bielorussia - Mantova Export

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bielorussia - Mantova Export
PROGETTO ARCO 2011
© Mantova Export – 2011
BIELORUSSIA
Le opportunità commerciali
Nota introduttiva
Questo rapporto riguarda le opportunità offerte dal mercato bielorusso.
Fra le fonti utilizzate sono da citare, in particolare, le autorità bielorusse, il Foreign Office
britannico, la società Terziaria Srl, l'Ambasciata Italiana a Minsk e l'ufficio ex ICE di Kiev.
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PANORAMA ECONOMICO
PIL: USD 55,2 miliardi (2010)
PIL pro capite: USD 13.400 (2010), USD 12.700 (2009), USD 12.600 (2008).
Crescita annua del PIL: 7,6% (2010, dati EIU).
L'inflazione (Indice dei prezzi al consumo): 7,8% (2010, dati EIU), 12,9% (2009, dati EIU), 14.8
(2008, dati EIU).
Settori principali: costruzione di macchinari e lavorazione dei metalli, chimica e petrolchimica,
alimentari, tessile, lavorazione del legno, radio-elettronica, e l'agricoltura.
Principali partner commerciali (2010): Russia, Lettonia, Ucraina, Lituania, Polonia, Germania,
Olanda, Cina.
Tasso di cambio: 1 EUR = 8.063,60 BYR; 1 USD = 4.948,36 BYR (Agosto 2011)
Durante il tardo periodo sovietico, la Bielorussia ha sviluppato una significativa base industriale
(industrie della difesa, trattori, tessuti, ecc) e la sua popolazione godeva di un tenore di vita elevato
per l'URSS, unitamente ad un elevato livello di istruzione. Dopo la disgregazione dell'Unione
Sovietica, la Bielorussia ha mantenuto questa base industriale, ma gran parte di essa si è deteriorata
per mancanza di investimenti e di ammodernamenti. L'agricoltura rappresenta una parte
significativa dell'economia bielorussa.
Dopo i tentativi iniziali di liberalizzare l'economia della Bielorussia post-sovietica, il processo di
riforma ha rallentato sotto la presidenza Lukashenko e le autorità hanno continuato a mostrare una
mancanza di impegno ad attuare i cambiamenti strutturali necessari a muoversi verso una moderna
economia di mercato, sostenibile e in grado di sopravvivere senza ingenti sussidi dall'estero.
La maggior parte delle industrie (70-80%) rimane sotto il controllo dello stato ed è fortemente
regolamentata. Gli investimenti esteri sono stati frenati dalla mancanza di un clima favorevole al
“business”.
Lukashenko ha basato la sua strategia economica su relazioni più strette con la Russia, a cui la
Bielorussia rimane pesantemente dipendente. Secondo i dati del 2009, la Russia è stata la fonte del
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54,5% di tutte le importazioni bielorusse.
La Bielorussia ha fatto affidamento su petrolio e gas russi a buon mercato per equilibrare il suo
bilancio. Tuttavia, dal 2007 la Russia ha costantemente ridotto il livello degli sconti energetici alla
Bielorussia, cercando di portare i prezzi del petrolio e del gas a valori più in linea con quelli
europei. Nonostante questo, si stima che gli sconti energetici concessi alla Bielorussia ammontino a
US$ 2-3 miliardi l'anno nel 2011. Il deterioramento dei rapporti bilaterali con la Russia e il tentativo
bielorusso di ottenere il ripristino di una parte degli sconti, ha portato a numerosi contenziosi
sull'energia, con interruzioni temporanee alle forniture di petrolio e di gas.
Dall'inizio del 2011, l'economia bielorussa è in crisi. L'allentamento delle politiche fiscali e
monetarie a fine 2010 e inizio 2011, dopo la fine di un programma del FMI nel marzo 2010, hanno
approfondito gli squilibri macroeconomici. I sussidi dello Stato alle imprese in perdita e gli aumenti
salariali non supportati da un incremento delle entrate, unitamente ad una mancanza di flessibilità
del tasso di cambio, ha ampliato il deficit di conto corrente, portando a un esaurimento delle riserve.
Il fabbisogno di finanziamento per il 2011 è stato stimato in miliardi di $ 5-6. Il risultato della crisi
è stata una svalutazione del 64% del BYR e l'inflazione in aumento - ha raggiunto il 41% nel luglio
2011. Nel giugno 2011 la Bielorussia si è assicurata dalla Comunità economica eurasiatica
(EurAsEc) un piano di salvataggio anti-crisi per 3 miliardi di dollari . Il 31 maggio 2011, la
Bielorussia ha anche presentato una richiesta di prestito all'FMI tra i $ 3-8 miliardi
Alla data del 1 gennaio 2011 la popolazione attiva occupata risultava in Bielorussia pari a 4,6
milioni di persone, con un tasso di disoccupazione ufficiale pari allo 0,7%.
GRADO DI LIBERALIZZAZIONE DELL'ECONOMIA
Dal dicembre 2007 il Governo persegue un modello di progressiva e prudente liberalizzazione
dell’economia, orientato alla creazione di un clima più favorevole agli affari e di un sistema fiscale
semplificato e meno oneroso, oltreché alla progressiva apertura del sistema produttivo nazionale
agli investimenti stranieri.
