ASSEMBLEA NAZIONALE FEDERFARMA ROMA, 18 OTTOBRE
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ASSEMBLEA NAZIONALE FEDERFARMA ROMA, 18 OTTOBRE
ASSEMBLEA NAZIONALE FEDERFARMA ROMA, 18 OTTOBRE 2016 RELAZIONE DEL PRESIDENTE, DR.SSA ANNAROSA RACCA Cari Colleghi, grazie, come sempre, per la vostra presenza a questa Assemblea che si svolge in una fase particolarmente effervescente, ma anche delicata dal punto di vista politico e istituzionale per il nostro Paese. Ci attendono passaggi importanti che dovremo affrontare con un impegno unitario e con determinazione, puntando sull’innovazione e sulla progettualità per proiettare la farmacia verso il futuro. Per questo la mia relazione non sarà solo un riepilogo delle cose fatte, ma soprattutto un programma di lavoro per le prossime settimane, in cui dovremo affrontare alcune questioni centrali. Il contesto politico-istituzionale: tra legge di bilancio e referendum Siamo alla vigilia dell’avvio dell’iter parlamentare della legge di bilancio 2017 che, come ogni anno, è oggetto di grande attenzione da parte dell’opinione pubblica e del mondo politico. Si tratta, infatti, della legge che delinea gli interventi di politica economica per il prossimo anno e che, quindi, tocca di fatto tutti i settori di attività, compresa la sanità. Il finanziamento della sanità è proprio uno dei temi che sono stati al centro del dibattito nelle scorse settimane a fronte del timore che le risorse aggiuntive previste per il SSN potessero essere tagliate, con riflessi sulle varie voci di spesa, tra le quali la farmaceutica, che, come sappiamo, è calcolata in misura percentuale sul finanziamento del SSN. Invece, come abbiamo visto, finalmente è stata varata una manovra che tiene conto delle richieste del Ministro della salute, delle Regioni, degli operatori sanitari: “l’obiettivo è stato raggiunto” ha infatti dichiarato il Ministro Lorenzin, il finanziamento per il 2017 è stato fissato a 113 miliardi, due in più rispetto al 2016 e questo dovrebbe comportare anche, in misura proporzionale, un incremento dell’importo destinato alla farmaceutica territoriale. La decisione del Governo ha ricevuto il plauso dei rappresentanti regionali, di esponenti del mondo della sanità e delle organizzazioni dei cittadini, come il Tribunale per i diritti del malato. Ma siamo anche a un mese e mezzo dal referendum costituzionale del 4 dicembre prossimo, in occasione del quale gli italiani si dovranno esprimere sulla riforma della Costituzione approvata dal Parlamento e fortemente sostenuta dal Premier Renzi. L’argomento, come sapete tutti, è al centro di un dibattito molto vivace e a tratti aspro. Su queste questioni fondamentali per il Paese e per le nostre farmacie dobbiamo confrontarci per condividere le risposte più adeguate a un contesto in costante cambiamento. Il sostegno alle farmacie terremotate Prima di entrare nel merito di queste questioni così importanti per tutti noi, vorrei trattare un altro tema di grande rilevanza e di estrema attualità, che dobbiamo affrontare, anche in questo caso, con lo sguardo rivolto al futuro. Mi riferisco alla situazione delle farmacie colpite dal sisma che il 24 agosto scorso ha provocato gravissimi danni e centinaia di morti nell’Italia centrale, farmacie che ora dobbiamo sostenere e aiutare a ripartire. La settimana scorsa ho compiuto un secondo sopralluogo nelle aree terremotate, dopo quello effettuato il 7 settembre. Nel primo sopralluogo, insieme a Giancarlo Visini, avevamo fatto visita ai titolari di due comuni della provincia de L’Aquila, Pizzoli e Montereale, ed eravamo arrivati fino ad Amatrice, uno dei paesi più devastati dal terremoto, con entrambe le farmacie inagibili e trasferite nei container. Nel secondo sopralluogo, insieme al Collega Alfredo Orlandi, al presidente di Federfarma Marche Pasquale D’Avella e ai presidenti di Federfarma Macerata e Ancona, Maria Kaczmarek e Luigi Galatello, siamo stata a portare il saluto e la solidarietà della categoria ai titolari delle farmacie di Montegallo e di Arquata del Tronto, in provincia di Ascoli Piceno: il primo lavora da qualche giorno nel container fornito da Federfarma Lombardia, il secondo è rimasto nella propria farmacia a distribuire medicinali e presidi fin dalla mattina successiva al sisma, assicurando la continuità del servizio. Innanzitutto, voglio ringraziare i colleghi delle zone colpite che hanno dimostrato, ancora una volta, quanto impegno, quanta abnegazione, quanto spirito di servizio e di sacrificio sia presente nelle farmacie italiane e nei farmacisti che in esse operano. Le farmacie, come sempre, anche in questa occasione hanno dimostrato di essere un punto di riferimento fondamentale per la popolazione, continuando a dispensare farmaci, prodotti sanitari e assistenza ai cittadini colpiti da una tragedia immane. Ringrazio anche i presidenti di Federfarma Rieti Cortellini e di Federfarma Ascoli D’Avella che si sono attivati fin dalle prime ore dopo il sisma per mettere in grado i colleghi di svolgere il servizio, facendo anche in modo che le amministrazioni pubbliche fornissero le soluzioni normative necessarie a semplificare l’accesso al farmaco da parte