YES WE CAMP! - Quanta Club
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YES WE CAMP! - Quanta Club
S HCM24 - QVNews pubbl. trimestrale registrazione 267/2004 tribunale Milano Poste Italiane Spa - Sped. A. P. -70% - LO/MI N.1/2011 - Anno VIII N°60 - DICEMBRE 2011 QUANTA VILLAGE NEWS P O R T • L 61 marzo/giugno 2012 CAMP ESTIVI 2012 YES WE CAMP! A V O R O • E V E N T I • T E N D E N Z E IN QUESTO NUMERO P E N S I E R I I N L I B E R T À L ’ I N T E R V I S 6 ] [ - somministrazione - executive search - ricerca e selezione - gestione amministrativa del personale - formazione - outplacement S P O R 13 RAGIONE E PASSIONE Un confronto imbarazzante, purtroppo per Milano Michele Acquarone alla guida del Giro d’Italia Olimpiadi... bocciati ma non battuti, riprendiamo la corsa EDITORIALE COACH CORNER CAMP ESTIVI UNA SCUOLA DI VITA QUANDO CAMP VUOL DIRE SERIETÀ PROGETTI QUANTA È ON LINE Il nuovo sito 5 Dan Peterson racconta... 9 NOI INVESTIAMO NEI SOGNI 10 LA NOSTRA STORIA IN NUMERI Parte il Fisiomed e nuove strutture UNA CASA PER L’EXPO Quanta in supporto alle aziende TRIBUNA STAMPA EXPO E SPORT EVENTI PRIMAVERA IN MUSICA Nuova stagione per LaVerdi OPEN DAY Una festa per la famiglia AZIENDE 18 FAMILY DAY Una risorsa per le aziende TENDENZE PORETTI CAMP VILLAGE ARRIVANO I CAMP T 22 Mr. GIRO 20 La tradizione che fa tendenza 30 31 VILLAGE PEOPLE 21 RIZZI FAMILY E CAMPIONI 32 Viaggio tra i fedelissimi del Quanta Village 11 12 IL POSTER Fotostory dei camp AMARCORD CI VEDIAMO IN PIAZZA GRANDE Ricordo di Lucio Dalla t. 02 833871 A MONTI-PISAPIA Una grande opportunità, ce la faremo? www.quanta.com T 22 OLTRE IL POSTO FISSO? Riflessioni di Enzo Mattina COMUNE CORAGGIO 24 25 17 FLASH SPORT 27 Novità 2012 I giovani hanno bisogno di fatti 34 36 AREA BIMBI SPORT 16 HOCKEY Il punto di Riki Tessari LAVORO A LEZIONE DI INGLESE Tutti in piscina! AGENDA 38 39 3 QVN In principio fu la vacanza. Con lo sport come passatempo accessorio, con la famiglia spesso presente al fianco dei giovanissimi campers, con una buona disponibilità economica dei genitori come elemento indispensabile per poter varcare il cancello del villaggio immerso nel verde della Pennsylvania o del Michigan. Nati in America agli inizi del ‘900, come racconta Dan Peterson con il consueto stile accattivante a pag 18, i camp estivi sono stati una specie di miraggio di cui si sentiva parlare nei reportage di qualche inviato, inavvicinabili e lontani come lo erano le Converse All Stars o i Levi’s 501 che si vedevano ( e si invidiavano) a Marlon Brando e James Dean. Niente a che vedere con le versioni autarchiche e casalinghe – le colonie estive - che imponevano stili e tempi da Fraulein Rottelmaier più che libertà e svago. Qualcosa che si avvicinava all’idea erano gli oratori estivi: ma il più delle volte era solo un campo da calcio in terra battuta ad accogliere bambine e bambini al termine dell’anno scolastico. Poi nel ’79 la svolta, come racconta Dan Peterson, a cui anche chi scrive contribuì con entusiasmo, con l’idea di camp ‘ all’americana’ che viene introdotta anche in Italia, il successo immediato, la novità che diventa quasi da subito tradizione, così che oggi parlare di camp estivi è assoluta normalità e adesso semmai il problema è opposto, come spesso succede in questi casi: evitare che un’idea vincente venga intaccata da iniziative poco serie, poco professionali, figlie soltanto di bassa speculazione. E arriviamo al punto. Quella che si apre con l’arrivo della primavera – come ben sanno i frequentatori del Village – è stagione di Open Day, di lancio dei camp 2012, di presentazione di programmi. Basta dare un’occhiata ai ‘numeri’ dei camp presenti nel servizio di pag 21 per capire come ormai parlare di successo sia quasi riduttivo. Perché non ci sono solo i numeri a testimoniarlo, c’è l’entusiasmo delle famiglie, il desiderio dei partecipanti di ritornare, la voglia di chi non c’è mai stato di essere ‘a part of it’. Tutto questo ha un solo segreto: serietà. Serietà degli organizzatori. Serietà degli istruttori. Serietà del personale tutto del Village. Serietà di chi sa che trattare con i bambini è la responsabilità più bella e insieme più difficile del mondo. Sarà così anche per il 2012 e non resta che aspettare con ansia il primo giorno di camp. Magari con Dan Peterson ‘ Istruttore d’Onore’. Dario Colombo EDITORIALE QUANDO CAMP VUOL DIRE SERIETÀ PENSIERI IN LIBERTà Un confronto imbarazzante, purtroppo per Milano PENSIERI IN LIBERTà MONTI-PISAPIA maggioranza che si contrappone ad un’opposizione quella di PDL, Lega e Terzo Polo debole, divisa e senza capi carismatici. Un vantaggio che sta buttando via decidendo poco e quel poco abbastanza male con una rotta troppo spostata a sinistra cosa che a Milano non so quanto possa essere alla lunga apprezzata dai milanesi che per loro natura sono pragmatici e poco attratti da eccessi ed enunciazioni astratte. Milanesi in più che l’hanno votato per fare uscire Milano dall’appiattimento e dalla mediocrità di cui ho ripetutamente parlato quando il Sindaco era Letizia Moratti ; per rilanciare la nostra città, ridarle dimensione, immagine ed efficienza da metropoli leader nel mondo, cercando di intervenire e prevenire la tanta corruzione e malaffare che purtroppo oggi più di prima la stanno ammorbando e bloccare quelle infiltrazioni malavitose di cui ripetutamente e con orrore leggiamo sui giornali. Se non cambierà decisamente la rotta e se non farà sentire alla più parte dei milanesi che è il Sindaco carismatico di tutti, e che lavorerà d’ora in avanti per una Milano migliore e proiettata in modo vincente nel futuro, alle prossime elezioni, l’Avvocato Pisapia, ammesso che arrivi alla fine del mandato, non sarà certamente rieletto ma quello che più preme, Milano avrà perso un sogno e cinque anni. di UMBERTO QUINTAVALLE Presidente Quanta ERRARE HUMANUM EST, PERSEVERARE DIABOLICUM! MilanoSport deve chiudere. N on credo che un moderno Plutarco potrebbe scrivere “Le vite parallele del Professor Monti e dell’Avvocato Pisapia” nonostante entrambi siano stati chiamati a risolvere enormi problemi politico economici per molti versi simili tra loro ancorché su scale dimensionali diverse. Come diversi, profondamente diversi, sono stati i risultati fin qui ottenuti. Con il Professore siamo passati in Italia in soli cento giorni dal forzoso commissariamento europeo per evitarci un probabile default finanziario corredato da sorrisetti idioti, disistima internazionale, perdita di fiducia interna e valori di riferimento, alla prima pagina di un Time incredulo, alla standing ovation del Parlamento Europeo ed alla ritrovata stima e fiducia internazionale nel sistema Italia tanto da farci tornare a sedere, ascoltati e con pari dignità, ai tavoli dei Presidenti americano, francese e della Cancelliera tedesca. Con un decisionismo spettacolare, una lucidità ed una capacità di cui non abbiamo memoria sta mettendo in fila prima e risolvendo poi, problemi atavici e molto complessi. Un che di miracoloso che ha consentito al nostro Paese di allontanarsi almeno per il momento, ma speriamo per sempre, dal baratro del fallimento ed a lui di non arretrare se non in modo marginale nei consensi iniziali che erano e sono ben oltre il 50% nonostante le amarissime medicine “propinate”in dosi massicce agli italiani. Un profilo altissimo, super partes, un uomo evidentemente illuminato che ha saputo circondarsi da Ministri competenti e coesi per la realizzazione in tempi record di programmi e progetti, rimasti appesi per decenni tra mille sterili litigi di partiti 6 QVN e pastoie burocratiche. Tutto il contrario purtroppo di quello che sta avvenendo a Milano dove il Sindaco Pisapia chiamato a ribaltare una situazione quasi altrettanto difficile, in nove mesi , ovvero il 15% del tempo a disposizione, ha perso vistosamente consensi che inizialmente erano simili a quelli del Professore . Non c’è da stupirsi perché in realtà l’Avvocato Pisapia non si aspettava di vincere le elezioni (anzi stravincerle, anche se più per demerito altrui che per meriti propri) e non aveva quindi adeguatamente preparato né i programmi, né la squadra, ossia gli Assessori. Oggi questa improvvisazione è evidente: i litigi e le contrapposizioni del Sindaco con l’Architetto Boeri, ovvero il numero due della coalizione che governa Milano, sono frontali e reiterati indice di scarsa coesione per la giunta e lucidità di pensiero per i due leader; alcuni Assessorati (e non solo quello dello Sport, sul quale posso esprimere valutazioni per competenza ed esperienza diretta), non conoscono adeguatamente la materia e la stanno gestendo quindi in modo pessimo ; a Capo di Gabinetto del Vice Sindaco viene nominato, cosa che ho trovato assolutamente inopportuna comunque la si voglia motivare, un ex autonomo della sinistra estrema che nel ’77 sparava contro la Polizia di Stato. L’Avvocato Pisapia dimentica troppo spesso che rappresenta da numero uno tutti i milanesi e non solo quelli di una parte politica e credo che più di un nostro concittadino sia sobbalzato (eufemismo) leggendo di un Sindaco di Milano che ha salutato una platea di ascoltatori con uno scorretto (per la sua posizione istituzionale) “Compagni cittadini” . Sta nuovamente mancando quel consenso e quell’ampio respiro di cui Milano ha bisogno per ritrovarsi, per tornare a credere nei grandi valori, per cercare di sperare in un futuro meno mediocre rispetto a quello che obiettivamente stiamo vivendo. I milanesi hanno bisogno, disperatamente di minor burocrazia per poter lavorare, di poter respirare un’aria meno fetente, da mesi al di sopra di ogni limite logico e consentito, di non sentirsi oggetto di sistematico “spennamento” attraverso tasse e balzelli di ogni tipo. Hanno bisogno di esempi di elevato profilo da poter imitare, di leader autorevoli da seguire con passione e nei quali credere, hanno bisogno di leggere progetti degni di una grande metropoli che non sono certo il tanto strombazzato rifacimento delle sponde dei Navigli in chiave Expo 2015 che faranno sì felici le zanzare autoctone ma che poco hanno a che vedere con il necessario sviluppo strategico e funzionale di Milano e con l’immagine comparativa della nostra città con quanto fatto e visto a Shanghai. Tutto ciò è mancato in questi nove mesi ed il confronto con quello invece realizzato dal Professor Monti è oggi impietoso. Vero che il Professore ha avuto e sta avendo un affiancamento di straordinaria importanza ed efficacia da parte del Presidente Napolitano (incidentalmente se decidesse di non ricandidarsi, quale miglior ed autorevole successore potrebbe essere proprio Mario Monti!), cosa che invece l’Avvocato Pisapia non ha potuto avere ; ma pure il nostro Sindaco ha oggettivamente un grande vantaggio seppur di altra natura e cioè ha una forte La Dottoressa Bisconti, Assessore allo Sport ha recentemente dovuto chiedere all’Assessore al Bilancio di ripianare con 7 milioni di euro circa di pubblico denaro le perdite 2011 di MilanoSport S.p.A., che peraltro si devono sommare ai circa 10 milioni di ammortamenti in carico ai bilanci del Comune per gli impianti dati “agratis” dallo stesso sempre a MilanoSport: una montagna di pubblico denaro che si poteva almeno in parte non buttare dalla finestra e che l’anno venturo di questi tempi sarà in misura ancor maggiore ulteriormente buttata via sia per continuare a ripianare le perdite della sua MilanoSport (che va sempre peggio), sia per mettere in condizioni di far funzionare certi impianti sportivi decotti ed in alcuni casi completamente inutili. A dispetto di ogni evidenza il nostro Assessore o meglio la nostra Assessora come desidera con neologismo personalizzato essere chiamata, non ha capito che mai come in questi periodi di recessione, con il nostro Paese a rischio di default , con le casse del Comune di Milano vuote