Responsabilità n. 5

Transcript

Responsabilità n. 5
5
Editoriale
Efficienza energetica
Andrea Re
La crisi finanziaria scoppiata nei mesi scorsi ha assunto da
subito caratteri globali, colpendo non solo i Paesi occidentali che
avevano scommesso in misura maggiore su un’economia basata
sul debito, ma estendendosi a tutto il mondo in conseguenza
della forte interconnessione che ormai da anni caratterizza il
“mercato globale”. Le conseguenze di questa crisi si stanno
riflettendo oggi in modo netto anche sull’economia reale,
proiettando ombre poco accattivanti sul futuro.
Spingendo la riflessione un poco oltre i provvedimenti
immediati, necessari per tamponare l’emergenza, i fatti recenti
mettono più ampiamente in discussione un modello di sviluppo
che si sta mostrando sotto molti aspetti poco o per nulla
sostenibile.
Il problema si pone non solo in campo economico, ma in modo
più specifico anche dal punto di vista ambientale. L’estensione
dello sviluppo industriale in aree sempre più vaste del pianeta e
lo sfruttamento più intenso delle fonti fossili di energia hanno
posto due serie di problemi che abbiamo cominciato a
“misurare” in modo macroscopico solo pochi decenni fa: da un
lato la limitatezza delle risorse energetiche fossili, dall’altro il
fatto che il loro impiego contribuisce in modo significativo
all’innalzamento globale della temperatura e ai mutamenti
climatici che condizionano l’esistenza di molte popolazioni.
Di fronte a questo scenario critico sia dal punto di vista
economico che ambientale si può decidere di ripetere le scelte
del passato, complice la difficoltà del momento, oppure
intraprendere una strada nuova fondata sull’efficienza
energetica come criterio per uno sviluppo sostenibile.
Decidere di percorrere la via dell’efficienza energetica e dello
sviluppo delle fonti rinnovabili di energia è una scelta che ne
racchiude altre.
Innanzitutto significa investire nello sviluppo di un settore
economico giovane e innovativo, che può ridare fiato ad un
sistema economico in affanno.
Una scelta innovativa non solo dal punto di vista tecnologico,
ma anche nell’idea di sviluppo che racchiude: investire in
efficienza energetica significa infatti non tornare a basare la
crescita e il benessere sul consumo di materia e di energia, ma
sul risparmio e sul miglioramento della qualità delle imprese e
dei prodotti.
Una scelta, infine, strettamente legata ad un processo di
crescita non solo economica ma soprattutto culturale nell’ottica
di poter “soddisfare i bisogni dell'attuale generazione senza
compromettere la capacità di quelle future di rispondere alle
loro” (Rapporto Burtland, 1987).
Il recente provvedimento dell’Unione Europea che ribadisce
l’obiettivo di riduzione del 20% dei consumi energetici e delle
emissioni entro il 2020 e il programma elettorale con cui Obama
ha vinto le elezioni negli USA vanno in questa direzione. Serve
però la collaborazione concreta di tutti perché queste “idee
deboli” possano costruire un mondo diverso.
talenti di donna e a non celarli seguendo la tendenza del
momento, che ci vorrebbe sempre così irreprensibili e…maschili!
La Natura è un tempio dove pilastri vivi
mormorano a tratti indistinte parole;
l'uomo passa, tra foreste di simboli che
l'osservano con sguardi familiari."
Charles Baudelaire
Riscaldamento globale, inquinamento,
ciodue, fumi, cementificazione, polveri
sottili…
… parole sempre più presenti e sempre
più familiari all’uomo che le produce, le
consuma, le mastica, le dimentica.
E la natura? Qualcuno dice che la
natura si rivolta, si ribella; forse la
natura semplicemente “parla”. Parla
con il suo linguaggio, con i suoi simboli,
parla con il suo sguardo familiare che ci
osserva e si chiede “perché?”.
La natura è per l’uomo. La natura, oggi
più che mai, è in mano all’uomo che
deve decidere cosa farsene; cosa fare
dell’ambiente
che
ha
in
mano,
dell’ambiente in cui vive e che gli è così
necessario per vivere.
La sfida del 2009 è rivolta all’impegno e
alla riflessione sul nostro essere
nell’ambiente e non solo per l’ambiente.
Ognuno deve divenire sempre più
responsabile dell’ambiente che vive, e
l’unico modo che ci rimane è quello di
valorizzare ogni scelta, dalla più grande
alla più piccola, per dare il nostro
piccolo o grande contributo di risposta
alla natura che parla, all’uomo che si
ammala, all’ambiente che muore.