dei cittadini. Ai colleghi delle zone terremotate, quindi, va la nostra gratitudine non solo per quello che hanno fatto e stanno facendo per la popolazione, ma per quello che fanno per tenere alto il nome e l’immagine della farmacia. In queste circostanze più che mai emerge chiaro che la farmacia non è un esercizio commerciale qualsiasi: è invece l’unico presidio dello Stato presente in modo capillare su tutto il territorio nazionale, un presidio che è sempre in prima linea e opera a tutela della salute e della vita stessa delle persone. A questo proposito vi segnalo che stiamo lavorando per far inserire anche le farmacie nella rete della protezione civile, in modo che il loro intervento in caso di calamità sia strutturato, programmato e condiviso con le autorità competenti. Ovviamente, i colleghi colpiti dal terremoto hanno bisogno non solo della nostra vicinanza e del nostro ringraziamento, ma anche della nostra concreta solidarietà. Per questo motivo, abbiamo aperto un apposito conto corrente: chiedo a tutti voi di dare un contributo per far arrivare ai nostri colleghi i mezzi per continuare a garantire il servizio in questa situazione di gravissimo disagio. Vi segnalo che la raccolta fondi chiude il 15 novembre prossimo e quindi vi invito a fare in tempi brevi il vostro versamento. Inoltre, come è stato fatto per i colleghi dell’Emilia-Romagna colpiti dal sisma del 2012, proponiamo a questa Assemblea di destinare alle farmacie terremotate di Lazio, Abruzzo e Marche, una quota pari a 200 euro per ciascun delegato, che verranno detratte dal rimborso forfetario ovvero, per gli assenti, versate da Federfarma. Ci siamo confrontati qualche giorno fa con i presidenti delle Associazioni provinciali interessate per condividere le modalità di utilizzo dei fondi raccolti. Vi terremo aggiornati sull’entità delle somme versate e sulla destinazione delle stesse. Devo dire che, ancora una volta, si è dimostrata la validità della polizza eventi catastrofali che questa Assemblea ha confermato anche per quest’anno e che costituisce un importante sostegno per i titolari di farmacia che vengono colpiti da catastrofi naturali, purtroppo frequenti nel nostro Paese. Da una verifica effettuata risulta che sono poche le farmacie, meno di 1.000, che hanno sottoscritto la polizza integrativa che garantisce, a costi estremamente contenuti, una copertura più ampia. Vi invito, quindi, a sensibilizzare i colleghi a sfruttare questa opportunità offerta da Federfarma. Per concludere questo capitolo dedicato al terremoto del 24 agosto, vi ricordo che nella legge di bilancio 2017 sono stati stanziati 4,5 miliardi per la ricostruzione e che, quindi, ferma restando l’utilità e l’importanza del nostro aiuto immediato ai colleghi colpiti, i paesi distrutti potranno essere ricostruiti e le farmacie tornare ad operare nel proprio territorio di pertinenza. Legge di bilancio 2017 e nuova governance Per quanto riguarda la legge di bilancio 2017, approvata sabato scorso dal Consiglio dei Ministri e trasmessa a Bruxelles per il via libera della UE, come abbiamo detto, quest’anno il Governo ha deciso di incrementare il finanziamento per la sanità in misura rilevante, in linea con le previsioni inserite nel DEF. Si tratta di un aumento di 2 miliardi rispetto all’importo stanziato per il 2016 e questo dovrebbe determinare anche un aumento del tetto di spesa farmaceutica territoriale, fissato all’11,35% del Fondo sanitario nazionale. Grazie a questo finanziamento aggiuntivo sarà possibile dare attuazione al Patto per la salute e ai nuovi LEA, con risvolti fortemente positivi anche per le farmacie che potranno veder riconosciuto concretamente il proprio ruolo, in linea con quanto previsto da questi documenti programmatici. A questo proposito, vorrei formulare alcune osservazioni sull’andamento della spesa farmaceutica, anche in relazione al varo da parte del Governo di un nuovo sistema di governance della spesa stessa, di cui si parla da tempo e che potrebbe essere inserito nella legge di bilancio nel corso dell’iter parlamentare. Un nuovo sistema di governo della spesa farmaceutica, dal nostro punto di vista, è irrinunciabile, perché il contesto in cui operiamo si sta modificando profondamente. La spesa farmaceutica convenzionata e il numero delle ricette diminuiscono: nel primo semestre del 2016, la spesa netta è scesa del -4,7%, il numero delle ricette del -2,6%, ma, allo stesso tempo, registriamo un positivo andamento della dpc. A livello nazionale, nei primi sei mesi del 2016 la distribuzione per conto ha fatto segnare un +8,7% in valore e un +10,9% in volumi, compensando, per lo meno in parte, il calo di spesa e ricette della convenzionata. L’incrocio di questi dati con quelli rilevati dall’AIFA sulla distribuzione diretta nel suo complesso (diretta vera e propria + dpc), relativi ai primi 5 mesi del 2016, conferma l’incremento della dpc, evidenziando tuttavia un ancora più rilevante aumento della diretta vera e propria (+45%). Questo incremento è dovuto essenzialmente all’erogazione dei farmaci contro l’epatite C, che hanno costi altissimi e sono alla base alla crescita esponenziale della spesa per farmaci