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FEDERAZIONE ITALIANA EDITORI GIORNALI RASSEGNA ST PA 09 GENNAIO 2013 FEDERAZIONE ITALIANA EDITORI GIORNALI Data 11 Sole Tutti i media acaccia di inserzionisti digitaliu] di Mario Platero LAS VEGAS, Dal nostro inviato Las Vegas,al Ces (ConsumerElectro nic Show), domina quest'arino l'ansia da strategia pubblicitaria: stanziamen ti pubblicitari in crisi, pubblicità che cerca nuove strade, pubblicità che vuole sfruttare al ~simo la possibilita' di raggiungere attra verso la tecnologiaun "target" quanto più pre cisopossibile. Conun protagonista vero èhe si affenna dal punto di vista del prodotto, lo smartphone o comunque le "hand held <levi ces" come l'iPad per la distribuzione di con tent sia di intrattenimento ch~ di informazio ne. E dunque a questo convegno sulle novità elettroniche al consumo, il più grande del ,mondo, fra i 150inila partecipanti non'ci sono solo "techies", ingegneri elettronici, manager . o finanzieri, ma i molto più prosaici e impor tantissimi "buyers" di pubblicità. Affiancati ovviamente dallacontroparte, i "sellers",iven ditori. La Cbs, ad esempio qui a Las Vegas è "venditore". Haportato al Ces200 persone fra giornalisti, pl'oducers, manager e...clienti.· I giornalistiCbs sono quidaunasettimana,han nogià esplorato questa giunglaconmigliaia di espositorinellosterminatocomplesso delVe netian,identificatolenovitàchiave e addirittu ra percorsi guidati in veri e propri giri turistici da90 minuti ciasCuno negli stand piu' interes- . santi. Tutto a disposizione dell'inserzionista, in piccole tavole rotonde o appunto nei "tour" guidati. Costo stimato dell'operazione circa 1,5 milionidi dollari. MaperlaCbs, grande rete televisiva americana, nevalelapena, quest'an no fra l'altro produrrà il Superbowl che porta il più ricco portafoglio pubblicitario dell'an no: «Per noi Internet è stato solo uno sviluppo , positivo - ci dice uno dei media manager - il mio compito è di sfruttare al massimo la pub blicità suInternetlegatlÌal content sia diintrat tenimento che di notizie. TI modello funziona, molto tecnico, ma funziona, siamo in nero da anni e stiamo crescendo molto bene». Molto tecnico vuole dire tenere conto deivariindica tori per l'inserzione digitale,adesempio stima rei costi affianca:tia parametri diversi di tar get pubblicitario e qui a Las Vegas fra i vari stand ci sono quelli specializzati in software per controllare e identificare il traffico nei va ri prodotti, soprattutto per strumenti come smartphone e iPad. Dall'altra parte ci sono gli acquirenti, fra i più diversi. Ne cito un paio coni qualiho parlato a lungoma che non vole A , di Novartis. Sono qUi, mi dicono, perché alla fine il.meccanismo vincente é quello che ti mette in contatto con il tuo mercato:«per noi pubblicitàvuole diremarketing,vuole dire so stenere il eonsumoe ormai vuoi dire vende re», ci dice adesempio uno d"irappresentanti di American Express, attivo anche in Italia e sempre alla ricercadi nuovi mezziefficaciper raggiungere il, target ideale, in particolare su Ipad e su modelli a pagamento che identitica no e"valorizzano" untarget. PerNovartis, l'in teresse è ancora piùmirato: ad esempio,c'è un apparecchietto che consente di misurare in modo "friendiy" la qUantità di ossigeno nel sangue, il risultato può essere scaricato' su smartphon'C dotati di software adeguato in gradodi elaborare misurazioni statistiche. Perungruppofarmaceutico, capire com'épos sibile raggiungere quel flusso di consumatori