Con la delibera governativa n. 1021 del 14 luglio 2008 è stato varato un vasto piano di
privatizzazione che prevede la vendita a privati di 519 aziende statali, oltre alla cessione di quote
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statali per altre 217 aziende già parzialmente privatizzate. Tale piano di privatizzazione è stato
tuttavia più volte sospeso e modificato e risulta tuttora connotato da un elevato grado di incertezza.
In data 4 marzo 2008 è stata abrogata la cosiddetta “golden share”. Questa regola – usata peraltro
molto raramente - prevedeva che lo Stato potesse intervenire direttamente nella gestione di imprese
ritenute “in difficoltà”, purché tali imprese fossero un tempo di proprietà statale ed
indipendentemente dalla loro attuale natura giuridica e proprietà (tanto bielorussa quanto straniera).
Sempre nel 2008 sono stati approvati due decreti presidenziali volti ad attrarre investimenti
stranieri, che introducono talune agevolazioni concrete – in particolare in ambito fiscale – a favore
di chi decida di investire nelle cosiddette Zone Economiche Speciali (le FEZ, in tutto 6, una per
ogni regione) e nelle aree rurali (e precisamente nei centri urbani con meno di 50.000 abitanti).
Un successivo decreto, il n. 10 del 6 agosto 2009, ha introdotto ulteriori misure volte ad incentivare
gli investimenti stranieri (e nazionali) in Bielorussia. In primo luogo esso ha allargato la lista degli
organi competenti ad approvare un progetto di investimento, includendovi anche le amministrazioni
locali, se il progetto riguarda esclusivamente il territorio e/o gli interessi di una di esse, ed
attribuendo al Consiglio dei Ministri la facoltà di approvare un progetto anche senza la preventiva
autorizzazione del Capo dello Stato, per il solo caso in cui al progetto di investimento non vengano
accordati benefici particolari rispetto a quelli ordinari previsti dalla legge. Questa misura rende
certamente spedito il processo decisionale in merito a progetti di investimento di una certa
rilevanza. Un’altra importante innovazione introdotta dal decreto è quella riguardante la previsione
di una clausola, da inserire obbligatoriamente nel testo dell’accordo tra il Governo e l’investitore,
che prevede il risarcimento dei danni a quest’ultimo nel caso di inadempimento degli accordi presi
da parte del committente pubblico. Un’altra importante novità riguarda la possibilità per
l’investitore di affittare il terreno necessario per l’avvio del progetto senza dover ricorrere alle
procedure della gara pubblica. Infine, il decreto prevede significative esenzioni in materia fiscale, la
possibilità di assumere manodopera straniera senza pagare i relativi oneri contributivi al governo
bielorusso, ed infine l’esenzione dal pagamento dei dazi doganali per l’importazione dei macchinari
necessari alla produzione.
Ad oggi, tra i principali ostacoli al pieno sviluppo del settore economico privato assumono un ruolo
rilevante i meccanismi connessi al rilascio di licenze e permessi e la frequenza e la molteplicità
delle ispezioni statali sull’attività economica privata:
a) licenze; il decreto presidenziale n. 17 del 14 luglio 2003, recante norme sulla “licenza per
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particolari tipi di attività”, definisce la licenza come “un permesso speciale per condurre un’attività
economica, rilasciato dalle autorità competenti al soggetto richiedente sulla base della stretta
osservanza delle condizioni e dei requisiti richiesti”. In realtà, nonostante il tenore letterale della
norma, la licenza è ben lontana dal rivestire caratteri di “specialità”, essendo richiesta per ben 53
diversi tipi di attività imprenditoriale, di cui 35 comportanti a loro volta il rilascio di ulteriori sublicenze, complessivamente ammontanti a 331. Soggetto a licenza è il 74% delle attività degli
imprenditori individuali, il 77% di quelle delle piccole imprese e ben il 91% di quelle delle imprese
medie. Il numero medio di licenze richiesto per le tre tipologie di impresa sopra menzionate è pari
rispettivamente a 1,3, 2,2 e 3,4. Questo significa, ad esempio, che quasi i quattro quinti delle
aziende di dimensione media sono tenuti a dotarsi mediamente di almeno 3 licenze per iniziare e per
condurre la propria attività d’impresa. Il 32% delle PMI e ben l’81% delle imprese individuali
soggette a licenza operano nel settore del retail, senza alcuna distinzione in relazione alla tipologia
di prodotti e/o servizi commercializzati. Peraltro, se si confrontano i dati relativi all’anno 2009 con
quelli di solo tre anni prima, si nota un incremento sia della percentuale di attività delle PMI coperta
da licenza (dal 72% al 78%) sia del numero di giorni necessario per ottenerla (da 36 a 49 giorni). Il
problema più grave, tuttavia, a detta degli imprenditori intervistati, rimane quello connesso
all’ambiguità, se non alla inconsistenza, dei documenti richiesti per il rilascio (e per il successivo
mantenimento) della licenza. Sempre nel settore del retail, ad esempio, la normativa prevede che il
rilascio della licenza sia subordinato al rispetto, da parte del richiedente, di tutti i regolamenti
amministrativi, compresi quelli aventi natura meramente tecnica, regolanti la materia del
commercio al dettaglio. Le conseguenze della violazione di una simile disposizione possono anche
consistere nella revoca della licenza o nel rigetto della domanda per il suo conseguimento. La
revoca della licenza può essere altresì disposta dalle autorità nel caso di mancato adempimento del
suo titolare ad obblighi di carattere privatistico, quali ad esempio il mancato o ritardato pagamento
di debiti derivanti da obbligazioni di natura contrattuale.
