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Anno LXIII N. 2 Febbraio 2012
TAB. B - Poste Italiane s.p.a.
Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003
(conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB Trento
contiene I.R. e I.P.
MENSILE DELL’ASSOCIAZIONE ARTIGIANI E PICCOLE IMPRESE
Idell’artigianato
mille volti
Associazione
Associazione
Focus sul decreto “Cresci Italia”
La Finanziaria provinciale in sintesi
DELLA PROVINCIA DI TRENTO - CONFARTIGIANATO
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Ho contributi sufficienti per andare in pensione?
Come devo fare per presentare la domanda?
Quale sarà l’importo che mi spetta?
Se subisco un infortunio
cosa devo fare?
IL PATRONATO DEGLI ARTIGIANI
Il Patronato INAPA
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mette a tua disposizione
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di medici ed avvocati
Sono andato in pensione ma lavoro ancora.
Pago sempre gli stessi contributi?
Qualcuno mi ha parlato di un supplemento di pensione.
Di cosa si tratta?
Che cos’è il Pacchetto Famiglia?
A chi posso rivolgermi per avere informazioni
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sommario
RIVISTA MENSILE
DELL’ASSOCIAZIONE ARTIGIANI
E PICCOLE IMPRESE
DELLA PROVINCIA DI TRENTO
ADERENTE A CONFARTIGIANATO
ANNO LXIII N. 2 FEBBRAIO 2012
Mec s.r.l. e Bianchi s.r.l.,
due aziende artigiane strutturate
protagoniste sul territorio
Editoriale
Storiella greca, polemica trentina (Roberto De Laurentis)
Direttore responsabile
Stefano Frigo
Comitato di redazione
Paolo Aldi, Flavia Angeli, Giancarlo Berardi,
Alberto Dalla Pellegrina, Guido Radoani
Impaginazione e stampa
Publistampa Arti grafiche, Pergine Valsugana
Autorizzazione del Tribunale di Trento
n. 20 del 19.7.1949
Iscrizione all’ex Registro Nazionale
della Stampa/ROC n. 5534
Tiratura
13.250 copie
Chiusura in redazione
2 febbraio 2012
Direzione, redazione,
amministrazione e pubblicità
Associazione Artigiani e Piccole Imprese
della Provincia di Trento
Via Brennero, 182 - 38121 Trento
tel. 0461.803800 - fax 0461.824315
Posta elettronica
[email protected]
Sito internet
www.artigiani.tn.it
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Primo piano
FOCUS
Un’eccellenza sul territorio (Stefano Frigo)
Focus sulla Bianchi s.r.l. protagonista dei lavori alle Casotte (Stefano Frigo)
Casotte, partiti i lavori: 25 ettari a disposizione delle imprese (Davide Modena)
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Associazione
APPROVAZIONI
Decreto “Cresci Italia” in sintesi (Stefano Frigo)
FINANZIARIA
La Finanziaria provinciale (Franco Grasselli)
Siglato con le parti sociali il Protocollo d’intesa per l’emergenza occupazionale (S. F.)
INCENTIVI
Incentivi per il sostegno alla ricerca applicata (Stefano Frigo)
ACCORDI
Interventi occupazionali straordinari per gli espulsi del settore edile
CONTRIBUTI
Nuova misura sul canone moderato contro la crisi e il caro affitti
Affitti: Trento è tra le città più care (Stefano Frigo)
AREA APPALTI
Novità appalti pubblici (Marzia Albasini)
ANALISI
Le bugie al Fisco costano care
Novità in materia di riscossione imposte (Alessandro Tonina)
DATI ISTAT
L’Istat fotografa il futuro demografico (Stefano Frigo)
ECONOMIA FAMILIARE
Mutui casa: tassi al 6%, rincari del 30% (S. F.)
IL CASO
Diventa rapinatore per pagare i suoi operai (www.lastampa.it del 30 dicembre 2011)
Benvenuti
NOVITÀ
Nuova apertura a Soraga del “Centro revisioni Fassa”
QUALITÀ
È Bologna la provincia dove si vive meglio (Stefano Frigo)
Qualità della vita: Trento in testa (Stefano Frigo)
PENSIONI
Inps, effetto finestre, assegni 11 mesi -29,5% (Stefano Frigo)
Trentino: evasione fiscale in crescita del 13% (S. F.)
BILANCIO SPESE
Natale, consumi a picco: spesi 400 mln in meno (Stefano Frigo)
CONFARTIGIANATO
A Natale scelti i dolci made in Italy
CONSORZI
Consorzio Edile Decoratori e Complementari Artigiani Trentini (Giorgio Dellagiacoma)
ASSICURAZIONI
Le polizze “Indennità di Lunga Durata” (Long Term Care)
CULTURA
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Sistema Artigianato
COOPERATIVA ARTIGIANA DI GARANZIA
SAPI
CEII TRENTINO
TRENTINO IMPRESE
La carta utilizzata per questa pubblicazione
proviene da foreste ambientalmente amministrate
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Rubriche
AVVISI
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editoriale
Storiella greca,
polemica trentina
N
ei giorni scorsi abbiamo ricevuto in redazione con grande piacere una lettera di Roberto
Colletti, giornalista del “Trentino” ed ex capo redattore della pagina economica dello stesso
quotidiano. Le riflessioni del collega vertono sull’ultimo editoriale scritto dal presidente
Roberto De Laurentis sul mensile uscito nel mese di gennaio, editoriale intitolato: “Storiella
greca, banche trentine, anno nuovo”. Il tema era inerente alla stretta creditizia, sotto gli
occhi di tutti e difficilmente contestabile, messa in atto dal sistema bancario in particolar
modo negli ultimi mesi. L’auspicio di De Laurentis era che «dal 2012 gli istituti di credito
trentini non giochino più a fare gli imprenditori, usando il denaro non per acquistare i ben
remunerati titoli di Stato ma per metterlo in circolazione (a interessi tollerabili), in sostegno
delle imprese, delle famiglie, dei consumi». In poche parole una richiesta alla banche di
tornare a fare le banche: ovvero comperare e vendere il denaro dando fiducia e nuovo
fondamentale ossigeno al tessuto economico provinciale che sta accusando, e anche
questo è ormai di dominio pubblico, un momento di grande difficoltà. Di seguito
pubblichiamo l’intervento di Colletti e a seguire la risposta dello stesso De Laurentis.
[Stefano Frigo, direttore responsabile “l’Artigianato”]
Roberto Colletti
Simpatica la storiella greca raccontata da Roberto De Laurentis nell’ultimo editoriale
della rivista dell’Associazione Artigiani. Autorevole la firma, prestigioso il pulpito.
Una vera parabola. In sintesi, per chi non l’avesse letta: in un villaggio greco un turista
straniero scende da una grossa berlina (apprezzate le Porsche Panamera 4.8 turbo),
mette 100 euro di caparra sul banco della reception dell’albergo e cerca una stanza
di suo gradimento. Ebbene, racconta il presidente degli Artigiani, quella banconota
si mette subito in moto: l’albergatore paga il macellaio, questi l’allevatore, costui
il bottegaio che paga l’oste, il quale salda il conto con la signora che fornisce servizi
personali di modo che questa, infine, possa saldare il debito per la stanza d’albergo ove
esercita la sempreverde professione. A questo punto il turista si rifà vivo, l’albergo non
gli piace, si riprende i 100 euro e saluta. Che morale ne trae De Laurentis? Che quei
100 euro, pur non avendo prodotto nulla né fatto guadagnare nulla ad alcuno, per il solo
fatto di circolare hanno pagato i debiti di tutti e reso tutti felici. Questo, conclude,
dovrebbero fare le “banche trentine”, far circolare i soldi come quel turista.
Storiella divertente. Purtroppo non vera. Non tanto perché il denaro circola solamente
se qualcuno produce e guadagna – lo chieda ai suoi associati – ma piuttosto perché
è falsa la conclusione, cioè la restituzione di quella banconota da 100 euro.
Niente storielle, qualche caso vero. Non è andata così proprio in Grecia: Atene
ha chiesto 400 e rotti miliardi di euro ai “turisti stranieri” ma alla fine quel prestito
non è stata in grado di restituirlo. Tanto che ora tratta per pagarne la metà.
I 100 euro posati sul bancone si sono ridotti a 50.
Caso unico ed eccezionale? Ma via! Lo stesso finale si era visto una decina d’anni fa
in Argentina dove i soldi raccolti con i tango bond tanto hanno girato da perdersi nella
pampa. Se non se lo ricorda, De Laurentis, chieda in giro. Altro esempio, più recente.
Un paio d’anni fa, negli Stati Uniti i miliardi di dollari fatti circolare da Fanny Mae
e Freddie Mac, giusto per citare banche che erogavano mutui popolari non diabolici
prodotti finanziari, non sono tornati all’ovile e i contribuenti di quel Paese assieme
a molti risparmiatori europei hanno dovuto mettere mano al portafoglio per restituire
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non una, ma tante banconote da 100 euro. Insomma, lasciando perdere le storielle
e guardando la realtà, l’albergatore di De Laurentis ha imbrogliato il turista e il disastro
è diventato mondiale.
Ma la morale della parabola, forse, voleva essere un’altra: le “banche trentine” dovrebbero
garantire la liquidità. Se il presidente questo intendeva dire, ha ragione. È ciò che, del resto,
hanno fatto tra il 2008 ed il 2009 consolidando 500 milioni di debiti, grazie anche alla
manovra anticrisi della Provincia. Il 90 per cento di quella cifra oggi si trova nei bilanci delle
“trentine” Casse Rurali – le altre banche si sono defilate – e sono in corso di restituzione.
Non gli risulta? Chieda ancora una volta ai suoi soci artigiani che, presenti in pressoché tutti
quei consigli d’amministrazione, conoscono bene il credito locale. Insomma, garantire
la liquidità è bene, ma badare che il circolante venga restituito è meglio. Questa dovrebbe
essere la prudente regola da tenere presente. Magari anche da parte della banca artigiana
annunciata da De Laurentis come già bell’e fatta la scorsa primavera. Bel proposito.
Purché il suo presidente non creda alle storielle greche. Sarebbe un vero disastro.
Roberto De Laurentis
Roberto De Laurentis
Presidente dell’Associazione
Artigiani e Piccole Imprese della
Provincia di Trento.
Egregio Roberto Colletti, è certamente vero che Grecia e Argentina sono dei pessimi
debitori perché hanno truffato volontariamente i loro creditori, siano essi piccoli
investitori privati o banche nazionali e straniere. La mia storiella “greca” tuttavia non
parlava di questo, potrebbe essere ambientata in qualunque stato del mondo
e racconta semplicemente di piccoli debitori – nemmeno in grado del solo pensiero
di frodare le banche finanziatrici – che, anzi, hanno bisogno proprio di finanziamenti
per portare avanti le loro attività. Tutte piccole attività che insieme creano quella
ricchezza di un paese che, spesso, viene poi dilapidata da poche menti rapaci.
E, se è pur vero che l’albergatore “ha imbrogliato” (tra virgolette) il turista, alla fine
il risultato – almeno nella storia – è del tutto indolore e il turista stesso non si
è nemmeno accorto di correre un qualche rischio. Rischio che puntualmente non
si è realizzato così che i debiti, in quella economia, si sono effettivamente annullati.
Ciò che noi oggi chiediamo alle banche è che, consapevolmente, diano impulso
alla circolazione di denaro liquido invece di investirlo, comodamente e con
pochissimo rischio, in titoli pubblici. E se le nostre banche si vantano di avere
una funzione innanzitutto sociale che, sempre secondo loro va ben oltre la ricerca
dell’utile di esercizio, ecco finalmente la vera occasione per dimostrarlo. Spazzando
via, con i fatti, qualcosa di fastidioso che è ancora ben presente nella nostra memoria.
Titoli Parmalat venduti ai piccoli risparmiatori nei giorni stessi in cui l’azienda falliva
e, dunque, non rimasti in pancia alla banca… se lo ricorda, vero, Colletti?
Titoli Argentini venduti a piene mani ai piccoli risparmiatori mentre l’Argentina
scoppiava e, dunque, non rimasti in pancia alla banca… se lo ricorda, vero, Colletti?
Titoli Lehman Brothers rimasti in pancia a quelle stesse banche che predicano al
piccolo risparmiatore di “essere formichina” giorno dopo giorno – forse per garantire
la goccia continua della raccolta? – mentre gli stessi bravi predicatori, razzolando
male, hanno comperato quei titoli per fare il “colpo della vita” in un solo giorno…
se lo ricorda, vero, Colletti? Forse anche per questo stiamo lavorando – e, mi creda,
non è un lavoro né semplice né breve – alla banca artigiana. Tornando alla storiella
greca – addirittura in grado di far vibrare e mettere in azione, riempiendomi
di orgoglio, la Sua poderosa e abile penna – ebbene, Colletti, vorrei essere proprio
io quel turista straniero disponibile a mettere in circolo i 100 euro per creare “volano”
economico. Tranquillo, sereno, spensierato per essere in ferie in Grecia con la mia
Porsche Panamera 4.8 (4S, non turbo) acquistata con il guadagno del mio lavoro
onesto, pulito, tassato in Italia. E non con l’attività – tassata come? – portata
in qualche lontano “paese emergente” forse tale, soprattutto, nelle nuove povertà
prodotte con le vecchie schiavitù. Oppure con i proventi di una “finanza creativa
e non”, ogni ora più avida, che ruba risorse alle imprese vere per favorire qualche
decina di grandi speculatori. Mondiali e non. Danarosi milionari privati o ricchissimi
istituti di credito, più o meno pubblici, che essi siano. Anno LXIII N. 2 Febbraio 2012
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focus
Un’eccellenza
sul territorio
La MEC s.r.l. di Scurelle è leader assoluta nel campo nella progettazione
e produzione di macchine, impianti e linee automatiche per lo spacco e la
frantumazione della pietra e del cemento.
di Stefano Frigo
lici. Qualche anno più tardi, in seguito a nuove esigenze del mercato, il signor Nicoletti decide di ampliare la produzione, inserendo anche delle macchine
per la lavorazione della pietra. All’epoca, la lavorazione a spacco della pietra era un procedimento svolto
prevalentemente a mano in tutto il mondo, senza il
supporto di macchine adeguate. Il signor Nicoletti
intuisce le potenzialità di quel mercato. Abbandona
l’attività precedente e sceglie di spendere la propria
competenza in un’impresa del tutto nuova. Insieme
ai figli, talentuosi meccanici e progettisti, fonda la
nuova azienda, la quale si occuperà esclusivamente
di produrre macchinari per la lavorazione a spacco
della pietra.
Nell’anno 1996 nasce la MEC s.r.l., in origine localizzata a Roncegno. Nel 2002 l’azienda si trasferisce
in via definitiva nella nuova sede, nella zona industriale di Scurelle, e getta le basi per diventare l’azienda leader che è oggi.
Storia
La storia della MEC è legata a quella del suo fondatore e attuale titolare, il signor Giuseppe Nicoletti.
Il signor Nicoletti comincia a lavorare, appena 15enne, in un’affermata azienda locale, subito dopo il conseguimento del diploma da perito meccanico. Poco
tempo più tardi si trasferisce nella Svizzera tedesca. È
qui che inizierà a costruire gran parte della sua vita personale e professionale. Nell’azienda per cui lavora inizia un percorso che lo porta dal ruolo di operaio fino a
quello di direttore dell’intero comparto produttivo.
Negli stessi anni si sposa e si radica completamente sul territorio elvetico. Nel 1976 i coniugi Nicoletti decidono però di tornare in Italia, per permettere al figlio di frequentare le scuole italiane.
Questa scelta li costringerà ad abbandonare tutto
quello che avevano ottenuto in quegli anni. Una volta in Italia, il signor Nicoletti si rende conto che dovrà ricominciare tutto da zero.
Riprende a lavorare per l’azienda con cui, appena
15enne, aveva iniziato il suo “viaggio” professionale.
Nel 1981 realizza un vero e proprio spin-off e si specializza nella lavorazione di precisione di gruppi idrau4
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La MEC srl ora
È un’azienda leader nella progettazione e produzione di macchine, impianti e linee automatiche per
lo spacco e la frantumazione della pietra e del cemento. Oggi è presente in più di 50 paesi del mondo
e offre una vasta gamma di prodotti, quali macchine
aperte per spaccare materiali informi e chiuse per
spaccare materiali con piani regolari e/o segati, macchine di facile movimentazione e impianti automatici per un’elevata produzione. A queste si possono affiancare i sistemi di movimentazione della pietra e,
per valorizzare gli scarti di produzione, frantoi di diverse dimensioni. Una produzione integrata caratterizzata soprattutto dalla personalizzazione dei macchinari, a seconda delle necessità del cliente e della
consulenza e assistenza tecnica che vengono fornite
in modo tempestivo in tutto il mondo. La produzione, Made in Italy, è sviluppata interamente in Trentino e controllata da un sistema di qualità certificato.
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focus
Tutti i macchinari e impianti sono modulari per poter essere successivamente integrati, secondo le esigenze, in linee di spacco o impianti di frantumazione
completi. Ultimamente l’offerta MEC è stata arricchita con dei nuovi prodotti – frantoi e impianti completi di frantumazione – che completano il ciclo dello spacco della pietra valorizzando gli scarti prodotti
da questi. La nuova gamma di macchinari per la
frantumazione MEC permette di frantumare e selezionare materiali inerti di vario genere, quali marmo,
granito, agglomerato, ceramica, vetro, fusioni alluminio. Le nuove macchine offrono la possibilità di
dare valore agli scarti altrimenti non recuperabili,
nello stesso tempo eliminando i costi di stoccaggio,
trasporto e smaltimento in discariche autorizzate e
creando valore aggiunto al prodotto. Perché un libro sullo spacco?
e infrastrutturali. Il presente
volume descrive lo spacco della
pietra naturale, nell’articolazione
della sua filiera.
Le varie tematiche si snodano
attraverso 7 capitoli, integrati
da 3 Appendici finali, dedicate
– rispettivamente – all’identità
aziendale, ai consigli per realizzare una campionatura,
e ad un nutrito lessico tecnico.
Il 2011 ci ha visti impegnati, insieme al dottor Primavori,
nella realizzazione del libro “Lo spacco nei materiali
lapidei”, il primo manuale interamente dedicato allo
spacco della pietra. Questo volume è nato dall’idea
di avere uno strumento di consultazione sulle
caratteristiche, le applicazioni, le prestazioni e
i vantaggi dello spacco.
Perché abbiamo pensato ad una pubblicazione sullo
spacco?
• per offrire uno strumento tecnico-promozionale agli
operatori;
• per divulgare le caratteristiche e le proprietà dello
spacco;
• per promuoverne la tecnologia, anche sotto il profilo
ambientale, dell’igiene e sicurezza sul lavoro;
• per illustrare le destinazioni d’uso dei manufatti
prodotti per spacco;
• per guidare e orientare alla scelta e selezione di
macchine e impianti.
Durante la fiera di Verona MARMOMACC 2011 è stata
presentata la prima edizione del volume, in lingua italiana.
Come acquistare
Per ricevere il nostro libro è sufficiente inviare una mail
a [email protected] o un fax al numero 0461.780164
specificando il numero di copie richieste, se desiderate
la versione in inglese o in italiano e l’indirizzo di
destinazione completo di numero di telefono.
Vi risponderemo con una comunicazione riepilogativa
dei costi (calcolando anche le spese di spedizione con
corriere in Italia, in Europa o nel mondo) e dei nostri dati
bancari per effettuare il pagamento anticipato.
Una volta ricevuto il pagamento (o copia del CRO)
provvederemo subito ad inviare il/i libri richiesti.
Di cosa parla il nostro libro?
Nel settore dei materiali lapidei lo spacco identifica
un’operazione di suddivisione forzata di un elemento in
elementi minori. Praticato manualmente dall’uomo fin
dalle sue origini, esso si avvale oggi di impianti di tipo
elettro-idraulico.
I manufatti realizzati a spacco trovano applicazione
nell’edilizia (pavimenti, rivestimenti, componenti
architettoniche), nell’arredo urbano, nel design, nell’arte
sacra, nonché in opere stradali, idrauliche
VERSIONE IN ITALIANO
VERSIONE IN INGLESE
Lo spacco nei materiali lapidei
Caratteristiche, Tecnologie,
Applicazioni
di Piero Primavori
MEC © 2011
202 pagine
ISBN: 978-88-906418-0-0
ISBN-A: 10.978.88.906418/00
Lingua: italiano
Prezzo di copertina: Euro 30,00
Stone splitting
Characteristics, technologies,
applications
Piero Primavori
MEC © 2011
196 pages
ISBN: 978-88-906418-1-7
ISBN-A: 10.978.88.906418/17
Language: english
Price: Euro 30,00
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focus
Focus
sulla Bianchi s.r.l.
protagonista dei lavori alle Casotte
Caratteristiche dell’azienda Bianchi s.r.l., situata in loc. Pradaglia CorsiIsera, che opera dal 1980 con personale qualificato.
di Stefano Frigo
• riciclaggio di materiali inerti
provenienti da attività di demolizione;
• recupero di terre e rocce da scavo.
a Bianchi s.r.l., situata in loc. Pradaglia Corsi-Isera, opera sin dal lontano 1980 con personale qualificato, supportato da attrezzature e
mezzi tecnologicamente avanzati, nei seguenti settori:
• scavi e movimento terra;
• opere di difesa idraulica;
• opere stradali;
• bonifiche ambientali;
• demolizioni;
• raccolta e smaltimento di rifiuti;
• commercio all’ingrosso di materiale inerte;
• estrazione e vendita di materiale calcareo e da rivestimento;
• vendita di pietre lavorate a spacco;
L
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L’attività della ditta si sviluppa nell’area produttiva del nord
Italia, compresi Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna con prevalenza sul territorio regionale.
L’azienda è proprietaria e gestisce in proprio un impianto sito in Isera - loc. Pradaglia Corsi
regolarmente autorizzato dall’Agenzia dell’Ambiente della P.A.T.
con il quale recupera i rifiuti non
pericolosi entro i limiti previsti
dal D.Lgs. 152/2006 di cui all’allegato V tabella 1 - colonna B.
In gestione a Bianchi s.r.l.
sono anche due cave presso
Terlago laddove si estraggono
Verdello Trento e Rosso Terlago,
pietre tipiche trentine molto
apprezzate sul mercato nazionale che poi vengono lavorate
presso gli altri stabilimenti dell’azienda.
Recentemente, grazie a un rilevante impegno finanziario, la Bianchi ha acquistato una cava, che
già gestiva da anni, nel comune di Mori laddove è
situato un impianto per la produzione di inerti calcarei certificati con marchio CE.
L’operazione garantisce la produttività futura e
permetterà di richiedere l’ampliamento della concessione con relativo incremento occupazionale (tra
l’altro già ora in costante crescita) grazie anche all’intenzione di procedere alla ricerca di un materiale
prezioso come il Giallo Mori.
Nella struttura di Isera l’attività si estrinseca nel
recupero di materiale proveniente da lavorazioni di
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demolizioni e scavi ai fini del riutilizzo per altre lavorazioni e interventi.
Impianto riciclaggio rifiuti
• L’attività dell’impianto di riciclaggio dei rifiuti non
pericolosi si estende su di un’area di 15.000 mq ed è
inserita nel Piano della Provincia autonoma di Trento come area di Smaltimento e Recupero.
• Qui vengono messi in riserva i rifiuti (R13), lavorati (R5), al fine di produrre materiale riutilizzabile
per edilizia e opere stradali.
• Il processo si svolge mediante lavorazioni meccaniche quali la macinazione, la vagliatura, la selezione
granulometrica e la separazione di frazioni indesiderate.
• Spruzzatori interni che nebulizzano acqua permettono di abbattere le polveri generate dalla lavorazione
riducendo in tal modo l’impatto sull’ambiente.
• A regime vengono trattate circa 200/ton all’ora di
materiale.
• Test di cessione a 24 ore in acqua demineralizzata,
curva granulometrica, indice di portanza (C.B.R.) e
prova Proctor sono le analisi che permettono di ottenere la certificazione di prodotto.
Infatti dall’attività di trasformazione e recupero
dell’impianto si ottengono ben sei diverse tipologie
di prodotti, tutti certificati con il marchio CE.
• Il materiale di risulta tra l’altro presenta un alto
grado di qualità e omogeneità in quanto, durante il
processo di lavorazione, avviene l’eliminazione di
tutte le componenti indesiderate quali ad esempio i
materiali ferrosi, il legno e le sostanze plastiche.
L’impianto fisso (che ben si distingue da quegli
mobili sia per qualità e quantità di produzione,
sia per sicurezza e inquinamento) dispone, nelle
fasi di separazione, di una tecnologia altamente
avanzata in grado di generare un prodotto che dal
punto di vista qualitativo rientra nelle caratteristiche tecniche e prestazionali dei prodotti MPS
(materia prima seconda).
Da tempo, per aprirsi la possibilità di partecipare
all’esecuzione di lavori pubblici, l’azienda si è dotata di attestazione SOA per le seguenti categorie:
• OG3 classificata III (riguarda la costruzione, la manutenzione o la ristrutturazione di interventi a rete
che siano necessari per consentire la mobilità su
“gomma”, “ferro” e “aerea”, qualsiasi sia il loro grado di importanza, completi di ogni opera connessa);
• OG6 classificata I (riguarda la costruzione, la manutenzione o la ristrutturazione di interventi a rete
che siano necessari per attuare il “servizio idrico
integrato” ovvero per trasportare ai punti di utilizzazione fluidi aeriformi o liquidi, completi di ogni
opera connessa);
focus
• OG8 classificata II (riguarda la costruzione e la
manutenzione o la ristrutturazione di interventi,
puntuali e a rete, comunque realizzati, occorrenti
per la sistemazione di corsi d’acqua naturali o
artificiali nonché per la difesa del territorio dai
suddetti corsi d’acqua, completi di ogni opera connessa);
• OS1 classificata V (riguarda lo scavo, ripristino e
modifica di volumi di terra, realizzati con qualsiasi mezzo e qualunque sia la natura del terreno
da scavare o ripristinare: vegetale, argilla, sabbia,
ghiaia, roccia);
• OS23 classificata II (riguarda lo smontaggio di
impianti industriali e la demolizione completa
di edifici con attrezzature speciali ovvero con uso
di esplosivi, il taglio di strutture in cemento armato e le demolizioni in genere, compresa la raccolta
dei materiali di risulta, la loro separazione e l’eventuale riciclaggio nell’industria dei componenti);
e per ultima ma primaria a livello di importanza:
• OG12 classificata IV (riguarda opere e impianti
di bonifica e protezione ambientale).
Di pari passo, in un’ottica di implementazione
della qualità nonché soddisfazione del cliente, si è
ottenuta la certificazione del sistema di qualità
aziendale ISO 9001 in grado di garantire la razionalità e il controllo di tutti i processi produttivi.
Fulcro dell’azienda a fianco del riciclo inerti sono
le attività di scavo, movimento terra e demolizioni
(anche speciali) cui da poco più di un anno si è affiancata l’attività di bonifica ambientale laddove l’azienda ha già potuto cimentarsi con opere, sia pubbliche che private, di notevole valore tanto che in
breve tempo ha già acquisito la classe IV della classifica SOA e per fine anno avrà maturato i requisiti per
ottenere la classe superiore che permette di effettuare lavori superiori ai 5 milioni di euro.
Nel futuro prossimo è intenzione dell’azienda
dotarsi di un sistema per l’inertizzazione chimica
in modo da poter ampliare l’offerta garantendo,
nel contempo, un servizio unico al territorio trentino laddove tale settore risulta ancora scoperto.