legati a «sistemi Umovativi per la distribuzio ne dicontente prodotti» è una «missione chia ve». Essere a Las Vegas per quattro giorni, a una fiera dove ormai i gadget per assistenza medica stanno dilagando diventa essenziale per capire come orientare e.ottimizzarei bud get pubblicitari di un gruppo come Novartis. Qyi a Las Vegasc'è dunqueuncircolo quasi perfetto fra carrier e venditori di pubblicità, con prodotti, innovazioni e inserzionisti. An cheper coloro che operano nellacartestampa ta E che stanno cercando di fare un balzo in avanti nei nuovi media. <<La sfida è complessa' perchéperno~ vecchi operatori di carta stam pata, la sfida su Internet è chiara: mantenere un pubblico quanto piuvastopossibilema co noscerlo a fondOìì. Chi parla è Marcus Brau cbli, prima direttore del Wall Street Journal, poi - fino a dicembre - del Washington Post, ora nel gruppo WashingtonPost è direttore "nùovi media", è passato insostanzaall'azien da. Questoperché l'intreccio fra content,iden tificazione del mezzo per distribuirlo e la pro duzione di unrèddito pubblicitario è sempre più stretto. Con un modello chiaro che emer ge: quello del pagamento. Non solo per au mentare il r.eddito, ma perché archiviate le missioni idealistiche del contentgratis per tut ti è essenziale avere dei target preCisi da ven dere all'inserzionista. Ela sottoscrizione resta ilmetodo più attendibile; «TI modello è in evo luzione ~ ci dice uno dei venditori - ma qui in America ci stiamo spartendo un mercato di pubblicità digitale che ammonta a 35 miliardi . di dollari all'anno. Ci vorrà un assestamento, ma ci sarà spazio per tutti, soprattutto per chi vano essere citati direttamente: i responsabili terrà il passo conl'innovazione». media internazionale di American Ex:press e 9 GEN 2013 Mercato da 35 miliardi di dollari FEDERAZIONE ITALIANA EDITORI GIORNALI Data I Pagina r . -~~.~~..•.: ...•.•• ~.~•.c._.•~ __ ~,\ ~.;1'\ Il IIllillJWiIlJ;<JYwiml Massimo Mucchetti, COlTadino Mineo, Oscar Giannino, Mario Sechi. Invasione di giornalisti in Parlamento. La Fieg entu,:iiasta .(tutti stipendi in meno da pagare). 9 GEN 2013 1 FEDERAZIONE ITALI.A.NA EDITORI GIORNALI 9 BEN ZD13 25 Tecno~ogia L'idea Intel, Plastic Logic e Que~~'~univers~;;--L;~ ve~-;;;- TI tablet sottile e flessibile Si piega come un foglio «Così sostituiremo la carta, è una rivoluzione» DAL NOSTRO INVIATO I I LAS VEGAS - L'era degli ama nuensI digitali sI avvicina? Forse do mani torneremo tutti a scrivere sulla carta, rinnegando pc e tablet. Non carta vera e propria ma una «e-pa peD~, una carta elettronica che uni s~ 1 pregi. d~l digitale alla leggerezza del matenali naturali. Con l'obietti vo di avere schermi flessibili. da aITO t~lare .o persino piegare. In questi gIO!m a l Consumer Electronics Show! !a maxi-~era della tecnologia c~e SI e aperta Ieri a Las Vegas, tra mill~ gadget e idee bizzarre, ci sarà SpazIO anche per un progetto della , canadese Q!Ieen's University: un <<Pà petr~», ~ tablet fatto di un partico lare tipo di carta elettronica.. Immagi nat~ un foglio un po' più grande di un iPad, che si piega e che si utilizza com~ ~m touchscreen. Lo schermo fleSSI?ile po~a a gesti nuovi: si può sfogliare.un libro elettronico sempli cemente .ripiegando un po' il bordo della,pa~ Ma la tecnologia proget tata e pm ambiziosa. Secondo quan to detto al Daily Mai! da Roel Vertee gal, direttore dello <<Human Media Lab» dell'università canadese, «usare diversi Papetrab rende più facile lavorare con tanti docnmenti insie me». Invece