Troppe famiglie “in riserva” - Settimanale della diocesi di Vittorio
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Troppe famiglie “in riserva” - Settimanale della diocesi di Vittorio
2 Periscopio Mondo Illegittimo il Lodo Schifani. Riprenderà il processo a Berlusconi Lo scorso 13 gennaio la Corte Costituzionale ha dichiarato illegittimo l’articolo 1 della legge nota come “Lodo Schifani”, che stabilisce la sospensione dei processi penali delle cinque più alte cariche dello Stato (presidente della Repubblica, presidente del Consiglio, presidenti di Camera, Senato e Corte Costituzionale) durante il periodo in cui restano in carica. Nel giro di due mesi, pertanto, riprenderà a Milano il processo Sme per la parte che riguarda il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. È morto Norberto Bobbio Venerdì 9 gennaio è deceduto a Torino il senatore a vita Norberto Bobbio. Laureato in legge e filosofia insegna quest’ultima materia a Camerino, a Siena e a Padova. Il suo peregrinare per l’Italia lo porta a frequentare vari gruppi di antifascisti. Nel ’42 aderisce al Partito d’Azione. A Padova collabora con la Resistenza. Nel dopoguerra insegna Norberto Bobbio Filosofia del Diritto all’Università di Torino e Filosofia della politica, ancora a Torino, dal 1972 al 1979. Nell’84 Pertini lo nomina senatore a vita. Da diversi anni era uno dei punti di riferimento della sinistra italiana. Scuola: iscrizioni fino al 31 gennaio Il ministro dell’Istruzione ha chiarito che i genitori potranno iscrivere i propri figli nelle scuole statali, di ogni ordine e grado, per l’anno scolastico 2004-2005 fino al 31 gennaio 2004. Potranno iscriversi alla prima classe della scuola primaria anche i bambini che compiono i 6 anni entro il 28 febbraio 2005. CITTADINO INFORMATO Nuove tariffe postali Sono in vigore dal 1º gennaio nuove tariffe postali. La Posta prioritaria, fino a 20 grammi, è passata da 0,62 euro a 0,60. Aumentata invece la Posta ordinaria che ora costa 0,45 euro fino a 20 grammi. Orari ridotti per i distributori automatici di sigarette Dal 1º gennaio 2004 i distributori automatici di sigarette sono inagibili dalle 7 alle 21, anche nei giorni festivi, per evitare che i minori di 16 anni possano acquistare le sigarette senza alcun controllo. Il Ministero della Salute ordina il ritiro di due prodotti A seguito di segnalazione di casi di intossicazione da tossina botulinica il Ministero della Salute ha disposto il ritiro del Patè di tofu alla pizzaiola prodotto da Mediterranea snc, e delle Olive nere al forno Jolie della ditta Dias di Trezzano. e L’AZ iON Settimanale della diocesi di Vittorio Veneto (Iscritto al n. 11 del Registro stampa del Tribunale di Treviso il 21-9-1948 e al Reg. Naz. della Stampa con il n. 3382 vol. 34 f. 649 del 5-9-91 - Iscr. ROC n. 1730) Direttore responsabile GIAMPIERO MORET Redazione e amministrazione Tel. 0438 940249 e-mail: [email protected] www.lazione.it Via J. Stella, 8 - Fax 0438 555437 TIPSE - Tel. 0438 53638 - 31029 VITTORIO V. ABBONAMENTI 2004: Annuale (50 numeri) 40 Semestrale 22 Sostenitore 80 POVERI NOI Quando lo stipendio non è più sufficiente... Troppe famiglie “in riserva” L a situazione è critica. La sensazione è che il benessere non è più così a portata di mano per tutti. Tanti fatti e situazioni tratti dalla quotidianità segnalano che non siamo più di fronte ad una povertà “patologica” tradizionale, bensì ad una ristrettezza economica diffusa che sta inguaiando migliaia di nuclei familiari anche nel ricco NordEst. È una “retrocessione” verso la povertà che è frutto di una serie di concause ormai note: dal caro-prezzi alla flessibilità, dal welfare “fragile” alla globalizzazione dell’economia. Chi riguarda questa nuova, diffusa povertà? Anziani soli e immigrati, famiglie “spezzate” e/o monoreddito con figli. Ma anche due redditi possono non garantire più la tranquillità economica. Né risultano sufficienti i lavori “flessibili”. I segnali concreti con cui si sta manifestando la povertà sono tanti. Se lo stipendio non basta più non si rinnova più il guardaroba; si rinuncia a gite e vacanze; si preferisce riparare l’auto o ricorrere all’usato anziché comprarne una di nuova; si rinviano i lavori di manutenzione della casa. C’è anche chi ha problemi a sostenere le spese medicosanitarie e le rinviano a… “I dati forniti dai sottoscrittori degli abbonamenti vengono utilizzati esclusivamente nell’ambito della nostra attività e non vengono ceduti a terzi per alcun motivo.” tempi migliori. E la sensazione è che non andrà certo meglio, nel breve periodo, perché, se si è già allargata la fascia dei nuovi veri poveri, ci sono anche tante famiglie “in riserva”, che finora hanno fatto fronte alla nuova situazione di difficoltà grazie ai parenti o erodendo i propri risparmi. Anche questi presto o tardi si dovranno giocoforza confrontare con una realtà critica, dove le entrate sono inferiori alle uscite; e dove la rete di protezione dello stato sociale si è indebolita in più parti, lasciando sempre più spesso soli i cittadini e le famiglie che finiscono in panne. Bilanci familiari in rosso Che siamo in presenza di un declino “forzato” della cultura del risparmio lo dimostrano i dati della Banca d’Italia, che già nel 2002 registrava una discesa del risparmio finanziario del settore delle famiglie da 106,1 miliardi dell’anno precedente a 74,2 miliardi. «La riduzione – spiega Bankitalia – è il riflesso della crescita modesta del reddito disponibile. Al netto della perdita del potere d’acquisto determinata dall’infla- zione, nel 2002 il risparmio finanziario delle famiglie risulta pari al 3,9% del Pil contro il 6,7% dell’anno precedente». Cioè si è quasi dimezzato. Una fotografia consolidata dai dati forniti dal Crif: il tasso di crescita molto sostenuto del credito al consumo. Al 30 giugno 2003, le consistenze dell’indebitamento delle famiglie hanno registrato un aumento del 15,8%, in accelerazione rispetto al già notevole + 12,5% dell’anno precedente. Il calo del potere d’acquisto L’Annuario statistico italiano 2003, presentato a metà del dicembre scorso dall’Istat, disegna il profilo della famiglia media italiana che, spendendo intorno a 2 mila 200 euro al mese per vivere, è poco o niente soddisfatta della propria condizione eco- Chi impreca contro gli aumenti e non rinuncia alla sciata C’ è qualcosa che non torna nei comportamenti di una parte delle famiglie trevigiane. Da un lato imprecano contro gli aumenti di frutta, verdura, alimentari, farmaci, benzina, tariffe... dall’altro non rinunciano a pizza, ristorante, all’ultimo ritrovato dell’elettronica, alle uscite Questo settimanale è iscritto alla FISC Federazione Italiana Settimanali Cattolici Socio del CONSIS CONSORZIO NAZIONALE SETTIMANALI SOC. COOP. a r.l. - ROMA ed associato all’USPI Unione Stampa Periodica Italiana Immagine PostScript Senza Nome-1 in montagna per una sciata. Qualche giorno fa, era l’8 dicembre, sull’autostrada del Brennero c’erano centocinquanta chilometri di macchine, in coda per il rientro: sei ore e venti per andare da Bolzano a Trento. Si trattava, prevalentemente, di reduci dal ponte dell’Immacolata, trascorso sulle nevi, o di visitatori di mercatini di Natale dell’Alto Adige. C’è una spiegazione a questi comportamenti che puzzano di schizofrenia? Probabilmente diversi trevigiani si sono abituati a standard di vita oggi al di sopra delle reali possibilità, a ritmi divenuti inadeguati alle nomica, nella stragrande maggioranza – il 74,9% – delle situazioni non è più in grado di risparmiare. Diminuisce la percentuale delle famiglie che considera “ottime” o “adeguate” le proprie risorse (dal 71,9% del 2001 al 63,5% del 2002), mentre aumentano nettamente le famiglie che definiscono “peggiore” la loro situazione (dal 27,4% del ’98 al 40,4% del 2002). Una recente rilevazione dell’Osservatorio Nord-Est, curata dal sociologo Ilvo Diamanti per il “Gazzettino”, mette in evidenza che per tanti cittadini triveneti adesso il problema più grave è costituto dal costo della vita e dall’aumento dei prezzi: nel gennaio 2003 la pensava così il 18,8%, a nel novembre 2003 erano già il 24,7%. Stipendi insufficienti CONTRADDIZIONI A NORD-EST Per l’estero chiedere in amministrazione. Conto corrente postale n. 130310 e L’AZiON Attualità Domenica 18 gennaio 2004 tasche. E non sono disposti ad accettare la realtà: l’economia boccheggia (ci sono aziende che chiudono, negozi che cambiano continuamente gestione, la Borsa gioca brutti scherzi...), gli stipendi non tengono il passo dell’aumento del costo della vita. È giusto protestare contro chi specula e contro i controllori che non controllano. Ma nel contempo dovremmo chiederci se tutto ciò che voracemente desideriamo possedere sia davvero indispensabile. Forse la situazione attuale è una nuova occasione che ci viene data per ri- Secondo un’elaborazione dell’Ires-Cgil in Italia oggi i “lavoratori poveri”, coloro che pur lavorando tutti i giorni gravitano intorno alla soglia di povertà, sono sei milioni. Secondo questa indagine nel decennio ’91-2000 in Italia le retribuzioni lorde sono aumentate – in termini reali (cioè depurati dall’inflazione) – soltanto del 3,3%, a fronte di un aumento della produttività reale per addetto del 18,7%. E nel 2003, secondo l’IresCgil, per la prima volta dopo vent’anni le retribuzioni di fatto sono aumentate meno dell’inflazione, determinando una perdita secca di potere d’acquisto: una famiglia di tre persone con due redditi medi da lavoro dipendente ha perso potere d’acquisto per 720 euro. Queste tante famiglie in “riserva”, se non già “in rosso”, sono la sfida immediata per l’intera società locale, dai Comuni fino alle parrocchie e alle associazioni di volontariato. Occorre capire cosa sta accadendo e per quali motivi. Ma occorre anche tornare a coniugare in forma nuova politica e solidarietà. Franco Pozzebon scoprire un valore che fa vivere meglio: la sobrietà. Ma è anche occasione per ragionare su una distribuzione più equa della ricchezza. La distanza tra ricchi e poveri aumenta di giorno in giorno, il denaro è sempre più concentrato nelle mani di pochi. E questo fa salire la tensione sociale: gli autisti di autobus bloccano intere città per ottenere il concordato aumento dello stipendio, il piccolo risparmiatore toglie i risparmi da Borsa e banche dopo che squali come la Parmalat o la Cirio gli hanno divorato i frutti dell’oculatezza di una vita... A questo ci stanno portando un’economia e una finanza senza etica. Ma davvero non esistono alternative? Federico Citron e L’AZiON Attualità Domenica 18 gennaio 2004 ALLA CARITAS DIOCESANA In cerca di alimenti e di vestiario «L mentare le intenzioni delle famiglie è un’indagine dell’Osservatorio Findomestic sulle spese familiari: nel 2004 il 69% degli italiani è intenzionato a ridurre o posticipare gli acquisti più importanti. Ma anche l’indizio di un disagio profondo trascinato dai prezzi. Per il 77% dei cittadini non ci sono dubbi: nell’hit-parade dei rincari indotta dall’euro gli alimentari sono al primo posto. In seconda posizione nella graduatoria dell’inflazione “percepita” c’è il settore dell’abbigliamento e delle calzature (64%). Il carovita, invece, viene avvertito meno per la telefonia (49% degli intervistati), i mobili (47%) e i giocattoli (45%). Il taglio dei consumi, però, sarà tutt’altro che generalizzato. Anche quest’anno, infatti ci saranno delle aree in cui la spesa è destinata a crescere sensibilmente: per i single e le famiglie senza figli i consumi non subiranno riduzioni. A NATALE CONSUMI DIMINUITI. E NEL 2004 CALERANNO ANCORA U n buon termometro dei consumi sono state le recenti feste natalizie. Secondo le stime dell’Intesa dei consumatori (che raccoglie Federconsumatori, Codacons, Adusbef e Adoc) nel periodo di Natale la riduzione dei consumi è stata considerevole: fino al 25% nel settore dell’abbigliamento, al 20% in quello alimentare, addirittura sfiora il 30% nei bar e ristoranti. C’è stata una riduzione di addobbi natalizi per la casa fino al 20%. Regali ne sono stati fatti meno e si è preferito dirottare gli acquisti verso doni-simbolo e di prezzo ridotto (mediamente tra i 10 e i 15 euro). C’è stata una flessione solo del 5 % per i giocattoli. Ha registrato un andamento positivo l’acquisto di libri, mentre c’è stato un crollo, rispetto agli anni scorsi, per videocassette, cd musicali e videofonini. E i consumi caleranno ancora. A docu- IL PARROCO / DON GABRIELE DI S. GIACOMO a Caritas? Ah sì, quel posto dove gli stranieri vanno a chiedere aiuto». Il luogo comune qui riportato è doppiamente errato: primo perché, ovviamente, la Caritas è un organismo pastorale con finalità principalmente pedagogiche e non assistenziali, e secondo perché, a Vittorio Veneto e certamente non solo qui, gli italiani che si rivolgono ai vari servizi offerti sono in aumento: «Negli ultimi tre – quattro anni sempre più cittadini italiani bussano alla Caritas diocesana – spiega il vicedirettore Albino Scandiuzzi – relativamente numerosi sono coloro i quali chiedono aiuto al nostro servizio di consulenza legale, curato dall’avvocato Sergio Santorio. Sono persone che hanno problemi soprattutto matrimoniali, di comunione di beni o di passaggi di proprietà ma le cui fi- nanze non permettono loro di avere fin dall’inizio la possibilità di rivolgersi agli studi legali. Per questo si rivolgono a noi per essere almeno “indirizzati” nella giusta strada per risolvere i propri casi». Frequente, in assoluto, è anche il caso di chi viene a chiedere alimentari e vestiti… «Oltre agli stranieri, ci sono anche italiani che ricercano questi beni: si tratta di persone che molto spesso vivono da sole e hanno avuto problemi di dipendenze. E poi ci sono i nomadi di cittadinanza italiana. Richieste in tal senso arrivano anche dai circensi, che si rivolgono prevalentemente a don Mirko Dalla Torre, il delegato diocesano per quella pastorale». Non mancano nemmeno gli italiani che si rivolgono alla Caritas (e chissà a quanti altri enti) per chiedere tout court del denaro, per quanto “C’è anche chi viene a chiedere aiuti in denaro” appositi cartelli indichino, all’ingresso della sede di piazza San Francesco, che la Caritas non fornisce aiuti in denaro? «Sì – risponde Scandiuzzi – c’è anche chi, italiano, viene da noi a chiedere soldi, oltretutto con un atteggiamento aggressivo, quasi a millantare una presunta “precedenza” rispetto agli stranieri. Si tratta spesso di persone che hanno alle spalle fallimenti matrimoniali». Una caratteristica, quella dei problemi di relazione, che sembra una costante nei nostri connazionali (anche giovani, visto che molti italiani in difficoltà hanno tra i 25 ed i 40 anni) che si rivolgono alla Caritas per cercare aiuto… «Già: alla base di una povertà materiale sembra esserci spesso una povertà familiare e sociale» è la conclusione di Scandiuzzi, che ricorda al tempo stesso come «molti sono ovviamente gli italiani, non poveri però, che si rivolgono al nostro sportello per trovare una badante». (LA) AL CENTRO ASCOLTO AMICO DI ODERZO dito, frequenti fra gli immigrati. «Noi abbiamo la fortuna di avere una nonna, una mamma, una zia che riesce a badare ai bambini mentre i genitori sono al lavoro – continua la volontaria – l’immigrato non ha nessuno. Ascolto spesso extracomunitari che mi dicono: ho figli, ci sarebbe la necessità che anche mia moglie lavorasse, ma a chi lasciamo i bambini?». C’è la legge sui ricongiungimenti familiari, ma la sua attuazione sta diventando sempre più difficile. Bisogna avere un certo reddito, un alloggio di una certa metratura, e spesso gli immigrati non hanno questi requisiti. Una casa grande costa, nell’opitergino i prezzi sono altissimi, si parla di 500 euro al mese. Infine al Centro di Ascolto si rivolgono anche giovani, per lo più alla ricerca di lavoro. Persone magari timide, introverse, tuttaltro che brillanti come la società oggi esige. Perciò in un qualche modo escluse da essa. E, senza lavoro, quindi senza reddito, gravando sulle spalle dei genitori, le difficoltà economiche in famiglia sono destinate ad aumentare. Annalisa Fregonese “Non si piange miseria, Famiglie monoreddito, ma si nasconde il disagio” le prime in difficoltà I l 2002 è stato l’anno dell’impoverimento, dice don Gabriele Secco. Sul fenomeno ha un duplice osservatorio: la sua parrocchia di San Giacomo di Veglia, a Vittorio Veneto, comunità dove convivono villette residenziali e vecchie e povere abitazioni; e come responsabile del Centro d’ascolto foraniale, dove si radunano - e si ascoltano - tanti tipi di bisogni, tante sfaccettature di povertà. Entrambi gli osservatori non danno segnali confortanti. Chi è povero «Confrontando il secondo semestre del 2002 con il secondo del 2003, ho visto che in parrocchia le offerte sono calate circa del 15%, eppure la frequenza a messa non è sensibilmente diminuita» dice il parroco. «E al Centro d’ascolto sono cresciuti gli italiani che vengono a chiedere aiuto per trovare lavoro; in precedenza non accadeva quasi mai. Aumentano anche gli italiani che accettano vestiti usati, ad esempio al Centro di solidarietà di Ceneda». E non si tratta di nostri connazionali immigrati; spesso sono veneti doc i nuovi poveri. «Però c’è anche una consistente fetta di popolazione che sta così bene, come reddito, da non essere neppure toccata da questa crisi economica». Perchè è povero La stagnazione economica ed il caro-euro, concorda don Gabriele, rendono difficile la vita ai pensionati, e aumentano i disoccupati. Ma ci sono anche cause sociali e personali: «La povertà economica si lega ad altre povertà: soffre di più, ad esempio, chi è solo e non può contare sul sostegno di parenti; oppure chi non può provvedere a se stesso, lavorando: come i disabili, e chi soffre di depressione o altre malattie psichiche». Come è povero «La povertà è aumentata, ma non è facile scoprirla. La gente la camuffa e mantiene la dignità, nasconde la “preoccupazione della vita”, ricorre agli “ammortizzatori personali”, come l’aiuto dei conoscenti». Non si piange miseria ma si nasconde il disagio. «Si punta piuttosto a selezionare le spese»: pesce sì, ma trota e non caviale, insomma. E magari si ab- bassa il riscaldamento in casa. «Gli anziani sanno meglio gestire le difficoltà economiche attraverso la riduzione dei consumi, perché spesso sono cresciuti in povertà, e se ne ricordano! Più angosciante è invece la situazione di chi cerca o ha perso il lavoro, anche se spesso ha messo da parte qualche risparmio in precedenza». Che fare «Per ora l’impoverimento non è così grave da richiedere un intervento complessivo: la gente riesce ancora a barcamenarsi. Ma se fra un anno o due la situazione non è cambiata, servirà senz’altro più aiuto«. Cosa può fare il potere pubblico? «Prestare attenzione soprattutto alle tariffe: gas, Ici, immondizie, acqua, trasporti… tutte spese di cui non si può fare a meno, e in cui un aumento colpisce maggiormente i più poveri». Tommaso Bisagno N uovi poveri. Sono persone che un lavoro ce l’hanno e nonostante ciò faticano a pagare un affitto, a sostenere le spese per la famiglia che spesso è monoreddito. Nuovi poveri: si possono incontrare, al martedì o al venerdì, mentre sono in fila al Centro di Ascolto Amico che la Caritas gestisce ad Oderzo. Sono in maggioranza stranieri, ma ci sono anche italiani. Questi ultimi sono giovani, magari hanno qualche difficoltà, non sono così brillanti come la società richiede oggi. E faticano ad integrarsi in un ambiente di lavoro sempre più competitivo. Extracomunitari, molti sprovvisti di permesso di soggiorno. Possibile che ce ne siano ancora, dopo le recenti sanatorie? «Ci sono – con- Problemi per i giovani che faticano ad inserirsi nel mondo del lavoro ferma Gina Dametto Roman, volontaria al Centro di Ascolto – soprattutto fra coloro che svolgono il lavoro di badante». Vi è poi la situazione delle famiglie monored- 3 4 NordEst NOTIZIE I Cobas del latte daccapo sul piede di guerra I Cobas del latte riaprono le ostilità. È accaduto i giorni scorsi in diverse località del nord Italia (Milano compresa, in coincidenza con lo sciopero degli autoferrotranvieri). Nel Veneto l’epicentro della protesta è come di consueto il “presidio” di Vancimuglio, Vicenza. Pressoché a sorpresa, circa duecento trattori hanno tentato di invadere la carreggiata autostradale. Operazione sventata dalla polizia, che però non è riuscita ad evitare l’abbattimento delle reti di protezione. Il coordinamento dei Cobas annuncia di fatto la ripresa della protesta, e l’intenzione di protrarla a oltranza. L’obiettivo è quello di scardinare le “quote latte”. Ricostruzione dei tessuti umani: intesa Provincia-Ulss 9 Il futuro di scoperte che porteranno giovamento e benessere all’umanità sta tutto nella ricerca e nel sostegno dato ai “cervelli” che vi operano. Va in tal senso dunque il protocollo d’intesa firmato tra la Provincia di Treviso e l’Ulss 9 per l’attivazione e il finanziamento del nuovo dottorato di ricerca in ingegneria dei tessuti, vinto il dicembre scorso da Barbara Oselladore. Il corso, della durata di tre anni, è stato attivato in collaborazione con il Dipartimento di scienze farmaceutiche dell’Università di Padova allo scopo di migliorare la preparazione dei futuri operatori della ricostruzione “in vitro” dei tessuti. Generosa raccolta Pro Iran, nei magazzini provinciali Hanno raccolto ben 3.185 coperte, 134 sacchi a pelo, 79 brandine, 45 tende, mille paia di jeans e 70 paia di scarpe racchiusi in 600 scatoloni pari a 52 metri cubi di volume. Sono queste le cifre del materiale nuovo accumulato all’interno dei magazzini provinciali presso il Cfp di Lancenigo (accesso dalla stazione ferroviaria) e che sarà presto spedito ai terremotati in Iran. Un’impresa riuscita grazie alla Protezione civile e ai 90 gruppi Alpini della Marca, coordinati dalla Provincia di Treviso sotto la guida del presidente della sezione di Treviso Luigi Casagrande e del generale Finelli, responsabile della raccolta insieme a moltissimi volontari che si sono prestati gratuitamente per aiutare la popolazione iraniana. Per altre informazione su tempi e modi della raccolta è possibile contattare l’Ufficio della Protezione civile della Provincia di Treviso allo 0422656662 (lunedì e mercoledì dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18; martedì giovedì e venerdì dalle 9 alle 13). SEGUE DALLA PRIMA C on questo sostegno, succhiato dalle tasche di tanti cittadini ignari, le banche permettevano ai responsabili dell’impresa di fare operazioni non solo sbagliate ma anche criminali, se è vero che sono state sottratte dall’azienda enormi cifre che non si sa dove siano finite. È noto che il settore finanziario è quello che è stato maggiormente rivoluzionato dallo sbalorditivo sviluppo delle tecniche informatiche, mentre gli apparati pubblici che dovevano controllarlo e regolarlo sono rimasti fermi. Ora da ogni parte si reclamano nuovi strumenti. Ma più importante ancora è creare nel mondo del denaro un senso di maggiore onestà e giustizia sociale. Si sa che spesso le banche sono poco trasparenti nelle loro operazioni; sono tirchie ed eso- e L’AZiON Attualità Domenica 18 gennaio 2004 e L’AZiON Attualità Domenica 18 gennaio 2004 PIANO CAVE REGIONALE Numerosi pareri contrari. Un documento della Provincia:“Non occorrono altre cave” Tutto da rifare! È destinata a tener banco per un bel po’ la tematica delle cave nell’agenda politica trevigiana. La presentazione della legge regionale di riforma e del nuovo Piano cave per il Veneto ha innescato infatti un dibattito che non si esaurirà in tempi brevi e che caratterizzerà anche la campagna per le elezioni amministrative della prossima primavera. Un Piano cave che è dispiaciuto a tanti, perché prevede un’espansione enorme dell’estrazione di ghiaia nel Trevigiano, con un “ampliamento” del 165% delle superfici destinate a cava. Tra i primi a reagire sono stati sindaci e comitati spontanei dei comuni interessati, ma il cerchio del coinvolgimento si è allargato ad altri enti e alle varie forze politiche: tutti a chiedere una “revisione” e un ridimensionamento dell’escavazione nella Marca. Tra 17 sindaci trevigiani della Destra Piave è stato costituito anche un apposito comitato che martedì ha deciso di avvalersi di un gruppo di tecnici esperti per una valutazione dei contenuti del Piano. Intanto hanno chiesto un confronto diretto con l’assessore Renato Chisso. Da Venezia, nel frattempo, giunge l’informazione che i 60 giorni di tempo per la presentazione delle osservazioni al Piano da parte di enti locali e associazioni scatteranno in seguito ad un’apposita comunicazione sul Bur, dove la pubblicazione del progetto di legge è avvenuta il 23 dicembre scorso. A fine 2003 c’è stata la presa di posizione della se con i poveri cittadini e prodighe invece con i grossi squali. Le dolorose vicende della Parmalat dovrebbero provocare un radicale risanamento del settore nel quale la fiducia è la condizione essenziale perché possa funzionare. Ma la fiducia è una qualità morale che non si può decretare per legge. Nasce e si consolida quando c’è trasparenza, lealtà, verità nelle parole e fedeltà alla parola data. Una cosa che dovrebbe essere assolutamente evitata, perché invece di migliorare peggiorerebbe la situazione, è che il caso sia sfruttato per giochi di potere tra istituzioni e per regolamento di conti personali. C’è un’altra considerazione da fare dal punto di vista della morale cristiana. Si dice che il signor Tanzi fosse un buon cristiano, Provincia di Treviso. All’unanimità il Consiglio provinciale ha approvato una delibera con le proprie osservazioni sul Piano regionale. E la sostanza è quella di una bocciatura, di un Piano cave da ritirare, da rifare. E la contestazione principale è che nella Marca “non necessitano nuove autorizzazioni di attività estrattive in quanto il volume netto residuo per il prossimo decennio, già autorizzato, unitamente alla potenzialità degli impianti di lavorazione e recupero dei rifiuti inerti in esercizio, nonché alla potenziale escavazione dell’alveo del fiume Piave, soddisfano pienamente il fabbisogno stimato”. Con le autorizzazioni già concesse potrebbero, secondo la Provincia, essere estratti 6 milioni 556 mila metri cubi all’anno per 10 anni. Aggiungendo a questi 500 mila metri cubi di inerti recuperati e la ghiaia estraibile dal Piave, “con la pianificazione in essere dell’Autorità di bacino”. Inoltre il documento del Consiglio provinciale fa notare che le “cave di prestito” consentiranno di “sopperire ad eventuali esigenze straordinarie, connesse alla realizzazione delle opere di interesse nazionale o regionale”. A contestare i dati del fabbisogno di ghiaia è anche un documento della Margherita della Sinistra Piave. «Il Piano cave adot- tato – sostiene Paolo Giandon, coordinatore della Commissione ambiente della Margherita Sinistra Piave – risente ancora degli interessi forti che per decenni hanno lavorato per mantenere il settore dell’escavazione il più possibile libero da vincoli». E il documento non condivide che il fabbisogno regionale di ghiaia sia di 17 milioni 250 mila metri cubi all’anno: “Ma tale quantitativo è stato calcolato sulla base di dati provenienti da indagini statistiche di tipo conoscitivo sulle attività edilizie. Perché non sono stati utilizzati, invece, i dati della produzione senz’altro più oggettivi e più aderenti alla realtà? Il fabbisogno regionale di ghiaia stimato, infatti, scende in questo modo a 8 milioni e 500 mila metri cubi all’anno. E sarebbe ancora minore se si tenesse conto di una necessaria riduzione della richiesta di edificazione (almeno del 10%)”. Dal territorio trevigiano, quindi, basterebbe ricavare ghiaia per 3 milioni e mezzo di metri cubi e non più per 8 milioni. La Margherita Sinistra Piave chiede dunque alla Regione Veneto di “rifare i conti e una legge in cui trovino spazio quei principi che il Prac enuncia ma non applica: salvaguardia ambientale, riqualificazione delle aree sfruttate, razionalizzazione dell’attività estrattiva, intensificazione dell’attività di vigilanza”. molto legato non solo al vecchio mondo della Democrazia Cristiana, ma anche alla chiesa, alla quale non negava qualche sostegno. Se questo corrisponde a verità, dovrebbero suonare forte molti campanelli d’allarme. In primo luogo bisognerebbe richiamare in maniera più costringente i credenti, soprattutto coloro che acquisiscono posizioni di potere, perché esaminino attentamente il loro operato, controllando se è coerente con la fede che professano. E se non lo fanno spontaneamente, bisognerebbe avvertirli senza timori reverenziali. In secondo luogo le istituzioni di chiesa, le comunità, i responsabili dovrebbero essere molto guardinghi nei confronti del mondo dei soldi perché è questo il settore in cui possono essere più facilmente coin- Tra i primi ad essere investiti della questione anche l’Associazione dei Comuni della Marca trevigiana. E il suo presidente Angelo Pavan ha scritto una dura lettera indirizzata alla Giunta regionale e ai presidenti del Consiglio e dei gruppi consiliari. «È un fatto veramente grave – scrive Pavan – che il Piano sia stato adottato senza una preventiva consultazione dei Comuni». Tutto ciò mentre «i cavatori stanno già acquistando le aree previste nel Piano che non siano già di loro proprietà» sostenendo che da fonti autorevoli «è stato loro assicurato che il Piano non verrà comunque tanto modificato». L’Associazione chiede alla Regione che i Comuni vengano informati e coinvolti, tenendo conto delle loro osservazioni e proposte, paventando, altrimenti, di capeggiare la protesta. In questo acceso dibattito sul Piano cave, non può sfuggire l’aggressiva quanto costosa campagna pubblicitaria lanciata all’inizio di gennaio dall’Atec, l’associazione dei cavatori trevigiani. Si tratta di pagine e pagine acquistate nei quotidiani dal titolo vagamente ecologico: “Green over green”, Verde oltre il verde. Ma la sostanza è “terroristica”, poiché mira a spaventare l’opinione pubblica, paragonando le peggiori disgrazie di questi tempi – la distruzione delle Torri gemelle, le alluvioni, la siccità, il black-out, persino l’immigrazione clandestina – alla mancanza di ghiaia, che non permetterebbe di costruire più scuole, aeroporti, ospedali, case, ecc. Al di là della dubbia efficacia di questa campagna, sarebbe interessante sapere quanto costerà questa campagna e quali sono i veri obiettivi. Di certo, intanto, c’è la determinazione dei cavatori nel difendere innanzi tutto i propri interessi, quindi il Piano presentato da Chisso. Franco Pozzebon volti. Infine il caso Parmalat mette in luce lo scarso sviluppo della morale cristiana nel settore della finanza e questo comporta che le coscienze cristiane non siano formate alla chiarezza e alla certezza in questo campo. In altri campi, come in quello delle scienze e tecniche biologiche la morale cristiana è riuscita a tenere il passo con il loro sviluppo, dicendo parole competenti e illuminanti, anche nei settori più avanzati. Nella finanza invece spesso regna l’incertezza, eppure è un’attività che sta diventando sempre più decisiva per il bene dell’umanità. Non possiamo non piangere sul latte versato per l’irresponsabilità del grande lattaio, ma preoccupiamoci soprattutto perché questo non succeda più in futuro. (GpM) ANCORA “TAGLI” PENALIZZANTI Sui Comuni la scure della Finanziaria 2004 Iniziative e osservazioni dei quattro Comuni della Sinistra Piave I LA POSIZIONE DEI QUATTRO COMUNI DIOCESANI Il “no” all’Insieme estrattivo 2 La rabbia di Cordignano SANTA LUCIA DI PIAVE MARENO, VAZZOLA er il Piano cave i Comuni di Santa Lucia di Piave, Mareno e Vazzola hanno formulato la prima posizione ufficiale rispetto alla proposta della Regione. Dopo aver consultato la documentazione pervenuta dalla Regione Veneto e tenendo conto della delibera del Consiglio provinciale, i tre Comuni in riva al Piave si trovano in pieno accordo nell’essere allineati in una netta e decisiva presa di posizione contro il Prac. Il chiedere a piena voce il completo stralcio dell’insieme estrattivo “IE2” ha al suo arco altre frecce oltre i numeri crudi, sono argomentazioni valide per le peculiarità individuabili in ogni comune. Per Vazzola si ricorda la valorizzazione storico-culturale promossa da Regione e Provincia visto il contesto storico artistico di Borgo Malanotte (ovviamente cozza l’idea di una cava di fronte). Per Mareno di Piave, come per Santa Lucia di Piave, si individua l’intera area perimetrata dall’insieme estrattivo “IE2” come area agricola, e questa viene definita come un’area di primaria importanza per la funzione a- P S i è svolto nella scorsa settimana a Monterrey, in Messico (ma in realtà una succursale del vicino Texas), un vertice straordinario dell’Organizzazione degli stati americani, un’organizzazione internazionale che riunisce tutti gli stati dell’America settentrionale e meridionale, con la sola eccezione di Cuba, sospesa dal 1962. Si è trattato di un avvenimento molto importante, che trova attuazione in un momento delicato delle relazioni interamericane e della politica americana. Alcuni Paesi sudamericani stanno infatti riscoprendo un atteggiamento di maggiore indipendenza dagli Usa: Brasile e Argentina, in particolare, hanno in più occasioni dato seguito ad alcune prese di po- 5 gricolo-produttiva anche in rela- mune. «Stiamo valutando – spiega zione all’estensione, alla composizione e localizzazione dei ter- Meneghetti – quali azioni intrareni. In più la previsione di tute- prendere e quali osservazioni presentare, ma siamo la e valorizzazione delben convinti che sia nel’area del Piave adiacessario sostenere una cente prevista dalla opposizione drastica, stessa Regione con il radicale. Piano del medio corso «L’ho voluto leggere Piave (ad esempio tucon attenzione – contiristico-naturalistico) si nua il primo cittadino di pone diametralmente Cordignano – per capiopposta all’insediare che cosa veniva mento di una cava. Mario Meneghetti messo a repentaglio Per Santa Maria sadel nostro territorio. E rebbe impossibile sostenere il traffico derivante da in- ho avuto anche l’impressione che chi l’ha redatto abbia voluto tusediamenti estrattivi. Su questo materiale saranno telare gli interessi e l’economia poi inviate le osservazioni alle Re- dei cavatori, senza tener conto gioni, rispettando i 60 giorni dal dei danni per il territorio e la pomomento della pubblicazione sul polazione residente, di cui viene minacciata la sicurezza e la serebollettino regionale. Loretta Bellussi nità. Ed è evidente, inoltre, come i buoni propositi che si vorrebCORDIGNANO bero adottare, riportati nel testo l sindaco di Cordignano Ma- della proposta di legge, vengano rio Meneghetti, dopo aver poi travisati dalla realtà. Il “no” finalmente preso visione del nuo- del Comune di Cordignano sarà vo Piano regionale cave, giunto convinto e motivato. E nei prosin municipio ai primi di gennaio, simi giorni, negli incontri con la appare ancora più convinto e de- popolazione che abbiamo in proterminato nel dire “no” alle ipo- gramma, illustreremo alla gente tesi di escavazione per estrarre cosa prevede il Piano proposto». ghiaia nel territorio del suo co- (FP) I sizione che rivendicano la sovranità dei rispettivi stati sia nelle scelte politiche interne e internazionali, sia nelle strategie economiche. Lo stesso Messico, nello scorso 2003, aveva lasciato inopinatamente da solo il presidente Bush nella guerra in Irak. Il governo di Washington, dal canto suo, ha recentemente lanciato una colossale sanatoria temporanea per gli oltre dieci milioni di lavoratori clandestini, in stragrande maggioranza provenienti dall’America Latina, presenti nel suo territorio. La decisione ha evidenti risvolti elettoralisti- Alleati, non sudditi ti ridotti – aggiunge Pavan – tutti i Comuni si trovano in difficoltà. E a soffrire di più sono i piccoli Comuni». I dati, infatti, indicano che nella Marca