BEATRICE SAMBUGAR La presenza di Troglochaetus beranecki

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BEATRICE SAMBUGAR La presenza di Troglochaetus beranecki
Studi Trent. Sci. Nat., Acta Biol., 81 (2004): 145-148
© Museo Tridentino di Scienze Naturali, Trento 2005
ISSN 0392-0542
145
La presenza di Troglochaetus beranecki Delachaux (Polychaeta, Nerillidae) in due
grotte italiane
Beatrice SAMBUGAR
Museo Civico di Storia Naturale, Lungadige Porta Vittoria 9, I-37129 Verona
E-mail: [email protected]
RIASSUNTO - La presenza di Troglochaetus beranecki Delachaux (Polychaeta, Nerillidae) in due grotte italiane Viene segnalata la presenza di Troglochaetus beranecki in due grotte italiane: il Fontanon di Riu Neri sulle Prealpi
Carniche e la Pesciara di Bolca sui Monti Lessini. Si tratta del primo ritrovamento per l’Italia in ambiente di grotta,
poiché l’unica altra notizia per la fauna italiana riguarda l’ambiente iporreico di un torrente tributario del Lago di
Tovel (Trentino). Questa specie, rinvenuta soprattutto negli acquiferi freatici continentali dell’Europa e del nord America, è stata raramente trovata in grotta, dove sembra occupare un habitat legato alle acque di falda. Si può ipotizzare
che T. beranecki colonizzi l’acqua di falda (di base o sospesa) dell’area estesa su cui le due grotte insistono: il suo
legame con tale habitat, piuttosto che con quello carsico vadoso, confermerebbe per l’Italia le osservazioni fatte per
altre grotte europee.
SUMMARY - The presence of Troglochaetus beranecki Delachaux (Polychaeta, Nerillidae) in two Italian caves - The
presence of Troglochaetus beranecki is reported in two Italian caves: the Fontanon di Riu Neri on the Prealpi Carniche
and the Pesciara of Bolca on the Monti Lessini. It is the first finding for Italy in cave habitats because the only other
finding for Italian fauna concerns the hyporheic environment of a tributary stream of Lake Tovel (Trentino). This
species, found mostly in continental phreatic aquifers of Europe and North America, has rarely been found in caves,
wherein it seems to occupy an interstitial groundwater habitat. T. beranecki is assumed to colonize the groundwater
(base or perched) of the extended area where the two caves are. Its tie to such habitat, rather than to the vadose karstic
habitat, could confirm for Italy the observations made for other European caves.
Parole chiave: Troglochaetus beranecki, stigobionte, grotta, glaciazioni, Italia settentrionale
Key words: Troglochaetus beranecki, stygobite, cave, glaciations, northern Italy
1.
INTRODUZIONE
Durante una serie di ricerche aventi lo scopo di approfondire la conoscenza della fauna sotterranea italiana, sono stati rinvenuti alcuni esemplari del Polichete
Troglochaetus beranecki Delachaux, 1921. T. beranecki
è l’unico Nerillidae di acqua dolce in quanto tutte le
altre specie di questa famiglia sono marine. Si tratta di
una specie stigobionte, ampiamente distribuita in Europa, dalla Finlandia (Särkkä & Mäkelä 1998, 1999)
all’Italia (Morselli et al. 1995), e in nord America
(Pennak & Ward 1986; Strayer et al. 1995; Strayer
2001). Le segnalazioni sul versante meridionale delle
Alpi, nell’ambiente interstiziale del Rio Santa Maria
Flavona, tributario del Lago di Tovel (Morselli et al.
1995, 1998), e nell’ambiente iporreico del Torrente
Noce Bianco (Maiolini 2005) erano finora le uniche
per l’Italia. La specie viene in questo lavoro segnalata
per due grotte italiane, una del Veneto e una del Friuli.
L’interesse da un punto di vista sia filogenetico sia
zoogeografico ed ecologico di T. beranecki, la pone in
rilevanza nell’ambito delle specie sotterranee italiane.
T. beranecki è, infatti, un antico elemento talassoide,
in relazione con i mari epicontinentali terziari. Originatosi nell’ambiente marino mesopsammico, ha invaso le acque sotterranee. Pennak (1971) e Tilzer (1973)
sottolineano l’importanza della via marine-brackishfreshwater per gli organismi dello psammon e, nel caso
di T. beranecki, la sua successiva dispersione, attraverso differenti bacini, nella continuità delle acque di base
europee, fino alle valli alpine d’alta montagna. L’importanza di tale via è stata recentemente dimostrata
anche per gli Oligocheti (Sambugar et al. 1999) con il
rinvenimento in grotte italiane e slovene di specie appartenenti a generi prevalentemente marini.
