni molto partecipate,
tanto che in molte occasioni si sono avute “lezioni a
dialogo”, prova di come il
corso sia
vissuto intensamente.
CAPPELLACORDIGNANO:
Cambio di pediatra
C
ambio di pediatri
per molti bambini
delle
Pedemontana.
Dall’11 gennaio scorso il
dottor Francesco Bonaiuto, con studio medico nel
Comune di Cappella Maggiore, ha rinunciato all’incarico. I bambini iscritti
nell’elenco del dottor Bonaiuto vengono ora assistiti dalla dottoressa Claudia Bortolin (recapito telefonico 349.6535011) con
ambulatorio in Cordignano, via G. Galilei 5,
SARMEDE:
Il consiglio
critica Stiffoni
I
n chiusura del 2003 i
consiglieri comunali
di Sarmede, su proposta
della maggioranza, sono
stati chiamati ad esprimersi a proposito delle dichiarazioni del senatore Stiffoni della Lega Nord rilasciate alla stampa in merito agli
extracomunitari e ai forni
crematori. L’ordine del
giorno consisteva nell’esprimere la non condivisione alle idee espresse dal senatore della Lega Nord. A
favore ha votato la maggioranza di centrosinistra e il
gruppo di opposizione “Sarmede nuova”. Non ha votato il consigliere della Lega
Nord Stefano Maso, uscito
prima della discussione dell’ordine del giorno stesso.
L’ultimo saluto
a Giuseppe Coromer
S
i è spento venerdì 9
gennaio a 82 anni, circondato dall’amore della sua
famiglia, il direttore didattico Giuseppe Coromer. E
con questo titolo, a testimonianza dei 43 anni trascorsi
nel mondo della scuola, era
conosciuto nel
suo paese e fuori. Uomo di fede
profonda e vissuta, ha sempre
portato la Parola di Cristo in
tutte le attività
e gli ambienti
che nel corso
della sua vita l’hanno visto
protagonista: nella famiglia,
trasformandola concretamente nella piccola chiesa
domestica, insieme alla moglie Elena, ai figli e nipoti cui
era legato da un amore intenso e affettuoso; nel rapporto con gli altri, partendo
dagli anni lontani della guerra e della prigionia in Africa,
fino all’impegno nell’Azione
cattolica, nella Democrazia
cristiana, e, più recentemente nel gruppo degli an-
ziani e nell’Università della
terza età di Vittorio Veneto;
nel rapporto con Dio, quale
presenza costante e viva all’interno della sua giornata.
La preghiera e la messa
quotidiana, l’approfondita
conoscenza
delle Scritture,
gli hanno fatto
sempre sentire
Cristo un punto
cardine attorno
cui far ruotare
la propria vita.
Gli scritti del
Magistero, coGiuseppe Coromer me le parole
del Papa, sono
stati meditati nel suo cuore.
Le visite ai santuari italiani
ed europei hanno costantemente benedetto i momenti più forti della sua esistenza. L’ultimo pellegrinaggio
a Lourdes, già programmato per giugno, sarebbe stato per festeggiare quest’anno il cinquantesimo di matrimonio. Una fede concreta, una santità quotidiana cui
ispirarsi in ogni momento.
Ora riposa nella tomba di
famiglia a Cordignano.
TRICHIANA / GRAZIE AGLI ALPINI
In piazza una stazione
di Protezione civile
D
omenica 11 gennaio, Trichiana ha
festeggiato l’annuale adunata del locale gruppo Ana. Già di primo mattino,
nonostante un freddo pungente, numerose erano le
“penne nere” e i trichianesi presenti in piazza ad ascoltare la fanfara alpina di
Conegliano Veneto che ha
rallegrato l’incontro con
marce e brani del suo ricco repertorio. È seguita
poi la messa, durante la
quale sono stati ricordati i
soci che sono “andati avanti” e la deposizione di una corona di alloro al monumento ai caduti nella
centrale piazza Toni Merlin.
I soci del gruppo Ana
“San Felice” di Trichiana
sono 350. Il capogruppo,
Sandro Lavanda, nella sua
relazione ha ricordato le
numerose iniziative realizzate nel 2003 tra le quali la proiezione di documentari d’epoca e testimonianze in ricordo del
60º anniversario della battaglia di Nikolajewka durante la quale anche molti
combattenti di Trichiana
risultarono dispersi.
Per il 2004 il gruppo sta
portando a termine una
convenzione con il Comune per l’apertura in piazza
di una stazione operativa
di Protezione civile, munita di radio e personal computer, pronta a coordinare
eventuali necessità di intervento sul vasto territorio comunale. (SG)
LENTIAI: Corso per
MEL:
giovani su affettività Paolo Sandri
e sessualità
guida la Pro loco
a Commissione foraniale per la
pastorale giovanile invita i giovani a una serie di quattro incontri che avranno per tema: “Affettività e sessualità: dall’io al noi
per un progetto di vita”. L’iniziativa è rivolta ad animatori di Grest e di Camposcuola. Il primo incontro domenica 25 gennaio a Casa Stella Maris di Lentiai dalle 9
in poi.
L
assaggio di consegne all’interno della Pro loco
di Mel. Renzo Limana ha passato il testimone della presidenza a Paolo Sandri, 29
anni, di Mel, tecnico della
Zanussi, da tempo consigliere dell’associazione. Vicepresidenti sono stati eletti Renzo Limana e Marco Francescon.
P
e
L’AZiON
Vallata
DA COMUNI E MONDO DEL VINO
Pro loco
messe da parte!
A
ppena eletto presidente regionale
delle Pro loco venete Giovanni Follador mette sul piatto tutto il suo peso per richiamare l’attenzione sul ruolo delle Pro loco del Quartier del Piave e
della Vallata nella promozione del territorio. In almeno due recenti occasioni
questo ruolo è stato svilito:
la scelta di alcuni Comuni
della Vallata di interrompere il (magro) finanziamento
all’Ufficio turistico di Follina; la decisione dei soci della Strada del Prosecco di
non eleggere alcun rappresentante delle Pro loco nel
seno del Consiglio direttivo
dell’associazione.
Stop al sostegno dei Comuni all’Ufficio turistico
L’Ufficio, posto a due
passi dall’abbazia di Follina
e aperto tutti i giorni della
settimana, è partito a fine
anni Novanta grazie a un finanziamento europeo. «Al
tempo – spiega Follador –
Giovanni Follador,
si decise di affiancare all’ufficio informazioni un’attività commerciale ovvero
un’agenzia viaggi. Per questo venne costituita una cooperativa di cui faceva parte
anche il Consorzio delle Pro
loco del Quartier del Piave
promotore dell’iniziativa.
Tutti avevano condiviso
questa scelta dal momento
che era un tentativo originale, in una zona povera dal
punto di vista turistico, di
riuscire a far camminare
con limitatissimi finanziamenti pubblici, dopo i primi
due anni sostenuti dai soldi
europei, un ufficio informazioni. Dal 2002, infatti, l’uf-
NELLA CHIESA DI TOVENA
Cantoria e organo
come nuovi!
M
esi fa i fedeli di
Tovena hanno
corso un bel pericolo. Poco ci mancava, infatti, che
la cantoria crollasse e con
essa l’organo. Fortunatamente l’organista e alcuni
componenti del coro hanno notato i segni di cedimento del pavimento in legno della struttura ed hanno prontamente avvisato il
parroco don Livio Spader.
Una perizia dell’architetto
Fabio Nassuato metteva in
luce i problemi strutturali
della cantoria. Nel giro di
breve tempo sono partiti i
lavori di restauro. Dapprima è stato eseguito lo
smontaggio del rivestimento per portare alla luce la struttura portante.
Quindi la sostituzione delle travature marce e il
rinforzo con staffe in acciaio. Infine il consolidamento della parte più a
ficio si regge da sé. Nello
stesso anno i Comuni della
Vallata hanno stanziato un
contributo di mille euro l’uno (duemila Follina). Quei
soldi non sono indispensabili per andare avanti – continua Follador – ma erano il
riconoscimento dell’importanza, per gli enti locali, dell’attività svolta dall’ufficio».
Da quest’anno il contributo
dei Comuni rischia di saltare: il Comune di Cison si è
già esplicitamente espresso
in questo senso, Miane e
Ma il problema non è solo l’agenzia viaggi. Il
Comune di Cison ha deciso di
aprire un punto
informativo in
proprio e questo
sarebbe il vero
motivo dell’abbandono dell’ufficio intercomunale di Follina.
D
a Combai a Lago la
gente dibatte da
tempo sul toponimo della
zona. Gli assessori al turismo hanno puntato su Valsana, realizzando anche
dei cartelli stradali già collocati da tempo nei punti di
ingresso della valle. Alcu-
ni studiosi di storia locale
arricciano il naso obiettando che Valsana (o meglio Sana Valle) era il toponimo solo di Follina e
dintorni. E poi c’è l’agguerrito partito dei contrari capitanato dal consigliere provinciale di Revi-
sbalzo. Nel contempo l’organo è stato smontato e trasportato a Padova dove gli
esperti della ditta Stradiotto lo hanno rimesso praticamente a nuovo. Ora i lavori sia sulla cantoria che
sull’organo sono finiti. La
spesa complessiva è stata
piuttosto pesante: intorno
ai 40 mila euro.
«Più avanti faremo una
festa, con il coinvolgimento della forania, per salutare la conclusione dei lavori e il ritorno della pala di
San Vigilio» spiega don Livio. È curiosa la storia di
questo dipinto risalente al
1700 e attribuito ad A. Sasso. Originariamente era
conservato nella chiesetta
dedicata appunto a San Vi-
gilio (posta lungo la
strada che porta al
San Boldo). Nel
1985, per motivi di
prudenza (la chiesetta è isolata e in stato di abbandono)
venne portato nella
parrocchiale.
Lo
scorso anno la parrocchia decise di affidarne il restauro a
Renza Garla che in
questi giorni ha completato il lavoro. Sicuramente la pala
troverà posto nella bella
parrocchiale di Tovena, ma
ancora non è stata definita
la collocazione. Il dipinto è
rilevante non solo per il
suo valore artistico ma anche perché conserva l’uni-
sta in paese e così gli Alpini hanno pensato di trasferirla al passo di Praderadego presso il rifugio De
Luca-Innerkofler. Qui ogni domenica si riunisce un folto pubblico di appassionati di “slissolada” che si sfidano in spettacolari discese.
Inoltre gli Alpini hanno pensato bene di riscaldare le
giornate con un caldo “vin brulè” anche questo da
buona tradizione. E aspettano quanti hanno voglia di
“slissolar”.
P
arte col piede giusto
la prima rassegna di
chitarristi italiani a Cison di
Valmarino. L’iniziativa dell’Amministrazione comunale-assessorato alla cultura ha
visto la presenza di due dei
più rappresentativi musicisti
nazionali: Beppe Gambetta
e Paolo Morone. Il primo utilizza il plettro sulle sei corde, il secondo soltanto le dita. Insieme hanno dato vita
a una serata davvero speciale per il pubblico del Teatro
Roma.
Sabato 17 gennaio, alle
21, tocca a fingerpicking.net.
Dietro questa sigla c’è il
trentottenne Gabriele Posenato che, dopo aver suonato
per 19 anni la chitarra classica, dal 1997 suona esclusivamente la chitarra acustica.
Con Reno Brandoni e il
25
L’Ufficio informazioni di Follina
Nel neo-eletto Consiglio
di amministrazione dell’associazione Strada del Prosecco e vini dei Colli di Conegliano (di cui è presidente il valdobbiadenese Floriano Curto) non figura alcun rappresentante delle
Pro loco. I soci hanno voluto che il timone della Strada
rimanesse in mano esclusivamente ai produttori di vino e alle amministrazioni di
Conegliano e Valdobbiadene. «Facciamo promozione
del territorio 365 giorni all’anno – attacca Follador –,
le Pro loco portano avanti iniziative consolidate come
la Primavera del Prosecco
e poi ci escludono dal direttivo della Strada. A meno
che il nuovo indirizzo dell’associazione sia quello di
vendere la bottiglia di vino
piuttosto che essere volàno
dell’intero territorio».
Federico Citron
ne Giorgio Giorgi (nella foto). Anche le Pro loco
hanno la loro opinione in
merito. «La scelta del toponimo è un’operazione
anche culturale – afferma
Follador –. Doveva esserci un dibattito con il coinvolgimento di uomini di
cultura, associazioni, parrocchie (che da anni chiamano la forania “della Vallata”)... Invece è stata fatta un’operazione di vertice. E così corriamo il rischio che cambiando il colore di alcune amministrazioni, cambi anche la denominazione della valle!».
Fuori dalla Strada
del Prosecco
“VALLATA O VALSANA?
DECIDIAMOLO INSIEME!”