L’ecologia non è solo una battaglia
sociale, è la nostra oikos, "casa".
Con la stessa cura che manifestiamo
per le nostre abitazioni, così dobbiamo
prenderci cura dell’ambiente in cui
viviamo, dal rispetto all’attenzione ai
minimi particolari, dalla pulizia alla
volontà di rendere sempre più bella la
casa nostra e di tutti.
È impegnativo ma è uno di quegli
impegni che dà senso, che dà
significato, che rende più bella la vita.
Buon Natale
Roberto
- Responsabilità Sociale – n. 5
Dicembre 2008 – PAG. 2
ORATORIO DE LOS ANDES
Alberto Zorat
Da diversi anni, insieme ad altri amici, mi interesso dell'aiuto ai poveri dell'America
Latina con il gruppo dell’Operazione Mato Grosso. In particolare in questi ultimi anni
mi sono preoccupato di tanti ragazzi poveri dell’Oratorio delle Ande del Perù.
Ai piedi di queste bellissime montagne, che nulla hanno da invidiare alle nostre Alpi,
vivono popolazioni poverissime dedite a pastorizia e agricoltura. Per molti l’unica
possibilità è emigrare. Lasciare la propria terra, i propri cari.
Lassù è giunto nel 1976 un sacerdote italiano, p.Ugo De Censi, che commosso dalla
vita molto povera, e soprattutto dai tanti ragazzi rimasti orfani, decise che doveva far
qualcosa per sopperire alla loro misera condizione.
Così nel 1978 accolse in casa alcuni ragazzi campesinos tra i più poveri con l'intento
di insegnar loro un lavoro di cui vivere. Chiamò un maestro d'intaglio del legno, un
artista locale del Cuzco.
Piano piano i ragazzi impararono a lavorare il legno, impararono a scolpire,
diventarono veri artigiani. Poi vennero altri scultori anche dall'Italia e da altre nazioni.
Altri ragazzi bussarono alla porta di p.Ugo e così il numero crebbe. Poi vennero le
ragazze e nacque la scuola-laboratorio di tessitura-maglieria, poi la scuola per i
maestri rurali, poi il seminario, la vetreria artistica, la scultura della pietra e poi in
questi ultimi anni la scuola per guide alpine (o meglio andine) insieme alla costruzione
di 3 Rifugi d’alta montagna ai piedi delle più belle cime della Cordillera (Rif.Perù
mslm.4765-Rif.Ishinca- mslm.4350-Rif. Huascaran mslm.4.675).
Così sulle Ande peruviane sono nate più di 50 case-missioni dove ci sono volontari ,
anche con figli, (che non guadagnano nulla) che lavorano per crescere e educare tanti
ragazzi poveri.
Sono circa 1500 i ragazzi e le ragazze che ospitiamo, ogni giorno come in una
famiglia, nelle nostre case.
In queste case rimangono 5 anni. Tutte queste case (taller) portano il nome di Don
Bosco o di Maria Ausiliatrice.
RICEVONO TUTTO GRATIS: istruzione, alimenti, attrezzi di lavoro, medicinali
e l’educazione religiosa. Vivono della Carità che arriva da tanti giovani e adulti che in
Italia dedicano il loro tempo libero a lavorare per raccogliere fondi (raccolta materiali
usati, lavori agricoli, tinteggiature, traslochi, gestione rifugi e tante altre iniziative).
Rimane però in noi sempre l'interrogativo."Questi ragazzi, quando termineranno i 5
anni di taller e cominceranno a guadagnare e vivere del loro lavoro, saranno più buoni
di quelli che non hanno avuto la possibilità di frequentare il taller? Si ricorderanno dei
loro fratelli più poveri? Si ricorderanno di GESU’…?"
Così, un po’ per far nascere nei ragazzi il seme della Carità, un po’ per
avvicinare e aiutarne tanti altri, è nato l'Oratorio delle Ande.
Al sabato quando le lezioni terminano i ragazzi tornano alla loro comunità (chi deve
fare 2 ore di strada a piedi, chi 3, chi 5, qualcuno anche di più).
Nei loro villaggi i ragazzi del taller ne avvicinano tanti altri. Il sabato e la domenica
con loro giocano, insegnano a cantare, a pregare, lavorano per le persone ancora più
povere che loro (storpi, malati, ciechi, persone anziane), piantano alberi, scavano
canali d'irrigazione, costruiscono case.
Ecco l'Oratorio delle Ande: 25.000 ragazzi che tutte le domeniche si ritrovano
a lavorare, a pregare, a stare allegri nel nome di Don Bosco.
