ASSEMBLEA NAZIONALE FEDERFARMA ROMA, 18 OTTOBRE

Transcript

ASSEMBLEA NAZIONALE FEDERFARMA ROMA, 18 OTTOBRE
ASSEMBLEA NAZIONALE FEDERFARMA
ROMA, 18 OTTOBRE 2016
RELAZIONE DEL PRESIDENTE, DR.SSA ANNAROSA RACCA
Cari Colleghi,
grazie, come sempre, per la vostra presenza a questa Assemblea che si svolge in una
fase particolarmente effervescente, ma anche delicata dal punto di vista politico e
istituzionale per il nostro Paese. Ci attendono passaggi importanti che dovremo
affrontare con un impegno unitario e con determinazione, puntando
sull’innovazione e sulla progettualità per proiettare la farmacia verso il futuro.
Per questo la mia relazione non sarà solo un riepilogo delle cose fatte, ma
soprattutto un programma di lavoro per le prossime settimane, in cui dovremo
affrontare alcune questioni centrali.
Il contesto politico-istituzionale: tra legge di bilancio e referendum
Siamo alla vigilia dell’avvio dell’iter parlamentare della legge di bilancio 2017 che,
come ogni anno, è oggetto di grande attenzione da parte dell’opinione pubblica e
del mondo politico. Si tratta, infatti, della legge che delinea gli interventi di politica
economica per il prossimo anno e che, quindi, tocca di fatto tutti i settori di attività,
compresa la sanità. Il finanziamento della sanità è proprio uno dei temi che sono
stati al centro del dibattito nelle scorse settimane a fronte del timore che le risorse
aggiuntive previste per il SSN potessero essere tagliate, con riflessi sulle varie voci di
spesa, tra le quali la farmaceutica, che, come sappiamo, è calcolata in misura
percentuale sul finanziamento del SSN. Invece, come abbiamo visto, finalmente è
stata varata una manovra che tiene conto delle richieste del Ministro della salute,
delle Regioni, degli operatori sanitari: “l’obiettivo è stato raggiunto” ha infatti
dichiarato il Ministro Lorenzin, il finanziamento per il 2017 è stato fissato a 113
miliardi, due in più rispetto al 2016 e questo dovrebbe comportare anche, in misura
proporzionale, un incremento dell’importo destinato alla farmaceutica territoriale.
La decisione del Governo ha ricevuto il plauso dei rappresentanti regionali, di
esponenti del mondo della sanità e delle organizzazioni dei cittadini, come il
Tribunale per i diritti del malato.
Ma siamo anche a un mese e mezzo dal referendum costituzionale del 4 dicembre
prossimo, in occasione del quale gli italiani si dovranno esprimere sulla riforma della
Costituzione approvata dal Parlamento e fortemente sostenuta dal Premier Renzi.
L’argomento, come sapete tutti, è al centro di un dibattito molto vivace e a tratti
aspro.
Su queste questioni fondamentali per il Paese e per le nostre farmacie dobbiamo
confrontarci per condividere le risposte più adeguate a un contesto in costante
cambiamento.
Il sostegno alle farmacie terremotate
Prima di entrare nel merito di queste questioni così importanti per tutti noi, vorrei
trattare un altro tema di grande rilevanza e di estrema attualità, che dobbiamo
affrontare, anche in questo caso, con lo sguardo rivolto al futuro. Mi riferisco alla
situazione delle farmacie colpite dal sisma che il 24 agosto scorso ha provocato
gravissimi danni e centinaia di morti nell’Italia centrale, farmacie che ora dobbiamo
sostenere e aiutare a ripartire.
La settimana scorsa ho compiuto un secondo sopralluogo nelle aree terremotate,
dopo quello effettuato il 7 settembre.
Nel primo sopralluogo, insieme a Giancarlo Visini, avevamo fatto visita ai titolari di
due comuni della provincia de L’Aquila, Pizzoli e Montereale, ed eravamo arrivati
fino ad Amatrice, uno dei paesi più devastati dal terremoto, con entrambe le
farmacie inagibili e trasferite nei container.
Nel secondo sopralluogo, insieme al Collega Alfredo Orlandi, al presidente di
Federfarma Marche Pasquale D’Avella e ai presidenti di Federfarma Macerata e
Ancona, Maria Kaczmarek e Luigi Galatello, siamo stata a portare il saluto e la
solidarietà della categoria ai titolari delle farmacie di Montegallo e di Arquata del
Tronto, in provincia di Ascoli Piceno: il primo lavora da qualche giorno nel container
fornito da Federfarma Lombardia, il secondo è rimasto nella propria farmacia a
distribuire medicinali e presidi fin dalla mattina successiva al sisma, assicurando la
continuità del servizio.
Innanzitutto, voglio ringraziare i colleghi delle zone colpite che hanno dimostrato,
ancora una volta, quanto impegno, quanta abnegazione, quanto spirito di servizio e
di sacrificio sia presente nelle farmacie italiane e nei farmacisti che in esse operano.
Le farmacie, come sempre, anche in questa occasione hanno dimostrato di essere
un punto di riferimento fondamentale per la popolazione, continuando a dispensare
farmaci, prodotti sanitari e assistenza ai cittadini colpiti da una tragedia immane.