e con un incubo da 580 milioni di euro di deficit per il 2012 previsto dall’Assessore al Bilancio (deficit di cui non è dato ancora sapere se e come potrà essere coperto), lei sarebbe tenuta a fare di tutto per contenere le perdite, trasformandole magari in utile, come possibile, migliorando la qualità nei servizi offerti e continuando, ove ritenuto oggettivamente necessario, a tutelare anche nella pratica sportiva le categorie protette o meno abbienti. Nulla di tutto ciò evidentemente importa e questo è scandaloso perché altrimenti si sarebbe degnata di ascoltare un signore che pur qualcosa di buono (ed etico) ha combinato nella sua vita, realizzando tra l’altro a Milano strutture sportive aperte a tutti, 7 QVN Quanta è ON LINE PROGETTI PENSIERI IN LIBERTà Un’immagine di Piazza Duomo fotografata da Luciano Mortula / Shutterstock.com Un un nuovo sito web e una visibilità maggiore e più strutturata anche nei social network. È questa la sfida che il Gruppo intende affrontare: esperienza e competenza on line al servizio delle aziende e dei lavoratori. di Pietro GALEOTO* C un Gruppo, che affronta mercati internazionali con la forza della sua esperienza nel settore. sto che il nuovo sito esprime: niente fronzoli o effetti speciali. È la nostra esperienza a parlare. Un nuovo assetto aziendale e una riorganizzazione dell’Ufficio Comunicazione hanno consentito in soli tre mesi di rendere disponibile on line un nuovo sito web; strumento indispensabile per rendere accessibili al pubblico la struttura e le attività di Sì, un nuovo sito, le cui parole d’ordine sono: semplicità e “vicinanza”. Saremo più vicini e presenti, un filo diretto con chi si approccia al mondo del lavoro, ma soprattutto con le aree in cui più alta è la nostra competitività. La nostra expertise, in determinati settori come l’agricolo o l’aerospaziale, ci consente di parlare “la stessa lingua” dei nostri interlocutori. È questa la nostra forza ed è que- Ancora gli ultimi ritocchi e tutte le funzionalità saranno ottimizzate e rese pienamente compatibili con i nuovi supporti e con i social network sui quali potenzieremo la nostra presenza. Ora la parola alla rete, clicca qui: www.quanta.com i siamo: Quanta si apre ai nuovi media. E lo fa con la consapevolezza di un’esperienza internazionale, di chi sa quanto e come è cambiato il mondo del lavoro in Paesi come gli Stati Uniti, dove Facebook e Linkedin sono nati. economiche, sane e da molti invidiate per qualità, che dal primo Zone di Milano ) c’è un pauroso eccesso di offerta rispetto alla giorno della sua nomina le ha fatto sapere di poterla aiutare a domanda, con il risultato che a soffrire sono i bilanci di tutte e ribaltare una situazione semplicemente amorale sotto il profilo cinque le strutture sportive. economico ed indegna di una metropoli come Milano, sotto il Se invece di buttare via nuovi danari per far ripartire l’Iseo, che profilo della qualità dei servizi offerti. una volta ripartito genererà per il Comune di Milano nuove Ed invece no , con lui non si parla chissà poi perché, anzi lo si perdite, continuando come ulteriore effetto a mettere in diffitratta a pesci in faccia prima invitandolo in Assessorato, facen- coltà le altre quattro strutture, la nostra Assessora avesse chiuso dolo aspettare mezz’ora senza presentarsi né scusarsi, poi ac- definitivamente l’Iseo e messo in vendita terreni e volumetrie cettando un suo invito sotto Natale puntualmente annullato il collegate, le finanze del Comune che sono poi quelle dei cittadigiorno prima anche qui senza neppure una parola di scuse. ni milanesi ne avrebbero ampiamente beneficiato e le rimanenti Ma la casta è la casta e può evidentemente permettersi di tutto. quattro strutture, più che sufficienti a coprire tutte le esigenze Ed intanto dopo la lunga elencazione di impietosi articoli com- sportive degli attuali frequentatori dell’Iseo, pure. parsi sui quotidiani milanesi sulla qualità di molte strutture Continuo a credere che la Dottoressa Bisconti sia inadeguata sportive di MilanoSport ricordata nel QVNews di dicembre, una nel ruolo di Assessore allo Sport e che quindi debba fare un nuova serie di articoli è comparsa negli ultimi tre mesi. Da far passo indietro. D’altra parte credo che anche lo stesso Sindaarrossire una volta di più chi a gestire Milano Sport è preposto. co (per inciso perché anche lui non risponde al nostro invito Tra questi ancora una volta viene citato di venire a vedere cos’è oggi il Quanil Centro Iseo dove - dopo gli incendi di ta Sport Village soprattutto in chiave origine malavitosa ed i furti notturni di Expo2015?) incominci a rendersi con“Continuo a credere che tonnellate di gasolio - i giornali hanno to che lo sport a Milano, con le sue imla Dottoressa Bisconti sia segnalato nuovi vandalismi con furti di plicazioni, non può essere affidato, per inadeguata al ruolo di Assessore di più in un momento di grandissima materiale vario ed allagamento doloso del palazzetto . criticità, a persone che della materia allo Sport e che quindi debba L’ineffabile Dottoressa Bisconti ha mai sono digiune. fare un passo indietro. ” preso in considerazione di verificare la Sarebbe quindi un bel segnale da parsituazione degli impianti sportivi intorte sua preporre ex novo all’Assessorato no all’Iseo prima di prendere la decisioallo Sport un tecnico super partes grane di buttare via altre centinaia di migliaia di euro di nostro dito e stimato anche dai privati che, rappresentano, vedi già oggi denaro, per l’ennesima riqualificazione dell’Iseo stesso? Provo calcio e basket, l’unico futuro per lo sport e le sue strutture a ad informarla io : nel raggio di un chilometro, con baricentro il Milano. Quanta Sport Village, ci sono la bellezza di 5 strutture sportive Segnale importante che ritengo dovuto alla nostra città e che lo importanti, il Quanta Sport Village, la Polinovate, l’Iseo, l’Ac- riaccosterebbe al modo di agire ed all’immagine del Professor cademia e l’Afforese di cui le prime 3 dotate anche di piscina. Monti, con effetti nient’affatto controproducenti per l’Avvocato Occupazione quotidiana media di questi 5 impianti il 10-15% Pisapia stesso . che arrivano ad essere in ore commerciali non più del 50% circa Altrimenti verrebbe seriamente da pensare che il suo errare è ovvero nella nostra Zona (come in tutte o quasi tutte le altre umano, ma il perseverare diabolico. 8 QVN * Coordinatore comunicazione e immagine Gruppo Quanta NOVITÀ: L’esperto risponde Il nostro staff a disposizione della rete, risposte alle mail di candidati e aziende. Esperienze Un’ampia sezione rivolta alle aziende, dove sono descritte le nostre competenze in diversi settori. Il Gruppo La Quanta si presenta, un Gruppo composto da aziende italiane e straniere. Entra in Quanta Con il nuovo sito avrai possibilità di entrare nel nostro staff proponendo il tuo C.V. Ricerche Un motore di ricerca interno ti guiderà verso le offerte più adatte alle tue aspettative. 9 QVN PROGETTI Nello scorso numero abbiamo parlato della necessità di continuare a sognare. Oggi vi dimostriamo cosa accade quando ai sogni seguono le idee... UNA CASA PER L’EXPO PROGETTI NOI INVESTIAMO nei sogni L’altra EXPO: servizi, accoglienza e tempo libero. Quanta in supporto alle aziende... di ILLO QUINTAVALLE* I NUMERI: 62.000 mq di sport e benessere Quanta FisioMed Poliambulatorio 4zioni,auleconformazione da 20 e 30 postavideoproiettore, lavagne con La sala ristorante del Quanta Village Un’immagine della bianca sabbia dei campi di beach volley e il logo del nuovo centro di medicina e fisioterapia del Quanta Village I l contesto macro economico nel quale ci troviamo catapultati in questo 2012 è motivo di grande preoccupazione. Istituzioni senza soldi, paese sull’orlo del default, PIL che diminuisce, interessi bancari molto elevati. Anche intorno al nostro Quanta Sport Village la situazione non è allegra: centri sportivi che vengono incendiati, attività pubbliche in costante perdita con sforzi continui del pubblico per ripianare, e strutture private in evidente difficoltà economiche e finanziarie. In totale controtendenza con il mercato abbiamo appena chiuso un anno che ci ha visto protagonisti. Il numero d’ingressi è stato record e così il fatturato. Abbiamo completato l’area bambini, i campi di calcio a 3, il nuovo telo della piscina, i nuovi tennis coperti e abbiamo reso il nostro Quanta Village sempre più green grazie alla piantumazione di centinaia di nuovi alberi. Ma non basta, se vogliamo essere i numeri UNO dobbiamo continuare a mi- 10 QVN gliorarci, dobbiamo investire e aumentare la qualità del nostro Quanta Village. Solo così riusciremo a consolidare quanto fatto sin ora. A maggior ragione andare in controtendenza ci consentirà di qualificarci ulteriormente. L’anno nuovo si apre con tre grossi progetti che vedranno il loro completamento a fine Marzo. I nuovi spogliatoi interrati adiacenti agli attuali campi da beach volley consentiranno un miglior utilizzo degli spazi al Quanta Village. Nuovi spogliatoi per fare si che tutti gli occupanti dei quattro campi da beach volley possano godere di spazi dedicati. Si ho detto 4 perché il secondo grosso sforzo che la Quanta ha deciso di fare è di costruire due nuovi campi da beach. Sempre con una sabbia di primissima qualità testata ed approvata dai nostri esperti, il nostro Quanta diventa più bello e potrà candidarsi anche per gare a livello nazionale e internazionale con le tribune che sapremo allestire all’uopo. Ma l’investimento di cui andiamo più fieri e sul quale puntiamo maggiormente è il Quanta FisioMed. Una struttura polivalente per la medicina sportiva, la riabilitazione fisica, la fisioterapia e le cure per quegli acciacchi che richiedono il supporto di professionisti, peraltro da noi provenienti da primari istituti Milanesi. Questi si occuperanno dei pazienti all’interno della nostra sede in uno spazio nuovo interamente dedicato alle cure alla persona. Il nostro Quanta FisioMed sarà unico a Milano per la possibilità di sfruttare l’acqua in piscina, la sabbia sui campi da beach, la pista da running che corre intorno al Quanta e alla palestra. I parcheggi dedicati e tutto ciò che il nostro Quanta Sport Village riesce ad offrire completano un offerta di nuovi servizi sempre un passo avanti rispetto agli altri. Il Quanta è sempre più speciale. * Direttore Generale Gruppo Quanta I n previsione della grande opportunità che l’EXPO può offrire, in termini di visibilità e contatti di respiro internazionale, il Gruppo Quanta mette a disposizione le sue competenze e le sue strutture, attraverso un progetto di partnership con quanti desiderino cogliere l’esclusiva occasione rappresentata dall’Esposizione Internazionale che il nostro Paese e la nostra città hanno la fortuna di ospitare. In 4 parole, ecco cosa offre il progetto: LOCATION, SERVIZI, VISIBILITÀ, SPECIAL. strutture di cui dispone è il luogo ideale per organizzare Convention e Eventi ludici a pochi Km dall’Expo • Formazione; • Risorse Umane; • Organizzazione Eventi; • Ristorazione; • Relax; • Navetta da e per l’Expo Village... LOCATION & FACILITIES • Spazi per eventi, manifestazioni, servizi fotografici, temporary shop; • Sale convention, formazione e riunioni; • Giardini e parco giochi; • Strutture sportive attrezzate; • Shop center; • Ristorante, pizzeria, bar anche a bordo piscina; • Parcheggi... VISIBILITÀ Nell’anno 2011 si sono contate circa 1.000.000 di presenze • Impianti pubblicitari di vario genere, collocati in punti strategici della struttura; • Banner e Pubbliredazionali sui siti web del Gruppo ed inoltre sul sito web e pagine facebook dedicati al progetto EXPO (www.quanta4expo.com); • Periodico “Quanta Village News” (oltre 40.000 lettori) e pubblicazioni speciali dedicate all’EXPO; • Consulenza nell’ambito della comunicazione e progettazione grafica... SERVIZI (Tra Business E Tempo Libero) Quanta si propone come consulente per la ricerca delle figure professionali ideali per il business dell’azienda partner. Grazie alle SPECIAL Il Gruppo intende progettare eventi in linea con le tematiche dell’EXPO da suggerire e condividere con le Aziende partner per conciliare business e tempo libero. fogli mobili 3 uffici per colloqui individuali Sala convegni da 140 posti Aula informatica da16 postazioni PC e videoproiettore 13 campi da tennis coperti d’in- verno 5 campi da calcio 4 campi da beach volley/ten- nis coperti d’inverno (lavori in fase conclusiva) 25 Una piscina di metri con copertura invernale e piscina per bambini solarium estivo 4 spazi fitness, pista da hockey inline e roller... 