Segnali positivi di un miglioramento della regolamentazione delle licenze sono costituiti dalla
previsione di una “finestra unica” per il richiedente, il quale dunque non sarà più tenuto a presentare
gli stessi documenti a diverse autorità; dalla previsione di illegittimità del rigetto della domanda di
licenza basata su una valutazione meramente soggettiva ed arbitraria del funzionario preposto al suo
rilascio; infine, dalla previsione espressa, da parte del Consiglio dei Ministri, delle principali
violazioni che possono giustificare il rigetto della domanda di licenza, precedentemente rimessa ad
atti regolamentari di autorità minori.
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b) Permessi: secondo la definizione giuridica, per il diritto bielorusso un permesso è un atto di
approvazione di specifiche azioni o attività che devono essere compiute da parte di un’azienda o di
un imprenditore individuale. Il permesso è generalmente un atto a forma libera, che dunque può
consistere tanto nell’apposizione di una firma in calce all’atto da approvare, quanto nella decisione
di una commissione di esperti, in un parere scritto ed altro ancora. Il permesso è generalmente un
atto a rilevanza esterna unico, ma per ottenerlo può essere necessario anche conseguire diverse
autorizzazioni intermedie. Esso però non comprende in alcun modo la registrazione, la
certificazione e la licenza, che sono atti amministrativi ulteriori ed autonomi.
Il numero medio di permessi che una PMI deve ottenere per svolgere la propria attività è pari a 1,9,
mentre per un imprenditore individuale tale numero è pari a 1,3. Mediamente, una PMI deve
contattare due diverse autorità e ricevere uno o due visite individuali di funzionari di tali autorità
per ottenere il permesso o i permessi necessari allo svolgimento dell’attività d’impresa. Il numero di
giorni necessari al conseguimento dei permessi è pari a 24 giorni per permesso per le PMI e a 28
giorni per permesso per gli imprenditori individuali. Il sistema vigente di permessi è
particolarmente dannoso per l’attività delle PMI e degli imprenditori individuali poiché si calcola
che esso comporti una riduzione dell’attività del 30% per le PMI durante i summenzionati tempi di
attesa, e ben del 90% dell’attività degli imprenditori individuali nello stesso periodo di tempo.
Questo soprattutto avviene perché un’azienda privata o un imprenditore individuale non possono
fare investimenti di capitale fintantoché non hanno ottenuto il relativo permesso. Circa le principali
lamentele espresse dagli imprenditori privati in ordine al regime dei permessi, si può dire che esse
siano in gran parte analoghe a quelle relative al sistema delle licenze: eccessivo numero di
documenti richiesti; lunghi tempi di attesa per l’ottenimento del/i permesso/i; mancanza di chiare
indicazioni circa gli esatti requisiti da possedere per il conseguimento del permesso. Anche
confrontando i dati dell’ultimo quinquennio, i progressi raggiunti da queste autorità, nonostante
taluni sforzi apprezzabili (come la costituzione di un gruppo di lavoro incaricato di “inventariare”
tutti i permessi esistenti e tutte le procedure legislative per il loro ottenimento), sono ancora
piuttosto modesti.
c) Ispezioni: anche nel campo delle ispezioni, la buona volontà dimostrata dal Governo non ha
ancora consentito di raggiungere completamente i risultati sperati, o quantomeno necessari a
favorire efficacemente le imprese private. Il 61% delle piccole imprese, il 71% delle imprese medie
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e il 53% degli imprenditori individuali hanno subito almeno un’ispezione nel corso dell’anno 2008.
Questo dato è leggermente inferiore a quello di tre anni prima, come leggermente inferiori sono
tanto il numero medio di ispezioni annue ricevute (da 3,9 a 3,2) e la durata delle singole ispezioni
(da 27 a 15 ore); risultati, questi ultimi, raggiunti soprattutto grazie ad un migliore coordinamento
delle azioni di controllo da parte delle diverse autorità ad esso preposte. Ciò nondimeno, il
problema delle ispezioni viene tuttora percepito come un ostacolo di portata significativa,
soprattutto da parte delle piccole imprese e degli imprenditori individuali. Questo non solo per la
percentuale di ispezioni che si concludono negativamente, ovvero con l’irrogazione di una sanzione,
cosa che avviene, mediamente, nel 30% - 40% dei casi (la “forchetta” del 10% dipende dai vari tipi
di ispezione che possono condurre ad una sanzione), ma anche per: il numero e la varietà delle
possibili ispezioni (dei vigili del fuoco, degli ispettori fiscali, degli ispettori sanitari, degli ispettori
del lavoro, degli ispettori della sicurezza alimentare, delle autorità di certificazione, delle autorità
per il controllo dei prezzi, della polizia giudiziaria e per la prevenzione del crimine); la perdurante
assenza di procedure chiare, dettagliate e conoscibili da tutti relative alle modalità di conduzione
dell’ispezione; infine, l’ancora eccessiva arbitrarietà dell’ispezione, il cui esito ancora troppo spesso
dipende dalle valutazioni del funzionario o dei funzionari incaricati di effettuare il controllo.