Ringrazio anche i presidenti di Federfarma Rieti Cortellini e di Federfarma Ascoli
D’Avella che si sono attivati fin dalle prime ore dopo il sisma per mettere in grado i
colleghi di svolgere il servizio, facendo anche in modo che le amministrazioni
pubbliche fornissero le soluzioni normative necessarie a semplificare l’accesso al
farmaco da parte dei cittadini.
Ai colleghi delle zone terremotate, quindi, va la nostra gratitudine non solo per
quello che hanno fatto e stanno facendo per la popolazione, ma per quello che
fanno per tenere alto il nome e l’immagine della farmacia. In queste circostanze più
che mai emerge chiaro che la farmacia non è un esercizio commerciale qualsiasi: è
invece l’unico presidio dello Stato presente in modo capillare su tutto il territorio
nazionale, un presidio che è sempre in prima linea e opera a tutela della salute e
della vita stessa delle persone. A questo proposito vi segnalo che stiamo lavorando
per far inserire anche le farmacie nella rete della protezione civile, in modo che il
loro intervento in caso di calamità sia strutturato, programmato e condiviso con le
autorità competenti.
Ovviamente, i colleghi colpiti dal terremoto hanno bisogno non solo della nostra
vicinanza e del nostro ringraziamento, ma anche della nostra concreta solidarietà.
Per questo motivo, abbiamo aperto un apposito conto corrente: chiedo a tutti voi di
dare un contributo per far arrivare ai nostri colleghi i mezzi per continuare a
garantire il servizio in questa situazione di gravissimo disagio. Vi segnalo che la
raccolta fondi chiude il 15 novembre prossimo e quindi vi invito a fare in tempi brevi
il vostro versamento.
Inoltre, come è stato fatto per i colleghi dell’Emilia-Romagna colpiti dal sisma del
2012, proponiamo a questa Assemblea di destinare alle farmacie terremotate di
Lazio, Abruzzo e Marche, una quota pari a 200 euro per ciascun delegato, che
verranno detratte dal rimborso forfetario ovvero, per gli assenti, versate da
Federfarma.
Ci siamo confrontati qualche giorno fa con i presidenti delle Associazioni provinciali
interessate per condividere le modalità di utilizzo dei fondi raccolti. Vi terremo
aggiornati sull’entità delle somme versate e sulla destinazione delle stesse.
Devo dire che, ancora una volta, si è dimostrata la validità della polizza eventi
catastrofali che questa Assemblea ha confermato anche per quest’anno e che
costituisce un importante sostegno per i titolari di farmacia che vengono colpiti da
catastrofi naturali, purtroppo frequenti nel nostro Paese. Da una verifica effettuata
risulta che sono poche le farmacie, meno di 1.000, che hanno sottoscritto la polizza
integrativa che garantisce, a costi estremamente contenuti, una copertura più
ampia. Vi invito, quindi, a sensibilizzare i colleghi a sfruttare questa opportunità
offerta da Federfarma.
Per concludere questo capitolo dedicato al terremoto del 24 agosto, vi ricordo che
nella legge di bilancio 2017 sono stati stanziati 4,5 miliardi per la ricostruzione e che,
quindi, ferma restando l’utilità e l’importanza del nostro aiuto immediato ai colleghi
colpiti, i paesi distrutti potranno essere ricostruiti e le farmacie tornare ad operare
nel proprio territorio di pertinenza.
Legge di bilancio 2017 e nuova governance
Per quanto riguarda la legge di bilancio 2017, approvata sabato scorso dal Consiglio
dei Ministri e trasmessa a Bruxelles per il via libera della UE, come abbiamo detto,
quest’anno il Governo ha deciso di incrementare il finanziamento per la sanità in
misura rilevante, in linea con le previsioni inserite nel DEF. Si tratta di un aumento di
2 miliardi rispetto all’importo stanziato per il 2016 e questo dovrebbe determinare
anche un aumento del tetto di spesa farmaceutica territoriale, fissato all’11,35% del
Fondo sanitario nazionale.
Grazie a questo finanziamento aggiuntivo sarà possibile dare attuazione al Patto per
la salute e ai nuovi LEA, con risvolti fortemente positivi anche per le farmacie che
potranno veder riconosciuto concretamente il proprio ruolo, in linea con quanto
previsto da questi documenti programmatici.
A questo proposito, vorrei formulare alcune osservazioni sull’andamento della spesa
farmaceutica, anche in relazione al varo da parte del Governo di un nuovo sistema di
governance della spesa stessa, di cui si parla da tempo e che potrebbe essere
inserito nella legge di bilancio nel corso dell’iter parlamentare.
Un nuovo sistema di governo della spesa farmaceutica, dal nostro punto di vista, è
irrinunciabile, perché il contesto in cui operiamo si sta modificando profondamente.
La spesa farmaceutica convenzionata e il numero delle ricette diminuiscono: nel
primo semestre del 2016, la spesa netta è scesa del -4,7%, il numero delle ricette del
-2,6%, ma, allo stesso tempo, registriamo un positivo andamento della dpc. A livello
nazionale, nei primi sei mesi del 2016 la distribuzione per conto ha fatto segnare un
+8,7% in valore e un +10,9% in volumi, compensando, per lo meno in parte, il calo di
spesa e ricette della convenzionata.