11 QVN MEDICINA L’INTERVISTA CON UN ASSESSORATO SENZA LA PAROLA SPORT... L’Expo sarà l’ultima occasione per dare a Milano impianti sportivi degni di questo nome. Ma forse con questa Giunta qualche dubbio è lecito. Mr.Giro A poche settimane dal via della stagione ciclistica siamo andati a conoscere l’uomo che guida la complessa macchina dell’evento sportivo più amato dagli italiani:il Giro d’Italia. di FLAVIO VANETTI* dejan83 / Shutterstock.com L’ Expo 2015 sarà un jolly anche per la disastrata impiantistica di Milano? A occhio e croce, sì, certo. Ho avuto modo di vedere altre città che hanno ospitato questa “superfieracampionaria” universale: da Vancouver negli anni 80, a Siviglia, a Shanghai. Quale parte della legacy (o eredità dell’evento) hanno avuto la chance di mettere mano alle strutture destinate allo sport. E una di queste città,Vancouver, da quell’esperienza ha pure tratto la volontà e la forza, seppur molti anni dopo, di candidarsi a ospitare una edizione dei Giochi olimpici invernali. Sarà così, un giorno, anche per Milano, pensando magari a quei Giochi estivi che sono appena sfuggiti a Roma ma che, in un’Italia si spera nel futuro guarita da certi mali, potrebbero essere rincorsi proprio dal capoluogo lombardo? Sperare non è peccato e non costa nulla. Ma prima di tutto, calma e gesso. Cominciamo a sfruttare nel migliore dei modi l’occasione del 2015. Se sono vere certe indiscrezioni, forse in un tempo relativamente breve Milano potrebbe disporre di un nuovo grande palasport, qualcosa di superiore e di più moderno 12 QVN di DARIO COLOMBO rispetto al Forum. Un palazzo “combo”, in grado di ospitare sport e spettacolo, ormai due facce di una stessa medaglia. Ma anche se tutto ciò vedesse la luce, rimarrebbero i gravi buchi e le carenze prodotti da decenni di disattenzione e di occasioni mancate. Ricordiamo che all’ombra del Duomo non ci sono ancora un vero stadio per l’atletica (diciamolo pure: uno stadio che abbia l’ambizione di diventare olimpico, in un ipotetico domani) o una piscina degna dei Giochi. Ma il dramma sta pure nella carenza grave, strutturale, della cosiddetta impiantistica di base. E all’orizzonte, senza dimenticare quel Vigorelli che pende più che mai tra color che son sospesi, si sta profilando il pasticciaccio del Palalido, i cui lavori di ristrutturazione sono già stati fermati per una serie di intoppi che si riconducono anche al fatto che il Comune non pare più intenzionato a contribuire nella quota originariamente prevista rispetto all’investimento assicurato dal Gruppo Armani. Insomma, ritengo che l’onda dell’Expo sia probabilmente l’ultima da poter essere “surfata”, se si vuole raggiungere un livello di decenza. Bisogna essere ottimisti? Uhm, personalmente non lo sono troppo. A giudicare dai zero lavori avviati a tutt’oggi nell’area dell’Expo, viene quasi da domandarsi se mai la rassegna si farà. Ma se si arrivasse con il fiatone, giusto in tempo per completare lo stretto necessario e qualche opera accessoria, ecco che andrebbe a pallino ogni progetto aggiuntivo. Sotto questo punto di vista, siamo alla deadline: per pensare un po’ più in grande rispetto all’Exo in sé, occorre procedere subito. Ma c’è un secondo dubbio, che non vuole essere né una critica né una presa di posizione politica. E’ solo un dato di fatto: una giunta che ha cambiato nome all’assessorato allo sport, sposandolo a una discutibile idea di tempo libero (lo sport è pure quello; ma non è quello, in prima battuta), può avere nelle sue corde l’impiantistica per la pratica delle varie discipline e per l’agonismo? Non lo so. Ma questa, salvo sorprese, è la giunta che porterà Milano all’Esposizione Universale: consentitemi, allora, qualche perplessità. *inviato del Corriere della Sera Nella foto in alto Michele Acquarone Duemila addetti, 160 paesi collegati, un’audience di oltre 300 milioni di spettatori, più di 2mila giornalisti accreditati, un indotto di oltre 500 milioni di Euro generato ogni anno: sono solo alcuni dei numeri più significativi pescati qua e là nella miriade di cifre ‘spropositate’ generate dall’ evento che da oltre un secolo porta sulle strade di tutta Italia ogni anno qualcosa come 12 milioni di appassionati, incuranti di sole, pioggia,neve, freddo, polemiche, doping, ‘tradimenti’ di presunti campioni e imprese di sconosciuti gregari. È’ il Giro d’Italia, bellezza: una straordinaria macchina da guerra che ha fatto conoscere l’ Italia a milioni di italiani attraverso le imprese di Bartali e Coppi, Gimondi e Moser, Pantani e Basso, passando attraverso Anquetil, Merckx, Armstrong, Indurain, Cavendish. Una macchina che non conosce soste per 12 mesi e che vive il momento più importante della sua liturgia nelle prime tre settimane di maggio, partendo negli ultimi anni da diversi paesi europei ed approdando (quasi) sempre a Milano, la città dove il Giro è nato e dove si è sempre cerato di portarlo. Già il giorno dopo la consegna della coppa d’oro a torciglione che laurea ogni anno il vincitore della 13 QVN L’INTERVISTA Un bel peso da portare sulle spalle, dottor Acquarone… “A dire il vero è un peso che non sento proprio…Ho intorno una grande squadra, con uomini d’esperienza che conoscono la macchina del Giro ed il ciclismo come nessun altro, per cui mi sento davvero tranquillo. Mi considero una specie di capitano non giocatore, per usare una parafrasi del mondo del tennis”. Resta comunque una bella responsabilità anche come capitano non giocatore, non trova? “ So che vuol cercare di farmi dire che sono preoccupato per questo incarico, 14 QVN 14 QVN “Credo che ci sia una passione enorme, un pubblico pronto ad innamorarsi di qualsiasi sport nel momento in cui gli si offrono grandi personaggi come Tomba, Valentino Rossi, la Pellegrini, la Schiavone…” in realtà se dovessi trovare un aggettivo per spiegare come mi sento è:orgoglioso. Sono orgoglioso di far parte di questa squadra;sono orgoglioso di gestire un evento che aiuta a far conoscere quanto di bello offre il nostro paese; sono orgoglioso nel vedere come ogni anno si rinnova l’amore e la passione per questo evento, che noi abbiamo il dovere di rendere sempre più bello ed affascinante, proprio per non deludere chi ci segue con grande affetto”. Un affetto che si traduce anche in un notevole impatto economico su tutto il territorio che il Giro attraversa… “Le ultime stime ci dicono che il Giro produce ogni anno qualcosa come 500 milioni di euro di indotto sul territorio. E che questo potenziale può crescere ancora di più, generando ricchezza oltre che passione”. Parlando di economia e ricchezza è quasi immediato pensare alla capitale economica del paese, ovvero a Milano, una città con cui il Giro ha un legame speciale. “Quello tra la corsa rosa e Milano è un rapporto particolare:lo dice la storia. A Milano il Giro è nato, a Milano ci torna ogni anno. Ma tanto sento il Giro vicino a Milano tanto, per esempio, lo sento lontano da Roma e da altre parti del paese. Vorrei davvero riuscire a creare un legame del Giro con il resto d’Italia uguale a quello che c’è con Milano”. A proposito di Milano: per chi come voi di RCS Sport ‘produce’ sport a 360° non dev’essere simpatico confrontarsi con una città dove non esiste una piscina, un velodromo, uno stadio di atletica, un palasport di livello europeo… “Quella di Milano è la fotografia di tutta la situazione degli impianti in Italia. Forse più impietosa che altrove, proprio per il ruolo di Milano, ma la realtà è quella di un paese dove – dopo le Olimpiadi del ’60 – di fatto non c’è più stata una politica sulle infrastrutture sportive degna di questo nome. Te ne rendi conto soprattutto andando all’estero, dove vedi i grandi stadi moderni, i palasport come Bercy o la O2 Arena di Londra, gli stadi del tennis come il Roland Garros. Purtroppo certi investimenti si possono fare solo se vengono garantiti i risultati: chi si può permettere questo rischio? Privati? E’ difficile. Il pub- L’INTERVISTA massacrante corrida di 3mila chilometri, si comincia già a pensare all’edizione successiva:sopralluoghi, trattative con provincie e comuni, ‘scoperta’ di percorsi sempre nuovi e suggestivi, avendo come unico comandamento lo slogan “La corsa più dura del mondo nel paese più bello del mondo”. A capo di questa complessa organizzazione che parafrasando il motto di Harrod’s si occupa ‘dallo spillo all’elefante’, da quest’anno c’è Michele Acquarone, 40 anni compiuti da poco, ligure trapiantato a Milano, nella contrada rosa di Via Solferino, direttore generale di RCS SportLa Gazzetta dello sport, la società che organizza (appunto) il Giro d’Italia. blico? Ancora di più, dato il momento. Vedi candidatura di Roma 2020”. Deluso, sembra di capire, dalla scelta del governo Monti? “Come cittadino non posso che essere d’accordo con le scelte del governo. Pensare i Giochi in un momento come questo non sarebbe stato opportuno. Certo, come uomo di sport ho un grande rimpianto. Ma sono giovane, confido di riuscire a vedere prima o poi un’olimpiade estiva in Italia, magari anche grazie al lavoro di RCS Sport”. Insomma, che idea si è fatto dello sport in Italia? “ Credo che ci sia una passione enorme, un pubblico pronto ad innamorarsi di qualsiasi sport nel momento in cui gli si offrono grandi personaggi come Tomba, Valentino Rossi, la Pellegrini, la Schiavone. Dal punto di vista più imprenditoriale devo ammettere che c’è gente con tante idee anche bellissime, ma a fronte di un dilettantismo sconcertante. E alla lunga la passione per cercare di superare certi ostacoli non basta più. Questo lo si vede soprattutto sul fronte delle federazioni. Prendiamo il rugby: sta vivendo un momento magico, la nazionale e le squadre di club perdono ma gli sponsor, la gente, le TV non mollano. Ma mi chiedo: cosa sta facendo la federazione per reggere l’urto quando questo magic moment finirà? E’ una domanda che ogni tanto bisognerebbe porsi”. Forse è destinato a restare un sogno. A proposito di sogni: qual è quello di Mr.Giro? “ Quello di poter lavorare un giorno per un grande evento mondiale nel nostro paese, come per esempio un’Olimpiade. Ma se dovessi svelare il sogno “più sogno” allora non avrei dubbi: vedere un italiano in testa alla classifica ATP di tennis. Anzi, per non allargarmi troppo, mi basterebbe nei primi 5. Ce la faremo?”