Modulo delle nozioni di base
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Modulo delle nozioni di base
Piattaforma educativa per micro e nanotecnologie ideata per scuole medie, professionali e istituti tecnici Modulo delle nozioni di base Informazione di supporto Versione complessiva Maggio 2011 Marianne Dietiker, Stephan Knébel, Christoph Meili Modulo delle nozioni di base SNC Contatto: Die Innovationsgesellschaft St. Gallen Lerchenfeldstrasse 5, 9014 St. Gallen Tel. +41 (0) 71.274 72 66 Mail: [email protected] www.swissnanocube.ch Versione maggio 2011 Questo modulo è stato realizzato dalla Innovationsgesellschaft St. Gallen nell'ambito del progetto Swiss Nano-Cube. Autori: Marianne Dietiker, Stephan Knébel, Christoph Meili. Figura di copertina: Fullerene. © Swiss Nano-Cube/April 2011 www.swissnanocube.ch Contatto Modulo delle nozioni di base SNC Sommario 1. Quanto è piccolo un ”nano”? ................................................................................................. 2 2. Definizioni .............................................................................................................................. 4 3. Produzione ............................................................................................................................. 6 4. Perché “nano“? ...................................................................................................................... 7 5. Nanotecnologie nella vita quotidiana ................................................................................... 10 6. Campi di applicazione .......................................................................................................... 12 7. Nano nella natura................................................................................................................. 14 © Swiss Nano-Cube/April 2011 www.swissnanocube.ch Inhaltsübersicht Modulo delle nozioni di base SNC 1. Quanto è piccolo un ”nano”? Slide 2: (Numeri di slide abbinati al gruppo di slide “versione complessiva“) Le nanotecnologie sono il frutto della scienza “del piccolo“. Il prefisso “nano“ deriva dal greco, ovverossia dal termine “nanos”, che in italiano significa “nano” nel senso di una “persona di bassa statura”. Un nanometro -9 -6 corrisponde a un miliardesimo di metro (10 m) o a un milionesimo di millimetro (10 mm). Un nanometro di un pezzetto d'oro contiene circa 3 atomi d'oro. Slide 3: L'ordine di grandezza della nanodimensione viene illustrata mediante alcuni esempi della biologia. (Fonte: Fonds der chemischen Industrie FCI – gruppo di slide) Slide 4: La slide “Powers of Ten“ prova altrettanto a illustrare l'ordine di grandezza della nanodimensione.Al sito www.powersof10.com potete inoltre trovare ulteriori informazioni su ciascuna immagine, sugli attrezzi, eccetera (purtroppo solo in lingua inglese!). Slide 5: Il sito http://primaxstudio.com/stuff/scale_of_univers propone una moderna visione di “Powers of Ten“. È possibile zoomare tra gli ordini di grandezza e scoprire gli oggetti corrispondenti. Slide 6: La nanodimensione può essere illustrata anche confrontando diversi ordini di grandezza. Si noterà per esempio che il rapporto tra diametro della terra e del pallone è lo stesso di quello tra pallone e “fullerene“. Il fullerene è una molecola sferica composta da 60 atomi di carbonio del diametro di 1 nm. Materiale supplementare: Compito per gli allievi: Stampare e ritagliare le cartine delle dimensioni (per esempio un set di carte per ogni squadra formata da due persone). Le carte devono rispettivamente essere assegnate con un ordine di grandezza incluso tra 2 -11 10 m e 10 m. (Fonte: www.accessnano.org/teaching-modules/scale-measurement) © Swiss Nano-Cube www.swissnanocube.ch 2/14 Modulo delle nozioni di base SNC Soluzione: Atomo di idrogeno 10 Molecola d'acqua 10 Larghezza della molecola DNA 10 m Rhinovirus (virus del raffreddore) 10 m Influenzavirus (virus dell'influenza) 10 m Batteri (Staphylococcus aureus) 10 m Globuli rossi 10 m Diametro di un capello 10 m Pulce 10 m Diametro di una moneta 10 m Pallone 10 m Statura di un bambino 10 m Lunghezza di un camion 10 m Lunghezza di un treno 10 m © Swiss Nano-Cube www.swissnanocube.ch -11 m -10 m -9 -8 -7 -6 -5 -4 -3 -2 -1 0 1 2 3/14 Modulo delle nozioni di base SNC 2. Definizioni Slide 8: Cosa sono le