L’incrocio di questi dati con quelli rilevati dall’AIFA sulla distribuzione diretta nel suo
complesso (diretta vera e propria + dpc), relativi ai primi 5 mesi del 2016, conferma
l’incremento della dpc, evidenziando tuttavia un ancora più rilevante aumento della
diretta vera e propria (+45%). Questo incremento è dovuto essenzialmente
all’erogazione dei farmaci contro l’epatite C, che hanno costi altissimi e sono alla
base alla crescita esponenziale della spesa per farmaci acquistati dalle ASL.
Questa situazione - convenzionata in calo, dpc e diretta in aumento – induce alcune
riflessioni.
Innanzitutto, dobbiamo subito sottolineare che i nostri interventi sia sul fronte
politico che sul versante giudiziario/amministrativo hanno fatto sì che nel DL Enti
Locali (DL 113/2016, convertito in legge dal Parlamento prima della pausa estiva) sia
stato precisato finalmente che le farmacie non possono essere considerate
responsabili dello sforamento del tetto di spesa territoriale se questo è chiaramente
determinato dalla distribuzione diretta. Il decreto, infatti, stabilisce che, se la
convenzionata è in calo, il superamento del limite di spesa va attribuito interamente
alla diretta e quindi posto a carico delle industrie produttrici.
Secondo elemento importante: la dpc, in valore a prezzi al pubblico, supera ormai i 2
miliardi di euro l’anno, mentre il compenso per le farmacie per questa attività è
stimabile complessivamente, per il 2016, in oltre 120 milioni di euro.
Si tratta di cifre significative che ci fanno guardare con attenzione a questo ambito di
attività e, soprattutto, a continuare nell’opera di sensibilizzazione delle Regioni
affinché spostino in dpc l’erogazione di medicinali ad alto costo, oggi oggetto di
distribuzione diretta. A parità di costo di acquisto, infatti, si ottengono notevoli
vantaggi per i cittadini, che possono ritirare i medicinali nella farmacia sotto casa,
maggiore trasparenza, minori costi indotti per le strutture pubbliche.
Su questi temi si svolgeranno nelle prossime settimane due importanti convegni: il
23 ottobre avrà luogo l’incontro organizzato da Federfarma Salerno, incentrato
principalmente sulle farmacie rurali, mentre il 5 novembre a Bologna si svolgerà un
convegno sul nuovo ruolo della farmacia a livello nazionale e regionale: saranno
entrambi importanti occasioni per fare emergere le criticità di un modello
distributivo fortemente incentrato sulla distribuzione diretta e la necessità di
valorizzare il ruolo della farmacia.
La proposta SIFO: uno studio condiviso sui costi della diretta
A questo proposito, assume una grande importanza la proposta della SIFO, da noi
subito sostenuta, di realizzare uno studio condiviso sui costi effettivi della
distribuzione diretta. In questo modo potremo disporre di elementi concreti su cui
costruire un processo di trasferimento dalle ASL alle farmacie di tutti i farmaci che
non richiedono particolari cautele in fase di somministrazione. Da parte nostra
abbiamo già realizzato due studi di questo tipo, nelle ASL di Trieste e di Arezzo, che
potranno costituire un’utile punto di partenza per la realizzazione del nuovo studio
in collaborazione con la SIFO.
L’andamento economico complessivo delle farmacie
Voglio anche sottolineare che, al di là del calo del fatturato SSN, il reddito d’impresa
delle farmacie, negli ultimi anni è in crescita. Lo dimostrano i dati della So.Se. relativi
alle denunce dei redditi delle farmacie. Il punto più basso è stato toccato nel 2012,
ma nel 2013 e nel 2014 (i dati delle denunce 2015 non sono ancora disponibili) la
redditività è aumentata.
Questo è dovuto alla maggiore attenzione riservata dai titolari di farmacia alle
tematiche gestionali, alla migliore capacità di acquisto, alla selezione più attenta
delle categorie merceologiche, ma anche alla crescente attenzione che le aziende
produttrici riservano alla farmacia.
In questi anni abbiamo lavorato molto su questo fronte, con l’obiettivo di costruire
partnership con le aziende e promuovere iniziative comuni per valorizzare il farmaco
come bene di salute e di risparmio e la farmacia come canale per la dispensazione
professionale di tutti i farmaci e per l’erogazione di servizi aggiuntivi.
Proseguiremo su questa strada, anche tenendo conto del nuovo contesto che si
verrà a creare nei prossimi mesi, puntando a rendere la farmacia sempre più un
punto strategico del sistema salute del nostro Paese.
Due misure importanti: remunerazione servizi e agevolazioni piccole farmacie
Per concludere il capitolo dedicato alle questioni riguardanti il concreto svolgimento
del servizio farmaceutico, vi segnalo che stiamo lavorando per far approvare due
misure di particolare importanza per le farmacie.
La prima, di cui vi potrà parlare con maggiore precisione Alfredo Orlandi, è
l’aggiornamento dei limiti di fatturato che danno diritto alla riduzione degli sconti al
SSN a favore delle farmacie rurali sussidiate e a basso fatturato SSN.
Tale richiesta era stata recepita da un emendamento al DDL Concorrenza, che ha
ricevuto il parere favorevole del Ministero della salute e la bollinatura della
Ragioneria generale dello Stato. Tuttavia, in sede di esame da parte della X
Commissione del Senato, si è ritenuto che tale misura dovesse essere più
correttamente inserita nella legge di bilancio.