. I NUMERI: Spettatori sulle strade 12,6 milioni di cui 2 milioni di bambini Nel 2011 il giro è stato visto in 168 paesi di tutti i continenti 110 milioni di euro è l’indotto sul territorio di cui 34 nel breve e 76 nel lungo periodo 15 QVN QVN EVENTI LaVerdi presenta il suo cartellone ricco di novità all’insegna della Grande Musica. OPEN DAY UNA FESTA PER LA FAMIGLIA EVENTI PRIMAVERA IN MUSICA Con l’Open Day del prossimo 22 aprile si apre ufficialmente la stagione dei camp estivi 2012, anche quest’ anno con grandi novità... di Marco Uda* L aVerdi fa rima solo con “sinfonica”? Assolutamente no! L’attività culturale della Fondazione di largo Mahler, infatti, si sviluppa ormai a 360°, con la musica di qualità sempre bene in vista, naturalmente, ma anche con mostre, presentazioni di libri, eventio speciali, sempre presso l’Auditorium di Milano in largo Mahler. E a dimostrazione della grande progettualità del team dell’Auditorium, ci viene incontro un calendario primaverile fitto di appuntamenti accattivanti. Ci limiteremo in questo spazio a indicare i principali, che suscitano nel lettore – per diretta conoscenza o semplicemente per richiami trasversali – emozioni e curiosità. Aprile si aprirà con un appuntamento clou. Sul palco dell’Auditorium, martedì 3, mercoledì 4 e il 6 (venerdì santo), infatti, andrà in scena la Passione secondo Giovanni di Johann Sebastian Bach, un vero e proprio must dell’Orchestra Sinfonica e del Coro Sinfonico, che si inserisce in una ormai consolidata tradizione del periodo pasquale, alternandosi ogni anno con la Passione secondo Matteo: opere fondamentali, espressioni del concetto uni- 16 QVN versale di “musica assoluta”, del genio di Eisenach. Sul palco, dunque, la contemporanea presenza dell’orchestra, diretta per l’occasione dal maestro milanese Ruben Jais, grande conoscitore e studioso del periodo barocco, e del coro, diretto dal maestro Erina Gambarini. Vale la pena di evidenziare, sempre ad aprile, l’appuntamento del 19, 20 e 22 aprile, quando sul palco di largo Mahler salirà David Geringas, uno dei massimi violoncellisti della scena mondiale. E lo farà per un’occasione davvero speciale, anzi: unica. Con la Verdi, diretta dal maestro Aziz Shokhakimov, eseguirà infatti- in prima assoluta – il Concerto per violoncello e orchestra, scritto appositamente per la Verdi stessa da Silvia Colasanti, uno dei più apprezzati ed eseguiti compositori contemporanei italiani a livello internazionale. Facciamo ora un salto a maggio, per ritrovare sul podio della Verdi il suo Direttore Musicale, la cinese Zhang Xian, che guiderà l’ensemble sinfonica il 17, 18 e 20 in Beethoven (Triplo concerto per violino, violoncello, pianoforte e orche- stra) e Mahler (Il canto della terra), solisti Simone Pedroni al pianoforte, il primo violino della Verdi Luca Santaniello e il primo violoncello dell’orchestra Mario Shirai Grigolato. Il 23 maggio, infine, ci sarà, sempre in Auditorium, il concerto straordinario in memoria di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e delle vittime delle stragi del 23 maggio e 19 luglio 1992, a vent’anni dal doppio, tragico evento. Ma laVerdi, dicevamo, non è solo sinfonica. Il ventaglio di offerte della Fondazione infatti continua con la stagione dell’Orchestra Barocca (ultimi appuntamenti 9 aprile e 9 maggio), con la rassegna “Crescendo in Musica”, il sabato pomeriggio, per i più piccoli e le loro famiglie, nonché con i matinée della domenica della rassegna “Maggiore minore”, ovvero la storia della musica attraverso i compositori dimenticati, diretta da Giuseppe Grazioli. Riduzioni per dipendenti e Soci del Quanta Village. Per maggiori informazioni e prenotazioni: tel. 02.83389401/2/3, www.laverdi.org C ome ogni anno, il Porte Aperte da’ il via alla nuova stagione dei Summer Camp. La giornata di domenica 22 aprile è interamente dedicata alle famiglie che vogliono conoscere il nostro centro ed in particolare ai bambini protagonisti della giornata e dei successivi Summer Camp. Durante tutto l’arco della giornata bambini e ragazzi potranno provare tutte le attività sportive che verranno proposte durante l’estate al Quanta Village. Per poter partecipare alle attività è necessario accreditarsi presso la palazzina uffici dalle 10.00 in avanti dopo di che i ragazzi saranno liberi di partecipare alle attività di giornata seguiti dai nostri istruttori. Danza, pattinaggio, calcetto, beach volley, uni-hoc sono solo alcune delle attività proposte. Durante la pausa pranzo la famiglia si potrà riunire per trascorrere un momento tutti insieme presso il nostro ristorante con un menù dedicato per l’occasione. E nel pomeriggio di nuovo giochi e sport per tutti. E intanto che i bambini si divertono, mamma e papà possono approfittare della fantastica offerta per l’iscrizione ai Camp estivi: 10% di sconto su tutte le settimane acquistate. Un’occasione da non perdere! Vieni a scoprire le novità 2012! PROGRAMMA OPEN DAY 22 Aprile 2012 Ore 9.30 BENVENUTI AL QUANTA VILLAGE dalle ore 10 ISCRIZIONE E ACCREDITAMENTI ALLE VARIE ATTIVITÀ SPORTIVE CONSEGNA GADGET ore 12.30 PAUSA PRANZO presso Ristorante e Pizzeria ore 14.00 RIPRESA ATTIVITÀ SPORTIVE TUTTI IN CAMPO FINO A SERA 17 QVN COACH CORNER CAMP ESTIVI UNA SCUOLA DI VITA di DAN PETERSON I l concetto del ‘camp’ è iniziato oltre un secolo fa, negli Stati Uniti. Sia chiaro, non camp ‘specializzati,’ tipo per il basket o il calcio. Erano, invece, ‘camp di vacanze.’ Anche, per la verità, perché alcuni genitori volevano mandare il figlio ad un camp per 14 giorni per avere .... due settimane di vacanze pure loro. L’hanno fatto anche per buoni motivi, per dare al figlio la possibilità di avere un’esperienza nuova, incontrare altre persone, avere una certa disciplina che era importante nella gestione di tali camp. Diciamo che questi ‘camp vacanze’ sono nati attorno al 1910 negli USA. tavo, fino a Freemont nel Michigan. Erano turni di due settimane. Molto sport, sia chiaro, ma anche test per la nostra abilità di nuotatori: Girini, Pesciolini, fino a .... Squalo. Ogni test era più difficile di quello precedente. Tutti noi, in acqua tutto il giorno, siamo arrivati ad essere ‘Squalo.’ Poi, mio padre è stato allenatore di nuoto, quindi, non potevo pensare di tornare a casa solo come ... ‘Pesce Volante.’ Una categoria sotto lo Squalo. Dopo la Prima Guerra Mondiale, il concetto di ‘camp’ negli States si è ampliato. Soprat tutto nella parte est degli Stati Uniti, specificamente nello Stato di New York. No, non New York City, bensì più al nord, nel verde, nelle montagne. Allora, il ‘camp’ era un ‘resort,’ un posto di vacanza per tutta la famiglia. Il film ‘Dirty Dancing’ fa vedere questo concetto, anche se in un contesto più moderno. Poi il concetto del camp-famiglia è andato anche altrove, per esempio sulle montagne della Pennsylvania. In ogni caso sempre nella parte orientale degli Stati Uniti. Il camp ‘specializzato’, come quelli di basket, ha fatto la sua comparsa nei primi anni ‘50, anche se non c’è una data certa. Il primo di cui ho avuto notizia era organizzato da Bob Cousy, mitico playmaker dei Boston Celtics. Poi, Red Auerbach, coach dei Celtics, ha cominciato il suo camp. Sia Cousy che Auerbach tenevano il loro camp nel Massachusetts, vicino a Boston. Poi, con questo, l’esplosione, sopra tutto negli anni ‘60. Ogni allenatore universitario aveva il suo camp, anche per il reclutamento dei futuri giocatori della sua squadra. Si giocava ogni sera e si poteva vedere i grandi talenti in persona per corteggiarli e valutarli meglio. La Grande Depressione Economica tra il ’29 e il’41 ha modificato tutto. Pochi avevanoi soldi per un ‘resort’ o un ‘camp.’ In quel periodo erano per i figli di famiglie ricchissime oppure per ... famiglie ricchissime che potevano permettersi il resort. Anche la Seconda Guerra Mondiale, aveva visto in calo il concetto di camp. Anzi, erano quasi spariti. Il grande ritorno del camp è venuto subito dopo la Seconda Guerra Mondiale, un periodo di ‘boom’ di dieci anni, 1945-55. In quel decennio, camp sono nati dapperttutto, anche dalle mie parti, perchè la nostra YMCA aveva Camp Echo, vicino a Fremont, Michigan. Sono andato qualche anno a Camp Echo, un viaggio di (allora) sette ore in pullman, da Evanston, Illinois, dove abi- 18 QVN Io ho fatto capo allenatore all’ Università di Delaware per 5 anni, 1966-71. No, non ero abbastanza ‘famoso’ per fare il mio camp. Ma sono stato ‘istruttore onorario’ per Harry Litwack, John Carpenter, Jack Kraft, e più camp che possa ricordare. Ho imparato che esiste un tipo di istruttore che è un vero ‘camp coach.’ Cioè uno adatto a insegnare ad un camp, dove deve trasmettere tutto in una lezione di 30’ anziché due ore di allenamento ogni giorno. Lì ho perfezionato l’idea della semplicità, la sintesi. Mi sono detto: “Devi insegnare ogni cosa con 3-4 punti chiave” Poi ho applicato lo stesso concetto con le mie squadre. Poi, qui in Italia, abbiamo iniziato il NBA Basketball Camp a Salsomaggiore. Per l’esattezza, l’idea è venuta a Bruno Bogarelli, proprietario-editore di GIGANTI DEL BASKET, storico mensile del basket. Bruno aveva preso i diritti per organizzare il primissimo All-Star Game di giocatori NBA in Italia per l’estate del 1979. Due partite: Milano e Bologna. L’ha fatto anche nel 1980: Napoli e Bologna. Poi, per il 1980-81, Bruno ha preso i primi diritti per le partite NBA in TV, proprio un accordo stretto con David Stern, allora vice-Commissario. Ho fatto io la ‘voce’ per quelle prime telecronache. Nel 1981, Bruno Bogarelli ha preso un accordo con l’NBA per usare il loro marchio nel nostro camp a Salsomaggiore. Con questo avevamo, ogni settimana un giocatore NBA e un allenatore NBA. Il camp è durato 15 anni, 1981-95. Per diversi motivi, io non potevo più fare il camp per Salsomaggiore. Ma, nel frattempo, o subito dopo, sono nati diversi altri camp, alcuni gestiti dalle società per i loro ragazzi, alcuni più ‘universali,’ con ragazzi -- e ragazze -- da diverse società, un’esperienza incredibile: nuovi istruttori, nuove amicizie, nuove esperienze. Il programma del camp era semplice. Il Coach NBA usava il giocatore NBA come dimostratore. Una lezione di 45’ la mattina, poi una di 45’ nel pomeriggio. Dopo la lezione, gli istruttori (1 per ogni 10 ragazzi) ripetevano la lezione per la loro squadra di 10 ragazzi. Il coach NBA e il giocatore NBA giravano i campi per controllare che le cose venissero fatte bene. Tuttora incontro persone che mi fermano per dire che erano al camp di Salsomaggiore. Anche ragazze. Geppi Cucciari, stella de La7, con il programma “G’Day”, è stata al nostro camp a Salsomaggiore e ricorda l’esperienza con grande affetto. Abbiamo visto almeno 20 dei nostri istruttori diventare capo allenatori in A-1 o A-2: Sergio Scariolo, Giampiero Hruby, Furio Steffè, Stefano Bizzozi, e altri che non ho spazio per elencare. Poi, più di 50 ragazzi che hanno fatto il camp (forse 60 o 70, ma ho perso il conto) sono poi finiti in A-1 o A-2. Almeno sei nazionali: Nando Gentile, Davide Pessina, Piero Montecchi, Marco Mordente e altri. Dopo un certo punto, come detto, ho perso ogni conteggio perchè i numeri erano così alti... Siamo stati i primi grazie alla visione di Bruno Bogarelli e David Stern. Adesso sono tornato a fare l’ ‘istruttore ospite.’ Perchè alcuni dei miei istruttori a Salsomaggiore hanno apertoi loro camp. I fratelli Roberto e Danilo Milocco hanno aperto il Jam Camp nel 1997 per il volley, poi volley e basket dal 1998. Quest’anno, a Folgaria, il mitico ‘Renatone’ Villalta festeggia il 25° anniversario del suo camp. Poi, a Cesenatico, Stefano Pillastrini, noto coach della Serie A, ha sempre il suo camp, e non solo per il basket, ma pure volley, calcio, danza, ginnastica, con oltre 800 ragazzi e ragazze ogni settimana. Sono camp moderni, fatti benissimo, con grande professionalità. Qualcuno dice che io ho portato il camp di basket in Italia. No, l’ha fatto Bruno Bogarelli. Ma io sono stato coinvolto da lui dal primo anno, a Cremona con Giorgio Gandolfi(poi a Salso dal 1982 in poi). Avevamo spazio sul campo per 120 ragazzi e 120 posti nell’albergo. Tre settimane. Poi, è stato un successo tale che abbiamo subito aggiunta una quarta settimana, con me come Coach NBA (anche se non ero NBA) e Mike D’Antoni come giocatore NBA (lui, sì, era un ex-NBA). Anche quella settimana, 120 ragazzi. Da lì in poi, sempre una media di 250 con il massimo di 333 per l’arrivo di Julius Erving. Ogni settimana, facevo il discorso di apertura. Prime cose: sicurezza (niente scherzi in piscina), responsabilità (noi eravamo loro ‘genitori’ per una settimana), orari, ecc. Poi, dicevo sempre: “Non posso promettere che questo camp ti farà diventare un campione. Posso dire che avrai da questo camp due cose: una buona impostazione tecnica e una grande esperienza di vita.” Tutti quelli che mi fermano (in media uno ogni settimana) mi dicono tuttora: “Coach, una della più grandi esperienze della mia vita. Non lo dimenticherò mai.” E’ stata la soddisfazione più grande per me. In punta di penna... GUERRA ALLO SPORT il MISTER Titolo: Provvedimento sindacale (sic!). 