A PRADERADEGO LA SLISSOLADA
A Valmareno si ritorna a slissolar. Fino agli anni Sessanta nel paese della Vallata era tradizione invernale
fare la “slissolada”, cioè una pista di ghiaccio che attraversava tutto il paese. Tutti si divertivano a scendere lungo questa pista con le famose “slissole” molto diverse dagli attuali slittini. Si creavano lunghe file
di persone agganciate l’una all’altra (la cosiddetta “canata”).
Il clima e il traffico non permettono più di fare la pi-
Tarzo dovrebbero seguirlo,
mentre Follina e Revine-Lago sono più propensi a continuare a supportare le Pro
loco. «Non comprendo proprio questa scelta – continua Follador –. Per fare turismo servono punti di riferimento, sia per chi viene da
fuori sia per chi in loco si occupa di turismo. Penso, ad
esempio ai bed and breakfast lanciati da poco nella zona. Nelle sole giornate di sabato e domenica, tra ottobre
2002 e marzo 2003, per l’Ufficio turistico di Follina sono passate 715 persone. Il
Consorzio Pro loco è disposto a chiudere anche domani mattina l’agenzia viaggi – se questo fa problema
ai Comuni – ma qualcuno
deve tirare fuori i soldi (minimo 30-35 mila euro) che
verranno a mancare e che
consentono il funzionamento dell’Ufficio turistico».
Domenica 18 gennaio 2004
REVINE:
Incendio all’ex
Gerolimetto
P
ca raffigurazione presente
in diocesi di San Urbano
Papa e come testimonianza della devozione a san Vigilio legata ai pellegrinaggi dal Trentino alla Terra
Santa e a Campostela. (FC)
er la seconda volta
in quattro anni il
fuoco è divampato nello
stabilimento ex Contarina-ex Gerolimetto (entrambe società che si occupano di raccolta e smaltimento di rifiuti) di Revine-Lago. L’incendio si è
verificato lo scorso 3 gennaio. Anche questa volta,
come già per l’incendio di
quattro anni fa, vi sono
forti dubbi sull’origine
del rogo, avvenuto proprio al momento di avvio
dei lavori di bonifica di
quel che resta dello stabilimento.
CISON
Alla Loggia
rassegna
di chitarristi
italiani
violinista Paolo Adami, Posenato ha dato vita al Wine
& Guitar Clan, iniziativa benefica a favore della casa dei
Salesiani a Bacau in Romania dove vengono raccolti i
bambini di strada. Tale iniziativa raggruppa cantine emergenti e chitarristi con l’unico scopo di fare della beneficenza. Nel 2003 ha pubblicato per l’etichetta fingerpicking.net il suo cd di esordio “Modus vivendi” e sta già
lavorando a due progetti uno
in coppia con il violinista
Paolo Adami e uno assieme
ad altri chitarristi in un sampler benefico di musiche per
bambini ri-arrangiate per
chitarra acustica. A marzo uscirà una raccolta di chitarristi italiani curata dall’etichetta fingerpicking.net dove verrà inserito un suo brano. Dal vivo si presenta in
duo con il violinista Paolo Adami. (AM)
e
L’AZiON
Quartier del Piave
MORIAGO / RIENTRATA LA PROTESTA
Ancora industrie
e nuova rotatoria
F
orse qualcuno ricorderà le proteste con cui circa
un anno fa i cittadini accolsero l’ampliamento di
120 mila metri quadrati
della zona industriale di
Mosnigo a ridosso di alcune abitazioni di via Sevunzin. Proteste nate sull’onda
del forte movimento di
contestazione al modello
di sviluppo industriale trevigiano. Ora le cose, a sentire Pergentino Breda, sindaco di Moriago, sono
cambiate. In meglio: «Fortunatamente molti dei problemi sono stati risolti –
spiega Breda –: abbiamo
realizzato alcuni interventi significativi come la creazione di diverse barriere
verdi, l’inserimento di zone intermedie e l’ampliamento delle distanze che
separano le case dai futuri
insediamenti, che saranno
allontanati dalla zona residenziale. Finalmente –
continua il sindaco – si lavora serenamente, anche
grazie al fatto che abbiamo
trovato negli industriali u-
La nuova rotatoria al confine tra Moriago e Vidor
na controparte disponibile, che ha sospeso la costruzione di alcuni capannoni per attendere le soluzioni studiate dall’Amministrazione comunale dopo alcuni rilievi effettuati.
Ma anche i residenti sono
diventati più consapevoli e
disponibili a trovare un
compromesso. Questo è
successo quando è svanito
nei residenti di via Sevunzin il sospetto che l’Amministrazione stesse tramando contro di loro a favore
delle grosse industrie».
Breda quindi non nega che
qualche problema, qualche attrito, questa questione l’abbia sollevato, ma
PIEVE: UN CALENDARIO
CON I GIOCHI DI UN TEMPO
S
icuramente quelli
che si sono divertiti
di più nel realizzare il calendario “Ricordando il
’900” sono gli anziani della Casa di riposo di Pieve
di Soligo. Dopo aver
indossato vestiti della loro
gioventù, hanno “interpretato” giochi del passato: lo “slisoar”, la “corsa
coe cariole”, “mazza e pirol”, “tiro all’ovo”, “rubabandiera”,
“scondicuc”... Ne è nato un calendario simpatico e pure istruttivo.
Hanno collaborato
alla realizzazione, Vincenzo Esposito e Barbara De Mori (educatore e animatore), gli
obiettori di coscienza
e per la redazione
Paola Gaiarin Fortran.
PIEVE:
318 mila euro per piste ciclabili
C
on decreto del responsabile della Direzione infrastrutture di trasporto, la Regione ha attribuito oltre 318 mila euro a favore del Comune trevigiano di
Pieve di Soligo come contributo per la realizzazione della pista ciclabile intercomunale “Pievedi Soligo-Laghi di
Revine-Vittorio Veneto”, del costo di progetto complessivo di 454 mila 500 euro. Il decreto impegna oltre 121
mila euro, rimandando a successivo provvedimento l’impegno del restante finanziamento regionale.
PIEVE: È morto Ferdinando Chisini
D
omenica scorsa, 11 gennaio, è deceduto a 93 anni Ferdinando Chisini (da tutti chiamato Dino)
di Pieve di Soligo. Per un trentennio era stato direttore
amministrativo dell’ospedale Balbi Valier.
è fiducioso nelle possibilità della sua Amministrazione di mediare tra le parti: «C’è ancora molto lavoro da fare – continua il sindaco – ma con impegno e
serenità si troverà una soluzione ottimale per tutti».
Una nuova rotatoria a
Nosledo
Sempre collegata alla
zona industriale di Mosnigo è anche la creazione
della nuova rotatoria che
sta nascendo in località
Nosledo, che si inserirà,
per capirsi, tra le fabbriche
Doimo e Spagnol a poche
centinaia di metri da quella già realizzata nel territorio del comune di Vidor:
«La nostra rotatoria nascerà in una posizione che
io reputo fortemente strategica. In primo luogo perché consentirà un veloce
smaltimento del traffico
pesante in transito su quella strada, in secondo luogo perché sarà un essenziale elemento per garantire la sicurezza di un incrocio che oltre a servire
la zona industriale avrà la
fondamentale funzione di
svincolo per il centro di
Mosnigo». Collegata alla
nuova rotatoria, nella zona
sud, dovrebbe nascere anche una piazzola di elisoccorso destinata a garantire un veloce e repentino intervento in caso di incidenti sul lavoro, che inoltre si inserisce in un più
ampio contesto di prevenzione sul territorio: «Collegato alla piazzola per l’elisoccorso attrezzeremo
circa un ettaro e mezzo dedicato all’addestramento
dei cani della Protezione
civile, che a sua volta sta
terminando a Valdobbiadene, in collaborazione
con gli Alpini, un deposito
per i mezzi di pronto intervento». In questo modo
si vuole creare, a livello intercomunale, una rete di
pronto intervento capace
di rispondere adeguatamente ad eventuali problemi che già in passato
(vedi alluvione del ’66)
hanno pesantemente danneggiato il nostro territorio.
Andrea Zampieri
SOLIGHETTO: CERIMONIA
PER IL 61º DI NIKOLAJEWKA
N
el 2003 alcuni alpini veneti fecero un
pellegrinaggio della memoria dal Don a Nikolajewka, la città russa che
sessant’anni prima fu teatro di una cruenta battaglia tra sovietici e italiani.
Tra questi alpini c’erano
Tiziano Marchesin e Luciano Piccin, di Pieve di
Soligo, i quali sabato
17 gennaio raccontano gli appunti di quel
viaggio. L’appuntamento è alle 20.30
all’auditorium comunale di Pieve
nell’ambito della
Festa-commemorazione
del 61º anniversario della
battaglia di Nikolajewka.
La commemorazione continua domenica 18 con la
messa in suffragio di tutti
i caduti nella chiesa parrocchiale di Solighetto (alle 9.30), cui farà seguito la
deposizione della corona
al monumento ai caduti.
Sarà presente la Fanfara alpina della sezione di
Conegliano. Alle
12.30 si conclude
con il pranzo sociale al ristorante
“Da Loris” in Solighetto.
MIANE: Ultimi giorni
per la Sagra de Sant’Antoni
U
ltimi giorni per la Sagra de Sant’Antoni promossa dal Comitato festeggiamenti di Vergoman e
dalla Pro loco di Miane. Venerdì 23 e sabato 24 stand enogastronomico aperto dalle
18 in poi e cena a base di specialità paesane alle 20. Domenica 25 lo stand apre alle
10 ospitando pure la Mostra
mercato del radicchio di Treviso. A base di radicchio sarà
il pranzo delle 12.30. I festeggiamenti, che si tengono nella sala polivalente di via Cal di
Mezzo, chiudono alle 16. Immancabile coda finale il 31
gennaio con la cena del mus.
Domenica 18 gennaio 2004
27
FARRA: CONVENZIONE
PER LA NUOVA PIAZZA
M
anca solo la firma
ufficiale alla convenzione tra parrocchia di
Farra di Soligo e Comune di
Farra per procedere ad un
ridisegno della piazza del
paese al fine di valorizzare
gli edifici esistenti: la chiesa
parrocchiale, l’ex chiesa di
Santo Stefano e il municipio.
L’esigenza di rivedere la
struttura della piazza di Farra è sentita da molti anni da
gran parte dei cittadini. L’intervento coinvolge diversi
soggetti: la parrocchia, proprietaria di un terreno interessato alla sistemazione, il
Comune, la cooperativa del
Forno, la Pro loco che ha i
propri stand a ridosso della
chiesa (su terreno della par-
rocchia). Nella convenzione,
che ha ottenuto il parere favorevole del Consiglio diocesano per gli affari economici, si prevede che il Comune proceda all’effettuazione dell’incarico per la redazione della progettazione
preliminare dei lavori. La
parrocchia si impegna a garantire la disponibilità dei terreni di sua proprietà autorizzando il Comune a disporre dell’area senza che
questo comporti modifiche
negli assetti proprietari. Il
progetto redatto dal Comune, comunque, per poter aver seguito dovrà ottenere
l’approvazione della parrocchia e il benestare del Vescovo.
FALZÈ: Risultati dell’indagine tra i
partecipanti alla Scuola di formazione
M
artedì 20 gennaio, alle 20.30, nell’oratorio di
Falzè di Piave (dietro alla chiesa parrocchiale),
la Commissione catechesi foraniale presenta i risultati
dell’indagine svolta tra i partecipanti ai recenti incontri
della Scuola di formazione di base. L’indagine mirava a
mettere in luce aspettative, grado di soddisfazione, livello
di comprensione relativamente agli incontri già svolti e
proposte per il futuro.
PIEVE: Presentazione di un libro
sulla campagna di Russia
S
abato 17 gennaio, alle 20.30,
nell’auditorium della biblioteca di Pieve di Soligo viene presentato il libro “La fame dei vinti Diario di prigionia in Russia di un
sergente della Julia” di Luigi Venturini. Organizzano Comune e sezione Alpini di Conegliano. Ingresso libero.
28
CANIATO E LA CULTURA IN CITTÀ
Non limitiamoci
ai personaggi tv!
Q
uale cultura a Conegliano? Quale
cultura per Conegliano? Qual è l’offerta culturale, intesa nelle sue sfaccettature più diverse (servizi, eventi, manifestazioni, incontri) che la città propone
all’alba del terzo millennio?
Lo abbiamo chiesto a Luciano Caniato, docente, poeta,
autore di testi teatrali, direttore della rivista StoriaDentro (di cui è da poco uscito il
secondo numero, interamente dedicato all’ex convento di San Francesco), che
traccia un quadro in chiaroscuro del tema proposto:
«Parto da una premessa: viviamo in una società non
coesa, in cui ognuno cerca
se stesso senza trovarlo. Esistono gli individui, non la
società. Alle persone arrivano molti messaggi, ma spesso in modo “digitale”, nel
senso che a tanti manca il
“decoder” per tradurli. La
Luciano Caniato
scuola, eccetto qualche isola, esiste ormai solo come
struttura che fornisce diplomi senza più formare le persone. Insomma, la “rete” che
unisce la società ha un sacco di buchi, è troppo scollata. Detto questo, mi pongo
una domanda: come faccio
io, operatore culturale, a
rammendare questa rete?».