le decurtazioni colpiscono in modo più pesante i Comuni piccoli, con percentuali che sfiorano il 10%. Tra i diocesani i più danneggiati sono: Refrontolo (mille 805 abitanti) con un taglio di 40 mila euro, pari al 10,1% in meno rispetto al trasferimento 2003; Portobuffolè (739 abitanti) con un taglio di 23 mila euro, pari al 9,48% in meno rispetto al 2003; Revine Lago (2 mila 119 abitanti) con un taglio di 46 mila euro, pari all’8,9% in meno; Moriago della Battaglia (2 mila 667 abitanti) con un taglio di 42 mila 500 mila euro, pari all’8,54% in meno; Cison di Valmarino (2 mila 553 abitanti) con un taglio di 44 mila 200 mila euro, pari al 7,89% in meno. Dopo l’assemblea dei sindaci ogni Comune si è poi mosso in autonomia. E una parte di essi ha proceduto all’approvazione del Bilancio di previsione. «Chi ha già approvato il Bilancio – spiega Pavan – dovrà ora rivederlo in base alle nuove diminuzioni. Altri non l’hanno ancora approvato», anche per la difficoltà di far quadrare i conti della coperta sempre più stretta. (FP) REGIONE VENETO: Cinque saggi per il Piano territoriale regionale C inque “saggi” per vagliare e orientare il prossimo Piano territoriale regionale di coordinamento del Veneto, in sigla Ptrc. La Giunta regionale del Veneto ha incaricato un “team” di noti intellettuali veneti di prestare consulenza scientifica nel processo di revisione del Piano territoriale regionale di coordinamento (Ptrc). Lo ha reso noto l’assessore re- del Paese e ai suoi vertici appaiono potenzialmente manovrabili dalle reti terroristiche. Ma il vertice non è andato precisamente secondo le aspettative di Bush. La dichiarazione finale non ha traccia della data in cui dovrà iniziare il progetto di estensione a tutto il continente degli accordi di libero scambio operanti finora solo per Usa, Canada e Messico, un progetto molto caro all’amministrazione americana. Esso contiene invece un invito a liberalizzare il commercio dei prodotti agricoli (molto protetti, invece, proprio dalla “liberale” GLI STATI SUDAMERICANI E GLI USA DI BUSH ci (le elezioni presidenziali americane sono ormai alle porte), ma mette mano ad una situazione che era diventata oggettivamente insostenibile, sia per ragioni sociali sia (forse ancora più significativamente) per motivi di sicurezza. La regolarizzazione infatti consentirà una straordinaria operazione di registrazione di un numero imprecisato di persone che all’opinione pubblica comuni nella morsa della Finanziaria. Sembra ormai un ritornello, anche se i sindaci questa “musica” l’eviterebbero proprio volentieri. Anche la Finanziaria 2004 se l’è presa con gli enti locali, procedendo a colpi di mannaia sui trasferimenti, con “tagli” ulteriori rispetto agli anni scorsi. Alla luce delle drastiche riduzioni dei trasferimenti ai Comuni, un’infuocata assemblea dei sindaci trevigiani si era svolta in dicembre in sede dell’associazione dei Comuni della Marca Trevigiana di Preganziol, in cui era stata prospettata anche la possibilità di andare a consegnare i bilanci al Prefetto di Treviso affinché li redigesse lui, in quanto rappresentante del Governo. La protesta dei Comuni ha sortito qualche risultato. «Dopo le modifiche apportate nell’ultimo passaggio alla Camera, il danno per i Comuni è stato ridimensionato» spiega il presidente dell’Associazione provinciale dei Comuni Angelo Pavan. Per i Comuni trevigiani i tagli sono stati quasi dimezzati, per una somma complessiva di 5 milioni 775 mila euro, cioè quasi 12 miliardi di vecchie lire in meno. «Ma anche se i tagli sono sta- gionale alle politiche per il territorio Antonio Padoin, precisando che le personalità incaricate sono il sociologo Ulderico Bernardi, l’economista Ferruccio Bresolin, il politologo Paolo Feltrin, lo scrittore Mario Rigoni Stern e il geografo naturalista Eugenio Turri. «La elaborazione del nuovo Ptrc – ha spiegato Padoin – ha come obiettivo principale quello di dare competitività al territorio regionale, valorizzando la cultura del vivere e dell’aamministrazione ameribitare tipica delle genti vecana). Il documento connete in un disegno territiene inoltre l’impegno toriale coerente con il Piacondiviso contro il terrono regionale di sviluppo rismo e, con un paralleliin fase di stesura finale». smo significativo, l’impeSono state perciò indivigno degli stati a ridurre duate alcune personalità, i proventi derivanti dalle in grado di esprimere i carimesse degli emigrati: ratteri peculiari della ciossia a ridurre il numero viltà veneta, che costituidi immigrati negli Stati ranno un “Collegio dei Uniti. Proto” accompagnando Insomma, con questo con il loro apporto i tecnivertice sono iniziate le ci della Regione nella forgrandi manovre del premazione del nuovo Ptrc. sidente americano in vista delle prossime elezioni. Una fase in cui non solo il bastone sarà intensamente agitato, ma anche la carota. In particolare, per i Paesi sudamericani, alleati ma non sudditi, si offrono importanti occasioni per proporre politiche innovative per il proprio sviluppo. Paolo De Stefani Il sociologo Ulderico Bernardi 6 “PONTE DELLA BONTÀ”: Massimo De Negri e Dino De Nardi, esempi di silenziosa solidarietà PER L’ACQUISTO DI ARREDI Fondi dalla Regione per 17 patronati P ioggia di finanziamenti dalla Regione per i patronati parrocchiali. In chiusura di 2003 la Regione ha stabilito a chi e in che misura distribuire i finanziamenti destinati ai patronati per l’acquisto di arredi, attrezzature e strumenti didattici, in base all’articolo 63 della legge regionale 3/2003. Un milione di euro la cifra a disposizione: «Non sono significativi per una traduzione degli obiettivi della legge», riconosce la stessa Giunta regionale. Ossia non bastano. Anche per questo hanno ricevuto garanzia di finanziamento solo le domande cosiddette di fascia A: ossia che hanno presentato richiesta di meno di 10 mila euro e entro il 31 luglio avevano predisposto tutta la documentazione richiesta. È stato finanziato il 55% delle proposte considerate ammissibili. A ciascuna delle propo- ste andrà un importo variabile dal 50 al 60% di quanto richiesto dalla parrocchia. Non si superano mai i 5 mila euro di contributo: un intervento significativo ma evidentemente non risolutivo. L’acquisto del materiale per cui si è chiesto il finanziamento dovrà essere fatto entro il prossimo 30 giugno. Per le domande classificate di fascia B, C o D (ossia giunte più tardi o con documentazione meno com- U Per il patronato di Oderzo il finanziamento giungerà, forse nel 2004. pleta), l’obiettivo è di accoglierle nel corso del 2003: ciò significa però aumentare i fondi a disposizione. La Regione afferma che intende farlo, anche se non è ancora messo nero su bianco come e da dove attingere i fondi. Tommaso Bisagno cco tutti i progetti di arredo per patronati finanziati in diocesi (fascia A) Forania Urbana: Costa 4 mila 250 euro, Fadalto 4 mila 446 Forania Conegliano: Bagnolo 5 mila, Collalbrigo 5 mila Forania La Colonna: Visnà 4 mila 500 Forania Mottense: Campo di Pietra 4 mila 250 Forania Pedemontana: Anzano 5 mila, Cappella 5 mila, Fregona 550 euro, Sarmede 4 mila 85 Forania Quartier del Piave: Barbisano 1.200, Colbertaldo 4 mila 500, Vidor 5 mila Forania Vallata: Lago 5 mila, Tarzo 3 mila 135, Tovena 4 mi- la 500 Forania Zumellese: Villa di Villa 5 mila euro Senza finanziamento Progetti di fascia A non finanziati: Bocca di Strada, Campolongo, Fossà, Motta, Orsago, Parè, Pieve, San Polo, Santi Martino e Rosa, San Rocco, San Vendemiano Progetti in attesa di finanziamento (fascia B): Lutrano, Oderzo, Pinidello, San Vincenzo, Progetti in attesa di finanziamento (fascia D): Camino, Cison, Farrò, Immacolata di Lourdes, Madonna delle Grazie, Menarè, Meschio, Rai, Sarmede I MEDIATORI CULTURALI DI “MONDO INSIEME” “Ci sono passato anch’io” aiuto da straniero a straniero G Troppo pochi soldi stanziati, lo riconosce anche la giunta regionale ECCO QUANTO RICEVERANNO I PROGETTI E CHI INVECE DEVE ASPETTARE E SPERARE E e L’AZiON Veneto Sociale Domenica 18 gennaio 2004 iovane donna afri- diatori linguistico-cultu- e capacità di adattamento, cana, Petrose arri- rali, attivi nel Conegliane- sono coadiuvati dallo psiva dal Burundi e canta per se dal 2001, riuniti nel- cologo Bruno Nardin del il piccolo ancora in fasce, l’associazione “Mondo In- consultorio coneglianese. abbarbicato alla sua schie- sieme” presieduta dal Lavorano negli ospedali, na, una melodiosa ninna ghanese Massamba negli ambulatori, nei connanna nell’idioma antico Thiam, in Italia da 15 an- sultori dell’Ulss 7, nei didella sua terra. ni e da sempre in prima li- stretti scolastici, agli sporIrina, ucraina, ha la- nea nelle politiche per l’in- telli-immigrati del Comusciato San Pietroburgo tegrazione e la tolleranza. ne e in alcune aziende. per cercare nuove proL’associazione “Mondo spettive in Italia. Da un anInsieme” offre assistenza no, come mediatrice linper questioni di carattere guistica, s’adopera per giuridico: residenzialità, l’inserimento sociale e lalavoro, cittadinanza, diritvorativo delle sue connati e doveri delle famiglie zionali, aiutandole nei mostraniere. Di natura sanimenti di stress e di sotaria: iscrizione all’Ulss; litudine. principali prestazioni meAnnalisa, italodiche gratuite; tutele sulargentina, si del’ordine dell’igiene pubfinisce un’“imblica. E di tipo sociale: migrata di ritorintegrazione nella no”, che si riapcomunità locapropria delle le; aggregasue radici italiazioni socione, partendo da ricreative; La mediatrice Petrose Ndyashimiye, del Burundi, con la figlia Irene un’Argentina festival ed ormai allo sfaeventi multicelo economico. culturali. Oggi Annalisa, a ConeCon lui, mediatori soPer informazioni: assogliano come mediatrice, no uomini e donne del- ciazione “Mondo Insiealle tante donne immi- l’Africa, dell’America lati- me”, via Carpenè 2, Cograte prese dallo sconfor- na, dell’Europa dell’Est, negliano, telefono e fax to, racconta in prima per- della Russia, dell’India, 0438-413237 (lunedì, mersona il suo viaggio e la sua della Cina, con un titolo di coledì, venerdì e sabato voglia di farcela. studio medio alto, una dalle 10 alle 12), e-mail Sono solo alcune delle buona padronanza del- mondo_insieme@libestorie più significative ed l’inglese oltre alla loro lin- ro.it. emblematiche dei 15 me- gua. Dotati di sensibilità Elena Pilato n piccolo riconoscimento a chi opera la bontà nel silenzio è giunto domenica 11 dal premio “Ponte della bontà”, assegnato dall’associazione trevigiana “Amici al Ponte Dante”. Oltre alla nota associazione trevigiana Advar, che si occupa dell’assistenza dei malati terminali di tumore, sono stati premiati anche due diocesani: Massimo De Negri, da 29 anni presidente dell’Avis di Conegliano, e Dino De Nardi, che suonando la fisarmonica ha raccolto oltre 600 mila euro devoluti all’asilo e alla parrocchia di Santa Lucia, agli ospedali di Conegliano, a comunità di ac- Dino De Nardi, di Santa Lucia, premiato con il “Ponte della bontà” coglienza per anziani e bambini del Coneglianese. Premiati anche l’associazione Parkinsoniani di Treviso e il gruppo “A light for hope”, presieduto da Maria Letizia Chiavellati, che s’impegna nella solidarietà con i bambini di Gerusalemme. ANZIANI - LE CIFRE: in provincia il 17% ha più di 65 anni ono ancora troppi gli anziani trevigiani al di sopra dei 65 anni che non sono seguiti dai servizi assistenziali domiciliari. Lo sostiene un rapporto della Cgil, che sciorina le cifre dell’universo anziani nella provincia di Treviso. Estraiamo i dati più significativi 141 mila residenti con più di 65 anni 26 mila di loro vivono soli S 2 mila sono seguiti a domicilio dai servizi sociali 17,4% della popolazione della provincia ha più di 65 anni 22,6% la percentuale a Vittorio Veneto 12% dei trevigiani over 60 intervistati chiede aiuto per le pulizie di casa, gli spostamenti fuori casa, le piccole manutenzioni domestiche e L’AZiON Economia Domenica 18 gennaio 2004 Svolte/Maurizio Castro lascia e passa all’Inail PREZZI Alla Zanussi l’esodo dei robot N elle stesse ore in cui Maurizio Castro annunciava di lasciare la Zanussi (per l’Inail), l’Electrolux diceva basta ai robot e decideva d’investire 7 milioni di euro per reintrodurre le vecchie catene di montaggio. Davvero singolare questa coincidenza. Maurizio Castro (foto), casa e famiglia a Vittorio Veneto, teorizzò per lunghi anni come l’impresa dovesse trasformarsi in una comunità. E con questo intendo introduceva il “modello partecipativo” nelle relazioni tra azienda e lavoratori, cui mise mano anche Marco Biagi, assassinato dalle Bierre. Martedì scorso, 13 gennaio, si è chiusa con lui anche un’epoca, in cui la Zanussi di Susegana è stata davvero un laboratorio di sperimentazione di nuovi rapporti all’interno della fabbrica. Spesso sofferti. Castro credeva che i robot avrebbero reso la fabbrica meno alienante. Ma agli operai bastarono pochi anni (dall’avvio del nuovo stabilimento nel 1988, il più automatizzato al mondo nella produzione di frigoriferi) per capire che non era tutto oro quello che brillava. Addirittura, in qualche caso, le condizioni di lavoro peggiorarono. Ma nessuno avrebbe immaginato un passo indietro – nella stessa storia – come quello compiuto nelle prime ore di martedì scorso all’Unindustria di Treviso. È opportuno segnarsela questa data del 12 gennaio 2004, perché non si ha memoria, nella storia industriale d’Italia, di un colpo di spugna così radicale contro l’automazione, per far ritornare la vecchia (assai poco cara) catena di montaggio. Che cosa è accaduto? Dovendo cambiare modelli dei frigo – quelli più popolari saranno delocalizzati in Ungheria, mentre a Susegana si fabbricheranno i pezzi per il mercato sofisticato degli europei –, l’Electrolux ha scoperto che la tuta blu è più efficiente del robot. Cioè – attenzione – più flessibile. Si adatta meglio, il lavoro umano, alla differenziazione creativa dei nuovi frigo. Però – ecco il senso di quell’“attenzione” – è evidente la necessità di una maggiore flessibilità anche dell’uomo. Da qui le richieste aziendali di lavoro straordinario nei mesi di picco produttivo. Si dirà. Via la catena di montaggio, ci saranno maggiori opportunità di lavoro. E invece no. Anzi, meno. Questa settimana sono rimasti a casa 92 lavoratori che speravano di veder confermati i loro contratti a termine. A fine processo di riorganizzazione, si renderanno esuberanti non meno di 80 l Consiglio direttivo di Unindustria Treviso ha designato Andrea Tomat quale candidato unico alla presidenza di Unindustria Treviso da sottoporre all’approvazione dell’assemblea dei soci, prevista per la primavera e chiamata al rinnovo della presidenza dell’Unione a seguito della conclusione del mandato quadriennale del presidente Sergio Bellato. Andrea Tomat, 46 an- ni, è presidente e direttore generale di Lotto Sport Italia SpA di Montebelluna e amministratore delegato di Stonefly SpA di Asolo. È presidente del Gruppo calzaturiero di Unindustria di Treviso ed è stato vicepresidente di Anci, l’Associazione nazionale dei calzaturieri italiani di Confindustria. È consigliere di Assosport e della Fondazione Museo dello scarpone. Sportello del CITTADINO A cura dell’Avvocato NICOLA TODESCHINI SCESO AL 2,5 PER CENTO IL TASSO D’INTERESSE LEGALE D posti di lavoro, tra gli addetti ai robot e all’automazione. L’uomo non finisce, dunque, di compiacersi di aver vinto sul robot, che si ritrova di nuovo sconfitto. E questo, se vogliamo, è anche il prezzo da pagare alla delocalizzazione. Introduciamo qui un nuovo argomento. La delocalizzazione comporta sacrifici non solo se prevede il trasferimento di tutta l’attività di un’azienda all’estero, ma anche se qui rimane la testa di questa azienda. O rimangono, come nel caso della Zanus- UNINDUSTRIA TV / TOMAT DESIGNATO ALLA PRESIDENZA I al 1º gennaio 2004 il tasso di interesse legale, ovvero quello che si applica nella regolazione dei debiti e dei crediti pregressi, è sceso al 2,5 per cento. Lo ha deciso il ministro dell’Economia con un decreto pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 10 dicembre scorso, tenuto conto del tasso di inflazione e del rendimento medio annuo lordo dei titoli di Stato di durata non superiore a 12 mesi, che sono i parametri di riferimento. Chi deve fare un calcolo dei soldi da ricevere o da dare con la maggiorazione dell’interesse legale, deve tenere presente l’evoluzione negli anni di tale interesse, che negli ultimi 50 anni è stato: · del 5% fino al 31.12.1990 (art. 1284 del Codice civile); · del 10% dall’1.1.1991 al 31.12.1996 (legge n. 353/1990, art. 1); · del 5% dall’1.1.1997 al 31.12.1998 (legge n. 662/1996, art. 2, comma 185); · del 2,5% dall’1.1.1999 al 31.12.2000 (decreto ministero Tesoro del 10.12.1998); · del 3,5% dall’1.1.2001 al 31.12.2001 (decreto ministero Tesoro dell’11.12.2000); · del 3% dall’1.1.2002 al 31.12.2003; · del 2,5% dall’1/1/2004. Avv. Nicola Todeschini Studio Legale www.Consumerlaw.it 7 si di Susegana, le produzioni a più alto valore aggiunto. In misura, evidentemente, ben diversa. Di qui la preoccupazione che si coglie in questi giorni fra i lavoratori della Rica (gruppo Zoppas) di Vittorio Veneto, per il possibile trasferimento di una quota dei volumi produttivi; si parla di una cinquantina di posti, su 500, che potrebbero spegnersi. Di qui la preoccupazione che si materializza anche a Susegana, dove peraltro il sindacato riconosce unanimemente che lo stabilimento con i nuovi frigo ipoteca un pezzo di futuro. Ma, appunto, col ritorno alla catena di montaggio. C’è di che riflettere. Come sollecita a fare la pastorale sociale e del lavoro... Francesco dal Mas Anche il marketing può essere etico... «Q uando si parla di marketing, in Italia, il pensiero comune va ad un’attività di specialisti finalizzata alla vendita, al convincimento, alla persuasione». Lo dice anche Maurizio Chiusura, coneglianese trapiantato a Milano, presidente dell’Associazione italiana marketing. In pratica, l’immagine è di cinici strateghi pronti a tutto per farci spendere. Ma l’apparenza inganna: anche il marketing può avere un’etica. Anche chi ha un’etica può fare marketing? «Il marketing sono tecniche, metodologie e strumenti che sono utilizzati in modo più o meno etico dalle organizzazioni profit; e ora sempre più realtà no-profit stanno avvantaggiandosi di questa disciplina. In generale, il marketing ha contribuito a creare sviluppo e ricchezza. Come questa vada poi distribuita è un problema della politica, dell’etica». Quindi il marketing può anche servire a stimolare comportamenti etici e non di puro consumo. «Si ricerca la soddisfazione dei clienti: quindi il marketing promuove innovazione dando voce ai consumatori. Senz’altro potrà essere una risorsa importante per diffondere modelli di consumo più sostenibili; può servire ad innovare l’atto d’acquisto: non più focalizzato solo sugli interessi del privato, ma con salde connotazioni sociali. Così si può dare più valore ai consumi eco-compatibili e biodegradabili, al risparmio energetico, allo scambio equo». In quali altri campi le imprese possono applicare l’etica? «Non è più possibile alle imprese garantire a vita il lavoro ai dipendenti; è importante però che si impegnino a garantire la loro “impiegabilità” anche futura. Lo sviluppo delle competenze dei dipendenti diventa quindi una responsabilità sociale dell’impresa che evita così di scaricare sulla collettività i costi di persone che a causa di conoscenze obsolete, non riescono a trovare lavoro». La ricerca di etica viene apprezzata dai clienti? «D’ora in poi per le imprese non sarà più sufficiente rispettare le leggi, devolvere parte dei profitti a cause sociali per rinforzare la propria immagine. Le imprese vincenti, con clienti fedeli, saranno quelle che sapranno generare valore per le persone: pensando ai “cittadini”, non solo ai “clienti”». Quindi un marketing nuovo passa anche per clienti nuovi. «Un importante acceleratore del processo sta nella maturazione nelle persone di un’etica sociale che ponga l’attenzione su ciò che si lascia alle generazioni future. Il marketing è un’importante risorsa a supporto di questo processo aiutando organizzazioni profit e no-profit a operare in sintonia con l’evoluzione del “sentire dei cittadini”». Tommaso Bisagno Cereali (alla tonnellata + Iva) Frumento tenero nazionale Fino da 190,00 a 195,00 Buono mercantile da 188,00 a 190,00 Granoturco in granella nazionale (umidità 14%) Ibrido giallo Veneto da 173,00 a 175,00 Ibrido giallo Friuli da 171,00 a 172,00 Estero giallo tenero Orzo nazionale (p.s. 60/62 - 14% um.) da 175,00 a 180,00 Prodotti della macinazione Prodotti del grano tenero a) farine con caratteristiche di legge: tipo 00 (ceneri 0,50 - glut. 7) da 315,00 a 320,00 tipo 0 (ceneri 0,60 - glut. 9) da 310,00 a 315,00 b) farine da pasticceria da 474,00 a 484,00 Prodotti del granoturco (franco partenza - imballato) farina bianca granita da 395,00 a 400,00 farina gialla nostrana (nazionale) da 290,00 a 295,00 spezzato di granoturco degerminato tenero da 230,00 a 235,00 Vini (alla produzione, lire per ettogrado) Merlot del Veneto gr. 10-12 da 4,20 a 5,50 Merlot colli trevigiani gr. 10,5/12,5 da 5,20 a 6,20 Cabernet del Veneto gr. 11-13 da 5,00 a 8,00 Raboso rosso del Veneto gr. 9-11 da 5,00 a 6,00 Tocai del Piave Doc da 6,30 a 6,80 Verduzzo del Veneto gr. 10/12 da 4,90 a 5,50 Pinot bianco del Veneto gr. 9,512,5 da 7,00 a 7,50 Pinot grigio del Veneto gr. 9,5/12,5 da 14,00 a 15,00 Chardonnay del Veneto gr. 9,5/10,5 da 7,00 a 7,50 Prosecco del Veneto gr. 10-11 da 11,00 a 11,50 Prodotti avicoli - conigli pollame Uova fresche di gallina (100 pezzi) cat. L grammi 63/73 a 9,00 cat. M grammi 53/63 a 8,60 Pulcini da carne misti (cadauno) da 0,31 a 0,33 Pulcini femmine per uova (cadauno) da 0,60 a 0,64 (prezzi al chilogrammo) Polli allevamento intensivo a terra a pigmentazione gialla - leggeri da 0,80 a 0,82 - pesanti da 0,80 a 0,82 Galline allevamento intensivo a terra - medie da 0,40 a 0,42 - pesanti da 0,46 a 0,51 Galline allevamento intensivo in batteria - medie da 0,28 a 0,30 Anatre mute femmine da 1,73 a 1,77 Faraone all. tradizionale “di voliera” da 1,80 a 1,84 Tacchini pesanti - femmine da 1,08 a 1,10 - maschi da 1,10 a 1,12 Galletti - polli a collo nudo da 1,86 a 1,91 - galletti livornesi da 2,10 a 2,14 Conigli - oltre kg. 2,5 da 1,74 a 1,80 Bestiame suino (prezzi al chilogrammo) Grassi da kg. 90-115 fino a 1,14 Grassi da kg. 145-160 fino a 1,13 Oltre 180 kg. fino a 1,01 Magroni da kg. 40 fino a 1,74 Magroni da kg. 50 fino a 1,63 Magroni da kg. 65 fino a 1,50 Lattonzoli da kg. 25 fino a 2,52 Lattonzoli da kg. 30 fino a 2,16 Prezzi aggiornati a martedì 13 gennaio 2004 e L’AZiON e L’AZiON Chiesa IL SALUTO A MAGAROTTO S i celebrerà anche in diocesi di Vittorio Veneto, nel prossimo febbraio, la Settimana sociale, come da anni sono solite fare le diocesi vicine. La Settimana sociale è un momento forte di presa di coscienza del tempo in cui viviamo e degli impegni che esso domanda ai cristiani in modo che la fede non rimanga avulsa dalla vita. Ma c’è un altro motivo che rende doverosa questa celebrazione. Dobbiamo ricordare che l’iniziatore delle Settimane sociali nazionali è stato Giuseppe Toniolo, il servo di Dio le cui spoglie sono venerate nel duomo di Pieve di Soligo e del quale è iniziato il processo per la beatificazione. Era veramente una mancanza il non aver mai organizzato questo momento di studio nella nostra diocesi. La settimana in realtà sarà una mini settimana, composta di tre serate che si terranno in diversi pun- IL PROGRAMMA Il tema:“Essere cittadini. Oggi, nel Nord-Est, in un mondo globalizzato” ti della diocesi: lunedì 9 febbraio a Pieve di Soligo, mercoledì 11 febbraio a Conegliano e venerdì 13 febbraio a Oderzo. Il tema s’ispira a quello della Settimana nazionale che si terrà quest’anno, rispettando il ritmo quadriennale, a Bologna, in autunno. Il nostro suona così: “Essere cittadini. Oggi, nel Nord-Est, in un PRIMA SERATA Lunedì 9 febbraio, Pieve di Soligo, teatro Careni, alle 20.30. Cardinale Angelo Scola, patriarca di Venezia: “L’impegno della Chiesa nel sociale con la sua dottrina e l’azione dei laici”. SECONDA SERATA Mercoledì 11 febbraio, Conegliano, auditorium “Dina Orsi”, alle 20.30 Ilvo Diamanti, sociologo: “Il volto della politica nel Nord-Est del benesse re”. TERZA SERATA Venerdì 13 febbraio, Oderzo, teatro del collegio Brandolini, alle 20.30 Paolo Feltrin, politologo dell’Università di Trieste Luigi Bobba, presidente nazionale delle Acli “Quale democrazia per un mondo globalizzato. L’impegno dei cristiani”. Don Luigi Monza sarà presto beato Incontro-dibattito con Papisca S i terrà giovedì 29 gennaio all’auditorium “Dina Orsi” di Conegliano un incontro-dibattito sul tema “Pace: la forza del diritto”. Relatore sarà Antonio Papisca, docente di Relazioni internazionali alla facoltà di Scienze politiche dell’Università di Padova e direttore del Centro di studi e di formazione sui diritti della persona e dei popoli. L’inizio sarà alle 20.30. Ad organizzare sono l’Azione cattolica, la Pastorale sociale e del lavoro e la Commissione diocesana Giustizia e Pace. P er 45 anni ha condiviso la sua vita con i fedeli della parrocchia di Villa Belvedere di Cordignano e in tutto questo tempo si era fatto amare come “sacerdote, fratello, amico, padre, giovane, bambino, pastore a guida”. Sono queste le parole con cui è stato ricordato don Paolo Carniel, deceduto all’età di 82 anni, il 7 gennaio scorso. L’affetto che egli ha riversato sulla sua parrocchia verso tutti, indistintamente, si è fatto visibile nel giorno del suo funerale quando, per esprimergli la riconoscenza di tutta la comunità, uomini, giovani e adulti, hanno voluto percorrere, con il feretro in spalla, i due chilometri che separano la chiesa di Villa dal cimitero di Cordignano. «È difficile parlare di don Paolo – lo ricordano i suoi fedeli –, perché lui non era un parroco come gli altri». E anche il vescovo Alfredo Magarotto lo ha ricordato per il suo essere forse un po’ burbero, ma sempre buono e attento con tutti. Ad iniziare dai mondo globalizzato”. Aprirà la Settimana il cardinale Angelo Scola, patriarca di Venezia che parlerà la prima sera a Pieve di Soligo. Seguiranno poi altri valenti relatori. L’i- niziativa è stata lanciata dall’Azione cattolica diocesana cui si sono affiancati la Pastorale sociale, le Acli e il settimanale L’Azione. C’è un particolare che vale la pena sottolineare. La Settimana è stata pensata con il vescovo Magarotto, poi, come si sa, è arrivata la nomina del nuovo vescovo, Giuseppe Zenti. È stato subito informato e ha accolto con entusiasmo il progetto assicurando la sua presenza a tutte le serate. Sarà il primo impegno con il quale egli inizia il suo servizio di pastore nella nostra diocesi. Due volte “grazie” al vescovo Alfredo L a festa di San Tiziano, il patrono della diocesi, è stata quest’anno particolarmente movimentata perché ha coinciso con l’avvicendamento dei suoi successori alla guida della diocesi. Ci saluta il vescovo Alfredo proprio nel giorno di San Tiziano e arriva tra poco il vescovo Giuseppe. Per la precisione storica San Tiziano è stato vescovo di Oderzo, la fiorente città di origine romana, mentre Ceneda ai suoi tempi era solamente un residuo di quello che doveva essere stato, secoli addietro, un accampamento romano che presidiava l’imbocco della valle che portava verso le terre del DUE “DIRETTE” SU RADIO PALAZZO CARLI R adio Palazzo Carli proporrà la “diretta” di entrambe le celebrazioni di saluto della Chiesa vittoriese al vescovo Alfredo Magarotto. Grazie alle due trasmissioni tutti i fedeli potranno quindi seguire sulle frequenze dell’emittente radiofonica diocesana la messa solenne nel giorno del patrono San Tiziano, con inizio alle 10, e la tradizionale celebrazione con la partecipazione dei cori diocesani di domenica 18, con inizio alle 15.30. È STATO PARROCO PER 45 ANNI Villa di Villa piange la morte di don Paolo bambini perché proprio loro erano i primi, alla fine della messa, a recarsi in sacrestia per salutare il don. «Aveva una parola buona per tutti – continuano in parrocchia – sapeva avvicinarsi alle persone tanto che chi aveva qualche problema si rivolgeva a lui per avere una parola di consolazione». L’amore per la sua parrocchia, ha richiamato anche il Vescovo durante l’omelia, era grande tanto da considerarla una famiglia da educare nella fede e sostenere e da es- sa si sentiva compreso e amato. Prima di giungere a Villa di Villa don Paolo aveva prestato il suo servizio a Rai, al collegio Dante e come cappellano a Sacile, Farra di Soligo, Cessalto e Falzè. Ordinato sacerdote nel 1946 era originario di Cordignano, dove nacque il 26 dicembre del 1921. «Avevo visto don Paolo – ha affermato mons. Magarotto – domenica (4 gennaio) qui in canonica per un breve saluto. Gli avevo augurato vita e salute, fede e pazien- Il ricordo dei parrocchiani: “Aveva una parola buona per tutti” Nord. Ma la tradizione dice che il santo vescovo volle a tutti i costi, scomodando anche il buon Dio che l’aiutò con qualche miracolo, a fissare la sua dimora proprio a Ceneda e qui erigere la cattedra dei suoi successori. Più realisticamente, Ceneda, con l’arrivo dei Longobardi e dopo la distruzione di Oderzo, era diventata il nuovo centro del potere politico e quindi volle anche l’insediamento del potere religioso, trovando il modo, più o meno ortodosso, di procurarsi il corpo del vescovo Tiziano come giustificazione della sua pretesa. Poi, in tempi più recenti, nata la città di Vittorio, anche la diocesi si adeguò a questa nuova Don Paolo Carniel za. “Si – rispose – pazienza ce ne vuole sempre tanta”. Mai avrei immaginato di rivederlo mercoledì mattina ormai avvolto nel sonno della morte. La sua quasi improvvisa scomparsa dalla scena di questo mondo è un primo messaggio che lui rivolge: “Tenetevi pronti perché il Figlio dell’uomo verrà nel momento che non pensate. Ma la preparazione alla morte non si improvvisa, va fatta giorno per giorno tenendo accesa la lampada della fede”. Questo don Paolo lo ha sempre insegnato durante la sua vita sacerdotale». Il giorno dell’Epifania il sacerdote ha celebrato le due messe del mattino come consuetudine nei giorni festivi. Verso sera forti dolori alla testa prima e l’aggravarsi della situazione hanno reso necessario il ricovero in ospedale. Al mattino del 7 gennaio don Paolo è spirato mentre il vescovo pregava accanto a lui. I fedeli di Villa di Villa hanno rivolto al Signore il loro ringraziamento per il dono della sua presenza in questi 45 anni. “Ognuno custodisce il ricordo della sua apertura umana, della sua grande fede, trasmessaci con semplicità e fermezza. Ha vissuto il suo ministero tra di noi in modo completo. Ora siamo chiamati a portare avanti la sua opera e siamo sicuri che don Paolo sarà ancora per noi: sacerdote, padre, amico fratello, giovane, bambino, pastore e soprattutto guida”. Gerda De Nardi realtà e divenne diocesi di Vittorio Veneto. È bello che questa successione di ruoli avvenga nei giorni in cui commemoriamo il santo vescovo patrono, quasi sotto il suo sguardo: è come se la Chiesa vittoriese iniziasse il nuovo tratto di cammino con il nuovo vescovo, attingendo alla forza delle sue origini. Il buon vescovo Alfredo ci lascia, evitando in tutti i modi di far rumore, di scomodare qualcuno. Da quando è stata annunciata la nomina del nuovo vescovo, egli, pur svolgendo con scrupolo il ruolo di amministratore apostolico, ha tentato quasi di scomparire. Noi del giornale abbiamo tentato più volte di farlo parlare: gli abbiamo chiesto di esprimere i suoi sentimenti, di fare una valutazione di questi sei anni e mezzo trascorso con noi, ma non c’è stato verso. Inutile fargli capire che la gente avrebbe gradito qualche sua parola nel momento del distacco. Nulla. Ma noi rispettiamo la sua volontà e gli vogliamo bene così come egli è. Penso che tutti noi conserveremo un grato ricordo del periodo che ci è sta- D La solenne celebrazione per San Tiziano del gennaio 2003; (in alto) statua lignea del patrono della diocesi di Vittorio Veneto GLI APPUNTAMENTI DI VENERDÌ E DOMENICA Venerdì 16 gennaio, nella solennità del patrono San Tiziano, alle 10 in cattedrale di Vittorio Veneto ci sarà una solenne celebrazione, nell’ambito della quale il Vescovo Alfredo porgerà il suo saluto in modo particolare ai preti, ai religiosi e religiose, ai membri degli istituti di vita consacrata. Domenica 18 gennaio alle 15.30 con inizio alle 15.30, in Cattedrale ci sarà la tradizionale Messa animata dai cori parrocchiali della diocesi. to pastore, proprio per queste sue doti di umiltà, semplicità e spontaneità che gli consentivano di trattare ogni persona con rispetto e comprensione, attento alle esigenze di ciascuno. Era essenziale nel suo modo di essere, come anche nel parlare. Il suo compito di maestro nella fede lo svolse con fedeltà, ma secondo questo stile di essenzialità. Resteranno proverbiali le sue omelie. Il colloquio con lui era sempre breve, ma si capiva subito che cosa intendeva di- Sarà l’occasione per il saluto ai fedeli, ed in modo particolare agli organismi ecclesiali di partecipazione, ad associazioni e gruppi. Per i cori le prove avranno inizio alle 14.30. I partecipanti della celebrazione di domenica avranno la possibilità di parcheggiare presso il Seminario, il Collegio San Giuseppe, l’Istituto delle Suore di Maria Bambina, al parcheggi ai Frati, nelle vie limitrofe alla Cattedrale. re perché lo diceva senza fronzoli, senza aggiungere una parola in più e questo rendeva chiari i rapporti con lui. La sua spontaneità poi provocava gradite sorprese. Era capace di apparire improvvisamente in chiesa durante la celebrazione dell’eucaristia e sedersi sul banco con gli altri fedeli, ascoltando magari la predica del parroco; oppure percorrere le vie della città con la sua vecchia bicicletta, arrivare nel bel mezzo di una festa o di un incontro e inserirsi senza bisogno di particolare attenzioni. Per un tipo così non si può non provare simpatia. Il vescovo Giuseppe avrebbe avuto piacere che rimanesse tra noi, certamente non avrebbe fatto ombra a nessuno e poteva continuare a farci dono della sua ricca spiritualità. Non ha accettato, pensando di essere d’ingombro. Ovviamente non sappiamo dove andrà. Ma qualunque sia il luogo in cui si ritirerà, rimarrà sempre vicino nel ricordo. (GpM) ADOZIONI NOVA ESPERANZA, COPBEM, PASTORALE INDIGENISTA (BRASILE), PROGETTO SAT (SCUOLA A TUTTI) CONGO, KENYA, CIAD, ETIOPIA E GUATEMALA MESE DI DICEMBRE 2003 Dal c/c postale Chies Elisabetta, Oderzo 50; Busetti Graziella, Tarzo 100; Nino AnnaMaria, Vazzola 100; Callegari Alberto, Tezze 105; Mazzer Fiorino, Conegliano 1000; Momesso PierGiorgio, Oderzo 50; Corrocher Giuseppe, Conegliano 150; Tomasella Rita, Castello Roganzuolo 150; Rivaben Ermenegildo, Rustignè 25; Parrocchia Tarzo 100; Tonin Scarian Maria, Tesero (TN) 310; Visnadi Paola, Bibano 25; Giubilato Leontien, Conegliano 55; Zanusso M.Lucia, Oderzo 70; Parrocchia Cavalier-Fossalta 1400; De Bianchi Enrico, Motta di Livenza 75; Rizzante M. Luisa, Caorle 50; Tonello Achille, Piavon 150; Dalla Betta Renato, Pieve di Soligo 30; Bet Maurizio, Tarzo 100; Ros Francesca, Mansuè 155; Zuliani Elisabet- 9 IL FONDATORE DE “LA NOSTRA FAMIGLIA”, CON QUATTRO CENTRI IN DIOCESI IL 9 FEBBRAIO A PIEVE DI SOLIGO, L’11 A CONEGLIANO E Venerdì 16 e domenica 18 in cattedrale a Vittorio Veneto IL 13 A ODERZO, SULL’ESEMPIO DI GIUSEPPE TONIOLO... C’è la Settimana sociale! Domenica 18 gennaio 2004 ta, Oderzo 150; Tazzara Vera, Mel 78; Pase Gianni, Conegliano 100; Giubilato Dora, Conegliano 26;Vitucci Luciana, Treviso 100; Bernard Vania, Trichiana 150; Pillon Vito, Conegliano 300; Parrocchia Duomo Conegliano 649; Franzot Teodoro, Villa di Villa (Belluno) 156; De Noni Albina e Ferruccio, Soligo 150; Coden Paolo, Oderzo 200; Dipendenti Sforza-Busatto, Pieve di Soligo 42; Conte Pietro, Conegliano 100; Querin Luciano, Oderzo 50; Rosset Diego, Ponte di Piave 200; Dal Poz Gianni, Colfosco 20; Tonel Luciano, Oderzo 155; Poles Gabriele, Oderzo 50; Bozzetto Giuseppe, Oderzo 50; Camerotto Giuseppe, S. Giorgio di Livenza 20; Bit Nives Roma, Cordignano 110. Dal c/c bancario Parrocchia Duomo, Sacile 575; Parrocchia Chiarano, 250; De Conto Francesca e Diego, Pieve di Soligo 26; Cesa Antonio, Stevenà 175; Saccon Maria Teresa, Refrontolo 700; NN. Trichiana 66; Parrocchia Trichiana 360; Dall’Asen Gemma, Villa di Villa (BL) 350; Maddalozzo Renato, Sacile 100; Zava Bruno, Brugnera 75; Pillot GianCarlo e Pasqualina 25; Della Libera Michele, Oderzo 700; Gottardi Claudio, Orsago 310; Busetti Guglielmina Corrocher, Vittorio Veneto 250; Furlan Ivana,Vittorio Veneto 200; Frassinelli Livia, Colle Umberto 110; Barazza Gino, Conegliano 350; Scuola media statale, Rua di Feletto 300; Fornasier Pietro, Pieve di Soligo 25; Rorato Francesca, Oderzo 900; De Coppi Luigi, Tarzo 100; Grava Lucia, Tarzo 100; Introvigne Giuseppe, Seregno (MI) 100; Follador GianFranco, Col S. Martino 620; Ros Donatella, Sacile 500; Zanardo Italo e Teresa, Susegana 310; Zanette Giovanni,Vittorio Vene- to 300; Pradal Ersilio, Conegliano 300; Danieli Anna, Susegana 300; Brandaleone Prema, Cappella Maggiore 200; Risuguia Graziano, Susegana 200; Narduzzo Adriana, Farra di Soligo 100; Piovesana Gabriella, Vittorio Veneto 100; Marchesin Maurizio, Oderzo 78; Orzes Licia, Vittorio Veneto 75; Orzes GianAntonio, Colle Umberto 75; De Nardo Rita, Mareno di Piave 300; Perencin Elio, Mareno di Piave 300; Piccin Ilvana, Mareno di Piave 300; Dalla Cia Armando e Valeria, Mareno di Piave 300; Dal Cortivo Prosdocimi, Mareno di Piave 300; Facchin Giuseppe, Mareno di Piave 300; Fantuz Luciano, Mareno di Piave 300; Cecchetto Graziano, Mareno di Piave 300; Menini M. Grazia, Mareno di Piave 600; Zambon Mario, Susegana 310; Cescon Livio, Mareno 300; Moretti Paolo, Mareno 300; Battistella Giuseppe, on Luigi Monza, il fondatore de “La Nostra Famiglia” sarà presto proclamato beato. Il 20 dicembre scorso papa Giovanni Paolo II ha promulgato il Decreto di venerabilità che proclama eroiche le virtù del Servo di Dio don Luigi Monza. Ciò significa che don Luigi Monza, parroco della diocesi di Milano e fondatore dell’Istituto Secolare delle Piccole Apostole della Carità, ha superato ormai la prova più difficile e si avvicina a grandi passi verso la beatificazione. Festeggiano i 35 centri dell’associazione (in Veneto a Conegliano, Pieve di Soligo, Treviso, Vicenza, Padova, Oderzo, Mareno e San Donà), la prima e la più grande in Italia ad occuparsi di ricerca scientifica e riabilitazione delle disabilità in età evolutiva. Nato a Cislago (Varese) nel 1898 da una famiglia di contadini, Luigi Monza venne ordinato sacerdote nel 1925 nella diocesi di Milano. Fu parroco a Saronno e poi a Lecco, ove fu un parroco molto popolare. Fu sempre disponibile e vicino ai poveri, ai malati e a chi, come lui, subiva ingiustamente persecuzioni e angherie. In particolare, durante la seconda guerra mondiale, si prodigò per i parrocchiani al fronte, nascose e mise in salvo i partigiani ma si fece anche difensore dei fascisti militanti e dei collaborazionisti quando, du- Mareno 300; Dall’Armellina GianCarlo, Mareno 300; Foscan Oscar, Mareno 300; Salvador Enzo, Mareno 300; Brino Valerio, Mareno 300; Dal Cin Vinicio, Mareno di Piave 300; Salvador Graziano, Mareno di Piave 300; Rizzo Olga, Pieve di Soligo 200; Montagna Salvatore, Conegliano 200; Bolzan Enrico, Fregona 150; Contessoto Luciano, Conegliano 150; Dal Col Marisa, Pieve di Soligo 100; Ronzon M.Pia, Oderzo 100; Daltin Katia, Susegana 85; Masutti Luciano, Stevenà 200; Masutti Antonella, Stevenà 150; Cesa Lucia, Caneva 100; Cao Sandro, Stevenà 100; Pavan Martin Marzia, Stevenà 100; Doimo Franca, Stevenà 100; Chiaradia Letizia, Stevenà 100; Cesa Marina, Stevenà 100; Cesa Maria, Stevenà 100; Arpioni Maria Marcella, Stevenà 75; Sartori M. Grazia, Sacile 150; Visentin Bruno, Oderzo 1000; Pesce Antonio, Motta di Livenza 1000; De Pin Antonio, S. Giacomo di Veglia 1000; Istituto Marco Fanno, Conegliano 610; Cancian Giovanni, Conegliano 600; Cettolin don Ugo, Barbisano 500; Gruppo Preghiera, S. Fior di Sotto Don Luigi Monza rante la liberazione, anch’essi furono oggetto di violenza. In questo periodo fondò le Piccole Apostole della Carità, una comunità di persone consacrate che scelgono di vivere la loro consacrazione nel mondo e di portare all’interno della società contemporanea la carità dei primi cristiani. Dopo un iniziale periodo di ricerca su come concretizzare questo ideale, don Luigi e le Piccole Apostole diedero vita all’associazione “La Nostra Famiglia” che da allora iniziò a prendersi cura dei bambini disabili. Oggi le Piccole Apostole operano nell’ambito dell’associazione “La Nostra Famiglia”. Hanno particolare cura e attenzione per i giovani e le famiglie e sono presenti in Italia ma anche in piccole comunità in Sudan, Brasile ed Ecuador e danno la loro collaborazione in Cina. Don Luigi non vide tutto questo, che sarebbe venuto dopo, infatti il 29 settembre 1954 si fece da parte e silenziosamente scomparve. 