Da tale esigenza sommata alla ricerca di un sempre maggior rispetto ambientale è scaturito un progetto (Screening) sostanzialmente suddiviso in:
• sistemazione dell’attuale area con pavimentazione
della stessa e copertura delle zone di lavorazione
materiale al fine di abbattere le polveri;
• ampliamento della zona produttiva e di deposito al
fine di permettere un ulteriore incremento produttivo.
Allo stato attuale l’azienda è stata autorizzata alla
sistemazione di cui sopra ma si è invece legato l’ampliamento alla Valutazione di Impatto Ambientale. Anno LXIII N. 2 Febbraio 2012
l’Artigianato
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focus
Casotte, partiti i lavori:
25 ettari a disposizione
delle imprese
di Davide Modena
In località Casotte, a Mori, sorgerà uno dei nuovi
poli produttivi più importanti del Trentino.
Un’area di 25 ettari, sulla quale si potranno
edificare capannoni per 120 mila metri quadri,
a disposizione di aziende medio-piccole ma anche
di grandi dimensioni, in una zona strategica:
a due passi dal casello autostradale di Rovereto
Sud, servita dal futuro scalo intermodale di Mori
e in sostanziale continuità con l’area industriale
di Rovereto e con poli innovativi della Meccatronica
e della nuova Manifattura. I lavori per
l’apprestamento dell’area, commissionati
da Trentino Sviluppo, sono iniziati lo scorso martedì
10 gennaio. Dalla primavera 2014 la zona produttiva
sarà a disposizione delle imprese. L’investimento
complessivo, di circa 10 milioni di euro, comprende
anche la realizzazione di una bretella
di collegamento con la strada provinciale 90 “destra
Adige” lunga poco più di un chilometro e mezzo.
E un accordo, siglato tra Provincia e Comune
di Mori, farà di Casotte un’esperienza
all’avanguardia per le soluzioni energetiche
e di sostenibilità ambientale.
Primo colpo di ruspa per la realizzazione della nuova
zona produttiva Casotte a Mori. Alla breve cerimonia
in cantiere, nei pressi della Cantina Sociale Mori Colli
Zugna, hanno preso parte Alessandro Olivi,
assessore all’Industria, Artigianato e Commercio
della Provincia autonoma di Trento, presente con
il collega di Giunta Tiziano Mellarini, Diego Laner,
presidente di Trentino Sviluppo, Roberto Calliari,
sindaco di Mori, Stefano Bisoffi, presidente della
Comunità della Vallagarina, oltre a numerosi
amministratori locali e ai rappresentanti delle
categorie economiche tra cui il presidente
dell’Associazione Artigiani e Piccole Imprese della
Provincia di Trento, Roberto De Laurentis.
«Un’area strategica, che guarda al futuro – ha
sottolineato Alessandro Olivi, assessore
all’Industria, Artigianato e Commercio della
Provincia autonoma di Trento – un
investimento attraverso il quale il
pubblico realizza le condizioni per
l’insediamento di nuove imprese.
Abbiamo bisogno in Trentino di nuove
imprese, cioè imprese esistenti che si
ampliano e si configurano in modo
nuovo, come pure di nuovi
8
l’Artigianato
Anno LXIII N. 2 Febbraio 2012
investimenti provenienti dall’esterno. Quest’opera è
la dimostrazione di un Trentino operoso, che guarda
avanti, che non si rassegna all’idea di una crisi che
qualcuno vorrebbe interpretare come stasi o come
freno allo sviluppo.
In realtà serve uno sviluppo diverso, maggiormente
alimentato dall’innovazione, ma serve pur sempre
crescere. Per questo l’avvio dei lavori all’area
Casotte, opera della quale si parlava da un
ventennio, rappresenta oggi una risposta chiara e
molto concreta».
«Mettere a disposizione delle aziende, tra un paio
d’anni, a lavori ultimati, circa 120 mila metri quadrati
di spazi produttivi – ha spiegato Diego Laner,
presidente di Trentino Sviluppo – significa dare
al sistema economico trentino un segnale di fiducia,
di cui oggi, più che mai, chi fa impresa ha bisogno».
Che si tratti di un’opera importante, molto attesa
soprattutto in questo periodo di crisi, lo ha evidenziato
anche il sindaco di Mori, Roberto Calliari. «Qui – ha
detto Calliari – potremmo avere garanzie per il futuro
dei nostri giovani, che potranno trovare opportunità di
lavoro, delle nostre aziende, che potranno insediarsi in
spazi nuovi e più ampi, ma anche per nuove iniziative
imprenditoriali che potranno arrivare». Soddisfatto,
il sindaco Calliari, anche per il carattere esemplare che
questa nuova area, la più grande tra quelle
in apprestamento in provincia di Trento, potrà avere.
«Abbiamo raggiunto un accordo con la Provincia
– spiega Calliari – per realizzare a Casotte una
APEA, ossia un’Area Produttiva Ecologicamente
Attrezzata, dove i cicli produttivi hanno l’ambizione
di chiudersi, dove gli scarti di produzione potranno
diventare materia prima per altre aziende, dove le
risorse energetiche saranno organizzate a livello di
area realizzando sinergie, economie di scala e
liberando le aziende dalle incombenze burocratiche
legate alle gestioni ambientali».
L’area da apprestare è stata consegnata
oggi alle due aziende trentine che si
sono aggiudicate la gara d’appalto
gestita sperimentalmente da Trentino
Sviluppo in partnership con l’Agenzia per
i Servizi della Provincia: la cooperativa
Lago Rosso di Tassullo e la Bianchi Scavi
s.r.l. di Isera (iscritta all’Associazione
ARTIG_n2feb12 02/02/12 11.42 Pagina 9
primo piano
focus
Artigiani), che lavoreranno in associazione
temporanea di impresa (ATI). Le due imprese trentine,
offrendo un ribasso del 45,6% rispetto alla base
d’asta di 6,7 milioni di euro, si sono aggiudicate
l’appalto dei lavori – che costeranno quindi 3,8 milioni
di euro – per la realizzazione delle opere di
infrastrutturazione e per la costruzione della bretella
di collegamento che dall’imbocco sulla strada
provinciale 90 “destra Adige” consentirà l’accesso alla
nuova area produttiva: oltre 1.500 metri di strada,
completa di rotatoria di accesso e di un suggestivo
ponte lungo quasi 50 metri sul canale Enel. La bretella,
completa di ponte, sarà finita entro luglio 2013.
Per completare la zona produttiva sarà quindi
necessario procedere allo spostamento
dell’elettrodotto (circa 2 milioni di euro il costo
stimato), che avverrà contestualmente,
e completare le opere di bonifica su una porzione
dell’area (circa 4 milioni di euro). L’intervento
complessivo sfiorerà quindi i 10 milioni di euro.
La road map stesa da Provincia e Trentino Sviluppo
prevede che entro un paio d’anni la nuova area
produttiva possa essere messa a disposizione delle
aziende interessate a insediarsi, con la data
di chiusura lavori ad oggi fissata per aprile 2014.
Un’area di oltre 25 ettari, con una superficie netta
dei lotti produttivi pari a 19 ettari, sulla quale si
potranno costruire edifici e capannoni per
complessivi 120 mila metri quadrati, collocata in una
posizione strategica per la sua prossimità al
complesso ex Montecatini e sotto l’aspetto della
viabilità, considerata la futura intermodalità di Mori
stazione e la vicinanza al casello “Rovereto Sud”
dell’A22. Ma anche di fatto contigua all’attuale zona
industriale di Rovereto e ai due nuovi poli produttivi,
di ricerca e innovazione dedicati alla meccatronica
(Parco Tecnologico di Rovereto) e alle tecnologie
“verdi” (ex Manifattura Tabacchi di Borgo Sacco).
La prima opera ad essere realizzata sarà la bretella
di collegamento che consentirà l’accesso alla nuova
zona produttiva dalla strada provinciale 90 “destra
Adige”, grazie alla realizzazione di una rotatoria di
ampio raggio, adatta quindi al transito di mezzi
pesanti. La nuova bretella, che si svilupperà su una
lunghezza di 1.544 metri, prevede anche la
realizzazione di un suggestivo ponte ad arco tirante
in acciaio lungo quasi 50 metri che consentirà
il passaggio sul canale Enel da parte dei mezzi
pesanti, dandogli una valenza estetica di “porta”
all’area Casotte e permettendo, al contempo,
l’ottimizzazione del percorso ciclabile “destra Adige”.
Un altro ponte, di dimensioni ridotte (9 metri di luce
netta), sarà realizzato a scavalco del rio Cameras.
Sono inoltre previsti interventi di progettazione degli
impianti di illuminazione dello svincolo con la SP 90,
la predisposizione del collegamento ciclopedonale
tra le due sponde del canale Enel e i sistemi di
raccolta e smaltimento delle acque bianche.
Anno LXIII N. 2 Febbraio 2012
l’Artigianato
9
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associazione
approvazioni
Decreto “Cresci Italia”
in sintesi
Liberalizzare è la parola d’ordine
Il Governo Monti con decreto legge, pubblicato in Gazzetta lo scorso 24
gennaio, introduce una serie di liberalizzazioni con l’intento di ridurre
le rendite di posizione e aumentare la produttività.
di Stefano Frigo
resentiamo una breve sintesi delle principali
misure approvate dal Governo con particolare riferimento alle liberalizzazioni per l’avvio
delle attività economiche.
P
Per il contribuente debitore virtuoso, che paga regolarmente i propri debiti, è prevista la possibilità di
non iscrivere ipoteche. L’agevolazione decade se il
debitore non paga due rate consecutive.
Commercio
Eliminate autorizzazioni, licenze e nulla osta dei
Comuni per l’avvio delle attività commerciali.
Accesso dei giovani all’esercizio delle professioni
Lo studente universitario potrà svolgere il tirocinio
o la pratica, finalizzati all’iscrizione negli albi professionali, nel corso dell’ultimo biennio di studi per il
conseguimento del diploma di laurea specialistica o
magistrale. Il tirocinio o la pratica sono equiparati a
quelli previsti per l’iscrizione agli albi professionali.
Farmacie
Viene abbassato a 3000 abitanti il “quorum” di popolazione previsto per l’apertura di una farmacia (in
luogo di 4000-5000). È prevista dunque l’apertura di
5 mila nuovi esercizi che saranno assegnati con concorsi straordinari. Le nuove farmacie saranno riservate
a farmacisti non titolari. Previsti i turni liberi.
Notai
Aumento della pianta organica dei notai di 500
posti nel 2012 e altrettanti nel 2013.
Taxi
La competenza sul rilascio delle licenze taxi passa
dai Comuni alla nuova “Autorità dei trasporti”, con la
previsione di un aumento delle licenze laddove i singoli Comuni lo riterranno necessario. Viene prevista
una compensazione a chi è già titolare di licenza.
Carburanti
I gestori-proprietari delle pompe potranno acquistare sul libero mercato il 50% del carburante.
Tribunale delle imprese
Viene istituito un tribunale riservato alle imprese
per accelerare la risoluzione delle controversie.
Rateazione dei debiti tributari
Viene prevista la possibilità di rateizzare i debiti
tributari con la possibilità di rate crescenti: si parte
con rate basse che poi crescono progressivamente.
10 l’Artigianato
Anno LXIII N. 2 Febbraio 2012
Accesso dei giovani alla costituzione di società
a responsabilità limitata
Viene prevista una nuova società a responsabilità
limitata semplificata per i giovani con età inferiore a
35 anni. Costituzione senza notaio e capitale di un
solo euro.
Abrogazione tariffe professionali e obblighi
del professionista
Abolizione delle tariffe delle professioni. Il compenso sarà stabilito al momento di conferimento dell’incarico professionale liberamente tra le parti. Il
preventivo scritto diventa obbligatorio se richiesto
dal cliente. Nel contratto dovrà essere indicata anche
la polizza professionale.
Estensione ai liberi professionisti della possibilità
di partecipare al patrimonio dei confidi
Al capitale sociale dei confidi (consorzi di garanzia) e delle banche possono partecipare imprese non
finanziarie di grandi dimensioni; viene prevista la
possibilità anche per i liberi professionisti di poter
partecipare al capitale sociale con i medesimi limiti
societari previsti per i predetti enti.
Per ogni ulteriore chiarimento nel merito dei singoli provvedimenti gli uffici dell’Associazione rimangono a disposizione degli interessati. ARTIG_n2feb12 02/02/12 11.42 Pagina 11
associazione
finanziaria
La Finanziaria
provinciale
Il bilancio preventivo 2012
della Provincia autonoma di Trento
si mantiene in salute, nonostante
la manovra Monti. Gli assestamenti
delle voci di spesa più significative
per l’artigianato.
di Franco Grasselli
l bilancio preventivo della Provincia Autonoma,
chiamato Finanziaria provinciale, viene abitualmente predisposto a metà ottobre, per essere approvato dal Consiglio provinciale entro dicembre.
Quest’anno i dati predisposti hanno subito a dicembre
un cambiamento in corso d’opera, per l’impatto della
manovra Monti, che ha imposto ai bilanci pubblici
trentini una riduzione consistente. In particolare:
• il concorso al patto di stabilità richiesto alla Provincia viene incrementato di 119 milioni di euro,
portandolo per il 2012 a 463 milioni;
• il concorso al patto di stabilità richiesto anche ai Comuni trentini viene fissato in complessivi 28 milioni di euro.
Come si può notare dalla tabella sotto “Bilanci a
confronto”, nonostante queste riduzioni il bilancio
preventivo 2012 della PAT si assesta a 4637 milioni,
eguagliando il consuntivo 2011 (4636,8 milioni).
Quindi dal punto di vista quantitativo il bilancio
preventivo 2012 si presenta rassicurante, diversamente
da quanto succede nelle regioni italiane a statuto ordinario. Nel bilancio notiamo che:
• le entrate proprie (che non transitano dallo Stato,
ma vengono direttamente incassate dalla PAT, come ad esempio le Tasse automobilistiche) passano
da 512,6 milioni del 2011 ai 524,5 del 2012;
• la devoluzione dei tributi erariali (che sono costituiti dal ristorno alla Provincia del 90% delle im-
I
poste riscosse in Trentino, come l’IVA, l’IRPEF,
l’IRES) passa da 3.033 milioni a 3.273,4;
• la devoluzione di gettiti arretrati si riduce, passando
da 475 a 276 milioni. L’accordo di Milano (siglato da
Dellai e Durnwalder con Tremonti e Calderoli) ha
stabilito che i crediti arretrati verranno liquidati dallo Stato alla Provincia in 10 rate annuali;
• le entrate da trasferimenti (es. i trasferimenti dall’Unione Europea, per progetti europei) passano da
146 a 136 milioni.
Il bilancio preventivo 2012 esprime una conferma
rispetto al 2011 nella sommatoria dei valori, mentre si
registrano assestamenti interni al bilancio, con singole
voci di spesa che subiscono cambiamenti significativi.
LE VOCI DI SPESA PIÙ SIGNIFICATIVE
Le spese per Scuola, Università, Assistenza e Sanità
sono valutate come essenziali e incomprimibili, registrano aumenti anche per il 2012, raggiungendo il
55% dell’intera spesa provinciale. Fatta questa premessa, citiamo sinteticamente le Voci di spesa che interessano più da vicino le imprese artigiane.
• EDILIZIA SCOLASTICA
Prosegue il finanziamento di 69 milioni del piano
straordinario di edilizia scolastica.
• ENTI LOCALI
Calano i trasferimenti ai Comuni; crescono i finanziamenti agli investimenti che i Comuni devono fare.
Trasferimenti
2011 195 milioni
Investimenti
2011 704 milioni
2011
512,6
3.033,0
475,0
146,2
4.166,8
470,0
4.636,8
2012
524,5
3.273,4
276,2
136,9
4.211,0
426,0
4.637,0
2012 743 milioni
• BANDA LARGA
Viene finanziata la conclusione della rete provinciale per la banda larga e le connessioni dell’ultimo miglio.
2011 101 milioni
Bilanci a confronto
Area
Entrate proprie
Devoluzione tributi erariali
Devoluzione gettiti arretrati
Entrate da trasferimenti
Totale
Avanzo di consuntivo
Totale di bilancio
2012 191 milioni
2012
86 milioni
• EDILIZIA ABITATIVA
2011 134 milioni
2012 139 milioni
Viene finanziato il Piano dell’ITEA. Inoltre viene
istituita una riserva di 45 milioni in favore della prima
casa per giovani coppie. Questo fondo viene istituito
recependo la proposta dell’Associazione Artigiani. Si
stima che 45 milioni di contributo attivino circa 150
milioni di investimenti.
Anno LXIII N. 2 Febbraio 2012
l’Artigianato
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associazione
finanziaria
• INTERVENTI A SOSTEGNO DEL LAVORO
Consistono nei trasferimenti all’Agenzia del Lavoro. Per la prima volta il Piano di politica del lavoro,
oltre che al lavoro dipendente, è significativamente
orientato al sostegno anche della Autoimprenditorialità, cioè al sostegno a chi si mette in proprio.
2011 5.665 milioni
2012 5532 milioni
ricerca di Università e Istituti siano più vicine alle esigenze del territorio. Per la prima volta, su proposta
dell’Associazione Artigiani, viene finanziata l’attività
di ricerca dell’imprenditore, del datore di lavoro, a
cui vien imputata una cifra forfettaria di 50.000 euro, accanto alle spese per la ricerca normalmente documentabili.
• INTERVENTI SPECIFICI PER LE IMPRESE
Per le imprese
• PERSONALE
2011 141 milioni
L’impegno della Giunta provinciale è di ridurre
nel 2012 il costo del personale dipendente di 1,3 milioni di euro.
2012 133 milioni
Il fondo per gli incentivi alle imprese passa da 141
a 133 milioni. La Provincia proporrà dei criteri selettivi per l’ottenimento degli incentivi. Sono inoltre
previsti incentivi (2 milioni) per interventi di capitalizzazione delle imprese con i prestiti partecipativi; è
prevista l’attivazione di fondi di partecipazione - private equity a favore delle imprese artigiane (1 milione di euro).
Per Trentino Sviluppo
2011
134 milioni
2012 123 milioni
Diminuisce il Fondo a disposizione di Trentino
Sviluppo per interventi di contesto, come le aree produttive, le partecipazioni, i progetti tipo ARCA.
Per la ricerca
2011 24 milioni
2012 39 milioni
Aumenta in modo consistente il sostegno alla ricerca. L’Associazione Artigiani, unitamente al Coordinamento Imprenditori, ha chiesto che le attività di
Siglato con le parti sociali
il Protocollo d’intesa
per l’emergenza occupazionale
Siglato a fine dicembre dalla Provincia autonoma di
Trento e dalle parti sociali – organizzazioni
imprenditoriali e sindacati confederali – un Protocollo
d’intesa per estendere al 2012 le azioni per affrontare
l’emergenza occupazionale conseguente alla crisi
economica e gli ammortizzatori in deroga. Presenti alla
firma, oltre al presidente Lorenzo Dellai, i rappresentanti
di Confindustria Trento, Associazione Artigiani e Piccole
Imprese, Unione Commercio, turismo e servizi,
Confesercenti del Trentino, Associazione Albergatori,
Federazione trentina della cooperazione, Coldiretti, Cgil,
Cisl e Uil. Una particolare attenzione viene confermata
nel documento nei confronti dei giovani coinvolti in
percorsi lavorativi discontinui e instabili e sprovvisti
dei requisiti richiesti dallo Stato per l’accesso agli
ammortizzatori sociali. «Sono contento – ha detto
Dellai – che il 2011 si chiuda con la firma di un altro
importante accordo sul tema del lavoro, un accordo che
ci avvicina ancora di più ai sistemi di welfare dell’Europa
del Nord e che conferma la nostra volontà di presidiare
questo settore delle politiche economiche e sociali,
12 l’Artigianato
Anno LXIII N. 2 Febbraio 2012
2011 73,3 milioni
2012 72,0 milioni
• SPESE DISCREZIONALI
Media triennio 2008-2010
20.01.2012
18,3 milioni
11,4 milioni
La Giunta taglia le spese discrezionali (consulenze, eventi, rappresentanza, ecc.).
• ENTRATE
Sul versante delle entrate del bilancio provinciale
è da evidenziare la manovra sull’IRAP (un’imposta
su cui la Provincia può incidere). Sono previste riduzioni dell’IRAP per le imprese operando:
• una detrazione del 90% del contributo versato agli
Enti bilaterali (EBAT - NOSTRA PROPOSTA);
• una detrazione del 50% del finanziamento fatto alle APT di ambito;
• una riduzione del 3% dell’aliquota IRAP per nuove
attività produttive. con particolare riguardo al precariato dei giovani, alle
donne, ai disoccupati di lunga durata. Mi auguro che
esso sia di buon auspicio anche per il 2012, quando sarà
nuovamente necessario lavorare assieme per far fronte
ai momenti di difficoltà che certamente verranno.
Davanti a noi abbiamo anche la trattativa con il Governo
per la norma di attuazione sulla delega alla Provincia
delle competenze sugli ammortizzatori sociali.
Sarà questo uno dei primi impegni istituzionali che
assumeremo all’inizio del prossimo anno».
Il perdurare della crisi economica conferma dunque la
necessità di continuare l’impegno nella realizzazione di
interventi di sostegno al reddito e di politica attiva del
lavoro a favore delle persone più deboli nel mercato del
lavoro e di quelle espulse dalle aziende, anche per
prevenire e contrastare la disoccupazione di lunga durata.
Alle persone appartenenti alle categorie interessate
continueranno ad essere forniti strumenti idonei a
favorire l’occupazione, a prevenire la perdita del lavoro e
a sostenere, quando tale perdita risulti inevitabile, il loro
coinvolgimento in percorsi di ricerca attiva del lavoro.
Con la firma del protocollo odierno, viene ribadita la
necessità di collegare più strettamente le politiche
occupazionali e quelle formative, con l’obiettivo di
promuovere politiche attive del lavoro funzionali
ARTIG_n2feb12 02/02/12 11.42 Pagina 13
associazione
incentivi
Incentivi per il sostegno
alla ricerca applicata
Maggiore attenzione alle piccole e
medie imprese e a chi assume
ricercatori. Premiata l’azione
sindacale dell’Associazione Artigiani
per il riconoscimento del lavoro dei
titolari. Decisione della Giunta su
proposta dell’assessore all’Industria e
Artigianato Alessandro Olivi.
di Stefano Frigo
n rinnovato impulso alla ricerca applicata, a sostegno della piattaforma produttiva del Trentino. La Giunta provinciale ha approvato lo scorso 30 dicembre i nuovi criteri attuativi per i contributi
alle imprese relativi a spese per sostenere progetti di ricerca applicata, per l’assegnazione temporanea e per
l’assunzione anche a tempo indeterminato di ricerca-
U
ai bisogni occupazionali e coerenti con percorsi
innovativi di riconversione e ristrutturazione aziendale e
con i fabbisogni di competenze e professionalità del
mercato del lavoro. Pieno accordo quindi sulla necessità
di un miglioramento dell’offerta formativa destinata ai
lavoratori, tenuto conto anche dell’offerta formativa
degli enti bilaterali e dei fondi interprofessionali.
Nella medesima logica di sostegno, rimane confermata
la necessità di preservare le condizioni affinché le
persone sprovviste dei requisiti richiesti dallo Stato per
l’accesso agli ammortizzatori sociali, tra i quali
soprattutto i giovani coinvolti in percorsi lavorativi
discontinui e instabili, abbiano l’opportunità di
beneficiare di strumenti provinciali loro dedicati.
Anche per l’anno 2012 è stata concordata quindi la
proroga della disciplina degli ammortizzatori in deroga,
con particolare riguardo alla cassa integrazione
guadagni in deroga e alla mobilità in deroga, fatte salve
le novità subentrate sul piano della normativa statale.
Considerata inoltre la perdurante difficoltà di inserimento
lavorativo nell’ambito del “Progettone” dei lavoratori
anziani, si è concordato di confermare la mobilità in
deroga per i lavoratori con età pari o superiore a 50 anni
al momento del licenziamento, iscritti in lista di mobilità
ai sensi della Legge 236/1993, senza diritto alla indennità
di mobilità nazionale, cui scada l’indennità di
tori. Ad essere interessate ai nuovi criteri sono le imprese sia di grandi che di piccole dimensioni, quelle di
nuova costituzione e i centri di ricerca. «Quello messo
a punto – sottolinea l’assessore all’Industria, Artigianato e Commercio della Provincia autonoma Alessandro
Olivi – è uno strumento particolarmente incisivo per il
sostegno all’innovazione del nostro sistema imprenditoriale. L’obiettivo è premiare le imprese più virtuose
ma anche spingere alla ricerca applicata quelle che fino ad oggi hanno fatto più fatica a intraprendere la
strada dell’innovazione per accrescere la loro competitività sui mercati. Le misure adottate vanno anche a
vantaggio dell’occupazione, favoriscono l’ingresso di
ricercatori provenienti dai centri di ricerca presenti in
Trentino nel mondo dell’impresa, e rappresentano un
supporto all’avvio di nuove iniziative imprenditoriali».
«Il manifatturiero trentino – insiste l’assessore Olivi – è costituito da un sistema produttivo multisettoriale e multidimensionale, a cui si affiancano poli di
eccellenza scientifici e tecnologici. Esso deve oggi affrontare obbligatoriamente le nuove sfide competiti-
disoccupazione nel corso dell’anno 2012. La mobilità in
deroga viene inoltre prorogata per un ulteriore periodo
di 8 mesi nel corso dell’anno 2012, senza soluzione di
continuità, nei confronti dei lavoratori anziani che già ne
hanno beneficiato nel corso del 2011.
Con riguardo all’istituto della cassa integrazione in
deroga sono state concordate le seguenti integrazioni:
1. destinazione della cassa integrazione in deroga
anche ai casi di riduzione dell’orario di lavoro;
2. destinazione della cassa integrazione guadagni in
deroga ai casi di imprese cessate o sottoposte
a procedure concorsuali.
Ove in tali casi l’accordo sindacale preveda il ricorso alla
cig in deroga, la richiesta dovrà essere accompagnata
da piani di gestione delle eccedenze che pongano
particolare attenzione ai processi di ricollocazione,
anche verso altre imprese del territorio, indicando gli
eventuali processi di riqualificazione delle competenze.
Le parti hanno concordato di discutere entro febbraio
del 2012 ulteriori intese anche con riguardo alle azioni
a sostegno dei giovani nella fase di qualificazione
professionale e di ricerca del lavoro desiderato e per
sostenere i collaboratori coordinati e continuativi
cessati da rapporti con la Pubblica Amministrazione.
[S.F.]