Sulla materia il Governo ha recentemente emanato un decreto, il n. 510 del 16 ottobre 2009, recante
“norme per il miglioramento delle attività di ispezione nella Repubblica del Bielorussia”. Il decreto
in parola ha introdotto alcune novità significative, quali in particolare: il divieto di prevedere
ispezioni per imprenditori individuali e per piccole imprese nella fase di start-up, ovvero entro due
anni dalla registrazione (rimangono comunque esperibili le ispezioni non programmate, ovvero “a
sorpresa”); l’obbligo – ove possibile - di coordinare le attività delle diverse autorità di controllo
perché l’ispezione avvenga contemporaneamente ed in un’unica occasione, al fine di ridurre il
disagio per l’impresa; l’introduzione di un sistema di gestione delle ispezioni basato sul livello di
rischio dell’attività d’impresa, classificato in basso, medio e alto, sulla base del quale modulare la
frequenza annua delle ispezioni programmate; l’individuazione di criteri specifici in base ai quali
possono essere disposte ispezioni non programmate; infine, l’esclusione di responsabilità
amministrativa per infrazioni di lieve entità, le cui conseguenze saranno pertanto limitate
all’obbligo a carico dell’impresa di risarcire gli eventuali danni e ripristinare ove possibile lo statu
quo ante. Il decreto n. 510 ha anche introdotto il sistema – largamente utilizzato nella pratica
internazionale – della checklist, soprattutto per ispezioni a più alto carattere tecnico (in particolare
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per quelle sanitarie). Questo metodo permette di ridurre l’arbitrarietà dell’ispezione, poiché
potranno essere contestate solo quelle violazioni espressamente previste nella checklist, i cui
contenuti sono approvati dal Consiglio dei Ministri della Repubblica di Bielorussia e resi noti
tramite i siti Internet ufficiali.
COLLABORAZIONE ECONOMICO-COMMERCIALE FRA ITALIA E BIELORUSSIA
La Repubblica Italiana fa parte dei dieci principali partner commerciali della Bielorussia.
Commercio tra la Bielorussia e l’Italia
(milioni di dollari)
Volume del commercio
Esportazioni
Importazioni
Saldi
2006
669,1
172,2
496,9
-324,7
2007
819,5
181,4
638,1
-456,7
2008
1192,9
320,5
872,4
-551,9
2009
895,5
187,0
708,4
-521,4
2010
963,0
191,7
771,3
-579,6
Nel 2010 le esportazioni bielorusse verso l’Italia sono state pari a US$ 191,7 mln, registrando un
aumento del 2,5% in confronto al 2009.
Sulla base dei codici di classificazione doganale, l'insieme delle esportazioni bielorusse verso Italia
è composto da circa 200 tipi di merci. Le più richieste dal mercato italiano sono: prodotti petroliferi,
concimi potassici, metalli ferrosi e manufatti di metalli ferrosi (inclusi i tubi senza saldatura,
vergella, semilavorati di acciaio non legato, bordone di ferro o di acciaio non legato, chiodi, filo di
ferro ed altri simili prodotti metallici), prodotti dell’industria chimica (inclusi le fibre ed i filati
sintetici).
Una notevole parte delle esportazioni è composta dai prodotti dell’industria leggera, inclusi tessuti,
abbigliamento, pelli. Sono molto richiesti anche il legname ed i prodotti di legno, i materiali
prefabbricati da costruzione ed i mobili.
La maggior parte delle esportazioni italiane verso la Bielorussia è composta da macchinari e
attrezzature di alta tecnologia, sostanze chimiche, medicinali e attrezzature per uso medico che la
Repubblica di Bielorussia non produce.
Nel 2010 le importazioni sono aumentate del 8,9 % rispetto al 2009.
Nel 2010 è tornata ad avere segno positivo la dinamica della cooperazione bielorusso-italiana in
materia d’investimenti. Le aziende italiane hanno investito nell’economia bielorussa US$ 17,3 mln,
superando di oltre 5 volte il livello del 2009.
Questo indica che il gli imprenditori italiani hanno recuperato fiducia in merito alle prospettive di
sviluppo del mercato bielorusso.
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L’Italia fa parte dei paesi più presenti in Bielorussia per numero di società miste e imprese a
partecipazione straniera create in Bielorussia. Sono 195 le imprese partecipate dai capitali italiani,
delle quali 22 sono state registrate nel 2010.
Un ruolo importante nell’attrazione degli investimenti italiani è svolto dalle banche bielorusse
“Belagroprombank” S.p.A., “ASB Belarusbank” S.p.A. e “Belvnesheconombank” S.p.A. Nel
maggio 2007, a Milano, è stata aperta la rappresentanza della banca bielorussa “Belagroprombank”
S.p.A.