acquistati dalle ASL. Questa situazione - convenzionata in calo, dpc e diretta in aumento – induce alcune riflessioni. Innanzitutto, dobbiamo subito sottolineare che i nostri interventi sia sul fronte politico che sul versante giudiziario/amministrativo hanno fatto sì che nel DL Enti Locali (DL 113/2016, convertito in legge dal Parlamento prima della pausa estiva) sia stato precisato finalmente che le farmacie non possono essere considerate responsabili dello sforamento del tetto di spesa territoriale se questo è chiaramente determinato dalla distribuzione diretta. Il decreto, infatti, stabilisce che, se la convenzionata è in calo, il superamento del limite di spesa va attribuito interamente alla diretta e quindi posto a carico delle industrie produttrici. Secondo elemento importante: la dpc, in valore a prezzi al pubblico, supera ormai i 2 miliardi di euro l’anno, mentre il compenso per le farmacie per questa attività è stimabile complessivamente, per il 2016, in oltre 120 milioni di euro. Si tratta di cifre significative che ci fanno guardare con attenzione a questo ambito di attività e, soprattutto, a continuare nell’opera di sensibilizzazione delle Regioni affinché spostino in dpc l’erogazione di medicinali ad alto costo, oggi oggetto di distribuzione diretta. A parità di costo di acquisto, infatti, si ottengono notevoli vantaggi per i cittadini, che possono ritirare i medicinali nella farmacia sotto casa, maggiore trasparenza, minori costi indotti per le strutture pubbliche. Su questi temi si svolgeranno nelle prossime settimane due importanti convegni: il 23 ottobre avrà luogo l’incontro organizzato da Federfarma Salerno, incentrato principalmente sulle farmacie rurali, mentre il 5 novembre a Bologna si svolgerà un convegno sul nuovo ruolo della farmacia a livello nazionale e regionale: saranno entrambi importanti occasioni per fare emergere le criticità di un modello distributivo fortemente incentrato sulla distribuzione diretta e la necessità di valorizzare il ruolo della farmacia. La proposta SIFO: uno studio condiviso sui costi della diretta A questo proposito, assume una grande importanza la proposta della SIFO, da noi subito sostenuta, di realizzare uno studio condiviso sui costi effettivi della distribuzione diretta. In questo modo potremo disporre di elementi concreti su cui costruire un processo di trasferimento dalle ASL alle farmacie di tutti i farmaci che non richiedono particolari cautele in fase di somministrazione. Da parte nostra abbiamo già realizzato due studi di questo tipo, nelle ASL di Trieste e di Arezzo, che potranno costituire un’utile punto di partenza per la realizzazione del nuovo studio in collaborazione con la SIFO. L’andamento economico complessivo delle farmacie Voglio anche sottolineare che, al di là del calo del fatturato SSN, il reddito d’impresa delle farmacie, negli ultimi anni è in crescita. Lo dimostrano i dati della So.Se. relativi alle denunce dei redditi delle farmacie. Il punto più basso è stato toccato nel 2012, ma nel 2013 e nel 2014 (i dati delle denunce 2015 non sono ancora disponibili) la redditività è aumentata. Questo è dovuto alla maggiore attenzione riservata dai titolari di farmacia alle tematiche gestionali, alla migliore capacità di acquisto, alla selezione più attenta delle categorie merceologiche, ma anche alla crescente attenzione che le aziende produttrici riservano alla farmacia. In questi anni abbiamo lavorato molto su questo fronte, con l’obiettivo di costruire partnership con le aziende e promuovere iniziative comuni per valorizzare il farmaco come bene di salute e di risparmio e la farmacia come canale per la dispensazione professionale di tutti i farmaci e per l’erogazione di servizi aggiuntivi. Proseguiremo su questa strada, anche tenendo conto del nuovo contesto che si verrà a creare nei prossimi mesi, puntando a rendere la farmacia sempre più un punto strategico del sistema salute del nostro Paese. Due misure importanti: remunerazione servizi e agevolazioni piccole farmacie Per concludere il capitolo dedicato alle questioni riguardanti il concreto svolgimento del servizio farmaceutico, vi segnalo che stiamo lavorando per far approvare due misure di particolare importanza per le farmacie. La prima, di cui vi potrà parlare con maggiore precisione Alfredo Orlandi, è l’aggiornamento dei limiti di fatturato che danno diritto alla riduzione degli sconti al SSN a favore delle farmacie rurali sussidiate e a basso fatturato SSN. Tale richiesta era stata recepita da un emendamento al DDL Concorrenza, che ha ricevuto il parere favorevole del Ministero della salute e la bollinatura della Ragioneria generale dello Stato. Tuttavia, in sede di esame da parte della X Commissione del Senato, si è ritenuto che tale misura dovesse essere più correttamente inserita nella legge di bilancio. Le seconda norma, che puntiamo a inserire in un prossimo provvedimento, è finalizzata a modificare i criteri previsti dal decreto legislativo n. 153/2009 (riguardante la Farmacia dei servizi) in materia di remunerazione delle farmacie per i nuovi servizi offerti. Come sapete, la formulazione del decreto prevede che la remunerazione per le