Anno LXIII N. 2 Febbraio 2012
l’Artigianato
13
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associazione
incentivi
ve a cui tutte le imprese, indipendentemente dalla loro dimensione, sono chiamate a partecipare. Per questo le nuove regole per la concessione dei contributi
per la ricerca applicata, in base al dettato della Legge 6
del 1999, sono orientate a premiare i comportamenti
virtuosi di chi incrementa le proprie spese di ricerca e
sviluppo, ma pongono altresì un occhio di riguardo alle piccole imprese, valorizzando in particolare le attività dei titolari e dei soci che costituiscono il nucleo
delle competenze distintive delle loro imprese e che fino ad oggi non potevano essere considerati nel computo delle spese agevolabili». Vediamo nel dettaglio le
principali novità introdotte con la decisione di oggi rispetto al regime precedente:
• innanzitutto il criterio di addizionalità per accedere alle agevolazioni; potranno essere ammessi a
contributo i progetti di importo superiore al 30 per
cento della media delle spese ammesse ad agevolazione nei cinque anni precedenti. Il fine dell’intervento è quello di incrementare il “tasso” di ricerca
che ogni azienda pone in essere, anche sul lungo
periodo, stimolando le imprese a investire sempre
maggiori risorse nell’innovazione;
• il contributo su un costo figurativo di 50 mila euro
all’anno per ciascuno dei titolari o dei soci di imprese con non più di 9 addetti che svolgono attività
di ricerca; un intervento quest’ultimo che, grazie
alla pressante azione sindacale dell’Associazione
Artigiani in occasione dei lavori di riforma della legge, riuscirà a favorire le imprese artigiane nell’accesso alle provvidenze previste per le attività di
ricerca, superando in tal modo le difficoltà fino ad
ora riscontrate nel sostenere con questo strumento
questa particolare tipologia di impresa, così diffusa
e protagonista delle dinamiche produttive e occupazionali del Trentino;
• viene potenziato il contributo per l’assegnazione
temporanea di ricercatori – per una durata fino a 24
mesi – con il duplice scopo di consentire loro di apprendere le esigenze e i modi del “fare impresa” e
all’impresa di acquisire le competenze e le metodologie per svolgere attività di ricerca;
• infine, per potenziare ulteriormente il trasferimento tecnologico dagli organismi di ricerca alle imprese, è stata introdotta la disciplina dei contributi per
l’assunzione da parte delle imprese di ricercatori e
tecnici di ricerca anche a tempo indeterminato, con
percentuali di intervento che possono raggiungere
il 60% delle spese che possono raggiungere i primi
cinque anni di assunzione, secondo la regola “de
minimis”. Questo strumento costituisce un incentivo importante per l’attivazione in maniera diffusa
nel tessuto produttivo trentino di funzioni di ricerca e sviluppo stabili e di alto valore, in grado di supportare gli imprenditori nel perseguire strategie di
differenziazione di prodotto, attraverso l’innovazione guidata dalla tecnologia.
È prevista altresì una specifica disciplina per le nuove iniziative (le cosiddette new.co) e per i centri di ricerca di medie e grandi imprese che trova nella proce-
14 l’Artigianato
Anno LXIII N. 2 Febbraio 2012
dura negoziale lo strumento per modellare “su misura”
l’intervento richiesto e le corrispondenti ricadute sociali sia di natura economica sia di natura occupazionale.
Sotto il profilo dell’esame delle domande di agevolazione sono previste tre procedure, semplificando
ulteriormente il quadro delle procedure precedentemente vigenti:
a) la procedura automatica, riservata solo alle piccolemedie imprese con percentuali di intervento fino al
20% delle spese che possono raggiungere i 500 mila euro ove il progetto è validato da una perizia giurata di un esperto esterno all’azienda;
b) la procedura valutativa, per spese fino a 1,5 milioni euro, utilizzabile da piccole, medie e grandi
imprese con spese valutate dal Comitato per gli
incentivi alle imprese;
c) la procedura negoziale per progetti di importo superiore a 1,5 milioni di euro, per le new.co e per i
centri di ricerca di medie e grandi imprese operanti sul territorio provinciale, con percentuali di intervento e valutazioni scientifiche e di merito di
credito analoghe a quelle previste per la procedura
valutativa; al termine delle valutazioni, la procedura negoziale prevede però che l’impresa raggiunga
un accordo sindacale e un’intesa con la Giunta provinciale sulle ricadute sociali ed economiche dell’iniziativa a fronte del contributo che riceverà.
Sempre sotto il profilo procedurale la nuova disciplina prevede la totale informatizzazione dei rapporti tra imprese e Provincia attraverso la presentazione
delle domande esclusivamente in via telematica e altresì anche della documentazione inerente alla rendicontazione delle spese. Per quanto riguarda le ricadute occupazionali previste a corredo degli incentivi si
prevedono obblighi occupazionali più stringenti, rispetto alla precedente disciplina, di 3 anni dal termine
del progetto, per contributi concessi superiori a 500
mila euro, obblighi che si allungano a 4 anni per contributi superiori a un milione di euro; sui livelli occupazionali previsti in unità lavorative annue, che non
contempleranno le assunzioni attraverso i contratti a
progetto, saranno tollerate oscillazioni non superiori al
10% degli occupati stabiliti e non più del 20% come
precedentemente previsto. Inoltre non potranno più
essere concessi contributi superiori a 1 milione di euro
senza che siano garantite ricadute occupazionali pari o
superiori a 9 addetti, limite che non era presente nella
precedente disciplina.
«Si attua in questo modo – chiosa l’assessore Olivi – la prima parte della riforma degli incentivi che
riguarda il sostegno della ricerca applicata nelle imprese, con la convinzione che possa risultare strategica per lo sviluppo del Trentino, inteso anche come
laboratorio diffuso, a cielo aperto, ove conoscenza,
passione e imprenditoria si possono coniugare per
presidiare i livelli di inclusione e benessere sociale
che la nostra terra ha, fino ad oggi, saputo offrire, in
una prospettiva di massima apertura alle realtà internazionali con cui ogni giorno siamo chiamati a
confrontarci». ARTIG_n2feb12 02/02/12 11.42 Pagina 15
associazione
accordi
Interventi occupazionali
straordinari
per gli espulsi del settore edile
La Giunta, su indicazione del presidente Lorenzo Dellai, ha autorizzato la
sottoscrizione dell’accordo con il Ministero del Lavoro.
l 30 dicembre la Giunta provinciale, su indicazione del presidente Lorenzo Dellai, ha approvato una delibera che autorizza il presidente dell’Agenzia del Lavoro di Trento, Michele Colasanto, a
sottoscrivere un accordo con il Ministero del Lavoro
e delle politiche sociali per l’attuazione del programma riguardante gli interventi occupazionali straordinari per gli espulsi dal settore delle costruzioni edili.
Il dispositivo giunge dopo la sottoscrizione, lo scorso
7 dicembre, del protocollo tra la Provincia autonoma
di Trento e quella di Bolzano per la ricollocazione lavorativa di 528 lavoratori espulsi dal settore dell’edilizia da aziende della regione Trentino-Alto Adige, e dopo l’approvazione, il 13 dicembre, del finanziamento
di tale progetto da parte del Parlamento europeo tramite fondi FEG - Fondo europeo di adeguamento alla
Globalizzazione.
Il Parlamento europeo ha infatti approvato, lo
scorso 13 dicembre, 3.918.850 euro di finanziamen-
I
to a favore delle Province autonome di Trento e Bolzano dal Fondo europeo di adeguamento alla Globalizzazione (FEG) per la realizzazione di interventi integrati di politica attiva.
Il coinvolgimento nel progetto dei 528 lavoratori
licenziati da 323 imprese del settore delle costruzioni nella regione del Trentino-Alto Adige/Südtirol mira a favorire la ricerca di un nuovo lavoro in settori
economici alternativi. Il costo complessivo del progetto è pari a 6.029.000 euro, la differenza è coperta
in parte dalle Province Autonome di Trento e di Bolzano e in parte dall’Inps.
L’accordo che verrà sottoscritto fra l’Agenzia del
Lavoro di Trento e il Ministero del Lavoro ripartisce i
compiti che le varie istituzioni saranno tenute a effettuare: in capo al Ministero sono previste attività di
controllo sul corretto utilizzo dei fondi, in capo alle
Province autonome di Trento e Bolzano, l’attuazione
coordinata del progetto. Anno LXIII N. 2 Febbraio 2012
l’Artigianato
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associazione
contributi
Nuova misura
sul canone moderato
contro la crisi e il caro affitti
Affitti ridotti del 30% per gli inquilini e contributi per i proprietari degli
alloggi nei nuovi criteri approvati dalla Giunta provinciale.
U
na nuova innovativa misura per calmierare,
in un momento di crisi e di difficoltà economica, il mercato degli affitti dando risposta al-
la domanda di alloggi. Questo il provvedimento adottato dalla Giunta provinciale che ha approvato, su
proposta dell’assessore alle Politiche sociali Ugo Rossi e dopo essere passati al vaglio del Consiglio delle
autonomie e della IV commissione consiliare, i criteri e le modalità per la concessione del contributo ai
proprietari di alloggi da locare a canone moderato.
Ad avvantaggiarsene saranno direttamente gli inquilini, che pagheranno il 30% in meno rispetto al canone di mercato; la differenza verrà corrisposta dalla
Provincia ai proprietari degli alloggi.
Chi può presentare domanda
Le domande di richiesta di contributo potranno
essere presentate da persone fisiche non esercenti attività d’impresa, imprese individuali e societarie, fondazioni e associazioni, organismi di diritto pubblico,
(A.p.s.p.) dal 30 gennaio al 30 marzo 2012 al Servizio
politiche sociali e abitative della Provincia autonoma
di Trento.
Come verrà formata la graduatoria
Sono previste delle graduatorie con attribuzione
punteggi
per la localizzazione e le condizioni quadi
litative degli alloggi.
Affitti: Trento
è tra le città più care
Se sia a causa della crisi o di altro non è dato a sapere,
ma da una ricerca condotta da “Il Sole 24 Ore” risulta
che Trento è la città italiana in cui si fatica
di più ad affittare una casa nelle zone di pregio.
Per trovare un inquilino nei quartieri chic servono
in media 8 mesi, contro i 3 del resto d’Italia.
di Stefano Frigo
Monolocale
Per un monolocale a Trento si pagano mediamente 531
euro di affitto al mese. Da notare che rispetto all’anno
scorso (questo sì effetto della crisi) il costo della pigione è
calato di circa l’ 1,6 per cento. Un dato in controtendenza
rispetto alla media nazionale dove il costo di 477 euro
al mese è aumentato dell’1,2 per cento rispetto all’anno
precedente. Il record, naturalmente, spetta a Roma dove
per un monolocale si spendono ben 769 euro. La cifra
è giustificata dal fatto che nella capitale la richiesta
di appartamenti piccoli è particolarmente alta e dunque
i prezzi tendono a salire.
Bilocale
L’indagine del quotidiano economico prende in
rassegna tre tipologie di appartamenti dati in affitto.
16 l’Artigianato
Anno LXIII N. 2 Febbraio 2012
Per affittare un “camera e cucina” nella nostra città
si spendono mediamente 608 euro al mese, con
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associazione
Ubicazione degli alloggi
Con questo strumento si prevede di riuscire a recuperare, rispetto al contingente di alloggi a canone moderato previsti dal Programma triennale 2009-2011
(1500 alloggi), circa 166 alloggi localizzati su tutto il
territorio provinciale, accanto ai 143 già individuati
che verranno messi a disposizione dalle imprese.
Uno stesso soggetto potrà beneficiare del contributo per non più di 3 alloggi.
Caratteristiche degli alloggi
Gli alloggi devono:
• risultare ultimati e muniti del certificato di abitabilità o avere uno stato di avanzamento dei lavori superiore al 50%;
• avere una superficie utile abitabile non inferiore a 35
metri quadrati e non superiore a 85 metri quadrati;
• essere dotati di opere e finiture che, per loro natura o destinazione, non presentino caratteristiche di
lusso (classificati nelle categorie catastali A/1, A/7,
A/8 e A/9);
• versare in uno stato di conservazione e di manutenzione normale;
• presentare una vetustà non superiore a 10 anni.
A quanto ammonta il contributo
L’ammontare della prima annualità di contributo
è determinato sulla base della differenza tra l’importo annuo del canone di mercato e quello del canone
moderato. Ciascuna delle annualità successive deriva
dall’aggiornamento dell’importo di quella precedente
con riferimento al tasso medio dell’inflazione, calcolato dall’Istat, raggiunto nel mese precedente a quello
della concessione del contributo. Tale tasso rimane
fisso per tutta la durata della messa a disposizione dell’alloggio/i, che deve corrispondere ad un periodo minimo di 15 anni.
Con quali regole si disciplina il rapporto locativo
Il rapporto locativo intercorre fra il proprietario/beneficiario del contributo e l’inquilino utilmen-
un risparmio del 2,6 per cento rispetto al 2010.
Il canone resta comunque più caro di almeno una
quarantina di euro rispetto alla media nazionale.
Da noi i prezzi sono più alti che a Bologna, Genova,
Napoli e Torino (addirittura 100 euro in meno).
Trilocale
Infine, per affittare un trilocale a Trento si devono
sborsare ogni mese 671 euro, 4 in meno che a Trieste,
ma una trentina più che a Bologna e Genova.
Anche in questo caso sono le metropoli a svettare
per quanto riguarda i costi: a Roma servono 1.158 euro,
a Milano 1.138. Più care di Trento ci sono solo Firenze
(795), Venezia (775) e Napoli (762).
Sarà forse per i prezzi elevati che la permanenza
media in un appartamento preso in affitto a Trento
contributi
te collocato in una nuova graduatoria ad hoc. Il proprietario/beneficiario del contributo si obbligherà
con la Comunità, o l’ente gestore, a locare ai soggetti collocati in tale apposita graduatoria formata sulla
base di diversi fattori, quali ad esempio la situazione
economico-patrimoniale. Sono previsti punteggi di
favore per le giovani coppie.
Per la scelta dei nuclei familiari il proprietario dell’alloggio dovrà locare ai soggetti che sono nella graduatoria stilata dall’Ente locale fino al 65% dell’elenco; esaurita questa prima quota, il proprietario potrà
scegliere liberamente, all’interno del rimanente 35%
della graduatoria stessa, a chi locare l’alloggio.
Nei casi in cui il nucleo familiare è individuato
dall’Ente locale, lo stesso può garantire:
1. Sulla solvibilità dei nuclei familiari destinatari degli alloggi. Tale garanzia deve coprire l’intero periodo della locazione e prevedere i seguenti livelli
minimi essenziali:
• la copertura di almeno sei mesi di mancato pagamento dei canoni di locazione e oneri accessori;
• la messa a disposizione di almeno euro 1.000,00
a titolo di rimborso per eventuali danni all’immobile;
• la messa a disposizione di almeno euro 1.000,00
a titolo di spese per procedure giudiziarie di
sfratto.
2. Un apposito fondo di solidarietà a favore di soggetti aventi età non superiore a 35 anni al momento della sottoscrizione del contratto, a copertura del
mancato pagamento di canoni di locazione fino
all’importo complessivo pari a 12 mensilità nell’arco dell’intera durata contrattuale. Il fondo
deve prevedere la possibilità di restituzione in
forma rateizzata dell’importo anticipato senza
oneri aggiuntivi.
Il rapporto locativo è disciplinato dalle norme di diritto comune in materia (L. 431/98 e L. 392/1978). è piuttosto bassa. In media un anno e mezzo, contro
i 22 mesi della media nazionale. E sempre legato
al costo della pigione il fatto che gli appartamenti
restano sfitti mediamente di più che nel resto d’Italia.
Se altrove bastano meno di due mesi e mezzo
per trovare un inquilino, a Trento ne servono sei
(e addirittura otto, come spiegato sopra, se si tratta
di un appartamento in una zona di pregio).
L’identikit
Alla ricerca di casa da affittare è per quasi il 50
per cento un single.
Le coppie sposate sono il 37,4 per cento, i separati
il 13 per cento. Per la metà si tratta di giovani tra i 18
e i 34 anni che, per dividere le spese, cercano quasi
sempre coinquilini.
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l’Artigianato
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associazione
area appalti
Novità
appalti pubblici
di Marzia Albasini
Legge finanziaria provinciale 2012
Le modifiche in materia di appalti pubblici
La Legge finanziaria provinciale 2012 (L.P. 27 dicembre 2011 n. 18 recante “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale 2012 e pluriennale
2012-2014 della Provincia autonoma di Trento”, entrata in vigore lo scorso 29 dicembre 2011, ha innovato la Legge Provinciale n. 26/1993, in materia di lavori pubblici di interesse provinciale.
In particolare, l’art. 51 modifica l’art. 25, comma 1
della L.P. 26/1993 prevedendo che il certificato di
collaudo viene sostituito dal certificato di regolare
esecuzione nel caso di lavori di importo fino a
500.000 euro. In caso di appalti di importo superiore
ma non eccedente 1 milione di euro, viene lasciata
alla Stazione appaltante la scelta di sostituire il certificato di collaudo.
Un’importante modifica viene introdotta all’art.
30 L.P. n. 26/1993 mediante l’introduzione del nuo-
vo comma 5 bis, che stabilisce che nel bando di gara
sia prescritto «l’obbligo, per i concorrenti, di produrre le analisi dei prezzi mediante procedure telematiche». A tal fine le amministrazioni mettono a disposizione dei concorrenti idonei mezzi informatici
predisposti dalla Provincia.
Il bando di gara deve poi indicare la percentuale
di incidenza del costo complessivo del personale
sull’importo dei lavori, comprensivo degli oneri della sicurezza, nonché l’importo complessivo del costo
del personale, desunti dal progetto. Tale percentuale
costituisce il minimo inderogabile per i concorrenti, a pena di esclusione.
Per lavori di importo inferiore alla soglia comunitaria, qualora dalle analisi prodotte dal concorrente
che ha presentato la migliore offerta risulti un importo complessivo del costo del personale inferiore a
quello di progetto, l’amministrazione aggiudicatrice
verifica l’anomalia dell’offerta, con le modalità dell’articolo 58.29 relativo alla verifica delle offerte anomale mediante giustificazioni.
La norma precisa che «le analisi dei prezzi prodotte
dall’aggiudicatario sono parte integrante del contratto».
Tale articolo, tuttavia, non è di immediata applicazione, posto che per esplicita previsione di legge «Le modalità e la decorrenza di applicazione, anche in
via sperimentale, di questo comma sono stabilite con deliberazione della Giunta provinciale».
La Finanziaria modifica anche l’art. 32 bis relativo
alla procedura negoziata previa pubblicazione di
un bando di gara, che viene ora consentita a prescindere dall’importo di gara. La versione previgente della norma prevedeva, invece, che le amministrazioni potevano ricorrere a tale procedura di gara
qualora, a seguito di una precedente gara mediante
procedura aperta o ristretta o di un dialogo competitivo, tutte le offerte fossero risultate irregolari o
inammissibili, solo nel caso in cui l’appalto fosse stato di importo inferiore al milione di euro.
Viene altresì modificato l’art. 44 comma 1 L.P.
n. 26/1993, relativo all’aggiornamento dei prezzi di
progetto stabilendo che la Stazione appaltante, al momento dell’indizione dell’appalto, ha un obbligo di
aggiornamento dei prezzi di progetto con l’ultimo
elenco prezzi vigente, alla condizione che il coefficiente medio di rivalutazione dei prezzi di cui all’art. 10, comma 2, lett. d) della L.P. n. 26/1993, risulti superiore al 2,5% rispetto all’anno precedente.
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associazione
area appalti
blici servizi non potranno più accettare né richiedere tali certificazioni e l’eventuale richiesta e accettazione dei certificati costituisce violazione dei
doveri d’ufficio. Ne consegue che nei rapporti con
la Pubblica amministrazione e i Gestori di pubblici
servizi, tali certificati sono sempre sostituiti dalle
dichiarazioni sostitutive di certificazione o dall’atto di notorietà.
• I certificati dovranno riportare, a pena di nullità, la dicitura «il presente certificato non può essere prodotto agli organi della pubblica amministrazione o ai privati gestori di pubblici servizi».
Le amministrazioni dovranno adottare le misure
organizzative necessarie per evitare che, dal 1° gennaio 2012, siano prodotte certificazioni nulle per
l’assenza della predetta dicitura, posto che anche il
rilascio di certificati che siano privi della dicitura
citata costituisce violazione dei doveri d’ufficio.
• Le Pubbliche amministrazioni possono acquisire
senza oneri le informazioni necessarie per effettuare i controlli sulla veridicità delle dichiaraDa ultimo, vengono modificati i requisiti di parzioni e per l’acquisizione d’ufficio, con qualuntecipazione nel caso di appalti di importo superiore a
que mezzo idoneo ad assicurare la certezza della
20 milioni di euro, in particolare in riferimento alla
loro fonte di provenienza.
cifra di affari (art. 34 comma 4 L.P. 26/1993).
Le amministrazioni sono tenute a individuare un
ufficio responsabile per tutte le attività volte a gestire, garantire e verificare la trasmissione dei dati o
Disposizioni in materia di certificazioni
l’accesso diretto agli stessi da parte delle amministrae dichiarazioni sostitutive - Legge n. 183/2011
zioni procedenti. Tale adempimento risulta indispene Direttiva Ministeriale n. 14/2011
sabile, anche per consentire “idonei controlli, anche a campione” delle dichiarazioni sostitutive, a
La Direttiva del Ministro per la Pubblica ammininorma dell’articolo 71 del Testo Unico in materia di
strazione e la Semplificazione del 22 dicembre 2011
documentazione amministrativa.
recante “Adempimenti urgenti per l’applicazione delle
Le amministrazioni devono altresì individuare e
nuove disposizioni in materia di certificati e dichiaraziorendere
note attraverso la pubblicazione sul proprio
ni sostitutive” spiega le principali novità alle quali le
sito
istituzionale
le misure organizzative adottate
Amministrazioni pubbliche dovranno attenersi a deper
l’efficiente,
efficace
e tempestiva acquisizione
correre dall’1 gennaio 2012.
d’ufficio dei dati e per l’effettuazione dei controlli medesimi,
nonché le modalità per la loro eseLa riforma tende a produrre una condivisibile
cuzione. La mancata risposta alle
semplificazione, ma appare tuttavia incompleta
richieste di controllo entro 30
e frettolosa, perché trascura discipline
giorni costituisce violazione dei
particolari, quali il regime del Documento unico doveri d’ufficio e viene in ogni caso presa in considerazione ai fini
di regolarità contributiva (D.U.R.C.).
della misurazione e della valutazione della performance individuale
dei
responsabili
dell’omissione.
In tale data entrano in vigore le modifiche introdotte dall’art. 15 della Legge n. 183/2011 - Legge di
La riforma, tendente a produrre una condivisibile
Stabilità 2012 alla disciplina dei certificati e delle disemplificazione, appare tuttavia incompleta e frettochiarazioni sostitutive contenuta nel Testo unico in
losa. Anche perché trascura discipline particolari,
materia di documentazione amministrativa di cui al
quali il regime del Documento unico di regolarità
DPR 28 dicembre 2000 n. 445, che hanno come obietcontributiva (D.U.R.C.).
tivo la completa “decertificazione” nei rapporti tra
A tal proposito, il Ministero con Lettera circolare
Pubblica amministrazione e privati. E in particolare
di cui alla nota 16.01.2012 prot. n. 619 esclude che
introducono le seguenti principali novità:
la Direttiva interessi anche il D.U.R.C., rispetto al
• le certificazioni rilasciate dalle Pubbliche ammiquale «rimane assolutamente impossibile la sostinistrazioni in ordine a stati, qualità personali e
tuzione con una dichiarazione di regolarità contrifatti sono valide e utilizzabili solo nei rapporti
butiva da parte del soggetto interessato». tra privati. Le amministrazioni e i Gestori di pub-
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l’Artigianato 19
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associazione
analisi
Le bugie al Fisco
costano care
Analisi sulle recenti novità che regoleranno il rapporto con il Fisco a cura
dell’Amministratore delegato di Trentino Imprese, Alessandro Tonina.
e novità legislative e recenti sentenze della
Corte di cassazione impongono di rivedere radicalmente il rapporto con il Fisco.
D’ora in poi bugie, mezze verità, documenti non
precisi o non fondati saranno considerati molto più
severamente dal fisco e apriranno la via anche a procedimenti penali.
Chi tradisce il patto di fedeltà con il Fisco paga caro: non si può dire che tale patto faccia parte del tradizionale rapporto con il Fisco tuttavia per il futuro
la trasparenza è d’obbligo.
“Scaricare” tra i costi aziendali spese private oppure gonfiare le carte carburanti o fornire documentazioni non veritiere oltre a essere sanzionato dal Fisco è parificato a frode e costituisce quindi reato.
Non solo. Il Decreto legge 201/2011 ha previsto
che il fatto di fornire al Fisco informazioni in tutto o
in parte non veritiere oltre certi limiti apre la strada,
oltre alle tradizionali sanzioni, anche al procedimento penale. È la tipica situazione dei questionari o dell’imprenditore che a fronte di una verifica fiscale vie-
L
20 l’Artigianato
Anno LXIII N. 2 Febbraio 2012
ne invitato a dare informazioni sulle qualità della sua azienda, sulla tipologia di clienti, sui ricarichi medi o sull’attività svolta.
Nella stessa linea le modifiche
agli studi di settore.
Congruità dei ricavi e coerenza
sono gli obiettivi che l’imprenditore cerca di ottenere sperando di
ridurre la probabilità di essere sottoposto a controllo.
Da questo punto di vista è talvolta indotto a “taroccare” i dati
rilevanti per gli studi in modo da
pilotare il risultato dello studio; alcuni semplicemente indicano una
causa di esclusione dallo studio.
Tale prassi, da sempre sanzionata, in futuro comporterà conseguenze pesanti.
Infatti il D.L. 98 del 6.7.2011
ha previsto che qualora i dati inseriti comportino una differenza di
oltre il 10% tra reddito accertato e dichiarato si apre
la strada all’accertamento induttivo. A questo punto
l’Agenzia è libera di non tenere conto dei dati contabili e ricostruisce il reddito secondo parametri propri
con pesanti conseguenze a carico dell’impresa che ha
ben pochi mezzi per difendersi anche se questa ricostruzione fosse largamente a vantaggio del Fisco.
Ma la correttezza è anche premiata.
Il D.L. 201/2011 (decreto “Salva Italia”) apporta
modifiche già per il 2011 e prevede che nei confronti
dei contribuenti congrui e coerenti (anche adeguati):
• sono preclusi gli accertamenti basati sulle presunzioni semplici;
• sono ridotti di un anno gli ordinari termini di decadenza per l’attività di accertamento e l’accertamento sintetico (quello che ricostruisce forfetariamente il reddito complessivo del contribuente è
ammesso solo a condizione che il reddito complessivo accertabile ecceda di almeno un terzo quello
dichiarato).
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associazione
analisi
In sintesi è molto meglio essere precisi e chiari
con il Fisco senonché non è tutto così bello come
sembra. Anche qui la norma ribadisce la necessità di
correttezza dei dati forniti per gli studi ma senza alcuna possibilità di errore.
In via teorica è semplice; in pratica i dati richiesti dagli studi di settore sono così numerosi, complessi e accompagnati da scarse istruzioni per cui la
compilazione degli elementi extracontabili è problematica e può portare, in buona fede, a interpretazioni diverse tra contribuente e amministrazione
finanziaria.
Misurare esattamente i metri quadri dei locali
può essere possibile; ma dividere gli spazi tra svolgimento dell’attività e spazi commerciali può essere
difficile per una parrucchiera che svolte tutta l’attività in un unico locale; anche indicare i consumi di
energia in un anno può essere possibile, ma suddividere tale consumi per le attività svolte è più diffi-
cile. Veniamo al tariffario: inserire i dati è piuttosto
facile ma indicare la tipologia di clientela servita
durante l’anno (donna, uomo o bambini) e la tipologia di attività prestate separando ad esempio le acconciature per matrimoni rispetto alle altre prestazioni è un lavoro improbo. Gli errori sono quindi
possibili e non comportano nessuna variazione nei
risultati degli studi ma non sappiamo come saranno
valutati dal Fisco. Non resta che sperare in un applicazione della norma più sensata rispetto al rigido
dettato testuale.
Un ultimo consiglio.
Se non si raggiungono i ricavi congrui è molto
meglio evitare furberie e spiegare nella dichiarazione
dei redditi (magari con l’aiuto dei Centri di assistenza fiscale per le imprese) le motivazioni concrete che
non consentono di raggiungere i ricavi minimi.