400; Baldissera don Romualdo, Oderzo 350; Brino Giuseppe, Susegana 200; Parrocchia Caneva 1550; Manzato Tarcisio e Clara, Pieve di Soligo 620; Marcon Aldo, S. Giacomo 350; Plotti Mariano, Susegana 52; Pradella Carolina, Orsago 100; NN. Orsago 300; Gruppo Campolongo di Conegliano, 1133; Peccolo Elsa, Conegliano 50; Parrocchia Cessalto 75; Conferenza S. Vincenzo, Oderzo 60; Fella Clotilde, Oderzo 90; Buffolo Antonietta, Oderzo 52; Covre Bruna, Susegana 50; Parrocchia Trichiana 100; Narduzzo Luigia, Conegliano 50; De Faveri Marcellino, Pieve di Soligo 26; Mura Franco, Pieve di Soligo 26; NN. Vittorio Veneto 50; NN. Susegana 50; Parrocchia Cessalto 1075; Fracas GiamPietro, Susegana 34; NN. Orsago 100; Def. Jole Della Libera, Sacile 1600; Casagrande Renzo, Susegana 50; NN. Susegana 50; Brino Giuseppe, Susegana 200; Parrocchia Caneva 1550. Elenco fino al 30.12.2003; Un grazie di cuore a nome degli adottati. 10 e L’AZiON Chiesa Domenica 18 gennaio 2004 UNA DELEGAZIONE DIOCESANA IN VISITA AL VILLAGGIO ALBANESE LEGATO A VITTORIO VENETO SABATO 17 A ODERZO LA VEGLIA DIOCESANA Natale e Capodanno ad Adriatik È la Settimana per l’unità dei cristiani L a solidarietà è una virtù importante. Dice un vecchio proverbio: “Dio sorride se apri una porta, ed è triste se alzi un muro”. Una piccola delegazione della nostra diocesi vittoriese – otto persone, tra cui monsignor Guerrino Pagotto in rappresentanza del Vescovo – il 26 dicembre scorso è partita per l’Albania. Il programma prevedeva in primo luogo di raggiungere il remoto villaggio – si può chiamare così? – di Adriatik, per assicurare a quella numerosa e vivace comunità di fratelli nella fede, che la nostra solidarietà non viene meno, e per porgere a tutti personalmente il più caloroso augurio di buon Natale e felice anno nuovo. L’iniziativa del viaggio fu ancora una volta di monsignor Bruno Pizzato che, com’è noto, a ricordo del Giubileo del 2000, lanciò la proposta di costruire una bella e ampia chiesa in onore del Sacro Cuore di Gesù, ad Adriatik dove i numerosi cristiani – ultimi fra gli ultimi – per assiste- re alla Messa e ascoltare la Parola di Dio, dovevano riunirsi in una baracca fatiscente. L’ambizioso e oneroso progetto non rimase sulla carta. Per realizzarlo, e in breve tempo, monsignor Bruno Pizzato fece appello alla sensibilità e generosità degli aderenti all’associazione Apostolato della preghiera, che egli presiede, e di altri benefattori che qui non è possibile elencare. A suo tempo, L’Azione ha informato i propri lettori circa lo svolgimento di questa bella vicenda. Ma il viaggio in Albania, durato quattro giorni soltanto, ci ha offerto l’occasione di acquisire altre utili esperienze. Le elenchiamo rapidamente. Dopo il festoso e caloroso incontro con gli amici di Adriatik, ricordiamo la visita alla città di Scutari, centro della più numerosa comunità cristiana albanese; il colloquio qui avuto con due anziani sacerdoti sopravvissuti alla condanna loro inflitta dal regime comunista a 26 anni di lavori forzati; l’incontro con i padri Gesuiti che a Scutari dirigono il Seminario, varie scuole cattoliche e altre attività pastorali. Una visita l’abbiamo riservata al (qui sopra) la chiesa di Adriatik, realizzata con il contributo della ricostruito diocesi vittoriese; (in alto, sotto il titolo) la delegazione vittoriese santuario T elechiara, la televisione delle Chiese del Triveneto, si dà una nuova impostazione. E un ruolo particolare, di “consigliere esecutivo”, viene assunto da Guido Masnata, cui viene affidata la responsabilità diretta della programmazione dell’emittente e la concreta direzione dei programmi di Telechiara, mentre viene a scomparire la figura del direttore (il mandato quinquennale di don Gabriele Pedrina, scaduto a giugno 2003, era stato prorogato fino a dicembre). Guido Masnata, padovano, 41 anni, sposato, padre di due bambine, nominato nel consiglio di amministrazione come rappresentante della diocesi di Venezia, ha al suo attivo varie esperienze in campo editoriale, da Mediagraf a Promedia. Spetterà ora a lui dare concretezza al piano triennale di Telechiara definito dal nuovo Consiglio di amministrazione. «Telechiara vuole essere a servizio della Chiesa e della società triveneta, ma non una tivù “devozionale” – spiega Guido Masnata –. Vogliamo trasferire i valori che con- D della Madonna del Buon Consiglio, veneratissima da tutti gli albanesi anche non cristiani. Nella capitale Tirana, ci siamo recati nel quartiere poverissimo dove operano le Suore di Madre Teresa di Calcutta: l’impressione riportata fu, direi, sconvolgente. Ricordiamo il cordiale colloquio concessoci dall’Arcivescovo di Tirana, durante il quale egli ci comunicò delle notizie incoraggianti circa la situazione religiosa e sociale della sua arcidiocesi. Il programma del nostro viaggio si esaurì con una veloce corsa verso sud, fino a raggiungere tra i monti la storica cittadina di Berati, cui è legato, purtroppo, il ricordo di una triste vicenda di guerra sofferta dai nostri soldati nel lontano 1943. Chi di noi non conosce la canzone Sul ponte di Berati? Per noi otto vittoriesi la breve pausa vissuta in Albania fu assai interessante e motivo di seria riflessione. Ma dobbiamo anche dichiararci fortunati, perché TELECHIARA Un manager alla guida dell’emittente cattolica traddistinguono la nostra proprietà, ricavandoci una specifica nicchia nel mercato dell’emittenza televisiva regionale. Lavoreremo, in continuità con l’impegno preso e il percorso già avviato, per fare di Telechiara un’emittente aperta e presente sul territorio, capace di leggerne dinamicamente la complessità». «Aper- Guido Masnata, consigliere “esecutivo” di Telechiara avevamo a nostra disposizione la migliore guida che si potesse desiderare: il carissimo amico albanese Piero Pine che, com’è noto, da una quindicina d’anni, quale persona fidata e competente, gestisce a Caorle la custodia e il buon andamento del grande complesso “Casa marina Bruno e Paola Mari” della Diocesi di Vittorio Veneto. Piero si trovava già a Tirana con la sua bella famiglia per trascorrere le brevi vacanze natalizie con l’anziana mamma, le sorelle e i parenti. Una sorpresa: non si immaginava che egli in patria potesse vantare degli amici così numerosi e qualificati per la responsabilità che comporta la loro posizione sociale. Concluderei esprimendo un debole parere: quando è possibile è bene e molto utile uscire dal proprio guscio e affacciarsi a nuovi panorami. Diceva a suo tempo il vecchio e saggio Tacito: “L’esperienza ammaestra”. Non si finisce mai di vedere, conoscere, imparare a vivere. Rino Bechevolo tura, servizio e interattività con il nostro pubblico – continua Masnata – saranno per noi le parole chiave nell’impostazione del lavoro futuro, per potenziare e rilanciare l’immagine di Telechiara». Attenzione particolare sarà anche dedicata a rafforzare la collaborazione con gli altri strumenti di informazione delle diocesi del Triveneto, in primo luogo le testate settimanali diocesane e le emittenti radiofoniche cattoliche: «Puntiamo a costruire un’“impresa a rete”, che metta in circolo e valorizzi le energie, le competenze, le capacità di tutti i media» conclude. «Rispetto al processo di rinnovamento avviato già con il precedente consiglio di amministrazione – spiega il presidente Giancarlo De Biasio –, questa è una fase importante per Telechiara, che vuole confermarla come “voce” di riferimento sul territorio, capace di fare informazione e opinione». Direttore responsabile delle testate giornalistiche è Alberto Feltrin, giornalista dell’emittente. a domenica 18 a domenica 25 gennaio si celebra la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani: un appuntamento annuale in cui le comunità ecclesiali sono invitate a riscoprire il valore e il senso dell’unità, della comunione e della preghiera. In più, quest’anno, l’attenzione è rivolta al tema della pace, che, in un contesto ecumenico, acquista rilevanza e meta da raggiungere sempre più. Il tema della Settimana, infatti, è “Io vi lascio la mia pace” (Gv 14, 23-31). La pace, dono di Dio che va invocato, è sinonimo di armonia e bellezza che vanno vissute nelle singole parrocchie e tra le parrocchie. Si tratta di un dinamismo che produce capacità di dialogo e incontro anche in termini ecumenici. Mentre lo scenario internazionale, quasi in tempo reale, ci fa partecipi dei suoi slanci di solidarietà e delle sue ferite che sanguinano, non mancano i motivi di preoccupazione a causa dei crescenti conflitti. Non raramente alcuni gruppi tentano di mobilitare le fedi e i diversi credenti per trasformare i conflitti in guerre di religione. Su questa piazza del mondo diventa ancora una volta profetico l’appello di Gesù: “Che tutti siano uno” (Gv 17, 21). Osservando anche le divisioni tra cristiani, sembra davvero che il «cristianesimo abbia mosso soltanto i suoi primi passi». «Come è mai possibile restare divisi – afferma Gio- vanni Paolo II – se con il Battesimo noi siamo stati “immersi” nella morte del Signore, vale a dire nell’atto stesso in cui, per mezzo del Figlio, Dio ha abbattuto i muri della divisione?» (Ut Unum Sint, 6). La Parola di Gesù che invoca l’unità ci interpella perché torniamo ad ascoltarlo e ci ricorda che le divisioni sono anche il segno della nostra distanza da Dio. Il mese di gennaio diventa, quindi, un dono dello Spirito per tornare ad ascoltare tra cristiani di diversa tradizione l’unica Parola di Dio. Si tratta di «riconoscere e stimare i valori veramente cristiani che provengono dal comune patrimonio» (UR, 4) e di tendere l’orecchio per percepire ciò che lo stesso annuncio fa risuonare nelle diverse sensibilità e tradizioni cristiane. La settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, per volontà della Cei, è preceduta, sabato 17 gennaio, dalla 15ª Giornata per l’approfondimento e lo sviluppo del dialogo religioso ebraico-cristiano dal tema: “Serviranno il Signore appoggiandosi spalla a spalla” (Sof 3, 9). Ebrei e cristiani chiamati a testimoniare l’unico Dio. (FP) In diocesi, in occasione della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, si celebrerà una veglia diocesana, in programma sabato 17 gennaio alle 20.30 nel duomo di Oderzo, sul tema “Io vi lascio la mia pace”, con l’intervento di un pastore valdese. L’ESPERIENZA: Un camposcuola foraniale sotto la neve, da Oderzo a Dont D ici camposcuola e istintivamente lo accosti a: estate, Auronzo, Azione cattolica. Qui siamo in controtendenza: parliamo del camposcuola che si è svolto dal 2 al 5 gennaio a Dont, in Val Zoldana, organizzato dalla pastorale giovanile della forania di Oderzo e aperto a tutti, dalla terza media alla quinta superiore. «Vogliamo dare una possibilità in più ai giovani durante l’inverno, quando di solito le attività si limitano al gruppo in parrocchia. Qui c’è invece la possibilità di ampliare la conoscenza extraparrocchiale, di dare un’immagine più estesa di Chiesa». Così ci spiega Manuel, di Fontanellette, che assieme a Sara di Fontanelle, Ada di Colfrancui e Federica di Piavon ha animato i 21 ragazzi e 21 ragazze che hanno partecipato al campo. Mattine di lavoro e pomeriggi più di relax; filo conduttore è stata la corporalità. Che per gli adolescenti si legge: il mio corpo cambia, il mio corpo non mi piace, il mio corpo potrà piacere agli altri? Il momento più intenso è stato il secondo giorno: divisi in stanze, ciascuno con un grande specchio davanti a sé. “Guarda il tuo naso” (pausa, silenzio) “Guarda le tue gambe” (pausa, silenzio) e così via con stimoli alla conoscenza e riflessone su di sé. “Guarda i tuoi occhi”: da lì partiva la riflessione su come ti vedono gli altri: ad esempio, quale parte di te piace loro di più? «Poi si giungeva – spiega Manuel – a chiedersi: come mi vede Dio? La domanda che forse ti rivolgi più spesso, ma a cui non rispondi mai» «Tutti tacevano: sono argomenti che toccano da vicino, di cui è difficile parlare». Ma su cui fa molto bene riflettere, con chi ti sa guidare. Guidare anche alla conclusione che la propria corporalità è anzitutto finalizzata al rapporto con gli altri, e che l’interrogativo “Dio come mi vede?” va conservato, e salvaguardato: anche nella faticosa ricerca di una risposta. Tommaso Bisagno e L’AZiON Chiesa Domenica 18 gennaio 2004 11 DA LUNEDÌ 19 A VITTORIO «S antità, un dono a portata di mano»… è questa la provocazione fatta a tutta la diocesi dal nostro nuovo vescovo Giuseppe Zenti. Accogliendola abbiamo pensato di proporvi alcuni spunti di meditazione proprio sulla santità, e in particolare sulla santità come un dono che “bussa alla porta del cuore” dei giovani. Chi, come noi, vive a contatto tutti i giorni con i giovani, sa quale grande desiderio di santità nascondono dietro la loro apparente indifferenza e poca sensibilità per la vita cristiana. I loro cuori hanno nostalgia di Dio e cercano una felicità da donare. Se è vero che “santità si coniuga con umiltà”, occorre che diventiamo esperti ricercatori dei segni di santità che i ragazzi e i giovani hanno, intuendo le loro domande profonde e trasformandole in proposte di santità quotidiana. Vorremmo portarvi un esempio di santità giovanile: Laura Vicuña, una giovanissima cilena, riconosciuta Beata nel 1988 da Non c’è amore più grande... Giovanni Paolo II e di cui il 22 gennaio ricorre il centenario della morte. Se non rivelassimo la data della sua nascita e leg- La Beata Laura Vicuña; (in alto,da sinistra) suor Claudia e suor Francesca gessimo solo la sua vita ci sembrerebbe di sentire la storia di una ragazzina dei nostri giorni che vive cercando la felicità per sé e per la sua famiglia. Laura, nata in Cile nel 1891, è stata ben presto costretta, dalla morte del padre, a emigrare in Argentina con la mamma e la sorella più piccola. Lì la situazione non era facile per la povertà e la precarietà di vita a cui erano sottoposte. In quelle zone, le missioni dei salesiani e delle suore salesiane, ormai da qualche anno, cercavano in tutti i modi di prendersi cura della gente bisognosa di sostegno materiale e spirituale. La mamma di Laura decise di affidare l’educazione delle sue piccole proprio alle Figlie di Maria Ausiliatrice, che offrirono loro un ambiente sano dove potessero crescere serene e amate. È qui che Laura scopre il grande desiderio del suo cuore, quello di amare con tutta se stessa Gesù, la Madonna e il prossimo. Ciò che, infatti la rese modello da imitare è l’amore portato fino al sacrificio di sé che si è tradotto in semplicità e umiltà, amicizia e generosità, fino all’offerta della sua vita per la conversione della mamma che, per sfamare le sue bambine, aveva accettato di convivere con il proprietario di una fattoria. Quest’uomo aveva più volte desiderato anche Laura, trovando, però, in lei, un forte rifiuto. L’amicizia con Gesù e la “vita di grazia” forgiarono il suo cuore pronto ad amare fino a dare la vita. Prima della morte di Laura, il 22 gennaio 1904, la mamma, saputo il segreto voto della figlia, le giurò che avrebbe lasciato per sempre quell’uomo. “Non c’è amore più grande di chi dà la vita per i propri amici”: l’amore eroico di Laura è sgorgato dalla semplice vita di una ragazza di tredici anni che ha saputo cogliere quel dono di santità che è a portata di mano di tutti, specialmente dei giovani che sentono con forza lo slancio dell’amore autentico. Suor Claudia e suor Francesca suore salesiane Collegio Immacolata, Conegliano OGGI Domenica Domenica 18 gennaio - Seconda domenica del Tempo ordinario Is 62, 1-5; I Cor 12,4-11; Gv 2, 1-12 Seconda settimana del Salterio D ietro il racconto evangelico è rintracciabile un quadro umano di vita ordinaria: una festa di nozze alla quale furono invitati sia la famiglia di Gesù sia il gruppo dei suoi discepoli. Se il gruppo di Gesù, a causa della povertà dei suoi membri, o qualche altro invitato non avesse portato il vino, si sarebbe creata una mancanza dello stesso, poiché la scorta di vino dipendeva in qualche misura dai doni degli ospiti. Trattandosi di un “segno” di Gesù (il primo della serie!), la valenza simbolica è fuori discussione. Il “convito” è nella Bibbia un evento simbolico pieno di risonanze e significati. Il banchetto, con tutti i suoi connotati di festa, di gioia, di ebbrezza, di abbondanza, di sazietà, di pace e di comunione è l’immagine del regno di Dio che già sulla terra avrebbe dovuto cominciare ad affondare le sue radici. Tutta la serie dei banchetti, dei pasti di Gesù con i peccatori e i perduti del suo tempo e le moltiplicazioni dei pani sono orientati al grande banchetto messianico di cui parla il profeta Isaia al capitolo 25. Gesù è venuto ad invitarci al banchetto del regno di Dio! Dio è lo sposo che non riesce più a nascondere il suo amore per l’umanità tanto questo amore è forte e travolgente. Non lo fermano né le infedeltà né i difetti della sposa, della quale invece si compiace, e alla quale promette un futuro di felicità quando ogni sua ferita sarà rimarginata. Il linguaggio di Dio è quello di un amore sponsale che rivela una tenerezza infinita e che ci sorprende soprattutto nel momento in cui scopriamo che la sposa fortunata siamo noi. Ci sembra quasi impossibile! Ma come… la sposa fortunata e amata oltre misura da Dio è questa nostra umanità! Ci chiediamo come Dio possa amare questa nostra storia stordita dal male, infarcita di odio e di violenza, imbastita di egoismo e di ipocrisia. Eppure è così. Le coordinate del nostro vivere scompaiono nella fornace ardente di un amore senza limiti. Anche solo leggendo le pagine dei nostri quotidiani comprendiamo che l’immagine di questa umanità alla quale apparteniamo è ben lontana da quella di un banchetto nuziale. Mancano l’amore, l’armonia, la concordia, la fraternità e la pace di una foto ben riuscita. Manca soprattutto la gioia. I poveri sempre più poveri, gli oppressi sempre più oppressi. I tristi sempre più tristi, seduti a un ban- Sacerdoti al corso di formazione P rende il via lunedì prossimo, 19 gennaio, a Vittorio Veneto l’undicesimo corso di formazione permanente per i sacerdoti della diocesi sul tema “Contemplando il volto del Risorto”. Un sollecito alla partecipazione al corso è giunto ai preti diocesani da monsignor Alfredo Magarotto, nella sua veste di amministratore apostolico. «Ormai – scrive monsignor Magarotto – sto per concludere il mio ministero in diocesi, ma prima vorrei rivolgervi l’invito a partecipare al tradizionale corso di aggiornamento teologico. (...) I temi che verranno trattati sono in piena sintonia con il Piano pastorale diocesano e anche per questo vi chiedo di fare tutto il possibile per parteciparvi. Avrò così ancora qualche occasione per stare insieme a voi e avrete poi subito la possibilità di conoscere da vicino il nuovo vescovo Giuseppe». I quattro incontri - Si terranno nel Seminario vescovile di Vittorio Veneto dalle 9.30 alle 11.30. Questi i temi e i relatori dei quattro incontri. Lunedì 19: “Il Signore Risorto: il fatto e il significato”, relatore monsignor Giacinto Padoin. Lunedì 26: “Il Signore è presente nella storia: la Chiesa, i sacramenti...”, relatore don Riccardo Battocchio della diocesi di Padova. Lunedì 2 febbraio: “Credo la risurrezione dei morti e la vita eterna”, relatore don Giuseppe Toffanello, della diocesi di Padova. Lunedì 9 febbraio: “La speranza cristiana s’incontra con le speranze e le disperazioni umane”, relatore don Sergio De Marchi della diocesi di Padova. TE OFFER OFFERTE CARITAS DIOCESANA (Mesi di novembre e dicembre 2003) chetto dove il vino della speranza è escluso dal menù. Dobbiamo ammettere che il nostro tempo è una tavola imbandita per pochi privilegiati. Fa male e serve del coraggio, ma non possiamo rifiutare di chiederci il perché di tutto questo e portare una seria verifica dentro la nostra vita di credenti. Pensiamo alla nostra testimonianza di battezzati, di famiglie, di comunità cristiane… Credo che ci manchi ancora l’audacia di dire qualcosa di nuovo: è più comodo offrire l’acqua della tradizione stantia che brindare (incoraggiati da Gesù!) con un calice di vino capace di riscaldare il cuore. L’abitudine e la ripetitività hanno addormentato la fede e lasciati inutilizzati tanti carismi che ci erano stati donati dallo sposo come splendidi regali di nozze. L’amore dello sposo non verrà meno, di questo possiamo essere certi, ma la nostra pigrizia può ritardare la festa nuziale o impoverire la mensa. La fedeltà di Dio è per sempre e Gesù è il segno più bello. Allora, consigliati dalla madre attenta, dovremmo deciderci finalmente a fare “quello che Lui ci dirà”. Don Fabrizio Mariani Per la Caritas diocesana - NN. Soligo 50,00; NN. 177,60; Pinto Lucia 50,00; Fondo di solidarietà parrocchia di Meschio 55,00; Cenedese Cristina, Vittorio Veneto, e Castaldi Marina, Conegliano 700,00; Borovyk Galena, Ucraina 30,00; Perin don Domenico 500,00. Adozioni Benin - Rosada Eleonora, Castello Roganzuolo 150,00; Atletica Libertas, Tonon, Vittorio Veneto 300,00; Rina Biz, Orsago 250,00, Zanette Stefano, San Fior di Sotto 50,00; Parrocchia di Gaiarine 200,00. Adozioni in Bulgaria - NN. Vittorio Veneto 300,00; Ragazzi catechismo di San Fior di Sotto 300,00. Adozioni in Costa d’Avorio - NN. San Martino di Colle Umberto 110,00; Lendaro Renzo, Gaiarine 200,00. Contro la fame nel mondo - NN. San Fior di Sotto 55,00; Mapelli Teresa 120,00; Un sacerdote di Vittorio Veneto 100,00. Per i lebbrosi di don Mario Gerlin - NN. Opera Immacolata di Lourdes, Conegliano 200,00; NN. Santa Maria Immacolata di Lourdes 42,00; NN. Villanova di Prata 29,00; NN. Conegliano per mezzo di don Vito Franceschin 450,00. Pro terremotati in Iran - NN. Vittorio Veneto 300,00; Polidoro don Pompeo 100,00; Sacerdoti San Raffaele 5.000,00; Parrocchia Cessalto 1.150,00; Parrocchia Barbisano 100,00; Parrocchia Collalto 30,00; NN. San Fior di Sotto 100,00; Casa di riposo San Pio X, Cordignano 100,00. Domenica 18 gennaio 2004 ARRIVA “IL RITORNO DEL RE” GIORNATA DELLA MEMORIA Antisemitismo sempre in agguato PIEVE Il 24 gennaio le “Quattro stagioni” di Vivaldi I Il campo di concentramento di Auschwitz G iovedì 22 gennaio, alle 18, nella sala convegni della biblioteca civica di Vittorio Veneto, l’Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea del Vittoriese (Isrev) organizza un incontro con Laura Voghera Luzzato, della comunità ebraica di Venezia, sul tema “La persecuzione antiebraica in Italia (19381945). Una testimonianza”. La serata è promossa in preparazione della Giornata della Memoria che si celebra il 27 gennaio, a 54 anni esatti dal giorno di arrivo dei russi nel lager di Auschwitz. Silvia Cevidalli è pediatra all’ospedale di Vittorio. Sua zia, Anita Cevidalli Salmon, ha raccontato nel libro “Ritornerò in Italia” come dovette fuggire da Cozzuolo al Sudamerica per salvarsi dalle persecuzioni anti ebraiche. Altri suoi parenti vivono ora in Israele. Per Silvia Cevidalli «è giusto ricordare quello che è avvenuto, perché la storia insegna, ma spesso sembra che non insegni abbastanza. La sensazione è che per gli e- brei… non sia mai finita. Ad esempio il recente sondaggio europeo da cui emergeva un sentimento antisemita diffuso: perché era stato occultato? Inoltre, in Francia hanno dato fuoco a una scuola ebraica: è grave che questo e altri atti si siano verificati, è grave che nell’opinione pubblica non sia stato dato rilievo. E perché negli ultimi 60 anni, ossia dalla nascita di Israele, ogni volta che in quella zona sorge un problema politico c’è una ripresa dell’antisemitismo? Invece bisognerebbe tenerlo ben separato dalla critica, ad esempio a Sharon, che certo si può fare». C’è un pericolo di antisemitismo anche in Italia? Anche nelle nostre zone? «In Francia si raggiungono le punte più alte… ma qui gli ebrei sono di meno. Non dobbiamo fidarci dello stereotipo “italiani brava gente”, né mettere in sordina i segnali pericolosi. Non possiamo dimenticare, ad esempio, gli atti di vandalismo contro il cimitero ebraico a Ceneda, l’anno scorso». (TB) I COMPOSITORI RACCONTATI DAI BAMBINI-MUSICISTI U ndici bambini dai 7 ai 12 anni sono i protagonisti della rassegna “I grandi compositori” organizzata dall’associazione per l’Istituto musicale “Lydia e Fabrizio Visentin” di Oderzo. I piccoli pianisti si esibiscono suonando e raccontando in maniera semplice e simpatica la vita del compositore in tema con la serata. I prossimi incontri, che si terranno nel salone di palazzo Moro a Oderzo alle 20.30, avranno il seguente calendario: venerdì 30 gennaio (dedicato a Wolfang Amadeus Mozart), venerdì 27 febbraio, venerdì 26 marzo, venerdì 30 aprile, venerdì 29 maggio. Si esibiranno (nella foto da sinistra in alto) Elisa Drusian, Silvia Carpenè, Mattia Bolzan, Alberto Orlandini, Cristina Battistel- l prestigioso complesso strumentale veneziano “Accademia Musicale di San Rocco” presenterà sabato 24 gennaio, al teatro Careni di Pieve di Soligo, le “Quattro stagioni” di Antonio Vivaldi (inizio alle 20.45). La storia ha riservato a questo quartetto di concerti vivaldiani un curioso destino. Praticamente semisconosciuti fino alla metà del Novecento, essi sono diventati negli ultimi decenni popolarissimi in tutto il mondo, ma soprattutto nella loro terra d’origine: il Veneto. Questo grazie alle numerose incisioni discografiche (tra le quali brillano quelle dirette da Herbert vov Karajan e da Claudio Scimone), che hanno fatto conoscere la bellezza di queste composizioni a un pubblico molto vasto, non necessariamente esperto di musica barocca. Ma forse un’altra ragione del favore che le “Quattro stagioni” hanno saputo conquistarsi la possiamo trovare in una pagina di un libro del musicologo Massimo Mila. Secondo questo autorevole studioso i concerti di Vivaldi sulla primavera, l’estate, l’autunno e l’ inverno sono stati «… il primo tentativo della musica strumentale d’affrontare ed esprimere la natura». In un’epoca come la nostra, in cui tutti si proclamano ambientalisti ed ecologisti (almeno a parole), la musica di Vivaldi non può che essere attuale. Athos Tassi la, Martina Zago, Alberto Tessarotto, Simone Zago, Riccardo Fabris, Fiammetta Tombacco e Margherita Orio. Questi giovanissimi allievi negli ultimi tre anni sono stati vincitori di ben 32 premi nazionali ai diversi concorsi pianistici nel territorio italiano. L’insegnante, Eleonora Mometti, che adotta la metodologia Suzuki nei primi anni di studio, sottolinea che lo scopo di tale rassegna è quello di rendere spontanea, naturale ed espressiva la comunicazione con il pubblico per assemblare in un unico linguaggio “parole e musica”. La durata è di circa 45 minuti. L’ingresso è libero. Le storie fantastiche spopolano al cinema Chiude questa domenica la mostra fotografica “Il Trevigiano tra le due guerre” allestita a palazzo dei Trecento di Treviso I l 22 gennaio è in uscita nelle sale italiane “Il ritorno del re”, l’episodio conclusivo del grandioso progetto di trasposizione cinematografica dell’ormai celeberrima trilogia di J. R. R. Tolkien “Il signore degli anelli”. Anche questo terzo episodio riprende i fili della narrazione esattamente da dove li ha lasciati il film precedente: da una parte seguiremo l’ultima parte del cammino di Frodo, Sam e Gollum verso le Voragini del Fato per gettarvi il malefico anello; dall’altra vedremo il ritorno del re a Gondor, in quanto Aragorn, con l’aiuto di Gandalf il Bianco, guiderà la battaglia dei popoli liberi della Terra di Mezzo contro l’esercito di Sauron e assumerà il titolo che gli spetta come ultimo discendente della dinastia regale di Gondor. Il regista Peter Jackson ha fatto uno splendido lavoro di post-produzione e montaggio, regalandoci indubbiamente il migliore tra i tre magnifici film che compongono la trilogia, co- M olte le mostre che espongono. Poche quelle che hanno il pregio di raccontare a fondo un periodo storico. Documentando, con fatti e vicende, vita e mutamenti di un’intera generazione. E non sempre di generazioni fortunate si tratta. Specie se il periodo scelto come asse portante appartiene al secolo appena trascorso. Proprio ai trevigiani che tra gli anni Venti e Quaranta del Novecento conobbero l’amara stagione del regime fascista è dedicata la rassegna “Il Trevigiano tra le due guerre”, visitabile fino a domenica questa, 18 gennaio, nelle sale del Palazzo dei Trecento a Treviso. Un vasto e dettagliato “reporta- le sue infinite morti lungo il ge” fotografico, che si di- Piave, vede radicarsi i fespiega lungo 250 scatti as- nomeni della fame e della solutamente d’autore per la povertà. Quindi l’instaurarlimpidezza descrittiva. Tut- si dell’ideologia fascista ti in bianco e nero: capaci che, mescolandosi al popudi restituirci un affresco e- lismo con le sue promesse nergico e pregnante della di una moderna autarchia Marca trevigiana durante il economica e di un rinnovaventennio. Un affresco trac- to rigore sociale, s’insinua ciato nel segno della storia nelle pieghe della comunità rale e nelle istituzioni. Insociale, testimoniando la locale. Prima tra i ceti medi quietanti e a dir poco inquotidianità del vivere civi- della città. Poi, in modo credibili se non fossero stole. Una quotidianità colta sia sempre più capillare, tra i ricamente così vicine a noi, tra le masse cittadine, alli- proprietari fondiari della sfilano le immagini di piazneatesi quasi da subito provincia. Alla soglia della ze gremite, di folle osan(specie le classi borghesi) seconda entrata in guerra, nanti in perfetto stile plebiai dettami del nuovo regi- punto conclusivo della ras- scitario, di tante “piccole ime, che tra il popolo delle segna, si celebra l’apice del taliane” che salutano con ecampagne, solo più tardi e, fascismo, consolidatosi gra- sibizioni ginniche la prea caro prezzo, in aderenza zie alla retorica del consen- senza del Duce. Di valorocon la volontà dei poteri so popolare. La “costruzio- si “giovani balilla”, già usi al moschetto e pronti centrali. Di forte imal sacrificio militare. patto emotivo ancor Finalmente una prima che estetico, le mostra sul ventenstraordinarie fotogranio fascista che non fie in mostra, messe a indugia su furori redisposizione per la privisionistici ma si afma volta per un allestifida all’obiettività mento pubblico dal Fadella verità fotograst trevigiano (Foto arfica. Che non rilegge chivio storico trevigiai fatti ma ce li restino), si raccolgono intuisce tali e quali. La torno a quattro nodi tematici. Ciascuno ri- In apertura: balilla trevigiani schierati in una cerimonia ufficiale e il mostra “Il Trevigiapalco eretto in Piazza del Grano a Treviso per un discorso di no tra le due guerre” conducibile ad un determinato quinquen- Mussolini (settembre 1938). Sopra: esercitazione di tiro con l’arco di è allestita a palazzo nio introdotto da una Giovani Italiane (anni ’30). Foto del Fondo G. Mazzotti presso il Fast dei Trecento con i seguenti orari: tutti i scheda di supporto. Ecco allora la Marca del pri- ne” e l’esibizione di un con- giorni 9-13, 15-19. Per informo dopoguerra: eroico sce- senso garantito dal mono- mazioni e prenotazioni: tenario della vittoria del ’18, polio dei mezzi di comuni- lefono 0422-656139 oppure ma già dolorosa metafora di cazione, dalla propaganda 0422-410928; e-mail fotoun’Italia malconcia. La Mar- e dalla totale invadenza fa- [email protected] Elena Pilato ca smarrita che, piangendo scista nei costumi, nella mo- 250 foto del Fast per la prima volta esposte al pubblico VITTORIO: Concorso letterario per ragazzi dedicato ai protagonisti della Resistenza È aperto a tutti gli alunni dell’ultimo anno delle scuole medie e superiori del Vittoriese il Premio della Resistenza, che giunge nel 2004 alla 42ª edizione. Una novità nel format del concorso: non è più richiesto un tema, né un’intervista a un protagonista, bensì un racconto che sia “liberamente ispirato a protagonisti della Resistenza o in qualche modo legati alla Resistenza nel Vittoriese negli anni 1943-1945”, non più lungo di 9 mila battute a computer. Verranno premiati e ricompensati il prossimo 25 aprile i migliori due elaborati delle medie e delle superiori; i lavori vanno spediti entro il 2 aprile all’ufficio scuola del comune di Vittorio (via Carducci 28, 0438-569300). Il Premio è organizzato dal Comune con l’Isrev (Istituto per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea nel Vittoriese). MUSICA E DANZA PIEVE Sabato 24, alle 20.45, al teatro Careni l’Accademia Musicale di San Rocco esegue “Le quattro stagioni” di Antonio Vivaldi. niugando la poeticità del primo con l’epicità e la grandezza del secondo. Probabilmente l’unico difetto della pellicola è, ironia della sorte, la sua eccessiva brevità: per evitare di superare le tre ore e dieci di lunghezza molte scene sono state ridimensionate pesantemente o addirittura tagliate (la versione originale durava più di quattro ore!), facendo infuriare molti lettori dell’opera di Tolkien. La buona notizia in questo senso è che quasi sicuramente il materiale tagliato sarà presente nel dvd contenente la versione integrale del film che verrà pubblicato in autunno… Hobbit e maghetti: A chi piace “Il signore degli anelli” e a chi “Harry Potter”? Uno dei maggiori con- PADOVA: I Macchiaioli fino al 7 marzo L a splendida esposizione “I Macchiaioli. Prima dell’Impressionismo” allestita a palazzo Zabarella a Padova viene prorogata fino al 7 marzo 2004. Nell’ultimo mese di allestimento ai 120 capolavori attualmente esposti si aggiungerà “Bambini colti nel sonno” di Telemaco Signorini. La mostra ha raggiunto le 160 mila presenze. VITTORIO Nella chiesa di San Paoletto fino al domenica 18 gennaio è possibile visitare la mostra “Idee tessili” a cura dell’Istituto d’arte. Orari: venerdì, sabato e domenica: 10-13 e 14-18. INIZIATIVE VARIE PREGANZIOL Martedì 20 gennaio a villa Albrizzi Franchetti terza “Lettura sulla persona” promossa dal Centro studi Jacques Maritain. Intervengono Mario Ravalico, direttore della Caritas di Trieste (tema “Frontiere della speranza”) e Massimo Gnezda dell’Istituto di scienze religiose di Trieste (tema “Comunicare la speranza: novità e fondamento dell’arte cristiana”). Dalle 9 alle 13. MOSTRE TREVISO È aperta fino al 18 gennaio, a palazzo dei Trecento, la mostra fotografica “Il Trevigiano tra le due guerre”. Duecentocinquanta le foto esposte. PIAVON Fino al 25 gennaio a Cà Lozzio personale di Fiorenzo Fallani. Orario: 10-12 e 15-24; chiuso lunedì e martedì. PIEVE Chiude il 31 gennaio, all’hotel Contà, la mostra di Vittorio Marchi dal titolo “Cromatiche emozioni”. Orari di apertura: da mercoledì a venerdì 16-20; sabato e domenica 10-12 e 15-21. fronti letterari degli ultimi tre anni è stato indubbiamente quello tra l’opera di J. R. R. Tolkien e quella di J. K. Rowling. Ci sono però differenze in termini di pubblico? Sorprendentemente sì. Harry Potter, nonostante l’etichetta di “letteratura infantile”, è potenzialmente rivolto a tutte le fasce d’età: anche non identificandosi con i personaggi, il lettore gode il rutilante mondo magico creato dalla scrittrice, divertente ma misterioso e oscuro al tempo stesso. E questo piace sia ai ragazzi che agli adulti e agli anziani. Gli appassionati de “Il signore degli anelli” invece sono prevalentemente giovani e adulti, mentre i bambini e gli anziani, se non si conta il pubblico dei film, rimangono tendenzialmente in disparte. Il motivo è che l’opera di Tolkien, nonostante il fondamentale elemento fantastico, non è semplice letteratura fantasy ma soprattutto epica. Molti temi pertanto, come la brama di potere o la superbia sono difficilmente comprensibili ai bambini ma amati dal pubblico più maturo. Andrea Santorio DA PONTE: Serata con il baritono Abbondanza M artedì 20 gennaio, alle 20.45, al teatro Lorenzo Da Ponte di Vittorio Veneto serata di canto con il baritono Roberto Abbondanza, accompagnato da Eugenio De Rosa al pianoforte. In programma brani di Hugo Wolf (Otto Liedere su testo di E. Morike) e Franz Schubert (Schwanengesang D. 957). Biglietti: da 10 a 20 euro. palazzo Sarcinelli è aperta la mostra “Sironi - Gli anni della solitudine, 19401960”. Orari: dal martedì al venerdì 913 e 15-19; sabato e domenica 10-19; lunedì chiuso. Biglietti: intero 5 euro; ridotto 3 euro; studenti 1 euro. Informazioni: telefono 0438-413317. VITTORIO Le incisioni di Sergio Vettorazzo sono esposte fino al 31 gennaio nella sede della Banca di credito cooperativo delle Prealpi di via Prealpi. Orari feriali: 8.20-13.20 e 14.35-15.35. BELLUNO Fino al 15 febbraio a palazzo Crepadona sono aperte le mostre “Da Corot a Monet. Opere impressioniste della Johannesburg Art Gallery” e “Da Van Gogh a Picasso. Capolavori del disegno francese del XIX e XX secolo del County Museum of Art di Los Angeles”. Orari: tutti i giorni dalle 10 alle 19; sabato dalle 10 alle 21. Biglietto: intero 7 euro, ridotto 5,50 euro. CONEGLIANO Fino al 1º febbraio a MEL Fino al 18 febbraio a palazzo del- VINCITORE ALLA MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA Il ritorno “I l ritorno”, opera modi bruschi dell’uomo e prima del regista il suo ruolo, mentre Andrej russo Andrej Zvyagintsev, lo contesta. Dopo un paio ha vinto la 60ª edizione del- di tappe, giungono sulle rila Mostra internazionale ve di un immenso lago e si d’arte cinematografica di imbarcano per un’isoletta Venezia. Il verdetto ha pro- lontana, che raggiungono babilmente scontentato i dopo una traversata fortufans del giapponese Take- nosa. Qui si consuma la shi Kitano, presente tragedia. I ragazzi con “Zatoichi”, e vanno a pescai sostenitori di re, mentre il Marco Belpadre dislocchio seppelli(“Buongiorsce una no, notte”), cassa. I ma è ampiadue sono mente meriattratti dal tato. relitto di uLa storia ina nave e vi nizia con un si arrampicagruppo di rano, disobbegazzi che si Uno dei protagonisti del film “Il ritorno” dendo agli arrampica ordini delsulla piatl’uomo. Al lotaforma più alta del tram- ro ritorno vengono sgridapolino in un lago; il più ti e picchiati, Andrej si rigrande si lancia nel vuoto bella, scappa e si arrampie sfida gli altri a seguirlo. ca su una torre altissima, Il più giovane, Andrej, è tal- minacciando di buttarsi: il mente spaventato dall’al- padre cerca di impedirlo, tezza, che né gli inviti del ma scivola, cade e muore. fratello Ivan, né le minacce I due ragazzi riescono però di emarginazione dal grup- a ritornare a casa: più mapo, servono a farlo muo- turi e consapevoli. Trascivere; solo la madre riuscirà nano il corpo del padre fia farlo scendere qualche o- no alla barca ma, proprio ra più tardi. La vita dei due mentre si avvicinano alla fratelli, con la madre e la riva, la barca affonda. La nonna, viene sconvolta bellissima fotografia di qualche giorno dopo dal- Mikhail Kritchman collol’inaspettato ritorno del pa- ca la storia fuori dal tempo dre, dopo dodici anni di as- in un paesaggio grandioso senza. I due ragazzi ricor- e distante sul quale spesso dano pochissimo di lui, incombono le nuvole; una hanno solo una vecchia fo- scelta di immagini che contografia, tanto che sospet- tribuisce a dare significato tano che sia un impostore. simbolico alla storia di queIl giorno dopo però parto- sto rapporto difficile fra no con lui per andare a pe- l’uomo e i suoi figli. Consiscare. Il viaggio si dimo- derate solo la sua prima apstra un punto nodale della parizione: un’inquadratura loro vita, una lezione di so- simile a quella del “Cristo pravvivenza nelle situazio- morto” di Mantegna. ni estreme. Ivan accetta i Gianfranco Da Re le Contesse mostra dedicata al pittore zumellese Toni Piccolotto (Lentiai 1903 Nevegal 1970). Orari: feriali 14.30-19; festivi 10-12.30 e 14.30-19. TREVISO Fino al 7 marzo è possibile visitare a Casa dei Carraresi la mostra “L’oro e l’azzurro. I colori del Sud da Cézanne a Bonnard”. Orario: da lunedì a giovedì 9-20, venerdì e domenica 9-22, sabato 9-24. Biglietti: interi 10 euro, ridotti 8 euro. Informazioni allo 0422513161/62. BASSANO-POSSAGNO Fino al 12 aprile è aperta la mostra antologica “Canova” allestita nelle due città, Bassano e Possagno, che hanno costituito i luoghi di nascita e della prima formazione dell’artista trevigiano. Luoghi: Possagno: casa del Canova, gipsoteca e tempio; Bassano: museo civico. Orario di visita: tutti i giorni, dalle 9 alle 19. Per informazioni detta- gliate, anche sul costo dei biglietti di ingresso, vedere il sito www.mostracanova.it SUSEGANA Chiude il 30 maggio la mostra “Dynamis - Macchine da lavoro e modelli funzionanti dai disegni di Leonardo da Vinci” allestita nel Museo dell’uomo. Orari: da martedì a sabato 9-13; domenica 14-18. Ingresso: interi 5 euro, ridotti 3,50 euro. Per informazioni e visite guidate telefonare allo 0438.738610. Sito internet: www.museodelluomo.superva.it MONTEBELLUNA Fino al 31 maggio è aperta la mostra “Abracadabra, magie della natura” allestita al Museo di storia naturale e archeologia di via Piave 15. Gli appuntamenti della rassegna di teatro per bambini promossa da Alcuni Teatro sono riportati nella rubrica Cinema&Teatro nella pagina degli spettacoli. Schegge di Storia Curiosando I consigli del medico a cura della dottoressa Caterina Bisol Le cause dell’insonnia C hi soffre di insonnia può avere difficoltà ad addormentarsi oppure tende a svegliarsi più volte nell’arco della notte o si sveglia al mattino molto presto. È un disturbo che interessa il 20 per cento della popolazione ed è maggiormente diffuso tra le donne e gli anziani. Le alterazioni del ciclo circadiano (cioè le variazioni biologiche connesse con l’alternanza giorno-notte) affliggono principalmente coloro che svolgono lavori in turni organizzati sulle 24 ore. Anche lo stress influisce sull’insonnia: quasi sempre si insinua quando si hanno lutti familiari, gravi situazioni economiche o pesanti contrasti interpersonali. Pure le emozioni positive possono disturbare il sonno come ad esempio gare sportive, cerimonie particolari, esami o concorsi. A queste ragioni, spesso indipendenti dalla volontà individuale, si aggiungono quelle connesse con una non corretta igiene di vita: addormentarsi con la televisione accesa, eseguire compiti o esercizi intellettuali a tarda ora, dedicarsi ad ampie libagioni a cena o, peggio, abusare di alcolici e superalcolici. In qualche caso l’insonnia è conseguente a malattie, in particolare quelle psichiatriche come l’ansia o la depressione, ma anche i disturbi cardiaci o polmonari possono avere qualche influenza. La prossima settimana vedremo le regole d’oro per un buon riposo. (1. continua) 1929, Nuvolari alla Vittorio-Cansiglio L a corsa automobilistica Vittorio-Cansiglio, che si svolge tuttora annualmente lungo la strada statale che collega Vittorio Veneto con l’altopiano del Cansiglio, ha una tradizione che risale al primo dopoguerra. Negli anni Venti, infatti, questo percorso veniva affrontato dai più grandi campioni dell’automobilismo italiano. Ma come si svolgeva a quei tempi una gara di questo genere? Un’interessante testimonianza è offerta da L’Azione del 29 giugno 1929. La gara iniziò alle 9.30, con partenze intervallate di tre minuti tra i concorrenti di ogni classe (vi erano due categorie: “Sport” per gli amatori e “Corsa” per i professionisti, ognuna suddivisa in classi per cilindrata del motore), mentre le singole classi venivano separate da un ulteriore intervallo di 5 minuti; venne inoltre stabilito un intervallo di 15 minuti tra le due categorie della competizione per dare il tempo di sgomberare l’arrivo dai veicoli della categoria “Sport”, che aveva gareggiato per prima. La gara di quell’anno ebbe particolarmente successo, in quanto l’affluenza di pubblico fu straordinaria e il numero di concorrenti fu superiore a quello di tutte le edizioni precedenti. Le cose non andavano poi tanto diversamente da una tappa del giro d’Italia dei nostri giorni: una folla di gente, proveniente anche dal Friuli e dal Trentino, occupò tut- ti i punti più larghi lungo il percorso per assistere alla gara e incitare i concorrenti. I luoghi più affollati erano il belvedere di Pian della Spina e La Crocetta: lì c’erano così tante persone che era impossibile muoversi senza entrare in mezzo alla carreggiata. Il vincitore assoluto di quell’edizione fu il campione Tazio Nuvolari, che gareggiò nella categoria “Corsa” ottenendo il tempo migliore di tutta la gara: percorse i 14 chilometri che separano Fratta di Fregona da La Crocetta in 10’40’’, (ad una media quindi di oltre 80km/h, risultato strabiliante all’epoca) migliorando di un minuto il record del tracciato. Andrea Santorio L’atlante dei sapori Madorìn al forno G ian Paolo Casagrande e Roberto Balbinot (nella foto con il cuoco Eddy Pasin) festeggiano quest’anno i dieci anni dell’Hostaria “Via Caprera” sita nell’omonima strada di Serravalle al civico 23. L’hanno rilevata, riaperta, e ribattezzata, dopo una chiusura protrattasi dal 1991 al 1994, facendo della storica trattoria – già attiva, a quanto si racconta, dagli albori del 1900 – un luogo della tradizione, della memoria degli antichi “mangiari” del Vittoriese, Coneglianese e Vallata più in generale. Dunque una cucina territoriale, e rigorosamente legata a temi stagionali, «perché – commenta Roberto – la roba di stagione, oltre a costare meno, ha il doppio di sapore». Una scelta ben ripagata da un’affezionata e crescente clientela, che per ben più della metà segue alla loro tavola i ritmi della natura, cosicché da fine gennaio ai primi di febbraio prossimi a “Via Caprera” c’è , fra l’altro e come tema d’inverno, il madorìn al forno. Un pennuto d’acqua, nella fattispecie il “germano reale”, che un tem- po era comune animale da cortile dai nostri contadini. Ci spiega il piatto il bravo cuoco Eddy Pasin da Sarmede, validamente aiutato in cucina da Daniela e Milton. Andando quindi a cominciare, e con quattro a tavola, servono dapprima due bei germani, poi un gambo di sedano, una carota, tre cipolle, due bicchieri di vino rosso, aglio, alloro, olio d’oliva, sale e pepe. «Pulire, spiumare il germano e fiammeggiarlo per benino – commenta Eddy –, quindi salare e pepare l’interno del medesimo, e, se piace, introdurvi pure salvia e rosmarino. In un tegame piuttosto capace, dove abbiamo già messo le verdure tagliate a pezzi e gli aromi – continua Pasin – aggiungere infine un filo d’olio e quindi rosolare i germani interi, bagnandoli di tanto in tanto col vino rosso e continuando per almeno un’ora la cottura in forno a 180° C». Il madorìn al forno va servito con una bella polenta che scotta, ma tenera, «e accompagnato possibilmente – conclude Gian Paolo – da un buon Cabernet franc». (MS) VITTORIO VENETO: Le mille sorprese della vecia sofita della famiglia De Luca «È bellissimo» dicono, a turno, Adelchi, Lisa e Livia De Luca nell’illustrarti l’uno o l’altro pezzo del loro museo casalingo di collezioni. Di cosa? Di tutto. Non ci credi? Accomodati: farfalle, pezzi di filo spinato di trincee, altri cimeli vari della Grande Guerra, scatole metalliche per caramelle, bottiglie di birra, scatole metalliche per biscotti, pialle, mascelle di animali, monete, macchine da cucire d’antan, saponette d’alberghi, cartoline di propaganda della Repubblica sociale, telefoni, passaporti, conchiglie, fossili, coltelli, libri, bottiglie, strumenti agricoli, ampolle, bauli e bauletti, tazzine, crocifissi, sveglie, orologi, tappi, bicchieri, foto e memorie di viaggi, annate del Gazzettino, vecchie radio, giradischi e mangiadischi. Più quel che non mi ricordo. Più i pezzi unici: come una valigetta-espositrice di un commesso viaggiatore di bachi da seta della Schiratti, un prezioso scrignetto per tabacco trinciato turco… E soprattutto: foto, ricordi e filmini in super8 dei viaggi in FRATTA DI ODERZO / SAN VALENTINO S La chiesa di San Valentino a Fratta di Oderzo orge lungo il fiume Monticano ed è una delle più suggestive chiesette dell’Opitergino. Siamo a Fratta di Oderzo e il sacello è famoso per essere dedicato ad un santo che è ritenuto il patrono degli innamorati: Valentino. Il posto è incantevole, merita senza dubbio una visita. Facendone magari la meta di una passeggiata lungo gli argini del fiume, collegati fra loro proprio in questo punto da una passerella. È una chiesetta antica, dalle pure linee romaniche. Una memoria scritta a ricordo dell’antichità di Fratta la si ha in una donazione del vescovo di Ceneda Matteo da Siena a favore di Gabriele da Camino, fatta nell’anno 1192. Radici dunque antichissime per questa chiesetta e per la comunità locale. La prima chiesa era del secolo XI-XII e sorgeva al centro di una cerchia di mura. C’era pure la torre campanaria, abbattuta nel 1913 per costruire i nuovi argini del Monticano. La chiesa attuale dovrebbe essere stata eretta intorno al 1500. L’interno è molto semplice, suggerisce il raccoglimento, la preghiera, favoriti anche dal silenzio circostante. Intorno, infatti, non vi sono strade, rumori di automobili e quant’altro. Il parroco celebra la messa ogni sabato sera alle 18. All’ester- tutto il mondo della nobile svizzera Margherita Lenenberger che preferì lasciarli in eredità ai giovani sposi De Luca piuttosto che alla sua prole, che non avrebbe apprezzato. Adelchi e Livia (e poi Lisa) l’hanno imitata radunando in libroni tutte le loro svariate peregrinazioni. Il tutto, in caleidoscopico disordine, nella “vecia sofita”: piccole frecce in casa vi conducono, lungo il tragitto fatto da molti pellegrini… ops, ospiti dei tre piani dei casa De Luca a Santi Pietro e Paolo. E ancora più spesso dai tre della famiglia, che con voluttà si “perdono via” a guardare per intere serate. Ma perché lo fanno? «Quando vedo un oggetto retrò non ho proprio il coraggio di buttarlo via – spiega Adelchi –. E a volte anche i nostri amici ci regalano i loro oggetti. In ogni caso, per questa collezione non abbiamo mai speso soldi». A ben vedere, non collezionano oggetti di tutti i tipi, bensì di uno solo: ricordi. Per visitare il museo: [email protected] Tommaso Bisagno no c’è la pittoresca grotta che ricorda Lourdes, c’è uno spazio verde ombreggiato da alti pini. Intorno alla chiesetta, a febbraio, in occasione della festa di san Valentino, l’associazione Fratta Unita organizza una pittoresca sagra. Per la serata del 5 gennaio numerosi volontari quest’anno hanno preparato un grandioso Panevin, davvero spettacolare, memori forse di quel primato raggiunto negli anni Settanta, quando a Fratta venne costruito il più grande Panevin del Veneto. È soprattutto in primavera e in estate che la chiesetta è mèta di persone che amano scoprire gli angoli incantati e poco conosciuti della nostra bella diocesi. Annalisa Fregonese e L’AZiON Spettacoli È Internet: www.radioconegliano.it L Raiuno alle 10.55 da Bosco Marengo (Alessandria). Nel pomeriggio si può scegliere fra una valida offerta cinematografica: la commedia Il circolo della fortuna e della felicità di Wayne Wang su La 7 alle 14, il western Le giubbe rosse del Saskatchewan di Raoul Walsh con Alan Ladd alle 15.50 su Retequattro, e il fantastico Il viaggio dell’unicorno con Beau Bridges su Italia 1 alle 16. In prima serata si conclude La tassista di José Maria Sanchez con Stefania Sandrelli, alle 20.45 su Raiuno. A bina con Walter Matthau e Tony Curtis. In prima serata alle 21 su Raiuno va in onda il film d’azione Missione Impossibile 2 di John Woo con Tom Cruise; su Canale 5 c’è la commedia 28 giorni con Sandra Bullock e Viggo Mortensen; serata italiana su Italia 1, con la commedia Viola bacia tutti di Giovanni Veronesi alle 21 e la commedia surreale Uomo d’acqua dolce di e con Antonio Albanese alle 22.50. Alle 23.15 Retequattro presenta la commedia Prima di mezzanotte di Martin Brest con Robert De Niro e Charles Grodin. U mi due episodi della serie giudiziaria Diritto di difesa con Remo Girone e Martina Colombari su Raidue alle 21, e la prima parte della commedia di Pierfrancesco Pingitore Con le unghie e con i denti con Manuela Arcu- ri su Canale 5. Italia 1 presenta il film drammatico per adulti La rivincita di Porter con Mel Gibson, mentre su Raitre Giovanni Floris (foto) conduce Ballarò e su Retequattro ritorna Alessandro Cecchi Paone con il suo Appuntamento con la storia per parlare di “Olocausto” con Paolo Mieli. I dei ragazzi delle scuole medie, alle 15.50, e La Melevisione alle 16.30. Su Retequattro alle 17.10 va in onda la commedia di Douglas Sirk Secondo amore con Jane Wayman e Rock Hudson. In serata alle 21 Italia 1 presenta Ritorno al futuro III di Robert Zemeckis, con Michael J. Fox e Christpher Lloyd. Su Canale 5 si conclude il film commedia Con le unghie e con i denti. Su Raitre Piero Marrazzo conduce Mi manda Raitre al servizio dei cittadini, oggetto di truffe e soprusi. U n film biografico del 1947, La storia di Pearl While, attrice americana interpretata da Barbara Hutton, va in onda su La 7 alle 14.15. Su Raitre, come ogni giorno feriale, alle 17 vanno in onda i documentari e i quiz di Geo & Geo, con Sveva Sagramola. Alle 21 su Canale 5 ritorna Grande fratello, presentato da Barbara D’Urso. Raidue presenta la prima parte del film commedia Amiche, di Paolo Poeti. Su Raitre continuano le indagini e le vicende personali della Squadra del Commissariato Sant’Andrea a Napoli. Su Italia 1 Arnold Schwarzenegger è Un poliziotto alle elementari nel film commedia di Ivan Reitman. Su Retequattro si conclude Appuntamento con la storia che si occupa dell’“Olocausto”, condotto da Alessandro Cecchi Paone con Paolo Mieli. Raitre apre la mattinata con il programma di attualità di Giovanni Minoli, La storia siamo noi alle 8.05. Le avventure di uno scrittore americano a Parigi negli anni Venti sono al centro del film Tropico del cancro di Joseph Strick, su La 7 al- le 14.15. Alle 21 su Canale 5 inizia la serie Benedetti dal Signore con i frati Enzo Iacchetti (foto) ed Ezio Greggio. Su Raiuno indaga Il Commissario Rex su “Sissi” e “Un bimbo in pericolo”. Italia 1 trasmette il film di fantascienza per adulti The Astronaut’s Wife con Charlize Theron e Johnny Depp. Mentre su Ratequattro c’è il drammatico Fuga da Alcatraz di Don Siegel con Clint Eastwood. lunedì domenica sabato di Jim Abrahams (su Italia 16.15). 1 alle 14.40) alla commedia Alle 18.25 Raidue traI due marescialli di Vittosmette il Concerto dedicario Corbucci con Totò (foto alla riconciliazione fra eto) e Vittorio De Sica (su Rebrei, cristiani e musulmani. tequattro alle 15), alla favoSu La 7 alle 20.45 rila Edward mani di forbiprendono i dibattiti di L’ince di Tim Burton (su Canale 5 alle fedele, condotti da Gad Lerner. martedì 17 gennaio 23 gennaio SAN POLO DI PIAVE Sabato 17 gennaio, alle 21, la TEATRO Compagnia veronese PER BAMBIdi operette mette in NI scena “La danza delGianfranco D’Angelo TREVISO Domenile libellule” di Carlo ca 18 gennaio, alle Lombardo e Franz 16, al Teatro Alcuni Lehar. Biglietti: inteSant’Anna la compagnia Andrè Cari 8 euro, ridotti 5 euro. saca propone lo spettacolo “TranCONEGLIANO Sabato 17 e quilli!!!”. Ingresso 4 euro. domenica 18, nell’ambito della CINEFORUM rassegna Teatro Insieme 2004, la ODERZO Venerdì 16 gennaio, compagnia Tarvisium Teatro prealle 21, al cinema Turroni proiesenta all’auditorium Dina Orsi zione del film “Prima ti sposo, poi “Trenta secondi d’amore” di A. De ti rovino” dei fratelli Cohen nelBenedetti. Sabato alle 21 e dol’ambito del cineforum promosso menica alle 16. Biglietti: interi 7 dal circolo “Pietro Dal Monaco”. euro, ridotti 5. Organizzano Fita Ingresso: 4 euro. di Treviso e Comune di Conegliano. Per informazioni: 0422VITTORIO Venerdì 23, alle 542317. 20.45, a Casa Fenderl proiezione CONEGLIANO Martedì 20 del film “Susanna” di Howard gennaio, alle 21, al teatro AccaHawks. Organizza il Cineforum vitdemia Geppy Glijese, Debora Catoriese. prioglio e Manuela Kustermann in TV M mercoledì SACILE Mercoledì 21 gennaio, alle 21, al teatro Zancanaro “Il paradiso può attendere” di Harry Segall con Gianfranco D’Angelo, Brigitta Broccoli e con la partecipazione di Milly Falsini; regia di Sergio Japino. Biglietti: platea 16 euro, galleria 13 euro. alto loco ci si accorge di quanto demenziali siano gli spot. Non entro nei dettagli della versione radiofonica (la domanda è “Ti sei mai chiesto che cosa stai ascoltando?”). Certo io lo so bene che cosa guardo e che cosa sento, non per niente cambio programma quando non mi va bene, e lo faccio sempre quando incrocio uno di questi inviti. Se in quei momenti guardiamo, o sentiamo, cretinate è perché i “creativi” ce le ammanniscono. Forse bisognerebbe togliere la patente al guidatore di mezza età che parcheggia in quel modo disastroso; ma anche destinare ad altro incarico quei “creativi”. giovedì un “Marito ideale” di Oscar Wilde, regia di Mario Missoli. Ingresso: platea 22 euro, loggia 16 euro. Per informazioni: 0438-22880. cio, tutti seguiti regola con la di da un capannelè sempre Gianfranco Da Re legge lo di spettatori un problema di plaudenti; slogan: “Vi siete mai coscienza che ognuno deve richiesti che cosa state guar- solvere per sé. Se ci sono modando? Un abbonato lo sa”. menti in cui mi viene la tentaNon so voi, ma io, quando zione di non versare i 99 euro vedo questi spot, mi sento pre- e rotti, dipende solo dai “creaso in giro. Prima di tutto perché tivi” dell’ufficio pubblicità delso benissimo che quello che la Rai (“creativi” è il termine chiamano “canone” è in realtà con cui vengono chiamati i pubuna tassa sul possesso del te- blicitari). Sono anni che ne parlevisore. La dovrei pagare co- lo, e sono anni che a questi munque, anche se guardassi “brillanti” spot, con l’avvicinarsolo emittenti locali. Sorvolia- si della scadenza fatale del 31 mo pure sul fatto che ci sono re- gennaio (termine ultimo per gioni e città in cui la percen- non pagare soprattasse), la Rai tuale degli abbonati è molto si affida a testimonial collaudabassa, nonostante tutti abbiano ti: Gigi Proietti o Panariello. È almeno un televisore; essere in un chiaro segno che anche in venerdì TREVISO Venerdì 16 e sabato 17, alle 20.45, e domenica 18, alle 16, al teatro Eden la compagnia Teatro Stabile del Veneto “Carlo Goldoni” mette in scena “Mémoires” di Carlo Goldoni nell’adattamento teatrale di Tullio Kezich e Maurizio Scaparro. Con Mario Scaccia, Max Malatesta e Gaia Aprea. Regia di Maurizio Scaparro. 18 gennaio TEATRO T eatro 19 gennaio inema & 20 gennaio C 15 Il canone della Rai, che spot demenziali PROGRAMMI SCELTI PER VOI da GdR 21 gennaio Prima di cadere in facili fraintendimenti dovuti al nome, chiariamo subito che la Colfranculana è una “società sportiva ricreativa con obiettivo di avere una visione innovata dello sport e dei fatti sociali a questi correlati”. Sgombrato il campo dai dubbi passiamo all’analisi del sito che presenta i pregi e i difetti di un prodotto tipicamente amatoriale. I primi sono legati alla passione con cui vengono esposti i contenuti (anche i più banali), gli altri riguardano l’impostazione grafica e la fruibilità visiva delle diverse pagine a cui si può accedere tramite la solita colonna con i link sul lato sinistro della home page. I vari argomenti sfoggiano dei titoli grossolani e le varie sezioni sono colonizzate da quadrati, da gabbie che inscatolano i contenuti fornendo un’immagine generale delle pagine piuttosto dozzinale. Non mancano alcune cose degne di un click, in particolare la pagina dei racconti presenta alcune chicche per gli amanti della montagna e delle sfide sportive. Tra queste spiccano gli stralci dal diario della campionessa Manuela Di Centa. Il sito è consigliato agli specialisti e ai veri appassionati ma anche ai profani, quelli che preferiscono esercitare i muscoli dei glutei testandoli giornalmente su vari tipi di poltrone, potrebbero trovare qualche spunto di interesse scoprendo i lati positivi dello sport e dell’associazionismo. Per tutti il sito offre dei collegamenti con spazi analoghi ad esso, in cui poter approfondire alcuni concetti e svilupparne dei nuovi. In conclusione, nonostante la rozza confezione (che toglie spessore a tutto il lavoro fatto nella costruzione dei contenuti), un sito decoroso che si lascia cliccare senza impegno. Voto: 6+. (IDL) 22 gennaio WWW.COLFRANCULAN A.IT cominciato tutto nella tarda primavera, se non ricordo male, con uno spot in cui venivano mostrate immagini di un albergo termale e la voce fuori campo annunciava la dieta della settimana successiva, tanto stretta che qualcuno sveniva al solo pensiero. Il commento era “Noi abbiamo altri programmi”, e si riferiva a quelli della Rai. Durante le feste è apparsa la variante con il bambino che recita stentatamente una noiosa poesia di Natale mentre il resto della famiglia si addormenta. Ma ci sono stati anche spot più demenziali: una commessa che cerca di togliere i pantaloni a un manichino (che risulterà indossare un paio di slip leopardati), un signore di mezza età che parcheggia una Panda ammaccando tutte le auto vicine, una coppia che litiga al bar per il tubetto di dentifri- Domenica 18 gennaio 2004 attinata dedicata allo sci su Raidue: dalle 10.25 telecronaca della discesa libera femminile da Cortina per la Coppa del mondo. La libera maschile, da Wengen, è invece in differita su Raitre dalle 16.50. Nel pomeriggio c’è un’ampia scelta di film: dal parodistico Hot Shots a Coppa del Mondo di sci è di scena anche oggi su Raitre: alle 9.40 prima manche dello Slalom speciale maschile da Wengen, seguito dalla discesa femminile da Cortina; la seconda manche inizia alle 12.40. La Messa viene trasmessa da lle 13.05 Raitre presenta i documentari della serie Correva l’anno, oggi si parla di “Che Guevara”. Un film giallo di Blake Edwards compare su La 7 alle 14.15, Peter Gunn: 24 ore per un assassino. Mentre alle 16.50 su Retequattro c’è la commedia... E io mi gioco la bamn western del 1975 viene presentato su Retequattro alle 16.50, Torna “El grinta” con John Wayne e Katharine Hepburn. In prima serata si fronteggiano due film tivù, i pril pomeriggio di La 7 si apre con Il balio asciutto, per la rassegna dedicata a Jerry Lewis. Per i più giovani su Raitre c’è il GT ragazzi alle 15.10, seguito dal varietà Storie del fantabosco alle 15.25, da Screen Saver, in cui Federico Taddia presenta i video e L’AZiON Primo Piano Domenica 18 gennaio 2004 17 Domenica scorsa nella cattedrale di Verona mons. Giuseppe Zenti è stato consacrato Vescovo N on succede mai di battere le mani durante l’omelia della messa. È contrario alle norme liturgiche. Invece è accaduto durante l’omelia del vescovo Flavio Carraro alla messa di consacrazione del nostro nuovo vescovo Giuseppe Zenti. L’applauso è scoppiato quando il vescovo Flavio ha ricordato il periodo nel quale il nuovo vescovo gli era stato a fianco come vicario generale. «Sono rammaricato – disse – perché ti perdo dal mio fianco, ma grato per te e per la diocesi che ti accoglie». E qui la voce gli si incrinò e non riuscì a continuare. Un attimo di imbarazzo e poi il battimano di partecipazione collettiva alla commozione. Anche monsignor Zenti strinse le labbra per non piangere. Veramente si volevano bene. Si capiva che tra loro non c’era solamente un legame di collaborazione, ma anche di profonda amicizia. Ripresosi, il vescovo Carraro continuò: «È il più bel regalo che la diocesi di Verona poteva fare alla diocesi di Vittorio Veneto». La commo- zione del Vescovo è stata l’assicurazione, più efficace di ogni parola, che monsignor Giuseppe Zenti sarà un pastore valido. La consacrazione del nuovo vescovo è avvenuta domenica 11 gennaio alle 15 nella cattedrale di Verona, alla presenza di una folla che occupava ogni angolo della chiesa. Dalla nostra diocesi arrivarono circa seicento persone. Numerosi i rappresentanti della città e delle parrocchie in cui il vescovo Giuseppe, fino ad un anno fa, aveva svolto il suo ministero. Particolarmente folta la delegazione di Legnago. I sacerdoti di Vittorio Veneto concelebranti erano un centinaio, altrettanti i veronesi. Un altro momento di intensa partecipazione fu quando monsignor Zenti si inginocchiò davanti al suo vescovo che gli pose ambedue le mani sul capo. In chiesa si fece un assoluto silenzio. Era il gesto che fin dall’origine della chiesa gli apostoli avevano fatto su coloro che dovevano reggere una chiesa al loro posto. Con l’imposizione del- le mani trasmettevano ciò che essi avevano ricevuto da Gesù stesso. Solamente un nudo gesto, senza parole, per compiere l’infusione dello Spirito Santo e la trasmissione dell’incarico di guidare la chiesa. Dopo anche gli altri undici vescovi presenti ripeterono il gesto, incominciando dal nostro vescovo Alfredo e da Giuseppe Amari, vescovo emerito di Verona, che affiancavano il vescovo celebrante. Il rito continuò con l’unzione del crisma e la consegna delle insegne episcopali. L’anello gli fu donato dalla diocesi vittoriese, segno del legame nuziale con cui è ad essa legato. Parteciparono alla celebrazione numerose autorità civili e militari. Era presente il sindaco di Vittorio Veneto, Giancarlo Scottà, con il gonfalone della città. Il rito è stato animato in modo esemplare dal coro della cattedrale, alternando i suoi interventi con quelli dell’assemblea. La celebrazione si protrasse per oltre due ore e mezza, ma non ci fu mai un calo d’attenzione e di partecipazione. Alla fine, dopo il canto del Te Deum di ringraziamento, il novello vescovo prese la parola. Aveva preparato un discorso, ma a quel punto, dopo la lunga celebrazione, non ebbe il coraggio di farlo e mise da parte i fogli preparati. Parlò come gli dettava il cuore. Con semplicità. Ringraziò tutti i presenti; espresse i suoi timori per il compito che gli era stato affidato, ma anche la fiducia nell’aiuto del Signore; confermò di voler VEGLIE FORANIALI IN ATTESA DELL’INGRESSO DEL 1º FEBBRAIO L’ ingresso ufficiale del nuovo Vescovo a Vittorio Veneto è stato fissato per domenica 1º febbraio. In preparazione all’evento la segreteria pastorale diocesana ha proposto che venga curata a livello di foranie la celebrazione di una veglia di preghiera. Il libretto per la veglia Per la miglior riuscita è stato anche predisposto un libretto “Veglia di preghiera in attesa del nuovo vescovo”, che propone una traccia di svolgimento della veglia. Ma c’è anche una breve antologia di testi per la lettura: di Gregorio Magno, di papa Giovanni XXIII, del vescovo Tonino Bello e la prima omelia in cattedrale dell’allora vivere secondo quanto aveva scritto nel motto in totale adesione a Gesù Cristo, il pastore. Questa volta gli applausi della gente lo interruppero continuamente perché diceva parole vere, spontanee, cose vissute che coinvolgevano tutti. Il vescovo Magarotto lo guardava visibilmente compiaciuto. I VESCOVI E LE AUTORITÀ PRESENTI M Mons. Zenti prostato mentre si prega per lui; (più sopra) in attesa dell’ordinazione; (nella foto grande) il momento della consacrazione episcopale per l’imposizione delle mani del Vescovo Carraro; (a destra) è presentato ai Vescovi consacranti