farmacie debba essere calcolata sulla base dei risparmi ottenibili dalle ASL dall’affidamento dei servizi in questione alle farmacie stesse. Questi risparmi devono essere preventivamente certificati dalle Regioni e approvati da organismi tecnici Ministeri-Regioni, quali il Comitato per la verifica dei LEA e il Tavolo di verifica degli adempimenti regionali. Si tratta di una norma considerata inapplicabile, forse anche strumentalmente, dalle Regioni, che, non solo rende estremamente difficile la quantificazione della remunerazione per le farmacie, ma complica anche il confronto con le Regioni per quanto riguarda il rinnovo della convenzione. Nell’ambito del Tavolo sulla farmaceutica, convocato dal Ministero dello sviluppo economico e della salute, è stata condivisa la nostra proposta di riformulazione della norma che consentirebbe di superare il problema e che, sulla base della disponibilità espressa dal Governo, confidiamo sia inserita nella legge di bilancio. Il rinnovo della convenzione farmaceutica Sulla governance dell’assistenza farmaceutica e sul ruolo della farmacia dovremo necessariamente confrontarci in sede di rinnovo della convenzione farmaceutica nazionale, portando al tavolo con le Regioni i nostri progetti in materia di monitoraggio e controllo dell’erogazione dei farmaci e servizi e dimostrando la validità, l’economicità e la trasparenza della distribuzione in farmacia di tutti i medicinali che non richiedono particolari cautele in fase di somministrazione. È un obiettivo prioritario sul quale stiamo concentrando al massimo il nostro impegno. Per quanto riguarda i tempi del rinnovo convenzionale, vi segnalo che, nella Nota di Aggiornamento al Documento di Economia e Finanza 2016, è stato inserito un riferimento all’atto di indirizzo per il rinnovo della nostra convenzione. Nel frattempo è in corso da parte della SISAC la verifica della rappresentatività sindacale ai fini dell’individuazione dei soggetti ammessi al confronto. L’avvio della trattativa vera e propria dovrebbe, quindi, essere ormai imminente. Da parte nostra vi garantisco il massimo impegno e la massima determinazione a portare al tavolo con la SISAC la richiesta di riportare in farmacia i medicinali oggi distribuiti direttamente dalle ASL con motivazioni esclusivamente contabili. Porteremo dati e proposte per convincere i nostri interlocutori a riscrivere la governance dell’assistenza farmaceutica secondo un modello incentrato sulla farmacia del territorio. Le piattaforme informatiche Presenteremo anche le nostre piattaforme informatiche che possono dare un contributo fondamentale per consentire alle farmacie di erogare nuovi servizi in modo controllato, monitorato e sicuro, ma anche alle strutture pubbliche di verificare qualità e costi delle prestazioni. Su questo fronte proseguono con grande impegno tutte le attività che Promofarma sta portando avanti. Telemedicina Per quanto riguarda la telemedicina i dati sono molto incoraggianti. Già 2.600 farmacie hanno aderito al servizio proposto da Promofarma e molte Associazioni stanno dimostrando un crescente interesse. Per la settimana prossima sono stati programmati diversi incontri in Sardegna e in Veneto. Invito tutti a valutare questa possibilità perché si tratta di una evidente e concreta attuazione della farmacia dei servizi. Inoltre, l’utilizzo della nostra piattaforma ci consente sia di ottenere dati rilevanti sotto il profilo sanitario che di dare immediata e concreta percezione delle potenzialità insite nella rete rappresentata dalle nostre farmacie. Faccio un esempio su tutti: al recente Congresso mondiale di Cardiologia ESC, tenutosi a Roma a fine agosto, sono stati presentati alla classe medica gli importanti risultati ottenuti tramite l’utilizzo della nostra piattaforma grazie al progetto realizzato dalle farmacie di Brescia in collaborazione con la locale Università a Brescia, grazie all’iniziativa di Clara Mottinelli. Il monitoraggio prevedeva rilevazioni periodiche, con strumentazioni di tipo ospedaliero, di elettrocardiogrammi, Holter pressori ed Holter ECG, da effettuare nelle farmacie. Lo studio ha mostrato che nel 19% degli elettrocardiogrammi vi erano anormalità del tracciato e nel 43% delle rilevazioni pressorie h24 sono risultati trend anomali. Tra i soggetti sottoposti al monitoraggio Holter ECG il 32,8% ha rivelato la presenza di aritmie maggiori come fibrillazione atriale, aritmie ventricolari e gravi blocchi atrio-ventricolari; di questi, l’8,1% degli utenti presentava situazioni strumentali da codice rosso e quindi in pericolo di vita. Tutti i soggetti con anormalità sono stati indirizzati dal farmacista al medico di medicina generale o ad un cardiologo per successive valutazioni mentre in caso di rischio imminente i pazienti venivano inviati al più vicino Pronto soccorso. Questi importanti risultati scientifici sono stati raggiunti grazie alla progettualità di Federfarma che ha puntato sul valore aggiunto prodotto dal fare rete a livello nazionale. Dottorfarma – 100 Province Il progetto 100 Province prosegue il percorso programmato con i road show in tutte le province che hanno aderito (circa 70). Strumento operativo