Italia Oggi 31.08.2012 - Intervento ANC italia-oggi-31-08
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Diritto Venerdì 31 Agosto 2012 In edicola & Fisco 21 QUESTO MESE CHARLOTTE CASIRAGHI I MIGLIORI PARTITI D’EUROPA L’Istituto pensionistico si affida a Equitalia per i 60 milioni che mancano ai 40 già incassati Avvocati alla Cassa. Per 100 mln Maxioperazione di recupero di contributi non versati DI E IGNAZIO MARINO quitalia al fianco di Cassa forense per recuperare 60 milioni di contributi non versati fra il 2006 e il 2009 e già iscritti a ruolo. L’ente di previdenza degli avvocati, infatti, a inizio anno ha inviato 45 mila lettere di pre accertamento agli iscritti per rivendicare una cifra che complessivamente si aggira intorno ai 100 milioni di euro (fra contributi, sanzioni e interessi). Di questi, 40 milioni sono stati già stati incassati attraverso regolarizzazione spontanea e tramite procedura interna. Per i restanti 60 milioni, l’ente guidato da Alberto Bagnoli si è affidato alla società di riscossione per affrontare i 20 mila casi restanti e più complessi ma anche per sfruttare delle procedure più flessibili sulla rateazione dei debiti. L’operazione. Il progetto di recupero crediti prende il via con un primo censimento degli iscritti non in regola con I NUMERI DELL'OPERAZIONE 150 MILA Gli avvocati iscritti a Cassa forense Le lettere complessive di pre accertamento inviate per contestare omessi e/o ritardati 45 MILA versamenti relativi ai contributi in autoliquidazione per gli anni 2006, 2007, 2008 e 2009 (mod. 5/2007, 2008, 2009 e 2010) Gli iscritti che hanno dimostrato di avere 5 MILA in qualche modo pagato Gli iscritti che hanno sanato la propria 20 MILA posizione versando quanto dovuto più le sanzioni ridotte Le posizioni iscritte a ruolo e di cui si oc20 MILA cuperà ora Equitalia 40 MILIONI I contributi già recuperati 60 MILIONI I contributi da recuperare Fonte: Elaborazione ItaliaOggi su dati forniti da Cassa Forense i versamenti. Segue lettera del 10 febbraio 2012, prot. n. 19106/2012 con la quale partono le informative di pre accertamento per circa un terzo degli iscritti a Cassa forense, per contestare omessi e/o ritardati versamenti relativi ai contributi in autoliquidazione per gli anni 2006, 2007, 2008 e 2009 (mod. 5/2007, 2008, 2009 e 2010). In 5 mila rispondono tempestivamente inviando all’ente l’apposita documentazione che dimostra la regolarità dei versamenti. In 20 mila, con la crisi. Non solo. Considerando che questa è la mole più rilevante di contributi da recuperare, per importi (60 milioni circa in tutto) e complessità delle procedure, la Cassa ha inteso appoggiarsi ad una società che prevede procedure più flessibili al contrario di quelle contenute del regolamento inLa conventerno dell’istituto zione con Equipensionistico. In talia, già operavirtù della citativa dal primo ta convenzione, agosto 2012, la dilazione dei prevede rateapagamenti potrà zioni fino a 4 o essere richiesta 6 anni con l’apdirettamente plicazione di un Alberto Bagnoli agli sportelli dei tasso di interesvari agenti per la riscossione se, stabilito dalla Cassa, del su tutto il territorio nazio3% annuo e rate minime di nale. Maggiori informazioni 100 euro mensili. Questo, a e la modulistica necessaria giudizio dell’ente, darà magsono disponibili sul sito ingiore respiro a quei 20 mila ternet www.gruppoequitalia. avvocati che si sono visti recait/equitalia/opencms/it/cittapitare cartelle esattoriali e che dini/rateazioni/. allo stesso tempo fanno i conti invece, riconoscono il loro debito e di conseguenza effettuano il versamento diretto, in oblazione, con sanzione ridotta di un terzo (art. 13 nuovo