piano di manutenzione instandhaltungsplan
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STADTGEMEINDE BOZEN COMUNE DI BOLZANO 6 Ripartizione Patrimonio e Lavori Pubblici 6.4 Ufficio Infrastrutture ed Arredo Urbano 6 Abteilung für Vermögen u. Öffentlichen Arbeiten 6.4 Amt für Infrastrukturen u. Freiraumgestaltung PROGETTO DI RISANAMENTO DEL PONTE ROMA SUL FIUME ISARCO SANIERUNG DER ROMBRÜCKE ÜBER DEN EISACK PIANO DI MANUTENZIONE INSTANDHALTUNGSPLAN Nr. : rev. / Rev. : 08 data / Datum : - data / Datum : oggetto / Objekt : - Il progettista / Der Planer : 10-2008 codice lavoro / Kennnummer Arbeit : protocollo / Protokoll : P-026F-08 BF PROGETTI ENGINEERING S.r.l. I-39100 Bolzano - Via Cassa di Risparmio, 10 [email protected] T. 0471-301209 F. 0471-303713 - PIANO DI MANUTENZIONE 1. PREMESSA Il problema della durabilità delle opere strutturali è strettamente legato alla sorveglianza ed alla manutenzione durante tutto il ciclo di vita. La norma UNI 9910 definisce la manutenzione come una combinazione di tutte le azioni tecniche ed amministrative volte a mantenere o a riportare un’entità in uno stato in cui possa eseguire la funzione richiesta. A tal riguardo si è istituito un programma di manutenzione, il cui scopo è quello di fornire un piano ed un iter temporale degli interventi manutentivi al fine di consentire la programmazione economica e la gestione organizzativa nonché tecnica dell’opera. A tal proposito è necessaria la distinzione tra piano e programma di manutenzione, infatti la redazione di un piano prefigura la necessità di un programma. Si assume la definizione di programma di manutenzione: “...documento programmatico, redatto in base alle strategie di manutenzione adottate, nel quale sono indicati gli specifici periodi temporali durante i quali un determinato lavoro di manutenzione deve essere eseguito....”, da non confondersi con il piano di manutenzione “...che è invece un processo nel quale vengono definiti preventivamente i lavori, i metodi, i materiali, gli strumenti, il tempo richiesto ed il momento opportuno per eseguire le operazioni di manutenzione....” In pratica si può affermare che il programma di manutenzione è una fase progettuale, mentre il piano di manutenzione è un processo gestionale. Si ricorda inoltre che il piano di manutenzione è anche parte integrante del Piano di Sicurezza e Coordinamento, come previsto nell’art. 4, comma 1, lettera b) del D. Lgs. 14 agosto 1996, n. 494, nel quale si riportano le misure di sicurezza da adottare per effettuare la manutenzione dei componenti dell’opera. ASPETTI DESCRITTIVI DELLA MANUTENZIONE: E’ possibile identificare i componenti caratterizzanti il piano di manutenzione secondo i seguenti punti: 1° Generalità dell’opera 2° Localizzazione dei “componenti manutentivi” 3° Descrizione tecnica dei “componenti manutentivi” 4° Verifica e controllo dello stato attuale dei “componenti manutentivi” Piano di manutenzione pag.1 2. GENERALITA’ DELL’OPERA Ubicazione del cantiere: Committente: Progettista: Direttore dei lavori: PONTE ROMA SUL FIUME ISARCO –BOLZANO- COMUNE DI BOLZANO Dr. Ing. Adriano Ferro Via Cassa di Risparmio 10 - 39100 Bolzano Tel 0471/301209 Dr. Ing. Adriano Ferro Via Cassa di Risparmio 10 - 39100 Bolzano Tel 0471/301209 Coordinatore della sicurezza per la progettazione: Dr. Ing. Adriano Ferro Via Cassa di Risparmio 10 - 39100 Bolzano Tel 0471/301209 Coordinatore della sicurezza per l’esecuzione: Dr. Ing. Adriano Ferro Via Cassa di Risparmio 10 - 39100 Bolzano Tel 0471/301209 Impresa esecutrice dei lavori: Data di ultimazione dei lavori: Piano di manutenzione pag.2 L’opera è caratterizzata dal risanamento dell’impalcato esistente che è realizzato con travi in c.a. e getto in opera di traversi e delle solette. L’intero ponte consta di 10 campate. Per quanto riguarda lo schema longitudinale l’impalcato è realizzato con travi in semplice appoggio per tutte e 10 le campate, tra loro collaboranti attraverso la soletta resa solidale con solette duttili presso i vecchi giunti. Caratteristiche dimensionali Numero delle campate Numero delle pile Numero delle spalle Larghezza totale dell’impalcato Luce di calcolo delle campate Altezza delle travi d’impalcato Spessore della soletta Spessore della sovrastruttura stradale Numero travi per campata 10 9 2 172,00 m 16,40 m 1,38 m 0,20 m 0.11÷0.24 m 5 3. LOCALIZZAZIONE DEI “COMPONENTI MANUTENTIVI” La manutenzione riguarda i seguenti elementi del manufatto: - Appoggi - Giunti fuori ponte - Rete di raccolta e smaltimento acque meteoriche - Impermeabilizzazione della soletta Di seguito si riportano una pianta ed una sezione con l’individuazione degli elementi oggetto di manutenzione. Piano di manutenzione pag.3 APPOGGI: Breve descrizione: Apparecchi d’appoggio in acciaio/ptfe a disco di elastomero incapsulato “vasoflon” del tipo fisso e mobile unidirezionale longitudinale. - L’apparecchio fisso e’ ancorato superiormente alla trave mediante perno e contropiastra, ed inferiormente al pulvino mediante zanche. - Gli apparecchi unidirezionali vengono fissati superiormente alle travi con adesivo epossidico, inferiormente al pulvino mediante zanche. Le superfici soggette all’aggressione atmosferica sono protette da una mano di fondo di zincante organico e da una mano a finire di vernice epossipoliammidica. - Apparecchi d’appoggio multidirezionali in elastomero armato costituiti da strati in elastomero con interposti lamierini in acciaio, il tutto vulcanizzato in un unico blocco. n° totale: n° presso ogni pila: n° presso ogni spalla: 112 10 5 Tipologia: Piano di manutenzione pag.4 GIUNTI FUORI PONTE -GIUNTO A TAMPONE FUORI PONTE Breve descrizione: n° totale: 2 Ubicazione: fuori ponte alla fine delle solette di transizione oltre le spalle, sopra quelli di sottopavimentazione Tipologia: giunto di dilatazione ed impermeabilità a Tampone a livello pavimentazione del tipo a tampone larghezza 50cm. -GIUNTO DI SOTTOPAVIMENTAZIONE FUORI PONTE Breve descrizione: n° totale: 2 Ubicazione: fuori ponte alla fine delle solette di transizione oltre le spalle. Tipologia: Giunti di dilatazione impermeabili in gomma armata di sottopavimentazione, muniti di scossalina in tessuto gommato sottostante il giunto Piano di manutenzione pag.5 RETE DI RACCOLTA E SMALTIMENTO ACQUA PIOVANA: Breve descrizione: Data la presenza di rialzo dei cordoli della barriera stradale ai lati della carreggiata stradale il sistema sarà costituito da pluviali e tubi, disposti su entrambi i lati dell'impalcato, uno aggiuntivo anche presso la ciclabile di monte . Il pluviale è costituito dall'insieme del bocchettone, del tubo di allontanamento e della griglia di protezione. I tubi pluviale, con giunzione graffata, in lamiera di acciaio inox Aisi 304 (secondo norme UNI 6904, ISO 1127 per trasporto acqua) -dovranno sporgere al minimo di 40 cm oltre le travi di impalcato o mantenersi ad adeguata distanza dalle spalle/pile per evitare lo stillicidio contro le strutture; -le staffe ed i collari di fissaggio dei tubi alla trave di riva (eventuale) dovranno essere realizzati in acciaio inox AISI 304; -le griglie saranno in ghisa sferoidale (classe D400 secondo normativa DIN EN 124 / DIN 1229) - con guarnizione smorzante e con chiavistello tipologia di ponte X luce ponte n° minimo pluviali diametro pluviale note < 22 m 22 ÷ 50 > 50 m 3 4 ø 100 mm ø 150 mm ø 150 mm 2 pluviali presso zona giunto 1 pluviale ogni 15m n° totale di pozzetti: 33 n° di pozzetti per campata: 3 distanza tra due pozzetti successivi: ~17m sezione interna dei pluviali: ø 150 sistema di smaltimento acque (parte terminale pluviale): a caduta nel sottostante greto 44 30 Piano di manutenzione pag.6 IMPERMEABILIZZAZIONE: Breve descrizione natura del componente: guaina bituminosa La guaina posta in opera trattasi di : Fornitura e posa in opera di sistema di impermeabilizzazione costituito da DOPPIA guaina bituminosa armata con non-tessuti, preformata, dello spessore di 5 mm. ciascuna: - 1° strato dell’impermeabilizzazione con membrana bituminosa elastomerica per ponti con armatura in poliestere, spessore 5 mm EL-2/5K o equivalente. (sulla mano di preparazione asciutta, fiammando completamente la stuccatura a spatola/sigillatura, fiammando a tenuta i sormonti. Il primo strato del pacchetto di impermeabilizzazionedeve essere a norma RVS 15.362. La membrana mantiene le caratteristiche di flessibilità anche a temperature molto basse). - 2° strato dell’impermeabilizzazione con membrana bituminosa plastomerica per ponti con armatura in poliestere, spessore 5 mm PL 5K o equivalente (fiammare in adesione completa e a sormonti sfalsati sul primo strato. Il secondo strato del pacchetto di impermeabilizzazione deve essere a norma RVS 15.362). La soletta da impermeabilizzare dovrà essere accuratamente pulita mediante spazzolatura e insufflaggio di aria compressa, ed eventualmente stuccata con apposite malte nei punti singolari (compreso nel prezzo a m2). Compresa la stesura di un idoneo primer (min 2,5kg/mq) a base di emulsione bituminosa La guaina viene ancorata al primer steso in precedenza mediante fusione superficiale con fiamma all’intradosso. Piano di manutenzione pag.7 4. DESCRIZIONE TECNICA DEI “COMPONENTI MANUTENTIVI” MANUTENTIVI 4.1 - APPOGGI Si definiscono tre livelli d’ispezione di in seguito si riportano le linee guida: - ispezione di routine (o ordinaria) - sostituzione di un foglio di PTFE danneggiato - sostituzione dell’appoggio; di seguito si riportano le linee guida principali. 4.1.1 ISPEZIONE DI ROUTINE Nel momento in cui gli appoggi vengono posti in funzione, deve essere presa una misura “di zero” iniziale riguardante l’entità dello scorrimento e della sporgenza del PTFE, la deviazione dall’orizzontalità del piano di scorrimento e la rotazione dell’appoggio oltre alla tempertura presente nella struttura. La frequenza d’ispezione indicata nell’allegato 1 si riferisce ad attività di “Ispezione Principale”. “Ispezioni Metodiche” dovrebbero essere eseguite dall’Autorità che cura la manutenzione ogni qualvolta ve ne sia la possibilità (ad esempio contemporaneamente ad altre attività di ordinaria manutenzione)e comunque con scadenza non superiore a 6 anni. Nell’ispezione di routine devono essere controllate le seguenti caratteristiche: - Entità della sporgenza del PTFE e la sua uniformità lungo il perimetro del foglio di PTFE (se possibile) - Condizione delle superfici di scorrimento sia verticali che orizzontali (per es. irregolarità del foglio metallico di scorrimento, difetti di connessione, danneggiamenti nella protezione anticorrosiva, ecc) - Effettivo movimento per mezzo della scala di misura installata sull’appoggio - Planarità della piastra di scorrimento - Rotazione dell’elemento basculante dell’appoggio per mezzo d’idonei calibri atti a misurare lo spazio libero di rotazione - Condizione del calcestruzzo al di sotto e/o sopra dell’appoggio (baggiolo, pulvino, testa pilastro, ecc.) - Deve inoltre essere misurata la temperatura dell’aria in prossimità dell’appoggio per mezzo di un termometro e tale misurazione deve essere registrata. Qualsiasi non-conformità rilevata durante un’ispezione sia essa “Principale” o solo “Metodica” dovrebbe essere trattata come descritto nell’allegato 1. Tutte le ispezioni devono essere registrate e nel caso di difettologie con carattere di “progressione”, si dovrebbero fotografare i difetti in modo da documentare tale progressione. I livelli di accettabilità dei difetti sono indicati nell’allegato 1; questi sono dei generici difetti che ci si potrebbe aspettare nella vita utile dei singoli componenti di appoggio. Qualsiasi ulteriore difetto non menzionato, o qualsiasi difetto eccessivo, dovrebbe essere notificato alla ditta fornitrice degli appoggi, la quale fornirà indicazioni sulle eventuali azioni da intraprendere. Piano di manutenzione pag.8 Sequenza delle Operazioni: • Ispezione visiva delle condizioni generali dell’appoggio • Ispezione delle protezioni parapolvere • Ispezione dell’entità dello scorrimento dell’appoggio • Ispezione della planarità della superficie di scorrimento • Pulizia generale dell’appoggio per mezzo di alcool e di fogli di carta/stracci bianchi e puliti • Ispezione della rotazione dell’elemento basculante dell’appoggio • Ispezione della sporgenza del PTFE di scorrimento • Ispezione della superficie di scorrimento in acciaio inox • Registrazione dei dati raccolti, della temperatura, dell’ora e della data d’ispezione Strumenti per la Misurazione ed attrezzature: • Disegni della struttura e degli appoggi, manuali, specifiche ecc. • Ponteggi ed impalcature di lavoro • Attrezzatura d’illuminazione • Specchio • Attrezzi e chiavi per la rimozione di tutte le coperture eventuali • Attrezzatura di pulizia • Calibro telescopico per la misura dello spazio libero do rotazione (campo: 8÷12.7mm; 12.7÷19mm; 19÷32mm) • Calibro, fino a 150mm, per la misura dei valori presi con il calibro telescopico • Spessimetri (almeno 20 lamine) lunghi 300mm, per la misura della sporgenza del PTFE • Guardapiano, di lunghezza 300mm e/o 500mm, per la misura della planarità della piastra di scorrimento • Apparecchiatura per la misurazione dello spessore della protezione anticorrosiva • Termometro (-20°C÷+60°C) 4.1.2 SOSTITUZIONE DI UN FOGLIO DI PTFE DANNEGGIATO I fogli di PTFE, qualora siano danneggiati, in linea di principio possono essere rimpiazzati senza dover necessariamente sostituire l’intero appoggio. Altri elementi possono essere sostituiti qualora vengano danneggiati da combinazione dei carichi accidentali più gravose di quelle previste in fase di progetto (es. terremoti, collisioni accidentali, od altri eventi eccezionali) rendendo l’apparecchio d’appoggio accessibile nella maniera più idonea per l’operazione. Sequenza delle Operazioni: • Installare i dispositivi di sollevamento per sollevare l’impalcato e la piastra superiore dell’appoggio ad esso collegato • Sollevare almeno di 5 mm • Rimuovere e sostituire il foglio di PTFE danneggiato • Abbassare l’elemento superiore avendo cura di eseguire l’operazione lentamente Gli appoggi con guida centrale hanno normalmente 2 fogli di PTFE che devono essere eventualmente sostituiti. Piano di manutenzione pag.9 4.1.3 SOSTITUZIONE DI UN APPOGGIO Di norma anche l’intero apparecchio d’appoggio può essere sostituito ad eccezione degli ancoraggi che restano inghisati nella struttura. La sostituzione si rende necessaria nel caso di un grave danneggiamento permanente dell’appoggio e dovrà essere concordato con la ditta fabbricatrice dell’appoggio. La procedura qui di seguito descritta è quella più usata nella maggior parte dei casi ma può comunque essere eseguita in maniera differente. Sequenza delle Operazioni: • Applicare le staffe di collegamento per mantenere unito l’appoggio • Rimuovere le viti di ancoraggio che collegano l’elemento superiore alla sovrastruttura • Installare i dispositivi di sollevamento per sollevare l’impalcato e la piastra superiore dell’appoggio ad esso collegato • Sollevare di almeno 5 mm • Rimuovere le viti di ancoraggio che collegano l’elemento inferiore alla sottostruttura • Rimuovere l’appoggio • Posizionare il nuovo apparecchio d’appoggio e fissare le viti inferiori d’ancoraggio alla sottostruttura • Abbassare l’impalcato • Fissare le viti superiori • Rimuovere le staffe di collegamento (le viti di fissaggio delle staffe di collegamento possono anche essere allentate prima per facilitare il collegamento superiore dell’appoggio e l’abbassamento dell’impalcato) Piano di manutenzione pag.10 ALLEGATO 2: ATTIVITA’ DI ISPEZIONE E MANUTENZIONE PER APPOGGI COSA ISPEZIONARE Protezione parapolvere Spostamento Rotazione FREQUENZA Prima ispezione dopo 1 anno, successive ogni 2 anni ATTREZZATURA LIVELLO DI ACCETTABILITA’ danneggiamenti Controllo visivo Assenza di danni 1) movimenti di scala di misura / Prima ispezione traslazione indicati posizione relativa dopo 1 anno, dal progettista tra la piastra Controllo visivo / successive ogni 2) nessuna anomalia metro superiore ed 2 anni nella posizione inferiore reciproca Prima ispezione dopo 1 anno, spazio libero di rotazioni indicate dal Calibro rotazione progettista successive ogni 2 anni Prima ispezione dopo 1 anno, Sporgenza del PTFE successive ogni 2 anni Lamiera in acciaio inox COSA CONTROLLARE Prima ispezione dopo 1 anno, successive ogni 2 anni spazio libero tra l’appoggio e l’acciaio inox Calibro 1) controllo 1) rigature della visivo supeficie 2) controllo 2) pulizia visivo 3) planarità 3) livella maggiore di 0,5 mm 1) nessuna rigatura 2) è accettabile un leggero e facilmente rimovibile deposito di polvere, non delle incrostazioni indurite 3) 0,5 % AZIONI IN CASO DI NON CONFORMITA NOTE rimpiazzare la protezione danneggiata verificare con l’ufficio tecnico dell’ente gestore dell’opera Se necessario contattare FIP Industriale verificare con l’ufficio tecnico dell’ente gestore dell’opera Se necessario contattare FIP Industriale Se si riscontra un contatto tra la sede in acciaio del PTFE e la lamiera di scorrimento inox, allora bisogna provvedere alla sostituzione del foglio di PTFE ispezioni più frequenti 1) sostituire la lamiera inox 2) pulizia della lamiera inox 3) sostituire il piano di scorrimento Spesso problemi di planarità dell’elemento di scorrimento sono causati da danneggiamento e/o degrado delle strutture adiacenti (es presenza vespai nel baggiolo) Piano di manutenzione pag.11 COSA ISPEZIONARE FREQUENZA COSA CONTROLLARE Protezione anticorrosiva Prima ispezione dopo 1 anno, successive ogni 2 anni macchie di ruggine Viti ed elementi di fissaggio Prima ispezione dopo 1 anno, successive ogni 2 anni serraggio delle viti (anche dinamometrico, se previsto) Danni alle parti metalliche Condizioni degli elementi strutturali adiacenti Prima ispezione dopo 1 anno, successive ogni 2 anni Prima ispezione dopo 1 anno, successive ogni 2 anni distorsioni / qualsiasi danneggiamento generale fessure nel materiale di allettamento / cedimanti ATTREZZATURA Controllo visivo Chiavi opportune Controllo visivo Controllo visivo LIVELLO DI ACCETTABILITA’ AZIONI IN CASO DI NON CONFORMITA Estensione del difetto inferiore al 5% della superficie totale ritoccare la verniciatura Nessun elemento di fissaggio o vite non ben fissato rifissare / ripristinare il serraggio dinamometrico Nessun danno NOTE L’obbiettivo è quello di riparare qualsiasi difetto della verniciatura prima dell’innesco di una sostanziale corrosione del supporto metallico Qualsiasi forma di ancoraggio deve essere controllata per impedire che diventi lasca o addirittura inattiva 1) riparare – Tutte le parti in acciaio sostituire le parti devono essere controllate danneggiate evidenziando qualsiasi 2) ispezioni più segno di distorsione dovuto frequenti a sovraccarico e per della struttura qualsiasi altro segnale di per possibili danneggiamento anomalie ispezioni più frequenti della struttura per possibili anomalie In parecchi casi la prima indicazione del malfunzionamento di un appoggio è l’insorgere di danni alle strutture adiacenti. E’ pertanto importante controllare anche le strutture adiacenti ad ogni ispezione degli appoggi e riportarne lo stato Piano di manutenzione pag.12 COSA ISPEZIONARE Varie FREQUENZA Prima ispezione dopo 1 anno, successive ogni 2 anni COSA CONTROLLARE Rumori non preventivati, sporcizia, ecc ATTREZZATURA Controllo visivo LIVELLO DI ACCETTABILITA’ AZIONI IN CASO DI NON CONFORMITA ispezioni più frequenti della struttura per possibili anomalie NOTE Qualsiasi condizione d’interesse non richiamata da uno specifico capoverso deve comunque essere segnalata e registrata. Un rumore non preventivato associato con il passaggio del traffico o anomalie similari ne possono essere un esempio. Si dovrebbero anche fare dei commenti, qualora questi possano aiutare nell’interpretazione dei dati raccolti nell’ispezione o, nel momento in cui è stata eseguita un’ispezione successiva, guidare l’ispettore verso i possibili punti di debolezza. Piano di manutenzione pag.13 ALLEGATO 3: ATTIVITA’ DI MANUTENZIONE Tutte le attività riportate nell’Allegato 1 devono essere svolte durante le normali condizioni di esercizio. Nel caso si verifichino eventi imprevisti, si prega di contattare l’ufficio tecnico della ditta fornitrice degli appoggi per concordare le azioni necessarie da intraprendere. Per le piccole manutenzioni è possibile riferirsi all’Allegato 1 sotto la colonna “AZIONI NEL CASO DI NON CONFORMITA’ “. Piano di manutenzione pag.14 4.2 GIUNTI Si definiscono due livelli d’ispezione di cui in seguito si riportano le linee guida: - ispezione ordinaria - ripristino - sostituzione di elementi del giunto 4.2.1 ISPEZIONE ORDINARIA Non appena terminata l’installazione e la messa in funzione del giunto, dovrà essere misurato il punto “zero” corrispondente alla larghezza del giunto. La frequenza delle ispezioni indicate nell’allegato. 1 si riferiscono alle attività di ispezione ordinaria. Nell’ispezione ordinaria saranno controllate le seguenti funzionalità: - Condizione della superficie del giunto esposta al traffico (regolarità del varco sigillato con colatura di mastice bituminoso, presenza di crepe nell’asfalto, depositi sedimentari, quali ghiaia, grasso, depositi bituminosi ecc.) - Movimento attuale (entità del movimento determinata con metro a nastro, a partire dal punto “zero”). - Temperatura dell’aria (da determinarsi al centro della strada nella campata centrale con termometro ad alcool o a mercurio o simile, e registrazione). - Stato della scossalina di drenaggio dell’acqua Tutte le ispezioni dovranno essere opportunamente registrate. Qualsiasi non conformità derivante sia da ispezione generale o dettagliata, sarà trattata come da all. 1. In caso di non conformità progressiva non pregiudicante comunque il funzionamento del giunto e rientrante nei criteri di accettabilità, dovrà essere prodotta idonea documentazione fotografica a supporto per permetterne il monitoraggio nel tempo. I livelli di accettabilità sono indicati nell’allegato 1con riguardo alle normali usure che possono verificarsi durante l’esercizio dei componenti. Eventuali problematiche non riportate in allegato 1 od eventuali eccessi nei parametri elencati, dovranno essere immediatamente riportati a FIP Industriale SPA, che provvederà a suggerire le istruzioni necessarie. Sequenza delle Operazioni: • Ispezione visiva delle condizioni generali del giunto • Ispezione della scossalina • Pulizia della scossalina mediante acqua a pressione con rimozione dei due elementi superficiali alle due estremità del giunto. • Pulizia generale del giunto con getto di acqua in pressione • Registrazione dei dati raccolti, temperatura, data