olti i vescovi e la autorità che hanno preso parte all’ordinazione di mons. Zenti. Dieci i presuli: mons. Carraro, mons. Magaratto e mons. Amari (consacranti), mons. Poletto, mons. Ravignani, mons. Brollo, mons. Veggio, mons. Ducoli, mons. Guggerotti, mons. Martinelli. Tra le autorità: il sindaco di Verona Zanotto, il prefetto della città scaligera Giovannucci, il vicepresidente della Provincia di Treviso Speranzon, il sindaco di Vittorio Veneto Scottà, il procuratore della Repubblica di Verona Papalia, l’ex ministro Mariapia Garavaglia. neo vescovo di Vittorio Veneto monsignor Albino Luciani, tenuta l’11 gennaio del 1959, cioè 45 anni fa. Queste le veglie foraniali già fissate Ecco il calendario delle veglie per cui è già stata fissata la data di svolgimento. FORANIA VALLATA - Giovedì 29 gennaio, alle 20.30, a Tovena FORANIA ZUMELLESE Venerdì 30 gennaio, alle 20.30, a Villa di Villa FORANIA CONEGLIANO Venerdì 30 gennaio, alle 20.30, a Parè FORANIA QUARTIER DEL PIAVE - Venerdì 30 gennaio alle 20.30 in luogo da definire. Di fronte alle parole che fluivano dalla bocca del vescovo Giuseppe, come una limpida cascata, forse egli pensava al suo modo sintetico, ma pregnante, di esprimersi e si rallegrava perché così vedeva la chiesa arricchirsi di doni e carismi diversi. Al termine monsignor Zenti volle salutare i vittoriesi. Ma, com’era da aspettarsi, ci fu una certa ressa attorno al nuovo consacrato e l’incontro risultò un po’ difficile. Più disteso fu quello con i sacerdoti, avvenuto nelle sale dell’episcopio. Egli ribadì ancora la sua disponibilità a comunicare con loro in ogni momento, 24 ore su 24, con il cellulare sempre acceso giorno e notte. Giampiero Moret 18 Primo Piano Domenica 18 gennaio 2004 Domenica 18 gennaio 2004 IL PRIMO SALUTO DI MONS. GIUSEPPE ZENTI “Vittorio Veneto è la mia nuova famiglia” Al termine della solenne celebrazione di ordinazione episcopale, il vescovo Giuseppe ha rivolto la sua parola al popolo. Ha messo da parte il discorso già scritto e ha parlato a braccio limitandosi ai passaggi più importanti «almeno per un po’ di pietà verso di voi e soprattutto per quelli che sono stati costretti a rimanere in piedi». nnanzitutto ringrazio Dio di aver dato a me questo dono grandissimo di inserirmi nella successione apostolica con la pienezza del sacerdozio ministeriale che mi colloca entro il Collegio dei vescovi, dai quali mi sento ben- I potenza”. Il grazie ai vescovi in solitudine ma fa parte di un’équipe, di un Collegio di vescovi che hanno ricevuto lo stesso mandato e che insieme sentono la responsabilità di tutta la Chiesa nelle sue varie espressioni. Poi mi conforta quel “Non temere” che Dio premette Mons. Zenti con le insegne di Vescovo; (in alto) raccolto in preghiera durante la celebrazione voluto e amato come un fratello. Non c’è dubbio che io devo essere nella verità e per essere nella verità devo riconoscere che Dio ha fatto in me cose grandi e quindi faccio anch’io eco alle parole di Maria nel Magnificat: “Grandi cose Signore hai fatto in me”. Le hai fatte non per me bensì per il popolo al quale tu mi hai inviato per essere Pastore e perciò io dovrò avere sempre più consapevolezza non soltanto dei miei limiti ma anche del dovere che ho nei confronti di un gregge che ha bisogno di essere amato con il cuore di Cristo. Dovrei essere una trasparenza di Cristo pastore: ecco perché ho scelto il motto “Per me il vivere è Cristo”. Certo san Paolo poteva dirlo con tutta verità, io cercherò di indirizzare i miei passi il meglio che mi sarà consentito. So misurare l’inadeguatezza dello strumento alla missione, mi rendo conto che per una missione evangelizzatrice oggi occorrerebbe ben altra personalità. E tuttavia mi conforta innanzitutto un fatto: non sono solo, nessun vescovo agisce sempre quando invia qualcuno in missione e del resto la parola che Gesù ha rivolto all’apostolo Paolo è sempre di grande conforto: “Non temere, nella tua debolezza risplende la mia Fatta questa promessa io credo che ci sia da rivolgere qualche grazie doveroso. Un grazie di cuore al nostro padre Flavio. Si è commosso lui nel dire del legame che abbiamo proprio da padre a figlio (...) È vero che la collaborazione e la sintonia che stavamo realizzando era fraterna. Per cui, carissimo padre Flavio, non lo dico per convenienza: mi mancherà davvero, ma poi sappiamo di essere nella stessa Conferenza episcopale triveneta quindi farò conto sempre su di lei. Poi ringrazio monsignor Magarotto che mi ha preceduto: un uomo che nella sua semplicità, linearità e grande carica di umanità è riuscito a condurre avanti per sei anni dignitosamente e con grande profitto pastorale la diocesi che mi affida. Poi penso a monsignor Amari che sempre mi ha voluto bene, tantissimo (...). Poi devo ringraziare tutti i vescovi consacranti che hanno voluto onorarmi della loro presenza ed essere presenti a questa celebrazione per invocare il dono dello Spirito ponendo su di me le loro mani: e co- L’INCONTRO DI ZENTI CON I PRETI VITTORIESI “Cari sacerdoti, la nostra comunione dev’essere reale” me le premevano quasi a dire allo Spirito Santo: entra e non uscire più (...) Il saluto a Verona Tra poco partirò da questa terra di Verona: vorrei dire una parola da amico. Che Verona possa proseguire nella sua complessa ricchezza spirituale e pastorale sempre segnata da uno spirito sinodale sotto la guida del carissimo padre Flavio. “Il Signore ha fatto grandi cose in me, ma non per me bensì per il popolo cui mi ha inviato” Il primo pensiero per Vittorio Veneto Ma ora mi consentite una parola che deve essere ormai tutta per i vittoriesi. Vittorio Veneto è la mia nuova famiglia quindi io ho una famiglia per cui vivere e a questa famiglia ho sempre pensato dalla sera del 24 novembre in cui il Nunzio apostolico mi disse: «Lei da questa sera non è più veronese ma vittoriese, se lo ricordi». Allora il mio saluto grato, riconoscente e affettuoso all’intero presbiterio diocesano con il suo Consiglio presbiterale, con il Consiglio dei vicari foranei, Consiglio per gli affari economici, Consiglio pastorale, tutte le espressioni di questa comunità viva, molto vivace, una comunità che, al dire dei miei immediati prede- cessori, è una comunità che dà la possibilità ad un Pastore di essere veramente Pastore. E questo mi conforta immensamente. Vorrei dire a tutti un grazie cordiale. Vorrei dirlo ai laici, alle famiglie, ai giovani, a tutte le istituzioni civili e militari. Il ricordo del Papa e del vescovo Luciani In questo momento non posso non andare con riconoscenza a Giovanni Paolo II. Siamo sempre trepidanti per lui. È un papa che ha segnato un quarto di secolo e quale quarto di secolo nella vita della Chiesa e dell’umanità intera. Tutti gli dobbiamo grande riconoscenza. Ma io ho un motivo in più, insieme ai miei due predecessori, per essere fedele al Papa: condivido con lui il rapporto con un grande di cui la Chiesa ha voluto avviare il processo di beatificazione: Carraro:“È il più bel regalo che Verona può fare a Vittorio” on toni paterni, a tratti commossi, padre Flavio Roberto Carraro, vescovo di Verona, ha riservato nell’omelia parole toccanti per monsignor Zenti. In un crescendo di emozione. Dapprima alcuni “consigli” da vescovo a vescovo: «Sarai tu, anzitutto, il consolatore della tua gente, alla quale dirai la Parola di Dio. Sarai tu il Pastore che condurrà, porterà verso Dio il Popolo desideroso di certezze e di pace. Lo accompagnerai con la forza di un padre e la tenerezza di madre. Dovrai gridare: è finita la schiavitù, c’è un nuovo Esodo: dal male, dalla confusione, dal groviglio di strane pretese e spesso peccaminose proposte. Uscire da questo vuoto con un coraggioso esodo verso Gesù Cristo, sorgente di rinnovata speranza (...) A te, caro don Giuseppe di essere guida illuminata per il tuo popolo in questo meraviglioso e talvolta conturbante periodo storico in cui il Signore ti chiama e ti costituisce padre-maestro e pastore di una porzione eletta e preziosa del suo popolo». Poi un commento sullo stemma: «Bellissimo lo stemma da te scelto: essenziale e universale, personale e comunitario! Quella terra verde, pianeggiante e montuosa che ti attende; l’azzurro che nutre la tua sete di Cielo; il verticale robusto della croce che dice la saldezza umana che guarda il cielo; l’orizzontale “smisurato” che non è altro che l’espressione del desiderio, che Gesù ti ha messo nel cuore, di abbracciare tutta la tua gente per portarla a Lui. Con una stella: da sempre la tradizione cristiana ha espresso ciò che sente nei confronti quell’Albino Luciani di cui Giovanni Paolo II è il degno successore immediato sulla Cattedra di Pietro. E io sono il quarto, fragile, successore di Luciani sulla Cattedra di san Tiziano. Un pensiero per i genitori defunti e i parenti della Madre di Gesù raffigurandola in una stella…». Quindi un riferimento al motto paolino “mihi vivere Christus est”: «Non è orgogliosa pretesa, ma umile verità. Sono parole che ci dicono il fuoco che hai nel cuore; al di fuori e al di sopra di ogni puramente umana considerazione (...) La conosciamo questa tua ansia di immersione nel fuoco di Gesù! Ansia vissuta nel tempo della tua formazione, nell’attività di docenza e formazione nel Seminario diocesano; esplosa nel servizio pastorale co- diventato prete il 27 giugno 1971 insieme a colui che mi ha assistito questa sera, don Roberto Tebaldi. Poi la parrocchia di Maria Immacolata, la mia prima esperienza. Poi la parrocchia di Legnago. Sono esperienze ho rivolto lo sguardo se non sul suo gregge, sullo stesso gregge su cui Lui rivolge lo sguardo. Vittorio Veneto e Verona pare siano abbinate dalla Provvidenza da un gemellaggio. Ben cinque vescovi sono venuti dalla sede di San Tiziano alla sede di San Zeno. Cito soltanto colui che mi ha ordinato prete, monsignor Giuseppe Carraro grandissimo e indimenticabile. che hanno segnato dentro di me la grande passione per essere Pastore, vicino e in mezzo alla gente. A questo proposito state certi che questa sera vi ho adocchiato quasi tutti, non tutti perché qualcuno era un po’ velato. Chiedo scusa al Signore di essermi distratto da Lui ma del resto su chi La preghiera finale sciatemelo dire: è il più bel regalo che la diocesi di Verona poteva fare alla sorella Victoriensis, a voi. (...) La premura con cui don Giuseppe, nel suo molteplice ministero ha nutrito le devozioni con la ricchezza della Parola, con la liturgia e la sana dottrina, ci dice la sua cordiale e intelligente assunzione della fede del suo popolo (...) Membro generoso del nostro presbiterio, don Giuseppe si è trovato di casa nel solco di generosità e di dedizione che ha caratterizzato tante figure di pre- sbiteri della nostra chiesa (...) Proprio nel donarlo sappiamo di non perderlo, ma di riceverlo nuovamente anche noi come vescovo della Chiesa di Dio, come buono, saggio, generoso servitore della comunione». Infine la conclusione quasi poetica: «Che tutto sia mosso da un Amore che precorre = Amore a Cristo! Ti auguro che quelle vette non ti spaventino, che quella croce ti dia il calore di Cristo, che quella stella non si spenga mai, che tu sia totalmente dato». Carissimi in questo momento solenne sento il dovere di ricordare anche i miei cari: papà Carlo e mamma Amelia che dal cielo mi seguono teneramente. Come voglio ringraziare i miei fratelli, i loro familiari e tutti i miei parenti che hanno voluto circondarmi di tanto affetto in questa manifestazione. ... alle “sue” parrocchie Voglio allargare lo sguardo, non posso non farlo, anche alle parrocchie. La parrocchia di origine, San Martino Buon Albergo in cui sono stato battezzato, cresimato, ho ricevuto la Prima comunione e sono (a sinistra) Mons. Zenti saluta i fedeli dopo la consacrazione; (al centro del paginone) l’imposizone delle mani da parte del Vescovo Magarotto; (sotto a destra) il suo stemma episcopale L’OMELIA DEL VESCOVO DI VERONA C mo Magarotto perché ci sentiamo proprio fratelli e fraterni. Non so cosa avrà deciso monsignor Magarotto ma se non rimarrà a Vittorio noi lo terremo lì fermo nel cuore. Mi scuso con voi se abbiamo prolungato una celebrazione che prefiguravo di un paio d’ore. È “sfuggita di mano” un po’ a tutti, comunque capiterà raramente... me curato e poi come parroco, e da me personalmente colta nel tuo servizio di vicario generale nella nostra diocesi». Un umanissimo nodo alla gola ha preso padre Flavio quando è giunto il momento del ricordo personale: «Se mi è lecito avere un rammarico oggi è solo questo: sentire che ti perdo dal mio fianco. Ma godo della tua elezione: per te e per la diocesi di Vittorio Veneto. Eccellenza monsignor Alfredo Magarotto, fratelli, gente di Vittorio Veneto, la- San Giuseppe unitamente alla sua sposa la Vergine Maria, san Zeno, san Tiziano, ottengano una benedizione particolare per me, mi proteggano e guidino, diano sovrabbondante benedizione alla Chiesa di Vittorio Veneto cui sono mandato. Servizi a cura di Federico Citron c’è la possibilità di mettersi in comunicazione, lasciate semmai quel tratto di notte in cui il cellulare si ricarica... Se il cellulare fosse spento c’è la segreteria, quindi telefonate e non fatevi mai alcun scrupolo. Io sarò tanto più vescovo quanto più sarò vicino a voi. Quando avete qualcosa da chiedere, chiedete nell’immediatezza, e appena possibile ci si cco il momento più ritrova. atteso per me perSono felicissimo di essere il successore di una serie di vescovi i cui nomi sono grandi e fanno anche un po’ di paura. Mi fa un po’ meno paura, sinceramente, ravvicinandoci con Ravignani e (qui sopra e in alto) Il primo incontro del vescovo Zenti con i preti vittoriesi; con il no(a destra e sotto) due immagini dell’incontro con i fedeli di Vittorio Veneto stro carissi- Al termine della lunga giornata di domenica, il vescovo Giuseppe ha incontrato, in una sala dell’episcopio di Verona, i sacerdoti e i seminaristi di Vittorio Veneto. Ecco l’intervento a braccio pronunciato dal neo-vescovo. Al termine il Vescovo ha voluto salutare, uno ad uno, i tanti preti intervenuti all’ordinazione. E ché sono convinto che una diocesi ha la forza nel suo presbiterio. Si sa che il presbiterio non può non essere unito al vescovo con il compito specifico che ha il vescovo, come vi ricorderò nel giorno dell’ingresso (ci sto già pensando...). Sono veramente contento che siate venuti numerosi. Fin da adesso vi ricordo che la nostra comunione fraterna deve essere reale. Ho già detto che giorno e notte “Entro luglio incontrerò tutti i preti” Con il Consiglio dei vicari foranei vorrei accordarmi per poter venire, quanto prima, con il vicario foraneo in tutte le parrocchie, forania per forania. Se fosse possibile entro giugno o i primi di luglio farei volentieri questo giro. Vorrei un po’ alla volta conoscervi e vedere dove siete, condividere con voi la vostra pastoralità. Nessuno di noi è isolato, è solo, siamo un unico corpo e siamo il presbiterio. Monsignor Magarotto, conteremo sempre sul suo ricordo nella preghiera, sulla sua messa quotidiana che farà affluire a tutta la Chiesa ma in modo particolare farà convergere nella sua ultima diocesi. CONQUISTATI DALLA SUA SPONTANEITÀ Le prime impressioni raccolte tra i vittoriesi «E l ghe someia a papa Giovanni». L’immediatezza, la cadenza, il linguaggio semplice e il modo di fare hanno fatto breccia nelle centinaia di vittoriesi accorsi a Verona per assistere all’ordinazione di monsignor Zenti. E a molti, vedendo il nuovo Vescovo, è venuta in mente la figura di papa Giovanni XXIII. «Anche perché sono tutti e due figli di contadini» afferma Antonia di Soligo. «Mi è sembrato un padre buono» aggiunge Antonietta di Refrontolo. «Dà l’impressione di essere una persona che sa capire la gente. Non usa parole di circostanza ed è diretto. Mi è piaciuto quando ha detto che si sente già vittoriese» afferma Maria da Soller. Tutte e tre viaggiano nella corriera che ha portato a Verona i rappresentanti del- le parrocchie del Quartier del Piave e della Vallata, corriera in cui abbiamo raccolto opinioni “a caldo”. Lorenzo di Miane è nato e ha vissuto per molti anni a Verona: «Monsignor Zenti è proprio un veronese, è un vescovo del popolo, è molto vicino alla gente». A don Egidio, parroco di Farra, Zenti ha fatto una bella impressione: «È accattivante e ha una buona prospettiva personale. Mi hanno colpito l’insistenza sull’unione del presbiterio e il riferimento continuo a Magarotto». Don Amedeo, parroco di Falzè, ha qualcosa in comune con il neo-Vescovo: «Entrambi – racconta – siamo stati ordinati da monsignor Carraro. Io, infatti, faccio parte dell’ultima classe che, nel ’58, ricevette l’ordinazione dal Vescovo veronese. Ho apprezzato l’im- mediatezza di Zenti e il desiderio di incontrare presto tutti i sacerdoti. Mi sembra un uomo di fede e ricco di umanità». Fabio di Sernaglia ha trovato il Vescovo «aperto e alla mano e, fatto importante, ha avuto belle esperienze in parrocchia». A Lina di Mosnigo sono piaciute molto le parole usate dal Papa nella Bolla di nomina: «Giovanni Paolo II, indicando nella rievangelizzazione la strada da seguire, ha dimostrato come la Santa Sede conosca bene la nostra realtà che ha antiche radici di fede che ora rischiano di annacquarsi». La conclusione spetta a un voce anonima sentita al termine della celebrazione di ordinazione: «Ci arriverà un vulcano». 20 MONS. ZENTI “RACCONTATO” DAL FRATELLO BRUNO Un Vescovo con l’amore per la campagna C asa Pozza è una corte cinquecentesca situata circa tre chilometri fuori dell’abitato di San Martino Buon Albergo. E i tratti di una volta li conserva ancora tutti, almeno esternamente. Era il 1946 quando venne a dimorarvi la famiglia Zenti, papà Carlo e mamma Amelia, i quali, sposatisi nel 1941 a Montorio, avevano già due figlie, Maria e Anna, quando vi si trasferirono da Raldon, mentre i maschi, Giuseppe e Bruno, sarebbero nati proprio a casa Pozza rispettivamente nel ’47 e nel ’48. «Lavoravamo come fittavoli 54 ettari di terreno coltivati a mais, cereali, ortaggi e frutta – dice Bruno Zenti – e vi era impegnata tutta la nostra famiglia “allargata”, ovvero quella di mio padre e di mio zio. Si viveva tutti sotto lo stesso tetto, come si usava allora. Alla nostra famiglia si aggiungeva l’aiuto di manodopera esterna con due o tre mezzadri». Dopo la morte dei genitori, avvenuta negli anni Novanta, è rimasto il più giovane dei figli, Bruno Zenti, a condurre l’azienda agricola, e nella corte è rimasta ora solo la sua famiglia dall’ottantina di persone che la abitavano negli anni Cinquanta con una ventina di ragazzini tra i sette e i quindici anni di età. Uno dei passatempi preferiti dai più piccoli? Trascorrere il tempo pomeridiano nell’attigua chiesola dedicata a San Giovanni Battista, costruita nel 1680, ad ascoltare il giovanissimo Giuseppe che imitava il sacerdote nella celebrazione della Messa, con tanto di predica. «Per noi era più di un gioco: era un momento di incontro veramente sentito, un’occasione per fare gruppo – afferma Bruno Zenti –. Inoltre i curati di allora, tra i quali ricordo don Ivo Bozza e don Silvano Orso, periodicamente venivano a celebrare la Messa e tenevano gli incontri di formazione per quel gruppo di ragazzi che abitavano in zona. Quindi i sacerdoti erano di casa e spesso si fermavano da noi per la colazione. Queste figure hanno esercita- to un indubbio fascino in mio fratello Giuseppe contribuendo, insieme all’ispirazione interiore, alla sua risposta alla chiamata del Signore e alla decisione di diventare prete». Una scelta, quella di entrare in Seminario, che a quei tempi, diversamente da quanto accade oggi, era piuttosto diffusa tra i ragazzini di quei paesi dove non c’erano le scuole medie e superiori. «Nella seconda metà degli anni Cinquanta – racconta Bruno – erano una quindicina i ragazzi di San Martino presenti in Seminario e un buon numero di questi sono diventati sacerdoti». I coniugi Zenti erano molto religiosi ma anche desiderosi che le decisioni importanti non venissero prese “alla leggera”. «Per questo papà Carlo – continua il fratello del novello vescovo – dinanzi al desiderio di Giuseppe di entrare in Seminario a soli dieci anni, lo mise fortemente alla prova». L’amore per la campagna e l’attività nei “Per lui la campagna è fonte di nuova energia” e L’AZiON Primo Piano Domenica 18 gennaio 2004 Foto giovanile di mons. Zenti campi hanno sempre esercitato un grande fascino in don Giuseppe, che ancor oggi trascorre i pochi momenti liberi a casa Pozza. «Sin da bambino andava a pascolare le bestie, una quarantina di vacche da latte. E anche nei periodi di vacanza ci dava una mano – racconta Bruno –. Per lui la campagna è sempre stata fonte di nuova energia e luogo di ispirazione e di meditazione. Aveva inoltre un intuito particolare che lo portava a guardare più avanti e ci dava spunti e suggerimenti che neppure noi che nei campi lavoravamo ogni giorno avremmo saputo intuire. La sua collaborazione non ci è mancata neppure quando, ordinato prete, frequentava l’università e d’estate ci aiutava nella cernita delle pesche». Passione per la campagna e desiderio di consacrazione al Signore nel ministero sacerdotale procedevano insieme… non senza qualche rischio. «Ricordo – confida il fratello – che da adolescente era rimasto impressionato per una ferita alla mano che si era procurato lavorando nell’orto e che dopo qualche tempo, mentre si trovava nel Bellunese in vacanza con il Seminario, lo costrinse al ricovero in ospedale per evitare un’infezione. “Come faccio a diventare prete, se mi amputano la mano?”, si chiedeva preoccupato». Ma anche lo studio ha sempre appassionato monsignor Giuseppe Zenti. «Lo zio quando lo vedeva nei campi con i libri in mano, scherzando gli diceva: “Cosa stèto lì a studiar? Sì e no che te ghe devènti prete! E bèn che la vaga i te metarà paroco a Sentro! (Centro è un piccolo borgo collinare situato nel comune di Tregnago, ndr)». Il fratello Bruno è stato il primo di casa Zenti ad avere la notizia che don Giuseppe sarebbe stato chiamato all’episcopato. «È accaduto solo due giorni prima dell’annuncio ufficiale, alla domenica quando è venuto a casa – racconta – e mi ha raccomandato di non dire nulla a nessuno, nemmeno alle sorelle. Non sapevo neppure che il lunedì precedente era andato a Roma, convocato dal nunzio». Alberto Margoni DESIGNATO ELIO CAO, DIACONO PERMANENTE Il segretario di Zenti non sarà un prete L a prima volta di un diacono al castello di San Martino. Elio Cao, 51 anni, diacono permanente di Stevenà, direttore della tipografia Tipse, sarà il segretario del vescovo Giuseppe Zenti. Risiederà in castello, a far data dall’ingresso di monsignor Zenti. Elio Cao nasce il 16 novembre 1952 a Villa Belvedere di Cordignano, da papà Francesco (82 anni) e da Milena Carlet, mancata nel 1992. Ha due fratelli, Sisto (sposato, un figlio) e Claudio, e la sorella Manuela. Residente fin da piccolo con la famiglia a Stevenà, Caneva, consegue la licenza media. Lavora per oltre diciannove anni in un’azienda del settore termoidraulico a Sacile. Nel frattempo matura la sua particolare sensibilità ecclesiale: l’8 di- Elio Cao, sarà il segretario del vescovo Zenti cembre 1986 la consacrazione a diacono, a Stevenà. Nel settembre 1990 diviene direttore della Tipografia del Seminario, Tipse. Incarico ora vacante e per il quale non sono emerse particolari indicazioni. A decidere entro breve sarà il Consiglio di amministrazione. E, per concludere, una nota leggera: Elio Cao nutre una piccola passione per lo sport (non praticato, sottolinea...). DA MONS. GIUSTINIANI A MONS. CARRARO Cinque vescovi da Vittorio Veneto a Verona N el corso della storia quale legame “episcopale” c’è stato tra le diocesi di Verona, da cui arriva monsignor Zenti, e quella di Vittorio Veneto? Risulta che finora nessun vescovo veronese era mai stato trasferito a Vittorio Veneto, ma non era mai accaduto nemmeno che un sacerdote veronese approdasse nella nostra diocesi. Zenti rappresenta quindi una “primizia”. Invece sono stati cinque i vescovi di Ceneda (ora Vittorio Veneto) trasferiti alla sede di Verona. Ecco alcuni cenni storici dei cinque vescovi, a cura di monsignor Rino Bechevolo. MARCO GIUSTINIANI: patrizio veneziano, eletto a Ceneda nel 1625, traslato a Verona nel 1631, morì nel 1641. Fu molto amato soprattutto per la carità da lui esercitata verso i poveri, in tempi allora funestati da guerre, carestie, pestilenze. Promosse la devozione a san Rocco invocato contro il flagello della peste. Tenne il Sinodo diocesano e ne pubblicò le Costituzioni. SEBASTIANO PISANI: patrizio veneziano, eletto a Ceneda nel 1639, traslato a Verona nel 1653, morì nel 1668. Si dedicò totalmente alla cura pastorale emulando i vescovi suoi predecessori. I cenedesi lo stimarono per le virtù personali e in particolare per la moderazione di cui dava esempio. Per promuovere l’istruzione del clero e del popolo istituì nella sua residenza in castello l’accademia di religione. Compì quattro visite pastorali a cui regolarmente fece seguire a conclusione il Sinodo. La sua promozione a Verona fu causa di grande rammarico per tutti. PIETRO LEONI: patrizio ve- Quattro furono patrizi veneziani, Carraro del clero trevigiano neziano, eletto a Ceneda nel 1667, traslato a Verona nel 1691, morì nel 1697. Scrisse l’Ughelli “personaggio dottissimo nel quale la santità e giustizia si accordavano alla dottrina e all’eloquenza”. La sua instancabile azione pastorale valse ad accrescere in tutta la diocesi lo spirito di fede e la pietà religiosa. Non gli mancarono amarezze da parte della Repubblica di Venezia e problemi riguardanti gli ebrei. FRANCESCO TREVISAN: patrizio veneziano, eletto a Ceneda nel 1710, traslato a Verona nel 1725, morì nel 1732. Fu pastore zelantissimo, assai preparato in teoria e pratica anche per l’esperienza acquisita, nel primo periodo della sua vita, a Roma presso gli uffici della Santa Sede. Amò in primo luogo i poveri tanto da istituire nel suo castello vescovile una farmacia a loro gratuito soccorso. Fondò il Monte di Pietà. Le cronache dicono che la sua partenza da Ceneda lasciò la popolazione “in Mons. Giuseppe Carraro lacrime e desolazione”. Pure impegnato da tanto lavoro trovò tempo anche per scrivere e pubblicare alcune opere di argomento religioso. GIUSEPPE CARRARO: proveniente dal clero trevigiano, eletto nel 1956, traslato a Verona nel 1958, morì nel 1978. In soli due anni di episcopato a Vittorio Veneto, costruì la grande villa alpina a Cornigian in Cadore per le vacanze estive dei seminaristi, promosse l’attività delle Acli per l’assistenza ai lavoratori, istituì la scuola di cultura religiosa per i laici. Rino Bechevolo dai Nostri Paesi foto Ruzza Vittorio Veneto STRADE E EDIFICI, ECCO COSA PROMETTE IL BILANCIO 2004 cco le principali opere previste per il 2004 dal bilancio comunale, e il loro costo. Strade - Riqualificazione di via Sotto le Rive (1,6 milioni di euro), di via Cal De Livera (400 mila euro), di via Caprera (300 mila); la rotatoria all’incrocio della Coop (300 mila) con inizio a febbraio e fine lavori a maggio; la rotatoria al ponte di Cozzuolo, dove si gira verso Carpesica e l’autostrada, e sistemazione di via Giardino (contributo della Provincia di 500 mila euro) Edifici e altre strutture pubbliche - Risoluzione della bonifica della discarica di Forcal e dell’ex area Carnielli (lungo il Meschio, zona piscine); inizio lavori del comparto 3 A (in centro di fronte al Quadrilatero); ristrutturazione della stazione ferroviaria (119 mila) con realizzazione di parcheggi pubblici liberi nell’area ex scalo merci; completamento manutenzione del palasport (400 mila) e dell’area Fenderl (400 mila), manutenzione straordinaria della pista di atletica (325 mila); conclusione dei lavori della torre dell’orologio; costruzione di 20 appartamenti nell’ala ovest del vecchio ospedale da parte dell’Ater; creazione di una fondazione che gestisca i musei della città. E Le richieste dei presidenti di quartiere alla giunta di adesso, e a quella che verrà dopo le elezioni in primavera L a Giunta ha fatto abbastanza per il vostro quartiere? Siete soddisfatti del programma per il 2004? Alla domanda rispondono i presidenti dei Consigli di quartiere. CENEDA Marilena Perin: «Siamo sempre in lotta per il miglioramento della viabilità; cerchiamo di ottenere che non si facciano sensi unici, ma ci sia più circolarità interna. Le vie su cui noi vorremmo interventi sono via del Lavoro, Matteotti, Da Ponte, Foscolo, Francesconi, Stadio. Inoltre consideriamo necessario il collegamento da via Matteotti (prima dell’area Fadalti, dove a breve sorgerà un maxisupermercato), a via Bressana, Cal de Livera, e la zona industriale; la prosecuzione di via Francesconi e la sistemazione dei sentieri». E sul progettoterme: «Serve una soluzione per il futuro della biblioteca. Inoltre aspettiamo le decisioni sul palazzo Cesana, in via Cosmo». CENTRO «Anche se è ancora in corso il progetto sicurezza, ciò che preme – ribadisce Sergio De Vescovi – è la sicurezza del quartiere nelle ore notturne, spe- cie venerdì e sabato, con la presenza di vigili urbani. Resta in sospeso la nostra richiesta di un marciapiede in via Virgilio a Giovanni Bassetto (San Giacomo): ormai il tempo è terminato, non otterremo più niente Vittorio 2, oltre all’evidenziazione dei passaggi pedonali in via Dante. Un ulteriore problema è il sottopasso della ferrovia, in via Trento Trieste (un maleodorante passaggio pedonale): servirebbe controllo maggiore con un’illuminazione adeguata. Sempre in quella zona sarebbe utile un servizio di bagni pubblici con entrata a gettone. Per il resto, ci sono molti cantieri che dovrebbero prendere avvio: speriamo che sia imminente». COSTA-MESCHIO «Negli ultimi 20 anni – osser va Aldo Piaia – il quartiere si è sviluppato troppo velocemente. La viabilità non è corretta e viale del Cansiglio neppu- re con la prevista rotatoria darà scorrevolezza. Ci deve essere un flusso continuo senza congestione, impossibile finché non sarà realizzata una strada dall’ex-Fadalti all’A27 (come dice anche Ceneda). Vorremmo sapere cosa si farà della casetta in via Dalmazia, che doveva servire all’Uls (come alloggio per malati psichici; iniziativa contestata a suo tempo anche dal quartiere), e del Victoria Sport. Suggeriamo l’utilizzo del Cesana in piazza Meschio come biblioteca o come complesso dedicato alla cultura». SAN GIACOMO «Il tempo è ormai terminato – è lapidario Giovanni Bassetto – non otterremo quasi più niente da qui a fine mandato, se non la messa in sicurezza di Cal De Livera per i tratti mancanti. L’attuale amministrazione ci ha messo impegno, ma alla fine non è arrivato quasi niente. Positiva è stata la risoluzione della questione Ecoglobal. Un’esi- Giuseppe Da Dalt (Val dei Fiori): siamo soddisfatti, e ora vogliamo anche il casello A27 a Scomigo genza primaria per San Giacomo sarebbe una palestra per la scuola (ma ben venga anche la palestra comunale). Altre: la problematica del traffico, la messa in sicurezza di via Menarè, la pista ciclabile, l’istituto bacologico abbandonato (è l’annunciatissimo museo del baco). Speriamo almeno in un programma di interventi a lungo termine». SERRAVALLE-S. ANDREA Giovanni Da Ros: «Ci sono problemi di vecchia data: i parcheggi in centro storico, la sicurezza delle strade, la pubblica illuminazione. Per la cir- Ceneda e Costa chiedono il collegamento da via Matteotti a Cal De Livera convallazione e il traforo di Santa Augusta le nostre obiezioni sono perché passa troppo vicino al centro abitato. Ci sarebbe da considerare, poi, un piano di riconversione per cambiare volto alla città rivedendo la funzione del complesso Italcementi. Non vogliamo che l’attività se ne vada via, ma è paradossale un edificio simile (una estesissima somma di capannoni) così in mezzo alla città». VAL DEI FIORI «Piccole richieste ce ne sono sempre – dice Giuseppe Da Dalt –, ma siamo soddisfatti, perché il quartiere era stato abbandonato da anni. Ora invece tutte le frane sono state sistemate (val de Mar, San Mor, Col di Stella, Confin), sette strade vicinali asfaltate con costi divisi al 50% tra residenti e amministrazione. Lavori ancora urgenti sono l’asfaltatura di via Manzana (da poco iniziata), la segnaletica orizzontale di via Formeniga, l’installazione di alcuni punti luce al centro di Cozzuolo. Ma soprattutto insistiamo che si faccia il casello A27 a Scomigo. E sarebbe meglio liberalizzare l’autostrada fino a Vittorio Veneto nord». VAL LAPISINA Circa 2500 abitanti per una zona dove non è rimasto… niente. «Mediocre l’anno 2003 – secondo il consiglio di quartiere – pur con qualche opera lodevole: è stata data una parvenza di dignità a Porta Cadore, e realizzate le opere di illuminazione a Longhere; e per la primavera ci aspettiamo quella di via Madonna di Lourdes». «Rimane stridente – Giovanni Da Ros, presidente del quartiere di Serravalle continua il presidente Silvano De Nardi – la situazione della scuola e asilo Manzoni di Porta Cadore (per gli spazi inadeguati). Eppure non è prevista la costruzione di una nuova scuola malgrado si preveda di vendere le quattro presenti nel quartiere e oggi e dimesse: a Fadalto, Savassa, Fais e Longhere. Isabella Mariotto 22 FESTA A CURA DI INSIEME PER CENEDA Anche i “foghi” per l’ultimo San Tiziano con Magarotto V enerdì 16 è San Tiziano, patrono della diocesi. La ricorrenza viene celebrata anzitutto in Cattedrale, con le due messe solenni presiedute per l’ultimo anno dal vescovo Magarotto alle 10 e alle 19: la seconda viene concelebrata da tutti i parroci della città. Al termine della messa tutti col naso all’insù in piazza: verranno infatti sparati dai Palasi i fuochi d’artificio che tradizionalmente danno spettacolo all’Assunta, a Ferragosto, ma che furono cancellati a motivo della siccità. Il complesso dei festeggiamenti, curati dall’associazione Insieme per Ceneda, prosegue sabato 17: alle 16 in Cattedrale monsignor Antonio Moret presenterà la collezione di ornati lapidei che ha salvato dal degrado e regalato alla Cattedrale.