Caniato si risponde così: «A
Conegliano, e non solo, spesso lo si fa riproponendo sketch e personaggi visti in tv, come i comici (il riferimento è
alla rassegna “Conegliano
sotto le stelle del cabaret”,
ma anche ad altri appuntamenti tipicamente coneglianesi come AntennaCinema,
ndr) che prendendo in giro
loro stessi prendono in giro
noi stessi. Ma questo non
cambierà mai niente, perché
la “rete” sociale rimarrà scollata anche se l’iniziativa farà
certamente una buona “audience”, sarà vincente».
Quale dunque la “ricetta” di Caniato per
rendere più fitta e coesa la rete?
«Forse è un’utopia, ma organizzare delle “scuole di base” nei quartieri, nelle associazioni, per gli anziani, le casalinghe, che aiutino questi
ultimi e chi non ha la cultura necessaria a decodificare
i messaggi “forti” che la società propone sarebbe un’idea, cominciando magari a
leggere insieme i giornali.
Dico questo perché molti dei
messaggi culturali proposti
C
li delle parrocchie di Ogliano, San Pio
X, Immacolata di Lourdes, Duomo, Scomigo, Collalbrigo, chiesa conventuale
dei Frati cappuccini.
VENERDÌ 16
Da questa sera e per una settimana
è di turno la farmacia del dottor Costacurta, in via XX Settembre di fronte al duomo.
SABATO 17
Oggi e domani sono gli ultimi due
giorni utili per visitare, all’oratorio dell’Assunta in piazza Cima, “Untitle
2004”, mostra personale di Massimo
Casagrande (pittura informale) e Giordano Rizzardi (pixel e video-art). Orari di apertura: sabato e domenica
10.30-13.30 e 15.30-19. Ingresso libero.
Questa sera alle 21, e domani in replica alle 16, all’auditorium Dina Orsi, per la rassegna “Teatro Insieme
passano sopra la testa delle
persone senza che queste
riescano a decifrarli. Lo slogan potrebbe essere: “Partire dai bisogni per iniziare a
cambiare le abitudini”».
Come vede, a proposito, gli anziani nel contesto culturale odierno?
«A volte ho la sensazione
che si vergognino della loro
cultura, della loro memoria».
A Conegliano c’è stato
però un settore, in questi anni,
che
ha
messo in
piazza nomi non noti al grande
pubblico
riuscendo
comunque
ad avere
successo:
l’arte contemporanea a
palazzo Sarcinelli…
«Ho molto apprezzato la
gestione che Marco Goldin
ha dato alla galleria d’arte del
Sarcinelli: la sua è stata una
stagione gestita con intelligenza e lucidità, se si eccettua qualche insistenza un po’
fastidiosa su alcuni aspetti e
la constatazione che quando
Goldin ha iniziato a proporre mostre parallele a Treviso e Conegliano, nella nostra
città l’offerta si è un po’ “annacquata”».
Palazzo Sarcinelli con-
2004” la compagnia Tarvisium Teatro
di Treviso porta in scena “Trenta secondi d’amore” di A. De Benedetti. Ingresso a pagamento. Informazioni ai
numeri 0422-542317 oppure 3404702693.
DOMENICA 18
Il Club alpino italiano sezione di Conegliano organizza per oggi una gita
escursionistica al monte Pizzoc-Prealpi trevigiane e una gita scialpinistica
al monte Colombera-Alpago. Informazioni al sito www.caiconegliano.it.
LUNEDÌ 19
Fino a fine gennaio sono visitabili, in
molte chiese della forania, presepi artistici di notevole fattura, tra cui quel-
MARTEDÌ 20
Alle 21, al teatro Accademia, per la
stagione teatrale 2003-2004, Geppy
Glijeses, Deborah Caprioglio e Manuela
Kustermann portano in scena la commedia “Un marito ideale”, di Oscar
Wilde. Regia di Mario Missoli.
MERCOLEDÌ 21
Ultimi giorni utili per visitare, a palazzo Sarcinelli, la mostra “Sironi. Gli
anni della solitudine, 1940-1960”. Orari di apertura: da martedì a venerdì
9-13 e 15-19; sabato e domenica 1019. Lunedì chiuso. Ingresso a pagamento. Informazioni e prenotazioni: telefono 051-250885, 0438-413317.
GIOVEDÌ 22
tinua ad ospitare la biblioteca civica. Un problema annoso…
«Purtroppo sì. Gli spazi
della biblioteca sono molto
limitati, così come gli orari.
È necessaria una sede più
ampia e accogliente. Servirebbe un unico edificio che
possa ospitare biblioteca e
archivio storico insieme, ma
soprattutto dove le persone
si possano incontrare per
parlare e discutere di cultura».
Lei ha lavorato molto
per il teatro.
Non si può
negare che
oggi ci sia nel
territorio un
boom di rassegne di tipo
amatoriale.
Come vede
questo fenomeno?
«Nella società è cresciuto
molto non solo il bisogno di
andare a teatro ma anche di
farlo. Questo è successo anche grazie al lavoro di qualcuno negli ultimi vent’anni, e
penso a Franco Santin. Ora
però vedo addirittura un eccesso di teatro amatoriale,
ma non so se sia accompagnato dalla qualità. Sarebbe
bello riuscire ad organizzare
un festival teatrale basato su
testi creati appositamente da
poeti e scrittori».
Luca Anzanello
“Per
rilanciare la
cultura serve
ben altro”
stante la pregressa biopsia data le
dimensioni a volte addirittura millimetriche del tumore iniziale.
La biopsia mieffettuate con il
rata con mammomammotome, sono
tome su lesioni
stati evidenziati sesmammarie non
santa tumori allo stapalpabili, rappreto iniziale e lesioni
senta il secondo lipretumorali. Numevello nello screeri che spaventano –
ning per l’indivicontinua il primario
duazione precoce
Il dottor Gabriele Munegato del tumore al se– ma che grazie a
queste metodiche alno. Il primo livello
tamente sofisticate hanno per- resta sempre la mammografia. Il
messo di diagnosticare un nu- mammotome rappresenta un’apmero elevato di tumori al seno in parecchiatura all’avanguardia di
fase precocissima, dando la pos- cui sono provviste solo poche asibilità di salvare molte vite uma- ziende sanitarie. In Italia, oltre a
ne. Nel 90 per cento dei casi è sta- Conegliano, si può trovare negli
to possibile un trattamento tera- ospedali di Verona, Vicenza, Bopeutico conservativo cioè la sola logna, Milano e Belluno.
asportazione della zona circoFrancesca Gallo
GRAZIE AL MAMMOTOME
SCOPERTI 60 TUMORI AL SENO
onegliano capitale della senologia e punto di riferimento nazionale per la problematica della diagnostica e del trattamento delle lesioni mammarie. A
confermare questo importante traguardo è un corso ad altissima specialità da poco conclusosi diretto
dal primario di chirurgia Gabriele
Munegato e riservato a specialisti
in senologia, che ha coinvolto chirurghi, radiologi e medici nucleari provenienti da tutta Italia. Tra i
relatori nomi famosi, come il professor (ed ex ministro) Umberto
Veronesi dell’Istituto europeo di
oncologia di Milano.
«Intanto dall’aprile scorso –
spiega Munegato –, su 138 biopsie
e
L’AZiON
Conegliano
Domenica 18 gennaio 2004
A 54 anni è morto
il prof. Giorgio Cum
morto il professor Giorgio Cum. Se n’è andato, martedì 30 dicembre, all’età di 54 anni, a seguito di emorragia cerebrale. Venerdì 2 gennaio, imponenti i funerali nel duomo San Marco di Pordenone, dove numerosi
erano accorsi anche allievi ed ex allievi dei licei paritari classico e scientifico “Vittorio Alfieri” di Fontanafredda
(PN), diretti dall’energico, ma amatissimo, professor Giorgio.
Cum non fu soltanto un grande educatore (la sua scuola accoglieva specialmente friulani e trevigiani, di cui parecchi dal Vittoriese
e Coneglianese), ma
anche poeta nonché
fortunato autore di
“Una vita ritrovata” in cui racconta
come sconfisse il
cancro diagnosticatogli nel 1996. Lascia la mamma Wally, la moglie Maria Pia e la figlia Francesca. (MS)
È
Alle 18, alla libreria Quartiere Latino, per gli incontri con l’artista e la
presentazione del libro, Marco Della
Noce incontra i suoi fans nell’ambito
della rassegna “Conegliano sotto le
stelle del cabaret 2004”. Ingresso libero. Per la stessa rassegna, alle 21,
al teatro Accademia, Marco Della Noce presenta lo spettacolo “Non solo
ciccioli”. Ingresso a pagamento. Informazioni al sito www.cavalieridelletere.it.
VENERDÌ 23
Si inaugura domani, all’oratorio dell’Assunta di piazza Cima, la mostra
“La pietra leccese. Tra antico e moderno” sulla pietra che caratterizza
l’architettura e la scultura del Salento. A cura dell’associazione “Salentini
te Marca”. Orari di apertura: tutti i
giorni fino al 1º febbraio 15-19, sabato e domenica anche 10-12. Ingresso libero.
Mauro Corona
all’Immacolata
e non al Toniolo
S
ullo scorso numero
de L’Azione abbiamo
dato notizia dell’incontro di
venerdì 16 gennaio con
Mauro Corona. Diversamente da quanto pubblicato, l’incontro, promosso dal
Centro culturale Humanitas, si tiene all’auditorium
del collegio Immacolata e
non al teatro Toniolo. Inizio
alle 20.30. Ingresso libero.
SPETTACOLO
Marco Della Noce
primo ospite di
“Conegliano sotto le
stelle del cabaret”
G
iovedì 22 gennaio
Marco Della Noce
sarà il primo degli otto ospiti
della rassegna “Conegliano
sotto le stelle del cabaret” edizione 2004 promosso dal Radio Club “Cavalieri dell’Etere”,
associazione di volontariato di
Protezione civile. Alle 18 Della Noce è alla libreria Quartiere Latino (ingresso libero)
e alle 21 al teatro Accademia
(ingresso a pagamento, prevendite da Armonia Dischi)
Marco Della Noce
con lo spettacolo “Non solo
ciccioli”.
Marco Della Noce inizia la
carriera nel 1995 e da allora
ha preso parte a diversi programmi televisivi: Mai dire
gol, Striscia la notizia, Zelig,
L’ottavo nano. Si dedica anche
al cinema, con “Bibo per sempre”, e al teatro con “Che storia”.
L’ultima rassegna di “Conegliano sotto le stelle del cabaret” ha ottenuto un successo strepitoso: 8 mila spettatori provenienti dall’intero Veneto e Friuli Venezia Giulia.
Questi gli appuntamenti
successivi: giovedì 18 marzo
Sergio Grilli in “L’ultimo dei
freak”, giovedì 5 febbraio Flavio Oreglio in “Il momento è
catartico”, giovedì 1º aprile
Ficcarra e Picone in “Diciamoci la verità”, mercoledì 18
febbraio Paolo Migone in “È inutile, non scendo”, giovedì 15
aprile Beppe Braida in “Informashow”, giovedì 4 marzo Pari e Dispari in “Siamo rimasti
sotto”, giovedì 29 aprile Natalino Balasso in “Balasso live”.
SAN PIO X:
Corso per
genitori
A
San Pio X è partito il “Progetto
Oikìa”. Il calendario del
progetto (che ha nel nome una parola greca antica che significa “casa”)
prevede dieci serate per
genitori su cinque temi:
l’educazione al dialogo in
famiglia, l’educazione all’affettività e quella alla
capacità critica, la diversità dei ruoli educativi tra
padre e madre e l’educazione alla fede. Gli incontri sono iniziati martedì
scorso.Tra gli obiettivi
degli organizzatori vi è
quello di creare una rete
a sostegno del ruolo educativo dei genitori.
e
L’AZiON
ese
n
a
li
g
e
n
o
C
/
o
n
a
li
g
e
Con
Domenica 18 gennaio 2004
LA GRANDE SALA DELLA CASA TONIOLO SCONTRO COMUNE-DISOBBEDIENTI
Da auditorium
a teatro
A
ltro che chiusura, come qualcuno va dicendo in
giro. Presto la grande sala
di casa Toniolo (ex casa
dello studente) riaprirà ancor più funzionale. Sono infatti in dirittura d’arrivo,
questione di due-tre mesi
al massimo, i lavori di ristrutturazione della sala
(440 posti a sedere) avviati per ampliarne la destinazione d’uso: oltre ad auditorium anche teatro.
