Di Clint Eastwood - Sala

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Di Clint Eastwood - Sala
17/25
Sully
Di Clint Eastwood
USA, 2016 -- biografico, drammatico -- 1h e 36'
cast Tom Hanks, Aaron Eckhart, Laura Linney, Ann Cusack
Nel 2009 un volo di linea appena partito dall’aeroporto LaGuardia, New York, fu colpito da uno stormo di
uccelli che provocò un evento rarissimo: l'avaria di entrambi i motori. Grazie a una mossa diventata nota nelle
cronache giornalistiche come Miracolo sull’Hudson, il capitano Chesley “Sully” Sullenberger, pilota con
un’esperienza di quarant’anni, riuscì ad atterrare sul fiume che costeggia l’isola di Manhattan, portando in
salvo tutti i 155 passeggeri a bordo e gli assistenti di volo. Ultimo a uscire dall’aereo che stava iniziando ad
affondare, fu subito salutato come un eroe. La storia che Sully racconta è però quella meno nota dei giorni di
inchiesta a cui fu sottoposto Sullenberger, insieme al suo primo ufficiale, per verificare se la sua scelta fu la
migliore o, invece, un rischio azzardato che avrebbe complicato la soluzione senza traumi dell’incidente, cosa
evitabile atterrando in un altro aeroporto di zona, o tornando indietro al LaGuardia. Il dubbio prende per un
momento anche Sully, che però rivendica come la sua fosse l’unica cosa da fare per uscirne senza schiantarsi
al suolo, alle prese con una situazione inedita, in cui mai nessuno si è addestrato. 208 secondi in cui presero il
controllo gli automatismi di una vita nei cieli e la freddezza di chi aveva piena consapevolezza di quanto stava
facendo. La stessa consapevolezza - inflessibile dirittura morale - Sully la porterà nell’aula della commissione
d’inchiesta, senza urlare, facendo parlare la registrazione di quei momenti e la verità. I due piloti ascoltano le
registrazioni con gli occhi che si fanno lucidi, in un momento in cui scaricano la tensione di un’accusa ingiusta
che mette a rischio la loro carriera e l’onore. Una delle scene più toccanti di questo capolavoro sull’eroismo di
una vita al servizio della cosa giusta, come tassello offerto sull’altare del bene comune.
Il film indugia nella dimensione privata di quei giorni: nelle stanze d’albergo in cui i piloti vissero, nelle loro
chiacchierate notturne o nelle corse per una New York deserta quando non riuscivano a dormire. Un mondo
ovattato in cui le famiglie arrivavano solo al telefono per qualche momento, così come barlumi dell’enorme
esposizione mediatica a cui furono sottoposti, e a cui parteciparono timidamente. A Sully riesce il miracolo
del risveglio dall’incubo della New York post 11 settembre, cancellando la paura che viene dall’alto attraverso
un ristabilimento della quiete nel cielo sopra Manhattan.
AL CINEFORUM ARENA
Lo fa rivendicando il fattore umano, ma senza luddismo
LA PROSSIMA SETTIMANA...
passatista, utilizzando anzi la tecnologia per dimostrare
la facilità dell’uomo di abusarne. In un mondo in cui
LA LA LAND. La La Land racconta un'intensa e
vince chi urla e impone la propria immagine, a
burrascosa storia d'amore tra un'attrice e un
musicista che si sono appena trasferiti a Los Angeles
prescindere dalla competenza, Sully suggerisce
in cerca di fortuna. Dopo alcuni incontri casuali, fra
all’America di ripartire dalle piccole cose, dall'etica del
Mia e Sebastian esplode una travolgente passione
lavoro di un uomo comune che si riconosce solo
nutrita dalla condivisione di aspirazioni comuni, da
all'interno di un lavoro di squadra. “Voglio che tu sappia
sogni intrecciati e da una complicità fatta di
che ho fatto del mio meglio”, dice alla moglie al
incoraggiamento e sostegno reciproco. Ma quando
telefono.
iniziano ad arrivare i primi successi, i due si dovranno
Mauro Donzelli
confrontare con delle scelte che metteranno in
discussione il loro rapporto.
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