di un norrilaIe pc con molte finestre aperte, si può immagi nare una scrivania con diversi Paper Tab, su ognuno dei quali gira una dif ferente ~pplicazione o su cui è aper to ~n dive!so documento (un testo, un ~m.magme, una presentazione e COSI ym). I vari schermi di carta elet troruca sono «consapevoli» della di s~~ reciproca a cui si trovano: av V1c;n~don~ue o più, si può creare un uruco foglio-schermo più gran de. Con dete~ate app, basterebbe un tocco per ~VV1are semplici azioni: con una email aperta in uno scher mo. e una foto in un altro, avvicinan do Idue fogli l'immagine diventereb be un allegato al messaggio In usci ta. Insomma, una tecnologia che, per restare in ufficio, potrebbe rim piazzare sia il computer che le stam . panti, facendo piazza pulita di polve rosi archivi e di migliaia di faldoni Una rivoluzione. Per smorzare gli entusiasmi, biso gna dire però che tutto questo per ora resta - passateci la battuta sulla carta Ci sono progetti e qual che promettente prototipo ma la strada per trasfonnare il tutto in pro dotti che arrivino nei negozi è lunga e impervia Intanto non èun vero ,<ÌPad di car ta» ma per ora si lavora su fogli a in chiostro elettronico. Quelli degli ebook reader, tipo Kindle o Kobo per capirci. Una tecnologia che fun ziona (bene) con iItesto ma che non è in grado di riprodurre video o im magini in movimento e che ha molti problemi anche solo a visualizzare i colori. Se anche si superassero questi li miti, resterebbe il problema della batteria A qualunque oggetto elet tronico serve energia. La tecnologia dell'Inchiostro elettronico necessita di pochissima potenza (lo sa chi ha un Kindle Amazon, che funziona an che per settimane senza ricarica) ma un display a colori tipo iPad ne con suma molta di più. Dove infilare.la batteria in un foglio spesso 1 milli metro o meno? Benché il ricercatore di Intel Ryan Brotman si dica fiducioso che «entro 5-10 anni, molti computer, dagli ul trabook ai tablet, assomiglieranno a del fogli di carta stampata a colori» la verità è che iI <<Ìablet di carta» è una specie di chimera tecnologica che da anni si aggira nel mondo hi-tech, tra.anriunci e speranze disat tese. Molte società, anche importan ti, sono aI lavoro sugli schermi flessI bili. Le voci di smartphone con scher mi 0100 pieghevoli si sono moltipli cate negli ultimi tempi. Le coreane chiamata gratuita al Lg ~ S~gaa anni sono impegna te In ncerche, ma a Las Vegas non hann? mostrato nulla. Segno che i tempI non sono maturi per un vero prodotto. Nokia l'anno scorso ha fat to i,nten:gire la ~pa con il suo pro totipo di <<Bending Phone» un telefo no (semi)funzionante cui ~i imparti s~ono ~omandi piegando (<<ben ding») il bordo invece che toccando un touchscreen. Anche qui la realtà pone ~cuni seri problemi. Lo scher ~o puo anche essere pieghevole. Ma il r~st~ della componentistica, ovve ro Ichip nella pancia del dispositivo oon~~ , ~orsetorn~remo ~anuensi digi- . talI ma per Il medIoevo prossimo venturo 'c'è tempo. Paolo Ottolina ~Ì'~' @pottoIina malditech.corriere .it Da piegare La flessibilità del «PaperTab» (sopra e a s~~istra). Sotto un esempio di Interélzione con altri «fogli» (foto Plastic Logic) I FEDERAZI.ONE ITALIANA EDiTORI GIORNALI 'I 9 GEN 2013 Pagin~ 19 Il Giorflale,perdite sotto:' part,eci~rà a un aumeftto i 3 mln. 