2.
AREA DI STUDIO
Gli esemplari esaminati provengono da due grotte
situate rispettivamente sui Monti Lessini in provincia
146
Sambugar
Troglochaetus beranecki in grotte italiane
Tabella 1 - Siti di indagine (caratteristiche generali).
Table 1 - Survey sites (general characteristics).
latitudine
longitudine quota
data di
N
E
m s.l.m.
raccolta
Grotta La Pesciara di Bolca
11°13'20"
45°35'57"
580
11-07-2002
24-04-2004
Grotta Fontanon di Riu Neri
12°44'5"
46°21'40"
722
21-09-2003
di Verona e sulle Prealpi Carniche di destra Tagliamento in provincia di Udine: (1) grotta La Pesciara di
Bolca (1448 V/VR), Brusaferri, Bolca, Verona e (2)
grotta Fontanon di Riu Neri o La Rimine (114 Fr),
Socchieve, Udine (Tab. 1). Nella prima sono stati raccolti 6 esemplari nella pozza di stillicidio della galleria inferiore della grotta, di cui 5 da F. Stoch e G.
Tomasin l’11 luglio 2002 e uno da E. Mezzanotte, B.
Sambugar e F. Stoch il 24 aprile 2004. Nella seconda
sono stati raccolti 10 esemplari da F. Stoch e G.
Tomasin il 21 settembre 2003 nel lago-sifone a 50 m
dall’ingresso.
3.
conducibilità
(µS cm-1)
554
pH
7,8
O2
mg l-1
2,8
100 µm
METODI
Gli esemplari di T. beranecki sono stati raccolti con
retino (maglie di 100 µm) nell’acqua e nel sedimento,
trasferiti in alcool al 70% ed esaminati al microscopio
ottico (1000x) in glicerina. Il campione raccolto nella
Pesciara di Bolca nel 2004 è stato trasportato in laboratorio entro un refrigeratore portatile, per poter esaminare dettagliatamente morfologia e comportamento degli esemplari vivi eventualmente presenti. L’unico esemplare rinvenuto di T. beranecki è stato poi trasferito in alcool 70% ed esaminato in glicerina al microscopio ottico.
Tutto il materiale (a parte i 5 esemplari raccolti nella
Pesciara di Bolca nel 2002), conservato in alcool 70%,
è depositato presso la collezione dell’autrice.
L’esemplare rinvenuto nella Pesciara di Bolca nel
2004 era maturo, con 7 segmenti parapodiali e un
ovocita nel V segmento. Dei 10 esemplari del Fontanon
di Riu Neri, 8 erano immaturi, con 6 segmenti
parapodiali, e 2 erano adulti, con 7 segmenti parapodiali (Fig. 1).
4.
T
(°C)
8,1
4,0
7,4
RISULTATI E DISCUSSIONE
I ritrovamenti nord-americani di T. beranecki si riferiscono esclusivamente agli ambienti interstiziali di
alcuni corsi d’acqua del Colorado e del Montana
(Pennak 1971; Pennak & Ward 1986) e della parte nordorientale degli Stati Uniti (Strayer 2001). Strayer esprime qualche dubbio sul fatto che le popolazioni americane ed europee appartengano ad un’unica specie ma,
in assenza di altre indagini che non siano solo morfo-
Fig. 1 - Un esemplare di Troglochaetus beranecki (foto: B.
Maiolini).
Fig. 1 - A specimen of Troglochaetus beranecki (photo: B.
Maiolini).
logiche, assegna il suo materiale alla specie beranecki.
Per quanto riguarda l’Europa, questa specie è stata rinvenuta soprattutto in ambiente iporreico e freatico, ma
anche in sorgenti e grotte. Le segnalazioni riguardano
i bacini di grandi fiumi quali Rodano, Garonna, Reno,
Weser, Danubio, Oder, Elba, ma anche i torrenti d’alta
montagna del versante settentrionale alpino (Husmann
1962; Tilzer 1968) e, nel versante meridionale, il Rio
Santa Maria Flavona in Trentino (Morselli et al. 1995).
Nell’ultimo lavoro citato viene fatto il punto delle conoscenze sulla diffusione della specie in Europa. A
completamento della lista dei siti in cui T. beranecki è
stato segnalato, va aggiunto il suo rinvenimento nelle
acque freatiche della Finlandia meridionale (Särkkä
& Mäkelä 1998, 1999) e nell’ambiente iporreico del
Torrente Roseg nelle Alpi svizzere (Malard et al. 2003).