nanotecnologie? Con l'aiuto delle nanotecnologie si cerca di capire e studiare i processi che si verificano su scala nanometrica. Nella seconda fase si tratta invece di controllare in modo mirato i nanomateriali o i processi nanotecnologici, al fine di utilizzarli per fini tecnici. Sui siti dell'Organizzazione Internazionale per la Standardizzazione(ISO) e dell'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) si trovano le definizioni del termine "nanotecnologie". Definizione secondo la norma ISO (Norma 80004-1): Le nanotecnologie rappresentano l'applicazione di nozioni scientifiche finalizzate a controllare e modificare i materiali su scala nanometrica, al fine di sfruttarne i fenomeni e le proprietà dipendenti dalla struttura e dalle dimensioni, e conferire caratteristiche distinte rispetto ai singoli atomi o molecole oppure ai materiali in forma bulk (materiali di grandi dimensioni). Definizione di OCSE: Le nanotecnologie racchiudono tutte le tecnologie che permettono di modificare, cercare o utilizzare le microstrutture (generalmente inferiori a 100 nm) o i sistemi e contribuisce a sviluppare nuovi materiali, apparecchi e prodotti con caratteristiche qualitativamente differenti. Le nanotecnologie possono incidere praticamente su tutti i settori economici e gli aspetti della vita quotidiana. Slide 9: Fondere le discipline Le nanotecnologie si contraddistinguono anche dal fatto di essere una tecnologia interdisciplinare che racchiude tutti i settori tradizionali quali chimica, fisica e biologia. Nelle nanotecnologie, i limiti tra queste discipline non sono completamente definiti, ma si avvicinano tra di loro "fondendosi". Slide 10: Che cos'è un nanomateriale? Solitamente il termine "nanomateriale" viene impiegato se le strutture interne o esterne del materiale in questione rientrano in un ordine di grandezza di 1-100 nm. Questa delimitazione è alquanto arbitraria, dal momento che anche le particelle aventi un diametro di 200 nm fanno parte dei nanomateriali. I nanomateriali sono sostanzialmente suddivisi in due gruppi: 1) Materiali nanostrutturati: struttura interna o superficiale su scala nanometrica (ad esempio nanocompositi. Si tratta di materiali composti da una serie di materiali interconnessi). 2) Nanooggetti: si tratta di materiali con uno, due o tre dimensioni esterne su scala nanometrica. A seconda del numero di dimensioni esterne su scala nanometrica, i nanooggetti si possono classificare in nanoparticelle, nanofibre o nanopiastrine. Sulla base delle caratteristiche delle nanofibre, viene fatta distinzione tra nanofili, nanotubi e nanobastoncini. © Swiss Nano-Cube www.swissnanocube.ch 4/14 Modulo delle nozioni di base SNC Secondo le definizioni elencate, i chip per computer fanno parte dei materiali nanostrutturati, al contrario delle particelle di biossido di titanio contenute nelle creme solari, che appartengono ai nano-oggetti (sotto gruppo: nanoparticelle). Slide 11: Esempi di nanomateriali (classificati secondo il numero delle loro dimensioni): Strutture puntiformi: particelle Strutture lineari: nanotubi di carbonio, strutture lineari in un cristallo fotonico (fibra ottica) Strutture a strati: strati sottili o interfacciali, per esempio nei chip Strutture porose: aerogel (corpo solido fortemente poroso) © Swiss Nano-Cube www.swissnanocube.ch 5/14 Modulo delle nozioni di base SNC 3. Produzione Slide 13: Le nanoparticelle si formano anche in natura, per esempio durante le eruzioni vulcaniche, gli incendi boschivi o l'erosione dei granelli di sabbia. Vengono però generate anche "involontariamente", per esempio da una sigaretta accesa o durante la combustione di diesel. Per realizzare le nanoparticelle per scopi tecnici (nanomateriali ingegnerizzati), viene fatta distinzione tra due differenti principi basilari: 1) Top-down: dall'alto al basso oppure dal grande al piccolo 2) Bottom-up: dal basso verso l'alto o dal piccolo al grande Slide 14: Top-down: dall'albero alla tavola (un'idea di Walter Schmid e Ruedi Bürki) Si inizia con qualcosa di grande, lo si "tritura" fino ad a formare nanostrutture o nano-oggetti. Nella produzione di chip, la nanostruttura viene per esempio plasmata corrodendo il materiale (fotolitografia). Un altro esempio è la produzione di nanopigmenti cromatici per stampanti a getto d'inchiostro ad alta risoluzione. A questo proposito