'Il Giornale chiude . dì. capitale riservato della, il 2012 con un rosso in calo società internet e arriVerà' sotto i 3 milioni di euro. Per così a detenere una quota ridurre ulteriormente le pari a quella di PaoloAinlo, perdite c'è in'programroo (fondatore, GeO e azionista un piano per anticipare di 'riferimento chepossie· .. progressivamente l'orario de oggi i!: 37%). Natii; nel dì chiusura ..del· giornale, 2008 e specializzata nell'e oggicomunql#! fissata in commerce ed .editoria.on-. tornoillle 22,30. Anticipo line, Banzai ha chiuso ii che porterd anche il zmari 2012 corfricavi per 130 organizzazione della reda milioni. Le nuove risorse zione diretta daAlessandro serviranno, fanno sapete Sallusti; probabilmente da Banzai, per espansione una volta concluse le pros~ dei prodotti e acquisiiion~ sime elezioni politiche. mirate. ' Venezianieditoredebut" Pollini in edicola col taonlinè. Guido Veneziani gruppo Espresso. Repub editore si prepara a lancia, blica e L'Espresso portano re online' il suo primo sità.daoggi inediclJla iZ.dvd web. Sarà dedicato allatb . inedito. Maurizio Pollini. del gruppo, Véro .tv, per poi 'La vita, la musica;. curato accogliereancheicontenuti da Nino Criscenticon dei magazine pubblicati. Sandro Cappelletto. Nel. Nel frattempo, l'anno scor· dvd· interviste, documenti so si è chiuso con ricavi in e backstage del maestro crescita a.82 milioni (con- . italiano delpianoforte. . I ru~~~r:f/::e'J~I~,"!f~! la concessiònària interna archivia il 2012 con una raccolta pubblicitaria su del 19%, grazie soprattutto a Vero, Vero cucina e Vero Salute, La con.ces,SlOl!ap:a; Class C~bc,<~;sione·· Risparmioeléstratègié 2013. Il rallydei mercati di· inizio anno porta moLti gestori a consigliare 'di rischioinjJor: FEDERAZIONE ITALIANA EDITORI GIORNALI I Data nità Google cede: rimossi i filtri ~J anti-censllfa sul sito in Cina ROBERTO ARDUINI [email protected] Pagina Anche un colosso del web come Goo gle deve alla finecederè alle pressioni della Cina sulla censura. Da lunedì è stato rimosso dal motore di ricercà in lingua cinese la funzione che avverti va che la parola che si stava cercando poteva essere sensibile per le autorità diPecruno e quindi la ricerca veniva bloccata. La decisione di Mountain View di interrompere il servizio, che aiutava gli internauti contro la censu ra, sarebbe l'esito di lunghe ed este nuanti trattative. ' La disputa tra Google e il governo cinese era cominciata lo scorso giu gno. Pechino pretendeva dal motore Usa la censura applicata già sui moto ri di ricerca locali (Baùlu su tutti). Goo gle era sempre stata contraria, ma ora qualcosa è cambiato, almeno per gli utenti. Finora chi digitava nella stringa di ricerca uno dei termini proi biti dal governo (come libertà, demo crazia, corruzione, sdopero, ma anche Tibetindipendente e il nome della setta Fa/un Gong) vedeva apparire il messag gio: «La tua ricerca potrebbe causare un'interruzione temporanea della connessione a Google. Questo proble ma è al di fuori del nostro controllo". In questo modo, l'utente si rendeva conto il termine cercato «interessa va"il governo e sapeva che la sua ri cerca poteva essere soggetta a censu ra. Se andava avanti avrebbe violato' le inflessibili regole del GreatFirewall, la «Grande Muraglia» predisposta dal le autorità di Pechino per controllare l'informazione su internet. Da lunedì il messaggio non compare più, ed è stato rimosso anche l'articolo nella se zione «aiuto» del sito, che spiegava il funzionamento del servizio. Nessun comunicato ha annunciato l'interru zione: se n'è accorto il sito Greaifire. arg, in prima linea nel denunciare gli abusi della censura cinese sul web. La notizia è stata confermata da