e ora Strumenti per la Misurazione ed attrezzature: • Disegni, manuali, specifiche ecc. • Metro a nastro per misurazioni Piano di manutenzione pag.15 • • • • Pompa per acqua in pressione Compressore Utensili per eliminazione di incrostazioni tenaci (raschietti, spatole, ecc) Strumenti per la misurazione della temperatura 4.2.2 RIPRISTINO REGOLARITA’ GIUNTO A TAMPONE Procedure : a) - due tagli trasversali, con idonea sega a disco, della pavimentazione bituminosa; b) - asportazione trasporto a rifiuto della pavimentazione bituminosa compresa tra i due tagli, senza arrecar danno a quella esterna agli stessi; c) - asportazione dei materiali costituenti il giunto esistente d) - preparazione dell' estradosso della soletta mediante energica soffiatura ed eventuale bocciardatura se esplicitamente richiesta dalla Direzione Lavori dopo l'esecuzione delle precedenti fasi a), b), c). e) - Pulizia e ravvivatura delle testate contrapposte delle solette mediante spazzolatura, soffiatura ed asportazione di eventuali incrostazioni di boiacca e di eventuali materiali estranei. f) - uno strato di geotessile e di rete metallica zincata di peso adeguati, da fissare con malta bituminosa elastomerizzata; g) - fascia di guaina bituminosa armata con tessuto non tessuto in ragione di kg. 180 per mq; h) - colata di mastice bitume elastomero multipolimerizzato, previo riscaldamento in cisterna termica munita di sistema autonomo di riscaldamento a temperatura costante di 170'C; i) - eventuale aggiunta nel mastice di inerti di 1' categoria di pezzatura 20mm preventivamente lavati e riscaldati alla temperatura di 150'C; 4.2.3 SOSTITUZIONE ELEMENTI GIUNTO Ogni elemento del giunto, potrà essere sostituito senza compromettere le prestazioni del giunto stesso. La sostituzione, necessaria nel caso di un danno grave e permanente all’elemento del giunto, sarà decisa e concordata con l’Ufficio Tecnico del fornitore giunto. La procedura che segue è da considerarsi come standard, ma può essere eseguita in modi diversi. Sequenza delle Operazioni: • Rimuovere l’asfalto. • Rimuovere l’elemento danneggiato. • Sostituire l’elemento danneggiato con un nuovo elemento. • Posa nuovo asfalto Piano di manutenzione pag.16 ALLEGATO 1: ATTIVITA DI ISPEZIONE E MANUTENZIONE PER GIUNTI COSA ISPEZIONARE ispezione generale Varco al piano viabile Movimento Scossalina FREQUENZA COSA CONTROLLARE Prima ispezione dopo 1 anno, successive ogni 2 anni Integrità del sistema e corretto allineamento degli elementi in gomma Prima ispezione dopo 1 anno, successive ogni 2 anni Integrità della regolarità Prima ispezione dopo 1 anno, successive ogni 2 anni Ispezione ogni 3 anni AZIONI E STRUMENTI Controllo visivo Controllo visivo LIVELLO DI ACCETTABILITA AZIONI IN CASO DI NON CONFORMITA Assenza di danni Sostituire elemento Contattare fornitore gomma giunto Assenza di danni Movimento nell’ambito Movimento rispetto del movimento Metro a nastro a punto “zero” consentito dal giunto Pulizia da detriti Controllo visivo Polvere/piccoli depositi isolati accettabili, depositi induriti/incrostati non accettabili NOTE Riprofilatura e nuova sigillatura Ispezioni più frequenti Se molto diverso dal movimento nominale del giunto, contattare FIP Industriale Rimuovere un elemento Lavare con acqua in pressione Piano di manutenzione pag.17 4.3 - RETE DI RACCOLTA E SMALTIMENTO ACQUE METERORICHE Si definiscono due livelli d’ispezione di cui in seguito si riportano le linee guida: - ispezione ordinaria - sostituzione degli scarichi 4.3.1 ISPEZIONE ORDINARIA Nell’ispezione ordinaria saranno controllate le seguenti funzionalità: - Pozzetti intasati - Scarichi ostruiti - Scarichi corti - Scarichi danneggiati Tutte le ispezioni dovranno essere opportunamente registrate. Sequenza delle Operazioni: • Ispezione visiva del pozzetto per controllare la presenza di sporcizia o detriti • Ispezione del pluviale mediante sonda per verificare l’occlusione, ed eventuale spurgo con l’uso di sonde in pressione • Ispezione visiva dall’intradosso dell’impalcato verificando che il terminale del pluviale di scarico sia al di sotto dell’intradosso dell’impalcato (almeno 50 cm), e se necessario opportunamente ancorato • Ispezione visiva dall’intradosso dell’impalcato per la verifica di presenza di danneggiamenti ai pluviali Strumenti in dotazione ed attrezzature: • Pompa per acqua in pressione • Utensili per controllo occlusioni nei pluviali (sonde, barre metalliche) 4.3.2 SOSTITUZIONE DEGLI SCARICHI La sostituzione integrale degli scarichi si rende necessaria qualora gli scarichi siano corti o danneggiati. Sequenza delle Operazioni: • Rimozione del pluviale esistente • Sostituzione con uno nuovo in acciaio inox • Posa di collari per il sostegno del pluviale • Applicare sigillante negli opportuni alloggiamenti Piano di manutenzione pag.18 ALLEGATO 4: ATTIVITA DI ISPEZIONE E MANUTENZIONE PER RETE DI RACCOLTA ACQUE COSA ISPEZIONARE FREQUENZA COSA CONTROLLARE AZIONI E STRUMENTI LIVELLO DI ACCETTABILITA AZIONI IN CASO DI NON CONFORMITA pozzetto semestrale intasamento Controllo visivo Assenza di detriti Asportazione dei detriti scarichi semestrale ostruzione spazzola Assenza di ostruzioni spurgo pluviale annuale lunghezza rispetto intradosso impalcato Controllo visivo Quota minima di 50cm al di sotto impalcato sostituzione del pluviale pluviale annuale integrità Controllo visivo Assenza di abrasioni sostituzione del pluviale NOTE Piano di manutenzione pag.19 4.4 - IMPERMEABILIZZAZIONE DELLA SOLETTA L’impermeabilizzazione della soletta è stata effettuata con guaina bituminosa. Le zone a “rischio” nella posa della guaina sono: - in corrispondenza dei giunti di dilatazione - in corrispondenza dei pozzetti di scarico - in corrispondenza dei risvolti verticali presso i rialzi dei cordoli 4.4.1 ISPEZIONE ORDINARIA Si definisce un unico livello d’ispezione ovvero ordinaria mediante la quale si può verificare l’integrità della guaina impermeabilizzante. Mal funzionamenti per distacco della guaina dovuti a difetti d’incollaggio (es. ad esempio per basso utilizzo di Primer, o posa della guaina in presenza di umidità o a basse temperature) che comportano fenomeni d’infiltrazione delle acque che possono dare origine a macchie di umidità all’intradosso dell’impalcato. Sequenza delle Operazioni: • Ispezione visiva all’estradosso per controllo della presenza di deformazioni dell’asfalto durante il passaggio di veicoli e conseguente rumore • Ispezione visiva all’intradosso presso giunto per rilevare presenza di macchie di umidità • Ispezione visiva all’intradosso presso scarichi dei pozzetti per rilevare presenza di macchie di umidità • Ispezione visiva in corrispondenza del rialzo del cordolo per rilevare eventuale distacco del risvolto della guaina dovuto al passaggio della lama dello spazzaneve. 4.4.2 SOSTITUZIONE DELLA GUAINA Il ciclo di vita della guaina è stimato in 20 anni circa, pertanto in occasione del rifacimento completo della pavimentazione bituminosa si rende necessaria la sostituzione della guaina. Piano di manutenzione pag.20 ALLEGATO 5: ATTIVITA DI ISPEZIONE E MANUTENZIONE PER IMPERMEABILIZZAZIONE COSA ISPEZIONARE estradosso impalcato FREQUENZA annuale intradosso impalcato annuale intradosso impalcato annuale rialzo cordolo annuale COSA CONTROLLARE AZIONI E STRUMENTI LIVELLO DI ACCETTABILITA AZIONI IN CASO DI NON CONFORMITA Rimozione dell’asfalto per verificare eventuali distacchi della guaina deformazioni dell’asfalto Controllo visivo Lieve stato di fessurazione macchie di umidità presso giunto Controllo visivo Assenza di macchie macchie di umidità presso scarichi dei pozzetti Controllo visivo Assenza di macchie distacco della guaina dal rialzo Controllo visivo Nessun distacco NOTE incollaggio della guaina a caldo con bitume Piano di manutenzione pag.21 MANUTENZIONE DEI PONTI LETTERATURA PREMESSA Nel corso di progetti per interventi sulle opere stradali esistenti sulle strade provinciali, al fine di salvaguardare o migliorare la protezione nel tempo delle caratteristiche strutturali dell'opera, oppure al fine di ripristinare le caratteristiche portanti delle strutture, se deficitarie, per adeguarle alle nuove esigenze del flusso di traffico, è opportuno che vengano prese in considerazione alcune raccomandazioni nel seguito indicate. Lo scopo è quello di dare un carattere di uniformità agli interventi sulle opere esistenti per migliorare il loro funzionamento in un quadro di maggiore durabilità futura e di omogeneizzazione con i nuovi progetti di opere stradali. E' sottinteso il concetto di manutenzione funzionale delle opere dal punto di vista della protezione e del buon funzionamento statico con materiali, tecnologie e attrezzature moderne. Si tratta di brevi indicazioni, di linee guida a cui ispirarsi, e da adottare con senso pratico ed ingegneristico, che nell'ambito della specifica progettazione dovrà trovare adeguato approfondimento e miglioramento sia per quanto si riferisce alle specifiche tecniche dei prodotti da impiegare, sia per quanto riguarda le varie soluzioni tecniche . Gli argomenti trattati sono in larga parte tratti dalla pubblicazione "Istruzioni sulla pianificazione della manutenzione stradale " PONTI E VIADOTTI, redatte dal C.N.R. Commissione di studio per le norme relative ai materiai stradali e progettazione, costruzione e manutenzione strade. Le indicazioni progettuali sono altresì frutto dell'esperienza maturata nell'ambito del lavoro di integrazione dei collaudi dei ponti stradali sulle strade provinciali. 1 1.0 IMPERMEABILIZZAZIONI 1.1 Guaine bituminose armate con non tessuti. (protezione medio-alta) Adatte per i ponti di fondo valle e di media costa Il manto impermeabilizzante potrà essere realizzato con membrane bitume-polimero termoplastico armate con geotessile non tessuto. Modalità di preparazione delle solette: Le solette dovranno essere stagionate, sane e asciutte, esenti da olii, grassi , polvere e residui di boiacca. Si dovrà procedere ad accurata pulizia mediante spazzolatura e soffiatura di aria compressa. Vanno stuccati i punti singolari mediante idonee malte. Posa di primer Seguirà la stesa di un idoneo primer a base di (A)emulsione bituminosa o (B) soluzione di bitume modificato a medio punto di rammollimento in opportuni solventi, in modo tale da consentire un aumento del potere adesivo. Quantità da stendere A) 0.5-0.7 kg/m2 B) 0.35-0.5 kg/m2 Modalità di messa in opera della guaina La guaina, previa fusione superficiale con fiamma all'intradosso, sarà ancorata al primer steso in precedenza, curando la perfetta adesione in ogni punto e la tenuta dei giunti (sormonti) di costruzione. Il manto impermeabilizzante può anche essere realizzato con guaine costruite in opera, dopo la stesa del primer, spruzzando il legante a temperature non inferiori a 180-210 ° prima e dopo la messa in opera del geotessile non tessuto. Metodo di stesa Primo metodo L' applicazione di guaine preformate si adotterà nel caso di solette liscie, regolari, ben asciutte e stagionate, con temperature medie diurne non minori a 10 °. Verrà usata, nel caso, una guaina preformata di spessore 4-5mm. Secondo metodo L'applicazione di guaine costruite in opera si adotterà indicativamente nel caso di soletta con superfici scabre o irregolari e/o umide o ancora non perfettamente stagionate. Verrà usata, nel caso, una guaina preformata di 3-4 mm, messa in opera sul primer previa spalmatura a caldo di circa 1 kg/m2 della stessa massa bituminosa che la costituisce. 