Le seconda norma, che puntiamo a inserire in un prossimo provvedimento, è
finalizzata a modificare i criteri previsti dal decreto legislativo n. 153/2009
(riguardante la Farmacia dei servizi) in materia di remunerazione delle farmacie per i
nuovi servizi offerti. Come sapete, la formulazione del decreto prevede che la
remunerazione per le farmacie debba essere calcolata sulla base dei risparmi
ottenibili dalle ASL dall’affidamento dei servizi in questione alle farmacie stesse.
Questi risparmi devono essere preventivamente certificati dalle Regioni e approvati
da organismi tecnici Ministeri-Regioni, quali il Comitato per la verifica dei LEA e il
Tavolo di verifica degli adempimenti regionali.
Si tratta di una norma considerata inapplicabile, forse anche strumentalmente, dalle
Regioni, che, non solo rende estremamente difficile la quantificazione della
remunerazione per le farmacie, ma complica anche il confronto con le Regioni per
quanto riguarda il rinnovo della convenzione.
Nell’ambito del Tavolo sulla farmaceutica, convocato dal Ministero dello sviluppo
economico e della salute, è stata condivisa la nostra proposta di riformulazione della
norma che consentirebbe di superare il problema e che, sulla base della disponibilità
espressa dal Governo, confidiamo sia inserita nella legge di bilancio.
Il rinnovo della convenzione farmaceutica
Sulla governance dell’assistenza farmaceutica e sul ruolo della farmacia dovremo
necessariamente confrontarci in sede di rinnovo della convenzione farmaceutica
nazionale, portando al tavolo con le Regioni i nostri progetti in materia di
monitoraggio e controllo dell’erogazione dei farmaci e servizi e dimostrando la
validità, l’economicità e la trasparenza della distribuzione in farmacia di tutti i
medicinali che non richiedono particolari cautele in fase di somministrazione.
È un obiettivo prioritario sul quale stiamo concentrando al massimo il nostro
impegno.
Per quanto riguarda i tempi del rinnovo convenzionale, vi segnalo che, nella Nota di
Aggiornamento al Documento di Economia e Finanza 2016, è stato inserito un
riferimento all’atto di indirizzo per il rinnovo della nostra convenzione. Nel
frattempo è in corso da parte della SISAC la verifica della rappresentatività sindacale
ai fini dell’individuazione dei soggetti ammessi al confronto.
L’avvio della trattativa vera e propria dovrebbe, quindi, essere ormai imminente. Da
parte nostra vi garantisco il massimo impegno e la massima determinazione a
portare al tavolo con la SISAC la richiesta di riportare in farmacia i medicinali oggi
distribuiti direttamente dalle ASL con motivazioni esclusivamente contabili.
Porteremo dati e proposte per convincere i nostri interlocutori a riscrivere la
governance dell’assistenza farmaceutica secondo un modello incentrato sulla
farmacia del territorio.
Le piattaforme informatiche
Presenteremo anche le nostre piattaforme informatiche che possono dare un
contributo fondamentale per consentire alle farmacie di erogare nuovi servizi in
modo controllato, monitorato e sicuro, ma anche alle strutture pubbliche di
verificare qualità e costi delle prestazioni.
Su questo fronte proseguono con grande impegno tutte le attività che Promofarma
sta portando avanti.
Telemedicina
Per quanto riguarda la telemedicina i dati sono molto incoraggianti. Già 2.600
farmacie hanno aderito al servizio proposto da Promofarma e molte Associazioni
stanno dimostrando un crescente interesse. Per la settimana prossima sono stati
programmati diversi incontri in Sardegna e in Veneto.
Invito tutti a valutare questa possibilità perché si tratta di una evidente e concreta
attuazione della farmacia dei servizi. Inoltre, l’utilizzo della nostra piattaforma ci
consente sia di ottenere dati rilevanti sotto il profilo sanitario che di dare immediata
e concreta percezione delle potenzialità insite nella rete rappresentata dalle nostre
farmacie.
Faccio un esempio su tutti: al recente Congresso mondiale di Cardiologia ESC,
tenutosi a Roma a fine agosto, sono stati presentati alla classe medica gli importanti
risultati ottenuti tramite l’utilizzo della nostra piattaforma grazie al progetto
realizzato dalle farmacie di Brescia in collaborazione con la locale Università a
Brescia, grazie all’iniziativa di Clara Mottinelli.
Il monitoraggio prevedeva rilevazioni periodiche, con strumentazioni di tipo
ospedaliero, di elettrocardiogrammi, Holter pressori ed Holter ECG, da effettuare
nelle farmacie.
Lo studio ha mostrato che nel 19% degli elettrocardiogrammi vi erano anormalità
del tracciato e nel 43% delle rilevazioni pressorie h24 sono risultati trend anomali.
Tra i soggetti sottoposti al monitoraggio Holter ECG il 32,8% ha rivelato la presenza
di aritmie maggiori come fibrillazione atriale, aritmie ventricolari e gravi blocchi
atrio-ventricolari; di questi, l’8,1% degli utenti presentava situazioni strumentali
da codice rosso e quindi in pericolo di vita. Tutti i soggetti con anormalità sono stati
indirizzati dal farmacista al medico di medicina generale o ad un cardiologo per
successive valutazioni mentre in caso di rischio imminente i pazienti venivano inviati
al più vicino Pronto soccorso.