(vedi sotto). Domenica 18 è invece il giorno del saluto ufficiale del vescovo alla diocesi: avverrà nella messa delle Nel Primo Piano (pag. 2) affrontiamo il tema della povertà sempre più silenziosamente diffusa. In materia, ecco la significativa esperienza del centro Piazzoni di Serravallechiunque bussa, noi abbiamo aperto, non abbiamo mai mandato indietro nessuno» dice Tito Tolot, presidente del Centro Sociale “Piazzoni-Parravicini”. E i bisogni, e le persone alla porta, non mancano. La solitudine è drammatica. Oltre alla solitudine troppe volte ci sono pensioni insufficienti, che non garantiscono la certezza economica di poter tirare avanti fino a fine mese (specialmente con i costi in continuo aumento). Spiega Tito Tolot: «Quan- «A Per i dettagli sui festeggiamenti di San Tiziano, vedi articoli sopra VENERDÌ 16 GENNAIO FESTEGGIAMENTI DI SAN TIZIANO Alle 10 e alle 19 S. Messe in Cattedrale. Alle 20 fuochi d’artificio. SABATO 17 FESTEGGIAMENTI DI SAN TIZIANO Alle 16 in Cattedrale presentazione ufficiale del Lapidarium a cura di mons. Moret. DOMENICA 18 FESTEGGIAMENTI DI SAN TIZIANO - 15.30, con tutti i cori parrocchiali. (Maggiori dettagli a pagina 8) Le manifestazioni cenedesi si concluderanno giovedì 22 , quando alle 18 in biblioteca interverrà Laura Voghera Luzzatto, per e L’AZiON Vittorio Veneto Domenica 18 gennaio 2004 portare la sua diretta testimonianza in occasione della Giornata della Memoria dell’Olocausto, che ricorre il 27 gennaio. (vedi pagina 12) Il 16 e il 18 si troverà in piazza della Cattedrale an- CORSO che il punto di ristoro curato da Insieme per Ceneda Giovani, mentre fino al 25 resta aperta in patronato (feriali 14.30-17, sabato 14.30-20, domenica 8.3020) la pesca di beneficenza. Entrambe le iniziative servono a raccogliere fondi per i lavori di miglioramento al patronato ed alle strutture sportive parrocchiali. Tommaso Bisagno Ti spiego come funziona il Comune... I La statua di San Tiziano che svetta sulla facciata della Cattedrale IL 17 MONSIGNOR MORET PRESENTA IL “SUO” LAPIDARIUM S abato 17, alle 16 in Cattedrale , l’infaticabile monsignor Antonio Moret presenta, nell’ambito delle celebrazioni di San Tiziano la “Guida al lapidariun della Basilica paleocristiana Maria Assunta”, che è anche libro di cui fa dono a tutti presenti. Come al solito, questa di monsignor Antonio Moret è un’altra gran bella pubblicazione, la quale ci guida agli ornati lapidei appartenuti alla prima cattedrale cenedese. Sono testimonianze dei tre mondi culturali antichi locali: quello tardo antico paleocristiano, quello barbarico altomedievale, quello romanico. Manufatti che il monsignore raccolse, salvò nell’ormai lontano 1958-59 – davvero molta fu la lungimiranza dati quegli anni! - e che ora sono stati stabilmente fissati sulle pareti dell’entrata posteriore della Cattedrale. «Questi ornati liturgici- ecclesiali (come quello nella foto), risalendo alle epoche tardo antica e barbarica, testimoniano – spiega monsignor Antonio – l’esistenza nella Ceneda romana e poi barbarica della prima chiesa della comunità cristiana di Ceneda, dedicata alla beata Vergine Maria Assunta. Questa prima chiesa, per le sue caratteristiche culturali - architettoniche, venne citata nei documenti dell’epoca con il “titolo” prestigioso di Basilica, nella fattispecie “Basilica Maria Assunta”, LA NOSTRA POVERTÀ L’IMPEGNO DEL PIAZZONI Pane quotidiano do un anziano completi sotto si riduce ad esil profilo nutrisere solo, spezionale, a percialmente se è sone che per un uomo, non problemi di inriesce a cavardigenza, o persela. E spesso ché essendo è restio a chieda sole perdodere aiuto: no desiderio nessuno vuole forza e volontà pesare sui figli di prepararsi che hanno un pasto, o per sempre meno La porta (sempre aperta!) del centro impossibilità sociale Piazzoni Parravicini derivate tempo». da Il servizio a problemi fisici, domicilio, e al Centro stes- avrebbero una dieta scarso, viene fatto da volonta- sa dal lato nutrizionale e ri e comprende la distri- insufficiente per quantità. buzione di pasti caldi, e Una decina di persone Alle 15.30 in Cattedrale S.Messa di saluto del vescvo Magarotto. Si chiude oggi alla Chiesa di San Paoletto la mostra “Idee Tessili”, esposizione di tessuti e superfici a cura di studentesse dell’istituto d’arte. Dalle 9.30 alle 12.30, Scuola Aperta all’istituto alberghiero (via Marconi) e alla ragioneria (via Pasqualis). LUNEDÌ 19 Alle Missioni Consolata di Via Rizzera è ancora visitabile il presepio elettronico . Orari: sabato, domenica e festivi dalle 11 alle 12.30 e dal- le 14.30 alle18.30. All’istituto Cesana Malanotti è bandito il concorso pubblico per 21 posti, di addetto all’assistenza. Scadenza delle domande il 23 febbraio; per informazioni 0438- 948951. MARTEDÌ 20 Alle 20.45 al Da Ponte per la stagione di opera, concerti e danza concerto di Roberto Abbondanza (baritono) e Eugenio De Rosa (pianoforte), su musiche di Wolf e Schubert. Alle 21 al Verdi per la stagione teatrale va in scena: “Le baruffe chiozzotte” di Carlo Goldoni. Interi 20 euro, ridotti 18. MERCOLEDÌ 21 Presso la Banca Prealpi a Vittorio 2 nella quale verso la metà del settimo secolo venne deposto il Corpo di San Tiziano. La Cattedrale attuale venne costruita sul sito delle chiese precedenti; i ritrovamenti archeologici degli ultimi due secoli hanno confermato che insiste sull’area di una villa urbana dell’epoca tardo antica, chiamata “dei fratelli Macari”». Mons. Moret chiude con una personale annotazione culturale: «È interessante rilevare come sia la regio mesopotamica (ossia tra i due fiumi) cenedese, sia la regione friulana, ambedue comprese nella medievale Austria italiana, abbiano avuto in comune non soltanto i confini ma, per un migliaio di anni, anche un prestigioso destino, un “gemellaggio” religioso, politico e culturale”. Mario Sanson si ritrova all’ora di pranzo nella sala a Serravalle (affrescata con i personaggi del noto pittore vittoriese Caldart), mentre per un’altra quarantina il servizio viene fatto a domicilio con tre auto. Vengono forniti quattro primi, quattro secondi e quattro contorni a scelta, frutta e pane. Secondo il reddito è stabilito il costo del pasto, fino a gratuità in casi di grave indigenza. Il Centro trova sostentamento da donazioni private, ma l’attenzione dell’Amministrazione permette di avere acqua, luce e riscaldamento a titolo gratuito. Il numero telefonico del Centro è 0438/940315; aperto tutti i giorni dal lunedì al venerdì dalle ore 8,00 alle 15,30. Isabella Mariotto è visitabile la mostra di incisioni di Sergio Vettorazzo. Orario: 8,20 -13,20 e 14,35 -15,35 dal lunedì al venerdì, fino al 31 gennaio. GIOVEDI’ 22 FESTEGGIAMENTI DI SAN TIZIANO Alle 18 in biblioteca incontro sulla Giornata della Memoria con la dottoressa Laura Voghera Luzzatto. VENERDÌ 23 A casa Fenderl alle 20.45 cineforum vittoriese con proiezione di "Susanna" di Howard Hawks. Inizia alle 20.45 “Miracoli? No grazie! I segni in Giovanni” weekend biblico presso l’oratorio di Santi Pietro e Paolo, guidato da padre Alberto Maggi. Fino a domenica. n primavera si vota per il sindaco. Ma sai come funziona il Comune? Sai su cosa è competente e su cosa invece dipende dalla Regione o dallo Stato? Su quali entrate può contare l’amministrazione pubblica? Come fa a far quadrare il bilancio? Una risposta a queste domande arriverà da “Gli enti locali: il Comune”, piccolo corso di approfondimento e formazione organizzato dai giovani del Laboratorio Politico. Saranno loro stessi i relatori, assieme al consigliere regionale della Margherita Franco Frigo, all’assessore al bilancio Giorgio Ornella e all’avvocato Ossi. Il corso inizia giovedì 22 e prosegue per sei giovedì. Si svolge presso il collegio Dante, e la partecipazione è gratuita. Info: 347 4240347, [email protected] (TB) CONCORSI e superiori, tutte le età: le migliori venti di ciascuna saranno esposte per Vittorio e votate (democrazia poetica!) dai passanti; poi la piccola pubblicazione dei migliori fra i migliori. Il concorso scade il 29 febbraio “La materia ante...Leodei sogni: vopardi... Zanci immagini zotto....e poi io, e segni di no? un mondo Cova un poeillimitato”, ta - non negarlo è invece il - dentro molti di tema scelto noi, specialmente per la settii più giovani. Due ma edizione concorsi a Vittorio del premio di offrono l’occapoesia del lisione di rivelare Marcantonio Flaminio, gran poeta ceo Flamivittoriese. In cerca di epigoni? ed esercitare nio, riservaquesto dolce lato to a studenti oscuro. delle medie e delle supeIl panificio Tami e il riori. Pubblicazione sicuQuindicinale propongono ra, e premi pure. infatti la terza edizione del Scadenza per i giovani concorso di poesia dialet- poeti il 20 marzo, spedire tale con Vittorio e dintor- o consegnare alla segreni come tema. Tre le ca- teria del Liceo in via Dantegorie: elementari, medie te. (TB) Cercasi poeti vittoriesi: non fate tacere la vostra Musa ! D 47° FESTA DEI MARIO Q uarantasette edizioni e centocinquanta partecipanti previsti. Sono i numeri di cui va orgogliosa la Festa dei Mario organizzata dal Sodalizio dei Mario del Vittoriese ogni anno, ovviamente in prossimità del loro onomastico, San Mario il 19 gennaio. (Vi immaginate centocinquanta persone che devono farsi gli auguri l’uno con l’altro?) L’incontro si svolge domenica 18: prima la messa ai Frati alle 11.30, poi il pranzo al Terme. Occasione di festa, ma anche di raccogliere una piccola somma da devolvere in beneficenza a realtà del vittoriese, ma anche di Romania, Brasile, Kenya. Per aderire chiamare 0438 57564 chiedendo, naturalmente, di Mario. e L’AZiON Vittorio Veneto Domenica 18 gennaio 2004 CENEDA - CHI VUOL PRENDERSI CURA DEL CAPITELLO DI VIA SAN FRIS? IL 17 LA LITURGIA, IL 18 INAUGURATI I RESTAURI L’affresco che muore Buon onomastico, Sant’Antonio Abate È là, sul muretto di recinzione di una casa. Eseguito, magari, da un pittore ambulante che non ha poi firmato. La datazione e la proprietà devono ancora essere accertate. Eppure quel capitello in fondo a via San Fris a Ceneda è lì… «da sempre», dice chi abita vicino. Ma rischia di scomparire, mangiato dal tempo. L’affresco subisce sempre più il degrado, e se non se ne conosce il proprietario, chi se ne occuperà? Qualche associazione vuole impegnarsi al riguardo? L’opera La cornice sbiadita color rossiccio racchiude due figure di santi. Sulla sinistra, vestito in saio marrone, il santo inginocchiato con le mani giunte. Sopra la testa, un’aureola ben visibile, che pare raddoppiata: quasi la figura fosse stata rifatta in due tempi diversi, quindi ricoperta dal colore che col tempo si è scrostato. Dall’altro lato, u- na santa di cui è ancora ben visibile il volto ovale; sotto, spicca il velo bianco, scurito dal tempo. Dell’abito è rimasta solo la parte superiore biancastra. Nella parte in mezzo ai due santi un cocuzzolo con una costruzione elevata a tre cupole. In quella centrale un piccolo pinnacolo. Una somiglianza ipotizzabile con il piccolo colle dove si trova la chiesa di San Rocco? Nella parte centrale, la Madonna con Gesù in braccio. Una nuvola bianca, morbido cuscino, sorregge le due figure. Gli occhi di Maria chiusi sul volto re- P er un capitello che rischia il degrado, ce n’è uno, pochi metri d’altitudine più in alto, che rinasce. Vengono infatti ufficialmente inaugurati domenica 18 alle 11 i lavori Il capitello abbandonato clinato, e incorniciato da un velo bianco, indicano l’intensa tenerezza di quel momento. Il cielo, di un antico color violaceo, incornicia e fa da sfondo. Questo era dipinto; questo ora si riesce a intravedere; questo, se non si interviene, presto svanisce. Isabella Mariotto di ristrutturazione condotti dal Gruppo Marciatori Domo di Ceneda al capitello di Sant’Antonio Abate, la cui ricorrenza liturgica è sabato 17. I volontari cenedesi hanno rimesso in sesto il pericolante tetto del piccolo capitello, che si trova al termine del sentiero che da via San Fris sale verso le Perdonanze: a pochi metri ci si ricongiunge alla strada principale, che sale alle Perdonanze da piazza Gallina. All’interno, ora sguarnito, verrà invece posta una tavola ad acrilico appositamente realizzata dal sindaco e pittore Giancarlo Il capitello che rinasce 23 Grazie ai Marciatori Domo e a Scottà Scottà. La vediamo nella foto. Raffigura in primo piano sant’Antonio, circondato da cavalli, buoi, asini e maiali (è infatti venerato come il protettore degli animali); l’aureola, idea del sindaco, racchiude il fuoco, altro elemento tradizionale (ma di solito collocato altrove) dell’iconografia del santo, perché da lui prende il nome il fuoco di Sant’Antonio, o herpes zoster. Sul retro, san Tiziano davanti allo stemma crociato di Ceneda e sant’Augusta che sta davanti al vessillo serravallese. Attorno alla raffigurazione, una scritta che ricorda “quelli che sono partiti e sono tornati” dalla guerra del 1518: furono loro, i ragazzi di quei borghi, infatti, a costruire in origine il capitello, come ringraziamento ed ex voto per essere tutti sopravvissuti al conflitto. Tommaso Bisagno 24 STAVA LORO VICINO COME AMICO E SACERDOTE Generazioni di calciatori ricordano don Antonio E ra consuetudine di monsignor Antonio Rosolen, parroco di San Martino di Colle Umberto e presidente onorario dell’Us San Martino e poi del SanMartinoCollumberto, riunire in chiesa, nei momenti forti dell’anno liturgico, giocatori e dirigenti della società sportiva per un momento di preghiera. Ora, a distanza di un mese dalla sua scomparsa, sono stati loro ad organizzare il ritrovo, rigorosamente in quella chiesa in cui con lui e grazie a lui avevano tante volte celebrato i sacramenti dell’Eucaristia e della Riconciliazione. Sabato 17 gennaio, alle 18, alla celebrazione eucaristica del trigesimo parteciperanno cento persone del SanMartinoColle, oltre alla comunità parrocchiale che già mercoledì 14, a distanza di trenta giorni dalla morte, si è incontrata per la messa. Don Antonio fu assistente spirituale e cofondatore dell’Us San Martino. Al suo arrivo in paese si occupò subito di quella che per lui era u- Mons. Antonio Rosolen na passione, ma prima di tutto un’opportunità di far conoscere e incontrare Cristo. E già in quell’anno, era il 1968, si tenne l’iscrizione della squadra alla Figc e la partecipazione al campionato dilettanti di Terza categoria. Ora l’eredità da lui lasciata nella cura spirituale dei giocatori, nel suo essere presente alle partite di calcio, nel gioire per le vittorie, proseguirà grazie alla volontà dei dirigenti della società sportiva. «Qualche giorno prima di morire – ricorda il presidente Elio De Marchi – don Antonio mi ha detto: “Tutti credono che io pensassi solo al pallone. Ma lo facevo per tenere uniti i giovani. Mi piace Il commosso ricordo di un parrocchiano A monsignor Antonio Rosolen: Te ne sei andato così come si fa, in silenzio e preghiera. Non sai quanto manchi alla tua parrocchia... Sei sempre nei nostri cuori. il calcio ma la cosa più importante per me era quella di incontrare ragazzi e giovani, di seguirli, di essere loro accanto”». L’attenzione alla formazione e all’educazione religiosa era per lui una priorità, unita alla consapevolezza che, anche attraverso il calcio, venivano offerti gli strumenti per sapersi misurare con se stessi. «Il calcio – testimoniano i dirigenti della società – ha permesso a don Antonio di accostare tanti giovani. Dopo messa alla domenica andava allo stadio per incontrarli. Si metteva accanto a loro come amico e sacerdote. In mezzo a loro ha vissuto il suo apostolato e per questo gli siamo riconoscenti». Nell’anno del grande Giubileo del 2000, il Coni aveva inoltre consegnato a don Antonio un diploma e la medaglia d’oro di benemerenza per l’impegno profuso. Per lui è stata quella l’occasione di presiedere una solenne concelebrazione nella basilica di San Pietro a Roma. Gerda De Nardi Ci mancano le tue prediche attente, i tuoi pensieri costruttivi, la tua fede nei disegni divini. Ora siamo pellegrini svuotati. La tua anima è in Cielo e il Signore non ce la concede più. Ti mandiamo tanti cari saluti don Antonio. Da San Martino - un parrocchiano qualunque. CURIOSITÀ STORICA MONTAGNA Quelle due medaglie dedicate a S. Tiziano A san Tiziano, vescovo di Oderzo (555 circa d.C.-632 circa) e poi patrono della nostra diocesi, non fanno di certo difetto ritratti o quant’altro riguarda l’opera pittorica, ma di lui rara è invece la medaglia come pure la medaglietta ricordo. A quanto se ne sa di medaglie di san Tiziano ce ne sono due, e per giunta tutte e due del secolo scorso. La prima è in alluminio (un ovale di 30 mm nel diametro maggiore, con l’effige del Santo) e fu coniata dalla famosa ditta milanese Johnson a ricordo delle “Feste centenarie di San Tiziano” del 1911-1912 in 10 mila pezzi al costo di fabbrica di 345 lire. La seconda la commissionò il vescovo Eugenio Ra- e L’AZiON Vittoriese / Bellunese Domenica 18 gennaio 2004 vignani per la festa di San Tiziano del 1997 al grande medaglista Giuseppe Grava da Revine, che fece eseguire la coniazione ancora dai Johnson. Qui il Santo è raffigurato con mitria e piviale, in atto benedicente, con bastone pastorale nella sinistra connesso alla zanfarda, seduto sulle ali di due grifoni a testa umana che simboleggiano l’eresia di Ario e lo scisma dei tre capitoli. Nel campo il castello di Ceneda, sede vescovile, sotto cui si delinea il territorio diocesano simboleggiato dalle cattedrali di Oderzo e Ceneda unite dal fiume Livenza che porta a ritroso la barca con il corpo di san Tiziano vescovo di Oderzo e patrono della diocesi di Ceneda, oggi Vittorio Veneto. (MS) Con il gruppo “Nino Lot” escursioni nelle Prealpi A lla scoperta della Pedemontana trevigiana grazie al gruppo Amici della montagna “Nino Lot” di Cordignano. Sono infatti in pieno svolgimento le escursioni invernali 2003-2004. Le prossime sono in programma il 18 gennaio e il 1º febbraio. La prima segue il percorso Madonna della Salute-Piadera-Sant’Augusta in Comune di Vittorio Veneto; partenza alle 13 dall’asilo di Cordignano; dislivello 400 metri. La seconda va da Serravalle al Monte Baldo a Nogarolo per concludersi a Serravalle; partenza alle 9 dall’asilo di Cordignano; dislivello 450 metri. Le escursioni continueranno, a cadenza quindicinale, fino a metà aprile. Tra le mète: il castello di Susegana, Mont, Maren, Monte Cor, Praderadego. Per informazioni telefonare allo 0438-999111. CORDIGNANO CAPPELLA Scuola biblica con don Giorgio Giordani È iniziata giovedì scorso, a Cappella Maggiore, la Scuola di teologia biblica, a cura delle parrocchie di Sarmede, Anzano e Cappella Maggiore. Gli incontri si tengono nell’aula magna del Centro sociale comunale. Filo conduttore degli incontri è “L’evento della resurrezione come fondamento della fede cristiana”. Relatore è il biblista don Giorgio Giordani. L’anno scorso la Scuola è stata frequentata da una cinquantina di persone e, nonostante i temi trattati fossero di grande spessore grazie all’interesse dei frequentanti ed alla capacità comunicativa di don Giordani, sono state realizzate lezioni molto partecipate, tanto che in molte occasioni si sono avute “lezioni a dialogo”, prova di come il corso sia vissuto intensamente. CAPPELLACORDIGNANO: Cambio di pediatra C ambio di pediatri per molti bambini delle Pedemontana. Dall’11 gennaio scorso il dottor Francesco Bonaiuto, con studio medico nel Comune di Cappella Maggiore, ha rinunciato all’incarico. I bambini iscritti nell’elenco del dottor Bonaiuto vengono ora assistiti dalla dottoressa Claudia Bortolin (recapito telefonico 349.6535011) con ambulatorio in Cordignano, via G. Galilei 5, SARMEDE: Il consiglio critica Stiffoni I n chiusura del 2003 i consiglieri comunali di Sarmede, su proposta della maggioranza, sono stati chiamati ad esprimersi a proposito delle dichiarazioni del senatore Stiffoni della Lega Nord rilasciate alla stampa in merito agli extracomunitari e ai forni crematori. L’ordine del giorno consisteva nell’esprimere la non condivisione alle idee espresse dal senatore della Lega Nord. A favore ha votato la maggioranza di centrosinistra e il gruppo di opposizione “Sarmede nuova”. Non ha votato il consigliere della Lega Nord Stefano Maso, uscito prima della discussione dell’ordine del giorno stesso. L’ultimo saluto a Giuseppe Coromer S i è spento venerdì 9 gennaio a 82 anni, circondato dall’amore della sua famiglia, il direttore didattico Giuseppe Coromer. E con questo titolo, a testimonianza dei 43 anni trascorsi nel mondo della scuola, era conosciuto nel suo paese e fuori. Uomo di fede profonda e vissuta, ha sempre portato la Parola di Cristo in tutte le attività e gli ambienti che nel corso della sua vita l’hanno visto protagonista: nella famiglia, trasformandola concretamente nella piccola chiesa domestica, insieme alla moglie Elena, ai figli e nipoti cui era legato da un amore intenso e affettuoso; nel rapporto con gli altri, partendo dagli anni lontani della guerra e della prigionia in Africa, fino all’impegno nell’Azione cattolica, nella Democrazia cristiana, e, più recentemente nel gruppo degli an- ziani e nell’Università della terza età di Vittorio Veneto; nel rapporto con Dio, quale presenza costante e viva all’interno della sua giornata. La preghiera e la messa quotidiana, l’approfondita conoscenza delle Scritture, gli hanno fatto sempre sentire Cristo un punto cardine attorno cui far ruotare la propria vita. Gli scritti del Magistero, coGiuseppe Coromer me le parole del Papa, sono stati meditati nel suo cuore. Le visite ai santuari italiani ed europei hanno costantemente benedetto i momenti più forti della sua esistenza. L’ultimo pellegrinaggio a Lourdes, già programmato per giugno, sarebbe stato per festeggiare quest’anno il cinquantesimo di matrimonio. Una fede concreta, una santità quotidiana cui ispirarsi in ogni momento. Ora riposa nella tomba di famiglia a Cordignano. TRICHIANA / GRAZIE AGLI ALPINI In piazza una stazione di Protezione civile D omenica 11 gennaio, Trichiana ha festeggiato l’annuale adunata del locale gruppo Ana. Già di primo mattino, nonostante un freddo pungente, numerose erano le “penne nere” e i trichianesi presenti in piazza ad ascoltare la fanfara alpina di Conegliano Veneto che ha rallegrato l’incontro con marce e brani del suo ricco repertorio. È seguita poi la messa, durante la quale sono stati ricordati i soci che sono “andati avanti” e la deposizione di una corona di alloro al monumento ai caduti nella centrale piazza Toni Merlin. I soci del gruppo Ana “San Felice” di Trichiana sono 350. Il capogruppo, Sandro Lavanda, nella sua relazione ha ricordato le numerose iniziative realizzate nel 2003 tra le quali la proiezione di documentari d’epoca e testimonianze in ricordo del 60º anniversario della battaglia di Nikolajewka durante la quale anche molti combattenti di Trichiana risultarono dispersi. Per il 2004 il gruppo sta portando a termine una convenzione con il Comune per l’apertura in piazza di una stazione operativa di Protezione civile, munita di radio e personal computer, pronta a coordinare eventuali necessità di intervento sul vasto territorio comunale. (SG) LENTIAI: Corso per MEL: giovani su affettività Paolo Sandri e sessualità guida la Pro loco a Commissione foraniale per la pastorale giovanile invita i giovani a una serie di quattro incontri che avranno per tema: “Affettività e sessualità: dall’io al noi per un progetto di vita”. L’iniziativa è rivolta ad animatori di Grest e di Camposcuola. Il primo incontro domenica 25 gennaio a Casa Stella Maris di Lentiai dalle 9 in poi. L assaggio di consegne all’interno della Pro loco di Mel. Renzo Limana ha passato il testimone della presidenza a Paolo Sandri, 29 anni, di Mel, tecnico della Zanussi, da tempo consigliere dell’associazione. Vicepresidenti sono stati eletti Renzo Limana e Marco Francescon. P e L’AZiON Vallata DA COMUNI E MONDO DEL VINO Pro loco messe da parte! A ppena eletto presidente regionale delle Pro loco venete Giovanni Follador mette sul piatto tutto il suo peso per richiamare l’attenzione sul ruolo delle Pro loco del Quartier del Piave e della Vallata nella promozione del territorio. In almeno due recenti occasioni questo ruolo è stato svilito: la scelta di alcuni Comuni della Vallata di interrompere il (magro) finanziamento all’Ufficio turistico di Follina; la decisione dei soci della Strada del Prosecco di non eleggere alcun rappresentante delle Pro loco nel seno del Consiglio direttivo dell’associazione. Stop al sostegno dei Comuni all’Ufficio turistico L’Ufficio, posto a due passi dall’abbazia di Follina e aperto tutti i giorni della settimana, è partito a fine anni Novanta grazie a un finanziamento europeo. «Al tempo – spiega Follador – Giovanni Follador, si decise di affiancare all’ufficio informazioni un’attività commerciale ovvero un’agenzia viaggi. Per questo venne costituita una cooperativa di cui faceva parte anche il Consorzio delle Pro loco del Quartier del Piave promotore dell’iniziativa. Tutti avevano condiviso questa scelta dal momento che era un tentativo originale, in una zona povera dal punto di vista turistico, di riuscire a far camminare con limitatissimi finanziamenti pubblici, dopo i primi due anni sostenuti dai soldi europei, un ufficio informazioni. Dal 2002, infatti, l’uf- NELLA CHIESA DI TOVENA Cantoria e organo come nuovi! M esi fa i fedeli di Tovena hanno corso un bel pericolo. Poco ci mancava, infatti, che la cantoria crollasse e con essa l’organo. Fortunatamente l’organista e alcuni componenti del coro hanno notato i segni di cedimento del pavimento in legno della struttura ed hanno prontamente avvisato il parroco don Livio Spader. Una perizia dell’architetto Fabio Nassuato metteva in luce i problemi strutturali della cantoria. Nel giro di breve tempo sono partiti i lavori di restauro. Dapprima è stato eseguito lo smontaggio del rivestimento per portare alla luce la struttura portante. Quindi la sostituzione delle travature marce e il rinforzo con staffe in acciaio. Infine il consolidamento della parte più a ficio si regge da sé. Nello stesso anno i Comuni della Vallata hanno stanziato un contributo di mille euro l’uno (duemila Follina). Quei soldi non sono indispensabili per andare avanti – continua Follador – ma erano il riconoscimento dell’importanza, per gli enti locali, dell’attività svolta dall’ufficio». Da quest’anno il contributo dei Comuni rischia di saltare: il Comune di Cison si è già esplicitamente espresso in questo senso, Miane e Ma il problema non è solo l’agenzia viaggi. Il Comune di Cison ha deciso di aprire un punto informativo in proprio e questo sarebbe il vero motivo dell’abbandono dell’ufficio intercomunale di Follina. D a Combai a Lago la gente dibatte da tempo sul toponimo della zona. Gli assessori al turismo hanno puntato su Valsana, realizzando anche dei cartelli stradali già collocati da tempo nei punti di ingresso della valle. Alcu- ni studiosi di storia locale arricciano il naso obiettando che Valsana (o meglio Sana Valle) era il toponimo solo di Follina e dintorni. E poi c’è l’agguerrito partito dei contrari capitanato dal consigliere provinciale di Revi- sbalzo. Nel contempo l’organo è stato smontato e trasportato a Padova dove gli esperti della ditta Stradiotto lo hanno rimesso praticamente a nuovo. Ora i lavori sia sulla cantoria che sull’organo sono finiti. La spesa complessiva è stata piuttosto pesante: intorno ai 40 mila euro. «Più avanti faremo una festa, con il coinvolgimento della forania, per salutare la conclusione dei lavori e il ritorno della pala di San Vigilio» spiega don Livio. È curiosa la storia di questo dipinto risalente al 1700 e attribuito ad A. Sasso. Originariamente era conservato nella chiesetta dedicata appunto a San Vi- gilio (posta lungo la strada che porta al San Boldo). Nel 1985, per motivi di prudenza (la chiesetta è isolata e in stato di abbandono) venne portato nella parrocchiale. Lo scorso anno la parrocchia decise di affidarne il restauro a Renza Garla che in questi giorni ha completato il lavoro. Sicuramente la pala troverà posto nella bella parrocchiale di Tovena, ma ancora non è stata definita la collocazione. Il dipinto è rilevante non solo per il suo valore artistico ma anche perché conserva l’uni- sta in paese e così gli Alpini hanno pensato di trasferirla al passo di Praderadego presso il rifugio De Luca-Innerkofler. Qui ogni domenica si riunisce un folto pubblico di appassionati di “slissolada” che si sfidano in spettacolari discese. Inoltre gli Alpini hanno pensato bene di riscaldare le giornate con un caldo “vin brulè” anche questo da buona tradizione. E aspettano quanti hanno voglia di “slissolar”. P arte col piede giusto la prima rassegna di chitarristi italiani a Cison di Valmarino. L’iniziativa dell’Amministrazione comunale-assessorato alla cultura ha visto la presenza di due dei più rappresentativi musicisti nazionali: Beppe Gambetta e Paolo Morone. Il primo utilizza il plettro sulle sei corde, il secondo soltanto le dita. Insieme hanno dato vita a una serata davvero speciale per il pubblico del Teatro Roma. Sabato 17 gennaio, alle 21, tocca a fingerpicking.net. Dietro questa sigla c’è il trentottenne Gabriele Posenato che, dopo aver suonato per 19 anni la chitarra classica, dal 1997 suona esclusivamente la chitarra acustica. Con Reno Brandoni e il 25 L’Ufficio informazioni di Follina Nel neo-eletto Consiglio di amministrazione dell’associazione Strada del Prosecco e vini dei Colli di Conegliano (di cui è presidente il valdobbiadenese Floriano Curto) non figura alcun rappresentante delle Pro loco. I soci hanno voluto che il timone della Strada rimanesse in mano esclusivamente ai produttori di vino e alle amministrazioni di Conegliano e Valdobbiadene. «Facciamo promozione del territorio 365 giorni all’anno – attacca Follador –, le Pro loco portano avanti iniziative consolidate come la Primavera del Prosecco e poi ci escludono dal direttivo della Strada. A meno che il nuovo indirizzo dell’associazione sia quello di vendere la bottiglia di vino piuttosto che essere volàno dell’intero territorio». Federico Citron ne Giorgio Giorgi (nella foto). Anche le Pro loco hanno la loro opinione in merito. «La scelta del toponimo è un’operazione anche culturale – afferma Follador –. Doveva esserci un dibattito con il coinvolgimento di uomini di cultura, associazioni, parrocchie (che da anni chiamano la forania “della Vallata”)... Invece è stata fatta un’operazione di vertice. E così corriamo il rischio che cambiando il colore di alcune amministrazioni, cambi anche la denominazione della valle!». Fuori dalla Strada del Prosecco “VALLATA O VALSANA? DECIDIAMOLO INSIEME!” A PRADERADEGO LA SLISSOLADA A Valmareno si ritorna a slissolar. Fino agli anni Sessanta nel paese della Vallata era tradizione invernale fare la “slissolada”, cioè una pista di ghiaccio che attraversava tutto il paese. Tutti si divertivano a scendere lungo questa pista con le famose “slissole” molto diverse dagli attuali slittini. Si creavano lunghe file di persone agganciate l’una all’altra (la cosiddetta “canata”). Il clima e il traffico non permettono più di fare la pi- Tarzo dovrebbero seguirlo, mentre Follina e Revine-Lago sono più propensi a continuare a supportare le Pro loco. «Non comprendo proprio questa scelta – continua Follador –. Per fare turismo servono punti di riferimento, sia per chi viene da fuori sia per chi in loco si occupa di turismo. Penso, ad esempio ai bed and breakfast lanciati da poco nella zona. Nelle sole giornate di sabato e domenica, tra ottobre 2002 e marzo 2003, per l’Ufficio turistico di Follina sono passate 715 persone. Il Consorzio Pro loco è disposto a chiudere anche domani mattina l’agenzia viaggi – se questo fa problema ai Comuni – ma qualcuno deve tirare fuori i soldi (minimo 30-35 mila euro) che verranno a mancare e che consentono il funzionamento dell’Ufficio turistico». Domenica 18 gennaio 2004 REVINE: Incendio all’ex Gerolimetto P ca raffigurazione presente in diocesi di San Urbano Papa e come testimonianza della devozione a san Vigilio legata ai pellegrinaggi dal Trentino alla Terra Santa e a Campostela. (FC) er la seconda volta in quattro anni il fuoco è divampato nello stabilimento ex Contarina-ex Gerolimetto (entrambe società che si occupano di raccolta e smaltimento di rifiuti) di Revine-Lago. L’incendio si è verificato lo scorso 3 gennaio. Anche questa volta, come già per l’incendio di quattro anni fa, vi sono forti dubbi sull’origine del rogo, avvenuto proprio al momento di avvio dei lavori di bonifica di quel che resta dello stabilimento. CISON Alla Loggia rassegna di chitarristi italiani violinista Paolo Adami, Posenato ha dato vita al Wine & Guitar Clan, iniziativa benefica a favore della casa dei Salesiani a Bacau in Romania dove vengono raccolti i bambini di strada. Tale iniziativa raggruppa cantine emergenti e chitarristi con l’unico scopo di fare della beneficenza. Nel 2003 ha pubblicato per l’etichetta fingerpicking.net il suo cd di esordio “Modus vivendi” e sta già lavorando a due progetti uno in coppia con il violinista Paolo Adami e uno assieme ad altri chitarristi in un sampler benefico di musiche per bambini ri-arrangiate per chitarra acustica. A marzo uscirà una raccolta di chitarristi italiani curata dall’etichetta fingerpicking.net dove verrà inserito un suo brano. Dal vivo si presenta in duo con il violinista Paolo Adami. (AM) e L’AZiON Quartier del Piave MORIAGO / RIENTRATA LA PROTESTA Ancora industrie e nuova rotatoria F orse qualcuno ricorderà le proteste con cui circa un anno fa i cittadini accolsero l’ampliamento di 120 mila metri quadrati della zona industriale di Mosnigo a ridosso di alcune abitazioni di via Sevunzin. Proteste nate sull’onda del forte movimento di contestazione al modello di sviluppo industriale trevigiano. Ora le cose, a sentire Pergentino Breda, sindaco di Moriago, sono cambiate. In meglio: «Fortunatamente molti dei problemi sono stati risolti – spiega Breda –: abbiamo realizzato alcuni interventi significativi come la creazione di diverse barriere verdi, l’inserimento di zone intermedie e l’ampliamento delle distanze che separano le case dai futuri insediamenti, che saranno allontanati dalla zona residenziale. Finalmente – continua il sindaco – si lavora serenamente, anche grazie al fatto che abbiamo trovato negli industriali u- La nuova rotatoria al confine tra Moriago e Vidor na controparte disponibile, che ha sospeso la costruzione di alcuni capannoni per attendere le soluzioni studiate dall’Amministrazione comunale dopo alcuni rilievi effettuati. Ma anche i residenti sono diventati più consapevoli e disponibili a trovare un compromesso. Questo è successo quando è svanito nei residenti di via Sevunzin il sospetto che l’Amministrazione stesse tramando contro di loro a favore delle grosse industrie». Breda quindi non nega che qualche problema, qualche attrito, questa questione l’abbia sollevato, ma PIEVE: UN CALENDARIO CON I GIOCHI DI UN TEMPO S icuramente quelli che si sono divertiti di più nel realizzare il calendario “Ricordando il ’900” sono gli anziani della Casa di riposo di Pieve di Soligo. Dopo aver indossato vestiti della loro gioventù, hanno “interpretato” giochi del passato: lo “slisoar”, la “corsa coe cariole”, “mazza e pirol”, “tiro all’ovo”, “rubabandiera”, “scondicuc”... Ne è nato un calendario simpatico e pure istruttivo. Hanno collaborato alla realizzazione, Vincenzo Esposito e Barbara De Mori (educatore e animatore), gli obiettori di coscienza e per la redazione Paola Gaiarin Fortran. PIEVE: 318 mila euro per piste ciclabili C on decreto del responsabile della Direzione infrastrutture di trasporto, la Regione ha attribuito oltre 318 mila euro a favore del Comune trevigiano di Pieve di Soligo come contributo per la realizzazione della pista ciclabile intercomunale “Pievedi Soligo-Laghi di Revine-Vittorio Veneto”, del costo di progetto complessivo di 454 mila 500 euro. Il decreto impegna oltre 121 mila euro, rimandando a successivo provvedimento l’impegno del restante finanziamento regionale. PIEVE: È morto Ferdinando Chisini D omenica scorsa, 11 gennaio, è deceduto a 93 anni Ferdinando Chisini (da tutti chiamato Dino) di Pieve di Soligo. Per un trentennio era stato direttore amministrativo dell’ospedale Balbi Valier. è fiducioso nelle possibilità della sua Amministrazione di mediare tra le parti: «C’è ancora molto lavoro da fare – continua il sindaco – ma con impegno e serenità si troverà una soluzione ottimale per tutti». Una nuova rotatoria a Nosledo Sempre collegata alla zona industriale di Mosnigo è anche la creazione della nuova rotatoria che sta nascendo in località Nosledo, che si inserirà, per capirsi, tra le fabbriche Doimo e Spagnol a poche centinaia di metri da quella già realizzata nel territorio del comune di Vidor: «La nostra rotatoria nascerà in una posizione che io reputo fortemente strategica. In primo luogo perché consentirà un veloce smaltimento del traffico pesante in transito su quella strada, in secondo luogo perché sarà un essenziale elemento per garantire la sicurezza di un incrocio che oltre a servire la zona industriale avrà la fondamentale funzione di svincolo per il centro di Mosnigo». Collegata alla nuova rotatoria, nella zona sud, dovrebbe nascere anche una piazzola di elisoccorso destinata a garantire un veloce e repentino intervento in caso di incidenti sul lavoro, che inoltre si inserisce in un più ampio contesto di prevenzione sul territorio: «Collegato alla piazzola per l’elisoccorso attrezzeremo circa un ettaro e mezzo dedicato all’addestramento dei cani della Protezione civile, che a sua volta sta terminando a Valdobbiadene, in collaborazione con gli Alpini, un deposito per i mezzi di pronto intervento». In questo modo si vuole creare, a livello intercomunale, una rete di pronto intervento capace di rispondere adeguatamente ad eventuali problemi che già in passato (vedi alluvione del ’66) hanno pesantemente danneggiato il nostro territorio. Andrea Zampieri SOLIGHETTO: CERIMONIA PER IL 61º DI NIKOLAJEWKA N el 2003 alcuni alpini veneti fecero un pellegrinaggio della memoria dal Don a Nikolajewka, la città russa che sessant’anni prima fu teatro di una cruenta battaglia tra sovietici e italiani. Tra questi alpini c’erano Tiziano Marchesin e Luciano Piccin, di Pieve di Soligo, i quali sabato 17 gennaio raccontano gli appunti di quel viaggio. L’appuntamento è alle 20.30 all’auditorium comunale di Pieve nell’ambito della Festa-commemorazione del 61º anniversario della battaglia di Nikolajewka. La commemorazione continua domenica 18 con la messa in suffragio di tutti i caduti nella chiesa parrocchiale di Solighetto (alle 9.30), cui farà seguito la deposizione della corona al monumento ai caduti. Sarà presente la Fanfara alpina della sezione di Conegliano. Alle 12.30 si conclude con il pranzo sociale al ristorante “Da Loris” in Solighetto. MIANE: Ultimi giorni per la Sagra de Sant’Antoni U ltimi giorni per la Sagra de Sant’Antoni promossa dal Comitato festeggiamenti di Vergoman e dalla Pro loco di Miane. Venerdì 23 e sabato 24 stand enogastronomico aperto dalle 18 in poi e cena a base di specialità paesane alle 20. Domenica 25 lo stand apre alle 10 ospitando pure la Mostra mercato del radicchio di Treviso. A base di radicchio sarà il pranzo delle 12.30. I festeggiamenti, che si tengono nella sala polivalente di via Cal di Mezzo, chiudono alle 16. Immancabile coda finale il 31 gennaio con la cena del mus. Domenica 18 gennaio 2004 27 FARRA: CONVENZIONE PER LA NUOVA PIAZZA M anca solo la firma ufficiale alla convenzione tra parrocchia di Farra di Soligo e Comune di Farra per procedere ad un ridisegno della piazza del paese al fine di valorizzare gli edifici esistenti: la chiesa parrocchiale, l’ex chiesa di Santo Stefano e il municipio. L’esigenza di rivedere la struttura della piazza di Farra è sentita da molti anni da gran parte dei cittadini. L’intervento coinvolge diversi soggetti: la parrocchia, proprietaria di un terreno interessato alla sistemazione, il Comune, la cooperativa del Forno, la Pro loco che ha i propri stand a ridosso della chiesa (su terreno della par- rocchia). Nella convenzione, che ha ottenuto il parere favorevole del Consiglio diocesano per gli affari economici, si prevede che il Comune proceda all’effettuazione dell’incarico per la redazione della progettazione preliminare dei lavori. La parrocchia si impegna a garantire la disponibilità dei terreni di sua proprietà autorizzando il Comune a disporre dell’area senza che questo comporti modifiche negli assetti proprietari. Il progetto redatto dal Comune, comunque, per poter aver seguito dovrà ottenere l’approvazione della parrocchia e il benestare del Vescovo. FALZÈ: Risultati dell’indagine tra i partecipanti alla Scuola di formazione M artedì 20 gennaio, alle 20.30, nell’oratorio di Falzè di Piave (dietro alla chiesa parrocchiale), la Commissione catechesi foraniale presenta i risultati dell’indagine svolta tra i partecipanti ai recenti incontri della Scuola di formazione di base. L’indagine mirava a mettere in luce aspettative, grado di soddisfazione, livello di comprensione relativamente agli incontri già svolti e proposte per il futuro. PIEVE: Presentazione di un libro sulla campagna di Russia S abato 17 gennaio, alle 20.30, nell’auditorium della biblioteca di Pieve di Soligo viene presentato il libro “La fame dei vinti Diario di prigionia in Russia di un sergente della Julia” di Luigi Venturini. Organizzano Comune e sezione Alpini di Conegliano. Ingresso libero. 