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Novità per le cliniche: il test degli Acidi Biliari La funzionalità epatica? Vediamoci chiaro... Novità per le cliniche: il test degli Acidi Biliari Perché esaminare gli acidi biliari? Il fegato è una ghiandola che svolge molte funzioni metaboliche che interessano l’intero organismo. Gli esami degli enzimi epatici AST, ALT e ALP permettono di valutare il danno epatico e l’insulto epatico cellulare, ma non di stabilire se il fegato funzioni in modo adeguato. A tal fine, è necessario eseguire un esame specifico per la valutazione della funzionalità epatica: l’esame degli acidi biliari si è rivelato il test più sensibile, il più facile da eseguire ed il più epatospecifico tra i numerosi test conosciuti. Gli acidi biliari vengono prodotti nel fegato e raccolti nella cistifellea e sono indispensabili per la digestione e l’assorbimento dei grassi e delle vitamine grasso-solubili. Negli animali sani, il fegato lavora attivamente per catturare e rimuovere gli acidi biliari dalla circolazione portale epatica. Solo piccole quantità di questi prodotti possono, quindi, raggiungere la circolazione sistemica e la loro concentrazione sierica normale è solitamente bassa. Quando l’animale è affetto da una qualche forma di patologia epatica, la quantità di acidi biliari in circolo aumenta poiché l’organo non è in grado di svolgere correttamente il suo compito. L’esame degli acidi biliari nel sierici permette, inoltre, di determinare un malfunzionamento funzionamento del fegato, prima che insorgano nel paziente segni clinici evidenti come l’ittero. Questa diagnosi precoce è estremamente importante per iniziare il trattamento il prima possibile ed ostacolare l’aggravamento del danno epatico che porterebbe ad una situazione irreversibile per l’animale. Un altro aspetto importante per poter valutare l’attività del fegato, è quello di conoscere e saper interpretare i valori degli esami degli enzimi epatici e degli acidi biliari. Le analisi degli enzimi epatici (ALT, AST, LDH, ALKP e GGT) sono necessarie come indagine di screening per la diagnosi di patologia epatica e per identificare la presenza di un danno a carico delle cellule epatiche e/o della colecisti, anche se gli incrementi dell’attività enzimatica non sono specifici per il disordine epatico sottostante. Gli acidi biliari, viceversa, sono gli indicatori della funzionalità epatica, a prescindere dalla presenza o meno di un danno epatocellulare. Nonostante alcuni segni clinici come ittero, ascite, encefalopatia epatica e sanguinamenti eccessivi siano specifici delle epatopatie, altri sintomi non specifici come anoressia, vomito, letargia, dimagrimento, febbre, ritardi nella crescita, lunghi tempi di recupero dall’anestesia si sovrappongono a quelli riferibili a disordini di altri apparati. Alcune informazioni sul test Per la medicina veterinaria, l’esame degli acidi biliari sierici è diventato il test elettivo per la valutazione della funzionalità epatica dei pazienti ed ha rimpiazzato altre metodiche da laboratorio usate in passato. Si tratta di un test relativamente economico e di facile esecuzione: sono sufficienti due campioni di siero dello stesso paziente, di cui il primo va prelevato dall’animale a digiuno ed il secondo post-prandiale, prelevato 2 ore dopo il consumo del pasto. Durante l’esecuzione di questo esame, è molto importante ricordare alcune informazioni di base: Prelevare il primo campione (pre-prandiale), dopo aver sottoposto l’animale ad un digiuno di 12 ore. Prelevare sempre un secondo campione (post-prandiale) poichè la concentrazione degli acidi biliari sierici dopo il pasto ha una maggiore sensibilità rispetto a quella a digiuno, soprattutto nello shunt portosistemico: in questo caso, il livello degli acidi biliari a digiuno puó essere normale mentre quello postprandiale è considerevolmente aumentato. La quantità e il tipo di cibo somministrato all’animale sono due aspetti estremamente importanti per il successo di questo esame: in generale, si consigliano almeno due cucchiaini di cibo agli animali che pesano meno di 5 kg e circa 1⁄4 di lattina per gli animali più grandi. Non somministrare quantità eccessive di cibo perché la lipemia può influire negativamente sui risultati del test ma, per poter garantire la contrazione della colecisti, si devono evitate cibi contenenti basse concentrazioni di grassi e proteine. L’emolisi può influire negativamente sui risultati del test: ecco perchè, in caso di campioni visibilmente emolizzati, occorre rifare il prelievo. Utilizzando una siringa con un ago grande e maneggiando la provetta con estrema cautela, si puó ridurre il rischio di emolizzare il campione ematico ed ottenere dei risultati falsati. Non eseguire i test sui cani itterici “gialli”. Se un animale è itterico (e non anemico), non vi è alcun motivo di eseguire un test degli acidi biliari in quanto la sua funzionalità epatica è evidentemente compromessa e quella che deve essere ricercata è la causa della malattia epatica. È importante ricordare che, prima di valutare la funzionalità epatica ed emettere una diagnosi è essenziale condurre una serie completa di analisi sul paziente quali: un esame emocromocitometrico completo, un profilo biochimico e l’analisi delle urine (comprensiva dell’esame del sedimento). La presenza di cristalli di urato di ammonio nelle urine dei pazienti, ad esempio, puó suggerire un esame di approfondimento per verificare la presenza di uno shunt portosistemico, sebbene non siano presenti segni clinici riconducibili ad un disordine epatico. Se possibile, si dovrebbe esaminare il fegato anche avvalendovi della diagnostica per immagini ed in particolare di un ecografo. A volte puó accadere che i livelli pre-prandiali di acidi biliari siano superiori a quelli post-prandiali. Le cause, in questo caso, potrebbero essere imputate ad un ritardo nello svuotamento gastrico, ad un ritardo nella contrazione interdigestiva della cistifellea o ma anche al fatto che il proprietario potrebbe aver somministrato un piccolo pasto all’animale prima di portarlo in clinica. È buona norma, quindi, spiegare sempre al cliente il tipo di esame che verrà eseguito al suo animale e ribadire l’importanza di tenere il paziente rigorosamente a digiuno. I cani maltesi e diverse razze di terrier presentano comunemente dei risultati anomali del test degli acidi biliari anche se, non è presente alcuna anomalia funzionale. Questa loro caratteristica va tenuta in grande considerazione poichè questa razza è geneticamente predisposta anche allo shunt portosistemico (PSS). In questi soggetti, quindi, un risultato anomalo del test degli acidi biliari potrebbe non essere indicativo di una patologia mentre un risultato nella norma, potrebbe escludere la presenza di shunt portosistemico nei cuccioli di razza maltese. IDEXX SNAP® Reader ed il Nuovo esame degli Acidi biliari Da oggi, con l’analizzatore IDEXX SNAP® Reader è possibile eseguire in ambulatorio l’esame degli acidi biliari per poter valutare la funzionalità epatica dei pazienti. Grazie alla possibilità di ottenere i risultati in tempi brevi, è possibile iniziare il trattamento o scartare la presenza di un danno epatico durante il corso della visita. IDEXX SNAP® Reader comprende nel suo menù, oltre all’esame degli acidi biliari, anche i test per T4 e Cortisolo. IDEXX Laboratories Italia S.r.l. Via Canova, 27, 20145 Milano, ITALIA www.idexx.it © 2005 IDEXX Laboratories, Inc. All rights reserved. • 4147-00 IT