Effetto Brexit: Londra nel caos, si dimette anche Hill, 2 milioni di
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Effetto Brexit: Londra nel caos, si dimette anche Hill, 2 milioni di
Shaqiri segna un gol meraviglioso, fra i più belli della storia degli Europei: ma non basta, ai rigori passa la Polonia (e anche il Galles) P. 22 Questo giornale ha rinunciato al finanziamento pubblico Fondata da Antonio Gramsci nel 1924 l €1,40 Anno 93 n. 174 Domenica, 26 Giugno 2016 unita.tv La piccola Inghilterra l Effetto Brexit: Londra nel caos, si dimette anche Hill, 2 milioni di firme per nuovo referendum l Renzi con Merkel e Hollande asse della nuova Europa. Esulta l’Is per la “disgregazione” P. 2-8 La domenica Il cuore o la Borsa? Anche in Italia la fiducia nella Ue è calata sotto il 40% P. 6-7 di Walter Veltroni Lucia Annunziata L’ Inghilterra ci lascia, e la prima, spasmodica, attenzione di tutti, media in testa, è per il crollo delle Borse. Costi. Speculazione. Valute. Visti. Alla fine, il primo giorno della rottura del legame con l'Inghilterra, è dominato dal denaro. Preoccupazione comprensibile, ma agghiacciante. In questa reazione si svela infatti anche perché e cosa abbiamo perso: il referendum sulla Brexit è stato ridotto, da una parte e dall'altra della Manica (e dell'Atlantico), a una pura questione economica. Segue a pag 3 Volare o dissolversi y(7HD9B7*KKMKKT( +]!"!.!?!. E ora? Il panico nelle borse non è inferiore a quello che, in verità, si è diffuso nelle cancellerie europee. Ma davvero nessuno si aspettava l’esito che noi avevamo previsto tre settimane fa? Davvero in Europa abbiamo uomini di stato e di finanza talmente lontani dal sentire delle loro opinioni pubbliche da credere a quel moderno elefante che vola che sono i sondaggi? Ora è davvero un disastro. Lo è psicologicamente, perché l’idea di un’Europa senza la Gran Bretagna è difficile da accettare. Lo è economicamente, finanziariamente , socialmente perché i contraccolpi saranno forti e duri e accentueranno povertà estreme. Lo è politicamente, non solo per la sconfitta congiunta dei leader conservatori, laburisti, liberali, ma per l’effetto di contagio che il prevalere degli anti europei può avere sull’intero continente. Dalla Danimarca alla Francia, dalla Polonia all’Austria il nuovo che avanza sembra un estratto dai peggiori ricordi del novecento: il nazionalismo, l’isolazionismo, la paura dell’altro, la xenofobia. Cosa stia succedendo nel profondo delle coscienze di popolazioni spaventate dalla crisi abbiamo cercato di descriverlo persino in modo ossessivo da un anno a questa parte. C’è un passaggio d’epoca, pericoloso come lo sono le transizioni, i grandi rivolgimenti. In Europa finisce, temo saranno le elezioni spagnole di oggi a confermarlo, quel bipolarismo tra cattolici e popolari che ha segnato la storia di gran parte del nostro continente dal dopoguerra ad oggi. Nascono forze nuove che si collocano in zone estreme del paesaggio politico, radicalità prevalentemente di destra, oppure in aree indistinte, con una bandiera cangiante, veloci nel muoversi in una società che non ricorda nulla, che non è capace di chiedere allo stesso leader: «Mi scusi , lei fino al mese scorso era per l’uscita dall’Euro e ora invece vuole restare. Come mai?». O viceversa. Il panorama politico è del tutto originale e per chi, come me , continua a pensare che destra e sinistra siano sempre separate da valori e programmi e che non esista un indistinto, resta il compito difficile e affascinante di immaginare la propria visione del mondo in un paesaggio nuovo. Non si va nell’inverno con il costume da bagno. Segue a pag 14 Le due strade dell’Europa Il patrimonio perduto Goffredo Bettini L Enzo Risso L eave. Il segnale da oltre Manica è inequivocabile. L’Unione europea non è più vissuta come un’esperienza propulsiva, capace di generare una sinergia tra popoli, uniti in una condivisione di destino P. 6 Il giorno dopo. L’indomani della Brexit i politici inglesi fanno più o meno clamorosi mea culpa, e i cittadini si domandano: come è successo? E cominciano a raccogliere firme per tentare di rifare il referendum. Ma intanto i sondaggi dicono che anche negli altri paesi vince la delusione per l’Unione Europea» Staino INTERVISTA A EMMA BONINO INTERVISTA A GIULIO SAPELLI a brutta notizia dell’uscita della Gran Bretagna dall’Europa è stata uno shock che ci vorrà tempo per assorbire nelle sue conseguenze politiche, sociali ed economiche. Le ragioni sono molteplici. Hanno influito certamente la lunga stagnazione europea, le politiche di austerità degli ultimi anni, la poca rappresentatività e legittimità democratica delle istituzioni di Bruxelles, l’ondata migratoria dai paesi in difficoltà e in guerra affrontata da molti con paura e affanno. Segue a pag 14 Al primo posto i cittadini Annamaria Furlan «Uno scatto federalista per l’Europa» «Puntare sugli Investimenti pubblici» P. 5 P. 8 E oggi rivota la Spagna: rischio stallo infinito Senza riforma non vince nessuno Rajoy favorito, Podemos teme la voglia di stabilità dopo Brexit. P. 10 Stefano Ceccanti P. 10 Radar. I meccanismi alle basi di un best seller. Ne parliamo con editori e scrittori P. 16-17 C redo sarebbe del tutto sbagliato reagire alla decisione del popolo inglese di uscire dall'Europa con un sentimento di ritorsione o di ostracismo. P. 8 Va l’Inghilterra verso il destino David Riondino E ro in Ispagna il ventitré del mese di Giugno, in un albergo madrileno, addormentato con le antenne accese. E vidi in sogno su di un palafreno Alzarsi in volo Astolfo, il conte inglese... P. 15