Dall’esame dei dati di letteratura si evince che questa
specie abita di preferenza gli acquiferi freatici continentali, all’interno dei quali predilige l’ambiente
interstiziale. Assai poche sono le segnalazioni in grotta. Esse riguardano la Grotte de Ver in Svizzera
(Delachaux 1921), le grotte Reyersdorf (Stammer
1936) e Barbarossa (Schulze & Uhlmann 1960) in
Germania, la grotta Wolmsdorf in Polonia (Stammer
1937), la grotta Beké Barlang in Ungheria (Andràssy
1956) e 5 grotte – Peştera cu Apă din Dealul Cornilor,
Peştera de la Vadu-Crişului, Cetăţile Ponorului, Peştera
Studi Trent. Sci. Nat., Acta Biol., 81 (2004): 145-148
Neagră, Peştera Cîmpenească – nella Romania occidentale (Pleşa 1977). In talune di esse, e precisamente
in quelle di Ungheria e Romania, T. beranecki è stato
rinvenuto nell’ambiente interstiziale del corso d’acqua sotterraneo.
È stato raramente trovato in grotta, e inoltre con popolazioni ridotte e in maniera irregolare: tali osservazioni, e la sua concomitante presenza dopo abbondanti
piogge, ha portato taluni autori (Delachaux 1921;
Stammer 1936, 1937) a ritenere che T. beranecki sia un
elemento legato alle acque freatiche di base che, in seguito all’aumento del loro livello dopo forti piogge, può
arrivare ad insediarsi nell’ambiente di grotta. Le due
grotte italiane in cui viene segnalato sono poste in zona
alto-collinare. Il Fontanon di Riu Neri, alimentato da
acque locali, è una grotta molto profonda (oltre 200 m
esplorati) completamente invasa dall’acqua, ove è presumibile una connessione con l’acqua di base. La
Pesciara di Bolca è caratterizzata da un sistema di rocce
calcaree circondate da rocce vulcanoclastiche in cui la
circolazione avviene secondo campi di fratture con formazione di falde sospese individuali ed acquiferi circoscritti che, in caso di forti piogge, possono comunicare
tra loro con una circolazione verticale e/o laterale (com.
pers. R. Zorzin, Museo Civico di Storia Naturale di Verona). La presenza di T. beranecki in una pozza di stillicidio potrebbe essere in relazione a reticoli saturi sospesi, connessi con una falda d’acqua locale. In entrambi
i casi si può ipotizzare che T. beranecki risieda principalmente nell’acqua di falda (di base o sospesa) che
interessa l’area estesa su cui tali grotte insistono: il suo
legame con tale habitat, piuttosto che con quello carsico
vadoso, confermerebbe per l’Italia le osservazioni fatte
per altre grotte europee. È interessante sottolineare, a
tale proposito, che sia il Fontanon di Riu Neri sia la
Pesciara di Bolca presentano una ricca fauna stigobia a
Copepodi, Anfipodi e Batinellacei.
I rinvenimenti in Italia di T. beranecki confermano
la capacità colonizzatrice di questa specie, ben adattata
alla vita interstiziale in acque fredde: essa potrebbe essersi stabilita nelle acque sotterranee italiane in
concomitanza con i periodi glaciali quaternari e aver
seguito successivamente il ritiro dei ghiacciai, giungendo
e rimanendo confinata in aree poste a quote elevate.
Anche Strayer (2001) ha rinvenuto la specie in aree
glacializzate del Nord-America, dove è stato segnalata
da Pennak (1971) sino a 3050 m di quota. A conferma
di ciò, si può sottolineare che le due grotte oggetto della
presente segnalazione si trovano entrambe in aree poste
al margine dei grandi ghiacciai wurmiani, e che T.
beranecki non è mai stato trovato nelle alluvioni della
pianura padana (Ruffo 1961; Sambugar 1970; Ferrarese
& Sambugar 1976; Braioni et al. 1980).
5.
RINGRAZIAMENTI
Ringrazio Fabio Stoch, che ha messo a disposizio-
147
ne il materiale da lui raccolto nelle grotte indagate, ed
Enrico Mezzanotte con Gianfranco Tomasin, che hanno partecipato ad alcune raccolte. La ricerca è stata
parzialmente finanziata con fondi del progetto europeo PASCALIS (Protocols for the ASsessment and
Conservation of Aquatic Life In the Subsurface),
contract n° EVK2-CT-2001-00121.
Dedico questo lavoro a Sandro Ruffo, amico e maestro carissimo, uno dei pionieri della ricerca sulle
acque sotterranee italiane.
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