L’intervento, iniziato a
settembre, è stato deciso
dalla proprietà della struttura, cioè la diocesi di Vittorio Veneto, per venire incontro alle crescenti richieste di utilizzo anche
per concerti e spettacoli
teatrali.
Ricordiamo che la sala è
nata come auditorium, vale a dire come spazio per ospitare incontri, convegni e
dibattiti. Per questo scopo
ottenne, a suo tempo, tutte le autorizzazioni previ-
ste dalla normativa. Col
passare del
tempo le esigenze da parte dei fruitori
sono cresciute. Da qui la
decisione degli interventi
di adeguamento: realizzazione dei camerini con relativi servizi, ammodernamento dell’impiantistica
del palco, modifica di tutti
gli impianti (termo, elettrico, idro-sanitario) così
da renderli autonomi rispetto al resto della casa.
Centro d’ascolto
per problemi d’alcol
n numero verde
(800909091) per facilitare il contatto tra le persone con problemi di dipendenza da alcol e i volontari
dell’Acat (Associazione club
alcolisti in trattamento). Il
servizio verrà attivato da inizio febbraio nel nuovo
Centro di Ascolto, intitolato
a fra’ Luigi Salamon, realizzato presso la sede dell’associazione sita nell’ex caserma Marras a Conegliano.
I volontari risponderanno tutti i lunedì dalle 19.30 e
i sabati mattina dalle 9 alle
11. Sarà possibile fissare un
con-
Ancora due- sentire la realizzazione dei
tre mesi per lavori le manifestazioni
completare svolte nell’auditorium sono
i lavori state sospese
ACAT / NUMERO VERDE
U
Per
Esplode il problema
del Centro sociale
colloquio con uno degli operatori o, più semplicemente, ricevere indicazioni
su centri e strutture per la disintossicazione. «Il fenomeno dell’alcolismo è in aumento – spiega Gianni Tonon, presidente dell’Acat –.
Duecentocinquantatre sono
le persone in Sinistra Piave
che frequentano i nostri
club, novanta delle quali (57
uomini, 33 donne) fanno
parte degli 11 circoli del Coneglianese. In un anno gli alcolisti che si rivolgono a noi
sono aumentati di 18 unità».
Cifre significative che descrivono un dramma anco-
(salvo alcuni
dibattiti promossi dal Centro Humanitas svoltisi regolarmente
grazie ad una temporanea
interruzione dei lavori).
Terminati i lavori la forania di Conegliano e l’intera diocesi potranno contare su una struttura più
moderna e funzionale.
ra tipicamente maschile, ma
che, oggi più di ieri, colpisce
anche il gentil sesso. Un male da cui, però, si può uscire: «In 20 anni (l’Acat nasce
nel 1985, ndr) sono passati
per la nostra associazione
circa un migliaio di alcolisti:
il 74 per cento ha smesso di
bere – ricorda Tonon –: un
dato confortante perché superiore alla media nazionale, che sfiora il 70 per cento».
Con l’istituzione del numero verde, che ha messo
in campo l’impegno di una
ventina di volontari, l’Acat
vuole dare una risposta alle
tante chiamate che vengono
registrate nella segreteria telefonica. Richieste di aiuto,
magari segnali taciti di
drammi che spesso si consumano per anni tra le mura domestiche, distruggendo relazioni, facendo tabula
rasa degli affetti. E che ora
riceveranno risposta. (FN)
U
teotti a Conegliano, abbandonati da circa un decennio e in attesa di riqualificazione urbanistica, sono stati occupati da una
ventina di giovani (e meno
giovani) disobbedienti, con
il supporto del movimento
antirazzista M21. «Nostro
scopo è avere uno spazio
autogestito dove poter organizzare dibattiti, mostre,
concerti, trasformando
quattro mura lasciate vuote in un luogo di partecipazione attiva dove far nascere una coscienza politica e sociale» spiega Fabio
Tomaselli, 23 anni, operaio, uno dei leader del Rebelde. Da metà gennaio –
annunciano i “ribelli” – è in
I
FIOROT
na sala d’arte dove
dipingere, una “tipografia” fai da te, con un
paio di computer e una fotocopiatrice per stampare
i volantini, una stanza per
la proiezione di film in programma la domenica pomeriggio, una sala prove in
allestimento per gruppi
musicali, concerti serali,
due assemblee a settimana. Questo è il Rebelde, primo centro sociale in Sinistra Piave, a oltre un mese
dalla sua nascita. L’occupazione, che ha suscitato
un vespaio tra politici e amministratori cittadini, è avvenuta il 6 dicembre scorso: gli immobili vuoti dell’area ex Enel, in via Mat-
nuovi orizzonti nella
lotta contro il cancro
hanno fatto crescere notevolmente la possibilità di sopravvivenza e di guarigione.
Conseguentemente a ciò è
aumentato anche il numero
di persone che oltre alle cure appropriate alla malattia
hanno bisogno di recuperare funzionalità fisica ed equilibrio psicologico. Proprio partendo da tale priorità, l’associazione Lotta
contro i tumori Renzo e Pia
Fiorot di San Fior ha pensato un progetto, indirizzato alle donne malate di cancro al seno, che porti alla
formazione di un’équipe
multidisciplinare. Quest’ultima sarà composta da un
oncologo, un infermiere, uno psicologo, un fisioterapista, un chirurgo. Scopo del
gruppo sarà quello di seguire le donne dal momen-
Corso
di formazione
sul
linfodrenaggio
to della diagnosi di cancro al
seno, al momento della cura e a tutto il percorso di riabilitazione che farà seguito.
Basandosi sul metodo
dell’Approccio psicologico
integrato, verranno considerate inscindibili le problematiche di tipo medicosanitario da quelle di tipo socio-psicologico.
Supervisore del progetto che si svilupperà all’interno della sede dell’associazione Fiorot è la dottoressa Capovilla, psicologa e
psicoterapeuta dell’Azienda
29
programma un ciclo di incontri a tema su guerra,
terrorismo e sfruttamento
dei popoli.
Un duro attacco alla volta degli occupanti è partito
intanto dall’assessore Loris Balliana che, dalle pagine di un quotidiano locale, li ha definiti “viziati e
presuntuosi”: una chiusura secca da parte del Comune, arrivata dopo le ripetute richieste di sgombero degli immobili occupati da pare di alcuni amministratori della Lega
Nord e di An. Sotto Natale
si erano attivati contro il
Rebelde anche i militanti
della destra estrema, Forza Nuova e Skinhead, con
una manifestazione in piazza Cima e un’irruzione con
striscione in Consiglio comunale.
Se gli amministratori eccepiscono sul metodo illegale dell’occupazione, additando le centinaia di associazioni coneglianesi che
si “autogestiscono” nel pieno rispetto della legalità, rimane irrisolto, in città, il
problema degli spazi per
quei giovani che non hanno interesse a rientrare nei
progetti di politica giovanile dell’Amministrazione
comunale. Naturalmente
nel rispetto delle regole
della pacifica convivenza.
Francesca Nicastro
ospedaliera di Padova.
Sarà lei, insieme alla collega dottoressa Giardini dell’associazione Humanitas di
Milano, ad occuparsi del
corso di formazione sul
linfodrenaggio metodo Vodder che l’associazione sanfiorese organizza gratuitamente per fisioterapisti e infermieri professionali che
intendano prestare la loro opera di volontariato all’interno della “Fiorot”. Il corso
si articolerà in tre fine settimana a distanza di un mese
l’uno dall’altro. Saranno previste sia attività teoriche che
pratiche e una tesina finale.
Al termine dell’esperienza
sarà consegnato un attestato che abilita all’esecuzione
del linfodrenaggio metodo
Vodder a livello europeo.
Per informazioni rivolgersi
all’associazione allo 0438402696. (GDN)
30
CERNOBYL
Questo sabato
una giornata di
sensibilizzazione
a San Vendemiano
I
volontari del Comitato Cernobyl di San
Vendemiano, Conegliano
e Felettano saranno all’opera, sabato 17 gennaio,
per far conoscere le attività da loro proposte e per
compiere un’opera di sensibilizzazione. Destinatari
dell’iniziativa saranno in
questo caso i clienti dei supermercati Scottà di San
Vendemiano e Bingo di
Conegliano. A loro verrà
infatti rivolto l’invito di offrire parte della spesa alle
famiglie e ai ragazzi della
Bielorussia.
Per l’intera giornata alcuni membri del Comitato
stesso saranno a disposizione per illustrare nei minimi dettagli la raccolta di
generi alimentari che viene attuata in due fine settimana. Sabato 24 gennaio
sarà invece la volta dei supermercati MioMarket di
Mareno di Piave, Cadoro
e Coop di Conegliano.
Quanto verrà raccolto
sarà inviato in Bielorussia
con una spedizione umanitaria che partirà da Brescia nella prossima primavera. Ad essa prenderanno parte anche alcuni
volontari del Comitato
Cernobyl i quali, consegnando personalmente i
pacchi, garantiranno il
buon esito dell’iniziativa.
(GDN)
e
L’AZiON
Coneglianese
Domenica 18 gennaio 2004
FESTA GRANDE A SAN VENDEMIANO
MARENO DI PIAVE
Qui l’Azione cattolica
si prepara al suo 75º
Ecco le linee-guida
del bilancio 2004
E
ra il 5 febbraio
del 1929 quando
a Roma il Consiglio superiore della Società della gioventù cattolica italiana deliberò l’ammissione alla Società stessa del Circolo “Immacolata” di San Vendemiano. La
notifica, che riporta la data del 7 febbraio del 1929,
testimonia così l’anno di
nascita dell’Azione cattolica nella comunità sanvendemianese.
Quest’ultima si appresta
quindi a festeggiare il 75º
anniversario di
tale
avvenimento. Oggi
San Vendemiano può vantare
il maggior numero di adulti iscritti all’associazione rispetto alle altre parrocchie della diocesi. Ottantuno sono i soci e il loro numero ha visto un discreto aumento nell’ultimo ventennio passando
dai 30 del 1979 ai 50 del
1989 e agli ottanta del
1999.
Ma proprio in occasione del 75º l’intento dell’Ac
è quello di coinvolgere
nuovamente molti degli
associati di un tempo. Attraverso vecchie fotografie del passato e grazie all’aiuto di chi in esse si riconosce, si sta risalendo
all’identità di quanti sono
stati ritratti, magari in occasione di una gita, o di uno spettacolo teatrale. Per
rendere ancora più completi i festeggiamenti viene inoltre chiesta, in questo periodo
che precede
l’anniversario, la collaborazione di
tutti i parrocchiani
per rintracciare e raccogliere foto, ricordi,
testimonianze del passato.
All’impegno profuso
per preparare al meglio tale appuntamento, l’Azione
cattolica sanvendemianese unisce la sua specificità,
collaudata nel tempo, di
essere parte attiva della
comunità essendo inserita
nelle diverse realtà che la
compongono. Basti pensare che otto sono i soci
componenti del Consiglio
R
a Congrega dei radici e fasioi di Susegana festeggia domenica 18 gennaio il santo patrono
Antonio abate con una cerimonia pubblica e un convegno.
Alle 10.30 in piazza Martiri della Libertà c’è il ritrovo dei “congregaioli”, delle autorità civili e dei simpatizzanti.
A seguire, il programma prevede la sfilata delle confraternite amiche della congrega suseganese e un convegno al teatro “Beata Giuliana di Collalto” che si trova di fronte alla chiesa parrocchiale.
Tema del convegno, naturalmente, il fagiolo con una relazione dei professori Franchini e Moretti dell’Università di Padova su “Coltura del fagiolo nel Veneto”
e a seguire l’intervento dei professori Pascolini e Cargnello dell’Università di Gorizia sul tema “Paesaggio
delle vigne e dei vini del territorio della Valle del Piave”. Verrà presentato anche il libro “Mangiatori di Fagioli” del professor Franchini. Infine il pranzo al parco
della dello sport (zona
adiacente al palazzetto
dello sport). Per gli amanti della bicicletta sono in previsione le piste
ciclabili nelle frazioni
(Soffratta, Ramera, Santa Maria del Piave). Inoltre si prevede uno
stanziamento per l’acquisto delle telecamere
per il controllo delle
piazzole di raccolta differenziata dei rifiuti.
Mareno in questo
suo inedito processo di
rinnovamento ha già al
suo attivo due importanti voci. In via sperimentale è già partito il
“Progetto viabilità sicura”. In via San Pio X sono stati adottati dei dispositivi retroflettenti
denominati “occhi di
gatto”, che sono stati
collocati sulla linea di
demarcazione laterale
con una cadenza di 10
metri nelle cur ve e 20
nel rettilineo. Questo sistema come quello in
via Maltese vogliono così supplire alla mancanza di illuminazione e garantire una maggiore sicurezza. La sperimentazione, invece, per via
Maltese si traduce in
pratica con una nuova
vernice rifrangente ad
alta luminosità. Ultima
ma non per importanza
la novità in tema ambientale: uno stanziamento per aderire al
progetto con Cit e Arpav per un controllo dell’inquinamento elettromagnetico del territorio
comunale.