Questi importanti risultati scientifici sono stati raggiunti grazie alla progettualità di
Federfarma che ha puntato sul valore aggiunto prodotto dal fare rete a livello
nazionale.
Dottorfarma – 100 Province
Il progetto 100 Province prosegue il percorso programmato con i road show in tutte
le province che hanno aderito (circa 70). Strumento operativo sia per completare la
fase di formazione sia per avviare le prime attività concrete, è la piattaforma
DottorFarma. Accessibile tramite il sito di Federfarma, mette a disposizione delle
farmacie associate una importante documentazione su asma e BPCO. Tra l’altro è
disponibile un corso FAD molto interessante che è già stato seguito da oltre 1.500
farmacisti.
Su DottorFarma sono disponibili anche altri servizi e presto verrà rilasciata un’app
che consentirà di creare un legame continuo e stabile tra la farmacia e i propri
clienti.
Utilizzando DottorFarma è possibile avviare attività di screening e, a breve, sulla
base di progetti sanitari definiti nei singoli territori in accordo con la Parte Pubblica e
i medici, sarà possibile avviare programmi di aderenza alla terapia. Anche qui la
progettualità e la proattività di tutti voi è fondamentale! Nelle prossime settimane ci
vedremo a Salerno per porre le basi di un primo “progetto pilota”.
E’ chiaro che si tratta di una sfida difficile quanto importante sia per Federfarma a
livello nazionale e territoriale, che per le farmacie. Dobbiamo essere consapevoli che
il futuro della farmacia è molto legato alla nostra capacità di proporci come rete e
snodo fondamentale di supporto al trasferimento di funzioni tra ospedale e
territorio. In questo contesto la presa in carico del paziente e il supporto
all’aderenza alla terapia, diventano due momenti fondamentali ed irrinunciabili.
Piattaforma Servizi (Cup Privato)
La nostra piattaforma per effettuare le prenotazioni in regime privato in farmacia è
già operativa e utilizzata da 4 Associazioni. Tuttavia, abbiamo in corso una
ottimizzazione del servizio per renderlo più adeguato alle esigenze che man mano si
stanno manifestando. Mi riferisco alla circostanza che originariamente avevamo
pensato a un servizio volto a rendere possibile la prenotazione di prestazioni
infermieristiche e fisioterapiche. I ritorni che abbiamo avuto dal territorio ci hanno
confermato che c’è un grande interesse nei confronti della possibilità di prenotare
tramite le farmacie anche prestazioni di diagnostica di vario tipo nonché prestazioni
specialistiche. Probabilmente tale esigenza è da mettere in correlazione sia con il
progressivo aumento dei tickets, che rendono concorrenziali le prestazioni in regime
privatistico, sia con l’allungamento delle liste di attesa.
In relazione a questi nuovi scenari, ci siamo resi conto che l’attività affidata alle
Associazioni relativamente all’individuazione delle strutture sanitarie da
convenzionare e alla formazione e assistenza alle farmacie, a volte, risulta
eccessivamente gravosa e, pertanto, necessita di un adeguato supporto.
Entro qualche settimana la revisione sarà conclusa e ve ne daremo tempestiva
comunicazione.
Fattura elettronica
Anche per l’anno prossimo Promofarma metterà a disposizione delle farmacie il
servizio di fatturazione elettronica che verrà integrato anche con la possibilità di
ricevere ed emettere fatture tra privati.
La facilità d’uso, le condizioni economiche particolarmente convenienti e l’efficacia
del servizio, hanno determinato il suo successo e quest’anno le farmacie che hanno
sottoscritto il servizio di Promofarma sono state oltre 8.600.
Sappiamo che molti (sia commercialisti che software house) stanno cercando di
realizzare servizi analoghi; il nostro suggerimento è di diffidare delle imitazioni e di
affidarsi al servizio Promofarma che si è dimostrato semplice, efficace, trasparente
ed economico.
Il referendum sulla riforma costituzionale
Veniamo al tema del referendum.
Il referendum in questa fase è al centro del dibattito politico. Il Presidente del
Consiglio punta tutto sulla vittoria del sì: un successo del no potrebbe creare
notevoli difficoltà al Governo attuale, fino a mettere a rischio la sua stessa
sopravvivenza.
Dal punto di vista delle farmacie, al di là del possibile impatto della semplificazione
dell’attività legislativa con il superamento del bicameralismo perfetto, l’aspetto
sicuramente da valutare con maggiore attenzione è il ritorno alla competenza
statale della materia “disposizioni generali e comuni per la tutela della salute”.
Attualmente, a seguito della riforma del Titolo V della Costituzione varata nel 2001,
la tutela della salute rientra tra le materie di legislazione concorrente. Questo
significa che lo Stato deve dettare i principi fondamentali e le Regioni le disposizioni
di dettaglio.
Tale soluzione ha dato luogo a un complesso contenzioso di fronte alla Corte
Costituzionale per chiarire quali siano i principi fondamentali in materia di tutela
della salute, quali gli aspetti di dettaglio di competenza regionale e dove si debba
porre il confine tra gli interventi dei due livelli di governo, Stato e Regioni.
Sappiamo anche che l’aver suddiviso la competenza sulla tutela della salute in modo
non chiaro tra livello centrale e livello locale ha di fatto dato il via libera a una serie
di interventi regionali in modo particolare in materia di assistenza farmaceutica, che
hanno prodotto regimi di erogazione dei farmaci diversificati su territorio, non solo
tra Regione e Regione, ma anche tra ASL della stessa Regione.