2 In ogni caso, le guaine preformate devono risultare idonee all'impiego stradale, e più precisamente : - a sopportare la successiva stesa del manto stradale a temperature di 180 °. - per il legante sono validi solo il tipo bitume-polimero-elastomero ( BPE ) ed il tipo bitumepolimero-plastomero (BPP); - per l'armatura è valido il tipo poliestere non tessuto Le guaine hanno una buona validità su strutture con probabilità di fessurazioni del calcestruzzo, poiché non si fessurano facilmente come invece può accadere con i semplici mastici bituminosi che non sono armati. 1.2 Membrane elastiche continue in materiale sintetico spruzzate in opera (alta protezione) Adatta ai ponti di massimo pregio, o in zona fortemente aggressiva, o quando c'è forte impiego di sali antighiaccio (ponti di alta montagna). Modalità di fabbricazione in opera della membrana. L'impermeabilizzazione va realizzata con membrana continua ed omogenea estesa su tutta la superficie superiore dell'impalcato, compresi i cordoli nella verticale interna ed in orizzontale. Modalità di preparazione delle solette. La superficie da trattare dovrà essere priva di materiali incoerenti, ferri di armatura emergenti, residui di pavimentazione e/o impermeabilizzazione preesistente. Potranno essere richiesti trattamenti preparatori di : - bocciardatura - sabbiatura - scarifica a cui potrà seguire il risanamento o la protezione di punti singolari mediante stuccatura con paste epossidiche bicomponenti. Per spessori da risanare, dopo il trattamento di preparazione, superiori a 3 cm, potrà essere necessario un ripristino con malte a ritiro compensato Ciclo di impermeabilizzazione Esso dovrà essere preceduto da un primer bicomponente di natura epossidica, reagente in presenza di umidità, al fine di garantire una perfetta adesione al supporto. Il ciclo di impermeabilizzazione sarà costituito da un formulato poliuretanico bicomponente, dello spessore di 3 mm, verrà effettuato con idonee attrezzature che permettano lo spruzzo del materiale partendo da componenti separati e miscelati in modo automatico. 3 2.0 SMALTIMENTO DELL'ACQUA DAGLI IMPALCATI E' necessario predisporre un sistema di smaltimento delle acque meteoriche, tale da evitare ristagni sulla sede stradale. Vanno drenate ed allontanate le acque di pavimentazione, senza percolazioni e/o stillicidi sulle strutture. 2.1 Caso di impalcati con cordoli sporgenti Nel caso in cui ai lati dell'impalcato sono presenti cordoli di contenimento sporgenti sopra il manto stradale, il sistema sarà costituito da pluviali e tubi, disposti su un lato dell'impalcato verso il quale verrà indirizzato lo scorrimento delle acque. Il pluviale è costituito dall'insieme del bocchettone , del tubo di allontanamento e della griglia di protezione. Per ponti con luci fino a 22m saranno da prevedere 3 pluviali (φ 10 cm), di cui 2 pluviali presso la zona di giunto. Per ponti con luci comprese tra 22 e 50 m, sarà da prevedere un minimo di 4 pluviali (φ 15 cm). Per ponti con luci superiori a 50 m, sarà da prevedere un pluviale (φ 15 cm) ogni 15 m. I bocchettoni vanno realizzati in materiale sintetico (gomma o simili); i tubi di allontanamento saranno in PVC tipo 302 e dovranno sporgere al minimo di 30 cm oltre le travi di impalcato o mantenersi ad adeguata distanza dalle spalle per evitare lo stillicidio contro le strutture; le staffe ed i collari di fissaggio dei tubi alla trave di riva (eventuale) dovranno essere realizzati in acciaio inox AISI 304 ; le griglie saranno in acciaio zincate a caldo. 2.2 Caso di impalcati con cordoli non sporgenti. Qualora i cordoli non sporgano dalla superficie del piano stradale, e quindi essi stessi non costituiscano un sistema di convogliamento delle acque di scolo, queste ultime ruscellano sopra i suddetti cordoli fino a raggiungere, molto di frequente, le superfici delle travi di riva dell'impalcato. In tal caso è necessario predisporre un gocciolatoio, all'intradosso del cordolo, in modo da intercettare il flusso delle acque di scorrimento ed allontanarle dalle travi di riva. Può essere opportuno ,inoltre, regimentare lo scolo delle acque meteoriche intercettandole all'esterno dell'impalcato tramite pozzetti , caditoie e tubi di allontanamento. 4 3.0 GIUNTI DI DILATAZIONE L'attrezzatura di giunto, denominata semplicemente "giunto", è tra le opere accessorie più importanti ai fini della conservazione di certe parti del ponte. Si definiscono vari tipi di giunto : - giunti piccoli , per ponti con luci fino a 25-30 m - giunti medi, per ponti con luci da 30 a 50 m - giunti grandi, per ponti con luci superiori ai 50 m. La regola base, ricavata dall'esperienza, è di utilizzare attrezzature di giunto impermeabili. Esse sono costituite da due parti, con funzioni ben distinte: - la parte superiore detta giunto di continuità, che deve sostenere il traffico nello spazio di apertura del giunto. - la parte inferiore, detta giunto di tenuta all'acqua, che deve impedire il percolamento dell'acqua al di sotto della struttura. Tali attrezzature devono essere facilmente mantenibili o riparabili con semplici operazioni 3.1 Giunti per ponti con piccole luci, fino a 10 m. Per i giunti piccoli, il dispositivo di tenuta può essere realizzato con la stessa impermeabilizzazione continua, qualora si tratti di una membrana in guaina bituminosa armata, la quale va estesa fino al paraghiaia.. 3.2 Giunti per luci comprese fra 10 e 30 m Per luci comprese tra 10 e 30 m, il giunto di tenuta può essere realizzato con l'applicazione di una scossalina in acciaio inox o in rame o in gomma, fissata con tasselli. La guaina impermeabilizzante deve avere adeguato sormonto sulla scossalina nella zona di fissaggio all'impalcato. E' anche possibile applicare una lamiera in acciaio, da 4-5 mm, fissata con tasselli solo da uno dei due lati del giunto, la quale ha funzione di giunto di continuità, e realizzare il giunto di tenuta sempre con scossalina di lamiera o di gomma. E' consigliabile, inoltre, applicare superiormente un tampone, eseguito per una larghezza minima di 50 cm, con un asfalto colato legato con bitume/elastomero di elevatissime capacità elastiche e di autoriparazione anche a temperature attorno agli zero gradi centigradi. 3.3 Per luci oltre i 30 m In tal caso è consigliabile il tipo denominato "gomma armata", giunto in acciaio-neoprene su cordoli di tenuta. Il dispositivo di continuità è costituito da un prefabbricato in gomma sintetica (neoprene), che contiene lamine di acciaio protette dalla gomma, fissate ai cordoli di supporto tramite opportuni tirafondi. 5 4.0 APPARECCHI DI APPOGGIO Gli apparecchi di appoggio, denominati semplicemente "appoggi", sono fondamentali per la durabilità dell'opera. Valgono le seguenti regole generali, sia per i nuovi progetti che per le ristrutturazioni di ponti esistenti; - utilizzare apparecchi affidabili in rapporto alle caratteristiche dell'opera; - non usare mai lastre di piombo - non usare appoggi in neoprene ed acciaio semplicemente sovrapposti, ma soltanto i tipi vulcanizzati anche sui bordi. - non usare appoggi in acciaio a pendoli o a rulli - preferire, per gli appoggi di grosse dimensioni, quelli a superfici a scorrimento acciaio inossidabile- teflon. E' consigliabile, per ponti con luci superiori a 20 m, applicare adeguati apparecchi di appoggio alla luce. Per ponti con luci inferiori a 20 m, a seconda della effettiva situazione, si possono prevedere soluzioni con neoprene o altro materiale deformabile ( ad es. appoggi in gomma elastomerici, semplici od armati, in PTFE, ecc). 6 5. CORDOLI , PARAPETTI E BARRIERE STRADALI 5.1 CORDOLI Molto spesso, a causa della particolare conformazione della sezione adottata per le strade provinciali che favorisce il ruscellamento superficiale delle acque meteoriche, i cordoli sono interessati da fenomeni di degrado superficiale del calcestruzzo, con conseguente scoprimento, nel tempo, delle armature. In tal caso si pone l'esigenza di ripristinare la superfici degradate con adeguate malte dotate di caratteristiche aggrappanti ed antiritiro, previa accurata pulizia delle superfici da trattare e delle armature affioranti: queste ultime vanno protette , prima della stuccatura, con prodotti anticorrosivi. Nei casi in cui le operazioni di ristrutturazione del manufatto richiedano interventi sulla soletta dell' impalcato, quali i riporti di calcestruzzo reso collaborante con connettori, è opportuno cogliere l'occasione per disporre armature di rinforzo del cordolo in corrispondenza dei montanti delle barriere stradali, al fine di aumentare la resistenza a strappamento per urto presso la zona di incastro 5.2 PARAPETTI E BARRIERE STRADALI Per ciò che riguarda i parapetti "anti roll-over" ad assorbimento di energia, la soluzione più sicura è quella ottenuta con muretti in calcestruzzo alti 1 m, prefabbricati in elementi di lunghezza 3-6 m, oppure gettati in opera entro casseforme metalliche, collegati fra loro in senso longitudinale con una barra "dywidag" e bullonati al piede al cordolo dell'opera con tirante in acciaio duttile, tale da permettere lo spostamento della barriera e lo snervamento del tirante senza trasmettere elevati sforzi alle strutture del ponte. Un mancorrente porterà l'altezza della barriera a 1.50 m dal piano viabile, in modo da evitare lo scavalcamento a parte dei veicoli a baricentro alto. L'uso di tali parapetti dovrebbe diffondersi su tutte le opere di nuova progettazione ed essere inserito in opere esistenti che si trovano in posizioni di elevato pericolo potenziale: il meccanismo di funzionamento ad ancoraggio duttile ne permette infatti l'impiego anche su supporti deboli. Sono da intendersi posizioni ad elevato rischio potenziale i passaggi su ferrovie, su abitati, su depositi di carburante, su corsi d'acqua costituenti alimentazione di acquedotti o irrigazione per zone agricole inquinabili dai prodotti di fuoriuscita da cisterne. Sui ponti dove non è possibile inserire parapetti prefabbricati in calcestruzzo, sono previste specifiche barriere metalliche, realizzate in conformità alle disposizioni di legge vigenti. 7 6.0 PROTEZIONE DEI CALCESTRUZZI DAI FENOMENI DI CARBONATAZIONE La protezione delle superfici dei calcestruzzi, dai fenomeni di degrado imputabili alla natura dei materiali impiegati o ad errori durante la loro posa, è da prendersi in considerazione sempre qualora nel corso dell'intervento di ristrutturazione se ne ravvisi la necessità. Si riporta nel seguito una classificazione del grado di aggredibilità a cui sono soggette le parti di un'opera: Ia categoria di aggredibilità - testate di travi e di impalcati - zone di ancoraggio dei cavi di precompressione - traversi di testata - piano dei pulvini di pile e spalle - cordoli di impalcato (fino ai gocciolatoi) - strutture molto snelle in genere IIa categoria di aggredibilità - bulbo inferiore delle travi (specie quelle in cap) - traversi intermedi - pile e spalle massicce 6.1 Prodotti ad impregnazione Costituiscono il tipo di protezione più idonea per le zone di I^ categoria. Si tratta di sali inorganici, resine epossidiche diluite , altre resine diluite (acriliche, poliuretaniche, silossaniche) a caratteristiche anche coprenti per uniformare il colore delle superfici da proteggere. L'impiego di tali prodotti é suggerito in particolare per le zone di prima categoria, con strato finale resistente alle azioni delle radiazioni U.V. 6.2 Prodotti filmogeni Costituiscono il tipo di protezione più idonea per le zone di II categoria. Si tratta di prodotti a base di resine epossidiche e poliuretaniche, o gomme clorurate, tali da formare un film protettivo. Sono preferibili i materiali definiti "filtri molecolari" che permettono il passaggio di molecole relativamente piccole per la respirazione dell'opera, ma non permettono l'ingresso delle grosse molecole degli agenti aggressivi. Si tratta in ogni caso di prodotti soggetti a continue trasformazioni tecnologiche in tempi brevi, per i quali non è possibile fornire norme tecniche di accettazione. E' consigliabile, prima dell'intervento, una sequenza di prova di invecchiamento accelerato, con cicli di gelo e disgelo in soluzioni fortemente aggressive. 