Tutto ciò fa parte di
un programma a più largo respiro – sottolinea
il sindaco Eugenio Tocchet – in quanto «si vuole arrivare ad avere una
banca dati sugli agenti
di disturbo e inquinanti
per una politica di tutela ambientale del territorio. Nel medio-lungo
tempo si vuole raggiungere l’ambizioso traguardo della cer tificazione ambientale secondo le norme Iso».
Loretta Bellussi
AL PALABLU DI CODOGNÈ
P. PRIULA
pastorale parrocchiale e
circa il cinquanta per cento dei partecipanti al
Gruppo biblico fanno parte dell’Ac. E ancora, il
Gruppo famiglie, che si
riunisce mensilmente è
composto da 17 coppie di
sposi e dai loro figli. Nell’ambito della liturgia 14
su 21 sono i ministri
straordinari della comunione che appartengono
all’associazione e 12 su 20
i lettori. Altri soci sono
presenti nell’Apostolato
della preghiera, nel Coro
parrocchiale e nel Coro
femminile, nel Gruppo
servizi per l’arredo e la pulizia della chiesa, nella
Commissione Caritas, nei
Volontari della sofferenza,
nel Gruppo missionario.
Fa capo ai membri dell’associazione la raccolta
e distribuzione di mobili
ed elettrodomestici, l’assistenza ai malati non autosufficienti, il gruppo di
raccolta indumenti.
Particolarmente significativa è infine la presenza dell’Azione cattolica all’interno di gruppi e associazioni parrocchiali e
non.
Gerda De Nardi
ivitalizzare la cultura, dare migliore illuminazione alle
strade, creare piste ciclabili, monitorare le
onde elettromagnetiche…
È un programma ambizioso e che punta ad
offrire una migliore vivibilità alla cittadinanza
di Mareno quello contenuto nel bilancio di
previsione per il 2004,
presentato alla fine di
dicembre e che prevede per il prossimo triennio grandi sorprese.
Con uno stanziamento di 700 mila euro verrà
creato un vero e proprio
centro culturale: sala
conferenze (280 posti),
sale dedicate alle associazioni, una sala riunione. Il centro attuale
non sarà lasciato e dimenticato, bensì modernizzato. Per quanto
riguarda la biblioteca, è
previsto un inter vento
per una più razionale disposizione dei locali così da poter ospitare anche delle stanze per la
musica e l’arte. Lo sport
sarà premiato e con uno stanziamento di 390
mila euro (grazie alla
vendita di immobili fatiscenti) si acquisterà una vasta area per la realizzazione della citta-
SAN FIOR / IL SÌ PERPETUO DI QUATTRO SUSEGANA / UNA FESTA CON
SUORE BRASILIANE DEL SANTO VOLTO
CONVEGNO SUL FAGIOLO
L
Q
uattro suore provenienti dal nordest del Brasile, suor Jevania, suor Severina Neta,
suor Lina e suor Claudia,
dopo più di dieci anni di
cammino formativo hanno
detto il loro “sì” per sempre – domenica 4 gennaio
a San Fior, nell’intimità della cappella della casa madre – come religiose del
Santo Volto, diventando
con questo gesto, totalmente e per tutti i giorni
della loro vita, proprietà di
Dio e disponibili per servire il suo Regno seguendo i passi di Gesù, sulle orme di madre Maria Pia
Mastena, dando continuità
al suo carisma.
Propagare, riparare, ristabilire il Volto di Gesù nei
fratelli è la missione profetica che queste sorelle vivono nel nord-est del Brasile; terra del sole, della
secca, dell’arido sertão, ma
terra dove Dio ha piantato
la sua tenda e ha fatto sgorgare l’acqua viva della fede
e l’olio profumato dell’amore. In mezzo a un popolo che cerca il Volto del
Le quattro suore originarie del nord-est del Brasile che hanno detto il loro sì perpetuo
Signore con cuore sincero
sono spuntati questi quattro germogli che provengono da luoghi diversi, con
storie vocazionali diverse,
ma con nel cuore lo stesso
ideale: essere sangue nuovo nelle vene della vita religiosa per proclamare con
la loro testimonianza e giovialità che vale la pena lasciare tutto per seguire Gesù più da vicino.
«Per noi religiose del
Santo Volto questa profes-
sione perpetua è stata un
incontro familiare intimo
che ci ha fatte crescere nel
senso d’appartenenza, come sorelle i cui volti esprimono le varie età della vita e le varie tonalità di colore, ma con un cuore che
batte al ritmo dell’amore universale che rompe le
frontiere di razza, lingua,
popolo e nazione per essere nella storia di oggi Epifania del Signore».
Suor Annalisa Galli
F
ine settimana fitto a Codognè, sabato 24
e domenica 25 gennaio. Sabato, alle 20.30,
al Palablu, presentazione del calendario dedicato all’emigrazione e rappresentazione dello
spettacolo “Drio la stela” del Collettivo di ricerca teatrale.
Domenica 25, invece, alle 16 si terrà la consegna delle borse di studio ai migliori studenti,
sempre al Palablu.
Farà seguito la proiezione del film “Il pianista”.
“Q
uali forme di
governo possibili per l’Unione europea” è il tema del terzo
incontro su “L’Unione
europea e la Costituzione” organizzato dal
Gruppo famiglia di Ponte della Priula. Appuntamento giovedì 22 gennaio, alle 20.30, nel salone parrocchiale di Ponte della Priula.
e
L’AZiON
A
rriva l’Inail. Questo nuovo servizio
aprirà la sua agenzia a Oderzo partire dal giorno
19, nel palazzo che ora ospita anche gli uffici dell’Inps. Una buona notizia.
«L’agenzia – informa il
sindaco Elio Pujatti – aprirà i battenti alle 10.30
del mattino. Ritengo sia
di interesse per i cittadini».
L’Inail è l’organismo
che si occupa degli infortuni sul lavoro, con l’assegnazione delle relative
indennità. Attualmente,
Opitergino
DA LUNEDÌ 19 GENNAIO
Sede Inail operativa,
e Oderzo ringrazia
per usufruire delle sue
prestazioni bisogna recarsi a Treviso e per molte persone ciò costituisce
un’effettiva difficoltà.
Perché chi subisce un
infortunio nella maggior
parte dei casi ha davvero
seri impedimenti a muo-
versi e la tratta verso
Treviso diventa ardua da
affrontare. Talvolta è costretto ad incaricare un
familiare, oppure deve
pagare qualcuno perché
lo conduca nel capoluogo di provincia. Il tutto
naturalmente costa, spe-
PROBABILE INAUGURAZIONE A PASQUA
Duomo di Oderzo,
restauri a conclusione
È
visibilmente soddisfatto, monsignor Dametto, per
l’imminente conclusione del
complesso ciclo di restauri
che hanno interessato dalla
tarda primavera del 2002 le
strutture della parrocchia del
Duomo di Oderzo. Probabilissima l’inaugurazione per
Pasqua.
E ancor più soddisfatto è
per l’esito dei lavori, davvero
gratificante. «È in primo luogo un importante recupero
strutturale – spiega – a tutto
vantaggio della funzionalità
di questi spazi per la vita della parrocchia; ma è anche un
recupero conservativo non
più rinviabile. In questo senso è un’operazione culturale
di grande respiro che la città
e la comunità meritavano».
Nel corso di questi quasi
due anni un lavoro ha richiamato l’altro – prosegue
monsignore – e i tempi sono
necessariamente slittati. «Ma
Scorcio sui restauri conclusivi al duomo di Oderzo
oramai eravamo in ballo, era
logico completare l’intervento». Il tutto a carico della
parrocchia, grazie ai proventi
della vendita della colonia
Carmen Froda di Jesolo.
Il primo, radicale recupero ha riguardato le sale vicino al campanile, gravemente
fatiscenti. Rifatti muratura,
fondamenta, tetto, infissi. Se
ne sono tratte quattro belle
sale: due a pianterreno destinate a museo parrocchiale, più impianti, servizi e ascensore; al primo piano altre due sale, da settanta e
trenta posti, per attività varie,
conferenze, incontri e
IL CAPODANNO “DIVERSO”
DI UN GRUPPO DI GIOVANI
U
n capodanno un po’
insolito per un
gruppo di amici, tutti ventenni, provenienti da sei
parrocchie differenti: Antonella di Codognè, Enrico
di Cimavilla, Marta di Gaiarine, Monia di Fontanellette, Stefano di Rai e Valentina di Oderzo. Diverso perché trascorso al centro disabili di Abano Terme, in
provincia di Padova.
Da dove è partita l’idea?
«Volevamo fare un’esperienza di volontariato, e tramite il Centro giovani di Padova abbiamo ricevuto la
proposta della cooperativa
“Nuova Idea” di Abano di
passare la sera di San Silvestro nel loro grande centro per disabili. E abbiamo
accettato».
All’arrivo cosa avete
trovato?
«Abbiamo trovato questa grande e bella struttura, organizzata in settori,
dove era stata preparata una festa con una serie di
giochi organizzati e dei momenti prefissati. La scaletta
però è subito saltata: abbiamo iniziato a ballare e a
far karaoke, la serata stava
andando bene e quindi gli
organizzatori hanno rinunciato a programmarla, visto
il dissenso dei ragazzi stessi, che, avendo già tutto programmato durante l’anno,
quella sera volevano invece fare una cosa molto libera».
C’è qualcuno di questi ragazzi che vi ha
colpito
particolarmente?
I giovani partecipanti al capodanno diverso
al Centro disabili di Abano
«Più che altro ci ha colpito il fatto che tutti loro erano molto responsabilizzati verso gli altri e verso loro stessi, il fatto che fossero molto autonomi e con-
se che gravano in modo
pesante soprattutto sul
bilancio di chi, a causa di
un infortunio, è costretto ad astenersi dal lavoro.
L’apertura dell’agenzia a Oderzo dunque renderà la vita un po’ più
semplice a tante persone. È questo un altro servizio che “arricchisce” la
città, andando ad aggiungersi a quelli aperti
in questi ultimi anni, da
quello delle Entrate all’Ispettorato per l’agricoltura. (AF)
Domenica 18 gennaio 2004
31
SAN POLO A TEATRO
S
abato alle 21 la stagione teatrale promossa dalla Biblioteca e dal Comune di San Polo di Piave entra nel vivo con un brioso spettacolo. Si tratta
dell’operetta “La danza delle libellule” di Carlo Lombardo e Franz Léhar, portata in scena dalla Compagnia veronese di operette. L’allestimento rispecchia
in tutto e per tutto l’essenza dell’operetta di Lombardo e Léhar: leggerezza, divertimento, belle arie
orecchiabili e situazioni comiche derivanti da spassosi equivoci e fraintendimenti. Il tutto legato da danze, dialoghi brillanti e trovate efficaci che accentuano l’atmosfera da fiaba. Un appuntamento dunque
da non perdere. Biglietti in vendita al botteghino del
patronato Don Bosco un’ora prima dello spettacolo.
I LABORATORI DIDATTICI
quant’altro.
Rifatti poi i tetti del duomo
a nord (cupola, sacrestia,
cappella di San Francesco,
tetti minori). Anche qui lavori in pratica conclusi.
Altrettanto radicale la ristrutturazione delle stanze
presso la sacrestia. Si è trattato di un ampliamento che
ne garantirà e riqualificherà
spazi e funzionalità. Mancano ancora i pavimenti e alcune rifiniture, ma si possono
considerare anche in questo
caso lavori già conclusi.
Infine, il quarto intervento, il più difficile: la realizzazione della rampa per persone disabili. Un’opera pensata prima di tutto per abbattere le barriere architettoniche
e poi per valorizzare il lato
dell’edificio sacro che guarda sulla piazzetta. Sennonché
– ecco perché è stato un intervento difficile – ciò ha
comportato di rifare l’impianto di riscaldamento e come se non bastasse è venuto
alla luce un cimitero d’epoca
medievale (1100/1200) che
ha rallentato di un buon paio
di mesi i lavori. La Soprintendenza ha ritrovato ben
150 scheletri ai quali ora si
dovrà cercare di dare una
collocazione storica. Della
scoperta verrà messo a disposizione della parrocchia,
appena possibile, un ampio
profilo.
Valerio Cupidi
a Biblioteca di Oderzo, pur mantenendo la sua specificità di
intervento, condivide pienamente i principi ispiratori del Museo civico archeologico “Eno Bellis” e
della Pinacoteca civica “Alberto Martini” per quanto
riguarda l’offerta didattica.