L’onestà forse non sarà premiata ma la disonestà è
troppo rischiosa. Novità in materia
di riscossione imposte
È evidente che la procedura:
• è automatica
• è più veloce.
di Alessandro Tonina,
Tra l’altro va a incrociarsi con altra procedura per cui
qualunque Amministrazione pubblica se deve pagare
somme sopra i 10.000 euro chiede ad Equitalia se
esistono sospesi sopra i 10.000 euro. In caso positivo
Equitalia pignora i crediti del contribuente presso la
Pubblica amministrazione in modo da incassare
direttamente il proprio credito.
Amministratore delegato Trentino Imprese
Dall’1.10.11 la riscossione delle imposte ha subito una
brusca accelerata.
Il tutto è stato determinato da una novità nella
normativa nazionale che regola la materia della
riscossione delle imposte.
Il tema è quello del tempo intercorrente tra avviso di
accertamento (atto che crea il debito verso lo Stato)
e pagamento effettivo.
Prima della novità tra i due atti poteva passare anche un
anno o più nel senso che dopo l’avviso di accertamento
veniva formato il ruolo e poi vi era l’emissione della
cartella esattoriale. I tempi non erano fissi e si potevano
dilatare di molto.
Ora la procedura è accelerata e fissa nel senso che
emesso l’avviso di accertamento vi sono i tempi per il
ricorso (60 giorni).
Alla scadenza del termine il contribuente:
• o paga l’intero (imposte, sanzioni, interessi)
• o ricorre e paga comunque interessi e 1/3 delle
imposte a titolo provvisorio (il resto sarà pagato nel
corso del procedimento contenzioso in funzione
dell’esito).
Se entro i detti 60 giorni il contribuente non paga, nei
successivi 30 giorni la pratica passa a Equitalia la quale
procede all’incasso con addebito degli aggi di
riscossione (che sono pari al 9%).
Nel caso in cui il contribuente intenda proporre ricorso
e chieda la sospensiva questa è determinata in 180
giorni dopodiché Equitalia procede alla riscossione
coattiva.
La norma, sebbene dura, rispetto alla versione originale
ha subito degli ammorbidimenti nel senso che:
la riscossione provvisoria era del 50% e ora è ridotta
al 33%.
Equitalia poteva pignorare subito mentre adesso debbono
trascorrere 60 giorni o 180 giorni nel caso di sospensiva
(è poco ma è meglio della versione originale).
Sebbene l’intento della norma sia evidentemente
meritevole (garantire l’incasso da parte dello Stato)
i problemi nascono nell’applicazione.
Nella sostanza spesso assistiamo ad accertamenti
che sono solo parzialmente fondati (o del tutto
infondati) per cui una norma tutto sommato razionale
applicata con presupposti irrazionali comporta gravi
rischi e danni per il contribuente.
L’iniziativa sindacale va quindi rivolta non tanto verso
la norma (tra l’altro sarebbe del tutto impopolare visto
anche il clima) ma verso chi la applica e più precisamente
verso l’Agenzia delle Entrate affinché gli accertamenti
siano basati su presupposti effettivi e non su “fantasie”.
Da questo punto di vista il fatto di poter ipotizzare
che l’attività di accertamento passi sotto la direzione
provinciale garantirebbe forse una maggiore
responsabilizzazione di chi opera nel campo
dell’accertamento con l’occhio rivolto a sanzionare
gli errori ma non a uccidere chi produce.
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associazione
dati istat
L’Istat fotografa
il futuro demografico
Nel 2065 gli immigrati saranno il 24%
In una ricerca dell’istituto le previsioni sull’evoluzione della popolazione italiana:
il picco di “affollamento” previsto nel 2042, quando saremo quasi 64
milioni. Nel 2056 solo il 54,3% sarà in età lavorativa.
di Stefano Frigo
età media degli italiani nel 2059 sarà di 49,8
anni. È la proiezione contenuta nello studio
sul futuro demografico del paese realizzato
dall’Istat. Nello scenario centrale elaborato dall’istituto di statistica, l’età media aumenta da 43,5 anni
nel 2011 fino a un massimo di 49,8 anni nel 2059.
Dopo tale anno l’età media si stabilizza sul valore di
49,7 anni, a indicare una presumibile conclusione
del processo di invecchiamento della popolazione.
L’
Particolarmente accentuato entro i prossimi trenta anni è l’aumento del numero di anziani: gli ultra
65enni, oggi pari al 20,3% del totale, nello scenario
centrale aumentano fino al 2043, anno in cui oltrepassano il 32%. Dopo tale anno, tuttavia, la quota di
ultra 65enni si consolida intorno al valore del 3233%, con un massimo del 33,2% nel 2056.
La popolazione fino a 14 anni di età, oggi pari al
14% del totale, evidenzia un trend lievemente decrescente fino al 2037, anno nel quale raggiunge un valore minimo pari al 12,4%. Dopo tale anno la percentuale di under 15enni si assesta fino a raggiungere
un massimo del 12,7% nel 2065. Il margine di incertezza associato a tale stima fa comunque ritenere che
nel medesimo anno tale quota potrebbe oscillare in
un intervallo compreso tra l’11% e il 14%.
Secondo l’Istat la popolazione in età lavorativa
(15-64 anni) evidenzia, nel medio termine, una lieve
riduzione, passando dall’attuale 65,7% al 62,8% nel
2026. Nel lungo termine, invece, ci si aspetta una riduzione più accentuata, fino a un minimo del 54,3%
nel 2056, anno dopo il quale l’indicatore si stabilizza, con un valore del 54,7% nel 2065, per un intervallo di stima compreso tra il 53,8% e il 55,8%.
La ricerca prende in esame anche il numero complessivo dei residenti in Italia. Stando alle previsioni,
nel 2065 la popolazione sarà pari a 61,3 milioni (“scenario centrale”) dopo aver toccato un picco di 63,9
22 l’Artigianato
Anno LXIII N. 2 Febbraio 2012
milioni nel 2042. Cumulando gli eventi demografici
relativi al periodo 2011-2065, l’evoluzione della popolazione attesa nello scenario centrale è il risultato
congiunto di una dinamica naturale negativa per
11,5 milioni (28,5 milioni di nascite contro 40 milioni di decessi) e di una dinamica migratoria positiva per 12 milioni (17,9 milioni di ingressi contro 5,9
milioni di uscite).
Sulla base delle ipotesi concernenti i movimenti
migratori con l’estero e sulla base di un comportamento riproduttivo superiore a quello della popolazione di cittadinanza italiana, si prevede che l’ammontare della popolazione residente straniera possa
aumentare considerevolmente nell’arco di previsione: da 4,6 milioni nel 2011 a 14,1 milioni nel 2065,
con una forbice compresa tra i 12,6 e i 15,5 milioni.
Contestualmente, nel periodo 2011-2065 l’incidenza
della popolazione straniera sul totale passerà dall’attuale 7,5% a valori compresi tra il 22% e il 24% nel
2065, a seconda delle ipotesi. ARTIG_n2feb12 02/02/12 11.42 Pagina 23
associazione
economia familiare
Mutui casa: tassi al 6%,
rincari del 30%
Le banche, anche in Trentino,
continuano ad aumentare il prezzo
dei crediti. Nei mutui per
l’abitazione si incontrano tassi
di interesse oltre il 6%.
onostante l’iniezione miliardaria di liquidità all’1% di interesse ottenuta dalla Banca
Centrale Europea, le banche, anche in Trentino, continuano ad aumentare il prezzo dei crediti.
Secondo la Banca d’Italia, nel terzo trimestre 2011
le famiglie trentine hanno pagato 13,5 milioni di
euro di interessi sui mutui casa, il 19% in più dello
stesso periodo del 2010. Ma da ottobre a gennaio i
tassi sui finanziamenti sono saliti ancora, del 10%
nelle banche nazionali, di qualcosa meno nelle Casse rurali, portando l’aggravio vicino al 30%. Ormai
nei mutui per l’abitazione si incontrano tassi di interesse oltre il 6%.
Lo scorso settembre, secondo Bankitalia, le famiglie trentine erano indebitate per 2.587 milioni come
mutui casa, il 7% in più dell’anno precedente, e per
511 milioni come credito al consumo, il 5% in meno
del terzo trimestre 2010 ma in crescita sul trimestre
precedente. Le nuove erogazioni di mutui tra luglio e
settembre, però, sono letteralmente crollate: 99 milioni invece dei 158 del trimestre precedente, con
una contrazione del 37%, e dei 114 milioni del periodo luglio-settembre 2010, con un calo del 13%.
L’altra faccia di questa medaglia è l’aumento delle famiglie in difficoltà che non riescono a pagare le
rate dei debiti. A settembre erano 3.413, cioè 56 in
più di giugno e 477 in più del settembre 2010. I crediti in sofferenza ammontano a 115 milioni, contro
i 110 milioni di giugno e i 90 milioni del settembre
2010. L’incremento annuo è di quasi il 28%. Per
ogni famiglia si tratta in media di oltre 33 mila
euro di rate non pagate.
Le famiglie hanno pagato fra luglio e settembre 15,4 milioni di interessi sui finanziamenti ottenuti dalle banche. Nello stesso trimestre 2010 avevano pagato 13 milioni. L’aggravio
è stato di 2,4 milioni, pari al 18,5% in più. Ancora più pesante è stato l’aumento dei tassi per
le imprese: dai 56 milioni del terzo trimestre 2010
sono passate a pagare 70 milioni nel terzo trimestre
2011, il 24% in più.
N
Ma da ottobre a gennaio i tassi sono aumentati ancora e gli incrementi già rilevati dal Centro tutela consumatori nell’indagine di novembre sono stati ampiamente superati. Il mutuo casa a tasso fisso della Banca
di Trento e Bolzano, considerando un prestito di 100
mila euro a 20 anni, era nel novembre 2010 al 4,50%.
A ottobre 2011 era salito al 5,10%, con una rata mensile cresciuta del 5%. Ora però lo stesso mutuo è proposto al 6,30%, con una rata di 734 euro mensili, il 16%
in più del 2010 e il 10,3% in più di tre mesi prima.
Nel caso del mutuo Btb a tasso variabile, si è passati dal 2,48% del novembre 2010 al 3,55% dell’ottobre 2011 all’attuale 4,45%, con una rata di 642 euro
al mese, il 21% in più del 2010 e il 10,2% in più di
ottobre. Lo spread, cioè il margine che la banca applica al parametro scelto, in questo caso l’Euribor a
1 mese, è salito dal 2,20% di ottobre al 3,40%.
Tra i mutui casa proposti da Unicredit, quello a
tasso variabile era al 2,56% nel novembre 2010. A ottobre 2011 era salito al 5,10% e ora è passato al
5,95%, con una rata mensile di 714 euro. L’incremento sul 2010 è del 34%, quello degli ultimi tre mesi è del 7,2%. Lo spread è cresciuto dal 3,50 al 4,50%.
Rimangono più contenuti i tassi proposti dalle
Rurali, ma anche qui si vedono gli aumenti. Il mutuo
casa a tasso variabile della Cassa Rurale di Trento era
al 2,38% a fine 2010, è salito al 3,39% a ottobre, con
un aumento della rata del 13,5%, e ancora cresciuto
al 3,79% a gennaio, con la rata a 595 euro mensili, il
3,6% in più di tre mesi prima. Lo spread è passato
dall’1,85 a 2,35%. La Cassa Rurale di Rovereto propone un variabile al 3,85% e un fisso al 5,47%. [S.F.]
Anno LXIII N. 2 Febbraio 2012
l’Artigianato 23
ARTIG_n2feb12 02/02/12 11.42 Pagina 24
associazione
il caso
Diventa rapinatore
per pagare i suoi operai
[tratto da www.lastampa.it del 30 dicembre 2011]
ercavano un bandito seriale, quello che nelle
ultime settimane ha messo a segno tre colpi
ad altrettante farmacie dell’Astigiano. Invece,
hanno preso un insospettabile: un piccolo impresario edile, oberato dai debiti. Messo alle strette dagli
investigatori della Squadra Mobile, ha subito confessato: «Sono io che ho fatto il colpo alla “San Lazzaro”. Delle altre rapine non so nulla, ma quella, alla
vigilia di Natale, l’ho fatta io». E ora si indaga per capire se ci sia sempre lui dietro gli altri colpi.
Alto, barba fluente, come un Cristo in croce si è accasciato affranto sulla sedia, in questura, davanti al capo della Mobile Carmine Bagno. Fabrizio Sabatini, 42
anni, detto “Gesù” dagli amici, proprio per quell’aspetto ieratico, si è lasciato andare a un pianto dirotto.
Ne è venuta fuori una storia toccante e a suo modo emblematica, delle difficoltà economiche al tempo della crisi. «Sono al verde, manca il lavoro e non
volevo dover licenziare i miei dieci operai. Così ho
pensato a come avrei potuto portare a casa qualche
soldo. Lo so».
Ed ecco l’idea del colpo. Con un complice, per il
momento non ancora identificato. Sabato, nel tardo
pomeriggio, si è confuso tra i clienti della farmacia
C
Benvenuti
Nel mese di ottobre e dicembre
l’Associazione Artigiani e Piccole
Imprese della Provincia di Trento si
è arricchita dei seguenti nuovi
iscritti. A tutti loro un caloroso
benvenuto e un “in bocca al lupo”
per le rispettive attività.
Akhtar Nasreen
Viale G. Prati, 6 - Riva del Garda
Bigiotteria
Altares Srl
Via S. Andrea, 53 - Arco
Commercio
Andreatta Christian
Sc Pitture
Via Trieste, 48 - Vigolo Vattaro
Pittore, Imbianchino
24 l’Artigianato
“San Lazzaro”, nel popolare quartiere di corso Casale, alla periferia est della città. Zona trafficatissima.
Nessuno ha fatto caso a quel tipo con la barba, un
berretto di lana, che è entrato, ha atteso il suo turno,
poi ha estratto un cacciavite, lo ha puntato al farmacista e gli ha intimato: «Fuori i soldi, fai in fretta». Ha
arraffato un paio di migliaia di euro dalla cassa, poi è
uscito di corsa. Ma da bandito molto “improvvisato”
ha commesso una serie di errori. L’auto, pare una
vecchia “Marea”, guidata dal complice, anziché allontanarsi nel traffico cittadino avrebbe fatto una inversione su una piazzola vicina alla farmacia.
B.& C. Srl
Via F. Serafini, 17/19 - Preore
Disgaggio
Calcagni Francesco
Videoproduzioni
Via Taramelli, 8/5 - Trento
Realizz. filmati audiovisivi
Capizzi Eleonora
Componente Creativa
Via Ugo Foscolo, 14 - Albiano
Fiori secchi ornamentali
Cappelletti Oscar
Corso Milano, 5 - Zambana
Gessino, pannelli gesso
Castioni Simonetta
Fotomoderna Volani
Via Tartarotti, 11 - Rovereto
Studio fotografico
Centro Assistenza Valle Dei Laghi Srl
Via Al Monte Gazza, 17 - Lon
Rip. e manutenzione forni
Anno LXIII N. 2 Febbraio 2012
Cerealmondo Tamanini Snc
di Tamanini Dem
Via dei Campi, 22 - Novaledo
Molitura di Cereali
Cont Antonio
Via Solneri, 7 - Garniga Vecchia
Garniga Terme
Scavi Movimento Terra
Conte Oronzo
Gloware
Piazza Municipio, 11 - Pergine Valsugana
Prod. e install. software
Demolscavi Srl
Via Fucine, 10 - Pinzolo
Altri Servizi
Dexa Snc di Dezulian Marco
Via Mazzini, 57 - Predazzo
Impianti Idraulici
Easy Sas di Cuozzo Teresa e C.
Via Grazioli, 12 - Trento
Commercio
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associazione
«L’ho fatto per loro, i miei operai»
ha ripetuto più volte. E poi, in
lacrime: «Penso alle mie figlie, volevo
fare un regalo per Natale a loro. […]».
Il titolare, che era uscito di corsa, ha seguito la
scena, si è annotato qualche numero della targa e poi
ha fornito una descrizione dettagliata agli agenti. E a
supportare le indagini, c’erano le immagini della tv a
circuito chiuso. L’impianto di videosorveglianza ha
registrato ogni mossa del bandito.
Le indagini sono state immediate. Gli agenti sono
riusciti a risalire all’auto usata per la fuga, hanno individuato il proprietario che l’aveva lasciata in strada
per un ricovero in ospedale e ha scoperto così che gli
era stata rubata. E di lì sono arrivati al rapinatore.
Quando sono andati a prenderlo era solo in casa: due
stanze, affittate da qualche mese, nel cuore di una
piccola frazione, Valleandona, a pochissimi chilometri dal centro. Sabatini stava lì da solo, da quando si
è separato dalla compagna da cui ha avuto tre figlie,
di 15, 13 e 6 anni. Si è lasciato ammanettare senza
opporre resistenza. All’inizio ha fatto finta di non sapere, di non capire. Ma, poi, davanti alle prove fornite dagli agenti, è sbiancato.
«L’ho fatto per loro, i miei operai» ha ripetuto più
volte. E poi, in lacrime: «Penso alle mie figlie, volevo
fare un regalo per Natale a loro. Ma non avevo più
nulla, mi sono sentito perso. E ho agito così. Sì, per
disperazione. Ma adesso mi sono tolto un peso. So
che dovrò pagare per quello che ho fatto, ma la prima cosa che mi tormenta è il pensiero delle mie figlie
e dei miei operai senza più lavoro. Chiedo scusa a
tutti, ma mi sono trovato solo e non ho più saputo
come uscirne». Edilsassone Snc
di Sassone Claudio & C.
Via G. Poli, 54 - Trento
Costruzioni edili
Elettrotek Impianti Elettrici Sas di Bai
Via Lagolo, 5 - Lasino
Elettricista (civ. e ind.)
G.N. Sas di Carissimo Nicolino
e Silvano
Fraz. Scancio, 61/A - Segonzano
Costruzioni edili
Immobiliare Alovisi Snc
di Alovisi Attil
Via Salenghi, 70 - Volano
Immobiliare
Immobiliare Decarli Elio e C. Snc
Via Alla Veduta, 4 - Trento
Immobiliare
Kaludjerovic Ratko
Viale Dante, 77 - Riva Del Garda
Parrucchiere per signora
il caso
L’Agenzia del Lavoro ha reso noto i dati sull’impiego
dei primi nove mesi del 2011
Continua il trend positivo
delle assunzioni in Trentino
Anche nel mese di settembre, dopo quello di agosto,
si rileva una crescita delle assunzioni, che inverte il
calo rilevato nei due mesi precedenti (giugno e
luglio) riallineandosi all’andamento generale
dell’anno. La crescita – rispetto al settembre del
2010 – si deve tanto al settore agricolo (+878 unità
per un + 9,2%), che al terziario (+759 e +7,4%),
mentre a ragione del calo che in questo mese ha
colpito anche il manifatturiero, il secondario perde
260 unità per una variazione del -13,9%.
Il trend positivo è rilevabile anche sui dati di lungo
periodo. Rispetto al gennaio-settembre del 2010,
le assunzioni crescono di 2.765 unità per una
variazione positiva del 2,8%. Il settore più dinamico
è certamente quello dell’agricoltura (+2.569 unità
per un +16,0%), ma grazie al dato dell’ultimo mese
una dinamica ascendente si rileva anche per il
terziario (+660 unità; +1,0%).
In particolare un andamento di crescita si osserva nei
servizi alle imprese (+262 unità) e negli altri servizi del
terziario (+622), mentre calano le assunzioni nel
commercio (-138), e nonostante il dato di crescita di
settembre, ancora negativa è la dinamica nei pubblici
esercizi (-86 unità). Il secondario, nel suo complesso,
perde 464 assunzioni per un decremento del 3,0%.
È un dato che nel lungo periodo si deve al solo
comparto delle costruzioni (-771 unità), mentre il
manifatturiero, in decisa flessione nell’ultimo mese,
riesce a rimanere ancora positivo per 307 unità.
[S.F.]
Labalestra Lorenzo
Via Castelbarco, 18 - Trento
Altri Servizi
Lattonerie Faes Elio e figli Snc
Via Tambosi, 53/1 - Trento
Officina da lattoniere
M2 Arredamenti Snc di Collini
e Panteghi
Via dei Ronchi, 15 - Vigo Rendena
Prod. mobili legno
Notarangelo Domenico
Nico taxi e viaggi
Via Fia, 15/B - Tesero
Autonoleggio da rimessa
Pane D.O.C. di De Zuani Enrico
e Bonetti Alessandro
Via S. Lucia, 8 - Ledro
Panificio
Pangrazzi Amedeo
Via di Carbonara, 29 - Croviana
Costruzioni edili
Pederzolli Piero & C Snc
Via Garibaldi, 12 - Zuclo
Impianti di riscaldamento
Sirio S.R.L.
Via Circonvallazione, 89 - Tione di Trento
Commercio
Tecnosoluzioni Srl
Via Della Rupe, 62 - Mezzolombardo
Rip. macchine stradali
Vaccaro Roberto Francesco
Via San Romedio, 42 - Marco
Posa marmi e piastrelle
Vicol Tatiana
Via A. Diaz, 4 - Cles
Lavanderia
Zagoli Carlo
Vicolo Enrico Toti, 5 - Villafranca Verona
Costruzioni edili
Tarter Cristian Elettroart
Via del Pozzo, 15 - Dardine
Elettricista (civ. e ind.)
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l’Artigianato 25
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associazione
novità
Consorzio Autoriparatori Artigiani di Fiemme e Fassa:
un consorzio in crescita
Nuova apertura a Soraga
del “Centro revisioni Fassa”
zione della revisione on-line (su www.autotrentino.it)
e l’introduzione di una linea diretta con il cliente basata sull’avviso preventivo della scadenza della revisione tramite SMS, lettera postale ed e-mail.
el 1998 nasceva una delle realtà consortili ad
oggi più solide sul territorio delle Valli di
Fiemme e Fassa: il Consorzio Autoriparatori Artigiani.
Sotto questo nome 29 aziende tra officine e carrozzerie delle due valli, consorziatesi con un unico, forte
obiettivo: offrire un servizio completo di revisione degli autoveicoli mettendo a disposizione dei clienti la
professionalità, l’esperienza, la competenza e l’organizzazione di un network di imprese artigiane da sempre attente alla cura dell’autoveicolo in ogni sua parte. Obiettivo perseguito con la creazione a Ziano di Fiemme, nel
2005, di un moderno centro revisioni dotato di due linee per auto e una per moto e con la recentissima (novembre 2011) apertura di una nuova sede a Soraga,
creata per agevolare il lavoro dei consorziati della Val di
Fassa e di conseguenza per offrire un servizio ancora
più vicino a casa, a tutti gli automobilisti fassani.
Rispettando in pieno il vecchio motto “l’unione fa la
forza”, fondamento di ogni impresa consortile, oltre ai
due centri revisioni il Consorzio ha dato vita in tredici
anni di operatività a una serie di attività, servizi e iniziative, che il singolo meccanico/carrozziere difficilmente sarebbe riuscito a creare in maniera autonoma.
All’attività di revisione autoveicoli, che ad oggi è
il core-business dei 29 consorziati con 6000 veicoli revisionati all’anno, si sono infatti aggiunti servizi in
grado di nobilitare la partnership tra le aziende e di
soddisfare sempre maggiormente il cliente: nel 2005
ad esempio è stato introdotto un servizio esclusivo di
numero verde (800-816-826) per il recupero delle
vetture in panne, attivo 24 ore su 24 e in grado di rispondere in brevissimo tempo alle esigenze di soccorso grazie ai 12 carri-attrezzi messi a disposizione
dai consorziati. Servizio tra l’altro reso gratuito per i
clienti dei centri revisioni consortili.
Altre importanti innovazioni per il territorio valligiano sono state l’attivazione del servizio di prenota-
N
26 l’Artigianato
Anno LXIII N. 2 Febbraio 2012
Il tutto avendo ben in mente la creazione del valore
per il cliente. Valore che non si esprime solo attraverso
l’aggiunta di nuove proposte commerciali o servizi, ma
anche attraverso un forte impegno sociale.
Il Consorzio è parte molto attiva nella vita sociale
valligiana, anche grazie a iniziative come il supporto
economico all’Associazione Bambi che si occupa dell’aiuto e sostegno a bambini malati o in condizioni disagiate. Ogni anno infatti, una percentuale del costo di
ogni revisione viene destinata a un fondo per la crescita di questa associazione no-profit.
Iniziative importanti quindi, anche non direttamente legate al mondo dell’automobile e sempre portate avanti in gruppo, incanalando gli sforzi, gli investimenti e le risorse di tutti per far crescere un sistema,
non solo economico ma anche sociale. Premiati due soci
del Consorzio
Autoriparatori
artigiani
della Vallagarina
In occasione della cena sociale del Consorzio
Autoriparatori Artigiani della Vallagarina – Consorzio
Revisioni e Servizi – Rovereto –, tenutasi lo scorso
17 dicembre 2011, all’Agritur Roeno a Brentino
Veronese, alla presenza oltre che dei soci con
le famiglie anche del Presidente Fiorenzo Marzari
e Vice Presidente Danilo Vincenzi e di tutto il Consiglio
di Amministrazione, è stata consegnata una targa
di riconoscimento ai soci che hanno raggiunto
la meritata pensione. Si tratta di Gianni Giovanazzi
e Davide Andreolli [ritratti nella foto]. Inoltre, alla cena
sociale hanno partecipato: il Presidente provinciale
dell’Associazione Artigiani Roberto De Laurentis, il
Presidente territoriale Andrea Benoni, Elena Bertolini e
la consulente di Trentino Caf Imprese Manuela Trentini.
ARTIG_n2feb12 02/02/12 11.42 Pagina 27
associazione
qualità
È Bologna la provincia
dove si vive meglio
Ecco i risultati della 22esima edizione della ricerca che annualmente
conduce “Il Sole 24 Ore”. La maglia nera spetta a Foggia.
di Stefano Frigo
se è però in sofferenza per quanto riguarda l’ordine
pubblico, dove pure risale dal centesimo al 92esimo
posto: tra i reati che più la penalizzano la microcriminalità e le truffe.
BOLOGNA
È Bologna la provincia italiana dove si vive meglio,
secondo la 22esima edizione della ricerca che ogni
anno fa “Il Sole 24 Ore” dedicata alla qualità della vita nel nostro Paese. La maglia nera, invece, va stavolta alla provincia di Foggia. Bologna si piazza in prima
posizione pur non arrivando in testa in nessuna delle sei categorie prese in
esame.
Trento
L’INDAGINE
L’indagine, attraverso le statistiche più recenti, mette a confronto la vivibilità nelle 107
province italiane in sei
aree significative: Tenore di
vita, Affari e lavoro, Servizi-ambientesalute, Popolazione, Ordine pubblico e Tempo libero. Ciascuna area
è suddivisa a sua volta in 36
parametri e alla pagella finale si arriva attraverso il calcolo dei punteggi ottenuti nei
36 parametri e nelle sei tappe
dell’indagine.
Aosta
a
LE ALTRE CITTÀ
E le altre città italiane? Tra le realtà maggiori Milano è la migliore e sale al 19esimo posto mentre Roma arriva solo al 23esimo ma guadagna ben dodici posizioni. Napoli e Torino si piazzano invece
rispettivamente al 105esimo posto e al 51esimo.
L’indagine ripropone l’annoso divario Nord-Sud.
Nella classifica finale infatti, per arrivare alla prima
realtà del Mezzogiorno bisogna scendere fino al
45esimo posto occupato da Olbia-Tempio; al contrario partendo dal fondo classifica bisogna risalire fino all’84esimo gradino per incontrare una
provincia non meridionale, Frosinone.