i grandi grani pigmentati e le piccole sfere di ceramica vengono immessi in un tamburo rotante. Le sfere di ceramica agiscono come delle piccole macine che triturano e frantumano i pigmenti su scala nanometrica. Slide 15: Bottom-up: dal germoglio all'albero Manipolando gli atomi e le molecole, con l'ausilio di microscopi a scansione tunnel, è per esempio possibile costruire nuove strutture. Questo metodo è tuttavia estremamente lento. Per questa ragione, in questo processo produttivo si preferisce puntare all'autorganizzazione degli atomi e delle molecole. In questo modo si creano delle condizioni che costringono i moduli nanometrici a legarsi nella forma voluta o a depositarsi sulla superficie. Prendiamo come esempio la deposizione fisica in fase gassosa (in inglese:Physical Vapor Deposition PVD). Questo processo viene adottato per rivestire lamiere, fili di ferro, vetri o plastiche. Il materiale di rivestimento viene bombardato con un raggio laser o un fascio ionico in una camera sottovuoto, facendo evaporare il materiale. Il vapore è quindi deviato sull'oggetto da rivestire (per esempio con l'ausilio di un campo elettrico). Non appena le particelle di vapore entrano in contatto con tale oggetto, si depositano sulla sua superficie (in parole povere, condensano), "spostandosi" (si diffondono), fino a trovare il posto a loro più congeniale in termini energetici. Il processo Bottom-up comprende anche la galvanizzazione (precipitazione elettrochimica di un metallo su una superficie). A questo proposito gli ioni metallici vengono disciolti per essere ridotti in metallo elementare da applicare sulla superficie da rivestire. © Swiss Nano-Cube www.swissnanocube.ch 6/14 Modulo delle nozioni di base SNC 4. Perché “nano“? Slide 17: Ciò che rende speciali i nanomateriali sono le loro “nuove” caratteristiche. Se un materiale (per esempio un metallo come l'alluminio) viene frantumato a tal punto da ridurlo in nanoparticelle, le proprietà del materiale varieranno al decrescere delle dimensioni di queste nanoparticelle. La polvere finissima così generata ha delle qualità fisiche alterate, sebbene dal punto di vista fisico si tratti ancora dello stesso materiale. Il foglio di alluminio è chimicamente molto stabile e poco reattivo. È ottimo per usi domestici. Le nanoparticelle di alluminio del diametro di 80 nm sono invece l'esatto opposto: vengono infatti utilizzate come propellente per missili. (Fonte: http://www.spiegel.de/wissenschaft/technik/0,1518,656774,00.html) Il comportamento del ferro è simile a quello dell'alluminio. Un esperimento che tratta l'alterazione della reattività è pubblicato nel NanoTeachBox della piattaforma Internet della SNC. Modulo della nanochimica, esperimento “acciaio piroforico“:www.swissnanocube.ch/nanoteachbox/module/liste/#m5 Slide 18: Un altro esempio di proprietà alterate è il cambiamento cromatico dell'oro. Esso cambia infatti colore a seconda delle dimensioni delle particelle. Mentre l'oro in macro- e microscala ha un aspetto giallo-lucido, le nanoparticelle d'oro sono rosse. Ciò è dovuto al fatto che in questo caso il diametro delle particelle rientra nella gamma delle lunghezze d'onda della luce visibile. Le nanoparticelle interagiscono con la luce visibile alterando drasticamente le loro proprietà ottiche. Il colore della particella è quindi dipendente dalle dimensioni della particella stessa. In una gamma di 20-30 nm le nanoparticelle d’oro assumono una tonalità rossastra. Se le particelle crescono, il colore varierà dal rosso al blu. Le nanoparticelle sono per esempio responsabili del rosso saturo delle finestre di chiese (vetro rubino all'oro). Per maggiori informazioni sulla teoria dei cambiamenti cromatici e sulle istruzioni per gli esperimenti con nanoparticelle d'oro consultare il NanoTeachBox della piattaforma Internet della SNC. Modulo nanochimica, esperimenti “vetro rubino all'oro“ e “nano-oro“: www.swissnanocube.ch/nanoteachbox/module/liste/#m5 Slide 19: La slide 3 riassume le differenti proprietà utilizzate nelle nanotecnologie. 1) Proprietà dovute alle dimensioni: per raggiungere il loro "obiettivo", alcune cose devono essere molto piccole. Ciò riguarda soprattutto la medicina. Per esempio, le piccole capsule che trasportano i medicinali verso le cellule tumorali devono poter attraversare i vasi sanguigni e le cellule. Le piccole dimensioni delle nanostrutture consentono inoltre di sfruttare al meglio le funzionalità biologiche basate sul riconoscimento molecolare. Esse vengono per esempio usato nella medicina analitica. Per maggiori informazioni sul “nano“ nella medicina, consultare il sito Internet della SNC:. 