Nel maggio del 2004, durante la visita a Milano del Primo Ministro della Repubblica di Bielorussia
S. Sidorsky, è stato firmato l’accordo quadro di credito tra la banca bielorussa
“Belvnesheconombank” S.p.A. e la banca italiana “Mediobanca” per 20 milioni di euro.
Ad aprile del 2005 la linea è stata aumentata fino a 70 milioni di euro e, a ottobre 2010, è stato
firmato un accordo per estendere la linea per 5 anni.
Nel mese di settembre del 2010, SACE ha deciso di assegnare alla Bielorussia un plafond
assicurativo di US$ 80 mln, il più grande nella storia della collaborazione tra Italia e Bielorussia.
LE OPPORTUNITÀ PER LE IMPRESE
La diffusione dei prodotti italiani in Bielorussia sembrerebbe largamente superiore a quella indicata
dalle statistiche ufficiali, per il fatto che una quota significativa di prodotti viene introdotta sul
mercato bielorusso attraverso la Russia, sfuggendo in tal modo ai rilevamenti doganali.
Questo è il caso dei più noti prodotti del Made in Italy, fra i quali l’abbigliamento, le calzature e i
mobili.
Gli elettrodomestici dei marchi Ariston ed Indesit (Gruppo Merloni), anch’essi indiscussi leader in
questo mercato, vengono importati direttamente ed esclusivamente dalla Federazione Russa.
Godono, in particolare, di grande considerazione in Bielorussia i prodotti italiani ad alta tecnologia,
gli impianti, i macchinari e i beni strumentali in genere (macchine per la lavorazione del legno,
linee di imballaggio e di imbottigliamento per le industrie alimentari in particolare).
Per quanto riguarda gli autoveicoli di produzione italiana, la loro diffusione è decisamente inferiore
alle potenzialità della nostra industria. Una delle cause principali potrebbe essere ricercata nello
scarso interesse dei nostri produttori verso questo mercato, cui si affianca lo scarso impegno
promozionale degli operatori locali del settore.
I prodotti italiani che potenzialmente potrebbero avere una diffusione molto più consistente in
questo mercato sono, tra gli altri, quelli dell’industria alimentare. Oltre alle barriere doganali e una
serie di ostacoli riguardanti le certificazioni sanitarie, un'altra importante difficoltà alla penetrazione
dei prodotti alimentari italiani su questo mercato è senza dubbio rappresentata dall’assenza di
gruppi nazionali della grande distribuzione, che potrebbero fare da volano alla diffusione dei
prodotti italiani, analogamente a quanto avviene per quelli francesi o tedeschi.
Vi sono interessanti opportunità per le imprese italiane riguardo la vendita di apparecchiature,
macchinari e beni strumentali, data la necessità della Bielorussia di adeguare i propri standards
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produttivi ai livelli qualitativi richiesti dai mercati occidentali, nonché nel settore del risparmio
energetico ed ambientale (depurazione delle acque, decontaminazione dei terreni, smaltimento dei
rifiuti urbani e industriali, miglioramento della rete idrica nei centri cittadini).
La mancanza di risorse finanziarie delle imprese bielorusse rende per altro auspicabile, da parte
italiana, la predisposizione di pacchetti di assistenza finanziaria, assicurativa e promozionale per le
nostre imprese ancor più consistenti di quelli esistenti, proprio nell’ottica di favorire le stesse nella
competizione con i più attrezzati concorrenti stranieri.
Apparirebbe opportuna anche qualche presenza bancaria italiana, che si affiancasse a quelle già
presenti di Austria, Russia, Germania, Svizzera ed altri. Al riguardo, secondo dichiarazioni di
esponenti della Banca Nazionale di Bielorussia, il Paese intende creare un “investment climate”
favorevole soprattutto nel settore bancario e sarebbe già pronto a cedere quote di controllo di
banche quali Belprambudbank e Belinvestbank, e quote di minoranza di banche come Belarusbank
e Belagroprombank, le due principali banche del Paese.
Istituti quali la Royal Bank of Scotland e Swedbank hanno inoltre già manifestato il proprio
interesse verso l’acquisizione di partecipazioni all’interno del sistema bancario bielorusso.
Un'ottima opportunità per gli esportatori italiani è la linea di credito “open” di 70 milioni di euro
aperta da Mediobanca e garantita da SACE (vedi paragrafo precedente).
Sarebbe altresì auspicabile un ruolo più attivo della SIMEST in Belarus, nell’ottica di assistere le
imprese italiane intenzionate ad espandere la loro produzione mediante l’acquisizione di comparti
industriali all’estero.
SUGGERIMENTI PER UN CORRETTO APPROCCIO AL MERCATO
Ci sono alcune cose che è utile conoscere per evitare incomprensioni che potrebbero compromettere
la positiva conclusione di un affare con le controparti bielorusse:
- tutti i contatti dovrebbero essere presi, almeno nelle fasi iniziali, in lingua russa. È un errore
abbastanza frequente quello di inviare e-mail o documentazione in lingua inglese; purtroppo, la
conoscenza delle lingue straniere non è particolarmente diffusa, specie fra le persone con capacità
decisionale, per cui è facile che le e-mail inviate in inglese restino senza rispost;
- la Bielorussia è da poco tempo che si sta aprendo al mercato e vi sono poche persone con
esperienza di commercio estero; questo significa che, in fase di trattativa, non bisogna dare nulla
per scontato e che bisogna essere estremamente chiari e precisi, entrando nei dettagli delle
condizioni di pagamento, di trasporto, di assistenza post-vendita, ecc...;
- come in Russia, anche in Bielorussia è necessario stipulare un contratto scritto per concretizzare
una vendita; tuttavia, arrivare alla firma del contratto può essere un'impresa faticosa, serve molta
pazienza e non bisogna meravigliarsi se, quando sembra che tutto sia pronto per la firma, arriva
l'ennesima richiesta di modifica.