8 7 PILE, SPALLE, FONDAZIONI Particolare importanza riveste il controllo affinché, oltre alle strutture d'impalcato, anche le (eventuali) pile e le spalle del ponte, così come le relative opere di fondazione, risultino adeguate alle sollecitazioni indotte dai carichi ammessi a seguito della ristrutturazione statica del manufatto. A tal fine, qualora il progetto di ristrutturazione si riferisca solo all'impalcato, e non riguardi invece anche le (eventuali) pile, spalle e fondazioni, dovranno essere acquisite le seguenti dichiarazioni: a) da parte del PROGETTISTA dichiarazione: " con riferimento alle sollecitazioni prodotte dai carichi derivanti dalla portata ammessa a seguito della ristrutturazione statica del manufatto, si ritengono accettabili le (eventuali) pile e le spalle esistenti, così come le relative fondazioni, nello stato di fatto in cui si trovano" b) da parte del DIRETTORE DEI LAVORI STATICO dichiarazione: " poichè dalle osservazioni ed indagini compiute nel corso dei lavori di ristrutturazione statica del manufatto non sono emerse indicazioni circa l'instabilità o l'insufficienza statica delle (eventuali) pile e delle spalle esistenti, così come delle relative fondazioni, si ritengono tutte queste accettabili nello stato di fatto in cui si trovano, anche con riferimento alle sollecitazioni prodotte dai carichi derivanti dalla portata ammessa come da progetto in data ----- a firma --------" c) da parte del COLLAUDATORE STATICO dichiarazione: "si collauda il manufatto alla portata ammessa, anche con riferimento alle (eventuali) pile ed alle spalle esistenti, così come alle relative fondazioni, nello stato di fatto in cui si trovano" 9 CRITERI DECISIONALI PER LA RIPARAZIONE DI PONTI IN C.A. Nell'articolo sono presentati i criteri decisionali riguardanti le riparazioni nel quadro di un sistema gestionale che implica la definizione di una strategia di ispezioni periodiche e la scelta dei lavori di riparazione. Questi compiti sono svolti con il supporto di un sistema esperto interattivo. La decisione di dar corso alla riparazione si basa su un'analisi costi/benefici che stima sia i costi che i benefici economici nel corso della prevista vita rimanente della struttura, in rapporto a ciascuna scelta di riparazione. INTRODUZIONE Per lo sviluppo delle infrastrutture stradali e ferroviarie sono state devolute enormi risorse finanziarie ed ingengneristiche, che hanno reso possibile il rapido sviluppo post bellico. Nel corso degli anni, le prestazioni di molti di questi ponti sono seriamente decadute e molti di essi mostrano segni di avanzati stati di deterioramento. Al momento, nella maggior parte dei paesi sviluppati, il costo totale di manutenzione e recupero di ponti esistenti raggiunge quello per la loro completa ricostruzione. Nonostante l'incremento di bilanci destinati alle riparazioni, le risorse sono sempre limitate e, inoltre, necessitano di una razionale distribuzione. Ciò ha condotto alla implementazione, in diversi stati europei e nordamericani, come anche in Giappone, di un sistema per l'amministrazione dei ponti. L'esperienza acquisita in questi paesi è attualmente usata per lo sviluppo di nuovi sistemi nei quali i criteri di valutazione siano progressivamente integrati in sistemi esperti capaci di funzionare su computer, servendosi per l'analisi sistematica di un gran numero di ponti. In questo articolo viene presentata una metodologia sviluppata per supportare l'assunzione di decisioni riguardanti le strategie di riparazione di ponti. I criteri di decisione di questa metodologia fanno parte di un più globale sistema gestionale che include una strategia di ispezioni periodiche e la scelta degli interventi di riparazione, ottenuti con l'ausilio di un sistema esperto interattivo. Il modulo che riguarda la scelta del tipo di intervento è basato su una analisi economica costi/benefici che confronta i costi di riparazione con i loro conseguenti benefici per la prevista rimanente vita di servizio della struttura, relativamente a ciascuna delle possibili alternative di intervento, indirizzando così le autorità nella scelta più razionale. 10 L'ARCHITETTURA DEL SISTEMA I ponti devono essere considerati lungo tutta la loro vita di servizio. Ciò implica l'accesso a tutti i dati di progetto, di realizzazione e di cantiere, standardizzando procedure e rapporti con lo scopo di supportare il processo di assunzione decisionale. Per ottenere ciò, l'architettura generale del sistema gestionale consiste in un foglio elettronico, in un sistema di ispezione e in un sistema decisionale (Fig. 1 ). Foglio elettronico + Dossier del ponte Sistema di ispezione Sistema decisionale Fig.1 Funzioni principali del sistema gestionale Database Questo modulo immagazzina dati invariabili ( descrizione generale dei ponti all'interno della rete stradale, il sistema di classificazione dei difetti, la matrice di correlazione del sistema esperto, files contenenti una lista di possibili difetti e i loro possibili rimedi, un manuale di ispezione, ecc. ) e dati variabili ( capitolato dei costi, un file sullo stato di riferimento dei ponti e un files di ispezione). Sistema di ispezione Questo modulo è basato su periodiche ispezioni, generalmente ogni 15 mesi, con una dettagliata ispezione ogni 5 anni, in cui viene dato risalto alle procedure standardizzate. Si ricorre all'impiego di manuali di ispezione al fine di ridurre l'influenza della soggettività nel giudizio dell'ispettore. L'acquisizione di informazioni sul posto è facilitata dall'impiego di sistemi esperti interattivi che forniscono un supporto tecnico sul luogo all'ispettore. Quest'ultimo seleziona il danno che ha appena individuato e il sistema gli suggerirà il miglior metodo di diagnosi al fine di sua caratterizzazione, le sue probabili cause, i possibili danni associati e, infine, le principali tecniche di riparazione. 11 Questo sistema interattivo è stato sviluppato sulla base di una matrice di correlazione che relaziona i seguenti elementi: • Difetti ( 94 dati ) • Possibili cause dei difetti ( 117 dati) • metodi di diagnosi in-situ ( 81 dati) • Tecniche di manutenzione e di riparazione ( 71 dati ) Ognuna di queste matrici è organizzata in modo tale che ogni riga rappresenti un difetto ed ogni colonna una possibile causa, diagnosi o metodologia di riparazione. L'intersezione di ciascuna riga con una colonna rappresenta un grado di correlazione tra il difetto e l'altro aspetto oggetto dell'analisi. Sistema decisionale Questo modulo è uno strumento di gestione che aiuta nella scelta delle strategie ottimali di intervento. Esso consiste dei seguenti principali sottomoduli: manutenzione, piccole riparazioni e riparazioni-ripristino. Il modulo di manutenzione viene impiegato per la scelta delle strategie migliori per mantenere il livello di servizio del ponte ponendo rimedio ai difetti non strutturali individuati durante le periodiche ispezioni. Esso è correlato con la pianificazione dei lavori di manutenzione durante il periodo compreso tra due successive ispezioni. Nel modulo sono stati implementati criteri di valutazione basati su tre aspetti fondamentali: urgenza di ripristino, importanza del difetto in relazione alla stabilità della struttura e sua incidenza sul volume di traffico afferente al ponte. Ogni difetto viene classificato dall'ispettore e i corrispondenti punti vengono considerati dal sistema per ottenere una globale valutazione del difetto, che conduce ad una determinata priorità di intervento. Il modulo di riparazione ripristino viene impiegato ogni qualvolta venga individuata una anomalia importante. Innanzitutto esso prende in considerazione se è necessaria una valutazione statica del ponte (strategia di ispezione, Fig. 2), i risultati della quale costituiscono la base per l'analisi dell'intervento di riparazione. 12 Sistema decisionale Manutenzione / Piccole riparazioni Recupero/Sostituzione Strategia di ispezione Selezione tipologia di intervento Fig. 2 Organizzazione del sistema decisionale La decisione concernente la valutazione statica è connessa con la stima del difetto, riportata nella tabella 1. Solamente i difetti classificati come categoria A (importanza sulla stabilità della struttura) vengono presi in considerazione. Quindi viene utilizzato il criterio di ripristino urgente per decidere quando sia da eseguirsi la valutazione statica ( intervento richiesto a breve-medio-lungo termine). Tale criterio va assunto quale raccomandazione, dal momento che la decisione finale va sempre accompagnata da una analisi del sistema esperto.Sulla base dei risultati dell'analisi statica, il cui compito è quello di determinar la resistenza del ponte, vengono confrontate le proposte di riparazione, così da poter prendere una decisione, all'interno del sotto-modulo di riparazione, circa l'intervento di riparazione da adottare. 13 CRITERI DI SCELTA DELLE TECNICHE DI RIPARAZIONE I sotto-modulo di riparazione è impiegato per la scelta della migliore strategia quando ci si trova di fronte a significativi interventi di carattere strutturale. Ciò comprende una analisi economica a lungo termine relativamente al tipo di intervento scelto, sulla base di dati aggiornati forniti da una recente valutazione statica del ponte. Analisi economica Per l'assunzione di decisione è necessario quantificare il costo totale associato alle varie fasi di vita del ponte. E' stata sviluppata una funzione di costi globali che comprende quelli strutturali CST e quelli funzionali, nonché i benefici CFu durante il ciclo di vita della struttura. C = CST + CFu I costi strutturali comprendono il costo iniziale di progetto e di costruzione Co, i costi di ispezione Ci, i costi per la manutenzione ordinaria CM, quelli di riparazione del ponte CR e quelli di collasso strutturale CFSF. CST = Co + Ci + CM + CR + CFSF I costi funzionali CFFF sono associati alla limitazione delle condizioni di transitabilità come anche a limitazioni di velocità e/o di carico, ecc. I benefici B corrispondono invece a costi funzionali negativi nel momento in cui essi sono associati ad un miglioramento del livello di servizio del ponte: CFu = CFFF - B ovvero è pari alla differenza tra i costi imputabili alla riduzione del livello di servizio e la quantificazione, sotto forma di costo, del miglioramento del livello di servizio (ndr) . I benefici derivanti dalla riparazione di un particolare ponte sono relazionate con la strada cui il manufatto appartiene. Ciò è tenuto in conto attraverso il concetto di "area di influenza" di ciascun ponte, al fine di quantificare la percentuale di benefici che ciascun ponte fornisce alla strada di cui fa parte. 