2) Superidrofobia: Attualmente le nanotecnologie vengono utilizzare per rivestire superfici di facciate, vetri o carrozzerie © Swiss Nano-Cube www.swissnanocube.ch 7/14 Modulo delle nozioni di base SNC di automobili, conferendo loro delle proprietà autopulenti. Le speciali nanostrutture impediscono infatti allo sporco di attaccarsi alla superficie. Gli inventori hanno copiato questo effetto dalla natura (vedi anche capitolo 5 “Nano nella natura“)! Le foglie della pianta del loto hanno delle strutture superficiali idrorepellenti ed estremamente ruvide su scala nanometrica. Le superfici ruvide fanno rotolare via le gocce d'acqua. Inoltre, la struttura ruvida riduce fortemente il contatto delle singole particelle di sporco con la superficie, evitando che rimangano attaccate e facendole portare via dalle gocce d'acqua. Per rivestire una superficie, oggi si utilizzano rivestimenti trasparenti dello spessore di pochi nanometri con caratteristiche idrorepellenti e/o impermeabili ai grassi (superfici superidrofobe). Per maggiori informazioni e istruzioni per gli esperimenti consultare il modulo SNC “effetto loto“: www.swissnanocube.ch/nanoteachbox/module/liste/#m8 . 3) Elevata superficie specifica: la reattività di una sostanza (elemento, composto) può essere aumentata impiegandola sotto forma di nanoparticella. Ciò è da ricondursi al fatto che le particelle più piccole hanno una superficie più grande in proporzione al loro volume. Grazie alla maggiore superficie, una gran parte degli atomi della sostanza può entrare in contatto con l'ambiente circostante reagendo con lo stesso. La superficie di un grammo di nanoparticelle di una determinata sostanza che entra in contatto con l'ambiente circostante è molto più ampia rispetto a un grammo di macroparticelle della stessa sostanza. Questo effetto viene utilizzato nella realizzazione di catalizzatori, dove la superficie reattiva assume un'importanza cruciale. Un esempio che illustra il modo in cui utilizzare la reattività aumentata è il suddetto alluminio metallico impiegato come propellente per missili. Per maggiori informazioni e istruzioni per gli esperimenti, consultare il modulo nanochimica SNC “acciaio piroforico“:www.swissnanocube.ch/nanoteachbox/module/liste/#m5. 4) Migliore stabilità meccanica: Esistono determinati tipi di nanoparticelle, i cosiddetti nanotubi di carbonio (in inglese:Carbon Nano Tube, CNT), molto leggeri e robusti. Sono molto più robusti dell'acciaio, ma pesano di meno rispetto allo stesso volume di alluminio metallico. I CNT vengono impiegati come componenti di materiali compositi. I prodotti, come per esempio telai di biciclette o racchette da tennis, vengono difatti resi più leggeri, ma ciò nonostante robusti. 5) Proprietà termiche ed elettriche alterate: Le proprietà di trasporto della carica elettrica o del calore vengono modificate dalla nanodimensione. La resistenza elettrica nei CNT è per esempio molto bassa. Oltre a ciò possono presentarsi nuovi effetti (per esempio gli effetti tunnel: le particelle attraversano elevate barriere di potenziale). Anche la conduttività termica di un materiale può alterarsi. 6) Proprietà ottiche alterate: Vedere la slide 18. Per maggiori informazioni e istruzioni per gli esperimenti, consultare il modulo nanochimica SNC “vetro rubino all'oro" e ”nano-oro“. 7) Superparamagnetismo Se si riducono le dimensioni esterne dei materiali, possono alterarsi anche le loro proprietà magnetiche. Un esempio è la magnetite. Rispetto alle particelle ferromagnetiche macroscopiche, le nanoparticelle di magnetite sono superparamagnetiche. Questa prerogativa gli permette di essere utilizzate nel campo della medicina: le nanoparticelle magnetiche possono penetrare nelle cellule © Swiss Nano-Cube www.swissnanocube.ch 8/14 Modulo delle nozioni di base SNC tumorali e depositarsi su di esse. Se successivamente si genera un campo magnetico sul tessuto tumorale, le nanoparticelle trasformano l'energia ricevuta da tale campo magnetico in calore. Il calore da ciò risultante può distruggere il