Googie, che però non ha voluto fornire ulterio ri spiegazioni. Google ha perso. «la reputazione come difensore contro la censura», hahno sottolineato molti utenti. In precedenza il motore di ricerca Usa, pur di non cedere alle pressioni cine si, era stato costretto a spostare a Hong Kong i suoi server. E nonostan te tutte le precauzioni Gmail, Googie Maps e lo stesso Google risultavano spesso non raggiungibili in Cina.L'ul timo caso'eclatante era avvenuto du rante il Congresso del Partito comuni sta. Molti giornalisti stranieri e attivi sti avevano denunciato accessi sospet ti al proprio profilo twitter. Lo stesso social network aveva chiesto a diversi utenti di cambiare la propria pas sword. 9 BEN Z013 15 EDER.i\Z!O!'l NA EOlTO 8 GEN 2013 26 MédiaKiosk.ouvre san capital.àtrois éditeurs Le Figaro) Monde et Express-Roularta prennenU2,5 % du leader kiosques~ à joum m 1'<7 ALEXANDRE DEBOUTÉ Ii:lMf.1-4 il Les groupes Le Figaro, Le Monde et Express -Roularta ont annoncé lundi qu'ils prenaient conjointement une participation de 12,5% dans MédiaKiosk, le gestionnaire des kiosques de pres~ se en France. Cette opération ét'1it prévue depuis fin '2011, au mo ment de.la cession de 95 % de la soeiété parla messagerie de presse Presstalis (qui en a eonservé 5 %) au groupe de eommunieation ex térieure JCDee~ux. Les présidents respeetifs des trois éditeurs. Mare Feuillée, Louis' Dreyfus et Rik De kiosques Noli, font leur entrée au eomité de Pare géré en France par MédiaKiosk surveillance de MédiaKiosk. Bouclée en novembre 2011, la . (à fin 2012) vente de MédiaKiosk par Pressta lis s'étalt mscrite dans le pIan de l'importance stratégique du reseau désendettement de la première de vente le plus visible et le plU1~ ac 'llessagerie de France, en grande cessible au cceur des villes ». iifficulté financière depuis 2010. À l'époque, plusieurs éditeurs s'étalent manlfestés pour deman Réseau très qualitatif À fin décentbre 2012, MédiaKiosk der de conserver un droit de re (27 millions d'euros de ehiffre gard sur l' entreprise. Dans leur communiqué, les d'affaires) gérait 763 kiosques en France, dont 401 à Paris, 99 en trois éditeurs entrés au capital ex priment leur souhait de « partici- . Ile-de-France et 263 en régions. per acnvement, aux cotés de JCDe~ A10rs qu'environ un millier de caux et de Presstalis, aux actions points de vente notamment des maisons de la presse disparais de conlwlidation et de développe·· ment du réseau des kiosques à jour sent ehaque année dans l'Hexagò naux» et soulignent, «face à la ne, l'opérateur a ouvert 30 kios ques l'an dernier,. dont treize à diminution constante du nombre des points de vente, l'importance Paris" et il programme d'en ouvrir plus que jamais essentielle des kios~ quarante autres en 2013, principa quiffs pour la diffusion des quoti Iement en banlieue parisienne et dans Ies grandes agglomérations diens et des magazines au creur des françaises. Dans son ensemble, le' villes ». Pour Jean-Paul Abon nene, président de MédiaKiosk, réseau de distribution de la presse «c'est un signe fon qui mOf!tre eompte 28000 points de vente. Méme si les ouvertures de nou~ veaux kiosques ne compenseront pas les fermetures de points de vente en 2013, le fait de participer financièrement et de réfléchir aux réflexions sur l'évolution des kiosques eonstitue pour !es édi teurs un moyen de sécuriser une partie de Ieurdistribution mais aussi de défendre leurs intérets dans le eadre des délégations de serviee public octroyé~s à Média Kiosk par