Anche nelle sei graduatorie di tappa è
il Nord a prevalere: Treviso nel Tenore di vita, Ravenna in Affari
e Lavoro, Trieste nei Servizi,
Piacenza nella Popolazione
e Rimini nel tempo libero.
Il Sud ha la sua rivincita nell’Ordine pubblico con Oristano che conquista la palma della
sicurezza.
Trieste
Milano
Venezia
Torino
San Marino
S
Firenze
Ancona
Perugia
a
L’Aquila
Roma
Città
t del Vaticano
Campo
pobasso
po
Bari
Napoli
Potenz
nz
nza
Cagliari
rri
Catanzaro
Messina
BOLOGNA
PRIMA IN CLASSIFICA
La provincia di Bologna arriva al vertice
della classifica grazie soprattutto ai buoni risultati (pur se non primati) riportati in quasi tutte le sei
aree e in particolare nel capitolo Servizi-ambientesalute, dove è seconda: per i posti disponibili negli
asili nido, è prima. Occupa invece la settima posizione nel capitolo Tenore di vita (con ad esempio
33 mila euro nel parametro del Pil pro capite), l’undicesimo gradino in Affari e lavoro (tra gli indicatori dell’area spicca la quota di donne occupate, il
45%) e il quinto nel Tempo libero (dove ha un alto
indice di assorbimento libri). La provincia bologne-
LE SEI CATEGORIE
Nel “medagliere”, c’è Treviso che si aggiudica il primo posto nella categoria Tenore di vita (l’ultima è Napoli). È Ravenna invece la numero uno per Affari e lavoro, mentre l’ultima
in questo caso è Agrigento. Sempre al Nord, in particolare a Trieste, va il primo posto per Servizi ambiente (ultima è Crotone), mentre Piacenza vince nella categoria
Popolazione. Arriva prima Oristano, invece, per l’Ordine pubblico e in questa categoria l’ultima provincia risulta essere Milano. Infine, il Tempo libero: qui la prima è Rimini e l’ultima è Crotone. Anno LXIII N. 2 Febbraio 2012
l’Artigianato 27
ARTIG_n2feb12 02/02/12 11.42 Pagina 28
associazione
qualità
Qualità della vita:
Trento in testa
Trento si conferma per il secondo
anno consecutivo al primo posto
nella classifica elaborata
dall’Università La Sapienza di
Roma per Italia Oggi sulla qualità
della vita e pubblicata sul
quotidiano economico diretto
dal piacentino Pierluigi Magnaschi.
Piacenza si colloca alla 38esima
piazza, perdendo tre posizioni
rispetto all’anno passato.
di Stefano Frigo
ltre al dato un po’ scontato che la crisi economica ha portato a un peggioramento complessivo della qualità della vita, percepito in
modo più acuto nelle regioni meridionali – secondo
quanto scrive Italia Oggi – vi è la sorpresa di una sostanziale tenuta dei livelli di benessere nei grandi
centri urbani.
Nel resto del Paese si assiste, secondo il rapporto, a un peggioramento generalizzato: diminuisco-
O
28 l’Artigianato
Anno LXIII N. 2 Febbraio 2012
no infatti a 45 (erano 55 lo scorso anno) le province nelle quali si vive in modo buono o accettabile,
mentre salgono a 58 (contro le 48 del 2010) le province in cui la qualità della vita risulta scarsa o insufficiente. Con una ulteriore caduta dell’Italia meridionale e insulare.
«A conferma di ciò – scrive Italia Oggi – l’ultimo
posto di Trapani (terz’ultima nella precedente indagine) e il penultimo di Napoli (ultima nelle precedenti due edizioni)».
I grandi centri urbani «reggono il colpo» e si concentrano a metà classifica: Roma, in particolare, si
piazza al 51° posto (dal 57°), Milano sale al 46° (era
al 49°), Torino passa al 47° (dal 51°). In controtendenza Bologna, che scende dal 21° al 40° posto e Firenze (dal 31° al 42°).
Il rapporto di Italia Oggi è uno strumento di
monitoraggio della qualità della vita che impiega
una metodologia rinnovata rispetto al passato, con
un’architettura caratterizzata da nove dimensioni
d’analisi – affari e lavoro, ambiente, criminalità, disagio sociale e personale, popolazione, servizi finanziari e scolastici, sistema salute, tempo libero e
tenore di vita – 17 sottodimensioni e 93 indicatori
di base. ARTIG_n2feb12 02/02/12 11.42 Pagina 29
associazione
pensioni
Inps, effetto finestre,
assegni 11 mesi -29,5%
I dati dell’Inps sui primi 11 mesi. Sono 224.856 tra vecchiaia e anzianità,
-94.000 rispetto al 2010.
di Stefano Frigo
rollo delle nuove pensioni liquidate nel 2011:
nei primi 11 mesi dell’anno – secondo gli ultimi dati dell’Inps – le pensioni di vecchiaia e
anzianità liquidate sono state 224.856, oltre 94.000 in
meno rispetto allo stesso periodo 2010. Il dato è stato
possibile soprattutto grazie all’effetto finestre.
C
Il calo più consistente si è registrato per le nuove
pensioni di vecchiaia (età anagrafica di 65 anni per
gli uomini e di 60 le donne secondo le regole vigenti fino al 2011, anni però che sono diventati 66 e 61
con l’introduzione della finestra mobile). Nei primi
11 mesi del 2011 sono state liquidate appena 94.216
nuove pensioni di vecchiaia, con un calo del 39,4%.
Per le anzianità si è registrato invece un calo del
20,1%, con gli assegni liquidati nei primi 11 mesi
passati dai 163.507 del 2010 ai 130.640 del 2011. Sulla diminuzione hanno inciso soprattutto le nuove regole scattate nel 2011 sulla finestra mobile (12 mesi
di attesa una volta raggiunti i requisiti per la pensione, 18 mesi per gli autonomi) e sull’inasprimento dei
requisiti per l’accesso alla pensione di anzianità (almeno 60 anni di età con quota 96 tra età e contributi, a fronte dei 59 e quota 95 del 2010, mentre sono
rimasti stabili i 40 anni di contributi a qualsiasi età).
Nel 2011 quindi sono riusciti a uscire solo coloro
che avevano già raggiunto i requisiti nel 2010, perché
per chi li ha raggiunti quest’anno è scattata la finestra
mobile che ha rinviato tutti al 2012. L’andamento è
leggibile con chiarezza nei diagrammi dell’Inps, con il
blocco quasi totale per le pensioni di vecchiaia dei lavoratori dipendenti da maggio 2011 (su 46.778 pensioni di vecchiaia ai lavoratori dipendenti oltre 39.000
sono state erogate tra gennaio e aprile grazie alle uscite con le vecchie finestre). Per i dipendenti il crollo
delle pensioni di vecchiaia rispetto alle 90.108 accertate nei primi 11 mesi del 2010 è stato del 48%. Dal
prossimo anno scatteranno le regole previste dalla manovra correttiva (addio alle quote per l’anzianità, aumento per l’età di vecchiaia delle donne, cancellazio-
ne della finestra mobile ecc.) ma usciranno ancora con
le vecchie regole coloro che hanno maturato i requisiti nel 2011 e sono stati bloccati dalla finestra mobile.
Quindi il lavoratore dipendente che ha maturato i requisiti per la pensione a giugno 2011 uscirà a giugno
2012, ancora con la finestra mobile. Il calo complessivo delle pensioni ha riguardato sia i lavoratori dipendenti (da 191.666 a 134.243, con un -29,6%) sia gli autonomi (da 27.501 a 20.137 per i coltivatori diretti, da
53.416 a 38.107 per gli artigiani, da 46.362 a 32.369
per i commercianti).
Se si guarda solo alle pensioni di anzianità, il calo
è stato più consistente per gli autonomi che per i dipendenti. Nei primi 11 mesi del 2011, infatti, le nuove pensioni di anzianità liquidate dal fondo lavoratori dipendenti sono state 87.465, appena il 13,8% in
meno rispetto alle 101.558 dei primi 11 mesi del
2010. Per i trattamenti di anzianità dei dipendenti si
è registrato un aumento di 21.135 assegni rispetto ai
66.330 previsti dall’Inps, unico caso per il quale gli
assegni liquidati sono stati superiori a quelli previsti
Anno LXIII N. 2 Febbraio 2012
l’Artigianato 29
ARTIG_n2feb12 02/02/12 11.42 Pagina 30
associazione
pensioni
dall’Istituto (nel complesso tra vecchiaia e anzianità
sono stati nei primi 11 mesi del 2011 14.364 in meno rispetto alle attese).
Inps, in 11 mesi 130.640 anzianità, 2/3 con 40 anni
Nei primi 11 mesi del 2011 le nuove pensioni di
anzianità sono state 130.640, in calo del 20,1% sullo
stesso periodo del 2010. È quanto emerge da dati
Inps che l’ANSA è in grado di anticipare, secondo i
quali quasi i due terzi dei nuovi trattamenti di anzianità (84.205) sono stati liquidati grazie ad almeno 40
anni di contributi versati (quindi indipendentemente dall’età anagrafica). Sono invece usciti nel 2011
grazie alle quote (età più contributi) 46.435 lavoratori, poco più del 35% del totale.
È crollato rispetto al 2010 il numero di coloro che
sono usciti dal lavoro grazie alle “quote” per la pensione di anzianità. Nei primi 11 mesi del 2011 infatti sono usciti grazie alla somma di età e contributi
46.435 lavoratori dipendenti, a fronte dei 70.618
Trentino: evasione fiscale
in crescita del 13%
L’evasione fiscale in Trentino è cresciuta l’anno scorso
del 13%. Lo sostiene un rapporto di Krls Network
of Business Ethics per conto di Contribuenti.it
L’andamento è confermato dalle prime stime del
recupero delle imposte evase da parte delle agenzie
fiscali. L’Agenzia delle Entrate di Trento chiude il 2011
con un incremento degli incassi tra il 10 e il 15%: dai 75
milioni di euro del 2010 si dovrebbe tornare vicino agli
85 milioni. A questi si aggiungono i risultati dell’Agenzia
delle Dogane nel contrasto ai furbetti dell’Iva sulle
importazioni e delle accise sui carburanti: 20 milioni di
maggiori imposte accertate, per un totale, tra le due
agenzie, di oltre 100 milioni di evasione recuperata.
Secondo il network di professionisti Krls, nel 2011
l’imponibile evaso in Italia è cresciuto del 13,4%.
In termini di imposte sottratte all’erario siamo
nell’ordine dei 180 miliardi di euro. Tra le regioni dove
sono aumentati numericamente gli evasori fiscali è
in testa la Lombardia con il 15,3% di crescita, pari a
un più 15,9% di imposte evase, seguita dal Veneto
(+14,9%) e dalla Valle d’Aosta (+13,6%). Il Trentino Alto
Adige è sesto col 13,1% di incremento sul 2010.
Il rapporto pubblicato da Contribuenti.it sottolinea
che le maggiori aree di evasione si concentrano, oltre
che nell’economia criminale, nelle grandi aziende
e nell’economia sommersa, più che nella mancata
emissione di scontrini. Anche questo dato di tendenza
risulta coerente con i risultati delle agenzie fiscali
in Trentino.
La direzione provinciale di Trento dell’Agenzia delle
Entrate ha raggiunto e superato l’obiettivo di
30 l’Artigianato
Anno LXIII N. 2 Febbraio 2012
usciti nel complesso grazie alle quote nell’intero
2010 (-34,2%). Il numero di coloro che sono usciti
con almeno 40 anni di contributi versati è diminuito da 95.397 a 84.205 (-11,7%). Hanno tenuto soprattutto le uscite con almeno 40 anni di contributi
dei lavoratori dipendenti, passate da 57.574 dell’intero 2010 a 51.885 dei primi 11 mesi 2011 (-9,8%). riscossione, pari al dato dell’anno precedente,
svolgendo un minor numero di controlli, il 20% in meno,
che però sono risultati più mirati, più concentrati sui
soggetti maggiori e meno invasivi per le imprese. Gli
incassi erano stati pari a 84,9 milioni nel 2009, erano
scesi a 75,6 milioni nel 2010 e ora risalgono verso gli 85
milioni. Le maggiori imposte accertate, Irpef, Ires, Iva e
Irap, erano nel 2010 a quota 125,3 milioni. Non è ancora
disponibile la stima 2011.
Nel 2010 erano stati effettuati 7.251 accertamenti e
96 verifiche e ispezioni. Nell’anno appena trascorso
il numero dei controlli è diminuito del 20%, ma il valore
delle imposte riscosse è cresciuto di quasi altrettanto.
Va precisato peraltro che dei 400 dipendenti
dell’Agenzia in Trentino una buona metà non svolge
attività di verifica e controllo ma è dedicata ai servizi al
pubblico allo sportello. Risultati importanti sono stati
ottenuti anche dall’Agenzia delle Dogane di Trento,
deputata in particolare al controllo dell’Iva
intracomunitaria e delle accise, soprattutto sui prodotti
energetici, che da sole costituiscono un flusso di
pagamenti di circa 200 milioni l’anno.
L’Agenzia, che conta 90 dipendenti, ha un apposito
ufficio per le frodi negli scambi interni all’Unione
Europea, soprattutto sull’Iva. L’anno scorso sono state
accertate maggiori imposte da pagare per circa
20 milioni, che potrebbero dar luogo a riscossioni
altrettanto rilevanti. Si tratta soprattutto di frodi sull’Iva
nelle importazioni di veicoli e di carne, in cui sono
coinvolte anche imprese non trentine. L’altro grande
campo di controlli riguarda le agevolazioni e le esenzioni
sulle accise, che spesso vengono impropriamente
estese: ad esempio dai tir, che beneficiano di accise
agevolate, al suv del titolare d’azienda, che non
dovrebbe beneficiarne.
[S.F.]
ARTIG_n2feb12 02/02/12 11.42 Pagina 31
associazione
bilancio spese
Natale, consumi a picco:
spesi 400 mln in meno
Valgono 2,3 miliardi di euro i cibi
e le bevande consumati a tavola
tra il cenone della vigilia e
il pranzo di Natale, che nove italiani
su dieci hanno scelto di trascorrere
a casa con parenti o amici. È questo
il bilancio stimato dalla Coldiretti
che conferma come gli italiani
non rinuncino all’appuntamento più
tradizionale dell’anno, per il quale
però si è speso molto meno
dello scorso anno (-18%).
di Stefano Frigo
prevalere è stato il Made in Italy con meno caviale, ostriche, salmone e champagne e – sottolinea la Coldiretti – più bollito e pizze rustiche. Dal Natale 2011 esce rafforzata la tendenza alla
riscoperta del legame con i prodotti del territorio
che si è espressa a tavola nella preparazione delle ricette del passato: un appuntamento che, nonostante i profondi cambiamenti negli stili di vita, è fortemente radicato nella popolazione.
A
Saldi: Codacons, saranno flop
nonostante taglio spese Natale
Nonostante a Natale si siano spesi 48 euro in meno
a testa, la previsione per i saldi invernali è di un flop,
con un calo delle vendite dal 30 al 40%. Lo afferma il
Codacons, secondo il quale sono state confermate le
stime negative sul fronte dei consumi natalizi. «Ogni
cittadino – spiega l’associazione – ha effettuato tagli
nei vari settori relativi al Natale, dai regali agli addobbi per la casa, con la conseguenza che, rispetto agli anni passati, ogni cittadino ha speso mediamente 48 euro in meno».
E per i saldi partiti il 5 gennaio scorso le previsioni del Codacons non erano più ottimistiche: «Prevediamo il flop dei saldi invernali – spiega il presidente Carlo Rienzi –, i cittadini in un momento di grave
crisi come quello attuale, non ricorreranno agli sconti, e taglieranno ulteriormente gli acquisti. Rispetto
ai saldi invernali dello scorso anno, quest’anno saranno in clamoroso calo, con riduzioni delle vendite
che andranno dal 30 al 40%». La maggioranza delle tavole sono state infatti
imbandite con menu a base di prodotti o ingredienti nazionali con una spesa stimata – conclude
la Coldiretti – in 850 milioni di euro per pesce e
carni compresi i salumi, 490 milioni di euro per
spumante, vino e altre bevande, 400 milioni di euro per dolci con gli immancabili panettone, pandoro e panetteria, 270 milioni di euro per ortaggi,
conserve, frutta fresca e secca e 190 milioni di euro
per formaggi e uova.
La spesa per il pranzo di Natale in milioni di euro
Pesce, carne, ragù e salumi, ecc.
850
Spumante, vino e altre bevande
440
Dolci, panettone, pandoro
400
Frutta, ortaggi e conserve
270
Pasta e pane
200
Formaggi e uova
Totale
140
2.300
[Fonte: Elaborazioni Coldiretti]
Anno LXIII N. 2 Febbraio 2012
l’Artigianato
31
ARTIG_n2feb12 02/02/12 11.42 Pagina 32
associazione
confartigianato
A Natale scelti i dolci
made in Italy
I più golosi in Lombardia e a Milano
88.732 imprese artigiane tengono alta la bandiera dell’alimentazione made
in Italy: in un anno aumentate dell’1,4%, soprattutto in Lombardia, Umbria,
Piemonte. I nostri dolci piacciono sempre di più anche all’estero: in 8 mesi
export +8,6%.
ono 7.468.607 le famiglie italiane che a Natale hanno portato in tavola dolci artigiani.
È quanto emerge da un’indagine condotta dall’Osservatorio Ispo-Confartigianato. Tradizione, freschezza, qualità delle materie prime, cura della lavorazione sono le caratteristiche che, secondo la rilevazione
di Confartigianato, fanno preferire al 30% della popolazione italiana i dolci natalizi realizzati da 42.633 pasticcerie e panifici artigiani attivi nel Paese.
I più golosi di specialità artigiane legate alle prossime festività si trovano in Lombardia, con 1.300.601
famiglie che li prediligono rispetto ai prodotti industriali, e a Milano con 443.906 famiglie orientate su
questa scelta.
Seguono, a livello regionale, la Campania (695.360
famiglie) e la Sicilia (664.394 famiglie). Nella classifica
provinciale, Roma e Napoli si classificano al secondo e
terzo posto rispettivamente con 438.799 e 356.224 famiglie che a Natale consumeranno dolci artigiani.
Sotto controllo i prezzi di panettoni e pandoro, ma
anche delle altre 1.332 specialità tradizionali e tipiche
di ciascuna regione italiana. Confartigianato fa rilevare
che, nonostante i forti rincari dei costi delle materie
prime registrati in quest’ultimo anno (il prezzo dello
zucchero è aumentato del 16%, quello della farina del
7,3%, quello del burro del 6,7% e quello delle uova del
3,5%), i pasticceri artigiani si sono impegnati a contenere gli aumenti al 2,6%, quasi un punto in meno rispetto al 3,4% del tasso di inflazione registrato nello
stesso periodo.
La passione degli italiani per i prodotti alimentari artigiani dura tutto l’anno e, tra settembre 2010 e
settembre 2011, ha contribuito a far aumentare
dell’1,4% il numero delle imprese, pari a 1.227
aziende in più.
Una crescita che porta a 88.732 le imprese artigiane del settore alimentare, con 260.609 addetti,
in cui operano panificatori, pasticcerie, produttori di
pasta fresca, laboratori di cioccolato, norcinerie, attività di lavorazione e conservazione di frutta e ortaggi, produttori di olio e di specialità lattiero-casea-
S
32 l’Artigianato
Anno LXIII N. 2 Febbraio 2012
Popolazione e famiglie
che preferiscono dolci da ricorrenza artigianali
anno 2011 - popolazione con 18 anni e più
Regioni
Piemonte
Valle d’Aosta
Liguria
Lombardia
Trentino Alto Adige
Veneto
Friuli-Venezia Giulia
Emilia-Romagna
Toscana
Umbria
Marche
Lazio
Abruzzo
Molise
Campania
Puglia
Basilicata
Calabria
Sicilia
Sardegna
Totale
Popolazione
1.139.595
32.361
420.768
2.491.352
237.642
1.161.275
297.505
1.057.605
811.759
195.571
335.478
1.216.448
372.909
89.259
1.540.444
1.105.998
161.878
547.482
1.356.765
470.035
15.042.126
Famiglie
607.007
18.298
238.495
1.300.601
122.027
574.349
158.136
557.748
412.583
96.614
162.455
599.837
179.407
42.705
695.360
506.478
76.100
258.120
664.394
197.891
7.468.607
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat e ISPO- Confartigianato
%
8,1
0,2
3,2
17,4
1,6
7,7
2,1
7,5
5,5
1,3
2,2
8,0
2,4
0,6
9,3
6,8
1,0
3,5
8,9
2,6
100,0
ARTIG_n2feb12 02/02/12 11.42 Pagina 33
associazione
Le 20 province per numero di famiglie
che preferiscono dolci da ricorrenza artigianali
anno 2011 - popolazione di 18 anni e oltre
Regioni
Milano
Roma
Napoli
Torino
Palermo
Brescia
Bari
Catania
Salerno
Bergamo
Bologna
Genova
Varese
Firenze
Caserta
Verona
Padova
Monza e della Brianza
Lecce
Venezia
Popolazione
798.872
888.571
801.277
587.465
332.730
310.668
340.328
289.845
299.900
270.861
238.416
229.683
222.602
215.239
240.167
215.072
220.282
212.598
223.734
206.287
Famiglie
443.906
438.799
356.224
317.212
160.656
159.070
156.855
144.356
137.942
136.495
134.085
131.731
112.421
111.997
109.206
108.041
107.040
106.831
104.916
104.188
%
5,9
5,9
4,8
4,2
2,1
2,1
2,1
1,9
1,8
1,8
1,8
1,8
1,5
1,5
1,5
1,4
1,4
1,4
1,4
1,4
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat e ISPO-Confartigianato
rie, gelaterie, torrefazioni, produttori di vini, grappe,
birre artigianali. Le regioni dove nell’ultimo anno si
è registrato il maggiore aumento di imprese artigiane del settore alimentare sono la Lombardia
(+4%), seguita dall’Umbria (+2,8%), dal Piemonte
(+2%), dal Veneto (+1,9%), dall’Emilia Romagna
(+1,6%) e dall’Abruzzo (+1,5%).
A livello provinciale il boom di artigiani specializzati nell’alimentazione si registra a Lodi (+8,8%),
Milano (+6,9%), Enna (+6,3%), Monza e Brianza
(+5,1%), Pesaro e Urbino (+5%).
confartigianato
Export italiano di torte, panettone di Natale, altri
prodotti della panetteria, pasticceria, biscotteria
gennaio-agosto 2011 e gennaio-agosto 2010 - valori in milioni di euro
export
export composizione
Paesi
var.%
2010
2011
%
Francia
Germania
Austria
Regno Unito
Grecia
Russia
Svizzera
Spagna
Stati Uniti
Messico
Primi 10 mercati
Resto del mondo
Mondo
48,2
29,2
13,1
14,4
10,3
6,8
8,5
9,3
6,1
6,7
152,6
54,4
207,0
50,3
35,8
16,8
16,4
8,9
8,8
8,3
7,9
6,7
5,7
165,6
59,1
224,8
22,4
15,9
7,5
7,3
4,0
3,9
3,7
3,5
3,0
2,6
73,7
26,3
100,0
4,3
22,7
28,7
13,7
-13,9
28,1
-1,6
-15,3
10,3
-14,0
8,6
8,6
8,6
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat
Ma i dolci della tradizione natalizia made in Italy
non piacciono soltanto in Italia. Secondo Confartigianato, tra gennaio e agosto 2011, ne abbiamo esportati per un valore di 224 milioni di euro, con un aumento dell’8,6% rispetto ai primi 8 mesi del 2010. In
testa ai Paesi più affezionati alle nostre prelibatezze c’è
la Francia, seguita da Germania e Austria. Dall’inizio
dell’anno, i nostri cugini d’Oltralpe hanno comprato
50,3 milioni di euro di dolci (pari al 22,4% del nostro
export di questo tipo di prodotti). In Germania abbiamo esportato 35,8 milioni di pasticceria (15,9% del totale esportato), mentre in Austria il nostro export di
dolci è pari a 16,8 milioni (7,5% del totale).
Ed è ancora la Lombardia al vertice della classifica delle regioni italiane che esportano la maggior
quantità di prodotti alimentari: nel primo semestre
dell’anno da questa regione sono volati nel mondo
alimenti per un valore di 1,8 miliardi di euro. L’artigianato alimentare per comparto
imprese artigiane registrate al III trimestre 2011 e al III trimestre 2010
Comparto
III trim. 2011
%
III trim. 2010
var. ass.
var.%
Pasticceria e panifici
42.633
48,0
42.289
344
0,8
Servizi di ristorazione: cibi da asporto
31.886
35,9
30.968
918
3
Pasta
4.443
5,0
4.516
-73
-1,6
Conservazione di carne e produzione
di prodotti a base di carne
2.562
2,9
2.586
-24
-0,9
Lattiero-casearia
1.808
2,0
1.737
71
4,1
Lavorazione e conservazione pesce, frutta e ortaggi
860
1,0
877
-17
-1,9
Produzione di oli e grassi vegetali e animali
926
1,0
954
-28
-2,9
Lavorazione delle granaglie, produzione di amidi
e di prodotti amidacei
852
1,0
883
-31
-3,5
Distillerie, vini, birre e altre bevande
820
0,9
811
9
1,1
Tè, caffè, condimenti e spezie
654
0,7
654
0
0
Cacao e cioccolato
372
0,4
377
-5
-1,3
Altri produttori alimentari
Totale
916
1,0
853
63
7,4
88.732
100,0
87.505
1.227
1,4
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Unioncamere - Infocamere, Movimprese
Anno LXIII N. 2 Febbraio 2012
l’Artigianato 33
ARTIG_n2feb12 02/02/12 11.42 Pagina 34
associazione
consorzi
Consorzio Edile Decoratori
e Complementari
Artigiani Trentini
di Giorgio Dellagiacoma Responsabile Area Reti di Impresa
Consorzio Edile Decoratori e Complementari Artigiani Trentini
in sigla “CEDEC ART”
Nome Consorzio Edile Decoratori e Complementari
Artigiani Trentini in sigla “CEDEC ART”
Locazione Sede Legale: Via Brennero, 182 - 38121 Trento
Sede amministrativa e operativa:
via Lunelli, 83 - 38121 Trento - tel. e fax 0461.830326
Categoria edilizia e complementari
Consorziati 46
Il Global Service che cercavi
Il Consorzio Edile Decoratori e Complementari Artigiani Trentini, in sigla
“CEDEC ART”, nasce nel settembre
del 2009 dall’unione di alcuni artigiani trentini, professionisti con anni
d’esperienza e specializzati nelle
principali attività edili.
Le motivazioni di base che hanno
portato alla nascita del Consorzio
sono state quelle di offrire la possibilità a piccole imprese artigiane di
formare un gruppo efficiente e funzionale che abbia le capacità e i numeri per:
• fronteggiare la crisi del settore;
• coordinare e incrementare l’attività delle imprese consorziate;
• formare un gruppo acquisti che
permetta di ottenere dai fornitori
scontistiche più vantaggiose;
• concorrere e partecipare agli appalti provinciali, pubblici e privati
anche di grossa entità, distribuendoli territorialmente, in caso di aggiudicazione, alle aziende consorziate basandosi su un preciso
regolamento interno.
34 l’Artigianato
CEDEC ART concretizza il desiderio
di offrire i migliori servizi nel settore
delle costruzioni e finiture edili. Grazie alla forma consortile, si uniscono
di fatto esperienza e alta professionalità delle aziende consorziate, consentendo una migliore gestione di
qualsiasi tipologia di commesse e
forniture, garantendo inoltre competenza, qualità e puntualità.