Regolamento delle sanzioni), entro il 30/4/2012, tramite Mav elettronico autoprodotto dal sito dell’ente. © Riproduzione riservata LETTERE Enti di previdenza, accorparsi per salvarsi DI GIULIANO CAZZOLA* organi amministrativi per ciascun fondo di categoria. Si determinerebbero, però, importanti i risparmi di carattere funzionale che potrebbero servire al miglioramento dell’equilibrio di gestione. Sin da adesso sarebbero necessari processi di accorpamento po breve, non tengono adeguatamente conto delle trasformazioni intervenute nei singoli Gentile direttore, in riferimento all’articolo mercati del lavoro, ma immaginano un fupubblicato da ItaliaOggi il 28 agosto dal tituro sempre uguale al passato (nonostante tolo «Casse, poltrone d’oro» confermo che da i pesanti effetti della crisi finanziaria sulla parte del ministro del lavoro Elsa Fornero consistenza patrimoniale); non prevedono fforme di solidarietà oltre i confini di nei confronti delle Casse «privatizzacciascun ordine o albo professionale. te» non esistono pregiudizi né, tanto L meno, questioni di feeling. Si tratta L’istituzione di una super cassa delViaggio di ItaliaOggi nei bilanci consuntivi 2011 degli istituti previdenziali dei professionisti lle professioni consentirebbe, invece, invece di una precisa assunzione di d responsabilità di una importante di compiere quell’operazione che è a Spesa per cda, revisori e delegati dieci volte quella dell’Inps b studiosa della materia previdenziale base e a garanzia del sistema Inps e dei modelli di previdenza obbligache, per prima e in modo puntuale, ha ttoria: il bilancio unitario ovvero uno denunciato i rischi che corrono i liberi sstrumento finanziario che consente, professionisti (1,5 milioni di iscritti e a seconda delle condizioni determi500 mila pensionati) a causa di regole n insostenibili nel tempo e che, divenunatesi nei diversi mercati del lavoro, d ta ministro del welfare, sta cercando di trasferire risorse eccedenti in una h ffra lle C d i ti l di porvi rimedio nonostante le resistenze che Casse per ttraguardare una maggiore particolare gestione ad altre in difficoltà, in incontra nei gruppi dirigenti delle Casse e efficienza gestionale attraverso economie di un contesto tendenzialmente di regole conella loro capacità di condizionare i gruppi scala e di scopo con accordi di tipo coopemuni. Non si vede, infatti, perché una ime le commissioni parlamentari. ItaliaOggi rativo che prevedano l’utilizzo congiunto di postazione solidaristica, che nell’Inps tiene ha avuto il merito di mettere a confronto i strutture e di attività di servizio. È noto, poi, insieme, pur nella diversità, artigiani, comcosti degli organi istituzionali dell’Inps con che il decreto «Salva Italia» chiede alle Casse mercianti, lavoratori dipendenti, dirigenti e quelli del sistema della previdenza «privadi elaborare piani di sostenibilità nella procollaboratori, non possa valere anche per gli tizzata», dimostrando che i secondi sono ben spettiva dei prossimi cinquant’anni, senza avvocati, gli ingegneri e i medici. Si potrebbe più elevati dei primi nonostante l’evidente includere, fatto salvo l’aspetto del rendimenalmeno cominciare, accorpando, nella Cassa sproporzione delle dimensioni organizzatito reale, il valore del patrimonio. Non è una già ora «intercategoriale», quelle istituite ai ve. Ma il problema principale non è quello imposizione vessatoria ma una richiesta (a sensi del dlgs n.103/1996 per le quali sono delle poltrone. In fondo, se un giorno, come fronte di un debito latente stimato in 100 disposte le medesime regole di calcolo consarebbe auspicabile, le Casse dovessero conmiliardi) posta a salvaguardia delle