In sostanza, le Regioni si sono sentite autorizzate a legiferare in modo autonomo per
quanto riguarda l’erogazione delle prestazioni sanitarie e dei farmaci sul proprio
territorio e, forti del loro potere in materia, a delegare, a loro volta, ai direttori
generali delle ASL il compito di definire le regole per l’accesso ai servizi sanitari e alle
diverse categorie di medicinali.
La riforma della Costituzione sottoposta a referendum, invece, riporta alla esclusiva
competenza dello Stato la tutela della salute. Non solo, ma prevede anche
l’intervento dello Stato nelle materie di esclusiva competenza regionale, nel caso in
cui sia messa a rischio l’uniformità di trattamento dei cittadini.
Questa formulazione è quindi un segnale importante in direzione di un più diretto
intervento dello Stato nella definizione delle politiche sanitarie anche per quanto
riguarda le modalità di erogazione dei farmaci. Lo stesso Renzi, nel corso di una
trasmissione televisiva, ha evidenziato le differenze locali nell’accesso al farmaco
come una delle storture che la riforma punta a sanare.
Dobbiamo considerare anche che il Governo centrale ha mantenuto sempre un
atteggiamento di attenzione nei confronti del ruolo della farmacia, come
dimostrano anche alcuni recenti interventi.
Come vi ho detto, il DL Enti locali ha esplicitamente escluso le farmacie dal ripiano
dello sforamento del tetto di spesa territoriale determinato dalla spesa per farmaci
acquistati dalle ASL.
Nei nuovi Livelli Essenziali di Assistenza è stato inserito un paragrafo sulla Farmacia
dei servizi. È la prima volta che i nuovi servizi erogati dalle farmacie entrano nei LEA:
viene così riconosciuto l’importante apporto che la farmacia può dare, nell’ambito
del SSN, non solo con l’erogazione dei medicinali, ma anche con la fornitura di
prestazioni aggiuntive la cui validità ed efficacia viene riconosciuta dal sistema
sanitario pubblico.
Anche il Piano nazionale della cronicità, recentemente approvato dalla Conferenza
Stato-Regioni, dedica un capitolo specifico al ruolo delle farmacie, con l’obiettivo di
promuovere un loro coinvolgimento nelle attività di educazione sanitaria e
prevenzione primaria e secondaria e per l’aderenza alla terapia.
“Le relazioni di prossimità del farmacista e il suo ruolo professionale – sottolinea il
documento – gli permettono di instaurare un rapporto di confidenza con gli utenti
abituali e di svolgere una funzione potenzialmente attiva nell’educazione,
informazione e assistenza personalizzata. In particolare, le farmacie possono
conseguire significativi obiettivi in termini di prevenzione primaria e secondaria nel
rispetto di protocolli condivisi con il team specialistico e con i medici di
famiglia/pediatri, anche per quel che riguarda l’aderenza dei trattamenti a lungo
termine.” Il Piano prende atto che “negli ultimi anni la farmacia sta assumendo in
Italia una nuova identità, trasformandosi da farmacia in senso tradizionale in centro
polifunzionale improntato alla Pharmaceutical Care, nonché in un luogo di
promozione e produzione della salute.” Tale percorso è stato delineato dalla
normativa sulla Farmacia dei servizi che “può rappresentare il luogo in cui la
popolazione potrà trovare una prima risposta alle proprie domande di salute. Per
garantirla, il nuovo farmacista dovrà acquisire competenze e nuove attitudini che
facilitino il paziente anche nell’accesso alle cure e alle prestazioni.”
Tutte queste prese di posizione del Governo, che non sempre – va sottolineato –
hanno trovato corrispondenza a livello regionale, testimoniano attenzione e
interesse nei confronti del ruolo che le farmacie possono svolgere all’interno del SSN
e a favore dei cittadini.
Ritengo, quindi, che dovremmo effettuare una valutazione non ideologica della
riforma costituzionale, analizzando bene il possibile impatto sulle nostre farmacie.
Vi segnalo che, a questo proposito, stiamo effettuando una serie di interviste su
Farma7 per dare conto della posizione dei nostri principali interlocutori istituzionali
sul referendum stesso.
DDL Concorrenza
La campagna referendaria sta determinando un rallentamento delle attività
politiche su altri fronti.
Tra i provvedimenti che sono in stand-by vi è anche il DDL Concorrenza, approvato
dalla X Commissione del Senato prima della pausa estiva e non ancora preso in
esame dall’Aula di Palazzo Madama.
Il DDL non è in calendario al Senato fino alla prima settimana di novembre, ma è
probabile che l’esame slitti a dopo il referendum.
Numerosi gli emendamenti presentati in Aula sugli articoli 58 e 59, che ci
interessano.
Un numero cospicuo di emendamenti, di tutte le forze politiche, affronta il tema
delle limitazioni al capitale e alle catene, sia prevedendo una quota minima di soci
farmacisti all’interno delle società sia riducendo o rimodulando la quota del 20% di
farmacie che, a livello regionale, possono essere di proprietà di un unico soggetto.