Non bisogna cedere alla tentazione di accettare condizioni sfavorevoli, pur di velocizzare la stipula
del contratto; una volta firmato, ottenere un'eventuale modifica allo stesso può costituire un'impresa
ardua;
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- per le aziende produttrici di macchine e impianti, può essere interessante valutare la possibilità di
far effettuare in Bielorussia alcune semplici lavorazioni (anche il semplice montaggio di alcune
parti); spesso una soluzione come questa può sbloccare delle porte altrimenti difficili da aprire;
- a volte, i maggiori concorrenti per le imprese italiane sono gli esportatori russi, i quali importano i
prodotti dall'Italia e li riesportano in Bielorussia concedendo migliori condizioni di pagamento, ma
un peggiore servizio.
Infine, è bene sapere che la Bielorussia ha un'unione doganale con la Russia e il Kazakistan, per cui
può costituire un vero e proprio trampolino di lancio per entrare anche in questi Paesi.
CONTATTI UTILI
Ambasciata d'Italia a Minsk
Ulitza Rakovskaya, 16b
220004 Minsk
Tel.: + 375-17-220.29.69
Fax: + 375-17-306.20.37
e-mail: [email protected]
Camera di Commercio ed Industria della Repubblica di Bielorussia
Ul. Kommunisticheskaya, 11
220029 - Minsk
Tel. +375-17 2907249
Fax +375- 17 2907248
www.cci.by
Ambasciata della Repubblica di Belarus nella Repubblica Italiana
Via delle Alpi Apuane, 16
00141 Roma - Italia
Tel. +39 (06) 8208141 (centralino)
Ministry for the Economy
14 Bersona St, Minsk, 220050,
Republic of Belarus
Tel: +375 172 22 60 48
Fax: +375 172 00 37 77
Email: [email protected]
www.economy.gov.by
National Investment Agency
1 Slavinskogo St, Office 46,
Minsk, 220086,
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Republic of Belarus
Tel/Fax: +375 172 67 91 84
Email: [email protected]
www.invest.belarus.by
State Customs Committee of the Republic of Belarus
45/1 Mogilevskaya Street,
Minsk, 220007
Tel: +375 172 18 90 00
Fax: +375 172 18 91 97
Email: [email protected],
www.customs.gov.by
State Property Committee
12 Krasnozvezdny Lane, Minsk,
220005, Belarus
Tel: +375 172 88 10 19,
Fax: +375 172 88 27 25
Email: [email protected]
UFFICI DI CONSULENZA
Uniter
117a Nezavisimosti Ave,
12th floor, Minsk, 220114,
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Tel: +375 173 85 24 61/63/65
Fax: +375 173 85 24 64
Email: [email protected]
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Deloitte
51 Korolya St, Minsk, 220004
Republic of Belarus
Tel: +375 172 00 03 53
Fax: +375 172 00 04 14
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Ernst&Young
51 Korolya St, Minsk, 220004
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Tel: +375 172 09 45 35
Fax: +375 17 209 45 30
www.ey.com/belarus
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51 Korolya Street, Minsk,
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220004 , Belarus
Tel: +375 172 09 45 35
Fax: +375 172 09 45 34
Email: [email protected]
Belarusian Chamber of Commerce and Industry
Vasiliy Romanov
11 Kommunisticheskaya St,
220029, Minsk, Belarus
Tel: +375 172 90 72 49
Fax: +375 172 90 72 48
Email: [email protected]
www.cci.by/Default_en.aspx
Terziaria BY
Corso Nazavisimost, 11/2 – 317
220030 Minsk
Belarus
Tel +375 172099256
Tel (sede italiana) 0376-223668
Email: [email protected]
Free Economic Zones
Brest FEZ Administration
23, Kommunisticheskaya St,
Brest 224030
Republic of Belarus
Tel: +375 162 23 80 94
Fax: +375 162 20 08 83
Email: [email protected]
www.fez.brest.by
FEZ Gomel-Raton Administration
17, Fediuninsky St, Gomel
246007 Republic of Belarus
Tel: +375 232 68 27 20;
+375 232 68 27 90
Fax: +375 232 68 27 21
Email: [email protected]
www.gomelraton.com
FEZ Grodnoinvest Administration
2/1 Dzerzhinsky St, Grodno
230023 Republic of Belarus
Tel/Fax: +375 152 77 11 76
Email: [email protected]
www.grodnoinvest.com
PROGETTO ARCO 2011
© Mantova Export – 2011
Minsk FEZ Administration
12a Partizansky Av, Minsk
220070 Republic of Belarus