14 Costi strutturali Questi costi sono associati principalmente alle opere di ingegneria civile e possono essere preventivati con sufficiente approssimazione sulla base dell'esperienza delle autorità competenti. I costi iniziali Co sono quelli implicati nel progetto e nella costruzione del ponte includendo i tratti di accesso e l'area di influenza del ponte stesso, nonché le eventuali prove di carico prima dell'apertura al transito. I costi iniziali possono quindi essere suddivisi in: costi di progetto COD, costi di costruzione COC e costi di collaudo COT . Essi possono essere facilmente preventivati per i nuovi ponti sulla base di costi di costruzione aggiornati, della sua tipologia, della superficie dell'impalcato, del tipo e della collocazione della strada, della lunghezza e dell'area di influenza. I costi di ispezione CI sono connessi con l'attività regolare di ispezione del ponte e con la sua area di influenza all'interno del struttura di manutenzione. All'interno del sistema di gestione dei manufatto, le periodiche ispezioni sono usualmente suddivise in correnti, ogni 15 mesi, e dettagliate, ogni 5 anni, che sostituiscono quelle correnti. I loro costi si possono stimare sulla base della dimensione e della collocazione del ponte, del costo del personale e delle attrezzature impiegate nonché del calendario. I costi di manutenzione CM sono quelli connessi al mantenimento del livello di servizio del ponte così come previsto in fase di progetto, senza considerare gli interventi di carattere strutturale. Il costo di manutenzione annuale può essere previsto come percentuale del costo di costruzione, che generalmente aumenta con l'età del ponte. Tale percentuale è da incrementare ulteriormente in considerazione del rifacimento della pavimentazione stradale. Valori medi annuali tipici di tali costi sono compresi tra l'1-2% del costo iniziale del ponte. I costi di riparazione CR sono quelli implicati nella esecuzione di interventi di tipo strutturale (riparazioni, rinforzi, ampliamenti dell'impalcato...) ed includono i costi stessi della riparazione CRSR e tutti quelli della corrispondente valutazione statica CRSA. A lungo termine tali costi possono essere previsti impiegando una percentuale relativa al costo iniziale del ponte e tendono a crescere con l'età del ponte. Tipici valori medi annuali arrivano fino al 5% del costo iniziale. I costi di collasso strutturale CFSF includono tutti i costi connessi al crollo del ponte Anche se normalmente tale eventualità non si verifica, i costi di collasso possono persino essere presi in considerazione nell'analisi economica in qualità di premi assicurativi. I costo associato all'eventualità di crollo può essere ottenuto tenendo in conto la probabilità di collasso e il costo ad esso associato. CFSF = CFF * Pf 15 Il costo CFF è principalmente costituito dal costo di costruzione di un nuovo ponte, ma ad esso possono essere aggiunti quelli relativi al periodo in cui il manufatto deve essere sostituito e quelli legati al valore storico dello stesso. Costi funzionali indotti dal collasso e benefici legati al ripristino I costi funzionali indotti dal collasso CFFF aumentano quando non tutto il volume di traffico previsto può usufruire del ponte, o quando la sua velocità di progetto o il suo carico hanno da essere limitati sia parzialmente che temporaneamente. Devono essere tenuti in conto anche i costi di deviazione del traffico ed i ritardi ad esso associati. I benefici B sono i valori corrispondenti al miglioramento del ponte dal punto di vista del servizio fornito, rispetto alle condizioni standard, generalmente quelle di progetto. Essi sono relazionati ai costi funzionali indotti dal collasso nel senso che un beneficio è equivalente ad un costo funzionale di collasso di segno algebrico negativo, e di conseguenza sono misurati con l'impiego degli stessi parametri. I costi funzionali indotti dal collasso sono: CFFF = CFFFD + CFFFV + CFFFL in cui: CFFFD = costi imputabili al rallentamento del traffico; CFFFV = costi imputabili a deviazioni del traffico leggero; CFFFL = costi imputabili a deviazioni del traffico pesante; Analogamente i benefici, essendo strettamente connessi con i costi funzionali di collasso, sono divisi in: B = BD + BV + BL La situazione di riferimento da impiegarsi nell'analisi dei costi è quella antecedente la costruzione della strada e del relativo ponte. In questo modo tutti i servizi a cui esso adempie risultano essere classificabili come benefici. Tali benefici sono, come sempre, divisi lungo ogni ponte appartenente alla medesima strada, in accordo con la sua importanza relativa in termini di costi iniziali, opposti ai costi funzionali di collasso che invece sono da attribuirsi interamente al ponte oggetto dell'analisi. 16 Al fine di stimare i costi funzionali, è necessario prevedere l'evoluzione futura del traffico. Questo può essere fatto in termini di volume annuale, mediante tecniche di regressione numerica o statistiche. La distribuzione giornaliera del flusso di traffico sul generico ponte ( definizione delle ore di punto, ecc..) in termini di veicoli e pesi deve essere anche considerata, sulla base di misurazioni o di tipiche distribuzioni. 17 ASSUNZIONE DI DECISIONE Ogni decisione riguardante un intervento di riparazione viene fatto in accordo con l'indice di costo efficace (CEI) di ciascuna opzione che fornisce una valutazione dell'intervento di riparazione prescelto in rapporto alla scelta di non intervento. Maggiore è il valore di tale coefficiente in relazione al tipo di intervento individuato, migliore è l'investimento che si realizzerà. Nel calcolo del coefficiente CEI, vengono considerati il costo di riparazione CR, il costo di collasso (CF=CFSF+CFFF) e i benefici B. C R + C F − B riparazione CEI = C R + C F − B non int ervento b b g g Per scegliere la tecnica di riparazione più adatta, il sottomodulo di riparazione possiede un sistema esperto sotto forma di schema a blocchi (Fig. 3) in grado di fornire un aiuto nello scartare le tecniche inappropriate. Il sistema stabilirà un insieme di parametri caratterizzanti il difetto (per esempio la sua collocazione, la zona da riparare) e propone possibili metodologie di intervento. Alcuni di questi parametri, definiti dall'ispettore, serviranno per la stima dei costi CR della tecnica prescelta. A-D01 Barre esposte A-D04 Barre corrose A-D05 Barre con ridotta sezione resistente Barre corrose? si no Perdita di sezione resistente > 20% ? no sconosciuta si R-C02 Ripristino del calcestruzzo e rimozione di quello deteriorato R-C02 Ripristino del calcestruzzo e pulizia delle armature R-C02 Ripristino del calcestruzzo, integrazione della armatura/ oppure sostituzione. Fig. 3 Esempio di diagramma di flusso per la scelta della tecnica di riparazione Dopo che tutti i difetti strutturali rilevati nel ponte sono stati sottoposti ad una simile analisi, una loro lista e le annesse tecniche di intervento con i corrispondenti valori CEImax concorreranno a definire le priorità dei lavori di riparazione. Quando si considera una rete di viabilità costituita da strade e ponti, debbono essere prese decisioni confrontando i coefficienti caratterizzanti ciascun ponte nel contesto dell'analisi di riparazione dell'intera rete. 18 ESEMPIO DI STUDIO Di seguito viene illustrata una analisi dei costi a lungo termine relativa ad un ponte con le seguenti caratteristiche: Storia: • Anno di costruzione: dal 1983 al 1986 Apertura al traffico: 1987 • Vita di servizio di progetto: 50 anni • Caratteristiche: • luci: 18 + 25 + 18 m • travi e soletta di impalcato: 550 m2 larghezza della carreggiata: 9.0 m • • numero di corsie: 2 capacità portante di progetto: 600 kN volume di traffico nel 1991: 4.2 106 veicoli/anno • incremento del volume di traffico previsto: 5.0 104 veicoli/anno • • Una analisi relativa al valore del ponte venne eseguita nel 1991 per un intervallo di tempo compreso tra il 1983 e il 2030. Si presunse che il tasso di inflazione e il tasso di sconto rimanessero costanti in tale periodo e pari rispettivamente al 10% e 4%. Evoluzione dei costi funzionali L'evoluzione del traffico venne prevista impiegando dati raccolti specificamente per quella strada. Venne stimato che, qualora si fosse verificato un ritardo imputabile a lavori in corso o a traffico durante le ore di punta, il 20% del potenziale volume di traffico ritardato in corrispondenza del ponte avrebbe scelto un'altra strada. Tale previsione venne poi usata per ottenere l'attuale valore di previsione economica a lungo termine, i cui risultati sono presentati in termini di confronto tra costi funzionali e benefici nella figura 4. I benefici sono proporzionali al traffico annuale e decrescono nel tempo, fino a quando il tasso di crescita del traffico risulta inferiore del tasso di sconto. Analogamente il costo funzionale comincia a aumentare dopo il 1998 a causa della saturazione del traffico. L'analisi riportata in figura 4 fornisce anche una indicazione circa la vita funzionale di servizio del ponte. Infatti, per massimizzare l'attuale valore netto del ponte, esso dovrebbe essere sostituito da un nuovo ponte in cui il costo totale fosse uguale ai benefici totali annuali relativi all'anno 2017, 19 nell'ipotesi che il costo del capitale possa rimanere costante. In prossimità della fine della prevista vita di servizio del ponte, ovvero l'anno 2037, i costi funzionali CFFF incrementati a causa dei ritardi risultano così significanti da eccedere i benefici totali annuali. Analisi di riparazione Basandosi su tali conclusioni, venne deciso di incrementare la capacità portante del ponte. Una analisi statica preliminare rivelo come fosse possibile l'allargamento dell'impalcato mediante alcuni rinforzi addizionali. Furono individuate 4 possibili date per i lavori: 1995, 2000, 2005 e 2010 (opzioni 1-4). Queste 4 opzioni vennero comparate con quella di non-intervento (opzione 0 nella tabella 2). L'allargamento dell'impalcato venne valutato con i costi vigenti nel 1991 e stimato in 60.000 $, con differenti valori per ciascuna opzione se svolte in tempi diversi. L'ampliamento della carreggiata venne analizzato considerando i costi attribuibili al rallentamento del traffico CFFF che si sarebbero avuti durante i lavori, quelli imputabili alla attuale insufficiente capacità da parte del ponte di smaltire il traffico e quelli dovuti alla deviazione del traffico leggero in termini di volume CFFV. In questo studio, i soli costi di riparazione considerati sono quelli dovuti alla differenza con l'opzione 0 ( che non prevedono l'allargamento ). Gli effetti di alcune opzioni rispetto a quella denominata "opzione 0 " sono riportate in figura 5 in termini di variazione dei costi di ritardo del traffico. Per ciascuna opzione, dopo un incremento durante i lavori di ampliamento, i costi del traffico decrescono significativamente se confrontati con l'opzione 0 ( "non -intervento" ndr.). Raccomandazioni preliminari I risultati principali dell'analisi economica mostrano che la migliore scelta è quella di ampliare l'impalcato nel 1995, oppure tra 1l 1995 e il 2000, allocche le prime due opzioni forniscono risultati molto prossimi tra loro (tabella 2). Una analisi condotta facendo variare il parametro di volume di traffico del ±15% dimostrò che, se il volume di traffico fosse risultato superiore al previsto, l'ampliamento avrebbe dovuto essere realizzato prima possibile. Altrimenti, un posticipo dei lavori sarebbe risultato inaccettabile ed i vantaggi sarebbero stati poco significativi. Una decisione definitiva dovrebbe essere presa nel 1995 con l'impiego di aggiornati dati relativi al traffico. 