0ggetto : Costituzione di un Comitato Consultivo “Tavolo per lo sport” in supporto all’ assessore Chiara Bisconti. Specialita’: cottura di denaro pubblico in salsa rossa. Ed il privato? Al bando, pare sia nocivo. E le collaudate competenze imprenditoriali? Idem con patate. Riaffiorano, nel magna magna, le tossine di Milano Sport di infausta memoria. Ora lo presiede il morattiano Pierfrancesco Barletta che, conclusa la liquidatoria missione, dovrebbe chiudere bottega. In realta, la lobby radical chic dei petrolieri a pedale mira alla “ prorogatio”. Così a Palazzo Marino è scattata la nuova disfida di Barletta. Avversari da battere, questa volta, non più i cavalieri francesi del 1503, ma gli sportivi milanesi del 2012. 19 QVN Grandi novità, massima competenza e sicurezza, è questo che fa la differenza. È questo il segreto del nostro sucesso. Perchè i Camp al Quanta piacciono tanto ai ragazzi? Ecco qualche risposta: divertimento, sport, condivisione e grandi amicizie che durano nel tempo. LA NOSTRA STORIA in numeri 13 p m a C i nni d a 10.000 le palline da tennis usate S torie di grandi amicizie: Luca e Matteo; Marianna, Monica e Silvia. Alcuni di loro che frequentano i nostri Camp fin dall’inizio, sono ormai maggiorenni e continuano a frequentare il nostro centro. Ma cos’è che attrae tanto genitori e bambini? La capacità di rinnovarsi di offrire sempre di più e sempre cose diverse, la competenza dei nostri istruttori e l’amore che ci mettono nel fare il loro lavoro. Ma cosa si fa al camp? Si gioca, ci si diverte e si incontrano nuovi amici! 20 QVN Al mattino si salutano mamma e papà e si inizia l’avventura con i nostri compagni di gioco e il nostro istruttore. Tra un’attività e l’altra facciamo merenda e poi si pranza tutti insieme (con una dieta specifica studiata in relazione all’età e alle attività svolte). E nel pomeriggio, dopo un po’ di relax per ricaricare le batterie, tanti giochi ancora fino alle 17.15. Poi si aspettano mamma e papà o si prende la navetta per tornare a casa. Tutto nella massima sicurezza seguiti da personale preparato e un sevizio di sorveglianza attivo per tutto il giorno. Uno staff medico a disposizione per le sbucciature di ginocchio o i mal di pancia... NOVITÀ 2012: Camp specialistico di Beach Volley, tutti i giorni attività specifica con il nostro maestro su 4 campi con torneo finale a fine settimana, per mostrare a mamma e papà i risultati ottenuti. 250 i palloni da calcio Nuove fermate per la navetta, un sevizio che lo scorso anno ha riscosso grande successo, viene potenziato. La metropolitana. È finalmente arrivata la metropolitana linea 3 che “sposta” il Village in centro città. Pochi minuti dalla Stazione Centrale o da Piazza Duomo. Provare per credere! CAMP CAMP VILLAGE ARRIVANO I CAMP 15.600 i km percorsi dalle nostre navette per accompagnare i piccoli campers 23.000 i bambini che hanno frequentato i camp 2 i nostri colori 1200 i braccioli da piscina 1 il nostro cuore 21 QVN in CA ost MP ri io ni AMARCORD di TONI CAPPELLARI * I l primo marzo l’Italia ha perso un artista , io ho perso un amico. Se n’è andato Lucio Dalla. Si considerava un giocatore di basket “Il più piccolo in circolazione capace di giocare centro , cioè con le spalle a canestro” come amava definirsi. Amava il basket e lo capiva; bolognese di sponda Virtus, posto in prima fila al Madison di Piazza Azzarita e poi al ristorante “Alla Grada”per le “spieghe” al tavolo con l’avvocato Porelli e i giocatori che lui amava: Danilovic, il suo preferito, per lui era una rondine; Brunamonti era Caruso;a Villalta dedicò “Caro amico ti scrivo” quando il capitano cambiò squadra. Amava i giocatori li considerava suoi pari. Artisti. L’ho conosciuto ovviamente a Bologna grazie al padre-padrone della Virtus, l’avvocato Porelli, davanti ad un piatto di tortellini con tanta “forma”. Rispettava noi ‘milanesi’ anche perché doveva tollerare che il suo mitico road-manager Tobia facesse il tifo per Milano, l’Olimpia di Rubini, di Peterson, di D’Antoni e Meneghin. In quei periodi me lo conquistai invitandolo a Milano ogni qualvolta ospitavamo la Virtus: prima fila per lui e i suoi accompagnatori perché Porelli con i biglietti omaggio era di manica stretta. Fu un investimento perché quando divenni GM del Forum fui ripagato dall’investimento. Vi ho già raccontato che agli inizi nessun cantante e nessuna band voleva venire a fare i concerti al Forum. Solo Fabrizio De Andrè aveva accettato ma nell’ambiente era considerato uno che andava per conto suo. La famiglia Cabassi fremeva e non perdeva occasione per farmi notare la mancanza di concerti: ero in difficoltà . Presi il coraggio a due mani chiamai Porelli mi feci dare il numero di Dalla, preavvertii il manager Tobia che sapevo mio tifoso e chiamai Lucio. All’inizio fu molto freddo: mi disse che lui dove giocava la Virtus non poteva esibirsi. Preso dalla disperazione proposi cinque posti parterre prima fila per tutte le partite di basket al Forum con la Virtus Bologna fintanto che avessi diretto l’impianto. Silenzio.Poi “Play-off e coppe comprese?”. Affare fatto. Due spettacoli di Banana Republic esauriti e da quel momento in poi tutti i cantanti a chiedere date al Forum. Pochi anni dopo andai a lavorare a Bologna, sponda Fortitudo, e il mio ufficio nella centralissima Massimo D’Azelio era dirimpetto alla sua abitazione a due passi da Piazza Maggiore (Piazza Grande). Ci ritrovammo così spesso a far colazione insieme. Con la bella stagione voleva che lo accompagnassi in Piazza Maggiore, ci sedevamo al sole e iniziava a tempestarmi di domande. Voleva sapere vizi e virtù dei giocatori, mi esponeva le sue teorie (“i giocatori sono artisti bisogna lasciarli liberi di creare”), ripassava le partite, i suoi giudizi non erano mai tranchant , salvava sempre i giocatori un po’ meno gli allenatori. Lo dico ora: sarebbe stato un eccellente allenatore. Lo portai alle partite della Fortitudo la Fossa (i più accaniti tifosi dell’altra sponda bolognese) la prima volta non lo accolsero bene. Lui senza guardie del corpo andò da loro e disse “Io sono bolognese, tifo Bologna, Virtus e Fortitudo”. Si calmarono e divenne un idolo anche per i fortitudini: carisma. * Sviluppo Nuovi Progetti e Pubbliche Relazioni Quanta Ciao Lucio, ci vediamo in PIAZZA GRANDE… HOCKEY MILANO DI SLANCIO VERSO IL SOGNO LAVORO SPORT CI VEDIAMO IN PIAZZA GRANDE Dopo un girone d’andata all’insegna dell’incertezza, Milano adesso è pronta per affrontare alla grande i playoff. Inizio il 10 aprile. di RIKI TESSARI* A un mese dall’inizio dei play off, i giochi sembrano ormai fatti. Se per la posizione di testa non c’è più storia con un Edera Trieste saldamente al comando, grande lotta c’è invece per la definizione delle altre tre posizioni di partenza della griglia dei play off. A contendersi i vari posti ci sono Vicenza, Monleale e Milano. Nel girone di ritorno, Milano ha cambiato musica rispetto a quello di andata dove aveva lasciato per strada molti, anzi troppi, punti pesanti. Innanzitutto nella fase del mercato invernale i rosso blu si sono assicurati le prestazioni di altri tre giocatori di altissimo livello tesserando Claudio Mantese, capitano della Nazionale Italiana agli ultimi mondiali dove l’Italia ha conquistato uno storico argento (spedizione della quale ricordiamo facevano parte anche altri due nostri atleti, Emanuele Banchero e Riccardo Buggin), Andrea Comencini, anche lui vice campione mondiale così come Luca Rigoni vice capitano azzurro. A questi nuovi inserimenti si aggiunge anche il ritorno di Christofer Zagni assente nella prima parte della stagione. Con questi inserimenti, Milano ha a disposizione un roster di primissimo piano, completo in ogni reparto e molto profondo, elementi molto importanti per il raggiungimento di certi obiettivi. Come dicevamo in apertura, a tre giornate dalla fine della regular season i giochi sono abbastanza definiti sia nella parte alta della classifica che in quella bassa dove a giocarsi l’ultimo posto utile per la permanenza in A1 sono rimaste solo tre squadre, Latina, Empoli e Arezzo con quest’ultima leggermente favorita in virtù di un vantaggio di tre punti rispetto all’ultima, Latina, e il fatto di avere tesserato per queste ultime partite due stranieri Sloveni. Priva ormai di ogni interesse ai fini della classifica è invece il gruppetto centrale di squadre che, fuori dai giochi play off, possono solo giocare per l’onore e magari approfittarne per dare spazio a qualche giovane facendogli fare un po’ di esperienza. Di questo gruppo fanno parte squadre come gli Asiago Vipers, nobile dell’hockey in line Italiano, decaduta in queste ultime due stagioni per questioni economiche e i Ghosts Padova, finalisti lo scorso anno, anche loro ridimensionatisi per gli stessi motivi dei Vipers. Ora non resta che attendere l’inizio dei play off, il via il 10 aprile con le semi finali, per godersi la fase più emozionante della stagione. * Amministratore Delegato Quanta Village 25 QVN TOMASELLO: Voglio lo scudetto SPORT di RIKI TESSARI* C ome ti trovi a Milano dopo avere giocato gli ultimi 9 anni ad Asiago? “Ad Asiago ho passato 9 anni molto belli e ricchi di grandissime soddisfazioni (la prima stagione abbiamo perso in semifinale con Noto poi 7 scudetti di fila, mentre l’anno scorso ho giocato solo mezza partita prima di infortunarmi al ginocchio).A Milano la situazione è comunque diversa: ad Asiago praticamente giocavo solo i play-off (prima ero impegnato su ghiaccio) mentre da quest’anno gioco anche tutta la regular season. Ad ogni modo il gruppo è buono , ben consolidato e affiatato. Mi sento a mio agio con i nuovi compagni di squadra e credo di poter dire di aver instaurato un buon rapporto con tutti”. Che Società e che squadra hai trovato a Milano? “Ho trovato una splendida realtà creata dalla passione per l’hockey del Dott. Umberto Quintavalle e dalla perseveranza di Riki Tessari che anno dopo anno ha dato continuità e fatto crescere molti giovani che ora formano l’ossatura della squadra. La ciliegina sulla torta sarebbe una struttura unica in Italia per aspetti”. Che aspettative hai nei confronti di questa stagione? “Aspettative? Una sola: vincere lo scudetto!” l’hockey in line data un bel palazzetto (ovviamente multifunzionale) da inserire nello splendido contesto del Quanta Village. A livello di squadra ho trovato ragazzi generosi sotto il profilo dell’impegno, alcuni forse con poca esperienza e mentalità vincente, ma sono convinto che anche grazie gli innesti di questa stagione si sistemeranno anche questi Serie B avanti con successo S quadra nuova, allenatore nuovo, risultati nuovi e sorprendenti! Sarebbe facile sintetizzare il tutto così in poche parole, ma questa squadra sta facendo qualcosa di inaspettato che non può che rendere felici tutti coloro che ne fanno parte. Quest’anno i ragazzi di coach Franko hanno veramente cambiato marcia, maggiore impegno e lavoro li stanno portando ad avere buoni risultati che però non devono essere un punto di arrivo ma bensì un punto di partenza vista la loro giovane età. 26 QVN Sei partite giocate in questa prima fase con un bottino di 5 vittorie e una sola sconfitta che hanno sancito il primo posto in solitaria nella classifica. La serie cadetta rappresenta per Milano il serbatoio dal quale potere attingere per rinnovare la prima squadra, quindi a fronte di questa opportunità i ragazzi dovranno