28 CANIATO E LA CULTURA IN CITTÀ Non limitiamoci ai personaggi tv! Q uale cultura a Conegliano? Quale cultura per Conegliano? Qual è l’offerta culturale, intesa nelle sue sfaccettature più diverse (servizi, eventi, manifestazioni, incontri) che la città propone all’alba del terzo millennio? Lo abbiamo chiesto a Luciano Caniato, docente, poeta, autore di testi teatrali, direttore della rivista StoriaDentro (di cui è da poco uscito il secondo numero, interamente dedicato all’ex convento di San Francesco), che traccia un quadro in chiaroscuro del tema proposto: «Parto da una premessa: viviamo in una società non coesa, in cui ognuno cerca se stesso senza trovarlo. Esistono gli individui, non la società. Alle persone arrivano molti messaggi, ma spesso in modo “digitale”, nel senso che a tanti manca il “decoder” per tradurli. La Luciano Caniato scuola, eccetto qualche isola, esiste ormai solo come struttura che fornisce diplomi senza più formare le persone. Insomma, la “rete” che unisce la società ha un sacco di buchi, è troppo scollata. Detto questo, mi pongo una domanda: come faccio io, operatore culturale, a rammendare questa rete?». Caniato si risponde così: «A Conegliano, e non solo, spesso lo si fa riproponendo sketch e personaggi visti in tv, come i comici (il riferimento è alla rassegna “Conegliano sotto le stelle del cabaret”, ma anche ad altri appuntamenti tipicamente coneglianesi come AntennaCinema, ndr) che prendendo in giro loro stessi prendono in giro noi stessi. Ma questo non cambierà mai niente, perché la “rete” sociale rimarrà scollata anche se l’iniziativa farà certamente una buona “audience”, sarà vincente». Quale dunque la “ricetta” di Caniato per rendere più fitta e coesa la rete? «Forse è un’utopia, ma organizzare delle “scuole di base” nei quartieri, nelle associazioni, per gli anziani, le casalinghe, che aiutino questi ultimi e chi non ha la cultura necessaria a decodificare i messaggi “forti” che la società propone sarebbe un’idea, cominciando magari a leggere insieme i giornali. Dico questo perché molti dei messaggi culturali proposti C li delle parrocchie di Ogliano, San Pio X, Immacolata di Lourdes, Duomo, Scomigo, Collalbrigo, chiesa conventuale dei Frati cappuccini. VENERDÌ 16 Da questa sera e per una settimana è di turno la farmacia del dottor Costacurta, in via XX Settembre di fronte al duomo. SABATO 17 Oggi e domani sono gli ultimi due giorni utili per visitare, all’oratorio dell’Assunta in piazza Cima, “Untitle 2004”, mostra personale di Massimo Casagrande (pittura informale) e Giordano Rizzardi (pixel e video-art). Orari di apertura: sabato e domenica 10.30-13.30 e 15.30-19. Ingresso libero. Questa sera alle 21, e domani in replica alle 16, all’auditorium Dina Orsi, per la rassegna “Teatro Insieme passano sopra la testa delle persone senza che queste riescano a decifrarli. Lo slogan potrebbe essere: “Partire dai bisogni per iniziare a cambiare le abitudini”». Come vede, a proposito, gli anziani nel contesto culturale odierno? «A volte ho la sensazione che si vergognino della loro cultura, della loro memoria». A Conegliano c’è stato però un settore, in questi anni, che ha messo in piazza nomi non noti al grande pubblico riuscendo comunque ad avere successo: l’arte contemporanea a palazzo Sarcinelli… «Ho molto apprezzato la gestione che Marco Goldin ha dato alla galleria d’arte del Sarcinelli: la sua è stata una stagione gestita con intelligenza e lucidità, se si eccettua qualche insistenza un po’ fastidiosa su alcuni aspetti e la constatazione che quando Goldin ha iniziato a proporre mostre parallele a Treviso e Conegliano, nella nostra città l’offerta si è un po’ “annacquata”». Palazzo Sarcinelli con- 2004” la compagnia Tarvisium Teatro di Treviso porta in scena “Trenta secondi d’amore” di A. De Benedetti. Ingresso a pagamento. Informazioni ai numeri 0422-542317 oppure 3404702693. DOMENICA 18 Il Club alpino italiano sezione di Conegliano organizza per oggi una gita escursionistica al monte Pizzoc-Prealpi trevigiane e una gita scialpinistica al monte Colombera-Alpago. Informazioni al sito www.caiconegliano.it. LUNEDÌ 19 Fino a fine gennaio sono visitabili, in molte chiese della forania, presepi artistici di notevole fattura, tra cui quel- MARTEDÌ 20 Alle 21, al teatro Accademia, per la stagione teatrale 2003-2004, Geppy Glijeses, Deborah Caprioglio e Manuela Kustermann portano in scena la commedia “Un marito ideale”, di Oscar Wilde. Regia di Mario Missoli. MERCOLEDÌ 21 Ultimi giorni utili per visitare, a palazzo Sarcinelli, la mostra “Sironi. Gli anni della solitudine, 1940-1960”. Orari di apertura: da martedì a venerdì 9-13 e 15-19; sabato e domenica 1019. Lunedì chiuso. Ingresso a pagamento. Informazioni e prenotazioni: telefono 051-250885, 0438-413317. GIOVEDÌ 22 tinua ad ospitare la biblioteca civica. Un problema annoso… «Purtroppo sì. Gli spazi della biblioteca sono molto limitati, così come gli orari. È necessaria una sede più ampia e accogliente. Servirebbe un unico edificio che possa ospitare biblioteca e archivio storico insieme, ma soprattutto dove le persone si possano incontrare per parlare e discutere di cultura». Lei ha lavorato molto per il teatro. Non si può negare che oggi ci sia nel territorio un boom di rassegne di tipo amatoriale. Come vede questo fenomeno? «Nella società è cresciuto molto non solo il bisogno di andare a teatro ma anche di farlo. Questo è successo anche grazie al lavoro di qualcuno negli ultimi vent’anni, e penso a Franco Santin. Ora però vedo addirittura un eccesso di teatro amatoriale, ma non so se sia accompagnato dalla qualità. Sarebbe bello riuscire ad organizzare un festival teatrale basato su testi creati appositamente da poeti e scrittori». Luca Anzanello “Per rilanciare la cultura serve ben altro” stante la pregressa biopsia data le dimensioni a volte addirittura millimetriche del tumore iniziale. La biopsia mieffettuate con il rata con mammomammotome, sono tome su lesioni stati evidenziati sesmammarie non santa tumori allo stapalpabili, rappreto iniziale e lesioni senta il secondo lipretumorali. Numevello nello screeri che spaventano – ning per l’indivicontinua il primario duazione precoce Il dottor Gabriele Munegato del tumore al se– ma che grazie a queste metodiche alno. Il primo livello tamente sofisticate hanno per- resta sempre la mammografia. Il messo di diagnosticare un nu- mammotome rappresenta un’apmero elevato di tumori al seno in parecchiatura all’avanguardia di fase precocissima, dando la pos- cui sono provviste solo poche asibilità di salvare molte vite uma- ziende sanitarie. In Italia, oltre a ne. Nel 90 per cento dei casi è sta- Conegliano, si può trovare negli to possibile un trattamento tera- ospedali di Verona, Vicenza, Bopeutico conservativo cioè la sola logna, Milano e Belluno. asportazione della zona circoFrancesca Gallo GRAZIE AL MAMMOTOME SCOPERTI 60 TUMORI AL SENO onegliano capitale della senologia e punto di riferimento nazionale per la problematica della diagnostica e del trattamento delle lesioni mammarie. A confermare questo importante traguardo è un corso ad altissima specialità da poco conclusosi diretto dal primario di chirurgia Gabriele Munegato e riservato a specialisti in senologia, che ha coinvolto chirurghi, radiologi e medici nucleari provenienti da tutta Italia. Tra i relatori nomi famosi, come il professor (ed ex ministro) Umberto Veronesi dell’Istituto europeo di oncologia di Milano. «Intanto dall’aprile scorso – spiega Munegato –, su 138 biopsie e L’AZiON Conegliano Domenica 18 gennaio 2004 A 54 anni è morto il prof. Giorgio Cum morto il professor Giorgio Cum. Se n’è andato, martedì 30 dicembre, all’età di 54 anni, a seguito di emorragia cerebrale. Venerdì 2 gennaio, imponenti i funerali nel duomo San Marco di Pordenone, dove numerosi erano accorsi anche allievi ed ex allievi dei licei paritari classico e scientifico “Vittorio Alfieri” di Fontanafredda (PN), diretti dall’energico, ma amatissimo, professor Giorgio. Cum non fu soltanto un grande educatore (la sua scuola accoglieva specialmente friulani e trevigiani, di cui parecchi dal Vittoriese e Coneglianese), ma anche poeta nonché fortunato autore di “Una vita ritrovata” in cui racconta come sconfisse il cancro diagnosticatogli nel 1996. Lascia la mamma Wally, la moglie Maria Pia e la figlia Francesca. (MS) È Alle 18, alla libreria Quartiere Latino, per gli incontri con l’artista e la presentazione del libro, Marco Della Noce incontra i suoi fans nell’ambito della rassegna “Conegliano sotto le stelle del cabaret 2004”. Ingresso libero. Per la stessa rassegna, alle 21, al teatro Accademia, Marco Della Noce presenta lo spettacolo “Non solo ciccioli”. Ingresso a pagamento. Informazioni al sito www.cavalieridelletere.it. VENERDÌ 23 Si inaugura domani, all’oratorio dell’Assunta di piazza Cima, la mostra “La pietra leccese. Tra antico e moderno” sulla pietra che caratterizza l’architettura e la scultura del Salento. A cura dell’associazione “Salentini te Marca”. Orari di apertura: tutti i giorni fino al 1º febbraio 15-19, sabato e domenica anche 10-12. Ingresso libero. Mauro Corona all’Immacolata e non al Toniolo S ullo scorso numero de L’Azione abbiamo dato notizia dell’incontro di venerdì 16 gennaio con Mauro Corona. Diversamente da quanto pubblicato, l’incontro, promosso dal Centro culturale Humanitas, si tiene all’auditorium del collegio Immacolata e non al teatro Toniolo. Inizio alle 20.30. Ingresso libero. SPETTACOLO Marco Della Noce primo ospite di “Conegliano sotto le stelle del cabaret” G iovedì 22 gennaio Marco Della Noce sarà il primo degli otto ospiti della rassegna “Conegliano sotto le stelle del cabaret” edizione 2004 promosso dal Radio Club “Cavalieri dell’Etere”, associazione di volontariato di Protezione civile. Alle 18 Della Noce è alla libreria Quartiere Latino (ingresso libero) e alle 21 al teatro Accademia (ingresso a pagamento, prevendite da Armonia Dischi) Marco Della Noce con lo spettacolo “Non solo ciccioli”. Marco Della Noce inizia la carriera nel 1995 e da allora ha preso parte a diversi programmi televisivi: Mai dire gol, Striscia la notizia, Zelig, L’ottavo nano. Si dedica anche al cinema, con “Bibo per sempre”, e al teatro con “Che storia”. L’ultima rassegna di “Conegliano sotto le stelle del cabaret” ha ottenuto un successo strepitoso: 8 mila spettatori provenienti dall’intero Veneto e Friuli Venezia Giulia. Questi gli appuntamenti successivi: giovedì 18 marzo Sergio Grilli in “L’ultimo dei freak”, giovedì 5 febbraio Flavio Oreglio in “Il momento è catartico”, giovedì 1º aprile Ficcarra e Picone in “Diciamoci la verità”, mercoledì 18 febbraio Paolo Migone in “È inutile, non scendo”, giovedì 15 aprile Beppe Braida in “Informashow”, giovedì 4 marzo Pari e Dispari in “Siamo rimasti sotto”, giovedì 29 aprile Natalino Balasso in “Balasso live”. SAN PIO X: Corso per genitori A San Pio X è partito il “Progetto Oikìa”. Il calendario del progetto (che ha nel nome una parola greca antica che significa “casa”) prevede dieci serate per genitori su cinque temi: l’educazione al dialogo in famiglia, l’educazione all’affettività e quella alla capacità critica, la diversità dei ruoli educativi tra padre e madre e l’educazione alla fede. Gli incontri sono iniziati martedì scorso.Tra gli obiettivi degli organizzatori vi è quello di creare una rete a sostegno del ruolo educativo dei genitori. e L’AZiON ese n a li g e n o C / o n a li g e Con Domenica 18 gennaio 2004 LA GRANDE SALA DELLA CASA TONIOLO SCONTRO COMUNE-DISOBBEDIENTI Da auditorium a teatro A ltro che chiusura, come qualcuno va dicendo in giro. Presto la grande sala di casa Toniolo (ex casa dello studente) riaprirà ancor più funzionale. Sono infatti in dirittura d’arrivo, questione di due-tre mesi al massimo, i lavori di ristrutturazione della sala (440 posti a sedere) avviati per ampliarne la destinazione d’uso: oltre ad auditorium anche teatro. L’intervento, iniziato a settembre, è stato deciso dalla proprietà della struttura, cioè la diocesi di Vittorio Veneto, per venire incontro alle crescenti richieste di utilizzo anche per concerti e spettacoli teatrali. Ricordiamo che la sala è nata come auditorium, vale a dire come spazio per ospitare incontri, convegni e dibattiti. Per questo scopo ottenne, a suo tempo, tutte le autorizzazioni previ- ste dalla normativa. Col passare del tempo le esigenze da parte dei fruitori sono cresciute. Da qui la decisione degli interventi di adeguamento: realizzazione dei camerini con relativi servizi, ammodernamento dell’impiantistica del palco, modifica di tutti gli impianti (termo, elettrico, idro-sanitario) così da renderli autonomi rispetto al resto della casa. Centro d’ascolto per problemi d’alcol n numero verde (800909091) per facilitare il contatto tra le persone con problemi di dipendenza da alcol e i volontari dell’Acat (Associazione club alcolisti in trattamento). Il servizio verrà attivato da inizio febbraio nel nuovo Centro di Ascolto, intitolato a fra’ Luigi Salamon, realizzato presso la sede dell’associazione sita nell’ex caserma Marras a Conegliano. I volontari risponderanno tutti i lunedì dalle 19.30 e i sabati mattina dalle 9 alle 11. Sarà possibile fissare un con- Ancora due- sentire la realizzazione dei tre mesi per lavori le manifestazioni completare svolte nell’auditorium sono i lavori state sospese ACAT / NUMERO VERDE U Per Esplode il problema del Centro sociale colloquio con uno degli operatori o, più semplicemente, ricevere indicazioni su centri e strutture per la disintossicazione. «Il fenomeno dell’alcolismo è in aumento – spiega Gianni Tonon, presidente dell’Acat –. Duecentocinquantatre sono le persone in Sinistra Piave che frequentano i nostri club, novanta delle quali (57 uomini, 33 donne) fanno parte degli 11 circoli del Coneglianese. In un anno gli alcolisti che si rivolgono a noi sono aumentati di 18 unità». Cifre significative che descrivono un dramma anco- (salvo alcuni dibattiti promossi dal Centro Humanitas svoltisi regolarmente grazie ad una temporanea interruzione dei lavori). Terminati i lavori la forania di Conegliano e l’intera diocesi potranno contare su una struttura più moderna e funzionale. ra tipicamente maschile, ma che, oggi più di ieri, colpisce anche il gentil sesso. Un male da cui, però, si può uscire: «In 20 anni (l’Acat nasce nel 1985, ndr) sono passati per la nostra associazione circa un migliaio di alcolisti: il 74 per cento ha smesso di bere – ricorda Tonon –: un dato confortante perché superiore alla media nazionale, che sfiora il 70 per cento». Con l’istituzione del numero verde, che ha messo in campo l’impegno di una ventina di volontari, l’Acat vuole dare una risposta alle tante chiamate che vengono registrate nella segreteria telefonica. Richieste di aiuto, magari segnali taciti di drammi che spesso si consumano per anni tra le mura domestiche, distruggendo relazioni, facendo tabula rasa degli affetti. E che ora riceveranno risposta. (FN) U teotti a Conegliano, abbandonati da circa un decennio e in attesa di riqualificazione urbanistica, sono stati occupati da una ventina di giovani (e meno giovani) disobbedienti, con il supporto del movimento antirazzista M21. «Nostro scopo è avere uno spazio autogestito dove poter organizzare dibattiti, mostre, concerti, trasformando quattro mura lasciate vuote in un luogo di partecipazione attiva dove far nascere una coscienza politica e sociale» spiega Fabio Tomaselli, 23 anni, operaio, uno dei leader del Rebelde. Da metà gennaio – annunciano i “ribelli” – è in I FIOROT na sala d’arte dove dipingere, una “tipografia” fai da te, con un paio di computer e una fotocopiatrice per stampare i volantini, una stanza per la proiezione di film in programma la domenica pomeriggio, una sala prove in allestimento per gruppi musicali, concerti serali, due assemblee a settimana. Questo è il Rebelde, primo centro sociale in Sinistra Piave, a oltre un mese dalla sua nascita. L’occupazione, che ha suscitato un vespaio tra politici e amministratori cittadini, è avvenuta il 6 dicembre scorso: gli immobili vuoti dell’area ex Enel, in via Mat- nuovi orizzonti nella lotta contro il cancro hanno fatto crescere notevolmente la possibilità di sopravvivenza e di guarigione. Conseguentemente a ciò è aumentato anche il numero di persone che oltre alle cure appropriate alla malattia hanno bisogno di recuperare funzionalità fisica ed equilibrio psicologico. Proprio partendo da tale priorità, l’associazione Lotta contro i tumori Renzo e Pia Fiorot di San Fior ha pensato un progetto, indirizzato alle donne malate di cancro al seno, che porti alla formazione di un’équipe multidisciplinare. Quest’ultima sarà composta da un oncologo, un infermiere, uno psicologo, un fisioterapista, un chirurgo. Scopo del gruppo sarà quello di seguire le donne dal momen- Corso di formazione sul linfodrenaggio to della diagnosi di cancro al seno, al momento della cura e a tutto il percorso di riabilitazione che farà seguito. Basandosi sul metodo dell’Approccio psicologico integrato, verranno considerate inscindibili le problematiche di tipo medicosanitario da quelle di tipo socio-psicologico. Supervisore del progetto che si svilupperà all’interno della sede dell’associazione Fiorot è la dottoressa Capovilla, psicologa e psicoterapeuta dell’Azienda 29 programma un ciclo di incontri a tema su guerra, terrorismo e sfruttamento dei popoli. Un duro attacco alla volta degli occupanti è partito intanto dall’assessore Loris Balliana che, dalle pagine di un quotidiano locale, li ha definiti “viziati e presuntuosi”: una chiusura secca da parte del Comune, arrivata dopo le ripetute richieste di sgombero degli immobili occupati da pare di alcuni amministratori della Lega Nord e di An. Sotto Natale si erano attivati contro il Rebelde anche i militanti della destra estrema, Forza Nuova e Skinhead, con una manifestazione in piazza Cima e un’irruzione con striscione in Consiglio comunale. Se gli amministratori eccepiscono sul metodo illegale dell’occupazione, additando le centinaia di associazioni coneglianesi che si “autogestiscono” nel pieno rispetto della legalità, rimane irrisolto, in città, il problema degli spazi per quei giovani che non hanno interesse a rientrare nei progetti di politica giovanile dell’Amministrazione comunale. Naturalmente nel rispetto delle regole della pacifica convivenza. Francesca Nicastro ospedaliera di Padova. Sarà lei, insieme alla collega dottoressa Giardini dell’associazione Humanitas di Milano, ad occuparsi del corso di formazione sul linfodrenaggio metodo Vodder che l’associazione sanfiorese organizza gratuitamente per fisioterapisti e infermieri professionali che intendano prestare la loro opera di volontariato all’interno della “Fiorot”. Il corso si articolerà in tre fine settimana a distanza di un mese l’uno dall’altro. Saranno previste sia attività teoriche che pratiche e una tesina finale. Al termine dell’esperienza sarà consegnato un attestato che abilita all’esecuzione del linfodrenaggio metodo Vodder a livello europeo. Per informazioni rivolgersi all’associazione allo 0438402696. (GDN) 30 CERNOBYL Questo sabato una giornata di sensibilizzazione a San Vendemiano I volontari del Comitato Cernobyl di San Vendemiano, Conegliano e Felettano saranno all’opera, sabato 17 gennaio, per far conoscere le attività da loro proposte e per compiere un’opera di sensibilizzazione. Destinatari dell’iniziativa saranno in questo caso i clienti dei supermercati Scottà di San Vendemiano e Bingo di Conegliano. A loro verrà infatti rivolto l’invito di offrire parte della spesa alle famiglie e ai ragazzi della Bielorussia. Per l’intera giornata alcuni membri del Comitato stesso saranno a disposizione per illustrare nei minimi dettagli la raccolta di generi alimentari che viene attuata in due fine settimana. Sabato 24 gennaio sarà invece la volta dei supermercati MioMarket di Mareno di Piave, Cadoro e Coop di Conegliano. Quanto verrà raccolto sarà inviato in Bielorussia con una spedizione umanitaria che partirà da Brescia nella prossima primavera. Ad essa prenderanno parte anche alcuni volontari del Comitato Cernobyl i quali, consegnando personalmente i pacchi, garantiranno il buon esito dell’iniziativa. (GDN) e L’AZiON Coneglianese Domenica 18 gennaio 2004 FESTA GRANDE A SAN VENDEMIANO MARENO DI PIAVE Qui l’Azione cattolica si prepara al suo 75º Ecco le linee-guida del bilancio 2004 E ra il 5 febbraio del 1929 quando a Roma il Consiglio superiore della Società della gioventù cattolica italiana deliberò l’ammissione alla Società stessa del Circolo “Immacolata” di San Vendemiano. La notifica, che riporta la data del 7 febbraio del 1929, testimonia così l’anno di nascita dell’Azione cattolica nella comunità sanvendemianese. Quest’ultima si appresta quindi a festeggiare il 75º anniversario di tale avvenimento. Oggi San Vendemiano può vantare il maggior numero di adulti iscritti all’associazione rispetto alle altre parrocchie della diocesi. Ottantuno sono i soci e il loro numero ha visto un discreto aumento nell’ultimo ventennio passando dai 30 del 1979 ai 50 del 1989 e agli ottanta del 1999. Ma proprio in occasione del 75º l’intento dell’Ac è quello di coinvolgere nuovamente molti degli associati di un tempo. Attraverso vecchie fotografie del passato e grazie all’aiuto di chi in esse si riconosce, si sta risalendo all’identità di quanti sono stati ritratti, magari in occasione di una gita, o di uno spettacolo teatrale. Per rendere ancora più completi i festeggiamenti viene inoltre chiesta, in questo periodo che precede l’anniversario, la collaborazione di tutti i parrocchiani per rintracciare e raccogliere foto, ricordi, testimonianze del passato. All’impegno profuso per preparare al meglio tale appuntamento, l’Azione cattolica sanvendemianese unisce la sua specificità, collaudata nel tempo, di essere parte attiva della comunità essendo inserita nelle diverse realtà che la compongono. Basti pensare che otto sono i soci componenti del Consiglio R a Congrega dei radici e fasioi di Susegana festeggia domenica 18 gennaio il santo patrono Antonio abate con una cerimonia pubblica e un convegno. Alle 10.30 in piazza Martiri della Libertà c’è il ritrovo dei “congregaioli”, delle autorità civili e dei simpatizzanti. A seguire, il programma prevede la sfilata delle confraternite amiche della congrega suseganese e un convegno al teatro “Beata Giuliana di Collalto” che si trova di fronte alla chiesa parrocchiale. Tema del convegno, naturalmente, il fagiolo con una relazione dei professori Franchini e Moretti dell’Università di Padova su “Coltura del fagiolo nel Veneto” e a seguire l’intervento dei professori Pascolini e Cargnello dell’Università di Gorizia sul tema “Paesaggio delle vigne e dei vini del territorio della Valle del Piave”. Verrà presentato anche il libro “Mangiatori di Fagioli” del professor Franchini. Infine il pranzo al parco della dello sport (zona adiacente al palazzetto dello sport). Per gli amanti della bicicletta sono in previsione le piste ciclabili nelle frazioni (Soffratta, Ramera, Santa Maria del Piave). Inoltre si prevede uno stanziamento per l’acquisto delle telecamere per il controllo delle piazzole di raccolta differenziata dei rifiuti. Mareno in questo suo inedito processo di rinnovamento ha già al suo attivo due importanti voci. In via sperimentale è già partito il “Progetto viabilità sicura”. In via San Pio X sono stati adottati dei dispositivi retroflettenti denominati “occhi di gatto”, che sono stati collocati sulla linea di demarcazione laterale con una cadenza di 10 metri nelle cur ve e 20 nel rettilineo. Questo sistema come quello in via Maltese vogliono così supplire alla mancanza di illuminazione e garantire una maggiore sicurezza. La sperimentazione, invece, per via Maltese si traduce in pratica con una nuova vernice rifrangente ad alta luminosità. Ultima ma non per importanza la novità in tema ambientale: uno stanziamento per aderire al progetto con Cit e Arpav per un controllo dell’inquinamento elettromagnetico del territorio comunale. Tutto ciò fa parte di un programma a più largo respiro – sottolinea il sindaco Eugenio Tocchet – in quanto «si vuole arrivare ad avere una banca dati sugli agenti di disturbo e inquinanti per una politica di tutela ambientale del territorio. Nel medio-lungo tempo si vuole raggiungere l’ambizioso traguardo della cer tificazione ambientale secondo le norme Iso». Loretta Bellussi AL PALABLU DI CODOGNÈ P. PRIULA pastorale parrocchiale e circa il cinquanta per cento dei partecipanti al Gruppo biblico fanno parte dell’Ac. E ancora, il Gruppo famiglie, che si riunisce mensilmente è composto da 17 coppie di sposi e dai loro figli. Nell’ambito della liturgia 14 su 21 sono i ministri straordinari della comunione che appartengono all’associazione e 12 su 20 i lettori. Altri soci sono presenti nell’Apostolato della preghiera, nel Coro parrocchiale e nel Coro femminile, nel Gruppo servizi per l’arredo e la pulizia della chiesa, nella Commissione Caritas, nei Volontari della sofferenza, nel Gruppo missionario. Fa capo ai membri dell’associazione la raccolta e distribuzione di mobili ed elettrodomestici, l’assistenza ai malati non autosufficienti, il gruppo di raccolta indumenti. Particolarmente significativa è infine la presenza dell’Azione cattolica all’interno di gruppi e associazioni parrocchiali e non. Gerda De Nardi ivitalizzare la cultura, dare migliore illuminazione alle strade, creare piste ciclabili, monitorare le onde elettromagnetiche… È un programma ambizioso e che punta ad offrire una migliore vivibilità alla cittadinanza di Mareno quello contenuto nel bilancio di previsione per il 2004, presentato alla fine di dicembre e che prevede per il prossimo triennio grandi sorprese. Con uno stanziamento di 700 mila euro verrà creato un vero e proprio centro culturale: sala conferenze (280 posti), sale dedicate alle associazioni, una sala riunione. Il centro attuale non sarà lasciato e dimenticato, bensì modernizzato. Per quanto riguarda la biblioteca, è previsto un inter vento per una più razionale disposizione dei locali così da poter ospitare anche delle stanze per la musica e l’arte. Lo sport sarà premiato e con uno stanziamento di 390 mila euro (grazie alla vendita di immobili fatiscenti) si acquisterà una vasta area per la realizzazione della citta- SAN FIOR / IL SÌ PERPETUO DI QUATTRO SUSEGANA / UNA FESTA CON SUORE BRASILIANE DEL SANTO VOLTO CONVEGNO SUL FAGIOLO L Q uattro suore provenienti dal nordest del Brasile, suor Jevania, suor Severina Neta, suor Lina e suor Claudia, dopo più di dieci anni di cammino formativo hanno detto il loro “sì” per sempre – domenica 4 gennaio a San Fior, nell’intimità della cappella della casa madre – come religiose del Santo Volto, diventando con questo gesto, totalmente e per tutti i giorni della loro vita, proprietà di Dio e disponibili per servire il suo Regno seguendo i passi di Gesù, sulle orme di madre Maria Pia Mastena, dando continuità al suo carisma. Propagare, riparare, ristabilire il Volto di Gesù nei fratelli è la missione profetica che queste sorelle vivono nel nord-est del Brasile; terra del sole, della secca, dell’arido sertão, ma terra dove Dio ha piantato la sua tenda e ha fatto sgorgare l’acqua viva della fede e l’olio profumato dell’amore. In mezzo a un popolo che cerca il Volto del Le quattro suore originarie del nord-est del Brasile che hanno detto il loro sì perpetuo Signore con cuore sincero sono spuntati questi quattro germogli che provengono da luoghi diversi, con storie vocazionali diverse, ma con nel cuore lo stesso ideale: essere sangue nuovo nelle vene della vita religiosa per proclamare con la loro testimonianza e giovialità che vale la pena lasciare tutto per seguire Gesù più da vicino. «Per noi religiose del Santo Volto questa profes- sione perpetua è stata un incontro familiare intimo che ci ha fatte crescere nel senso d’appartenenza, come sorelle i cui volti esprimono le varie età della vita e le varie tonalità di colore, ma con un cuore che batte al ritmo dell’amore universale che rompe le frontiere di razza, lingua, popolo e nazione per essere nella storia di oggi Epifania del Signore». Suor Annalisa Galli F ine settimana fitto a Codognè, sabato 24 e domenica 25 gennaio. Sabato, alle 20.30, al Palablu, presentazione del calendario dedicato all’emigrazione e rappresentazione dello spettacolo “Drio la stela” del Collettivo di ricerca teatrale. Domenica 25, invece, alle 16 si terrà la consegna delle borse di studio ai migliori studenti, sempre al Palablu. Farà seguito la proiezione del film “Il pianista”. “Q uali forme di governo possibili per l’Unione europea” è il tema del terzo incontro su “L’Unione europea e la Costituzione” organizzato dal Gruppo famiglia di Ponte della Priula. Appuntamento giovedì 22 gennaio, alle 20.30, nel salone parrocchiale di Ponte della Priula. e L’AZiON A rriva l’Inail. Questo nuovo servizio aprirà la sua agenzia a Oderzo partire dal giorno 19, nel palazzo che ora ospita anche gli uffici dell’Inps. Una buona notizia. «L’agenzia – informa il sindaco Elio Pujatti – aprirà i battenti alle 10.30 del mattino. Ritengo sia di interesse per i cittadini». L’Inail è l’organismo che si occupa degli infortuni sul lavoro, con l’assegnazione delle relative indennità. Attualmente, Opitergino DA LUNEDÌ 19 GENNAIO Sede Inail operativa, e Oderzo ringrazia per usufruire delle sue prestazioni bisogna recarsi a Treviso e per molte persone ciò costituisce un’effettiva difficoltà. Perché chi subisce un infortunio nella maggior parte dei casi ha davvero seri impedimenti a muo- versi e la tratta verso Treviso diventa ardua da affrontare. Talvolta è costretto ad incaricare un familiare, oppure deve pagare qualcuno perché lo conduca nel capoluogo di provincia. Il tutto naturalmente costa, spe- PROBABILE INAUGURAZIONE A PASQUA Duomo di Oderzo, restauri a conclusione È visibilmente soddisfatto, monsignor Dametto, per l’imminente conclusione del complesso ciclo di restauri che hanno interessato dalla tarda primavera del 2002 le strutture della parrocchia del Duomo di Oderzo. Probabilissima l’inaugurazione per Pasqua. E ancor più soddisfatto è per l’esito dei lavori, davvero gratificante. «È in primo luogo un importante recupero strutturale – spiega – a tutto vantaggio della funzionalità di questi spazi per la vita della parrocchia; ma è anche un recupero conservativo non più rinviabile. In questo senso è un’operazione culturale di grande respiro che la città e la comunità meritavano». Nel corso di questi quasi due anni un lavoro ha richiamato l’altro – prosegue monsignore – e i tempi sono necessariamente slittati. «Ma Scorcio sui restauri conclusivi al duomo di Oderzo oramai eravamo in ballo, era logico completare l’intervento». Il tutto a carico della parrocchia, grazie ai proventi della vendita della colonia Carmen Froda di Jesolo. Il primo, radicale recupero ha riguardato le sale vicino al campanile, gravemente fatiscenti. Rifatti muratura, fondamenta, tetto, infissi. Se ne sono tratte quattro belle sale: due a pianterreno destinate a museo parrocchiale, più impianti, servizi e ascensore; al primo piano altre due sale, da settanta e trenta posti, per attività varie, conferenze, incontri e IL CAPODANNO “DIVERSO” DI UN GRUPPO DI GIOVANI U n capodanno un po’ insolito per un gruppo di amici, tutti ventenni, provenienti da sei parrocchie differenti: Antonella di Codognè, Enrico di Cimavilla, Marta di Gaiarine, Monia di Fontanellette, Stefano di Rai e Valentina di Oderzo. Diverso perché trascorso al centro disabili di Abano Terme, in provincia di Padova. Da dove è partita l’idea? «Volevamo fare un’esperienza di volontariato, e tramite il Centro giovani di Padova abbiamo ricevuto la proposta della cooperativa “Nuova Idea” di Abano di passare la sera di San Silvestro nel loro grande centro per disabili. E abbiamo accettato». All’arrivo cosa avete trovato? «Abbiamo trovato questa grande e bella struttura, organizzata in settori, dove era stata preparata una festa con una serie di giochi organizzati e dei momenti prefissati. La scaletta però è subito saltata: abbiamo iniziato a ballare e a far karaoke, la serata stava andando bene e quindi gli organizzatori hanno