Tutto ciò permette a CEDEC ART, nonostante sia una realtà aziendale giovane, di essere estremamente dinamica e in grado di operare su tutto il
territorio regionale e nazionale.
Attività e specializzazioni
CEDEC ART non è solamente prestazione di singole lavorazioni, ma è stato concepito per offrire un servizio
“Global Service”, ossia in grado di
coordinare e supervisionare l’opera
edile, dalla progettazione fino alla
completa realizzazione, fornendo così
al cliente un affiancamento ottimale
durante tutto il percorso di realizzazione dell’opera. Inoltre molte aziende
consorziate CEDEC ART hanno con-
Anno LXIII N. 2 Febbraio 2012
seguito certificazioni ISO e attestazioni SOA e rivolgono una particolare attenzione al risparmio energetico e
all’utilizzo di prodotti eco-compatibili.
I servizi
Sono rivolti ad amministrazioni pubbliche e privati, che abbiano la necessità di:
• costruire nuove case, anche di classe “A” a basso consumo energetico;
• ristrutturare e ampliare edifici esistenti, proponendo varie soluzioni
abitative.
CEDEC ART è specializzato in:
• costruzione di edifici in muratura
e in legno;
• opere da pittori: imbiancatura, coibentazioni, decorazioni;
• lavorazioni in cartongesso, controsoffittature;
• restauro artistico: conservazione
beni culturali e belle arti;
• impianti elettrici e termoidraulici;
• rivestimenti in legno;
• carpenteria metallica e in legno;
• fornitura e montaggio serramenti in legno, metallo e pvc;
ARTIG_n2feb12 02/02/12 11.42 Pagina 35
associazione
• impermeabilizzazioni edili;
• opere di lattoneria;
• pavimentazioni;
• arredo urbano.
Ai clienti, oltre a proporre le migliori
soluzioni da adottare, viene offerta
l’assistenza per la presentazione delle
pratiche relative a contributi, agevolazioni fiscali e risparmio energetico.
Stratigrafia completa della parete certificata
Esperienza e passione
Il Consorzio ha partecipato alla fiera
“Made Expo 2011”, fiera internazionale dell’architettura - edilizia - design,
che si è tenuta a Rho (MI), dal 5 all’8
ottobre 2011, e alla fiera “Klimahouse 2012”, fiera internazionale specializzata per l’efficienza energetica
e la sostenibilità in edilizia, che si è
tenuta a Bolzano (BZ), dal 26 al 29
gennaio 2012. La partecipazione di
CEDEC ART a queste due principali
manifestazioni fieristiche ha avuto
due intenti principali:
• presentare in anteprima la parete
certificata per case in legno “Dolomiti Platform-Frame System”;
• promuovere CEDEC ART come un
Consorzio Global Service, in grado
di fornire un servizio completo nel
settore dell’edilizia abitativa.
Negli stand fieristici è stata esposta
la nostra parete certificata in laboratorio completa di rivestimenti a cappotto, contropareti, serramenti, impianti elettrici e finita con pitture e
decorazioni murali.
Questa certificazione innovativa ha
destato la curiosità e l’attenzione da
parte di tecnici e visitatori e ha permesso di acquisire numerosi contatti
e proposte di lavoro. Diversi sono stati gli appalti sia pubblici che privati
che CEDEC ART si è finora aggiudicato e che con fierezza ha visto collaborare in sinergia le varie categorie di
artigiani appartenenti al Consorzio.
Il più importante appalto che il Consorzio si è aggiudicato riguarda la so-
Case in legno in costruzione
praelevazione interamente in legno di
un’abitazione privata, che ha coinvolto
diverse imprese consorziate, ognuna
specializzata nella propria attività, e
che è stato realizzato in tempi record,
con grande soddisfazione sia da parte del cliente che delle ditte coinvolte.
Citiamo inoltre la ristrutturazione nel
centro storico di Trento di un noto ristorante. CEDEC ART ha inoltre collaborato con imprese edili, aggiudicandosi il completamento di abitazioni
private in diverse regioni del centronord Italia. All’interno del Consorzio
inoltre è stato formato un importante
gruppo acquisti che oltre a permettere ai consorziati di acquistare prodotti
e materiali con scontistiche e offerte
più vantaggiose, permette di raggiungere determinati fatturati che consentono il riconoscimento al Consorzio di
un importante premio di fine anno che
si riflette a beneficio dei consorziati
utilizzatori di tale servizio.
consorzi
lente a tre piani di edificio. Sono costituite da:
• pacchetto cappotto esterno in lana di roccia;
• struttura portante a telaio o in legno massiccio X-Lam;
• struttura metallica zincata quale
supporto per cartongesso;
• isolazione con pannelli rigidi in
lana di roccia doppia densità;
• controparete in gesso-fibra e gesso rivestito, comprendente l’intercapedine necessaria per gli impianti tecnologici.
La stratigrafia completa delle pareti
esterne DOLOMITI PLATFORM-FRAME SYSTEM® e DOLOMITI X-LAM
SYSTEM® è stata certificata in laboratorio per quanto riguarda la resistenza al fuoco, l’abbattimento acustico e la curva termico-igrometrica.
I rapporti delle prove effettuate per
le certificazioni riportano i risultati
ottenuti sulle pareti nella loro completezza compresi gli impianti, permettendo di semplificare il lavoro di
tecnici specializzati nella progettazione degli edifici a basso consumo
energetico e antisismici.
Ora grazie a CEDEC ART sono a disposizione dati certi per progettare
un edificio in legno a basso consumo energetico con caratteristiche di
resistenza al fuoco più che ottimali.
Obiettivi futuri
Pareti certificate
Dolomiti Platform-Frame System®
e Dolomiti X-Lam System®
Le pareti esterne sono state studiate
e realizzate da CEDEC ART in collaborazione con Knauf, Caparol, Rockwool
e Silvestri strutture in legno.
Le prove sono state eseguite con
due tipi di parete, una a telaio e l’altra a pannello X-Lam.
Per la prova alla resistenza al fuoco
sono state ambedue caricate simulando un carico sovrastante equiva-
Intervento carpenteria metallica
Dedicare parte delle proprie energie
alla ricerca di nuove ed efficaci soluzioni nel campo delle costruzioni in
legno e muratura. Ottenere le attestazioni SOA per le classificazioni riguardanti le attività offerte da CEDEC ART. Fornire ai propri clienti un
nuovo, confortevole ed eco-compatibile modo di costruire, progettando e realizzando edifici con pareti
esterne in legno certificate DOLOMITI PLATFORM - FRAME SYSTEM® e
DOLOMITI X-LAM SYSTEM®.
Chi fosse interessato ad avere approfondimenti
in merito alle pareti certificate,
ai servizi offerti, alle modalità di adesione
e non per ultimo al Consorzio Edile Decoratori
e Complementari Artigiani Trentini,
in sigla “CEDEC ART” può contattare gli uffici
amministrativi del Consorzio
al numero 0461.830326
o tramite posta elettronica all’indirizzo:
[email protected]
Anno LXIII N. 2 Febbraio 2012
l’Artigianato 35
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associazione
assicurazioni
Le polizze “Indennità
di Lunga Durata”
(Long Term Care)
La Long Term Care (in sigla LTC) eroga una copertura finanziaria che garantisce
un’adeguata assistenza nel caso in cui l’Assicurato si trovi in condizioni di
non autosufficienza provocata non solo da infortunio o malattia ma anche
da senescenza (cioè il naturale invecchiamento).
di Walter Tamanini
Italia è un Paese che sta invecchiando e nel
quale è sempre maggiore l’incidenza delle
persone disabili in età avanzata.
Come risulta da fonti ISTAT il 40% delle persone
con più di 80 anni non è autosufficiente e necessita
di adeguata assistenza; a questi dobbiamo aggiungere anche i giovani che per i più svariati motivi (incidente, malattia, ecc.) sono divenuti disabili.
Per tutti questi soggetti l’assistenza sociosanitaria
dispone, ad oggi, di fondi che coprono solo un terzo
del fabbisogno reale.
Alcune regioni concorrono con iniziative proprie
a migliorare il livello assistenziale e, fortunatamente,
la nostra Provincia è fra queste garantendo nei limiti
di bilancio un aiuto, ma non è però sufficiente a coprire tutte le realtà presenti sul territorio.
L’
Gran parte del peso, anche e soprattutto economico, dell’assistenza a un disabile grava sulla famiglia e come rilevato da un’indagine del CENSIS il
29,4% ricade sul coniuge, il 40,8% sui figli i quali
sempre più spesso si vedono costretti a ricorrere alla
badante (18,6% dei casi): «… laddove il supporto della rete famigliare non è più sufficiente – avverte, infatti, il CENSIS – è massiccio il ricorso al mercato dell’assistenza privata e delle badanti e pagare di tasca
propria un minimo servizio di assistenza domiciliare
(ma anche le Case di Riposo non si possono definire… economiche) può senza fatica distruggere i risparmi di una vita, e non soltanto di chi ha un reddito medio-basso.
Una possibile soluzione è costituita dalle polizze
Long Term Care, letteralmente “assistenza a lungo
termine”, le quali garantiscono una tutela a quanti
vengano a trovarsi nelle condizioni poco sopra accennate.
In Italia questo genere di polizze non è molto diffuso, colpa in parte anche delle Compagnie di Assicurazione, mentre in Europa e in America hanno una
significativa diffusione seppure in modi diversi.
In Germania, ad esempio, dal 1995 vige un sistema di assicurazione pubblica obbligatoria dove tutti
contribuiscono proporzionalmente al proprio reddito. Nei Paesi del Nord America (Stati Uniti e Canada)
sono quasi esclusivamente le Compagnie private di
assicurazione a offrire questo genere di coperture
mentre la Francia è a metà strada tra il modello tedesco e americano e grazie a un sistema misto privato/pubblico è garantita l’assistenza anche ai cittadini
meno abbienti.
Ma cosa sono le polizze Long Term Care?
Innanzitutto dobbiamo chiarire il concetto di
“non autosufficienza”.
È il non poter condurre autonomamente la propria vita quotidiana senza l’ausilio di una terza per-
36 l’Artigianato
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associazione
assicurazioni
sona per poter svolgere attività come lavarsi, vestirsi
e svestirsi, nutrirsi e muoversi (sono chiamate “Attività della vita quotidiana”) all’interno della propria
abitazione.
Generalmente è considerato non autosufficiente
chi non è in grado di svolgere senza aiuto almeno tre
delle quattro azioni indicate nelle condizioni generali di assicurazione, oppure non raggiunge un determinato risultato sommando il punteggio delle varie
attività; quando questo accade, la polizza garantisce
l’erogazione della prestazione assicurata.
Le statistiche dicono che le cause più frequenti
che rendono una persona non autosufficiente sono
in ordine: la demenza senile, le malattie cardiovascolari, le fratture, le neoplasie, il morbo di Parkinson,
l’Alzheimer.
Vediamo ora le caratteristiche di questa polizza.
La Long Term Care (in sigla LTC) eroga una copertura
finanziaria che garantisce un’adeguata assistenza nel
caso in cui l’Assicurato si trovi in condizioni di non
autosufficienza provocata non solo da infortunio o
malattia ma anche da senescenza (cioè il naturale invecchiamento).
Le polizze LTC entrano in azione quando si perde
la capacità di svolgere, anche in parte, gli atti elementari della vita e operano con due diverse prestazioni: la prima economica, cioè mediante il pagamento di una rendita determinata generalmente nel
momento in cui si stipula il contratto; la seconda di
servizio o assistenziale cioè offrendo all’Assicurato
un’assistenza diretta presso centri convenzionati direttamente con la Compagnia assicurativa.
timo momento, quando cioè si sta per raggiungere
lo stato di bisogno per cui la Compagnia assicuratrice sarebbe costretta a pagare. Questo periodo varia
da 0 (zero) giorni in caso di infortunio (quindi nessun periodo di carenza) a un anno per quanto riguarda demenza senile, neoplasie, Morbo di Parkinson e
altro ancora, ma può raggiungere, per determinate
patologie, anche i tre anni a seconda dei vari testi di
polizza.
Con “esclusioni”, invece, si intendono tutti quei
casi in cui le Assicurazioni non pagano ed è un aspetto da controllare attentamente in quanto si rischia di
pagare un premio per diversi anni
per poi, al momento della necesGeneralmente è considerato non autosufficiente sità, non ricevere nulla.
Generalmente le Compagnie
chi non è in grado di svolgere senza aiuto
non coprono situazioni di disabialmeno tre delle quattro azioni indicate
lità quando queste sono provocate
nelle condizioni generali di assicurazione
da uso di stupefacenti o alcool oppure sono conseguenze di infortu(lavarsi, vestirsi e svestirsi, nutrirsi e muoversi
ni o malattie preesistenti e non diautonomamente).
chiarate nel momento in cui si
stipula il contratto.
Parlare di costi non è possibile in quanto ogni AsAttualmente esistono due tipi di polizze:
sicuratore determina il proprio premio anche in con• le polizze L.T.C. del tipo malattia rimborsano solo
siderazione del fatto che ogni Compagnia ha il prole spese mediche sostenute nel periodo in cui non
prio pacchetto di offerta.
si è autosufficienti secondo lo stesso principio delIn conclusione parliamo di beneficio fiscale.
le polizze malattia;
Se stipulate dopo il 31/12/2000 le polizze LTC, sia
• le polizze L.T.C. di tipo “polizze vita”, invece, fornidi
tipo
vita che malattia, sono deducibili IRPEF nella
scono all’Assicurato una rendita, la quale è vitalizia
misura
del 19% dei premi versati per un massimo di
e indipendente dalle spese sostenute, dal momento
€
1.291,14
(attenzione: il cumulo con altre polizze
in cui si verifica la perdita dell’autosufficienza. Anvita o infortuni eventualmente già presenti non può
che queste polizze, come del resto tutte le altre tipooltrepassare detto importo).
logie, stabiliscono all’interno del contratto “carenPer godere dei benefici fiscali occorre, però, che le
ze” ed “esclusioni”.
polizze prevedano l’erogazione di una rendita (la
quale non è tassata) oppure di un capitale e che il
Vediamo cosa sono.
rimborso dell’Assicurazione (totale o parziale) sia riCon “carenza” è inteso un periodo (detto periodo
ferito al costo dell’assistenza fornita al non autosuffidi carenza) nel quale si pagano i premi, ma non si ha
ciente e non ad altri generi di spesa. copertura; questo per evitare che ci si assicuri all’ul-
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cultura
Castello del Buonconsiglio
Intervista al direttore
Franco Marzatico
Incontro con Franco Marzatico, direttore del Castello del Buonconsiglio
dal 1995, per avere un bilancio dell’attività, con particolare attenzione a quella
dell’anno passato e alle proposte future.
di Paolo Aldi
l Castello del Buonconsiglio è il più vasto e importante complesso monumentale della regione
Trentino-Alto Adige e sede di importanti collezioni. Una parte di queste è esposta in due delle sedi
periferiche, ossia a Castel Beseno e a Castel Stenico.
Una terza sede periferica è quella di Castel Thun con
le sue ricche collezioni d’arte, la preziosa biblioteca e
lo straordinario archivio.
A Castel Beseno è presentata la raccolta di armi
bianche, mentre a Stenico si possono ammirare le armi da fuoco leggere. Qui inoltre, dall’estate del 2008,
dopo il recupero e la riapertura di molti ambienti, sono esposte la raccolta di campane antiche (secc. XIVXVIII), di ferri battuti, d’intagli e di arredi di legno e
mobili di gusto popolare, di recipienti di rame per
l’uso della cucina, di chiavi e forzieri; inoltre stufe del
secolo XVIII con numerose formelle in maiolica. In
questo castello sono anche conservati dipinti, cassoni nuziali decorati a intaglio e a intarsio, e mobili di
pregio, tutti provenienti dai depositi del Castello del
Buonconsiglio.
Una terza sede periferica è quella di Castel Thun
con le sue ricche collezioni d’arte, la preziosa biblioteca e lo straordinario archivio. Il castello è circondato da un vasto sistema di fortificazioni costituito da
torri, mura, bastioni e fossati. All’interno del Palazzo
Signorile si susseguono numerose sale, che conservano i ricchi arredi originari e un’interessante quadreria di famiglia. L’ambiente più celebre è la cinquecentesca Stanza del Vescovo, interamente rivestita di
legno di cirmolo; ma vi sono cucine, una sala d’armi,
salotti e stanze da letto.
Dal 1995 direttore del Castello del Buonconsiglio è Franco Marzatico. Abbiamo chiesto un incontro e di potergli fare delle domande per avere un
bilancio dell’attività, con particolare attenzione a
quella dell’anno passato e alle proposte future.
D. Direttore Marzatico, la sorprende che una rivista espressione diretta del mondo artigiano, quale
“l’Artigianato”, la intervisti interessandosi all’attività
del Castello del Buonconsiglio?
I
38 l’Artigianato
Anno LXIII N. 2 Febbraio 2012
FRANCO MARZATICO
Franco Marzatico, direttore
del Castello del
Buonconsiglio di Trento dal
1995, è prima di tutto un
archeologo. Ha alle spalle
una grande attività: 79
campagne di scavo, di cui 31
sotto la sua direzione. Ha
curato oltre trenta mostre a
tema archeologico. Ampia
Franco Marzatico,
l’attività di pubblicazione di
direttore del Castello
saggi,
articoli scientifici. È un
del Buonconsiglio
apprezzato conferenziere. Laureato in lettere e specializzato in archeologia
a Bologna, con master alla Bocconi in
management culturale, si è dimostrato direttore
di successo: dagli ori delle steppe all’antico
Egitto, Rembrandt, i vetri veneziani, Castel Thun.
La sua grande passione: le immersioni e la
ricerca archeologica subacquea. La sua
specialità è la preistoria.
R. Mi fa molto, molto piacere, e non mi sorprende.
È lunga, in effetti, la collaborazione tra il Castello del
Buonconsiglio e il mondo artigiano trentino. Si datano al 1997 le prime collaborazioni con Scartezzini e
poi con il Consorzio dell’artigianato artistico. Nei nostri bookshop proponiamo prodotti dell’artigianato
artistico trentino. Penso anche che i nostri castelli e le
nostre collezioni siano possibilità di suggestioni ed
elemento di spunto per creazioni artistiche attuali.
D. Ad esempio?
R. Il Castello di Stenico è una miniera che raccoglie l’antico artigianato artistico del trentino e del Tirolo, oggetti di legno, stampe, carte da gioco, arcolai,
scatole dipinte. E opere di ferro quali le ringhiere.
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cultura
Questo mese vi consigliamo
di visitare:
Arte Sella - Val di Sella, Borgo Valsugana
Opere dalla collezione permanente dell’Associazione
Il mondo animale di Arte Sella - sino alla primavera
Orari: ore 10.00 - 17.00
Centro Arte Contemporanea - Cavalese
Carlo Orsi fotografo - sino all’8 aprile
Mart - Museo d’Arte Moderna e
Contemporanea - Rovereto (TN)
Gillo Dorfles
Opere recenti - sino al 12 febbraio
Il Castello di Stenico offre scoperte straordinarie all’artigiano interessato.
D. Marzatico, ci dica, com’è andato il 2011?
R. Lo considero un anno positivo. Abbiamo confermato i dati degli anni precedenti. Malgrado alcune criticità che ci preoccupavano sin dall’inizio: l’aumento delle tariffe, la fine delle esenzioni ai visitatori
over sessantacinque, la crisi economica.
D. Vuole darci dei dati?
R. Volentieri. I nostri visitatori sono stati circa
120.000 al Castello del Buonconsiglio, 18.000 al Castello di Stenico, 109.000 al Castello di Thun e 34.000
a Castel Beseno. Un totale di 282.000 visitatori.
Diango Hernández
Living Rooms, a Survey - sino al 26 febbraio
Carlo Valsecchi
San Luis - sino al 26 febbraio
La donazione Bentivoglio - sino al 22 gennaio
Casa d’Arte Futurista Fortunato Depero
Rovereto (TN)
Nuovi Futuristi - sino al 26 febbraio
Paolo Maria Deanesi - Rovereto
Dacia Manto, Wood Seer - sino al 18 febbraio
Studio 53 Arte - Rovereto
Luciano Civettini
Nessun bosco è immobile - sino al 25 febbraio
Arte Boccanera Contemporanea - Trento
D. Quanti paganti?
R. 189.000 visitatori hanno pagato il loro biglietto
e così la nostra biglietteria ci permette di coprire oltre
il 30% dei nostri costi. Un risultato importante e non
comune. Ciò ci rende particolarmente soddisfatti.
Group show
Best Wishes 2012 - sino all’11 febbraio
Orari: ore 10.00 - 13.00 e 16.00 - 19.00 / domenica,
lunedì e festivi su appuntamento
Castello del Buonconsiglio - Trento
D. Tutto bene quindi?
R. Riscontriamo che la crisi economica ha inciso,
come non sono stati indifferenti i risvolti dell’aumento delle tariffe e diminuzioni delle agevolazioni. C’è
stato un certo calo di visite di gruppi di anziani e la
scelta, spesso, delle opportunità di visita meno costose.
D. Come pensate di operare quest’anno con la
consapevolezza, temiamo, di un altro anno difficile?
R. Con spirito positivo e nella continuità della nostra convinzione di operare con il giusto equilibrio nel
condurre l’istituzione senza cadere nelle sirene del
museo cui preme far crescere cultura e sensibilità, mettendo in secondo ordine ogni concetto economico, o
in quelle del museo aziendalista che ha quale mission
il fare utile. Credo che in un periodo di crisi ci voglia
equilibrio con la convinzione che aumentano da una
parte le responsabilità di trasparenza e la ricerca di investire al meglio le economie e dall’altra che la cultu-
Difesa e governo del paese: Il Landlibell trentino-tirolese
del 1511 - didattico divulgativa - sino al 4 marzo
Galleria Il Castello - Trento
Collettiva - Charta, chartae - sino al 28 gennaio
Studio d’Arte Raffaelli - Trento
Pierluigi Pusole - Special Event - sino al 29 febbraio
ra non è un lusso. Rimane fondamentale espandere il
messaggio che l’arte, la cultura che ti fa pensare, giudicare, acquisire una dimensione critica è qualificante
per l’individuo e l’intero contesto sociale.
D. Che tipo d’intervento? Quali ricerche e mostre?
R. Attraverso le mostre che produciamo vogliamo
fornire varie possibilità di lettura. Fatto salvo il rigore
scientifico cerchiamo di attrarre l’attenzione, di svilup-
Anno LXIII N. 2 Febbraio 2012
l’Artigianato 39
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cultura
DIFESA E GOVERNO
DEL PAESE
Il Landlibell trentino-tirolese
del 1511
Luogo Trento, Castello
del Buonconsiglio
Sino al 4 marzo 2012
Orario 9.30 - 17.00
chiuso il lunedì
Il 23 giugno 1511 la Dieta
tirolese riunita a Innsbruck
redige il Landlibell, l’atto che
sancisce uno stretto
collegamento tra il Principato
vescovile di Trento, con i suoi
corpi sociali (capitolo
cattedrale, magistrato
consolare, aristocrazia
vescovile, comunità di valle),
e la Contea del Tirolo, con
i suoi ceti (aristocrazia, clero,
città e giurisdizioni rurali).
Su questa base nascono forti
legami, ma insieme forti
tensioni, tra Principato
pare percorsi che incontrino l’interesse di un pubblico
che è naturalmente eterogeneo. Il nostro pubblico è
composto di una parte particolarmente preparata, che
vuole un prodotto di qualità e grande approfondimento, e di un’altra composta di turisti che sono in Trentino attirati prima di tutto dal paesaggio, dalla montagna e poi dall’offerta del museo.
vescovile, Contea e ceti
tirolesi. Il Landlibell
è infatti un testo in sé
chiaro, che dà però vita a
un sistema estremamente
ambiguo, fonte nel tempo
di diverse incomprensioni
tra le parti. In questo
risiede il fascino e
l’interesse del documento,
che merita certo
di essere ricordato
perché la sua importanza non si limita all’anno 1511,
né al solo ambito militare, ma segna quasi trecento
anni di storia trentino-tirolese, determinando
importanti sviluppi in diversi settori della vita
politica, economica e sociale.
La mostra, a carattere didattico-divulgativo, descrive
al pubblico non specialista le importanti ma
complesse tematiche che ruotano attorno al
Landlibell, isolando tra queste alcuni concetti-base.
L’illustrazione dei vari contenuti avviene tramite
l’esposizione di documenti e materiali rappresentativi,
che saranno poi raccolti in catalogo, pannelli didattici
e agili didascalie esplicative. L’allestimento muove
dal testo originale del Landlibell per allargarsi subito
ai diversi aspetti del sistema, del “mondo” potremmo
dire, che tra primo Cinquecento e primo Ottocento
gravita attorno al documento del 1511.
e delle nostre ricerche che si rivolgono al pubblico e
diventano anche testi universitari. Questi sono indispensabili accrediti nei confronti delle altre istituzioni
museali con cui intrecciamo collaborazioni.
D. Collaborazioni?
R. Numerose e indispensabili. Con grandi musei,
con ambiti scientifici di eccellenza, in Italia e in Europa. Ad esempio con Torino per l’Egitto, Venezia per il
vetro, Graz per l’armeria, Monaco, Zurigo. Ogni anno
produciamo cataloghi ed edizioni delle nostre mostre
D. Direttore Marzatico, può farci un esempio?
R. La primavera scorsa una nostra produzione culturale è approdata con successo a Monaco di Baviera.
La nostra mostra “Le grandi Vie delle Civiltà”, dopo
l’esposizione a Trento, è stata inaugurata presso il
prestigioso Archäologische Staatssammlung. La rassegna ha messo in luce gli “incontri e scontri di civiltà” attraverso una selezione degli importanti reperti che erano in mostra a Trento.
Loggia di Romanino, Castello del Buonconsiglio
D. E per il 2012 quali progetti?
R. Abbiamo in programma una mostra distribuita
su due sedi: Castello del Buonconsiglio e Castel Beseno.
Dal 23 giugno al 18 novembre 2012 l’arte della guerra
sarà protagonista con una magnifica mostra dedicata
alle armi rinascimentali intitolata “I cavalieri dell’imperatore: Duello e guerra nelle armerie rinascimentali”. A Castel Beseno, dove è stato rivisto completamente il percorso e l’allestimento museale, saranno protagonisti la
battaglia, l’assedio, le armi e le strategie militari, al Castello del Buonconsiglio si respirerà l’atmosfera del
duello, dell’amor cortese e delle virtù eroiche. La mostra sarà ricca di postazioni multimediali, filmati e ricostruzioni scenografiche di grande effetto. 40 l’Artigianato
Anno LXIII N. 2 Febbraio 2012
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associazione
categorie
Fiere
ed Eventi
Nuovo servizio per le aziende
di Veronica Costa
partire da gennaio 2012 l’Area Categorie ha
attivato un nuovo servizio con l’obiettivo di
promuovere e facilitare l’attività commerciale di tutte le aziende associate: la gestione di Fiere ed
Eventi a carattere nazionale e internazionale.
Il servizio si caratterizza per informare, accompagnare e gestire – a seconda dei casi – le aziende in riferimento alla partecipazione a Fiere ed Eventi quali
momenti di interesse per confronto, commercializzazione, vendita e rapporti con clienti/fornitori o altre
aziende.
A
Attualmente si sta verificando l’interesse degli associati in riferimento a tre Fiere:
Fiera Internazionale di Lione
Si svolgerà a Lione (Francia) dal 16 al 26 marzo 2012.