lavorare sempre di più e meglio se vorranno un giorno affacciarsi sul palcoscenico della serie A e magari seguire le orme di chi ha già fatto certi passaggi e ha conquistato traguardi di prestigio sia a livello nazionale che internazionale. Cosa ne pensi del movimento dell’Hil Italiano? “Che è il “figliastro” dell’hockey pista, e per questa ragione difficilmente si potrà evolvere al meglio. Ma probabilmente a molti fa comodo così. Ci sono realtà che fanno sforzi immani per rimanere a galla in seria A1 ed altre che fanno il bello ed il cattivo tempo senza mai subirne le conseguenza (limite di italiani, mancanza di settore giovanile, etc etc). Non esiste una lega che tuteli i giocatori, la scuola allenatori ad oggi forma su protocolli e programmi fatti per l’hockey pista, non c’è nessun esponente dell’HIL con peso politico in Federazione per poter cercare di cambiare un po’ le cose. E quando si va in nazionale si parla sempre di grande famiglia, ma “a mangiare” son sempre in 2 o 3, e gli altri? “muoiono di fame…” * Amministratore Delegato Quanta Village GIOVANILI Under 15 e 17 in crescita. Under 20 già qualificata alle finali nazionali. SPORT Dopo 7 titoli vinti ad Asiago adesso vuol portare il tricolore a Milano Nella foto Carlo Cazzaniga maestro federale di 1° livello P rosegue con buona soddisfazione il lavoro sul settore giovanile rosso blu, vero e proprio capitale futuro della Società. Sotto la guida di coach Morelli, coadiuvato da Franko per la gestione dei portieri, le squadre del Milano si stanno ben comportando nei campionati ai quali partecipano. Iniziamo dalla squadra “maggiore”, la under 20, che a fine girone di andata ha già acquisito il diritto di partecipare alle finali nazionali. Grande la soddisfazione da parte della Società per l’ottimo risultato conseguita da una squadra che è formata per la quasi totalità da ragazzi di 16 e 17 anni. Scendendo di una categoria, under 17, troviamo la una squadra che è ancora in piena lotta per conquistare un posto alle finali nazionali, risultato eccezionale dato dal fatto che sarebbe 4° anno consecutivo, segno indiscutibile del buon lavoro che si sta portando avanti da anni. Come dicevamo lotta apertissima che vede Milano coinvolta assieme ad altre tre formazioni per assicurasi uno dei due “posti al sole” in quanto il primo posto è praticamente nelle mani della formazione del Real Torino. Infine la under 15, categoria di ingresso all’attività agonistica in questa stagione che pur dando il massimo in ogni partita non è ancora riuscita a vincere in campionato, raccogliendo comunque un buono e incoraggiante pareggio, ma questo non ha di certo demoralizzato i ragazzi che anzi si stanno impegnando maggiormente per riuscire a prendersi quelle soddisfazioni che meritano. TENNIS flash SPORT Squadra maschile Serie C Capitano giocatore: Carlo Cazzaniga 2.8 NUOVI CAMPI DA BEACH Grandissima novità dell’estate: due nuovi campi per il beach volley e il beach tennis. Il Quanta Sport Village diventa sempre più il luogo per giocare sulla sabbia con i suoi 4 campi tutti coperti in inverno e scoperti nel periodo estivo! Beachvolleisti e beachtennisti, siete avvisati: cominciate ad allenarvi per essere tutti pronti per i tornei inaugurali che si terranno in primavera… Carlo Alberto Romiti 3.1 ARRIVA L’ESTATE “Apre la piscina estiva” Dal 2 Giugno riapre la piscina all’aperto. Sdraio e lettini a disposizione a bordo vasca o al solarium per rilassarsi immersi nella tranquillità del Quanta Village. TENNIS “RIPARTONO LE GARE A SQUADRE” Ad Aprile partono le gare a Squadre, un particolare in bocca al lupo alla squadra maschile che capitanata dal nostro maestro Carlo Cazzaniga per la prima volta nella storia del Quanta Village disputerà il campionato di serie C. Matteo Tosi 3.2 David Passaquindici 3.2 Alessandro Angelini 3.5 Francesco Lo Pizzo 4.1 Francesco Cerutti 4.1 Illo Quintavalle 4.1 Valerio Pergolini 4.1 Squadra femminile Serie D1 Capitana giocatrice: Elisa Villa 2.4 Carolina Petrelli 2.5 Mary Dona 3.2 Alessandra Gaspari 3.3 Stefania Barbiero 3.5 Martina Moretti 4.1 27 QVN RAGIONE E PASSIONE SPORT di TONI CAPPELLARI* S arà perché ci si persuade meglio con le ragioni trovate da noi, che non quelle trovate da altri, a farci sentire tristi dopo la rinuncia del Governo italiano a presentare la candidatura di Roma come città sede delle Olimpiadi per il 2020. Vero che l’ultimo passo della ragione è riconoscere che ci sono un’infinità di cose che la sorpassano, ma se come cittadini bisogna pur ammettere che era un passo difficile e dare credito a chi ci governa, è altrettanto vero che come uomini di sport anche una speranza così lontana serviva a tenere accesa una fiamma che non dovrebbe comunque estinguersi anche adesso che bisogna ripartire. Chi ha detto no dal monte della saggezza politica, dopo aver valutato i costi, ha fatto le cose che ci aspettavamo, ma, come diceva quel poeta, è il modo che ancor ci offende. Si poteva decidere molto prima, non si doveva tenere in anticamera per tante ore il presidente del Coni Gianni Petrucci e la delegazione che fino all’ultimo sperava di poter salire sull’aereo già prenotato per poter presentare al CIO la candidatura italiana, un dossier fatto bene, completo, un piano che avrebbe anche potuto vincere perché le altre candidate non sono certo messe meglio, economicamente parlando, del nostro Paese. Ci siamo rimasti male davanti a questo dubbio che sa tanto di disperazione, convinti come siamo che il prudente può dirigere uno stato, ma è sempre l’entuasiasta che lo rigenera, anche se poi potrebbe pure rovinarlo. Non fidarsi della gente dello sport che lavora per passione e non per averne dei vantaggi, ne conosciamo tantissimi, è un errore che potrebbe costare più caro della rinuncia. Bisogna dare davvero una mano a questo sport italiano che resta il contrario della malattia in un Paese facile da citare in tribunale per come ostacola lo sviluppo del corpo, negando quasi tutto: dalla’attività nelle palestre scolastiche, lasciando deperire il poco che abbiamo e per chi , ad esempio, vive a Milano sa bene come questa città “ europea” sia all’ultimo posto per impianti sportivi. Non c’è un palazzo dello sport, la gloriosa Arena è rimasta soltanto gloriosa, per fare attività bisogna inventarsi ogni 28 QVN giorno qualcosa e questo costa sempre tantissimo. Lasciare fuori dalla porta chi aveva lavorato così seriamente fa capire che il brutto stile nasconde pensieri imperfetti. Comunque sia adesso non bisogna scoraggiarsi, ricominciando a lavorare su quello che si può migliorare anche senza l’obiettivo dell’organizzazione di un mega evento come le Olimpiadi. Ci sono città, tipo Barcellona, che sono rinate, se è vero che i Giochi di Atene hanno contribuito al deficit di una Grecia sull’orlo del fallimento, si può anche testimoniare che da Roma 1960 molte altre sono rifiorite e la stessa Londra sembra oggi ancor più bella, pur temendo che la crisi allarghi la spesa. La prima cosa da fare è partire davvero un tavolo sull’impiantistica, valutando le proposte, perché se è vero che fidarsi di tutti vuol dire avere poco discernimento e giudizio, è altrettanto vero che non fidarsi di nessuno vuol dire averne anche meno di questo discrenimento, di questo giudizio. Indugiare ancora, arrendersi adesso sarebbe sbagliato. Si può progredire anche senza una Olimpiade, si possono creare strutture che servano a tutti e la squadra che era pronta per presentarsi davanti al mondo dovrebbe avere il diritto di andare avanti nel lavoro, serviva anche questo in tempo di crisi, occupandosi del problema Italia come chiedono tutti i Comuni, a patto che tutti ammettano certi errori, che si faccia chiarezza sullo sperpero e sugli impianti mai completati, perché anche questo offende come gli scheletri di Tor Vergata e di altre costruzioni mai finite quando c’era da guadagnare su un mondiale di calcio che comunque ha chiuso con un bilancio attivo eccellente. Bocciati, ma non battuti. Basta rimettersi a correre, ammesso che si trovi un percorso vita decente, una ciclabile non a rischio della vita, una palestra con l’acqua calda, una pista di atletica che non faccia litigare il giorno dopo averla inaugurata. Ristrutturare quello che già esiste, far vivere tutto, aprire le palestre scolastiche, far funzionare le piscine. Si può. Basta volerlo, basta che non sia la burocrazia ottusa a fermare tutto. Noi ci sposiamo al Village Cena a bordo piscina e taglio della torta in pineta... Progetta con noi il tuo giorno più bello Wedding Planner * Sviluppo Nuovi Progetti e Pubbliche Relazioni Siamo in via Asietta 19 a Milano - tel. 02 83387231 - mail: [email protected] TRADIZIONE CHE FA TENDENZA di SILVIA GHISIO* Il 22 aprile porte aperte al Village per le Aziende e i loro collaboratori, alla ricerca di un nuovo modo per ‘fare squadra’ CORPORATE FAMILY DAY I n questi anni, lavorando con aziende di grande importanza abbiamo realizzato format per far vivere un’ esperienza coinvolgente a colleghi e familiari a tutto vantaggio del senso dell’appartenenza, del “noi” e del gioco di squadra che è fondamentale nelle organizzazioni. Abbiamo ospitato i loro clienti e dato modo a sponsor e brand manager di presentare il loro prodotto. Abbiamo messo a disposizione gli spazi indoor e outdoor, la sala convegni, le strutture sportive, i due ristoranti interni; abbiamo creato scenari nuovi potendo contare sulla disponibilità del nostro staff a mettersi in moto per offrire al cliente la soluzione più adatta alle proprie esigenze. Abbiamo creato tornei di calcio, di beach volley, di ping pong, di tennis; abbiamo fatto sperimentare il gioco di squadra attraverso le olimpiadi aziendali, abbiamo fatto cucinare grandi e piccini, abbiamo insegnato a tirare con l’arco. Abbiamo invitato testimonial, selezionato collaboratori sportivi, hostess, personale di supporto, abbiamo allestito nel modo più coerente con lo scopo dell’evento e rispettoso dei colori aziendali spazi e strutture. Abbiamo creato menù 30 QVN personalizzati con attenzione alla scelta dei fornitori e del personale di servizio. Abbiamo sorriso e cercato la soluzione per assecondare le richieste anche quelle dell’ultimo momento. Abbiamo creato un ambiente dove le persone e le organizzazioni trovano una seconda casa pronta ad accoglierli e a celebrare i loro momenti importanti e unici. Abbiamo creato legami con i nostri clienti, abbiamo costruito progetti su misura e a prova di budget. Ecco perché abbiamo lanciato quest’anno il progetto “Open Corporate” che consente alle aziende di offrire ai propri collaboratori l’opportunità di occuparsi del proprio benessere durante il tempo libero e di avere un villaggio e un’organizzazione dedicati e a condizioni agevolate anche per le occasioni di ritrovo con la famiglia. La mission di gruppo è creare soluzioni a supporto delle direzioni risorse umane e il benessere delle persone è il focus del nostro lavoro. Vi aspettiamo il 22 aprile per vedere dal vivo che cosa intendiamo. * Responsabile Eventi Aziendali e Privati Coinvolgere la famiglia è il modo per condividere e consolidare i legami tra individui e organizzazioni. Quanta è da tempo specializzata nell’intrattenimento sano e intelligente di bambini dai 2 ai 15 anni, sfruttando gli ampi spazi dedicati ai ragazzi sia all’aperto che indoor. L’area Junior club si estende su 6.000 mq. Siamo in grado di far lavorare i colleghi, offrire relax e divertimento ai parenti mentre i bambini partecipano alla mostra del giocattolo, a sessioni di tiro con l’arco, di mini calcio, di mini beach volley, realizzano torte da offrire ai logo genitori a merenda, fanno le formine o il laboratorio di pasta di sale. A fine lavori ci si ritrova tutti per un momento conviviale, di festa o semplicemente per una merenda tutti assieme seduti sul prato. TENDENZE AZIENDE OPEN CORPORATE