tessuto tumorale. Per maggiori informazioni e istruzioni per gli esperimenti, consultare il modulo nanochimica SNC “ferrofluido“:www.swissnanocube.ch/nanoteachbox/module/liste/#m5. Fehler! Hyperlink-Referenz ungültig.Alla voce "nanoparticelle" (http://de.wikipedia.org/wiki/Nanoteilchen), Wikipedia elenca le seguenti proprietà specifiche: - Maggiore reattività dovuta alla grande superficie specifica (grande superficie rispetto al volume) - Basso influsso delle forze di massa (forza del peso) e crescente influsso delle forze superficiali (per esempio la forza di Van-der-Waals) - Crescente importanza della carica superficiale, come pure effetti termodinamici (movimento molecolare Browniano) - Ciò può dare luogo a stabili sospensioni, ma anche alla formazione di aggregati - Speciali proprietà ottiche. Molte delle suddette "nuove" proprietà si basano sui cosiddetti effetti quantici. Ciò è dovuto al fatto che gli oggetti del "mondo quantico" (per esempio atomi o elettroni) mostrano altri "comportamenti" rispetto agli oggetti del mondo "classico". © Swiss Nano-Cube www.swissnanocube.ch 9/14 Modulo delle nozioni di base SNC 5. Nanotecnologie nella vita quotidiana I processi nanotecnologici o i nanomateriali per la realizzazione di prodotti di consumo offrono svariate possibilità di impiego: pentole resistenti ai graffi, vetri autopulenti, biciclette leggere, ma ciò nonostante robuste, eccetera. Slide 21: La slide 1 mostra alcuni esempi di prodotti di consumo che potrebbero contenere nanomateriali. Nel campo dei prodotti cosmetici, le nanoparticelle si possono per esempio impiegare in shampoo, creme o creme di protezione solare. Il biossido di titanio su scala nanometrica (TiO2) o l'ossido di zinco (ZnO) sono relativamente diffusi nelle creme di protezione solare, in quanto forniscono una protezione invisibile e altamente efficace contro i raggi solari. Normalmente le nanoparticelle hanno una dimensione inferiore ai 50 nm e sono pertanto trasparenti alla luce e quindi la crema non lascia più un film bianco sulla pelle. Malgrado ciò assorbono i raggi UVA e UVB e proteggono così molto bene la pelle dalle scottature solari. Le lacche e i rivestimenti superficiali assumono un ruolo sempre più importante nell'industria automobilistica. L'aggiunta di nanoparticelle di ceramica (spesso biossido di silicio, SiO 2) rende le lacche e le vernici molto più resistenti ai graffi. Le proprietà germicide dell'argento vengono sfruttate sempre più frequentemente mediante l’utilizzo di argento in forma di nanoparticelle. Il nano-argento viene utilizzato nei prodotti medici, come per esempio le fasciature, oppure per rivestire le superfici di maniglie. Il nano-argento viene incorporato anche nei prodotti tessili e con la sua azione antibatterica previene i cattivi odori che si formano nelle calze sudate. Gran parte delle attrezzature sportive altamente tecnologiche (telai di biciclette, racchette da tennis) contengono nanotubi di carbonio (Carbon Nanotubes, CNT). Si tratta di piccoli tubicini di carbonio con pareti composte da un solo strato oppure da pochi strati di atomi. Sono estremamente robusti e vengono incorporati nelle materie plastiche e nei compositi, al fine di migliorarne le proprietà meccaniche. Slide 22: La banca dati “Woodrow Wilson“ (parte di un progetto americano denominato “The Project on Emerging Nanotechnologies”:www.nanotechproject.org) è un inventario internazionale dei nanoprodotti di consumo. Attualmente (marzo 2011) l'elenco registra 1317 prodotti. La maggior parte di tali prodotti appartiene alla categoria ”salute e fitness“. Con un ampio margine di distanza seguono prodotti per “casa e giardinaggio“, prodotti per l'automobile, “generi alimentari e bevande", prodotti non chiaramente attribuiti, “elettronica e computer“, come pure prodotti per bambini. (Fonte: www.nanotechproject.org/inventories/consumer/analysis_draft) Slide 23: La informazioni disponibili per un prodotto di consumo non sempre specificano cosa sia veramente “nano“ nel prodotto. In 565 dei prodotti riportati nella banca dati, viene però indicato il tipo di nanomateriale impiegato. Si tratta prevalentemente di prodotti contenenti nano-argento, seguiti da prodotti con carbonio (fuliggine, fullereni, CNT), titanio (biossido di titanio incluso), silicio (biossido di silicio incluso), zinco (biossido di zinco