les mairies. Le réseau des kiosques est très qualitatif. C'est le prernier cireuit de distribution pour la vente au numéro des quotidiens. Mais. c'est aussi un réseau d'affichage urbain prernium très prisé par la presse et les industries culturelles. C'est pourquoi le groupe JCDecaux en a pris le contròle et qu'il entend le «mettre en valeur ». II1II FEDER NA EDiTOR G j C R NA L j ta e BEN Z013 26 Free réactive la pub sur Internet L'opérateur aatteint sonobjeetif: montrer à Googie qu'il ne peutpas dieter sa ioi. , Chaeun sent que ee eoup d'éc1at aura des répercussions..' 71, MARIE-CÉCILE RENAULT· 1Iii:lT@.)!,f.iI Free a accepté de . réactiver la pub!icité sur Internet pour les abonnés de sa Freebox Revolution. « l'ai demandé a Free de mettre fin au blocage de la publkité. Free s'est montré à l'écoute, responsable, et va le faire. dans les heures qui viennent», a . déclaré Fleur Pellerin, lundi matin. Plus t&t dans la matinée, elle avait rencontré les représentants de la presse en !igne, des éditeurs, des régies pub!icitaires et d'annon ceur5, puis 10r5 d'une deuxième réunj.on, Maxinle Lombardini, di recteur général de Free. Ce n'estni unrecul, 1Ù une mar che arrière de Free.. Mais une manoeuvre bien calculée, prévue par l'opérateur dès le départ. Car avec ce « coup d'éclat », mèmes'il J?' a duré que quelques jours, Free a atteint son objectif: montrer à Google qu'il ne peut faire ce qu'il, veut. Engagé depuis des mois dans un bras de fer avec le géant améri - . cain, Free souhaite obliger Google à payer pour accéder àses abonnés et emprnnter son réseau. Déjà, Free bride pour ses abonnés le dé . bit de YouTube, la plateforme vi déo de Google. En provoquant un tollé chez les acteurs de l'écono rlÙe numérique, le blocage de la publicité lui dorme de nouveaux argUlllents. Si la rlÙlÙStre a critiqué 1'action de Free SUI la forme, indiquant que «la manière de procéder n'était pas w ouvert. «L'internaute doit étrela incident ait eu tendance à sngmati personne qui décide ce qù 'il peut ser la publicité, alors qu'elle est un voir sur Internet et c'est lui qui peut soutien de l'économie numélique », décider de bloquer chez lui certains a-t-elle ajouté. contenus, comme quand il acnve le La ministre a insisté sur la né contròle parental », a indiqué Fleur eessité de maintenir un eontexte Pellerin. général d'un Internet tibre et FreeMute caupe le san desspatsTV RECETTES PUBLICITAIRES HETTES EH FRANCE EH 2012 EST,MATIONS IRE? 700 millionsd'euros en barinières publicitaires , 12 milliard d'euros en liens sponsorisés 10 milliards d'euros tous médias confondus (télé, presse, radio; Web, affichage ...) acceptable », elle ne lui donn.e pas tort sur le fondo « Il est très impor . t~nt de soulignerque le secteur de l Internet est soumis à la domination des géants du N.et, qui sont tous nrn;-elfTQpéens.» , a-t-elle souli gne. «Mème si je regrette que cet La rlÙlÙStre insiste également Sli' l'inlportanee de trouver un équi tibre entre Ies géants du Net, tous amériealns, très rentables,et les opérateursnationaux qui floivent eux aussi trouver Ieur intérèt éeonorlÙque. «Il faut mettre en piace un système gagnant-ga gnant. Dans les années qui viennent avec l'arlivée de la télévision connectée, de Google TV, d'Appie TV et d'Amazon TV, il vay avoi)' une consommation de plus en plus mas - . sive de bande passante. Qui doit payel' pour ces invesnssements? Est-ce qu'il n'y a pas lieu de de- . mander à ceux· qui consomment beaucoup ,de bande passante de contribuer au