Infatti nel 2003 sono iniziati
i laboratori della Biblioteca
che hanno lo scopo di avvicinare i bambini e i ragazzi al libro e ai luoghi dove esso è custodito. I laboratori proposti abbracciano diversi generi letterari:
sapevoli dei propri limiti, e che si aiutavano molto tra di loro».
La serata com’è
proseguita?
«Niente di particolare: abbiamo continuato a ballare e a
divertirci fino alla fine. Abbiamo fatto amicizia un po’ con
tutti i presenti, che ci
hanno parlato delle
attività che fanno durante l’anno dopo l’iniziale timidezza reciproca. In fondo siamo andati senza sapere che ruolo avremmo avuto, abbiamo improvvisato
fino alla fine, verso
l’una e mezza».
È stata impegnativa questa serata?
«Assolutamente no: non
eravamo lì “per farli divertire”, ma semplicemente
per passare il capodanno insieme. Non è stata quindi
una cosa unidirezionale».
Secondo voi negli ultimi anni è cambiato
il punto di vista della
società nei confronti
dei disabili?
«C’è stato un tangibile
miglioramento. Finalmente ora si comincia a vedere
i disabili come delle persone, con delle potenzialità, e
non come un peso. Sono
l’ambiente e la società in cui
vivono che impongono un
ritmo che non possono sostenere».
Siete rimasti in contatto con loro?
«Certo, probabilmente
ci rivedremo il 21 febbraio,
ad una festa di Carnevale
organizzata dagli stessi a
cui parteciperanno anche
altre persone. Inoltre ci
hanno proposto di partecipare la prossima estate ad
un campo di animazione in
Bosnia, e ci stiamo seriamente pensando».
Andrea Pizzinat
Oderzo, in biblioteca
un libro per amico
L
dalla poesia alla prosa, dal
giallo al fantastico, permettendo così al giovane
lettore di individuare la Biblioteca come luogo privilegiato del piacere della lettura e di sottolinearne la
presenza attiva nel territorio. Molti sono i laboratori
organizzati dalle operatrici
della Biblioteca, Cristina
Garbujo e Irene Romanzin,
in collaborazione con l’Assessorato alla cultura. Dieci sono i tipi di attività organizzati per i bambini della scuola materna e delle
elementari e ognuno porta
un titolo diverso; “Dire,
fare....rimare”, "Oci, naso.... a caso”, “Risate....
mostruose”, “...E tu di che
storia sei? Racconti di altri
paesi ”, “Dire, fare.... fiatare”, “Non solo Harry Potter”, “Giallo in Biblioteca”.
Per i ragazzi delle medie invece si fanno laboratori incentrati sulla lettura insieme di un testo
cercando di riconoscere e
capire le tecniche narrative utilizzate dallo scrittore
per coinvolgere il lettore
nel racconto; i titoli sono
“Quando il mistero si racconta: il fascino di E. A.
Poe”, “Oggi il bibliotecario
sei tu!”, “Piacere...sono il
libro”.
Sono queste attività extra scolastiche rivolte ai
bambini e ai ragazzi che vi
possono partecipare individualmente presso la sede della Biblioteca comunale nella giornata di domenica o in particolari festività.
Alberta Bellussi
32
L’
Amministrazione
comunale presenta anche quest’anno
l’iniziativa “Apri il tuo
cuore” in collaborazione
con l’associazione “Help
for children onlus”. L’iniziativa prevede di ospitare un bambino per
un mese all’anno, oltre
all’invio di materiale didattico come quaderni,
matite e pastelli entro il
31 gennaio 2004.
I bambini giungeranno dalle zone più colpite
dalla radioattività di
Chernobyl. La domanda
BAMBINI
“Apri il tuo cuore”:
il Comune e “Help
for children” per
i piccoli bielorussi
si ritira all’ufficio servizi sociali del Comune di
Motta entro il 31 gennaio.
L’associazione “Help
for children onlus” invierà per il mese di aprile in Bielorussia un con-
voglio umanitario per
portare materiale didattico ai bambini.
L’iniziativa verrà illustrata durante un incontro questo sabato, 17
gennaio, in programma
alle 15 alla biblioteca
comunale. Sarà presente
Renato Salomoni, responsabile della “Help
for children onlus” per
le province di Venezia e
Treviso, insieme ad alcune famiglie mottensi
che già hanno fatto questa esperienza di accoglienza.
MOTTA / PRESIDENTE DA 38 ANNI!
Pro loco: Coin lascia a sorpresa
Aperta la corsa alla presidenza
A
ugusto Coin, da
38 anni attivo
presidente della
Pro loco, lascia. La notizia
ha di per sé del clamoroso e ha meravigliato molti in paese perché da circa quarant’anni Coin è l’anima della Pro loco e il
coordinatore, insieme al
vice presidente Bruno
Orlando, di centinaia di
manifestazioni. Coin ha inaspettatamente dato le
proprie dimissioni nei
giorni scorsi in municipio
ed è quanto mai deciso a
non ritirarle. «Sono nella
Pro loco da 38 anni – dice – è tempo che qualcun
altro prenda il mio posto».
Ma Coin, 72 anni, non
è stanco come dice, e lascia uno spiraglio: «È giusto che ora si facciano avanti i giovani ma se ci
fosse bisogno di una mano, ovviamente non più
come presidente, io per
l’associazione non mi tirerò mai indietro».
Cosa accadrà dunque
ora? «Alla fine del mese
ci saranno le elezioni.
Verranno raccolti i nominativi: tutti i mottensi possono partecipare e la speranza è che in tanti partecipino a questa tornata
elettorale» comunque
“storica” visto che da circa un quarantennio il vertice Pro loco era ben sal-
Augusto Coin
do. «Penso ci sia già qualcuno disposto ad assumere l’incarico, anche se
non posso fare nomi. Bisogna che prima vengano fatte le elezioni e dopo
di esse verrà deciso il nome del presidente».
Quasi quarant’anni di
Pro loco, un record. Motore di tante iniziative,
Coin ha guidato la Pro loco nella realizzazione di
iniziative di primissimo
piano come il Carnevale
(“che sto curando personalmente prima di passare la mano”), l’Agosto
mottense, le fortunate e
frequentate manifestazioni di primavera e autunno quali il Mottaflor,
la Rassegna di piante e
fiori, la Mostra delle sculture in legno.
Fra le date più attese
dell’anno quelle relative
alla “Fronda d’oro” che
ha portato a Motta di Li-
venza i grandi nomi italiani della musica leggera. «Era una decisione
nell’aria – conclude il presidente – e già da qualche
anno ci pensavo. È giusto
anche nei confronti della
mia famiglia, ma penso
sia necessario un ricambio generazionale pur
nella continuità di una
storia che a Motta è importante e non deve concludersi».
L’ultima manifestazione in ordine di tempo della Pro loco è stato il mercatino dell’antiquariato e
dell’hobbistica che ha
portato in città, il giorno
dell’Epifania, oltre 150 espositori.
Gianandrea Rorato
uccesso per
il “Torneo di
Natale” di domenica scorsa,
manifestazione
organizzata dall’As Judo Motta
che ha richiamato al palazzetto dello sport di viale De Gasperi una sessantina di giovani atleti provenienti dal circondario. Durante le gare
previste nella manifestazione, sono stati
premiati due giovani particolarmente meritevoli. Si tratta di Debora Vedrame, per
i risultati ottenuti durante la stagione sportiva, e Francesco Modolo, già atleta di
La grande tradizione della cucina veneta
A
lla mostra attualmente aperta a Ca’ de Noal di Treviso su “L’antica cucina veneta dal Medioevo al Liberty” ha contribuito anche lo studioso mottense
Giampiero Rorato, con un ampio e approfondito saggio sull’evoluzione della
cucina trevigiana e veneta dal XIII al XIX secolo, pubblicato nel ricco catalogo redatto a cura di Veneto comunicazione e stampato dalle Grafiche Antiga. Nello stesso volume è pure pubblicata una vasta scelta di ricette, dall’Anonimo Veneziano della fine del XIII secolo a Katarina Prato, autrice del
più importante “Manuale di cucina” pubblicato sul finire dell’Ottocento, relativo alla cucina mitteleuropea, ma con ampio spazio riservato alla cucina del Veneto, come l’aveva trovata poco prima del 1866. Lo studio di Rorato è apparso in contemporanea alla sua ultima opera “La grande cucina veneziana”, edita alla fine del 2003 dall’editore De Bastiani di Vittorio Veneto, che è soprattutto un esauriente affresco storico di quella che
Giuseppe Maffioli considerava la più importante cucina dell’Occidente.
“IL NORD-EST DEI VENETI” A CEGGIA
C
om’è cambiato il
modo di vivere nel
mitico Nord-Est? È soltanto
una terra che lavora e produce di più? Cosa è accaduto a livello di partecipazione sociale e politica, di
interesse culturale? A queste e ad altre domande si
tenterà di dare una risposta
con una serie di incontri organizzati tra gennaio e marzo dall’assessorato alla Cultura del Comune di Ceggia.
Temi di sicuro interesse
che entrano nel vivo delle
vicende storiche e delle dinamiche relazionali di un
paese, ma che coinvolgono
un territorio ben più vasto.
“Il Nord-Est dei veneti”,
questo il titolo della rassegna che parte venerdì 16
gennaio con una serata in
compagnia di Mauro Covacich, noto scrittore triestino, classe 1965, acuto osservatore dei mutamenti
del suo tempo, autore fra
l’altro de “La poetica dell’u-
Il mitico Nord-Est protagonista di un ciclo di incontri in biblioteca a Ceggia
nabomber”. L’incontro, che
si terrà all’agriturismo Malisio di via Venezia a Ceggia, a partire dalle 20.45,
sarà l’occasione per parlare
del suo ultimo lavoro, “A
perdifiato”.
La rassegna proseguirà
con altri tre appuntamenti,
tutti introdotti dal giornalista Aldo Trivellato: venerdì
6 febbraio, alle 20.45 all’auditorium della biblioteca comunale, si terrà l’incontro
con Moreno Argentin, cam-
SI LAVORA ALLA CASTELLA...
N
ovità importanti per la “Castella”,
l’edificio affacciato su piazza Duomo tra i più antichi e ricchi di storia di
Motta. Infatti tornerà a nuova vita, dopo essere stata per anni struttura fatiscente. Infatti in questi ultimi giorni la ditta, che ha
preso il posto della società che aveva vinto l’appalto e che avrebbe dovuto realizzare il rinnovo della struttura, ha cominciato i lavori di rinnovo. Ora l’opera prosegue con la pulizia degli esterni e con il
rinnovo vero e proprio. «È una notizia importante – si commenta in Comune – perché si completa così il rinnovo della zona
tra piazza Duomo e piazzetta San Marco».
«In questo periodo – ha detto il sindaco Graziano Panighel – la ditta che sta lavorando alla Castella sta concludendo l’e-
JUDO, CHE PASSIONE!
S
e
L’AZiON
Mottense/Ve
Domenica 18 gennaio 2004
punta della formazione Judo
Okinawa di Oderzo. Durante
l’incontro ci sono
state le dimostrazioni di Kodokan
Goshin Jutsu, arte finalizzata alla difesa personale codificata dall’All Japan Judo Federation. Successo per questo metodo di autodifesa,
indicata anche per chi non possiede particolari doti fisiche o atletiche. Tanto che
sono state organizzate, per febbraio, nuove lezioni per l’insegnamento di tale metodo.
dificio delle ex prigioni. Qui verrà ricavato uno spazio pubblico, tipo un “informacittà”. Ma stiamo ancora valutando in seno alla Giunta quali altri indirizzi possiamo prendere».
Per quanto riguarda la Castella, durante
la precedente amministrazione (una giunta di coalizione sempre guidata dal sindaco Panighel, ndr) si è parlato del progetto di rendere l’edificio sede di un museo
civico. «C’è ancora l’idea di concretizzare
il progetto. Ma la Castella è un edificio di
quattro piani. Un eventuale museo potrebbe occupare parzialmente tali spazi,
altri potrebbero essere destinati diversamente. Ribadisco come comunque la scelta definitiva verrà presa nel prossimo futuro».
MOTTA DI LIVENZA
Pellegrinaggio
Alla parrocchia di Villanova di
Motta sono aperte le iscrizioni
per il pellegrinaggio in Terra Santa dal 18 al 25 marzo, con la
guida diocesana don Giuseppe
Querin. Quest’anno don Querin
organizza due pellegrinaggi: il secondo ad agosto. Per informazioni: 0422-768136.
Incontri
Venerdì 16, in patronato alle
20.30, incontro del gruppo
“Co.Ca.”; alle 20.45 riunione del
gruppo Fuci, gli universitari cattolici della diocesi. Domenica 18,
alle 14 sempre in patronato, incontro del Gruppo Donne.
IN BREVE
Teatro
Domenica prossima alle 15 in patronato la compagnia teatrale “Tre
Milioni” presenta la commedia “L’albergo del libero scambio” di G.