PER IL BENESSERE IN AZIENDA Da oltre 130 anni sinonimo di autenticità, passione e tradizione... L a storia del Birrificio Angelo Poretti inizia ufficialmente in Valganna il 26 dicembre 1877, data della prima “cotta” che segnò l’avvio di un amore lungo ormai più di 130 anni. Oggi Carlsberg Italia esalta la tradizione centenaria della birra italiana rilanciando la nuova famiglia “Birrificio Angelo Poretti”, con i suoi diversi prodotti rigorosamente ispirati per ricetta, SPLÜGEN 3 LUPPOLI Splügen ai 3 luppoli è una lager dal colore chiaro, schiuma fine e aderente, frizzante e dal corpo leggero. È una birra dal gusto equilibrato, con 4,8% di grado alcolico, che si rivela facilmente bevibile e dissetante. Proprio per la sua natura leggera, risulta perfetta per accompagnare tutti i sapori della tradizione mediterranea. ORIGINALE CHIARA 4 LUPPOLI Originale Chiara ai 4 luppoli è una lager a bassa fermentazione che si distingue per una spiccata armonia nel gusto, con note aromatiche fruttate che ne addolciscono l’amaro moderato. È una birra di malto d’orzo, granturco e luppolo, dall’aspetto limpido, colore paglierino e corpo leggero, con una gradazione alcolica di 5,5%. La particolarità del quarto luppolo offre alla birra un’esaltazione dell’aroma tipico della pianta e permette di rinforzare la schiuma. Ideale nell’abbinamento con tutti i sapori della tradizione mediterranea, a partire dalla pizza, ma anche con piatti dal gusto rotondo, morbido e con formaggi di media stagionatura. materie prime e metodi produttivi ai valori fondanti dell’esperienza umana e imprenditoriale del fondatore. Utilizzando differenti tipologie di luppolo, Birrificio Angelo Poretti ha dato vita alle sue quattro creazioni, “Splügen 3 luppoli”, “Originale Chiara 4 luppoli”, “Bock Chiara 5 luppoli” e “Bock Rossa 5 luppoli”, che risultano uniche per stile e natura. BOCK CHIARA 5 LUPPOLI Bock Chiara ai 5 luppoli è una doppio malto dal corpo rotondo con un aroma fruttato, bilanciato da un amaro deciso ma non troppo accentuato. Birra dal colore chiaro, schiuma fine e compatta e gusto articolato, caratterizzata dai cinque luppoli che rendono la sua ricetta unica e le forniscono un aroma caratteristico e inconfondibile. Birra dal grado alcolico di 6,5%, si degusta al meglio alla temperatura di cantina (8°-10°) e si abbina perfettamente a formaggi stagionati, primi dal gusto intenso e salumi. BOCK ROSSA 5 LUPPOLI Bock Rossa ai 5 luppoli è una birra doppio malto dal corpo rotondo, che si distingue per l’aroma di cereale tostato, arricchito da venature di caramello e liquirizia. Bock Rossa è una birra dalla schiuma fine, dall’intenso aroma, dal gusto orientato all’amaro e dalla lunga persistenza di gusto, con gradazione alcolica di 6,5%. L’aggiunta del quinto luppolo, che caratterizza la sua ricetta, dà alla birra un aroma caratteristico. Si degusta al meglio alla temperatura di cantina (8°-10°) e predilige accostamenti con formaggi stagionati, selvaggina e dolci al cioccolato. Per informazioni [email protected] tel 02.83387231 31 QVN VILLAGE PEOPLE SE CI FOSSE UNA SQUADRA DI CALCIO… Viaggio tra i frequentatori più fedeli del Village alla scoperta di storie, personaggi e curiosità. E proposte provocatorie… di DARIO COLOMBO A Filippo, il primogenito, hanno fatto varcare i cancelli del Village ad appena 4 mesi, giusto il tempo di trovare un costume da bagno della sua misura e poi via, iscritto d’ufficio ai corsi di nuoto. “Però per Edoardo, il più piccolo, abbiamo aspettato fino a 5 anni prima di iscriverlo al corso di roller,eh, non si creda…”. Alessandro Rizzi, 42 anni, ci tiene a far sapere che in fondo anche la passione per il Village ha un limite, se aspettare fino a 5 anni prima di iscrivere il proprio figlio ad un corso si può considerare un limite. In realtà la famiglia Rizzi (papà Alessandro, mamma Maria, Filippo ed Edoardo) al Village c’è sempre stata, e non solo per gli esordi precoci di Filippo ed Edoardo. “Posso dire che lo frequento da 40 anni” 32 QVN ironizza papà Alessandro “nel senso che ci venivo ancor prima che il gruppo Quanta lo trasformasse in quello che è oggi. Altri tempi, ovviamente, niente a che vedere con la struttura di oggi”. Naturalmente il matrimonio non cambia le abitudini del capofamiglia, che non ha difficoltà a far varcare anche alla moglie i cancelli di via Assietta. “Per i corsi di ginnastica, certo, ma anche perché – soprattutto d’estate – il Village diventa la nostra seconda casa, dove posso stare in piscina con i figli, cenare, trascorrere i weekend” ammette la signora Rizzi. L’estate, appunto. “Lo scorso anno Edoardo e Filippo ci sono stati ‘solo’ tre settimane” afferma papà Rizzi” oltre alla settimana in Austria per il camp di tennis con gli istruttori del Village. Ma gli altri anni dalla chiusura delle scuole fino alla riapertura dell’anno scolastico il Quanta è stato per loro la prima casa e per noi genitori un punto di sicurezza e di tranquillità”. Sicurezza, tranquillità: parole chiave per un possibile spot del Village. “Sia io che mia moglie siamo fermamente convinti che lo sport sia uno straordinario strumento di formazione” afferma Alessandro Rizzi.” Ma perché raggiunga davvero questo scopo occorrono persone preparate, che conoscano lo sport ma che sappiano anche instaurare con i ragazzi un rapporto umano corretto, profondo, di stima reciproca. Con Manuela, Annamaria e tutto il personale del Village questo VILLAGE PEOPLE I NOSTRI GIOIELLI O NUOTCAMPIONATI ZIONE A C FI LI NALI A QU LI INVER REGIONA Nelle foto in apertura il “capofamiglia” Rizzi si allena a beach tennis. Sopra Filippo e Edoardo a lezione di tennis. succede e per una famiglia questo è essenziale. Potremmo dire che quella che viene portata avanti è una ‘ conduzione famigliare’, non in senso riduttivo ma in quello più profondo del termine”. Fatto lo spot per promuovere il Villege (“E non ha idea di quanti amici abbiamo convinto…”) è giusto provare a solleticare anche un po’ di spirito critico, cercare lo spunto per qualcosa che ancora si potrebbe fare. “Devo essere sincero? Ci vorrebbe una squadra da calcio del Quanta. Possiamo criticare il calcio fin che vogliamo ma l’impatto che produce è quello che è. Ha in mente che pubblicità farebbe al Village partecipare ad un campionato di calcio?”. dorso tina 50 r a M à t Scot 50 dorso odrigo R s e il v A re Salvato Stumbo a, ll 200 farfa libero, e il t 1500 s libero e il t s 400 Paola Zanoli e Andrea Maldotti, primi classificati al 2°torneo Palauno misto base a sinistra il loro allenatore Filippo Romani Valentina Urelli Rinaldi ha raggiunto i quarti di finale nel “Lemon bowl” e ha vinto il torneo Head under 12 femminile disputato al Tennis Club di Genova. Si allena cinque volte alla settimana qui al Quanta Sport Village. Nella foto in alto con la sua la maestra Elisa Villa che è maestra federale di 2° livello, best ranking n° 19 della classifica italiana e n° 364 della classifica WTA, vincitrice di 5 titoli italiani e di diversi tornei nazionali. Valentina è molto determinata e sicuramente seguirà le orme della sua maestra. Sentiremo presto parlare di lei. 33 QVN LAVORO LAVORO D OLTRE IL POSTO FISSO? Destano stupore alcune affermazioni che piovono dall’alto e che mostrano un distacco totale dalla realtà quotidiana. Riflessioni di Enzo Mattina sulle soluzioni adeguate per creare stabilità attraverso la flessibilità. di ENZO MATTINA* 34 QVN esta a dir poco sconcerto la disinvoltura con cui quanti si trovano in posizioni sociali ed economiche consolidate e tranquille discettano sul superamento della stabilità lavorativa. La maturità anagrafica dovrebbe avere insegnato che ogni individuo cerca nel lavoro un punto fermo su cui e da cui costruire un percorso esistenziale. La cultura economica anche elementare, per altro verso, dovrebbe aver fatto maturare la consapevolezza che dal lavoro deriva il reddito, che a sua volta genera consumi di beni e servizi, che a loro volta favoriscono la circolazione della ricchezza e, quindi, alimentano il mercato interno, anello primario e fondamentale d e l l ’e c o n o m i a capitalistica. Stando così le cose, in considerazione del fatto che questo modello economico ha prevalso su quello comunista, unica alternativa fino ad oggi nota, sperimentata e fallita, dovremmo pensarci non una ma mille volte quando ci avventuriamo sulla strada sdrucciolevole della precarizzazione del reddito e del ridimensionamento delle protezioni sociali. I decisori politici e sociali dovrebbero avere visione e coraggio per individuare strategie riformatrici che abbiano la forza di correggere errori del passato, senza penalizzare la gente comune che a buon titolo non vuol veder peggiorate le sue condizioni di vita e senza tagliare le gambe all’unico sistema economico che, pur tra mille contraddizioni, le ha consentite e sostenute. Focalizzandoci sulle tematichedel lavoro, è oggettivamente inevitabile riorganizzarne le regole dinanzi a cambiamenti epocali che investono gli scambi commerciali, le tecnologie e i modelli organizzativi e hanno come fattor comune la difficoltà di programmare a lungo termine e di contare sulla continuità nella produzione di beni e servizi,. Si tratta di passare dalla protezione del posto, tipica del tempo delle economie chiuse, delle tecnologie stabili, delle organizzazioni verticalizzate e integrate, alla protezione del percorso di lavoro, compatibile con il tempo delle varianze continue. La prevedibile alternanza tra occupazione e inoccupazione, però, può essere socialmente sostenibile a patto che nessuno resti senza reddito, senza tutele e, soprattutto, senza la messa a disposizione di strumenti che facilitino il reimpiego. La soluzione è nella formula della flexsecurity, vale a dire in un insieme di misure che non lascino mai l’individuo solo con il suo destino. In questa logica, i diritti fondamentali del lavoro non vengono cancellati, ma resi esigibili nel nuovo contesto in cui debbono calarsi. Ai diritti storici debbono aggiungersene altri, primo tra tutti quello alla formazione continua, che deve essere vissuto da ciascuno come un fattore di crescita costante delle competenze. Si deve, nel medesimo tempo, puntare alla responsabilizzazione individuale, talché ciascuno si senta parte attiva nel costruirsi il presente e il futuro. È a fronte di questo nuovo scenario che le stesse relazioni sindacali vanno rimodellate dagli attuali schemi unici, centralizzati e inamovibili alla dimensione delle singole aziende e dei territori, così da migliorare costantemente la produttività del lavoro, con interventi condivisi sul modo di organizzare le prestazioni. Il tutto in un rapporto di forte coesione tra proprietà, dirigenza e lavoro dipendente, solidalmente vincolati al raggiungimento di obiettivi che siano il frutto di progetti comuni, trasparenti e verificabili, dove il successo e l’insuccesso si traducano in premi e penalizzazioni che vadano a vantaggio o a svantaggio di tutti, non come accade oggi che dagli arricchimenti spropositati e talvolta illeciti delle proprietà e delle dirigenze, troppe volte all’origine di insuccessi imprenditoriali, derivino conseguenze disastrose solo a danno di lavoratori senza alcun potere decisionale. Se non si vuole correre il rischio di una turbolenza sociale incontenibile, è necessario costruire condivisione e cominciare a ragionare di cogestione e con essa di un nostro modello di flessibilità protetta del lavoro, valorizzando anche qualche buona pratica nazionale, partendo da quanto già fatto in un piccolo comparto, quale quello della somministrazione di lavoro, dove si sono messe le basi per via legislativa, ma più ancora per via contrattuale, di un sistema di protezione del percorso e non del posto di lavoro. *Vice Presidente Esecutivo Gruppo Quanta 35 QVN LAVORO LAVORO COMUNE DI MILANO... CORAGGIO! I giovani hanno bisogno