incluso) e oro. Una sintesi dei profili dei suddetti nanomateriali è pubblicata sul sito Internet della SNC: © Swiss Nano-Cube www.swissnanocube.ch 10/14 Modulo delle nozioni di base SNC http://www.swissnanocube.ch/grundlagen-nano/nanomaterialien/kurzportraits. Slide 24: Sul sito internet della SNC si trova un quiz che illustra 42 nanoprodotti di consumo. Si tratta di scoprire i prodotti di uso quotidiano nascosti in un appartamento loft. Ogni prodotto trovato riserva una domanda sulle nanotecnologie. Un gioco alquanto informativo! www.swissnanocube.ch/nanorama/ Materiale supplementare: Per quel che concerne i prodotti di consumo, il videoportale SF propone due filmati: SF, Kassensturz, 12 settembre 2006, Attenzione nano: http:///I consumatori non lo conoscono (www.videoportal.sf.tv/video?id=a609eca4-7296-43d6-9f13-624b0b5386e8) "Oggi molti prodotti di uso quotidiano, quali per esempio detersivi, cosmetici, ma anche abbigliamento, contengono nanoparticelle. Si sa ben poco sugli effetti che queste particelle possono avere sulla salute e sull'ambiente". SF, telegiornale, 23 gennaio 2009, Studio nanotecnologie (www.videoportal.sf.tv/video?id=a609eca4-7296-43d6-9f13-624b0b5386e8) "Le cosiddette nanotecnologie vengono attualmente impiegate in quasi tutti i settori. Da molto tempo però gli esperti richiamano l'attenzione sui possibili pericoli che possono derivare da queste minuscole particelle". © Swiss Nano-Cube www.swissnanocube.ch 11/14 Modulo delle nozioni di base SNC 6. Campi di applicazione Slide 26: Attualmente le nanotecnologie vengono impiegate in numerosi settori industriali e produttivi. Il slide fornisce una panoramica di questi settori (fonte: depliant Hessen Nanotech “Nanoproduzione“, volume 6, Download:www.hessen-nanotech.de/dynasite.cfm?dsmid=13995). ). Energia: batterie (figura), supercondensatori, cellule a combustibile e cellule solari, centrali termoelettriche Esempi concreti possono essere: celle solari economiche e potenti componenti fotovoltaici, efficienti accumulatori con una forma a piacere, sistemi superisolanti per componenti di finestre ed edifici, sistemi termoelettrici per il recupero dell'energia, accumulatori di idrogeno e celle a combustibile per nuove forme di propulsione. Per ulteriori informazioni consultare il depliant Hessen Nanotech “Nanotecnologie nel settore energetico (volume 9, download: www.hessen-nanotech.de/dynasite.cfm?dsmid=13995) Prodotti di consumo: cosmetici (figura), creme antisolari, tessili antimicroboci, confezioni. Vedere anche capitolo 5 “Nanotecnologie nella vita quotidiana“. Automobili: vernici per copertura antigraffio (figura), materiali (schiume, polimeri), sistemi anticorrosione, sensori, catalisi, (combustione, gas di scarico). Per ulteriori informazioni consultare il depliant Hessen Nanotech “nanotecnologie nell'automobile" (volume 3, download: www.hessen-nanotech.de/dynasite.cfm?dsmid=13995) Edilizia: superfici autopulenti (figura: superficie di vetro), vetri intercambiabili, per isolamento, anticorrosione. Per ulteriori informazioni consultare il depliant Hessen Nanotech “Nanotecnologie nell'architettura e nell'edilizia" (volume 7, download: http://www.hessennanotech.de/dynasite.cfm?dsmid=13995www.hessen-nanotech.de/dynasite.cfm?dsmid=13995) Medicina/Salute: sistemi diagnostici, terapia, rilascio di principi attivi, Tissue Engineering (medicina rigenerativa). Esempi concreti possono essere: terapie anticancro altamente selettive, rilascio di sostanze dosabili a lungo termine, per esempio per la cura del diabete o la neurodermite, farmaci ad azione speciale con minori effetti collaterali, sistemi diagnostici e sistemi medici preventivi per uso personale. Per ulteriori informazioni consultare il depliant Hessen Nanotech “Nanomedicina" (volume 2, download: www.hessen-nanotech.de/dynasite.cfm?dsmid=13995) Ambiente: depurazione (figura: filtri su scala nanometrica), fotocatalisi, monitoraggio ambientale. Esempi concreti possono essere: componenti anticorrosivi per prodotti di uso quotidiano, sistemi di trattamento per la produzione di acqua potabile ad alta efficienza, componenti per edifici leggeri e ad alta resistenza, macchine, automobili e aerei, sostituzione di sostanze tossiche con nanomateriali (non tossici). Per ulteriori informazioni consultare il depliant Hessen Nanotech “Nanotecnologie nella