Tel/Fax: +375 172 27 46 96
Email: [email protected]
www.fezminsk.by
Mogilev FEZ Administration
63 Leninskaya St, 6th floor, Mogilev, 212030,
Republic of Belarus
Tel: +375 222 22 53 89
Fax: +375 222 31 15 81
Email: [email protected];
www.fezmogilev.com
Vitebsk FEZ Administration
50 P.Brovka St, Vitebsk 210605
Republic of Belarus
Tel: +375 212 21 09 27
Fax: +375 212 26 01 66
Email: [email protected]
www.fez-vitebsk.com
High Technologies Park
220141, Minsk, 1 Kuprevicha St., building 1, office 901
Tel: (+375-17) 268-69-11,
Fax: (+375-17) 268-69-22
Email: [email protected]
www.park.by
ORGANIZZAZIONI INTERNAZIONALI
European Bank for Reconstruction & Development
34a Engels St, Building 2,
Minsk, 220030, Belarus
Tel: +375 172 10 47 87
Fax: +375 172 01 35 22
Email: [email protected]
European Commission
34a Engels St, Minsk,
220030, Belarus
Tel: +375 173 28 66 13
Fax: +375 172 89 12 81
Email: [email protected]
International Finance Corporation
6a Partizansky Avenue,
Minsk, 220033, Belarus
Tel: +375 172 28 18 38
Fax: +375 172 22 74 40
Email: [email protected]
PROGETTO ARCO 2011
© Mantova Export – 2011
International Monetary Fund
6 Volodarskogo St,
Minsk, 220030, Belarus
Tel: +375 172 00 25 33
Fax: +375 172 00 13 19
Email: [email protected]
United Nations Development Programme
17 Kirova St, Minsk, Belarus
Tel: +375 172 27 45 27
Fax: +375 172 26 03 40
Email: [email protected]
Contact person: Istomina Lyudmila Alexandrovna, project coordinator
World Bank
2a Gertsen St, Minsk,
220030, Belarus
Tel: +375 172 26 52 84
Fax: +375 172 11 03 14
Email: [email protected]
ALCUNE SOCIETÀ BIELORUSSE CON PARTECIPAZIONE DI CAPITALE ITALIANO
1. Belita
ul. Dekabristov 29 a, 220089 Minsk
Tel. (+37517) 2728998
Tel./fax (+375 17) 2229368,
E-mail: [email protected]
www.belita.by
Produzione di cosmetici
2.Relouis-Bel
ul. Masherova 77-422, 220002 Minsk
Tel. (+375 17) 3347562
Tel./fax (+375 17) 2893282
E-mail: [email protected]
www.relouis.by
Produzione di cosmetici
3.Alfa-kalor
ul. Selickogo 9, 220075 Minsk
Tel./fax (+375 17) 3446012, 2996733
E-mail: [email protected]
www.alfakalor.com
Produzione di impianti di riscaldamento
PROGETTO ARCO 2011
© Mantova Export – 2011
4.Belokrio
ul. Krasina 99, 220109 Minsk
Tel/fax (+37517) 2994403, 2994586
E-mail: [email protected]
www.byelocrio.narod.by
Produzione di impianti per gas liquefatto
5.Ergon Est
ul. Rafieva 95, 220051 Minsk
Tel/fax (+37517) 2775347, 2775357
E-mail: [email protected]
www.ergonest.com
Produzione di filo per suture
6.Milavica
ul. Novovilenskia 28, 220053 Minsk
Tel./fax (+375 17) 2880770
Fax (+375 17) 2101302
E-mail: [email protected]
www.milavitsa.by
Produzione di biancheria intima da donna
7.Djimil
ul. Novovilenskaia 28, 220053 Minsk
Tel./fax (+375 17) 2880704, 2901419
E-mail: [email protected]
www.gimil.by
Produzione di biancheria intima
8.Amiko
223017 pos. Gatovo, Minsky raion
Tel (+37517) 5033555
Tel./fax (+375 17) 5033111
E-mail: [email protected]
Produzione di cuoio
9.Bel-skin
223017 pos. Gatovo, Minskiy raion
Tel./fax (+375 17) 5033424
E-mail: [email protected]
Produzione di cuoio
10.Dinamo-program
ul. Chaikinoi 4, 230027 Grodno
Tel. (+375 152) 550593
Tel/fax (+375 152) 555288
E-mail: [email protected]
www.dinamo.grodno.by
PROGETTO ARCO 2011
© Mantova Export – 2011
Produzione di abbigliamento sportivo
Produzione in conto lavorazione
Colorificio tessuti
11.Dinamo-program Brest
ul. K. Marksa 88, 224000 Brest
Tel./fax (+375 162) 200937
E-mail: [email protected]
www.dinamoltd.by
Produzione di abbigliamento sportivo
Produzione in conto lavorazione
Colorificio tessuti
12.Dinamo-program Orsha
ul. Lepeshinskogo 67, 211030 Orsha
Fax (02161) 44018, 24593
email: [email protected]
www.dinamo-orsha.narod.ru
Produzione di abbigliamento sportivo
Produzione in conto lavorazione
Colorificio tessuti
13.Belcastelplast
ul. Fizkulturnaia 26a, 220028 Minsk
Tel. (+375 17) 2239225
Tel./fax (+375 17) 2239703
E-mail: [email protected]
Produzione di merceria in plastica (bottoni, fibbie, ecc.)
