Nascita dello Stato d` Israele
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Nascita dello Stato d` Israele
Nascita dello Stato d’ Israele Gli ebrei, fondatori dell'odierno Stato d'Israele, si considerano i discendenti del popolo che fino a 1900 anni fa viveva nell'area della Palestina. Dopo la distruzione di Gerusalemme ad opera dei Romani, e la ricostruzione della città, agli ebrei fu vietato risiedervi, per cui essi si sparsero in tutto il mondo, venendo ovunque perseguitati. Alla fine dell'800 nasce un movimento politico ebraico mondiale, chiamato SIONISMO, che vuole il diritto per gli Ebrei di tornare in Palestina, cioè di avere una propria nazione. I sionisti rifiutano la proposta occidentale di trasferire gli ebrei in Argentina o in Uganda. Cercando una propria autonomia (che non trovarono) al loro interno degli stati di cui erano cittadini molti Ebrei cominciano a partecipare alle rivoluzioni dei paesi in cui vivevano. Nel 1882 viene fondata la prima colonia agricola ebrea in Palestina, ma il ritorno in Palestina da parte degli Ebrei causò subito gravi contrasti con gli Arabi. Nel 1917 con la Dichiarazione Balfour l'Inghilterra si assicura ufficialmente il compito di aiutare gli ebrei a tornare in Palestina. Nel 1922 l'Inghilterra ottiene dalla Società delle Nazioni il mandato su Palestina e Transgiordania riuscendo così a facilitare l’ immigrazione ebrea. Gli ebrei in Palestina aumentano notevolmente. Gli ebrei palestinesi si impegnano a fianco degli inglesi ma, quando gli inglesi si accorgono che i sionisti vogliono costruire uno Stato autonomo, indipendente dall'Inghilterra, cercano di bloccare la loro immigrazione in Palestina. Dal 1945 al 1948 gli ebrei iniziano la lotta contro gli inglesi, anche con azioni terroristiche, al fine di togliere il mandato all'Inghilterra e consentire la libera immigrazione agli ebrei superstiti di tutta Europa. Gli Inglesi cominciano allora a pensare all'eventualità di dividere la Palestina in 3 zone: una ebrea (fascia costiera), una araba (Stato arabo unito alla Transgiordania) e inglese (Giaffa, Gerusalemme e Betlemme). Quando, però, alla lotta ebraica contro gli inglesi si unisce quella araba e gli ebrei chiedono l'appoggio degli USA, a partire dal 1945, l'Inghilterra si affida all'ONU la soluzione della questione palestinese. L’ONU decide di dividere la Palestina in 2 Stati. Lo Stato ebraico si sarebbe esteso sul 56% circa del territorio palestinese; quello arabo sul 43% circa del territorio infine vi sarebbe stata una zona internazionale di Gerusalemme. Il ritiro del Regno Unito era fissato definitivamente per il maggio 1948. Lo Stato d’Israele è stato proclamato il 14 maggio 1948 (ufficialmente nato il 15). Le motivazioni che spinsero l’ ONU a prendere questa decisione furono 4: -L'occidente nutriva forti sensi di colpa nei confronti degli ebrei sterminati dai nazisti. -L'URSS non si era opposta a questo progetto, aveva solo detto che l'ideale sarebbe stato uno Stato binazionale. -I palestinesi, in quel momento, non avevano la forza politica sufficiente per opporsi alla spartizione, né appoggi internazionali validi. -L'ONU era convinto che Israele avrebbe rispettato alla lettera il progetto. I conflitti tra Arabi ed Ebrei continuano e ci sono numerose battaglie con vittorie specialmente israeliane che portano all’ espansione di israeliana sul 78% (contro il 56% assegnato dall'ONU) del territorio della Palestina. Sui territori rimanenti della Cisgiordania (compresa Gerusalemme-est) e della striscia di Gaza (22% del territorio) nel 1988 l’ OLP proclama lo Stato della Palestina con capitale Gerusalemme-est. Sempre nell' 1988 l'OLP (Organizzazione per la Liberazione della Palestina) ha riconosciuto per la prima volta l’ esistenza di Israele secondo la formula "due Stati per due popoli" e ha ripudiato il terrorismo. Israele rifiuta la formula sia perché in questo momento domina i palestinesi, sia perché vuole avere tutta Gerusalemme come propria capitale. Attualmente Israele invia nuovi coloni nei territori occupati al fine di togliere la terra ai palestinesi costringendoli così a emigrare.