Rivolto - Progetto integrato cultura del Medio Friuli

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Rivolto - Progetto integrato cultura del Medio Friuli
Storia
a cura di Lilia Bertolini
Fig. 1 - Carta delle opere militari nella zona del Medio Friuli, curata da Renzo Cipone di Nespoledo di Lestizza. (Tratto da Las Rives, dicembre 2002)
L’organizzazione TODT in Friuli
In Friuli la notizia dell’arruolamento nella TODT
giunge nei mesi del novembre, dicembre 1943
mediante l’affissione alle bacheche dei Comuni e
la pubblicazione di annunci sui giornali di allora
Il Popolo del Friuli ed Il Gazzettino.
Secondo un articolo della Convenzione dell’Aja
del 1907 le amministrazioni pubbliche di un territorio occupato devono continuare ad operare
offrendo il proprio supporto all’occupante.
In tali annunci si magnificano le capacità organizzative della società tedesca, l’importanza del
lavoro comune per la sconfitta del nemico e la
bontà del trattamento umano ed economico che
ogni operaio riceverà.
Un secondo annuncio sui giornali viene pubblicato nel mese di gennaio 1944 ed altri seguiranno fino nel novembre del 1944. Vengono raccol-
te diverse persone, uomini più o meno giovani,
studenti ed anche donne. L’adesione permette di
guadagnare qualche soldo e soprattutto di evitare di partire per il fronte.
I responsabili della TODT con i capi dell’esercito decidono cosa costruire ed i soldati tedeschi
provvedono sia ad organizzare le squadre degli
operai sia a controllare che le opere vengano effettivamente eseguite. Ci sono prove, documenti
e testimonianze attestanti che tali opere sono
state perlomeno iniziate nei paesi di Codroipo,
Rivolto, Galleriano, Orgnano, Beano, Risano, Lavariano e Nespoledo.
L’Organizzazione TODT nella zona di Rivolto
A Codroipo viene potenziata la linea ferroviaria
ed allestito un binario direttamente sul greto del
fiume Tagliamento i cui argini allora erano più
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Progetto Integrato Cultura del Medio Friuli
Rivolto: la Todt in Friuli e a Rivolto
Rivolto: la Todt in Friuli e a Rivolto
Storia
Rivolto: la Todt in Friuli e a Rivolto
bassi di quelli attuali, secondo una strategia e tecniche già sperimentate nel nord dell’Europa; si decide inoltre di procedere all’ampliamento della base
aeronautica di Campoformido lungo il lato sud della
statale nonché alla costruzione di alcune piste per
aerei, rifugi e casematte nella zona di Rivolto.
La posizione di Campoformido e Rivolto è strategicamente centrale nella difesa del teatro di
guerra del nord-est: risulta infatti quasi equidistante da Milano, Monaco e Lubiana. Le piste che
le autorità militari decidono di costruire a Rivolto
saranno in cemento, sia perché l’erba non è più
adatta ai nuovi tipi di pneumatici degli aerei sia
perché una pista in cemento necessita di minor
manutenzione. Gli operai vengono racimolati nei
paesi limitrofi: Bertiolo, Pozzecco, Villacaccia,
Villaorba, Galleriano, Nespoledo, Sterpo, Flambro,
Talmassons e parecchi arrivano da fuori regione,
da Treviso e Belluno. Per gli operai da fuori regione, i responsabili della TODT costruiscono in questi paesi delle baracche dove riposare, cambiarsi
e mangiare alla fine di ogni giornata lavorativa.
Al mattino tutti gli operai partono sui carri trainati da cavalli e muli diretti verso la sede di lavoro assegnata ed eseguono le diverse mansioni
di sbancamento e trasporto dei materiali aiutati
dagli interpreti. Si riempiono i fossi, si sradicano
piante e si cerca di livellare il terreno.
Tutt’attorno viene portato il materiale necessario
alla costruzione delle piste: cemento prelevato dal
cementificio Italcementi di Cividale, macchinari e
tubi per l’acqua. Ricevono una pala ed un piccone
oppure si portano gli attrezzi da casa. Sono trattati
bene perché, oltre al tesserino di riconoscimento,
ricevono la tessera annonaria, lo zucchero, il sale.
Il caffè ed anche sigarette e generi di conforto.
I rapporti tra gli operai ed i soldati, salvo alcune
eccezioni, sono buoni poiché alcuni dei soldati tedeschi, coetanei degli operai, scherzano e ridono
con loro, lingua permettendo.
Giorno dopo giorno, grazie a gigantesche betoniere, le piste crescono al ritmo di 4 m. di larghezza al giorno: una volta completata, la pista
di Rivolto avrà la larghezza di 60 m. ed una lunghezza di un chilometro e mezzo. Si costruisce
inoltre un reticolo di piste dette di “deconcentramento” collegate fra di loro per farvi rullare
gli aerei dopo l’atterraggio e parecchie piazzole
di riparo (in inglese dette “shelter”) per gli aerei.
Una pista analoga, completa di shelter e di piste
di deconcentramento, viene costruita pure a Risano e sarà restituita al Comune nel 2001 poiché
non più utile a fini militari.
Nel 1944 iniziano i bombardamenti degli alleati
sul Friuli; i quotidiani li riportano giornalmente sottolineandone la ferocia ma sottacendone
l’esatta ubicazione e l’entità dei danni arrecati.
Gli operai della TODT continuano il loro lavoro
tra un mitragliamento e l’altro pur riportando
vittime. Una parte del progetto viene ultimata
e permette agli aerei dell’Aeronautica Tedesca
– la LUFTWAFFE – di cominciare a servirsene per
azioni di bombardamento nel centro Italia.
Sul finire del 1944 l’intensificarsi dei bombardamenti degli alleati costringe i responsabili della
TODT ad interrompere i lavori.
Nel 1945 la situazione precipita e l’Esercito Tedesco – la WEHRMACHT – deve andarsene.
Bibliografia
• F. Fiorrani, Storia illustrata della II Guerra Mondiale,
Giunti, Firenze, 2000
• G. Gallo, La Resistenza in Friuli 1943–1945, Udine, 1989
• M. Lizzero, Storia contemporanea in Friuli, presso Ist.
Friulano St. Movimento di Liberazione, Udine
• E. Ferro, La TODT: il lavoro rende liberi, in Las rives,
Contributi per la storia del territorio, Lestizza, 2000
• R. Spazzali, Sotto la TODT, Edizioni Goriziane, Udine, 1995
Per ricercare e approfondire
• Interviste a persone anziane del territorio che
abbiano lavorato nell’Organizzazione TODT.
• Lettura dei quotidiani “Il Popolo del Friuli” ed
“Il Gazzettino” presso la Biblioteca Civica di Udine
per analizzare i bandi di reclutamento degli operai
nella TODT e le direttive emanate per il razionamento
del cibo, la sicurezza personale, la necessità di
cooperare con le truppe occupanti e la descrizione dei
bombardamenti “nei cieli del Friuli”.
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