La Fiera è il più importante appuntamento della regione Rhone-Alpes e si caratterizza per essere aperta
al pubblico con vendita diretta. In occasione di questa edizione sarà allestito uno “Spazio Italia” all’interno del padiglione Couleurs du monde, con l’obiettivo di valorizzare la creatività e l’originalità del made
in Italy nei settori dell’artigianato, della bigiotteria,
dell’arredamento interni/esterni, delle decorazioni in
legno, metallo, pietra e vetro, dei giocattoli e dei prodotti di bellezza.
Floriade 2012
L’Expo Internazionale della Floricoltura e dell’Orticoltura che si terrà a Venlo (Paesi Bassi) dal 5 aprile al
7 ottobre 2012, quale potenziale momento di condivisione e confronto su tematiche e iniziative del settore.
Kreativ 2012
Si svolgerà a Bolzano il 14-15-16 settembre 2012.
È un “Salone delle Arti, della manualità creativa e
della decorazione” che permette alle aziende di essere presenti con un’attività sia espositiva commerciale, sia dedicata a dimostrazioni e corsi.
Il servizio informa, accompagna
e gestisce le aziende in riferimento
alla partecipazione a Fiere
ed Eventi quali momenti di interesse
per confronto, commercializzazione,
vendita e rapporti con
clienti/fornitori o altre aziende.
Tutte le aziende possono manifestare il proprio interesse inviando la scheda scaricabile on-line sul sito
dell’Associazione Artigiani nella sezione Area Categorie - Fiere ed Eventi, oppure attaverso il coupon riportato a pagina seguente.
Queste sono solo le prime occasioni che vi proponiamo: l’ufficio attualmente si sta strutturando per
soddisfare sempre più le richieste delle aziende e per
essere braccio operativo nello sviluppo di possibilità
aziendali degli associati.
Ma le novità non sono finite: a breve verrà attivato
anche un servizio per tutte le aziende che intendono
intraprendere operazioni commerciali con l’estero, che
andrà sotto il nome di “Internazionalizzazione”. Anno LXIII N. 2 Febbraio 2012
l’Artigianato 41
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associazione
categorie
16/26 marzo 2012, Fiera Internazionale di Lione - FRANCIA
Associazione Artigiani
SCHEDA DI MANIFESTAZIONE DI INTERESSE
da inviare via fax allo 0461.824315 o per posta elettronica all’indirizzo [email protected]
Si prega cortesemente di segnalare il proprio interesse all’iniziativa il prima possibile
Azienda
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Indirizzo
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Tel.
Fax
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e-mail
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Cell.
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Persona da contattare
Attività svolta
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5 aprile/7 ottobre 2012, Floriade 2012, Venlo - PAESI BASSI
Associazione Artigiani
SCHEDA DI MANIFESTAZIONE DI INTERESSE
da inviare via fax allo 0461.824315 o per posta elettronica all’indirizzo [email protected]
Si prega cortesemente di segnalare il proprio interesse all’iniziativa il prima possibile
Azienda
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Persona da contattare
Attività svolta
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14-15-16 settembre 2012, Kreativ 2012 - BOLZANO
Associazione Artigiani
SCHEDA DI MANIFESTAZIONE DI INTERESSE
da inviare via fax allo 0461.824315 o per posta elettronica all’indirizzo [email protected]
entro e non oltre venerdì 2 marzo 2012
Azienda
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Indirizzo
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Tel.
Fax
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e-mail
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Cell.
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Persona da contattare
Attività svolta
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associazione
categorie
Good Energy Award 2012,
aperte le iscrizioni
Iscrizioni dal 3 gennaio 2012 al 30 marzo 2012
ome comunicatoci da Trentino Sviluppo sono
aperte le iscrizioni alla terza edizione del premio, ideato dallo Studio Bernoni, dedicato alle
aziende che operano nel settore delle energie alternative. Iscrizioni dal 3 gennaio 2012 al 30 marzo 2012.
Il bando è aperto a tutte le ditte che puntano all’eccellenza in una delle seguenti categorie:
• Producer - per le imprese produttrici di energia da
fonti rinnovabili;
• Constructor - per le imprese costruttrici di impianti
per la produzione di energia da fonti rinnovabili;
• Energy Efficiency - per le imprese che abbiano
adottato politiche volte al risparmio energetico e al
conseguimento dell’efficienza energetica.
C
L’ADESIONE L’adesione all’iniziativa “Good Energy
Award 2012” è gratuita ed è rivolta alle società operanti nei settori della produzione e distribuzione di
energie rinnovabili, nonché alle società che attuano
politiche di risparmio energetico, come meglio specificato nel presente bando.
CANDIDATI Possono partecipare al presente bando le
imprese, in qualunque forma costituite, che operino
sul territorio nazionale e che:
• siano produttrici di energia da fonti rinnovabili
(categoria Producer);
• siano costruttrici di impianti per la produzione di
energia da fonti rinnovabili (categoria Constructor);
• abbiano adottato politiche volte al risparmio energetico e al conseguimento dell’efficienza energetica
(categoria Energy Efficiency).
Le imprese non devono essere soggette a procedure
concorsuali di alcun tipo o azioni esecutive. Non possono partecipare al concorso le imprese che abbiano
posto in essere nel corso dell’ultimo esercizio un piano
di risanamento ai sensi dell’art. 67, comma 3, lettera d)
L.F. Le imprese che sono risultate vincitrici nell’edizione precedente del Premio non possono ricandidarsi;
possono invece ripresentare la propria candidatura le
imprese che sono risultate finaliste.
COMITATO ORGANIZZATORE Il Comitato è costituito
dai soggetti promotori dell’iniziativa e si occupa di ge-
stire tutte le fasi organizzative inerenti al Premio, quali la raccolta delle domande di adesione, la selezione
dei candidati e la nomina dei membri della Giuria.
GIURIA La Giuria è costituita da noti esponenti del
panorama economico-finanziario, imprenditoriale e
istituzionale italiano.
Presidente della giuria è Maurizio Fauri, Università
di Trento. I Giurati avranno il compito di vagliare le
candidature, al fine di pervenire alla nomina di un vincitore in ognuna delle tre categorie degli operatori (Producer, Constructor, Energy Efficiency).
VALUTAZIONE I vincitori saranno scelti all’interno di
una rosa di finalisti ad insindacabile giudizio della
Giuria. I criteri che guideranno la scelta dei vincitori
riguarderanno l’impegno profuso nella produzione e
nella diffusione delle energie rinnovabili, nonché nella ricerca di una sempre maggiore efficienza energetica, elementi che saranno valutati in base a parametri
economici, finanziari, tecnici, ambientali e di relazioni con il territorio ove l’impresa opera.
CERIMONIA DI PREMIAZIONE La cerimonia di premiazione si terrà entro il mese di giugno 2012.
Il premio consisterà in un’onorificenza di carattere simbolico, che funga da riconoscimento delle capacità imprenditoriali del vincitore e dei finalisti.
MODALITÀ DI ADESIONE Le schede di adesione saranno disponibili e scaricabili dal sito www.gtbernoni.it
Le schede di adesione, con il materiale di supporto, dovranno essere inviate via e-mail allo Studio Bernoni Professionisti Associati, all’indirizzo
[email protected], in data compresa tra
il 3 gennaio 2012 e il 30 marzo 2012. Contatti Studio Bernoni Professionisti Associati
Dott.ssa Magdalena Janiszewska
Dott. Valerio Stroppa
Piazza F. Meda, 3 - 20121 Milano
tel. +39.02.783351 - fax +39.02.781879
e-mail: [email protected]
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associazione
categorie
AUTOTRASPORTATORI
Confartigianato non
partecipa ai blocchi dei tir
Concessi al Governo
60 giorni per rendere efficaci
le disposizioni
ntendiamoci subito, noi non contestiamo minimamente il diritto a effettuare delle proteste che
devono realizzarsi secondo le regole che garantiscono a tutti le libertà individuali. Riconosciamo pure
che vi siano le condizioni per un forte malcontento generale che vede coinvolti anche gli operatori del trasporto ma per correttezza dobbiamo anche dire che i
fatti, per le imprese di autotrasporto, dicono altre cose.
Innanzitutto sono stati resi spendibili i 400 milioni per il settore che si aggiungono ai 300 strutturali;
in secondo luogo sono state confermate le norme dell’articolo 83 bis che prevedono i costi minimi della
sicurezza; è stato prevista inoltre l’anticipazione del
recupero del gasolio per l’anno 2011 e il recupero trimestrale, approvato il decreto venerdì, per l’anno
2012; l’approvazione del decreto sui controlli, le norme sull’accesso alla professione e la riformulazione
delle norme del calendario dei divieti di sicurezza.
Questi sono fatti concreti e non, come qualcuno
afferma, chiacchiere.
Ora si deve sapere che le norme per divenire operative devono seguire delle procedure ben precise.
I
Sospeso il fermo dei trasportatori
proclamato dal 23 al 27 gennaio 2012
Il Ministro Passera: «400 mln per autotrasporto merci
non saranno ridotti, presto decreto».
Grazie alla forte azione sindacale portata avanti dalla
Confartigianato Trasporti nazionale con forti spinte anche
da parte del direttivo di categoria provinciale
dell’Autotrasporto, sono state riconosciute delle importanti
misure che, secondo le promesse, a breve verranno attuate.
Il settore è vitale. Arriva la norma per rimborso
trimestrale accise - Il decreto ministeriale che ripartisce
i 400 milioni per il settore dell’autotrasporto previsti
dalla Legge di Stabilità per il 2012 «è già stato
predisposto e sarà prossimamente sottoscritto». Lo ha
riferito il Ministro per lo Sviluppo economico e le
Infrastrutture, Corrado Passera, sottolineando che
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Ecco perché abbiamo concesso al Governo 60 giorni
di tempo per rendere efficaci le disposizioni già decise, o in corso di decisione.
Quella che è in atto è dunque una forma di protesta che vede in alcune località delle presenze ai
caselli ma superati questi punti la circolazione è totalmente libera e nessun blocco esiste sulle strade.
L’azione è dunque limitata ai caselli ed in alcuni
punti di carico.
Noi chiediamo a gran voce che insieme al diritto
di protestare vi sia anche quello di poter operare in
modo libero. Non condanniamo gli operatori che sono sulle strade a manifestare il loro malcontento ma
diciamo loro: qualcuno vi sta strumentalizzando e
prendendo in giro. Non fidatevi né di quelli che parlano di rivoluzione (e purtroppo esistono), ma soprattutto non date retta a quelli che vi assicurano
che dopo il fermo avrete i provvedimenti da subito.
Che il committente vi riconoscerà senza che voi lo
chiediate i costi minimi della sicurezza o che vi riconoscerà da solo le soste.
Le normative che prevedono questi interventi esistono e devono essere fatte applicare con una politica seria dei controlli.
Il Governo si sta rendendo conto che su queste
questioni non si può scherzare e tra sessanta giorni o
avrà dato le risposte oppure la paralisi sarà totale. queste risorse «non saranno soggette a riduzione».
Passera, nel corso del Question Time alla Camera, ha
affermato che il Governo «intende riservare al settore
dell’autotrasporto di merci per conto di terzi
un’attenzione particolare trattandosi di un settore vitale
per il rilancio dell’economia del Paese, anche tenuto
conto del fatto che l’80% della nostra merce viaggia su
gomma e che il settore ha fortemente risentito della
grave crisi economica e finanziaria degli ultimi anni».
«In vista dell’adozione dei provvedimenti sullo sviluppo
e in relazione al fermo di categoria – ha spiegato il
Ministro – lo scorso 11 gennaio si è svolto un incontro
con le associazioni del settore per fornire indicazioni
sulle nostre iniziative dirette a risolvere i problemi
evidenziati dalla categoria».
E a proposito dei costi minimi di esercizio, ha
precisato, «il Governo ha già accolto un Odg del
Parlamento in tal senso condividendo pienamente la
necessità di riconoscere agli autotrasportatori la
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CARROZZIERI
associazione
categorie
Rc Auto - Carrozzieri di Confartigianato e Cna
Penalizzazioni
con le nuove norme
aggiori costi e minore libertà di scelta per i
consumatori. Alterazione dei principi della
concorrenza per le imprese di autoriparazione. Questi i rischi che si corrono se entreranno in
vigore le norme del decreto liberalizzazioni in materia di Rc Auto. È quanto denunciano le Associazioni
dei Carrozzieri di Confartigianato e Cna.
Secondo le due Associazioni, infatti, il decreto
penalizza con un maggiore costo, pari al 30%, i consumatori che decidono di far riparare dal proprio
carrozziere di fiducia il veicolo danneggiato in un
incidente stradale. In pratica, con le nuove norme i
consumatori solo in teoria sarebbero liberi di scegliere tra il risarcimento “in forma specifica”, cioè la
riparazione gratuita dell’auto attraverso officine
convenzionate con la compagnia di assicurazione,
oppure il risarcimento “per equivalente” che consiste nel rimborso del danno dalla propria compagnia
di assicurazione.
Ma, secondo il decreto, chi sceglie il risarcimento
“per equivalente” si vedrà decurtato del 30% l’assegno che gli spetta dall’assicurazione. Ecco perché – a
giudizio dei carrozzieri di Confartigianato e Cna – la
nuova norma sulla Rc Auto altera in maniera evidente la libera concorrenza nel mercato dell’autoriparazione: l’automobilista/assicurato non può più scegliere di farsi riparare l’auto da chi vuole, tranne se
non decide di rimetterci di tasca propria il 30% di
quanto gli è dovuto.
In tal modo si violerebbe anche la sentenza n.
180/2009 della Corte Costituzionale secondo la quale il risarcimento diretto, al cui interno si colloca il risarcimento in forma specifica, è facoltativo e non
può essere obbligatorio.
Ma a rimetterci sono anche le imprese di autoriparazione indipendenti che verrebbero assurdamente penalizzate nella competizione con quelle convenzionate con le compagnie di assicurazione.
Inoltre si creerebbe un conflitto di interessi delle compagnie di assicurazione in quanto non possono disporre la riparazione su un veicolo che non
è il loro e per il quale devono pagare i costi di riparazione.
«Non ci sembra proprio il massimo in quanto a
tutela della libera scelta del consumatore e tutela della concorrenza del mercato dove operano sia le imprese di autoriparazione convenzionate che quelle
indipendenti» sostengono i carrozzieri di Confartigianato e Cna che annunciano battaglia per modificare il testo del decreto. copertura dei costi incomprimibili della sicurezza».
Inoltre, ha proseguito, «è in via di conclusione il
procedimento di emanazione del decreto che disciplina
le procedure per l’applicazione delle sanzioni previste
dall’articolo 83bis del decreto 112 del 2008 concernenti
la tutela della sicurezza stradale».
Quanto all’aumento del costo del gasolio, il titolare dello
Sviluppo ha riferito che «sono state accelerati rispetto
agli anni scorsi gli adempimenti burocratici necessari
per il rimborso 2011 delle accise e pertanto le imprese
di autotrasporto possono già presentare domanda per
procedere alla compensazione alla prima scadenza
utile». Passera ha aggiunto che «è stata predisposta
una norma volta a consentire dal 2012 il rimborso su
base almeno trimestrale che sarà inserita in uno dei
prossimi interventi legislativi».
Infine, sull’attuazione del regolamento per l’accesso alla
professione di trasportatore, l’esecutivo, ha concluso,
«è disponibile a riesaminare e approfondire la questione
anche mediante la presentazione di apposita norma
anche all’interno di uno dei provvedimenti di prossima
emanazione».
Col nuovo decreto vengono
penalizzati sia i consumatori
che gli autoriparatori
M
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associazione
CARROZZIERI
categorie
Decreto “Cresci Italia” e liberalizzazioni
Muore il carrozziere
non il fiduciario
Chiarimenti sulla disciplina per gli attori che ruotano intorno a un sinistro
e le ripercussioni che comporterà la manovra.
tratto da www.studilegali.it
articolo 30, comma 3 del decreto “Cresci Italia” disciplina che «in alternativa al risarcimento per equivalente, è facoltà delle compagnie assicurative offrire, nel caso di danni a cose, il
risarcimento in forma specifica. In tal caso, se il risarcimento è accompagnato da idonea garanzia sulle
riparazioni, di validità non inferiore a due anni per
tutte le parti non soggette a usura ordinaria, il risarcimento per equivalente è ridotto del 30%».
In sostanza, l’assicurazione provvede direttamente alla riparazione del veicolo sinistrato, rilasciando
al suo assicurato una garanzia di due anni sulla riparazione eseguita attraverso il network fiduciario della
compagnia. Obiettivo dichiarato del legislatore: ridurre il premio assicurativo per la responsabilità civile obbligatoria mediante conseguente ed evidente risparmio per le imprese assicuratrici.
L’
Ma cerchiamo di capire cosa significa tale disciplina (vessatoria) per gli attori che ruotano intorno a un
sinistro e le ripercussioni che comporterà tale manovra, che a nostro modesto avviso non liberalizza il
mercato ma lo “ingessa” di fatto e di diritto:
1) per le compagnie assicuratrici;
2) per i carrozzieri;
3) per gli avvocati operanti nel comparto RCA;
4) per gli automobilisti (consumatori finali).
1) VANTAGGI PER LE COMPAGNIE
DI ASSICURAZIONE
Se l’intenzione del legislatore è di fare risparmiare
le compagnie assicurative non vi è dubbio che tale
obiettivo sarà sicuramente raggiunto avendo, tra l’altro, accolto le richieste dell’ANIA.
a) Come agiranno le compagnie assicurative in merito a questa norma? Imporranno i propri prezzi
alle imprese artigiane del settore dell’autoriparazione con notevole vantaggio.
b) Scomparsa dei legali specializzati nel campo della
RCA & agenzie di infortunistica stradale che assistono le parti danneggiate.
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2) SVANTAGGI PER I CARROZZIERI
Le carrozzerie non saranno che un puro braccio
operativo delle compagnie assicurative, perderanno
la loro indipendenza imprenditoriale e dovranno,
giocoforza, accettare i prezzi imposti dalle stesse.
Non solo: le compagnie avranno, pure, il potere di
decidere quali carrozzerie far vivere o sopravvivere.
Inoltre, le compagnie chiederanno forti sconti sulla
ricambistica, proponendo in alternativa la fornitura
dei ricambi. Le compagnie potranno facilmente imporre l’utlizzo di ricambi di qualità equivalenti (ricambi non OE, ovvero non del costruttore automobilistico).
Adesso, con il risarcimento in forma specifica (resa di fatto obbligatoria da una sanzione pesante che
impone una riduzione del 30%) il carrozziere sarà obbligato ad accettare le imposizioni delle compagnia
assicuratrice. In parole semplici: prima il danneggiato poteva ottenere il pagamento della somma versata al carrozziere per poter riparare il mezzo, ora il
danneggiato non sarà più libero di decidere presso
quale carrozziere riparare il mezzo (a prescindere da
quali procedure di riparazioni e tipologia di ricambi)
e, conseguentemente, il danneggiato dovrà recarsi
presso la carrozzeria che la compagnia gli indicherà.
È facile prevedere una guerra fra poveri in cui i
carrozzieri faranno a gara per poter offrire alle compagnie i prezzi più bassi con possibile e probabile deterioramento della qualità della riparazione. Di fatto,
le carrozzerie diventeranno una sorta di “dipendenti
- precari” delle compagnie assicurative.
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CARROZZIERI
Il danneggiato sarà costretto a subire il risarcimento in “forma specifica”!
Le assicurazioni, in un colpo solo, avranno il
potere di decidere la vita e la morte delle carrozzerie “fiduciarie” con conseguente perdita della indipendenza imprenditoriale. Questo il Presidente del
Consiglio Monti l’avrebbe dovuto ben capire,
avendo ricoperto il ruolo di commissario europeo
nonché varato l’allora Legge Monti per il settore
automobilistico.
Inoltre, tale provvedimento contrasta con il quadro comunitario che in tema di autoriparazioni, in
un proprio parere del settembre 2010, ha ribadito come debba essere garantita al danneggiato la libertà di
scelta per le riparazioni al proprio veicolo.
3) SVANTAGGI PER AVVOCATI & IMPRESE
DI INFORTUNISTICA STRADALE
Il predetto provvedimento rappresenterà un colpo
significativo per tutti quegli studi legali e agenzie di
infortunistica che ora non riusciranno più a tutelare
i danneggiati in quanto saranno, di fatto, estromessi
da questa possibilità.
Lattoniere, categorie, emozioni
Riportiamo di seguito i passi principali, tradotti
in italiano, di un’intervista fatta, dalla rivista tedesca
di settore BAUMETALL, a Mauro Ognibeni,
Presidente dei Lattonieri.
Dopo tanto impegno siamo arrivati qua. Il 15 ottobre
2011 i primi Maestri Artigiani Lattonieri della Provincia di
Trento hanno ricevuto il diploma. Sono i primi italiani in
assoluto a essere Maestri del mestiere. Mentre nell’area
tedesca ognuno sa cos’è un maestro artigiano, in
Trentino non esiste né un ruolo di Maestro Artigiano, né
un Maestro Lattoniere. Non esiste neppure una scuola
professionale specifica. Fino adesso si poteva diventare
Maestri Lattonieri solo nella Provincia Autonoma di
Bolzano. Devo ringraziare i miei colleghi altoatesini
Hubert Trenkwalder e Walther Schmid che si sono
attivati per questa specifica Categoria.
Un ringraziamento speciale ad Andreas Hofer che
ha curato la parte tecnica del corso. Per tutti noi è stato
un insegnante servizievole e di grande aiuto.
Maestro di addestramento professionale
in Trentino
Per accertarsi che avessero le conoscenze minime
i futuri Maestri dovevano superare un test d’ingresso.
Inoltre dovevano aver lavorato in proprio per almeno
dieci anni e non avere meno di 35 anni di età.
Durante i due anni di corso, nelle oltre a 400 ore
di lezione, si sono trattati i seguenti argomenti:
• Informatica;
• Mercato e strategie di mercato;
• Rapporti con clienti e trasportatori;
associazione
categorie
4) SVANTAGGI/VANTAGGI, CONSEGUENZE
E VANTAGGI PER I CONSUMATORI
Il consumatore perderà ogni controllo sul valore
del danno, rinunciando alla qualità, professionalità e
sicurezza della riparazione. In alternativa il danneggiato può rinunciare all’offerta e chiedere il risarcimento in “forma equivalente”, in questo caso l’assicurazione ridurrà del 30% l’importo del risarcimento.
Vantaggi I consumatori avranno come vantaggio la
semplice e non compiutamente disciplinata promessa di una riduzione delle tariffe, senza dimenticare la
GROSSA OPPORTUNITÀ (ci domandiamo per chi?)
dell’installazione della scatola nera i cui costi dovranno essere a carico della compagnia. Tuttavia, il Presidente Monti e il Ministro Passera dimenticano come
in un’azienda viene determinato il costo di un servizio/prodotto (polizza assicurativa): ovvero costi attivi
+ costo in termini di rischio + margine. Quindi, comunque il costo della scatola nera risulterà inevitabilmente a carico dell’assicurato. Però noi italiani siamo
molto fortunati, il Presidente Monti è un economista
mondiale mentre il Ministro Passera è un uomo di
mercato… e l’Italia purtroppo non cambia! • Coordinamento dipendenti;
• Finanza/contabilità;
• Imprenditorialità;
• Trasferimento delle proprie conoscenze.
La parte teorica, svolta a Trento, è stata affidata a docenti
universitari e di scuole superiori, mentre la pratica è stata
svolta nella scuola professionale “Christian Josef
Tschuggmall” a Bressanone e in un’officina veneziana.
In ottobre, durante una cerimonia solenne, sono stati
consegnati i diplomi di Maestro Artigiano. Oltre ai nuovi
Maestri e i loro insegnanti c’erano rappresentanti di varie
categorie e politici, tra cui Jorg Steixner, rappresentante
della Camera di commercio del Tirolo.
Il futuro dei lattonieri della provincia di Trento
La Provincia autonoma di Trento ha investito molto nella
formazione del Maestro Artigiano e nel frattempo sta
presentando una nuova proposta di legge per istituire
una nuova scuola professionale.
L’azienda diventerà contemporaneamente luogo di
lavoro e studio. L’obiettivo è quello di creare interesse
nei giovani per le attività manuali e aiutarli a crescere
nella formazione e nel proseguimento del loro lavoro.
A tutti i lattonieri del Trentino è stata mandata un’edizione
speciale di BAUMETALL evidenziando questo tema
(questa iniziativa è stata apprezzata) e noi restiamo
disponibili a informare i lattonieri su quello che ci accadrà
in futuro. Cercando anche di dare un contributo nella
realizzazione degli articoli di questa rivista. Non so se
siamo buoni Maestri Lattonieri, però so di certo di aver
intrapreso la strada giusta per l’aggiornamento e la
formazione continui. Siccome BAUMETALL è un mezzo
importante per la mia personale crescita, mi sento in
dovere di informarla del nostro lavoro in Trentino.
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associazione
ACCONCIATORI
categorie
Assemblea annuale
degli acconciatori
Si è discusso di temi importanti per le aziende del settore acconciatura,
all’assemblea annuale svolta presso la nuova sede dell’Associazione
Artigiani di Zuclo, che ha visto un’ottima partecipazione.
di Walter Marzari
GRAFICI
Accordo SIAE punti
di riproduzione: scadenza
versamento 28.02.2012
i è svolta a fine 2011 l’annuale assemblea degli acconciatori delle Giudicarie voluta dalla
rappresentante sul territorio e collega Mery
Pollini la quale ha voluto dare un segnale forte di
quanto le aziende del settore facciano rete.
La riunione, che ha visto una ottima partecipazione di aziende associate, si è tenuta, per l’occasione, presso la nuova sede dell’Associazione Artigiani a
Zuclo alla presenza della Presidente provinciale di categoria Elena Casagrande e del Presidente territoriale Narciso Marini.
In tale contesto si è discusso di temi particolarmente importanti per le aziende del settore acconciatura, temi che hanno spaziato dall’analisi e gestione dei costi all’ormai annoso problema del SISTRI.
Nello stesso contesto, la categoria ha voluto, con
un breve rinfresco, salutare la collega Carla Aldrighetti, parrucchiera a Bocenago che, dopo un lungo
percorso al servizio di tutte quelle persone che hanno potuto apprezzare la sua professionalità, ha meritatamente raggiunto l’età pensionabile.
La stessa Carla Aldrighetti ha voluto ringraziare calorosamente tutti coloro, colleghi e dipendenti dell’Associazione Artigiani, che le sono stati vicini durante il percorso di artigiana e che l’hanno accompagnata
in questi anni fino ad arrivare a questo importante
momento di vita. S
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In base all’accordo sottoscritto nel mese di gennaio
2011 tra le organizzazioni di rappresentanza degli
autori ed editori e quelle delle aziende artigiane che
utilizzano macchinari per la riproduzione di opere
protette pubblicate per le stampe, in allegato si trova
la tabella dei compensi per diritti d’autore, adeguati
per l’anno in corso al tasso di inflazione reale rilevato
dall’ISTAT nel mese di ottobre 2011 (+3,2%).
Stante la validità biennale di detto accordo
(il precedente era con scadenza febbraio 2010),
si ricorda ai responsabili dei punti o centri
di riproduzione di voler provvedere entro il 28 febbraio
2012 al relativo versamento, in base al prospetto
allegato, dal quale si evince che l’inquadramento
dei singoli punti di riproduzione nella categoria di
riferimento tiene conto del numero di apparecchiature
possedute nonché dell’attività esercitata.
Diritto d’autore per l’attività di reprografia
per i punti di riproduzione
[compensi anno 2012*]
N.