tecnologia ambientale dell'Assia" (volume 1, download: www.hessen-nanotech.de/dynasite.cfm?dsmid=13995) Aspetto: trattamento antiriflesso (figura: lente antiriflesso), fotonica (fibre ottiche), memorie ottiche, tecnica della luce. Esempi concreti possono essere: sistemi di illuminazione a risparmio energetico con possibilità di scegliere i colori, sistemi di trasmissione dati a prova di intercettazione, componenti ad alte prestazioni per l'elettronica di consumo. Per ulteriori informazioni consultare per esempio il depliant Hessen Nanotech “Nanotecnologie per © Swiss Nano-Cube www.swissnanocube.ch 12/14 Modulo delle nozioni di base SNC l'industria ottica" (volume 5, download: http://www.hessennanotech.de/dynasite.cfm?dsmid=13995www.hessen-nanotech.de/dynasite.cfm?dsmid=13995) Chimica: (Figura: Aerogel) ricerca di sostanze attive, sintesi/catalisi, sensori, monitoraggio dei processi. Per ulteriori informazioni consultare il depliant Hessen Nanotech “efficienza dei materiali grazie all'impiego di nanotecnologie e nuovi materiali" (volume 14, download: www.hessennanotech.de/dynasite.cfm?dsmid=13995) Elettronica, IT, stampa: display (per esempio OLED: organic light emitting diode = diodi luminosi organici, figura), elettronica dei polimeri, biochip, passivazione. Esempi concreti possono essere: memorie dati miniaturizzate con enormi capacità di memorizzazione, laptop con prestazioni paragonabili a interi centri di elaborazione dati, monitor piatti flessibili/arrotolabili realizzati sulla base di diodi luminosi organici. Per ulteriori informazioni, consultare il depliant Hessen Nanotech “Nanotecnologie nella plastica" (volume 15, download: http://www.hessen-nanotech.de/dynasite.cfm?dsmid=13995www.hessennanotech.de/dynasite.cfm?dsmid=13995) Il livello di sviluppo delle nanotecnologie non è uguale per tutti i suddetti campi applicativi. In molti settori, i prodotti ed i processi sono ancora in fase di ricerca. La fig. 1 riporta alcuni degli sviluppi nanotecnologici attuali, elencati secondo il loro “ grado di maturità“. A sinistra sono riportati i nanoprodotti e processi già presenti sul mercato, mentre a destra sono riportate le ricerche più recenti in questo ambito Ultrastabile LeichtbauSelbstreinigende Fassadenelemente OLED-Beleuchtung Konstruktionsstoffe umweltverträgliche Brandschutzmittel Schmutzabweisende, Funktionsoptimierter Beton antibakterielle Wandfarben Hocheffizienter Wärme- & Schallschutz Korrosionsschutzschichten Nanomembranen zur Trinkwassergewinnung Optimierte Batterien/Akkus Preiswerte grossflächige Solarzellen Abgaskatalysatoren Sensorische Umweltüberwachung Bautechnik Künstliche Photosynthese Umwelt/Energie Nanosensor Netzwerke Kleidung mit integrierter Unterhaltungselektronik Überwachung von Körperfunktionen Superisolierende Thermobekleidung Aktive Bewegungsunterstützung Textil Ultraleichte Schutzwesten Antibakterielle Wäsche UV geschützte Fasern Schmutzabweisende Textilien selbstheilende Werkstoffe Nano-Schichtsilikate Kohlenstoffnanoröhrchen Carbon Black Nanopigmente Organische Halbleiter Schaltbarer Klebstoff Nano-Kieselsäure Nanoreaktoren Künstliche Spinnenseide Easy-to-Clean-Schichten Polymere Nanokomposite Reifenfüllstoffe Schaltbare Lacke Dünnfilmsolarzellen für Autodächer Adaptierbare Aussenhaut Nanokomposite als Leichtbauwerkstoffe Thermoelektronische Abwärmenutzung Nanopartikel als Kraftstoffzusatz Chemie Magnetoelektronische Sensoren Antibeschlagschichten Kratzfeste Lacke Festplatten mit GMR-Lesekopf Phase-Change-Speicher CNT-Feldemmissionsdisplay Siliziumelektronik <100 nm weisse LED Ultrapräzisionsoptiken Millipede-Speicher Spintronik Optische Mikroskope mit Nanoauflösung Photonische Kristalle Kratzfeste Brillengläser DNA-Computing Elektronik Molekularelektonik Magnetoelektronische Speicher Automobilbau All-Optical-Computing Optische Industrie Organische Leutdioden (OLED) Quantenkyptographie Quantenpunktlaser Antimikrobielle Beschichtungen Molekulare Krebsfrüherkennung Nano-Krebstheraphie Nanopartikel als Markerstoffe Biokompatible Implantate Tissue Engineering Lab-on-a-chip-System Intelligente Drug Delivery-Systeme Nanoskalige Kontrastmittel Biosensoren Verbreitung am Markt Prototyp Konzept 5-10 Jahre 10-15 Jahre Markteintritt 0-5 Jahre Medizin Figura 1: Stato di sviluppo delle singole applicazioni nanotecnologiciche in diversi