Sono tanti anche gli emendamenti finalizzati a consentire la vendita dei medicinali
con ricetta medica nelle parafarmacie e nei corner della GDO. Le pressioni di questi
soggetti nei confronti delle forze politiche e del Governo sono ancora molto forti ed
è necessario continuare a monitorare con attenzione la situazione. Lo dimostrano
anche le recenti dichiarazioni del Ministro Calenda che ha affermato che avrebbe
voluto fare di più sul fronte della fascia C, ma non ci è riuscito a causa della volontà
del Governo e del Parlamento di non procedere su questa strada.
Calenda ha quindi confermato la volontà di portare a casa il testo sostanzialmente
nella versione licenziata dalla X Commissione, sempre che non si aprano nuovi fronti
finalizzati a rimettere in discussione i contenuti del DDL, con la conseguenza di
riaprire i giochi sull’insieme di misure riguardanti il nostro settore, compresa la
questione della fascia C.
Lo studio EYU
Vi segnalo che su questi temi, il 25 ottobre verrà presentato qui a Roma, in un
seminario a porte chiuse, con la partecipazione di rappresentanti del PD e degli altri
principali partiti politici, uno studio, realizzato dalla Fondazione EYU in
collaborazione con Federfarma e con la supervisione del Centro studi, che analizza la
situazione delle farmacie e la possibile evoluzione del settore alla luce delle novità
sul fronte normativo.
Sarà un importante momento di confronto soprattutto con le forze di maggioranza
sui temi che più stanno a cuore alle farmacie in questa fase, a partire dall’ingresso
del capitale nella proprietà.
Chi di voi è interessato a partecipare è pregato di segnalarlo alla Segreteria di
Federfarma.
È la prima di una serie di iniziative che stiamo organizzando per accompagnare il
percorso di rinnovamento della farmacia nel nuovo contesto normativo che si sta
delineando.
Lo Statuto federale
Veniamo al tema della riforma dello Statuto, un tema sul quale la nostra
Federazione sta ragionando da tempo, tenendo conto anche delle sollecitazioni che
sono venute da varie Organizzazioni territoriali. Nell’Assemblea del 13 luglio scorso
vi avevo preannunciato che in autunno avremmo affrontato l’argomento e quindi
oggi diamo seguito a questo impegno assunto con voi.
La Commissione Statuto ha concluso i propri lavori trasmettendo le proprie proposte
al Consiglio di Presidenza che le ha ulteriormente implementate, anche tenendo
conto delle novità che potranno essere introdotte da due provvedimenti dall’esito al
momento ancora incerto: la riforma della Costituzione, che prevede l’abolizione
delle province, cioè le articolazioni territoriali su cui si basa la nostra organizzazione,
e il DDL Concorrenza, che introduce il capitale nella proprietà delle farmacie e la
possibilità di creare catene.
A questo proposito, vi ricordo che questa Assemblea, nel marzo del 2015, subito
dopo il varo del DDL Concorrenza, aveva sostenuto la necessità di adeguare lo
Statuto al nuovo contesto normativo, con particolare riferimento all’ingresso del
capitale. Ma già in precedenza stavamo ragionando su come eliminare alcune
criticità dell’attuale Statuto, nato, come ricorderete, in una fase concitata della vita
sindacale, come dimostrano alcune soluzioni non adeguatamente ponderate ed
equilibrate.
Un elemento di criticità emerso da tempo è quello della rappresentatività del
Consiglio di Presidenza, composto da 11 membri, con conseguente esclusione di
numerose realtà regionali dal vertice della Federazione. Per questo motivo la
Commissione Statuto ha proposto di riportare il numero dei componenti del
Consiglio di Presidenza a 21, uno per Regione; posizione che questo Consiglio di
Presidenza condivide.
È in corso di definizione, quindi, una proposta di riforma dello Statuto che affronta i
possibili aspetti critici, tenendo conto del fatto che alcune modifiche sono una
necessità legata all’esigenza di adeguare le regole al nuovo contesto, altre sono
un’opportunità per rendere più efficace e partecipato il processo decisionale
interno.
Abbiamo dato incarico al Prof. Massimo Luciani, che tutti conoscete, di effettuare
una lettura critica dell’articolato, predisposto dalla Commissione e implementato dal
Consiglio di Presidenza, per conferirgli la massima coerenza e renderlo
inappuntabile dal punto di vista giuridico.
Il testo vi sarà inviato nei prossimi giorni in modo che possiate leggerlo e valutarlo
con attenzione e farci pervenire le vostre osservazioni e proposte. Nella prossima
Assemblea di dicembre potremo esaminare, quindi, insieme una formulazione
quanto più possibile condivisa.
Queste le linee guida che ispirano la proposta di riforma:
 accoglimento nell’ambito associativo delle farmacie gestite in forma di società di
capitale, tramite una rappresentatività “pesata”;
 maggiore collegialità tramite l’ampliamento del Consiglio di Presidenza a
rappresentanti di tutte le Regioni e Province autonome, riportando quindi il
numero di componenti a 21, come previsto dalla Commissione Statuto;
 trasformazione del Consiglio delle Regioni in un “Consiglio delle Commissioni
permanenti”, attribuendo ad esso competenze consultive, di studio, di istruzione
e approfondimento tecnico delle problematiche che interessano le farmacie, oggi
assegnate alle Commissioni tecniche costituite dal Consiglio di Presidenza e al
Centro studi, organismi che verrebbero sostituiti appunto dal Consiglio delle
Commissioni.