Feyean. Sabato 7 febbraio alle 20.30
in patronato, con replica domenica
alle 15, spettacolo della compagnia
mottense “Teatro fatto in casa”. A
seguire tradizionale incontro con
“crostoi e fritoe”.
Anagrafe parrocchiale
La parrocchia ha reso noti alcuni dati
per l’anno appena concluso. Sono stati
62 i battesimi, 68 le prime comunioni,
62 le cresime; sono stati 21 i matrimoni e 65 le celebrazioni funebri.
pione di ciclismo degli anni
Ottanta, che darà una sua
lettura dei cambiamenti avvenuti nel modo di fare
sport; giovedì 19 febbraio,
sempre alle 20.45, nell’ex cinema Toniolo è la volta di
Gianantonio Stella e Gualtiero Bertelli; venerdì 5
marzo, serata con l’opinionista Ferdinando Camon.
«Con questi incontri – dichiara l’assessore alla Cultura Maurizio Billotto – vorrei risvegliare a Ceggia un
interesse sul “fenomeno
Nord-Est”, oltre il semplice
cambiamento economico. È
vero che oggi si sta meglio
– continua Billotto – ma il
benessere sembra fermarsi
ad un livello superficiale,
“schei” e basta: che ne è stato dell’interesse alla vita culturale, della partecipazione
politica? È una domanda
che mi faccio spesso guardando come è cambiato l’atteggiamento dei ciliensi nei
confronti della vita pubblica, si tende a subire le trasformazioni, a disinteressarsi della vita sociale e politica. Ma è questo il NordEst che vogliamo?». Il dibattito è aperto. (BeaDor)
Calendario di Motta
Sta riscuotendo un ottimo successo il calendario della città di Motta di Livenza realizzato dall’Amministrazione comunale in collaborazione con la Pro loco e alcune associazioni cittadine. All’interno diverse foto per ogni pagina
che raccontano la storia della città,
delle sue frazioni e dei suoi scorci più significativi. Il calendario è
realizzato lungo un percorso ideale
attraverso le particolarità di Motta: da una parte le chiese, le piazze, poi ancora gli scorci e le passeggiate della città. Dall’altra le frasi di mottensi illustri. Il calendario è già in distribuzione in centro.
e
L’AZiON
Friuli/Memorie
PARTECIPA A PROGETTO INTERNAZIONALE
duzione di mobili d’arredamento, maturata
dalle comunità di Cordignano, Orsago, Gaiarine, Portobuffolè, Mansuè, Gorgo al Monticano, Meduna di Livenza,
Motta di Livenza, Budoia, Polcenigo, Caneva,
Sacile, Fontanafredda,
Brugnera, Prata di Pordenone e Pasiano di Pordenone, investirà Civiltà
Alto Livenza della consulenza nel settore del
legno. Per la realizzazione di questa e delle future iniziative in ambito
locale e internazionale
Civiltà Alto Livenza ha
firmato un protocollo
d’intesa con il Centro formazione Pordenone. I
due sodalizi, con lo scopo di contribuire allo sviluppo economico e territoriale del Nord-Est e
dei Comuni dell’Altolivenza in particolare,
e rendere efficace il
patrimonio di esperienze e conoscenze
proprio delle due parti e offrire al mercato
i rispettivi know how
e professionalità in
modo sinergico, si sono impegnati affinché
l’Istituto Civiltà Alto
Livenza, di volta in
volta, proponga al
Centro formazione
Pordenone progetti in
ambito formativo e di sviluppo economico e territoriale sia in Italia che all’estero, supportando la
creazione o il consolidamento delle connesse azioni di sistema, mentre
il Centro formazione
Pordenone si occuperà
dell’ideazione, lo sviluppo e la realizzazione dei
singoli progetti proposti.
Giacinto Bevilacqua
CIMETTA
E Civiltà Alto Livenza
“sbarca” in Russia
I
l 2004 vedrà Civiltà
Alto Livenza, l’istituto di promozione
del sistema socio-culturale e industriale altoliventino, cui fanno riferimento sedici Comuni in
provincia di Pordenone
e di Treviso, impegnata
in un prestigioso progetto di cooperazione internazionale. Civiltà Alto Livenza, infatti, ha dato la propria adesione al
Progetto “Identificazione di economie distrettuali emergenti e formazione di manager dello
sviluppo locale in tre aree pilota della Federazione russa-Edef” finanziato dal Ministero degli
affari esteri italiano. Oltre all’istituto presieduto da Mario Pò la cooperazione italo - russa sarà
realizzata da Lumetel, agenzia d’area che opera
nel distretto Lumezzane-
Val Trompia (Lombardia); Informest,
centro di servizi e documentazione per la
cooperazione economica internazionale di
Gorizia; Imemo, Institute of world economy
and international relations dell’Accademia
russa delle scienze. La
durata del Progetto Edef, il cui obiettivo è di
identificare le aree di
specializzazione produttiva con caratteristiche distrettuali emergenti nella Federazione
russa formando sul campo figure manageriali in
grado di contribuire attivamente allo sviluppo locale in tre aree pilota nei
settori agro-alimentare,
metalli e legno-mobile, è
prevista complessivamente in 14 mesi. Va da
sé che la lunga tradizione nel campo della pro-
33
Brugnera: ricordato
il professor Bruno Carniello
D
omenica 28 dicembre ricorreva il primo anniversario della scomparsa
del compianto professor Bruno Carniello, deceduto all’età di 90 anni dopo una breve malattia sopportata con serenità e assistito amorevolmente
dalla moglie Silvia.
Il ricordo del professor Bruno è ancora molto forte in paese dove aveva
ricoperto posti di primo piano nel campo della scuola e della politica.
Era insegnante di disegno e matematica. Diverse generazioni di giovani
hanno partecipato ai corsi di disegno professionale che il professore teneva nei paesi della zona e che poi sono diventati imprenditori del mobile.
Fu per molti anni insegnante di matematica alla scuola media di Sacile
prima e in quella di Brugnera poi dove ha per vari anni ricoperto il ruolo di vicepreside.
Impegnato anche nella vita politica, fu vice sindaco di Brugnera dal 1951
al 1954, sindaco dal 1960 al 1964 e quindi nuovamente vice sindaco dal 1970 al 1975.
Un uomo e un educatore stimato e apprezzato
per il suo impegno e l’onestà.
Il professor Carniello è stato ricordato domenica 28 dicembre con una Messa di suffragio celebrata dal parroco don Celestino Mattiuz nella
parrocchiale di Brugnera.
IN BREVE
SACILE
Vita in parrocchia
Le proiezioni al Ruffo
Dalle 15.30 alle 19 è aperto il
Centro di ascolto Caritas in via
Mazzini a Sacile.
Dalle 17 alle 19 a palazzo Carli
di Sacile è aperta la segreteria
del Centro di consulenza familiare.
Sabato 17, alle 21 al cinema teatro Ruffo, viene proiettato il film
“Looney Tunes Back in Action”
con B. Fraser, J. Elfman per la regia di Joe Dante.
Il film verrà proiettato anche domani, domenica 18 gennaio, con
orari 15, 17.30 e 20.30.
CONEGLIANO-PARÈ
ZOPPÈ
SAN VENDEMIANO
ISIDORO ZANARDO
n. 10.5.1927 - m. 19.1.2002
Due anni sono trascorsi, ma il
tuo ricordo ci unisce più che
mai. Ci sentiamo vicini a te e
ti sentiamo accanto a noi, nella nostra vita di ogni giorno e
nella preghiera. Con tanto affetto e riconoscenza, i tuoi cari.
ONORIO ZANUSSO
m. 27.12.1998
Ci hai lasciati cinque anni fa,
ma sei sempre nei nostri cuori
e ti ricordiamo con immutato
e profondo affetto.
I tuoi cari.
ESTER GEMMA DAL POS
in BATTISTUZZI
n. 19.9.1921 - m. 21.12.2003
Donna forte e coraggiosa, la
tua è stata una vita di risposta,
dal matrimonio alla chiamata.
Ora nella tua vita eterna continui a dire sì, perché noi tuoi
cari ti chiediamo di intercedere. Sei sempre con noi.
ULISSE CESCHIN
Nel decimo anniversario della
tua scomparsa, i tuoi cari ti ricordano con immenso affetto
portandoti sempre nel cuore.
MARENO
MADONNA DELLA PACE
FARRÒ
SOLIGHETTO
ZOPPÈ
BENEDETTO BOTTECCHIA
n. 13.8.1934 - m. 19.1.1994
Nel decimo anniversario ti ricordano con affetto e rimpianto i tuoi cari.
GABRIELE ARMELLIN
n. 28.7.1956 - m. 11.1.2001
GIUSEPPE ARMELLIN
n. 7.2.1920 - m. 2.11.1996
I vostri cari vi ricordano sempre con tanto amore. Dal Cielo pregate per noi.
SILVESTRO DE GASPERI
n. 1.12.1932 - m. 17.1.1994
Dieci anni sono trascorsi, ma
non cancelleremo mai il tuo ricordo, la tua bontà e il tuo amore per la famiglia. Con l’affetto di sempre, moglie, figli e
nipoti e tutti coloro che ti hanno voluto bene.
VALERIO GOLLA
n. 30.3.1927 - m. 18.1.1985
A distanza di anni la tua memoria ci è sempre presente.
Continuiamo a raccomandarti alla Misericordia di Dio; e
tu, dal Cielo sii nostro sostegno. Moglie e figli ti ricordano e pregano per te.
ALDO FRARE
n. 23.9.1930 - m. 19.1.2002
Nel secondo anniversario della tua dipartita, la tua immagine e l’esemplare bontà, che
ti ha distinto tra noi, sono sempre presenti nella nostra mente e nel nostro cuore. Dal Cielo, dove ti pensiamo felice,
prega il Signore per noi.
Tua moglie e i parenti.
SAN FIOR / IL RICORDO
DI TIZIANO DE NADAI
R
icorre il 13º anniversario
della
scomparsa di Tiziano De
Nadai. La nostra memoria è un luogo meraviglioso, restituisce la vita a
un mondo che non esiste
più.
TIZIANO DE NADAI
In suo ricordo, dopo
4.748 giorni, sabato 24
gennaio alle 18 nella chie-
sa monumentale di Castello Roganzuolo sarà celebrata la Messa.
ORARI
NECROLOGIE
Domenica 18 gennaio 2004
da lunedì a venerdì
ore 8-12 e 14-18
I necrologi vanno consegnati
entro gli otto giorni prima
della loro pubblicazione.
L’Azione: tel. 0438 940249
fax 0438 555437
PREZZI:
Necrologi:
Normali €40
Fuori box €60
Anniversari:
compleanni
e matrimoni €60
CALCIATORE & EMIGRATO
Dominique Casagrande
francese di Lutrano
I
l brasiliano Claudio
Taffarel non è l’unico portiere di calcio
figlio di emigranti diocesani: c’è anche Dominique
Casagrande, classe 1971,
originario di Lutrano.
Nel 1951 i Casagrande
sono una delle grandi famiglie patriarcali del paese: quell’anno sei di dodici fratelli lasciano la casa
di Santa Maria del Palù ed
emigrano in Francia. Due
di questi, Antonio (18 anni) e Franco (7 anni) aprono in seguito un’impresa edile a Muret, nei
dintorni di Tolosa.
Anni dopo Franco sposerà Annie La Marca, francese di origini palermitane, dalla quale avrà tre figli. Il terzo è Dominique,
che a cinque anni entra
nelle giovanili della squadra cittadina: con l’As Muret esordisce in 3ª divisio-
V
icino o superato il
giro di boa del girone d’andata, il consueto bilancio delle squadre diocesane nei campionati di calcio dalla D in giù.
Serie D. Situazione altalenante: una classifica
piuttosto corta sballotta
tra polveri e altari le nostre squadre. Attualmente sono S. LUCIA (grazie
anche al bomber Volpato)
e TAMAI BRUGNERA le
migliori, appaiate al sesto
posto, ma già attardate di
9 punti dalle due capoliste
Itala S. Marco e Portosummaga. Appena sotto
troviamo settima la SACILESE che ha ripreso a
marciare per il verso giusto dopo una breve fase involutiva, sfruttando appieno le doti balistiche di
Moras. CORDIGNANO e
S. POLO sono accomunate a 21 punti in una zona i-
ne nel 1993/94. Quell’anno Dominique si mette in
mostra con una grande
prestazione in un match di
Coppa di Francia contro il
Nantes, dove finirà al termine della stagione. Sulle
rive della Loira, dove tra
gli altri militano Karembeu e Cauet (futuri giocatori di Real Madrid e Inter), vincerà a sorpresa il
campionato nel 1995.
L’anno successivo
la squadra continua
a stupire anche in
Champions League, arrivando in
semifinale dove incontra la grande Juventus di Vialli, Ravanelli e Del Piero.