sia per completare la fase di formazione sia per avviare le prime attività concrete, è la piattaforma DottorFarma. Accessibile tramite il sito di Federfarma, mette a disposizione delle farmacie associate una importante documentazione su asma e BPCO. Tra l’altro è disponibile un corso FAD molto interessante che è già stato seguito da oltre 1.500 farmacisti. Su DottorFarma sono disponibili anche altri servizi e presto verrà rilasciata un’app che consentirà di creare un legame continuo e stabile tra la farmacia e i propri clienti. Utilizzando DottorFarma è possibile avviare attività di screening e, a breve, sulla base di progetti sanitari definiti nei singoli territori in accordo con la Parte Pubblica e i medici, sarà possibile avviare programmi di aderenza alla terapia. Anche qui la progettualità e la proattività di tutti voi è fondamentale! Nelle prossime settimane ci vedremo a Salerno per porre le basi di un primo “progetto pilota”. E’ chiaro che si tratta di una sfida difficile quanto importante sia per Federfarma a livello nazionale e territoriale, che per le farmacie. Dobbiamo essere consapevoli che il futuro della farmacia è molto legato alla nostra capacità di proporci come rete e snodo fondamentale di supporto al trasferimento di funzioni tra ospedale e territorio. In questo contesto la presa in carico del paziente e il supporto all’aderenza alla terapia, diventano due momenti fondamentali ed irrinunciabili. Piattaforma Servizi (Cup Privato) La nostra piattaforma per effettuare le prenotazioni in regime privato in farmacia è già operativa e utilizzata da 4 Associazioni. Tuttavia, abbiamo in corso una ottimizzazione del servizio per renderlo più adeguato alle esigenze che man mano si stanno manifestando. Mi riferisco alla circostanza che originariamente avevamo pensato a un servizio volto a rendere possibile la prenotazione di prestazioni infermieristiche e fisioterapiche. I ritorni che abbiamo avuto dal territorio ci hanno confermato che c’è un grande interesse nei confronti della possibilità di prenotare tramite le farmacie anche prestazioni di diagnostica di vario tipo nonché prestazioni specialistiche. Probabilmente tale esigenza è da mettere in correlazione sia con il progressivo aumento dei tickets, che rendono concorrenziali le prestazioni in regime privatistico, sia con l’allungamento delle liste di attesa. In relazione a questi nuovi scenari, ci siamo resi conto che l’attività affidata alle Associazioni relativamente all’individuazione delle strutture sanitarie da convenzionare e alla formazione e assistenza alle farmacie, a volte, risulta eccessivamente gravosa e, pertanto, necessita di un adeguato supporto. Entro qualche settimana la revisione sarà conclusa e ve ne daremo tempestiva comunicazione. Fattura elettronica Anche per l’anno prossimo Promofarma metterà a disposizione delle farmacie il servizio di fatturazione elettronica che verrà integrato anche con la possibilità di ricevere ed emettere fatture tra privati. La facilità d’uso, le condizioni economiche particolarmente convenienti e l’efficacia del servizio, hanno determinato il suo successo e quest’anno le farmacie che hanno sottoscritto il servizio di Promofarma sono state oltre 8.600. Sappiamo che molti (sia commercialisti che software house) stanno cercando di realizzare servizi analoghi; il nostro suggerimento è di diffidare delle imitazioni e di affidarsi al servizio Promofarma che si è dimostrato semplice, efficace, trasparente ed economico. Il referendum sulla riforma costituzionale Veniamo al tema del referendum. Il referendum in questa fase è al centro del dibattito politico. Il Presidente del Consiglio punta tutto sulla vittoria del sì: un successo del no potrebbe creare notevoli difficoltà al Governo attuale, fino a mettere a rischio la sua stessa sopravvivenza. Dal punto di vista delle farmacie, al di là del possibile impatto della semplificazione dell’attività legislativa con il superamento del bicameralismo perfetto, l’aspetto sicuramente da valutare con maggiore attenzione è il ritorno alla competenza statale della materia “disposizioni generali e comuni per la tutela della salute”. Attualmente, a seguito della riforma del Titolo V della Costituzione varata nel 2001, la tutela della salute rientra tra le materie di legislazione concorrente. Questo significa che lo Stato deve dettare i principi fondamentali e le Regioni le disposizioni di dettaglio. Tale soluzione ha dato luogo a un complesso contenzioso di fronte alla Corte Costituzionale per chiarire quali siano i principi fondamentali in materia di tutela della salute, quali gli aspetti di dettaglio di competenza regionale e dove si debba porre il confine tra gli interventi dei due livelli di governo, Stato e Regioni. Sappiamo anche che l’aver suddiviso la competenza sulla tutela della salute in modo non chiaro tra livello centrale e livello locale ha di fatto dato il via libera a una serie di interventi regionali in modo particolare in materia di assistenza farmaceutica, che hanno prodotto regimi di erogazione dei farmaci diversificati su territorio, non solo tra Regione e Regione, ma anche tra ASL della stessa Regione. In sostanza, le