Il Consiglio di Presidenza ritiene infatti importante valorizzare ulteriormente il
ruolo delle Unioni regionali, mantenendo un organismo nell’ambito del quale i
rappresentanti regionali possano confrontarsi, studiare e approfondire le
tematiche di maggiore attualità e interesse per la farmacia, presentando le
proprie analisi al Consiglio di Presidenza;
 e, infine, mantenimento dell’articolazione organizzativa su base provinciale e
regionale, a prescindere dall’eventuale abolizione delle province a seguito di una
vittoria del “sì” al referendum confermativo del 4 dicembre.
Confido che su queste tematiche - che sono di estrema attualità in quanto
l’organizzazione del Sindacato deve essere necessariamente aggiornata e adeguata
al nuovo contesto - si possa avviare un confronto sereno e costruttivo con l’obiettivo
di rendere la Federfarma sempre più efficiente e rispondente ai bisogni delle
farmacie e il Sindacato più forte e unito in una fase in cui dovrà affrontare nuove e
importanti sfide.
Abbiamo voluto oggi anticiparvi i principali aspetti innovativi della proposta di
riforma dello Statuto, per darvi modo di approfondire con calma il nuovo testo una
volta che lo avrete ricevuto, prima dell’esame nella prossima Assemblea.
Il regolamento sulle incompatibilità
All’ordine del giorno dell’Assemblea di oggi abbiamo anche la ratifica da parte
dell’Assemblea del regolamento in materia di conflitti di interesse e, quindi, di
incompatibilità per le cariche di componente del Consiglio di Presidenza e del
Consiglio delle Regioni.
Alfonso Misasi vi illustrerà il percorso attraverso il quale si è arrivati a questo testo.
Da parte mia voglio solamente sottolineare che si tratta di un ulteriore passaggio
finalizzato a fare chiarezza e rendere più fluida, lineare e trasparente l’attività del
Sindacato.
Abbiamo bisogno, in questa fase di grande novità e grande impegno per rinnovare la
farmacia e la nostra organizzazione, di un Sindacato forte, credibile, coerente nelle
proprie scelte, libero da vincoli e interessi che possano renderne meno efficaci le
attività di tutela della farmacia.
Credifarma
Un breve accenno merita anche la situazione di Credifarma a poco più di un anno dal
nuovo corso, grazie al quale la nostra società finanziaria sta faticosamente
rimettendosi in carreggiata e risalendo la china in cui era precipitata a causa degli
errori della gestione precedente.
Il nuovo Consiglio di Amministrazione sta lavorando bene: ha condotto una seria
spending review che ha permesso di ridurre le spese e di riportare in utile il bilancio.
Il percorso di rilancio, però, proprio per la gravità della situazione in cui era
precipitata la società, va seguito con grande attenzione e richiede da parte di tutti
noi un impegno particolare nel far conoscere ai colleghi i nuovi servizi offerti da
Credifarma e nel promuoverne le attività sul territorio.
Carenze: il documento siglato da AIFA, Regioni e filiera
Chiudo con un riferimento al documento siglato recentemente da Federfarma e
dalle altre organizzazioni della filiera con i rappresentanti dell’AIFA e delle Regioni
sul tema delle carenze di farmaci. Questo documento è una conferma dell’impegno
che la nostra Federazione ha dedicato fin dall’inizio a questo problema, ma anche,
più in generale, alla costruzione di rapporti positivi e costruttivi con tutte le
componenti della filiera, un elemento imprescindibile per costruire la farmacia del
futuro come snodo fondamentale del SSN.
Il documento si basa su una ricognizione condivisa delle norme che regolano la
distribuzione intermedia dei medicinali ed è il primo importante frutto del tavolo di
confronto avviato dall’AIFA e dal Ministero della Salute con la filiera del farmaco
sulla tematica dei farmaci indisponibili con l’obiettivo di ricondurre il fenomeno
delle esportazioni parallele ad un livello fisiologico.
In questo percorso i vari soggetti coinvolti hanno avvertito l’esigenza di promuovere
la concreta e corretta applicazione delle norme che regolano l’attività della
distribuzione intermedia.
La sottoscrizione del documento anche da parte di alcune regioni, come Lazio,
Lombardia, Friuli-Venezia Giulia, Veneto e Umbria, agevolerà la diffusione di tali
posizioni condivise sul territorio, contribuendo ad uniformare le valutazioni degli
uffici regionali incaricati di rilasciare le autorizzazioni per la distribuzione all’ingrosso
dei farmaci e ad agevolare ed intensificare le attività ispettive.
Si tratta di un passo importante verso una soluzione condivisa di una problematica
che penalizza i cittadini e mette in grave difficoltà le farmacie.
Conclusioni
Nelle prossime settimane abbiamo una serie di appuntamenti importanti. Sono
fondamentali in questo momento l’unità di intenti da parte di tutti noi e la
condivisione di scelte importanti, soprattutto per quanto riguarda le regole di
funzionamento del nostro Sindacato.
Dobbiamo confrontarci, discutere, decidere insieme i passi da compiere, guardando
al futuro del Sindacato e della Farmacia.
Le scelte che faremo insieme saranno decisive per la Federfarma e per la Farmacia di
domani.
Vi lascio quindi la parola per le vostre osservazioni e le vostre proposte e vi ringrazio
per l’attenzione.