1
2
3
4
5
6
Compenso Totale annuo
Categoria punti copia a macchina
dovuto
in euro
in euro
Con una macchina atta alla riproduzione
211,00
211,00
presente nell’esercizio
Con due macchine atte alla riproduzione
344,00
688,00
presenti nell’esercizio
Con tre macchine atte alla riproduzione
457,00
1.371,00
presenti nell’esercizio
Con quattro macchine atte alla
581,00
2.324,00
riproduzione presenti nell’esercizio
Con cinque o più macchine atte alla
****
2.748,00
riproduzione presenti nell’esercizio
Totale dovuto in euro
Con una macchina atta alla riproduzione
per il biennio
presente nell’esercizio (che svolga attività
****
158,00
di fotocopiatura in via occasionale)
* Adeguamento con il tasso di inflazione reale pubblicato da I.S.T.A.T. a ottobre 2011 (+3,2%)
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FOTOGRAFI E VIDEOPERATORI
associazione
categorie
Fotografi in chiesa:
ecco come muoversi
Rinnovato l’accordo
tra Associazione Artigiani
e Ufficio Diocesano
di Walter Marzari
a categoria dei fotografi e videoperatori aderenti
all’Associazione Artigiani ha ritenuto opportuno
recentemente rinnovare l’accordo con l’Ufficio
Diocesano in merito alle norme di comportamento durante le celebrazioni liturgiche e in particolare nella celebrazione del Sacramento del matrimonio.
Ed è proprio in occasione di questa celebrazione
che è consuetudine incaricare fotografi e videoperatori di farsi custodi della memoria dell’evento, immortalando volti e momenti del giorno più bello.
L’accordo stipulato, ha dichiarato Corrado Poli
Presidente della categoria, permette di riconoscere la
professionalità degli operatori che, al fine di garantire un corretto e adeguato svolgimento di così importanti eventi (matrimoni, battesimi, comunioni) che
non sono spettacoli, ha fatto sì che anche noi, nel
nostro abbigliamento come nei movimenti, dobbiamo sentirci inseriti nella comunità dei fedeli che celebra l’evento liturgico.
Ecco perché, ha proseguito Poli, per favorire un servizio opportuno e nel rispetto del luogo sacro, è stato
rinnovato l’accordo e ampliato il testo degli “orientamenti e norme” sul servizio fotografico e le videoriprese dove vengono formulate indicazioni pratiche
che l’operatore dovrà impegnarsi a osservare.
In aggiunta a tutto questo, ha concluso Corrado
Poli, abbiamo voluto riproporre il corso di formazio-
L
ne specifico promosso dall’Associazione Artigiani e
dalla categoria in collaborazione con l’Ufficio Diocesano dove è stato rilasciato un tesserino di riconoscimento che abilita il fotografo e videoperatore a effettuare riprese e foto durante le cerimonie per un
corretto svolgimento del servizio.
Grande soddisfazione è stata espressa da parte di
tutti i partecipanti per l’importante momento di formazione voluto dalla categoria e riproposto successivamente alla prima esperienza effettuata precedentemente. Anno LXIII N. 2 Febbraio 2012
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associazione
categorie
FOTOGRAFI E VIDEOPERATORI
Assemblea provinciale
di categoria
Numerosi partecipanti all’assemblea provinciale della categoria fotografi e
videoperatori che si è svolta a fine 2011.
di Walter Marzari
lla presenza di un folto gruppo di associati, si è svolta a
fine 2011 l’annuale assemblea provinciale della categoria fotografi e videoperatori aderenti all’Associazione Artigiani.
In tale contesto si è discusso di
temi particolarmente interessanti
per le aziende del settore.
Il Presidente della categoria Corrado Poli, dopo aver salutato i numerosi presenti, ha esposto in maniera esaustiva il percorso effettuato
dalla categoria durante l’anno relazionando in merito allo stato dell’arte della stessa categoria.
Successivamente ha invitato il
responsabile dell’Area Categorie
dott. Guido Radoani a relazionare
sul futuro percorso del Maestro Artigiano fotografo.
Altri interventi si sono succeduti da parte di Paolo Holneider e
Alessandro Gadotti, videoperatori
artigiani e membri del direttivo di
categoria.
Al termine il Presidente Poli ha
ceduto la parola alla Presidente delle Federazioni di Categoria e membro di giunta Elena Casagrande, la
quale ha portato la propria esperienza del Maestro Artigiano nel
settore dell’acconciatura. A
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sistema artigianato
cooperativa artigiana di garanzia
Nuovo taglio
dei tassi della BCE
sotto la guida di Mario Draghi
Tasso di riferimento fissato all’1%.
Operazioni garantite
Casse Rurali
Prestito/mutuo
durata max 84 mesi
Apertura di credito
in c/c max 75.000 e
durata 36 mesi
Rinnovabile
Fido per accredito
effetti sbf
durata 36 mesi
Rinnovabile
Anticipo su fatture
durata 36 mesi
Rinnovabile
Aggiornamento
Euribor 3M+3
Euribor 3M+2,50
Euribor 3M+1,90
Euribor 3M+1,90
4,60
4,05
3,45
3,45
1 dicembre 2011
Unicredit
Banca di Trento e Bolzano
4,306
da 2,00 a 2,75
Banca Sella-Calderari
Cassa Risparmio Bolzano
Banca Popolare Alto Adige
Credito Valtellinese
Banca Valsabbina
Artigiancassa
1 dicembre 2011
1 dicembre 2011
Euribor 6M
Euribor 3M
Euribor 3M
Euribor 3M
da 2,45 a 3,90
da 1,75 a 3,00
da 2,00 a 3,25
Euribor 6M
Euribor 3M
Euribor 3M
Euribor 3M
da 2,00 a 4,00
da 1,80 a 3,50
da 0,75 a 1,75
da 1,25 a 2,50
1 dicembre 2011
1 dicembre 2011
Euribor 3M
Euribor 3M
Euribor 3M
Euribor 3M
da 1,75 a 6,00
da 2,50 a 8,00
da 1,50 a 4,25
da 1,50 a 4,25
2,80
3,50
2,60
2,60
1 dicembre 2011
Euribor 1M
-
-
-
1 dicembre 2011
da 1,10 a 1,40
Rating
1. Sicurezza massima
2. Sicurezza elevata
3. Sicurezza
4. Ampia solvibilità
5. Solvibilità regolare
6. Discreta solvibilità
7. Solvibilità sufficiente
Mutuo durata < 5 n
SPREAD
Mutuo durata > 7 n
SPREAD
Fido di c/c
SPREAD
3,05
3,35
3,65
4,10
4,60
4,80
5,20
3,35
3,65
3,95
4,40
4,90
5,10
5,50
3,20
3,20
4,00
4,00
4,70
4,70
-
Mutuo
Rating
Tassi per nuove operazioni
validi dal 23 marzo 2009
Euribor 3 m/365 mmp + spread
Rating A
Rating B
Rating C
C/C
S.B.F.
ANT.FATT.
MUTUI CHIROGRAFARI
Garanzia
50 %
1,60
1,80
2,00
Garanzia
80 %
1,60
1,80
2,00
RATING
AAA-AA
1,60
0,65
0,70
3,75
Fido di c/c
Garanzia
Garanzia
50 %
80 %
4,00
2,50
4,00
2,50
4,00
2,50
RATING
A - BBB
1,80
0,95
1,15
4,00
1 dicembre 2011
1 dicembre 2011
Tassi fissati in base al Rating (vedi tabella)
BANCA POPOLARE
DEL TRENTINO
Tassi per nuove operazioni
validi dall’1 giugno 2009
Euribor 3 m/365 mmp + spread
3,806
da 2,75 a 4,15
UNICREDIT
BANCA SELLA
- BOVIO CALDERARI
3,556
Tassi fissati in base al Rating (vedi tabella)
Banca Popolare del Trentino
Tassi per nuove operazioni
attivate dal 25 giugno 2011
Euribor 3 m/365 mmp + spread
1 dicembre 2011
Euribor 3M Tassi fissati in base al Rating (vedi tabella)
Euribor 3M
C/c smobil. cred.
SPREAD
1,80
1,80
2,50
2,50
3,50
3,50
-
C/c smobilizzo crediti
Garanzia
Garanzia
50 %
80 %
2,35
1,25
2,35
1,25
2,35
1,25
RATING
BB-B
2,50
1,80
2,00
4,20
Anno LXIII N. 2 Febbraio 2012
FASCIA C
3,70
3,00
3,20
4,75
l’Artigianato
51
ARTIG_n2feb12 02/02/12 11.43 Pagina 52
sistema artigianato
sapi
SAPI
S.r.l.
La società di servizi tecnici del Sistema Artigianato
e Piccole Imprese della Provincia di Trento
Sicurezza
sul lavoro
Accordo sulla formazione dei lavoratori e del datore di lavoro/RSPP
opo oltre due anni di lavoro sulla Gazzetta Ufficiale dell’11 gennaio 2012 sono stati pubblicati i due accordi della Conferenza per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di
Trento e Bolzano relativi, il primo, alla formazione dei
lavoratori e, il secondo, per lo svolgimento diretto da
parte del datore di lavoro del ruolo di RSPP [testo completo disponibile sul sito www.artigiani.tn.it o www.sapi.tn.it].
D
a) La formazione dei lavoratori ai sensi dell’art 37
del decreto legislativo 81/08
L’accordo disciplina la durata, i contenuti minimi e
le modalità della formazione e dell’aggiornamento per
i lavoratori, i preposti e i dirigenti nonché la formazione facoltativa per i soggetti all’articolo 21 del medesimo decreto [fra cui lavoratori autonomi e imprese
familiari].
Il percorso formativo previsto per i lavoratori si articola in 2 moduli. Una “formazione generale” dalla
durata minima di 4 ore e una “formazione specifica”
della durata minima di 4, 8 o 12 ore in funzione della valutazione dei rischi o del comparto di appartenenza dell’azienda. All’accordo, scaricabile dal sito
dell’Associazione e della Sapi, è allegata una tabella
COOPERATIVA ARTIGIANA DI GARANZIA
L’onorata carriera
di Clara Moscon
di Paolo Nardelli, direttore Cooperativa Artigiana di Garanzia
Clara Moscon ha terminato alla fine di dicembre la sua
onorata carriera lavorativa presso la Cooperativa
Artigiana di Garanzia.
È sempre facile in questi casi proporre il classico saluto
pieno di cose scontate o banali.
Tentando di non cadere in questo errore, crediamo in
ogni caso sia giusto, nel dare il saluto a Clara,
evidenziare quello che è stato il tratto caratterizzante
52 l’Artigianato
Anno LXIII N. 2 Febbraio 2012
che indica la categoria di appartenenza della codifica
ATECO 2002-2007.
Per i preposti la formazione è prevista per una durata minima di 8 ore.
Per ogni lavoratore è previsto un aggiornamento
quinquennale della durata minima di 6 ore.
del suo lungo percorso lavorativo nel sistema
artigianato. Vale a dire l’attaccamento costante e mai
scemato negli anni, nei confronti della Cooperativa
Artigiana di Garanzia e dell’Associazione Artigiani e
Piccole Imprese.
Attaccamento che ha conseguentemente manifestato nel
lavoro quotidiano, svolto con impegno, dedizione e
assoluta riservatezza.
Staccare la spina, quindi, è stato per lei sicuramente un
passaggio non facile da accettare.
Tanta la sua passione, così come la sua voglia di fare e di
mettersi ancora a disposizione, ma non bisogna
dimenticare quanto la nostra Cooperativa in questi ultimi
anni si sia radicalmente trasformata sotto l’aspetto
organizzativo e lavorativo.
ARTIG_n2feb12 02/02/12 11.43 Pagina 53
sistema artigianato
SAPI
sapi
S.r.l.
La società di servizi tecnici del Sistema Artigianato
e Piccole Imprese della Provincia di Trento
Per i lavoratori per i quali la formazione sia stata
erogata da più di 5 anni dalla data di pubblicazione
Riepilogo formazione lavoratore
Classe
di rischio
Formazione
generale
Formazione Aggiornamento
specifica
[5 anni]
Bassa
4 ore
4 ore
6 ore
Media
4 ore
8 ore
6 ore
Alto
4 ore
12 ore
6 ore
dell’accordo, 11 gennaio 2012, l’obbligo dell’aggiornamento della formazione dovrà essere ottemperato
entro 12 mesi.
Sono, inoltre, indicate al punto 11 dell’accordo le
condizioni per il riconoscimento della formazione
pregressa erogata prima della pubblicazione dello
stesso.
b) La formazione per il datore di lavoro che svolge
direttamente il ruolo di RSPP
Il percorso formativo per i nuovi datori di lavoro
che si nomineranno RSPP della propria realtà è, come
nel caso dei lavoratori, differenziato in base al livello
di rischio dell’azienda.
Ulteriore novità rispetto alla precedente versione
dei corsi, oltre all’obbligo di frequenza, è la necessità
Riepilogo formazione datore di lavoro
Classe
di rischio
Formazione
Aggiornamento
[5 anni]
16 ore
6 ore
Media
32 ore
10 ore
Alto
48 ore
14 ore
Bassa
di una verifica di apprendimento, che prevede colloquio o test in alternativa fra di loro finalizzati a verificare le conoscenze acquisite. Il mancato superamento
della prova di verifica finale non consente il rilascio
dell’attestato.
Anche per i datori di lavoro è previsto il riconoscimento della formazione pregressa, quindi non sono
tenuti a frequentare il corso coloro che possono dimostrare di avere adempiuto all’obbligo formativo
con un percorso conforme ai contenuti previsti dal
DM 16/01/1997 [l’attuale corso di 16 ore] e coloro che
sono esentati ai sensi dell’articolo 95 del decreto legislativo 626 del 1994.
Per le nuove attività il datore di lavoro che inizia e
che intende svolgere i compiti del servizio di prevenzione e protezione dai rischi deve completare il percorso formativo entro e non oltre 90 giorni dalla data
di inizio dell’attività.
Per ulteriori informazioni l’ufficio formazione della SAPI srl è a disposizione al tel. 0461 803767 o all’indirizzo mail [email protected] Tanta la sua passione, così come
la sua voglia di fare e di mettersi ancora
a disposizione. Grazie a Clara per
l’attaccamento costante e mai scemato
nei suoi anni lavorativi.
Giusto e doveroso, anche per questo motivo, fermarsi, e
consegnare il testimone alle nuove generazioni, con la
consolante consapevolezza di aver lasciato un’impronta
positiva, di cui essere fiera e orgogliosa.
Grazie a Clara allora, sicuri che in questo ringraziamento
si uniranno tutti gli artigiani trentini e tutti i colleghi di
lavoro che hanno avuto il piacere di conoscerla.
Anno LXIII N. 2 Febbraio 2012
l’Artigianato 53
ARTIG_n2feb12 02/02/12 11.43 Pagina 54
sistema artigianato
CEii Trentino
Partecipa
al FuoriSalone di Milano!
Se il design fa parte del tuo stile di business e credi che sia un’importante leva
per l’innovazione della tua azienda, partecipa dal 17 al 22 aprile all’evento
promozionale FuoriTrentino. Le iscrizioni scadono il 16 febbraio.
di Silvia Gadotti
randi novità per il 2012 in merito all’evento promozionale
FuoriTrentino, inserito all’interno del più ampio contesto del
FuoriSalone, l’insieme di iniziative
che durante la settimana del Salone
del Mobile anima l’intera città di
Milano. Quest’anno si svolgerà dal
17 al 22 aprile, e, considerati gli ottimi risultati ottenuti in termini di
presenze e di immagine delle aziende
che hanno partecipato alle scorse edizioni, si è voluto offrire anche ad altre
piccole e medie imprese trentine, che hanno
inserito il design nel proprio stile di business, l’opportunità di partecipare a questo importante evento.
Per questo motivo è stato predisposto un bando di
partecipazione, la cui scadenza è fissata per il 16
febbraio e che rappresenta la principale novità della
terza edizione di Dea Plus, il servizio di accompagnamento al mondo produttivo trentino (ideato da CEii
Trentino con il supporto dell’Assessorato all’Artigianato della Provincia autonoma di Trento) che contri-
G
I nuovi incontri
del Circolo dell’Innovazione
Ogni giovedì tanti interessanti appuntamenti per
le aziende che vogliono allargare i propri orizzonti,
differenziarsi dalla concorrenza e approfondire
le proprie competenze.
di Silvia Gadotti
Dopo una breve pausa natalizia, riparte il Circolo
dell’Innovazione per offrire alle aziende artigiane, anche
nel 2012, nuovi e interessanti incontri con esperti del
settore per approfondire tematiche trasversali dedicate
54 l’Artigianato
Anno LXIII N. 2 Febbraio 2012
buisce a esplicitare il talento che le imprese trentine hanno, ma che talvolta rimane nascosto.
All’edizione 2012 del FuoriSalone
di Milano, nello spazio unitario di
FuoriTrentino potranno quindi aderire, oltre alle imprese protagoniste della terza edizione di Dea
Plus, anche altre aziende con sede legale in Trentino che, utilizzando il design come leva di innovazione, abbiano realizzato (o abbiano
in corso di realizzazione) prodotti, servizi, o
progetti di comunicazione (per fare solo alcuni
esempi di tipologie: arredo sia di interni sia urbano, illuminotecnica, abbigliamento, accessori per la casa o
per la persona, lavorazioni di materiali come legno,
pietra e altro ancora). La partecipazione è subordinata
alla valutazione di un’apposita commissione tecnica
costituita da CEii Trentino, Trentino Sviluppo, Provincia autonoma di Trento e Politecnico di Milano. Il regolamento e la domanda di iscrizione si possono scaricare dal sito www.ceii.it. ARTIG_n2feb12 02/02/12 11.43 Pagina 55
sistema artigianato
CEii Trentino
Metti in campo
la tua creatività
con il Premio Artigiano
La sesta edizione del concorso prevede un’importante novità: quattro categorie
di partecipazione e una spiccata componente di innovazione e design. Per
partecipare c’è tempo fino al 30 marzo.
di Silvia Gadotti
reatività, originalità, recupero delle tecniche tradizionali ma anche utilizzo di nuovi materiali o
nuove tecnologie. Sono queste le chiavi di lettura del Premio Artigiano, bando di concorso promosso
dalla Provincia autonoma di Trento e gestito da CEii
Trentino. L’iniziativa, alla sua sesta edizione, ha come
obiettivo quello di valorizzare le componenti del mondo dell’artigianato e le realizzazioni che queste sono in
grado di esplicare stimolando contemporaneamente le
aziende artigiane ad arricchire e migliorare la propria offerta, proponendo prodotti (o processi o servizi) nuovi
C
allo sviluppo dell’innovazione nelle microimprese.
La formula ormai collaudata prevede un breve
incontro della durata di poco più di un’ora, con inizio
nel tardo pomeriggio del giovedì alle ore 17.
Al termine, un piccolo rinfresco a base di prodotti
artigianali trentini favorisce il coinvolgimento dei
presenti in un dibattito informale, per scambiare
esperienze e interloquire con gli esperti coinvolti.
Per rimanere sempre aggiornati sulle proposte del Circolo
dell’Innovazione ci si può iscrivere alla newsletter compilando
l’apposito form nell’home page di CEii Trentino (www.ceii.it).
attraverso la reinterpretazione di prodotti tradizionali,
l’adozione di nuove tecnologie, l’utilizzo di nuovi materiali o l’introduzione di nuove funzionalità.
La nuova edizione si caratterizza per l’inserimento
di quattro categorie all’interno delle quali confluiranno le domande: casa & arredo (inclusa edilizia e arredo urbano), moda & stile (incluse arti grafiche e
packaging), high tech & automazione (incluse chimica e farmaceutica), alimentare. I progetti presentati
dovranno essere relativi al biennio 2010/2011 e saranno valutati sulla base di criteri diversi, rilevanti rispetto ai concetti di innovazione e design.
Per le aziende iscritte all’Albo delle Imprese Artigiane della Provincia autonoma di Trento, che si distingueranno per produzioni caratterizzate da elementi di
originalità e creatività nelle categorie di riferimento,
saranno quindi messi in palio quattro premi da 6000
euro lordi ciascuno. Le candidature devono essere
inviate entro e non oltre il giorno 30 marzo 2012.
Modalità e bando di concorso si possono scaricare dal
sito www.ceii.it Anno LXIII N. 2 Febbraio 2012
l’Artigianato 55
ARTIG_n2feb12 02/02/12 11.43 Pagina 56
sistema artigianato
CEii Trentino
Un premio
per sicurezza sul lavoro
È stata prorogata al 4 maggio la
scadenza del bando di concorso.
L’edizione 2012 mette in palio 3 premi
da 11.000 euro lordi e un
riconoscimento di 4.000 euro per
l’impresa “più votata”, così anche
i dipendenti potranno segnalare
la propria azienda.
di Silvia Gadotti
arte con una interessante novità l’edizione
2011-2012 del Premio Lavoro in Sicurezza,
bando di concorso istituito dalla Provincia
autonoma di Trento e gestito da CEii Trentino per
diffondere una cultura d’impresa in tema di salute e
di sicurezza e per individuare le prassi migliori nella
conciliazione dei tempi di lavoro e famiglia, nell’integrazione sociale, economica e ambientale dell’attività
lavorativa. Il regolamento dell’ottava edizione, infatti, allarga il suo raggio d’azione anche ai dipendenti,
che potranno “tifare” per la propria azienda segnalando le azioni poste in essere dalla stessa, finalizzate all’integrazione sociale, economica, o ambientale, e alla
conciliazione dei tempi di famiglia e lavoro.
Un concetto di sicurezza ad ampio raggio, quindi, quello che si legge tra le righe della nuova edizione
del bando, così come approvato dalla Giunta provinciale su proposta del Presidente Lorenzo Dellai, accogliendo la proposta di CEii Trentino finalizzata a consentire la maggiore partecipazione possibile da parte
delle aziende. L’obiettivo è infatti quello di coinvolge-
P
56 l’Artigianato
Anno LXIII N. 2 Febbraio 2012
re non soltanto le imprese che attuano le disposizioni di legge con criteri
di eccellenza ma anche tutte quelle
che mettono in essere le buone pratiche per il miglioramento del benessere dei lavoratori con conseguente
avanzamento dell’efficienza produttiva e dell’immagine aziendale.
Dal 2001, anno della prima edizione, ad oggi, il
Premio Lavoro in Sicurezza ha visto il coinvolgimento
di 237 imprese, delle quali 33 nell’ultimo biennio (20
artigiane, 11 piccole imprese, una cooperativa e un albergo). Grazie al positivo riscontro e all’apprezzamento manifestato dal mondo imprenditoriale trentino
nel corso degli anni, l’iniziativa prosegue anche nel
2012 e mette in palio tre premi da 11.000 euro lordi
ciascuno per le tre aziende vincitrici. Oltre a questi,
nella nuova edizione, è previsto un riconoscimento di
4.000 euro lordi per l’azienda “più votata”, importo
che dovrà essere destinato esclusivamente per gli interventi a beneficio dei collaboratori aziendali.
Così come nelle precedenti, anche all’ottava edizione del concorso possono partecipare le piccole imprese private dei settori dell’artigianato, del commercio,
dell’industria, dei servizi, anche in forma di cooperativa, che si siano particolarmente distinte nell’impegno
per l’igiene e sicurezza del lavoro, l’integrazione sociale, economica e ambientale dell’attività lavorativa e
nelle politiche di conciliazione lavoro-famiglia. Le
aziende che hanno intenzione di partecipare possono
inviare le proprie candidature entro il 4 maggio. Per
informazioni si può consultare il sito www.ceii.it e
l’apposito spazio www.informa.provincia.tn.it/scaden
ze_avvisi/ sul portale della Provincia autonoma di
Trento. ARTIG_n2feb12 02/02/12 11.43 Pagina 57
Anno LXIII N. 2 Febbraio 2012
ARTIG_n2feb12 02/02/12 11.43 Pagina 58
TRENTINO IMPRESE
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Informativa ai sensi del D.Lgs. 196/2003, art. 13: I dati da Lei forniti saranno trattati esclusivamente con riferimento al procedimento per il quale ha presentato
la documentazione, con supporto cartaceo e/o informatico, dal titolare TRENTINO CAF IMPRESE S.r.l.
INVIATE I VOSTRI DATI: SENZA IMPEGNO RICEVERETE via mail LE NOSTRE INFORMATIVE
PER LE NOVITÀ fiscali, scadenze, contributi pubblici e quant’altro di interesse delle imprese
Data
…………………………………………………………………………………………………
TRENTINO CAF IMPRESE S.r.l. | Via Brennero, 182 | 38121 Trento | R.I. TN c.f. p.iva 01722340229
e-mail: [email protected] | web: www.artigiani.tn.it
ARTIG_n2feb12 02/02/12 11.43 Pagina 59
TRENTINO IMPRESE
• tutela le imprese nei confronti del fisco (CAF)
• fa parte del gruppo Associazione Artigiani Trento
• leader di consulenza e contabilità per le piccole imprese
UFFICI DI TRENTINO IMPRESE
BORGO
Corso Vicenza, 47
CAVALESE
Via degli Artigiani, 13
CEMBRA
Via dei Rododendri, 1/2
CLES
Piazza C. Battisti, 1/A
FIERA
Via A. Guadagnini, 21
MALÉ
Piazza Regina Elena, 10
MEZZOLOMBARDO
Via Trento, 117
PERGINE
Viale Dante Alighieri, 300
POZZA
Strada Dolomites, 151
PREDAZZO
Via Gabrielli, 1
Avanzo Giovanni
0461.751913
[email protected]
Goss Piergiorgio
0462.241820
[email protected]
Favaron Mario
0461.681112
[email protected]
Recla Cristina
0463.601221
[email protected]
Bertocco Stefano
0439.610112
[email protected]
Leuzzi Alessandro
0463.909618
[email protected]
Favaron Mario
0461.610515
[email protected]
Vicentini Paola
0461.500002
[email protected]
Goss Piergiorgio
0462.763133
[email protected]
Turrini Michele
0462.508422
[email protected]
Bortolameotti Marica
0464.571921
[email protected]
Della Valentina Roberto
0464.402611
[email protected]
Nicolli Marta
0465.338833
[email protected]
Nicolli Marta
0465.338833
[email protected]
Tomasi Luciano
0461.803840
[email protected]
Poletti Roberto
0461.803899
[email protected]
Tonina Alessandro
0461.803995
[email protected]
RIVA
Via della Crosetta
Loc. Ceole - ARCO
ROVERETO
Via del Garda, 44/G
STORO
Str. Prov. 69, 8/b Zona Ind.
SEDE TIONE
ZUCLO - Loc. Tonello, 5/A
TRENTO
Via Brennero, 182
STAFF DI DIREZIONE
TRENTO
AMMINISTRATORE
TRENTINO CAF IMPRESE S.r.l. | Via Brennero, 182 | 38121 Trento | R.I. TN c.f. p.iva 01722340229
e-mail: [email protected] | web: www.artigiani.tn.it
ARTIG_n2feb12 02/02/12 11.43 Pagina 60
rubriche
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Tel. 338 7259602
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cessata attività. Tel. 347 2907311
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Si invitano gli artigiani associati interessati alla eventuale
pubblicazione di annunci (inerenti l’attività lavorativa) a
utilizzare questo tagliando, compilandolo a macchina o in
stampatello e spedendolo a:
Redazione “l’Artigianato”
Associazione Artigiani e Piccole Imprese
della Provincia di Trento
Via Brennero, 182 - 38121 Trento
fax 0461 824315
Vi prego di pubblicare gratuitamente il seguente avviso:
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60 l’Artigianato
Anno LXIII N. 2 Febbraio 2012
Cognome e nome ..................................................................................................................
Ditta
Via
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n.
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Cap ......................... Città ............................................................................................................
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Motocompressore Kaeser Mod. M26, anno 2004 ma seminuovo, solo 260 ore. Tel. 339 6550124
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