20 Conclusioni L'evoluzione nei sistemi di gestione dei ponti sta conducendo verso procedure standardizzate di analisi e ad razionali criteri decisionali di intervento. Il sistema presentato è il primo passo verso un sistema completamente esperto di gestione di ponti. Esso promuove la standardizzazione delle tecniche di ispezione ed è un utile strumento per coloro che hanno il compito di ispezionare i ponti. Le informazioni che esso fornisce conducono a strategie di riparazione in cui l'analisi economica a lungo termine risulta essere la base per scelte razionali. 21 ESIGENZE E COSTI PER LA MANUTENZIONE DEI PONTI IN SVEZIA Hans Ingvarsson Direttore tecnico dell'Amministrazione Nazionale Svedese dei Trasporti, Borlange - Svezia Scenario Nell'ultimo decennio le discussioni riguardanti i ponti sono state focalizzate su tematiche di durabilità. La ragione di ciò risiede nella maggior frequenza con cui sono stati osservati i deterioramenti imputabili a carenze di durabilità. Esiste una estesa conoscenza dei meccanismi di deterioramento, delle diverse possibilità di migliorare la durabilità di vecchie e nuove strutture, di ispezioni e di valutazione delle stato di conservazione, di manutenzione, di metodi di riparazione e rinforzo ora disponibili. Non è sufficiente, come sempre, che una grande quantità di conoscenze sia disseminata in rapporti, articoli, ecc. più o meno prontamente disponibili. Tale conoscenza, se deve essere effettiva, necessita di una codificazione, di un trattamento e di una presentazione in una forma immediatamente accessibile, sotto forma di codici e manuali tecnici così da poter essere applicata. Riguardo la durabilità dei diversi materiali e dei diversi meccanismi di deterioramento, si può affermare: • un grande numero di tipici casi di danni può essere evitato se le strutture costituenti i ponti sono progettate, realizzate e mantenute in accordo con le conoscenze disponibili riguardo i diversi materiali e le loro proprietà di durabilità; • un gran numero di casi di danni può probabilmente essere evitato se le scoperte già esistenti nel campo della ricerca e riguardanti i meccanismi di deterioramento e i fattori influenzanti vengono trattati e diffusi agli utenti in modo accettabile; • Pochi casi di danni sono imputabili a fattori non ancora individuati e a sconosciute interazioni tra differenti meccanismi di deterioramento. L'importanza del Codice 88 sui ponti (Bronorm 88) pubblicato nel 1988 dall'Amministrazione Nazionale Svedese dei Trasporti consiste nel fornire gli effettivi strumenti che consentono il passaggio dalle nuove scoperte compiute dal mondo della ricerca alla pratica costruttiva e alle attività di manutenzione. 22 In molti aspetti comunque le conoscenze riguardanti la durabilità in contrapposizione all'impatto ambientale sono abbastanza recenti. Di conseguenza le strutture più vecchie, anche se perfettamente progettate e costruite in accordo con le normative della loro epoca, potrebbero trovarsi in una situazione di estrema necessità di interventi di manutenzione e riparazione al fine della loro sopravvivenza. Strutture eseguite in accordo con il codice 88 sui ponti, al contrario, hanno eccellenti prospettive di avere caratteristiche di durabilità molto buone. Questo tuttavia presuppone che la pianificazione, il progetto, la costruzione e la manutenzione siano condotte in accordo con le conoscenze attualmente disponibili. Carenze in uno o più di tali aspetti, imputabili a lacune di conoscenze o a negligenza, possono facilmente accorciare la durata di servizio anche dei moderni ponti o comportare la necessità di interventi occasionali di riparazione in aggiunta a quelli ordinari. La famiglia dei ponti svedesi Attualmente esistono circa 11700 ponti stradali all'interno della rete statale e statal - comunale, escludendo Stoccolma e Gothenburg (tabella 1). Autorità competente Stoccolma Gothenburg Altri Stato Stato-comune Comune Totale 0 520 240 760 0 340 240 580 10800 940 2220 13960 Svezia (totale) 10800 1800 2700 15300 Tabella 1. Numero di ponti stradali in Svezia. La quota predominante consiste di ponti in calcestruzzo, che corrisponde a circa l' 80% dell'insieme dei ponti per i quali l'Amministrazione Nazionale Svedese dei trasporti è responsabile. Su un totale di circa 9000 ponti in conglomerato cementizio, 400 sono precompressi. I ponti in acciaio costituiscono approssimativamente il 15%, ma la maggior parte di questi ha le superfici maggiormente esposte realizzate in calcestruzzo, ovvero la soletta di impalcato e le fondazioni. La rimanente parte è costituita da ponti ad arco in pietra e pochi sono realizzati in legno. Sono approssimativamente 3300 i ponti costruiti prima del 1947, allorquando venne introdotto un 23 significativo incremento nei carichi di progetto, che comporta una bassa capacità portante per gli stessi. A seguito di ricalcolazioni la maggior parte di tali ponti furono in grado di essere riqualificati, cosicché più del 90% poté essere abilitato a portare 10/16 tonnellate. Più di 7000 ponti sono stati costruiti prima del 1964. A quel tempo vennero introdotte nuove prescrizioni circa i materiali per il calcestruzzo ( includendo contenuti d'aria ), che si tradussero in una maggiore resistenza al fenomeno di gelo-disgelo. Vennero a quel tempo introdotte prescrizioni sugli odierni sistemi di impermeabilizzazione, la cui funzione è quella di prevenire l'infiltrazione dell'acqua e dei sali nelle strutture portanti in calcestruzzo dell'impalcato del ponte. Per i 7000 ponti (2/3 della famiglia di ponti statali e statal-comunali) che non sono stati realizzati con calcestruzzo resistente ai cloruri e ai cicli di gelo-disgelo risulta di decisiva importanza, ai fini della durabilità, la presenza di una soddisfacente impermeabilizzazione. Infatti, la deficienza funzionale di diversi tipi di impermeabilizzazioni per ponti, è la ragione per cui l'argomento durabilità venne messo a fuoco nel corso degli anni '80. Venne condotta una ispezione dei sopra citati 7000 ponti, che mostrò come il 30% di essi avesse l'impermeabilizzazione affetta da carenze funzionali, e come il 10% avesse il calcestruzzo già intaccato dai cloruri e danneggiato dalla gelività. La situazione fu per certi versi maggiormente favorevole per l'insieme di circa 2700 ponti comunali, in quanto solo 1/3 di essi venne costruito prima del 1964 e quindi con minori prescrizioni dei materiali rispetto alla durabilità per gelodisgelo. A parte i danni provocati da sale e gelo, la corrosione delle armature favorita dalla carbonatazione e dai cloruri sono i tipi di danni che, nel futuro, si presenteranno sempre con maggior frequenza. Ciò riguarda particolarmente le strutture portanti in acqua marina e le spalle e le pile in prossimità di strade in cui siano impiegate sostanze anti-gelo. In accordo con il Progetto Statale di Spesa del 1987/88, venne deciso di realizzare un programma di investimenti per l'incremento della capacità portante sulla rete stradale primaria, su quelle secondarie e terziarie nelle contee forestali. Tale programma ha un budget equivalente a 950 milioni di dollari, e il suo completamento è previsto per il 1995. Lo scopo da raggiungere è quello, attraverso una politica di reinvestimenti, di ricostruire e rinforzare i ponti in modo da adattare la normativa Svedese sui carichi stradali a quella della Comunità 24 Europea (EC). E' sottinteso che tale adattamento è da raggiungersi per gradi. Il carico da 10/16/56 t previsti dalla Comunità Europea vennero ammessi nel 1990 e, infine, quello da 10/18/60 lo sarà nel 1995 per una considerevole parte della citata rete stradale. I carichi citati rapprsentano rispettivamente il carico all'asse, per coppia di assi e il peso totale espressi in tonnellate. L'insieme dei ponti che risulta interessato in prima istanza è quello costruito in accordo con i più antichi regolamenti sui carichi (prima del 1947). Si stima che circa 1500 di questi ponti più vecchi necessitino di interventi sotto forma di ricostruzione o rinforzo. Di questi, circa 600 sono situati lungo la rete stradale principale e circa 900 lungo quelle secondarie e terziarie delle contee forestali. Il sistema di gestione dei ponti (BMS) Per quanto riguarda l'Amministrazione Nazionale Svedese dei Trasporti, si può dire che esiste un sistema per la gestione dei ponti fin dagli anni '40, allorquando vennero istituite, in contemporanea con la nazionalizzazione della rete stradale, regolari attività di ispezione dei ponti con associata redazione di documentazioni nella forma di registri. Le informazioni riguardanti la condizione di un ponte e qualunque intervento necessario costituiscono la base dell'intero sistema gestionale dei ponti. E' pertanto di estrema importanza che vengano condotte ispezioni regolari e appropriatamente documentate. Per assicurare ciò, venne introdotto nel 1989 un nuovo sistema di ispezioni all'interno dell'Amministrazione Nazionale Svedese dei Trasporti. Tale nuovo sistema è regolato dalla pubblicazione edita dalla suddetta Amministrazione nel 1989: 102 << Ispezione dei ponti e di altre strutture portanti >>. Le prescrizioni coprono i seguenti tipi di ispezioni: • Ispezioni superficiali; • Ispezioni generali; Ispezioni principali; Ispezioni speciali. • • Le ispezioni principali comportano il soddisfacimento di impegnative richieste. Lo scopo di tale ispezione è quello di rilevare i difetti e le carenze che possono affliggere il funzionamento del 25 generico ponte in un periodo di 10 anni. L'ispezione principale deve essere condotta visivamente a distanza ravvicinata e in condizioni di luminosità simili alla luce del giorno. Di norma le prescrizioni riguardanti le ispezioni prevedono che vengano impiegati mezzi mobili quali bybridges, imbarcazioni, scale, ecc., in aggiunta a ciascun dispositivo fisso. In più è previsto l'ausilio di sommozzatori per l'ispezione di elementi strutturali situati in acqua. L'ispezione generale è un nuovo concetto che sostituisce la precedente cosiddetta " ispezione totale". Le ispezioni speciali di elementi strutturali vengono condotte, se ritenuto necessario, con lo scopo di investigare molto più in dettaglio qualunque danno osservato. Qualunque difetto e carenza riscontrati durante le ispezioni deve essere stimato e documentato in accordo con gli standards e con i codici abbreviativi di catalogazione. I risultati vengono registrati nel sistema informatico di raccolta dati sui ponti. Ad ogni elemento strutturale è associata una classe di condizione, che varia da 0 a 3. 