financement des in frastructul'es ? >'i, s'est interrogée la rlÙlÙStre. Réponse le lS janvier, lors d'une table ronde qu'elle qrganise sur la neutralité du Net . èC tous les aeteurs coneernés. En attendant, Free, qui n'est pas à une provocationprès, a laneé de puis quelques jours, « FreeMute », rapporte le site Freenews. Une ap ptieation mobile, permettant de eouper le volume des publicitésà la télévision... sinlplement en eIa quant des doigts ou en sifflant ! III FEDERAZIONE ITALIANA EDITORI GIORNALI I •Data frlUonde Pagina C'est tont Netl PAR MARLÈNE DURETZ A l'article de la mort ? as mois de 39 % des Améri cains consultent la presse en ligne pour s'informer . (PewResearch Center). Dernière {( victime » en date de cet engoue ment pour l'écran, le magazine Newsweek dont le dernier numéro, paro le 31 décembre 2012, est désor mais accessible sur le seul site the d<;tilybeast.com. La plupart des quo tidiens àméricains en version papier auront disparu dans cìnq ans, selon une étude de l'Annen berg School de l'Université de South California. ({ La vision est sans doute un peu alarmiste com mente Stéphane Bussard sur son blog ''L'Amérique dans tous ses Etats", mais elle indique une ten dance qui paraft irréversible.» Selonl'édition2012,des World Press Trends, publiée par l'Associa tionmondiale des journaux et des éditeurs de médias d'information (Wan-Ifra), 2,5 milliards de person nes lisent un journal imprimé régulièrement (bitly!ZgwEyU). {( La diffusion des joumaux a aug menté à/'échelle mondiale de 1,1 % en 2011 pour atteindre 512 m illions d'exemplaires et de 4,2 %de 2007 à 2011 », indique-t-elle. Certes,l'essor de la presse asiatique a plus que compensé les pertes de diffusion qu'enregistre le reste du monde... Et lire un joumal sur le Web, cela contribue-t-il au redressement de la presse? «Meme si les platesfor mes numérìques aident les jour naux à augmenter leur audience, précise la Wan-Ifra, elles n'ont pas encoreJait leurs preuves en tant que source suffisante de revenus.!) La France échappe-t-elle à ce phénomène? ( En 1914, elle pou vait se targuer d'avoir 244 quoti diens vendus pour1000 habitants »: 71l v et occupait la première piace mon diale. Aujourd'hui, avec 149 exem .plaires vendus pour 1000 habi tants, elle n'estplus qu'à la 31'place, derrìère tous les pays européens, peut-on lire sur ifrap.org. Et la situation n'est pas près de s'amélio rer (.) Plus d'un Français sur deux nelit plus de quotidien.» Autre tonalité sur culture rp.com: {( Le problème de la presse écrìte est sa difficulté à boucler ses fins de mois et non une désaffec tion pour le média.» Partant de ce constat, la dernière campagne de Selonune étude, la plupart des quotidiens américains en version papier aurontdisparu· dans cinq ans NewsPapersWork « ne veut pas expliquerlaforce captivante des .~ joumaux, mais bien la prouven>. Dans cette vidéO,absorbé par la Iee ture de son quotidien à l'a:rrìère d'un taxi, le papivore n'entre'ape rçoit pas cet homme en flammes sur la chaussée, ces joueurs de golf installés sur le bas-cote, pas plus pourcet ours conduisant une voi ture décapotable ou son chauffeur qui tombe le pantalon. Et ce cosmo naute au passage piéton et cet . Indien chevauchant devant sa fene tre? (ç>it.ly!S70xì3). In-vi-sibles! Le joumal imprimé à l'article de la mort? Pas avant 2029 en France, estime le site Future Exploratìon . (bit.lyjZh4SCm) et, pas moins de 4900 éditions duMonde. Ne ven dons pasla peau de l'ours avant de l'avoirvu conduire!. 8 GEN 2013