È il 3 aprile 1996, e
a Torino giunge un
nutrito gruppo di
lutranesi: il loro striscione, finito sulla
Gazzetta, inneggiante alle origini “razza
Piave” di Del Piero e Casagrande funzionerà come
lasciapassare per raggiungere il loro compaesano in
sala stampa nel dopo gara.
In quel periodo non si
concretizza un interessamento della Sampdoria.
L’anno successivo Dominique perde il posto da titolare per un infortunio e
l’emersione del suo vice,
perciò nel 1997 accetta di
difendere i pali del Siviglia,
nobile decaduta nella B
spagnola. L’anno successivo torna in patria, al Paris Saint-Germain, ma non
ha fortuna e in tre anni fa
molta panchina e vince la
Supercoppa di lega. Nel
1999 sposa la coetanea Cecile Simeone, ex “Miss
Meteo” francese e presentatrice televisiva. Come
la coppia nostrana Bettarini e Ventura, insomma.
Nel 2001 passa al Saint
Etienne, blasonata squadra militante nella serie cadetta, ma in due anni non
ottiene la promozione. Dall’estate scorsa gioca nel
Creteil, squadra di metà
classifica sempre della 2ª
divisione francese.
Come tanti nostri connazionali all’estero, anche
Dominique è molto legato
al suo paese d’origine, dove ha passato le vacanze estive fino all’adolescenza.
E grazie ad internet è in
costante contatto con i
suoi familiari a Lutrano,
dove qualche suo nipotino
sta provando a seguire le
sue orme giocando nel
Fontanelle.
Andrea Pizzinat
NON SOLO SKILIFT: LA
MONTAGNA D’INVERNO
COL CAI CONEGLIANO
I
l Cai
non
va in letargo d’inverno. Anche
se non si
susseguono a raffica passeggiate ed
escursioni, non mancano le
iniziative. Un esempio? Il
Cai di Conegliano. Propone
una escursione al mese di
sci alpinismo (domenica 18
sul monte Colombera in Alpago, informazioni 0438421571); l’8 febbraio inizia
lo sci escursionismo con la
scoperta della Val di Specie
(informazioni 0438-551909).
E domenica 18 (e di nuovo
a febbraio) tutti a divertirsi
con le ciaspe, tra Crosetta e
Pizzoc (informazioni 043828454).
Ma non manca neppure
chi anche d’inverno sceglie
la passeggiata con ai piedi
solo i piedi: domenica 25 si
La Sanmartinocollumbertese ricorda don Antonio
a un mese dalla scomparsa- vedi pag. 24
CAMPIONATI DI CALCIO AL GIRO DI BOA
Salsa sogna, Gainiga trema,
Mel vivacchia, Moriago incalza
brida, subito alle spalle del
centro-alta classifica, ma
anche appena sopra la pericolosa zona play-out. La
PIEVIGINA è terzultima,
ma di recente ha anche
dato buone sensazioni.
Così come il CONEGLIANO, tuttora penultimo, ma
in confortante rinascita.
Eccellenza. Netto miglioramento del SARONE
attualmente sesto a 7 punti dalle capoclassifica. In
Veneto naviga nella medio
bassa graduatoria il FOSSALTA del mister Colletto.
Promozione. Il S.
MARTINOCOLLUMBERTESE, secondo, contende all’Edo Mestre il primato; in terza piazza il CODOGNÈ e in quarta il VITTORIO, con l’interessante inserimento in zona alta della matricola CEGGIA. OPITERGINA, LA
MARENESE ed ORMELLE lottano per la salvezza,
mentre il FONTANELLE
continua a restare in fondo.
Prima categoria. Nel
gir. G la LIVENTINA
GORGHENSE contende
al Gazzera il primato, mentre CESSALTO e PONTE
DI PIAVE figurano a mezza graduatoria. Il gir. H è
apertissimo: oggi trova in
vetta CAPPELLA, con Limana e Segusino. Ad un
punto incalza l’ex capolista VITTSANGIACOMO.
A metà classifica le due
bellunesi, SINISTRA PIA-
va a casera Salvedella (nella foto) e malga Mont (043835888).
Inoltre si apre giovedì 29
gennaio alle 21 con la presentazione il corso di sci alpinismo curato dalla scuola
Messer, intersezionale dei
Cai di Conegliano, Pieve e
Vittorio. Nove lezioni teoriche nella sede Cai di Conegliano (dalla meteorologia
al pronto soccorso) e cinque
pratiche in montagna: osservando la neve, utilizzando l’apparecchiatura per la
ricerca in valanga... ma soprattutto vivendo da scialpinisti la montagna (informazioni 0438-788381). Internet: www.caiconegliano.it.
Alberto Nicaretta della Pievigina
VE e LENTIAI. Poi: VIRTUS CSM, PORTOMANSUÈ, CISONESE, VAZZOLESE e S. VENDEMIANO. Fanalino di coda
il GODEGA. In Friuli CANEVA e CDM BRUGNE-
FEMMINILE: Ogliano, che rimonta!
Calcio femminile Esce dalla crisi il VITTORIO: dopo tre sconfitte
di seguito, un pareggio col Villacidro grazie all’immarcescibile cannoniere Milena Fabbro. E come di consueto le ragazze veleggiano a metà classifica. Gioia rossoblù anche dall’OGLIANO, succursale in D, che rimonta
da 0-2 a 4-3, ma è sempre terzultima. Pareggio con rimpianti anche
per il Keralpen TRICHIANA: solo al 94º acciuffa il pari dopo una partita dominata.
RA sono a metà classifica.
Seconda categoria.
Gir. O: male le nostre con
SANGIORGESE penultima e GAINIGA terzultima. Gir. P: GORGHENSE
a 3 punti dalla vetta. Si fa
sotto il FRANCENIGO, a
meno 6 dal vertice. Gir. Q:
terza e quarta MORIAGO
e VIDOR. Segue il CARENI. Lotta per la salvezza la
FOLLINESE. Gir. R: SANFIORESE sempre in vetta: 7 di vantaggio sul Cadore. Quarto l’ORSAGO.
Terzultima piazza per il
FELETTO. In Friuli la LIVENTINA SACILE è seconda a 5 dalla capolista
Fiume.
Terza categoria. S.M.
SALSA e SERNAGLIA
guidano la classifica assieme al Carbonera. Insegue, a tre punti, il BARBISANO.
Alessandro Russo
Domenica 18 gennaio 2004
OFFERTA
LAVORO
Cerchiamo urgentemente
per lavoro in Conegliano: 1 pizzaiolo esperto, 1 barista esperto,
1 hostess promoter. Si richiedono
inoltre capacità organizzative, serietà e dinamicità. Tel. 3389200377.
Per informazioni sulle seguenti offerte di lavoro rivolgersi all’Informagiovani di Vittorio
Veneto, telefono 0438940371.
Agenzia di moda seleziona
ragazze/i per lancio moda capelli
autunno/inverno 2003/04. Lavoro
in Veneto, Friuli, Trentino. Requisiti: altezza 165-180 (F) e 170-190
(M), capelli lisci o leggermente
mossi, aspetto piacevole, serietà
(rif. 15829).
In Vittorio Veneto cercasi ragazzi per lavorazioni meccaniche e alle macchine utensili.
Prerequisito: qualche esperienza nel
settore meccanico-metalmeccanico
(rif. 15794).
Negozio di abbigliamento
nelle vicinanze di Vittorio Veneto
cerca commesso/a massimo 35 anni, bella presenza, dal carattere socievole e affidabile per impiego a
tempo pieno (rif. 15793).
Cercasi saldatore per fabbrica in zona industriale di Codognè (rif. 15792).
Pizzeria in zona Vittorio Veneto cerca ragazzo/a volenteroso/a come tuttofare (rif. 15791).
Cooperativa cerca opera-
tori addetti all’assistenza con qualifica o frequentanti il corso per
impiego a breve termine in zona
Orsago (rif. 15790).
Cercasi giovane con diploma Ipc per mansioni di vendita
materiale elettrico e pratiche Enel
(rif. 15750).
Bar in Vittorio Veneto cerca urgentemente ragazza/o
di bella presenza da impiegarsi
come cameriera/e durante il weekend (rif. 15749).
Bar in Vittorio Veneto cerca 2 ragazze/i anche senza esperienza, di bella presenza,
da impiegarsi come cameriere/i. Richiedesi disponibilità anche in orario serale (rif. 15748).
Agenzia ricerca su tutto il
territorio nazionale 150 animatori e 100 addetti alla ristorazione
da inserire all’interno di campeggi/villaggi per la stagione estiva
2004. Preferib. Conoscenza della
lingua tedesca/inglese (rif. 15743).
Centro benessere con
angolo estetica-area termale-solarium-area fitness in Conegliano, ricerca per ampliamento organico,
ragazza massimo 40enne, esperta
nel massaggio estetico. Non indispensabile qualifica di estetista (rif.
15742).
Ditta di Vittorio Veneto operante nel settore gomma cerca 1
operaio generico addetto allo
stampaggio presse (rif. 15741).
Ditta di Vittorio Veneto operante nel settore gomma cerca 1
magazziniere (uomo) addetto alla
movimentazione carichi e con uso computer (rif. 15740).
Ditta di Vittorio Veneto ope-
rante nel settore gomma cerca 1
manutentore per lavoro a turni,
con esperienza in ambito manutentivo (con conoscenza problematiche legate a guasti/manutenzioni attrezzature meccaniche) e
preferibilmente in possesso patente caldaista (rif. 15739).
Azienda veneta operante
nel settore pubblicità cerca apprendista per allestimento di impianti pubblicitari massimo 22enne (rif. 15738).
Per gelateria in Germania cercasi signora per pulizie e
cucina. Cercasi inoltre personale
generico: camerieri, banconieri, ecc.
(rif. 15737).
DOMANDA
LAVORO
Studente 19enne con qualifica di operatore elettrico cerca
lavoro in zona Pieve di Soligo come commesso. Tel. 0438-840858.
Operaio specializzato in
piegatura e punzonatura cerca lavoro. Tel. 340-9810808.
Signora 37enne con esperienza cerca lavoro come baby-sitter anche nei giorni festivi. Disponibilità immediata. Tel. 3202134170.
Giovane signora automunita cerca lavoro come lavapiatti, collaboratrice domestica, stiro, addetta alle pulizie. Zona:Vittorio Veneto, Tarzo, Conegliano. Tel. 3400835647.
Signora con diploma di infermiera professionale cerca lavoro anche come addetta all’assistenza in strutture o domiciliare.
Tel. 0438-941883, 349-2236315.
Ragazzo con esperienza
cerca lavoro come aiuto pizzaiolo. Zona: Vittorio Veneto, Cordignano, Conegliano e limitrofi. Tel. 3331624663.
Signore 45enne cerca lavoro come collaboratore domestico,
assistente anziani (con esperienza),
operaio. Zona Tarzo. Tel. 3200783504, 320-0831340.
Ragazzo 24enne in possesso di patente B e C, cerca lavoro
come operaio settore metalmeccanico, verniciatura (metallo e carta), edile o come autista. Tel. 3396840975.
Giovane signora cerca lavoro come operaia, commessa, collaboratrice domestica, stiro, addetta alle pulizie, in Vittorio Veneto-San Giacomo di Veglia. Tel. 3495070751.
Signora con esperienza di
assistenza anziani e pulizie cerca
lavoro. Disponibile anche come operaia. Tel. 335-5849855.
Signora cerca lavoro come
operaia, badante, collaboratrice domestica, pulizie uffici. Zona: Conegliano e limitrofi. Tel. 3290038013.
Ragazzo 23enne con esperienza cerca lavoro come operaio.
Tel. 333-7286146.
Signore offresi come autista/accompagnatore per piccole
commissioni (spese ecc). Tel. 368222331.
Studente universitario, con
pluriennale esperienza nel settore
dell’informatica, si rende disponibile per lezioni private su vari
programmi:Windows, pacchetto Of-
fice, Corel Draw, Photopaint. Tel.
340-2212303.
Madrelingua impartisce
lezioni private di spagnolo a tutti i livelli a domicilio. Tel. 3287232326.
VENDESI
Vendo Citroen Xantia SW
2000i 16v, verde metallizzato,
4/96, abs, airbag, clima, vetri elettrici, chiusura centralizzata, al-
35
larme, radio perfetta, 3500 euro.
Tel. 329-2254736.
Vendo, per mancanza di posto, pelliccia tipo giaccone visone,
bella, usata poco, taglia 50-52, da
vedere e provare. Tel. 0438-32476
ore pasti.
Vendo, per mancanza di posto, abito da sposa bianco, bello,
lungo, taglia 44-46, confezionato
da “Favole” di Vittorio Veneto. Da
vedere e provare. Tel. 0438-32476
ore pasti.