future tributivo. fluire in un solo ente, è evidente che, avviene generazioni di liberi professionisti. Le stime * deputato del Pdl e vice presidente così anche nell’Inps, resterebbero specifici attuali riguardano un arco temporale tropdella commissione lavoro & Fisco QUESTO MESE GHI CHARLOTTE CASIRAG EUROPA D’EU I MIGLIORI PARTITI D Casse, i vertici costano 33,5 mln DI IGNAZIO MARINO E DANIELE CIRIOLI C ostano oltre 33,5 milioni di euro le poltrone delle Casse di previdenza private e privatizzate per occuparsi delle pensioni di 1,3 milioni di professionisti. Tanto hanno speso le 20 gestioni nel 2011 per gli organi collegiali: consigli di amministrazione, revisori e delegati. Circa due milioni in più rispetto al 2010. A confronto, l’Inps ha speso nel 2011 meno di un decimo per occuparsi, però, di 20 milioni di soggetti. Cifre che fanno capire bene perché il ministro del lavoro Elsa Fornero continua a insistere sulla «necessità di studiare percorsi per unificare le casse per ridurre i costi a beneficio della sostenibilità», come accaduto nell’ultima audizione in Bicamerale di controllo enti gestori (si veda ItaliaOggi del 12/7/2012). È quanto emerge dal confronto dei bilanci 2011 degli enti dei professionisti con quello dell’Inps (si veda altro articolo a pagina 22). Tornando alle casse, in 15 casi le spese sono lievitate mentre in quattro si sono abbassate. L’Enpam, l’ente dei medici con il più alto numero di iscritti (350 mila), è quello che ha speso in assoluto la cifra più alta, 4 milioni 326 mila euro (nel 2012 è scattato però il taglio del 10% dei compensi degli amministratori). Mentre l’istituto dei consulenti del lavoro è quello che registra in proporzione, rispetto all’anno precedente, l’incremento maggiore dei costi. Passando dagli 854 mila euro del 2010 a 1 milione 358 mila euro del 2011. L’Enpaf (circa 76 mila farmacisti), fra gli enti di vecchia generazione, invece è quello che ha speso di meno, 266 mila euro. In calo rispetto all’anno precedente quando la cifra ammontava a poco più di 280 mila euro. Quattro casse di previdenza, tuttavia, sono andate in controtendenza riducendo o i gettoni o le sedute degli organi. Si tratta di Cassa forense (avvocati), Inarcassa (architetti e ingegneri), la gestione separata Enpaia per gli agrotecnici e la citata Enpaf. Quest’ultima, fra l’altro, detiene un ulteriore primato. Con i suoi 3,50 euro, è la gestione che ha il costo medio per singolo iscritto più basso. Con 280 euro, invece, i notai sono quelli che spendono di più per mantenere i propri organi collegiali. Un cenno a parte meritano quegli enti di nuova generazione (per biologi, periti industriali, infermieri ecc). Nati nel 1996, il dlgs 106 infatti ha previsto strutture estremamen- Continua a pagina 22 L’Anc: inutile arroccarsi Le Casse di previdenza scelgano di riorganizzare i propri organi collegiali, prima che sia il legislatore a farlo. È di questo avviso l’Associazione nazionale dei commercialisti (Anc) guidata da Marco Cuchel che già due anni fa, nel corso dell’annuale convegno «Pacchetto professioni» a Pisa, aveva lanciato la necessità di studiare nuove sinergie fra casse per risparmiare e migliorare i servizi resi agli iscritti. «Il processo di rinnovamento», spiega, «venga da noi piuttosto che subirlo dall’alto con misure che non terrebbero conto dei nostri desiderata e delle nostre proposte tecniche, visto che siamo in grado di formularle quali professionisti economici, giuridici, gestionali, sanitari ecc». Sugli alti costi dei vertici degli enti quindi, «è inutile alzare barricate. Occorre invece, prendere in seria considerazione meccanismi aggregativi in grado di ridimensionare le spese».