E alla domenica non manca mai un piatto di minestra per tutti: chi ne prende 2, chi 3
o anche 4 per avere la pancia piena almeno un giorno la settimana.
Ad ognuno di questi ragazzi dell'Oratorio delle Ande da alcuni anni facciamo un
regalo: alcuni oggetti utili per loro e per la loro famiglia. Un segno dell’Amore del
Padre per i suoi figli più poveri.
L'anno scorso abbiamo regalato uno zaino, una torcia elettrica, un coltellino e 20
metri di corda; negli anni precedenti un materasso e due coperte, l'anno prima ancora
pentole, posate, coltello da cucina.
Questi regali sono consegnati alla fine di un concorso che impegna i ragazzi peruviani
da Pasqua fino ad ottobre.
È un modo per far loro dono di una cosa utile e allo stesso tempo di richiedere loro
impegno e partecipazione.
Quest'anno il regalo
sarà un tavolo, due
panchette, 4 bicchieri, 4 tazze.
Nella CARITÀ che
inizia con il DARE
GRATUITO,
abbiamo incontrato
e desideriamo far
scoprire, anche ai
nostri figli, ai nuovi
amici, un significato
alla
propria
vita,
come il Vangelo ci
indica.
Ecco questo senso
della vita. Tutto ciò
che
abbiamo
c’è
stato regalato; per
questo
a
nostra
volta
dobbiamo
regalare.
Tutti
possiamo
lavorare
un po' di più e dare
il frutto del nostro
lavoro ai più poveri.
Questa è la regola
del gioco al quale
tutti siamo invitati.
Ringrazio tutti per
l’aiuto e l’attenzione.
- Responsabilità Sociale – n. 5
I regali di Natale
Alessandro Pagani
Dicembre 2008 – PAG. 3
UIC - ONLUS
UNIONE ITALIANA CIECHI
Andrea Faroni
“Il Natale è il fare qualcosa di extra
per qualcuno.”
Charles M. Schulz (1922-2000).
Qualcosa di “extra” …
… il panettone, la bottiglia, il regalo aziendale
con logo che finisce regolarmente in qualche
cassetto per non essere più riesumato se non
durante un trasloco?
No.
Non è questo l’extra che abbiamo in mente.
L’extra, che i collaboratori del gruppo Farco
hanno chiesto alla propria azienda per Natale,
non è un “extra” per sé ma è davvero un
“extra per qualcuno”; non per mettersi a posto
la coscienza, ma per dare gambe alle idee.
Per rendere concreto il convincimento che la
Responsabilità Sociale dell’azienda, e delle
persone che in azienda mettono il loro
impegno, la loro passione, il loro volto, sia
davvero un valore aggiunto per sé, per il
proprio lavoro, per l’ambiente che ci circonda,
per le persone con cui condividiamo il mondo,
magari proprio le più sfortunate …
… è a loro che dedichiamo il nostro “extra”.
A loro che concretamente vivono sulle Ande in
Perù, a loro che tentano di dare un senso alla
malattia con convivono fin da piccoli.
A loro auguriamo Buon Natale.
Con loro ci auguriamo di essere sempre capaci
di un Natale ricco di gesti, ricco di attenzione,
ricco di “extra impegno” per qualcuno.
Le tre iniziative che abbiamo deciso di
sostenere per l’anno 2009 sono:
- L’Oratorio delle Ande
- L’Unione Italiana Ciechi di Mantova
- L’acquisto di 100 copie del film-inchiesta
“Una scomoda verità” da distribuire a clienti,
personale e stakeholders in genere.
CHI SIAMO
L'Unione Italiana Ciechi e degli Ipovedenti ONLUS è un
ente morale, cui la legge e lo statuto affidano la
rappresentanza e la tutela degli interessi morali e
materiali dei non vedenti nei confronti delle pubbliche
amministrazioni.
SERVIZI
L'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti - ONLUS
offre diversi e molteplici servizi tesi ad una reale ed
attiva partecipazione dei non vedenti alla vita sociale del
Paese, sotto qualsiasi forma la si voglia considerare.
Il Centro Nazionale di Consulenza e Documentazione
Giuridica "Gianni Fucà" costituisce un insostituibile punto
di riferimento per tutte le questioni di carattere legale.
Il Centro Nazionale del Libro Parlato, anche grazie alle
sue sedi periferiche, capaci di soddisfare le richieste
dell'intero territorio nazionale, garantisce la massima
diffusione di qualsiasi tipo di testo o rivista su
audiocassetta.