di fatti di GABRIELE FAVA* N onostante gli scenari socio-politici ed economici in Italia stiano evolvendo rapidamente e la necessità di riforme nel mondo del lavoro, modellate sui giovani ed adattate ai tempi che corrono, siano di primaria importanza, si registra un lento progresso da parte delle istituzioni locali verso le nuove politiche attive. “Tante parole ma pochi fatti”… potrebbe essere questo lo slogan di un Comune che ha improntato la propria campagna elettorale su grandi cambiamenti e idee progressiste ma che poi, nel concreto dei fatti, sta lasciando tutti un po’ delusi. Difatti, benché il Parlamento abbia realizzato numerose manovre tecniche per riformare e migliorare il mercato del lavoro - basti pensare allo snellimento 36 QVN delle procedure di incontro tra domanda ed offerta di lavoro - l’Assessorato al lavoro del Comune di Milano, sembra non averle recepite, nonostante le sollecitazioni da parte di varie istituzioni governative e non. Se da un lato, quindi, abbiamo, oltre gli interventi legislativi come la Manovra di Ferragosto o la Legge di Stabilità, nuove risposte volte a garantire una maggiore flessibilità del rapporto di lavoro, come nel caso della flexsecurity che garantisce uno stipendio certo a tutti coloro che, a vari livelli, stipulano un contratto di lavoro (essendo uno strumento semplice ma efficace perché è un modello di protezione della sicurezza economica e professionale dei lavoratori dipendenti, sulla base di accordi sindacali) dall’al- tro lato, abbiamo un Comune statico e che non recepisce questi cambiamenti che consentirebbero, senza alcun dubbio, un progresso lavorativo e sociale soprattutto nei confronti delle nuove leve e verso una città, come Milano, da sempre meta lavorativa per tutti i giovani d’Italia. Le profonde trasformazioni nel mondo del lavoro, in una grande realtà internazionale come Milano, evidenziano proprio il “dovere” da parte delle istituzioni governative, a livello locale e regionale, di dare attuazione a tutte le modalità di formazione del lavoro, in particolare con strumenti “base” quali gli stage, i tirocini formativi e i contratti di apprendistato. E tutto questo, oggi più che mai, tenendo in considerazione il fatto che il Governo ha già dato tutti i mezzi legislativi necessari per l’attuazioni di tali progetti. Decreti Legge, Sentenze dei Tribunali, incentivi economici e sgravi fiscali … insomma, il Comune di Milano non deve fare altro che “raccogliere” tutti questi aiuti e fornire ai giovani gli strumenti necessari affinchè gli stessi possano, con le proprie gambe, avviarsi verso il mondo del lavoro. Pertanto, confidiamo che il Comune di Milano e in particolar modo l’Assessorato al Lavoro escano da questo stato di letargo e accolgano una nuova primavera lavorativa, rilanciando la città di Milano verso un glorioso ed avanguardistico successo, a livello nazionale ed internazionale, fornendo ai giovani gli strumenti di prima necessità perché gli stessi esordiscano nel mondo del lavoro. A maggior motivo, tutto questo, perché gli Enti Locali, non essendo più sottoposti ad una legislazione uniforme, spesso inadeguata in relazione alla particolari problematiche delle varie zone territoriali, dovrebbero attuare maggiori politiche finalizzate all’occupazione, in maniera più vicina ai bisogni e alle esigenze concrete dei cittadini, per sfruttare meglio quelle che sono le risorse umane ed intellettuali di tutti i giovani che si affacciano per la prima volta, al mondo del lavoro. E’ in questa prospettiva e con queste idee che l’Assessorato al Lavoro del Comune di Milano deve porre in essere percorsi di politiche di incentivazione all’occupazione, valorizzando progetti lavorativi, anche nei confronti dell’imprenditoria straniera, che sempre con maggiore preponderanza sta entrando in Italia e con strumenti all’avanguardia, come l’offerta di lavoro anche mediante l’attivazione di servizi web, che permettono una ricerca e selezione delle risorse lavorative, in modo più rapido e specifico. In conclusione, ci auguriamo che il Comune di Milano e l’Assessorato al Lavoro, pongano in essere le migliori e più avanguardiste politiche di incentivazione al mondo del lavoro, offrendo strumenti di flessibilità che siano un ponte verso una futura stabilità lavorativa. * Chairman “Fava e Associati, lawyers” 37 QVN M A R Z O A P R I L M A G G I O G I U G N O TENNIS Cari bambini è primavera. Bob e Luke sono tornati a casa. A Quantaland è arrivato Matteo e tutti pensano già ai Camp! Cosa servirà per la lezione di nuoto? Scoprilo giocando con noi... DA DOMENICA 1 APRILE AGENDA AREA BIMBI TRAVELLING TO QUANTA-CAMP E Competizioni a squadra Il Quanta Sport Village schiererà 8 squadre maschili nella categoria C, D1, D2, D3, D4. Under 16 – 14 – 12 e 5 Squadre femminili nella categoria D1, D2, D3 e Under 14-12. di GIULIA GORGOGLIONE DOMENICA 6 MAGGIO Matteo is 8 years old. He’s Matteo wants to learn all And you? Are you ready to particularly excited because he knows that the sum- the different sports in English: in class he keeps start you English Summer Camp? Come to the Open mer camp will start soon! He wants to be in the English Mini-group. asking questions. How do you say “cuffia” in English? Day with me and help me get ready to go swimming! 2° Torneo doppio Genitori -Figli riservato ai ragazzi della nostra scuola tennis e ai loro genitori GOGGLES SWIM CAP DOMENICA 20 MAGGIO Torneo di fine corso FLIPPERS Voi essere informato sugli Eventi Village? DA SABATO 2 GIUGNO A DOMENICA 10 GIUGNO Scrivi a [email protected] è chiedi di essere inserito nella mailing list. SWIM-SUIT Seguici sul sito: www.quantavillage.com WATER WINGS Chiedici l’amicizia su facebook: Quanta SportVillage. Iscriviti al Gruppo fb: Quanta Sport Village 3° Quanta Trophy MILONGA VILLAGE CORSI SABATO dalle 20.00 DOMENICA dalle 17.00 NUOTO, FITNESS, BALLO, BEACH VOLLEY, BEACH TENNIS, DANZA DEL VENTRE, PATTINAGGIO, HOCKEY, TANGO ARGENTINO... informati su www.quantavillage.com troverai tutti i dettagli ingresso 6 euro incluso free drink si raccomandano scarpe da ballo o in alternativa scarpe da ginnastica da indossare prima di entrare in sala INFLATABLE WATER RING 38 QVN tradizionale torneo giovanile under 10-12-14- 16 maschile e femminile [email protected] tel. 02 6621611 39 QVN M A R Z O A P R I E M A G G I O G I U G N Corsi al British Institutes O M A R Z O A P R I PISCINA SCOPERTA! Dal 2 Giugno CORSO COLLETTIVO TRAVEL ENGLISH (40 ore) BOLLICINE SI RIPARTE CON GLI aperitivi in piscina CORSI PER BAMBINI Scuola primaria e scuola media CORSI INTENSIVI E DI CONVERSAZIONE golosi biglietti in vendita da maggio Direzione Artistica Annalisa Confalonieri Direzione Tecnica Simone Ghiotto impossibile resistere... G G I O Corsi in partenza tutto l’anno, durata e frequenza da definire con i partecipanti. PRESENTATIONS IN ENGLISH Giovedì 22/03/2012 dalle 17.00 alle 19.00 Seminario gratuito. Presentazioni andamento aziendale, budget, descrizione azienda: espressioni utili Iscrizione entro il 15/03/2012 presso il Quanta Village via Assietta 19 Milano POWERFUL COMMUNICATION IN NEGOTIATING Giovedì 19/04/2012 dalle 17.00 alle 19.00 Seminario gratuito. Comunicazione efficace e tecniche di negoziazione: dos and don’ts Iscrizione entro il 12/04/2012 presso il Quanta Village via Assietta 19 Milano CONTATTI: British Institutes Sede di Milano-Affori (Quanta Village) Via Assietta, 19 - 20161 Milano 02 54065438 [email protected] LAVORO/ FORMAZIONE CORSO SHAREPOINT Data inizio: Lunedi 26/3/2012 Corso professionale per programmatore e sviluppatore sharepoint a partecipazione gratuita con iter selettivo dei partecipanti. Presso il Quanta Village via Assetta 19 Milano. La partecipazione al corso è gratuita. I posti sono limitati e saranno assegnati al termine di un iter selettivo dei partecipanti. La durata del corso sarà di 250 ore (6 settimane) con frequenza obbligatoria 8 ore/giorno. Info: [email protected] TUTTI I MARTEDì GIRO PIZZA - Solo per veri golosi Pizza non stop! birra piccola o altra bevanda, caffè e limoncello (tutto a 12 €) TUTTI I SABATO JUNIOR CLUB Servizio di intrattenimento per i più piccoli mentre mamma e papà cenano con gli amici (costo 8€) 13 maggio festa della mamma! segui su facebook le proposte del ristorante e della pizzeria... G I U G N O CENE A TEMA AL RISTORANTE QUANTA VILLAGE MARZO Presso le aziende Inizio spettacolo 20.15 A CORSI DI MINIGRUPPO e INDIVIDUALI DI: BUSINESS ENGLISH (40 ore) Viale Matteotti 57- Cusano Milanino (MI) M LA FAMIGLIA PROTAGONISTA Livello Principiante-Intermedio e Avanzato TEATRO GIOVANNI XXIII E Inizio: 26/03/2012 Frequenza: lunedì e mercoledì dalle 18.30 alle 20.30 INGLESE GENERALE (40 ore) Saggio di Danza L AGENDA AGENDA 26 MAGGIO 2012 L Vogliamo prenderti per la gola! Ritorna il Giro Pizza, sarà tutti i martedì . Tutti i Sabato sera oltre allo Junior Club che permette ai genitori di rilassarsi e ai bambini di divertirsi tra loro, una grossa novità: Il sabato dello chef Il nostro chef Alessandro creerà per la serata piatti speciali a tema, golose invenzioni che arricchiranno il nostro consueto menù. Ecco nel dettaglio lo squisito calendario dei prossimi eventi gastronomici: 13 Marzo Giro Pizza 17 Marzo Sabato dello Chef “Paninomania” + Junior Club 20 Marzo Giro Pizza 24 Marzo Sabato dello Chef “Dolcezze” + Junior Club 27 Marzo Giro Pizza 31 Marzo Sabato dello Chef “Tonno rosso del Mediterraneo” + Junior Club E per l’estate grandi NOVITA! per prenotare telefona allo 02.66200285 oppure invia una email all’indirizzo [email protected] 41 QVN C O N TENNIS Manuela Zoni 339 1147069 [email protected] CALCIO BEACH VOLLEY PATTINAGGIO HOCKEY Marco Uda 02 83387564 [email protected] [email protected] PISCINA CORSI DIVING AGONISMO NUOTO Cristina Maggi 02 66216167 [email protected] AREA FITNESS BALLO Cristina Maggi 02 66216167 [email protected] RUNNING Reception 02 6621611 [email protected] USCITE DIDATTICHE Marco Uda T A T T STUDIO MEDICO Enrico Pozzi PUBBLICITÀ E SPONSORIZZAZIONI Antonio Cappellari 02 83387427 [email protected] EVENTI AZIENDALI CONGRESSUALI E P R I VAT I Silvia Ghisio 02 83387231 [email protected] RISTORANTE PIZZERIA APERTURA DA LUN A SAB 12,30 - 14,30 E 19,30 - 23,00 DOMENICA 12,30 - 14,30 02 66200285 [email protected] Q U A N TA A G E N Z I A PER IL LAVORO 09,00-18,00 02 8330191 [email protected] JUNIOR CLUB Silvia Ghisio C O R S I Q U A N TA RISORSE UMANE CAMP Reception 02 6621611 [email protected] 61 tel. 02 39565590 02 39565589 fax. 0283387812 [email protected] 02 83387564 [email protected] 02 83387231 [email protected] 2012 I 09,00-18,00 Valeria Colgati 02 54065439 [email protected] CORSI BRITISH INSTITUTES 09,00-18,00 Giulia Gorgoglione 02 54065438 [email protected] marzo/giugno 2012 DIRETTORE RESPONSABILE Dario Colombo [email protected] ORARI DI APERTURA DEL CENTRO DA LUNEDÌ A SABATO 08,00-24,00 DOMENICA 08,00-20,00 CHIUSURA NELLE GIORNATE DI FESTIVITÀ NAZIONALE SEGRETERIA Monica Lagomanzini [email protected] H A N N O C O L L A B O R AT O Umberto Quintavalle, Enzo Mattina, Gabriele Fava, Illo Quintavalle, Dan Peterson, Leo Siegel, Toni Cappellari, Riki Tessari, Giulia Gorgoglione, Marco Uda, Gabriele Tacchini, Silvia Ghisio Pietro Galeoto PROGETTO GRAFICO ORARI DI APERTURA RECEPTION Creature Milano [email protected] Matteo Guerra DA LUNEDÌ A VENERDÌ 10,00-20,00 Pietro Galeoto SABATO 09,00-18,00 DOMENICA 10,00-13,00 02 6621611 [email protected] Prenotazioni dei Campi da Tennis, Calcetto, Beach Volley tramite servizio Quanta@-commerce www.quantavillage.com ART DIRECTOR CHIUSO IN REDAZIONE il 5 marzo 2012 LA TIRATURA DI QUESTO NUMERO 13.500 copie S TA M PA RDS WEBPRINTING Srl QVN - QUANTA VILLAGE NEWS EDITORE: HCM Via Assietta 19 - 20161 Milano 02 6621611 [email protected] Pubblicazione trimestrale registrata presso il Tribunale di Milano N° 267 del 13 Aprile 2004 42 QVN