14.Agv-Polspo
p/u KSTY, Polotsk, Vitebskaja obl.
Tel. (+375 2144) 32632
Fax (+375 2144) 30432, 35536
e-mail: [email protected]
www.agv-polspo.narod.ru
Produzione di caschi per motociclisti, polizia, pompieri, esercito etc.
15.Unibox
ul. Selickogo 9 b, 220075 Minsk
Tel. (+37517) 3442121
Tel./fax (+375 17) 3446022
e-mail: [email protected]
www.unibox.by
Produzione e personalizzazione di tappi e contenitori per alimenti liquidi
16.Sital-belj
ul. Petrovskogo 25, 247210, Zhlobin, Gomelskaya obl.
Tel./fax (+375 2334) 24487,23202
PROGETTO ARCO 2011
© Mantova Export – 2011
E-mail: [email protected]
Lavorazione legno, produzione casette per giardino, cucce per animali
17.Belrezingom
Per. Zhdanova 5, 212013 Moghilev
Tel/fax (+375222) 460732
Produzione di articoli di gomma per usi tecnici
18.Mattioli
223000 Zaslavl, Minskaya obl, der. Zaharichi
Tel/fax (+37517) 5445792, 5445690
E-mail: [email protected]
www.mattioli-bags.com
Produzione di borse e cinture in pelle
19.Feraboks
223016, Minski raion, d. Novi Dvor
Tel. (+37517)5087140
Tel/fax (+37517) 2996624
Produzione di macchine agricole
20.Abakor
ul. Pushkina 70, 220073 Minsk
Tel./fax (+375 17) 2096593, 2096594
E-mail: [email protected]
Distribuzione di accumulatori
21.Fiorino
ul. Tolbuhina 3, 220012 Minsk
Tel (+37517) 2807949
e-mail: [email protected]
Agenzia turistica
22.Belinterfinans
ul. Moskovskaia 13, 220007 Minsk
Tel. (+375 17) 2228263
Fax (+375 17) 2228024
E-mail: [email protected]
Distribuzione di generi alimentari e macchine agricole
23.Tina Vlati
Starovilnesky trakt 28/1, 220053 Minsk
Tel./fax (+37517) 2337011, 2338417
E-mail: [email protected]
www.tinavlati.by
Vendita di mobili italiani ed articoli di design
24. Rapprezentanza Koimpex s.r.l.
PROGETTO ARCO 2011
© Mantova Export – 2011
ul. Olshevskogo 24-511, 220073 Minsk
Tel. (+375 17) 2506884
Tel./fax (+375 17) 2506888
E-mail: [email protected]
www.coimpex.it
Distribuzione di macchinari per la lavorazione del legno e la produzione dei mobili
25. Rapprezentanza Campagnolo s.p.a.
ul. K.Cetkin 16, 220004 Minsk
Tel./fax (+37517) 2001063
e-mail: [email protected]
www.campagnolo.by
www.campagnolo.it
Distribuzione di articoli di abbigliamento
FIERE E MOSTRE IN BIELORUSSIA (secondo semestre 2011)
(in ordine cronologico, le date possono essere soggette a cambiamenti)
Budpragres
Construction trade fair
06.09.2011 - 09.09.2011
Minsk – Belarus
Modern Label
Trade fair for labeling technology
20.09.2011 - 23.09.2011
Minsk – Belarus
Polymers & Glass In Packaging
Trade fair for plastics and glass packaging
PROGETTO ARCO 2011
© Mantova Export – 2011
20.09.2011 - 23.09.2011
Minsk – Belarus
Warehouse Technologies
Storage technology trade fair
20.09.2011 - 23.09.2011
Minsk – Belarus
World of Packing
Trade fair for packaging technology
20.09.2011 - 23.09.2011
Minsk – Belarus
Medicine
Medicine trade fair
27.09.2011 - 30.09.2011
Minsk – Belarus
Transport and Logistics
Trade fair for transport and logistics
04.10.2011 - 06.10.2011
Minsk – Belarus
PROGETTO ARCO 2011
© Mantova Export – 2011
Energy Expo
International Energy and Ecology Congress
11.10.2011 - 14.10.2011
Minsk - Belarus
Expolight
Trade fair for lighting technology
11.10.2011 - 14.10.2011
Minsk – Belarus
Water and Air Technologies
Trade fair for sanitation and air conditioning
11.10.2011 - 14.10.2011
Minsk – Belarus
Expobuilding Autumn
Construction trade fair
18.10.2011 - 21.10.2011
Minsk – Belarus
Expobuilding
PROGETTO ARCO 2011
© Mantova Export – 2011
International construction fair
18.10.2011 - 21.10.2011
Minsk – Belarus
Woodworking
International exhibition of woodworking and furniture production
25.10.2011 - 28.10.2011
Minsk – Belarus
Furniture.Design.Components
Trade fair for furniture and interior decoration
25.10.2011 - 28.10.2011
Minsk – Belarus
Belarus Dent
International forum of dentists
27.10.2011 - 29.10.2011
Minsk - Belarus
Aggiornamento: agosto 2011