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Un capolavoro di cuore, gambe, tattica,
mentalità: Nibali in 48 ore ribalta e vince
il suo secondo Giro d’Italia P. 22
Fondata da
Antonio Gramsci
nel 1924
Questo giornale
ha rinunciato
al finanziamento
pubblico
l
€1,40
Anno 93 n. 146
Domenica, 29 Maggio 2016
unita.tv
Ecatombe nel Mediterraneo
l L’Italia da sola fronteggia l’operazione umanitaria dell’Ue: 13mila salvati in 7 giorni
l Unhcr: probabili 500 annegati. Papa Francesco: “Sono in pericolo, non sono un pericolo” P. 2 e 3
La domenica
Ma l’Europa
è affondata
Cala il sipario: ci lascia Giorgio Albertazzi P. 15-17
di Walter Veltroni
L’imperatore
del teatro
Passato e futuro
delle città
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S
i sono levate grida
entusiaste per la vittoria
del candidato verde alle
elezioni presidenziali
austriache. Condivido la
soddisfazione per lo
scampato pericolo, ovviamente. Ma la
esagerata enfasi non la apprezzo. Mi
ricorda quella, analoga, che si
espresse quando destra e sinistra
francese si compattarono per sbarrare
la strada al Front National in
occasione delle recenti elezioni
regionali. Evitato il peggio, non cosa
da poco. Ma resta una anomalia sulla
quale è giusto riflettere. Gli
schieramenti confusi che in Austria e
Francia si sono ritrovati affratellati da
un “no” al rischio destra estrema,
cosa possono generare in positivo ? In
Francia, oggi scossa da gravi e diffuse
proteste sociali, cosa potrebbe
produrre una alleanza tra Sarkozy e
Hollande n termini di riformismo, di
europeismo, di politiche di equità? E
in Austria ci si dimentica che i due
partiti storici, socialista e popolare,
non sono neanche arrivati al
ballottaggio, per la prima volta, e che,
certo, Hofer è stato battuto, grazie al
voto per corrispondenza, ma un
partito che non fa mistero di
sostenere posizioni xenofobe e di
ospitare persino sostenitori del
neonazismo ha sfiorato il cinquanta
per cento del consenso in un paese
europeo. Tutto normale, tutto bene?
Io terrei lo champagne in serbo per
momenti migliori. Si può aggiungere
che Trump è ormai il candidato
ufficiale dei repubblicani e che tutti i
sondaggi lo danno alla pari o in
vantaggio su Hillary Clinton. La
nuova linea di demarcazione del
conflitto politico, in questa livida e
confusa alba di millennio, è la più
ingannevole, la più falsa, la più
fuorviante: antiestablishment contro
establishment. E così può accadere
che un miliardario ammanicato da
sempre col potere diventi
improvvisamente il leader del riscatto
dei marginali contro quelli che hanno
ruoli politici o pubblici. Ci ricorda
qualcosa questa saga della
mistificazione? Non fu forse
Berlusconi, al quale il pentapartito
regalò persino un decreto ad hoc, il
paladino della rivolta contro i politici
di professione? La storia , diceva il
vecchio Marx, si ripete due volte: una
in farsa e una in tragedia.
Segue a pag. 13
Marco Mongiello
«L’
Unione offre ai suoi
cittadini uno spazio
di libertà, sicurezza
e giustizia senza frontiere
interne, in cui sia assicurata la
libera circolazione delle
persone insieme a misure
appropriate per quanto
concerne i controlli alle
frontiere esterne, l’asilo,
l’immigrazione, la prevenzione
della criminalità e la lotta
contro quest’ultima». È quanto
si legge nell’articolo 3 nel
Trattato dell’Unione europea,
così come è stato modificato dal
Trattato di Lisbona firmato nel
2007 ed entrato in vigore nel
2009.
Segue a pagina 3
Gli eroi in un
mare di morte
Umberto De Giovannangeli
«S
Lutto nel mondo della cultura Si è spento a 92 anni il grande attore, personaggio poliedrico, complesso e controverso che seppe coniugare la cultura
più alta con lo spettacolo popolare FOTO: ANSA
Staino
Città al voto, Serracchiani:
possiamo vincere ma uniti
ono in pericolo, non
sono un pericolo». Le
parole di Papa
Francesco fanno da sfondo alla
tragedia che quotidianamente si
consuma nel “mar della morte”: il
Mediterraneo centrale. Sbarchi e
soccorsi in mare si susseguono
nel Canale di Sicilia, dove l’altro
ieri si è consumata un’altra
tragedia.
Segue a pagina 2
L’INTERVISTA
Intervista alla vicesegretaria
dem: siamo fiduciosi,
abbiamo i migliori candidati
«Da mesi tutto il partito sta lavorando
per vincere queste elezioni amministrative, tutti i dirigenti, dico tutti, sono
impegnati sul territorio per far vincere i
nostri candidati e riconfermare quelli
in carica. Quindi vinceremo entrambe
le sfide». La vicesegretaria del Pd Debora Serracchiani in un’intervista a l’Unità lancia il rush finale per le elezioni
amministrative di domenica prossima.
«I nostri candidati sono i migliori in
campo, con programmi concreti per i
territori che vogliono amministrare.
Detto questo - aggiunge la vicesegretaria democratica - il governo con l’elezione dei sindaci non c’entra, le due cose
sono e devono restare distinte». Ieri intanto nuova giornata di iniziative elettorali in tutte le città. Giachetti a Ostia
ha rilanciato il tema della legalità. 4-7
Il Marzulliere: l’intervistato di oggi, tra sogno e realtà, è Fabio Volo P. 13
«Coraggio,
lealtà e onestà,
così ho parato
i tiri della vita»
Deborah Serracchiani
FOTO: ANSA
Chicco Testa incontra
Buffon: campo, politica,
errori e trionfi
P. 20-21