rinunciato a programmarla, visto il dissenso dei ragazzi stessi, che, avendo già tutto programmato durante l’anno, quella sera volevano invece fare una cosa molto libera». C’è qualcuno di questi ragazzi che vi ha colpito particolarmente? I giovani partecipanti al capodanno diverso al Centro disabili di Abano «Più che altro ci ha colpito il fatto che tutti loro erano molto responsabilizzati verso gli altri e verso loro stessi, il fatto che fossero molto autonomi e con- se che gravano in modo pesante soprattutto sul bilancio di chi, a causa di un infortunio, è costretto ad astenersi dal lavoro. L’apertura dell’agenzia a Oderzo dunque renderà la vita un po’ più semplice a tante persone. È questo un altro servizio che “arricchisce” la città, andando ad aggiungersi a quelli aperti in questi ultimi anni, da quello delle Entrate all’Ispettorato per l’agricoltura. (AF) Domenica 18 gennaio 2004 31 SAN POLO A TEATRO S abato alle 21 la stagione teatrale promossa dalla Biblioteca e dal Comune di San Polo di Piave entra nel vivo con un brioso spettacolo. Si tratta dell’operetta “La danza delle libellule” di Carlo Lombardo e Franz Léhar, portata in scena dalla Compagnia veronese di operette. L’allestimento rispecchia in tutto e per tutto l’essenza dell’operetta di Lombardo e Léhar: leggerezza, divertimento, belle arie orecchiabili e situazioni comiche derivanti da spassosi equivoci e fraintendimenti. Il tutto legato da danze, dialoghi brillanti e trovate efficaci che accentuano l’atmosfera da fiaba. Un appuntamento dunque da non perdere. Biglietti in vendita al botteghino del patronato Don Bosco un’ora prima dello spettacolo. I LABORATORI DIDATTICI quant’altro. Rifatti poi i tetti del duomo a nord (cupola, sacrestia, cappella di San Francesco, tetti minori). Anche qui lavori in pratica conclusi. Altrettanto radicale la ristrutturazione delle stanze presso la sacrestia. Si è trattato di un ampliamento che ne garantirà e riqualificherà spazi e funzionalità. Mancano ancora i pavimenti e alcune rifiniture, ma si possono considerare anche in questo caso lavori già conclusi. Infine, il quarto intervento, il più difficile: la realizzazione della rampa per persone disabili. Un’opera pensata prima di tutto per abbattere le barriere architettoniche e poi per valorizzare il lato dell’edificio sacro che guarda sulla piazzetta. Sennonché – ecco perché è stato un intervento difficile – ciò ha comportato di rifare l’impianto di riscaldamento e come se non bastasse è venuto alla luce un cimitero d’epoca medievale (1100/1200) che ha rallentato di un buon paio di mesi i lavori. La Soprintendenza ha ritrovato ben 150 scheletri ai quali ora si dovrà cercare di dare una collocazione storica. Della scoperta verrà messo a disposizione della parrocchia, appena possibile, un ampio profilo. Valerio Cupidi a Biblioteca di Oderzo, pur mantenendo la sua specificità di intervento, condivide pienamente i principi ispiratori del Museo civico archeologico “Eno Bellis” e della Pinacoteca civica “Alberto Martini” per quanto riguarda l’offerta didattica. Infatti nel 2003 sono iniziati i laboratori della Biblioteca che hanno lo scopo di avvicinare i bambini e i ragazzi al libro e ai luoghi dove esso è custodito. I laboratori proposti abbracciano diversi generi letterari: sapevoli dei propri limiti, e che si aiutavano molto tra di loro». La serata com’è proseguita? «Niente di particolare: abbiamo continuato a ballare e a divertirci fino alla fine. Abbiamo fatto amicizia un po’ con tutti i presenti, che ci hanno parlato delle attività che fanno durante l’anno dopo l’iniziale timidezza reciproca. In fondo siamo andati senza sapere che ruolo avremmo avuto, abbiamo improvvisato fino alla fine, verso l’una e mezza». È stata impegnativa questa serata? «Assolutamente no: non eravamo lì “per farli divertire”, ma semplicemente per passare il capodanno insieme. Non è stata quindi una cosa unidirezionale». Secondo voi negli ultimi anni è cambiato il punto di vista della società nei confronti dei disabili? «C’è stato un tangibile miglioramento. Finalmente ora si comincia a vedere i disabili come delle persone, con delle potenzialità, e non come un peso. Sono l’ambiente e la società in cui vivono che impongono un ritmo che non possono sostenere». Siete rimasti in contatto con loro? «Certo, probabilmente ci rivedremo il 21 febbraio, ad una festa di Carnevale organizzata dagli stessi a cui parteciperanno anche altre persone. Inoltre ci hanno proposto di partecipare la prossima estate ad un campo di animazione in Bosnia, e ci stiamo seriamente pensando». Andrea Pizzinat Oderzo, in biblioteca un libro per amico L dalla poesia alla prosa, dal giallo al fantastico, permettendo così al giovane lettore di individuare la Biblioteca come luogo privilegiato del piacere della lettura e di sottolinearne la presenza attiva nel territorio. Molti sono i laboratori organizzati dalle operatrici della Biblioteca, Cristina Garbujo e Irene Romanzin, in collaborazione con l’Assessorato alla cultura. Dieci sono i tipi di attività organizzati per i bambini della scuola materna e delle elementari e ognuno porta un titolo diverso; “Dire, fare....rimare”, "Oci, naso.... a caso”, “Risate.... mostruose”, “...E tu di che storia sei? Racconti di altri paesi ”, “Dire, fare.... fiatare”, “Non solo Harry Potter”, “Giallo in Biblioteca”. Per i ragazzi delle medie invece si fanno laboratori incentrati sulla lettura insieme di un testo cercando di riconoscere e capire le tecniche narrative utilizzate dallo scrittore per coinvolgere il lettore nel racconto; i titoli sono “Quando il mistero si racconta: il fascino di E. A. Poe”, “Oggi il bibliotecario sei tu!”, “Piacere...sono il libro”. Sono queste attività extra scolastiche rivolte ai bambini e ai ragazzi che vi possono partecipare individualmente presso la sede della Biblioteca comunale nella giornata di domenica o in particolari festività. Alberta Bellussi 32 L’ Amministrazione comunale presenta anche quest’anno l’iniziativa “Apri il tuo cuore” in collaborazione con l’associazione “Help for children onlus”. L’iniziativa prevede di ospitare un bambino per un mese all’anno, oltre all’invio di materiale didattico come quaderni, matite e pastelli entro il 31 gennaio 2004. I bambini giungeranno dalle zone più colpite dalla radioattività di Chernobyl. La domanda BAMBINI “Apri il tuo cuore”: il Comune e “Help for children” per i piccoli bielorussi si ritira all’ufficio servizi sociali del Comune di Motta entro il 31 gennaio. L’associazione “Help for children onlus” invierà per il mese di aprile in Bielorussia un con- voglio umanitario per portare materiale didattico ai bambini. L’iniziativa verrà illustrata durante un incontro questo sabato, 17 gennaio, in programma alle 15 alla biblioteca comunale. Sarà presente Renato Salomoni, responsabile della “Help for children onlus” per le province di Venezia e Treviso, insieme ad alcune famiglie mottensi che già hanno fatto questa esperienza di accoglienza. MOTTA / PRESIDENTE DA 38 ANNI! Pro loco: Coin lascia a sorpresa Aperta la corsa alla presidenza A ugusto Coin, da 38 anni attivo presidente della Pro loco, lascia. La notizia ha di per sé del clamoroso e ha meravigliato molti in paese perché da circa quarant’anni Coin è l’anima della Pro loco e il coordinatore, insieme al vice presidente Bruno Orlando, di centinaia di manifestazioni. Coin ha inaspettatamente dato le proprie dimissioni nei giorni scorsi in municipio ed è quanto mai deciso a non ritirarle. «Sono nella Pro loco da 38 anni – dice – è tempo che qualcun altro prenda il mio posto». Ma Coin, 72 anni, non è stanco come dice, e lascia uno spiraglio: «È giusto che ora si facciano avanti i giovani ma se ci fosse bisogno di una mano, ovviamente non più come presidente, io per l’associazione non mi tirerò mai indietro». Cosa accadrà dunque ora? «Alla fine del mese ci saranno le elezioni. Verranno raccolti i nominativi: tutti i mottensi possono partecipare e la speranza è che in tanti partecipino a questa tornata elettorale» comunque “storica” visto che da circa un quarantennio il vertice Pro loco era ben sal- Augusto Coin do. «Penso ci sia già qualcuno disposto ad assumere l’incarico, anche se non posso fare nomi. Bisogna che prima vengano fatte le elezioni e dopo di esse verrà deciso il nome del presidente». Quasi quarant’anni di Pro loco, un record. Motore di tante iniziative, Coin ha guidato la Pro loco nella realizzazione di iniziative di primissimo piano come il Carnevale (“che sto curando personalmente prima di passare la mano”), l’Agosto mottense, le fortunate e frequentate manifestazioni di primavera e autunno quali il Mottaflor, la Rassegna di piante e fiori, la Mostra delle sculture in legno. Fra le date più attese dell’anno quelle relative alla “Fronda d’oro” che ha portato a Motta di Li- venza i grandi nomi italiani della musica leggera. «Era una decisione nell’aria – conclude il presidente – e già da qualche anno ci pensavo. È giusto anche nei confronti della mia famiglia, ma penso sia necessario un ricambio generazionale pur nella continuità di una storia che a Motta è importante e non deve concludersi». L’ultima manifestazione in ordine di tempo della Pro loco è stato il mercatino dell’antiquariato e dell’hobbistica che ha portato in città, il giorno dell’Epifania, oltre 150 espositori. Gianandrea Rorato uccesso per il “Torneo di Natale” di domenica scorsa, manifestazione organizzata dall’As Judo Motta che ha richiamato al palazzetto dello sport di viale De Gasperi una sessantina di giovani atleti provenienti dal circondario. Durante le gare previste nella manifestazione, sono stati premiati due giovani particolarmente meritevoli. Si tratta di Debora Vedrame, per i risultati ottenuti durante la stagione sportiva, e Francesco Modolo, già atleta di La grande tradizione della cucina veneta A lla mostra attualmente aperta a Ca’ de Noal di Treviso su “L’antica cucina veneta dal Medioevo al Liberty” ha contribuito anche lo studioso mottense Giampiero Rorato, con un ampio e approfondito saggio sull’evoluzione della cucina trevigiana e veneta dal XIII al XIX secolo, pubblicato nel ricco catalogo redatto a cura di Veneto comunicazione e stampato dalle Grafiche Antiga. Nello stesso volume è pure pubblicata una vasta scelta di ricette, dall’Anonimo Veneziano della fine del XIII secolo a Katarina Prato, autrice del più importante “Manuale di cucina” pubblicato sul finire dell’Ottocento, relativo alla cucina mitteleuropea, ma con ampio spazio riservato alla cucina del Veneto, come l’aveva trovata poco prima del 1866. Lo studio di Rorato è apparso in contemporanea alla sua ultima opera “La grande cucina veneziana”, edita alla fine del 2003 dall’editore De Bastiani di Vittorio Veneto, che è soprattutto un esauriente affresco storico di quella che Giuseppe Maffioli considerava la più importante cucina dell’Occidente. “IL NORD-EST DEI VENETI” A CEGGIA C om’è cambiato il modo di vivere nel mitico Nord-Est? È soltanto una terra che lavora e produce di più? Cosa è accaduto a livello di partecipazione sociale e politica, di interesse culturale? A queste e ad altre domande si tenterà di dare una risposta con una serie di incontri organizzati tra gennaio e marzo dall’assessorato alla Cultura del Comune di Ceggia. Temi di sicuro interesse che entrano nel vivo delle vicende storiche e delle dinamiche relazionali di un paese, ma che coinvolgono un territorio ben più vasto. “Il Nord-Est dei veneti”, questo il titolo della rassegna che parte venerdì 16 gennaio con una serata in compagnia di Mauro Covacich, noto scrittore triestino, classe 1965, acuto osservatore dei mutamenti del suo tempo, autore fra l’altro de “La poetica dell’u- Il mitico Nord-Est protagonista di un ciclo di incontri in biblioteca a Ceggia nabomber”. L’incontro, che si terrà all’agriturismo Malisio di via Venezia a Ceggia, a partire dalle 20.45, sarà l’occasione per parlare del suo ultimo lavoro, “A perdifiato”. La rassegna proseguirà con altri tre appuntamenti, tutti introdotti dal giornalista Aldo Trivellato: venerdì 6 febbraio, alle 20.45 all’auditorium della biblioteca comunale, si terrà l’incontro con Moreno Argentin, cam- SI LAVORA ALLA CASTELLA... N ovità importanti per la “Castella”, l’edificio affacciato su piazza Duomo tra i più antichi e ricchi di storia di Motta. Infatti tornerà a nuova vita, dopo essere stata per anni struttura fatiscente. Infatti in questi ultimi giorni la ditta, che ha preso il posto della società che aveva vinto l’appalto e che avrebbe dovuto realizzare il rinnovo della struttura, ha cominciato i lavori di rinnovo. Ora l’opera prosegue con la pulizia degli esterni e con il rinnovo vero e proprio. «È una notizia importante – si commenta in Comune – perché si completa così il rinnovo della zona tra piazza Duomo e piazzetta San Marco». «In questo periodo – ha detto il sindaco Graziano Panighel – la ditta che sta lavorando alla Castella sta concludendo l’e- JUDO, CHE PASSIONE! S e L’AZiON Mottense/Ve Domenica 18 gennaio 2004 punta della formazione Judo Okinawa di Oderzo. Durante l’incontro ci sono state le dimostrazioni di Kodokan Goshin Jutsu, arte finalizzata alla difesa personale codificata dall’All Japan Judo Federation. Successo per questo metodo di autodifesa, indicata anche per chi non possiede particolari doti fisiche o atletiche. Tanto che sono state organizzate, per febbraio, nuove lezioni per l’insegnamento di tale metodo. dificio delle ex prigioni. Qui verrà ricavato uno spazio pubblico, tipo un “informacittà”. Ma stiamo ancora valutando in seno alla Giunta quali altri indirizzi possiamo prendere». Per quanto riguarda la Castella, durante la precedente amministrazione (una giunta di coalizione sempre guidata dal sindaco Panighel, ndr) si è parlato del progetto di rendere l’edificio sede di un museo civico. «C’è ancora l’idea di concretizzare il progetto. Ma la Castella è un edificio di quattro piani. Un eventuale museo potrebbe occupare parzialmente tali spazi, altri potrebbero essere destinati diversamente. Ribadisco come comunque la scelta definitiva verrà presa nel prossimo futuro». MOTTA DI LIVENZA Pellegrinaggio Alla parrocchia di Villanova di Motta sono aperte le iscrizioni per il pellegrinaggio in Terra Santa dal 18 al 25 marzo, con la guida diocesana don Giuseppe Querin. Quest’anno don Querin organizza due pellegrinaggi: il secondo ad agosto. Per informazioni: 0422-768136. Incontri Venerdì 16, in patronato alle 20.30, incontro del gruppo “Co.Ca.”; alle 20.45 riunione del gruppo Fuci, gli universitari cattolici della diocesi. Domenica 18, alle 14 sempre in patronato, incontro del Gruppo Donne. IN BREVE Teatro Domenica prossima alle 15 in patronato la compagnia teatrale “Tre Milioni” presenta la commedia “L’albergo del libero scambio” di G. Feyean. Sabato 7 febbraio alle 20.30 in patronato, con replica domenica alle 15, spettacolo della compagnia mottense “Teatro fatto in casa”. A seguire tradizionale incontro con “crostoi e fritoe”. Anagrafe parrocchiale La parrocchia ha reso noti alcuni dati per l’anno appena concluso. Sono stati 62 i battesimi, 68 le prime comunioni, 62 le cresime; sono stati 21 i matrimoni e 65 le celebrazioni funebri. pione di ciclismo degli anni Ottanta, che darà una sua lettura dei cambiamenti avvenuti nel modo di fare sport; giovedì 19 febbraio, sempre alle 20.45, nell’ex cinema Toniolo è la volta di Gianantonio Stella e Gualtiero Bertelli; venerdì 5 marzo, serata con l’opinionista Ferdinando Camon. «Con questi incontri – dichiara l’assessore alla Cultura Maurizio Billotto – vorrei risvegliare a Ceggia un interesse sul “fenomeno Nord-Est”, oltre il semplice cambiamento economico. È vero che oggi si sta meglio – continua Billotto – ma il benessere sembra fermarsi ad un livello superficiale, “schei” e basta: che ne è stato dell’interesse alla vita culturale, della partecipazione politica? È una domanda che mi faccio spesso guardando come è cambiato l’atteggiamento dei ciliensi nei confronti della vita pubblica, si tende a subire le trasformazioni, a disinteressarsi della vita sociale e politica. Ma è questo il NordEst che vogliamo?». Il dibattito è aperto. (BeaDor) Calendario di Motta Sta riscuotendo un ottimo successo il calendario della città di Motta di Livenza realizzato dall’Amministrazione comunale in collaborazione con la Pro loco e alcune associazioni cittadine. All’interno diverse foto per ogni pagina che raccontano la storia della città, delle sue frazioni e dei suoi scorci più significativi. Il calendario è realizzato lungo un percorso ideale attraverso le particolarità di Motta: da una parte le chiese, le piazze, poi ancora gli scorci e le passeggiate della città. Dall’altra le frasi di mottensi illustri. Il calendario è già in distribuzione in centro. e L’AZiON Friuli/Memorie PARTECIPA A PROGETTO INTERNAZIONALE duzione di mobili d’arredamento, maturata dalle comunità di Cordignano, Orsago, Gaiarine, Portobuffolè, Mansuè, Gorgo al Monticano, Meduna di Livenza, Motta di Livenza, Budoia, Polcenigo, Caneva, Sacile, Fontanafredda, Brugnera, Prata di Pordenone e Pasiano di Pordenone, investirà Civiltà Alto Livenza della consulenza nel settore del legno. Per la realizzazione di questa e delle future iniziative in ambito locale e internazionale Civiltà Alto Livenza ha firmato un protocollo d’intesa con il Centro formazione Pordenone. I due sodalizi, con lo scopo di contribuire allo sviluppo economico e territoriale del Nord-Est e dei Comuni dell’Altolivenza in particolare, e rendere efficace il patrimonio di esperienze e conoscenze proprio delle due parti e offrire al mercato i rispettivi know how e professionalità in modo sinergico, si sono impegnati affinché l’Istituto Civiltà Alto Livenza, di volta in volta, proponga al Centro formazione Pordenone progetti in ambito formativo e di sviluppo economico e territoriale sia in Italia che all’estero, supportando la creazione o il consolidamento delle connesse azioni di sistema, mentre il Centro formazione Pordenone si occuperà dell’ideazione, lo sviluppo e la realizzazione dei singoli progetti proposti. Giacinto Bevilacqua CIMETTA E Civiltà Alto Livenza “sbarca” in Russia I l 2004 vedrà Civiltà Alto Livenza, l’istituto di promozione del sistema socio-culturale e industriale altoliventino, cui fanno riferimento sedici Comuni in provincia di Pordenone e di Treviso, impegnata in un prestigioso progetto di cooperazione internazionale. Civiltà Alto Livenza, infatti, ha dato la propria adesione al Progetto “Identificazione di economie distrettuali emergenti e formazione di manager dello sviluppo locale in tre aree pilota della Federazione russa-Edef” finanziato dal Ministero degli affari esteri italiano. Oltre all’istituto presieduto da Mario Pò la cooperazione italo - russa sarà realizzata da Lumetel, agenzia d’area che opera nel distretto Lumezzane- Val Trompia (Lombardia); Informest, centro di servizi e documentazione per la cooperazione economica internazionale di Gorizia; Imemo, Institute of world economy and international relations dell’Accademia russa delle scienze. La durata del Progetto Edef, il cui obiettivo è di identificare le aree di specializzazione produttiva con caratteristiche distrettuali emergenti nella Federazione russa formando sul campo figure manageriali in grado di contribuire attivamente allo sviluppo locale in tre aree pilota nei settori agro-alimentare, metalli e legno-mobile, è prevista complessivamente in 14 mesi. Va da sé che la lunga tradizione nel campo della pro- 33 Brugnera: ricordato il professor Bruno Carniello D omenica 28 dicembre ricorreva il primo anniversario della scomparsa del compianto professor Bruno Carniello, deceduto all’età di 90 anni dopo una breve malattia sopportata con serenità e assistito amorevolmente dalla moglie Silvia. Il ricordo del professor Bruno è ancora molto forte in paese dove aveva ricoperto posti di primo piano nel campo della scuola e della politica. Era insegnante di disegno e matematica. Diverse generazioni di giovani hanno partecipato ai corsi di disegno professionale che il professore teneva nei paesi della zona e che poi sono diventati imprenditori del mobile. Fu per molti anni insegnante di matematica alla scuola media di Sacile prima e in quella di Brugnera poi dove ha per vari anni ricoperto il ruolo di vicepreside. Impegnato anche nella vita politica, fu vice sindaco di Brugnera dal 1951 al 1954, sindaco dal 1960 al 1964 e quindi nuovamente vice sindaco dal 1970 al 1975. Un uomo e un educatore stimato e apprezzato per il suo impegno e l’onestà. Il professor Carniello è stato ricordato domenica 28 dicembre con una Messa di suffragio celebrata dal parroco don Celestino Mattiuz nella parrocchiale di Brugnera. IN BREVE SACILE Vita in parrocchia Le proiezioni al Ruffo Dalle 15.30 alle 19 è aperto il Centro di ascolto Caritas in via Mazzini a Sacile. Dalle 17 alle 19 a palazzo Carli di Sacile è aperta la segreteria del Centro di consulenza familiare. Sabato 17, alle 21 al cinema teatro Ruffo, viene proiettato il film “Looney Tunes Back in Action” con B. Fraser, J. Elfman per la regia di Joe Dante. Il film verrà proiettato anche domani, domenica 18 gennaio, con orari 15, 17.30 e 20.30. CONEGLIANO-PARÈ ZOPPÈ SAN VENDEMIANO ISIDORO ZANARDO n. 10.5.1927 - m. 19.1.2002 Due anni sono trascorsi, ma il tuo ricordo ci unisce più che mai. Ci sentiamo vicini a te e ti sentiamo accanto a noi, nella nostra vita di ogni giorno e nella preghiera. Con tanto affetto e riconoscenza, i tuoi cari. ONORIO ZANUSSO m. 27.12.1998 Ci hai lasciati cinque anni fa, ma sei sempre nei nostri cuori e ti ricordiamo con immutato e profondo affetto. I tuoi cari. ESTER GEMMA DAL POS in BATTISTUZZI n. 19.9.1921 - m. 21.12.2003 Donna forte e coraggiosa, la tua è stata una vita di risposta, dal matrimonio alla chiamata. Ora nella tua vita eterna continui a dire sì, perché noi tuoi cari ti chiediamo di intercedere. Sei sempre con noi. ULISSE CESCHIN Nel decimo anniversario della tua scomparsa, i tuoi cari ti ricordano con immenso affetto portandoti sempre nel cuore. MARENO MADONNA DELLA PACE FARRÒ SOLIGHETTO ZOPPÈ BENEDETTO BOTTECCHIA n. 13.8.1934 - m. 19.1.1994 Nel decimo anniversario ti ricordano con affetto e rimpianto i tuoi cari. GABRIELE ARMELLIN n. 28.7.1956 - m. 11.1.2001 GIUSEPPE ARMELLIN n. 7.2.1920 - m. 2.11.1996 I vostri cari vi ricordano sempre con tanto amore. Dal Cielo pregate per noi. SILVESTRO DE GASPERI n. 1.12.1932 - m. 17.1.1994 Dieci anni sono trascorsi, ma non cancelleremo mai il tuo ricordo, la tua bontà e il tuo amore per la famiglia. Con l’affetto di sempre, moglie, figli e nipoti e tutti coloro che ti hanno voluto bene. VALERIO GOLLA n. 30.3.1927 - m. 18.1.1985 A distanza di anni la tua memoria ci è sempre presente. Continuiamo a raccomandarti alla Misericordia di Dio; e tu, dal Cielo sii nostro sostegno. Moglie e figli ti ricordano e pregano per te. ALDO FRARE n. 23.9.1930 - m. 19.1.2002 Nel secondo anniversario della tua dipartita, la tua immagine e l’esemplare bontà, che ti ha distinto tra noi, sono sempre presenti nella nostra mente e nel nostro cuore. Dal Cielo, dove ti pensiamo felice, prega il Signore per noi. Tua moglie e i parenti. SAN FIOR / IL RICORDO DI TIZIANO DE NADAI R icorre il 13º anniversario della scomparsa di Tiziano De Nadai. La nostra memoria è un luogo meraviglioso, restituisce la vita a un mondo che non esiste più. TIZIANO DE NADAI In suo ricordo, dopo 4.748 giorni, sabato 24 gennaio alle 18 nella chie- sa monumentale di Castello Roganzuolo sarà celebrata la Messa. ORARI NECROLOGIE Domenica 18 gennaio 2004 da lunedì a venerdì ore 8-12 e 14-18 I necrologi vanno consegnati entro gli otto giorni prima della loro pubblicazione. L’Azione: tel. 0438 940249 fax 0438 555437 PREZZI: Necrologi: Normali €40 Fuori box €60 Anniversari: compleanni e matrimoni €60 CALCIATORE & EMIGRATO Dominique Casagrande francese di Lutrano I l brasiliano Claudio Taffarel non è l’unico portiere di calcio figlio di emigranti diocesani: c’è anche Dominique Casagrande, classe 1971, originario di Lutrano. Nel 1951 i Casagrande sono una delle grandi famiglie patriarcali del paese: quell’anno sei di dodici fratelli lasciano la casa di Santa Maria del Palù ed emigrano in Francia. Due di questi, Antonio (18 anni) e Franco (7 anni) aprono in seguito un’impresa edile a Muret, nei dintorni di Tolosa. Anni dopo Franco sposerà Annie La Marca, francese di origini palermitane, dalla quale avrà tre figli. Il terzo è Dominique, che a cinque anni entra nelle giovanili della squadra cittadina: con l’As Muret esordisce in 3ª divisio- V icino o superato il giro di boa del girone d’andata, il consueto bilancio delle squadre diocesane nei campionati di calcio dalla D in giù. Serie D. Situazione altalenante: una classifica piuttosto corta sballotta tra polveri e altari le nostre squadre. Attualmente sono S. LUCIA (grazie anche al bomber Volpato) e TAMAI BRUGNERA le migliori, appaiate al sesto posto, ma già attardate di 9 punti dalle due capoliste Itala S. Marco e Portosummaga. Appena sotto troviamo settima la SACILESE che ha ripreso a marciare per il verso giusto dopo una breve fase involutiva, sfruttando appieno le doti balistiche di Moras. CORDIGNANO e S. POLO sono accomunate a 21 punti in una zona i- ne nel 1993/94. Quell’anno Dominique si mette in mostra con una grande prestazione in un match di Coppa di Francia contro il Nantes, dove finirà al termine della stagione. Sulle rive della Loira, dove tra gli altri militano Karembeu e Cauet (futuri giocatori di Real Madrid e Inter), vincerà a sorpresa il campionato nel 1995. L’anno successivo la squadra continua a stupire anche in Champions League, arrivando in semifinale dove incontra la grande Juventus di Vialli, Ravanelli e Del Piero. È il 3 aprile 1996, e a Torino giunge un nutrito gruppo di lutranesi: il loro striscione, finito sulla Gazzetta, inneggiante alle origini “razza Piave” di Del Piero e Casagrande funzionerà come lasciapassare per raggiungere il loro compaesano in sala stampa nel dopo gara. In quel periodo non si concretizza un interessamento della Sampdoria. L’anno successivo Dominique perde il posto da titolare per un infortunio e l’emersione del suo vice, perciò nel 1997 accetta di difendere i pali del Siviglia, nobile decaduta nella B spagnola. L’anno successivo torna in patria, al Paris Saint-Germain, ma non ha fortuna e in tre anni fa molta panchina e vince la Supercoppa di lega. Nel 1999 sposa la coetanea Cecile Simeone, ex “Miss Meteo” francese e presentatrice televisiva. Come la coppia nostrana Bettarini e Ventura, insomma. Nel 2001 passa al Saint Etienne, blasonata squadra militante nella serie cadetta, ma in due anni non ottiene la promozione. Dall’estate scorsa gioca nel Creteil, squadra di metà classifica sempre della 2ª divisione francese. Come tanti nostri connazionali all’estero, anche Dominique è molto legato al suo paese d’origine, dove ha passato le vacanze estive fino all’adolescenza. E grazie ad internet è in costante contatto con i suoi familiari a Lutrano, dove qualche suo nipotino sta provando a seguire le sue orme giocando nel Fontanelle. Andrea Pizzinat NON SOLO SKILIFT: LA MONTAGNA D’INVERNO COL CAI CONEGLIANO I l Cai non va in letargo d’inverno. Anche se non si susseguono a raffica passeggiate ed escursioni, non mancano le iniziative. Un esempio? Il Cai di Conegliano. Propone una escursione al mese di sci alpinismo (domenica 18 sul monte Colombera in Alpago, informazioni 0438421571); l’8 febbraio inizia lo sci escursionismo con la scoperta della Val di Specie (informazioni 0438-551909). E domenica 18 (e di nuovo a febbraio) tutti a divertirsi con le ciaspe, tra Crosetta e Pizzoc (informazioni 043828454). Ma non manca neppure chi anche d’inverno sceglie la passeggiata con ai piedi solo i piedi: domenica 25 si La Sanmartinocollumbertese ricorda don Antonio a un mese dalla scomparsa- vedi pag. 24 CAMPIONATI DI CALCIO AL GIRO DI BOA Salsa sogna, Gainiga trema, Mel vivacchia, Moriago incalza brida, subito alle spalle del centro-alta classifica, ma anche appena sopra la pericolosa zona play-out. La PIEVIGINA è terzultima, ma di recente ha anche dato buone sensazioni. Così come il CONEGLIANO, tuttora penultimo, ma in confortante rinascita. Eccellenza. Netto miglioramento del SARONE attualmente sesto a 7 punti dalle capoclassifica. In Veneto naviga nella medio bassa graduatoria il FOSSALTA del mister Colletto. Promozione. Il S. MARTINOCOLLUMBERTESE, secondo, contende all’Edo Mestre il primato; in terza piazza il CODOGNÈ e in quarta il VITTORIO, con l’interessante inserimento in zona alta della matricola CEGGIA. OPITERGINA, LA MARENESE ed ORMELLE lottano per la salvezza, mentre il FONTANELLE continua a restare in fondo. Prima categoria. Nel gir. G la LIVENTINA GORGHENSE contende al Gazzera il primato, mentre CESSALTO e PONTE DI PIAVE figurano a mezza graduatoria. Il gir. H è apertissimo: oggi trova in vetta CAPPELLA, con Limana e Segusino. Ad un punto incalza l’ex capolista VITTSANGIACOMO. A metà classifica le due bellunesi, SINISTRA PIA- va a casera Salvedella (nella foto) e malga Mont (043835888). Inoltre si apre giovedì 29 gennaio alle 21 con la presentazione il corso di sci alpinismo curato dalla scuola Messer, intersezionale dei Cai di Conegliano, Pieve e Vittorio. Nove lezioni teoriche nella sede Cai di Conegliano (dalla meteorologia al pronto soccorso) e cinque pratiche in montagna: osservando la neve, utilizzando l’apparecchiatura per la ricerca in valanga... ma soprattutto vivendo da scialpinisti la montagna (informazioni 0438-788381). Internet: www.caiconegliano.it. Alberto Nicaretta della Pievigina VE e LENTIAI. Poi: VIRTUS CSM, PORTOMANSUÈ, CISONESE, VAZZOLESE e S. VENDEMIANO. Fanalino di coda il GODEGA. In Friuli CANEVA e CDM BRUGNE- FEMMINILE: Ogliano, che rimonta! Calcio femminile Esce dalla crisi il VITTORIO: dopo tre sconfitte di seguito, un pareggio col Villacidro grazie all’immarcescibile cannoniere Milena Fabbro. E come di consueto le ragazze veleggiano a metà classifica. Gioia rossoblù anche dall’OGLIANO, succursale in D, che rimonta da 0-2 a 4-3, ma è sempre terzultima. Pareggio con rimpianti anche per il Keralpen TRICHIANA: solo al 94º acciuffa il pari dopo una partita dominata. RA sono a metà classifica. Seconda categoria. Gir. O: male le nostre con SANGIORGESE penultima e GAINIGA terzultima. Gir. P: GORGHENSE a 3 punti dalla vetta. Si fa sotto il FRANCENIGO, a meno 6 dal vertice. Gir. Q: terza e quarta MORIAGO e VIDOR. Segue il CARENI. Lotta per la salvezza la FOLLINESE. Gir. R: SANFIORESE sempre in vetta: 7 di vantaggio sul Cadore. Quarto l’ORSAGO. Terzultima piazza per il FELETTO. In Friuli la LIVENTINA SACILE è seconda a 5 dalla capolista Fiume. Terza categoria. S.M. SALSA e SERNAGLIA guidano la classifica assieme al Carbonera. Insegue, a tre punti, il BARBISANO. Alessandro Russo Domenica 18 gennaio 2004 OFFERTA LAVORO Cerchiamo urgentemente per lavoro in Conegliano: 1 pizzaiolo esperto, 1 barista esperto, 1 hostess promoter. Si richiedono inoltre capacità organizzative, serietà e dinamicità. Tel. 3389200377. Per informazioni sulle seguenti offerte di lavoro rivolgersi all’Informagiovani di Vittorio Veneto, telefono 0438940371. Agenzia di moda seleziona ragazze/i per lancio moda capelli autunno/inverno 2003/04. Lavoro in Veneto, Friuli, Trentino. Requisiti: altezza 165-180 (F) e 170-190 (M), capelli lisci o leggermente mossi, aspetto piacevole, serietà (rif. 15829). In Vittorio Veneto cercasi ragazzi per lavorazioni meccaniche e alle macchine utensili. Prerequisito: qualche esperienza nel settore meccanico-metalmeccanico (rif. 15794). Negozio di abbigliamento nelle vicinanze di Vittorio Veneto cerca commesso/a massimo 35 anni, bella presenza, dal carattere socievole e affidabile per impiego a tempo pieno (rif. 15793). Cercasi saldatore per fabbrica in zona industriale di Codognè (rif. 15792). Pizzeria in zona Vittorio Veneto cerca ragazzo/a volenteroso/a come tuttofare (rif. 15791). Cooperativa cerca opera- tori addetti all’assistenza con qualifica o frequentanti il corso per impiego a breve termine in zona Orsago (rif. 15790). Cercasi giovane con diploma Ipc per mansioni di vendita materiale elettrico e pratiche Enel (rif. 15750). Bar in Vittorio Veneto cerca urgentemente ragazza/o di bella presenza da impiegarsi come cameriera/e durante il weekend (rif. 15749). Bar in Vittorio Veneto cerca 2 ragazze/i anche senza esperienza, di bella presenza, da impiegarsi come cameriere/i. Richiedesi disponibilità anche in orario serale (rif. 15748). Agenzia ricerca su tutto il territorio nazionale 150 animatori e 100 addetti alla ristorazione da inserire all’interno di campeggi/villaggi per la stagione estiva 2004. Preferib. Conoscenza della lingua tedesca/inglese (rif. 15743). Centro benessere con angolo estetica-area termale-solarium-area fitness in Conegliano, ricerca per ampliamento organico, ragazza massimo 40enne, esperta nel massaggio estetico. Non indispensabile qualifica di estetista (rif. 15742). Ditta di Vittorio Veneto operante nel settore gomma cerca 1 operaio generico addetto allo stampaggio presse (rif. 15741). Ditta di Vittorio Veneto operante nel settore gomma cerca 1 magazziniere (uomo) addetto alla movimentazione carichi e con uso computer (rif. 15740). Ditta di Vittorio Veneto ope- rante nel settore gomma cerca 1 manutentore per lavoro a turni, con esperienza in ambito manutentivo (con conoscenza problematiche legate a guasti/manutenzioni attrezzature meccaniche) e preferibilmente in possesso patente caldaista (rif. 15739). Azienda veneta operante nel settore pubblicità cerca apprendista per allestimento di impianti pubblicitari massimo 22enne (rif. 15738). Per gelateria in Germania cercasi signora per pulizie e cucina. Cercasi inoltre personale generico: camerieri, banconieri, ecc. (rif. 15737). DOMANDA LAVORO Studente 19enne con qualifica di operatore elettrico cerca lavoro in zona Pieve di Soligo come commesso. Tel. 0438-840858. Operaio specializzato in piegatura e punzonatura cerca lavoro. Tel. 340-9810808. Signora 37enne con esperienza cerca lavoro come baby-sitter anche nei giorni festivi. Disponibilità immediata. Tel. 3202134170. Giovane signora automunita cerca lavoro come lavapiatti, collaboratrice domestica, stiro, addetta alle pulizie. Zona:Vittorio Veneto, Tarzo, Conegliano. Tel. 3400835647. Signora con diploma di infermiera professionale cerca lavoro anche come addetta all’assistenza in strutture o domiciliare. Tel. 0438-941883, 349-2236315. Ragazzo con esperienza cerca lavoro come aiuto pizzaiolo. Zona: Vittorio Veneto, Cordignano, Conegliano e limitrofi. Tel. 3331624663. Signore 45enne cerca lavoro come collaboratore domestico, assistente anziani (con esperienza), operaio. Zona Tarzo. Tel. 3200783504, 320-0831340. Ragazzo 24enne in possesso di patente B e C, cerca lavoro come operaio settore metalmeccanico, verniciatura (metallo e carta), edile o come autista. Tel. 3396840975. Giovane signora cerca lavoro come operaia, commessa, collaboratrice domestica, stiro, addetta alle pulizie, in Vittorio Veneto-San Giacomo di Veglia. Tel. 3495070751. Signora con esperienza di assistenza anziani e pulizie cerca lavoro. Disponibile anche come operaia. Tel. 335-5849855. Signora cerca lavoro come operaia, badante, collaboratrice domestica, pulizie uffici. Zona: Conegliano e limitrofi. Tel. 3290038013. Ragazzo 23enne con esperienza cerca lavoro come operaio. Tel. 333-7286146. Signore offresi come autista/accompagnatore per piccole commissioni (spese ecc). Tel. 368222331. Studente universitario, con pluriennale esperienza nel settore dell’informatica, si rende disponibile per lezioni private su vari programmi:Windows, pacchetto Of- fice, Corel Draw, Photopaint. Tel. 340-2212303. Madrelingua impartisce lezioni private di spagnolo a tutti i livelli a domicilio. Tel. 3287232326. 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