settori commerciali (fonte: Iniziativa nano – Progetto promozionale 2010, Ministero Federale dell'Istruzione e della Ricerca, novembre 2006; Download: http://www.bmbf.de/pub/nano_initiative_aktionsplan_2010.pdfwww.bmbf.de/pub/nano_initiative_aktionsplan_2010 .pdf). © Swiss Nano-Cube www.swissnanocube.ch 13/14 Modulo delle nozioni di base SNC 7. Nano nella natura Alla ricerca di idee innovative per nuovi prodotti, i ricercatori e gli scienziati prendono spesso spunto dalla natura (parola chiave: “bionica“). Anche le nanotecnologie traggono spunti dalla natura. I due esempi più noti sono la pianta del loto e il geco. Slide 28: Le foglie della pianta del loto hanno delle strutture superficiali idrorepellenti ed estremamente ruvide su scala nanometrica. Le superfici ruvide fanno rotolare via le gocce d'acqua. La struttura ruvida consente inoltre di ridurre fortemente il contatto delle singole particelle di sporco con la superficie, evitando che rimangano attaccate e facendole portare via dalle gocce d'acqua. Dal punto di vista tecnico, la produzione artificiale di tali nanostrutture non ha ancora raggiunto livelli maturi. Per rivestire una superficie, attualmente si utilizzano degli strati trasparenti idrorepellenti e/o impermeabili ai grassi. Questi strati si possono applicare facilmente con procedimento a spruzzo. Slide 29: Video-illustrazione dell'effetto loto della ditta STO, che produce le vernici da parete Lotusan. Video senza commenti con testi visualizzati: www.youtube.com/watch?v=pzGunZ1-POw Per ulteriori informazioni consultare il modulo “effetto loto“ nel NanoTeachBox (Download:www.swissnanocube.ch/nanoteachbox/module ) oppure il sito www.swissnanocube.ch/fileadmin/user_upload/documents/textfiles/themen/Grundlagen/NanoTrust_Dossier_ Selbstreinigung.pdf Slide 30: I gechi si aggrappano facilmente sulle pareti lisce e pendono a testa in giù dal soffitto. Essi hanno sviluppato un modo completamente speciale di adesione: hanno infatti innumerevoli peli finissimi sul lato inferiore delle zampe. Ognuno di questi peli ha un diametro di circa 220 nm. In questo modo la zampa può adattarsi alle rugosità più fini della superficie. Esiste però un altro motivo che spiega perché molti piccoli peli sono meglio di una superficie liscia: non è la dimensione della superficie di contatto ad essere determinante per la forza aderente, bensì il suo volume. Se una grande superficie di contatto viene suddivisa in tante piccole superfici contenenti innumerevoli peli, il volume complessivo, e di conseguenza l'aderenza, aumentano! Il potere aderente è da attribuirsi alle forze di Van-der-Waals, le quali si basano sugli spostamenti dei carichi nelle molecole superficiali. In questo modo il geco può aderire a qualsiasi superficie – il Teflon è l'unico materiale ad avere cariche superficiali troppo deboli e di conseguenza forze di Van-der-Waals troppo esigue. Slide 31: L’adesione tra le dita delle zampe e la superficie rappresenta solo la metà dei misteri di un geco. Da una parte l’adesione deve essere abbastanza forte da tenere attaccato il geco alla superficie, dall'altra parte deve invece cessare per consentirgli di spostarsi. Il geco risolve questo problema semplicemente "arrotolando" le dita delle zampe - lo stesso principio di quando si stacca un nastro adesivo. La slide 4 illustra questo processo mediante l'ausilio di una figura scaricabile dal sito www.max-wissen.de. © Swiss Nano-Cube www.swissnanocube.ch 14/14 Modulo delle nozioni di base SNC Il DVD “BIONIK –il genio della natura“ del canale televisivo ORF (http://shop.orf.at/orf/shop.tmpl?art=3686&lang=DE) contiene un filmato di circa 5 minuti che illustra brillantemente il fenomeno dell'aderenza del geco alle superfici. Vengono inoltre mostrati degli studi che cercano di capire il sistema delle dita del geco, al fine di utilizzarlo per scopi tecnici. Per maggiori informazioni consultare l'opuscolo TECHMAX n. 8 del 2007 (Download: www.maxwissen.de/public/downloads/maxheft5305.pdf) Esiste inoltre un'unità didattica dell'istituto Max-Planck sul tema "Aderire senza colla - alla scoperta dei trucchi del geco". Fehler! Hyperlink-Referenz ungültig.Al sito www.maxwissen.de/public/downloads/maxheft5305.pdfpotete trovare fogli di lavoro, informazioni di supporto e commenti didattico-metodici. © Swiss Nano-Cube www.swissnanocube.ch 15/14