Regioni si sono sentite autorizzate a legiferare in modo autonomo per quanto riguarda l’erogazione delle prestazioni sanitarie e dei farmaci sul proprio territorio e, forti del loro potere in materia, a delegare, a loro volta, ai direttori generali delle ASL il compito di definire le regole per l’accesso ai servizi sanitari e alle diverse categorie di medicinali. La riforma della Costituzione sottoposta a referendum, invece, riporta alla esclusiva competenza dello Stato la tutela della salute. Non solo, ma prevede anche l’intervento dello Stato nelle materie di esclusiva competenza regionale, nel caso in cui sia messa a rischio l’uniformità di trattamento dei cittadini. Questa formulazione è quindi un segnale importante in direzione di un più diretto intervento dello Stato nella definizione delle politiche sanitarie anche per quanto riguarda le modalità di erogazione dei farmaci. Lo stesso Renzi, nel corso di una trasmissione televisiva, ha evidenziato le differenze locali nell’accesso al farmaco come una delle storture che la riforma punta a sanare. Dobbiamo considerare anche che il Governo centrale ha mantenuto sempre un atteggiamento di attenzione nei confronti del ruolo della farmacia, come dimostrano anche alcuni recenti interventi. Come vi ho detto, il DL Enti locali ha esplicitamente escluso le farmacie dal ripiano dello sforamento del tetto di spesa territoriale determinato dalla spesa per farmaci acquistati dalle ASL. Nei nuovi Livelli Essenziali di Assistenza è stato inserito un paragrafo sulla Farmacia dei servizi. È la prima volta che i nuovi servizi erogati dalle farmacie entrano nei LEA: viene così riconosciuto l’importante apporto che la farmacia può dare, nell’ambito del SSN, non solo con l’erogazione dei medicinali, ma anche con la fornitura di prestazioni aggiuntive la cui validità ed efficacia viene riconosciuta dal sistema sanitario pubblico. Anche il Piano nazionale della cronicità, recentemente approvato dalla Conferenza Stato-Regioni, dedica un capitolo specifico al ruolo delle farmacie, con l’obiettivo di promuovere un loro coinvolgimento nelle attività di educazione sanitaria e prevenzione primaria e secondaria e per l’aderenza alla terapia. “Le relazioni di prossimità del farmacista e il suo ruolo professionale – sottolinea il documento – gli permettono di instaurare un rapporto di confidenza con gli utenti abituali e di svolgere una funzione potenzialmente attiva nell’educazione, informazione e assistenza personalizzata. In particolare, le farmacie possono conseguire significativi obiettivi in termini di prevenzione primaria e secondaria nel rispetto di protocolli condivisi con il team specialistico e con i medici di famiglia/pediatri, anche per quel che riguarda l’aderenza dei trattamenti a lungo termine.” Il Piano prende atto che “negli ultimi anni la farmacia sta assumendo in Italia una nuova identità, trasformandosi da farmacia in senso tradizionale in centro polifunzionale improntato alla Pharmaceutical Care, nonché in un luogo di promozione e produzione della salute.” Tale percorso è stato delineato dalla normativa sulla Farmacia dei servizi che “può rappresentare il luogo in cui la popolazione potrà trovare una prima risposta alle proprie domande di salute. Per garantirla, il nuovo farmacista dovrà acquisire competenze e nuove attitudini che facilitino il paziente anche nell’accesso alle cure e alle prestazioni.” Tutte queste prese di posizione del Governo, che non sempre – va sottolineato – hanno trovato corrispondenza a livello regionale, testimoniano attenzione e interesse nei confronti del ruolo che le farmacie possono svolgere all’interno del SSN e a favore dei cittadini. Ritengo, quindi, che dovremmo effettuare una valutazione non ideologica della riforma costituzionale, analizzando bene il possibile impatto sulle nostre farmacie. Vi segnalo che, a questo proposito, stiamo effettuando una serie di interviste su Farma7 per dare conto della posizione dei nostri principali interlocutori istituzionali sul referendum stesso. DDL Concorrenza La campagna referendaria sta determinando un rallentamento delle attività politiche su altri fronti. Tra i provvedimenti che sono in stand-by vi è anche il DDL Concorrenza, approvato dalla X Commissione del Senato prima della pausa estiva e non ancora preso in esame dall’Aula di Palazzo Madama. Il DDL non è in calendario al Senato fino alla prima settimana di novembre, ma è probabile che l’esame slitti a dopo il referendum. Numerosi gli emendamenti presentati in Aula sugli articoli 58 e 59, che ci interessano. Un numero cospicuo di emendamenti, di tutte le forze politiche, affronta il tema delle limitazioni al capitale e alle catene, sia prevedendo una quota minima di soci farmacisti all’interno delle società sia riducendo o rimodulando la quota del 20% di farmacie che, a livello regionale, possono essere di proprietà di un unico soggetto. Sono tanti anche gli emendamenti finalizzati a consentire la vendita dei medicinali con ricetta medica nelle parafarmacie e nei corner della GDO. Le pressioni di questi soggetti nei confronti delle forze politiche e del Governo sono ancora molto forti ed è