Di pari importanza, il Centro Nazionale Tiflotecnico si
occupa della progettazione e distribuzione di hardware e
software appositamente studiati per essere un quotidiano
ausilio tanto per il lavoro quanto per lo studio o il tempo
libero.
In ultimo, volendo essere sempre al passo coi tempi e
promovendo la cultura della partecipazione e non quella
dell'esclusione, è stato creato un osservatorio che vigili
sulla reale accessibilità dei siti web anche per i minorati
della vista.
A Mantova l’U.I.C.I. assiste sul proprio territorio circa
1800 fra ciechi e ipovedenti iscritti e non.
A livello locale si effettuano diversi servizi:
Inserimento scolastico per tutti gli allievi ciechi
ed ipovedenti dalla materna alla scuola
superiore;
assistenza a ciechi e ipovedenti nel collocamento
al lavoro;
fornitura di materiale tiflotecnico (materiale cioè
specifico per le persone con disabilità visiva:
strumenti per la scrittura, per la gestione in
autonomia, per la casa ecc.);
predisposizione di domande per il riconoscimento
dell’invalidità, per la richiesta degli ausili previsti
dal Nomenclatore Tariffario e per gli strumenti
tecnologicamente avanzati (L.R. n. 23/99).
accompagnamento di ciechi e ipovedenti per le
necessità quotidiane
organizzazione di corsi di informatica e di
orientamento e mobilità rivolti a ciechi ed
ipovedenti.
Questa Sezione Provinciale U.I.C.I. di Mantova, utilizzerà
il contributo elargito per la messa a norma della sede
sezionale secondo gli ultimi decreti in materia di
sicurezza e per le attività sezionali summenzionate.
- Responsabilità Sociale – n. 5
Dicembre 2008 – PAG. 4
NEW ENTRY
NEW ENTRY
NEW ENTRY
Anni 2007-2008
Anni 2007-2008
Anni 2007-2008
Francesca Valzelli
34 anni, impiegata
amministrativa di Torbole
Casaglia (BS).
Francesca Parmigiani
30 anni, medico del lavoro di
Mazzano (BS).
Laura Fogliata
33 anni, medico del lavoro di
Iseo (BS).
Angela Foschini
36 anni, medico del lavoro di
Castiglione delle Stiviere (MN).
Luisa Franzoni
27 anni, ragioniera di Brescia.
Monica Fontana
42 anni, segretaria di azienda di
Ospitaletto (BS).
Elisa Bonzi
25 anni, ingegnere gestionale di
Nuvolento (BS).
Fabrizio Montanaro
33 anni, ingegnere gestionale di
Brescia.
Stefano Allegra
28 anni, ingegnere meccanico di
Brescia.
Andrea Re
31 anni, ingegnere civile di
Calvagese della Riviera (BS).
IMPATTO ZERO
AMBIENTE
Il gruppo Farco ha riconfermato,
anche per i prossimi anni, il suo
impegno
ambientale
per
garantire un “impatto zero”
relativo alle proprie attività.
Il gruppo Farco mette a
disposizione dei suoi clienti e
dei suoi collaboratori 100 copie
del film inchiesta “Una scomoda
Verità” per approfondire la
tematica dell’ambiente e del
riscaldamento globale.
Andrea Faroni
27 anni, ragioniere di Bagnolo
San Vito (MN).
Rodolfo Merlini
34 anni, geometra di Borgo San
Giacomo (BS).
Lorenzo Zini
21 anni, studente universitario
di Chiari (BS).
Sabrina Simoncelli
34 anni, laureata in economia di
Castel Mella (BS).
Davide Zoni
22 anni, tecnico manutentore di
Cigole (BS).
Omar Zoni
29 anni, agente commerciale di
Pavone Mella (BS).
Diego Vallenari
31 anni, agente commerciale di
Porto Mantovano (MN).
Mauro Vitali
24 anni, agente commerciale di
Chiari (BS).
Una scomoda verità
(An Inconvenient Truth)
è un film-documentario diretto
da Davis Guggenheim,
riguardante il problema
mondiale del riscaldamento
globale, e avente come
protagonista l'ex vicepresidente
degli Stati Uniti d'America,
Al Gore.
Si basa in larga parte su una
presentazione multimediale che
Gore crea e sviluppa durante
molti anni come parte della sua
campagna di informazione sui
cambiamenti climatici.
Responsabilità Sociale
Foglio di informazione
sulle scelte aziendali
di Responsabilità Sociale
Edizione SINTEX S.R.L.
Torbole Casaglia
Via Artigianato, 9
030 2150381
www.farco.it