0 = intatto in occasione dell'ispezione; 1 = funzionamento difettoso in 10 anni; 2 = funzionamento difettoso in 3 anni; 3 = funzionamento difettoso in occasione dell'ispezione. Quando si documentano i difetti e le carenze, deve essere registrato anche il grado di urgenza e il costo per la minima riparazione e per gli interventi di manutenzione. Il grado di urgenza indica la priorità con cui il difetto funzionale deve essere rimediato in modo ottimale dal punto di vista economico e tecnico per l'Amministrazione. I gradi di urgenza impiegati sono i seguenti: 0= 1= 2= 3= nessun intervento richiesto entro i prossimi 10 anni; intervento richiesto entro 3-10 anni; intervento richiesto entro 3 anni; intervento richiesto prima possibile. I prerequisiti per la scelta del grado di urgenza sono stati concretizzati in un modello di riferimento che specifica anche i costi dei più diffusi costi di interventi di riparazione nella forma di prezzario. I Sistema Gestionale dei Ponti (BMS) citato precedentemente è descritto in maggior dettaglio da Lindbladh [2]. 26 E' sufficientemente chiaro a tutt'oggi che durante gli anni '90 avverranno i più importanti cambiamenti nella società svedese. Nuove e maggiori richieste saranno imposte ai responsabili della gestione delle strade, i quali saranno obbligati ad assecondarle migliorando l'efficienza del loro operato. Per questo l'Amministrazione Nazionale Svedese dei Trasporti ha messo a punto dal 1992 una organizzazione completamente nuova, con settori separati per la gestione e la costruzione delle strade. La Ripartizione Gestione Strade con responsabilità, tra le altre cose, riguardo la pianificazione, l'acquisto e attività specialistiche, sarà formata con solo il 10-15% di tutti gli impiegati dell'Amministrazione Nazionale Svedese dei Trasporti. La conduzione dei lavori verrà anche cambiata come conseguenza dell'introduzione del controllo dei risultati. Ciò sarà imposto con l'aiuto di ben definiti standards per gli interventi di manutenzione, riparazione e rinforzo, basati principalmente su criteri di esecuzione. Sotto questo aspetto la parte 7 del Codice sui Ponti 88 risulta uno strumento estremamente utile trattando l'argomento della manutenzione, della riparazione e del rinforzo dei ponti. Al fine di organizzare l'insieme dei ponti effettivamente contro lo scenario delle nuove richieste delineate precedentemente, L'Amministrazione Nazionale Svedese dei Trasporti ha deciso di sviluppare il sistema di gestione dei ponti SAFE ( ponti sicuri, funzionali ed economici). Questo sistema costituisce un aiuto nell'organizzazione ed esecuzione degli interventi di gestione dei ponti. 27 Esigenze manutentorie Con l'ausilio dei dati registrati nel sistema informatico di raccolta dati sui ponti, lo stato di salute dell'insieme dei ponti, classificati come precedentemente descritto, può essere costantemente monitorato. Attualmente, la classe media di condizione per i ponti è la seguente: 0.38 Strade di contea primarie 0.48 Strade di contea secondarie 0.46 Strade di contea terziarie 0.44 Intera rete stradale 0.44 Strade europee e nazionali Sulla base di ciò si può affermare che l'insieme dei ponti di cui l'Amministrazione Nazionale Svedese dei Trasporti è responsabile, si trova in relativamente buone condizioni. E' da anticipare che la regolare ispezione dei manufatti consente l'individuazione di qualunque danno in modo tale porvi rimedio prima che subentrino problemi di perdita di capacità portante. Per quanto riguarda la scelta del tipo di intervento, anche lo stato delle conoscenze risulta relativamente buono, come è stato evidenziato in precedenza. 28 Manutenzione e costi di investimento Nel corrente piano di manutenzione dei ponti per il periodo 1988-1992 sono stati stanziati per l'Amministrazione Nazionale Svedese dei Trasporti 28 milioni di dollari all'anno, con quotazione relativa al 1987 (0.7% del costo di sostituzione della totalità dei ponti). In aggiunta a tale somma sono stati stanziati ulteriori 8 milioni di dollari (0.2 %) per il reinvestimento in piccoli ponti aventi (object cost) costo inferiore a 0.5 milioni di dollari. Reinvestimento è inteso, nel presente contesto, come ricostruzione o nuova costruzione solamente a causa di carenze di durabilità. Maggiori reinvestimenti e nuovi investimenti risultano evidenti passando dal piano decennale a quello pluriennale. In accordo con il piano, valido per il periodo 1988-1997, il volume annuale dei reinvestimenti per carenze di durabilità è costituito da 30 ponti, equivalenti a 16 milioni di dollari (0.4 %). I nuovi investimenti totalizzano invece 40 milioni di dollari (1.0%), equivalenti a 80 ponti. Oltre i normali piani ne è stato redatto uno speciale relativo alla capacità portante dei ponti per l'esecuzione del citato incarico. Da ciò risulta evidente che verranno eseguiti reinvestimenti su circa 100 ponti a causa della insufficiente capacità portante in previsione del futuro adeguamento con le prescrizioni riguardanti i carichi fornite dalla Comunità Europea. Quanto descritto in precedenza comporta una annuale campagna di interventi sui ponti per i prossimi 10 anni che viene riassunta in tabella 2. Intervento N° di ponti/anno Manutenzione Reinvestimento: durabilità capacità portante Investimenti Totale 60 100 80 240 Costo annuale (milioni Costo % * * di dollar) 28 0.7 24 52 40 144 0.6 1.3 1 3.6 ** In rapporto al valore di sostituzione dell'insieme dei ponti Tabella 2. Interventi sui ponti da parte dell'amministrazione Nazionale Svedese dei Trasporti. 29 I ponti comunali Nel 1973 i Comuni di Gothenburg, Solna e Stoccolma iniziarono una cooperazione avente lo scopo di indagare, tra le altre cose, in quale maniera fossero distribuiti i costi nelle diverse attività operative. A tempo debito, si unirono a in questo compito anche i Comuni di Sundsvall, Lulea e Vasteras, un sforzo a livello di cooperazione che è stato conseguito sotto il patrocinio della Commissione per la Manutenzione e i Costi ( DKU). Sotto gli auspici del DKU venne istituito uno speciale comitato di lavoro chiamato << DKU/7 - Ponti ed altre strutture portanti >> con il proposito di studiare e confrontare i costi di manutenzione dei ponti. Questo lavoro condusse ad una speciale pubblicazione edita nel 1986 [3]. Da allora, il lavoro è stato ampliato [1]. Dalle statistiche effettuate dal DKU/7 [3] risulta evidente come i seguenti fattori siano importanti per la mole di interventi di manutenzione sui ponti e di conseguenza sui costi di esecuzione. • • • • • Età media del ponte: Proporzione dei ponti costruiti prima del 1965: Numero di cicli annuali ci gelo-disgelo: Quantitativo di sali anti-ghiaccio impiegati: Intensità del traffico: ( A, anni ) ( B, % ) (C) ( D, g/m2/anno ) ( E , veicoli km//giorno/m2, area della superficie stradale ). Questi parametri sono riportati in tabella 3 relativamente a ciascun Comune interessato e alla Amministrazione Nazionale Svedese dei Trasporti. COMUNE Sundsvall Solna Vaesteras Gothenburg Stoccolma Amministrazione Nazionale Svedese dei Trasporti A 28 16 17 18 25 B 56 9 37 22 40 Parametri C 32 37 30 34 37 D 80 260 200 765 600 E 70 240 90 170 230 25 67 34 220 60 Tabella 3. Parametri statistici (1984) 30 La Commissione DKU fornì una definizione di fattore di influenza: X=A*B*C*D*E che venne determinata per prevedere la manutenzione necessaria per i ponti ( Y ) espressa come costo a metro quadrato di superficie di impalcato e per anno e fornita dalla seguente equazione: Y = 12.1⋅ log X − 6. 45 ($ / m2 / anno) Tale equazione mostra una corrispondenza piuttosto buona con i costi attualmente effettuati e registrati nel 1984, allorquando i costi per i nuovi investimenti erano dell'ordine di grandezza di 1000 dollari a metro quadrato. Ciò implica che il ragionevole costo annuale per la manutenzione di un ponte ( U % ) rapportato al valore di sostituzione, può essere calcolato nel seguente modo, considerando il fattore di influenza X come punto di partenza: U = 1. 21 ⋅ log X − 6. 45 (%) I costi di manutenzione così calcolati ( U% ) per ciascun Comune sono presentati in tabella 4. COMUNE X 2700000 Sundsvall 3300000 Solna 3400000 Vaesteras 18000000 Gothenburg 51000000 Stoccolma Amministrazione Nazionale Svedese 7500000 dei Trasporti U (% ) 0.3 0.3 1.1 1.4 0.8 Tabella 4. Fattori di influenza ( X ) costi di manutenzione calcolati ( U% ) Risulta evidente da tali valori che il livello ragionevole varia lo 0.3 e l'1.4 % valore di ricostruzione annuale. 31 Comparazione a livello internazionale L'esigenza di manutenzione per le infrastrutture esistenti, di cui i ponti costituiscono una parte significativa, indusse l' OECD a condurre un'indagine sul complesso dei problemi relativi alla manutenzione dei ponti, sia dal punto di vista tecnico che da quello economico [5]. Risulta evidente da tale indagine come la richiesta di manutenzione per i ponti in Svezia sia di ragionevole e pressoché di modesta dimensione se confrontato con il resto del mondo occidentale e in particolar modo con gli Stati Uniti ( tabella 5 ). Necessità di manutenzione Stato / continente N° di ponti Svezia Nord Europa Sud Europa Giappone Australia * Nord America OECD (totale) 12000 60000 40000 100000 13000 560000 800000 Valore di ricostruzione Bilioni di dollari Milioni di dollari all'anno % del valore di ricostruzione 33 92 112 567 8 2833 3645 0.8 1.0 1.5 1.8 0.3 2.5 2.2 4.2 9.2 7.5 31.7 2.3 113.3 168.2 ** Non tutte le regioni Tabella 5. Sommario dell'OECD [5] Ciò non deve apparire per nulla strano se si considera che in Svezia i ponti sono stati sottoposti a regolari ispezioni sin dalla fine degli anni '40. Questa è risultata invece una attività pressoché completamente ignorata negli Stati Uniti. Un'altra ragione risiede nella mancanza, nella maggior parte dei ponti Nordamericani, dell' impermeabilizzazione e della pavimentazione, come anche di giunti a tenuta d'acqua. Questa filosofia di progettazione costituisce pertanto un potente accelerante dei processi corrosivi delle armature delle solette degli impalcati da ponte. 32 Conclusioni Nell'ottica di un confronto a livello internazionale, risulta evidente come l'insieme dei ponti Svedesi risulti piuttosto ben gestito e in relative buone condizioni. Ciò può essere ascritto alla filosofia di progettazione adottata, alla regolare loro ispezione e al sistematico sistema gestionale applicato dall'Amministrazione Nazionale Svedese dei Trasporti, come anche dalle autorità municipali. Riferimenti bibliografici [1] INGVARSSON H., WESTERBERG B. Interventi e manutenzione su ponti ed altre strutture portanti Commissione svedese di ricerca sui trasporti [2] LINDBLADH L. La gestione dei ponti da parte dell'Amministrazione Nazionale Svedese dei Trasporti Conferenza internazionale sulla gestione dei ponti, 28-30 Marzo 1990, Università del Surrey, Gran Bretagna [3] DKU/7 Driftkostnadsutrendningens kostbyggnadsgrupps specialrapport Pubblicato dall'Associazione delle Autorità Municipali Svedesi Maggio 1986 [4] INGVARSSON H. Interventi su ponti e costi di manutenzione Conferenza internazionale sulla gestione dei ponti, 28-30 Marzo 1990, Università del Surrey, Gran Bretagna [5] OECD La durabilità del calcestruzzo ( ISBN 92-64-13199-X ), 1989 [6] INGVARSSON H. Esigenze di manutenzione per i ponti in Svezia. Contributo al seminario anglo-svedese su gli interventi di riparazione del calcestruzzo 11-12 Dicembre 1992, Università della Tecnologia di Chalmers, Gothenburg, Svezia 33