necessario continuare a monitorare con attenzione la situazione. Lo dimostrano anche le recenti dichiarazioni del Ministro Calenda che ha affermato che avrebbe voluto fare di più sul fronte della fascia C, ma non ci è riuscito a causa della volontà del Governo e del Parlamento di non procedere su questa strada. Calenda ha quindi confermato la volontà di portare a casa il testo sostanzialmente nella versione licenziata dalla X Commissione, sempre che non si aprano nuovi fronti finalizzati a rimettere in discussione i contenuti del DDL, con la conseguenza di riaprire i giochi sull’insieme di misure riguardanti il nostro settore, compresa la questione della fascia C. Lo studio EYU Vi segnalo che su questi temi, il 25 ottobre verrà presentato qui a Roma, in un seminario a porte chiuse, con la partecipazione di rappresentanti del PD e degli altri principali partiti politici, uno studio, realizzato dalla Fondazione EYU in collaborazione con Federfarma e con la supervisione del Centro studi, che analizza la situazione delle farmacie e la possibile evoluzione del settore alla luce delle novità sul fronte normativo. Sarà un importante momento di confronto soprattutto con le forze di maggioranza sui temi che più stanno a cuore alle farmacie in questa fase, a partire dall’ingresso del capitale nella proprietà. Chi di voi è interessato a partecipare è pregato di segnalarlo alla Segreteria di Federfarma. È la prima di una serie di iniziative che stiamo organizzando per accompagnare il percorso di rinnovamento della farmacia nel nuovo contesto normativo che si sta delineando. Lo Statuto federale Veniamo al tema della riforma dello Statuto, un tema sul quale la nostra Federazione sta ragionando da tempo, tenendo conto anche delle sollecitazioni che sono venute da varie Organizzazioni territoriali. Nell’Assemblea del 13 luglio scorso vi avevo preannunciato che in autunno avremmo affrontato l’argomento e quindi oggi diamo seguito a questo impegno assunto con voi. La Commissione Statuto ha concluso i propri lavori trasmettendo le proprie proposte al Consiglio di Presidenza che le ha ulteriormente implementate, anche tenendo conto delle novità che potranno essere introdotte da due provvedimenti dall’esito al momento ancora incerto: la riforma della Costituzione, che prevede l’abolizione delle province, cioè le articolazioni territoriali su cui si basa la nostra organizzazione, e il DDL Concorrenza, che introduce il capitale nella proprietà delle farmacie e la possibilità di creare catene. A questo proposito, vi ricordo che questa Assemblea, nel marzo del 2015, subito dopo il varo del DDL Concorrenza, aveva sostenuto la necessità di adeguare lo Statuto al nuovo contesto normativo, con particolare riferimento all’ingresso del capitale. Ma già in precedenza stavamo ragionando su come eliminare alcune criticità dell’attuale Statuto, nato, come ricorderete, in una fase concitata della vita sindacale, come dimostrano alcune soluzioni non adeguatamente ponderate ed equilibrate. Un elemento di criticità emerso da tempo è quello della rappresentatività del Consiglio di Presidenza, composto da 11 membri, con conseguente esclusione di numerose realtà regionali dal vertice della Federazione. Per questo motivo la Commissione Statuto ha proposto di riportare il numero dei componenti del Consiglio di Presidenza a 21, uno per Regione; posizione che questo Consiglio di Presidenza condivide. È in corso di definizione, quindi, una proposta di riforma dello Statuto che affronta i possibili aspetti critici, tenendo conto del fatto che alcune modifiche sono una necessità legata all’esigenza di adeguare le regole al nuovo contesto, altre sono un’opportunità per rendere più efficace e partecipato il processo decisionale interno. Abbiamo dato incarico al Prof. Massimo Luciani, che tutti conoscete, di effettuare una lettura critica dell’articolato, predisposto dalla Commissione e implementato dal Consiglio di Presidenza, per conferirgli la massima coerenza e renderlo inappuntabile dal punto di vista giuridico. Il testo vi sarà inviato nei prossimi giorni in modo che possiate leggerlo e valutarlo con attenzione e farci pervenire le vostre osservazioni e proposte. Nella prossima Assemblea di dicembre potremo esaminare, quindi, insieme una formulazione quanto più possibile condivisa. Queste le linee guida che ispirano la proposta di riforma: accoglimento nell’ambito associativo delle farmacie gestite in forma di società di capitale, tramite una rappresentatività “pesata”; maggiore collegialità tramite l’ampliamento del Consiglio di Presidenza a rappresentanti di tutte le Regioni e Province autonome, riportando quindi il numero di componenti a 21, come previsto dalla Commissione Statuto; trasformazione del Consiglio delle Regioni in un “Consiglio delle Commissioni permanenti”, attribuendo ad esso competenze consultive, di studio, di istruzione e approfondimento tecnico delle problematiche che interessano le farmacie, oggi assegnate alle Commissioni tecniche costituite dal Consiglio di Presidenza e al Centro studi, organismi che verrebbero sostituiti appunto dal Consiglio delle Commissioni. Il Consiglio di Presidenza ritiene infatti importante valorizzare ulteriormente il ruolo delle Unioni regionali, mantenendo un organismo nell’ambito del quale i rappresentanti regionali possano confrontarsi, studiare e approfondire le tematiche di maggiore attualità e interesse per la farmacia, presentando le proprie analisi al Consiglio di Presidenza; e, infine, mantenimento dell’articolazione organizzativa su base provinciale e regionale, a prescindere dall’eventuale abolizione delle province a seguito di una vittoria del “sì” al referendum confermativo del 4 dicembre. Confido che su queste tematiche - che sono di estrema attualità in quanto l’organizzazione del Sindacato deve essere necessariamente aggiornata e adeguata al nuovo contesto - si possa avviare un confronto sereno e costruttivo con l’obiettivo di rendere la Federfarma sempre più efficiente e rispondente ai bisogni delle farmacie e il Sindacato più forte e unito in una fase in cui dovrà affrontare nuove e importanti sfide. Abbiamo voluto oggi anticiparvi i principali aspetti innovativi della proposta di riforma dello Statuto, per darvi modo di approfondire con calma il nuovo testo una volta che lo avrete ricevuto, prima dell’esame nella prossima Assemblea. Il regolamento sulle incompatibilità All’ordine del giorno dell’Assemblea di oggi abbiamo anche la ratifica da parte dell’Assemblea del regolamento in materia di conflitti di interesse e, quindi, di incompatibilità per le cariche di componente del Consiglio di Presidenza e del Consiglio delle Regioni. Alfonso Misasi vi illustrerà il percorso attraverso il quale si è arrivati a questo testo. Da parte mia voglio solamente sottolineare che si tratta di un ulteriore passaggio finalizzato a fare chiarezza e rendere più fluida, lineare e trasparente l’attività del Sindacato. Abbiamo bisogno, in questa fase di grande novità e grande impegno per rinnovare la farmacia e la nostra organizzazione, di un Sindacato forte, credibile, coerente nelle proprie scelte, libero da vincoli e interessi che possano renderne meno efficaci le attività di tutela della farmacia. Credifarma Un breve accenno merita anche la situazione di Credifarma a poco più di un anno dal nuovo corso, grazie al quale la nostra società finanziaria sta faticosamente rimettendosi in carreggiata e risalendo la china in cui era precipitata a causa degli errori della gestione precedente. Il nuovo Consiglio di Amministrazione sta lavorando bene: ha condotto una seria spending review che ha permesso di ridurre le spese e di riportare in utile il bilancio. Il percorso di rilancio, però, proprio per la gravità della situazione in cui era precipitata la società, va seguito con grande attenzione e richiede da parte di tutti noi un impegno particolare nel far conoscere ai colleghi i nuovi servizi offerti da Credifarma e nel promuoverne le attività sul territorio. Carenze: il documento siglato da AIFA, Regioni e filiera Chiudo con un riferimento al documento siglato recentemente da Federfarma e dalle altre organizzazioni della filiera con i rappresentanti dell’AIFA e delle Regioni sul tema delle carenze di farmaci. Questo documento è una conferma dell’impegno che la nostra Federazione ha dedicato fin dall’inizio a questo problema, ma anche, più in generale, alla costruzione di rapporti positivi e costruttivi con tutte le componenti della filiera, un elemento imprescindibile per costruire la farmacia del futuro come snodo fondamentale del SSN. Il documento si basa su una ricognizione condivisa delle norme che regolano la distribuzione intermedia dei medicinali ed è il primo importante frutto del tavolo di confronto avviato dall’AIFA e dal Ministero della Salute con la filiera del farmaco sulla tematica dei farmaci indisponibili con l’obiettivo di ricondurre il fenomeno delle esportazioni parallele ad un livello fisiologico. In questo percorso i vari soggetti coinvolti hanno avvertito l’esigenza di promuovere la concreta e corretta applicazione delle norme che regolano l’attività della distribuzione intermedia. La sottoscrizione del documento anche da parte di alcune regioni, come Lazio, Lombardia, Friuli-Venezia Giulia, Veneto e Umbria, agevolerà la diffusione di tali posizioni condivise sul territorio, contribuendo ad uniformare le valutazioni degli uffici regionali incaricati di rilasciare le autorizzazioni per la distribuzione all’ingrosso dei farmaci e ad agevolare ed intensificare le attività ispettive. Si tratta di un passo importante verso una soluzione condivisa di una problematica che penalizza i cittadini e mette in grave difficoltà le farmacie. Conclusioni Nelle prossime settimane abbiamo una serie di appuntamenti importanti. Sono fondamentali in questo momento l’unità di intenti da parte di tutti noi e la condivisione di scelte importanti, soprattutto per quanto riguarda le regole di funzionamento del nostro Sindacato. Dobbiamo confrontarci, discutere, decidere insieme i passi da compiere, guardando al futuro del Sindacato e della Farmacia. Le scelte che faremo insieme saranno decisive per la Federfarma e per la Farmacia di domani. Vi lascio quindi la parola per le vostre osservazioni e le vostre proposte e vi ringrazio per l’attenzione.